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Dipartimento Clinico-Chirurgico “F.Magrassi - A.Lanzara”
Sezione di Diagnostica per ImmaginiProf. Roberto Grassi
la Melusina occitanicale Undine germanichele Nixela Lorelei le Figlie del Renole Rusalke dei laghi russile Mermaid dei racconti celtila fondatrice di Sirenograd-Varsaviala dea Yemanjá afro-americana la Sedna della tundrale adescatrici dei cartelli pubblicitari
da Omero ad Walt Disney
IL MITODELLE SIRENE
I Galli, Positano
Punta Licosa, Cilento
Giovan Battista Calì di Catania, Piano di tavolo, dono del Barone Maganelli a Ferdinando II
Palazzo Reale, Napoli
Le Sirene erano parte del patrimonio tradizionale dei naviganti, protagonisti
delle prime spedizioni occidentali
La loro presenza corrispondeva ai punti cruciali di passaggio, dove condizioni
atmosferiche e dominio delle imbarcazioni erano gli elementi essenziali per la
navigazione
Il mito delle Sirene
compare per la prima volta
in Omero (XII-VI sec. a.C.) che racconta di
Ulisseche vaga nel
Mediterraneo
Ulisse, notoriamente, si salva facendosi legare all'albero della nave mentre i suoi compagni con le orecchie turate con la cera continuano a vogare
Nella versione del mito seguita da Omero, le Sirene sono creature marine, che ammaliano con il loro canto i navigatori, ne provocano il naufragio e cospargono il lido di cadaveri
Omero usa il duale, quindi lascia intendere che siano due, non ne cita i nomi, non descrive il loro aspetto né il tipo di canto
• Apollonio Rodio (III secolo a.C.) narra nelle Argonautiche dell’incontro fra sirene ed Orfeo, una generazione precedente la vicenda omerica
• Sulla nave partita alla conquista del Vello d’Oro, si era imbarcato anche Laerte, padre di Ulisse.
• Orfeo, musicista portentoso, aveva il compito di dare la cadenza al lavoro dei rematori col suono della sua lira. Chirone il centauro gli aveva predetto che avrebbe avuto ragione delle incantatrici del mare. Infatti, rientrati nel Mediterraneo dopo aver recuperato il tesoro nel deserto libico, gli Argonauti passano vicino all’isola fatidica. Orfeo sfoggia un suono così forte da coprire il canto delle Sirene. Ciò nonostante, Bute era riuscito a udirle e si era gettato fra le onde. Salvato in extremis da Afrodite sulle rive occidentali della Sicilia, diventerà il suo amante e fonderà la città di Lilibea, oggi Marsala
• L’iconografia è parca nel registrare la vittoria di Orfeo sulle Sirene
• Invece l’episodio omerico gode di un vasto riscontro nell’immagine, soprattutto nei dipinti corinzi e attici tra i secoli VII e III a.C., nelle statuette etrusche, nelle gemme ellenistiche, nei rilievi dei sarcofagi romani
ICONOGRAFIA
Le Sirene sono ibridi e sul loro aspetto cominciano a tramandarsi varie leggende
Esseri dimezzati, per metà donne, per metà animali, con le prerogative di entrambe le componenti
ICONOGRAFIA
cormorano con volto di donna“io sono la sirena”
Idria attico-corinzia, CAERE, Etruria,VI sec. a.C.
Museo del Louvre, Parigi
Vaso greco rinvenuto in località “Il Deserto”, nei pressi di S. Agata sui Due Golfi, decorato con figure di Sirene: una centrale, ad ali spiegate, e quattro nella fascia superiore, ritrovato nell’agosto ’81. E’ stato consegnato alla Soprintendenza Archeologica di Napoli grazie alla tenace mediazione del magistrato dott. Domenico Galasso, appassionato assertore della localizzazione di un tempio delle sirene nella contrada del ritrovamento
Il vaso faceva parte di un corredo funebre databile alla seconda metà del VI sec. a.C.
Museo S.Agata sui Due Golfi
Per i greci le Sirene sono mostri ibridi con corpo di uccello e testa di donna
Sirena alata: neck-amphora firmata da Python, IV sec. a.C.
Museo Archeologico Nazionale, Paestum
Kerameikos IV sec. a.C.
Talora erano figurate come uccelli con la testa e torso di donna e con robusti artigli
Museo Archeologico Nazionale, Atene
I Greci conserverannoper lungo tempo l’immagine della Sirena come donna-uccello, anche se sempre più antropomorfa
Grecia, III a.C.
Metropolitean Museum of Art, Rogers Fund
Mosaico proveniente da Dougga, III sec a.C.
Rappresenta Ulisse sulla sua nave, legato all'albero maestro e le Sirene,
raffigurate come donne con zampe e ali di uccello
Museo del Bardo, Tunisi
Mosaico con Sirena ed amorino, collezione Farnese, Pompei, I sec a.C.
La Sirena come
donna-pesce
è una
raffigurazione
più tarda
Museo Archeologico Nazionale, Napoli
Pompei, I sec. d.C.
… ma perché voi, Sirene, avete penne e zampe d’uccellocon volto di fanciulla? …Ovidio Publio Nasone,
(Metamorfosi V,552ss.)
British Museum, Londra
• Dal greco seirios, incandescente, deteriorabile, o seraphin, ardere, o seirazein, prosciugare, specie se riferito all’arsura dei pascoli, o seirà, laccio, corda,
fune, o seirazein, legare, perchè le Sirene legano a sé i naviganti?
• Dal sancrito sûrya, sole, bruciante insopportabile siccità?
• Da Sirio, perché l’astro più fulgido, col levarsi del quale insorge la canicola, o perché trovandosi quasi sempre basso sull’orizzonte, veniva associato al regno d’oltretomba?
• DaI latino e lingue romanze, che le chiameranno «Serene», accostandole alla parola serenus, asciutto, senza nuvole, cielo chiaro e disteso, rispecchiante il mare calmo sul quale apparivano
• Alcuni collegano l’omerico Surie con Sorrento, il cui nome deriva dagli isolotti dove esse abitavano
• Le Sirene non vincono: avvincono
ETIMOLOGIA
Complessi quadri familiari ricchi di varianti genealogiche.
In Sofocle (496-406 a.C.) sono figlie di Forco,
in Euripide (480 a.C.) sono nate dalla Terra,
in Nonno di Panopoli (V d.C.) (Dionisiache 13-314)
figlie del dio fluviale Acheloo,
in altre versioni nascono dal sangue di Acheloo
sgorgato dalle ferite ricevute nella lotta contro Eracle
Vaso attico, VI sec a.C. British Museum, Londra
combattimento tra Acheloo ed Eracle
Vaso attico, VI sec a.C. Museo Etrusco Villa Giulia, Roma
combattimento tra Acheloo ed Eracle
PATERNITA’
Decorazione di un vaso greco con Ulisse e le Sirene, III sec. a.C.Staaliche Museen zu Berlin PreussischerKulturbesitz Antikensammlung, Berlino
Secondo Apollonio Rodio (III sec. a.C.) sono figlie della musa Tersicore (Argonautiche 4,895-6), in altre leggende la loro madre è Asterope, in altre la musa Calliope
Quest'ultima versione sarà poi adottata nella mitologia latina
MATERNITA’
• Il numero delle Sirene non è certo: Omero, il primo a menzionarle, ne parla usando il duale, sottintendendo dunque che si tratta di una coppia
• Tuttavia nella tradizione figurativa ed in quella letteraria sono generalmente 3, in analogia con le Arpie, le Charitas e le Moire
• Non mancano le eccezioni che parlano di 4 o addirittura di 8 Sirene, come fa Platone
Nella narrazione di Er, un guerriero della Panfilia miracolosamente torna tra i vivi, dopo una permanenza nel mondo d’oltretomba. Egli allude a un prato fiorito, che ricorda l’isola delle Sirene in attesa dei naviganti. Dopo otto giorni, gruppi di morti si incamminano per quattro giorni, finché appare ai loro occhi la visione di una serie di fusi astrali incastrati l’uno nell’altro. L’ultimo degli otto, di diamante, posto al centro dell’universo, li colpisce sol suo bagliore. Il fuso gira sulle ginocchia di Ananke, le dea che l’orfismo aveva assunto come madre iniziale. La accompagnano le sue figlie, le tre Moire – Lachesi il passato, Cloto il presente, Atropo l’avvenire - sedute in cerchio ciascuna su un trono. Fra le quattro dee, in una precisa geometria, sono disposte le otto Sirene, che cantano rispondendo a un’armonia unitaria
NUMERO
• Affiancato a una figura rossa di donna cormorano, un vaso di Vulci tramanda il nome più antico: Himeropa (voce che provoca il desiderio), che più avanti nel tempo sembra diventare Eumolpe (che
canta bene) e Molpo (l’armoniosa)
• Successivamente si definisce una terna: Aglaope o Aglaphonos (dalla voce squillante),Telxièpeia (il cui canto addolcisce) e Pisinoe (la suadente)
• Quest’ultimo nome viene sostituito con Molpe, e spesso vi si aggiunge uno nuovo: Ciana (la azzurra) che aveva meritato un tempio a Siracusa ancora in vigore nel 396 a.C.
APPELLATIVI
Ma la triade più famosa, onorata nella Magna Grecia e, più avanti, ricorrente negli umanisti, è quella descritta da Licofrone nel III sec a.C.
Ligeia, dalla voce chiara
Leukosia, la dea bianca
Parthenope, la verginale
Le Sirene, non essendo riuscite ad attirare Ulisse, si gettano in mare e i loro corpi sono trasportati dalle onde
Vaso attico di Vulci, V sec a.C. British Museum, Londra
APPELLATIVI
La sede nel mito greco, passato poi nel romano, varia lungo le coste dell'Italia meridionale:
• Omero in un’isolafiorita Anthemoa non lontana dallo stretto di Messina
• Licofrone vicino all’Etna e poi ai piedi dei Peloritani
• Strabone sulle coste sicule e sorrentine tra le Sirenuse e Capri
UBICAZIONE
“Li Galli” ovvero “Sirenuse”
Strabone, geografo greco, I sec. a.C.in due brani, uno nel libro I (2, 12, 13, C 22-23) e l’altro nel libro V
(4,8=C 47), identifica nelle isole de Li Galli, nel tratto di mare
antistante Positano, le tre isolette solitarie e rocciose come
sede delle sirene
"Kampsanti de ten akran nesides eisin eremoi petrodies, as kalousi
Sirenas”“A chi doppia il promontorio
si presentano delle isolette deserte, rocciose che chiamano Sirene“
Strabone chiama Sirenai le isolette, e Sirenoussai le rupi a picco sul mare
che prendevano il nome da un santuario delle Sirene
UBICAZIONE
• A Capri viene ricostruito in età flavia il faro orientato proprio verso le isole de Li Galli, crollato per un terremoto nel 37 d.C.
• Nel 1131 le tre isolette sono chiamate "Guallo" e nel 1225 Federico II di Svevia le dona al monastero di Positano denominandole "tres Sirenas quae dicitur Gallus“
• Le isolette del Gallo Lungo, Castelluccio e la Rotonda conservano ancora oggi il nome di "Li Galli“
UBICAZIONE
Il luogo del tempio delle Sirene rimane controverso
Per alcuni è il versante napoletano della penisola
Per altri la suggestiva Baia di Ieranto
UBICAZIONE
La scoperta della iscrizione in lingua osca e la definitiva ubicazione sulla Punta della Campanelladel Santuario di Athena Tirrena, che si vuole fondato da Ulisse, avvalora questa ipotesi
UBICAZIONE
La figura alata della sirena e la sua presenza su più monumenti funebri ne rivelano l'originario carattere di genio della morte, quasi anima di estinto non placata e sitibonda dell'altrui rovina, temuto come le Lamie e le Arpie, carattere funebre che dovette attenuarsi con il tempo fino a scomparire
Le Sirene erano considerate delle divinità incaricate di incantare i defunti prima di introdurli al cospetto della regina degli Inferi
La Sirena è posta, come avvertimento e come genio custode, sulla omonima porta della città di Paestum
• In greco ala e pinna si designano con la stessa parola : pterùghion
• In latino tra pennis e pinnis c'è appena una vocale di differenza
L’eccezionalità della mutazione
In età augustea l'eco della malefica attrazione delle Sirene riviveva ancora nei versi dell'Eneide (libro V, 864-865) eVirgilio cantava :
"Iomque adeo scopulos Sirenum advecta subibat difficilis quondam multorumque ossibus albos. E già (la nave) si appressava agli scogli delle Sirene, un tempo rischiosi e biancheggianti per le molte ossa".
Per le prime rappresentazioni come donne-pesci dobbiamo attendere il II secolo a.C., dove sono così raffigurate in un vaso di Megara del Museo Nazionale di Atene
Ulisse e donna – pesce cantante lucerna romana I-II secolo d.C.
Royal Museum, Canterbury
• L’accostamento del nome Sirena alla descrizione di una donna pesce è attestato esplicitamente in un manoscritto anglosassone composto tra l' VIII e il IX sec. d.C., il “Liber Monstrorum de diversis generibus”
• "Le Sirene sono giovanette marine che seducono i marinai con le loro splendide forme e col miele del canto. Dal capo a metà del tronco hanno corpo femminile, e in tutto e per tutto sono identiche alle donne : però hanno le code squamose dei pesci, che tengono ben nascoste sott' acqua fra le onde"
Le nuove Sirene
Il primo autore medioevale che parla delle Sirene e del loro malefico canto è Richard de Fournical nel "Bestiario d'amore" del 1250
Racconta di marinai, naufragati con le navi sulle rocce perché distratti da figure marine che ammaliano con il cantoEssi prima sono resi schiavi d’amore e poi sono uccisi
Bestiaire de l’Amour, Biblioteca Nazionale, Parigi
Bestiaire Divin, Biblioteca Nazionale, Parigi
Biblioteca Nazionale, Parigi
Martino Behaim, (1492-1506) Globo terreste
In questo periodo si consolida la rappresentazione della sirena con la parte superiore del corpo umana e con la inferiore a coda di pesce
Nei reali archivi del Portogallo si conservano i documenti relativi all'aspra contesa tra la corona e il Gran Maestro dell'ordine di San Giacomo sul diritto di proprietà sulle Sirene abbandonate dal mare sulle spiagge del Gran Maestro. La lite si concluse in favore del Re:
"Sia sancito ce le Sirene e gli altri mostri marini che saranno gettati dalle onde sulle spiagge del Gran Maestro entrino a far parte della proprietà del Re".
Un testimone di eccezione fu Cristoforo ColomboIl 9 gennaio del 1493 scrive nel suo “Diario de a bordo” verso Española:
“Ho visto tre sirene emergere dall’acqua. Ma non sono così belle come le dipingono, benché in un certo qual modo posso dirvi che hanno forma umana...”
E disse di averne viste altre in Guinea, sulla costa Managueta.
Cristoforo Colombo (ritratto di Ridolfo del Ghirlandaio)
Un testimone di eccezione fu il mitico re macedone, Alessandro il Grande 356 -323 a.C.)
Dopo aver sconfitto Dario, durante la marcia per estendere le sue conquiste, vide due uccelli volare su di lui.” Perché calpesti, Alessandro, una terra divina? Torna indietro, uomo da nulla, torna indietro. Non potrai calpestare la terra dei beati,. Subito indietro, uomo va a calpestare la terra che ti è stata data e non cercare guai.” Il re si ferma. “ e di nuovo un uccello gli grida “ Ti chiama l’Oriente, e il regno di Poro: vincerai e sarà tuo,”
I re è in vista dell’Oceano, quando appaiono delle donne bellissime, completamente nude, in acqua. Gli uomini di Alessandro entrano in acqua e godono dell’amore delle donne sconosciute, ma vengono trascinati sotto acqua finche non perdono la vita
Alessandro Magno in groppa a Bucefalo
(Museo Archeologico Nazionale di Napoli
• Alessandro Alessandri, giureconsulto e umanista, nato a Napoli (1461-1523) racconta di un episodio che Teodoro Gaza, aveva raccontato in presenza di Giovanni Pontano, l’umanista napoletano (1429-1503).
• “Stavo passeggiando lungo una spiaggia del peloponneso quando vidi uno strano essere marino, con volto umano e corpo squamoso fino al pube. Questa non più nel suo elemento, emetteva profondi gemiti e piangeva. Allontanati i curiosi, la trascinai di nuovo verso il mare, dove in breve scomparve.
Filosofo di Tessalonica,(1398-1475)
Un’altro episodio riguarda il comandante di nave americano Samuel Barrett Eades nel 1822.
Il comandante la comprò in cambio del mercantile che comandava per 6000 dollari.
La espose nella Turf Coffeehouse di St James Street e per vederla si pagava uno scellino.
Ben presto un antomico William Clift, scopri l’inganno: era una mistura di orango, babbuino e salmone.
Nel 1842 la stessa Sirena fu acquistata da Moses Kimball, un amico di Phineas Taylor Barnum, che la utilizzò nei suoi spettacoli
Un’altro episodio è riferito dal capitano John Smith, quello della storia di Pocahontas:.
"A questo punto, non posso non ricordare la meravigliosa creatura di Dio, che vidi con questi occhi nell'anno 1910. Una mattina, al primo spuntar del sole, mi trovavo sulla spiaggia, non lontano dal porto di Saint John, quando vidi un mostro marino che nuotava velocemente verso di me. Ella era d'aspetto seducente: gli occhi, il naso, le orecchie, le guance, la bocca, il collo, la fronte ed il viso nel suo insieme sembravano quelli di una splendida fanciulla; i capelli dai riflessi azzurri le ricadevano lunghi sulle spalle..."
In tempi più recenti, i passeggeri di un mercantile hanno dichiarato di aver visto un serpente nel golfo di Aden con la testa simile a quella di un bulldog. Molti anni prima erano stati ripescati nello stesso golfo due sirenoidi. Per molti si trattò di una sofisticata burla, per altri, dell'unica vera prova dell'esistenza di strani esseri, simili a sirene, nei mari più inesplorati. Di questi sirenoidi non ne rimane alcuna traccia e non è possibile affermare se i sirenoidi di Aden siano o non siano stati reali. Tuttavia, gli zoologi ancora oggi scoprono specie di animali che si pensava non fossero mai esistite o fossero ormai estinte.
I Lamantini, o Sirenidi, hanno pinne molto simili a braccia ed emettono un particolare verso simile ad un canto
I lamantini sono chiamati anche manati, da "manattoui" che nella lingua degli indiani Seminole significa "petto di donna“
Hanno delle vere e proprie mammelle pettorali con cui allattano i loro piccoli tenendoli stretti con gli arti anteriori
Forse per questo i marinai, con molta fantasia scambiaronoI lamantini dei Caraibi per le mitiche sirene
Con l’Illuminismo le sirene vengono definitivamente catalogate nel mondo del fantastico e tutte le testimonianze raccolte e gli avvistamenti di queste creature marine vengono considerate il frutto della fantasia di uomini per troppo tempo in mare.
La figura della sirena continua comunque ad esistere, nel Romanticismo, e molti sono i casi riportati di avvistamento anche durante il diciannovesimo secolo.
In letteratura, e nell’immaginario collettivo la sirena è ora una metafora per descrivere donne avvenenti e magnetiche nonché emblema della doppia natura umana divisa tra intelletto e impulso.
• Grassi R.
Beyond the myth: the mermaid syndrome from Homerus to Andersen. A tribute to Hans Christian Andersen‘s bicentennial of birth.
Eur J Radiol. 2006 May;58(2):252-9.
Symelia, Sympodia, Sympus, Uromelia, Monopedia
• Sirenomelia’s cluster in Cali, Colombia. • Report of 4 cases in Hospital Universitario del Valle • Se presentan 4 casos de sirenomelia en niños recién nacidos en el Hospital
Universitario del Valle de Cali, Colombia entre el 9 de diciembre de 2004 y el 2 de febrero de 2005, lo que correspondería a una prevalencia de 3.5 casos por 1000 nacimientos
Museo Anatomico della SUN
Museo di Anatomia, 2° Università, Napoli
1. 1989 SAVADER - JCAT
2. 1991 GUIDERA – J PED ORTH crede di essere il 1°
3. 1991 BOHOCIU – ACTA UROL BEL 37y4. 1992 MURPHY – J PED SURG crede di essere il 2°
5. 1993 CLARKE – AM J MED GEN crede di essere il 2°
1996 GOODMAN – CAN J UROL 4y6. 2001 TONNIS – J PED ORTH 31y7. 2003 STANTON – J PED SURG crede di essere il 4° 4y8. 2005 FONDA-GRASSI - ESPR
Ma le sirene oggi esistono?