65
Norme per la tutela della Norme per la tutela della qualità dell’aria qualità dell’aria Il D.Lgs. n. 152/2006, è costituito da n.318 articoli, che sono suddivisi in 6 “parti” (materie omogenea) 1. Disposizioni generali 2. V.a.s. – V.i.a. (ed I.p.p.c.) 3. Difesa del suolo, tutela e gestione delle acque 4. Rifiuti e bonifiche 5. 5. Tutela dell’aria Tutela dell’aria 6. Danno ambientale Sono inoltre presenti n.45 allegati

Slide dott. Baldisseri

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Slide della conferenza "Emissioni in atmosfera: lo stato della normativa e gli orientamenti dell'Amministrazione Provinciale" del dott. Andrea Baldisseri.

Citation preview

Page 1: Slide dott. Baldisseri

Norme per la tutela della qualità dell’ariaNorme per la tutela della qualità dell’aria

Il D.Lgs. n. 152/2006, è costituito da n.318 articoli, che sono suddivisi in 6 “parti” (materie omogenea)

1. Disposizioni generali

2. V.a.s. – V.i.a. (ed I.p.p.c.)

3. Difesa del suolo, tutela e gestione delle acque

4. Rifiuti e bonifiche

5.5. Tutela dell’ariaTutela dell’aria

6. Danno ambientale

Sono inoltre presenti n.45 allegati

Page 2: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE VNorme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle

emissioni in atmosfera

TITOLO ITITOLO IEmissioni da

Impianti e attività(Artt. 267 – 281)

TITOLO IITITOLO IIImpianti termici

ad uso civile(Artt. 282 – 290)

TITOLO IIITITOLO IIICombustibili

(Artt. 291 – 298)

10 Allegati

Page 3: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE VNorme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle

emissioni in atmosfera

Titolo I

Prevenzione e limitazione delle emissioni in atmosfera di

impianti e attività (artt. 267 – 281). Abroga e sostituisce:

- il D.P.R. n. 203/1988

- il D.P.C.M. 21 luglio 1989 e 25 luglio 1991

- il D.M. 12 luglio 1990

- il D.M. n. 107/2000

- il D.M. n. 44/2004

Titolo II

Impianti termici civili (artt. 282 – 290), con abrogazione dei

“residui” della Legge 615/1966 e del D.P.R. 1391/1970

Page 4: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE VNorme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle

emissioni in atmosfera

Titolo III

Combustibili (291 – 298). Abroga e sostituisce il D.P.C.M. 8 marzo 2002

Norme non abrogate

Restano in vigore, in particolare:

- il D.Lgs. n. 351/1999 (gestione della qualità dell’aria)

- il D.M. n. 69/2002 (valori limite di qualità dell’aria)

- la Legge n. 549/1993 (disciplina per la tutela dell’ozonosfera)

- il D.Lgs. n. 216/2006 (emission trading)

Page 5: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE VNorme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle

emissioni in atmosfera

Casi particolari

Sono esclusi dal campo di applicazione della parte quinta del d.lgs. n. 152/2006 gli impianti disciplinati dal decreto legislativo 11 maggio 2005, n. 133, recante attuazione della direttiva 2000/76/CE, in materia di incenerimento dei rifiuti. (art. 267, comma 2)

Resta fermo, per gli impianti sottoposti ad autorizzazione integrata ambientale, quanto previsto dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59; per tali impianti l’autorizzazione integrata ambientale sostituisce l’autorizzazione alle emissioni prevista dal presente titolo. (art. 267, comma 3)

Page 6: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE VNorme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle

emissioni in atmosfera

TITOLO PRIMO

Prevenzione e limitazione delle emissioni in atmosfera

di impianti ed attività

Page 7: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Ambito di applicazione – Titolo I

La norma si applica per:• impianti, inclusi gli impianti termici civili non

disciplinati dal titolo II (Impianti termici civili), ed alle attività che producono emissioni in atmosfera

e si stabiliscono

• i valori di emissione, le prescrizioni, i metodi di campionamento e di analisi delle emissioni

• ed i criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite. (art. 267, comma 1)

Page 8: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Ambito di applicazione – Titolo I

L’ambito di applicazione riguarda anche gli impianti termici civili:

• aventi potenza termica nominale uguale o superiore alle soglie previste all’art. 269, comma 14,

• e quelli che utilizzano carbone da vapore, coke metallurgico, coke da gas, antracite, prodotti antracitosi o miscele di antracite e prodotti antracitosi, aventi potenza termica nominale superiore a 3 MW.(art. 282, comma 1)

• “d) impianto termico civile: impianto termico la cui produzione di calore é destinata, anche in edifici ad uso non residenziale, al riscaldamento o alla climatizzazione di ambienti o al riscaldamento di acqua per usi igienici e sanitari; ….” (art. 283).

Page 9: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Esclusioni dall’applicazione – Titolo I

• impianti ed alle attività le cui emissioni sono scarsamente rilevanti e per i quali può essere previsto l’invio di una comunicazione (elencati nella parte I dell’allegato IV alla parte quinta)

• agli impianti destinati alla difesa nazionale• emissioni provenienti da sfiati e ricambi d’aria

esclusivamente adibiti alla protezione e alla sicurezza degli ambienti di lavoro

• impianti di distribuzione dei carburanti, cui si applicano esclusivamente le pertinenti disposizioni degli articoli 276 e 277. (art. 272, comma 5)

Page 10: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Definizioni

• Impianto: il macchinario o il sistema o l’insieme di macchinari o di sistemi costituito da una struttura fissa e dotato di autonomia funzionale in quanto destinato ad una specifica attività; la specifica attività a cui é destinato l’impianto può costituire la fase di un ciclo produttivo più ampio”. (art. 268, comma 1, lett. h))

• Inquinamento atmosferico: ogni modificazione dell’aria atmosferica, dovuta all’introduzione nella stessa di una o di più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da ledere o da costituire un pericolo per la salute umana o per la qualità dell’ambiente oppure tali da ledere i beni materiali o compromettere gli usi legittimi dell’ambiente. (art. 268, comma 1, lett. a)).

Page 11: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Definizioni

• Emissione: qualsiasi sostanza solida, liquida o gassosa introdotta nell’atmosfera e che possa provocare inquinamento atmosferico. (art. 268, comma 1, lett. b))

• Valore limite di emissione: il fattore di emissione,la concentrazione o il flusso di massa di sostanze inquinanti nelle emissioni, che non devono essere superate. (art. 268, comma 1, lett. q))

• Fattore di emissione: rapporto tra la massa di sostanza inquinante emessa e l’unità di misura specifica di prodotto o di servizio. (art. 268, comma 1, lett. r))

Page 12: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Definizioni

Soglia di rilevanza: flusso di massa per singolo inquinante, misurato a monte di eventuali sistemi di abbattimento e nelle condizioni di esercizio più gravose dell’impianto, al di sotto del quale non si applicano i valori limiti di emissione (art. 268, comma 1, lett. v))

Migliori tecniche disponibili: la più efficiente ed avanzata fase di sviluppo dell’attività e relativi metodi di esercizio indicanti l’idoneità pratica di determinate tecniche ad evitare ovvero, se ciò risulti impossibile, a ridurre le emissioni (art. 268, comma 1, lett. aa))

Page 13: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Definizioni

• Impianto anteriore al 1988: un impianto che, alla data del 1° luglio 1988, era in esercizio o costruito in tutte le sue parti o autorizzato ai sensi della normativa previgente (art. 268, comma 1, lett. i))

• Impianto anteriore al 2006: un impianto che non ricade nella definizione di cui alla lettera i) e che, alla data di entrata in vigore della parte quinta del presente decreto, è autorizzato ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988, n. 203, purché in funzione o messo in funzione entro i successivi ventiquattro mesi; si considerano anteriori al 2006 anche gli impianti anteriori al 1988 la cui autorizzazione è stata aggiornata ai sensi dell’articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988, n. 203 (art. 268, comma 1, lett. l))

• m) impianto nuovo: un impianto che non ricade nelle definizioni di cui alle lettere i) e l) (art. 268, comma 1, lett. m))

Page 14: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

AutorizzazioniTutti gli impianti che producono emissioni, fatte alcune eccezioni, devono richiedere l’autorizzazione (art. 269, comma 1), contenente:

• il progetto dell’impianto in cui sono descritte la specifica attività a cui l’impianto é destinato, le tecniche adottate per limitare le emissioni e la quantità e la qualità di tali emissioni, le modalità di esercizio e la quantità, il tipo e le caratteristiche merceologiche dei combustibili di cui si prevede l’utilizzo, nonché, per gli impianti soggetti a tale condizione, il minimo tecnico definito tramite i parametri di impianto che lo caratterizzano.

• una relazione tecnica che descrive il complessivo ciclo produttivo in cui si inserisce la specifica attività cui l’impianto è destinato ed indica il periodo previsto intercorrente tra la messa in esercizio e la messa a regime dell’impianto. (art. 269, comma 2)

Page 15: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Contenuto delle autorizzazioni

L’autorizzazione stabilisce: – modalità di captazione e convogliamento per le emissioni

tecnicamente convogliabili; (vedi anche art.270)– valori limite di emissione, prescrizioni, metodi di

campionamento e analisi, criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite, periodicità dei controlli in capo al gestore;

– prescrizioni per il contenimento delle emissioni diffuse;– periodo intercorrente tra messa in esercizio (da comunicarsi

almeno 15 gg. prima) e messa a regime;– la data entro cui comunicare i dati relativi alle emissioni

effettuate in un periodo continuativo non inferiore a 10 gg. dalla messa a regime e la durata di detto periodo ed il numero di campionamenti.

(art. 269, comma 4 e 5)

Page 16: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Durata delle autorizzazioni

• L’autorizzazione ha una durata di quindici anni.

• La domanda di rinnovo dell’autorizzazione deve essere presentata almeno un anno prima della scadenza, in attesa dell’adozione del provvedimento sulla domanda di rinnovo l’esercizio dell’impianto può continuare anche dopo la scadenza dell’autorizzazione in caso di mancata pronuncia in termini del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio a cui sia stato richiesto di provvedere.

• L’aggiornamento dell’autorizzazione comporta il decorso di un nuovo periodo di quindici anni solo nel caso di modifica sostanziale.(art. 269, comma 7)

Page 17: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Tipologia di autorizzazione (1)

Il gestore che intende:

installare un impianto nuovo

trasferire un impianto da un luogo ad un altro

presenta all’autorità competente una domanda di autorizzazione. (art. 269, comma 2)

La procedura amministrativa è la seguente

Page 18: Slide dott. Baldisseri

Conferenzadi servizi

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE

AUTORITÀCOMPETENTE

30 gg.

Entro 120 gg o 150 gg in caso di richiesta di

integrazioniAUTORIZZAZIONE

Eventuale richiesta di integrazioni

convocaentro

Il MINISTRO si esprime, sentito in comune

interessato, entro 90 gg

In assenza di pronuncia nei termini il gestore può entro i successivi 60 gg.

richiedere, previa notifica all’Autorità competente,

al MINISTRO di provvedere

Page 19: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Tipologia di autorizzazione (2) - MODIFICHE

Il gestore che intende sottoporre un impianto ad una modifica

• ne dà comunicazione all’autorità competente o,• se la modifica è sostanziale, presenta una domanda

di aggiornamento dell’autorizzazione,Se la modifica comunicata– è “ritenuta” sostanziale, l’autorità competente ordina di

presentare una domanda di aggiornamento;– se la modifica non è sostanziale, l’autorità competente

provvede, ove necessario, ad aggiornare l’autorizzazione;

(art. 269, comma 8)

Page 20: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Tipologia di autorizzazione (2) - MODIFICHE

Al fine della gestione di tali richieste di modifica, se l’autorità competente non si esprime entro 60 giorni, il gestore può procedere alla modifica, fatto salvo il potere dell’autorità competente di provvedere anche successivamente, nel termine di sei mesi dalla ricezione della comunicazione

• Modifica: variazione di quanto indicato nel progetto, nella relazione tecnica o nell’autorizzazione, anche relativa alle modalità di esercizio o ai combustibili;

• Modifica sostanziale: modifica che comporta un aumento o una variazione qualitativa delle emissioni o che altera le condizioni di convogliabilità tecnica delle stesse(art. 269, comma 8)

Page 21: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Tipologia di autorizzazione (3) - GENERALI

L’autorità competente può adottare per specifiche categorie di impianti, individuate in relazione al tipo e alle modalità di produzione, apposite autorizzazioni di carattere generale, relative a ciascuna singola categoria di impianti, nelle quali sono stabiliti – i valori limite di emissione, – le prescrizioni, – i tempi di adeguamento, – i metodi di campionamento e analisi e la periodicità dei

controlli. (art. 272, comma 2)

Page 22: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Tipologia di autorizzazione (3) - GENERALI

All’adozione delle autorizzazioni generali l’autorità competente deve procedere entro due anni dall’entrata in vigore della parte quinta del d.lgs. n. 152/2006 per gli impianti e per le attività di cui alla parte II dell’allegato IV alla parte quinta.

• I gestori degli impianti per cui è stata adottata un’autorizzazione generale possono comunque presentare normale domanda di autorizzazione.

(art. 272, comma 2)

Page 23: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Tipologia di autorizzazione (3) - GENERALI

• Il gestore presenta all’autorità competente, almeno 45 giorni prima dell’installazione dell’impianto o dell’avvio dell’attività, una domanda di adesione all’autorizzazione generale.

• L’autorità competente può, con proprio provvedimento, negare l’adesione nel caso in cui non siano rispettati i requisiti previsti dall’autorizzazione generale o in presenza di particolari situazioni di rischio sanitario o di zone che richiedono una particolare tutela ambientale.

• L’autorizzazione generale stabilisce i requisiti della domanda di adesione e può prevedere, per gli impianti e le attività di cui alla parte II dell’allegato IV alla parte quinta, appositi modelli semplificati di domanda, nei quali le quantità e le qualità delle emissioni sono deducibili dalle quantità di materie prime ed ausiliarie utilizzate. (art. 272, comma 3)

Page 24: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Tipologia di autorizzazione (3) - GENERALI

• Le disposizioni relative alle autorizzazioni generali non si applicano:• a) in caso di emissione di sostanze cancerogene, tossiche per la

riproduzione o mutagene o di sostanze di tossicità e cumulabilità particolarmente elevate, come individuate dalla parte II dell’allegato I alla parte quinta del presente decreto, o

• b) nel caso in cui siano utilizzate, nell’impianto o nell’attività, le sostanze o i preparati classificati dal d.lgs. 3 febbraio 1997, n. 52, come cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione, a causa del loro tenore di COV, e ai quali sono state assegnate etichette con le frasi di rischio R45, R46, R49, R60, R61.(art. 272, comma 4)

Page 25: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Tipologia di autorizzazione (3) - GENERALI

• L’autorità competente procede al rinnovo delle autorizzazioni generali ogni 15 anni.

• Per le autorizzazioni generali rilasciate ai sensi del DPCM 21/7/1989 e del DPR 25/7/1991, il primo rinnovo é effettuato entro 15 anni dall’entrata in vigore della parte quinta del D.Lgs. n. 152/2006 oppure, se tali autorizzazioni non sono conformi alle disposizioni del titolo I, entro 1 anno dalla stessa data.

• In tutti i casi di rinnovo, l’esercizio dell’impianto o dell’attività può continuare se il gestore, entro 60 gg. dall’adozione della nuova autorizzazione generale, presenta una domanda di adesione corredata, ove necessario, da un progetto di adeguamento e se l’autorità competente non nega l’adesione.

• In caso di mancata presentazione della domanda nel termine previsto l’impianto o l’attività si considerano in esercizio senza autorizzazione

alle emissioni. (art. 272, comma 3)

Page 26: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Esoneri dall’autorizzazione (1)

Sono esclusi dalla necessità dell’autorizzazione:

– gli impianti sottoposti ad autorizzazione integrata ambientale di cui al D.Lgs. n. 59/2005 (art. 267, comma 3),

– gli impianti elencati all’art. 269, commi 14 e 16,

– gli impianti con emissioni scarsamente rilevanti, elencati nella parte I dell’allegato IV alla parte quinta, impianti destinati alla difesa nazionale, emissioni provenienti da sfiati e ricambi d’aria esclusivamente adibiti alla protezione e alla sicurezza degli ambienti di lavoro.

(art. 272, comma 5)

Page 27: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Esoneri dall’autorizzazione (2) – Impianti art.269.14

I seguenti impianti non sono sottoposti ad autorizzazione, ma l’autorità competente può prevedere che i gestori comunichino, in via preventiva, la data di messa in esercizio dell’impianto o di avvio dell’attività (art. 269, comma 15):

• a) impianti di combustione, compresi i gruppi elettrogeni a cogenerazione, di potenza termica nominale inferiore a 1 MW, alimentati a biomasse di cui all’Allegato X alla parte quinta, a gasolio, come tale o in emulsione, o a biodiesel;

• b) impianti di combustione alimentati ad olio combustibile, come tale o in emulsione, di potenza termica nominale inferiore a 0,3 MW;

• c) impianti di combustione alimentati a metano o a GPL, di potenza termica nominale inferiore a 3 MW;

• d) impianti di combustione, ubicati all’interno di impianti di smaltimento rifiuti, alimentati da gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas, di potenza termica nominale non superiore a 3 MW, se l’attività di recupero è soggetta alle procedure autorizzative semplificate previste dalla parte quarta (segue)

Page 28: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Esoneri dall’autorizzazione (2) – Impianti art.269.14

e) impianti di combustione alimentati a biogas di cui all’Allegato X alla parte quinta, di potenza termica nominale complessiva inferiore o uguale a 3 MW;

• f) gruppi elettrogeni di cogenerazione alimentati a metano o a GPL, di potenza termica nominale inferiore a 3 MW;

• g) gruppi elettrogeni di cogenerazione alimentati a benzina di potenza termica nominale inferiore a 1 MW;

• h) impianti di combustione connessi alle attività di stoccaggio dei prodotti petroliferi funzionanti per meno di 2200 ore annue, di potenza termica nominale inferiore a 5 MW se alimentati a metano o GPL ed inferiore a 2,5 MW se alimentati a gasolio;

• i) impianti di emergenza e di sicurezza, laboratori di analisi e ricerca, impianti pilota per prove, ricerche, sperimentazioni, individuazione di prototipi (salvo in caso di emissione di sostanze cancerogene, tossiche per la riproduzione o mutagene o di sostanze di tossicità e cumulabilità particolarmente elevate, come individuate dalla parte II dell’allegato I alla parte quinta).

Page 29: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Esoneri dall’autorizzazione (3) – Impianti art.269.16

Non sono sottoposti ad autorizzazione

– gli impianti di deposito di oli minerali, compresi i gas liquefatti.

• I gestori sono comunque tenuti ad adottare apposite misure per contenere le emissioni diffuse ed a rispettare le ulteriori prescrizioni eventualmente disposte, per le medesime finalità, con apposito provvedimento dall’autorità competente.

Page 30: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Esoneri dall’autorizzazione (4)Impianti con emissioni scarsamente rilevanti

Agli impianti o alle attività, le cui emissioni sono scarsamente rilevanti agli effetti dell’inquinamento atmosferico, elencati nella parte I dell’allegato IV alla parte quinta, non si applica il Titolo I (art. 272, comma 5)

L’autorità competente può prevedere, con proprio provvedimento generale, che i gestori di tali impianti o attività, comunichino di di ricadere in tale elenco nonché, in via preventiva, la data di messa in esercizio dell’impianto o di avvio dell’attività (salvo diversa disposizione dello stesso allegato).

L’elenco può essere aggiornato ed integrato anche su proposta delle regioni, delle province autonome e delle associazioni rappresentative di categorie produttive. (art. 272, comma 1)

Page 31: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Sanzioni (1)• Chi inizia a installare o esercisce un impianto e chi esercita

un’attività senza autorizzazione o continua l’esercizio con autorizzazione scaduta, decaduta, sospesa, revocata o dopo l’ordine di chiusura o cessazione:

– arresto da 2 mesi a 2 anni o ammenda da 258 a 1.032 euro.

• Chi sottopone un impianto a modifica sostanziale senza la prevista autorizzazione:

– arresto fino a 6 mesi o ammenda fino a 1.032 euro.• Chi sottopone un impianto a modifica non sostanziale senza

effettuare la preventiva comunicazione:

– ammenda fino a 1.000 euro.(art. 279, comma 1)

Page 32: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Sanzioni (2)• Violazione dei limiti di emissione o delle prescrizioni dell’autorizzazione,

dell’allegato I alla parte quinta, o comunque imposte dall’autorità competente (art. 279, comma 2) :– arresto fino ad 1 anno o ammenda fino a 1.032 euro, sempre l’arresto fino

a 1 anno se il superamento dei valori limite comporta anche il superamento dei valori limite di qualità dell’aria;

• Mancata comunicazione della messa in esercizio (art. 279, comma 3) :– arresto fino a 1 anno o ammenda fino a 1.032 euro;

• Mancata comunicazione dei dati sulle emissioni (art. 279, comma 4) :– arresto fino a 6 mesi o ammenda fino a 1.032 euro;

• Mancata adozione delle misure atte a evitare un aumento anche temporaneo delle emissioni per impianti autorizzati in via provvisoria o tacita, fino alla pronuncia definitiva (art. 279, comma 6) :– arresto fino a 1 anno o ammenda fino a 1.032 euro.

Page 33: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Disposizioni transitorie (1)• I gestori degli impianti autorizzati, anche in via provvisoria o in

forma tacita, ai sensi del DPR n. 203/1988 (ad esclusione di quelli dotati di autorizzazione generale) devono presentare una domanda di autorizzazione entro i seguenti termini:

• impianti ante 1988 entro 31/12/2010• impianti ante 2000 tra 01/01/2011 e 31/12/2014• impianti dopo 2000 tra 01/01/2015 e 31/12/2018

• La mancata presentazione della domanda nei termini comporta la decadenza della precedente autorizzazione.

• Se la domanda è presentata nei termini, l’esercizio degli impianti può essere proseguito fino alla pronuncia dell’autorità competente.(art. 281, comma 1)

Page 34: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Disposizioni transitorie (2) - AdeguamentoOltre ai termini per il rinnovo delle autorizzazioni degli impianti esistenti, ed a parte le disposizioni per i soli grandi impianti di combustione, sono previste le seguenti (prime) scadenze:

•• 29 luglio 2007: domanda di autorizzazione per gli impianti esistenti che erano e non sono più classificati ad inquinamento atmosferico poco significativo o a ridotto inquinamento atmosferico;

•• 29 ottobre 2007: domanda di autorizzazione per gli impianti esistenti che non erano soggetti al d.P.R. n. 203/1988 e che ora sono soggetti ad autorizzazione, 29 aprile 2009 adeguamento alle disposizioni del Titolo I, per i medesimi impianti.

(art. 281, comma 2 e 4)

Page 35: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE VNorme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle

emissioni in atmosfera

TITOLO SECONDO

Impianti termici civili

Page 36: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Impianti termici civili

Definizione di “impianto termico civile”:

•• impianto “la cui produzione di calore é destinata, anche in edifici ad uso non residenziale, al riscaldamento o alla climatizzazione di ambienti o al riscaldamento di acqua per usi igienici e sanitari; l’impianto termico civile è centralizzato se serve tutte le unità dell’edificio o di più edifici ed è individuale negli altri casi” (art. 283).

• Campo di applicazione del Titolo II della Parte Quinta:

•• impianti termici civili non sottoposti ad autorizzazione (ai sensi del Titolo I della Parte Quinta, in quanto sotto le soglie di cui all’art. 269, comma 14).

Page 37: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Impianti termici civili

g) valore di soglia: potenza termica nominale dell’impianto pari a 0,035 MW;

• i) autorità competente: i comuni aventi una popolazione superiore ai 40.000 abitanti e, nella restante parte del territorio, le Province;

(art. 283, comma 1)

Page 38: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE VNorme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle

emissioni in atmosfera

TITOLO TERZO

Combustibili

Page 39: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

CombustibiliIl titolo III disciplina, ai fini della prevenzione e della limitazione dell’inquinamento atmosferico: – le caratteristiche merceologiche dei combustibili che possono essere

utilizzati negli impianti di cui ai titoli I e II della parte quinta, inclusi gli impianti termici civili di potenza termica inferiore al valore di soglia;

– le condizioni di utilizzo dei combustibili, comprese le prescrizioni finalizzate ad ottimizzare il rendimento di combustione, e i metodi di misura delle caratteristiche merceologiche.(art. 291, comma 1)

Disciplina altresì:•• le caratteristiche merceologiche dei combustibili consentiti (art. 293

ed allegati relativi);

•• le prescrizioni per il rendimento di combustione (rilevatori di t°, O2, CO, regolazione automatica rapporto aria – combustibile) (art. 294).

Page 40: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Combustibili - Sanzioni

La combustione di materiali o sostanze non conformi alle prescrizioni del titolo III, ove gli stessi non costituiscano rifiuti ai sensi della vigente normativa:

• a) arresto fino a due anni o con l’ammenda da 258 euro a 1032 euro, in caso di combustione effettuata presso gli impianti di cui al titolo I;

• b) sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1000 euro, in caso di combustione effettuata presso gli impianti di cui al titolo II inclusi gli impianti termici civili di potenza termica inferiore al valore di soglia.

(art. 296, comma 1)

Page 41: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE VNorme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle

emissioni in atmosfera

ALLEGATI

Normativa Tecnica

Page 42: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegati alla parte V

Dei 45 allegati al D.Lgs. n. 152/2006, 10 riguardano le emissioni in atmosfera

1. Valori di emissione e prescrizioni

2. Grandi impianti di combustione

3. Emissioni di composti organici volatili

4. Impianti ed attività in deroga

5. Polveri e sostanze organiche liquide

6. Criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite di emissione

Page 43: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegati alla parte V

Dei 45 allegati al D.Lgs. n. 152/2006, 10 riguardano le emissioni in atmosfera

7. Carburanti (dai terminali alla distribuzione)

8. Carburanti – Impianti di distribuzione

9. Impianti termici civili

10. Disciplina dei combustibili

Page 44: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE VNorme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle

emissioni in atmosfera

Allegati – Normativa tecnica

Limiti alle emissioni

Page 45: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 1 – Limiti alle emissioni

L’allegato I alla parte quinta stabilisce i valori limite di emissione, con l’indicazione di un valore massimo e di un valore minimo, e le prescrizioni per l’esercizio

- degli impianti anteriori al 1988

- di tutti gli impianti (non soggetti ad autorizzazione quali impianti di combustione, gruppi elettrogeni di cogenerazione, di emergenza … ) di cui all’articolo 269, comma 14, eccettuati quelli di cui alla lettera d) (es.smaltimento rifiuti). I valori limite di emissione e le prescrizioni stabiliti nell’Allegato I si applicano agli impianti nuovi e agli impianti anteriori al 2006 solo nei casi espressamente previsti da tale Allegato. (art. 271, comma 1)

Page 46: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 1 – Limiti alle emissioni

L’allegato V alla parte quinta stabilisce prescrizioni per

•le emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico, scarico o stoccaggio di materiali polverulenti e per le emissioni in forma di gas o vapore derivanti da attività di lavorazione, trasporto, travaso e stoccaggio di sostanze organiche liquide.

(art. 271, comma 1)

Page 47: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 1 – Limiti alle emissioni

I valori limite e le prescrizioni per l’esercizio degli impianti nuovi e di quelli anteriori al 2006 saranno fissati con apposito decreto, con il quale si provvede ad integrare l’allegato I alla parte quinta.

Fino all’adozione di tale decreto si applicano:

-per gli impianti anteriori al 1988 ed al 2006, i metodi precedentemente in uso- per gli impianti nuovi, i metodi stabiliti dall’autorità competente sulla base delle pertinenti norme tecniche CEN o, ove queste non siano disponibili, delle pertinenti norme tecniche ISO, oppure, ove anche queste ultime non siano disponibili, sulla base delle pertinenti norme tecniche nazionali o internazionali.(art. 271, comma 2)

Page 48: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 1 – Limiti alle emissioni

I valori limite di emissione si applicano ai periodi di normale funzionamento dell’impianto, intesi come

- i periodi in cui l’impianto è in funzione con esclusione- dei periodi di avviamento e di arresto (non sono tali i periodi di oscillazione che si verificano regolarmente nello svolgimento della funzione dell’impianto) e- dei periodi in cui si verificano guasti tali da non permettere il rispetto dei valori stessi. L’autorizzazione può stabilire

•specifiche prescrizioni per tali periodi di avviamento e di arresto e per l’eventualità di tali guasti •ed individuare gli ulteriori periodi transitori nei quali non si applicano i valori limite di emissione.

(art. 271, comma 14)

Page 49: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 1 – Limiti alle emissioni

In caso di guasto tale da non permettere il rispetto di valori limite di emissione, il gestore deve

– informare l’autorità competente entro le otto ore successive

– procedere al ripristino funzionale dell’impianto nel più breve tempo possibile

L’autorità competente può disporre la riduzione o la cessazione delle attività o altre prescrizioni,

(art. 271, comma 14)

Page 50: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE VNorme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle

emissioni in atmosfera

Allegati – Normativa tecnica

Composti Organici Volatili

Page 51: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 3 – Composti Organici Volatili

L’allegato III (Emissioni di composti organici volatili) alla parte quinta stabilisce, relativamente alle emissioni di composti organici volatili (COV),

• i valori limite di emissione,

• le modalità di monitoraggio e di controllo delle emissioni,

• i criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite

• le modalità di redazione del piano di gestione dei solventi.

(art. 275, comma 1)

Page 52: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 3 – Composti Organici Volatili

Le disposizioni dell’art. 275 e dell’allegato III alla parte quinta si applicano alle

attività, individuate nella parte II (Attività e soglie di consumo di solvente) dell’allegato III alla parte quinta, che superano le soglie di consumo di solvente ivi stabilite

Il superamento delle soglie di consumo di solvente è valutato con riferimento al consumo massimo teorico di solvente autorizzato.

Tali attività comprendono la pulizia delle apparecchiature e non comprendono la pulizia dei prodotti.

(art. 275, comma 2)

Page 53: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 3 – Composti Organici Volatili

Alle attività che superano le soglie di consumo di solvente si applicano

• i valori limite per le emissioni convogliate e per le emissioni diffuse di cui all’allegato III, parte III,

• oppure i valori limite di emissione totale di cui a tale allegato III, parti III e IV,

• nonché le prescrizioni ivi previste.

Tale disposizione si applica anche alle attività che, nello stesso luogo, sono direttamente collegate e tecnicamente connesse alle attività individuate nel suddetto Allegato III, parte II, e che possono influire sulle emissioni di COV.

(art. 275, comma 2)

Page 54: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 3 – Composti Organici Volatili

Il gestore deve presentare all’autorità competente una domanda di autorizzazione conforme a quanto previsto nella parte I dell’allegato III alla parte quinta

• sia per poter effettuare una delle attività che superano le soglie di consumo di solvente

• sia a seguito di una modifica del consumo massimo teorico di solvente, che fa rientrare l’attività tra quelle individuate nella parte II dell’allegato III alla parte quinta.

(art. 275, comma 4)

Page 55: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 3 – Composti Organici Volatili

L’autorizzazione ha per oggetto

- gli impianti, i macchinari, i sistemi non fissi e le operazioni manuali;

- stabilisce i valori limite che devono essere rispettati;

- indica il consumo massimo teorico di solvente e l’emissione totale annua, conseguente all’applicazione dei valori limite, individuata sulla base di detto consumo, nonché la periodicità dell’aggiornamento del piano di gestione.

(art. 275, commi 5 e 6)

Page 56: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 3 – Composti Organici Volatili

Per le attività già autorizzate prima del 13 marzo 2004

-le emissioni devono essere adeguate alle prescrizioni della allegato III alla parte quinta entro il 31 ottobre 2007;

- l’adeguamento deve avvenire sulla base dei progetti presentati all’autorità competente ai sensi del d.m. n. 44/2004;

- in caso di mancata presentazione del progetto o di diniego dell’approvazione dello stesso, le attività si considerano in esercizio senza autorizzazione.

Sono fatte salve le autorizzazioni anteriori al 13 marzo 2004 qualora prevedano un maggior contenimento delle emissioni di COV.(art. 275, comma 8 e 10)

Page 57: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 3 – Composti Organici VolatiliSe le attività:

-sono effettuate esclusivamente da macchinari non fissi o da operazioni manuali,

- sono in esercizio prima dell’entrata in vigore della parte V del d.lgs. n. 152/2006 (cioè prima del 29/4/2006),

le emissioni devono essere adeguate alle prescrizioni dell’allegato III alla parte quinta ed alle altre prescrizioni dell’art. 275 entro il 31 ottobre 2007

L’autorizzazione deve essere chiesta entro 6 mesi dall’entrata in vigore della parte V del d.lgs. n. 152/2006 (cioè entro il 29/10/2006). In caso di mancata presentazione della richiesta di autorizzazione entro tale termine le attività si considerano in esercizio senza autorizzazione. (art. 275, comma 9)

Page 58: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 3 – Composti Organici VolatiliSono modifiche sostanziali:

-per le attività a ridotte dimensioni, una modifica del consumo massimo teorico di solventi che comporta un aumento delle emissioni di COV superiore al 25%;

- per altre attività, una modifica del consumo massimo teorico di solventi che comporta un aumento delle emissioni di composti organici volatili superiore al dieci per cento;

- qualsiasi modifica che a giudizio dell’autorità competente, potrebbe avere effetti negativi significativi su ambiente o salute umana;

- qualsiasi modifica del consumo massimo teorico di solventi che comporti la variazione dei valori limite applicabili.

(art. 275, comma 21)

Page 59: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 3 – Composti Organici Volatili

Piano di Gestione Solventi

Piano di gestione solventiPiano di gestione solventi

Input (I) Output (O)(O1,O2, etc.)

Page 60: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 3 – Composti Organici Volatili

Piano di Gestione Solventi

Emissione totale (E)Emissione totale (E)

Emissioneconvogliata (O1)

Emissionediffusa (F)

Page 61: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 3 – Composti Organici VolatiliPiano di Gestione Solventi

Esempio applicativo. Azienda operante nel settore del legno

Tabella 1. Quantità e tipologia prodotti vernicianti (I).

Tipologia prodotto Quantità (t/a) % COV Input COV (t/a) Recupero (t/a) Consumo (t/a)

tinta 16,1 97 15,6 15,6fondo 50 60 30,0 30

catalizzatore per fondo 25 33 8,3 8,3diluente 16,7 100 16,7 16,7finitura 3,5 60 2,1 2,1

catalizzatore per finitura 1,8 70 1,3 1,2diluente per finitura 0,9 100 0,9 0,9solvente per pulizia 15 100 15,0 10 5

TOTALE 129 89,8 10 79,8

Page 62: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 3 – Composti Organici VolatiliPiano di Gestione Solventi

Esempio applicativo. Azienda operante nel settore del legno

Tabella 2. Emissioni convogliate (O1) - analisi chimiche.

Impianto Fase Nmc/h mg COV/Nmc kg COV/h h/anno t COV/annoTinteggiatrice a giostra Applicazione tinte 9000 2000 18,0 792 14,3

Carosello di fondo Applicazione fondo 14000 1400 19,6 1320 25,9Carosello di fondo Applicazione fondo 14000 1600 22,4 1320 29,6Carosello di finitura Applicazione finitura 4000 500 2,0 1320 2,6Carosello di finitura Applicazione finitura 9500 100 1,0 1320 1,3

Totale 50500 63,0 73,6

Page 63: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 3 – Composti Organici Volatili

Piano di Gestione Solventi

Esempio applicativo. Azienda operante nel settore del legno

Tabella 3. Emissioni diffuse (F) - analisi chimiche.

Sorgenti emissive kg COV/h h/anno t COV/anno Classificazionefinestrature del reparto 3,0 1320 4,0 O4

manufatti verniciati 0,1 1320 0,1 O4preparazione vernici 0,2 440 0,1 O4

pulizia apparecchiature 0,4 440 0,2 O4altro 0,2 1320 0,3 O9

Totale 4,7

Page 64: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 3 – Composti Organici Volatili

Piano di Gestione Solventi

Esempio applicativo. Azienda operante nel settore del legno

Altre frazioniEmissioni convogliateConsumo

Emissioni diffuse (F) - metodo indiretto.

F = I1 - O8 - O1 - O5 - O6 - O7

F = 79,8 - 73,6 - 2,0 = 4,2 t/anno

E = 73,6 + 4,2 = 77,8 t/anno

Page 65: Slide dott. Baldisseri

D.LGS. n. 152/2006 PARTE V

Allegato 3 – Composti Organici Volatili

Piano di Gestione SolventiEsempio applicativo. Azienda operante nel settore del legnoTabella 4. Calcolo delle emissioni convogliate (O1).

Tabella 5. Calcolo delle emissioni totali annue (E).

Emissione convogliata (tCOV/anno) 6,5Emissione diffusa (tCOV/anno) 4,7Emissione totale (tCOV/anno) 11,2

Operazione Nmc/h mgC/Nmc KgC/h f.c. kgCOV/h h/anno tCOV/aTinte 9000 75 0,7 0,68 1,0 792 0,8

Fondo 14000 75 1,1 0,70 1,5 1320 2,0Fondo 14000 75 1,1 0,73 1,4 1320 1,9Finitura 4000 75 0,3 0,73 0,4 1320 0,5Finitura 9500 75 0,7 0,73 1,0 1320 1,3Totale 50500 3,8 5,3 6,5