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Società Solidale 6

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Articoli, notizie e approfondimenti sul mondo del volontariato e sulla solidarietà in Provincia di Cuneo

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società solidale N. 6/2012 - 3

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•edito

riale

l S.Natale non è lo stesso per tutti. Infatti, per molti è occasione di acquisti, peraltri significa riconciliarsi, per altri ancora è l’occasione per il perdono.

Si dà per scontato dopo l’abbuffata delle cene e dei pranzi, si vada alla S.Mes-sa (o si abbia la possibilità di andarci), ma per tutti non è così, ed in altre partidel mondo si gioisce anche solo per questo.

Per la prima volta a Gaza, dopo la guerra, il 16 Dicembre scorso il Patriarca di Geru-salemme dei Latini, mons. Fouad Twal, ha celebrato una Messa nella chiesa della Sa-cra Famiglia, dove la comunità cattolica conta circa 180 fedeli.E’ una tradizione la visita di mons. Twal nei giorni precedenti al Natale. Ma quest’an-no il suo arrivo e lo stesso Natale hanno un sapore diverso in questo quartiere di Ga-za che porta i segni recenti della violenza. “Abbiamo sentito la tregua come unmiracolo, e questo Natale è una vera e propria rinascita anche per noi”, ha racconta-to George, uno dei cristiani di Gaza che hanno accolto il Patriarca. E’ uno di quei cri-stiani che spera di poter festeggiare il Natale a Betlemme tra pochi giorni se le autoritàisraeliane concederanno i permessi per raggiungere la città nella quale è nato Gesù. Unasperanza sottolineata dallo stesso mons. Twal in un’omelia dedicata al senso del Na-tale, festa di gioia e di pace. Natale che scende dal cielo ma che ha anche bisogno diuomini di buona volontà. Una pace sempre invocata per Gaza e per la Terra Santa, co-me invocata è la fede “che dev’essere forte in noi – ha concluso il Patriarca – per con-tinuare a vivere in questa terra”.

Questi fatti mi fanno venire alla mente il primo discorso che Benedetto XVI ha fatto al-la Curia romana in occasione della presentazione degli auguri natalizi nel 2005 nel qua-le affermava “Il Natale è ormai vicino. Il Signore Dio alle minacce della storia non siè opposto con il potere esteriore, come noi uomini, secondo le prospettive di questonostro mondo, ci saremmo aspettati. L’arma sua è la bontà. Si è rivelato come bimbo,nato in una stalla. È proprio così che contrappone il suo potere completamente diversoalle potenze distruttive della violenza. Proprio così Egli ci salva. Proprio così ci mostraciò che salva. Vogliamo, in questi giorni natalizi, andargli incontro pieni di fiducia, co-me i pastori, come i sapienti dell’Oriente. Chiediamo a Lui stesso di far brillare il suovolto su di noi. Chiediamogli di vincere Egli stesso la violenza nel mondo e di farci spe-rimentare il potere della sua bontà”.

Ed allora, come affermava Paolo VI nell’omelia del S.Natale del 1976 riscopriamo i sen-timenti del cuore e il valore del S. Natale, “procuriamo d’onorare la grande festa delNatale con l’espressione nel cuore e nel culto dei sentimenti che scaturiscono dalla suarealtà religiosa; della nostra meraviglia dapprima, che per quanto essa cerchi di am-mirare il prodigio dell’Incarnazione, del Verbo di Dio che si fa uomo, non troverà maiuna sufficiente misura, per iperbolica ch’essa si faccia, per adeguare l’espressionedello stupore e della gioia alla realtà che la suscita. Ancora S. Agostino che esorta:«Svégliati, uomo; per te Dio si è fatto uomo!: «expergiscere, homo: pro te Deus factusest homo!» (S. AUGUSTINI Sermo 185: PL 38, 907). Sentimento questo che accom-pagnerà poi sempre, anche nelle ore amare della vita e nelle celebrazioni dolorose del-la liturgia ogni altro sentimento, come una inesauribile riserva di ottimismocontemplativo ed attivo proprio di chi è stato ammesso a pregustare la trascendente for-tuna del mistero cristiano (Cfr. Eph. 5, 14)“.

L’essere umano – sottolinea Sant’Agostino nel De Civitate Dei (La Città di Dio) - è so-ciale per natura ma antisociale per vizio, ed è salvato da Cristo, unico mediatore tra Dioe l’umanità e “via universale della libertà e della salvezza”.

Cerchiamo allora tutti insieme, ciascuno secondo le proprie possibilità, di far vivere laparte sociale dell’animo umano, in noi e negli altri, perché di amore, prima di tutto, habisogno il cuore dell’uomo.

E buon Natale a tutti.

“Natalea Gerusalemme”

I

Giorgio GroppoPresidente CSV Società Solidale

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Periodico d’informazionedel Centro di Serviziper il Volontariatodella Provincia di CuneoPubblicazione registratapresso il Tribunale di Cuneo:n. 564 del 6/05/2003

Direttore EditorialeGiorgio Groppo

Direttore ResponsabileGiorgia Barile

DirezioneAmministrazioneRedazioneSocietà SolidaleVia Mazzini, 3 – CUNEOTel. 0171-605660Fax 0171-648441E-mail:[email protected]

Progetto Grafico e Stampa:AGA Grafica - Cuneo

Hanno Collaborato:Cinzia AlloccoBarbara BedinoSerena BersezioManuela BiadeneMara GarelliElisa GirardoPaola IsaiaClara NapoliDanilo PaparelliPiero PianoSusanna RuffinoDebora SattaminoSamanta SilvestriAlice Susenna

La rivista è stampatain 4600 copie eviene inviatagratuitamente

IN COPERTINA:Alcuni dettagli dei 4 coriprotagonisti del Concertodi Voci Bianche tenutosiil primo dicembreal Teatro Toselli di Cuneo

Questo numero,NOVEMBRE-DICEMBRE 2012,è stato chiuso in redazioneil 5 dicembre 2012

Editoriale 3Sommario 4Scrivilo a Società Solidale 5Chiedilo a Società Solidale 7L’Assemblea socidi Società Solidale 8Voci bianche in concertoper il volontariato del domani 9L’approfondimento:“L’intima natura della Chiesa” 12Intervista all’associazioneAttività e Cultura per Savigliano 14Scuola e Volontariato 16Il progetto di Fiori sulla Lunaper i fratelli sani dei bambini disabili 18La giornata nazionalecontro la violenza sulle donne 21Notizie dal Csv 23Premiati i volontariche da più tempo dedicano il lorotempo agli altri 26Progettare nel sociale 27Speciale Programmazioneprevisionale 2013Quota servizi 33News dalle Associazioni 37Appuntamenti solidali 42Sguardo al non Profit 49Libri Solidali 50

Società Solidale IN QUESTO NUMERO

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“Scrivilo a Società Solidale” è una rubrica di dialogo diretto tra redazione e Organizzazionidi Volontariato, uno spazio aperto per riflessioni, commenti, esigenze ed informazioni.Per inviare il proprio contributo:[email protected].

Adue anni dal fantastico giromotociclistico nel West, tra le

gole del Grand Canyon e le gu-glie della Monument Valley, ini-zia, alle due di notte del 10 agostodi quest’anno, una nuova spedi-zione negli Stati Uniti : costeggia-re tutto il litorale dell’oceanoPacifico: da nord a sud.Il viaggio in aereo comincia daTorino/Caselle; con un volo Luf-thansa raggiungiamo Francoforteper l’imbarco per Seattle. Unaquindicina di ore dopo, atterria-mo a destinazione; ci troviamo nelnord ovest degli “States”, a pochemiglia da Vancouver in Canada,nello stato di Washington ( chenulla ha a che fare con l’omonimacittà, come talvolta si immagina).Seattle è molto bella, si affacciasull’oceano Pacifico, si alternanoai grattacieli le ville signorili spar-se sulla baia. Industrie di famamondiale come la Boeing e la Mi-crosoft stanno a significare che citroviamo in una delle città più mo-derne e vivibili d’America, domi-nata dall’alta torre, la SpaceNeedle, di 184 metri, da dove siscorge uno spettacolo mozzafia-to sulla città e sulle alte cime chela contornano verso l’interno- in-nevate anche in agosto - a ricor-darci la latitudine nordica. Ma ilprogramma è impegnativo appenail tempo per fare una capatina nelMuseo della Musica ed una escur-sione su un mezzo anfibio tra ter-

ra ed acqua; poi a nanna a smal-tire le nove ore di fuso orario.La nostra meta è San Diego in Ca-lifornia sul confine con il Messico,ad oltre 3500 km di distanza. Ilgruppo motociclistico di setteequipaggi è collaudato. La mattinadopo ci vengono puntualmenteconsegnate le mitiche Harley Da-vidson: si parte. Sedici giorni, al-trettante tappe con un finale diritorno da San Diego ( sul confinecol Messico) prima a Los Angeles,poi a San Francisco dove è previ-sta la partenza per il ritorno in Ita-lia. Incontriamo subito unasituazione che, per quanto previ-sta, è molto peggio delle aspetta-tive. Fa un freddo cane! Lacorrente marina che giunge dal-l’Alaska si insinua nel Pacifico edincontrandosi con il caldo climaagostano dell’interno, crea unanebbiolina costante e gelida che ciaccompagnerà per almeno i primi2.500 km. della mitica Route 101(più a sud la litoranea diventa n.1), che inizia a Port Angeles, lanostra prima tappa. Il paesaggioiniziale è tipicamente “canadese”,laghi e alte foreste di resinose. Leforeste che spesso si estendono finsulla riva dell’oceano, rappresen-tano una caratteristica per granparte del percorso ed i laghi pre-senti nel breve tratto dell’ interno,saranno alternati dalle ampie baiecreate dal Pacifico che si insinuasovente nell’entroterra, creando

una bellezza naturale sempre di-versa e suggestiva. L’equipaggia-mento del guardaroba,forzatamente ridotto al minimo peresigenze di bagaglio motociclisti-co, è sfruttato nella sua totalità, fi-no a sei strati di vestiario. Sembraincredibile ma la nebbia che arri-va dall’oceano, permettendocituttavia una buona visibilità, ci ac-compagnerà per i tre quarti delpercorso, negli stati di Washin-gton, dell’Oregon e per una buo-na metà della California, creandouno spettacolo dal sapore autun-nale, surreale e fantastico.Le tappe: Forks vicino al punto piùa ovest degli Stati Uniti – NehaBay-; Astoria, la prima città del-l’Oregon; New Port; Golden Be-ach dove vediamo le balene e ileoni di mare nell’oceano. Poi laCalifornia con le sue foreste dienormi sequoie, Eureka; SantaRosa; Monterey; splendida e riccacittà, capitale del turismo di lussodegli “States” dove i numeri civi-ci delle case sono a cinque cifre.Santa Barbara, dove finalmente sipuò fare un bagno, l’unico, a Ma-libù; San Diego, una città enormedove la lingua predominante è or-mai lo spagnolo.La costa del Pacifico, oltre al fred-do inusuale, ci stupisce per la suanatura inviolata. Fin oltre Monte-rey tutto è incontaminato: nienteturismo, niente porticcioli da di-porto, nessun arenile con ombrel-loni e sedie a sdraio, un continuosusseguirsi di grandi baie, di fara-glioni sparsi fino a poche centina-ia di metri dalla costa, di spiaggeinfinite e di scogliere insormonta-bili. Uno spettacolo che ad ognicurva della strada tortuosa, riser-va un’emozione. Una fauna nu-merosa ed eccezionale : l’enormequantità di uccelli marini è testi-moniata dai grandi quantitativi diguano biancastro sulle rocce del-l’oceano... e poi leoni ed elefantidi mare, balene e foche in ognidove. Ottima la cucina per lo piùa base di pesce e di crostacei, maanche la T-bone, la bistecca tipi-ca degli USA, viene molto ap-

prezzata dal gruppo. Una grandeemozione, andando verso sud, èl’arrivo sul Golden Gate a SanFrancisco ( ci torneremo per ri-partire) che unisce le due spondeche si aprono sulla più grande ba-ia del Pacifico, lunga più di 100km. Ma anche la visione emo-zionante del grande ponte è limi-tata dalla nebbia e dalconseguente freddo pungente!L’arrivo a San Diego ci crea qual-che problema : l’autostrada a seicorsie che si diparte da Los Ange-les è un mare di veicoli; difficile te-nere il contatto tra le moto. Siarriverà a notte inoltrata nella piùgrande città del sud: siamo a po-chissima distanza dal Messico: laspedizione è compiuta! Ci aspet-tano tre giorni di visite alle piùgrandi città della California : si ri-torna a Los Angeles, immensa efantasmagorica metropoli dove tut-to sa di cinema, per affrontare l’ul-tima tappa motociclistica, il giornodopo: 750 Km. tra oceano, freddoe un paesaggio interno collinaree agreste, caldissimo, per ritorna-re a San Francisco ed abbando-nare con rimpianto le “nostre”Harley che ci hanno accompa-gnato per 4500 km. Due giorni disosta compresa la visita all’iso-la/penitenziario di Alcatraz, i per-corsi emozionanti sui treninisali-scendi (i Cable Cars) ed a zon-zo per una città, la più europead’America, ricca di storia e displendidi contrasti tra le villettevittoriane e gli alti grattacieli, tra lesalite e le discese tra lunghi pontisull’oceano e le numerose isoledella baia. Poi alla sera l’aereo ciriporta a Monaco e di lì nella not-te, nuovamente italiana, sbarchia-mo a Caselle.

Marco Borgogno

Harley Davidson che passione !!!Marco Borgogno anni 69, 11 di trapianto di fegato

Marco Borgogno, nato nel 1943, è stato trapiantato di fegatodall’equipe del dott. Salizzoni il 5 aprile del 2001. È stato sindacodi Borgo San Dalmazzo per vent’anni fino al 2002. Imprendito-re del legno di professione è uno scrittore dilettante, e proprio nelperiodo di attesa del trapianto ha scritto un volumetto scherzo-so di aneddoti sulla sua vita da primo cittadino, con un titolo cheè tutto un programma : “Sarò breve e circonciso!” Non ha mai vo-luto sentirsi un “ammalato” ed ha vissuto questi nuovi undicianni scarpinando per le sue Alpi Marittime in estate, con gli scinei piedi in inverno e dedicando parte del suo tempo anche al-la passione per la moto. Ritiene che l’opportunità che gli ha con-cesso la vita debba essere vissuta senza remore ed è una ottimoincoraggiamento per quanti stanno affrontando, con legittimapreoccupazione, un intervento come il suo. Con questo suo rac-conto ci narra una delle sue ultime avventure.

Elvio Marchettopresidente Delegazione AITF Cuneo

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Dopo una settimana riesco asedermi e a scrivere le emo-

zioni e i pensieri che hanno at-traversato la mia mente durante la“quattro giorni” della RassegnaNazionale di Baskin, svoltasi traAvola, Noto e Rosolini. Ciò chemi è rimasto più impresso sono gliocchi di tutti i partecipanti, gran-di e piccoli, nel momento in cuila palla entrava a canestro. Sianel canestro tradizionale sia inquello laterale. Già. Perché “pro-teggere” un canestro e chi è ingrado di tirare solo in quello, èuno dei valori più grandi del Ba-skin. Permettere a ogni abilità mo-toria di avere la possibilità diessere determinante per il risul-tato finale. Non solo. Inserire del-le difficoltà tattiche ai giocatoridi basket evoluti in modo da “co-stringerli” a pensare il gioco inmaniera complessa. E' la com-plessità il valore aggiunto del ba-skin. Non c'è un solo fronted'attacco. Non c'è un solo frontedi difesa. Ma bensì due. La men-te deve riuscire ad attaccare duecanestri... e a difenderne altret-tanti... Proprio la complessità è ilnocciolo del gioco. Non com-plessità in quanto difficoltà dicomprensione delle regola, quan-to complessità alla Morin, comericchezza per l'evoluzione antro-pologica e sociale dell'essereumano. È un gioco magico, chetrasmette mille emozioni, che per-mette di provare molteplici senti-menti, fino alla grande emozionedella vittoria o della sconfitta, cheè anche una significativa metafo-ra della vita. Giovedì 11 Ottobreha avuto inizio la grande avven-tura: alla Scuola Media Vittorini diAvola, prima la Conferenza Stam-pa per la presentazione della Ras-

segna, poi il Convegno sul tema“Crescere insieme sulla diversi-tà”. Subito la prima parte dellamattinata segna una conquista perla cospicua partecipazione deimedia, per la grande testimo-nianza di Salvo Nitto, atleta pa-raolimpico pluridecorato. Per lasua emozione nel raccontarci co-me ha incontrato il baskin e ilprof. Giuseppe Battaglia, per ilsuo intenso sguardo che esprimeuna grande forza tipica di chi èsportivo sia in campo che nellavita. Poi il Convegno, guidato dadue emozionatissimi professioni-sti, Antonella Tavera e VincenzoSpadaro. La grande emozione èstata nel notare quanto i ragazziabbiano seguito, con occhi cu-riosi ed interessati, silenziosi edemozionati ad ascoltare e com-prendere i concetti di “disabili-tà”, “integrazione”, scoprendo erivivendo la “storia del Baskin”a livello nazionale e regionale.Fino a scoprire di essere privile-giati ad avere una grande realtàcome Baskin Sicilia proprio in ca-sa loro. La giornata di Venerdì 12Ottobre può essere definita co-me la trepidante attesa: gli ab-bracci con le squadre che pianpiano raggiungevano l'Hotel So-fia di Noto sono stati calorosissi-mi. Sembra da subito che laRassegna abbia un destino se-gnato positivamente: tutti gli aereisono arrivati in “quasi” orario e ibus hanno accolto gli atleti diRho, Aosta, Bra, Cremona, Fano.Su ogni pullman, da subito, ogniaccompagnatore siculo ha co-minciato a seminare i semi del-l'amicizia con gli atleti e con icolleghi del Nord. E la magia haaleggiato con estrema armonia.E la magia è proseguita nel tardo

pomeriggio quando un acquaz-zone autunnale spaventava gli or-ganizzatori della Rassegna,rischiando di far saltare la seratadi apertura “all'aperto” davantialla bellissima Cattedrale di Noto.Ma l'incantesimo è avvenuto: lenuvole sono diradate e la seratafresca, di un dolce autunno, haaccolto, nella più elegante corni-ce barocca italiana, tutte le squa-dre di Baskin. Si sono susseguitigli interventi, istituzionali e spor-tivi, ma l'emozione è emersa intutte le bellissime presentazionivideo delle compagini italiane esoprattutto dagli interventi dei va-ri coach. Uno su tutti l'emozio-natissimo Marco Vacarella,avolese trasferitosi per lavoro inquel di Fano, che con una vocepura e commossa regala un “Gra-zie” generale a tutti i convenuti.Sono stati momenti felici, pergente felice, che si stima sempli-cemente perché ha scelto di gio-care questo magnifico sportcredendoci. Finalmente è arriva-to il momento tanto atteso: Sa-bato 13 Ottobre. Il giorno dellepartite. Il giorno in cui tutti fi-nalmente hanno potuto mettersiin gioco veramente, confrontan-dosi, emozionandosi, osservandochi ha acquisito più esperienza echi ha giocato con la forza delcuore. Tutti. Ho avuto la possi-bilità di parlare con tutti i coache gli accompagnatori e tutti han-no sottolineato la grande effi-cienza dell'organizzazione. Certonon è stato facile giocare con-temporaneamente su tre campi,dislocati a 20 km di distanza, e farfilare tutto liscio. Arbitri, refertisti,atleti, coach, accompagnatori.Anche gli autisti dei bus eranostupiti di quanto tutto filasse li-

scio. Infatti il “signor Autunno” ciha voluto mettere per l'ennesimavolta alla prova: nel pomeriggio ildiluvio universale si è abbattutosulla zona sud-est siracusana. Manoi avevamo la nostra “Arca diNoè”: il Baskin. Geniale e divino.Come dice Peppe Battaglia. Comeabbiamo imparato a credere tut-ti. So per certo che tutti ricorde-ranno Benito, con i suoi occhiazzurri e il suo tiro infallibile; Tho-mas, con il suo sguardo furbo e lasua voglia di vincere; i tiri da 3punti laterali di Sasha; i tiri sulloscadere del tempo di Vincenzo;tutti gli atleti che hanno regalatograndi emozioni a tutti i parteci-panti e a tutti coloro che, tanti,curiosi, sono venuti a trovarci perscoprire questo magnifico sportper tutti. Veramente. Riuscire og-gi a trovare uno sport che vera-mente sia per tutti, praticabile datutti, senza se e senza ma, chesia puro e libero da ogni vincoloe da ogni vizio tipicamente “spor-tivo”, è veramente un miracolo. El'emozione più grande per me?L'abbraccio finale di tutti gli atle-ti al termine delle partite e l'ab-braccio adrenalinico con AlexyValet, negli ultimi 30 secondi del-la partita under Vittorini Avola –Rho. Questa sono le emozioniche regala il baskin. Nella seratadel Conviviale di Saluto, tutti han-no trovato un posto a tavola, la sa-la dell'Hotel Sofia pullulava digente, tanti accenti si mescolava-no in un melting pot culturale al-l'insegna del rispetto reciproco edella lealtà. Abbiamo regalato laparte migliore della nostra Sici-lia: la nostra proverbiale ospitali-tà. E la Domenica il tantoagognato sole ha regalato agliatleti di tutte le squadre la possi-bilità di andarsene al mare, il no-stro mare tanto amato. Quandoad Aosta c'erano 6 gradi, gli Ao-stani del Baskin si facevano il ba-gno. Quando Rho era immersanella nebbia, i Rhodensi al Lido diNoto erano inondati di sole. Que-sto è un'altro regalo che la Siciliaha fatto agli atleti del Baskin. Epoi i saluti, gli abbracci, i pianti,la commozione di tutti, la vogliadi rivedersi, la voglia di giocareinsieme, la voglia di esser-ci: co-me baskin, come atleti, comesportivi, come persone. E conti-nueremo ad esser-ci. Per tutti eper ciascuno.

Vincenzo SpadaroBaskin Sicilia

Sensazioni a margine... della rassegna Baskin.

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società solidale N. 6/2012 - 7

Nell’ottica di privilegiare gli strumenti di dialogo, che anche una rivista car-tacea può adottare, si propone la rubrica “Chiedilo a Società Solidale”. Il CSV raggruppa iquesiti più ricorrenti posti dalle ODV e lo staff del Centro Servizi provvede, di volta in vol-ta, a rispondere.

Per organizzare una raccolta fondi in oc-casione di feste, fiere, rassegne enoga-

stronomiche, ricordiamo che occorrerispettare i fondamentali e concomitanti pa-rametri della occasionalità - e quindi tali at-tività non devono essere svolte abitualmente- della non concorrenzialità - quindi senza se-gnali commerciali e insegne distintive - del-la non organizzazione - intesa come attivitàorganizzata continuamente ad esempio conpersonale permanente appositamente dedi-cato - e dei beni di modico valore offerti du-rante la raccolta fondi, magari ottenuti indonazione o gratuitamente.È, inoltre, obbligatorio devolvere a fini isti-tuzionali ogni introito ottenuto dalle attivitàdi raccolta fondi e dalla attività commercia-li marginali.Riepiloghiamo di seguito alcuni adempi-menti da rispettare.Le associazioni di volontariato iscritte ai re-gistri sono, secondo il Decreto legislativo460/97, "onlus di diritto". In base alla vo-lontà del legislatore, questi enti conservanola propria disciplina originaria specifica (nel-la fattispecie legge 266/91 e legislazioni re-gionali sul volontariato), non sono soggetti aitutti i vincoli previsti dalla norma del Dgls460/97 (come confermato dalla C.M. n.127/E del 1998) e possono liberamente sce-gliere, di volta in volta, la normativa di mag-gior favore tra quella speciale e quella delleOnlus.Per quanto riguarda le raccolte pubbliche difondi e le erogazioni liberali, la normativa èsostanzialmente uguale qualunque dei dueregime venga scelto. E' necessario ricordarealcuni aspetti rispetto alla raccolta fondi.L'articolo 8 del D.lgs. 460/97, applicabile

per le ODV in quanto Onlus di diritto, pre-vede che: "Indipendentemente alla reda-zione del rendiconto annuale economico efinanziario, gli enti non commerciali cheeffettuano raccolte pubbliche di fondi de-vono redigere, entro quattro mesi dalla chiu-sura dell'esercizio, un apposito e separatorendiconto tenuto e conservato ai sensi del-l'articolo 22, dal quale devono risultare,anche a mezzo di una relazione illustrativa,in modo chiaro e trasparente, le entrate e lespese relative a ciascuna delle celebrazio-ni, ricorrenze o campagne di sensibilizza-zione indicate nell'articolo 108, comma2-bis, lettera a), Testo unico delle impostesui redditi".Sarà, quindi, necessario redarre in appositoallegato le entrate e le uscite di ogni singoloevento di raccolta fondi e riportare il saldo

dell'evento stesso prima nella contabilità cro-nologica dell'associazione e poi nel rendi-conto economico annuale economico efinanziario dell'ente. Per raccolta fondi si in-tendono i fondi raccolti pubblicamente inconcomitanza di celebrazioni, ricorrenze ocampagne di sensibilizzazione, anche me-diante dazioni di beni di modico valore o ser-vizi ai sovventori. Detti fondi devonopervenire da raccolte occasionali, i cui re-quisiti (di occasionalità ) possono essere in-dividuati, per analogia e non dettamelegislativo, in base a condizioni e limiti in-dicati con apposito decreto ministeriale (aisensi dell'art. 17, comma 3, legge 23-8-1988 n. 2000). In tal caso, l'occasionalitàderiva da un numero di eventi non superio-re a due per anno e per un importo non su-periore a Euro 51.645,69.

La raccolta fondi in occasione di feste, fiere e rassegne enogastronomiche

Il CONSULENTE LEGALE è disponibilepresso la Sede CSV di Cuneo (Via Mazzi-ni 3) ogni primo martedì del mese, dalleore 15 alle ore 18, su appuntamento.Per richiedere un appuntamento con l'Av-vocato è necessario presentare al CSV unarichiesta scritta. Accolta la domanda, ilCSV provvederà a comunicare la data el'ora dell'appuntamento.Per informazioni: 0171-605660.

Il CSV Società Solidale mette a disposizione delle Organizzazioni di Volontariato unapposito servizio di CONSULENZA FISCALE fornita da professionisti di settore.L’’accordo con il professionista per uno specifico appuntamento che può avvenire:

• Presso la Sede CSV di Cuneo (la disponibilità, previa prenotazione, è di due volteal mese il mercoledì pomeriggio). Per informazioni e prenotazioni: 0171-60.56.60.

• Presso le Sedi CSV di Alba (un martedì pomeriggio al mese da concordare previarichiesta) e di Bra (un lunedì pomeriggio al mese da concordare previa richiesta).Per informazioni e prenotazioni: 0173-36.69.01.

Norma di riferimento dei criteri per l'individuazione delle attività commerciali e produttivemarginali svolte dalle organizzazioni di volontariato. D.M. 25 maggio 1995

ART. 1.Agli effetti dell'articolo 8, comma 4, della legge 11 agosto 1991, n. 266, si consideranoattività commerciali e produttive marginali le seguenti attività:

a) attività di vendita occasionali o iniziative occasionali di solidarietà svolte nel corso dicelebrazioni o ricorrenze o in concomitanza a campagne di sensibilizzazione pubbli-ca verso i fini istituzionali dell’organizzazione di volontariato;

b) attività di vendita di beni acquisiti da terzi a titolo gratuito a fini di sovvenzione, a con-dizione che la vendita sia curata direttamente dall’organizzazione senza alcun inter-mediario;

c) cessione di beni prodotti dagli assistiti e dai volontari sempreché la vendita dei pro-dotti sia curata direttamente dall’organizzazione senza alcun intermediario;

d) attività di somministrazione di alimenti e bevande in occasione di raduni, manifesta-zioni, celebrazioni e simili a carattere occasionale;

e) attività di prestazione di servizi rese in conformità alle finalità istituzionali, non ri-conducibili nell'ambito applicativo dell’art. 111 comma 3 del T.U. delle imposte sui red-diti, approvato con DPR 22 dicembre 1986, n. 917, verso pagamento di corrispettivispecifici che non eccedano del 50% i costi di diretta imputazione.

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Il programma previsionale2013 Quota Servizi e ilprogramma previsionale

2012 Quota Progettazione So-ciale sono approvati. Tutticoncordi, nessun astenuto.Così si sono espressi il 23 ot-tobre al Centro Incontri dellaProvincia di Cuneo i rappre-sentanti delle 335 Associa-zioni che aderiscono aSocietà Solidale durante l’As-semblea sociale, presiedutada Giorgio Groppo, presi-dente del CSV Società Soli-dale.L’attività del Centro Serviziper il Volontariato “Società

Solidale” in programma per il2013 è stata ampiamente pre-sentata dal Presidente Gior-gio Groppo che ha in viapreliminare delibato il qua-dro economico sociale in cuiSocietà Solidale (e più in ge-nerale il sistema CSV e il si-stema Volontariato) si trovaad operare in questo delicatomomento.Quindi un primo punto è sta-to posto sulle risorse disponi-bili: in ragione della crisieconomica ormai tangibile, ifondi a disposizione per i CSVsono ulteriormente calati ri-spetto agli passati e il Centro

Servizi per il Volontariato “So-cietà Solidale” è passato daun’erogazione di 895.524,21euro per il 2011 ad una ero-gazione di 750.258,14 europer il 2012 – Quota servizi.Ha sottolineato il presidenteGroppo: “Società Solidale hasempre cercato di ammini-strare i fondi a disposizionecon parsimonia pur garanten-do tutto i servizi richiesti alleAssociazioni; questo ci con-sente, anche in questi anni incui i fondi messi a disposi-zione dei CSV si sono note-volmente ridotti, di guardareal prossimo biennio con fidu-cia e di garantire tutti i servi-zi alle Associazioni”.Grazie alle economie matu-rate in anni precedenti, quin-di, anche per il 2013 leAssociazioni di Volontariatodella Provincia di Cuneo po-tranno usufruire dei servizinormalmente erogati.In ragione del momento sto-rico particolare, il Program-ma Previsionale 2013 è statoparticolarmente condivisocon le Associazione ed il ter-ritorio; il Presidente ha quin-di ricordato i passaggi dellacostruzione del documento:1) incontri con le Odv sul ter-

ritorio provinciale durantetutto l’anno

2) Commissione di Indirizzointerna al Consiglio Diret-tivo il 26 settembre (la

commissione ha predispo-sto una bozza di Program-ma sulla base di quantoemerso dagli incontri sulterritorio)

3) Presentazione del Pro-gramma Previsionale 2013in Consiglio Direttivo e suaapprovazione.

Questo iter laborioso reso ne-cessario però dall’obiettivo direalizzare una maggiore ade-renza dell’offerta di servizi ri-spetto ai bisogni manifestatidal territorio, ha dato vita alProgramma Previsionale2013- Quota servizi che sod-disfa quanto richiesto in ogniArea Obiettivo su cui possonolavorare i CSVNella stessa riunione, è statoapprovato il programma 2012Quota Progettazione Sociale.L’Accordo Nazionale per laProgettazione sociale sulla ba-se del quale sono nati nel2011 il bando a ScadenzaUnica e il bando di Co Pro-gettazione, assicura alle As-sociazioni del territorio unfondo pari a € 388.848,77che Società Solidale destine-rà interamente al Bando aScadenza Unica (rivisto, snel-lito e più agevole per quantoriguarda la modulistica ri-spetto allo stesso bando del2011), in uscita per fine an-no - una volta espletato tuttol’iter di approvazione.

Manuela Biadene

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Società SolidaleprogrammaQUOTA SERVIZI2013 e QUOTAPROGETTAZIONESOCIALE 2012

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Voci bianchein concertoa Cuneo peril volontariatodel domani

Più di 150 i bambini protagonisti della rassegna di coridedicata a tutti i volontari della Provincia

Si è svolta a Cuneo, sabato1 dicembre, in occasionedella Giornata mondiale delvolontariato del 5 dicembre,la prima edizione di Vocibianche per la solidarietà,rassegna di cori delle Scuo-le Primarie della provinciaorganizzata dal CSV SocietàSolidale.

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Un pomeriggio di festaper ringraziare, attra-verso i canti, la sem-

plicità e il candore deibambini, tutti i volontari per ilgrande e incessante impegno“donato” gratuitamente allacomunità anche in questi tem-pi difficili.Giorgio Groppo, PresidenteCSV Società Solidale: “ I bam-bini hanno gli occhi puliti econ il loro entusiasmo riesco-no a trasmettere gioia e unagrande carica, rappresentano

il nostro presente e sono il vo-lontariato del domani. Conquesto spirito abbiamo volutoorganizzare questa rassegnadi cori, un pomeriggio di festache dedichiamo ai volontariper ringraziarli: nonostante ledifficoltà che hanno caratte-rizzato anche il 2012, hannocontinuato a dedicarsi agli al-tri con quel supplementod’anima che rende unico il lo-ro operato a favore della col-lettività. Un ringraziamento vaanche agli insegnanti per il

loro fondamentale lavoro edu-cativo con i bambini”.Sul palco del teatro Toselli,gremito di pubblico, si sonoesibiti più di 150 bambini vi-sibilmente emozionati checon impegno ed entusiasmohanno evidenziato il lato sem-plice e gioioso della solida-rietà e regalato un pomeriggiodi festa a tutti i numerosi par-tecipanti.La manifestazione ha visto leesibizioni del Coro di Ma-donna Fiori, diretto da Seba-

stiano Cornaglia, del PiccoloCoro Multietnico dell’Asso-ciazione Piccolo Teatro di Bra,diretto da Alessandra Brugna-no, del Piccolo coro dei bim-bi dell’Associazione Famigliedi Dronero, diretto da Clau-dia Ribero e del Coro dellaScuola Primaria di Robilante,diretto da Ambra Falco. Nelcorso del pomeriggio inoltrei maghi Roger e Ivan hannoincantato grandi e piccini coni loro giochi di prestigio.

Elisa Girardo

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• Arcobaleno - testo di Gianni Rodarimusica e arrangiamentodi Sebastiano Cornaglia

• Hai un amico in me (You’ve got a friend in me)testo di Riccardo Cocciante, musica di Randy Newman

• Acquarellotesto e musica di Toquinho

• Per un sorrisotesto e musica di Sebastiano Cornaglia

• Go tell it on the mountainsdi John Wesley Work Jr.

Piccolo Coro Multietnico dell’Associazione Piccolo Teatro di Bradiretto da Alessandra BRUGNANO

• Grazie a te - di Jerry Arquisola• Un punto di vista strambo - di F. Conforti• Alegriatratto dalla colonna sonora dell’omonimo spettacolo del Cirque du Soleil

• Il mondo gira - di R. Nassimbeni• I colori della luna - di R. Nassimbeni

Coro Madonna Fiori diretto da Sebastiano CORNAGLIA

“E’ stata un’esperienza molto positiva do-ve è stato bellissimo poter conoscere al-tri gruppi e altri cori. Riteniamo sia stataun’ottima scelta quella di utilizzare il mon-do della musica dei bambini per un’inizia-tiva di promozione della solidarietà e delvolontariato. I bambini stessi che hannopartecipato alla rassegna erano ben con-sapevoli del significato del pomeriggio an-dando così ad aggiungere colore a questabellissima iniziativa”.

Sebastiano Cornagliadirettore

del Coro Madonna Fiori Bra

“E’ piaciuta davvero a tutti que-sta esperienza.Era la prima volta, per i bambi-ni del coro, che si esibivano sulpalco e per lo più così impor-tante come il Toselli di Cuneo.Tutti erano molto emozionati eallo stesso tempo contenti diquello che andavano a fare. Bel-lissimo è stato il confronto congli altri gruppi e i loro reperto-ri tutti diversi tra loro. Un’oc-casione dunque di arricchimentoe molto valida dal punto di vistadell’aggregazione. Tutti eranofelici, bambini e genitori, sicu-ramente sarà un’esperienza darifare. Un grazie a tutto lostaff del Csv e al suo presiden-te per l’’organizzazione moltoben riuscita”.

La presidentedel Piccolo

Teatro di BraMorena Martino

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Piccolo Coro dei Bimbi delle Scuole Primaria e Secondaria di Dronerodiretto da Claudia RIBERO

• Il mondo che vorreidi Laura Pausini

• Un topolino, un gatto e un grande papàZecchino d’Oro

• Girotondo intorno al mondodi Sergio Endrigo

• Caro Gesù ti scrivoZecchino d’Oro

• Gioia nel mondoZecchino d’Oro

• Seguendo il sognodi Ambra Falco

• La città dei bambinidi E. Strobino

• Dedicato a tedi L. Perini

• A ninnoraNinna nanna tradizionale sarda

• Blue notedi L. Perini

Coro della Scuola Primaria di Robilante diretto da Ambra FALCO

“Da quest’anno noi siamo il coro dell’Associazione Fa-miglie di Dronero per allargarci e dare la possibilitàdi partecipazione anche ad altri bambini al di fuori delcomplesso scolastico. Ci ha fatto davvero un immen-so piacere esserci esibiti in occasione di questa bel-lissima rassegna di voci bianche. Avevamo partecipatogià a febbraio in occasione dei festeggiamenti del de-cennale del Csv, era stata un’esperienza bella ed ap-pagate e tornare anche quest’anno ad esibirci per ilmondo del volontariato ci riempie di orgoglio”.

Claudia Riberodirettrice del coro

“Sono letteralmente orgogliosa dell’esibizionedei miei alunni e di come essi stessi ogni giorno,da anni, sperimentino l’importanza della gene-rosità verso gli altri e del rispetto reciprocoattraverso il far musica insieme. Il linguaggiouniversale della musica unisce e valorizza le di-versità smussandole ed amalgamandole in ungioco di sfumature in cui ha pari importanzal’ascolto di sé ed il dialogo emozionato con gli al-tri. Ecco perché il coro della scuola primaria diRobilante va fiero di essere composto proprio datutti i bambini delle varie classi, indipendente-mente dalle capacità musicali di partenza, ecompresi alcuni alunni diversamente abili”.

Ambra Falco

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“Intima Ecclesia Natura” ov-vero “L’intima natura dellaChiesa” è la Lettera Apo-

stolica in forma di Motu Proprio (che è un documento e/o una de-cisione presa di “propria iniziati-va” dal Papa che non è statoproposto da alcun organismo del-la Curia Romana.) che BenedettoXVI ha dedicato sul servizio allacarità.“L’intima natura della Chiesa siesprime in un triplice compito: an-nuncio della Parola di Dio (keryg-ma-martyria), celebrazione deiSacramenti (leiturgia), servizio del-la carità (diakonia). Sono compitiche si presuppongono a vicenda enon possono essere separati l’unodall’altro» (Lett. enc. Deus caritasest, 25) “ ed anche il servizio allacarità “ è una dimensione costitu-tiva della missione della Chiesa edè espressione irrinunciabile dellasua stessa essenza; tutti i fedelihanno il diritto ed il dovere di im-pegnarsi personalmente per vivereil comandamento nuovo che Cri-sto ci ha lasciato (cfr Gv 15,12),offrendo all’uomo contemporaneonon solo aiuto materiale, ma ancheristoro e cura dell’anima (cfr Lett.enc. Deus caritas est, 28) e perquesto “c’è bisogno anche diun’«organizzazione quale presup-posto per un servizio comunitarioordinato, organizzazione articola-ta pure mediante espressioni isti-tuzionali.”

Il Perché del Motu ProprioA proposito della diakonia dellacarità, Benedetto XVI nella Letteraenciclica Deus caritas est segna-lava che «alla struttura episcopaledella Chiesa […] corrisponde ilfatto che, nelle Chiese particolari,i Vescovi quali successori degliApostoli portino la prima respon-sabilità della realizzazione» delservizio della carità (n. 32), e no-tava che «il Codice di DirittoCanonico, nei canoni riguardanti ilministero episcopale, non trattaespressamente della carità comedi uno specifico ambito dell’attivitàepiscopale» . Anche se «il Diret-torio per il ministero pastorale deiVescovi ha approfondito più con-cretamente il dovere della caritàcome compito intrinseco della

Chiesa intera e del Vescovo nellasua Diocesi» ; rimaneva comun-que il bisogno di colmare la sud-detta lacuna normativa in mododa esprimere adeguatamente, nel-l’ordinamento canonico, l’essen-zialità del servizio della Caritànella Chiesa ed il suo rapporto co-stitutivo con il ministero episco-pale, tratteggiando i profili giuridiciche tale servizio comporta nellaChiesa, soprattutto se esercitato inmaniera organizzata e col soste-gno esplicito dei Pastori.”“In tale prospettiva, perciò, affermaancora Benedetto XVI, col pre-sente Motu Proprio intendo forni-re un quadro normativo organicoche serva meglio ad ordinare, neiloro tratti generali, le diverse formeecclesiali organizzate del serviziodella carità, che è strettamente col-legata alla natura diaconale dellaChiesa e del ministero episcopale.”

La preparazionedel documentoSe il servizio della carità èun’espressione della natura dellaChiesa, l’attività che lo riguardadeve necessariamente configura-re nella società ecclesiale posizio-ni di responsabilità, alcune di esse– in particolare, quella del Vesco-vo, significata dal Papa – derivatedalla struttura sacramentale dellaChiesa.Il Pontificio Consiglio Cor Unumsollecitò nel 2008 il Pontificio Con-siglio per i Testi Legislativi ad ap-profondire in sede canonistica laquestione sollevata dal Pontefice,e venne costituito un “Gruppo distudio” composto da esperti ca-nonisti e officiali di vari Dicasteri.La commissione esplorò l’interatematica per circa un anno, “cer-cando di identificare le posizionisoggettive che appaiono delinea-te in questo tipo di attività e gli in-teressi che l’ordinamento dellaChiesa è tenuto a proteggere,avendo conto dell’esperienza ma-turata nel settore durante gli ultimidecenni”.Una prima bozza di documento,preparata alla fine di questi lavori,venne inviata a diversi organismiconsultivi, e ad alcune delle Con-ferenze Episcopali più attive nelsettore. Sulla base di tali osserva-

zioni, si preparò poi una secondabozza, nuovamente esaminata dal-le istanze consultive, che si riflet-te nel testo che il Papa hapromulgato con il Motu Proprio.

La struttura del documentoIl documento si struttura in dueparti, un’introduzione teologica euna parte dispositiva.L’introduzione TeologicaBenedetto XVI nel Proemio sotto-linea che “ è importante, comun-que, tenere presente che «l’azionepratica resta insufficiente se in es-sa non si rende percepibile l’amo-re per l’uomo, un amore che sinutre dell’incontro con Cristo» .Pertanto, nell’attività caritativa, letante organizzazioni cattoliche nondevono limitarsi ad una mera rac-colta o distribuzione di fondi, madevono sempre avere una specia-le attenzione per la persona che ènel bisogno e svolgere, altresì, unapreziosa funzione pedagogica nel-la comunità cristiana, favorendol’educazione alla condivisione, alrispetto e all’amore secondo la lo-gica del Vangelo di Cristo. L’attivitàcaritativa della Chiesa, infatti, atutti i livelli, deve evitare il rischiodi dissolversi nella comune orga-nizzazione assistenziale, divenen-done una semplice variante,mentre le iniziative organizzateche, nel settore della carità, ven-gono promosse dai fedeli nei variluoghi sono molto differenti tra diloro e richiedono un’appropriatagestione. ““La Chiesa in quanto istituzionenon può dirsi estranea alle inizia-tive promosse in modo organiz-zato, libera espressione dellasollecitudine dei battezzati per lepersone ed i popoli bisognosi. Per-ciò i Pastori le accolgano semprecome manifestazione della parte-cipazione di tutti alla missionedella Chiesa, rispettando le carat-teristiche e l’autonomia di gover-no che, secondo la loro natura,competono a ciascuna di essequali manifestazione della liber-tà dei battezzati,” ed accanto adesse “ l’autorità ecclesiastica hapromosso, di propria iniziativa,opere specifiche, attraverso le qua-li provvede istituzionalmente adincanalare le elargizioni dei fede-li, secondo forme giuridiche eoperative adeguate che consenta-no di arrivare più efficacementea risolvere i concreti bisogni” eper far questo “occorre garantireche la loro gestione sia realizzatain accordo con le esigenze del-l’insegnamento della Chiesa e conle intenzioni dei fedeli, e che ri-spettino anche le legittime normedate dall’autorità civile. ““Il grande merito di Benedetto XVIcon la sua prima enciclica Deuscaritas est – scrive sull’Osservato-re Romano del 2 Dicembre u.s. il

Card. Robert Sarah, Presidente delPontificio Consiglio Cor Unum - èstato di ancorare il servizio dellacarità alla sua reale fonte, secondoquanto la rivelazione ha di più pre-zioso e quanto di più centrale. Noiabbiamo conosciuto Dio comeamore. Il nome di Dio è carità: è ilmodo in cui si presenta, il criterio– se così si può dire – con il qua-le si definisce e si distingue e cirende possibile entrare in comu-nione di vita con Lui” ci rimandaalla Trinità. “Dio è carità perché èsì unico, e tuttavia non è solo, maPadre e Figlio e Spirito santo. Que-ste persone divine amano e si do-nano reciprocamente. Chi a suavolta accoglie questo amore, ma-nifestatosi visibilmente in Cristo,forma la Chiesa, che diventa lospecchio in terra di una comunio-ne di amore celeste. ““Queste considerazioni – conti-nua il Card. Sarah - ci portano alcuore della nostra riflessione: lamissione di carità della Chiesa nonè comprensibile senza questo fon-damentale dato teologico ed habisogno perciò del dato teologicoper giungere alla sua piena espres-sione. Perché ogni azione dellaChiesa ha per sorgente la Trinità.Ed è dunque questo amore trinita-rio che vogliamo in ultima analisirivelare con la nostra azione cari-tativa. Abbiamo la missione di ri-velare, tramite la carità, l’amoreche Dio ha per ogni uomo e faredunque in modo che ogni uomopossa sperimentare personalmen-te di essere amato da Dio” e “nel-la misura in cui la Chiesa esercitatali tre compiti, essa diventa sestessa, rendendo pertanto possibi-le la comunione tra gli uomini e ilDio trinitario. Questo ci induceanche a considerare che la caritànon è consecutiva, ma costitutivarispetto all’azione ecclesiale. Essacioè non è successiva alla fedecreduta e celebrata, ma si dà conessa. Infatti, dal punto di vista cri-stiano, la fede opera mediante lacarità e la liturgia stessa vive dellacarità fraterna e della fede che con-templa ed adora il volto di Dio,mentre l’adorazione di Dio si tra-sforma poi in servizio al prossi-mo.”

La parte dispositiva“La norma – afferma Mons. JanJgnacio Arrieta Ochoa de Chin-chetru, segretario del PontificioConsiglio dei Testi Legislativi - in-tende fornire “un quadro normati-vo organico” e diversificato perordinare in modo essenziale “lediverse forme ecclesiali organiz-zate del servizio della carità”(proemio), nel quadro della disci-plina canonica in vigore. Di con-seguenza, una parte delle normedi questo Motu Proprio rispondesemplicemente alla disciplina as-

L’intima naturadella Chiesa :“Ancorare il servizioalla carità, alla sua fonte”

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sociativa e delle fondazioni auto-nome ormai presente nel Cic e nelCceo. Tali disposizioni comuni so-no adesso riformulate, assieme adaltre determinazioni provenientidall’esperienza giuridica e pasto-rale maturata negli anni, e pre-sentate con una certa organicitàper riferimento alle forme eccle-siali organizzate di servizio allacarità.”L’art. 1 della parte dispositiva delMotu Proprio indica quali siano le“forme organizzate del serviziodella carità” tenute ad osservarele presenti disposizioni : si trattadelle entità associative e delle fon-dazioni autonome in qualche ma-niera “collegate al servizio di caritàdei Pastori della Chiesa” e/o cheintendano avvalersi del contributodei fedeli per realizzare i propri fi-ni “ I fedeli hanno il diritto di as-sociarsi e d’istituire organismi chemettano in atto specifici servizi dicarità, soprattutto in favore dei po-veri e dei sofferenti. Nella misurain cui risultino collegati al serviziodi carità dei Pastori della Chiesae/o intendano avvalersi per talemotivo del contributo dei fedeli,devono sottoporre i propri Statutiall’approvazione della competen-te autorità ecclesiastica ed osser-vare le norme che seguono ed èanche diritto dei fedeli “costituirefondazioni per finanziare concre-te iniziative caritative, secondo lenorme dei cann. 1303 CIC e 1047CCEO.”Nel Proemio sono individuati tregrandi categorie di espressioni or-ganizzate del servizio della caritàche vengono regolati in seguito inmaniera differente nella parte di-spositiva : un primo tipo specifi-co riguarda la Caritas.la qualepossiede particolari connotati ed èadeguatamente regolata ai vari li-velli dalla rispettiva autorità ec-clesiastica per cui ilMotu Proprio,non contiene particolari riferimentiad essa tranne quello, dell’artico-lo 9, che chiede al Vescovo, cosìcome al Parroco, di favorire la coe-sistenza delle sue attività con altrepromosse dall’iniziativa dei fedeli.Una seconda categoria sono quel-le delle Organizzazioni caritate-voli provenienti dalla spontaneainiziativa dei fedeli, che intendonoconfigurarsi come espressioni con-crete d’impegno ecclesiale, allequali si aggiungono quelle sortedal lavoro di Istituti di vita consa-crata e Società di vita apostolica :prime iniziative sono collegate alministero di carità affidato ai Pa-stori per libera scelta dei fedeli,mentre nelle seconde il collega-mento è necessaria esigenza dellacondizione ecclesiale degli Istitu-ti e Società. In ogni caso, il legameecclesiale con i Pastori deve esse-re contemperato con un’autono-

mia proporzionata alle caratteri-stiche dell’iniziativa, ed infine unaterza categoria tratteggiata nelproemio e nelle norme dispositivecorrisponde, alle restanti iniziativedi carità promosse nei vari luoghidalla rispettiva autorità gerarchi-ca, per canalizzare la carità dei fe-deli e per raggiungere obiettivi diassistenza forse non sufficiente-mente coperti da altre iniziative,normalmente possiedono uno spe-cifico quadro giuridico teso ad as-sicurare l’ecclesialità dell’iniziativa.Tutte queste categorie alimentanola ricchezza della Chiesa nella suaespressione laicale, ma essendoeterogenee, risulta difficile classi-ficarle, per cui si rende necessariolimitare al massimo gli interventinormativi, ribadendo il legittimoagire autonomo delle organizza-zioni di fedeli nel quadro della le-gislazione civile.L’art. 2 del Motu Proprio affermache “Negli Statuti di ciascun or-ganismo caritativo (…), oltre allecariche istituzionali ed alle strutturedi governo secondo il can. 95 § 1CIC, saranno espressi anche i prin-cipi ispiratori e le finalità dell’ini-ziativa, le modalità di gestione deifondi, il profilo dei propri operatori,nonché i rapporti e le informazio-ni da presentare all’autorità eccle-siastica competente” ed “unorganismo caritativo può usare ladenominazione di “cattolico” solocon il consenso scritto dell’autori-tà competente, come indicato dalcan. 300 CIC”. Allo stesso tempo“l’autorità ecclesiastica tenga pre-sente il dovere di regolare l’eser-cizio dei diritti dei fedeli secondoi cann. 223 § 2 CIC e 26 § 2 C-CEO, onde venga evitato il molti-plicarsi delle iniziative di serviziodi carità a detrimento dell’operati-vità e dell’efficacia rispetto ai finiche si propongono”.

La responsabilità dei VescoviLa responsabilità del Vescovo inambito di servizio di carità pro-viene, come ha segnalato il Papa,dalla natura e dai compiti dellaChiesa stessa e quindi a lui tocca,nella sua Chiesa locale, il compi-to di convogliare l’adeguato svi-luppo di questo compito ecclesialee il dovere di garantire che le va-rie iniziative poste sotto la sua sor-veglianza raggiungano lo scopoloro affidato, ed è per questi moti-vi che la maggior parte delle nor-me del Motu Proprio si rivolgono,al Vescovo diocesano, cercandodi delineare responsabilità e stru-menti per adempierla.L’art. 4 afferma che “il Vescovodiocesano esercita la propria sol-lecitudine pastorale per il serviziodella carità nella Chiesa particola-re a lui affidata in qualità di Pa-store, guida e primo responsabile

di tale servizio (…) favorisce e so-stiene iniziative ed opere di servi-zio al prossimo nella propriaChiesa particolare, e suscita neifedeli il fervore della carità ope-rosa come espressione di vita cri-stiana e di partecipazione allamissione della Chiesa, come se-gnalato dai cann. 215 e 222 CIC e25 e 18 CCEO” mentre l’art. 6 se-gnala il suo compito di coordina-mento neel settore, nel rispettodell’identità delle singole iniziati-ve, mentre l’art. 5 richiama l’im-pegno del Pastore per promuoverenella società civile spazi di libertàche consentano l’attuazione delleiniziative, nel rispetto della legi-slazione dello Stato “Il Vescovodiocesano assicuri alla Chiesa ildiritto di esercitare il servizio del-la carità, e curi che i fedeli e leistituzioni sottoposte alla sua vigi-lanza osservino la legittima legi-slazione civile in materia”..Secondo l’art. 10 “al Vescovospetta la vigilanza sui beni eccle-siastici degli organismi caritativisoggetti alla sua autorità (…) ed èdovere del Vescovo diocesano as-sicurarsi che i proventi delle col-lette svolte ai sensi dei cann. 1265e 1266 CIC, e cann. 1014 e 1015CCEO, vengano destinati alle fi-nalità per cui siano stati raccolti[cann. 1267 CIC, 1016 CCEO), inparticolare, il Vescovo diocesanodeve evitare che gli organismi dicarità che gli sono soggetti siano fi-nanziati da enti o istituzioni cheperseguono fini in contrasto conla dottrina della Chiesa. Parimen-ti, per non dare scandalo ai fede-li, il Vescovo diocesano deveevitare che organismi caritativi ac-cettino contributi per iniziativeche, nella finalità o nei mezzi perraggiungerle, non corrispondanoalla dottrina della Chiesa. “Afferma ancora il Card. Sarah che“La motivazione principale dellanuova normativa è proprio quelladi ribadire la responsabilità del Ve-scovo nell’azione caritativa inquanto missione ecclesiale, siaquando anima l’azione svolta daifedeli, senza che ciò limiti la lorolibertà di iniziativa o la loro auto-nomia nelle attività di loro com-petenza, sia in particolare quandosi tratta di organismi caritativi cat-tolici. Già l’enciclica Deus caritasest ci ricorda come: «nelle Chieseparticolari, i Vescovi quali succes-sori degli Apostoli portino la primaresponsabilità della realizzazione,anche nel presente, del program-ma indicato negli Atti degli Apo-stoli (cfr 2, 42-44)»“Tutto questo implica, da un pun-to di vista personale, un impegnoconcreto ed una testimonianza disobrietà personale, di vicinanzapaterna e di carità affettuosa versoi poveri e, da un punto di vista pa-

storale, un’attenzione particolare,affinché la Chiesa, a livello dioce-sano e parrocchiale, viva la dia-conia nel modo che Cristo ci hamostrato.”

Il compito dei laiciCon questo documento però, vi èun altro importante aspetto dellaresponsabilità del Vescovo, ed èquella di esortare i fedeli a viverela loro vita cristiana in modo cheessi percepiscano la necessità dioperare pratiche di carità, che van-no dall’impegno personale al-l’azione organizzata nei tantigruppi di volontariato cattolico.Ma anche nel servizio alla carità,uno strumento giuridico non puòsostituire l’attività ma può pro-muoverla, orientarla e sostenerla el’insistenza di Benedetto XVI nel ri-cordare a tutta la Chiesa il luogoecclesiale del servizio di carità “ciaiuti a viverlo come un grandemezzo di evangelizzazione”.Per farlo, c’è necessità di laici chesappiano esprimere un senso difede nella loro attività, il che ri-chiede la necessità di curare la lo-ro formazione per fare il bene efarlo bene. Nel Decreto “Aposto-licam Actuositatem” sull’Aposto-lato dei Laici del Concilio VaticanoII siu afferma che “L’apostolato siesercita nella fede, nella speranzae nella carità: virtù che lo SpiritoSanto diffonde nel cuore di tutti imembri della Chiesa. Anzi, in for-za del precetto della carità, che èil più grande comando del Signo-re, ogni cristiano è sollecitato aprocurare la gloria di Dio con l’av-vento del suo regno e la vita eter-na a tutti gli uomini: perchéconoscano l’unico vero Dio e co-lui che egli ha mandato, Gesù Cri-sto (cfr. Gv 17,3).“Dall’aver ricevuto questi carismi,anche i più semplici, sorge perogni credente il diritto e il doveredi esercitarli per il bene degli uo-mini e a edificazione della Chiesa,sia nella Chiesa stessa che nelmondo con la libertà dello Spirito,il quale « spira dove vuole » (Gv3,8) e al tempo stesso nella co-munione con i fratelli in Cristo, so-prattutto con i propri pastori essihanno il compito di giudicare sul-la loro genuinità e uso ordinato,non certo per estinguere lo Spiritoma per esaminare tutto e ritenereciò che è buono (cfr. 1 Tes5,12,19,21) (…) “così la gerarchia,ordinando in diverse manierel’apostolato secondo le circostan-ze, unisce più strettamente alcuneforme di esso alla sua missioneapostolica, rispettando tuttavia lanatura propria e la distinzione del-l’una e dell’altra, senza per questotogliere ai laici la necessaria fa-coltà di agire di propria iniziati-va”. Giorgio Groppo

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Di cosa si occupa la Vostra as-sociazione?L’Associazione Attività e Cul-tura per Savigliano, ispirandosiai principi della solidarietàumana si occupa della promo-zione, della tutela e dello svi-luppo del territorio saviglianese,operando per diffondere la co-noscenza del patrimonio stori-co, culturale e artistico locale.

Quali sono le maggiori attivitàche sono state svolte in questiultimi anni?Sin dalla sua costituzione, tra-mite apposita convenzione sti-pulata con il Comune diSavigliano, l’Associazione svol-ge regolare servizio di collabo-razione volontaria nellagestione dei servizi culturalipresso l’Archivio Storico, la Bi-

blioteca Civica “L. Baccolo”, ilMuseo Civico “A. Olmo” e la“Gipsoteca D. Calandra”, conmansioni di supporto al perso-nale. Contemporaneamente,l’Associazone ha avviato in au-tonomia in questi anni nume-rosi progetti, quali l’allestimentodi mostre con materiale prove-niente da collezionisti privati –cartoline e menù d’epoca -, l’or-ganizzazione di convegni, con-corsi ed eventi culturali incollaborazione con le scuole ele parrocchie cittadine, la rac-colta su supporti informatici ditestimonianze dal mondo dellavoro. Grande importanza èstata data alla didattica, con lapromozione della lettura ad al-ta voce e la creazione di labo-ratori presso le scuole cittadinedi ogni ordine e grado. La no-

stra prima “apparizione pub-blica”, che ricordiamo semprecon grande emozione e affetto,risale all’estate 2006, conl’apertura presso il Santuariodella Sanità del Museo degli ExVoto.

Com’è nata l’Associazione?L’Associazione Attività e Cul-tura per Savigliano è nata isti-tuzionalmente nel luglio del1994, su sollecitazione dell’al-lora Assessore alla CulturaDott.re Saglione, intenzionato apromuovere il volontariato cul-turale in ambito locale. Dopoalcuni anni di intensa attività,nel 2000 il gruppo si scoglie.Nel 2005, l’Assessore alla Cul-tura Porf.ssa Laura Alberini, pro-pone l’idea, accolta subito congrande entusiasmo, di ricosti-tuire l’Associazione. Nel giu-gno dello stesso anno, con unatrentina di adesioni, si presen-tano alla cittadinanza i Volon-tari della Cultura.

Chi sono gli iscritti all’Asso-ciazione?Attualmente – novembre 2012– gli iscritti sono una settantina,suddivisi in soci ordinari e so-ci sostenitori. I volontari ope-rativi sono circa una trentina,impegnati nelle diverse attivi-tà. La maggior parte sono pen-sionati, in prevalenza donne,che dedicano, chi in manierapiù continuativa, chi più sal-tuaria, parte del loro tempo li-bero alla promozione dellacultura. Quasi tutti sono savi-glianesi e provengono da espe-rienze lavorative diversificate,dall’insegnamento al pubblicoimpiego, dalla fabbrica all’ar-tigianato.

Come viene gestito il rapportocon la società contemporaneae quali sono le problematicheche dovete affrontare?Dopo molti anni di impegnoserio e appassionato, la societàmostra di apprezzare semprepiù le nostre iniziative. Ciò èconfortante, anche perché nonvediamo vanificati i nostri sfor-zi, volti a instillare sensibilità esenso civico nella cittadinan-za. Grandi soddisfazioni ri-scontriamo nell’attivitàdidattica: i bambini e i ragazziriescono ogni volta a sorpren-derci e il loro entusiasmo, ac-compagnato da una criticasevera, è di continuo stimolo amigliorare e a rinnovare le no-stre proposte. Non mancano ledifficoltà, soprattutto di comu-nicazione. Pur promuovendocon locandine, flyers, comuni-cati stampa, Facebook e altrimezzi le iniziative, facciamofatica a catturare la curiosità ela partecipazione del pubblico.Parlare di cultura nella societàdel XXI° secolo crea ancora una

Su questo numero di Società Solidale, abbiamo posto alcune do-mande a Simona Trabucco, presidente dell’associazione di Vo-lontariato Attività e Cultura per Savigliano

Attivita’e culturaper Savigliano

INTERVISTAContinua a cura della redazione di “Società Solidale” la rasse-gna di interviste e testimonianze sul volontariato in associazioniartistico-culturali. È un’indagine che mira ad esplorare limiti epossibilità di un settore della solidarietà ancora poco ricono-sciuto, anche se molto vivo in provincia di Cuneo. La Legge re-gionale 29 agosto 1994, n. 38, “Valorizzazione e promozionedel volontariato” prevede tra i settori del Registro del Volon-tariato” sia la promozione della cultura che la tutela e valo-rizzazione del patrimonio storico ed artistico, ma da un lato glialti costi necessari per lo svolgimento delle attività di questo ti-po, dall’altro la tendenza a identificare il volontariato con il set-tore socio-assistenziale, li rendono più sommersi.

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certa diffidenza e ritrosia: mol-ti pensano a una condizioneprivilegiata, elitaria, esclusiva.L’obiettivo primario del nostrosodalizio è proprio quello dipromuovere la cultura come undiritto – dovere di ogni cittadi-no, a tutti accessibile. E’ un con-cetto che nella sua semplicità,risulta ahimè ancora oscuro.Ciò è dovuto anche alle diffi-coltà che incontriamo spesso ainteragire con le istituzioni pub-bliche, poco sensibili alla cul-tura.

Quali potrebbero essere pos-sibili soluzioni ad eventuali dif-ficoltà che incontra unaassociazione di volontariatoculturale?Come accennato poco fa, diffi-coltoso risulta il rapporto conle istituzioni pubbliche, soprat-tutto in questo periodo dove lerisorse economiche, ma ancheumane sono molto risicate. Pervenire incontro alle esigenze,molto spesso pratiche e di faci-le soluzione delle associazionidi volontariato culturale, è ne-cessario fare rete e creare unsistema efficace di comunica-zione e collaborazione tra leistituzioni e le associazioni. Sieviterebbero così spiacevoli so-vrapposizioni di eventi e l’ul-teriore frammentazione dellegià scarse disponibilità finan-ziarie. Senza sovvenzioni econtributi è quasi impossibileriuscire a creare manifestazionio esposizioni, in quanto il cari-co effettivo di spese risulta su-periore alle effettive possibilità

economiche dell’OdV. Senza ilprezioso appoggio del CSV –dal centro stampa ai bandi an-nuali di promozione del volon-tariato – la nostra associazionepotrebbe solo realizzare unaminima parte dei progetti incantiere. Gli sponsor privati so-no ormai un miraggio, viste leemergenze sociali impellenti esono ridotti al minimo sindaca-le i contributi delle fondazionibancarie. Per ovviare a questeproblematiche, l’OdV da sem-pre adotta una politica di ag-gregazione e condivisione conaltre associazioni di volontaria-to operanti nei settori della so-lidarietà e della cooperazione.La cultura abbraccia un settoremolto ampio e solo la compar-tecipazione di più operatori

consente di agire in modo piùincisivo sul territorio. Penso al-l’ambizioso progetto sulla gno-monica, avviato quest’annograzie alla partecipazione aibandi di co-progettazione del2011 del Fondo Regionale Spe-ciale per il Volontariato indettidal CSV e che coinvolge tutte lescuole saviglianesi, con un la-boratorio didattico, visite gui-date, una mostra, una gita, unreading letterario. Il costo com-plessivo è infatti superiore al

magro bilancio dell’associazio-ne e il progetto sarebbe irrea-lizzabile. Solo una politicaglobale attenta e sensibile alruolo sociale che la culturasvolge nella nostra società, puòcontribuire concretamente allasalvaguardia, alla tutela e allavalorizzazione delle realtà lo-cali, senza le quali la qualitàdella nostra vita risulterebbe ul-teriormente svilita.

Debora Sattamino

ASSOCIAZIONE ATTIVITÀ E CULTURA PER SAVIGLIANOPiazza Arimondi 15 (Biblioteca Civica)

12038 SAVIGLIANOTel. 3358100582

E- mail: [email protected] internet: www. acs-savigliano.it

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A SCUOLADI GRATUITÀL’Esperienzadi BraNello scorso numero si èapprofondito il progettonella realtà di Saluzzo. Inparallelo il Progetto si èavviato anche su Bra e ilprofessor Ivano Paola del-l’Istituto d’Istruzione Su-periore “Velso Mucci” diBra ne racconta la par-tenza.

Tra le iniziative attivabili dalCentro Servizi per il Volonta-riato vi è anche quella di por-re in essere con le istituzioniscolastiche forme di collabo-razione. La disponibilità ma-nifestata in proposito dalCentro Servizi rappresenta cer-tamente un'importante oppor-tunità offerta alle scuole peralmeno due ragioni. Da un la-to, costituisce per gli istitutiscolastici un modo di aprirsialle dinamiche che si svolgonosul suo territorio e, dall'altro,consente loro di permettereagli allievi che le frequentanodi ampliare la loro formazio-ne con esperienze ulteriori ri-spetto a quelli contenute neiprogrammi ministerialeTra le scuole che quest'annohanno deciso di raccogliere laproposta del Centro Servizi sisegnala una scuola superiore,l'I.I.S. "Velso Mucci" di Bra

presso la quale – grazie al con-tributo della collaboratrice delCentro Servizi, dott.ssa Susen-na – è in corso di svolgimentoil progetto "A scuola di gratui-tà". Si tratta di un progetto chemira a dare una prima cono-scenza alle giovani generazio-ni del mondo del volontariatoe, soprattutto, a sensibilizzarliattorno ai valori di cui è espres-sione.Nello specifico il progettocoinvolge tre classi quinte (unadell'indirizzo economico-aziendale e due dell'indirizzoalberghiero-ristorativo) le qua-li seguono un percorso paral-lelo.La scelta di coinvolgere classiterminali non è casuale. Esse,infatti, sono composte da ra-gazzi che, pur essendo ormaiprossimi al conseguimento deldiploma, sono ancora biso-gnosi di momenti di istruzio-ne e formazione, intendendosiquest'ultime più che come me-ra acquisizione di conoscen-ze/competenze spendibili aifini di un'occupazione comesviluppo di una personalità au-tonoma e consapevole. Un ra-gazzo che esce dalla scuolasuperiore è certamente orien-tato a ricercare questi momen-ti principalmente nel mondodel lavoro o, per chi decide diproseguire gli studi, nell'impe-gno universitario. Tuttavia,mondo del lavoro e università,per quanto possano essere si-gnificativi in tal senso, nonesauriscono gli ambiti entro iquali la persona può avere unacrescita armoniosa della suapersonalità. Occorre, allora,ampliare le occasioni di for-mazione dei giovani ed il vo-

lontariato, da questo punto divista, può essere un contestoprivilegiato.Innanzitutto, una esperienza divolontariato, per definizione,è una esperienza in cui ci simette gratuitamente a disposi-zione degli altri o della collet-tività. Essa, quindi, educa chi lavive a valori come la solida-rietà e l'altruismo. E' bene sof-fermarsi su questo profilo. Dapiù parti oggi ci si lamenta chela nostra società porta chi ne faparte a tenere comportamentidettati dall'individualismo edall'egoismo. Non è questa lasede per approfondire una sif-fatta tematica; però, è da rite-nere che l'operare comevolontario in uno dei tanti set-tori che lo riguardano può ri-velarsi una barriera efficacecontro qualsiasi deriva egoisti-ca delle comunità nelle qualiviviamo.In secondo luogo, fare volon-tariato soprattutto all'interno dicerte realtà come le tossicodi-

pendenze, la povertà e la di-soccupazione, consente di ave-re una genuina visione dellestesse, andando al di là deglistereotipi imposti dai mezzi dicomunicazione di massa. So-prattutto, può essere un modoper capire che queste realtà so-no composte da persone nondiverse noi ma che, a differen-za di noi, hanno avuto una sto-ria individuale particolarmentesfortunata. In questa prospetti-va, il volontariato consente achi lo pratica una aperturamentale ed un recupero diumanità contro il qualunqui-smo spesso presente nella te-levisione o in Internet.Infine, un'attività di volonta-riato fa bene agli altri ma faanche bene a chi la svolge. Vaosservato che presumibilmen-te non tutti gli allievi della clas-si partecipanti al progetto, unavolta diplomati ed eventual-mente deciso di non prosegui-re con l'università, troverannoun'occupazione in tempi bre-

Il Progetto Scuola e Volontariatodel CSV “Società Solidale” è unpercorso educativo finalizzato astimolare attività di collaborazionetra studenti e volontari, rafforzare ediffondere esperienze di promo-zione del volontariato per e CONi giovani nella provincia di Cuneo.Le Organizzazioni di Volontariatointeressate a candidarsi comepartners per progetti o a propornealtri sono invitate a contattare ilCSV per valutare percorsi e in-trecciare risorse e competenze.

Referente del Progetto Scuola e Volontariato del CSV Società Solidale: ALICE SUSENNAcell. 339-7621756, [email protected] [email protected]

oppure presso la Sede di Cuneo (0171-605660)

di Alice Susenna

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vi. Per costoro il volontariatopuò costituire quantomeno unavalida alternativanell'attesa di trovareun lavoro. Fare vo-lontariato, innanzi-tutto, consente lorodi non cadere nel-l'inerzia o nellascarsa autostimache purtroppo spes-so si affianca allamancanza di un'oc-cupazione. Prestan-do la loro opera divolontariato questigiovani possono, al-tresì, acquisire no-zioni e abilità inprecedenza nonpossedute da far va-lere eventualmenteanche entro il mer-cato del lavoro. In questa pro-spettiva bisogna sottolinearecome le capacità relazionali,organizzative e tecniche da in-dicare nel curriculum vitae nonnecessariamente devono esse-re acquisite in ambito scolasti-co e lavorativo, potendobenissimo essere sviluppatecon una esperienza di volon-tariato. Va, poi, aggiunto cheuna attività di volontariato puòdare a chi la svolge la possibi-lità di scoprire inclinazioni edattitudini che magari nemmenocredeva di possedere ed indi-rizzare, quindi, la sua vita per-sonale e professionale versoorizzonti nuovi.Passando adesso ad accennareai contenuti del progetto, si ri-leva come esso sia suddivisoin due fasi.La prima fase ha visto l'incon-tro, di circa un'ora, di ciascunadelle classi interessate con la

dott.ssa Susenna la quale ha il-lustrato agli studenti il mondodel volontariato sia in genera-le sia sulla base della sua per-sonale esperienza. Dopoquest'incontro è stato chiestodall'insegnante referente allevarie classi se sussisteva unavolontà a proseguire il percor-so e la risposta di tutte le clas-si è stata positiva. In effetti,l'incontro con la dott.ssa Su-senna ha quantomeno suscita-to la curiosità degli alunniverso un mondo di cui cono-scevano l'esistenza ma delquale, in genere, sanno poco.

Non pare esagerato sostenereche alcuni alunni sembrano af-fascinati dall'idea di crescereaiutando gli altri al punto chequalcuno ha manifestato addi-rittura l'intenzione di svolgerea breve esperienze di volonta-riato.La seconda fase consiste nel-l'entrare in contatto con delleorganizzazioni di volontariatoper capire concretamente checosa fanno tali organizzazionie chi vi opera. C'è da dire chegli esponenti delle varie asso-ciazioni hanno dimostratogrande disponibilità a raccon-

tare le loro esperienze aglialunni al punto che, per ognu-na delle classi, si sono potutiorganizzare tre incontri, sem-pre della durata di circa un'ora.Gli enti che, di volta in volta,saranno presenti in aula sonol'AVO, Associazione Piedi perterra, Associazione Madonnadei Fiori, Associazione Bescu-rone, Oratorio San Giovanni,Associazione Sportiamo, Pro-tezione Civile e Tzedaquà. Es-senso questa seconda faseancora in itinere dei risultatiprodotti si darà conto in unsuccessivo momento.

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L’ESPERIENZA DELL’ASSOCIAZIONE SPORTIAMOCome da calendario, l’incontro si è svolto nella mattinata dilunedì 26 novembre dalle ore 10,30 alle ore 11,30. All’ap-puntamento con la VF erano presenti il Presidente e il Vice-Presidente di Sportiamo, che dopo le presentazioni di rito,hanno chiesto ai ragazzi se avevano già sentito parlare di“Sportiamo”, la risposta collettiva è stata no, nessuno ci co-nosceva.La presentazione è iniziata con la visione del video delle at-tività sportive dell’associazione: allenamenti e gare. É stataun’esperienza positiva per i ragazzi che hanno guardato conmolto interesse e curiosità le immagini; questo li ha aiutati ad

entrare nel mondo della Sportiamo.Dopo il video, si è spiegato loro che non sarebbe stato possi-bile realizzare tutto ciò, senza la generosa collaborazione ditanti volontari.Da parte dei ragazzi, le domande sulla nostra realtà sportivasono state veramente tante....

La Sportiamo ha gettato il seme, ora speriamo che nasca e por-ti frutto!!!

Tortone Francesca

Il Csv è stato al centro delle lezioni tenute al Liceo Soleri-Bertone da Alice Susenna(nella foto con la 2° B). Nell’ambito del progetto Scuola Giovani e volontariato si svuo-le costruire una rete di collaborazione tra scuole e mondo del volontariato partendo dal-la consapevolezza che la nostra società si basa prevalentemente sulla legge del mercato,ma che siste una cultura del “dare” gratuitamente senza bisogno di ricompensa.Tratto da Gazzetta di Saluzzo

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“SIBLINGS”:I fratelli sani deibambini disabili

Con il termine siblings(dall'inglese: fratello osorella) si intende in par-

ticolare definire i fratelli e lesorelle sani dei bambini disa-bili. A Cuneo, grazie all'inizia-tiva dell'Associazione Fiorisulla Luna Onlus è iniziato unprogetto di sostegno dedicato aisiblings tra gli 8 i 13 anni. Maperchè occuparsi dei siblings,visto che sono sani o come sidice "normodotati"? La do-manda è lecita e comprensibi-le e per questo merita unariflessione specifica.Molti degli sforzi riabilitativi edi cura si rivolgono innanzitut-to ai bambini disabili per aiu-tarli a vivere nel migliore modopossibile la loro condizione.L'idea di sostenere ed aiutarechi si trova ad affrontare in pri-ma persona sfide difficili comela disabilità rimane largamentecondivisa e prioritaria. Perso-nalmente penso si possa esserealtrettanto d'accordo sul fattoche quando parliamo di bam-bini non sia possibile pensare aloro come a delle persone in-dipendenti, svincolate da lega-mi di affettiva e concretadipendenza da figure adulte, inparticolare i genitori. Se poi al-le condizioni fisiologiche di le-game profondo aggiungiamouna forma di disabilità che ge-nera situazioni di dipendenzaprolungata ed intensa, ci ren-diamo conto di quanto risultidifficile pensare al benesseredi quei bambini svincolato daquello del loro sistema di rife-rimento: la famiglia.In questa ottica si è diffuso neltempo un approccio alle tema-tiche della disabilità definitoFamily Centered (Centrato sul-la famiglia), che allarga l'oriz-zonte degli interventi di

sostegno a tutto il sistema fa-miliare identificandolo comeuna risorsa di cui avere curanell'interesse anche del bam-bino disabile; l'idea è appa-rentemente semplice econfermata da studi e ricerche:una famiglia che riesce a ge-stire lo stress di accudimentoin maniera "sufficientementebuona", è in grado di costituireun contesto supportivo fonda-mentale per il benessere psi-cologico del bambino disabile.Questa condizione di equili-brio sistemico non è sempre fa-cile da raggiungere e moltefamiglie faticano a recuperareenergie per riorganizzarsi. Perfortuna si assiste sempre menoad un processo di colpevoliz-zazione della famiglia che "nonce la fa" e crescono programmidi sostegno e valorizzazionedelle competenze dei compo-nenti della famiglia di bambinidisabili. Naturalmente i geni-tori sono i primi destinatari di

queste forme di sostegno allar-gato, in considerazione dellesollecitazioni a cui sono quoti-dianamente esposti (accudi-mento, stigma, lavoro, impegniriabilitativi, ecc.). La famiglia,tuttavia, prevede spesso la pre-senza anche di altri compo-nenti; nell'80% di casi circa ibambini disabili hanno almenoun fratello o una sorella: i si-blings.Se è vero che essere siblingsnon comporta necessariamen-te il fatto di avere difficoltà o vi-vere disagi, è altrettanto veroche implica sfide evolutive nonsempre semplici da superare.Diversamente dai genitori, il si-bling cresce e si costruisce co-me persona e come adultoconfrontandosi continuamen-te con la condizione di disabi-lità del fratello. In alcune fasidello sviluppo, la questionedella disabilità, non in astrat-to, bensì incarnata in una per-sona cara, assume contorni e

significati molto importanti peril sibling, che possono deter-minare il movimento di cordepersonali profonde. In alcunicasi, situazioni emotivamentecoinvolgenti, alcune richiesteinconsapevoli dei genitori, ilconfronto con situazioni socialiscarsamente tolleranti, posso-no mettere in seria difficoltà i si-blings, che viceversa seadeguatamente aiutati e sup-portati diventano persone par-ticolarmente "resilienti", unarisorsa per la loro famiglia e perla società.A Cuneo si è cominciato a par-lare di siblings dal 2007 in oc-casione di un mio seminariosull'argomento promosso dal-l'Associazione Fiori Sulla Lu-na. Da allora, molte sono statele occasioni in cui si è ipotiz-zato di potere costruire e rea-lizzare un progetto dedicato aisiblings più piccoli, il che rap-presenta una impresa com-plessa, poichè si parte quasi da

“Una famiglia che riesce a gesti-re lo stress di accudimento inmaniera "sufficientemente buo-na", è in grado di costituire uncontesto supportivo fondamen-tale per il benessere psicologicodel bambino disabile”

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zero. Infatti a parte una espe-rienza avviata in Sicilia nel2008 e che continua a Cataniae a Siracusa e una breve pa-rentesi bresciana, non si cono-sce in Italia l'esistenza dipercorsi dedicati ai siblingspreadolescenti. Quindi si trat-tava di costituire un progettoaltamente innovativo a partiredal patrimonio offerto dalleesperienze estere. E' quindi gra-zie alla capacità ed alla capar-bietà di Mario Figoni,Presidente di Fiori Sulla Luna,se all'inizio del 2010 è partitoil progetto per i siblings dellazona di Cuneo. A Mario dob-biamo sopratutto un determi-nante sforzo organizzativo chea mio avviso qualifica e distin-gue questo progetto rispetto adaltri; il progetto prevede infattila presenza sinergica di tutte lerealtà locali di Cuneo che a di-verso titolo sono coinvolti neltema disabilità: l'Ospedale con

l'Unita operativa di Neuropsi-chiatria, il servizio territorialedi Neuropsichiatria dell'ASL, ilComune di Cuneo, l'associa-zionismo, il mondo della coo-perazione, con il contributoformativo del Centro di Psico-logia e Analisi transazionale diMilano. Una volta tanto, è ilcaso di dirlo, il lavoro di retefunziona e da i frutti sperati.Anzi, ad onore del vero si trat-ta di qualcosa di più: la parte-cipazione al progetto deisoggetti non si limita ad unaadesione formale, di partnera-riato burocratico, bensì implicail coinvolgimento diretto nellagestione del progetto di alcunioperatori dei diversi soggettidella rete. Un traguardo asso-lutamente rilevante che ponela realtà di Cuneo all'avan-guardia sul piano degli inter-venti in favore della disabilitàrispetto all'intero territorio na-zionale.

Entrando nel merito dei conte-nuti, il progetto si rivolge ad ungruppo di fratellini tra gli 8 e i13 anni età che hanno alme-no un fratello disabile, ha du-rata annuale e prevede duemoduli semestrali di gruppi concirca 8-10 partecipanti. L'età èparticolarmente delicata e leesperienze internazionali evi-denziano che è il momento incui è importante attivare per-corsi di prevenzione e di so-stegno. I modelli di attività digruppo dedicata ai siblings acui il progetto fa riferimento so-no di ispirazione anglosassonecome le esperienze consolida-te di Don Meyer degli Stati Uni-ti, e Kate Strohm operatriceaustraliana di Adelaide. In par-ticolare abbiamo avuto mododi invitare, conoscere ed ap-prezzare Kate Strohm in Italiadurante un seminario del 2006presso la Fondazione Ariel diMilano; in quella occasione Ka-te è stata molto generosa e ciha trasmesso i contenuti e lemetodologie da lei utilizzatenel lavoro con i piccoli siblings,frutto della sua esperienza per-sonale oltre che professionale.La parte iniziale del progettoha quindi riguardato la forma-zione degli operatori che avreb-bero avuto il ruolo di facilitatorinel gruppo dei siblings; gli ope-ratori afferiscono da tutti gli en-ti che partecipano al progetto,si tratta quindi di un gruppoeterogeneo per esperienza eformazione che ha partecipatocon entusiasmo ed interesse siaai momenti di apprendimentoteorico che alla "messa in gio-co" esperienziale. Durante tre

giornate di intenso lavoro è sta-to possibile mettere a puntodelle linee guida che fosseroutili per la strutturazione degliincontri del progetto.I gruppi dedicati ai siblings pic-coli sono innanzitutto un modoper valorizzarli e farli sentireimportanti, "speciali", un biso-gno che accomuna tutti i bam-bini, e che per i siblingsrappresenta spesso una condi-zione rara. Gli incontri costi-tuiscono perciò sopratutto unmomento ludico ricreativo e leattività proposte rispondono atre obiettivi principali: 1. faci-litare lo sviluppo del gruppo,2. facilitare l'apprendimento ela crescita, in particolare ri-guardo al tema disabilità, 3. di-vertirsi insieme ad altri bambiniche condividono la condizionedi sibling. A questo punto pos-siamo affermare, con una pun-ta di orgoglio e con grandesoddisfazione, che il progetto èpartito molto bene alla fine dimaggio, con riscontri positivida parte dei siblings, delle fa-miglie e degli operatori coin-volti! Una esperienza "indivenire", innovativa ed inquanto tale un laboratorio dacui apprendere e su cui riflet-tere, per potere in futuro ren-dere le attività dedicate aisiblings parte integrante degliinterventi rivolti alle famigliedei bambini disabili. Questa ri-mane la speranza per il futuro,affinchè progetti come questopossano diventare realtà stabi-li, e si possa finalmente e defi-nitivamente "dare voce aisiblings".

Dr. Andrea Dondi

Psicologo e psicoterapeuta

Il percorso “Dare voce ai si-blings” è iniziato con la for-mazione svolta con lo

psicologo psicoterapeuta dot-tor Dondi Andrea, sulle tema-tiche relative alle famiglie incui è presente un figlio condelle disabilità e in particola-re alla relazione tra fratelli.Quindi si è progettato un in-tervento di gruppi per fratelli esorelle di bambini disabili, fa-

cendo riferimento a modellidi attività di gruppo di ispira-zione anglosassone, che par-tono dalle esperienzeconsolidate di Don Meyer ne-gli Stati Uniti e Kate Strohmin Australia.Si è costituito il gruppo di fa-cilitatori composto da opera-tori appartenenti agli enti chesi occupano di disabilità sulterritorio (Associazione Fiorisulla Luna Onlus, Neuropsi-

chiatria Infantile dell’Asl CN1,Neuropsichiatria Infantile del-l’ASO Santa Croce e Carle,Comune di Cuneo e Coope-rativa Sociale Animazione Val-docco) per un totale di 7facilitatori.I nominativi dei siblings de-stinatari del progetto sono sta-ti individuati dai servizi di Npiche hanno in carico le fami-glie dei ragazzi disabili.Sono stati individuati 7 ragaz-

zi di età compresa tra i 10 e i13 anni di cui 3 femmine e 4maschi. Il ciclo di incontri èstato suddiviso in 7 momenti,previsti nella giornata del sa-bato pomeriggio tra le ore15.00 e le 18.00, a cadenzamensile dal mese di maggioal mese di dicembre 2010.Ogni incontro con i ragazzi èstato preceduto da riunioni diprogrammazione, revisione,documentazione sulle attività

Relazione primo ciclo di incontri Gruppo Siblings

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da proporre sull’andamentodel gruppo e sulle reazioni deisingoli ragazzi.I principali obiettivi sono sta-ti:

• Fornire un’esperienza di-vertente di socializzazioneludico-ricreativa tra ragaz-zi che hanno in comunel’esperienza di un fratellodisabile;

• Creare la possibilità di con-divisione e di comunica-zione tra di loro, offrendoun supporto sociale;

• Aiutare i ragazzi a svilup-pare una migliore com-prensione dei bisogni deiloro fratelli disabili;

• Aiutare i siblings ad esplo-rare le proprie risorse, e va-lorizzare la propria unicitàalla stessa stregua dei lorofratelli/sorelle con disabili-tà;

• Stimolare in loro strategieper un migliore adattamen-to alla situazione di sibling;

• Aumentare la comunica-zione all’interno delle lorofamiglie.

Per stimolare la comunicazio-ne è stata garantita la riserva-tezza circa i contenuti delleriflessioni, condizione che ha

favorito la creazione di uncontesto protetto, in cui spon-taneamente i ragazzi hannopotuto confrontarsi con coe-tanei con le loro stesse pro-blematiche.I ragazzi sono arrivati con unatteggiamento di difesa mapresto hanno dimostrato buo-na adesione alle attività pro-poste, desiderio di fareamicizia e di stare insieme. Lapresenza dei ragazzi agli in-contri è stata costante dal-l’inizio, sino alla fine delpercorso.Evidente è stato il bisogno diparlare e condividere le lorodifficoltà e i loro vissuti, com-piaciuti nello scoprire di ave-re molti punti in comune.I ragazzi hanno raccontato econdiviso la loro esperienzae le loro preoccupazioni, riu-scendo ad essere di forte sti-molo gli uni agli altri.Di fronte agli imput dei facili-tatori molti dei ragazzi hannoapprofondito le informazionirelative alla disabilità del fra-tello, cosa che ha stimolatouna migliore consapevolezzadel problema e una ricerca dicomunicazione sul tema al-l’interno della famiglia. Loscambio interpersonale ha per-messo di verbalizzare alcune

strategie utili per fronteggiarele difficoltà quotidiane dovu-te alla disabilità, sia all’internodel nucleo famigliare che al-l’esterno.I ragazzi hanno avuto mododi immagazzinare l’esperienza,ognuno secondo le proprie in-dividualità e caratteristichepersonali.All’interno del gruppo dei fa-cilitatori le diverse professio-nalità e formazioni hannocontribuito a creare una buo-na integrazione ed una buonasinergia di intervento. Duran-te gli incontri è emersa forte-mente l’utilità del lavoro con isiblings. I vissuti dei facilita-tori rispetto all’esperienza fat-ta sono positivi, in quanto siritiene di avere raggiunto gliscopi prefissati.Al termine del percorso è sta-to organizzato un momento direstituzione e di confronto trai facilitatori, lo psicoterapeutadott. Dondi Andrea, gli ope-ratori della Npi ed i genitoridei ragazzi. In tale sede è sta-to scelto di riflettere insiemesul percorso del gruppo, sen-za soffermarsi sui casi singoli,garantendo la riservatezza pre-ventivamente concordata coni ragazzi, circa quanto ognunodi loro ha condiviso nel corsodegli incontri. I genitori hannoavuto la possibilità di rivolge-re delle domande e condivi-dere, insieme agli operatori,la ricaduta che il percorso haavuto sulla quotidianità. Si èragionato insieme sul fatto che

ogni ragazzo, a seconda dellapropria personale esperienzaed individualità, ha tratto ric-chezza dal gruppo e l’espe-rienza potrà essergli utile nelpercorso di crescita.E’ stato riportato il fatto che iragazzi, al termine del per-corso, hanno verbalizzato ildesiderio di incontrarsi anco-ra. A tal proposito i facilitato-ri hanno evidenziato quantola cosa sia espressione signifi-cativa del legame che si ècreato tra i ragazzi e propo-sto alle famiglie la possibilitàdi dare una continuazione alpercorso con ulteriori incontriinformali, richiedendo unacollaborazione attiva ai geni-tori. Questi ultimi si sono da-ti disponibili al fine di favorirela costituzione di una rete dicollegamenti tra i siblings(scambio di numeri telefoni-ci, contatti e-mail, disponibi-lità della propria casa comeluogo dei futuri incontri).In conclusione il percorso, ol-tre che esperienza significati-va per i siblings è statooccasione per le famiglie diincontro, condivisione dellepreoccupazioni e possibilitàdi soffermarsi a riflettere sullanecessità per i loro figli di es-sere supportati in quanto si-blings.

Educatrice ProfessionaleDott.ssa Erica MolinerisEducatrice Professionale

Dott.ssa Chiara DuttoPsicologa PsicoterapeutaDott.ssa Virna Pelottieri

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TELEFONO DONNA DI CUNEO“Tutti insieme contro la violenzache colpisce le donne”

Il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sul-le donne, eravamo in onda su Radio Stereo5 a presentare un li-bro appena uscito di particolare significato. “ Se questi sonogli uomini” di Riccardo Iacona ( Ed. ChiareLettere) è un libro in-chiesta che ricostruisce le storie delle donne uccise in Italia nel2012 (più di 100 ad oggi), vittime di mariti, ex compagni, pa-dri, cioè di uomini conosciuti, che dovrebbero dare affetto, pro-tezione, calore e si rivelano invece veri e propri aguzzini. Nellibro ci sono testimonianze agghiaccianti, confessioni doloroseche dicono dell’incapacità di certi uomini ad accettare il desi-derio di autonomia di una donna e vivono in modo sbagliato ilrapporto di coppia.Durante la mattinata, nella Sala Vinay del Comune di Cuneo, in-sieme alle donne di “Se non ora quando”, abbiamo partecipa-to all’incontro “Tutti insieme contro la violenza che colpisce ledonne”, una serie di video, letture ed interventi che hanno vistouna buona partecipazione di pubblico.A conclusione della giornata del 25 novembre, al cinema Mon-viso, prima della proiezione del film “Un Giorno Perfetto” di F.Ozpeteck, scelto dall’Assessorato alle Pari Opportunità, Telefo-no Donna ha ricevuto un contributo per le proprie attività dalG.S. Roata Chiusani, organizzatore della “Corrinrosa”, una ga-ra podistica nata per sensibilizzare e porre l’attenzione sul fe-

nomeno della violenza contro le donne. Vorremmo che il 25 no-vembre non fosse però soltanto una mera celebrazione fatta dimanifestazioni, dibattiti e cortei. Vorremmo piuttosto che il pro-blema della violenza fosse affrontato tutto l’anno, perché ormai,in tutto il mondo, compreso il nostro Paese, la violenza di ge-nere è diventata un problema sociale, una vera e propria emer-genza. Lo sanno le volontarie dei vari Centri Antiviolenza esistentiin Italia, come noi di Telefono Donna a Cuneo che, incontriamofrequentemente donne vittime di violenza, donne che spesso han-no sopportato per anni umiliazioni, minacce, violenza fisica epsicologica, donne costrette avivere nella paura, a dovercambiare residenza e abitudi-ni perché perseguitate da unostalker, donne vittime di mob-bing sul lavoro.Telefono Donna si trova a Cu-neo, in Via Carlo Emanuele,34 e gli orari di apertura del-la Sede sono: il lunedì e il ve-nerdi dalle 9 alle 12; il martedìe il giovedì dalle 15 alle 18,30Il n. di telefono è 0171631515 e la segreteria telefo-nica è sempre attiva.

Le Volontariedi Telefono Donna

L'Assemblea Generaledelle Nazioni Unite,trami-te la risoluzione numero54/134 del 17 dicembre1999,ha designato il 25novembre come la Gior-nata internazionale perl'eliminazione della vio-lenza contro le donne eha invitato i governi, le organizzazioni inter-nazionali e le ONG ad organizzare attivitàvolte a sensibilizzare l'opinione pubblica inquel giorno. Questa data è stata scelta dalmovimento internazionale delle donne inonore delle sorelle Mirabal, attiviste della Re-pubblica Dominicana assassinate il 25 no-vembre del 1961 perché si opponevano alregime dittatoriale del loro paese. Il coraggioe la forza dimostrate dalle sorelle Mirabalhanno contribuito a renderle delle eroine in-ternazionali; la loro storia è stata scelta a sim-bolo della grave violazione dei diritti umanirappresentata dalla violenza sulle donne. An-che in Italia, dal 2005, si è iniziato a celebra-re questa giornata conmanifestazioni, eventie appuntamenti per dire no alla violenza digenere in tutte le sue forme.

Il 25 novembreGiornata

NazionaleCONTROla violenzasulle DONNE

In provincia di Cuneo le associa-zioni che si occupano di assi-stenza e aiuto alle donne vittimadi violenza hanno organizzato at-tività di sensibilizzazione e infor-mazione sul tema.

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MAI + SOLE DI SAVIGLIANODue casa in onda a Porta a Porta

Giornata internazionale contro la violenza sulle DonneNon seisola! La violenza non è mai normale, le soluzioni esistono.Il 25 Novembre è la Giornata internazionale contro la violenzasulle donne, giornata istituita nel 1999 dall'Assemblea Genera-le delle Nazioni Unite per dar voce e spazio ad un dramma di por-tata mondiale, che si consuma sempre più spesso all’internodella mura domestiche (ma non solo), senza distinzione di ètà,ceto sociale e paese di origine.Con l’obiettivo di far conoscere e far arrivare al maggior nume-ro possibile di donne (vittime o testimoni di violenza) il messag-gio che non sono sole e che esiste una Rete di aiuto locale chepuò aiutarle, è nata la rassegna di appuntamenti organizzata dalComune di Cuneo per il 25 novembre 2012.In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle don-ne, sono andati in onda nella trasmissione di Porta a Porta i ca-si di due donne salvate dall'associazione piemontese Mai + SoleIl servizio di Simona Decina è andato in onda su RAI Uno gio-vedì 22 novembre nel corso della trasmissione Porta a Porta de-dicata alla Violenza sulla Donna.Daniela Pellegrino e Anna, (nome di fantasia) ci raccontano la lo-ro esperienza devastante: "Anna aveva paura, così ha subito perventi anni violenze su di lei e anche sui suoi figli; non riuscivoa denunciarlo, mi torturava, avevo troppa paura e mi vergogna-

vo. Anche l'ex-marito di Daniela picchiava lei e il figlio a calcie pugni; perché era geloso anche solo quando andavo dai mieigenitori, oppure mi prendeva le chiavi della macchina per nonfarmi uscire di casa, ci spiega. Anna due anni fa però è riuscitaa far arrestare il marito per violenze famigliari. Daniela, quattrofigli e diciassette anni vissuti nell' incubo, si è salvata grazie al-la denuncia che sua figlia sedicenne, ha fatto tre anni fa a tele-fono azzurro. Qualcuna ricade, spiega la Presidente AdonellaFiorito; mi sono sentita dire da una mamma: meglio uno schiaf-fo ogni tanto ma riuscire a dare da mangiare ogni giorno ai mieibambini." Vestiti da sposa macchiati di lacrime e sangue, così sisono rivelati i matrimoni di Daniela e Anna, entrambe italiane co-me i loro mariti.Queste donne sono state aiutate dall’Associazione Mai + Sole diSavigliano in Provincia di Cuneo, che in soli 5 anni di attività haricevuto circa 600 richieste di aiuto.Il presidente dell’Associazione Adonella Fiorito: “Qualcuna ricade.Io mi sono sentita dire da una mamma “E’ meglio uno schiaffoogni tanto ma dar da mangiare ogni giorno ai miei bambini”.

FUTURO DONNA DI CEVAAperto un nuovo punto di ascoltoper le donne vittime di violenzaL’associazione Futuro Donna di Ceva ha aperto un nuovo spa-zio di ascolto e sportello informativo rivolto alla popolazione fem-minile ed in particolare alle donne vittime di violenza, gestito davolontari nella sede della ex Comunità Montana in via Mondo-vì Piazza n. 1/d.Spazio di ascolto che si aggiunge a quello già attivo a Cevapresso la sede della Comunità Montana dal 2009. Lo spazio diascolto è gestito dai volontari ed è aperto a Vicoforte il secon-do e il quarto martedì del mese (temporaneamente il servizio èsvolto al lunedì per ragioni organizzative) dalle 9 alle 11 e a Ce-va (presso la Comunità montana in via Case Rosse) tutti i giovedìpomeriggio dalle 15 alle 17. Futuro Donna ha istituito nei gior-ni scorsi il nuovo numero di telefono a cui le donne in difficol-tà possono fare riferimento 373.5088683.“Ogni anno – spiega la presidente Anna Ardissono – tante don-ne si rivolgono fisicamente agli sportelli per raccontare le lorodifficoltà, il loro disagio e i loro problemi. Noi offriamo loro sem-pre supporto sia informativo che specifico. In netta prevalenzaabbiamo richieste per parlare gratuitamente con un nostro av-vocato (donna) che è a loro disposizione”. Il 25 novembre l’as-sociazione Futuro Donna ha preso parte alla fiera del granosaraceno di Pamparato con il proprio laboratorio di tessitura.“Questo laboratorio – conclude Anna Ardissono – è uno spaziodove le donne possono “rifugiarsi” e effettuare alcune ore di sva-go e di aggregazione. Lo consideriamo molto importante perchéè anche un momento di sensibilizzazione”.

Mai + SoleSede: Savigliano Via Beggiamo, 7+39 335 1701008 / +39 331 6893698 / +39 332 [email protected]

Telefono DonnaSede: Cuneo - Via Carlo Emanuele, 34.Orari di apertura sede: lunedì e venerdì dalle 9 alle 12;il martedì e il giovedì dalle 15 alle 18,30Tel. 0171 631515la segreteria telefonica è sempre [email protected]

Futuro DonnaSportelli di ascolto

CEVA via Case Rosse c/o sede Comunità montana AltoTanaro Cebano Monregaese;tutti i giovedì pomeriggio dalle 15 alle 17

VICOFORTE via Mondovì Piazza n. 1/d2° e 4° martedì del mese dalle 9 alle 11.Telefono sempre attivo: 373.5088683

ARCIDIOCESI DI TORINOin collaborazione con O.D.P. - O.F.T.A.L. - SANTA MARIA - S.M.O.M. - U.N.I.T.A.L.S.I.

25 aprile - 1º maggio 2013PELLEGRINAGGIODIOCESANO A LOURDESpresieduto dall’ArcivescovoMons. Cesare Nosiglia

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PUBBLICATI ELENCHI BENEFICIARI 5 PER MILLE2010 DI CUI E’ AVVENUTO IL PAGAMENTOPubblicato l’elenco dei pagamenti effettuati nell'anno 2012 peril 5 per mille 2010. Sul sito del Ministero del Lavoro sono di-sponibili gli elenchi dei pagamenti effettuati per le associazionidi volontariato, di promozione sociale e delle altre organiz-zazioni non lucrative di utilità sociale effettuati nel 2012 e re-lativi al cinque per mille dell’anno 2010 (dichiarazione 2010relativa ai redditi 2009). Il Ministero ricorda che le somme van-no rendicontate entro un anno dalla data di erogazione. Ilrendiconto dovrà essere trasmesso alla Direzione Generaledel Terzo Settore – Divisione I – Via Fornovo, 8 – 00192 Ro-ma – per gli enti che hanno percepito contributi di importo su-periore o uguale a 20.000 euro - entro 30 giorni dopo lascadenza per la compilazione esclusivamente con racco-mandata A/R (D.l. n. 95/2012 conv. in Legge n. 135/2012).

LE ESENZIONI IMU DEL NON PROFIT:REGOLAMENTOÈ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è entrato in vigoresabato 8 dicembre il regolamento sull’Imu emanato dal Mini-stero dell’economia e delle finanze con il decreto 200 del 19novembre 2012. In particolare, il regolamento stabilisce comeapplicare l’esenzione Imu per le unità immobiliari con utiliz-zazione mista, commerciale e non e stabilisce a quali condi-zioni le attività istituzionali sono svolte con modalità noncommerciali. Norme che quindi interessano da vicino il nonprofit e gli enti associati Uneba. Ci sono precisi requisiti a se-conda dell’attività dell’ente: assistenziali e sanitarie oppure di-dattiche oppure ricettive oppure culturali e ricreative oppuresportive. Per quanto riguarda le attività assistenziali e sanita-rie, si considerano effettuate con modalità non commerciali,spiega l’articolo 4, in uno di questi due casi: “Sono accreditatee contrattualizzate o convenzionate” e sono svolte “in manieracomplementare o integrativa rispetto al servizio pubblico” of-frendo “ servizi sanitari e assistenziali gratuiti, salvo eventua-li importi di partecipazione alla spesa previsti dall’ordinamentoper la copertura del servizio universale”. Non sono accreditatee contrattualizzate o convenzionate, ma “sono svolte a titologratuito ovvero dietro versamento di corrispettivi di importosimbolico” e “non superiore alla meta’ dei corrispettivi mediprevisti comunque, non superiore alla meta’ dei corrispettivimedi previsti per analoghe attivita’ svolte con modalita’ con-correnziali nello stesso ambito territoriale, tenuto anche con-to dell’assenza di relazione con il costo effettivo del servizio”.

FONTE: Uneba

IMU, DURO COLPO AL NON PROFIT.IL FORUM DEL TERZO SETTORE LAMENTALA POCA CHIAREZZAIl regolamento che disciplina il pagamento dell’Imu delle or-ganizzazioni non profit stabilisce quali enti non pagheranno– dal 1° gennaio 2.013 – l’Imu in virtù della loro natura noncommerciale, quali la pagheranno perché esercitano attività

commerciale, e come verrà applicata l’Imu per le unità im-mobiliari con utilizzazione mista, dove cioè si svolgono sia at-tività commerciali che non. Il Forum del Terzo Settore, cheaveva già chiesto una normativa chiara e non penalizzante peril non profit, ribadisce che si tratta di una problematica com-plessa che ha conseguenze importanti per tutto il non profit ita-liano e non può essere liquidata come una polemica tra Statoitaliano e Chiesa cattolica.

“Il nodo cruciale è proprio uscire da questa controversia –di-chiara il Portavoce del Forum Andrea Olivero – e considerareche le norme sul pagamento dell’Imu interessano l’intero e var-iegato mondo del non profit – oltre 235.000 organizzazioni,tra le quali, anche quelle di matrice cattolica –. Un mondo cheoccupa, in Italia, circa 750.000 persone in forma retribuita eimpiega oltre 3 milioni di volontari, che contribuisce al 5% delpil e fornisce servizi fondamentali ai cittadini – dalle mense aidormitori, dall’assistenza ai disabili alla cura degli anziani, dal-la protezione civile alla difesa del patrimonio culturale – conpochissimi sostegni ed incentivi.”

Il regolamento stabilisce per gli enti non profit l’esenzionedal pagamento dell’Imu solo per le attività non commerciali edefinisce quindi i requisiti che un’organizzazione deve pos-sedere per essere definita tale: il divieto di distribuire utili,l’obbligo di reinvestire gli eventuali utili per scopi di solidarietàsociale e infine l’obbligo, in caso di scioglimento, che i fondiresidui saranno devoluti ad altro ente non commerciale.Il problema arriva quando si legge l’articolo 4 del regola-mento, che definisce ulteriori condizioni legate alla non com-merciabilità distinte per settore di attività dell’ente: assistenzialie sanitarie, didattiche, ricettive, culturali e ricreative oppuresportive. In questi casi, se l’ente è accreditato o convenzionato,le attività devono essere gratuite o possono essere richiesti‘eventuali importi di partecipazione alla spesa’, se invece l’en-te non è accreditato né convenzionato, le attività devono es-sere gratuite o può essere chiesto un versamento di corrispettividi “importo simbolico” e, comunque, ‘non superiore alla metàdei corrispettivi medi previsti per analoghe attività svolte conmodalità concorrenziali nello stesso ambito territoriale, tenu-to anche conto dell’assenza di relazione con il costo effettivodel servizio’.“Il problema – sostiene il portavoce – è a questi criteri si ag-giungono termini quali ‘retta simbolica’ o importo ‘non su-periore alla metà dei prezzi medi di mercato’ senza che essivengano definiti.” Viene chiesto in sostanza di far riferimen-to ad un prezzo di mercato che però non deve essere costru-ito secondo le logiche del mercato. “Una norma quindi checrea molta confusione e lascia aperti ampi margini di inter-pretazione.”“Inoltre, è del tutto improprio invocare il divieto di concorrenzain quanto le organizzazioni sociali si caricano di respons-abilità pubbliche, cosa che i singoli privati non fanno. Pertantoi benefici di cui eventualmente godono sono ampiamentecompensati dai maggiori oneri nei confronti dei cittadini chele organizzazioni si assumono. Le organizzazioni non profitsvolgono infatti un’attività che ha un vantaggio sociale cheampiamente compensa quello che è il beneficio che viene da-to da queste norme.”“Ricordiamo infine che fino al 2011 gli enti non commercialiin possesso di immobili ‘destinati esclusivamente allo svolgi-

NOTIZIE FISCALI

NOTIZIE dal CSV a cura di Giorgia Barile

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NOTIZIE dal CSVmento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didat-tiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive’, erano esoneratidall’obbligo di presentare la dichiarazione ICI e quindi esen-ti dal pagamento di tale imposta. Un regolamento comequesto, oltre ad ingenerare una grandissima confusione, di cer-to non aiuta quanti, in Italia, svolgono attività a grande ricadutasociale, anzi andrà a penalizzarli fortemente”.FONTE: Volontariato Oggi

CENSIMENTOTempo fino al 20 dicembre per consegnare il questionarioISTAT in formato cartaceo presso la Camera di Commercioterritorialmente competente; la stessa scadenza valida per leorganizzazioni che hanno scelto di redarre il modulo online.

A LUCCA NEL 2013IL "FESTIVAL DEL VOLONTARIATO"Il Festival del volontariato “Villaggio Solidale” torna a Luccadal 21 al 24 febbraio 2013. Sarà il centro storico ad ospitarel’evento che giunge alla sua terza edizione. Le date sono sta-te rese note questa mattina (martedì 20 novembre) a Lucca nelcorso di una conferenza stampa che si è svolta presso la sededel Centro Nazionale per il Volontariato. Il presidente del CnvEdoardo Patriarca ha annunciato l’evento insieme a tutti gli en-ti del territorio che partecipano alla sua costruzione. A dimo-

strare l’impegno della comunità lucchese per il festival delvolontariato sono stati l’Arcivescovo di Lucca Mons. Italo Ca-stellani, l’assessore alla partecipazione del Comune di LuccaKatyuscia Tomei in rappresentanza del sindaco AlessandroTambellini, il presidente della Provincia Stefano Baccelli, il pre-sidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ArturoLattanzi, Ilaria Maffei in rappresentanza del presidente dellaFondazione Banca del Monte di Lucca Alberto Del Carlo eMassimo Marsili per la Camera di Commercio di Lucca. Giu-liano Bianucci della M&C Marketing Comunicazione, agenziache collabora con il Centro Nazionale per il Volontariato al-la costruzione dell’evento, ha illustrato un’anteprima grafica ilprogetto per rendere il festival del volontariato un evento dif-fuso per la città. Questo il link per scaricare la presentazionedel progetto in ppt. e una selezione di immagini. L’evento sisvolge dal 21 al 24 febbraio 2013 il centro storico diventeràuno spazio d’incontro per il volontariato italiano che troverànella città di Lucca la sua sede naturale. Qui è nato il Cnv edè sempre a Lucca che si sono tenuti i primi convegni nazionalidel volontariato. Nelle precedenti edizioni, svoltesi presso il po-lo fieristico di Sorbano (2011 e 2012), l’evento ha già registratoun successo di partecipazione.Nel 2012 ha superato le 10.000 presenze ed ha potuto contaresulla presenza di 2.850 addetti ai lavori, 230 associazioni,9.500 persone presenti ai convegni, 200 relatori, 250 ragazzidelle scuole superiori e 180 volontari di protezione civile im-pegnati nel servizio sicurezza. L’edizione 2013 si rinnova:nuovo logo e claim “Tutti dentro” per il festival che si trasfor-ma in evento diffuso nella città. Base dell’evento sarà il com-plesso dell’ex Real Collegio. Fra gli appuntamenti e gli incontriche questo contenitore nazionale raccoglierà ci saranno le“lezioni” di esperti e testimoni dedicate ad alcuni temi chia-ve da sviluppare sotto l’etichetta “Le parole da riconquistare”.L’obiettivo, nell’ottica della partecipazione e del coinvolgi-mento di tutta la società civile, è infatti quello di restituirenuovi significati a termini e concetti dimenticati o trascurati.Il programma verrà reso noto a gennaio, ma sono molti glieventi in costruzione che coinvolgeranno le realtà locali enazionali in un calendario culturale diffuso e partecipato: si par-lerà del volontariato a scuola e fra i giovani, del futuro del ser-vizio civile, delle prospettive della Protezione Civile, dei beniculturali, delle problematiche del carcere, dei cambiamenti inatto nel welfare italiano ed in particolare del ruolo delle co-munità locali, del volontariato nel contesto europeo, dellacomunicazione sociale, della cultura del dono e della dona-zione, oltre ad un calendario di presentazioni di libri a tema.In programma, inoltre, un grande evento dedicato alla memoriadella fondatrice del Cnv Maria Eletta Martini a poco più di unanno dalla sua scomparsa che inaugurerà la quattro giornigiovedì 21 febbraio. Inoltre, in concomitanza con l’Anno eu-ropeo dedicato alla cittadinanza in programma nel 2013, il Cnvlancerà al Festival del volontariato un progetto per avvicina-re i giovani a questo mondo attraverso un’iniziativa naziona-le che avrà come partner Zelig, la community di Smemorandae l’agenzia di comunicazione M&C. Villaggio Solidale è uncantiere aperto alla città. Categorie economiche, amministra-zioni locali, associazionismo locale e nazionale saranno pro-tagonisti del progetto in un percorso partecipato che continueràfino alla vigilia dell’evento.Il Comune di Lucca ha annunciato che il Comune adotterà abreve un protocollo di intesa con il Cnv per rafforzare l’im-pegno sui temi della solidarietà.

Per informazioni www.festivalvolontariato.itCartolina di Natale Aido Bra“Per gentile concessione Aido sezione di Bra”

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NOTIZIE dal CSVACI PER IL SOCIALESPORTELLO A DOMICILIOL’automobile Club d’Italia ha avviato a Cuneo lo “Sportello a do-micilio” un nuovo servizio gratuito per le fasce più deboli del-la popolazione.L’iniziativa rientra nel progetto “ACI per il sociale” e sarà ini-zialmente riservato alle persone diversamente abili non deam-bulanti e ai malati lungodegenti. Con il ricorso alla tecnologiatelematica e in tempo reale l’ACI espleterà a casa del cittadinocon gravi difficoltà fisiche a spostarsi o presso la struttura doveè ricoverato qualunque formalità legata alla vita del veicolo:dal trasferimento di proprietà alla radiazione del mezzo, dallapratica per la successione ereditaria al rilascio del duplicato decertificato di Proprietà. Le uniche spese sono relative ai costi pre-visti dalla normativa vigente per l’espletamento delle formalità.Per richiedere il servizio è sufficiente contattare l’Ufficiio pro-vinciale ACI-PRA di Cuneo ai numeri 0171/414822 - 23 oppu-re collegarsi all’indirizzo internet www.up.aci.it/cuneo

DOPO LA CRISI, IL VOLONTARIATO CHE VERRÀ”.UN CONVEGNO A ROMA ORGANIZZATODA ANCI, CNV E FORUM TERZO SETTORE“Dopo la crisi, il volontariato che verrà. Enti locali e reti del terzosettore a confronto sul tema del nuovo welfare locale nell’Italia altempo della crisi”. È questo il tema dell’iniziativa organizzata in stret-ta sinergia da Anci, Cnv e Forum del Terzo Settore svoltasi a Romail 22 novembre. Un appuntamento che nasce dall’esigenza di fareil punto sulle evoluzioni del rapporto fra volontariato ed enti loca-li in un momento di crisi del welfare e di ridefinizione delle politi-che sociali. Durante il convegno (presso la sede del Cnel, sala delParlamentino, via Davide Lubin 2, Roma) e il dibattito sono stati af-frontati i seguenti temi: dati inediti ed attività delle organizzazionidi volontariato nell’Italia della crisi; la sussidiarietà e la solidarietàcon particolare attenzione alla cornice storica in cui si colloca l’af-fermazione del principio di sussidiarietà; la ridefinizione del ruolodel volontariato nella crisi del welfare e in particolare il rapporto coni Comuni; il contributo delle organizzazioni solidaristiche al raf-forzamento e alla crescita delle politiche sociali in Italia.

Nel mese di dicembre si sono conclusi gli ultimi corsi di for-mazione in programma nel 2012. Intanto il CSV Società So-lidale sta già lavorando all’offerta formativa 2013, che saràelaborata tenendo conto delle richieste avanzate dalle OdV di-rettamente o attraverso i questionari compilati al termine di cia-scun corso.Successivamente sarà pubblicato ed inviato a tutte le OdV del-la provincia, l’opuscolo contenente l’offerta formativa completa

del 2013. La promozione sarà inoltre attuata attraverso i co-municati stampa ai giornali locali, la realizzazione di volan-tini (inviati alle OdV) e locandine (affisse presso la sede e glisportelli territoriali del CSV) e l’aggiornamento costante del si-to web con le informazioni principali sui corsi.Per ulteriori informazioni è possibile contattare la Referente For-mazione CSV telefonando al 339-76.23.653, oppure tramiteemail all’indirizzo [email protected].

CORSI CSV 2013

NUOVI LOCALIPER LO SPORTELLO CSVDI MONDOVI’

Da lunedì 3 dicembre, lo sportel-lo del CSV “Società Solidale” diMondovì, è operativo nei nuovilocali di Via Trona 9. Per appun-tamenti o consulenze contattarela referente al n. 348-12.87.944.Lo sportello seguirà i medesimiorari: lunedì - martedì - giovedìdalle ore 8.30 alle 13. L’inaugu-razione dei nuovi locali è previstaper venerdì 18 gennaio 2.013 al-le 17.30.

CHIUSURA UFFICI CSVGli uffici CSV saranno chiusi inoccasione delle Festività Nataliziedal 24 dicembre 2.012 al 04 gen-naio 2.013. Gli uffici riaprirannocon i consueti orari lunedì 7 gen-naio 2.013.

Vignetta di Piero Piano del CVA di Alba per fare gli auguri di Natale

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Domenica 9 dicembre nel-la sala consigliare del Pa-lazzo comunale di Alba,

il Sindaco Maurizio Marello in-sieme agli assessori LeopoldoFoglino, Olindo Cervella, al con-sigliere delegato all’IstruzioneLuigi Garassino e al presidentedel CSV Società Solidale Giorgio

Groppo ha premiato i volontariche da più anni dedicano il lorotempo libero agli altri.«Il volontariato – ha affermatoil Sindaco Maurizio Marello -nella nostra città è una compo-nente essenziale. Lo è per l’uti-lità sociale che ha, per il lavorosvolto dai volontari in diversi

settori: nell’assistenza, nella sa-nità, nella scuola, nelle carceri,nella Protezione civile, solo perricordarne alcuni. In questo mo-mento di crisi la componentedel lavoro e dell’utilità socialeè fondamentale ma non è la so-la. Ci sono i valori che il volon-tariato porta nella nostra

comunità: l’altruismo, la frater-nità e la solidarietà. Questo ad-dirittura è più importantedell’utilità sociale da quando èiniziata a prevalere la logica delconsumismo, dell’egoismo, del-la carriera, del farsi strada dandosgomitate alle persone che stan-no accanto a noi».

ALBA: premiatii VOLONTARIche da più annidedicano il lorotempo liberoagli altri

Successo anche per la Piazzetta della Solidarietà

I PREMIATI

L’attestato è andato a: Cesare Parizia dell’Anpa (AssociazioneNazionale Protezione Animali di Alba Langhe e Roero), An-

drea Mellano del Gruppo Comunale di Protezione Civile di Al-ba, Piero Rebuffi della Lilt (Lega Italiana Lotta Tumori) sezionedi Alba, Carlo Bellino del Nucleo di Protezione Civile Asso-ciazione Nazionale Carabinieri di Alba, Piera Margaria Pascaledell’Associazione Serenità Via Cavo Onlus, Roger Davico del-l’Agesci zona Cuneo – Alba, Celso Boggione della Croce Ros-sa Italiana – Sezione di Alba, Franco Bordino del Club AlpinoItaliano – Associazione Volontari Soccorso Cai, Elvio Mar-chetto dell’Aitf (Associazione Italiana Trapiantati di Fegato) diAlba, Irma Malvicino vedova Bottallo dell’A.V.C. (Associa-

zione Volontariato Cottolenghino), Anna Averame Conversodell’Aidc (Associazione Italiana Donatori Cornea), Sergio Buf-fa di Ampelos, Tarcisio Rovetti del Centro Missionario Dioce-sano di Alba, Mario Bertani dell’Acat Alba Langhe Roero,Giuseppe Messa del Movimento Consumatori, Luigi Ferrio diCastagnito per Kami, Pierino Poggio di Proteggere Insieme,Luigi Aimasso di Presenza Amica, Enrico Testa dell’Asava,Suor Emanuella Quiriti dell’Associazione Bakhita, Renata Ve-glio vedova Fratino del Gruppo di Volontariato Vincenziano diAlba, Giacomo Rossotto dell’Associazione Arcobaleno di Al-ba, Riccardo Ruzzi dell’Associazione La Collina degli Elfi,Maria Grazia Nicolino dell’Admo – Sezione Patrizia Gosso.

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Continuiamo su questo numero la descrizione dei progetti a scadenza unica presentati in risposta al bando del 2011, svoltisi a parti-re dai primi mesi del 2012.

La rubrica “Progettare nel sociale” vuole essere una finestra sulle attività che le Orga-nizzazioni di Volontariato svolgono sul territorio. Il Centro Servizi per il Volontariato met-te a disposizione delle OdV un servizio di affiancamento nella fase di attuazione deiprogetti, seguito dalla Dottoressa Paola Isaia. È possibile contattarla via e-mail all’indi-rizzo [email protected] o telefonicamente al numero 339/7620960. Un’in-terfaccia, dunque, tra il CSV e le Organizzazioni di volontariato finalizzata a creare unlavoro di rete sul territorio della provincia di Cuneo,monitorando le varie tappe e do-cumentando le attività effettuate con fotografie ed articoli. In tal modo si condividonole risorse e le idee, per un volontariato sempre più integrato e diffuso.

L’AIRONE“Ben – essere volontari” – Manta

VIDES 2000“Centro Attività Minori Vides 2000” – Alba

AMICI DEL MAGO SALES“L’arte del sorriso – Il sorriso come comunicazione” - Cherasco

IL CERCHIO“Le nostre mani sulla città” – Savigliano

FUTURO DONNA“Donne insieme in laboratorio” – Ceva

SOM

MA

RIO

di Paola Isaia

Il 14 luglio 2012 abbiamo par-tecipato a un incontro del pro-getto dal titolo “Ben – esserevolontari”, organizzato dal-l’associazione L’Airone diManta con la collaborazionedel Centro Servizi per il Vo-lontariato.

Si è voluto offrire ai genitori dibambini disabili e alla comu-nità locale alcuni servizi fon-damentali per il benessere deldisabile e della sua famiglia,che risultano essere di difficilefruizione se non attivate conuna partecipazione forte del

volontariato.Il progetto ha previsto:- attività di arteterapia per i

genitori (dando uno spazioindividuale e di gruppo, diriflessione, di ascolto per ela-borare la propria esperien-za);

- un servizio di vacanze co-munitario;

- un servizio di accoglienza edi informazione per la po-polazione e in particolareper le famiglie di ragazzi di-sabili.

Ben - essere volontari

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PROGETTARE NEL SOCIALE • PROGETTARE NEL SOCIALE

CHI È L’AIRONE?

In data 16 ottobre 2012 svol-giamo un incontro con i vo-lontari di “Vides 2000 Onlus”

di Alba per svolgere insieme unbilancio sul progetto “CentroAttività Minori Vides 2000”.L’associazione Vides 2000 havoluto costituire il CAM (CentroAttività Minori) come spazio ag-gregativo a sfondo educativoper minori dove vengano offer-te opportunità di socializzazio-ne, di accompagnamentoscolastico e di animazione crea-tiva del tempo libero. Sono sta-ti realizzati nel QuartiereMoretta di Alba due luoghi di-stinti per fasce d’età dove le at-tività sono orientate versofinalità prosociali e preventivedel disagio minorile,. Si è cosìcreato uno strumento di ani-mazione territoriale per inter-cettare le esigenze dellefamiglie e dei minori stessi. Suor

Liliana Barbero, coordinatricedel progetto, ci offre alcuni nu-meri: «abbiamo seguito 22 ra-gazzi delle scuole secondariedi primo grado e 85 bambinidelle scuole primarie. 4 opera-tori seguono i bambini nei com-piti e nei giochi e numerosi

volontari li affiancano».Il progetto dell’associazione havoluto rispondere a:- una significativa presenza di

famiglie straniere che rivela-no difficoltà di integrazionesociale;

- una crescente richiesta di fles-

sibilità nel mondo del lavo-ro che implica un’incidenzasulle dinamiche famigliari,dove i genitori richiedono dipotersi avvalere di uno spazioformativo a cui affidare i pro-pri figli;

- una significativa realtà con

Centro Attività Minori Vides 2000

“L’Airone" è un’associazione di genitori, nata nel 1999 daun gruppo di mantesi, che si propone attraverso l’ope-

ra dei volontari, di:• promuovere attività, spazi e occasioni di carattere ludico, par-

ticolarmente indirizzate ai bambini, riconoscendo nel giocoun insostituibile strumento per una crescita serena ed equi-librata, sia dal punto di vista psicologico che da quello fisi-co;

• migliorare il rapporto genitori-figli rendendo più proficua eprofonda la collaborazione tra le famiglie e tra queste e leagenzie formative presenti sul territorio, prima fra tutte la

scuola, favorendo e promuovendo a tal fine incontri, confe-renze, dibattiti ed ogni altra iniziativa atta allo scopo;

• favorire lo sviluppo di una rete di solidarietà, capace di for-nire aiuto e appoggio alle famiglie che si trovano in condi-zioni di difficoltà, soprattutto al fine di prevenire il disagio chepossa derivarne ai bambini;

• creare sensibilità e consapevolezza intorno al problema del-l’infanzia abbandonata, favorendo forme di solidarietà qua-li l’adozione e l’affidamento;

• intervenire presso le autorità competenti per proporre solu-zioni dei problemi che rientrano nella sua sfera d’azione.

Si è risposto a tre bisogni prin-cipali:1.esigenza da parte dei fami-

liari disabili di avere del tem-po libero dalle responsabilitàeducative che un figlio disa-bile comporta;

2.esigenza di alcuni ragazzidel territorio di impegnarsinel sociale, di poter essereformati ed avere spazi emezzi per prestare un’attivi-tà volontaria qualificante esoprattutto utile;

3.necessità di avere a disposi-zione dei servizi in cui la re-lazione sia il fattore più

importante, dove l’empatiasia un criterio di scelta e do-ve si possano fare delle atti-vità insieme mettendo lecompetenze di ognuno.

In particolare, il servizio di va-canza comunitaria è statoun’esperienza forte che hacoinvolto tutta la famiglia, conparticolare attenzione ai fra-telli o sorelle dei bambini di-sabili, che solitamente vivonola vacanza come momento ul-teriore in cui sono caricati dinuove responsabilità.La presenza dei volontari è sta-ta fondamentale e preziosa. Ci

spiegano gli organizzatori:“l’esperienza maturata in que-sti anni di attività ci porta apensare che solo attraverso lavalorizzazione delle disponi-bilità di volontariato presentesul territorio si possano man-tenere e realizzare le attività. Èinfatti improponibile per i ge-nitori partecipare a percorsiseminariali, anche solo diqualche ora, perché la preoc-cupazione principale dei ge-nitori è chi si possa occuparedei figli. Così non è pensabileutilizzare solo animatori pro-fessionisti per l’organizzazione

di una vacanza comunitaria,non solo per questioni econo-miche, ma anche perché lamancanza dello spirito di vo-lontariato trasformerebbe ilmomento comunitario in unvillaggio turistico qualsiasi.Anche l’informazione e l’ac-coglienza hanno bisogno delcalore e dell’empatia che soloil volontario preparato e di-sponibile riesca a are”.Per qualunque informazionecontattare il numero 0175-062985 o 345.3445848 oppuremandare una mail all’[email protected].

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società solidale N. 6/2012 - 29

PROGETTARE NEL SOCIALE • PROGETTARE NEL SOCIALE

L’associazione Amici delMago Sales, in collabo-razione con il CSV, ha

organizzato un progetto dal ti-tolo “L’arte del sorriso – il sorri-so come comunicazione”.Domenica 9 settembre a Che-rasco abbiamo preso parte aun’iniziativa del progetto: unagiornata dedicata alla magia ealla solidarietà, con l’ultima le-zione del corso di magia, conl’esibizione di prestigiatori e il-lusionisti presso le vie della cit-tà e con un grandioso

spettacolo finale di arte magica.Erano presenti artisti interna-zionali, presentati dal Cabaret-tista Magico Francesco Scimemidi Zelig, tra i quali Davide D’Ur-so, Andrea Petrosillo, JacopoD’Orzo, Lilyth, Bruno Negrini eWalter Rolfo. Quest’ultimo èpresidente e promotore del“Master of magic” e sta orga-nizzando il Congresso Mondia-le della Magia che si svolgerà inItalia nell’anno 2015.Gli obiettivi del progetto sonostati:

L’arte del sorrisoIl sorriso come comunicazione

minori in difficoltà di inseri-mento sociale per contrastareil disagio comportamentale,familiare e relazionale.

Gli obiettivi che l’associazionesi è proposta sono:• svolgere attività diurne po-

meridiane a favore dei mino-ri, anche per venire incontroalle famiglie ai fini della pre-venzione dei fattori emargi-nanti e di disagio sociale,della rieducazione e dell’in-serimento sociale delle fascedeboli della popolazione;

• favorire l’integrazione di sog-getti deboli nei contesti quo-tidiani di vita e la formazionedi cittadini attivi;

• affiancare i minori nei lorocompiti di sviluppo;

• favorire l’acquisizione dicompetenze manuali edespressive e conoscenze col-lettive.

A fine progetto, i volontari ri-tengono che siano stati raggiunti

i seguenti obiettivi:l’inserimento di minori con dif-ficoltà socio-relazionali, in ca-rico ai servizi sociali, pari al22% degli iscritti, tale da per-mettere una reale integrazionetra i minori e le loro famiglie;la collaborazione effettiva trale scuole, i Centri, i servizi so-

ciali e le altre agenzie del terri-torio.Si è verificato un buon livello diaffiatamento dell’equipe deglioperatori con i numerosi vo-lontari coinvolti durante l’inte-ro periodo progettuale; vi èstato un buon coinvolgimentodelle famiglie, soprattutto per

una verifica e festa finale con ibambini/ragazzi.Chi desiderasse ulteriori infor-mazioni può rivolgersi all’asso-ciazione in Corso Langhe, 77ad Alba, telefonare al numero0173.440466 oppure scrivereuna e-mail a [email protected].

CHI È VIDES 2000?

L’Associazione Vides (Volontariato Internazionale DonnaEducazione Sviluppo) è un’organizzazione non governa-

tiva che da venticinque anni segue progetti per aiutare donnee minori in Italia e all’estero.Nella sede albese, nella casa salesiana Maria Ausiliatrice allaMoretta, si lavora principalmente a contatto con i bambinipromuovendo una cultura della solidarietà e dell’integrazione.Vides è affiliato all’Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice, che ha

basi in tutto il mondo. Esistono progetti a livello nazionale e alivello internazionale. I destinatari principali dei progetti sonoi minori e le donne. Il movimento è presente a Alba dal 2000.Spiegano i volontari dell’associazione: «Siamo sempre alla ri-cerca di nuovi volontari, soprattutto per gestire le attività po-meridiane. C’è da tener conto che seguiamo tanti bambini diorigine straniera (soprattutto marocchini) che spesso non co-noscono ancora bene l’italiano.

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PROGETTARE NEL SOCIALE • PROGETTARE NEL SOCIALE

• formare animatori socio-cul-turali quali operatori la cuiprofessionalità è finalizzata apromuovere e tutelare pro-cessi di attivazione del po-tenziale ludico, culturale,espressivo e relazionale sia alivello individuale che digruppo;

• promuovere e sensibilizzarealla crescita della solidarietàsociale stimolando, organiz-zando e coordinando attivitàsocio culturali educative;

• facilitare e incoraggiare inte-razioni umane sviluppandole capacità espressive e co-municative delle persone at-traverso l’arte.

Questa iniziativa è stata rivol-ta agli operatori appartenentiad associazioni e a singoli,operanti su tutto il territoriodella provincia di Cuneo, peruna crescita dell’aggregazionetra i giovani dimoranti nel ter-ritorio, anche provenienti da

altri paesi comunitari ed ex-tracomunitari, per affrontare levarie problematiche di aggre-gazione e per facilitare la co-noscenza e lo scambio delle

varie culture.“Aiutare chi soffre, soprattuttoi bambini, è una magia, unagrande magia… UNA MAGIAPER LA VITA…” - afferma Don

Silvio Mantelli, in arte MagoSales.Per maggiori informazioni tele-fonare al 335-473784 oppurescrivere una mail [email protected].

CHI È L’ASSOCIAZIONE AMICI DEL MAGO SALES?

La Fondazione Mago Sales è una organizzazione non lu-crativa che nei suoi contenuti e finalità si ispira alla me-

todologia di Don Bosco e promuove la solidarietà verso ibambini poveri delle missioni salesiane nel mondo.Presidente e Fondatore è don Silvio Mantelli, un sacerdoteche, mediante i giochi di prestigio, distribuisce sorrisi e so-lidarietà a migliaia di bambini del mondo: Mago Sales. LaFondazione Mago Sales è presente con progetti e sostegni adistanza in più di 25 paesi del mondo e, ovunque promuo-ve un diritto dei bambini del tutto particolare: DIRITTO ALSORRISO. In quest'ottica oltre 400 maghi di tutto il mondocontribuiscono alle iniziative della Fondazione Mago Sales,mediante spettacoli e animazioni diffondendo nel mondosorrisi e meraviglie, dando adesione al Club “Amici del Ma-go Sales”.

Questo è il primo passo che si completa con la promessa didare a questo sorriso una casa, una scuola, un ospedale,una mano amica… quella dei tanti benefattori, che ognigiorno realizzano parte dei progetti a vantaggio dei bambi-ni del mondo. Sul territorio italiano la Fondazione Mago Sa-les si occupa di formazione teatrale e educazione allosviluppo e alla pace,promuovendo pubblicazioni, laborato-ri, spettacoli e incontri, anche attraverso la nuova istituzio-ne, lo SMILAB, ovvero il Laboratorio del Sorriso di Cherasco.Ricavato nell’ex Asilo, SMILAB ospita un Museo della Magia(uno dei pochi al mondo, con pezzi originali dal Settecentoai giorni nostri), una Biblioteca Magica, un teatro e aule di-dattiche, dove fare incontrare e formare tutte quelle persone,artisti, operatori del sociale, educatori e volontari, “a comeregalare un sorriso”.

Domenica 7 ottobre ab-biamo partecipato alla“Festa dei Vicini di Ca-

sa”, iniziativa realizzata nel-l’ambito del progetto "Le nostremani sulla città", voluto dal-l’Associazione di genitori Il Cer-chio e dal Centro ServiziVolontariato di Cuneo, in col-

laborazione con il Comune diSavigliano, il Consorzio Monvi-so Solidale, il Centro Famiglie diSavigliano e l’Educativa di Stra-da.L’idea è quella di riscoprire irapporti di buon vicinato, inco-raggiando le relazioni quotidia-ne fatte di piccoli gesti di

solidarietà. E’ un modo per pro-muovere le relazioni sociali al-l’interno della città e questo hacome riscontro un maggior be-nessere per l’intera collettività.Durante le feste alcuni perso-naggi in maschera si spostanoda un luogo all’altro proponen-do un’animazione per adulti e

bambini. Il tema di quest’annoera la famiglia, quindi i perso-naggi erano tutti componenti diuna stramba famiglia: dei nonni,due figli adolescenti, una mam-ma, un papà, un bebè ed unabimba di quattro anni. In piazzaSanta Rosa era presente il Lu-dobus della Ludoteca “La casa

Le nostre mani sulla città

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PROGETTARE NEL SOCIALE •

sull’albero” con alcune anima-trici per intrattenere grandi epiccini. Sono stati proposti, inol-tre, uno spettacolo di balliCountry, merenda e vin brulèper tutti.Oltre a questa giornata per pro-muovere i rapporti tra vicini, ilprogetto prevede molte attivitàper arginare il disagio giovaniledella città di Savigliano.Gli obiettivi specifici del pro-getto sono:- sviluppare una maggiore sen-

sibilità e attenzione nella so-cietà saviglianese sullaproblematica del disagio gio-vanile;

- creare una rete di solidarietà,un coordinamento perma-nente tra vari soggetti territo-riali (volontariato, istituzione,parrocchie, forze dell’ordine,imprenditori) che sono diret-tamente o indirettamente in-teressati al miglioramentodella coesione sociale;

- sostenere ed incrementare iservizi di prevenzione socia-le oggi esistenti nell’area sa-viglianese, in particolare ilservizio di educativa di strada,il Centro famiglie, la Ludote-ca, le attività nelle parrocchie,le associazioni sportive e cul-turali saviglianesi e scuole chesvolgono un prezioso lavoroper i giovani.

I volontari coinvolti sono circa20 e assolgono funzioni diffe-renti all’interno del progetto. Al-cuni hanno seguito la fase diavvio del progetto e la costru-zione della campagna di co-municazione e sensibilizzazionerispetto ai progetti di Educativadi Strada, Centro famiglie e Lu-doteca, altri hanno collaboratoattivamente nelle attività pro-mosse, all’interno delle azionilegate alla prevenzione del di-sagio e dell’animazione dei ra-gazzi, dei giovani e dei bambini.Nelle differenti azioni hannocollaborato i volontari delle di-verse associazioni e realtà coin-volte nel progetto creandobuone sinergie e rafforzando irapporti di interazione e cono-scenza.Tra le iniziative svolte all’inter-no del progetto, vediamone

un’altra: lunedì 5 novembre si ètenuto l’incontro con Alessio Ta-vecchio, autore del libro “Conuna marcia in più”. Tavecchioha trentacinque anni e da do-dici è costretto su una sedia arotelle: porta la sua testimo-nianza di ragazzo vittima di in-cidente stradale. Alessio avevasolo 23 anni e stava sulla pro-pria motocicletta in giro per lacittà. Non correva, anzi nono-stante avesse rispettato il limitedi velocità stradale di 50 kmorari, è caduto a causa della pre-senza di alcune grosse buchenon segnalate dal Comune.C’erano gli scavi del gas ab-bandonati in mezzo alla stradae purtroppo Alessio è rimastogravemente offeso. Alessio Ta-vecchio ha maturato, dopo que-sta terribile esperienza, unagrande maturità e la sofferenzalo ha portato ha testimoniareche nella vita non bisogna maimostrarsi così spavaldi da pen-sare di essere invincibili. Dopol’incidente ha deciso di dare vi-ta ad una fondazione Onlus cheha ad oggetto l’attenzione aldrastico cambiamento di vita af-frontato dalle persone con disa-bilità e dai loro familiari. Moltele persone che hanno parteci-pato a questo incontro.

Per maggiori informazioni sulprogetto telefonare al numero0172-31467 oppure scrivereuna e-mail [email protected].

CHI È IL CERCHIO?

L’Associazione di genitori “IL CERCHIO” è nata nell’apri-le 2001 a Savigliano da un gruppo di 12 genitori; oggi so-

no più di 120 le famiglie che sostengono l’associazione.Fare i genitori da soli oggi è difficile: le pressioni esterne so-no tante e sovente ci si sente confusi, impotenti nel guidaree accompagnare i figli verso l’autonomia. A volte è più faci-le delegare, fingere di non vedere. Proprio per non esseresoli, perché credono nella ricchezza del gruppo, per darevoce alle loro esperienze e necessità, tante famiglie si sono riu-nite in un’associazione di volontariato.Perché hanno scelto di chiamarsi “IL CERCHIO”? Perché nelcerchio si discute meglio. Perché il cerchio può sempre al-largarsi. In esso si condividono le conquiste e le difficoltà, cisi arricchisce a vicenda. In cerchio ci si attiva per trovare so-luzioni alle problematiche educative e per prevenire il disa-gio minorile.Le finalità dell’associazione sono: - proporre formazione e so-stegno alle famiglie, alle coppie, a bambini e adolescenti; -col-laborare con le agenzie formativo-educative e con gli entipubblici operanti sul territorio al fine di favorire lo sviluppodi una rete di solidarietà e promuovere interventi di sensibi-lizzazione sui problemi educativi attraverso sondaggi, progetti,spazi, convegni e dibattiti; -promuovere la realizzazione di in-terventi di ospitalità, rivolti in particolare ai bambini prove-nienti da zone svantaggiate; -attivare servizi ausiliari divigilanza ai bambini all’ingresso e all’uscita dalla scuola, neiparchi gioco e in altre occasioni di interesse pubblico; - rea-lizzare attività di carattere sociale sia in forma diretta che incollaborazione con enti pubblici e/o privati.

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PROGETTARE NEL SOCIALE • PROGETTARE NEL SOCIALE

L’associazione FuturoDonna di Ceva ha orga-nizzato il progetto “Don-

ne insieme in laboratorio” incollaborazione con il Csv So-cietà Solidale di Cuneo.Gli obiettivi dell’iniziativa era-no:- realizzare azioni concrete per

il raggiungimento delle pariopportunità;

- dare vita a un laboratorio dicucito e di tessitura destinatiprevalentemente alla popo-lazione femminile quale spa-zio aggregativo dove ledonne possano sentirsi ac-colte in un contesto di nor-malità e serenità;

- favorire la partecipazione ailaboratori di donne vittime diviolenza attraverso i contattinell’ambito del Servizio Rosa(servizio di ascolto e acco-glienza alle vittime di vio-lenza);

- tramandare conoscenze tec-niche riguardo il cucito e latessitura che rischiano di es-sere perdute, anche con la fi-nalità di fornire deglistrumenti di autonomia eco-

nomica per le donne parte-cipanti.

Il progetto si è avviato a feb-braio 2012 con la raccolta diinformazioni in merito alle at-trezzature idonee per la realiz-zazione dei laboratori di cucitoe tessitura. Sono stati presi con-tatti con l’associazione “Di filiin filo” di Caraglio per indica-zioni sulle tipologie di telai piùadatte all’insegnamento a per-sone inesperte di tessitura e al-la produzione di prodotti dipiccole dimensioni. Il labora-torio di cucito è iniziato a mag-gio, mentre la fase disperimentazione dei telai daparte dei volontari ha avuto ini-zio nel mese di agosto. I vo-lontari hanno pensato diavvicinare anche i bambini allaboratorio di tessitura, orga-nizzando l’iniziativa “In va-canza con il telaio”: duevolontarie aiutate da un ragaz-zo e una ragazza diciassettennihanno intrattenuto per una set-timana una decina di bambinidi età compresa tra gli otto e idodici anni, insegnato loro latecnica base della tessitura con

l’utilizzo di semplici cassetteper la frutta personalizzate daibambini stessi.Il progetto ha caratteristiched’innovazione per quanto ri-guarda:- la finalità di realizzare azio-

ni concrete per il raggiungi-mento delle pari opportunità;

- la nascita di nuovi spazi ag-gregativi, e non solo, per vit-time di violenza, dove lestesse possano sentirsi accol-te, in un contesto di norma-lità e serenità;

- la nascita di laboratori di tipoartigianale, con una finalitàsociale, su un territorio dovenon risulta esistere nulla distrutturato in questo ambito;

- la trasmissione di competen-ze finalizzate anche a fornirestrumenti di autonomia eco-nomica.

Per informazioni sul progetto èpossibile contattare l’associa-zione al numero 0174-705614o mandare una e-mail a [email protected].

Paola Isaia

CHI È FUTURO DONNA?

Futuro Donna è una Associazione di volontariato costitui-tasi nel 2008, nata dalla volontà di otto donne che hanno

condiviso un percorso motivazionale nell’ambito della Con-sulta delle Donne Elette della disciolta Comunità Montana Val-li Mongia, Cevetta e Langa Cebana. Ispirandosi ai principi disolidarietà sociale, le fondatrici dell’Associazione condivi-dono il proposito di attivarsi a favore del mondo femminile intutte le sue espressioni, come recita lo Statuto all’art. 2, per:promuovere e valorizzare le donne nella società civile; so-stenerne l’impegno nella vita sociale, economica, ammini-strativa e politica; supportarle nell’impegno di fornire aiuto,a livello familiare e comunitario, a soggetti in situazione di bi-sogno.Futuro Donna, iscritta nella Sezione Provinciale di Cuneodel Registro delle Organizzazioni di Volontariato dal 20 gen-naio 2009, è una O.N.L.U.S. e aderisce al Centro Servizi peril Volontariato Società Solidale della Provincia di Cuneo.A gennaio 2009 ha dato vita al Servizio Rosa: colore, fiore,donna rivolto alla popolazione femminile con particolare at-tenzione alle donne vittime della violenza: è uno spazio diascolto ed uno sportello informativo e offre prima acco-glienza, consulenza sociale, psicologica, legale ed eventua-le invio ai servizi specifici.

Donne insieme in laboratorio

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i l Comitato di Gestione del FondoSpeciale per il Volontariato in Pie-monte, ai sensi del “DM 8.10.1997”

e delle relative “Disposizioni esplicative”,ha fornito ai Centri di Servizio, comeogni anno, le indicazioni riguardanti icriteri di valutazione che intende adot-tare ai fini dell’ammissione a finanzia-mento del programma delle attività –quota servizi per l’anno 2013.Tali orientamenti sulle priorità ed indi-cazioni di carattere metodologico noninterferiscono sulle decisioni che, au-tonomamente, il Centro di Servizio svi-luppa in merito alla natura edorganizzazione delle azioni da intra-prendere.

Il Comitato di Gestione ha raccoman-dato ai Centri di Servizio di favorire perl’anno 2013:

il radicamento ed il consolidamen-to delle attività dei Centri sul terri-torio di competenza;il coinvolgimento del Volontariatodel territorio nell’elaborazione del-la propria programmazione relati-vamente ai servizi;lo sviluppo qualitativo della capacitàdello stesso di rispondere alle esi-genze del Volontariato e di pro-muovere progettualità socialeattraverso il lavoro integrato e direte;

Inoltre, in considerazione della dimi-nuzione di fondi ex Art. 15 L. 266/91 edei vincoli di destinazione delle risorsedisponibili (servizi – progettazione so-ciale) stabiliti dall’Accordo del 23/6/10,il Comitato raccomanda, come già perl’anno 2012, di pianificare le proprie at-tività in modo tale da mantenere unadeguato rapporto tra l’ammontare del-le somme necessarie all’espletamentodei servizi a favore delle OdV e l’am-montare delle spese fisse necessarie alfunzionamento del Centro, nonché disvolgere un’accurata analisi di tali costidi struttura al fine di evitare dispersio-ni e realizzare, ove possibile, economiedi scala, evitando di intraprendere ini-ziative ed azioni (ad es. nuovo perso-nale, nuove sedi, contratti e convenzionia carattere pluriennale) che possonocostituire impegni per i prossimi esercizi,nell’ottica comunque di realizzare unpiù vantaggioso rapporto tra costi so-stenuti e servizi offerti.Per quanto riguarda la mission dei Cen-tri di Servizio si rimanda a quanto con-tenuto nel bando per l’istituzione dei

Centri stessi (pubblicato sul B.U.R. Pie-monte n. 7 del 14.02.2002); parimentisi ritiene opportuno richiamare quantoprevisto dalla vigente normativa e rife-ribile ai programmi di attività predi-sposti dai Centri di Servizio (L.266/91,Art.15 – DM 8/10/97 Art. 4 – Disposi-zioni esplicative del DM 8/10/97)Sulla base di tali orientamenti e dispo-sizioni, il CSV Società Solidale ha lavo-rato alla predisposizione del proprioProgramma Previsionale 2013 – quotaservizi, rispettando i termini originaria-mente dati dal Co.Ge. (presentazionedella documentazione relativa alla pro-grammazione previsionale 2013: 31 ot-tobre 2012) e predisponendo comerichiesto la documentazione in versionecartacea ed una in CD ROM.

Tale documentazione constava di:1) relazione sulle modalità di costru-

zione del programma (incontri sulterritorio, modalità di consultazionedel Volontariato, analisi dei fabbi-sogni sviluppate), che riporti anchele risultanze delle analisi dei biso-gni in termini di priorità di interventie di necessità espresse dalle Orga-nizzazioni di Volontariato locali;

2) Statuto, Regolamento/ Carta dei ser-vizi, Regolamento Economale qua-lora presentino delle variazionirispetto a versioni già in preceden-za esaminate;

Il CSV “Società Solidale” propone un inserto staccabile come stru-mento per incrementare o dettagliare, di volta in volta, uno dei ser-vizi gratuiti che fornisce a tutte le Odv della provincia di Cuneo.

In questo numero l’inserto è dedicatoalla Programmazione previsionale 2013 – Quota Servizi

PREVISIONALE 2013

Quota Servizi

l’avvio/ perfezionamento di un pro-cesso di autovalutazione dell’attivitàsvolta con riferimento ai livelli diefficienza economica, finanziaria epatrimoniale e di efficacia nel rag-giungimento degli obiettivi prefis-sati.

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3) delibere di approvazione da partedel Consiglio Direttivo o di altro com-petente Organo deliberativo a normadi Statuto adeguatamente sotto-scritte;

4) relazione del Collegio dei Revisori(relazione volta unicamente ad ac-certare la regolarità contabile delladocumentazione prodotta e la con-formità del budget richiesto conquanto indicato nelle singole schede),sottoscritta dai Componenti del Col-legio dei Revisori.

5) documento di programmazione 2013

In particolare, si richiedeva di sviluppa-re all’interno della programmazione iseguenti elementi:a) nella parte introduttiva delle schede,

gli obiettivi che il Centro di Serviziointende raggiungere nel corso del2013, e le modalità di controllo everifica in-itinere del raggiungimentodegli obiettivi prefissati;

b) la descrizione, tra l’altro, delle esi-genze di carattere strutturale (affit-ti delle sedi, personale, formazionedel personale, consulenze, altri co-sti generali);

c) la descrizione, tra l’altro, delle esi-genze relative all’acquisto di benid’investimento;

d) la descrizione, tra l’altro, delle mo-dalità di utilizzo di tali risorse inter-ne;

e) illustrare le modalità di determina-zione dei costi preventivati perognuna della attività presentate.

Come da D.M. 8 ottobre 1997, il CSVsvolge la propria attività su quattro areeobiettivo che si riassumono in:

1.1 Promuovere la cultura della solidarietà, attraverso inizia-tive che permettano di avvicinare i giovani ed i cittadini al-le organizzazioni di volontariato fornendo loro servizi diorientamento, supporto e accompagnamento (progetti ri-volti ai giovani nelle scuole ed in contesti extrascolastici, fe-ste del volontariato, campagne di promozione delvolontariato).

1.2 Promuovere la costituzione di nuove realtà di volontaria-to, rafforzare le attività di promozione già esistenti, la co-noscenza delle organizzazioni di volontariato, gli scambi ele relazioni tra le organizzazioni.

1.3 Promuovere rapporti ed interazioni tra le organizzazioni divolontariato e gli altri attori sociali del territorio (istitu-zioni, enti pubblici e privati, scuole, associazionismo, fon-dazioni).

1.4 Promuovere la costituzione di coordinamenti e rappre-sentanze del volontariato sostenendone l’azione e le ini-ziative anche attraverso attività di animazione territoriale.

1.5 Promuovere, attraverso un’attività di animazione sul ter-ritorio, la progettualità sociale delle organizzazioni di vo-lontariato che si concretizza nel sostegno e nellacollaborazione alla realizzazione di progetti elaborati dal-le associazioni e presentati al CSV secondo criteri e modalitàdefiniti (bandi di promozione).

2.1 Fornire consulenze qualificate e personalizzate alle orga-nizzazioni di volontariato nelle seguenti aree: ammini-strazione, contabilità, bilancio, comunicazione, marketingsociale, giuridico- legale, disciplina del lavoro, raccolta fon-di, informatica.

2.2 Promuovere il Servizio Civile Nazionale fornendo infor-mazioni e consulenza per la presentazione di progetti.

2.3 Fornire consulenza e assistenza per l’elaborazione, pre-sentazione, monitoraggio, valutazione di idee progettua-

li su linee di finanziamento europeo, nazionale, regionalee locale.

2.4 Disponibilità gratuita di attrezzature da utilizzare all’in-terno ed all’esterno del CSV per la realizzazione delle atti-vità istituzionali delle associazioni.

2.5 Garantire un servizio di accompagnamento continuativo al-le OdV sulle aree oggetto di consulenza.

2.6 Qualificare l’azione del volontariato attraverso le tecnolo-gie dell’informazione e dell’informatica.

3.1 Sviluppare, anche in collaborazione con enti e centri diformazione, percorsi ed eventi formativi, sia di carattere ge-nerale che specifico, rivolti alle organizzazioni di volonta-riato.

3.2 Sostenere la partecipazione dei volontari a percorsi edeventi formativi organizzati da altri enti.

3.3 Sostenere iniziative ed eventi formativi proposti dalle or-ganizzazioni di volontariato ( bando di formazione)

4.1 Garantire alle organizzazioni di volontariato un’informa-zione completa e puntuale su tematiche di sicuro interes-se (realizzazione della rivista, della newsletter, pubblicazionedi opuscoli, sito internet, rassegna stampa).

4.2 Promuovere la visibilità e la diffusione delle associazioni edelle loro iniziative verso la comunità territoriale esterna(enti locali, enti del terzo settore, fondazioni, scuole, sin-dacati, imprese, mezzi di comunicazione e cittadinanza ingenerale) attraverso la realizzazione di materiale promo-zionale cartaceo,ecc..

4.3 Costituzione e messa a disposizione di un’emeroteca e bi-blioteca specializzata, con eventuali accordi con altre bi-blioteche.

2) CONSULENZA ED ASSISTENZA

44 DOCUMENTAZIONEE INFORMAZIONE

34 FORMAZIONE

1) PROMOZIONE

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società solidale N. 6/2012 - 35

4.4 Attività di comunicazione e diffusione dei servizi e delle ini-ziative approntate dal CSV rivolta a tutte le associazioni divolontariato esistenti nel territorio.

4.5 Attività di ricerca e di diffusione della conoscenza dei bi-sogni e delle marginalità.

Il CSV Società Solidale, tramite quindi le azioni programmate an-nualmente sulle 4 Aree Obiettivo di cui sopra:

sostiene e qualifica le Organizzazioni di Volontariato pro-ponendo attività mirate che possano agevolare la crescitadelle stesse e della cultura della solidarietà

offre consulenza e assistenza qualificata nonché strumentiper la progettazione, l’avvio e la realizzazione di specificheattività

forma e di qualifica gli aderenti ad organizzazioni di vo-lontariato

offre informazioni, notizie, documentazione e dati sulleattività di volontariato locale e nazionale

promuove il volontariato ed i suoi valori.

Società Solidale non potrà invece mai erogare i seguenti servizi:Finanziamenti diretti di denaro per qualsiasi attività, salvo in viaeccezionale tramite apposito bando (Bando Ex ComunicazioneTurco)

Finanziamenti indiretti tramite la fornitura di beni stru-mentali consumabili, sostanzialmente assimilabili al de-naro (Società Solidale prevede esclusivamente la possibilitàdi comodato d’uso dei beni messi a disposizione per par-ticolari iniziative)

Copertura di costi derivanti da fatture intestate alle Orga-nizzazioni di Volontariato

Interventi rivolti al volontario in quanto persona e non le-gati alle finalità dell’Organizzazione

Erogazioni di beni e servizi per l’attività ordinaria dell’as-sociazione (es. affitto sede, elettricità, riscaldamento, sti-pendi e/o prestazioni professionali organiche e continue,rimborsi forfetari, attrezzature e fabbisogni d’ufficio, atti no-tarili, attività legali di assistenza in giudizio, ecc)

Attività rivolte direttamente ad utenti finali anziché ad or-ganizzazioni di volontariato o volontari.

1.11.1.1 Fiera del volontariato1.1.2 Partecipazione a fiere ed eventi1.1.3 Giornata della donazione del sangue1.1.4 Insieme verso un nuovo domani1.1.5 Notte bianca della solidarietà1.1.6 Festa delle Famiglie1.1.7 Scuola & Volontariato1.2.1.2.1 Campagne di ricerca volontari1.2.2 Realizzazione video sul volontariato1.2.3 I Giovani e la Strada1.4.1.4.1 Volontariato in piazza1.4.2 Muri di cartapesta1.4.3 Progetto cibo & solidarietà1.5.1.5 Bando di promozione

2.1.2.1.1 Consulenza legale2.1.2 Consulenza fiscale2.1.3 Consulenza normativa privacy OdV2.1.4 Consulenza normativa sicurezza sul lavoro OdV2.1.5 Consulenza e servizio di comunicazione2.4.2.4.1 Automezzi per servizio di trasporto gratuito2.4.2 Attrezzatura sonora ed elettrica a noleggio2.5.2.5.1 Delegazioni territoriali

3.1.3.1.1 Pillole formative3.1.2 Corso per volontari di PC3.1.3 Corso per volontari di PC3.1.4 Corso per volontari di PC3.1.5 Corso per volontari di PC3.1.6 Corso per volontari di PC3.1.7 Corso di informatica

34 FORMAZIONE

24 CONSULENZA/ASSISTENZA1) PROMOZIONE

PROGRAMMA PREVISIONALE 2013QUOTA SERVIZI

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36 - società solidale N. 6/2012

3.1.8 Corso di inglese3.23.2.1 Corsi esterni3.3.3.3 bando di formazione

4.1.4.1.1 Newsletter4.1.2 Quaderni informativi (quaderni di società solidale)

4.1.3 Bilancio sociale4.1.4 Abbonamenti a riviste di settore4.1.5 Guide pratiche alla solidarietà4.24.2.1 Stampa e spedizione periodico4.2.2 Collana studi sociali4.2.3 Sito web4.2.4 Centro stampa4.34.3.1 Biblioteca ed emeroteca4.44.4.1 Annunci e notizie attraverso i media4.4.2 Campagne di comunicazione4.54.5.1 Serate di informazione e ricerca bisogni OdV

44 DOCUMENTAZIONEE INFORMAZIONE

Il Programma Previsionale 2013 Quota Servizi è stato approvato dal Consiglio Direttivo nella riunione del16.10 u.s., dall’Assemblea dei soci nella seduta del 23.10 u.s. e quindi inviato al Co.Ge. Piemonte.Per consentire una più immediata comprensione delle valutazioni in ordine all’ammissione a finanziamentodelle attività presentate nella programmazione previsionale, per la programmazione 2013 la valutazione delProgramma Previsionale da parte del Co.Ge. verrà predisposta sulla base delle seguenti categorie:

I ammissione a finanziamento senza riserve delle voci e degli importi per cui non sono stati espressi rilieviod osservazioni (categoria I), cioè tutto ciò che non rientra nelle successive categorie II, III e IV;

II ammissione a finanziamento con osservazioni, invitando il Centro di Servizio a formulare più corretta-mente le schede come da relative indicazioni;

III ammissione a finanziamento con riserva delle attività/azioni per le quali sono emerse alcune criticità di mi-nor rilievo, riservando però l’effettiva erogazione all’acquisizione, nei termini infra previsti, dei chiarimen-ti e/o delle integrazioni specificatamente richieste demandando al Presidente del Comitato le relativeincombenze;

IV non ammissione a finanziamento, allo stato, delle attività/azioni per le quali sono emerse criticità impor-tanti. Onde poter usufruire delle risorse finanziarie residualmente disponibili, i Centri di Servizio potran-no riformulare tali azioni o proporne altre in alternativa, sottoponendo al Comitato l’opportunadocumentazione nei termini infra previsti.

N.V. non valutato: allo stato, non ammissione a finanziamento per mancanza degli elementi per procederead una valutazione; onde poter usufruire delle risorse finanziarie residualmente disponibili, i Centri di Ser-vizio potranno riformulare tali schede fornendo idonei chiarimenti ed integrazioni o proporre altre ini-ziative in alternativa, sottoponendo in ogni caso al Comitato l’opportuna documentazione nei termini infraprevisti.

A seguito dell’esame della programmazione previsionale 2013, il Comitato di Gestione provvederà ad eroga-re il 100% delle somme relative alle voci di spesa ammesse a finanziamento (struttura ed attività/ azioni in ca-tegoria I e II), al netto delle risorse già nelle disponibilità dei Centri di Servizio (ad es. economie di spesa utilizzateper la programmazione).Saranno ammesse a finanziamento ed erogate in sede di primo esame della programmazione 2013 anche lerisorse interne relative ad attività/ azioni presentate dai Centri, con l’avvertenza che ove tali risorse internesiano relative ad attività/ azioni inserite in categoria III e IV, l’utilizzo delle stesse risorse interne per tali atti-vità/ azioni non è consentito sino alla risoluzione delle criticità evidenziate e alla conseguente ammissione afinanziamento senza rilievi. La responsabilità dell’eventuale utilizzo di tali risorse interne per le attività/ azio-ni in categoria III e IV prima dell’ammissione a finanziamento delle stesse attività/ azioni è a esclusivo caricodel Centro di Servizio e costituisce inadempimento alle disposizioni del Comitato.Tale disposizioni non valgono per le iniziative N.V., per le quali non saranno erogati importi prima di una va-lutazione positiva.

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UN PEZZO DI KENYA A SAVIGLIANO

Marshal, Paul e Martin. Tre corporature diverse, tutte forti allo stes-so modo, tutte capaci di lasciare a bocca aperta chi ha avuto la pos-sibilità di osservarli sabato pomeriggio di fronte all’Ala di piazza delPopolo. Capriole, rovesciate, figure in equilibrio seguite da salti“bollenti” in cerchi infuocati, preceduti da una sfida contro un lim-bo di fuoco… e ancora, cappelli volanti, giocoleria con le bottiglie,speciali salti con la corsa…il tutto a ritmo di musica. Accompagnatida lunghi applausi e da grosse risate hanno portato un pezzo di Ke-nya nella nostra città, tanta allegria e un focoso sabato pomeriggio!Marshal, Paul e Martin sono stati invitati dalle Associazioni Noicon Voi e Piccoli Passi che in collaborazione con il CSV “SocietàSolidale” di Cuneo hanno dato il via a “Giocomondo” per pubbli-cizzare il progetto “Cinemondo”, il cui obiettivo è quello di crea-re occasioni di contatto e conoscenza tra le comunità presenti sulterritorio saviglianese per favorirne l'integrazione, con la proiezio-ne gratuita di tre film stranieri in lingua originale, sottotitolati in ita-liano, per creare momenti positivi di svago e di incontro per tutti icittadini di Savigliano e che avverrà nei mesi di novembre e di-

cembre. Complimenti, tanti tanti, ai tre componenti della compa-gnia “Karibù Kenya Acrobats” che prima di lasciare Savigliano cihanno raccontato che si sono buttati in questa esperienza dall’etàdi otto anni e che «Abbiamo iniziato allenandoci sulle spiagge in Ke-nya, inventando i numeri e provandoli finchè non ci riuscivanoperfettamente. È una bellissima soddisfazione sentire il calore delpubblico... e per noi anche molto divertente!». Tratto Corriere di Sa-vigliano. Miriam Gazzano

TEMPO AMICO DI CEVAL'associazione Tempo Amico di Ceva, sodalizio di ispirazionecristiana che si prefigge di organizzare attività in aiuto di personesole e anziane nonchè di impegnare il tempo libero degli over 60,ricerca nuovi volontari.Il direttivo lancia un appello per ricercare nuove persone per ef-fettuare i servizi del Tempo Amico."Abbiamo bisogno - spiega il presidente Piergiuseppe Colombo -del tuo sostegno in tempo come volontario e in offerte come so-stenitore. I nostri servizi riguardano l'accompagnamento con au-to per terapie, visite mediche, pratiche presso uffici, spese, consegnaa domicilio di medicinali e spesa, monitoraggio telefonico e visi-te di compagnia come contrasto alla solitudine".Per info 0174.722941.

Fra le tante iniziative che il Circolo di Alice si è proposto vi èquello di dar vita anche ad incontri di conoscenza e dialogo sutematiche varie. In alcuni casi si tratta di incontri culturali, let-terari, storici, scientifici, in altri di appuntamenti che stimola-no la riflessione e fanno compiere ai partecipanti nuovi percorsidi crescita personale e di relazioni sociali. Gli incontri, comeè noto, privilegiano gli associati colpiti da ictus verso i quali siindirizzano stimoli e motivazioni che li aiutino, da una parte,a riscoprire il proprio diverso potenziale e, dall’altra, a condi-videre nuovi interessi, ad imparare a lavorare in gruppo in uncontesto sociale di relazioni interpersonali dirette. La funzio-ne del Circolo, però, proprio perché intende finalizzare le sueattività al recupero di rapporti sociali, per restituire alle perso-ne colpite da ictus responsabilità e protagonismo superando ilruolo di “paziente”, allarga l’ambito di partecipazione a quan-ti hanno piacere di ascoltare, conoscere, imparare, dialogare.Ed è per questo che, fino ad oggi, alle iniziative che il Circo-lo di Alice ha organizzato nel corso del 2012 hanno aderito cen-tinaia di persone, provenienti da tanti comuni dell’hinterlandche, con la loro presenza e disponibilità, hanno consentito aipazienti la coltivazione di amicizie, di interessi e di rapporti so-ciali, a convivere con gli esiti della disabilità permanente, adabbandonare i sentimenti di imbarazzo per le conseguenzedell’ictus. Tutte le iniziative hanno avuto un notevole successodi partecipazione. La programmazione dell’attività 2013 pre-vede, fin dal mese di gennaio, una serie di appuntamenti (corsi di Qi Gong e di musicoterapia) mentre dal mese di feb-braio verrà avviato un corso “di creatività”, che avrà come te-ma “L’Amore” proponendosi come momento di incontro allascoperta delle emozioni e delle sensazioni legate al positivo edalla valorizzazione dei vissuti. L’amore è l’energia più poten-te dell’universo, l’unica in grado di sciogliere blocchi, di risa-nare corpo, mente e spirito perché è l’unica che ci fa

sperimentare l’autentico “star bene” con tutto ciò che ci cir-conda. E’ una forza che aiuta, che insegna e che nutre e può ma-nifestarsi sotto forma di affinità che permette vibrazioniall’unisono tra le persone; oppure sotto forma di carezze, ge-sti, parole o azioni affettuose che servono a stabilire legami conaltre persone. L’amore spinge a realizzare ciò che si ha inmente e a mettersi in contatto con il grande atto creativo, lo stes-so che ha dato vita all’universo. Dall’amore nasce il bisogno dicreare e di dar vita in tutti i modi ed è dal bisogno di esprimeresé stessi nel mondo che prende vita la creatività individuale. Lacreatività e l’amore sono anche un tentativo di mettere ordine,di dare senso e di trovare dentro di sé una risposta alla dico-tomia tra creazione e distruzione, tra caos e ordine: tuttavia, so-lo se sono presenti entrambi l’uomo può dirsi “creativo e vitalee, come tale, in grado di generare amore”. Per questo la crea-tività può essere anche considerata una forma di “cura” esat-tamente come lo è l’amore. Riuscire ad esprimere ciò che èracchiuso all’interno offre la possibilità di liberare la sofferen-za e di darle un nuovo corso che può portare al benessere. Ilprogetto è realizzato con il contributo del Fondo speciale peril Volontariato in Piemonte – Centro di Servizio Società Solidaledella Provincia di Cuneo. Le lezioni saranno svolte dal prof.Alessandro Tonietta, docente di scuola secondaria di primogrado, esperto d’arte e coordinatore di corsi di creatività. Gliobiettivi: aiutare a comprendere se stessi in modo creativo enon invasivo, imparare a rilassarsi attraverso l’utilizzo di stru-menti creativi, cercare di far emergere le emozioni e le sensa-zioni utilizzando tutti i sensi. Le date: 7 febbraio 2013“L’Amore”, 14 febbraio “L’Amore per noi stessi”, 21 febbraio“L’Amore per gli altri”, il 28 febbraio - “L’Amore per la natura”.Le prenotazioni dovranno pervenire entro e non oltre il 15gennaio 2013 telefonando ai numeri 340 7058200 opp. 3487600058 – sempre ore serali.

A FEBBRAIO CORSO DI CREATIVITA’DI ALICE ONLUS

dalle ASSOCIAZIONI

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MUSICA, COMICITÀ E… SOLIDARIETÀSabato 8 dicembre al Teatro Toselli serata dibeneficenza dell’associazione Noi con voiper continuare a vivereSabato 8 dicembre al Teatro Toselli di Cuneo si è svolta una sera-ta di musica e comicità organizzata dall’associazione Noi convoi per continuare a vivere in collaborazione con il Centro Servi-zi volontariato Società Solidale. Protagonisti della serata FabioMassano e Marco Carena.La serata vuole promuovere l’Associazione Noi con voi per con-tinuare a vivere e sensibilizzare il pubblico al grande progetto a cuilavora dal 2008, che prevede la realizzazione di una struttura perpazienti con malattie genetiche, degenerative e rare. La strutturasarà un punto di sostegno per pazienti e per la loro gestione da par-te delle famiglie. “In Provincia di Cuneo – spiega la Presidente del-l’associazione Silvana Beccaria – si contano 2753 casi di patologierare e su tutto il territorio piemontese è grande la necessità di dif-fondere le conoscenze relative a queste malattie. È di vitale im-portanza avere una struttura organizzata capace di sostenere in ognifase il percorso di ogni paziente perché il trattamento precoceper queste malattie, comporta significative differenze nell’evolu-zione della stessa.” Dal 2008 l’Associazione collabora con enti pub-blici, sanitari, sociali e privati e con esperti di vario settore perindividuare le necessità dei pazienti e dei loro familiari. Dallasua costituzione inoltre è stato portato avanti un incessante lavo-ro con le autorità sanitarie locali e regionali per mantenere un per-corso atto a offrire risposte concrete. L’ingresso alla serata è a offertalibera, l’incasso sarà interamente devoluto a sostegno del proget-to dell’associazione a favore delle malattie rare.

SALE IL NUMERO DI VOLONTARIDELLA SQUADRA AIB DI PRIEROSale a 17 il numero dei volontari della squadra. Nei giorni scor-si la squadra A.I.B. di Priero ha incrementato il numero dei socigrazie all’ adesione di Vincenzo Masarà, un volontario prove-niente da Fossano, e al volontario Avoledo Marco che ha recen-temente sostenuto il corso B diventando così a tutti gli effetti unvolontario operativo. La squadra può così ora contare su 11 vo-lontari effettivi rispetto ai 17 complessivi. Il caposquadra Marsi-glio Giovanni ricorda a tutti coloro che hanno i requisiti di idoneitàpsico-fisica e un’ età compresa tra i 18 e i 60 anni possono ade-rire all’A.I.B. di Priero per affiancare il Corpo Forestale dello Sta-to nelle attività di prevenzione e di lotta attiva contro gli incendiboschivi e per intervenire in caso di calamità naturali come vo-

lontario di ProtezioneCivile. Chiunque fosseinteressato può con-tattare direttamente ilCaposquadra al nu-mero 335/5352890oppure mandare unamail all’ [email protected]. Intanto in que-sti giorni il CorpoAntincendi Boschividella Regione Pie-monte ha assegnatoalla squadra A.I.B. di

Priero un nuovo modulo antincendio in sostituzione di quello indotazione ormai obsoleto. “ Il nuovo modulo, commenta il ca-posquadra, permetterà alla squadra di operare in modo miglioree garantire così un servizio ancor più efficiente di quanto non losia già attualmente. Ringrazio, infine, tutti i quadri del Corpo chesi sono attivati in modo da per mettere alla squadra di avere in do-tazione il nuovo modulo antincendio.“

“UN GESTO DI SOLIDARIETA’”:l’appello dell’associazione ArcobalenoL’Associazione Arcobaleno organizza “Un gesto di solidarie-tà”. Facciamo appello allo spirito di solidarietà dei concittadini,delle aziende, delle Associazioni e delle Società sportive delterritorio per una raccolta di indumenti maschili tute, felpe,pantaloni e maglie, accappatoi e asciugamani, scarpe e ciabat-te, sacche e borse per alleviare le condizioni dei detenuti del Car-cere di Alba privi di mezzi che non possono contare su alcunaiuto da parte delle famiglie. Il materiale, nuovo o usato (lava-to e in buone condizioni) potrà essere consegnato presso il Cen-tro di Prima Accoglienza in via Pola 12 a Alba dal lunedì alvenerdì dalle 9 alle 13 (telefono 0173.440490 ref. Fernanda).

PEDIATRIA DI SAVIGLIANO,L’ABIO ARREDA LA SALA GIOCHIUna nuova sala giochi completamente arredata. E’ il regalo chel’ABIO (Associazione Bambino in Ospedale) sede di Saviglianoha donato alla Pediatria dell’ospedale SS. Annunziata. Spiega Lui-gi Besenzon, direttore della Pediatria e del dipartimento Mater-no Infantile dell’Asl CN1: “L’ABIO aveva già contribuito per lasala giochi alcuni anni fa; oggi, in tempi difficili per tutti, si di-mostrano ancora una volta vicini a noi e li voglio ringraziare per-ché di solito si finisce sempre per dimenticare di riconoscere ciòche fa a chi è sempre presente.”In effetti l’ABIO Savigliano opera presso il SS. Annunziata dal-la nascita, il 1997, garantendo la presenza di volontari dal lunedìal sabato dalle 15 alle 17.30. La presidente Elena Bottero: “In Ita-lia le sedi sono 67, con 5 mila volontari, a Savigliano contiamo43 tra soci e volontari. Il nostro compito è quello di accoglierei bambini, aiutarli attraverso il gioco a superare l’impatto con unambiente sconosciuto. I nostri volontari sostengono anche i ge-nitori: li ascoltano, forniscono loro informazioni sull’ospedale esi prendono cura del bambino, in caso di loro assenza.”Chi desidera diventare socio ABIO deve frequentare un corso diformazione (riferimenti 338 4583167, o [email protected]). Info su www.abio.org.

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Stroke Alliance for Europe, Safe, è l’ente al quale aderiscono leassociazioni per la lotta all’ictus di tutta Europa. Essa si prefiggelo scopo di ridurre sensibilmente il numero di ictus in tutte le na-zioni e creare le condizioni affinché tutti coloro che ne vengo-no colpiti ricevano l’aiuto e l’assistenza necessari. Safe si impegna,quindi, in attività quali organizzazione di campagne di sensibi-lizzazione, formazione e sviluppo della ricerca, che contribui-scano all’avanzamento della prevenzione dell’ictus ed almiglioramento della qualità della vita di chi sopravvive all’ictus,delle loro famiglie e degli operatori sanitari. Ogni anno svolge unConvegno in una città europea; quest’anno si è tenuto a Barcel-lona dal 7 al 10 novembre 2012. ALICe Italia ha delegato arappresentarla il presidente ed il vice di ALICe Cuneo Onlus,Giuseppe Bonatto e Gianfranco Falco. “ALICe Italia ha voluto pre-miare l’associazione cuneese- dichiara il presidente Bonatto – perle molteplici iniziative che svolge, da anni, nella provincia di Cu-neo sia nel campo della prevenzione che nell’assistenza allepersone colpite da ictus. E’ stata per noi un’importante occasio-ne per illustrare la nostra attività ai colleghi degli altri paesi eu-ropei e, contemporaneamente, apprendere quanto da lororealizzato. Ma è stata anche un’importante vetrina internazionaleper richiedere con forza alle istituzioni comunitarie ed ai Governi,in primis a quello italiano, di implementare negli ospedali leunità specializzate anti-ictus nelle quali sia possibile erogare as-sistenza e riabilitazione di ottima qualità, di migliorare la dispo-nibilità della riabilitazione di breve e di lungo termine perconsentire ai sopravvissuti a ictus di accedere ad un’assistenza de-

terminante ai fini della qualità della vita”.“L’esperienza che abbiamo fatto in questi anni a livello provin-ciale e nazionale- integra il vicepresidente Falco- ci ha fattocomprendere quanto sia importante disporre di strutture in gra-do di poter contare su logopedisti, terapisti, psicologi e servizi disupporto per la famiglia, tutti elementi che aiutano a recuperarela qualità della vita dei sopravvissuti ad ictus. Illustreremo a Bar-cellona la nostra esperienza del Circolo di ALICe, un servizio cheabbiamo aperto quest’anno, con il prezioso sostegno del CSV pro-vinciale e del Comune di Borgo San Dalmazzo, un esempioconcreto di attività post-ictus, finalizzata a far coltivare amicizie,interessi e rapporti sociali, a convivere con gli esiti della disabi-lità permanente, ad abbandonare i sentimenti di imbarazzo perle conseguenze dell’ictus, ad aumentare il senso di autostima, diautoefficacia, delle proprie capacità e potenzialità positive e,non ultimo, a consentire un piccolo sollievo alle famiglie”.“Andremo a Barcellona a dire che è indispensabile – conclude ilpresidente Bonatto – che i governi garantiscano il miglioramen-to della transizione dall’ospedale all’assistenza a domicilio, coninformazioni complete, assistenza durante la dimissione dal-l’ospedale, formazione e supporto agli addetti all’assistenza adomicilio ed un’assistenza adeguata per l’adattamento del pa-ziente alla nuova condizione. Abbiamo chiesto, infine, che i go-verni europei destinino risorse appropriate per garantire unadeguato sostegno finanziario per le famiglie e gli individui col-piti dall’ictus ed a fornire assistenza per il ritorno ad un’occu-pazione dignitosa”

L’ASSOCIAZIONE ALICE ONLUS A BARCELLONA AL CONGRESSO EUROPEO SULL’ICTUS

IERI E OGGI A CENTALLO

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“La carità un tempo era una pianta viva. Oggi ci sembra un concettoobsoleto. Non è così: ripercorrendo la storia della comunità diCentallo abbiamo tanti insegnamenti a cui attingere”.Sono le parole di Oreste Giraudo, uno degli autori del volume “Farbene e fare del bene” presentato sabato 17 novembre al San Camillo.Sintetizzano in modo efficace il tema della giornata, organizzata dadiverse associazioni cittadine, sotto l’egida del Centro servizi per ilvolontariato, e incentrata sulla beneficenza a Centallo.La sede dell’incontro non era casuale, alla luce delle attuali difficoltàeconomiche del San Camillo, nato e cresciuto grazie a lasciti edonazioni di tanti benefattori: una generosità antica, che negli ul-timi anni è andata un po’ a morire e di cui il vecchio “Ospedale”avrebbe di nuovo un gran bisogno.“Far bene e far del bene” è un’opera realizzata a più mani da Pao-lo Riberi (che ha ripercorso “in pillole” la storia del San Camillo),Oreste Giraudo (che ne ha messo in luce gli aspetti architettonici)e Giovanni Cornaglia (che ha approfondito le vicende degli istitu-ti per l’infanzia e la gioventù, soffermandosi sulla figura di monsi-gnor Carlo Perucchetti, fondatore dell’orfanotrofio). È di Centalloviva, invece, il capitolo su Giuseppe Duelli e sulla “beneficenza cheinsegna un lavoro”. Hanno fornito il loro prezioso contributo ancheMichele Marengo per gli studi architettonici, Gabriele Giordanaper la parte grafica, Ivano Giuliano e Francesco Fanti per le foto-grafie, Anna Amerio per gli studi sulle Confraternite.Il volume è stato stampato a cura del Centro servizi per il volonta-riato ed è stato distribuito a tutti i presenti. Chi ne volesse una co-pia deve rivolgersi a Centallo viva.Gli autori sono intervenuti durante il convegno del mattino insiemeal presidente del Csv Giorgio Groppo, allo scrittore e giornalista Gior-

gio Aimetti e al direttore della biblioteca del Seminario di Cuneo donGianmichele Gazzola. Era presente anche il sindaco Antonio Pa-nero che ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale. I ragazzidella Scuola media, guidati dall’insegnante Daniela Brignone, han-no curato gli intermezzi musicali.A seguire, gli invitati hanno condiviso il pranzo con ospiti e volontariall’interno del San Camillo (un momento conviviale “autogestito”per non gravare sulle casse dell’Istituto). Nel pomeriggio, una rap-presentanza del San Camillo, con il presidente del Collegio com-missariale Mauro Cavallo e il direttore Tatiana Fenoglio, ha resoomaggio al cimitero alla tomba di Monsignor Perucchetti e a quel-la dei benefattori. Sempre al cimitero, è stata scoperta una lapide chericorda il fondatore dell’Istituto, l’abate Giovanni Antonio Massimino,e le benefattrici Tortalla e Botteri. Poi il ritorno in sede per la mes-sa celebrata dal vicario della Diocesi, monsignor Derio Olivero, condon Carlo Musso e don Giovanni Quaranta, e il gran finale con vinbrulè e caldarroste preparate dagli Alpini e l’apprezzatissima esi-bizione del gruppo folk “Amis ‘d la Madlena”.

Fabrizio Bonardo

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LE MANIFESTAZIONI PER CELEBRARELA NASCITA DI ASCANIO SOBRERONel mese di ottobre Cavallermaggiore ha celebrato il bicentenariodella nascita di Ascanio Sobrero, inventore della nitroglicerina, unodei più importanti scienziati dell’800, nato a Casale Monferratonel 1812, morto a Torino nel 1888, profondamente legato a Ca-vallermaggiore, luogo di origine della sua famiglia, dove trascorselunghi periodi nella casa di via del Santuario e nel cui cimitero è se-polto.Le manifestazioni, organizzate dall’Associazione Amici della Bi-blioteca e dal Comitato Ascanio Sobrero 1812/2012 con il contri-buto del CSV – Società Solidale ed il patrocinio del Comune diCavallermaggiore e dell’Accademia delle Scienze di Torino, hannoriscosso un notevole successo.Si è partiti venerdì 5 ottobre con un’interessante serata dove sonostati presentati il libro di Paola Maria Delpiano “Alla scoperta del-la dinamite Nobel” ed il docufilm “Ascanio Sobrero – I mille voltidi un genio”, curato da Valerio Costanzia e Roberto Montan.Il primo è un viaggio fra storia ed archeologia industriale, dove lafigura di Sobrero si colloca in un contesto europeo in cui si muo-vono figure come Alfred Nobel, inventore della dinamite, impren-ditore e mecenate e Berta Von Suttner, pacifista in un mondo sull’orlodel baratro della prima guerra mondiale.Il secondo, prodotto grazie al contributo della Fondazione CRT, èstato realizzato con la testimonianza di molte delle persone che inquesti anni hanno dedicato tempo e passione “Alla scoperta diAscanio Sobrero”, per riprendere il titolo del libro di GiuseppeGarbarino, che dagli anni ottanta alla morte si dedicò con passio-ne alla valorizzazione della sua figura. “I mille volti di un genio” hacostituito anche il leit motiv di queste celebrazioni, dove si è cer-cato di far conoscere Ascanio Sobrero non solo come grande chi-mico, ma anche come agronomo, medico, ecologo edamministratore pubblico, nonché uomo di elevati valori civili emorali.Giovedì 11 ottobre gli alunni della Scuola Primaria “Ascanio So-brero” di Cavallermaggiore sono stati coinvolti in “intriganti labo-ratori di chimica” (come li ha definiti il Dirigente Scolastico prof.Paolo Groppo) curati da MAD Science.Sabato 13 ottobre un convegno storico-scientifico ha visto la pre-sentazione di importanti contributi alla conoscenza ed alla valo-rizzazione di Ascanio Sobrero: il Sindaco di Cavallermaggiore cav.Antonio Parodi ha aperto i lavori; il prof. Ermanno Barni, professo-re emerito dell’Università di Torino, con un’interessate e vivace le-zione di chimica, ha inquadrato l’ambito scientifico delle scopertedi Sobrero; il prof. Sergio Soave, Sindaco di Savigliano, ha traccia-to un ricordo di Giuseppe Garbarino, ricco di flash personali, cheha commosso il pubblico; il prof. Dino Carpanetto dell’Universitàdi Torino ha collocato Sobrero nel contesto accademico e cultura-le del suo tempo; il giovane storico cavallermaggiorese Carlo Bovoloha raccontato le vicende del monumento, oggi nelParco del Valentino a Torino, che un secolo fa fu unodei momenti centrali delle celebrazioni per il cen-tenario della nascita. Dopo la pausa caffè i lavori so-no ripresi con un excursus, curato dai casalesi prof.Dionigi Roggero e Luigi Angelino (quest’ultimo di-rettore de’ “Il Monferrato”, storico bisettimanale diCasale Monferrato e del suo territorio) sugli annigiovanili; quindi una dotta relazione del prof. Gian-luigi Bruzzone sui rapporti fra Sobrero e Selmi, in-teressante figura di scienziato e uomo delRisorgimento; il dott. Alberto Bersani del Centro

Studi Giovanni Giolitti di Dronero ha tracciato un interessante pro-filo di Rosa Sobrero Giolitti, nipote di Ascanio e moglie dello stati-sta, una vera e propria first lady di famiglia; l’arch. Paola MariaDelpiano ha ripreso i temi di archeologia industriale sul Dinamiti-ficio Nobel di Avigliana, senza tralasciare il ricordo delle tante vit-time dei drammatici incidenti di quelle lavorazioni così a rischio;il sign. Piermario Camosso dell’Associazione Amici di Aviglianaha tracciato una storia del Dinamitificio attraverso i volumi della suabiblioteca. Un messaggio del prof. Gaetano Di Modica, che in tut-ti questi anni è stato il tramite fra il volontariato cavallermaggiore-se ed il mondo accademico e scientifico torinese, ha concluso lepresentazioni, prima che il prof. Barni chiudesse i lavori anche a no-me dell’Accademia delle Scienze.Nel pomeriggio una vera chicca ha allietato il numerosissimo pub-blico presente: l’apertura della casa e del giardino di via del San-tuario, dove il tempo sembra essersi fermato all’epoca in cui, inestate, vi passava la “villeggiatura” Ascanio Sobrero ed il gigante-sco cipresso calvo, oggi uno degli alberi monumentali del Pie-monte, è la testimonianza vivente di chi, circa 150 anni fa, lopiantò. Dopo l’omaggio alla tomba, il pubblico si è spostato pres-so l’Ala Comunale, dove la Signora Pucci Zublena Bocchiotti, bi-snipote di Ascanio Sobrero, ha inaugurato la bella mostradocumentaria (allestita anche con il supporto della BCC - Banca diCherasco) ricca di libri, manoscritti e fotografie, visitata nei giornisuccessivi da studenti, studiosi, appassionati e curiosi.Per il gruppo di volontari che per oltre sei mesi ha lavorato nei lo-cali della Biblioteca Civica una grande soddisfazione per i riscon-tri di pubblico e di critica che hanno avuto le celebrazioni, per ilricco patrimonio documentale raccolto che arricchirà il FondoAscanio Sobrero presso la stessa Biblioteca Civica, per i rapporti in-trecciati con studiosi ed appassionati, per i rapporti di collaborazioneche si sono instaurati con altre Associazioni di volontariato cultu-rale come il Centro Studi Giovanni Giolitti di Dronero e gli Amicidi Avigliana, premessa di future collaborazioni. E, non ultimo, lo spi-rito che si è creato nel gruppo di lavoro (quest’ultimo esteso alle fa-miglie Zublena-Bocchiotti e Bollini Marchisio della Predosa,discendenti diretti di Ascanio Sobrero), che ci ha visto trattare ar-gomenti che poteva apparire noiosi e polverosi in uno spirito di sim-patica ed aperta collaborazione.Un grazie a tutti ed un arrivederci per future attività!Gli Amici della Biblioteca ed il Comitato Ascanio Sobrero1812/2012:Mauro Alocco, Domenico Bocchiotti, Giuseppe Bollini Marchisiodella Predosa, Carlo Bovolo, Lino Capello, Matteo Chiavassa, Giu-seppe Cigna, Valerio Costanzia, Marita Curiotto, Giampiero Dab-bene, Margherita Garbarino, Silvio Grande, Violetta Lamberti Longo,Marco Leone, Dario Milano, Roberto Montan, Simone Oraldi, Pao-lo Panero, Valentino Piacenza, Domenico Racca, Ferdinando So-brero, Giuseppina Zublena Bocchiotti

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Questo il titolo del Convegno che il Club Unesco di Cuneo incollaborazione con il Centro Servizi Volontariato Società Solidalee con la S.I.O.I. Societa’ Italiana per l’ORGANIZZAZIONE INTER-NAZIONALE (Sezione Piemonte Valle d’Aosta) ha organizzato ve-nerdì 23 novembre nel Salone d’onore del Palazzo MunicipaleVia Roma 28 Cuneo. Il Club Unesco di Cuneo, costituito nel 1962,primo di tutti i Club Unesco Italiani, Socio Fondatore della Fede-razione Italiana Club Unesco, pone il convegno a conclusione del-le celebrazioni per il suo cinquantenario di fondazione, per ricordarel’ininterrotta attivita’ educativa in favore della gioventu’ studentescasecondo gli ideali dell’Unesco. Il convegno aveva le seguenti fina-lità: illustrare i compiti le funzioni, le realizzazioni dell’UNESCO,che e’ la piu’ nota ed apprezzata di tutte le agenzie internazionalidell’Onu nel campo della educazione, della cultura e della scien-

za. La crisi economica, politica, finanziaria in corso ha inferto un du-ro colpo alla gestione dei programmi dell’UNESCO ma non hacompromesso il prestigio di cui gode per la validita’ e serieta’ del-la sua azione. La richiesta mondiale dell’UNESCO e’ in continuo au-mento.Il convegno era rivolto agli studenti delle Facolta’ universitarie edegli istituti Secondari Superiori di Cuneo e del Piemonte affinche’concorrano al superamento della attuale fase di crisi e l’ UNESCOcontinui a svolgere la sua indispensabile funzione propositiva eculturale nell’ambito internazionale.L’Organizzazione scientifica del Convegno e’ stata assunta dallaS.I.O.I.: il Comune di Cuneo ha offerto la prestigiosa sede del Saloned’onore, le Fondazioni bancarie CRT e CRC assicurano il sostegnofinanziario.

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UNESCO:Quale è il suo ruolo di fronte alle problematiche della comunità internazionale?

Fortemente voluto dal Presidente AIDO Regionale Valter Mione egrazie al supporto operativo ed organizzativo del Consigliere AIDORegionale Mauro Cortassa unitamente al Presidente Provinciale AI-DO Gianfranco Vergnano, a Bra si è concretizzato un corso che haportato nella città di Slow Food e del beato Cottolengo i dirigenti del-le sezioni provinciali piemontesi a ritrovarsi per aggiornarsi sulle prin-cipali tematiche gestionali, legali e dispositive per gestire l'AIDO inmodo corretto, ma ancorpiù professionale."Oggi più che mai non possiamo essere degli sprovveduti e dob-biamo una volta di più operare ed agire professionalmente senza sìperdere di vista il concetto di volontariato, ma svolgere l'attività chene consegue in modo preparato e competente, da qui il corso cheBra ha saputo ben accogliere e coordinare e dove i tanti dirigenti pie-montesi presenti di certo hanno potuto recepire ed apprendere cri-teri importanti e fondamentali per la gestione delle realtà provincialied a cascata di quelle territoriali" - dice con sana determinazione ecarica umana il Presidente Regionale AIDO Walter Mione ."Nell'esser riconoscenti all'amministrazione comunale per averconcesso all'AIDO Gruppo di Bra l'uso dei locali del Polifunzionale"G. Arpino" Sala Conferenze, siamo davvero lieti e soddisfatti nel-l'aver ospitato a Bra questo corso di aggiornamento che permette-rà in futuro una più sana e saggia impostazione delle attività legateall'AIDO ed al reclutamento di nuove adesioni. - aggiunge con fo-ga e convincimento il Consigliere Regionale AIDO Mauro Cortas-sa."La nostra provincia che vanta ben 25 gruppi AIDO comunali at-

tivi non poteva non accogliere e per certi versi stimolare la svol-gimento di questo corso nel cuneese e nel dettaglio a Bra che in-dubbiamente stà svolgendo sul territorio un ottimo lavoro didiffusione ed informazione dei principi chiave dell'AIDO" - di-chiara Gianfranco Vergnano, vulcanico Presidente Sezione Pro-vinciale di Cuneo Gianfranco Vergnano che aggiunge - "la SezioneProvinciale AIDO di Cuneo stà uscendo da un periodo non del tut-to positivo e la scelta del Presidente Mione di svolgere il corso nel-la nostra bella "granda" è di certo motivo non solo di soddisfazione,ma ancorpiù di sprono per proseguire e portare a termine tuttauna serie di "incombenze" che purtroppo in passato non son stateconcretizzate, ma che con la legislatura attuale non si può e nonsi deve più trascurare e che indubbiamente grazie all'aggiorna-mento braidese porterà il gruppodirigente ad un comportamen-to decisamente qualificato e pro-fessionale".All'evento braidese era presenteil Sindaco della Città di Bra Bru-na Sibille, il Consigliere Nazio-nale AIDO Graziella Giani, ilDott. Riccardo Bosco Coordina-tore Regionale delle donazioni,buona parte del direttivo regio-nale AIDO e diversi Consiglieridell'AIDO Gruppo di Bra.

A BRA IL CORSO REGIONALE DIRIGENTI AIDOUNA FOLTA DELEGAZIONE PIEMONTESE PRESENTE ALL'AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Il Centro culturale don Mario Destefanis organizza per il periodonatalizio due mostre. Una è “Un nonno per amico”, la quinta edi-zione della mostra di disegni fatta dai bambini. I piccoli hanno rac-contato attraverso disegni la storia di un nonno o di una nonnaspeciali che hanno accompagnato loro durante l’infanzia. Un ri-cordo, un momento speciale, un’avventura, un viaggio e un giocopossono essere uno degli spunti per scatenare fantasia e matitecolorate. La mostra è visitabile dal 24 dicembre al 6 gennaio. I di-

segni andranno consegnati presso i locali del Centro Culturalepresso la biblioteca nei giorni 21 e 22 dicembre dalle 14 alle 18.Per informazioni 338. 1777448. Sempre nello stesso periodo è vi-sitabile la quinta “Mostra dei Presepi”; per l’allestimento ogni par-tecipante ha a disposizione uno spazio di 100 cm per 60. Si pregadi montare il presepio su una tavola di multistrato compensato o la-minato. Anche per i presepi la consegna dovrà avvenire il 21 e 22dicembre con lo stesso orario.

LE MOSTRE DI NATALE DEL CENTRO CULTURALE DON MARIO DESTEFANIS

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L’AVIS DI BRA E ROBIN HOODSiamo in Inghilterra, anno 1191: il sovrano inglese Riccardo, detto"Cuor di Leone", viene fatto prigioniero in Terra Santa durante le Cro-ciate. In sua assenza, suo fratello Giovanni Senzaterra, l’ambizio-sa e “terribile” Arianna Aprile, assume la reggenza della nazione einstaura un regime di potere assoluto da parte dei ricchi e dei no-bili, i quali soverchiano la gente comune con le tasse e con la loroprepotenza. Robin Hood, il capo dei ribelli, interpretato da uno spa-valdo Stefano Tatti, giura fedeltà al re Riccardo insieme ai suoicompagni, e muove una lotta spietata contro l'usurpatore Giovan-ni e il malevolo sceriffo di Nottingham, l’impietoso ma buffo FabioSiccardi. Con l'aiuto dei fedeli Little John, Will Scarlet e frate Tuck,l'impavido arciere sottopone a frequenti attacchi l'esercito e gliesattori delle tasse, rubando loro il denaro e restituendolo alla po-polazione. Lady Marian, la dama privata del re, interpretata da unadolce Marta Salvagno, si innamora di Robin, ma durante un torneoper arcieri, Robin viene catturato e condannato a morte per alto tra-dimento alla Corona reale, ma riesce a evadere prima che venga ese-guita la sentenza. Nel frattempo il re Riccardo torna in Inghilterra in

gran segreto e fa arrestare Giovanni, che viene imprigionato. RobinHood ottiene il titolo di conte e il permesso di sposare Lady Marian.Questa, in estrema sintesi, la trama dello spettacolo teatrale “ La Sto-ria quasi vera di Robin Hood”, messo in scena da oltre 70 attori, bal-lerini e musicisti, sabato 10 novembre al Polifunzionale Arpino diBra di fronte ad oltre 200 spettatori, tra cui tantissimi bambini. Sot-to la regia di Arturo D’Aniello, si sono esibiti in una rivisitazione delcapolavoro della Walt Disney attraverso un “viaggio fantastico” diquasi tre ore. I ragazzi provenienti dalle diverse realtà oratorialidella Diocesi di Cuneo, coordinati da Don Gabriele Mecca, hannosaputo creare uno spettacolo vivace, accattivante, coinvolgentecon bellissime scenografie, mirabili costumi e coinvolgenti musichesuonate e cantate rigorosamente dal vivo. Lo spettacolo è stato rea-lizzato in collaborazione con l’Avis Bra e con il sostegno dellaBanca di Credito Cooperativo di Cherasco. Sono intervenuti edhanno assistito allo spettacolo l’Assessore alle Politiche Sociali edal Bilancio, Gianni Fogliato, l’Assessore ai Lavori Pubblici, LucianoMessa ed il Vice Direttore della Banca di Cherasco, Giovanni Ga-resio.

Stefania Cassine

L’ANTEAS E I GIOVANIL’Associazione A.N.T.E.A.S. (Associazione Nazionale Tutte le Età At-tiva per la Solidarietà) è promossa dagli anziani F.N.P. (Federazio-ne Nazionale Pensionati) ma aperta all’incontro con i giovani econ tutti coloro che condividono l’impegno della solidarietà civilee solidale. A livello nazionale è nata nell’aprile del 1996. In provinciadi Cuneo abbiamo cominciato l’attività due anni dopo, nella pri-mavera del 1998. Siamo ora 137 Soci, la metà di questi sono atti-vi. Il nostro impegno sul territorio è nella solidarietà verso le personeche hanno bisogno di attenzione per la salute, per la solitudine e perquesto ci attiviamo anche con i trasporti sociali. Siamo inoltre pre-senti in 74 Case di Riposo della Provincia. Facciamo oltre 200 in-trattenimenti di tipo musicale con canzoni dei tempi passati, conrecite e comicità che interessano una platea di circa 5.000 ospiti ognianno. Questo tipo di attività è molto apprezzato e richiesto. Stiamoattivando un ambulatorio infermieristico in Cuneo in viale Angeli 9,per misurare la pressione ed esami vari.Nella frazione di Spinetta di Cuneo siamo presenti con il doposcuolaper le elementari. Cerchiamo Soci sostenitori e volontari. Potete tro-varci al mattino dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle 11,30 in viaCascina Colombaro 33 – 12100 Cuneo – tel. 0171 321070 – fax0171 321065 – mail [email protected]: Alba 0173 363327 – Bra 0172 425601 – Ceva 0174722430 – Fossano 0172 62434 – Mondovì 0174 42259 – Saluzzo0175 41292 – Savigliano 0172 31501.

ANTEAS CuneoFrancesco Enria

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SPETTACOLO AL TOSELLISabato 3 Novembre alle ore 21.15, al Teatro Toselli di Cuneo l'As-sociazione Fiori sulla luna, in collaborazione con le AssociazioniGenitori Pro Handicap, Abio e Centro Servizi per il Volontaria-to Società Solidale, ha organizzato lo spettacolo 2Napoli - Pa-rigi, istantanee di viaggio tra sonorità e narrazione". Laperformance è presentata dalla compagnia teatrale di MondovìCanzon&Teatro. La serata è stata a ingresso libero.

NATALE DI SOLIDARIETÀ.SPETTACOLI MUSICALI NATALIZI 2012Sabato 17 novembre sono partire le iniziative di intratteni-mento solidale natalizio organizzate dalla nostra Associazione.Per questo Natale abbiamo organizzato uno speciale spettaco-lo dedicato a tutta la famiglia in compagnia di Luigi d'Alba il no-to menestrello del canto popolare e della solidarietà, l'artistaalbese intratterrà i presenti, interagendo direttamente con loro,in un happening unico ricco di umanità, condivisione ed ami-cizia. Lo spettacolo si rivolge a tutta la famiglia. I nonni trove-ranno le più belle melodie dei ricordi, i più giovani potrannoballare al ritmo de "La Zanzara" la canzone di Luigi d'Alba chesta ottenendo grandi consensi a livello nazionale. In tutte le lo-calità l'ingresso sarà libero gratuito. Gli appuntamenti termine-ranno con un rinfresco natalizio. Lo spettacolo è andato in scenaa Savigliano, Alba, Guarene, Asti, Torino, Piossasco; per infor-mazioni 333 2388266 mail: [email protected]

Vice presidente Presenza Amica Cris Gallo

UNA SERATA PER BEPPE FENOGLIOL'Associazione Centro Culturale San Giuseppe onlus e l'Asso-ciazione Giuseppe Girotti, Giusto tra le Nazioni, organizzanoMartedì 30 ottobre 2012, alle ore 21 Chiesa San Giuseppe di Al-ba Beppe Fenoglio e la televisione a cura di Edoardo Borra.Verranno proiettati filmati inediti e documentaristicisulla vita dello scrittore albese a ricordo del 90° anniversario del-la nascita e nel 68° anniversario dei 23 giorni della Città di Al-ba. L'ingresso è gratuito e libero a tutti.

I RAGAZZI DI BAGNASCOPER BORGHETTO DI VARADomenica 21 ottobre l’Associazione Ragazzi di Bagnasco con le Co-rali Unite di Bagnasco e Ceva, si è recata a Borghetto di Vara per in-contrare la popolazione colpita dall’alluvione 2011. La giornata èstata organizzata dal Comune e dalla Pro Loco del paese Ligure chesta lentamente ritornando alla normalità e ricostruendo le strutturedanneggiate. Con il supporto della Condotta locale di Slow Food èstato rimesso a nuovo “l’Orto in Condotta” gestito dal plesso sco-lastico locale, grazie anche ai fondi donati dai proventi ricavatidalla manifestazione Piccoli Chef Autunno 2011, organizzata dal-l’Associazione Ragazzi di Bagnasco e da una donazione della Co-rale.“E’ stata una bella giornata, iniziata con la celebrazione della Mes-sa, dice Fabio Roberi, Presidente dell’Associazione, ed è prosegui-ta con l’inaugurazione dell’Orto. Il pranzo è stato offerto dalla ProLoco locale ed è stato seguito dal concerto delle Corali Unite di Ba-gnasco e Ceva nel Vescovado del Comune di Brugnato. Ancorauna volta siamo stati insieme ed abbiamo condiviso obiettivi e spe-ranze di un futuro sereno e sicuro. Abbiamo portato in dono all’Ortoin Condotta 4 piante di mele (Carla e Runsé) fra le più antiche va-rietà del Piemonte, offerte gentilmente dal vivaio Vivalb di Alba. Lepiante saranno il simbolo di un’amicizia, nata in un momento di dif-ficoltà vissuto nel 1994 anche dalla popolazione di Bagnasco; spe-riamo che i nostri bambini possano mantenere vivo questo legame,avendo altre possibilità di incon-tro con i loro coetanei di queiPaesi.”L’Associazione desidera ringra-ziare le Amministrazioni Comu-nali di Borghetto di Vara eBrugnato, la Condotta Slow Fo-od Golfo dei Poeti, Cinque Terre,Val di Vara, Riviera Spezzina,l’Istituto Comprensivo Val di Va-ra e la Pro Loco Ponte Vecchiodi Borghetto di Vara. A quanto giàscritto dall’Associazione Ragazzidi Bagnasco, si uniscono le "Co-rali Unite di Bagnasco e Ceva".

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A.S.D. SPORTIAMO ONLUS IN SICILIAPER IL TORNEO NAZIONALE DI BASKINIl 12-13-14 ottobre la squadra Sportiamo – Bra di baskin hapartecipato al torneo nazionale indetto dalla regione Sicilia (zo-na territoriale di Siracusa- Noto), confrontandosi con vari grup-pi provenienti da altre città: Aosta, Rho, Cremona, Fano, Noto.I giocatori braidesi hanno affrontato le partite con entusiasmo e“grinta”. L’accoglienza calorosa ed ospitale, lo scenario splen-dido della città di Noto, l’amicizia creatasi tra i vari gruppi han-no contribuito a far vivere a tutti i partecipanti momenti diautentica aggregazione. Con 2 vittorie (applaudita e “sudata”quella riportata su Cremona, leader nazionale di questo inno-vativo sport) e 2 sconfitte(di soli 1 e 3 punti) gli atleti braidesi,guidati da Gaetano Filippone e Grazia Racca, si sono distinti ot-tenendo il plauso di tutti i partecipanti. Grandi trascinatori delgruppo: Emanuele Coltro, Francesca Gallio e il camaleontico Ser-gio Panero. Elenco giocatori: Cravero A.-Coltro E.-Barbero E.-Bri-zio I.-Esposito C.-Ferrero L.-Fissore A.-Fissore F.-GallioF.-Galvagno T.-Graglia M.-Panero S.-Scognamiglio S.-Sottimano

L. Splendido gioco il Bakin! Tutti hanno potuto mettersi in gio-co veramente, confrontandosi, emozionandosi, osservando chiha acquisito più esperienza e chi ha giocato con la forza del cuo-re. Sono stati momenti felici, per gente felice, che si stima sem-plicemente perchè ha scelto di giocare in questo magnificosport credendoci. Uno sport magico che è veramente per tutti,praticabile da tutti, senza se e senza ma, puro e libero da ognivincolo e da ogni vizio tipicamente “sportivo”, è veramente unmiracolo.

Asd Sportiamo onlus Bra

IL NUOVO SITO DELL’AVIS DI BRAHa una grafica essenziale, è semplice da uti-lizzare e immediato. Il sito della sezionebraidese dell’Avis (www.avisbra.it) è certa-mente uno strumento agevole, che permettea tutti i donatori che hanno anche solo unaminima dimestichezza con il computer dipoter effettuare, comodamente da casa pro-pria, la prenotazione della loro donazione.Come spiega il presidente Armando Verrua:“Quando la collaboratrice Stefania Cassineha proposto questo progetto, che poteva go-dere del finanziamento provinciale, il diret-tivo lo ha accolto di buon grado. Abbiamoaffidato il compito di realizzarlo al nostrogiovane donatore Emanuele Bossolasco, cheha creato uno strumento molto agile”. Il sitoweb – oltre ad annullare i tempi d’attesa perandare in sede e prenotare in segretaria il giorno e l’ora della pro-pria donazione – consente anche di inserire, oltre al pdf delnotiziario della sezione, anche le news dell’ultima ora e ag-giornamenti di informazioni in tempo reale. Aggiunge il creatoreEmanuele Bossolasco: “La prenotazione della donazione, che ri-chiede anche l’inserimento del numero della propria tesseraAvis per evitare scherzi di pessimo gusto, è molto semplice e ra-pida. Il donatore – che ha anche la possibilità di farsi calcolaredal Pc l’intervallo di tempo tra l’ultima donazione e la succes-siva – riceve poi una mail come pro-memoria, che deve ulte-riormente confermare (o che può utilizzare per disdire la suaprestazione, se indisposto) senza doversi recare in sede (a Bra,oppure Cervere o Narzole) fino al momento del prelievo”.Conclude il presidente Armando Verrua: “Mentre ringrazio l’as-sessore provinciale Roberto Russo, che ha seguito il nostro pro-getto che ci è stato totalmente finanziato dalla Provincia, ricordoa tutti i donatori che – oltre alla possibilità di usufruire del sito- funziona anche il solito metodo delle prenotazioni in segrete-ria”.

SANTA MESSA PER AVIS E FIDASIl 4 novembre al santuario della Madonna dei Fiori di Bra si è svol-ta la S.vMessa in ricordo dei donatori defunti delle AssociazioniAVIS e FIDAS.

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L'Associazione Mai+Sole, in collaborazione con il Comunedi Cuneo e la Confartigianato Cuneo, ha organizzato, in oc-casione della Fiera del Marrone, la sfilata multietnica “I volti delmondo”, in Sala San Giovanni di Via Roma.Un viaggio virtuale nei 5 continenti durante il quale, per ogniragazza che ha sfilato, una voce narrante (Elide Giordanengo,regista della compagnia Il Teatro degli Episodi) ha raccontatola situazione socio economica del paese di origine, portandogli spettatori, partendo dall’Italia, ad attraversare il mondo, neltentativo di scovare l’essenza prima dell’Essere Donna.Guidati da figure femminili diverse per età, tradizione e cultura,avvolte proprio in quei vestiti che ne specificano la singola sto-ria, si è sfilato accanto alla differenza per incontrare somi-glianze profonde, al di là di spazio e tempo.La volontà è di sottolineare le diversità di usi e costumi, ma an-che la sensibilità, la dolcezza, i sogni e le fantasie che uniscono.

I parrucchieri, le estetiste e gli stilisti della Confartigianato han-no preparato le ragazze alla sfilata, con l’attenzione a riproporrei colori e i costumi di ogni paese.Le musiche di sottofondo sono state interpretate dagli allievi delLiceo Artistico Musicale “E. Bianchi”.L’Associazione Mai+Sole da anni è impegnata sul territoriocuneese per diffondere la cultura di pace, convinta che siaimportante conoscere lo straniero per non averne paura.Il centro è costituito da donne che si occupano di violenza in-tra ed extrafamiliare contro le donne in qualsiasi forma essa siesprima. “Mai +’ Sole” gestisce l’accoglienza telefonica e l’ac-coglienza diretta di donne, adolescenti, bambine e bambini, chehanno subito e/o subiscono violenza, nel rispetto delle diffe-renze culturali e delle esperienze di ciascuna: diverse etnie, cul-ture, religioni e classi sociali. Associazione Mai Più Sole: 3351701008 (contattabile 24 ore su 24).

I VOLTI DEL MONDO SFILATA DI MODA MULTIETNICA

La direzione della Residenza Ottolenghi di Alba e l'Associazio-ne "Presenza Amica far musica e solidarietà Onlus" di Alba han-no organizzato sabato 24 novembre per un pomeriggio di musicaed allegria in compagnia degli Ospiti con le loro famiglie edamici. Per l'occasione, con ingresso libero gratuito a tutte le per-sone di buona volontà, è andato in scena uno speciale spettaco-lo in attesa del prossimo Natale presentato da Luigi d'Alba ilnoto menestrello del canto popolare e della solidarietà, che ritornanella struttura albese, a grande richiesta, dopo aver rappresenta-to il volontariato albese alla udienza col Santo Padre in Vaticanoed il grande successo ottenuto nei mesi scorsi coi suoi concerti neiborghi più belli del centro Italia; l'artista albese ha intrattenuto ipresenti, interagendo direttamente con loro, cantando le più bel-le melodie della tradizione ed i suoi successi di oggi e raccontandoaneddoti di vita contadina di Langa e Roero. Lo spettacolo era ri-volto in modo speciale alle famiglie degli Ospiti, ai figli, i nipo-ti, gli amici ma anche tutte le persone del territorio che hannovoluto condividere un momento di festa ed allegria insieme aglianziani della città. Con l'occasione sono stati festeggiati i com-pleanni di novembre degli Ospiti della Residenza.Il progetto della Associazione Presenza Amica persegue tre ob-biettivi: allietare e sostenere le persone anziane, con un evento mu-

sicale di qualità artistica e culturale a valenza psico musico tera-pica, la promozione del volontariato verso i più deboli, la risco-perta culturale popolare emusicale, anche presso i giovani e gli stranieri, delle nostre originipopolari. L'iniziativa si tiene nell'ambito del progetto "La storiadi una vita. arriva il menestrello per le feste di buon compleanno"iniziativa culturale e solidale itinerante nella nostra regione, pro-posta dalla Associazione Presenza Amica Far musica e solidarie-tà Onlus di Alba, col patrocinio dellaRegione Piemonte e della Provincia di Cuneo e sostenuta, nellanostra città, dal Comune di Alba, dalla consulta cittadina del vo-lontariato, dal Csv provinciale e dall'Asl Cn 2 Alba -Bra.Il progetto rimarrà attivo per tutto il prossimo anno 2013, a di-sposizione di tutte le strutture, le comunità, i centri anziani co-munali, aziendali, parrocchiali, le feste del volontariato, i puntimusicali di piazza, le notti solidali, le feste dei nonni presso il lo-ro domicilio,ecc. Per informazioni contattare la segreteria del-l'associazione al tel. 3332388266. L'associazione ringrazia: laDirezione della Struttura per l'accoglienza, il Comune di Alba peril sotegno al progetto, il maestro Luigi d'Alba per la generosapresenza di solidarietà, i volontari albesi per la collaborazioneninsala.

LUIGI D'ALBA RITORNA AL SALONE OTTOLENGHI DI ALBACON LO SPETTACOLO "ASPETTANDO NATALE"!

L'associazione Aido di Ceva ha organizzato venerdì 30 no-vembre alla biblioteca di Ceva una conferenza sul tema della do-nazione e trapianto di organi, tessuti, cellule e del cordoneombelicale. Sono intervenuti medici specializzati Repetto, For-mica, Lasaponara, Pasquale e Potenza. Seguirà un rinfresco pertutti. L'incontro si accentrerà sulla donazione da vivente, dapost mortem, del cordone ombelicale e delle cornee, comescelta consapevole e gesto di solidarietà e amore.

AIDO CEVA:una conferenza sul tema della donazione

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Si è svolta nella sede del Gruppo Civico dei Volontari di Prote-zione Civile di Bra la manifestazione per il quindicesimo com-pleanno del sodalizio.Sono intervenuti il Sindaco di Bra, dott,sa Sibille insieme con gliassessori Fogliato, Rizzo, Messa, Borrelli e Bonetto. Ha portato ilsaluto della Regione il Consigliere Gregorio, che ha ricordatol'esperienza di giovane volontario nella CRI mentre il Consi-gliere Provinciale Somaglia ha rappresentato la Provincia e la SuaPresidente. Il dottor Gagna, Presidente del Coordinamento Pro-vinciale dei Volontari, nel ricordare l'importanza numerica eprofessionale del volontariato cuneese, ha presentato le prossi-me iniziative volte alla messa in sicurezza delle zone franose.Alla cerimonia sono inoltre intervenuti il Comandante dellaCompagnia Carabinieri di Bra, il Comandante della Polizia Mu-nicipale, rappresentati di Croce Rossa e Vigili del Fuoco: non pos-siamo dimenticare la presenza di alcuni tra i soci fondatori;Marco Mascarello, Albino Mina, Orlando Collino, Franco Do-gliani edi il dottor Brizio, attuale responsabile del Servizio diProtezione Civile del Comune di Bra.Dopo la presentazione dell'attività da parte del presidente Vue-rich ed i vari interventi sono stati ufficialmente presentati i nuo-

vi automezzi acquistati con il contributo di CR Bra, FondazioneCRT e Fondazione CRB la cui Presidentessa, avv. Vigna, ha rin-graziato i Volontari per l'opera che svolgono confermando l'in-tenzione dell'Ente di supportare queste attività estremamenteimportanti per il territorio.

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AL VIA I PICCOLI CHEF DI BAGNASCOPER L’EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE: “RITORNO AL PASSATO”

I Piccoli Chef di Bagnasco tornano ai fornelli e in sala per mostrarele loro abilità e proporre buon cibo abbinato ad interessantispunti di riflessione.Il programma della manifestazione prevede per domenica 9 di-cembre, presso l’Ostello le Rocce di Bagnasco, il pranzo “Ritor-no al passato”(con prenotazione obbligatoria al numero338.16.86.325). In collaborazione con la Condotta Slow FoodMonregalese e Alta Valle Tanaro, i Piccoli Chef di Bagnasco,con l’aiuto delle mamme, cucinano e servono le vecchie ricet-te del tempo passato, riscoprendo i sapori di un tempo ed uti-lizzando i prodotti tipici della Alta Valle Tanaro.La concomitanza con gli eventi del “Terra Madre Day” permet-te ai giovani di Bagnasco di ritrovarsi vicini alla generazione deiloro nonni grazie allo straordinario potere evocativo del cibo, in

un ideale legame tra ieri e oggi, superando le differenze culturali,le difficoltà del momento e ritrovando la semplicità in un mon-do troppo frenetico e poco attento ai sapori tradizionali “buoni,puliti e giusti”.La manifestazione prosegue venerdì 14, sabato 15 e domenica 16,presso la Stazione FS di Bagnasco, dove sarà possibile visitare lamostra “Ritorno al passato” con esposizione di vecchi strumen-ti da cucina e documenti ispirati alla giovinezza degli anziani. Conl’aiuto dei nonni, i ragazzi ricorderanno la cultura del cibo di unavolta e le tradizioni ad esso collegate. L’esposizione rappresen-ta un momento per apprendere, riscoprire tradizioni e, soprattutto,per non dimenticare la cultura del passato fortemente radicata elegata ad un territorio ricco di storia e di insegnamenti ancora at-tuali. Info: tel. 338.86.90.107, [email protected]

PROTEZIONE CIVILE DI BRA

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FESTE D’AUTUNNOCON L’ASSOCIAZIONE SAN BIAGIO

Autunno, tempo di castagne e … castagnate.Come è tradizione, nella prima domenica del mese di ottobre, Mi-roglio celebra la Giornata del Ringraziamento per i frutti della ter-ra – con particolare riferimento alla castagna - e la consegna, apersona che si è particolarmente distinta in opere di carità, del“Riccio d’Oro”.Domenica 7 ottobre, la piccola Frazione di Frabosa Sottana haospitato un intenso programma al quale, la locale AssociazioneSan Biagio e Maria Vergine, ha lavorato alacremente affinché tut-to potesse svolgersi nel migliore dei modi per assicurare, a tutticoloro che erano presenti – e sono stati veramente molti nono-stante il clima autunnale avanzato -, una giornata serena e gio-iosa, che ha concorso a rigenerare corpo e spirito.Hanno attivamente partecipato alla riuscita della giornata, comeè consuetudine da numerosi anni, i componenti del Gruppo de-gli “Amici di Daniele” appartenenti all’A.D.S.O. di Savona, chefa coincidere con questa giornata il suo meeting annuale.Lo stretto legame che esiste tra la terra e l’uomo che la coltiva eche da essa trae alimento e sostegno ed il significato di questo rin-graziamento legato a ciò che la terra, aspra, ma generosa con chila ama nonostante lo sforzo e la fatica che chiede, offre a chi sudi essa si china per dissodarla, lavorarla e coglierne i frutti, è è sta-to il filo conduttore dell’intera giornata che è iniziata con la San-ta Messa nella Parrocchiale di San Biagio.Ringraziare per i frutti della terra, in particolare per il frutto sem-plice e genuino dell’autunno, il “pane dei poveri”, come venivadefinito in un tempo ancora non troppo lontano, cupo e diffici-le di povertà generalizzata e sofferenza estrema, ha significato an-che riconoscere importanza a tutto ciò che la terra offre: lacastagna consumata come alimento, che tante proprietà possie-de anche curative, il riccio che la contiene come concime, la fo-glia come lettiera per gli animali, la corteccia dell’albero per iltannino per la concia delle pelli, il fusto come legname per fa-legnameria e i prodotti di scarto, per riscaldare l’ambiente do-mestico.Al termine della celebrazione Eucaristica, durante la quale un ce-sto colmo di prodotti autunnali è stato offerto al celebrante chelo ha posto a corona della mensa Eucaristica, il consueto in-contro in piazza e l’occasione di una passeggiata verso la Cap-pella dell’Annunciazione, recentemente restaurata e riaffrescatainteramente dall’artista locale Gianmarco Ponzo, inaugurata loscorso 9 settembre dal Cancelliere della curia e Parroco della Cat-tedrale don Beppe Bongiovanni, restituita alla venerazione po-polare grazie anche all’impegno dell’Associazione San Biagio.Nel pomeriggio la festa per i bambini mentre gli abili caldarro-stai mirogliesi si sono alternati attorno ai vari bracieri dove un fuo-co crepitante e vivace ha cotto a puntino le castagne, poidistribuite gratuitamente a tutti i presenti … sino ad esaurimen-to delle scorte.L’Associazione San Biagio non ha invece potuto consegnare,per motivi tecnici intervenuti nel frattempo, il riconoscimento del“Riccio d’Oro” e della relativa attestazione di merito che, per il2012, era stato attribuito al Canonico Mario Rizzo, Parroco di Fra-bosa Sottana, per anni anche Parroco di Miroglio.La motivazione del riconoscimento, che sarà comunque conse-gnato quanto prima, è che “… con discrezione ed in umiltà, hasvolto il suo compito, testimoniando impegno costante e disin-teressato a favore del Prossimo”.

Nel fine settimana successivo, sempre all’insegna della castagna,l’Associazione San Biagio e Maria Vergine è stata presente, peril terzo anno consecutivo, alla importante Sagra, giunta que-st’anno alla 24° edizione, che, ancora una volta, ha colpito nelsegno.Beneficiando della disponibilità e della cortesia dell’Organiz-zazione che ha concesso lo spazio espositivo, lo stesso è stato ar-redato con i lavori realizzati dai bambini residenti nella piccolaFrazione e di quelli che vi si recano in villeggiatura con le ri-spettive famiglie nel periodo estivo.Ad accogliere i passanti che si soffermavano a guardare quantoesposto ed i visitatori che chiedevano informazioni, si sono al-ternati i Soci dell’Associazione che hanno anche illustrato, tra-smettendo il loro entusiasmo, gli scopi e le attività della medesima,facendo azione di promozione del volontariato e distribuendo pie-ghevoli illustrativi delle diverse occasioni di incontro.L’esposizione di spaventapasseri e aquiloni, soggetti semplicima allegri e vivaci, ha catalizzato la curiosità dei molti che han-no poi avuto nelle pietre dipinte e nelle piastrelle disegnate, al-tre occasioni per ammirare e apprezzare la spontaneità dei lavori;un video sulle diverse attività svolte, scorreva nel frattempo sul-lo schermo posto all’interno dello spazio espositivo.

Alberto Verardo

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APPUNTAMENTI SOLIDALI • APPUNTAMENTI SOLIDALI

MIROGLIO: l’associazione San Biagio e MariaVergine inaugura un suo spazio interno allaparte museale della montagna e della suagente, dedicata al ricordo del periodo bellicoLa narrazione del ricordo, attraverso oggetti ed immagini, è ilmessaggio di continuità che la storia e le vicende umane, socialie culturali, ci trasmettono per farci riflettere che ciò che com-piamo non è mai occasionale, perché frutto della nostra volon-tà, del nostro agire, del nostro essere.La significativa ed importante circostanza che stiamo vivendo neè la conferma: si è qui per ricordare e, partendo dal ricordo, cisi proietta nel futuro.Quale migliore simbiosi logistica poteva essere pensata se nonquella di legare la storia – anche di ciascuno di noi – testimoniatadal ricordo racchiuso nelle due sale principali di questo ambientescolastico in disuso recuperato alla vita, e la sala di ingresso af-fidata dal Comune – che qui doverosamente e pubblicamenteviene ringraziato per la cortese e generosa disponibilità – al-l’Associazione San Biagio e Maria Vergine costituitasi in Miro-glio nel maggio del 2007, che ha nei suoi fini statutari anchequello del recupero culturale, artistico,sociale e della tradizione dei luoghi.Fare memoria non è solamente “mostrare”agli altri, è rendere vivo il ricordo, per lacontinuità del patrimonio che i nostri avici hanno lasciato, spesso non senza doloree sofferenza, ma sempre con la gioia di po-ter dare a chi sarebbe venuto dopo, ai fi-gli, ai nipoti, qualche cosa di meglio diquello da loro vissuto.Pur nelle difficoltà odierne, questa è la te-stimonianza, queste sono le radici, questoè il vissuto.

L’Associazione e tutti i Soci, con discrezione ed umiltà si im-pegnano a fare in modo – auspicando di riuscirci, anche e so-

prattutto con la collaborazione di tutti iValligiani – che ciò che questi ambientirappresentano per la Comunità, si perpe-tui nel tempo e sempre più si radichi nel-le nuove generazioni.Rinnovo i ringraziamenti al Comune e lipersonalizzo al Signor Sindaco, ai Signo-ri Amministratori, ai Signori Consiglieri,perché quest’opera che viene oggi con-segnata alla popolazione, è di tutti e tuttidobbiamo esserne grati ed assicurare chela coltiveremo con impegno e dedizione.

Alberto Verardo

Domenica 28 ottobre è stata inaugurata presso i locali del Cen-tro Culturale Don Mario Destefanis di Rocca/San Rocco Chera-sca, la Mostra di oggetti e attrezzi antichi intitolata “Civiltàcontadina” in presenza delle autorità locali e di una nutrita rap-presentanza di pubblico. L’esposizione, rappresentata da più di500 esemplari, è stata allestita nelle attuali sale della bibliotecae del Centro Culturale da un gruppo di volontari che oltre a re-perire il materiale, ha provveduto a inventariarlo a classificarlocon la doppia denominazione italiano-piemontese e quandonecessario, specificarne l’uso. Il risultato è stata una nostalgi-ca carrellata su spaccati di vita quotidiana dalla fine dell’Otto-cento fino all’immediato Dopo Guerra partendo dalla nascita evia via percorrendo la vita domestica, l’infanzia e la scuola, i la-vori agricoli e l’artigianato ma anche l’orto e la cantina, fino aipassatempi la moda e il divertimento. Per i tanti non più giova-nissimi è stata l’occasione di rivedere oggetti ormai dimentica-ti, avendo lasciato il posto alle “modernità” ma a suo tempo disuo quotidiano. E’ stato così un piccolo salto indietro nel tem-po a imbottigliare, a martellare il ferro, a filar la lana, a sgrana-re il mais.Per i più giovani, con l’aiuto delle descrizioni è stata l’occasio-ne per avventurarsi in un mondo perduto dove strano oggetti svol-gevano funzioni addirittura sconosciute: sorrisi e stupore non

sono mancati. Per molti bambini e ragazzi accompagnati dallemaestre e dai nonni, è stato il momento di ereditare uno spicchiodi cultura, che spesso a scuola non si studia e sui libri non sem-pre c’è, e pertanto a forte rischio di estinzione. Il successo è sta-to tale da dover prorogare la data di chiusura per permettere atutti gli interessati di visionarla e ci si augura di poterla ripeterein futuro, in una versione ancora più ampia ed addirittura in se-de permanente. Un grazie particolare a tutti coloro che hannoconferito il materiale per la mostra.

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Successo per la mostra “Civiltà contadina”

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a cura di Debora Sattamino

Uno sguardo solidale sul mondo globale e locale

Società Solidale allarga il propriosguardo anche sulla globalità del-la solidarietà passando in rasse-gna ciò che riguarda la situazioneinternazionale, nazionale, regio-nale e provinciale.

L’attenzione di Società Solidale spa-zia nell’universo Non profit. Passan-do dal globale al locale, laredazione raccoglie le notizie e gliavvenimenti che riguardano la so-lidarietà e la beneficenza.

A Riva del Garda si apre prima Edizionedel Festival della FamigliaOrganizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Pro-vincia autonoma di Trento. Oltre cinquanta relatori si sono alternatiper parlare di famiglia, di crisi economica, di processi educativi, diinvecchiamento della popolazione, di nuove tecnologie a serviziodelle persone, di comunicazione e programmazione delle politichefamiliari in occasione del primo "Festival della Famiglia", organiz-zato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Provincia au-tonoma di Trento. "Se cresce la famiglia, cresce la societa'", questolo slogan scelto per promuovere l'iniziativa: tre giorni di appunta-menti per approfondire temi sulla famiglia, crisi economica, pro-cessi educativi, invecchiamento della popolazione, nuove tecnologiea servizio delle persone, di comunicazione e programmazione del-le politiche familiari. Spazio anche per i più piccoli con laborato-ri, mostre, fiabe, film e animazioneFonte: Adnkronos

Convegno sul gioco d'azzardo patologico rivolto a studen-ti e docenti - Centro incontri Regione PiemonteIl 12 novembre, presso il Centro Incontri della Regione Piemonte diCorso Stati Uniti, 23 a Torino, si è tenuto il convegno A che giocogiochiamo? rivolto a studenti e docenti delle scuole di istruzione se-condaria di secondo grado e dei centri di formazione professiona-le del Piemonte. Il convegno è realizzato dal Forum Interregionalepermanente del Volontariato Piemonte e Valle d'Aosta, che operaattraverso lo Sportello Regionale Scuola e volontariato.

Abitare nella nostra cittàAlcune realtà albesi del sociale si sono messe insieme per orga-nizzare un convegno il 27 novembre sull'”abitare nella nostra cit-tà”. Le Cooperative Sociali Progetto Emmaus, Abrate, Alice, Dsmdell'Asl cn2, Associazione Il campo, Migrantes e Consorzio SocioAssistenziale Alba Langhe e Roero hanno discusso e presentato levarie forme dell'abitare nella nostra città.Dai gruppi appartamento all'housing sociale, attraverso le varieforme in cui il terzo settore insieme ai servizi pubblici ha provatoa declinare un bisogno offrendo una rete di risposte concrete che ne-gli ultimi 20 anni hanno coinvolto centinaia di persone in difficol-tà, spesso garantendo importanti alternative abitative e socializzanti.“I colori dell'abitare, non solo case ma case che curano” è il titolodella giornata che si è tenuto martedì 27 novembre nella sala mul-timediale dell'asl cn2, in via vida ad Alba, dalle 9 alle 12.30.Un'importante occasione per confrontarsi e discutere delle pro-spettive, alla presenza del Sindaco, del Presidente del Consorzio edel Direttore Generale supplente dell'Asl, con il Centro Studi del-la Fondazione Crc a moderare il confronto.

Volontariato in Italia: oltre 3 milioni le persone attiveSi è svolto a Modena il VII Forum Nazionale dei Volontari della Le-ga del Filo d’Oro, l’appuntamento triennale dedicato ai volontari che

hanno mantenuto nel tempo il loro impegno nei confronti dell’As-sociazione che da quasi 50 anni si occupa di assistere i sordocie-chi e pluriminorati psicosensoriali: un’occasione importante diincontro, conoscenza, testimonianza e scambio di esperienze. “I vo-lontari sono una risorsa irrinunciabile per la nostra Associazione -ha affermato Francesco Marchesi, Presidente della Lega del Filod'Oro - e rappresentano un prezioso supporto nelle attività deinostri Centri Residenziali e dei Servizi Territoriali, durante i soggiorniestivi e nelle iniziative promosse per far conoscere l’Ente. Deside-ro ringraziarli per il grande lavoro che svolgono e auspico che tan-ti possano unirsi a loro, permettendoci così di continuare ad aiutarein modo concreto le persone sordocieche e le loro famiglie”.Secondo l'ISTAT nell'ultimo decennio le persone che svolgono at-tività di volontariato in Italia sono passate dall'8,4% del 2001 al 10%dello scorso anno, oltre 3 milioni di individui che sostengono le or-ganizzazioni di volontariato, del terzo settore e di cittadinanza at-tiva. “Ho iniziato come volontario della Lega del Filo d’Oronell’estate del 1968 - ha ricordato il Segretario Generale Rossano Bar-toli - ed è sempre vivo il ricordo di quei giorni trascorsi con i sor-dociechi, ne ho ricevuto uno straordinario arricchimento personale.Essere utili alle persone meno fortunate è un obiettivo che tuttipossiamo perseguire". La Lega del Filo d'Oro dedica oggi molta at-tenzione alla formazione e all’aggiornamento dei volontari attraversoun percorso formativo personalizzato, grazie al quale si apprendo-no i sistemi di comunicazione con i sordociechi e pluriminorati psi-cosensoriali e le problematiche da affrontare per poter affiancare inmodo efficace il personale nelle diverse attività. “I volontari svolgonoun ruolo importantissimo alla Lega del Filo d’Oro – dichiara ErikaMarra, referente dell’Ufficio Volontariato della sede di Osimo - Af-fermano all’interno dell’Associazione i valori della solidarietà, del-la gratuità e della partecipazione. Con la loro preziosa disponibilitàconsentono di ampliare le attività riconducibili all’area del tempolibero (es. uscite, weekend, soggiorni, gioco, feste, concerti etc.), tut-te situazioni che sommate alle prestazioni tecniche offerte daglioperatori dei vari servizi, favoriscono un miglioramento qualitativodelle condizioni di vita delle persone sordocieche e pluriminoratepsicosensoriali. Ma soprattutto i volontari instaurano una relazionelibera e spontanea con i sordociechi, contribuendo ad arricchire il‘loro mondo’”. Dal 2004 ad oggi il numero dei volontari della Le-ga del Filo d'Oro è cresciuto da 193 a 450: il 30% proviene dalleMarche, il 22% dalla Lombardia, il 13% dalla Puglia, il 10% dal La-zio, l’8% dalla Campania, il 7% dall’Emilia Romagna, il 4% dallaSicilia e il restante 6% dalle altre regioni d’Italia. Con oltre 470 di-pendenti, tra operatori specializzati, personale sanitario, psicologi,assistenti sociali, e 450 volontari, la Lega del Filo d'Oro eroga i pro-pri servizi nelle sedi di Osimo, Lesmo, Modena, Roma, Napoli,Molfetta e Termini Imerese. E’ oggi punto di riferimento per le pro-blematiche della sordocecità e il principale referente delle istanzenei confronti degli enti pubblici di chi manifesta questo tipo di di-sabilità.Info: www.legadelfilodoro.it - Fonte: Lega del Filo d’Oro

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Sara Ciacci - Serena GianniniACCOMPAGNAREGLI ADOLESCENTIGenitori, educatori e consulentidi fronte alle difficoltàEd. Erickson, 2006pp. 156 - € 16,50

L’adolescenza è un periodo particolarmentedifficile, che significa crescita, cambiamento,l’inizio di un viaggio turbolento, l’abbandonodella protezione del porto dell’infanzia per diri-gersi verso il mare aperto dell’essere adulti. E’un momento intenso e delicato non solo per iragazzi che lo vivono direttamente, ma ancheper i genitori, gli insegnanti, gli educatori, gli psi-cologi e chiunque li segua in questo passaggio.Il libro nasce proprio per aiutare queste figuredi riferimento a capire meglio gli adolescenti,fornendo, oltre che informazioni pedagogiche,scientifiche e culturali, anche degli strumentidi rilevazione, analisi e approfondimento chepermettono di cogliere sul nascere eventualisituazioni di disagio e intervenire nel modo più

adeguato. Un volume fondamentale e ricco di spunti interessan-ti per capire chi sono gli adolescenti, quali sono le difficoltà che in-contrano, e come è possibile aiutarli a superarle con serenità.

Le AutriciSara Ciacci laureata in Filosofia indirizzo Psicologico e Scien-ze Sociali, master in Dirigenza dei servizi culturali, socioeduca-tivi e scolastici, docente di Adolescentologia all’Università degliStudi di Firenze e coordinatrice del settore educativo della Coo-

perativa Portaperta di Grosseto.Oltre a numerosi ar-ticoli su riviste specializzate, ha pubblicato L’etàdell’ansia. Breve guida all’adolescenza (Pensa Mul-timedia, 2005) e, con Fabio Franchini e Franco Cal-zolai, Nutrizione pediatrica. Dalla nascitaall’adolescenza (Piccin, 2005).Serena Giannini si occupa di gruppi di auto e mu-to aiuto e di peer education per l’Associazione l’Al-tra Città. Ha collaborato alla redazione del volumeOggi vado volontario (di Caldelli, Gentili e Giusti, Edi-zioni Erickson, 2005).

IndiceIntroduzione – Capitolo primo. Diversi da sé, diver-si dagli altri – Capitolo secondo. Adolescenti mutanti– Capitolo terzo. Amici, pari, bulli e compagni – Ca-pitolo quarto. Le agenzie educative – Capitolo quin-to. Il colloquio con l’adolescente – Capitolo sesto.Educazione tra pari e promozione della salute

LIBRI SOLIDALIdal Centro di documentazione CSV A cura di Susanna Ruffino

Il Centro di documentazione dedicato al non profit è disponibile presso la sede del Cen-tro Servizi per il Volontariato “Società Solidale” con un’ampia scelta. I libri si possono con-sultare o richiedere in prestito. Per informazioni: 0171-60.56.60. La Biblioteca è consultabileanche on line nell’apposita sezione sul sito www.csvsocsolidale.it.

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Renzo Agasso

DOMINIQUE LAPIERREL’eroe della città della gioiaEdizioni Agami, 1998pp. 126

Questo è il primo libro su Dominique Lapierre.Manon è una biografia. Piuttosto una raccolta disuggestioni, un mosaico di storie, emozioni, av-venture. Parlano di lui i suoi libri, le sue intrapre-se di solidarietà con l’India, i suoi amici di scritturae carità, i suoi lettori. Dominique Lapierre non èsoltanto uno scrittore di best seller letti in tutto ilmondo. E’ soprattutto un uomo simpatico, allegro,affascinante. E’ più che uno scrittore. Non si limitaa comunicare vicende straordinarie. Le vive. Hanarrato l’India e poi ci si è immerso fino al collo.Ha regalato miliardi di suo ai poveri di Calcutta esuscitato la generosità dei lettori. Si è lasciatocoinvolgere nei problemi e a sua volta vi ha coin-volto gli altri, la moglie Dominique, gli amici, gliestimatori. C’è ormai una lunga catena di bontàche passa anche per tante città d’Italia. All’origi-ne, primo anello, si trova Dominique Lapierre.

Aiuta i poveri con i soldi dei ricchi, aiuta noi, i ricchi, con le sto-rie dei poveri. Diffonde speranze qui e là, al nord e al sud del mon-do. Ecco perché va raccontato, anche se i suoi libri basterebbero.Rappresenta la speranza che per quante avversità ci colpisca-no l’uomo è sempre più grande.

L’AutoreRenzo Agasso, nato a San Bernardo diCarmagnola, giornalista, direttore del men-sile Camilliani e altri periodici. Ha pubbli-cato Michele Pellegrino (col padreDomenico, Edizioni Paoline, 1988, Vange-lo Duemila (Editrice LDC, 1990), Caselli,un uomo, un giudice (Paoline, 1995),Muc-cioli, le testimonianze di chi l’ha conosciu-to (San Paolo, 1997).

Indice.Prefazione di Dominique Lapierre – Ai let-tori – Una sera nella Città della gioia – Nelcuore del mondo e della storia - «La mia vi-ta con lui» - «Che fortuna un padre così» -«Il nostro grande amico Dominique» - Lacatena della solidarietà - «Carissimo Do-minique» - Tutto ciò che non è donato vaperduto

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