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Speciale Carnevale in Sicilia Martedì 18 febbraio 2014 Tradizione e divertimento

Speciale Carnevale in Sicilia · di carnevale. Come ad esempio Bronte ... na di lievito per dolci, 1/2 bicchiere di marsala, ... di mezzo tra le castagnole e gli

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Speciale Carnevale in SiciliaMartedì 18 febbraio 2014

Tradizionee divertimento

In nome della gioia

Sono svariate le leccornie che si preparano in Sicilia

C onoscete Jardinara o Varca, i Bri-ganti o il Cavallacciu? E poi lemaschere dei Dutturi, dei Baru-ni e degli Abbati. E infine la

«Vecchia di li fusa», che da secoli a Mo-dica e dintorni decreta la morte del car-nevale? Sono solo alcuni dei personag-gi del Carnevale siciliano, che purtrop-po, non sono ancora conosciute in Ita-lia e all’estero al livello di Pulcinella oArlecchino.

L’isola ha una grande e antichissimatradizione. Nelle città di Monterosso eGiarratana, nel ragusano, le mascheredi Carnevale del passato più rappresen-tative erano quelle dei 'Nzunzieddu,cioè insudiciati, e chi li impersona ha ilviso sporco di fumo e terra rossa.

Tantissime anche le città in cui vi so-no spettacolari sfilate e appuntamentidi carnevale. Come ad esempio Brontedove passavano i Laddatori che rappre-sentano le classi più povere della città.Poi Misterbianco, Paternò, Acireale,Adrano e Belpasso. Nelle altre provin-cie troviamo i Carnevali storici di Sciac-ca, Chiaramonte Gulfi, Corleone, Termi-ni Imerese e Mezzojuso, PalazzoloAcreide, Novara di Sicilia, Saponara, Ta-ormina e Francavilla di Sicilia.

Eventi che conservano in ogni parti-colare l’antica storia di queste terre,quando era il Carnevale delle Due Sici-lie. Dopo l’unità, oltre frontiera, soprav-visse solo Pulcinella, legato a comme-die, racconti e canzoni, difficili da far

scomparire. Meno fortunati i suoi colle-ghi siciliani. Nel periodo vicereale Pa-lermo era come Napoli una città brillan-te e festaiola. Le giostre organizzatevidurante il Carnevale superavano perimportanza e magnificenza anche quel-le di Roma e di Firenze. Il popolo parte-cipava al divertimento generale metten-dosi in maschera ed assistendo con in-fantile entusiasmo agli spettacoli diPulcinella che veniva appunto da Napo-li per incontrarsi con Mastro di Campo(una maschera vestita da vecchio uffi-ciale) che intratteneva gli spettatori colcalascione.

Talvolta questa pantomima assume-va un carattere più completo e venivachiamata il Giuoco del Castello, comein un paesetto chiamato Mezzoiuso do-ve si erigevano in piazza due palchi,

uno accanto all'altro, dei quali uno erapiù o meno addobbato e decorato dasembrare un palazzo reale mentre l'al-tro doveva rappresentare la casetta delMastro di campo. Si davano convegnonella piazza i mammicucchiari masche-rati da vecchie che occupavano uno diquesti palchi mentre i Pulcinella occu-pavano l'altro seguiti da due pecurariche, con i loro campanacci, cercavanodi zittire gli eccessivi entusiasmi deglispettatori. Si intravedeva poi da lonta-no il corteo reale che si dirigeva versoil castello, mentre il Mastro di Campoandava verso il suo palazzetto.

A questo punto tutti sfoderavano lespade ed iniziava un gran mischia: ilmastro era innamorato della regina e fa-ceva di tutto per rapirla fino a dare lascalata al castello con una lunga scalada assedio. Riuscito finalmente a farprigioniero il re e rapire l'amata se laportava nel suo palazzetto insieme alre incatenato. Facevano parte delfolklore carnevalesco siciliano anche ilballo dei pidocchiosi, il duello dei Laz-zari mascherati alla spagnola, il duellodei gobbi, e la Morte di Nanna e de luNannu, che insieme alla Tubbiana com-pletavano i festeggiamenti.

Oggi il carnevale siciliano ha biso-gno di farsi conoscere nel mondo per-ché è una nuova, importantissima epreziosa, occasione di turismo e di svi-luppo. Insomma antiche tradizioni chesono arrivate fino ai giorni nostri e chestanno rivivendo uno splendore maitramontato del tutto. La partecipazionedi pubblico, anno dopo anno, è semprecresciuta e molti degli appuntamentidei Carnevale siciliani sono seguiti an-che da turisti che arrivano apposta perassistervi.

Fabio Maria Esposito© RIPRODUZIONE RISERVATA

I l Carnevale è stato nella storia ilperiodo del divertimento estre-mo. Del «ogni scherzo vale». Nei

secoli scorsi la festa durava più di unmese, a partire dal giorno seguentel’Epifania e fino al giungere della piùtriste ed austera Quaresima. Con illutto del terremoto del 1643 la duratadella festività incominciò ad esser ri-dotta, fino all’attuale settimana. Leprime notizie storiche certe sul Car-nevale siciliano risalgono al 1600 aPalermo e, col passare degli anni, laricorrenza assunse sempre più sfarzonella preparazione degli addobbi, deicostumi e delle maschere e poteresul desiderio collettivo di evadere dal-la routine e dal quotidiano. Antica-mente in Sicilia si poteva assistere adelle danze particolari, come quella«degli schiavi» durante la quale i par-tecipanti, travestiti appunto da schia-vi, ballavano per le strade pubblicheal suono di antichi strumenti turchicome i tamburi, o la così chiamata«Balla-Virticchi» per la quale i parte-cipanti si travestivano da pigmei etrattenevano il popolo.

Ma un popolo non si smentiscemai, e anche in questa ricorrenza lacucina assume una posizione di pri-missimo piano. Si fa largo uso di su-ghi di carne e di pietanze elaborate,come i «maccheroni al ragù» (pastain casa preparata con 500 grammi difarina e qualche uovo e condita, ap-punto, con il ragù preparato con co-tenna di maiale e spezie) e l’antico«Minestrone del giovedì grasso» pre-parato nella Contea di Modica (preve-de di unire non solo le classiche ver-dure come le patate, le fave secchesgusciate, una cipolla, prezzemolo,sale e pepe, ma anche il lardo di maia-le privato di cotenna e tagliato a cu-betti), di dolci ricchi come le «Testedi Turco» (delle frittelle dolci ripienedi crema ed uva passa prodotti a Mo-dica, Ragusa) e dolci meno elaboraticome la «Pignoccata» (dolce prepara-

to impastando farina, tuorli, zucche-ro ed un pizzico di sale; l’impasto co-sì preparato è tagliato in tocchettisuccessivamente fritti in sugna bol-lente, sgocciolati e decorati con mie-le allentato con acqua d’arance e spol-verati di cannella spellata; il dolceprende questo nome perché assumela forma di pigna). Un altro anticoaspetto della festa siciliana che oggiè difficilissimo ritrovare era quello diraccontare indovinelli in dialetto, ric-chi di doppi sensi (entra duro ed escemoscio: cos’è? ’O maccaruni) ma chespesso avevano una soluzione più in-genua di quello che poteva sembra-re. Attualmente l’abitudine di festeg-giare il Carnevale è ancora molto sen-tito in tutta l’isola attraverso le sfilatedi carri allegorici, la partecipazionedelle tipiche maschere, vari veglionie grandi abbuffate a base di «Cava-tieddi» (un tipo di pasta condita conil sugo di maiale), la salsiccia ed ilcrostino di trota. Il Carnevale è all’in-segna della spontaneità e del coinvol-gimento totale di tutta la cittadinan-za che degnamente contribuisce allariuscita della festa.

Nel dettaglio, quando si parla di pi-gnolata, si tratta di pasta dolce frittache costituisce una via di mezzo trale castagnole e gli struffoli. Risultameno soffice delle prime perché ca-ratterizzata da una consistenza piùdensa simile a quella degli struffoliappunto, ma di dimensioni maggioririspetto a questi ultimi.

Ingredienti: 2 cucchiai di olio di oli-va, 6 uova, 80 gr di zucchero, 1 busti-na di lievito per dolci, 1/2 bicchieredi marsala, farina qb per ottenere unimpasto omogeneo e molto denso,vanillina (facoltativa) scorza grattu-giata di 1 limone, miele, cannella.

Procedimento: versare le uova inuna terrina, sbatterle con lo zuccheroed unire l’olio, il marsala, lo zucche-ro, la scorza di limone, la vanillina edinfine la farina setacciata con il lievi-

to. Si dovrà aggiungere tanta farinaquanta ne basta per ottenere un com-posto omogeneo e modellabile dalquale ottenere dei cordoncini di 4 cmcirca di lunghezza. Versare dell’oliodi semi in una padella ampia e cuo-cervi i tocchetti di pasta fin quandorisultano dorati. A fine cottura posso-no essere passati nel miele caldo insa-porito con scorzette di arancia e can-nella oppure con del semplice zucche-ro a velo. Poi ci sono le cispelle di ri-so e miele, anche loro tipiche del peri-odo Carnevalesco, ma anche della fe-sta del papà, o meglio di San Giusep-pe, le crispelle di riso e miele costitui-scono delle piccole delizie per il pala-to. La ricetta proviene da quì. Ingre-dienti: 300 gr di riso, 1 lt di latte, 20gr lievito di birra,60 gr di zucchero,150 gr di farina, 1 cucchiaino di can-nella in polvere, scorza grattugiata diun’arancia e un limone, sale, olio disemi di arachide, 200 gr miele di za-gara, zucchero a velo qb. Procedimen-to: cuocere il riso nel latte su fiammanon troppo alta con il sale. Fare cuo-

cere fin quando il latte si sarà assorbi-to completamente. Togliere la pento-la dal fuoco e fare raffreddare per cir-ca 5 minuti. A questo punto unire lafarina, lo zucchero, la cannella, lascorza grattugiata degli agrumi ed illievito di birra sciolto in acqua tiepi-da. Mescolare bene il tutto, versarein una teglia e fare raffreddare in fri-go per circa 2 ore. Trascorso questotempo spolverare un tagliere con lafarina e disporre sopra il riso, ricava-re tanti bastoncini di spessore di nonpiù di 3 cm, dar loro la forma di pic-coli cilindri e cuocerli in olio moltocaldo fin quando risultano dorati.Scaldare il miele e insaporirli versan-doli nella stessa padella. Infine, altrodolce tipico sono gli sfinci di Carne-vale, che sono simil frittelle prepara-te con un composto abbastanza flui-do che va cotto a cucchiaiate in ab-bondante olio bollente. Una voltapronte vanno condite con miele aro-matizzato alla cannella.

Alfio Insardà© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pignolata

L’isola ha una grande tradizioneTantissime le città in cui vi sonospettacolari sfilate e appuntamenti

Dolci bagordi anche a tavola

L’antico «Minestrone delgiovedì grasso»preparato nella Contea diModica prevede di unire,non solo le classicheverdure come le patate,le fave secche sgusciate,una cipolla, prezzemolo,sale e pepe, ma anche illardo di maiale privatodi cotenna e tagliato acubetti.

La specialità

Si tratta di pastadolce fritta checostituisce una viadi mezzo tra lecastagnole e glistruffoli

La festa

Le tipicità

Eventi checonservanoin ogniparticolarel’antica storiadi queste terre,quando erail CarnevaledelleDue Sicilie

2 Martedì 18 Febbraio 2014 Corriere del MezzogiornoPA

Acirealee il CarnevaleD alla storia antica alla storia del tea-

tro, dalla letteratura ai travesti-menti cosplay, le maschere sonousate per prendere temporanea-

mente in prestito un'identità e immaginar-ne un nuovo sviluppo in un contesto realeo fittizio che sia. Che il camuffamento ab-bia fornito nei secoli il pretesto per dareadito ad intuizioni artistiche multidiscipli-nari — da Pirandello a Molière, da Goldonia Dumas, da Dario Fo alle maschere«tras-figurate» del pittore Francis Bacon— è fuori da ogni dubbio, ma per i comunimortali, l'unico periodo dell'anno per «tra-mutare» il proprio corpo e venir fuori dallarigidità del proprio ego, è solo il Carneva-le. Da Venezia a Viareggio, da Putignano adAcireale, i festeggiamenti di Re Carnevalesono un modo goliardico affinché nuoveidentità e quindi nuove maschere venganofuori allo scoperto, in barba alla società, al-l'insicurezza e alla paura del giudizio collet-tivo. Da un punto di vista storico e religio-so, il Carnevale rappresenta, da sempre, unperiodo di festa ma soprattutto di rinnova-mento simbolico, fatto di caos e di diverti-mento, prima della penitenza quaresimale.In Sicilia, nello specifico, quello di Acirea-le, è considerato quello più maestoso ecoinvolgente, ma anche quello più rappre-sentativo dell'Isola, forse perché la città,già di per sé intrisa di bel-lezza barocca, si amalga-ma completamente almood festaiolo derivatoda carri infiorati e allego-rici, realizzati rispettiva-mente con fiori freschi ecartapesta. Dal 15 febbra-io al 4 marzo 2014, ottocarri allegorici in cartape-sta in concorso sfileran-no tra piazza Duomo e lepiazze Gusmana, tra slar-go Italia, Indirizzo e Gari-baldi e corso Umberto. Legrandi macchine allegori-che mostreranno il me-glio sino a raggiungere iquindici metri lunghezzae i tredici d'altezza. I mo-

vimenti delle maschere, così come gli effet-ti scenici e le luci, saranno gestiti da poten-ti meccanismi computerizzati. Diversi i te-mi che, satiricamente, saranno propostiper scatenare il sorriso beffardo dei suoifruitori: dalla politica, ai problemi legati al-le tematiche sociali, di cronaca o derivatidal mondo dello spettacolo, inoltre, ciascu-na figura in cartapesta sarà la portavoce dimalumori e malcontenti dell'Italia e delMondo. Minuscoli boccioli colorati e corol-le profumate, invece, si mescoleranno suicarri infiorati, dando il via a un'elegante pa-rata carnascialesca tramite otto superbeopere in fiore. Tra scherzi e coriandoli, Aci-

reale sarà il palcoscenico di una manifesta-zione tra le più conosciute e ammirate, masoprattutto sarà la meta turistica più getto-nata dell'Isola: perché un Carnevale senzaun suo pubblico perderebbe il motore verodella festa. Tra piatti ipercalorici e musicheritmate, sul carro dell'associazione Ardizzo-ne (che ha vinto la scorsa edizione) saliràla Reginetta del Carnevale, Greta Carbona-ro, eletta miss «Venere dell'Etna» 2013, cuiil sindaco, Nino Garozzo, consegnerà lechiavi della Città in Cartapesta, forgiata dairagazzi dell'Istituto Penale Minorile di Aci-reale su iniziativa del Rotary Club. «Il Car-nevale Acese, malgrado la mannaia degli

enti superiori conferma i punti essenziali eapre nuove frontiere, guardano con atten-zione al mondo giovanile», afferma l'asses-sore al Turismo Nives Leonardi, mentre, ilpresidente del consiglio, Toruccio Di Ma-ria, si è espresso appurando che «questamanifestazione è considerata per Acirealeun momento economico significativo, no-nostante gli enti superiori continuino anco-ra a restringere le risorse che invece il Car-nevale meriterebbe». Infine, il sindaco Ni-no Garozzo, considera la festa come «unadelle pochissime grandi manifestazioni re-gionali che abbia rilevanza assolutamentenazionale, come testimoniano le classifi-che dei grandi giornali e i premi che rice-viamo, l'unica in grado di portare turismovero alla nostra isola e di offrire uno spetta-colo la cui qualità è migliore di anno in an-no».

Venera Coco© RIPRODUZIONE RISERVATA

Otto carriallegoriciin cartapestasfilerannonelle viedel centrocittadino

Diversi i temi che,satiricamente, sarannoproposti per scatenareil sorriso beffardo dei suoifruitori: dalla politica,alle tematiche sociali,di cronaca o derivatidal mondo dello spettacolo

L’evento

3Corriere del Mezzogiorno Martedì 18 Febbraio 2014

PA

«I Misi i ll’Annu»Il culto carnascialesco del Carnevale Storico di Rodi Milici

P eppe Nappa, siciliano èla maschera tipica dellaSicilia. Ha molta rasso-

miglianza con la mascheradel Pierrot francese, e, menoil colore dell'abito, bleu chia-ro, invece d'essere di flanellabianco, è una riproduzionedel personaggio chiamato Gi-glio o Gilles, che nelle compa-gnie comiche, italiane e fran-cesi, rappresentava la partedei servitori e qualche voltadegli innamorati. Peppe Nap-pa non porta maschera, e nep-pure si trucca o s’infarina:ma, come Gilles, porta la ber-retta, il cappello e le scarpebianche. Ecco l'argomento diuna commediola, di cui è pro-tagonista. Peppe Nappa, servi-tore di nu maestro di scuola.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per rappresentare«I Misi i ll’ Annu» siaddobbano 14 asinio ( cavalli), contappeti e drappeggidi vari colori

L’evento

I l Carnevale Storico di Rodi Mili-ci fa parte del consor-zio dei (carnevalistorici siciliani)

con i caratteristici «Me-si i ll’Annu», manifesta-zione dedicata al culto edalla tradizione, unica nelsuo genere, è una rappre-sentazione carnascialesca,che propone, in dialettoagro-pastorale, una sortadi personificazione dei do-dici mesi, in chiave satiri-co- umoristica. È una recitadi 15 personaggi in un uni-co atto, tratto da un testo at-tribuito al poeta rodiese donPeppi u Pueta al tempo Giu-seppe Trifilò che scrisse intor-no al 1880.

E, che da più di un secolo, «IMesi ill’ annu» vengono rappre-sentati periodicamente a RodiMilici la domenica ed il martedìdi Carnevale, questa recita vienedeclamata nelle piazze del paese,in uno stile, unico nel suo generein tutta la Sicilia, esprimono iltotale coinvolgimento dellenostre popolazioni rurali e pa-storali nel ciclico avvicendarsidei mesi e delle stagioni. Vieneevidenziata l’energia e l’intelli-genza umana, necessaria al com-pimento dei lavori agro-pastora-li nei vari mesi dell'anno, con lagiovialità tipica del mondo conta-dino.

Per rappresentare «I Misi i ll’Annu» si addobbano 14 asini o (cavalli), con tappeti e drappeggi divari colori,di questi, dodici vengo-no cavalcati da 11 baldi giovaniscelti secondo le caratteristiche delmese ,mentre il mese di Aprile vienerappresentato da una giovane ragaz-za, gli altri due vengono cavalcati,dal Re e dal Poeta o (magistrato), so-lo il forestiero recita la sua parte

stando in piedi.«Scopo della manife-

stazione — affermanogli organizzatori - èquello di dare senso evalore all’identità. Al fi-ne di preservarla da ga-loppanti fenomeni di de-culturalizzazione, al tem-po stesso, intendiamoproporre la nostra iniziati-va come " antidoto" al peri-colo illusorio, quanto steri-li tentativi di omologazionea forme di spettacolo nate ematurate altrove, che nonhanno alcune forma di con-tatto con la nostra tradizioneculturale e, in generale con lanostra storia».

La manifestazione si svolge-rà per le vie e per le Piazze diRodì e Milici la Domenica 02

Marzo 2014 con inizio alle 15 e siconcluderà in piazza Mar-tino. Alle 19 ci sarà una ta-volata con la degustazionedi salsiccia, vino Mamerti-no e prodotti tipici locali, laserata sarà allietata da ungruppi folkoristici con musi-che e balli.

Si specifica che l'Assessora-to Regionale dei Beni Cultura-li ed Ambientali, con notaprot. n. 16406 del 18.02.2009ha comunicato che la Commis-sione Eredità Immateriali, haapprovato, nella seduta del20.10. trascrizione nel Registrodelle Celebrazioni del registro i«I Misi i ll’Annu» di Rodi Milici.

Antonio Scolamiero© RIPRODUZIONE RISERVATA

La schedaPeppe Nappa,la mascherasomigliantea Pierrot

4 Martedì 18 Febbraio 2014 Corriere del MezzogiornoPA

Sciaccatorna la festa

D opo due anni di sosta, tornaal suo grande splendore ilCarnevale di Sciacca, uno deipiù famosi e rinomati eventi

che contraddistinguono le manifesta-zioni carnascialesche siciliane. Il Car-nevale di Sciacca, secondo quanto ri-portato dagli storici saccensi MarioCiaccio e padre Vincenzo Farina, vedela sua prima comparsa già nella metàdell’Ottocento e attorno al 1860/70 sivede per la prima volta la presenzadel Peppe Nappa, la maschera tradi-zionale siciliana che, benché non ori-ginaria di Sciacca, viene adottata dal-la città quale maschera per l’aperturadel Carnevale e la chiusura quando anotte fonda viene bruciato sulla piaz-za principale tra fragorosi battiti dimano, canti e tanto rimpianto per lafine della Festa. Le prime manifesta-zioni sono ricordate come feste popo-lari in cui venivano consumate salsic-ce, cannoli e vino. Il popolo si riversa-va per le strade travestito con i costu-mi più strani. Successivamente furo-no fatti sfilare i primi carri, addobbatialla meglio, che portavano i maschera-ti, seduti sulle sedie, in giro per la cit-tà. Nel tempo il Carnevale si è evolutosempre di più con la sperimentazionedell’amplificazione sonora, la grandio-sità delle figure e i movimenti sem-pre più sofisticati. La satira politica lo-cale ha lasciato maggiore spazio a per-sonaggi noti a un più vasto pubblicorappresentando temi di attualità e diinteresse nazionale. Il Carnevale diSciacca costituisce per la città l’even-to per eccellenza, una grandiosa mac-china del divertimento, una festa dipopolo e un immenso palcoscenicoche, nei sei giorni che vanno dal Gio-vedì grasso al Martedì successivo,coinvolge l’intera città richiamandoinnumerevoli visitatori. Esso costitui-sce un ottimo esempio di come si pos-sa coniugare perfettamente la vogliadi divertimento, svago e spensieratez-za con una impareggiabile espressio-ne di arte e di cultura che lo rende uni-co nel suo genere. Infatti la manifesta-zione si distingue dalle altre per lo spi-rito con cui viene vissuta dalla gentedel luogo, per il libero accesso ai luo-ghi della sfilata e il contatto ravvicina-

to con i carri. Oggi peculiarità princi-pale riveste la parte recitativa. Infatti,il Carnevale di Sciacca è l’unica mani-festazione in Italia caratterizzata dallarecita di copioni inediti i cui temi trat-tati si ispirano, satiricamente, a perso-naggi politici locali e nazionali e aipiù curiosi avvenimenti di attualità.Altrettanto inediti sono gli inni e lemusiche. Dietro i carri e le coloratissi-me coreografie dei gruppi mascheratic’è il lavoro di mesi di maestri cerami-sti, disegnatori, architetti, maestri del-la cartapesta, fabbri, coreografi e bal-lerini. Notevole rilevanza assumonola partecipazione degli alunni dellescuole e l’intervento del locale Istitu-

to d’Arte. Già nell’anno 2000, allorchési festeggiò il centenario della manife-stazione, la stessa ha ottenuto il rico-noscimento di festa a carattere nazio-nale ed è stata inserita nel Calendariodelle Lotterie Nazionali dei Carnevalid’Italia. Dal 2010 Antonio Di Marca eSalvatore Monte sono nominati diret-tori artistici della manifestazione evengono introdotte delle novità : ilpalcoscenico coperto dotato di maxi-schermo, maggiore cura nella sfilatae nelle esibizioni sul palco, il ritornodelle grandi Associazioni Culturalistoriche della manifestazione, grandeattenzione alle attività collaterali,spettacolo piromusicale conferimen-

to del patroci-nio del Ministe-ro del Turismoche sancisceun grande rico-n o s c i m e n t oper la manife-stazione e nel2011 la Meda-glia quale Pre-mio di Rappre-sentanza confe-rita dal Presi-dente della Re-pubblica Italia-na Giorgio Na-politano. Il fit-to programma

di eventi inizia il 23 febbraio con lagrande preview per il ritorno del Car-nevale di Sciacca. Nella suggestivacornice dell’auditorium dell’ex con-vento San Francesco di Sciacca andràin scena il tradizionale appuntamen-to con arriva la festa. Un talk show incompagnia di tutti i protagonisti delCarnevale e l’esibizione in anteprimadei gruppi mascherati dei Carri Alle-gorici. Giovedì 27 febbraio, invece, èil programma «Bentornato PeppeNappa… dal mare», ovvero l’arrivodella maschera tradizionale sicilianadel carnevale Peppe Nappa (il Re delCarnevale di Sciacca) dal mare in ViaGaie di Garaffe a bordo di un motope-sca della flotta saccense a festeggiareil suo ritorno i gruppi mascherati delPeppe Nappa e dei Carri Allegorici. Aseguire la sfilata in Via Gaie di Garaf-fe, Via Mulini, Via Caricatore, Via Ma-donnuzza, Via Agatocle, Corso Vitto-rio Emanuele. Alle 21 spettacolo sulpalco di Piazza Angelo Scandaliato, edalle 24si potrà assisteree) alle proce-dure di montaggio dei carri allegoriciin Via Cappuccini e Rione Fratelli Ban-diera. E poi eventi e sfilate fino allachiusura del Carnevale, prevista mar-tedì 4 marzo con il rogo del PeppeNappa circondato da bagliori di fuo-chi piromusicali barocchi.

Antonio Scolamiero© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo 2 anni di sosta si celebrail Carnevale più famoso della Sicilia

La manifestazione più attesa Il fitto programmadi eventi iniziail 23 febbraio conla grande preview peril ritorno del Carnevaledi Sciacca, nellasuggestiva cornicedell’auditoriumdell’ex conventoSan Francesco

5Corriere del Mezzogiorno Martedì 18 Febbraio 2014

PA

6 Martedì 18 Febbraio 2014 Corriere del MezzogiornoPA

«P er fare un vestito adArlecchino, ci miseuna toppa Meneghi-no, ne mise un’altra

Pulcinella, una Gianduia, una Bri-ghella» scriveva Gianni Rodari. Alzila mano chi a Carnevale non ha in-dossato costumi rattoppati presi inprestito da chissà quale guardarobache odora di naftalina. Probabilmen-te tutti, almeno una volta nella vita.Stanchi di vedere in giro le soliteprincipesse trasognanti, monaci osuore in versione hot, tre moschet-tiere super accessoriati e mostri variin silicone, finalmente anche il Car-nevale è approdato alla fase 2.0 perquanto riguarda il sacro capitolo de-dicato al mascheramento.

Quest’anno, infatti, per essere iprotagonisti delle feste più cool delperiodo carnascialesco, basta fareun giro sul web e dare un’occhiataalle proposte moda di alcuni desi-gner italiani, che con i loro lookestrosi e stravaganti sono in gradodi catturare ugualmente l'attenzio-ne, ma con l'attenuante che questicapi si possono riutilizzare anche du-rante la bella stagione, visto fannoparti delle collezioni SS 2014. MirkoFontana e Diego Marquez, designersdel brand Au Jour Le Jour, ad esem-pio, presentano un'immagine ma-schile e femminile sport-chic, pren-dendo ispirazione dai campi di base-ball dei college americani e ritman-doli alla musica degli street-rapperse alle partite di basket nel Bronx.

La collezione riflette principal-mente l'evoluzione del concetto distampa, da sempre codice distintivodel brand, attraverso l'elaborazione

delle coloratissime grafiche di sta-gione su materiali insoliti come la re-te e il cotone traforato, ripresi dalmondo delle divise atletiche. Figuredi dinosauri, paperelle da bagno efreak-show stories personalizzano icapi e gli accessori sia sotto forma distampa sul tessuto che come patchdecorativi, ricamati con un effettospugna che ricorda le lettere delleschool-jackets anni ’90. Lo spirito di«fun & coolness» di Au Jour Le Jour,si riflette sulle stampe iconiche, crea-te su misura per raccontare ogni vol-ta storie irriverenti, esuberanti e altempo stesso iper-sofisticate, attra-verso le stilizzazioni inedite e le in-

terpretazioni sui diversi tessuti.Un twist inconsueto e avanguardi-

stico, ideale anche per il periodod’euforia tipico del Carnevale, spic-ca anche nelle proposte d’abbiglia-mento del designer siciliano TothoPriano, creatore del brand Nhivuru,in grado di mixare cromatismi fortidei mercati siciliani, veri souk e oni-riche gallery a cielo aperto, a grafi-smi mutuati dalla tradizionale cera-mica araba, da citazioni di mosaicibizantini, dolci di ricotta e dolcissi-ma pasta di mandorla. Stampe chespaziano da Pasley trinacrici, cerami-che gold e stelle tridimensionali diisparazione militare su cui risaltanovere e proprie macedonie di frutta,dando vita a un collage dadaista un-conventional. Bomber, t-shirt, fel-pe, gonne a ruota, short, dress egym pants coloratissimi, con stam-pe piazzate e all over riportano aduna atmosfera vacanziera e spenzie-rata, ma soprattutto investono il fru-itore di una energia positiva. I tessu-ti utilizzati sono i rasi di cotonestampato per i bomber, il jersey perle t-shirt, il twill per gli short, il po-peline leggero e fresco per le felpe ei pants. Il fittaggio è a tratti over,mentre la palette colori spazia dalbianco ottico al giallo limone, al ne-ro per un mood sweetyrock. Nhivu-ru rappresenta, quindi, un mondocolorato fatto di storie, umori, profu-mi di gelsomino tipici dell'immagi-naria e immaginifica Trinacria, un'i-sola piena di contrasti, bagnata rho«Marhi», baciata rho «Sulhi» e trafit-ta rho «Venthu».

Venera Coco© RIPRODUZIONE RISERVATA

Niente più mascherine, per farsi notare cappellini e pochette glamour

Supplemento della testata©

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Il travestimento trendy

P er avere l’outfit perfetto da sfoggiare aivari parties previsti per il periodo di Car-nevale 2014, bisogna giocare soprattutto

con gli accessori originali e inediti che riesca-no a catturare l’attenzione nel magmatico uni-verso di caricature e eccessi tipiche della fe-sta. Niente più banali mascherine di carta oplastica, niente più clave di gommapiuma omartelletti sonori, nessun trucco azzardato,ma solo pochi accessori «giusti» che siano ingrado di tenere testa alle mille proposte azzar-

date da una folle carnevalesca. Se, ad esem-pio, si sceglie un little black dress, bisognereb-be «sdrammatizzarlo» con una pochette gioco-sa e bizzarra, come la «Lips bag» di «Oui, Odi-le», una borsetta a forma di maxi labbra polpo-se, rigorosamente in rosso fuoco. Piccola edeccentrica, questa clutch è il risultato della raf-finata fusione tra design, glamour, rispettoper l’ambiente (non a caso tutti i materiali uti-lizzati da Oui, Odile sono eco-friendly), ma so-prattutto grande praticità. Se si sceglie di me-

scolare vari stili e patterns diversi, sarebbemeglio puntare sulla «By M. BookClutch» diMaria Marigliano Caracciolo, una piccola clu-tch in pelle colorata a forma di libro che stabene proprio con tutto. Amatissima dalle mo-delle inglesi Chloé e Poppy Delevingne, le bor-se libro By M. sono deliziose, coloratissime,intellettuali e interamente personalizzabili.Sembrano dei libri antichi, preziosamente rile-gati per una cultura in formato «prêt-à-por-ter». Tutti i pezzi della collezione, infatti, sonocustomizzabili su ordinazione, a partire so-prattutto dal titolo e dal colore. Si può ordina-re qualsiasi classico della letteratura e By M. latrasformerà in una borsetta del cuore. Sul re-tro, con la formula latina «Ex Libris», è incisoin oro il nome della proprietaria lettrice, insie-me a un punzone decorativo più adatto, se-condo l’epoca della pubblicazione del tomoscelto. Per i maschietti, invece, che amano toc-co glam anche a Carnevale, c’è il papillon-scul-tura in ceramica firmato Core Sine Labe Doli.Creato da tre ragazzi pugliesi, Antonio Patru-no Randolfi, Luigi Arbore, Massimo Mazzilli,le loro farfalline rigide, prodotte in diverse va-rianti di colori e finiture, dal delicato effettocraquelé all'artistico dripping nero su bianco,sono un accessorio unico, lontano dai classicicliché che girano intorno a questo classico or-namento maschile. Infine, per completare ilmascheramento non può mancare il coprica-po con tanto di orecchie di topolino, o quellocon il fiocchetto di Minnie, oppure quello conil becco di Paperino. Disegnati da Federica Mo-retti, questi cappelli e beanies omaggiano leradici dell’hip hop e della tradizione dei blockparty seventies newyorchesi, mescolandolipoi a forme più classiche e richiami al mondodisneyano.

Ve. Co.© RIPRODUZIONE RISERVATA

La fase 2.0

A Carnevale conta l’accessorio giusto

Per catturare l’attenzione, largo a look estrosie stravaganti realizzati dai designer di moda

Quest’anno sono bandite principessetrasognanti, monaci o suorein versione hot, tre moschettiere superaccessoriati e mostri vari in silicone

Alzi la mano chi a Carnevale non haindossato costumi rattoppati presi inprestito da chissà quale guardarobache odora di naftalina. Probabilmentetutti, almeno una volta nella vita

I dettagli

Le tendenze

Niente piùclave digommapiumao martellettisonori,nessun truccoazzardato,ma solo pochiaccessori«giusti»

7Corriere del Mezzogiorno Martedì 18 Febbraio 2014

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8 Martedì 18 Febbraio 2014 Corriere del MezzogiornoPA