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Sistematica Botanica Gli esseri viventi presentano una grande variabilità biologica la quale si esprime attraverso una grande variabilità di forme aventi ognuna una funzione ecologica differente. STORIA EVOLUTIVA DELLA BIODIVERSITA’ Per evoluzione s’intende il cambiamento di un organismo nel tempo che può portare alla comparsa di una forma diversa da quella preesistente. Tutte le specie esistenti provengono da un progenitore comune andato incontro a processi di divergenza e differenziamento. Teoria evoluzionistica (Darwin): Gli individui di una specie presentano caratteri morfologici variabili che, in parte, vengono ereditati. L’ambiente opera una selezione naturale che favorisce gli individui più adatti a vivere in determinate condizioni ambientali. L’evoluzione di una specie porta, alla fine, alla formazione di una nuova specie. Mendel 1. I caratteri vengono ereditati da una generazione all’altra attraverso “particelle” separabili e ricombinabili secondo regole fisse. 2. le particelle sono dei tratti di cromosomi: i GENI. Nuove specie si formano più spesso in seguito all’isolamento in un gruppo di individui aventi caratteristiche selezionate dall’ambiente in maniera divergente. Secondo Mayr col termine “specie” si intende l’insieme di popolazioni interfertili tra loro ma che risultano isolate riproduttivamente da altre popolazioni appartenenti a specie differenti. Si ha formazioni di nuove specie in seguito a: - isolamento - selezione naturale 1

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un piccolo riassunto di botanica per la parte riguardante la sistematica.

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Sistematica Botanica

Gli esseri viventi presentano una grande variabilità biologica la quale si esprime attraverso una grande variabilità di forme aventi ognuna una funzione ecologica differente.

STORIA EVOLUTIVA DELLA BIODIVERSITA’

Per evoluzione s’intende il cambiamento di un organismo nel tempo che può portare alla comparsa di una forma diversa da quella preesistente.Tutte le specie esistenti provengono da un progenitore comune andato incontro a processi di divergenza e differenziamento.Teoria evoluzionistica (Darwin):

Gli individui di una specie presentano caratteri morfologici variabili che, in parte, vengono ereditati.

L’ambiente opera una selezione naturale che favorisce gli individui più adatti a vivere in determinate condizioni ambientali.

L’evoluzione di una specie porta, alla fine, alla formazione di una nuova specie.

Mendel

1. I caratteri vengono ereditati da una generazione all’altra attraverso “particelle” separabili e ricombinabili secondo regole fisse.

2. le particelle sono dei tratti di cromosomi: i GENI.

Nuove specie si formano più spesso in seguito all’isolamento in un gruppo di individui aventi caratteristiche selezionate dall’ambiente in maniera divergente.Secondo Mayr col termine “specie” si intende l’insieme di popolazioni interfertili tra loro ma che risultano isolate riproduttivamente da altre popolazioni appartenenti a specie differenti.

Si ha formazioni di nuove specie in seguito a:- isolamento- selezione naturale- nuovi genomi con conseguenti nuovi genotipi tramite:

Ricombinazione genica attraverso la meiosi. Ibridazione Mutazioni casuali le quali sono dette: geniche quando riguarda un solo cordone

codificante anche a livello di una sola base azotata; cromosomiche quando un cromosoma perde una sua porzione oppure un pezzo di cromosoma viene inserito in una parte di un cromosoma diverso; genomiche quando vi è un raddoppiamento o comunque una moltiplicazione del corredo genomico.

Le AlgheOrganismi fotosintetici prevalentemente acquatici.RUOLO ECOLOGICO:

a) Produttori primari in ambiente acquatico.

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b) Intervengono nel ciclo del carbonio riducendo la quantità di CO2 nell’atmosfera.c) Sono responsabili di fioriture tossiche * .d) Formano il fitoplankton od occupano in bentos formando il fitobentos.

*avvengono ad opere delle macroalghe del fitoplankton: esse si riproducono vegetativamente in acque atrofiche con presenza d’agenti tossici producendo sostanze tossiche in concentrazioni proporzionali alla velocità di riproduzione.

RUOLO ECONOMICO: alimento, concime, carburante.Contengono carboidrati che in seguito a fermentazione producono etanolo da cui si ricava il biodisel. Contengono vitamine utilizzabili come integratori alimentari.

Le alghe NON presentano un’organizzazione tissutale. Il tallo ha una grande varietà di forme e dimensioni in base a che l’alga sia unicellulare o pluricellulari:- tallo unicellulare mobile o monadoide.- tallo mobile ad organizzazione coccale.

Nelle alghe che formano le colonie (cenobi) il tallo può essere flagellato o No.Le macroalghe hanno un tallo pluricellulare che può essere:

1) TRICALE: unica fila di cellule che formano filamenti semplici o con polarità.2) SIFONALE: unica grande cellula plurinucleata.3) SIFONOCLADALE: tallo filamentoso pluricellulare con cellule plurinucleate.4) LAMELLARE: più strati di cellule.5) PSEUDOPARENCHIMATICO: più filamenti che si associano in maniera postgenica

assumendo una forma tridimensionale.6) CORMOIDE: (alghe brune) porzioni morfologicamente simili alle parti del cormo.

La mitosi può essere:CHIUSA: se avviene all’interno dell’involucro nucleare;APERTA: se l’involucro nucleare si dissolve durante la mitosi.

Nelle microalghe non troviamo parete cellulare ma il periplasto al di sotto della membrana plasmatici.I cloroplasti variano in base al raggruppamento tassonomico (3-4). All’interno del cloroplasto è presente il pirenoide una passerella di natura proteica contenente RUBISCO attorno al quale si ammassa l’amido primario.Il numero di membrane che ricoprono il cloroplasto è variabile da 2 a 4.Quando vi sono 3 o 4 membrane esse derivano da un fenomeno di endosimbiosi secondaria la quale avviene tra un protozoo eterotrofo e un alghe verde,rossa o glaucofita.Nelle glaucophytae i cloroplasti non sono completamente evoluti e sono chiamati CIANELLE e sono i più primitivi organismi fotosintetici.

I flagelli sono presenti in tutti i gruppi algali e possono essere ISOCONTI (uguali) o ETEROCONTI (diversi).

Le alghe hanno RIPRODUZIONE VEGETATIVA tramite scissione, mitospore (dentro sporocisti) e frammentazione;e RIPRODUZIONE SESSUALE con cicli aplonte,apodiplonte e diplonte presentando spermatofito e gametofito. I gameti possono essere prodotti dai gametocisti o nei gametangi.

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Alghe verdi:vengono classificate in base alle modalità di citodieresi:- ULVOPHYCEAE: vi è un’invaginazione verso l’interno di membrana e/o parete.- CHLOROPHYCEAE: formazione di corti microtubuli che si dispongono a formare un

ficoplasto che indica la direzione di separazione. Si può anche formare una piastra cellulare di separazione.

- CHAROPHYCEAE: si forma una struttura citoscheletrica simile al fragmoplasto.

Hanno un CICLO APLONTE in cui lo zigote è l’unica fase diploide:

(ULVA o LATTUGA DI MARE - si parte dalla gamia)NB: la RIPRODUZIONE SESSUALE avviene quando vi è una carenza di azoto con la formazione finale di uno ipnozigote che va incontro a quiescenza.

Alghe rosse: si trovano nelle acque calde tropicali nel benthos.Sono presenti sia microalghe (endolitiche) che macroalghe.

La parete cellulare presenta:- cellulosa o xilani- componente fibrillare nella matrice come l’AGAR (utilizzato nell’industria alimentare o per

la preparazione in laboratorio dei terreni di coltura) o i CARRAGENANI (utilizzato come conservante,nei dentifrici,negli shampoo e nei fissanti per capelli).

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I cloroplasti sono di forma discoidale e non sempre contengono i pirenoide, ma contengono tilacoidi isolati e disposti parallalemente e ricoperti da ficobil-proteine. RIPRODUZIONE VEGETATIVA per sporulazione o frammentazione. CICLO APLODIPLONTE.

Alghe brune: antenato alga rossa per pigmenti fotosintetici.

Flagelli eteroconti. Cloroplasto avvolto da quattro membrane. Tilacoidi riuniti in gruppi di tre. Clorofilla a, c1, c2 e xantofille. Crisdaminarina come sostanza di riserva.

Sono tutte macroalghe con tallo filamentoso o pseudoparenchimatico il quale può avere una crescita apicale, intercalare, diffusa.

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Vi sono due ordini più importante: fucales e laminariales.

Il tallo delle laminariali si divide in 3 parti: - aptero, che ancora l'alga al substrato (simile ad una radice); - tabloide, simile al fusto delle piante superiori. Questa parte è formata da due zone concentriche: la cortex esternamente formata da cellule che secernono sostanze mucillaginose per evitare l'essiccamento durante la bassa marea, e la medulla internamente formata da cellule che hanno il compito di trasferire i materiali organici sulla superficie del tallo. - filloide, costituente le fronde.

La parete cellulare è formata da: Componente fibrillare con cellulosa a singole molecole e arginati di Ca insolubili. Matrice con sostanze polisaccaridiche che conferiscono permeabilità ed elasticità come

l’acido alginico.

I cloroplasti sono pochi se a forma di stella o numerosi se discoidali. Il pirenoide può mancare (ciò costituisce un carattere tassonomico).

CICLO APLODIPLONTE nelle laminariales e DIPLONTE nelle fucales .

DIATOMEE: unicellulari e coloniali.Costituiscono da sole il 94% del fitoplankton.Il periplasto o frustulo è formato da silice e opale polimerizzati che conferiscono all’alga un aspetto vitreo.Quando l’alga muore il frustulo si deposita formando la farina fossila la quale ha larghi impieghi industriali come materiale isolante e abrasivo.Il frustolo è formato da un epivalva e da un ipovalva (≈ coperchio + barattolo)Esso può avere simmetria bilaterale o radiale.

La riproduzione è per lo più VEGETATIVA;quella SESSUALE avviene solo dopo un certo numero di cicli di riproduzione vegetativa. Infatti ad ogni generazione per mitosi si formano cellule figli che ereditano o la valva che diventerà epivalva (cellula più grande) o quella che diventerà ipovalva (cellula più piccola). Le successive mitosi daranno vita a cellule sempre più piccole fino al raggiungimento di dimensioni limite arrivate alle quali di innescherà la riproduzione sessuale con un CICLO DIPLONTE.

Contengono AEREOCISTI cellule piene di gas che permettono il galleggiamento delle fronde ed evitano che si spezzino.

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Parete cellulare più rigida. Corredo di pigmenti fotosintetici meno diversificato. Amido sempre all’interno del plastidio. Differenziazione dei plastidi. Mitosi aperta e fragmoplasto. Corpo organizzato in cormo. Comparsa dell’epidermide e dei tessuti meccanici e conduttori. Sporangi e gamentangi protetti. Affermazione del ciclo aplodiplonte e oogamia (uno dei due gameti è mobile e l'altro fisso). Comparsa dell’embrione .

Briofite :provengono,probabilmente, dalle alghe verdi.Non sono piante vascolari e non posseggono un vero e proprio apparato radicale ma solo rizoidi aventi un semplice ruolo meccanico.

Ciclo APLODIPLONTE con generazione eteromorfe e prevalenza del gametofito sullo sporofito il quale dipende dal punto di vista trofico dal gametofito (MATROTROFIA).Per quanto riguarda la riproduzione sessuale le briofite sono specie dioiche in cui si distingue il gametofito femminile (archegonio) e gametofito maschile (anteridio).Le Briofite si dividono in tre classi:

1. Musci2. Hepaticae3. Anthocerotae

1.Musci .Hanno un ciclo aplodiplonte:(start germinazione spora)Il protonema è classificabile in:caulonema con funzione portanterizonemacloronema porzioni fotosinteticamente attive.Lo sporofito ha tre componenti:

Piede : immerso nell’archegonioSeta : solo nei primo 2-3 è fotosintetizzante,dopo di che dipente dal punto di vista nutritivo dal gametofito.Sporangio : capsula chiusa da un opercolo che si apre quando le spore sono mature.

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2. Hepaticae:si distinguono due classe in base al gametofito che può essere foglioso o talloso. Esso si genera da una spora che forma un tubero germinativo.Lo sporofito si sviluppa lentamente e spesso presenta tutte e tre le parti.

3. Anthocerotae:Cloroplasti con pirenoide.Il gametofito ha una forma discoidale tallosa; gli sporangi presentano un piede globoso e la capsula con spore riunite in tetradi.

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Pteridofite Sono piante vascolari con tessuti conduttori e di sostegno e accrescimento apicale con tessuti di origine primaria.

La fecondazione avviene in presenza di acqua.Il gametofito è molto piccolo mentre lo sporofito è cormoidale con accrescimento apicale e presenza di microfilmi e macrofilli (sporofito dominante!). Gli sporangi sono numerosi e classificabili in due categorie:eusporangi: rivestiti da almeno due strati di cellule sterili;leptosporangi: a struttura sferica rivestita da un solo strato di cellule che prende il nome di annulus.

a) Licofite:sporangi ascellari o raggruppati in strobili e sporofiti formato da piccoli fusti con foglie microfilli. Radici avventizie alla base dei fusti. Gametofito piccolo.

b) Psilotopsida: gametofito sotterraneo,microfilli,sporangi a struttura semplificata-

c) Equisetipsida:fusti sterili incolori e fusti fertili su cui si trovano sporofilli a struttura conica con sporangi sulla pagina inferiore della foglia a contatto con l’esterno.Sopra ogni nodo vi è un meristema intercalare.

d) Polypodiopsida:felci arboree e erbacee. Le foglie sono macrofilli a lamina espansa le quali hanno un mesofillo distinguibile in palizzata e lacunoso. Le fronde sono formate da una linea centrale da cui si diramano pinne e pinnule.

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Presenta fusto e rizoma con radici avventizie.

Spermatofite: gimnosperme e angiosperme.

Le Spermatofite (Gimnosperme e Angiosperme) sono ETEROSPOREE per cui formano sporangi maschili e sporangi femminili, al cui interno vengono prodotte, per meiosi, rispettivamente spore maschili (microspore) e spore femminili (macrospore o megaspore). Presentano il polline e il seme: il polline è l’individuo apolide maschile (gametofito) e si forma da una spora apolide.La fecondazione avviene dentro lo sporangio femminile.

Gimnosperme:- Ciclo aplodiplonte con sporofito dominante avente accrescimento secondario.- Riproduzione lenta,il ciclo biologico può impiegare dai 2 ai 3 anni.- Impollinazione anemofila- Adatti a vivere in ambienti aridi (aridità ambientale e fisiologica)

Conifere:(pino,abete,sequoia,ginepro)Sono specie sempreverdi a eccezione del larice che è caducifoglie.Specie arboree e arbustive. Presentano una ramificazione monopodiale (cono) con fogle a lamina ridotta aghiformi o squamiformi. Si distinguono due tipi di rami:macroblasto: ramo lungo contenente i microblasti;

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Ciclo aplo-diplonte diuna felce

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macriblasti: ramo contenente le foglie vere e proprie.

Ognuno quattro spore apolidi. Da ogni spora nasce un grano pollinico che rappresenta il gametofito maschile che rimane all’interno dello sporofito.La spora si divide per mitosi producendo due cellule le quali subendo nuovamente meiosi daranno vita a quattro cellule di cui due degenerano e le restanti rimangono vitali e andranno a costituire una la cellula generativa,l’altra la cellula del tubetto .Il granulo pollinico ancora immaturo viene liberato e trasportato nel cono femminile (pigna). Quando esso entra nel cono femminile (in cui non è ancora avvenuta la meiosi) innesca la meiosi. Il cono femminile si chiude completamente e si riaprirà solo quando si saranno formati i semi.Il granulo pollinico matura: dalla cellula del tubetto si allunga il tubetto pollineo e la cellula generativa forma i due nuclei spermatici che vengono portati fino al gamete femminile da tubero pollineo.Nb: non ci sono i gamentangi maschili,i gameti sono contenuti direttamente all’interno del gametofito.SI TENDE AD EVITARE L’AUTOIMPOLLINAZIONE E L’AUTOFECONDAZIONE.PIGNA: da giovane ha una consistenza coriacea e modificano la loro consistenza durante la maturazione. E’ formata da un asse centrale circondate da brattee legnose sulla cui superficie interna ci sono due incavi in cui è localizzata la squama ovulifera che contiene due ovuli: nucella e due tegumenti sovrapposti.La nucella è lo sporangio diploide femminile che va incontro a meiosi.I tegumenti lasciano un apertura il MICROPILO in posizione apicale attraverso cui passano i gameti maschili.Fecondazione: l’ovulo secerne la goccia d’impollinazione per facilitare l’entrata dei tubetti nell’archegonio dove rilasceranno i due gameti di cui uno si fonde formando lo zigote che andrà a formare l’embrione,l’altro degenera.

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PINO- CICLO APLODIPLONTE:si parte dallo sporofito diploide su cui si formano gli sporangi maschile e femminile. Gli sporangi sono portati da foglie modificate: microsporofilli (masch.) e macrosporofilli (femm.) organizzate a formare strobili e coni. Il microsporangio è formato da un asse centrale a cui lateralmente sono inserite squame con una consistenza carnosa al cui interno è localizzata la sacca pollinica vero e proprio microsp.Ogni sacca è rivestita da pareti pluristratificate costituite da cellule che hanno il compito di nutrire il polline. Le cellule madri delle spore producono

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L’embrione si accresce fino a diventare maturo ovvero una struttura polarizzata con il germoglio nell’apice apicale e nel cui apice caudale si inseriscono 2-18 cotiledoni.L’embrione è circondato dall’endosperma primario.Le paresti che rivestono l’ovulo diventeranno di consistenza legnosa e formeranno il seme.

Cicadee:

- Specie arboree dioiche.- Sporofilli non raggruppati in coni.- Impollinazione a opera di insetti.- Spermatozoidi ciliati (ciglia disposte a spirale sulla superficie del gamete).

Nella fecondazione il granulo entra direttamente nella camera e si ramifica,successivamente scoppia e rilascia i gameti ciliati vicino agli archegoni .

Ginkgo Biloba:Specie dioica.Fusto alto.Foglia a ventaglio con nervature dicotomiche.Due sporangi femminili portati da peduncoli.Semi nudi.

Gneofite:il loro legno contiene trachee.L’impollinazione è anemofila eccetto per ephedra che presenta nettari e la doppia fecondazione (≈angiosperme)Welwitsha mirabilis: due foglie con accrescimento indefinito. Raggiunta una certa lunghezza si sfrangiano e si arrotolano su se stessi a partire dalle punte.

Angiosperme:dicotiledoni e monocotiledoni.- Ampia variabilità di dimensioni.- Habitus arboreo,arbustivo ed erbaceo.- Accrescimento primario e secondario.- Xilema eteroxilo con trachee.- Ciclo riproduttivo con doppia fecondazione.

Presentano tutte il FIORE da cui poi ne deriva il frutto.

Fiore:germoglio a crescita determinata che porta figlie modificate distinguibili in antofilli (sterili) e sporofilli (fertili) i quali porteranno due sporangi.Si distinguono in fiori perfetti ermafrodito portato da piante monoiche; e fiori imperfetti con un solo tipo di apparato riproduttore (stami/pistillo).

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In base alla simmetria i fiori vengono classificati in: Attinomorfi: a simmetria raggiata come la margherita. Zigomorfi : a simmetria bilaterale come la bocca di leone. Assimetrici : come le orchidee.

In base alla posizione dell’ovario invece distinguiamo: Ipogino : con ovario inserito sul ricettacolo al di sopra del piano di inserzione di altri pezzi

fiorali. Perigino : con ovario semi infero allo stesso piano con gli altri pezzi fiorali. Epigino : ovario infossato nel ricettacolo sotto gli altri pezzi fiorali.

Il grammo pollinico ancora immaturo viene liberato nell’ambiente in una forma quasi anidre. Ogni granulo ha una parete chiamata sporoderma con pori e solchi. Esternamente troviamo esina mentre internamente intina . Lo sporoderma può essere rivestito da lipidi e carotenoidi (pollenkit) elaborate dalle cellule del tappeto. Essa contiene proteine che facilitano il riconoscimento tra il granulo pollinico e il fiore della stessa specie.

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• Il fiore contiene sporofilli maschili, gliSTAMI, ciascuno dei quali porta 4sporangi chiamati sacche pollinicheche, nell’insieme, formano una antera.

• Contiene anche sporofilli femminili cheformano il CARPELLO o PISTILLO,diviso in tre parti, una delle quali,l’OVARIO, contiene 1 o più OVULI.Ciascun ovulo contiene la nucella,sporangio femminile.

MICROSPOROGENESI:all’interno delle sacche polliniche avviene la meiosi e ogni spora apolide si trasforma in un grano pollinico.MACROGAMETOGENESI: il grano pollinico può essere liberato a questo stadio o dopo che la cellula generativa si è ulteriormente divisa per mitosi formando due nuclei spermatici.

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Modalità di placentazione:gli ovuli si inseriscono nella placenta mediante il funicolo. La placentazione può essere:

- parietale : la camera ovarica è libera e gli ovuli sono attaccati direttamente alla placenta.- assile : camera ovarica divisa in setti e ovuli inseriti ottorno all’asse centrale.- centrale libera : solo un asse centrale su cui sono attaccati gli ovuli.

Ovulo:

Meiosi o Macrosporogenesi :

Alla fine del processo si otterranno in totale sette cellule e otto nuclei,infatti la cellula entrale è binucleata a formare i nuclei polari.

Sia il gametofito maschile che quello femminile NON contengono i gamentangi.NB: il gametangio femminile si forma solo nelle gimnosperme.

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CICLO APLODIPLONTE DI UN ANGIOSPERMA:Nelle sacche polliniche avviene la meiosi per cuiogni cellula 2n produce 4 cellule n, cioè 4 spore, daciascuna delle quali si sviluppa un microgametofito,cioè un granulo pollinico, che conterrà due gametimaschili.Nella nucella dell’ovulo, per la meiosi subita da unasola cellula 2n, si formano 4 spore, 3 delle qualidegenerano e solo 1 rimane attivaQuesta spora produrrà il megagametofito, che NONformerà al suo interno gametangi, ma conterràdirettamente il gamete femminile.

Di quattro spore apolidi tre degenerano e una rimane vitale e diventa un megaspora.La nucella (sporangio) è rivestita da due tegumenti che a un polo dell’ovulo lasciano il micropilo,

Il nucleo apolide della spora si divide tre volte per mitosi formando otto nuclei apolidi. I nuclei si spostano successivamente e si formano pareti cellulari.

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Impollinazione: è propedeutica alla fecondazione.Il granello pollinico deve essere trasportato dalle antere di un fiore fino al pistillo di un altro.Quando esso arriva allo stigma di un pistillo avviene che:

Lo stigma deve riconoscere il polline come appartenente alla propria specie. Lo stigma produce un liquido che idrata il granello pollinico attivandolo metabolicamente. GERMINAZIONE: la cellula del tubero,attraverso la mitosi,produce il tubetto pollineo.

Se il granulo pollineo ha già tre cellule avviene direttamente la fecondazione. Il tubetto pollineo entra dentro lo stigma,attraversa lo stilo fino ad arrivare nell’ovario. Attraverso il micropilo entra nell’ovulo contenente il sacco embrionale e rilascia i due nuclei spermatici. | | |

L’impollinazione può essere:

Impollinazione anemofila:interessa i granuli pollinici piccoli,leggeri e con superficie liscia.Hanno questo tipo di impollinazione le graminacee e le specie che formano i boschi puri caratterizzati dall’avere fiori poco appariscenti e fioritura in periodi controllati.NB: parte del polline non va a buon fine e viene disperso!

Impollinazione zoofila:presentano fiori molto colorati e vistosi che talvolta emanano odori.Alcune specie hanno adattato la morfologia per accogliere un solo determinato tipo di insetto (coevoluzione). I fiori che vengono impollinati da animali notturni producono attraverso i terpeni sostanze aromatiche che attraggono gli animali (≈ pipistrelli o colibrì).

Impollinazione idrofila: il polline può galleggiare a pelo d’acqua. I fiori maschili si staccano dalla pianta e rilasciano il polline solo in prossimità del fiore femminile.

AUTOFECONDAZIONE ≈ AUTOIMPOLLINAZIONEIl fiore si autoimpollina o impollina un fiore che si trova sulla stessa pianta. Ciò non favorisce l’evoluzione della specie. Vs

ALLOGAMIA: fecondazione tra individui diversi: - dioicismo- maturazione di stami e carpelli in tempi

diversi nella stessa pianta.- autoincompatibilità genetica.

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DOPPIA FECONDAZIONE:un gamete maschile si unisce alla cellula uovo formando lo zigote diploide. L’altro gamete maschile si unisce alla cellula centrale binucleata apolide formando un nucleo triploide (3n) da cui deriverà dopo numerosissime mitosi l’endosperma secondario,un tessuto di riserva.Questo meccanismo garantisce che l’endosperma si formi successivamente allo zigote,evitando lo spreco di sostanze nutritizie.

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Trasformazione dell’ovulo in ovario:zigote->mitosi -> embrione.Endosperma secondario.Crescita ovulo ->seme.Tegumenti ovulo -> tegumenti del seme.Ovario-> frutto

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