Per informazioni:
Comune di BrugherioTelefono 039 2893214 - 039 2893363
www.comune.brugherio.mb.ite-mail:
[email protected]
Teatro S. GiuseppeTelefoni 039 870181 - 039 2873485
www.sangiuseppeonline.ite-mail: [email protected]
Fondazione Luigi PiseriTelefono 039 882477
www.fondazionepiseri.ite-mail: [email protected]
Associazione culturale KairósTelefono 039 2874856 - fax 039
2124042
e-mail: [email protected] twitter: #NoiBrugherio
in collaborazione con
Musica nei luoghi della nostra storia
XI edizione 2016
Comune diBRUGHERIO
Assessorato Cultura e Turismo
Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili
Prima di ogni concerto sarà offerta una breve descrizione del
luogo che ospital’evento, a cura dei Volontari Culturali
dell’Associazione Kairós.
Secondo concertoDomenica 5 giugno 2016 - Ore 16
Chiesa di Sant’Anna a San DamianoVia Monte Grappa 8
Speciale GiovaniQuintetto d’archi
Archimede De Martini, Angelo CalviSimone Draetta, Carlo De
Martini, Maria Calvo
Prossimo concerto: Martedì 21 Giugno - ore 21.30EVENTO SPECIALE
150°
Villa Sormani
Le Quattro Stagionidi A.Vivaldi
Orchestra d’archi Piseri EnsembleIngresso esclusivamente su
prenotazione a partire da lunedì 13 giugno
c/o Fondazione Luigi Piseri, tel. 039.882 477 (lun-ven dalle
14.00 alle 18.30)
F. Mendelssohn (1809-1847)Quintetto per archi in si bemolle
maggiore op. 87- Allegro vivace- Andante scherzando- Adagio e
Lento- Allegro molto vivace
J. Brahms (1833-1897)Quintetto per archi in sol maggiore op.
111- Allegro non troppo, ma con brio- Adagio- Un poco Allegretto-
Vivace, ma non troppo Presto
Archimede De Martini, Angelo CalvivioliniSimone Draetta, Carlo
De MartinivioleMaria Calvovioloncello
L’ensemble nasce dal desiderio comune dei suoi membri di
suonaree portare al pubblico il repertorio scritto dai grandi del
passato perquesto organico così particolare: il quintetto d’archi.
Due violini,due viole e un violoncello, per un impatto sonoro
ancora più densoe ricco di sfumature del molto più comune quartetto
d’archi. Nel mondo anglosassone, questo organico viene definito
“ViolaQuintet”, non tanto per la presenza di una viola in più
rispetto alquartetto, ma per il ruolo paritario che questo
strumento assumerispetto al primo violino e al violoncello,
rendendo necessaria unatessitura compositiva tanto complessa quanto
sorprendente.I membri del gruppo sono quattro giovani strumentisti
- ArchimedeDe Martini e Angelo Calvo ai violini, Simone Draetta
alla viola e MariaCalvo al violoncello - provenienti da diverse
realtà formative, ma inquesto caso sotto la guida del M° Carlo De
Martini, musicista conampia carriera alle spalle - non solo come
violinista e violista maanche come direttore d’orchestra - qui in
veste di seconda violaoltre che, come detto, di orchestratore del
gruppo.
Il programma tratta due figure centrali del romanticismo
tedesco:Felix Mendelssohn e Johannes Brahms. Il quintetto in Sib
Maggiore di Mendelssohn è uno splendido esem-pio della ricercatezza
apollinea che caratterizza le composizioni diquesto autore. I
movimenti veloci, quelli che aprono e chiudono ilquintetto, hanno
tutta la carica di energia vitale che è al centro dellapoetica
romantica dell’autore, mentre con i movimenti centrali,
untranquillo Scherzo in 6/8 e una lenta marcia funebre in re
minore,Mendelssohn crea un andamento narrativo/dialettico di grande
flui-dità.Il quintetto in Sol Maggiore op.111 di Brahms è
sicuramente uno deicapolavori del compositore. Ognuno dei cinque
strumenti ha qui unruolo paritario, la parte di ciascuno di essi
potrebbe essere godi-bile anche senza le altre. In particolare il
primo movimento ha un re-spiro sinfonico, e un’orchestrazione quasi
utopistica per la suagrandiosità: si pensi che Joachim, amico di
Brahms e suo fidato con-sigliere, oltre che violinista, in merito
al tema del violoncello cheapre il brano, si lamentò dicendo che
sarebbero stati necessari “trevioloncellisti in uno” per poter
sentire la melodia chiaramente ri-spetto agli altri quattro
strumenti. L’adagio in re minore e lo“scherzo” in sol minore
possiedono una forte carica tragica, legatoanche alla morte di
Clara Schumann (l’amore impossibile di tuttala vita di Brahms),
avvenuta in concomitanza con la loro composi-zione. Nel finale
tutta l’energia del quintetto si sprigiona in unascoppiettante
danza ungherese.
