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Smart Building: una sfida ed un’opportunità da affrontare in sinergia tra novità legislative e norme tecniche «Perché parlare di edificio in rete è oramai riduttivo» Scuola Superiore di Specializzazione in Telecomunicazioni 31 maggio 2017 Dott.ssa Donatella Proto

Smart Building: una sfida ed un’opportunità da affrontare ... · determinazione della rendita ... infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio ... degli artigiani

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Smart Building: una sfida ed un’opportunità da affrontare in sinergia tra novità legislative e

norme tecniche

«Perché parlare di edificio in rete è oramai riduttivo»

Scuola Superiore di Specializzazione in Telecomunicazioni 31 maggio 2017

Dott.ssa Donatella Proto

L’agenda digitale europea (Com 2010/245)

La Strategia Italiana per la larga banda: L’attuazione dell’agenda digitale come prerequisito per lo sviluppo del sistema Paese.

Nel 2013 l’Italia ha raggiunto il primo obiettivo fissato dalla Comunicazione della Commissione europea "Un'agenda digitale europea" (COM 2010/245) ovvero portare la banda larga di base a tutti (dove con “larga banda” si intende un accesso alla rete con velocità uguale o superiore a 2 Mbps)

La Strategia italiana per la banda ultralarga, approvata dal Consiglio dei Ministri il 3 marzo 2015 (e dalla CE con decisione del 30 giugno 2016), si pone come obiettivo la copertura dell’85% della popolazione con una connettività ad almeno 100 Mbps e di almeno 30 Mbps per la totalità della popolazione, attraverso una regia unitaria che garantisca coerenza e rapidità nell’utilizzo delle risorse pubbliche e nella realizzazione delle infrastrutture

Le infrastrutture e le tecnologie digitali motore della crescita economica e sociale (Millennium Development Goal n. 11)

La Strategia italiana per la Banda Ultralarga (e per la Crescita Digitale) 2014-2020 identifica, inoltre, nella promozione delle Smart Cities una delle azioni attraverso cui accelerare la crescita del Paese. La crescente urbanizzazione a livello globale (si consideri che oggi il 54% della popolazione mondiale e il 73 % della popolazione UE vive in città ed entro il 2050 tali percentuali raggiungeranno rispettivamente il 66% e l’80%) impone di considerare le città come laboratori dove sperimentare misure in grado di generare crescita economica e sviluppo sociale, assicurando nel contempo un ambiente sicuro ed una comunità resiliente.

Driver: infrastrutture digitali, big data, sensori e soluzioni IoT, tecnologie 5G,

ma evitando il consumo di suolo (redevelopment)

Verso un nuovo modello di sviluppo immobiliare in cui architettura, infrastrutture energetiche e digitali e dimensione

socio-ambientale si integrano

Pillar Conoscenza Formazione Sicurezza Strategie

As is/To do: «Il ruolo del decisore pubblico»

Realizzazione da parte del settore pubblico delle infrastrutture abilitanti nelle aree a

fallimento di mercato (modello diretto per i cluster C e D) Norme di semplificazione e Riduzione degli oneri per stimolare gli investimenti Catasto del sopra e sottosuolo: il SINFI per garantire simmetria (e sicurezza)

informativa Stimoli per l’innesco della domanda:

il Piano industria 4.0 che prevede misure concrete in base a tre principali linee guida: operare in una logica di neutralità tecnologica intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali agire su fattori abilitanti.

Stato dell’arte Piano Banda Ultra Larga

* Società in house del Ministero deputata all’attuazione del piano strategico ** Abruzzo, Molise, Emilia-Romagna , Lombardia, Toscana e Veneto: copertura totale con una rete pubblica gestita a livello wholesaler *** Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Provincia Aut. di Trento, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia **** Calabria, Puglia e Sardegna

Aree nere (13% imprese)

• Nessun intervento pubblico lato offerta

• Incentivi lato domanda (vedi aree grigie)

Aree bianche (22% imprese)

• Lanciati bandi Infratel*: - Giugno/16: su 6 regioni gara

aggiudicata marzo/2017 (coperti 3.000 Comuni – 6,5 ml di cittadini – 3,5 ml di U.I. ed anche case sparse)**

- Agosto /16 su 11 regioni (bando sub iudice)***

- In via di definizione accordi con le ultime 3 regioni****

- Voucher per incentivi domanda?

Aree grigie (65% imprese)

• Consultazione pubblica • Notifica a Commissione

Europea su piano aiuti di stato post consultazione

• Richiesto a DGCOMP esclusione notifica per incentivi lato domanda

La regolamentazione L. n. 166/2002: art. 40 «Nelle nuove costruzioni civili a sviluppo verticale devono essere previsti cavedi

multiservizi per rendere agevoli i collegamenti delle singole unità immobiliari» Dlgs. n. 259/2003, recante «Codice delle comunicazioni elettroniche»:

art. 86, comma 3: “Le infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria …… .Gli elementi di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità e le altre infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione, nonché le opere di infrastrutturazione per la realizzazione delle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità in fibra ottica in grado di fornire servizi di accesso a banda ultralarga, effettuate anche all’interno di edifici, da chiunque posseduti, non costituiscono unità immobiliari e non rilevano ai fini della determinazione della rendita catastale”.

Art. 87 ter: «Variazioni non sostanziali degli impianti» Artt. 90-91-92 : «Limitazioni legali della proprietà» (non ex lege) Art. 93 : «Gli operatori che forniscono reti di comunicazione elettronica possono essere

soggetti soltanto alle prestazioni e alle tasse o canoni espressamente previsti dal comma 2 della medesima disposizione (cioè Tosap e Cosap)

L. n. 69/2009: art. 1 (l’istallazione della fibra è innovazione condominiale necessaria ex art. 1120 cc) L. n. 179/2012: art. 14, comma 7 (accesso alle parti comuni degli edifici) DM 22 gennaio 2013: Impianti condominiali centralizzati d’antenna L. n. 164/2014: art. 6 ter, comma 2/art. 135 bis del T.U sull’edilizia (dal 1°luglio 2015 obbligo di

infrastruttura fisica multiservizio passiva interna all’edificio costituita da adeguati spazi istallativi e da impianti di comunicazione ad alta velocità in fibra ottica fino ai punti terminali di rete : «edificio predisposto alla banda larga»)

La regolamentazione Dlgs n. 33 del 15 febbraio 2016, di recepimento delle Direttiva 2014/61/UE, recante «Misure volte a ridurre i costi

dell’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità” Art. 4: « Accesso alle informazioni sulle infrastrutture fisiche e sportello unico telematico. Istituzione

del Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture (SINFI)» Decreto 11 maggio 2016 : regole per il popolamento del SINFI (oltre alle infrastrutture fisiche

e le reti di comunicazione elettronica, mappatura anche degli edifici UBB ready? nel rispetto del principio once only)

Comitato di coordinamento e monitoraggio: il 21 dicembre 2016 ha approvato la versione 1.2 delle linee guida e le specifiche di contenuto di riferimento per il database: quali dati vanno forniti e da chi?

Art. 5: «Coordinamento delle opere di genio civile ed accesso all’infrastruttura in corso di realizzazione» «Fermo restando quanto previsto dall’articolo 40 della legge 1° agosto 2002, n. 166, ogni gestore di

infrastrutture fisiche e ogni operatore di rete ha il diritto di negoziare accordi per il coordinamento di opere di genio civile con operatori di rete allo scopo di installare elementi di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità. In assenza di infrastrutture disponibili, l'installazione delle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità è effettuata preferibilmente con tecnologie di scavo a basso impatto ambientale e secondo quanto previsto dall’art. 6, comma 4-ter, del decreto legge 23 dicembre 2013 n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 3, comma 4, lettera c), nelle more dell’emanazione del decreto ministeriale …. trovano applicazione le norme tecniche e le prassi di riferimento nella specifica materia elaborate dall'Ente nazionale italiano di unificazione (UNI).

Art. 7: «Disposizioni per la semplificazione nel rilascio delle autorizzazioni» Art. 8: «Infrastrutturazione fisica interna all’edificio ed accesso (tranne gli elementi di rete utilizzati

per la fornitura delle acque destinate al consumo umano) Art. 9: «Organismo di risoluzione delle controversie»

Gli incentivi: Il piano Industria 4.0 incide fortemente sulla digitalizzazione dei processi delle imprese, generando l’esigenza di una connettività interna ed esterna ai «building» (sia civili che produttivi). Dal lato esterno il Piano Banda Ultralarga garantirà la capacità di banda necessaria per stimolare l’adozione delle tecnologie abilitanti previste da Industria 4.0. Dal lato interno, l’esigenza di assicurare il collegamento delle tecnologie sia verso i servizi IT interni che verso quelli esterni comporterà la necessità di disporre di adeguati sistemi trasmissivi e cablaggi interni ai premises delle imprese in un’economia del «pezzo unico», dove grazie alle tecnologie digitali le straordinarie competenze e la flessibilità e creatività degli artigiani possono creare nuovi prodotti, conquistare nuovi mercati, raggiungere obiettivi prima preclusi alle realtà di piccole dimensioni senza perdere le loro specificità, in un ambiente di lavoro anche più sicuro e più ecologico (+4% nel 2016 per il settore manifatturiero, sebbene solo l’8% delle PMI siano digitali). Agevolazioni fiscali per favorire gli investimenti innovativi: super e

iperammortamento per chi investe in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali (Circolare n. 4/E del 30 marzo 2017 ed allegati A e B sia per le imprese che intendono avviare programmi di investimento in chiave Industria 4.0 che per i soggetti – ingegneri, periti ed enti di certificazione – che saranno chiamati a fornire le perizie tecniche e gli attestati per gli investimenti di valore superiore ai 500 mila euro)

Voucher per l’utenza finale a fronte dell’attivazione di servizi su reti a banda larga ultraveloci (un ulteriore driver per agevolare l’implementazione nei building di sistemi di trasmissione dati);

Domanda pubblica «intelligente» (partendo dal campo dell’edilizia innovativa e dagli open services con il coinvolgimento dei privati nello sviluppo di servizi integrati ed interoperabili basati sullo SPID e PagoPa)

Lato offerta: Sviluppo delle competenze digitali:

Network nazionale Industria 4.0 composto da 77 Punti d’Impresa Digitale (PID), in capo alle Camere di Commercio, che offriranno la diffusione della conoscenza di base sulle tecnologie in ambito Industria 4.0 e 85 innovation hub (30 in capo a Confartigianato - 28 a CNA - 21 a testa tra Confindustria e Confcommercio) e competence center (in campo accademico)

Piano Nazionale Scuola digitale: strumenti ed infrastrutture, aggiornamento dei contenuti, formazione per gli insegnanti (superando inutili ed obsolete dicotomie)

Le nuove tecnologie Law Power Wide Area: necessità di una nuova regolamentazione per «SRD pubblici e compatibili»

Sperimentazione 5G: avviso pubblico del 15 marzo 2017 per il coordinamento delle iniziative sperimentali in tema di sviluppo di nuove applicazione e servizi basati su tecnologia 5G e per massimizzare in maniera efficace le risorse frequenziali disponibili attraverso una sinergia tra attori pubblici e privati, centrali e locali, mondo accademico, mondo industriale ed ICT (ma un’opportunità anche per proprietari di edifici e condomini considerando la «ultradensificazione delle reti»)

Smart building/smart home: un comparto dinamico

In Uk il 71% dei proprietari guarda la disponibilità di un servizio a banda larga prima di cambiare casa In Germania le smart home hanno un tasso di penetrazione del 6,2% e si stima che nel 2020 raggiungeranno il 37% (pari 2,4 milioni di unità) con un valore di mercato di circa 3 miliardi. Ostacoli ad una maggiore penetrazione: costi elevati per l’infrastrutturazione (42%), preoccupazioni per le violazioni della privacy (35%), scarsa conoscenza dei prodotti e dei servizi (23%)

Non bisogna fermarsi alle città intelligenti perché l'obiettivo è quello di creare comunità e territori digitali

in cui gli edifici sono produttori di big data e «strumento» per valorizzare persone e «terminali» di servizi

Smart Building/Smart home

L’ecosistema Smart Building/Home (materiali/infrastrutture/impianti/servizi) rende imprescindibile che sin dalla progettazione vengano considerati i bisogni di connettività in-building per evitare costi più alti in caso di interventi successivi e disagi agli inquilini. I nuovi sistemi di progettazione basati sull’integrazione: il BIM (Building Information Modeling - un «contenitore» di informazioni che fornisce la rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche e funzionali dell’edificio)

«Il modello Build It First, Fix It Later non può più funzionare»

Il futuro non può che essere «ibrido»: non ci sono tecnologie buone o cattive ma adeguate ai bisogni variabili degli utenti, con un occhio di

riguardo per la sicurezza e la privacy

«Una città intelligente deve essere una città sicura» ove per sicurezza deve intendersi non solo la sicurezza personale, ma anche la sicurezza sociale, la sicurezza delle infrastrutture fisiche ed

informatiche, la sicurezza del patrimonio naturale e culturale, la sicurezza nazionale, in un’ambiente necessariamente utente-centrico,

dove sensori incorporati negli oggetti fisici più disparati si collegheranno tramite reti wired e wireless ad Internet, comunicando direttamente tra loro e con le persone, dove la civic partecipation «costituisce» una fonte

di conoscenza ed uno strumento d’azione … e dove un hacker può non essere un semplice ladro e un semplice “bug”

può uccidere in forma anonima ed inconsapevole

La IoT rappresenta una nuova frontiera per il cybercrime? Quali i principali fattori di minaccia alla sicurezza?

Dispositivi corrotti - insicuri o deviati che sottraggono informazioni strategiche o sensibili oppure innescano meccanismi di arresto dei servizi

(+600% attacchi hacker agli ospedali nel 2015)

«Perché i sogni della IoT non si trasformino in incubi» L’importanza dello scenario descritto è dato dai numeri:

Nel 2019 avremo 24 miliardi di oggetti connessi nel mondo di cui 6 miliardi in Europa, per un mercato che varrà circa 1.180 miliardi di euro

pari al 7% del Pil europeo e al 5,4% del Pil italiano

Il cambiamento non si può fermare ed il futuro arrivera' comunque. Tocca a noi decidere se farci travolgere o riuscire a gestirlo nella sua complessità;

perciò è arrivato il tempo di imparare a pensare smart avviando un modello di sviluppo immobiliare basato sulla rigenerazione urbana e la

riqualificazione dei quartieri in sicurezza. Considerando che mezzi e regole già ci sono, è arrivato il tempo del fare

perchè parlare solo di edificio in rete è oramai riduttivo

GRAZIE

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