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Ordine degli Ingegneri della Provincia di Palermo con il patrocinio di AICQ Sicilia Modello Economico del Cloud L’importanza dell’Industria dei servizi – i KIBS Bruno Lo Torto e con il patrocinio di: Ordine dei Consulenti del Lavoro di Palermo Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Palermo Software Gestionali Open Source per le PMI Palermo, 3-12-2013, Hotel Addaura Commissione Ingegneri dell’Informazione

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Ordine degli Ingegneri della Provincia di Palermo

con il patrocinio di AICQ Sicilia

Modello Economico del Cloud L’importanza dell’Industria dei servizi – i KIBS

Bruno Lo Torto

e con il patrocinio di:

Ordine dei Consulenti del Lavoro di Palermo

Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Palermo

Software Gestionali Open Source per le PMI Palermo, 3-12-2013, Hotel Addaura

Commissione Ingegneri

dell’Informazione

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Ingegneri dell’Informazione non solo Ingegneri Informatici

ART. 46 DPR 328/2001 Ambito: la pianificazione, la progettazione, lo sviluppo, la direzione lavori, la stima, il

collaudo e la gestione di impianti e sistemi elettronici, di automazione e di generazione, trasmissione ed

elaborazione delle informazioni.

Art. 47. DPR 328/20011. L'iscrizione nella sezione A e' subordinata al superamento di apposito esame di Stato

2. Per l'ammissione all'esame di Stato e' richiesto il possesso della laurea specialistica in una delle seguenti classi:

… c) per il settore dell'informazione:

◦ 1) classe 23/S - Informatica;

2) classe 26/S - Ingegneria biomedica;

3) classe 29/S - Ingegneria dell'automazione;

4) classe 30/S - Ingegneria delle telecomunicazioni;

5) classe 32/S - Ingegneria elettronica;

6) classe 34/S - Ingegneria gestionale;

7) classe 35/S - Ingegneria informatica.

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Obiettivi della presentazione

• Obiettivo della presentazione è quello di fornire cenni al modello

economico che sta alla base del successo e della diffusione del

Cloud ed al trend della “convergenza tra produzione e servizi”

con il contributo dei Knowledgw Intensive Business Services

(KIBS);

• Una visione (visionaria ?) degli studi professionali del futuro.

Modello Economico del Cloud L’importanza dell’Industria dei servizi, i KIBS

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Cos’è il CLOUD

DEFINIZIONE:

“Il cloud computing è un modello per accedere

attraverso Internet a un pool di risorse di

elaborazione configurabili (reti, server, memoria,

applicazioni e servizi) che possono essere

facilmente allocate, quando servono, ed

altrettanto facilmente rilasciate, quando non

servono più, lasciando ai provider l'onere della

gestione operativa di tali risorse”

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Cos’è il CLOUD

Testo Originale : “Cloud computing is a

model for enabling convenient, on-demand

network access to a shared pool of

configurable computing resources that can

be rapidly provisioned and released with

minimal management effort or service

provider interaction.”

Da NIST (National Institute of Standards and

Technology)

che è un'agenzia governativa degli Stati Uniti

d'America che si occupa della gestione delle tecnologie

e fa parte nel Dipartimento del Commercio il cui

mandato è la promozione dell'economia Americana

attraverso il lavoro con l'industria per sviluppare

standard, tecnologie e metodologie che favoriscano la

produzione ed il commercio.)

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Modelli di servizio del Cloud

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◦ MODELLI CLASSICI:

◦ Infrastructure as a Service (IaaS): Il servizio offerto dal provider consiste nelle capacità

computazionali , ad esempio esecuzione di processi (Jobs) o di macchine virtuali (Virtual Machine)

ovvero nella capacità di Storage per i file ed i dati che il Cloud Consumer utilizza per le proprie

applicazioni. In questi casi il Provider può anche rendere disponibili interfacce per adattare

(customizzare) alle esigenze dell’utente il firewall della rete ed altre risorse ICT di base.

◦ Platform as a Service (PaaS): Il Cloud Consumer è in grado di sviluppare, eseguire e testare

proprie applicazioni utilizzando uno strato di middleware consistente in una piattaforma di funzionalità,

interfacce (API) e risorse native reso disponibile dal Provider. Esempi tipico sono: Google APP Engine,

Windows Azure, … (dove vi è uno strato pubblico disponibile per tutti dove alcune applicazioni sono

coperte da SLA e politiche di obsolescenza ed anche uno strato sperimentale per utenti “amici” che

comunque sono vincolati da NDA).

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Modelli di servizio del Cloud

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◦ MODELLI CLASSICI:

◦ Software as a Service (SaaS): Il Cloud Consumer utilizza mediante interfacce thin client del

tipo web browser – le applicazioni software rese disponibile dal Provider. Il Consumer quindi non è

proprietario dell’applicativo ed il controllo che può esercitare è limitato ad eventuali configurazioni

dell’applicativo specifiche a livello utente od aggiornamenti sollecitati dal Provider. Esempi tipici sono

le Google Apps che rendono disponibili alcune applicazioni per ufficio, come Gmail, videoscrittura,

foglio di calcolo, calendario, … od anche Facebook.

◦ UN PASSO AVANTI:

◦ Business Process as a Service (BPaaS): BPaaS fornisce l’orchestrazione e la gestione

end­to-end dei processi di business di un’azienda, è un modello specifico di Cloud Computing applicato

al mondo business (Delivery dell’Outsourcing di Processi di Business realizzati sul Cloud) .

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Modelli di erogazione del Cloud

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1. Private Cloud: Cloud dedicata ad una singola entità (ad es, un’Azienda, o una Pubblica Amministrazione

Centrale); può essere gestito dall’entità stessa in propri Data Center o da una terza parte, in altre parole può

essere ubicata “on premise” (HW e/o SW in casa) , ovvero “off premise” se poi è gestita in hosting da un

Provider assume il nome di Virtual Private Cloud

2. Community Cloud: Cloud condivisa da più entità (ad es., realtà associative, Pubblica Amministrazione ,

...), ed in grado di supportare i requisiti comuni della community costituita dalle entità stesse (ad es.,

security policy, applicazioni, servizi ecc.). E’ un caso particolare della Private Cloud.

3. Public Cloud: Cloud resa disponibile ad una platea di Cloud Consumer, da un Provider che eroga servizi

Cloud.

4. Hybrid Cloud: Integra servizi di due o più tipologie di Cloud (Private, Community, o Public).

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Esempi di servizi Cloud (anche per Studi e/o Ordini Professionali)

Bruno Lo Torto Commissione Ingegneri

dell’Informazione

• Office Content management.

– Conservazione Sostitutiva dei Documenti

– Fatturazione Elettronica

– Riduzione dell’utilizzo della carta.

– Backup online (salvare)

– Storage online (salvare e condividere)

– Disaster recovery / Business Continuity (salvare e ripristinare senza interruzione di

servizio E’ il FOCUS DELLA SUCCESSIVA PRESENTAZIONE !)

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Esempi di servizi Cloud (anche per Studi e/o Ordini Professionali)

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Business Process Management.

Consulenza di processo

Integrazione della piattaforma

Sviluppo dei processi e delle applicazioni

Formazione e training

Project management.

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Un po’ di Storia

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Primi calcolatori elettronici

(ad es. l’ENIAC)

Anni ‘40

PC e automazione dell’ufficio Anni ’80

Italia protagonista con Olivetti ma …

Anni ‘70, rivista LIFE:

Uomo dell’Anno il Computer

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Un po’ di Storia

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dell’Informazione

• NEL 1995 FACEVA IL SUO INGRESSO

COMMERCIALE IL WORD WIDE WEB

DANDO A TUTTI UN MODO PER

INTERROGARE UN SITO UTILIZZANDO UNO

STRUMENTO CHE DIVENNE LA VERA

“FINESTRA” SUL MONDO ... IL BROWSER.

• NEL 2013 LA «MAGIA» PER I “NON ADDETTI

AI LAVORI” E’ CHE, DA PIU’ DI 15 ANNI, NON

SAPENDO NULLA DI INFORMATICA, DI TLC,

… SENZA DOVER RICHIEDERE ALCUNA

ASSISTENZA, POSSONO ACCEDERE AD

INFORMAZIONI ED INTERAGGIRE CON

TUTTI OVUNQUE SIANO NEL MONDO

(Tramite Google, Facebook, Amazon, Ebay,

Yahoo, ... , Trenitalia, Meteo.it ... ).

DOPO IL WEB

IL CLOUD SARA’ O MEGLIO E’ GIA’ LA

NUOVA RIVOLUZIONE COPERNICANA ?!?!

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Frontiere Tecnologiche per il Cloud.

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1. Evoluzione del Content Delivery Network (CDN), letteralmente è la Rete per la consegna di

contenuti, si tratta si un sistema di computer collegati in rete tramite Internet che collaborano in

maniera trasparente, per distribuire contenuti agli utenti finali. Se ne prevede un incremento per la

necessità di distribuire sempre più contenuti multimediali e quindi di grandi dimensioni (ad es.

servizi di video conferenza e/o di telepresence ...) il che quindi richiederà molta banda-> BANDA

LARGA

2. Molti processi (ad es. nell’ambito del c. d. Supply chain aziendale ed inter-aziendale) possono

facilmente essere automatizzati senza necessità di intervento umano.

Il che implicherà un incremento delle tecniche di dialogo Machine 2 Machine-> M2M

3. Dialogo IP-IP CON QUALITA’ DEL SERVIZIO GARANTITA, come già previsto oggi per la

trasmissione della voce .

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Frontiere Tecnologiche per il Cloud. (Piattaforma di Comunicazione Unificata da Agenzia per

l’Italia Digitale)

Bruno Lo Torto Commissione Ingegneri

dell’Informazione

Nell'attuale scenario lavorativo la grande quantità di informazioni e la varietà dei mezzi di comunicazione arrivano

a costituire un ostacolo all'interazione operativa del personale e all'efficienza produttiva. Unificare la comunicazione

significa semplificare la modalità di circolazione delle informazioni e uniformare i canali utilizzati a questo scopo.

La Comunicazione Unificata rappresenta di fatto l'evoluzione delle funzionalità di telefonia, delle e-mail, del

conferencing e della messaggistica istantanea in un unico servizio o applicazione che fornisce lo standard di

comunicazione per l'ambiente di lavoro. In questo contesto, la Piattaforma di CU non è identificabile in un prodotto

unico, ma in un insieme di prodotti e servizi integrati, fruibili da un'unica interfaccia utente su più dispositivi e tipi

di media. In altre parole la Piattaforma di CU è costituita da un portale di integrazione, ovvero un punto di accesso

unificato ai diversi servizi: posta elettronica, calendario, rubrica, messaggistica istantanea, audio e video chiamata. Il

sistema, basato su piattaforma web, coniuga l'accessibilità dei servizi in mobilità (ovvero da qualsiasi PC o smart

phone dotato di browser e con una connessione internet) alla convergenza degli strumenti di comunicazione e

collaborazione fornendo agli utenti un unico punto di accesso per l'abilitazione, la gestione e l'utilizzo dei servizi

disponibili. Questa logica di servizio deriva in parte dal nuovo concetto introdotto dalle NGN (Next Generation

Network).

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Frontiere Tecnologiche per il Cloud. (Piattaforma di Comunicazione Unificata da Agenzia per

l’Italia Digitale)

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dell’Informazione

Comunicazioni Tradizionali (più sistemi integrati

verticalmente con più infrastrutture parallele)

Talefonia Aziendale

Mail

Audio Conferenza

Video Conferenza

WEB Conferenza

Piattaforma Comune integrata

Orizzontalmente Unico DB

Accessibilità dalla rete

Telefonia Aziendale

Mail

Audio Conferenza

Video Conferenza

WEB Conferenza

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Frontiere Tecnologiche per il Cloud.

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dell’Informazione

Oggi le parole d’ordine sono anytime, anywhere, anycontent ( possibilità di effettuare conversazioni, scambiare

dati e video, di qualunque genere, con qualunque strumento e in qualunque punto ci si trovi ed in tempo reale).

Con la Comunicazione Unificata e i servizi in Cloud le comunicazioni aziendali e di lavoro in generale sono

diventate più pervasive e flessibili anche se progressivamente più complesse, infatti:

Imprese e Professionisti vorranno offrire ai propri clienti e dipendenti features di comunicazione personalizzate e di alta qualità, ricorrendo a

tecnologie d’avanguardia in grado di semplificare le infrastrutture, ridurre i costi, permettere una migrazione dalle reti tradizionali a quelle IP, garantire

interoperabilità tra reti IP diverse.

Nel passaggio all’IP Communication occorre tenere sotto controllo numerosi fattori che vanno dal costo alla capacità di integrare le tecnologie già

esistenti, dalla sicurezza alla qualità del servizio.

Oltre alle soluzioni tecnologiche indispensabili per introdurre questi servizi in azienda e ridurre le complessità, sono spesso necessari interventi dal

punto di vista organizzativo e formativo per affrontare e risolvere al meglio le problematiche di integrazione con i processi IT e di trasformazione del

business.

Necessità quindi un supporto di conoscenza o come vedremo in seguito un «SERVIZIO AD ALTO

CONTENUTO DI CONOSCENZA - KIBS» CHE DEVE ESSERE SVOLTO DA PROFESSIONISTI E/O

AZIENDE LEADER DEL SETTORE.

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Frontiere Tecnologiche per il Cloud.

Come va in Sicilia ?

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dell’Informazione

• Sia sul Corriere delle Telecomunicazioni

(http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/24422_telecom-invitalia-italtel-

61-milioni-per-la-banda-larga-in-sicilia.htm)

• Che sulla Repubblica (Palermo)

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/11/21/news/rete_a_banda_larga_in_sicilia_pronti_41_milioni_di_telecom-71528935/

• Pochi giorni fa è stato annunciato che:

• Telecom Italia, Invitalia e Italtel hanno

siglato un'intesa da 61 M€ per lo sviluppo

di reti e servizi innovativi.

• Il progetto farà da

ponte alla realizzazione della

rete NGN.

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Costi dell’ICT

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dell’Informazione

• E’ UN PUNTO DI ATTENZIONE DI BUSINESS PER TUTTI I MANAGERS, GLI

IMPRENDITORI E GLI AMMINISTRATORI PUBBLICI,

• Infatti:

– Costo dell’ICT: INCIDE DA UN MINIMO DEL 10% AD UN MASSIMO DEL 60 % DEL FATTURATO DI

UN’AZIENDA MEDIA

– PER LE GRANDI AZIENDE IL COSTO DELL’ICT E’ PARAGONABILE A QUELLO DEL PERSONALE

E PUO’ ANCHE RAGGIUNGERE FINO A 25 K€ AD ADDETTO PER ANNO.

• QUANTO VALE L’ICT IN ITALIA ?: LA FILIERA DEL SW E DEI SERVIZI HA UN VALORE

COMPLESSIVO IN ITALIA DI 12 MILIARDI DI EURO AL 2010 (STIMA CENTRO STUDI

CNI AGOSTO 2011)

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Costi dell’ICT

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dell’Informazione

• COME SI MUOVE TRADIZIONALMENTE UNA PMI:

– AFFRONTA UN INVESTIMENTO INIZIALE PER HW E SW E PERSONALIZZAZIONE DI

PACCHETTI STANDARD, (DURATA MEDIA DELLA PERSONALIZZAZIONE 18 MESI), CON

RISCHIO DI OBSOLESCENZA DELLA PERSONALIZZAZIONE PER CAMBIO DEI REQUISITI

INTERNI ALL’AZIENDA (BUSINESS MODEL) O ESTERNI (NORMATIVE, MERCATO, SECURITY,

...), CONSEGUENTE INNESCO DI UN CICLO CONTINUO.

– DEL BUDGET CHE UNA MEDIA PMI DEDICA ALL’ICT IL 75 % CIRCA E’ UTILIZZATO PER LA

GESTIONE DELLE DECISIONI PRESE NEL PASSATO E PER L’OPERATIVITA’ CORRENTE,

INVESTENDO POCO O NULLA PER AMENTARE LA PROPRIA PRODUTTIVITA’.

– I BUDGET ICT SONO IN FORTE COMPRESSIONE, QUINDI NON C’E’ PIU’ SPAZIO PER

INNOVAZIONE DI PROCESSO E PER AUMENTO DI PRODUTTIVITA’, MA SI SPENDE SOLO PER

LA MANUTENZIONE DELL’ESISTENTE.

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Costi dell’ICT

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dell’Informazione

• Meno costi e servizio efficiente “Il cloud fa bene alle imprese”

– FABIO SANTINI (Direttore della Microsoft Italia), su Repubblica del 2.12.2013 avverte.

– Spesso le PMI non si rendono conto esattamente dei loro costi e cioè di quanto spendono e per che cosa; c’è un solo modo per spiegar loro il cloud: parlare faccia a faccia con l’imprenditore o con i manager, farsi spiegare cosa usano oggi di hardware e software e dimostrare loro che proprio quegli stessi strumenti e quegli stessi servizi di cui oggi si servono in modalità proprietaria costerebbero molto meno sulla nuvola.

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Costi dell’ICT

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• Si può stimare di quanto si abbattono i costi?

• Difficile dare un dato medio: dipende da troppe variabili.

• Gli esempi sono il modo migliore per spiegare i vantaggi del cloud.

• Va analizzato caso per caso e dipende anche dal modello di servizio, dall’impegno in termini di risorse HW, SW ed umane per gestire lo stesso servizio in casa, con un grado misurabile di qualità ed affidabilità, con risorse proprie invece che acquistare il servizio su Cloud.

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Convenienza CERTA del modello

economico del CLOUD

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• L’ INNOVAZIONE DEL MODELLO ECONOMICO DEL CLOUD CONSITE NEL FATTO CHE LE AZIENDE NON HANNO PIU’ NECESSITA’ DI PIANIFICARE INVESTIMENTI IN CONTO CAPITALE PER COMPRARE HARDWARE, STORAGE, LICENZE SOFTWARE NE’ DI ASSUMERE PERSONALE TECNICO SPECIALISTICO.

• LA LOGICA DEI PROCESSI E’ VISIBILE E MODIFICABILE SUL WEB, E SI DOVRA’ PAGARE SOLO UNA TARIFFA MENSILE AD UTILIZZATORE, COME IL TELEFONO, SI PAGA PER UTENTE E PER UTILIZZO ... SE NON SI USA NON SI PAGA.

• IL PASSO SUCCESSIVO E’ QUELLO DI DISEGNARE I PROCESSI AZIENDALI DIRETTAMENTE SU PIATTAFORME CLOUD, DOVE SIA POSSIBILE INTEGRARE SIA I PROPRI PROCESSI INTERNI, SIA I PROPRI PROCESSI CON QUELLI DI ALTRE AZIENDE O PARTNER O CLIENTI O ENTI. CON OVVIA ED EVIDENTE RIDUZIONE DEI COSTI .

• IN SINTESI: MENO SPESE IN CONTO CAPITALE (CAPEX) RIDUZIONE DRASTICA DEI COSTI PER IL MANTENIMENTO ED INCREMENTO DI INVESTIMENTI SULL’INNOVAZIONE ED IL MIGLIORAMENTO DELLA PRODUTTIVITA’

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Convenienza CERTA del CLOUD

Bruno Lo Torto Commissione Ingegneri

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Ostacoli «solo psicologici »

all’adozione del CLOUD

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dell’Informazione

1. Sicurezza , Privacy e confidenzialità dei dati

2. Prestazioni e disponibilità del servizio

3. Localizzazione dei dati in particolare per le entità sottoposte a

vincoli legati alla conservazione dei dati (P.A., Banche, Sanità, etc.)

4. Difficoltà di contrattualizzazione degli SLA con i Cloud Provider

5. Garanzia di rispetto degli SLA

6. Vendor lock-in

L’Agenzia per l’Italia Digitale che ha

emanato raccomandazioni su: PEC, PCT,

Continuità Operativa, Sicurezza ICT, CAD,

… Fondamentale affidarsi a professionisti

del settore

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Agenzia per l’Italia Digitale.

Bruno Lo Torto Commissione Ingegneri

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1. Nel 2012 ha emanato una pubblicazione dal titolo: «Raccomandazione e proposte sull’Utilizzo del Cloud

Computing nella Pubblica Amministrazione.»

2. Si pone come obiettivi la riduzione del deficit e l’incremento del PIL.

3. La cabina di regia ha individuato 6 assi strategici:

– Infrastrutture e sicurezza

– e-Commerce

– e-Government e Open Data

– Alfabetizzazione Informatica

– Ricerca e Investimenti

– Smart Communities.

4. Il CNI si è proposto per partecipare al tavolo Tecnico Governativo – cabina di regia per l’applicazione dell’Agenda

Digitale.

5. Il Centro Studi nel 2013 ha svolto un sondaggio tra gli Ingegneri iscritti agli Ordini (234.000) sulla tasso di

semplificazione nelle procedure delle PP.AA. (Punto di vista dell’ingegnere utente: troppo complesse –

stratificazione di norme e variabilità nel tempo – incertezza sui tempi di conclusione delle procedure –

disomogenea applicazione delle norme tra le diverse amministrazioni – competenza del personale degli uffici –

insufficiente utilizzo delle tecnologie informatiche) .

6. Il ruolo degli Ingegneri dell’Informazione nell’attuazione dell’Agenda Digitale al fine di perseguire la

semplificazione nella PA è fondamentale.

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Cosa sono i KIBS ? • DEFINIZIONE: Knowledge Intensive Business Services.

“Servizi ad alto contenuto di conoscenza’’

• L’acronimo viene utilizzato per indicare sia i servizi ad alto contenuto di conoscenza che le organizzazioni che li forniscono

• I primi studi sui KIBS (anni ‘90) identificavano nel trasferimento unidirezionale di informazione e conoscenza specializzate ai loro clienti la funzione distintiva dei KIBS. I contributi più recenti, invece, mettono in risalto un più complesso processo di interazione o «fusione» e co-produzione di conoscenza che coinvolge i KIBS e i loro clienti, in considerazione di due fatti importanti:

– il ruolo che la conoscenza tacita riveste in tale processo;

– l’elevato grado di personalizzazione che in genere caratterizza i servizi knowledge-intensive.

• Tre concetti chiave bisogna tenere presenti:

– Conoscenza

– Innovazione

– Prossimità territoriale (Aree metropolitane, i distretti industriali … ) .

Bruno Lo Torto Commissione Ingegneri

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Cosa sono i KIBS ?

• Facciamo riferimento ad esempio ad una Impresa Manifatturiera, cosa possono essere i KIBS:

– La Cooperazione con uno studio professionale od una società di Design.

– La Cooperazione in fase di Design con un subfornitore.

– La Cooperazione con un ente di formazione od un Centro di Ricerca.

– La Cooperazione con una catena di retailing.

– L’interazione con una impresa concorrente

– Co-Marketing con un’impresa di un settore complementare.

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Cosa sono i KIBS ?

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Attività Infrastrutturali

Attività Infrastrutturali Gestione delle Risorse Umane

Sviluppo della tecnologia

Approvvigionamenti

Logistica in Entrata

Attività Operative

Logistica in Uscita

Marketing e Vendite

Servizi di Post vendita

La Terziarizzazione di una Impresa Manifatturiera

sviluppa un’area di KIBS

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Perché ci occupiamo dei KIBS ?

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• Con riferimento al PIL dell’UE la quota del valore dei servizi è di circa il 70 % mentre in USA è del 75 % (Fonte istituto di ricerche economiche WIFO).

• Che Servizi:

– Alle persone

– Alle Imprese

– Non Market Services (Educazione, Sanità, PA).

• La quota dei KIBS nel PIL ammonta a circa l’11 % dell’UE, il 13 % negli USA, l’8% in Giappone.

• Il contributo dei KIBS alla crescita del PIL dal 1996 è stato pari al 17 % in UE, il 28 % in Giappone ed il 22 % negli USA (Dati World Bank 2012).

• Al crescere del PIL, la quota di valore aggiunto cresce significativamente nei servizi (EU 2013 Competitiveness Report):

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• I KIBS sono definiti secondo la classificazione NACE (Nomenclature statistique des activités économiques dans la Communauté européenne)

• Ciascun istituto nazionale di statistica ha formulato conseguentemente una tabella di conversione a cui far riferimento per tradurre automaticamente al livello nazionale i codici NACE. In Italia l’ISTAT traduce i codici NACE con le classificazioni ATECO, ad esempio: – 72.1 Consulenza per installazione di servizi informatici

– 72.2 Realizzazione di software e consulenza informatica

– 72.3 Elaborazione elettronica dei dati

– 72.4 Attività delle banche dati

– 72.6 Altre attività connesse all’informatica

– 73.1 Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali e dell’ingegneria

– 73.2 Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze sociali e umanistiche

– 74.1 Attività legali, contabilità, consulenza fiscale e societaria; studi di mercato e sondaggi di opinione; consulenza commerciale e di gestione

– 74.2 Attività degli studi di architettura, ingegneria ed altri studi tecnici

– 74.3 Collaudi ed analisi tecniche

– 74.4 Pubblicità

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• I KIBS contribuiscono quindi i sintesi alla crescita economica ad esempio per le seguenti ragioni :

– a) La crescente importanza dei settori KIBS nell'economia;

– b) Il ruolo dei KIBS come input intermedio (specialmente nel settore manifatturiero);

– c) Importanti flussi di tecnologia tra KIBS e il comparto manifatturiero

– d) La convergenza della produzione e dei servizi.

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KIBS & CLOUD

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◦ Richiamiamo la definizione di: Business Process as a Service (BPaaS): BPaaS fornisce

l’orchestrazione e la gestione end­-to-end dei processi di business di un’azienda, è un modello specifico

di Cloud Computing applicato al mondo business (Delivery dell’Outsourcing di Processi di Business

realizzati sul Cloud).

◦ Sempre più Imprese usano KIBS per input intermedi per la loro produzione, ad esempio:

◦ Nel comparto del trasporto aereo o bancario, viene spesso dato in outsourcing l’IT;

◦ Molte Imprese anche di grande dimensione hanno dato in Outsourcing la gestione del personale (buste paga, rendicontazione

trasferte, …)

◦ In molte aziende manifatturiere i KIBS prevalenti riguardano anche l’esternalizzazione dei servizi di progettazione.

◦ Contemporaneamente le imprese manifatturiere utilizzano KIBS anche per offrire sempre più spesso servizi

associati ai loro prodotti fisici tradizionali.

◦ Questa tendenza è spesso chiamata «convergenza tra produzione e servizi» o «SERVIZITATION».

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◦ Vantaggi della «SERVIZITATION»:

– Finanziario: il servizio, collegato al prodotto, può

essere una fonte di ulteriori flussi finanziari (es.

l’acquisto combinato di una auto e della polizza

assicurativa offerta dal costruttore);

– Strategico; associare un servizio ad un prodotto

consente una più facile differenziazione del prodotto

(es. acquistando l’iPhone, si accede ad iTunes);

– Marketing; la vendita del servizio può innescare la

vendita del prodotto (si pensi ad esempio al caso delle

esperienze enogastronomiche).

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◦ Prospettive di sviluppo dei KIBS:

– Cluster “consumer-welfare”;

– Cluster “foster-innovation”;

– Cluster “Industry efficiency”;

– Cluster “Company competitiveness”

– Cluster “Smart communities”

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Opportunità KIBS sul ns. Territorio

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◦ SI-Lab Sicilia S.c.r.a.l.

◦ Università di Palermo

◦ Università di Catania

◦ Engineering Ingegneria Informatica S.p.A.

◦ Italtel S.p.A.

◦ Xenia Progetti S.r.l.

◦ Consorzio Ticonzero

◦ O.R.CO.M S.r.l.

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Una visione (visionaria ?) degli studi

professionali del futuro.

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◦ STUDI KIBS AD ALTO CONTENUTO PROFESSIONALE.

◦ La proposta è rivolta sia alle aziende che ai privati, si pone come primo obbiettivo il sollevare i clienti da

oneri progettuali e amministrativi per i quali è necessaria la profonda competenza di un esperto.

◦ Ogni membro dello staff, dotato di indipendenza decisionale ma supportato in modo complementare dai

colleghi, è responsabile del proprio lavoro ed è tenuto ad essere il referente unico del cliente.

◦ Multidisciplinarietà, competenza, forte spirito di squadra e l’ efficace utilizzo dei più moderni strumenti

informatici, sono i punti di forza che rendono lo Studio Professionale un riferimento unico e completo per

soddisfare un’ ampia gamma di esigenze, a servizio dei processi di business.

◦ La multidisciplinarietà, nelle sue diverse forme, si afferma così come superamento della mera

specializzazione, evidenziando l’ esigenza del superamento di un sapere ancorato alla specificità di una

singola disciplina. Più precisamente mentre il progetto mono disciplinare distingue, privilegia e conserva, il

programma multidisciplinare combina, solidarizza e demistifica.

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Una visione (visionaria ?) degli studi

professionali del futuro.

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◦ Dinamico ed efficiente, ben organizzato e forte di uno staff composto da specialisti nei diversi rami di

attività, Lo Studio Professionale si propone come affidabile partner dell’ universo imprenditoriale e privato

fornendo un’assistenza totale con interventi a 360 °.

◦ Ingegneri civili, industriali, dell’informazione, architetti, avvocati, consulenti fiscali e finanziari: si punta

senz’altro a rappresentare un valido punto di riferimento per le aziende ed i privati, mantenendo sempre e

comunque al centro il cliente come persona in un’ ottica di prevenzione e di tutela.

◦ I professionisti che compongono lo Studio Professionale svolgono un’intensa attività di raccolta, analisi,

generazione e distribuzione di conoscenza, per fornire competenze e soluzioni che le società clienti o i privati

non sono in grado ovvero non intendono sviluppare in proprio.

◦ La loro funzione si concretizza essenzialmente nella scoperta e nell’analisi del problema che può

manifestare un’azienda o un privato, nella successiva affermazione di una diagnosi e nella attiva

partecipazione al processo di problem-solving.

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Una visione (visionaria ?) degli studi

professionali del futuro.

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◦ Fantasia ? Visione ?

◦ O … si tratta di realtà … le due slides che precedono sono state infatti «liberamente»

tratte dal WEB ed è la pubblicità di uno Studio KIBS esistente.

◦ L’invito agli ordini professionali qui presenti è di riflettere in profondità su questa

opportunità in un momento in cui la crisi delle attività professionali è generalizzata, ed

ancor più riguarderà le generazioni dei giovani professionisti e di quelli che verranno. Gli

Ordini devono compattarsi sempre più al loro interno e creare sinergie tra di loro.

◦ George Bernard Shaw ha scritto : «Se tu hai una mela e io ho una mela e ce le

scambiamo, abbiamo sempre una mela per uno, ma se tu hai un’idea e io ho un’idea e

ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee».

◦ Grazie per l’attenzione.