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18Il Sole 24 Ore
Lunedì20 Settembre 2010 - N.258
La pagella
Gli allevamenti
Scarsacapacitàdiesserepresentiinnuovimercatioltreaquellitradizionali(Germania,Francia,RegnoUnitoeStatiUniti),ilchelimitaleopportunitàdicrescitadelleesportazioni
Eccessivapolverizzazionedelleaziendeagricole,chesoffronodicostipiùelevatirispettoaicompetitor internazionaliacausadell’assenzadieconomiediscala
QualitàdeiprodottiRiconoscibilitàdelprodottoitalianosul
mercatonazionaleeinternazionale
Il nodo delle infrastrutture. Dall’aeroporto «Catullo» alle tangenziali
Sicurezza. Dalla frutta all’olio non presentairregolarità il 99% dei campioni analizzati
di Marco Fortise Monica Carminati
Il sistema agroalimentare rappresenta laquarta"A"dell’eccellenzaproduttivaita-liana, insieme all’Automazione-mecca-
nica-diversi, all’Arredo-casa e all’Abbiglia-mento-moda.Secondol’Istatnel2009gliad-detti del settore agricolo erano complessi-vamente874mila(dicui415mila dipendentie459mila indipendenti),conunaquotapre-ponderantenelMezzogiorno.Perquantori-guarda l’industria alimentare, nel 2009 leimpreseattivenelsettoreeranocirca60mi-la, in calo dello 0,8% rispetto al 2008. Comericordail"Rapportosullostatodell’agricol-tura italiana", redatto dall’Inea nel 2010, trale impresealimentari (che rappresentanoil10,8%del totaledelle impresemanifatturie-re italiane, pari a circa 553mila unità nel2009)leimpreseartigianerappresentanola
parte preponderante (66%, pari a circa39.500 unità), confermando la forte fram-mentazione del settore alimentare. Mentredal punto di vista della tipologia giuridicadelleimpreseattive,predominanoleimpre-se individuali (28.567unità, cioè il 47,7% deltotale), seguite dalle società di persone(30,6%), quindi dalle società di capitale(18,4%)e dallealtre forme(3,3%).
Quantoalleesportazioni, ilsettoreagroa-limentare - dopo aver mostrato nel corsodel2009unamaggioretenutainunperiododi congiuntura fortemente negativa perl’economia mondiale - anche nel primo se-mestre del 2010, grazie al suo carattere dianticiclicità, sembra reagire meglio di altrisettori, mostrando maggiori segnali di ri-presa negli scambi internazionali: le espor-tazioni di prodotti agroalimentari sono, in-fatti,cresciutedell’8,5%,portandosinelpri-mosemestre2010a13,1miliardidieuro;l’im-port si attesta invece intorno a 16,8 miliardidieuro,increscitadel4,9%,portandoildefi-cit commerciale del settore a circa 3,7 mi-liardi di euro, generato dal forte import di
carni, pesce, latticini e olio d’oliva.Adeterminareiltrendpositivonelleven-
diteall’estero è stata tuttavia lacrescitadeivolumi scambiati: i prezzi delle vendite - silegge sempre nel Rapporto Inea - dopo es-sersi contratti di cinque punti percentualinel corso del 2009, nei primi tre mesi del2010 si sono infatti ridotti dell’8,6% rispet-to allo stesso periodo dell’anno preceden-te;neiprossimimesisaràpertantoopportu-nomonitorare questo trend, in quanto l’in-cremento dei volumi scambiati potrebbenon essere più sufficiente a compensarel’andamentonegativodeiprezzi,causandouna nuova flessione, in valore, degli scam-bi internazionali agroalimentari, oltre apossibiliripercussionisullaredditivitàdel-le aziende del settore.
Ipuntidi forzadel sistemaagroalimenta-re italiano sono i prodotti tipici e quelli del-lacosiddettadietamediterranea.Inpartico-lare, come risulta anche dall’"Indice Fortis-Corradini delle eccellenze competitive nelcommerciointernazionale"costruitoutiliz-zando la classificazione HS 1996 che suddi-vide in modo estremamente dettagliato ilcommercio internazionale, l’Italia è il pri-moesportatoremondialedipastealimenta-ri, conserve di pomodoro, mele fresche, in-saccati, caffè torrefatto, succhi d’uva, aceticommestibili, vermuth, cicorie, castagne emarroni, fagioli e, ovviamente, è esportato-re di formaggi tipici e unici come il Parmi-gianoReggiano,ilGranaPadano,ilGorgon-zola, il Pecorino eccetera.L’Italiaè poi il se-condo esportatore mondiale di vini, oliod’oliva,uvefresche,kiwi,pesche,acquemi-nerali,nocciole,succhidifrutta,pere,semo-le e semolini, estratti e sughi di carni, di pe-sce, di crostacei e di molluschi. Ed è terzoesportatore mondiale di cioccolata e pro-dottiabasedicacao, lardo,riso,caffèdecaf-feinato, funghietartufi, melesecche, spina-ci, acciughe. Sempre in base ai dati dell’Un-Comtrade, l’export nel 2008 (ultimi dati di-sponibili)deiprodottiagroalimentari incuil’Italia detiene la prima, seconda e terza po-sizione nell’export mondiale è stato pari acirca21,8 miliardidi euro.
L’export agroalimentare italiano è diret-toprevalentementeverso ipaesidell’Unio-ne europea a 27,con una quota che supera il72%; il principale cliente, al di fuori delaUe-27,restailNordAmerica,cheincremen-ta leggermente la sua quota, attestatasi nelprimotrimestre 2010al 9,4percento.
L’agroalimentare italiano vanta però an-
chealtriimportantiprimatialivellointerna-zionale,messiinevidenzadaunarecentein-daginecondottadaColdiretti-Swg, presen-tata nel corso del Forum internazionaledell’agricolturaedell’alimentazioneetenu-tasiaCernobbionell’ottobre2009.Ilmodel-lo agricolo italiano ha infatti conquistatoprimatinonsolonellaqualitàetipicitàdelleproduzioni, ma anche nel valore aggiuntoper ettaro di terreno, che è tre volte quelloamericano, due volte quello inglese e supe-riore del 70% a quelli di Francia e Spagna.Le produzioni italiane - si legge semprenell’indagine - hanno anche il primato dellasicurezza alimentare (con un record del99% dicampioni regolaridi frutta,verdura,vino e olio, con residui chimici al di sottodei limiti di legge), mentre un quarto dellasuperficie bio della Ue (oltre un milione diettari) e un terzo delle imprese biologicheeuropeesi trovano nelnostropaese.
Quanto infine alla leadership nei prodot-ti tipici, l’agricoltura italiana vanta, in parti-colare, 211 prodotti a denominazioneo indi-cazione di origine protetta riconosciutidall’Unione europea, cui si aggiungono cir-ca5milaspecialitàregionalicensitedallere-gioni. Ben 33 Prodotti a denominazione diorigine protetta o Indicazione geograficaprotettaprovengono dal Veneto (tra questiortaggi e frutta, formaggi, insaccati, riso, oliextravergined’oliva),15deiqualiriconduci-bili alla provinciadiVerona.
Considerando poi la generazione di va-lore aggiunto agricolo, il Veneto è la quin-taregioneitaliana,malasecondadelNord-Est, dietro all’Emilia Romagna, e la terzadell’Italia settentrionale, con la Lombar-dia che detiene il primato. Se si guarda in-vece al valore della produzione agricola, ilVeneto è la terza regione italiana, dietro aLombardia ed Emilia Romagna, mentreCampaniaeSicilia, chesonodavantialVe-neto nella generazione di valore aggiunto,si collocano abbondantemente alle suespalle. Sotto l’aspetto del biologico, in Ve-neto sono oltre 15mila gli ettari destinatiall’agricolturabiologica,conunanettapre-valenzadellecolturecerealicolee,a segui-re, le colture industriali, prati e pascoli, fo-raggi e altri seminativi, vite e frutta.
Sul fronte dell’export, i prodotti agroali-mentari prevalentemente esportati dal Ve-netosono i vini, i prodotti da forno e farina-cei, fruttaeortaggi, formaggiecarni lavora-te, tracuiprosciutti e insaccati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Produzione Valore aggiunto2008 2009 2008 2009
Piemonte 3.574.436 3.166.634 1.690.335 1.394.772
Valle d’Aosta 84.873 80.417 48.294 44.818
Lombardia 6.917.317 6.271.369 3.126.860 2.688.735
Trentino A. A 1.606.824 1.472.826 1.106.230 987.886
Veneto 4.978.747 4.559.276 2.232.031 1.960.670
Friuli V. Giulia 952.838 826.612 392.616 299.189
Liguria 762.960 716.647 518.690 481.988
Emilia Romagna 5.826.512 5.313.596 2.810.212 2.416.643
Toscana 2.777.935 2.511.362 1.860.081 1.647.039
Umbria 832.636 722.771 420.752 335.082
Marche 1.259.973 1.105.451 553.651 444.973
Lazio 2.668.323 2.441.713 1.619.808 1.440.789
Abruzzo 1.171.429 1.049.819 613.150 518.582
Molise 437.482 383.884 229.806 185.082
Campania 3.193.413 3.096.258 2.087.685 2.003.437
Puglia 3.720.577 3.345.610 2.183.044 1.861.004
Basilicata 806.235 708.774 504.178 418.092
Calabria 1.971.482 1.836.410 1.130.300 1.051.439
Sicilia 4.120.819 3.746.923 2.659.416 2.351.442
Sardegna 1.699.291 1.678.753 930.931 923.795
Nord 24.704.508 22.407.377 11.925.268 10.274.701
Centro 7.538.866 6.781.296 4.454.292 3.867.883
Mezzogiorno 17.120.729 15.846.431 10.338.511 9.312.873
ITALIA 49.364.103 45.035.105 26.718.071 23.455.456
Produzione ValoreBovini da latte *4.278 377Bovini da carne 209.100 452Suini 137.600 159Avicunicoli 444.400 570
Made in Italy. Il settore alimentareè uno dei quattro comparti d’eccellenza
Nota: vanno aggiunte le colture florovivaistiche che contano 3.200 ettari e 1,38 miliardi di piante Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Veneto Agricoltura, «Rapporto 2009 sulla congiuntura del settore agroalimentare veneto»
EspansioneinnuovimercatigeograficiMaggioreinnovazionetecnologicaMaggioreattenzioneall’organizzazione
verticaledifilieraRiequilibriodellerelazioniconilsettore
distributivo
VeronaECONOMIAETERRITORIO
Katy MandurinoAnniasegnareilpasso–eforseaconcen-
trarsiunpo’tropposusestessa–,maoraVero-naalza latestaemarca il futuro.Conunobiet-tivopreciso:divenireil fulcroinfrastrutturaleeintermodaledellospostamentodipassegge-ri e merci tra nord e sud Europa, tra Tirreno eAdriatico, tra est eovest.
La partita è di importanza decisiva: sonosul piatto la terza corsia dell’autostrada A22Modena-Brennero, ilnuovocaselloautostra-dale e la stazione ferroviaria per l’aeroporto
Catullo, il prolungamento della Cisa dal Tir-reno, la Nogara-Mare, la tangenziale delleTorricelle attorno alla città, l’arteria a duecorsie tra Nogarole Rocca e Soave (Media-na), l’Alta velocità e capacità sul Corridoio 5.Una serie di progetti in rete che si interseca-no non solo nei tracciati, ma anche nella go-vernance e nei soggetti attuatori, la cui regìaviene gestita in primis dalla Provincia.
«Ipiani infrastrutturali sonointegratie le-gati allo sviluppo economico – spiega il pre-sidente dell’ente Giovanni Miozzi –. Le ope-
re in project financing come la tangenzialedelle Torricelle o la Mediana avranno unaricaduta economica per il territorio che cipermetterà di offrire maggiori servizi; il ca-selloautostradaledalla A22all’aeroportosa-rà strategico anche per il consorzio Zai, ilcentro logistico intermodale più importan-ted’Italia,eper il futuroautodromo,che sor-gerà tra Vigasio e Isola della Scala».
Andiamocon ordine.La societàAutostra-da del Brennero (22,1 milioni l’utile netto2009),uscita dalle secchedi mesidi litigiosi-tà tra soci (Bolzano e Trento da una parte eVerona, Modena, Mantova e Reggio Emiliadall’altra), ha dallo scorso giugno un nuovostatuto e un nuovo cda, che ha portato da 25a 14 i soci membri (con un veronese in più).Il capitolo degli investimenti prevede entroil 2015 la realizzazione del casello autostra-dale che dalla A22 porti direttamente al Ca-tullo – costo: 15-20 milioni di euro circa – e laterza corsia da Verona Nord a Modena, 90chilometri di tracciato.
«Perciòcheriguardailcaselloaeroportua-lestiamoancoraverificandodoveposizionar-lo– spiega l’amministratoredelegatodiAuto-brennero, Paolo Duiella –. Sulla terza corsiastiamo accelerando, i dati sul calo del trafficopesante (-10% nel 2009 rispetto al 2008, ndr)cidiconoche l’infrastrutturaènecessaria».
La società punta gli occhi anche su altredue opere. La tangenziale a pedaggio delleTorricelle,chedallacittàsicongiungeaVero-na Nord: la costruzione – che contempla an-che un lungo traforo oggetto di una contesta-
zione popolare per i possibili rischi da inqui-namento – è prevista dal Comune di Veronain project financing (costo stimato: 200 milio-ni);l’approvazionedefinitivadelconsiglioco-munaleavverràallafinediottobre.L’altraope-ra è l’autostrada a due corsie (di tipo B, senzacorsia di emergenza) cosiddetta Mediana, 40chilometridaNogaroleRocca(laE45) finoal-laA4all’altezzadiSoave,cheandrebbecreatadazeroconunaspesa dicirca 400milioni.
Veronasirivelastrategicaancheperilcolle-gamentoconilTirrenoattraversoilprolunga-mento della Cisa, che potenzierebbe la movi-mentazione merci dell’interporto: la «Ti-Bre», ovvero Tirreno-Brennero, aprirebbe leporteapossibiliaccordiportualieaeroportua-li con laLiguria e la Toscana. Il progetto è sta-to interamente approvato dal Cipe, ma finan-ziatosoloinparte.«Quest’operaèdecisamen-te più indietro delle altre – specifica Miozzi –,ma a preoccuparmi di più è l’Alta velocità el’Alta capacità. Anche in questo caso i trattinon sono tutti finanziati, i tempi si stanno al-lungando troppo e rischiamo di non essereprontinemmenoper l’Expo2015».
L’aeroporto di Villafranca "Valerio Catul-lo", intanto,sta cambiandopelle. Ilmodellodibusinessintendevirareversoil lowcostdaaf-fiancare ai charter e ai voli di linea – mentreBrescia si specializzerà nel trasporto merci –e all’orizzonte c’è il progetto strategico di SeaeSacboche prevede lacostituzione diununi-co hub aeroportuale fra gli scali milanesi diMalpensaeLinate,quellodiOrioalSerio(Ber-gamo) e di Brescia e Verona appunto. Per far
questo prevede la costruzione entro l’estate2011 di un’aerostazione dedicata, accanto allestruttureattuali.Ciòcomporterà,oltrealnuo-vocaselloautostradalesullaMilano-Venezia,ancheunastazioneferroviariacollegatadiret-tamenteaVeronaPortaNuova.«Giàdal31ot-tobre,comunque–annunciaildirettoregene-rale Massimo Soppani – sarà a disposizioneun’area per i vettori low cost; da quella datapartiranno i nuovi collegamenti Ryanair perLondra, Bruxelles, Parigi, Madrid, Palermo eBrindisi e i collegamenti via Barcellona diVueling per 14 destinazioni spagnole. SoloRyanairprevedeconquesti seinuovicollega-mentidiarrivareatrasportare330milapasseg-geri in un anno di operatività». Il traffico diVerona è cresciuto a luglio dell’1,3% rispettoallo stesso mese 2009 (dato Assaeroporti). Ilpianodisviluppodelloscaloprevedeuninve-stimentodi80milioni in quattroanni.
Il potenziamento del Catullo è strategicoanche in vista della realizzazione dell’auto-dromo di Vigasio, quel discusso Motorcitydi dimensioni faraoniche – 3,5 milioni di me-triquadridestinati adautodromo per gare diFormula Uno e MotoGp, centri commercia-li, parchi tecnologici, aree industriali, alber-ghi di lusso e case per 30mila persone, costocomplessivo quasi due miliardi di euro conspese per opere viarie di 120 milioni – cheagevolerebbe anche la costruzione del rac-cordo tra Nogara e la Transpolesana verso ilmare. Ma l’accordo sul progetto deve anco-ra ottenere la firma di tutte le parti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Superficie(ettari)
Superficie(ettari)
Produzione(tonnellate)
Produzione(tonnellate)
Melo6.292 229.600
Pesco e nettarine5.000 99.600
Pero4.021 103.700
Albicocco500 5.500
Ciliegio2.700 13.500
Actinidia3.000 70.600
Olivo4.500 7.800
Vite70.000 1.100.000
Superficie(ettari)
Superficie(ettari)
Superficie(ettari)
Produzione(tonnellate)
Produzione(tonnellate)
Produzione(tonnellate)
Patata3.322 126.000
Radicchio9.751 135.000
Lattuga1.700 39.280
Fragola830 22.500
Pomodoro da industria1.600 86.500
Aglio360 3.800
Cipolla1.370 41.900
Carota800 25.800
Asparago1.470 8.800
Zucchina1.320 38.300
Melone1.670 51.200
Cocomero840 33.200
Export da tavola imbanditaL’agroalimentare tiene: buone vendite da vini e prodotti da forno
Èilpreventivoperl’autostradaaduecorsie,chesaràrealizzatainprojectfinancing.L’operafagolaadAutobrennero,chestapuntandogliocchianchesullatangenzialecittadinadelleTorricelle(costopreventivato200milioni).Lasocietàchegestiscel’A22ècomunqueimpegnatanelprogettoperilcaselloautostradalechecollegheràl’aeroportoCatulloall’autostradaenellaterzacorsialungoiltrattoVeronaNord-Modena
NOGAROLE ROCCA-SOAVE
400 milioni
(*) numero di allevamenti Fonte: elab. FondazioneEdison su dati Veneto Agricoltura, "Rapporto 2009sulla congiuntura del settore agroalimentare veneto"
CEREALI COLTUREINDUSTRIALI COLTUREORTICOLE
ÈlasommanecessariaperlesoleinfrastruttureviarierelativealMotorcity,ilprogettoedilizioprevistonellazonatraVigasioeTrevenzuolo(Bassaveronese)datremilioniemezzodimetriquadrichecomprendeunautodromoperFormulaUnoeperMotoGp,areeindustriali,parchitecnologici,areecommerciali,alberghidilussoezoneresidenzialiper30milapersone
MOTORCITY
120 milioni
Produzione in Veneto. Anno 2009
COLTUREFRUTTICOLE E VITE
Superficie(ettari)
Produzione(tonnellate)
Soia61.000 222.700
Barbabietola da zucchero15.700 965.000
Tabacco8.650 29.900
Girasole1.600 4.400
Colza3.400 11.000
Superficie(ettari)
Produzione(tonnellate)
Mais234.700 2.252.000
Frumento tenero97.900 560.000
Frumento duro11.600 63.100
Orzo10.200 51.300
Riso3.200 18.500
I PUNTIDI MIGLIORAMENTO
Principali produzioni zootecniche della re-gione Veneto. Produzione in tonnellate evalori in milioni di euro. Anno 2009
PARTITA COMPLESSA E DECISIVAI progetti legati allo sviluppo economicosi intersecano non solo nei tracciati,ma anchenella «governance»enei soggetti che dovranno attuarlicon investimenti di oltre 800 milioni
I PUNTIDI FORZA
Coltivare il business
I numeri
Ilsistemaagroalimentarerappresentalaquarta"A"dell’eccellenzaproduttivaitaliana,insiemeall’Automazione-meccanica,all’Arredo-casaeall’Abbigliamento-moda.Adeterminareiltrendpositivonellevenditeall’esterosonoiprodottitipiciequelli legatialladietamediterranea.Su211prodottiitalianiaDenominazionediorigineprotettaoaIndicazionegeograficaprotettaben33provengonodalVenetoe15sonoriconducibiliallaprovinciadiVerona
GLI OSTACOLIALLO SVILUPPO
Grandiopereconuncuore intermodale
CAMPI DA PRIMATOL’Italia è il primo esportatore mondialedipaste alimentari, conservedipomodoro, mele fresche, insaccati,caffé torrefatto, succhi d’uva, aceticommestibilie formaggi unici
PRODOTTI TIPICIE DIETA MEDITERRANEALE CARTE VINCENTI
ERREBI
Produzione in Veneto. Anno 2009Produzione in Veneto. Anno 2009
Produzione e Valore aggiunto del settore agricolo a prezzi base.Valori ai prezzi correnti, anni 2008-2009 (migliaia di euro)
Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat
Produzione in Veneto. Anno 2009