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7/23/2019 Smaltimento Dei Rifiuti http://slidepdf.com/reader/full/smaltimento-dei-rifiuti 1/5 RIFIUTI Dalla fine del secondo conflitto mondiale, la  produzione di rifiuti e progressivamente aumentata e rappresenta oggi uno dei più significativi effetti ed indicatori della crescita economica e dell'aumento dei consumi. La quantit di rifiuti generata da un paese non costituisce solo una misura della sua crescita economica, un'esternalit negativa sviluppata dalle sue attivit produttive, ma rappresenta un indicatore del ritmo di sfruttamento ed impoverimento delle sue risorse! produrre rifiuti significa utilizzare risorse  potenziali, sia materiali sia energetic"e, c"e, se non recuperate, vanno a sovraccaricare #$am%iente, incidendo sulla sua capacita di assor%imento e rigenerazione. # rifiuti, quindi, rappresentano un  pro%lema am%ientale, igienico&sanitario, sociale, prima c"e strettamente economico&gestionale. La omunit (uropea "a legiferato in materia di rifiuti fin da# #)$*, ma solo da# #)+) si è dotata di una  precisa strategia c"e "a definito le priorit politic"e cui gli tati mem%ri  vengono c"iamati a conformarsi nel dare attuazione ai principi di gestione dei rifiuti, priorit  politic"e confermate anc"e nel -uinto e nel esto rogramma omunitario di azione am%ientale! ridurre quantitativamente e qualitativamente il rifiuto /il 0 rogramma omunitario di azione am%ientale aveva sta%ilito come o%iettivo per il 1222 la sta%ilizzazione della produzione dei RU a 322 4g pro capite all'anno56 riutilizzare e recuperare il rifiuto. Relativamente a quest' ultimo punto, la strategia comunitaria riconosce la preferenza al recupero dei materiali rispetto alle operazioni di recupero energetico, sulla %ase di considerazioni energetic"e, am%ientali ed economico&sociali. L'energia recuperata dalla com%ustione dei rifiuti, infatti, non e paragona%ile a quella risparmiata riciclando o riutilizzando il rifiuto! in un'ottica di massimizzazione della conservazione dell'energia, quindi., riciclare o riutilizzare significa risparmiare energia. 7li impianti recupero dei materiali, inoltre, suscitano meno preoccupazione e diffidenza rispetto a quelli di incenerimento6 pur prescindendo da considerazioni relative all'emissione di sostanze inquinanti, un inceneritore tecnologicamente all'avanguardia per l'aspetto dell'a%%attimento dei fumi inquinanti, comunque, "a un costo di realizzazione elevato e necessita di un lungo periodo di ammortamento dei costi/32&3* anni5, durante il quale deve riuscire a mantenere un regime di attivit costante! questo significa c"e deve garantirsi, attraverso contratti di fornitura, una quantit di rifiuti costante, se non crescente, nel tempo, secondo una logica c"e stravolge, quindi, l'ordinamento gerarc"ico dei principi di gestione dei rifiuti sta%ilito dalla normativa comunitaria. Il D.Lgs. del 3 aprile 1228 no #*1, noto anc"e come nuovo 9codice dell'am%iente9, entrato in vigore da# 3 maggio 1228, è la normativa di riferimento per le  pro%lematic"e am%ientali. In particolare la parte I0 del decreto è quella dedicata alle 9norme in materia di rifiuti e di %onifica dei siti inquinati9 c"e "a sostituito il D.Lgs. 11:)$ , noto come 9Decreto Ronc"i9,  precedentemente in vigore in materia di gestione dei rifiuti. Il comma # dell'art. #+1 /smaltimento dei rifiuti5 del D .Lgs. #*1:28 sta%ilisce c"e 9lo smaltimento dei rifiuti ; effettuato in condizioni di sicurezza e costituisce la fase residuale della gestione dei rifiuti,  previa verifica, da parte della competente autorit, della impossi%ilit tecnica ed economica di esperire le operazioni di recupero di cui all'art.#+#9. Inoltre alla lettera g5 comma # dell'art.#+3 si definisce lo smaltimento come 9ogni operazione finalizzata a sottrarre definitivamente una sostanza, un materiale o un oggetto da# circuito economico e#2 di raccolta e, in  particolare, le operazioni previste nell'<llegato = alla  parte I0 del decreto9.  >ell'allegato = si elencano, poi, le operazioni di smaltimento come avvengono nella pratica e si precisa c"e i rifiuti devono essere smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi c"e possono recare pregiudizio all'am%iente. #

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7/23/2019 Smaltimento Dei Rifiuti

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RIFIUTI

Dalla fine del secondo conflitto mondiale, la

 produzione di rifiuti e progressivamente aumentata e

rappresenta oggi uno dei più significativi effetti edindicatori della crescita economica e dell'aumento dei

consumi.

La quantit di rifiuti generata da un paese non

costituisce solo una misura della sua crescita

economica, un'esternalit negativa sviluppata dalle sue

attivit produttive, ma rappresenta un indicatore del

ritmo di sfruttamento ed impoverimento delle sue

risorse! produrre rifiuti significa utilizzare risorse

 potenziali, sia materiali sia energetic"e, c"e, se non

recuperate, vanno a sovraccaricare #$am%iente,incidendo sulla sua capacita di assor%imento e

rigenerazione. # rifiuti, quindi, rappresentano un

 pro%lema am%ientale, igienico&sanitario, sociale, prima

c"e strettamente economico&gestionale.

La omunit (uropea "a legiferato in materia di rifiuti

fin da# #)$*, ma solo da# #)+) si è dotata di una

 precisa strategia c"e "a definito le priorit politic"e cui

gli tati mem%ri  vengono c"iamati a conformarsi nel

dare attuazione ai principi di gestione dei rifiuti, priorit

 politic"e confermate anc"e nel -uinto e nel estorogramma omunitario di azione am%ientale!

• ridurre quantitativamente e

qualitativamente il rifiuto /il 0

rogramma omunitario di azione

am%ientale aveva sta%ilito come

o%iettivo per il 1222 la sta%ilizzazione

della produzione dei RU a 322 4g pro

capite all'anno56

• riutilizzare e recuperare il rifiuto.

Relativamente a quest' ultimo punto, la strategia

comunitaria riconosce la preferenza al recupero dei

materiali rispetto alle operazioni di recupero energetico,

sulla %ase di considerazioni energetic"e, am%ientali ed

economico&sociali. L'energia recuperata dalla

com%ustione dei rifiuti, infatti, non e paragona%ile a

quella risparmiata riciclando o riutilizzando il rifiuto! in

un'ottica di massimizzazione della conservazione

dell'energia, quindi., riciclare o riutilizzare significa

risparmiare energia.

7li impianti recupero dei materiali, inoltre, suscitano

meno preoccupazione e diffidenza rispetto a quelli diincenerimento6 pur prescindendo da considerazioni

relative all'emissione di sostanze inquinanti, un

inceneritore tecnologicamente all'avanguardia per 

l'aspetto dell'a%%attimento dei fumi inquinanti,

comunque, "a un costo di realizzazione elevato e

necessita di un lungo periodo di ammortamento dei

costi/32&3* anni5, durante il quale deve riuscire a

mantenere un regime di attivit costante! questo

significa c"e deve garantirsi, attraverso contratti di

fornitura, una quantit di rifiuti costante, se noncrescente, nel tempo, secondo una logica c"e stravolge,

quindi, l'ordinamento gerarc"ico dei principi di gestione

dei rifiuti sta%ilito dalla normativa comunitaria.

Il D.Lgs. del 3 aprile 1228 no #*1, noto anc"e come

nuovo 9codice dell'am%iente9, entrato in vigore da# 3

maggio 1228, è la normativa di riferimento per le

 pro%lematic"e am%ientali. In particolare la parte I0 del

decreto è quella dedicata alle 9norme in materia di

rifiuti e di %onifica dei siti inquinati9 c"e "a sostituito il

D.Lgs. 11:)$ , noto come 9Decreto Ronc"i9, precedentemente in vigore in materia di gestione dei

rifiuti. Il comma # dell'art. #+1 /smaltimento dei rifiuti5

del D .Lgs. #*1:28 sta%ilisce c"e 9lo smaltimento dei

rifiuti ; effettuato in condizioni di sicurezza e

costituisce la fase residuale della gestione dei rifiuti,

 previa verifica, da parte della competente autorit, della

impossi%ilit tecnica ed economica di esperire le

operazioni di recupero di cui all'art.#+#9. Inoltre alla

lettera g5 comma # dell'art.#+3 si definisce lo

smaltimento come 9ogni operazione finalizzata a

sottrarre definitivamente una sostanza, un materiale o

un oggetto da# circuito economico e#2 di raccolta e, in

 particolare, le operazioni previste nell'<llegato = alla

 parte I0 del decreto9.

 >ell'allegato = si elencano, poi, le operazioni di

smaltimento come avvengono nella pratica e si precisa

c"e i rifiuti devono essere smaltiti senza pericolo per la

salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi

c"e possono recare pregiudizio all'am%iente.

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Le operazioni di smaltimento, quindi, seguono una

numerazione come gi nel Decreto Ronc"i, da# DI al

D#?.

L'allegato D riporta l'elenco dei rifiuti e dei rispettivicodici (R conformemente all'art.# lettera a5 della

direttiva $*#??1l(( relativa ai rifiuti ed all'art. #

 paragrafo ? della direttiva )##8+)l(( relativa ai rifiuti

 pericolosi di cui alla decisione della ommissione

1222#*31#( del 3 maggio 1222 /direttiva @inistero

del#$<m%iente e della Tutela del Territorio del ):?:215.

Rimane valido il principio c"e sta%ilisce c"e consentito

smaltire in discarica solo i rifiuti inerti, i rifiuti

individuati da specific"e norme tecnic"e e i rifiuti c"e

residuano dalle operazioni di riciclaggio, di recupero edi smaltimento di cui ai punti D1, D+, D), DI2 e

DI # del suddetto allegato =.

Il termine per l'efficacia di tale divieto /sta%ilito al #9

gennaio 1222 da# 9Decreto Ronc"i95 stato inizialmente

 prorogato al #8 luglio 122# da# D.L. 32 dicem%re #))),

n. *22 /convertito in legge 1* fe%%raio 1222, n. 335 e

successivamente al 11 agosto 1221 con D.L. #8 luglio

122#, n. 1+8, /convertito. in legge 33*#122#5.

In ogni caso il divieto scatta con il recepimento della

direttiva ))#3 ##( relativa alle discaric"e, attuato conil D.Lgs. #3 gennaio 1223, n. 38 c"e a%roga le suddette

disposizioni nonc"A il D.@. #?###))+, .c"e aveva gi

introdotto alcuni criteri e divieti per lo smaltimento dei

rifiuti in discarica.

Fra le principali novit c"e esso introduce va

annoverata, senza du%%io, la nuova classificazione /art.

?5 delle discaric"e nelle seguenti tre categorie! discarica

 per rifiuti inerti6 discarica per rifiuti non pericolosi6

discarica per rifiuti pericolosi. Destinate a produrre

rilavanti effetti su# piano pratico appaiono alcune delle

definizioni contenute nell'art. 1. Bltre a quella di

9discarica9, sinora sconosciuta al nostro ordinamento ed

affidata quindi all'ela%orazione della dottrina e,

soprattutto, della giurisprudenza, e la distinzione, a

livello soggettivo, gestore della discarica e detentore del

rifiuto, vanno segnalate!

- l 'introduzione di una specifica

definizione di 9rifiuti inerti9! 9i rifiuti

solidi c"e non su%iscono alcuna

trasformazione fisica, c"imica o

 %iologica significativa6 i rifiuti inerti non

si dissolvono, non %ruciano nA sono

soggetti ad altre reazioni fisic"e o

c"imic"e, non sono %iodegrada%ili e, incaso di contatto con altre materie, non

comportano effetti nocivi tali da

 provocare inquinamento am%ientale o

danno alla salute umana9. La

disposizione di cui all'art. 3, comma #,

lett. e5, aggiunge inoltre c"e 9la tendenza

a dar luogo a percolati e la percentuale

inquinante glo%ale dei rifiuti nonc"A

l'ecotossicit dei percolati devono essere

trascura%ili e, in particolare, nondanneggiare la qualit delle acque,

superficiali e sotterranee9 /a questo

 proposito occorrer, a livello

interpretativo, fornire contenuto concreto

alla predetta ' 9valutazione di

trascura%ilit95.

- la nozione di 9trattamento9 /9i processi

fisici, termici, c"imici o %iologici,

incluse le operazioni di cernita, c"e

modificano le caratteristic"e dei rifiuti,allo scopo di ridurne il volume o la

natura pericolosa, di facilitarne il

trasporto, di agevolare il recupero o di

favorirne lo smaltimento in condizioni di

sicurezza956 essa, peraltro, andr

coordinata con l'interpretazione autentica

della definizione di rifiuto introdotta

dalL'art. 8, d. lgs. n. 38#1223, individua

 %en #? categorie di rifiuti non ammessi

in discarica e sta%ilisce un preciso

divieto di diluire o miscelare i rifiuti al

solo fine di renderli conformi ai criteri di

ammissi%ilit.

I# successivo art. $ prevede in via generale c"e i rifiuti

 possano essere collocati in discarica soltanto dopo

trattamento /fanno eccezione pero i rifiuti inerti il cui

trattamento non sia tecnicamente fatti%ile e quelli il cui

trattamento non contri%uisce al raggiungimento delle

finalit del decreto e non risulta indispensa%ile ai fini

del rispetto dei limiti di legge5.

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L'uso delle discaric"e per il rifiuto indifferenziato deve

essere assolutamente evitato. Infatti, i residui di molti

rifiuti, soprattutto di RU organici, restano attivi per 

oltre 32 anni e, attraverso i naturali processi didecomposizione  anaero%ica, producono   %iogas  e

numerosi liquami / percolato5   altamente contaminanti

 per il terreno e le falde acquifere  per cui il conferimento

senza preventivo trattamento di compostaggio ; da

evitarsi. Dati gli enormi tempi di degrada%ilit dei

materiali normalmente conferiti in discarica /come le

 plastic"e e ancor peggio i rifiuti pericolosi5 ;

ragionevole stimare la possi%ilit di rilevare tracce di

queste sostanze dopo la c"iusura di una discarica per un

 periodo c"e va fra i 322 e i #222 anni, per cuiandre%%ero trattati differentemente C.

<lcuni paesi come la 7ermania, l'<ustria e la vizzera

"anno eliminato il conferimento in discarica di rifiuti

non trattati e le discaric"e sono utilizzate

 principalmente per lo stoccaggio delle ceneri dei

termovalorizzatori o dei residui degli impianti di

trattamento %iologico e compostaggio.

<ttualmente lo smaltimento in discarica in Italia ; il

 principale metodo di eliminazione dei rifiuti, in quanto

; semplice ed economico. Dati relativi al 122? indicano

c"e il *#,) dei rifiuti totali prodotti ; stato smaltito in

discarica. L'uso della discarica ; molto intenso nei paesi

 poco sviluppati, mentre la tendenza generale ; volta a

limitare il conferimento in discarica applicando

attivamente politic"e di riduzione, riuso e  riciclo,   e

sfruttando tecnologie quali il compostaggio  e

l'incenerimento  per i residui.

Dal punto di vista dell'emissione in  atmosfera  di  gas

responsa%ili dei cam%iamenti climatici, le discaric"e del

tipo per rifiuti non pericolosi e quelle del tipo per rifiuti

 pericolosi risultano nocive se il rifiuto non viene

 preventivamente trattato e:o differenziato /come

 purtroppo spesso capita5. E infatti scientificamente

 provato dall'organizzazione internazionale sui

cam%iamenti climatici, I / Intergovernmental Panel 

on Climate Change5 c"e i rifiuti in discarica causano

emissioni ad alto contenuto di  metano  e  anidride

car%onica,   due  gas serra  molto attivi6 una moderna

discarica deve pertanto prevedere sistemi di captazione

di tali gas /in particolare il metano, c"e pu essere usatoanzic"A disperso in atmosfera5.

I pro%lemi delle emissioni di gas possono tuttavia

essere ridotti o eliminati con l'adozione di tecnic"e

costruttive specific"e e con il pretrattamento dei rifiuti!

in particolare la raccolta differenziata di quanto

ricicla%ile e della frazione umida /responsa%ile delle

citate emissioni liquide e gassose5, e il cosiddetto

trattamento a freddo  mediante cui si accelera la

decomposizione dei rifiuti prima del conferimento in

discarica.

urtroppo, specialmente in  Italia,  esistono numerose

a%usive  /inquinanti e pericolose5, non controllate,

spesso connesse con attivit  mafiose  come la  camorra

 per il lucroso traffico illegale dei rifiuti /ecomafie5.

-ueste discaric"e, non controllate regolarmente,

contengono materiali tossici spesso trasportati dalle

fa%%ric"e del settentrione fino al meridione. Le

conseguenze sono facilmente immagina%ili.

Dal punto di vista energetico i rifiuti solidi sono molto

 più efficientemente trasformati se li si recupera e ricicla

con tecnic"e moderne. <ltra possi%ilit ;

l'incenerimento c"e comunque necessita di discaric"e

 per i residui /le ceneri, rifiuti pericolosi e pari a circa

#2 in volume e 32 in peso del rifiuto introdotto5 non

riutilizzati e per il materiale non com%usti%ile non

recuperato /cosiddetto inerte5. Dal punto di vistaam%ientale entram%e le tecnic"e di smaltimento

/discarica e termovalorizzazione5 possono essere

considerate un male minore, da limitare in favore delle

tecnic"e di recupero e riciclaggio. Tuttavia, anc"e una

societ educata alla minore produzione di rifiuti, al loro

massimo riutilizzo e riciclaggio, non potr mai fare a

meno di un certo numero di discaric"e.

In Italia l'onere della gestione e del trattamento dei

rifiuti ; caricato sui %ilanci dei comuni, c"e finanziano

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questo servizio con un'apposita  tassa  per la spazzatura

/la Tarsu5. In genere essa ; proporzionale ai metri

quadri dell'a%itazione e al numero delle persone c"e vi

risiedono, ma sare%%e più corretto valutare l'effettiva produzione di rifiuti differenziati:indifferenziati come

avviene in alcuni comuni più virtuosi, dove si applica la

Tia a norma di legge.

La spesa principale consiste nel costo di trasporto

/operatori e camion5 dalle utenze fino alla discarica, c"e

di solito ; sita in territorio demaniale, di propriet dello

stesso comune. e la spazzatura ; depositata nel terreno

di un privato o di un altro comune, i rifiuti vengono

 pesati e viene pagato un corrispettivo proporzionale al

volume e:o peso introdotto in discarica. Il costo ;

quindi proporzionale alla produzione di rifiuti.

La permanenza dei rifiuti per lung"i periodi di tempo in

discarica /su terreno demaniale5 comporta poc"i oneri

economici di gestione, se non ci si preoccupa

dell'impatto am%ientale. La saturazione delle discaric"e,

con la conseguenza di non potervi più conferire rifiuti, ;

una questione molto attuale c"e tra l'altro rappresenta

una delle principali cause del cosiddetto 9turismo dei

rifiuti9, c"e comporta spesso lung"i viaggi in attesa

dello smaltimento finale! si veda ad esempio il caso

della ampania, c"e per la cosiddetta Gemergenza

rifiutiH in corso da molti anni "a esportato centinaia di

migliaia di tonnellate di rifiuti in altre regioni italiane e

 persino all'estero, mentre recentemente si ; ri%adita

l'importanza dell'autonomia delle singole province nella

gestione dei rifiuti.

I# recupero energetico da rifiuti sem%ra acquistare

sempre più importanza nell'immediato futuro,

soprattutto in considerazione di due fattori contrapposti!

la necessita di rispettare gli o%iettivi di emissione dei

gas sena sta%iliti da# rotocollo di Joto e il crescente

fa%%isogno energetico c"e, da un lato, necessita di una

organica politica di risparmio, dall'altro, ric"iede

un'azione di ricerca e sfruttamento delle fonti

rinnova%ili in alternativa ai com%usti%ili fossili.

roprio gli impegni assunti dall'Italia con la

sottoscrizione del rotocollo di Joto pongono una

serie di pro%lematic"e in tema di utilizzo delle fonti

rinnova%ili per produrre energia.-uesti impianti sono stati al centro di grandi polemic"e

concernenti la loro pericolosit am%ientale ed igienico&

sanitaria! differenti sono state le voci c"e si sono

alternate nel di%attito pu%%lico, alcune rivendicanti

l'autorit e l'autorevolezza in materia, derivante da anni

di studi, ma ugualmente divisi sulle valutazioni ed i

giudizi complessivi. 7li inceneritori, o termodistruttori,

sono altoforni, c"e operano una com%ustione di rifiuti,

riducendone il peso ed il volume, producendo ceneri

 pari a circa un terzo in peso del rifiuto immesso e permettendo un recupero energetico delle calorie

/potere calorifico5 contenute nella massa di rifiuti!

queste calorie vengono quindi sfruttate per generare del

vapore /teleriscaldamento5 o per produrre energia

elettrica.

 >el funzionamento di ogni impianto di

termodistruzione possi%ile distinguere * parti principali!

#. la sezione di accumulo e stoccaggio dei rifiuti, in cui

i rifiuti vengono accumulati prima della com%ustione6

1. la sezione di com%ustione, costituita da una cameradi ossidazione /forno5 realizzata secondo forme e

tecnologie differenti a seconda della tipologia del rifiuto

e c"e pu essere di tre tipologie! a5 9com%ustori a

griglia9 /fissa o mo%ile5 per rifiuti ur%ani tal quali o

materiale non omogeneo, con potere calorifico non

troppo elevato6 %59com%ustori a letto fluido9 per 

frazioni di rifiuti ad alto potere calorifico, come il DR 

/com%usti%ile derivato dai rifiuti5 o i fang"i di

depurazione dei reflui civili6 c5 9forni a tam%uro

rotante9 per varie tipologie di rifiuti /solidi, liquidi,

fang"i e rifiuti ospedalieri5, in  particolare per quelli

industriali6

3. la sezione. di post&com%ustione /camera secondaria

di com%ustione5, introdotta in Italia solo nel #)+?, per i

cosiddetti composti clorurati /diossine e furani56

?. 'la sezione di raffreddamento fumi6

*. la sezione di trattamento fumi, suddivisa in tre parti!

depolverizzazione. per la rimozione delle polveri

effettuata mediante filtri6 a%%attimento dei gas acidi

/acido cloridrico, fluoridrico, ossidi di zolfo56 rimozione

?

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degli ossidi di azoto effettuata in caldaia mediante un

sistema catalitico o attraverso iniezione di alcuni

composti /ammoniaca o urea5.

ulle ultime 3 sezioni si appuntano le numerose critic"esull'efficienza dei termovalorizzatori per impedire gli

impatti am%ientali derivanti dallo sprigionamento dei

fumi tossici prodotti dalla com%ustione. 7li inquinanti

emessi sotto forma di gas si dividono in

microinquinanti e macroinquinanti! tra i primi si

trovano i composti organici del cloro /c%,

 policloro%ifenili, cdd, policlorodi%enzodiossine Tra i

macroinquinanti, invece, compaiono le polveri, l'acido

cloridrico, gli ossidi di azoto, gli ossidi di zolfo e gli

ossidi di car%onio. Le sostanze solide emesse sidistinguono in ceneri di fondo /c"e si depositano alla

 %ase della caldaia durante il processo di com%ustione5 e

ceneri volanti /perc"A non trattenute dai sistemi di

filtraggio aereo5. @olti dei microinquinanti sono noti

 per essere persistenti, %ioaccumula%ili e tossici.

I meccanismi c"e causano la presenza di cdd

/policlorodi%enzodiossine5 e cdf  

/policlorodi%enzofurani5 nei flussi in uscita dalla

com%ustione dei rifiuti sono di.aria natura! questi

composti si formano da precursori organici clorurati presenti nei rifiuti immessi negli inceneritori. ## ?2

del cloro contenuto nei rifiuti e dovuto alla presenza di

cartoni e carta c"e rappresentano il 18,* in peso dei

rifiuti solidi ur%ani ma corrispondono al ** del potere

calorKfico degli stessi.

La presenza di cdd e cdf nei fumi prodotti dai

termovalorizzatori, quindi. e principalmente dovuta alle

reazioni termic"e c"e si sviluppano tra i precursori

clorurati cd i coinposti inorganici clorurati presenti in

queste sostanze. <ttraverso l'incenerimentto i metalli

 pesanti /piom%o, cadmio, mercurio, arsenico ecc.5,

 presenti negli originali rifiuti solidi. sono emessi sotto

forma di gas, in associazione a particelle aeree

minuscole, di ceneri e di altri residui solidi.

@olti metalli sono tossici e persistenti nell'am%iente e

 provocano notevoli impatti negativi sulla salute

dell'uomo. ome per le diossine, la riduzione delle

emissioni ir# atmosfera di metalli, determinata da#

miglioramento delle tecnologie di a%%attimento dei

fumi causa un corrispondente aumento dei loro livelli

nelle ceneri e nelle scorie, il cui impatto, sull'am%iente

sar registrato solo al momento della loro deposizione

in discarica.

, cdf, policlorodi%enzofurani, policloronaftalene ecloro%enzene, Ipa, idrocar%uri policiclici aromatici,

0oc, composti organici volatili, metalli pesanti, come

 piom%o, cadmio, mercurio ecc.5.

*