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Sistema di Gestione della Sicurezza
Servizio di Prevenzione e Protezione
A.O.U.I. Verona e Università degli Studi di Verona
Decreti degli anni ‘50
Serie di norme assai dettagliate per i vari rischi che si incontrano nelle attività lavorative; implicano obblighi di carattere frammentario, avulsi dal contesto aziendale (norme tecniche).
D.Lgs. 626/94 e
D. Lgs. 494/96
Decreti a carattere sistemico, che pongono l’attenzione sull’organizzazione complessiva del lavoro. Vengono ridefiniti ruoli, compiti e responsabilità di: Datore di lavoro, Dirigenti, Preposti, Lavoratori.
D.Lgs. 81/08 e s.mm.ii.: il D.Lgs. 106/09
Accentua il carattere sistemico della normativa cogente, fornendo indicazioni precise per l’organizzazione interna della sicurezza e imponendo al Datore di Lavoro di effettuareuna valutazione di tutti i rischi in relazione alla natura dell’attività svolta dall’azienda.
IL QUADRO NORMATIVO
L’organizzazione della sicurezza secondo D.Lgs. 81/08
Al datore di lavoro vengono attribuiti compiti di Al datore di lavoro vengono attribuiti compiti di regiaregia e di e di programmazioneprogrammazione della sicurezza in azienda, attraverso della sicurezza in azienda, attraverso la predisposizione di una rete organizzativa e gestionale la predisposizione di una rete organizzativa e gestionale la cui responsabilità la cui responsabilità deve fare capo direttamente al deve fare capo direttamente al vertice aziendale.vertice aziendale.
E’ prevista una “rete aziendale” di soggetti, nominati dal E’ prevista una “rete aziendale” di soggetti, nominati dal Datore di lavoro, che abbiano Datore di lavoro, che abbiano non solo compitinon solo compiti di di attuazioneattuazione (di linea) delle misure di prevenzione, (di linea) delle misure di prevenzione, ma ma anche compiti consultivianche compiti consultivi (di staff)(di staff),, con l'incarico di con l'incarico di fornirgli quelle nozioni tecniche che gli consentano di fornirgli quelle nozioni tecniche che gli consentano di affrontare correttamente gli adempimenti relativi alla affrontare correttamente gli adempimenti relativi alla sicurezza. sicurezza.
Il D.Lgs. 106/09: Le strategie per l’organizzazione e la gestione della
prevenzione nei luoghi di lavoro
11. Maggiore definizione del ruolo svolto dalle figure tradizionalmente indicate come destinatari della norma
Datore di lavoroDirigenti e PrepostiLavoratori
22. Consolidamento delle figure/strutture che espressamente concorrono a proporre, individuare e realizzare gli interventi necessari
S.P.P.Medico CompetenteR.L.S.
33. Definizione di specifici momenti in cui queste persone si confrontano sui temi della prevenzione
Riunione Periodica di Sicurezza
Art. 30 del D.Lgs. 106/09: Modelli di organizzazione e di gestione
Modello di organizzazione e di gestione adottato ed
efficacemente attuato a garanzia
dell’adempimento di tutti gli obblighi giuridici
relativi a:
rispetto di standard tecnico-strutturali di:
attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici
periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle
procedure adottate
acquisizione di documentazioni e
certificazioni obbligatorie di legge
attività di vigilanza in merito al rispetto delle
procedure e delle istruzioni di lavoro in
sicurezza da parte dei lavoratori
attività di informazione e formazione dei lavoratori
attività di sorveglianza sanitaria
attività di natura organizzativa:
emergenze, PS, gestione appalti, consultazioni
RLS
attività di valutazione dei rischi e di
predisposizione delle misure di prevenzione e
protezione
deve prevedere idonei sistemi di registrazione deve prevedere un’articolazione di funzioni che assicuri
le competenze tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello
deve prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate
in sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo per le parti corrispondenti.
Caratteristiche del Modello di organizzazione e di gestione, secondo
Art. 30 del D.Lgs. 106/09
Un sistema di gestione della
salute e sicurezza sul lavoro
integra obiettivi e politiche
per la salute e sicurezza nella
progettazione e gestione
di sistemi di lavoro e
di produzione di beni o servizi.
Perché un SGS?
Il Sistema di gestione della Il Sistema di gestione della Sicurezza (SGS) definisce le Sicurezza (SGS) definisce le
modalità per individuare, modalità per individuare, all'interno della struttura all'interno della struttura
organizzativa aziendale, leorganizzativa aziendale, le responsabilitàresponsabilità, le, le procedureprocedure, i, i
processiprocessi e lee le risorserisorse per la per la realizzazione dellarealizzazione della politica politica
aziendale di prevenzioneaziendale di prevenzione, nel , nel rispetto delle norme di salute e rispetto delle norme di salute e sicurezza vigenti,sicurezza vigenti, IN MODO DA IN MODO DA RENDERLE PIÙ EFFICIENTI E PIÙ RENDERLE PIÙ EFFICIENTI E PIÙ INTEGRATE NELLE OPERAZIONI INTEGRATE NELLE OPERAZIONI
AZIENDALI GENERALIAZIENDALI GENERALI
Una struttura Una struttura organizzativa basata organizzativa basata
sull’integrazione delle sull’integrazione delle funzioni aziendali per lo funzioni aziendali per lo
sviluppo di sinergie sviluppo di sinergie strategiche ed operative strategiche ed operative
costituisce la base costituisce la base di qualsiasi sistema di di qualsiasi sistema di gestione “di qualità”gestione “di qualità”
Perché strutture complesse dovrebbero applicare un SGS?
In questo momento storico il Sistema Prevenzione
UNI, INAIL, ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI,
OOSS, SPISAL
è molto attento ai Sistemi di Gestione della Sicurezza e anche la normativa di sicurezza
promuove (anche se non li rende obbligatori) l’adozione di tali modelli di gestione
Se non si gestisce la sicurezza, l’infortunio di un dipendente
può rappresentare un pesante impatto col sistema penale
(art.590 /589 CP)
Per le norme prevenzionistiche(penali) la responsabilità del DdL si somma a quella dei Dirigenti
In assenza di chiara definizione degli ambiti di competenza o di deleghe “pagano” entrambi
L’art. 299 del D.Lgs. 106/09 riconosce il principio di effettività
D.lgs. 106/09 art. 299 “Le posizioni di garanzia relative ai soggetti di cui
all’art. 2, comma 1, lettere b), d), e), gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura,
eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti ivi definiti”
L’individuazione di competenze e deleghe dei Dirigenti di una Università è più complessa che nelle Aziende Private
per numerosità
caratteristiche professionali
orientamento gestionale
Definire ruolo e responsabilità di ciascuno e informarlo
è la premessa
perché ciascuno possa svolgere la sua “parte” nella sicurezza
Il SGSL, che prevede un’adozione
volontaria, potrà avere successo
perché:• coinvolge i lavoratori e i loro
rappresentanti nel sistema di
gestione• si adatta alle specifiche
caratteristiche dell’azienda/
organizzazione
• migliora le capacità di adattamento
all’evoluzione di leggi, regolamenti
e norme di buona tecnica • è economicamente giustificabile, in
quanto produce anche economie di
gestione• prevede un monitoraggio,
effettuato preferibilmente da
personale interno all’impresa
Fasi del SGSFasi del SGS
PIANIFICAZIONE EPIANIFICAZIONE EORGANIZZAZIONEORGANIZZAZIONE
RIESAME E RIESAME E MIGLIORAMENTOMIGLIORAMENTO
POLITICAPOLITICA
MONITORAGGIOMONITORAGGIO
ESAMEESAME INIZIALEINIZIALE
SENSIBILIZZAZIONE SENSIBILIZZAZIONE
SEQUENZA OPERATIVA
• VALUTARE LA SITUAZIONE DI PARTENZA
• DEFINIRE LA POLITICA E GLI OBIETTIVI DI SSL
• DEFINIRE COMPITI E RESPONSABILITA’
• ELABORARE E GESTIRE PROGRAMMI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI
• SENSIBILIZZARE LA STRUTTURA AZIENDALE
• ATTUARE MONITORAGGIO E VERIFICA DEL SISTEMA
• ATTUARE LE EVENTUALI AZIONI CORRETTIVE
• RIESAMINARE IL SISTEMA E MIGLIORARE
Valutazione della situazione di partenza
Descrizione Descrizione delle attività delle attività svolte e delle svolte e delle metodiche metodiche utilizzate dalle utilizzate dalle UU.OO.UU.OO.
Identificazione Identificazione degli agenti degli agenti chimici e chimici e biologici biologici utilizzati dalle utilizzati dalle UU.OO.UU.OO.
Elenco degli Elenco degli esposti a esposti a rischi specifici rischi specifici
Elenco delle Elenco delle attrezzature e attrezzature e degli degli strumenti, per strumenti, per Unità Unità OperativaOperativa
Planimetria Planimetria delle UU.OO., delle UU.OO., con con destinazione destinazione d’uso delle d’uso delle diverse diverse stanzestanze
Informazioni preliminari per la Informazioni preliminari per la Valutazione dei Rischi e l’implementazione di un Valutazione dei Rischi e l’implementazione di un
Sistema di Gestione della SicurezzaSistema di Gestione della Sicurezza
Politica della SicurezzaIl Datore di lavoro definisce una politica che includa:
una dichiarazione di principio sulla volontà di tutelare la salute e la sicurezza dei
lavoratori
la definizione degli obiettivi appropriati all’organizzazione
la garanzia di disponibilità dei mezzi necessari
la predisposizione di un controllo sull'efficacia del sistema e sul ricorso a misure
migliorative
Organizzazione e pianificazione
Le competenze e le responsabilità di
Dirigenti, Preposti e Lavoratori
devono essere definite chiaramente
e rese note all'interno dell'azienda.
Devono essere identificati e nominati:
RSPP, MC, RLS.
Organizzazione e pianificazione
Devono essere predisposti programmi
per la realizzazione della politica della
sicurezza e il raggiungimento degli
obiettivi prefissati, stabilendo tempi,
risorse e indicatori.
Il tutto deve essere documentato in
modo formale.
Sensibilizzazione
L’impegno ed il coinvolgimento
di tutte le funzioni aziendali, ed
in particolare dei livelli principali
dell’organizzazione, sono
determinanti per raggiungere
gli obiettivi pianificati.
Monitoraggio
Con una periodicità definita, figure
incaricate provvederanno a
predisporre:• la raccolta dei dati• l’analisi degli indicatori
per la verifica della struttura,
dell'efficacia e dei risultati del Sistema
di Gestione della Sicurezza.
Riesame e miglioramentoArgomenti tipici del riesame sono:
statistiche infortuni
rapporti sulla identificazione dei pericoli e sulla valutazione e controllo dei rischi
rapporti sulle emergenze (reali o simulate)
risultati dei monitoraggi interni
azioni correttive intraprese
rapporti sulla efficacia dell’SGS
Sulla base dei quali vengono revisionate:
Politica per la salute e la sicurezza
Obiettivi
Programmi d’intervento
MIGLIORAMENTO CONTINUOMIGLIORAMENTO CONTINUO
CONFRONTO TRA NORME E LINEE GUIDA PER CONFRONTO TRA NORME E LINEE GUIDA PER I SISTEMI DI GESTIONE I SISTEMI DI GESTIONE
QUALITÀ - AMBIENTE - SICUREZZAQUALITÀ - AMBIENTE - SICUREZZA
La sequenza ciclica dei sistemi di gestione La sequenza ciclica dei sistemi di gestione secondo i riferimenti:secondo i riferimenti:
ISO 9001:2000 - normaISO 9001:2000 - norma
ISO 14001:2004 - normaISO 14001:2004 - norma
OHSAS 18001:2007 – normaOHSAS 18001:2007 – norma
Linee Guida UNI/INAIL 2001Linee Guida UNI/INAIL 2001
Guida Operativa LAVOROSICURO 2003Guida Operativa LAVOROSICURO 2003
rappresenta per l’organizzazione il modello di rappresenta per l’organizzazione il modello di riferimento per la gestione di questi aspettiriferimento per la gestione di questi aspetti
SPIRALE DEL MIGLIORAMENTO CONTINUOSPIRALE DEL MIGLIORAMENTO CONTINUO
SPIRALE DEL MIGLIORAMENTO CONTINUOSPIRALE DEL MIGLIORAMENTO CONTINUO
UNI/INAIL 2001/LAVOROSICURO 2003UNI/INAIL 2001/LAVOROSICURO 2003
ISO 14001:1996ISO 14001:1996
OHSAS 18001:2007OHSAS 18001:2007
ISO 9001:2000ISO 9001:2000
La metodologia P – D – C - ALa metodologia P – D – C - A
Plan: Stabilire gli obiettivi e i processi necessari ad ottenere i risultati in accordo con la politica SSL dell’organizzazione.
Do: Implementare i processi.
Check: Sorvegliare e misurare i processi in confronto con la politica SSL, gli obiettivi, i requisiti legali, i requisiti aggiuntivi e riportare i risultati.
Act: Intraprendere azioni per migliorare continuamente le prestazioni di Salute e Sicurezza sul Lavoro
Perché applicare il Modello Regionale di SGS ?
CONTESTO DI RIFERIMENTO:CONTESTO DI RIFERIMENTO:
PIANO REGIONALE PIANO REGIONALE
PER LA PREVENZIONE E PROMOZIONE PER LA PREVENZIONE E PROMOZIONE
DELLA SALUTE NEGLI AMBIENTI DELLA SALUTE NEGLI AMBIENTI
DI LAVORO 2005-2007DI LAVORO 2005-2007
PROGETTO “ PROGETTO “ CONSOLIDAMENTO DELLE CONSOLIDAMENTO DELLE AZIONI DI PREVENZIONE E AZIONI DI PREVENZIONE E PROMOZIONEPROMOZIONEDELLA SALUTE NELLE AZIENDE DELLA SALUTE NELLE AZIENDE SANITARIE PUBBLICHE DEL SANITARIE PUBBLICHE DEL VENETO”VENETO”
Gruppo di lavoroGruppo di lavoroSistema di Gestione della Sicurezza:Sistema di Gestione della Sicurezza:
Coordinamento deiCoordinamento dei Rappresentanti dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Lavoratori per la Sicurezza (RLS)Sicurezza (RLS)
CoordinamentCoordinamento dei o dei
Responsabili Responsabili dei Servizi di dei Servizi di Prevenzione e Prevenzione e
ProtezioneProtezioneGruppo Gruppo
SGSSGS
CoordinamentCoordinamentoo dei Medici dei Medici CompetentiCompetenti
(MC)(MC)
esperti delle strutture sanitarie: 3 RSPP, 2 ASPP, 2 MC, 3 RLS (esperti della produzione) + 1 Responsabile SPISAL
Origine delle conoscenze
=
• le “migliori pratiche” raccolte da ISPESL• Lavoro Sicuro (UNI, INAIL, Confindustria)• Linee guida degli SPISAL della Regione Veneto sull’organizzazione della sicurezza
Origine dei documenti =
Argomenti trattati
le specificità delle Aziende in tema di organizzazione e di individuazione (e gestione) dei processi critici per la prevenzione
=
Quale valore aggiunto?
risparmio di risorsePercorso già tracciato
=
Compatibilità Sistemi Qualità Certificati
=
Riduzione del tasso di premio
Sostegno INAIL Regione Veneto
=
Documenti del Sistema di Gestione della Sicurezza
Manuale
Piani, programmi, disposizioni, modulistica,
etc.
Procedure, istruzioni operative
Descrive le modalità e i criteri di funzionamento del SGS
Descrivono le attività necessarie per dare attuazione a specifici
elementi del SGS
Definiscono come applicare i criteri alle specifiche situazioni
StrutturStrutture e
aziendaaziendali li
coinvoltcoinvoltee
Servizio Tecnico
Sorveglianza Sanitaria
Direzione Strategica
Servizio di Prevenzione e Protezione
Delegato delRettore
Dirigenza Dipartimento
Consiglio diDipartimento
Servizio Risorse umane
Ufficio Formazione
Servizio Acquisti Ufficio Qualità
Servizio Studenti
Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza
Modello Regionale SGS
Manuale del Sistema di Gestione della Sicurezza
PROCEDURE GESTIONALI (PG) PG 01 “Struttura e organizzazione del Sistema di
Gestione della Sicurezza” PG 02 “Flussi comunicativi, formativi e relazionali” PG 03 “Gestione della documentazione” PG 04 “Controlli e verifiche del sistema” PG 05 “Riesame e miglioramento del sistema” PG 06 “Sorveglianza sanitaria e inserimento del
personale in mansioni a rischio” PG 06 – All.1 “Principali tipologie di rischio
presenti, per cui sia prevista la sorveglianza sanitaria”
PG 07 “Gestione infortuni, non conformità, incidenti e comportamenti pericolosi”
Modello Regionale SGS per le strutture sanitario
PROCEDURE TECNICHE (PT) PT 01 “Valutazione dei Rischi” PT 02 “Gestione DPI” PT 03 “Gestione sostanze chimiche” PT 04 “Manutenzione delle attrezzature e dei
veicoli” PT 05 “Gestione appalti” PT 06 “Gestione Emergenze”
Procedure implementate e competenze aziendali potenzialmente coinvolte
Cod. Procedura Competenze coinvolte
PG 01
DS 01
Struttura ed organizzazione del Sistema di gestione della Sicurezza
Delega
Direzione Strategica
Servizio di Prevenzione e Protezione
Sorveglianza Sanitaria
Servizio Tecnico
Delegato del Rettore
Direttore Dipartimento
Fisica sanitaria
Servizio gestione Risorse umane
Servizio Acquisti
Formazione
Qualità
RLS
Procedure implementate e competenze aziendali potenzialmente coinvolte
Cod. Procedura Competenze coinvolte
PG 02
DS 02
IO 01
Flussi comunicativi, formativi e relazionali
Programma
formativo az.le
Attività
formative
Responsabile del SistemaDirezione strategicaServizio di Prevenzione e ProtezioneSorveglianza SanitariaFormazioneRLS
PG 03
DS 03
Gestione della doc.zione
Registro documenti
Responsabile del Sistema
Cod. Procedura Competenze coinvolte
PG 04
DS 04
DS 05
DS 06
Controlli e verifiche del Sistema
Piano di monitoraggio
Check-list per Audit
Rapporto di Audit
Responsabile del SistemaServizio di Prevenzione e ProtezioneSorveglianza SanitariaRLS
PG 05
DS 07
Riesame e miglioramento del SistemaObiettivi SGS
Responsabile del SistemaDirezione strategicaServizio di Prevenzione e ProtezioneSorveglianza SanitariaRLS
Procedure implementate e competenze aziendali potenzialmente coinvolte
Cod. Procedura Competenze coinvolte
PG 06
All.1
Sorveglianza Sanitaria ed inserimento del personale in mansioni a rischio
Rischi che richiedono Sorv. Sanitaria
Sorveglianza SanitariaServizio di Prevenzione e ProtezioneServizio gestione risorse umaneDirettore Dipartimento
Procedure implementate e competenze aziendali potenzialmente coinvolte
Cod. Procedura Competenze coinvolte
PG 07
DS 08
DS 09
IO 02
Gestione infortuni, non conformità, incidenti e comportamenti pericolosiSegnalazione infortunioSegnalazione Non Conformità
Infortuni biologici
Responsabile del SistemaServizio di Prevenzione e ProtezioneSorveglianza SanitariaServizio gestione risorse umane
PT 01
DS 10
Valutazione dei rischiPiano di intervento
Direzione strategicaServizio di Prevenzione e ProtezioneSorveglianza SanitariaRLS
Procedure implementate e competenze aziendali potenzialmente coinvolte
Cod. Procedura Competenze coinvolte
PT 02
DS 11
DS 12
Gestione DPIModello Prontuario DPIScheda consegna DPI
Direzione strategicaServizio di Prevenzione e ProtezioneSorveglianza SanitariaDirettore DipartimentoRLSServizio Acquisti
PT 03
DS 13
Registrazione agenti chimici
Registro agenti pericolosi
Direzione strategicaServizio di Prevenzione e ProtezioneSorveglianza SanitariaServizio Acquisti
Procedure implementate e competenze aziendali potenzialmente coinvolte
Cod. Procedura Competenze coinvolte
PT 04
DS 14
DS 15
Manutenzione delle attrezzature e dei veicoliSegnalazione mancata manutenzioneRichiesta manutenzione straordinaria
Direzione strategicaServizio TecnicoServizio di Prevenzione e ProtezioneDirettore Dipartimento
PT 05
DS 16
DS 17
DS 18
Gestione appalti
Allegato al DS 17
Modello di capitolato di sicurezza
Direzione strategicaServizio TecnicoServizio di Prevenzione e ProtezioneServizio AcquistiDirettore Dipartimento
Procedure implementate e competenze aziendali potenzialmente coinvolte
Cod. Procedura Competenze coinvolte
PT 06
DS 19
Gestione emergenzeCassetta di Pronto Soccorso
Direzione strategicaServizio di Prevenzione e ProtezioneServizio TecnicoDirettore Dipartimento
Procedure implementate e competenze aziendali potenzialmente coinvolte