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snap A R T E V I S I V A n.02/2011

Snap arte visiva 2

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rivista di fotografia e arte visiva

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snapA R T E V I S I V A

n.02/2011

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Oliviero Ruberti Vittore Buzzi Forma Quattro Daniela Addante Alessandro Gaziano Sonia Golemme Roberta Pedrin Angelo Facchini Simona Musio

Francesco Bello [email protected]

Roberto d’[email protected]

SNAP arte visivaa cura di

collaborazione

Anita [email protected]

in questo numero

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Il mese di Aprile è un mese di svolta...l’inverno freddo dovrebbe decide-re di abbandonarci per poter così iniziare ad intravedere il sole e le belle giornate. Allo stesso modo,il numero 2 di una rivista nata senza “spalle coperte” ma con una immensa passione ed una grandissima voglia di fare,lascia per strada le ansie di mostrare ciò che prima dell’uscita del numero d’esordio avevamo intenzione di offrirvi. Dobbiamo dire che non ci aspettavamo di essere seguiti da così tanta gente,forse per paura delle diffi coltà,della concorrenza e della diffi denza verso chi ancora non è conosciuto.Ma pian piano ci facciamo spazio e lavoriamo per darvi un prodotto sempre più interessante (almeno si spera!!!). Permettetemi di salutare Anita Orzes che ha deciso di collaborare stabilmente con me e Francesco per occuparsi della parte giornalistica della rivista offrendoci la sua esperienza nel campo dell’arte.Ad Anita,alla quale vanno i nostri più sinceri ringraziamenti,facciamo un grossissimo in bocca al lupo per questa sua nuova avventura. Inoltre da questo numero di Marzo “al-larghiamo” il numero dei fotografi da pubblicare grazie ad una solida ed inaspettata collaborazione esterna con il sito www.fotografi -italiani.it, dove professionisti ed emergenti si incontrano “pubblicizzando” le loro qualità e caratteristiche fotografi che individuali. La redazione di FOTO-GRAFI ITALIANI assicurerà la pubblicazione,su “SNAP arte visiva”, di 3 fotografi (professionisti del settore ed emergenti) per ciascun nume-ro della nostra rivista. Un ringraziamento doveroso va quindi a Danilo Buonsignore (ideatore,curatore e“padre” di Fotografi Italiani),per aver creduto e condiviso da subito i nostri sogni e il nostro progetto. A questo punto non mi resta che augurare anche a voi lettori “vecchi” (si fa per dire) e nuovi una piacevole e stimolante lettura e come sempre “buona fotografi a e buona arte” a tutti.

Roberto d’Ambrosio

www.fotografi -italiani.it

> in

dice

06Oliviero RUBERTIintervista diAnita ORZES

12Vittore BUZZI

18FormaQUATTRO

19Daniela ADDANTE

22Alessandro GAZIANOfotografi -italiani.it

26Sonia GOLEMMEfotografi -italiani.it

30Roberta PEDRINfotografi -italiani.it

34Angelo FACCHINI

38Simona MUSIO

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Disegnatore, animatore ed illustratore ita-liano nato nel 1964 in provincia di Lecce. Dopo gli studi regolari ed il conseguimento della maturità artistica, nel 1984 si iscrive alla “Scuola del Fumetto” di Milano dove si specializza in tecnica del fumetto.

Nello stesso anno, sempre a Milano, inizia la sua attività di disegnatore collaborando alla lavorazione di vari spots e corti istitu-zionali presso lo studio d’animazione Boz-zetto Film.Nel 1986 partecipa alla realizzazione del cortometraggio “Baeus” (Premi: 1987 Var-na - Premio Cifej / 1988 Treviso - Premio speciale / 1988 New York - Secondo pre-mio Nastro rosso nella categoria dell’umo-rismo e satira).E’ il suo primo vero lavoro come animatore di cartoni animati, per di più con la regia (e la produzione) di una firma importate del panorama italiano e mondiale del cinema d’animazione, che è quella di Bruno Boz-zetto. Successivamente collabora al lungo-metraggio

“La Freccia Azzurra” (regia di Enzo D’alò), una produzione del 1996 alla quale parte-cipa sempre come animatore.Altre produzioni importanti alle quali ha preso parte sono:“Help, i am a Fish” (lungometraggio del 1999-A.Film/Munich Animation).“The Shark and the Piano” (cortometraggio del 1999-Munich Animation).“The Little Polar Bear” 1 e 2 (lungometraggi del 2000 e del 2005-Cartoon Film, Berlin).“The Jester Till” (lungometraggio del 2003-Munich Animation).

La sua attività di disegnatore e animatore lo portano nel tempo a collaborare, come freelance, a vari spots pubblicitari realizzati per importanti marchi commerciali come: Ferrero, Kellogg’s, Nestlè, Coca Cola, Mira Lanza, Unilever, Zuegg, Simmenthal, Ro-vagnati, Ritz Saiwa, Wampum, spots rea-lizzati da noti studi pubblicitari come “Boz-zetto Film” prima e “Nightflight Animation

Studio” dopo, con il quale collabora tutto-ra...Per quel che riguarda invece il disegno e l’illustrazione, alcuni esempi si possono trovare nella galleria immagini del suo sito (www.disegni-online.com), dove c’è buo-na parte del lavoro fatto in questi ultimi 25 anni...Anche se la sua formazione artistica ha le fondamenta nel mondo dei fumetti (uno dei suoi “coach” è stato Angelo Stano che ha disegnato, per intenderci, il n°1 di “Dylan Dog”), il suo percorso lavorativo ha suc-cessivamente preso una via parallela, che è quella dei cartoni animati ai quali per vari motivi si è dedicato fino ad oggi.

intervista di Anita Orzes

olivieroruberti

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A.Oliviero, penso che una tra le domande che interessa molto ai nostri lettori è sapere come mai hai deciso di dedicarti a questo lavoro. Quello che voglio dire è che sono fermamente convinta che il tuo sia un campo che interessa e che incuriosisce molte persone, ma nel quale è molto diffi cile affermarsi e possedere quel “qualcosa in più” che ti permette di distinguerti dalla moltitudine. Tu non hai avuto paura e ti sei lanciato in questa avventura. Hai voglia di raccontarci la tua storia e permetterci di viverla per qualche secondo?O.Posso dire che la mia passione per il disegno nasce quasi insieme a me, perché il disegno fa parte della mia vita sin da quando ero bam-bino. In ogni momento della giornata in cui non studiavo devo confessare che ben volentieri passavo il mio tempo a disegnare piuttosto che a giocare a calcio con i miei coetanei.Copiavo di tutto nel tentativo di riprodurre su carta quello che i miei giovani occhi coglievano dall’ambiente circostante: affacciato dalla fi nestra di casa ritraevo persone, alberi, animali, edifi ci, auto. Oppure mi divertivo moltissimo a ridisegnare personaggi famosi dei fumetti come quelli Disney o Marvel. Insomma, disegnavo e ridisegnavo di tutto... in continuazione.

All’epoca la mia aspirazione più grande era quella di iscrivermi a una scuola d’arte che mi permettesse di apprendere le tecniche ed i segreti del mestiere per iniziare seriamente a lavorare nel campo delle Arti visive, cosa che fi no ad allora sentivo di non aver ancora concretizzato.Per questo frequentai prima il Liceo Artistico e successivamente una scuola di specializzazione (La Scuola del Fumetto di Milano) che mi insegnò la tecnica giusta da utilizzare per la realizzazione dei fumetti (detto tra noi... chi avendo la passione del disegno e anche dei fumetti non ha mai sognato di crearne uno tutto suo... anche solo per gioco?).Durante questo periodo scolastico realizzai i miei primi lavori che erano ancora a livello amatoriale: un fumetto pubblicato a puntate su di un noto quotidiano di Lecce ed un cartone animato girato in completa autonomia e da autodidatta (nel mitico formato Super8) che mi è servito come referenza per entrare nel mondo dei disegni animati subito dopo la scuola, per quello che per un ragazzo di provincia come me era un sogno che ritenevo quasi irraggiungibile: lavorare presso uno studio di cinema d’animazione famoso come quello di Bruno Bozzetto.

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...Da qui in poi la mia strada ha preso una via in certo modo parallela rispetto a quella del disegnatore di fumetti per i quali mi ero preparato: il mestiere dell’animatore di disegni animati. Per certi versi essa era ed è (secondo me) ancora più intrigante di quella dei fumetti, perché permette di dare “vita”, nel vero senso della parola, a dei semplici personaggi statici. Immaginate solo per un attimo l’emozione che si prova nel vedere i propri disegni ad un certo punto muoversi, camminare, saltare e perfi no recitare nel modo in cui lo si è immaginato durante il lungo lavoro di realizzazione di una scena. E’ semplicemente entusiasmante, per non dire pazzesco...

L’animazione è infatti ancora oggi la mia attività principale alla quale dedico la maggior parte del mio tempo collaborando alla realizzazio-ne di numerosi spot pubblicitari (e non solo) con due miei carissimi amici e colleghi: Mario Moraro ed Isabella Noce, ovvero il “Nightfl ight Animation Studio” di Milano.A.Quali aspetti, negativi e/o positivi, sono cambiati nel tuo lavoro in questi anni? C’è stata un’esperienza, tanto in ambito personale quanto lavorativo, che reputi di fondamentale importanza per la tua produzione artistica? Mi sto riferendo a un incontro desiderato da tempo, o un avvenimento inaspettato che ti ha permesso di vedere il mondo con una prospettiva distinta.O.Come in tutti i mestieri, anche in questa professione (che io svolgo come free lance da moltissimo tempo) ci sono i pro e i contro. Mi spiego meglio: cosa c’è di più bello di un lavoro che ti piace così tanto che mentre lo fai non ti accorgi del passare del tempo? Un lavoro che consiste nel creare con la fantasia quello che più ti piace o male che vada nell’eseguire su commissione quello che sai fare meglio, cioè realizzare disegni?

Purtroppo, come spesso accade c’è anche il rovescio della medaglia: ad esempio non è un lavoro sempre ben pagato, specialmente in rapporto all’impegno di tempo e capacità che richiede, e tanto meno un lavoro continuativo. Bisogna sempre darsi da fare per cercare nuove opportunità, instaurare nuovi contatti con potenziali clienti e così via dicendo. E tutto questo non è poi così tanto cambiato nel corso di tanti anni di lavoro.

Ovviamente sto parlando della mia esperienza personale, che può essere diversa da quella di chiunque altro.

Devo dire che una vicenda di fondamentale importanza per la mia produzione artistica è stata il mio primo vero lavoro come animatore di disegni animati. Si tratta di un cortometraggio del 1986: “Baeus”, con la regia (e la produzione) di una fi rma importate del panorama italiano e mondiale del cinema d’animazione, che è quella di Bruno Bozzetto.Come detto in precedenza è stato come coronare un piccolo sogno che avevo sin da giovanissimo, cioè lavorare per uno studio di cinema d’animazione di grandissimo livello e “Bozzetto Film” sicuramente lo era. Quell’esperienza è stata forse la prima di una lunga serie che mi hanno portato nel corso degli anni a consolidare la mia voglia di proseguire su questa strada.

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A.Cosa pensi se ti dico “genesi della creazione”? Partendo dalla consapevolezza che alla base di qualsiasi lavoro c’è un iter progettuale, che può essere più o meno evidente, mi piacerebbe sapere come nascono i tuoi lavori, da dove ricevi gli stimoli.O.A questa domanda ti rispondo facendo una distinzione tra due categorie di lavori. Quelli fatti su commissione e quelli fatti invece per me stesso.Per i lavori fatti su commissione di solito si ha di fronte un cliente che ha delle esigenze specifi che da rispettare e spetta a te risolvere il suo problema eseguendo il lavoro al meglio delle possibilità, pena la possibile perdita del cliente stesso (che sia un complesso spot pubblicitario, un intero video o una singola illustrazione il concetto di base non cambia molto).In un lavoro su commissione quindi si lavora su una traccia, un progetto che è il cliente stesso a fornire e in certo senso imporre, e su di essa bisogna applicare tutta la propria esperienza per ottenere il miglior risultato/prodotto possibile.

Quando si lavora di pura fantasia invece le cose cambiano un po’ ed anche il processo creativo può essere differente. In questo caso non c’è un compito da “eseguire” sulla base di quello che viene richiesto, ma si ha di fronte un foglio “bianco” dove si può fare tutto ed il contrario di tutto.

La mia tecnica consiste in questi casi nel dare sfogo alla mia creatività lasciando andare la mano quasi da sola, a cercare sulla carta quel-le linee che ancora non sono state tracciate, linee che dopo un po’ prendono la forma di quello che mi sta passando per la mente in quel momento, senza però mai forzare il tutto. Per ottenere ciò spesso mi aiuto con l’ascolto in cuffi a di un buon brano musicale che mi facilita nella concentrazione (non voglio esagerare ma a volte si entra quasi in una fase di concentrazione così profonda che si può disegnare per delle ore intere senza accusare la benché minima fatica fi sica, anzi alla fi ne a volte ci si sente addirittura rigenerati mentalmente).A.C’è mai stato un momento in cui eri “bloccato”, in cui non riuscivi “ad andare avanti”? Se si, hai voglia di condividerlo con noi e dirci come hai fatto a superarlo?O.Come detto sopra, nei momenti in cui non trovo subito la soluzione giusta per realizzare un disegno e magari posso essere in diffi coltà nel risolvere un dato problema come ad esempio il trovare un “posing” (una posa) effi cace per un personaggio, o l’azzeccare il giusto movimento da fargli fare in quella data scena animata, attingo a piene mani alla mia ormai collaudata esperienza maturata negli anni, aiutandomi con una buona dose di musica “giusta” adatta allo scopo.A.Qual’è un lavoro con il quale ti identifi chi maggiormente?O.Mah... forse i lungometraggi d’animazione sono stati i lavori più divertenti (anche se molto faticosi) da seguire. Sono lavori di squadra molto complessi ma entusiasmanti da realizzare.Più recentemente invece il lavoro con il quale mi identifi co di più è proprio il mio sito web (che curo in prima persona) e che devo dire mi sta dando non poche soddisfazioni.

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A.C’è un progetto a cui hai partecipato e che se te lo proponessero ora rifi uteresti? Inoltre, all’interno della tua vasta e costante produzione esiste un lavoro nel quale non riesci più a rifl etterti (o perché sei cambiato tu o perché lo reputi “troppo giovanile”)?O.Non c’è un progetto al quale ho partecipato che non rifarei adesso se mi trovassi nelle stesse condizioni di quando l’ho fatto (scusa il giro di parole). Ogni lavoro eseguito nel corso degli anni infatti mi ha permesso di aggiungere un tassello in più al mio bagaglio di esperienza, e penso che anche il più insignifi cante dei lavori fatti sino ad ora sia stato in qualche modo importante...Non è forse vero - infatti - che non si fi nisce mai di imparare?A.Qual è un progetto che avresti sempre voluto realizzare ma non hai mai trovato l’occasione adeguata?O.Il mio sogno nel cassetto è la realizzazione di un cortometraggio tutto mio... So bene però che sarà un progetto diffi cile (se non impossi-bile) da realizzare perché i costi per la sua realizzazione sono proibitivi senza un produttore.Un altro progetto che sicuramente farò in un prossimo futuro invece è la creazione di un blog dove mettere la mia esperienza professio-nale a disposizione di tutti tramite la fruizione di molti contenuti free e altri invece dedicati ad un pubblico “Premium” a pagamento. E’ un progetto ambizioso al quale sto meditando da un po’ di tempo e che non vedo l’ora di mettere in pratica.A.Alla fi ne di questa piacevole conversazione mi piacerebbe chiederti quali sono i consigli che daresti a un giovane che vuole intraprendere la tua professione. Credi che ci siano possibilità in Italia o che sia meglio andare all’estero?O.Premetto subito una cosa: con il mestiere di disegnatore non si diventa ricchi ne tanto meno famosi (per lo meno non come lo si intende oggigiorno). Il talento va coltivato giorno per giorno, senza mai scoraggiarsi ed insistendo, oserei dire, con caparbietà nel seguire la diffi -cile via che porta alla meta che ci si è prefi ssata.

Se da un lato sono felice di aver fatto della mia passione per il disegno un lavoro per me piacevole e che mi ha permesso di vivere (spesso anche solo sopravvivere) per tutti questi anni, è anche vero che con il disegno se non sei molto bravo e dotato di un solido talento diventa diffi cile sbarcare il lunario. Il lavoro non è molto e non c’è sempre! Ciò signifi ca niente posti fi ssi e/o sicuri...Ti assicuro che di momenti diffi cili nei quali si ha la tentazione di abbandonare tutto e cambiare mestiere ce ne sono stati, eccome! Ma poi la voglia incontenibile di disegnare mi ha fatto superare gli ostacoli e mi ha spinto ad andare avanti anche contro ogni buon senso comune...

Ad un giovane che vuole intraprendere questa professione posso solo dire che se veramente vuole farla perché gli piace tanto disegnare e senza una matita in mano non sa stare, di insistere nel suo intento, facendo (se non lo ha già fatto) la scuola più adatta che gli dia le giuste basi per lanciarsi in questa avventura. Ma poi molto dipende anche, come in tutte le cose della vita, da un pizzico di fortuna che ti mette in certe situazioni con delle buone opportunità da cogliere al volo al momento giusto.

Uno può quindi trovare lavoro o dei lavori da fare in Italia, forse un po’ più facilmente all’estero (soprattutto negli Stati Uniti), ma non dimentichiamoci che noi tutti oggi abbiamo una grande opportunità in più rispetto al passato: Internet. Secondo me un bravo disegnato-re non dovrebbe faticare molto a ritagliarsi uno spazio tutto suo, una sua “nicchia” di mercato profi cua, perché grazie a questo potente mezzo di comunicazione, che oserei defi nire per certi versi strepitoso se usato nel modo giusto, le possibilità di concretizzare qualcosa di importante aumentano considerevolmente...

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Vittore Buzzi è nato a Milano nel 1968Laurea in economia e Commercio e diploma di fotografi a al CFP Riccardo Bauer di Milano.Ha vinto numerosi premi fotografi ci fra cui:1999 Premio della Federchimica1998 Honorable mention YANN GEFFROY AWARD 2004 Premio della Provincia di Milano

Ad Arles, nel 2000 nel corso del Festival Off ha avuto una proiezione collettiva in piazza come talento emergente della fotografi a italiana di ricerca a cura di Mario Cresci.Ho fatto mostre collettive e personali in Italia e all’estero.

Dal 2005 si dedica alla fotografi a di cerimonia e all’insegnamento della fotografi a in Workshop Fotografi ci in viaggio.

fotografo

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Formaquattro, mettiamo l’arte in circolo.Formaquattro introduce un nuovo metodo di soste-gno e promozione dell’arte contemporanea.Al ruolo imprescindibile dei galleristi e dei critici si as-sociano elementi innovativi che rafforzano l’effi cacia del sistema quali un’intensa attività espositiva e la partecipazione collettiva dei collezionisti.Il collezionista, infatti, da semplice acquirente diventa protagonista poiché assume un ruolo centrale e par-tecipativo nella promozione degli artisti, determinan-done in buona parte l’affermazione.La galleria di Bari inaugura un Circuito che prevede aperture su tutto il territorio nazionale, con un pro-gramma di decine di mostre Formaquattro da realiz-zare annualmente.Il sistema prevede inoltre che, alla promozione rea-lizzata attraverso le mostre si affi anchi il lavoro dei consulenti Formaquattro, professionisti a disposizio-ne dei collezionisti, impegnati a fornire supporto e a sviluppare il mercato degli artisti. Nasce così la Com-munity Formaquattro che, con la forza di un grande gruppo, consegue vantaggi e sinergie per tutti i suoi associati.Uno degli obiettivi Formaquattro è valorizzare i nuovi talenti per ottenere il massimo della loro crescita, gra-zie al sostegno della Community. Il vantaggio per il collezionista è la possibilità di inve-stire in opere d’arte al minimo storico del loro valore e di benefi ciare di quotazioni ridotte, ma anche la ga-ranzia della rivalutazione dell’investimento nel medio periodo e la certezza di poter rimonetizzare gli inve-stimenti attraverso il circuito Formaquattro.Un elemento imprescindibile nell’approccio Forma-quattro è la trasparenza. Il sistema di quotazione del-le opere ed il coeffi ciente di ogni artista vengono resi pubblici sul sito www.formaquattro.com a tutela dei collezionisti.Saranno numerose, infi ne, le iniziative fi nalizzate a diffondere l’arte fra la gente comune, dotata di sensi-bilità artistica quanto gli addetti ai lavori.In questo contesto si inseriscono i seminari gratuiti di arte contemporanea, organizzati da Formaquattro non solo per i collezionisti ma anche per chi vuole avvicinarsi al settore. Durante i seminari, le testimo-nianze dirette degli artisti sulla loro esperienza artisti-ca e di vita, rendono emozionanti gli incontri e offrono una chiave di lettura autentica delle opere. Un cenno infi ne al programma di mostre nella galleria di Bari, con “Infi niti dettagli” dell’artista irachena Ha-deel Azeez, in corso fi no alla fi ne di marzo. Seguirà la mostra di Dario Agrimi, “A membro di segugio” che verrà inaugurata il 15 aprile 2011.

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Daniela Addante nasce a Bari nel 1979 dove vive e lavora.Dopo aver conseguito la maturità artistica,accresce la sua formazione universitaria presso l’Accademia delle Belle Arti di Bari;Ottiene il Diploma in danza classica e moderna presso la “Fondazione Niccolò Piccinni”.La sua vena artistica si esplica in numerose mostre tra le quali abbiamo:- ATELIER NUMERIQUE mostra collettiva di arte digitale presso il Monastero di San Benedetto di Conversano (Bari) a cura di Guido Corazziari (Professore di Tecniche Grafi che speciali) e Maurizio Ghiglia (docente di Fotografi a).- EIBRAB mostra di video installazioni e performance presso il Padiglione arte-fi era della Fiera del Levante di Bari nell’ambito di “Expolevante”.- IL MIO PRIMO DESIDERIO mostra collettiva a Trani (Bat).- NON SOLO POP PORN mostra collettiva presso “Distillerie Clandestine” a Roma.- c’e’rAmore (durante “WOMEN IN ART”) mostra collettiva presso l’Auditorium “Vallisa” di Bari a cura della “Federico II Eventi”.- c’e’rAmore (durante “Vengo a cercARTI” del Festival dei giovani artisti) a Civitella Roveto (L’Aquila)- NOTTE DEL FUTURISMO presso “Sala 2000” ad Acquaviva delle Fonti (Bari)- RIFLETTI collettiva in mostra a Milano

Nel 2004 è scenografa del cortometraggio “Libertà Libertà” del regista Francesco Lopez e prodotto dalla OZ Film.

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non solo futurismo

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Eva e Adamo ( Non solo pop porn)

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alessandrogaziano

www.fotografi -italiani.it

Alessandro Gaziano nasce nel 1971 in un paese sul mare, vicino a Roma.La macchina fotografi ca lo accompagna in ogni momento della sua vita, comincia con una vecchia macchina analogica ereditata dal papà. Poi arriva la prima refl ex, la mitica e mai dimenticata Pentax MX e li scopre il vero mondo della fotografi a. Gli piace fotografare sopratutto la città nei suoi particolari e la gente che la attraversa, le vite che s’intrecciano e si scambiano emozioni. Poi arriva il digitale e diventa canonista, anche se non crede minimamente alla differenza tra marchi, il fotografo non lo fa certo lo strumento che usa, ma la voglia di trasmettere sentimenti ed emozioni. Ora si diletta nello street, prevalentemente in bianco e nero, cercando di restituire quello che vede con i suoi occhi. Ultimamente si è dato anche al ritratto pretta-mente femminile, sempre contestualizzato nell’ambiente che lo circonda, mai lasciato al caso. In rete è moderatore del forum di fotografi a del sito rete.comuni-italiani.it, ha un blog personale e le sue foto sono su fl ickr.

Il progetto

“Vite sotterranee

Parigi e la sua metropolitana mi hanno sempre ispirato. La vita che c’è inquei km di gallerie sotterranee è la più variegata che si possa vedere.Tra scale mobile, gallerie, stazioni all’aperto, treni, si muovono inmigliaia, ognuno con la propria vita isolata, che non fa nemmeno caso alvicino che ha al fi anco.Si muovono leggendo giornali, libri, ascoltando musica, immersi nei loropensieri. Si scambiano pochissime parole, sembrano quasi automi che fannoogni giorno le stesse cose.Poi ci sono i turisti, spaesati nelle loro cartine, che guardano nomi quasiimpronunciabili per loro, cercando negli sguardi degli altri un aiuto percontinuare il loro viaggio.E io li fermo a fotografarli discretamente, senza interrompere i loropensieri, cercando di cogliere il loro attimo. Ho deciso di utilizzare ilbiancoenero accentuando i chiaroscuri, cercando le ombre in modo quasiossessivo.Ho cercato di trasmettere le vite che scorrevano in quelle gallerie, magarianche solo con una scia, prima c’era e poi è andata...”

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soniagolemme

Un giorno incontra uno splendido elfo che le dice: “Hai una macchina fotografi ca! ...e scatta!” Da quel momento fotografa tutto quello che le sta intorno. Da’ una prospettiva diversa alla luce ed ai colori.I “bip” della macchina fotografi ca le percuotono l’anima. Ha sempre la frenesia di provare l’emozione di catturare momenti di vita per poi osservarli con calma. Sogna ad occhi aperti. Crea oggetti, borse, arredo ed ogni forma di capo d’abbigliamento o accessorio. Studia Scienze Politiche e Sociologia ed oltre a creare, plasmare e modellare ogni tipo di materiale e riciclare oggetti dandogli nuova vita e nuove forme, si occupa anche di gran parte degli aspetti di promoting e delle public relations per il Collettivo Espressivista Mad Noises, di cui è una dei fondatori. Per il collettivo Mad Noises cura e realizza tutti gli shoot, le foto promozionali ed i servizi. Ha realiz-zato il videoclip dei The Blast “Energie di fi ne estate” con tecnica stop-motion scattando per l’occasione più di 20.000 fotografi e. I suoi scatti sono stati pubblicati a corredo di numerosi articoli su web-magazine italiani ed internazionali. La sua foto “Alexis VIVE” ha fatto il giro del web ed è diventata uno dei simboli dei movimenti ateniesi sfociata nel sangue del giovane 15enne ucciso nel 2008. “Alexix VIVE” è stata esposta durante il “ re|act festival 2008 “ allestito nel campus universitario di Aegean (Grecia). Ed ancora ha catturato le immagini per le copertine e gli allegati di pubblicazioni editoriali indipendenti, uscite discografi che e siti promozionali. In collaborazione con il collettivo Mad Noises e l’associazione La Centrale Dell’Arte ha curato l’allestimento dell’installazione itinerante “CORPI_ANTI-CORPI_ULTRACORPI” creata in occasione del’omonima rassegna artistica. All’interno della stessa ha esposto e permesso a fotografi emergenti di tutto lo stivale di esporre set fotografi ci sul tema della consapevolezza/accettazione/mutazione/prigionia/oscuramento del corpo umano.Promuove eventi artistici di vario genere.Ama la buona cucina, il buon vino e la buona musica.E’ una appassionata di thè e tisane.Predica il vivere felice attraverso la lentezza e la contemplazione della bellezza.Crede che un altro mondo, uno migliore, sia possibile costruirlo.

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Sono Roberta Prendin, classe 1988, di Venezia. Scatto dal 2004 con lo pseudonimo di “Coveredinice”, dedicandomi in genere alla fotografi a paesaggistica con particolare attenzione alla zona delle Dolomiti venete e trentine. Quando non fotografo cerco invece di laurearmi in Filosofi a.

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“La foto è un attimo, ma quell’attimo può restare per sempre” …..“La foto serve a trasmettere il mondo che osservo, almeno ci provo”Angelo Facchini

Commercialista di professione, fotografo per hobby. Classe 1964 amo la fotografi a fi n da piccolo, quando giocavo con la macchina fotografi ca di mio padre. Nel 1986, a 22 anni, acquisto la mia prima compatta, con la quale mi appassiono di foto scattandone durante le vacanze, le gite con amici. L’esigenza di crescere, provare a sperimentarmi con uno strumento più potente mi spingono ad acquista-re nel 1990 la mia prima refl ex analogica: una Olympus OM101. Il passo è importante, riesco a cogliere meglio situazioni, atmosfere, colori, espressioni. Affi no lo sguardo e comincio ad impostare al meglio l’inquadratura senza tralasciare alcun particolare. Nel 2003 la svolta digitale con una compatta Pentax: è come ricominciare dal basso, ora lo strumento è più particolare e mi permette anche di accedere alla cosiddetta “camera bianca”, e ritoccare le mie foto, senza più passare per la mano di altro fotografo, che spesso, dallo sviluppo del negativo, non riusciva a rendere al meglio i colori, gli effetti cercati e pensati; la stampa migliore era sempre la seconda. Opero in post senza mai eccedere: ritengo, infatti, che la foto non debba mai perdere la sua naturalezza, il suo realismo; non sono un fotografo di digiart, mi piace migliorare per arrivare più diretto, correggere l’errore dello scatto, offrire quel tocco artistico senza mai as-surgermi alla categoria di artista. Sono uno sperimentatore, sono poliedrico, ma lo stile, la foto che prediligo è il paesaggio sia urbano, sia naturale. Nel paesaggio urbano mi piace fermare persone, situazioni, nel paesaggio naturale emozioni e colori. La mia strumenta-zione attuale è una refl ex digitale Canon Eos. Essendo molto critico, ritengo che la foto migliore sia sempre la seconda, o, facendo mia una frase comune: quella che devo ancora scattare. La foto è un attimo, ma quell’attimo può restare per sempre.

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architettura progettidi Simona Musio progetto e direzione lavori Simona Musio – architetto – [email protected] Matteo Leonetti – cumbografo fotografi a - [email protected]

Le esigenze del committente e lo spazio specifico sono per me il fulcro per un buon progetto e risultato finale.Ad ogni livello di intervento, dalla progettazione urbanistica fino alla distribuzione degli spazi interni, essenza dell’architettura è equilibrio di parti: espressione di coerenza e armonia con il luogo e con il tempo.Questo spiega la frase, apparentemente iperbolica, che sintetizza le competenze dello specialista architetto “dal cucchiaio alla città”: a qualunque scala si intervenga conta l’esperienza di interpretare e mettere in dialogo tra loro elementi, materiali, significati, vincoli, pro-blematiche esecutive.Del progetto di cui ho scelto di mostrare le immagini ho curato tutte le fasi fino alla direzione lavori. Si trattava di trasformare un ampio ambiente unico per accogliere spazio notte e spazio studio. Al contempo occorreva proteggere lo spazio notte rispetto alla zona di ingresso all’appartamento.La soluzione che ho proposto è costituita da un volume fondato sul gioco di pieni e vuoti. Ho proposto di ridurre i volumi pieni al minimo indispensabile per proteggere la zona letto rispetto all’ingresso, lasciando che la luce costituisse di per sé elemento centrale dello spazio, la luce che filtra nei vuoti.

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Il volume-parete ha anche funzione di con-tenitore per l’arredo: armadio e cassettiera previsti sul lato notte; sul lato studio men-sole per accogliere oggetti e corpi illumi-nanti. Il passaggio dei cavi elettrici e contenuto all’interno della parete attrezzata.

La soluzione diventa contemporaneamen-te elemento di arredo, di distribuzione e di valorizzazione degli spazi, con grande vantaggio economico: è stata realizza-ta con tecniche costruttive calibrate sulle specifiche esigenze dei clienti, affittuari dell’appartamento.

Simona Musio svolge attività di Architetto libero professionista con studio tec-nico in Corato Via Savonarola 9.Laureata in architettura a Firenze, con Tesi sul Piano di Recupero del Centro antico di Corato, è iscritta all’Ordine della Provincia di Bari. Presso il Politecnico di Bari Facoltà di Ingegneria ha poi conseguito il Master Post-Laurea in Innovazione tecnologica: sostenibilità, recupero e progetta-zione. Presso l’Accademia di Belle Arti di Bari ha conseguito inoltre la Specializza-zione abilitante per l’insegnamento di Arti Visive.Cura e segue lavori di Progettazione architettonica, Restauro, nuova Costru-zione, dalla pratica urbanistica e autorizzazioni fino alla Direzione Lavori e collaudo.

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Francesco Bello LorussoRoberto d’Ambrosio

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