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Sintesi Vicenda Porto Per WScalea

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porto di scalea questione impantana e piena di lacune

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Page 1: Sintesi Vicenda Porto Per WScalea

Gentile WScalea,

È da molti anni che m’interesso al porto di Scalea studiando gli atti e il progetto con colleghi ed esperti di strutture

portuali. Pertanto, a sostegno dell’iniziativa da Voi assunta, ritengo utile sottoporre al lettore una sintesi della vicenda

che spero renda comprensibile la posizione di chi, come me, scevro da posizioni ideologiche e demagogiche, ritiene

tale scelta progettuale insufficiente a dare risposte concrete sulla sua reale fattibilità.

Sergio Cotrone - Architetto

Premessa

Il 3 febbraio 2012 è stato notificato il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro la Valutazione di

Impatto Ambientale (VIA) emessa della Regione Calabria inerente alla realizzazione di un porto turistico a Scalea (CS)

in località Torre Talao, ricorso che su richiesta della CEM (Società titolare del progetto e della Concessione

novantennale dell’area) veniva trasferito al TAR di Catanzaro.

INCONGRUENZE del PROGETTO e del suo ITER AMMINISTRATIVO

1) Nel 2003 Il Consiglio Comunale approvava il progetto preliminare per la costruzione di un porticciolo turistico della

capienza di 320 posti barca intorno alla rocca di Torre Talao, che avrebbe trasformato il sito in un isolotto

circondato dalla struttura portuale. Per tale progetto era stato dato incarico al Prof. Ing. Paolo De Girolamo di

Roma (professore universitario esperto in progettazioni marittime), di elaborare gli Studi di Impatto Ambientale in

particolare delle opere a mare (moli)

2) Il Prof. De Girolamo individuava nei cosiddetti “moli convergenti” - poco sporgenti - le opere a mare più compatibili

con la dinamica del litorale costiero di Scalea.

3) Dopo un’avanzato iter amministrativo durato cinque anni nel giugno del 2008 il Comune di Scalea affidava alla

CEM Spa la concessione di redigere il progetto definitivo sulla base del progetto preliminare alla quale, tra l’altro,

cedeva gratuitamente l’area di Torre Talao per 99 anni.

4) A quel punto, la società CEM non ritenendo economicamente più conveniente il progetto da 320 posti barca

stravolgeva l’originario progetto raddoppiandolo nelle dimensioni, in particolare delle opere a mare, passando da

un porticciolo per 320 posti barca con tipologia “a moli convergenti” a un porto per 510 posti barca con tipologia “a

bacino” (tipologia portuale sconsigliata dal Prof. De Girolamo per i rischi di insabbiamento ed erosione

costiera).

Tavola di confronto dei due progetti: De Girolamo (320 posti barca) –CEM spa (510 posti barca)

Page 2: Sintesi Vicenda Porto Per WScalea

Agli atti della Regione Calabria, quindi, nel 2008 esistevano due progetti differenti: il preliminare (2003 – Prof. De

Girolamo) di 320 posti a moli convergenti e il definitivo (2008 – CEM spa) di 510 posti a bacino.

E’ interessante rilevare che la CEM spa, nel richiedere il parere definitivo della Commissione Regionale di

Valutazione Ambientale per il suo progetto di porto da 510 posti barca, utilizza lo studio del Prof. De Girolamo che

invece riguarda il progetto preliminare da 320 posti.

La CEM, quindi, sottopone alla Commissione VIA uno studio di impatto ambientale per un progetto CHE NON E’ IL

SUO.

A mio parere, quindi, tale studio dovrà essere rielaborato sul progetto definitivo, stante la diversità sostanziale tra

le due tipologie di porto.

IL NUOVO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE dovrà dare risposte su:

a) Eventuali “RISARCIMENTI AMBIENTALI” nel caso di impatto negativo e quindi peggiorativo della struttura

portuale sull’intera zona.

b) Le EFFETTIVE TRASFORMAZIONI del litorale costiero in assenza di opere di dragaggio;

c) L'esatta consistenza e misura del PERIMETRO SEPOLTO della rocca di Torre Talao, e se sia possibile realizzare

il bacino intorno ad essa senza intervenire con la demolizione delle rocce insabbiate e lo stravolgimento delle aree

perimetrali.

d) La mancata previsione progettuale della DEVIAZIONE del canale consortile Sallegrino e deviazione con

PARZIALE TOMBATURA in prossimità della foce del canale Tirello. Non si sa neanche se, colmate tutte le lacune,

il progetto sia realizzabile;

e) Gli studi geologici, le prove sismiche, stratigrafie e sondaggi che il nucleo VIA della Regione Calabria chiede di

integrare soltanto dopo due anni dal deposito del progetto definitivo configurandosi come un palese difetto

d’istruttoria, che invece prevede l’onere degli STUDI GEOLOGICI GIA’ AL MOMENTO DELLA PROGETTAZIONE

DEFINITIVA;

f) Dove SARANNO RIVERSATE le decine di migliaia di metri cubi di sabbia e materiale misto inquinante

proveniente dagli sbancamenti e nelle more dove s’intende depositarli.

g) Il LIVELLO DI INQUINAMENTO del mare per effetto dell’impianto di ricircolo delle acque interne al bacino portuale

(l’acqua del porto espulsa verso l’esterno verrebbe a inquinare il mare circostante con conseguenti pregiudizi per

la balneazione).

h) L’IMPATTO SUL PAESAGGIO dovuto all’edificazione di una torre di controllo alta circa 17 metri (palazzo di 5

piani) posizionata sulla diga foranea in mezzo al mare a 200 metri dalla spiaggia.

i) L’utilizzo di BLOCCHI ARTIFICIALI IN CALCESTRUZZO (tetrapodi) di notevole impatto ambientale previsti per la

mantellata della diga foranea soprattutto in relazione alla vicina rocca cinquecentesca di Torre Talao, quando il

Genio Civile Opere Marittime prescrive massi di cava.

j) La CARENZA DI POSTI AUTO. Quelli previsti dal progetto sono 208, mentre gli standard ne indicano quasi il

doppio. La disponibilità di aree evidentemente non lo consente quindi, nel progetto definitivo, gran parte delle aree

parcheggio sono state ubicate sulla spiaggia al limite del bagnasciuga. Ovviamente, l’insufficienza di parcheggi

determinerà il maggiore carico di traffico e parcheggi nelle zone limitrofe, che di per sé sono già insufficienti alle

esigenze della popolazione turistica.

k) Lo STUDIO DI FATTIBILITA’ ECONOMICA ATTENDIBILE (quello redatto dalla CEM spa è alquanto

approssimativo riguardo al reale numero di occupati diretti e indotti dalla gestione del porto) supportato da dati

macro e micro economico e valutato anche in rapporto all’economia persa in quel tratto per la notevole riduzione

dei servizi di balneazione dovuta ai divieti previsti dalla legge e dall’inquinamento.

Il progetto del porto di Scalea, in quel sito, per essere convincente dovrà dare risposta ai quesiti sopraelencati e

renderne partecipe la popolazione, poichè in gioco vi sono interessi pubblici enormi, a cominciare dall’esigenza della

tutela del sito archeologico per finire alle questioni legate al rischio idrogeologico e paesaggistico cui inevitabilmente

incorrerà il tratto di spiaggia interessato dai lavori per effetto delle irreversibili trasformazioni morfologiche

(insabbiamento/erosione) che la struttura portuale determinerà. Si tratta della spiaggia di Scalea, con la rocca

cinquecentesca di Torre Talao al centro di un paesaggio unico, storicamente nota per la sua peculiare destinazione

balneare e sulla quale si basa una buona fetta dell’economia turistica della città.

Sergio Cotrone