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notizie Anno XX n°6 - Novembre/Dicembre Duemila12 BIMESTRALE DELLA ORGANIZZAZIONE DEI PRODUTTORI APOFRUIT ITALIA Sped. in abbonamento postale - 70% - DCB Forlì Aut. Trib. FO n. 178 del 5/4/88 - Reg. Stampa n. 10/88 Redazione e Amm.: v.le Della Cooperazione, 400 - Pievesestina, Cesena (FC) Tel. 0547 414111 - Fax 0547 414166 Stampa: Ramberti Arti Grafiche, Rimini Tel. 0541 738111 Direttore Responsabile: Maurizio Magni sommario Più export e prodotti a marchio nel futuro di APOFRUIT Nell’Assemblea dei soci Apofruit ha presentato i progetti per il prossimo triennio. Innovazione, export e politica di marca le chiavi per trasferire maggiore reddito ai produttori L a crisi continua a colpire duramen- te il settore ortofrutticolo. Anche il 2012 è, ancora una volta, un anno nel corso del quale i produttori hanno visto erosi i propri guadagni a causa di una serie di congiunture negative che hanno annullato l’effetto positivo in- dotto dall’incremento dei prezzi rispet- to all’anno passato. Alle negatività del 2011, che è stato il più critico degli ultimi dieci anni, soprattutto per la frut- ta estiva, quest’anno si aggiunge l’au- mento dei costi nelle aziende agricole: contributi previdenziali, IMU, carburanti e mezzi tecnici. Per cercare soluzioni a questa situazione di grave difficoltà, che si protrae oramai da diversi anni, la cooperativa Apofruit ha elaborato un pacchetto di progetti per il prossimo triennio, che sono stati presentati in oc- casione dell’Assemblea dei soci dell’E- milia Romagna, che si è tenuta mer- coledì 12 dicembre alla Sala Europa di Cesena Fiera. Rinnovamento varietale, sviluppo delle specie strategiche de- stinate al mercato internazionale (kiwi, mele, uva da tavola) e delle attività con i partner (Mediterraneo Group dovrebbe passare dai 28 milioni del 2011 ai 40 milioni di euro di fatturato nel 2015), crescita dei prodotti a marchio proprio (dai 40 milioni di fatturato del 2011 a 70 milioni del 2015) e dell’export (dal 30% al 40% del fatturato) sono le cin- que aree strategiche su cui vertono i progetti di Apofruit per i prossimi anni. Liquidazione dei prodotti estivi ..................................... 2-5 PAGINE TECNICHE Alterazioni fisiologiche su mele e pere destinate a prolungati periodi di conservazione ..................................... 6-9 DALL’EMILIA Apofruit: iniziative invernali ...................................... 10 DALLA SICILIA Novità dalle aree orticole ragusane ...................................... 11 DAL LAZIO Susino: liquidazione delle varietà estive ...................................... 12 Il Consiglio di Amministrazio- ne nella seduta del 30 novem- bre ha deliberato di conferma- re i tassi applicati sui contratti di prestito sociale nella misu- ra del 2% per il prestito libero e 3% per il prestito vincolato. TASSO DI INTERESSE

sommario Più export e prodotti a marchio nel futuro di APOFRUIT · 2013-01-22 · milioni di euro di fatturato nel 2015), crescita dei prodotti a marchio proprio (dai 40 milioni

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Page 1: sommario Più export e prodotti a marchio nel futuro di APOFRUIT · 2013-01-22 · milioni di euro di fatturato nel 2015), crescita dei prodotti a marchio proprio (dai 40 milioni

notizie Anno XX n°6 - Novembre/Dicembre Duemila12

BIMESTRALE DELLA ORGANIZZAZIONE DEI PRODUTTORI APOFRUIT ITALIA Sped. in abbonamento postale - 70% - DCB Forlì Aut. Trib. FO n. 178 del 5/4/88 - Reg. Stampa n. 10/88

Redazione e Amm.: v.le Della Cooperazione, 400 - Pievesestina, Cesena (FC) Tel. 0547 414111 - Fax 0547 414166Stampa: Ramberti Arti Grafiche, Rimini Tel. 0541 738111

Direttore Responsabile: Maurizio Magni

sommario Più export e prodotti a marchio nel futuro di APOFRUITNell’Assemblea dei soci Apofruit ha presentato i progetti per il prossimo triennio. Innovazione, export e politica di marca le chiavi per trasferire maggiore reddito ai produttori

La crisi continua a colpire duramen-te il settore ortofrutticolo. Anche

il 2012 è, ancora una volta, un anno nel corso del quale i produttori hanno visto erosi i propri guadagni a causa di una serie di congiunture negative che hanno annullato l’effetto positivo in-dotto dall’incremento dei prezzi rispet-to all’anno passato. Alle negatività del 2011, che è stato il più critico degli ultimi dieci anni, soprattutto per la frut-ta estiva, quest’anno si aggiunge l’au-mento dei costi nelle aziende agricole: contributi previdenziali, IMU, carburanti e mezzi tecnici. Per cercare soluzioni a questa situazione di grave difficoltà, che si protrae oramai da diversi anni, la cooperativa Apofruit ha elaborato un

pacchetto di progetti per il prossimo triennio, che sono stati presentati in oc-casione dell’Assemblea dei soci dell’E-milia Romagna, che si è tenuta mer-coledì 12 dicembre alla Sala Europa di Cesena Fiera. Rinnovamento varietale, sviluppo delle specie strategiche de-stinate al mercato internazionale (kiwi, mele, uva da tavola) e delle attività con i partner (Mediterraneo Group dovrebbe passare dai 28 milioni del 2011 ai 40 milioni di euro di fatturato nel 2015), crescita dei prodotti a marchio proprio (dai 40 milioni di fatturato del 2011 a 70 milioni del 2015) e dell’export (dal 30% al 40% del fatturato) sono le cin-que aree strategiche su cui vertono i progetti di Apofruit per i prossimi anni.

Liquidazione dei prodotti estivi..................................... 2-5

PAGINE TECNICHEAlterazioni fisiologiche su mele e pere destinate a prolungati periodi di conservazione..................................... 6-9

DALL’EMILIAApofruit: iniziative invernali...................................... 10

DALLA SICILIA Novità dalle aree orticole ragusane...................................... 11

DAL LAZIO Susino: liquidazione delle varietà estive...................................... 12

Il Consiglio di Amministrazio-ne nella seduta del 30 novem-bre ha deliberato di conferma-re i tassi applicati sui contratti di prestito sociale nella misu-ra del 2% per il prestito libero e 3% per il prestito vincolato.

TASSO DI INTERESSE

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notizie

“Un piano - evidenzia il Direttore Generale della Cooperativa Renzo Piraccini - finalizzato non alla cresci-ta dei volumi, ma al miglioramento della qualità dei prodotti conferiti e all’efficienza gestionale. Gli interventi previsti hanno l’obiettivo di qualifica-re la presenza dei nostri prodotti sul mercato internazionale e di ridurre i costi di gestione. Gran parte degli in-vestimenti previsti negli stabilimenti, che ammonteranno nel triennio a 15 milioni di euro, saranno destinati alle nuove tecnologie per il confeziona-mento e al miglioramento delle tec-

niche di conservazione”. “Vogliamo sostenere i nostri soci pro-duttori - afferma il Presidente di Apo-fruit Mirco Zanotti - in questo difficile momento. È per questo che abbiamo previsto tempi di acconto più rapidi per i produttori (benché già oggi siamo i più veloci del settore), aumento dei massi-mali dei contributi OCM per i nuovi im-pianti e una convenzione con Ismea e Istituti di Credito locali per permettere il finanziamento degli investimenti nelle imprese agricole”. Dopo la presentazione dei progetti, un gruppo di politici ed esperti, coordinati

dal direttore del Corriere Ortofrutticolo Lorenzo Frassoldati, ha dibattuto sul tema “Quale contributo dal settore or-tofrutticolo alla crescita del Paese?”. Sono intervenuti: Gianni Luppi, Pre-sidente di Legacoop Agroalimentare, Egidio Sardo, Direttore Generale di ISMEA, Guido Tampieri, Commissario straordinario AGEA, Tiberio Rabboni, Assessore regionale all’Agricoltura del-la Regione Emilia-Romagna, Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo e Mirco Zanotti, Presidente di Apofruit Italia.

Al termine della campagna esti-va Apofruit Italia ha liquidato ai

soci 749.477 quintali di prodotto, per un valore della produzione di 31.112.000 euro. A fronte di un calo produttivo com-plessivo (-9% rispetto al 2011), quest’anno il valore della liquidazione è cresciuto del 14%. “Dal punto di vista commercia-le, l‘andamento di mercato è stato senz’altro migliore rispetto al 2011, - esordisce il direttore commerciale di Apofruit Italia, Walter Bucella - pur avendo operato in un contesto caratterizzato dall’accentuarsi della crisi economica a livello europeo, che ha portato a una contrazione dei

consumi.“Strategicamente - continua Bucel-la - abbiamo sviluppato le nostre linee di alta qualità: l’attività sulla linea So-larelli, per il prodotto convenzionale, è cresciuta del 25%, Almaverde Bio per il biologico del 15%”.

Liquidazione dei prodotti ESTIVI A fronte di un generale calo produttivo, aumenta il valore della liquidazione. Necessario puntare sempre più su qualità e rinnovamento varietale

Pesche e nettarineLa produzione su questo comparto ha registrato un calo delle quantità del 9%. Il mercato è partito bene, con ri-sultati discreti per tutta la produzione precoce. L’andamento positivo è proseguito, an-che se con prezzi inferiori, fino a fine luglio, stabilizzandosi poi per il resto della campagna, con una leggera ri-presa solo per le varietà tardive di set-tembre. La maturazione scalare fra le diverse aree produttive ha evitato una sovrap-posizione di prodotto. L’andamento climatico favorevole, caldo e asciutto, ha contribuito ad avere un prodotto di buona qualità, con un grado zuccheri-

CONFERIMENTO ESTIVO 2012

PESCHE E NETTARINE 543.746 q.liALBICOCCHE 77.708 q.liCILIEGIE 11.665 q.li SUSINE 34.699 q.liPERE ESTIVE 10.846 q.liMELE ESTIVE 9.912 q.liUVA 9.331 q.liORTAGGI 19.515 q.liMELONI 18.914 q.liCOCOMERI 11.006 q.liFRAGOLE ESTIVE 2.136 q.li

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no elevato. Purtroppo la stagione particolarmente asciutta ha inciso negativamente sui calibri dei frutti, soprattutto per chi non ha avuto la possibilità di irrigare. “La campagna di commercializzazione, quindi, è stata caratterizzata da una scarsa offerta di calibri grossi sui quali c’è stato un buon riscontro dal mercato - sottolinea Bucella - mentre non han-no invece trovato un’adeguata valoriz-zazione i calibri piccoli, destinati preva-lentemente verso il mercato estero. Su quest’ultimo anche quest’anno forte è stata la concorrenza del prodotto spa-gnolo, soprattutto per quanto riguarda le nettarine, e di quello greco per le pesche. Inoltre i consumi di ortofrutta nei Paesi del centro e nord Europa non sono stati aiutati dal clima, particolar-mente piovoso e freddo”.

AlbicoccheQuella del 2012 è stata un’annata record dal punto di vista produttivo: i quantitativi sono cresciuti del 30% ri-spetto allo scorso anno, per un totale di 77.708 quintali di prodotto conferito. “In un’annata di piena produzione sia in Italia che all’estero, si conferma il trend di crescita dei consumi su que-sto comparto, grazie allo sviluppo delle varietà buone da mangiare, che oggi rappresentano oltre il 60% del nostro conferito - sottolinea il direttore com-merciale di Apofruit Italia - L’obiettivo, ora, è quello di andare a sostituire rapi-damente le vecchie varietà, che stanno

trovando sempre più difficoltà di valoriz-zazione sul mercato. Sulle albicocche è particolarmente importante il compar-to industriale, il cui posizionamento di prezzo influenza direttamente l’offerta di prodotto da fresco. Quest’anno, a causa della maggiore disponibilità di albicocche, i prezzi del prodotto per uso industriale hanno avuto quotazio-ni decisamente inferiori, influenzando negativamente anche le quotazioni del prodotto per il fresco. Nonostante questo, i risultati finali per i produttori

sono stati positivi, seppur differenziati nei diversi periodi produttivi, soprattut-to per quanto riguarda le varietà buone da mangiare”.Anche nel caso delle albicocche si sono ottenuti calibri inferiori rispetto all’annata precedente, a causa della forte allegagione e dell’andamento cli-matico. “Sul fresco - sottolinea Bucella - è im-portante avere un buon calibro, che permetta di poter valorizzare il prodotto in modo adeguato. Quest’anno va sot-tolineato che abbiamo sviluppato molto la percentuale di prodotto confezionato direttamente in campagna, sia in ce-stini che prodotto sfuso o alveolato, in particolare per quanto riguarda la linea Solarelli. L’obiettivo in futuro è quello di aumentare ulteriormente la quantità di prodotto confezionato direttamente dal produttore: in questo modo le aziende in grado di portare avanti quest’attività

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notizie

AZ. AGR SEVERI MAURIZIOMaurizio Severi è titolare di un’azienda di 4 ettari a conduzione biologica a San Martino di Cesena, dove produce pesche e net-tarine, varietà precoci e tardive. “Rispetto alla disastrosa annata 2011, le cose quest’anno sono andate meglio - esordisce a pro-posito degli esiti della liquidazione estiva - Tuttavia un’azienda biologica ha dei costi di gestione più alti rispetto a un’azien-da convenzionale, per cui anche i prezzi dovrebbero essere più adeguati”. Severi ha conferito alla cooperativa 380 q.li di prodotto, che gli sono stati liquidati con una media di 48 cent./kg. “Con le pesche gialle ho ottenuto la media migliore - continua - mentre le nettarine gialle non sono andate bene. La qualità dei frutti quest’anno è stata buona. In generale i risultati sono stati sufficienti a coprire i costi di produzione, ma ci aspettavamo qualcosa in più”.

AZ. AGR. BENZONI RICCARDONon è del tutto soddisfatto dell’esito della liquidazione estiva Martino Benzoni, che, insieme al padre Riccardo, conduce un’a-zienda di 40 ettari a San Pietro in Vincoli: qui produce anche pesche e nettarine, per un totale di 8,9 ettari. Al termine della campagna ha conferito alla cooperativa 3.417,75 q.li di prodot-to, che gli sono stati liquidati con una media di 33 cent./kg. “I ri-

sultati quest’anno sono stati sufficienti, ma in un’ottica di costi crescenti la sufficienza diventa un concetto un po’ stretto - dichiara - Grazie alle tecniche di concimazione e irrigazione abbiamo ottenuto un prodotto di buona qualità e buon calibro. In un anno in cui la merce è stata venduta bene, ci aspettavamo onestamente di ottenere un ri-sultato migliore. Per le prossime campagne speriamo, grazie all’aiuto della cooperati-va, di riuscire a valorizzare al meglio il nostro prodotto per differenziarci sul mercato”.

LA PAROLA AI PRODUTTORI

potranno avere un valore aggiunto importante”.

CiliegieLa scarsa produzione che si è ve-rificata su questa specie, seppur in misura diversa a seconda delle aree produttive, ha avuto come conse-guenza un’offerta limitata di prodot-to che, anche grazie all’andamento climatico favorevole, ha determinato un mercato molto positivo. “Quello delle ciliegie è un comparto su cui la cooperativa intende crescere, puntando sull’innovazione varietale e sulla realizzazione di sesti d’impianto più “efficaci” dal punto di vista ge-stionale”, dichiara Bucella.

SusineL’andamento di mercato su que-sto comparto è stato discreto e abbastanza stabile. Si conferma il maggior interesse per le varietà ci-no-giapponesi rosse e nere. Va sot-tolineata l’importanza della qualità su questa specie in senso generale. In particolare sulle varietà a buccia gial-la è fondamentale, per realizzare la miglior valorizzazione, portare a rac-colta un prodotto con frutti di grosso calibro, in quanto la vendita avviene prevalentemente sfusa o alveolata.

Pere e mele estiveParticolarmente favorevole, anche a fronte di una produzione inferiore e di una minore presenza di prodotto

di importazione, è stato l’andamento di mercato per queste specie. “Per quanto riguarda le mele si conferma l’aumento di interesse per la varietà

Gala - dice Bucella - una tipologia su cui Apofruit intende crescere ma, allo stesso tempo, sottolineiamo l’esigenza di procedere con una rapida sostituzio-ne dei vecchi cloni con nuove tipologie che permettano di avere un prodotto più colorato”.

UvaLa campagna 2012 è stata molto im-portante per Apofruit, in quanto il signi-ficativo aumento dei quantitativi confe-riti dai soci ci ha permesso di creare nuove linee commerciali che riteniamo particolarmente importanti in funzione del forte sviluppo produttivo dei pros-

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AZ. AGR. PARMIGGIANI ARTUROArturo Parmiggiani, produttore di ciliegie di Vignola, ha un’azien-da di 2,5 ettari, di cui 2 destinati appunto a questo prodotto. “Quest’anno a causa del clima sfavorevole, con frequenti piogge in fase di fioritura, non c’è stata allegagione, per cui abbiamo ottenuto un frutto bellissimo, ma in scarsa quantità - spiega - Abbiamo raccolto in tutto 150 q.li di prodotto, la metà rispetto allo scorso anno. Il prezzo tuttavia è stato positivo, 3,4 euro al kg di media”. “In conclusione - aggiunge - sono comunque abbastanza soddisfatto, non potevo sperare in qualcosa di più, non avendo conferito molto prodotto”.

PRODOTTI BIOLOGICI

PESCHE E NETTARINE 47.527 q.liALBICOCCHE 15.599 q.liCILIEGIE 390 q.li SUSINE 4.794 q.liPERE ESTIVE 1.594 q.liMELE ESTIVE 3.785 q.liUVA 2.561 q.liORTAGGI 9.273 q.liALTRE SPECIE 2.354 q.li

LA PAROLA AI PRODUTTORIsimi anni. Il crescente apprezzamento dei consumatori per le varietà di uva senza semi ha confermato la validi-tà della scelta di Apofruit di puntare esclusivamente su questa tipologia di prodotto.

OrtaggiQuella del 2012 è stata un’annata par-ticolarmente positiva per la produzione estiva, seppur con un andamento dif-ferenziato a seconda dei periodi e delle tipologie di prodotto. Da sottolineare in particolare l’andamento del compar-to patate e cipolle estive, sul quale si sono avuti buoni risultati che, data la prevista minor produzione a livello eu-ropeo, dovrebbero essere il preludio per un buon andamento anche delle produzioni autunnali e invernali.

BiologicoAnche su questo comparto l’andamen-to di mercato è stato decisamente mi-gliore rispetto al 2011. Nonostante la crisi, quello del biologico si conferma un mercato dove i consumi a livello eu-ropeo sono in costante crescita. L’atti-vità commerciale gestita attraverso la società Canova srl (del Gruppo Apofru-it) ha permesso di sviluppare le vendite Almaverde Bio sul mercato nazionale e di incentivare l’apertura di nuovi mer-cati all’estero. Scendendo nel dettaglio delle varie produzioni, si evidenzia che per quanto riguarda pesche e nettari-ne occorre aumentare le produzioni nel periodo medio e tardivo, in quanto nel

periodo precoce e medio-precoce la produzione attuale è già più che suf-ficiente e c’è inoltre una concorrenza maggiore da parte degli altri Paesi pro-duttori europei. Per le albicocche bio si conferma an-che quest’anno un buon risultato, sia sul comparto fresco che su quello da industria. Occorre però anche in que-sto caso continuare il processo di rin-novamento varietale. Ottimo risultato ottenuto sui comparti di mele e pere estive e di uva, in un’annata in cui la cooperativa ha aumentato fortemente la produzione. Si confermano altresì interessanti i risultati ottenuti sul com-parto delle susine. Gli ortaggi, infine, hanno avuto una campagna molto po-

sitiva, con possibilità di incremento del-le produzioni. Ricordiamo l’importanza della programmazione delle produzioni biologiche in generale, al fine di avere una produzione adeguata alle capacità di assorbimento del mercato. È questa la condizione fondamentale per realizzare la massima valorizzazione dei prodotti in questo comparto.

Conclusioni“In un mercato caratterizzato da una sempre più forte concorrenza recepia-mo un segnale inequivocabile: - con-clude il direttore commerciale di Apo-fruit - per fare reddito è necessario che i produttori puntino sul rinnovamento varietale e su produzioni di qualità, sfruttando anche le opportunità fornite dalla cooperativa per ottenere valore aggiunto, come il confezionamento in campagna, per i prodotti per i quali è previsto. Riteniamo questa la via per poterci differenziare sul mercato e cre-are quelle condizioni necessarie per dare ai soci una remunerazione ade-guata”.

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notizie

di Gianni Ceredi

L’argomento che tratteremo in queste pagine tecniche di “Apo-

fruit Notizie” riprende e amplia quello sviluppato nel precedente numero, avendo come soggetto le alterazio-ni di natura fisiopatologica cui sono esposte alcune specie frutticole. Come noto le produzioni autunno-invernali quali mele e pere, verso le quali i produttori della nostra coope-rativa stanno dedicando sempre mag-giori attenzioni, offrono l’opportunità di dilatare il periodo di commercializza-zione grazie alla naturale propensione a prolungati periodi di conservazione. Tale aspetto concede maggiori oppor-tunità economiche, ma non è esente da rischi.I frutti sono infatti organi vegetali le cui funzioni vitali permangono attive anche dopo la recisione dalla pianta. In post-raccolta, dunque, il metabo-lismo della respirazione non si inter-rompe, procedendo, nel caso speci-fico dei frutti climaterici come mele e pere, con un picco di intensità, per poi attenuarsi fino alla senescenza del frutto.L’intensità dei processi respiratori vie-ne condizionata da diversi fattori tra cui i più importanti da annoverare sono la temperatura, la luce, la concentra-

zione di ossigeno nell’atmosfera, l’u-midità relativa, eventuali condizioni di stress (urti) e la presenza di etilene. Questo fitormone, prodotto in no-tevole quantità dai frutti climaterici, presiede e condiziona quell’insieme di trasformazioni metaboliche comune-mente associate al processo di ma-turazione. I cambiamenti che il frutto subisce durante la maturazione a carico dei pigmenti, degli zuccheri, degli acidi, degli aromi e della consistenza dei tessuti sono irreversibili, preludono al loro consumo e non possono ovvia-mente precedere la fase di raccolta, conservazione e commercializzazione. Pertanto l’applicazione di appropriate tecniche e strutture di conservazione dei frutti assume un ruolo imprescin-dibile. La predisposizione alla conservazione è spesso condizionata da una serie di “disordini” di natura fisiologica la cui suscettibilità è subordinata alla varie-tà, alle condizioni di conservazione e a diversi fattori che insorgono in pre-raccolta durante la fase di coltivazio-ne. Il più ovvio di questi fattori è rappre-sentato dallo stato di maturazione dei frutti alla raccolta. Tuttavia nu-merosi altri elementi possono essere

Insorgenza di alterazioni fisiologiche su mele e pere destinate a prolungati periodi di CONSERVAZIONE

correlati a tali disordini fisiologici e alle diverse risposte che i frutti posso-no dare alle basse temperature o alle diverse condizioni di conservazione imposte. Nelle mele la posizione dei frutti sulla pianta influisce sul con-tenuto in elementi minerali e conse-guentemente sull’incidenza di fisiopa-tie in post raccolta, come ad esempio il “bitter pit”, più comunemente noto come “butteratura”. La posizione dei frutti condiziona an-che l’impollinazione e altre variabili colturali come il flusso di elementi mi-nerali e acqua nello sviluppo dei frutti. Elevate temperature ambientali sviluppatesi durante la crescita dei frutti condizionano la risposta di questi alle alte o basse temperature in post raccolta. Alcuni disordini specifici come la vitrescenza o le lesioni da re-frigerazione sono spesso riconducibili all’esposizione dei frutti alla radiazione solare o a elevate temperature duran-te la stagione, mentre fisiopatie come il riscaldo vengono spesso associate all’esposizione a basse temperature. L’identificazione in preraccolta di fat-tori ambientali che favoriscono altera-zioni di natura fisiopatologica in post raccolta offre maggiori possibilità di produrre frutti meno predisposti a tali disordini.

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Vitrescenza delle mele (Water core)Il nome di questa fisiopatia deriva dall’aspetto che i tessuti interni, ge-neralmente localizzati nella parte cen-trale del frutto, assumono. Le parti della polpa interessate ap-paiono infatti “vetrose”, “acquose” e possono estendersi fino a lambire la buccia che tende poi a imbrunire. La vitrescenza in genere viene associata a uno stato di sovra maturazione del frutto, che a sua volta viene favorita da basse temperature notturne nel periodo autunnale. Essa, inoltre, appare correlata alla di-mensione eccessiva dei frutti e quin-di a un diradamento squilibrato, a un elevato rapporto tra foglie e frutti, a un’eccessiva quantità di azoto e boro, così come a una carenza di calcio, perfino a un’intensa esposizione dei frutti alla luce. Dal punto di vista fi-siologico, la vitrescenza viene im-putata all’accumulo nel frutto di uno zucchero, il sorbitolo. Tale zucchero, che proviene dalla pianta, in condizio-

ni normali viene trasformato in frutto-sio, ma si suppone che, quando tale flusso eccede tale capacità di trasfor-mazione, esso si accumuli negli spazi intercellulari. In genere questa fiosiopatia insorge nella fase che precede la raccolta ma non aumenta durante la conservazio-ne. In casi di vitrescenza lieve o mode-sta, i tessuti possono anche riassorbi-re le estrusioni di liquidi e trasformare il sorbitolo in eccesso; tuttavia, se la severità della fisiopatia è accentuata, essa può degenerare in un collasso e imbrunimento del frutto.

Butteratura amara (Bitter pit)La butteratura rappresenta una clas-sica fisiopatia delle mele, caratteriz-zata da punteggiature di colore bruno e consistenza sugherosa, localizzate nella parte superficiale della polpa e distribuite prevalentemente nell’emi-sfero calicino. L’incidenza di questa fisiopatia è influenzata in primo luogo dalla sensibilità varietale. Nell’ambito di questa, la severità del problema viene accentuata da raccolte precoci, piante eccessivamente vigorose (ec-cesso di azoto), frutti di notevole pez-zatura, squilibri nella nutrizione idrica e minerale. Tutti questi fattori sono connessi attraverso complessi intrecci metabolici e fisiologici, che compren-dono il collasso e la perdita di funzio-nalità delle pareti e delle membrane cellulari, la formazione di micro cavità e il riempimento di queste di liquidi. Il fattore nutrizionale che presiede a tutti questi squilibri è ascrivibile alla carenza di calcio, il cui contenuto nei frutti è strettamente e inversamente correlato alla presenza di butteratura.

FRUTTO DI MELA con evidenti sintomi di “vitrescenza”

DANNI DA CONSERVAZIONE Sezione di mela affetta da butteratura

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notizie

Anche elementi come il magnesio e il potassio sono associati al fenome-no della butteratura, ma ciò è dovuto probabilmente a effetti sinergici o di antagonismo con il calcio medesimo. A conferma di quanto detto, è nota la possibilità di ridurre tale fiosiopatia impiegando sali di calcio attraverso sia interventi in pre raccolta che per immersione dei frutti in post raccolta.

Lenticellosi (Lenticel breakdown)Il collasso della lenticella non è asso-ciato ad alcun agente patogeno. Si tratta di un’alterazione fisiopatologica la cui origine resta in gran parte sco-nosciuta anche se spesso è associata

a raccolte tardive e carenza di calcio. Dopo prolungati periodi di conservazio-ne, in corrispondenza delle lenticelle, si manifestano piccole macchie brune che col tempo si affossano, senza tut-tavia alterare i tessuti della polpa. Le lesioni possono successivamente es-sere invase da agenti fungini.

Imbrunimenti interni del cuore e della polpa (Core flush, brown core, senescent break down)Alcune varietà di mele, come per esempio quelle appartenenti al grup-po Fuji, possono sviluppare una serie di disordini fisiologici che interessano la polpa del frutto. Tali fisiopatie pos-sono evolvere le une verso le altre e non sono pertanto sempre facilmente distinguibili. Nel caso nel cosiddetto “imbrunimen-to rosa” (Core flush) i tessuti interes-sati, disposti a raggiera attorno alle cavità seminali, assumono una pig-mentazione dalla tonalità rosa/bruno e una consistenza più morbida e umi-da. Tale alterazione sembra associata a lunghi periodi di conservazione, con

temperature eccessivamente basse e aggravata da un elevato tasso di CO2

e dalla perdita di umidità. Anche al-cune condizioni colturali sembrano fa-vorirla, come una raccolta precoce o la presenza di estati particolarmente temperate. Il “Cuore bruno” (Brown core), similmente all’alterazione pre-cedente, interessa la parte centrale del frutto detta “cuore”, attorno alle cavità seminali con un imbrunimento dei tessuti. A questo disordine fisio-logico possono essere associati pro-lungati periodi di stoccaggio e tem-perature troppo basse, così come persistenti periodi di pioggia in pre raccolta, eccessi di azoto e raccolte di prodotto sovra maturo.Frequentemente le alterazioni che si sviluppano nella parte interna del frut-to possono estendersi al resto della polpa, degenerare e condurlo al col-lasso. Un ulteriore tipo di disfacimento che abbiamo osservato occasionalmente su alcune partite di cv. Modì è il co-siddetto disfacimento farinoso (Me-aly breackdown), caratterizzato da

FRUTTO DI MELA con diffusa lenticel-losi da conservazione

IMBRUNIMENTI INTERNI DEL CUORE E DELLA POLPA Nelle foto, da sinistra, frutto con “imbrunimento rosa”, frutto affetto da “cuore bruno” e frutto con collasso da senescenza

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un aspetto disidratato e per l’appun-to farinoso dei frutti, che tendono a spaccarsi in profonde ed estese fen-diture. Si tratta di una degenerazione strettamente correlata allo stoccaggio di prodotto maturo mantenuto a tem-perature troppo elevate.

In sintesiLa rassegna delle alterazioni fisio-logiche riportata non è sicuramente esaustiva, tuttavia ci offre un quadro emblematico di quante siano le insi-die che possono compromette l’ esito della conservazione post raccolta di alcuni prodotti ortofrutticoli come le mele. Nelle argomentazioni riportate si impone con forza il fatto che un pro-dotto destinato alla conservazione ha nei confronti di questa una maggiore o minore predisposizione insita ovvia-mente nella propria natura intrinseca (specie e varietà), ma anche stretta-mente correlata ad una lunga serie di fattori agronomici, colturali e am-bientali. Le condizioni climatiche non possono certamente essere condizio-

nate, tuttavia la conoscenza di come queste (temperature estive, autunnali, escursioni termiche, regime pluviome-trico) si siano evolute nel corso della stagione può indicare fattori di rischio concreti. L’epoca di raccolta riveste un ruolo cruciale nella predisposizio-ne di un frutto alla conservazione, un ruolo che andrebbe approfondito e te-nuto maggiormente in considerazione con il supporto di appropriati indici di maturazione. La nutrizione minerale è stata richiamata costantemente come fattore di forte condizionamento della

conservabilità dei frutti. In particola-re le quantità, i rapporti, le forme e le epoche di impiego di azoto e cal-cio sono discriminanti. Una serie di autorevoli studi hanno anche appro-fondito e indicato una serie di ulterio-ri elementi in grado di influenzare la conservabilità di un frutto: la posizione di questo sulla pianta, il carico produt-tivo, il tipo di potatura, il ruolo della luce, quello dell’impollinazione ecc…Quand’anche un prodotto fosse nel-le condizioni ottimali di stoccaggio, non va dimenticato che le innovative tecniche di conservazione, compresi gli ausili di natura chimica, pur aven-do offerto margini di miglioramento impensabili fino a 20 anni orsono, implicano anche numerose insidie. Esistono infatti specifiche alterazioni indotte da temperature di conserva-zione inappropriate, bassi tenori di os-sigeno, elevate concentrazioni di CO2

così come permangono le potenzialità fitotossiche di alcune sostanze attive impiegate nella conservazione.

FRUTTO AFFETTO da disfacimento farinoso

DANNI SUI FRUTTI Da sinistra danno in conservazione da eccesso di CO2 e dan-no in conservazione da congelamento

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DALL’EMILIA10

notizie

Apofruit: iniziative INVERNALI

palmente Polonia e Russia.Mauro Boselli, entomologo del Servizio Fitosanitario dell’Emilia Romagna, ha efficacemente “disegnato” diverse stra-tegie di lotta contro Carpocapsa e Psilla: soprattutto quest’ultima ha catalizzato l’interesse dei frutticoltori presenti, in quanto da almeno due stagioni questo fitofago sta provocando danni consi-stenti, in modo particolare sulle pere precoci e autunnali a buccia liscia.Relatore dell’ultimo intervento è stato Benedetto Accinelli di Riff 98, che ha indicato Ecodian feromone biodegrada-bile come efficace ed ecologico mezzo di difesa contro Carpocapsa e Cydia molesta, che dal 2013 beneficerà di un incremento di contributo pubblico teso a incentivarne l’utilizzo.La seconda tavola rotonda, che è ormai diventata per i soci dell’area un tradizio-

di Franco Girotti

Due sono state le iniziative orga-nizzate sul territorio da Apofru-

it nei mesi di novembre e dicembre, incentrate entrambe sulla coltura del pero.La prima si è tenuta il 26 novembre a Pieve di Coriano, in provincia di Mantova, e ha visto come coordina-tore dell’incontro Claudio Biondi, vi-cepresidente del gruppo, che ha illu-strato la proposta di convenzione tra Apofruit, istituti bancari e Ismea per finanziamenti alle aziende agricole dei soci, che prevede finanziamenti per nuovi impianti frutticoli da un minimo di 50.000 a un massimo di 300.000 euro, a un tasso di interesse del 4.5%, con durata del finanziamento di 7 anni.Ilenio Bastoni, direttore di Mediterra-neo Group (del Gruppo Apofruit), ha invece presentato le strategie com-merciali del gruppo, rivolte all’apertura di nuovi mercati come Corea e Hong Kong e Paesi dell’est europeo, princi-

nale momento d’incontro, si è svolta a Nonantola, in provincia di Modena. Di particolare interesse il tema presentato da Federico Grazzini di Arpa Regione Emilia Romagna, Servizio Idro Meteo Clima, incentrato sui cambiamenti cli-matici in Emilia Romagna, che ha evi-denziato lo stato attuale, ma anche le prospettive, dell’agricoltura della nostra regione, che sempre più dovrà affronta-re situazioni climatiche caratterizzate da prolungati periodi di siccità.Esperienze di utilizzo delle micorrize in impianti di pero e sistemi alternativi per il contenimento del brusone, sono stati i principali argomenti dell’intervento di Graziano Miani di Agrites.A cornice dell’incontro, una breve pre-sentazione della nuova varietà di pero a buccia rossa Falstaff ha destato l’inte-resse dei frutticoltori presenti alla serata.

Divulgazione e informazione tramite incontri e assemblee durante il periodo invernale: è quanto prevede l’attività della cooperativa nei confronti della base sociale e del mondo agricolo in generale

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11DALLA SICILIA

Novità dalle aree orticole RAGUSANE

più numerosi”. Un’altra novità che negli ultimi mesi ha riguardato le aree orticole ragusane è stata la prima prova di coltu-ra fuori suolo, sperimentata da un socio

É una novità assoluta nel panorama delle tipologie di pomodoro. Si con-

traddistingue per la sua forma attrattiva e innovativa e per il colore rosso scuro brillante. Ogni frutto esprime un ottimo aroma e un alto contenuto di zuccheri, che garantiscono il profumo, la dolcezza e il sapore della migliore tradizione italia-na. È il pomodoro Confetto, una nuova varietà di mini plum messa in produzione da Apofruit Italia nelle aree orticole ra-gusane. “Siamo alla prima raccolta - esordisce il responsabile d’area di Apofruit, Alfonso D’Aquila - e per ora il prodotto sembra molto interessante, sia dal punto di vista commerciale che dal punto di vista pro-duttivo. Si tratta infatti di una varietà ca-ratterizzata da un’elevata shelf life, una buona produttività e una resa elevata. È ottimo da condire crudo in insalata, ed è ideale anche per guarnire piatti diversi”. Al momento sono tre i soci della Sicilia che hanno introdotto questa nuova va-rietà di pomodoro, per un totale di cir-ca un ettaro di superficie coltivata. La raccolta è iniziata i primi di novembre e gli impianti continueranno a essere pro-duttivi per tutta la campagna, fino a lu-glio. “Per il prossimo anno svilupperemo sicuramente questa coltura - continua D’Aquila - che finora ha dato una rispo-sta più che positiva. I soci che lo hanno introdotto sono molto soddisfatti e nei prossimi mesi diventeranno sicuramente

AZ. AGR. MANENTI MICHELE Michele Manenti ha un’azienda di 4,5 ettari a Scicli (Rg): qui a settembre scorso ha effettuato un primo trapianto sperimentale di pomodoro Confetto, per un totale di 1.200 mq. “Il prodotto raccolto finora sembra di qualità molto buona, grado brix elevato, gusto ottimo. Dal punto di vista quantitativo ancora non eccelle ri-spetto agli altri prodotti, le rese non sono state elevate, ma siamo ancora in fase di prova. Ora ho un nuovo trapianto di 1.500 mq da mettere a dimora”. Manenti ha anche aderito al progetto Serre di Apofruit: nel 2012 ha ricoperto un ettaro di superficie, dove ha anche realizzato le prime prove di coltura fuori suolo, grazie al supporto di un tecnico della cooperativa. “Per ora siamo molto soddisfatti”, conclude.

LA PAROLA AI PRODUTTORI

AZ. AGR. SGARLATA ADRIANOAnche Adriano Sgarlata ha introdotto nel 2012 la nuova varietà di pomodoro Confetto nell’azienda di 15 ettari che conduce nelle campagne di Donnalucata (Rg). “Abbiamo completato i trapianti a fine settembre - dice - per un totale di 1.500 mq ricoperti. Ini-zieremo la raccolta a fine gennaio. La pianta sembra per ora facil-mente gestibile e promette rese generose; per quanto riguarda

la qualità, il prodotto dovrebbe collocarsi in una categoria medio alta. Per una valu-tazione completa dovremo comunque attendere la fine di maggio”. Sgarlata nel 2012 ha aderito anche al Progetto Serre, realizzando strutture ex novo su una superficie di 3.000 mq. “Una scelta positiva - conclude - Per il 2013 abbiamo già dato disponibilità per un ulteriore sviluppo del progetto”.

su due nuove serre. “Il socio, grazie anche ai contributi Ocm, ha installato questo impianto su due ettari destinati a pomodoro - con-clude D’Aquila - La prova sta andan-do benissimo. Il vantaggio di questo tipo di coltura consiste nella crescita delle piante su un substrato sterile, in questo caso fibra di cocco, un am-biente più ‘pulito’ dal punto di vista fi-tosanitario. Questo significa riduzione dell’impiego di presidi chimici e minori volumi d’acqua per l’irrigazione. È una strada che in futuro converrà intra-prendere sempre di più”.

Apofruit in Sicilia ha messo in produzione una nuova varietà di pomodoro denominata Confetto. Successo sta avendo anche la prima prova di coltura fuori suolo

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notizieDAL LAZIO12

A un anno dall’ultima liquidazio-ne delle varietà estive di susina

facciamo un riepilogo per verificare risultati e prospettive. Le produzioni del 2012 sono state inferiori al poten-ziale produttivo degli impianti, questo a causa degli sbalzi termici molto forti nel mese di marzo, proprio durante la fioritura o subito dopo l’allegagione. Le varietà più penalizzate sono state la TC Sun e Fortune. Le nuove varietà, vista anche la giovane età degli im-pianti, hanno tutto sommato risposto alle aspettative in termini di quantità prodotte.Per quanto riguarda la qualità, in gene-rale possiamo dire che tutti i frutteti e tutte le varietà avevano una qualità ec-cellente, sia in termini di pezzatura che di colore e sapore. I risultati raggiun-ti sono frutto dell’applicazione di una serie di tecniche ormai consolidate (e ampiamente utilizzate dai soci) come il diradamento chimico, la fertirrigazione, la gestione dei volumi idrici, lo stress idrico controllato, e, non ultimo, anche del fatto che quasi tutti i frutteti sono coperti con le reti antigrandine.In merito alle nuove varietà selezionate sul territorio e diffuse negli ultimi tre anni, possiamo dire che le risposte in termini produttivi e qualitativi si stan-no confermando anno dopo anno; in particolare sono molto apprezzate dal mercato, per il sapore, la pezzatura e il colore. Il programma di miglioramento

varietale per il territorio di Latina prose-gue con l’obiettivo di ampliare il periodo di raccolta, mantenendo la qualità e le caratteristiche più richieste dal mercato.Analizzando i prezzi di liquidazione del-le diverse varietà, notiamo che i frutti a maturazione precoce o media con le ca-ratteristiche sopradescritte mantengono un prezzo molto interessante, che in li-quidazione va dai 40 ai 70 centesimi per kg in base alla varietà, alla pezzatura e al periodo di raccolta.Da non dimenticare che i risultati otte-nuti sono comunque contestualizzati in una situazione di consumi ridotti e crisi dei consumi. A detta dei produttori, i risultati sono tutto sommato incoraggianti, perché ci sono circa 10 centesimi per kg in più ri-spetto al 2011 e le quantità sono state discrete, per lo meno sufficienti a garan-tire il reddito all’azienda. In merito alle varietà a buccia gialla (TC

Sun, Anna), dobbiamo differenziare le due varietà. Per quanto riguarda Anna, come già detto ai soci, il risultato è sta-to tutto sommato positivo per l’esigua quantità e il calibro molto grosso. È co-munque una varietà che dovrà essere sostituita nel tempo. Per quanto riguar-da TC Sun, il ritorno per il produttore è intorno ai 45 centesimi per kg, grazie al calibro molto elevato. È una varietà che comunque può dare prospettiva solo per calibri medio alti. Il programma di miglio-ramento messo in atto già diversi anni fa, non solo per il susino, sta iniziando a dare i suoi frutti. C’è un concetto che ribadiamo da anni, e che continua a confermare le scelte fatte, ed è quello di adottare e sviluppare la ricerca per le nuove varietà più richieste dal mercato, e continuare a produrre frutti di elevata qualità adottando tutte le tecniche ne-cessarie a mantenere lo standard quali-tativo raggiunto fino a oggi.

Susino: liquidazione delle VARIETÀ ESTIVE