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SPECIALE MUSEO DEL VINO ALBEA

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Speciale sul Museo del Vino delle cantine Albea di Alberobello

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Spec

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Mus

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Il Museo del Vinoe dell’arte contadina

di Alberobello

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Per chi, dopo aver visitato le luminose

viuzze che ad Alberobello serpeggiano tra le

architetture dei trulli, non sia ancora sazio di

immagini e di sensazioni particolari, non resta

che includere nel suo itinerario una visita al

Museo del Vino allestito all’interno della Can-

tina Albea.

Fortemente voluto dal cav. Renzini, il Mastro

Dante televisivo, che ha rilevato la storica

Cantina Albea, il Museo è un tributo alla cultu-

I Mus

ei de

l vino

ra enologica ed agricola di questo territorio e

di tutta la Puglia; è collocato negli ampi spazi

del piano superiore della cantina, interessante

esempio di architettura industriale del XX se-

colo e ne e’ parte integrante. Il visitatore ha

modo di apprezzare, mettendo a confronto i

vecchi attrezzi agricoli e le moderne tecnolo-

gie della cantina, l’evoluzione che ha segnato

la crescita ed il miglioramento della produzio-

ne dei vini pugliesi.

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Visita istruttiva e gra-

devole perché si può

ammirare una ricca

raccolta di antichi stru-

menti agricoli, alcuni

dei quali dello stesso

tipo in uso prima della

nascita di Cristo e an-

cora utilizzati fino a

qualche decennio fa.

Insieme a vanghe,

zappe, forche, gioghi,

che recano i segni del

faticoso lavoro dei

contadini pugliesi ed a

tini, torchi e botti, dove aleggia ancora il profu-

mo del mosto e del vino, c’è anche una ricca

documentazione fotografica, che conduce il

visitatore attraverso un itinerario visivo met-

tendolo a conoscenza delle varie tecniche di

vinificazione adottate in passato fino ad arriva-

re a quelle raffinate e sofisticate del giorno

d’oggi. Il Museo del Vino della Cantina Albea,

può considerarsi a tutti gli effetti il simbolo del

rinascimento enologico pugliese che ha porta-

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to ai massimi vertici i suoi vini eccellenti, oltre

a rivalutare le tante peculiarita’ di un territorio

nato per produrre vino e gente ricca di una

cultura millenaria di esperti coltivatori.

Il Museo è aperto a tutti, ma in particolare

vuol sollecitare l’interesse dei più giovani e ri-

destare negli anziani vecchie memorie appena

sbiadite che non devono perdersi nel tempo;

costoro riconosceranno lungo il percorso, le

fasi della loro vita e i segni della fatica che ha

segnato la loro crescita, quando il lavoro della

potatura delle viti, la raccolta dell’uva, la can-

tina e la cura dei terreni, richiedevano un’enor-

me sforzo fisico, non sempre compensato da

risultati soddisfacenti.

E’ una struttura viva ed in continua cresci-

ta, grazie al contributo di quanti mettono a di-

sposizione, attraverso donazioni, importanti

reperti storici del passato e materiale docu-

mentario che rendono sempre piu’ interes-

sante questa iniziativa culturale che sta di-

ventando una meta per i tanti turisti e

studiosi che visitano Alberobello e la splendi-

da Valle d’Itria.

Per info: Museo del Vino e dell’Arte Conta-

dina - Via Due Macelli, 2 - Alberobello (BA) -

Tel. 080.4323548 - www.albeavini.com

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Il turismo salveràle nostre cantine

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Potrebbe sembrare un postulato scontato

quello sul turismo del vino, ma sono ferma-

mente convinto che molte aziende del Sud Ita-

lia e soprattutto di Puglia, regione in cui lavoro

e vivo, non hanno ancora percepito che la sal-

vezza del loro fatturato e soprattutto della loro

immagine sta nella considerazione che il mar-

keting del turismo del vino non è semplice-

mente un modo per arrotondare il fatturato,

bensì la via d’uscita per salvarlo, consolidarlo

e differenziarlo; aumentando la liquidità la cui

mancanza oggi mette in crisi molte aziende

viti-vinicole.

Credo sia assolutamente da dimenticare in

questo momento storico l’idea di fare delle no-

stre cantine una “griffe dell’enologia”, di chiu-

derci al loro interno come nei palazzi inaccessi-

bili degli zar e di dedicare solo qualche giornata,

Turis

mo

del v

ino

magari durante cantine aperte, ai comuni eno-

appassionati per visitare le nostre aziende ag-

ghindate a festa per l’occasione.

Al contrario è necessario abbracciare l’idea

che mettere al centro della nostra attività il tu-

rista, il consumatore finale sia l’unica strada

per accrescere la promozione del brand, oltre

che la definizione mirata delle nostre etichette

e soprattutto la crescita di un business soprat-

tutto quando correlato a una serie di attività

connesse.

Prima tra tutte la ristorazione del circonda-

rio, che deve percepire l’attività continua per

tutto l’anno delle cantine come una azione

strategica per i loro affari e non un’attività con-

correnziale nei loro confronti.

Investire nelle nostre cantine al fine di valo-

rizzare gli spazi, organizzare visite ai nostri vi-

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Gustare l’Italia61

gneti, far partecipare il consumatore finale alle

attività in vigna o in cantina per tutto l’anno è

una soluzione per moltiplicare un fatturato im-

mediato e certo.

Le sinergie commerciali con tutte quelle atti-

vità che accrescono l’accesso alle cantine,

devono essere cercate e gestite con massima

attenzione, dal tradizionale corso di cucina e

gastronomia tipica con abbinamenti ai vini, a

serate di musica e teatro, spettacoli, cerimonie

e congressi,

Iniziative varie che leghino le nostre aziende

non semplicemente a un sito produttivo quan-

to a un centro emozionale che sul filo dell’eno-

gastronomia accolga il consumatore, turista

quanto cittadino del posto e lo indirizzi in per-

corsi di gusto, cultura e intrattenimento che

inevitabilmente comunicato con diverse lingue

tutto ciò che circonda un calice di vino, che

verrà poi acquistato, apprezzato e promosso

ad amici e parenti.

Le nostre cantine diventano luogo di incon-

tro, di cultura gastronomica, di storia della ci-

viltà contadina e momento di ricordo e di me-

moria, quindi momento di riflessione

antropologica e sociale.

L’aumento delle vendite dirette, legato all’in-

troito derivante da iniziative collaterali di spet-

tacolo, didattica e per chi può farlo di vero e

proprio turismo rurale e gastronomico non è

un disperdere le energie, al contrario è il modo

per aumentare liquidità immediata e indiretta-

mente di sottolineare il legame della vinicola al

proprio territorio di appartenenza e alimentare

un interesse socio-culturale che aumenterà di

conseguenza il valore del brand, oltre che a

consolidare i rapporti con le aziende collatera-

li alla nostra attività.

Non dobbiamo dimenticare l’aiuto che in Ita-

lia il Movimento Turismo del Vino può dare alle

nostre aziende. Il settore del turismo enologico

vanta infatti un giro d’affari di 2,5 miliardi con

una presenza di 3,5 milioni di visitatori.

Questi numeri ci devono far riflettere sulle

potenzialità di questo settore e di pari passo

spostare i nostri investimenti in tale direzione.

Regaliamo ai nostri clienti tre giorni tra i trulli

della Valle d’Itria, in città patrimonio Unesco

quali Alberobello, o tra i vigneti ad Alberello nel

Salento o ai piedi del Castel del Monte, dove i

vini pugliesi saranno protagonisti e veicolo per

conoscere la nostra ristorazione, la nostra

ospitalità e la nostra cultura.

L’enogastronomia turistica è dunque la pa-

rola d’ordine per affrontare questo momento

di grossi cambiamenti, direi senza dubbio di

rivoluzione nel nostro settore che ci chiede ri-

sposte diverse da quelle sin qui conosciute,

risposte manageriali che chiudano la pagina

degli arricchimenti e delle iper produzioni di

massa per aprire a una produzione di qualità

consapevole e dagli standard elevati, ma ac-

cessibili.

Claudio Sisto, Direttore TecnicoCantine Museo Albea

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I nuovi natidi Cantina Albea

Nov

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Ad Alberobello, nell’Eno-azienda del cava-lier Dante Renzini, hanno visto la luce del bic-chiere quattro vini che formano la linea “Due Trulli Selezione”, al debutto a Prowein, a Dus-seldorf, e a Vinitaly, a Verona.

Dopo tante ricerche effettuate e suggeri-menti ricevuti, anche l’ultimo vino, concepito nella Cantina - Museo Albea ad Alberobello (Ba), è stato battezzato con un nome ad hoc, scelto dal titolare in persona, Dante Renzini, che racconta: «Appena prodotto, ho chiama-to il Verdeca semplicemente “Albea”, ma poi ho pensato che la sua delicatezza ed elegan-za meritavano un appellativo più appropriato che rendesse inconfondibile questo “nettare di Bacco”, derivato dal vitigno base delle Doc

Locorotondo e Martina. Ispirandomi alle ca-ratteristiche del territorio d’origine e alla strut-tura del vino, chiaro e fresco, ho voluto deno-minarlo “Trullo Bianco”, anche in onore del simbolo di questo lembo di Puglia».

Ma dalle vigne di Mastro Dante in Valle d’Itria, sono nati recentemente altri vini “bla-sonati”, come riferisce l’enologo Claudio Si-sto, responsabile di Albea: «Oltre al bianco Verdeca, abbiamo messo a punto tre vini ros-so-rubino: il Nero di Troia Igp Puglia “Nero Lucente”, aromatico e con ottimo corpo e buona persistenza; il Negroamaro Salento Igp “Sole del Sud”, di media struttura e con nota amarognola, e il Primitivo Salento Igp “Nobile Latino”, corposo, pieno e vellutato. Con que-

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ste bottiglie abbiamo così completato la nuo-va linea “Due Trulli Selezione”, contraddistin-ta appunto in etichetta dall’immagine della tipica costruzione di Alberobello».

Per gli ultimi “arrivati” in Casa Renzini nem-meno il tempo di sostare in Cantina che già si profilano all’orizzonte uscite importanti, al se-guito dell’instancabile ambasciatore dell’Alta Enogastronomia made in Italy, sempre con la valigia in mano: «Per un degno battesimo del “Trullo Bianco” e il debutto della linea “Due Trulli Selezione”, niente di meglio di Dussel-dorf dove eravamo presenti, anche con i no-stri salumi, alla Fiera Prowein - rivela Dante Renzini - I prodotti d’alta norcineria a marchio accompagneranno le etichette di Albea an-che a Verona, al Vinitaly, dal 25 al 28 marzo».

Alla manifestazione della città veneta, Ver-deca & Co. saranno tra i protagonisti di una giornata molto particolare, sulla quale Claudio Sisto fornisce un’anticipazione: «Alla Fiera di Verona, il martedì 27 marzo sarà dedicato all”enogastronomia turistica”, in collaborazio-ne con l’Associazione Ristoratori di Alberobel-lo e un tour operator del paese.

“Il comune obiettivo è quello di rafforzare l’acquisto del vino attraverso la vendita del suo territorio ai turisti, unendo la qualità dei vini Al-

bea alla eccellenza e alla tradizione della ga-stronomia locale.

Nella giornata, i piatti tipici di Alberobello sa-ranno abbinati ai nostri vini e verranno proposti pacchetti turistici relativi alla zona, comprensi-vi di soggiorno in un trullo e di visita alla canti-na e al museo».

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Incontri e iniziativeal Museo del Vino

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Inizia

tive

Dante Renzini ha chiesto a Cino Tortorella,

il Direttore Editoriale di “Gustare l’Italia”, di as-

sumere la direzione del Museo del Vino. Cino

ha accettato con entusiasmo perchè è da

sempre interessato al mondo dell’enogastro-

nomia; è certo più noto come autore, regista e

presentatore di numerose tra-

smissioni televisive di succes-

so (Chissà chi lo sa, il Dirodor-

lando, Bravo Bravissimo, lo

Zecchino d’Oro, la Bustarella,

Giococittà e molte altre) ma

pochi sanno che è anche un

raffinato gourmet e giornalista

gastronomico.

Ha curato per 12 anni la rubri-

ca “Il pranzo di Babette” sulla

rivista “Grand Gourmet”, ha

fondato e diretto il mensile “Sa-

pori d’Italia”, ha firmato al regia

di molte trasmissioni di cucina

sulla Rai, Italia 1 e Antenna 3.

Fra poco uscirà il suo libro

“Regalati un sorriso (anche a ta-

vola)”.

Tortorella con l’equipe di

“Gustare l’Italia” e “Radio Glo-

bale” (radio ufficiale della Cina

gestita dalla Idini Consulting),

si è messo subito al lavoro e

sta preparando alcune inte-

ressanti iniziative che coinvol-

geranno l’Amministrazione

Comunale di Alberobello, la

Provincia di Bari, la Regione Puglia e le più

importanti tv locali.

Alcune di queste iniziative verranno presen-

tate durante i giorni del Vinitaly (Verona: 25-28

marzo) e pubblicizzate sul sito www.gustareli-

talia.it. Eccone alcune qui di seguito:

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Gustare l’Italia65

“Perché anche la Gola?” - 14/15 Aprile È una proposta indirizzata alle autorità

religiose per cancellare la Gola dai vizi capitali.

Il Museo del vino riprende la crociata iniziata

da Lionel Poilane, un panettiere francese

inventore della famosa “baguette”, che voleva

presentare al Papa la petizione “De la Question

Gourmande” che implorava il Vaticano di

depennare la Gola dai peccati capitali.

Non senza valide argomentazioni: si tratta di

una colpa che nemmeno appare nel decalogo

che Dio presentò a Mosè sul monte Sinai: fu

inserita tra i peccati solo nel V° secolo dal

monaco Giovanni Cassiano che aveva

individuato otto “vizi” capitali, quelli che senza

un duro e sofferto perntimento portano diritti

all’inferno: Lussuria - Ira - Invidia - Superbia -

Avarizia - Accidia -

Tristezza e Gola.

Qualche secolo do-

po Tommaso d’Aquino

ne introdusse ufficial-

mente nel Catechismo

soltanto sette, elimi-

nando la Tristezza.

Non tutti i suoi con-

fratelli però furono

d’accordo; niente da

obiettare sulla Lussu-

ria, che spesso dege-

nera nell’abiezione, nella violenza, nella preva-

ricazione sui più deboli; tutti d’accordo sull’Ira,

che provoca guerre e delitti, sull’Invidia, sulla

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66Gustare l’Italia

Superbia, sull’Avarizia che uccide la solidarie-

tà e la generosità; ci fu qualche perplessità

sull’Accidia, che è generata dalla noia, dallo

scoraggiamento, dalla solitudine, ma è difficile

che provochi danni se non a se stessi. Ma per-

ché - si chiesero in molti - considerare mortale

il peccato di Gola?

Che male si fa - si domandarono - a gustare

con piacere i doni che la Natura elargisce con

generosità? Perché mettere sullo stesso piano

un delitto provocato dall’Invidia o dalla Super-

bia e il godimento di un cibo mangiato in alle-

gria con amici e magari seguito da canti e

danze e invenzioni poetiche? Tutto però fu

inutile: per l’autore della “Summa Teologiae” i

Peccati Capitali dovevano essere sette e sette

rimasero, compresa la Gola.

Nei secoli che seguirono molti preti si di-

menticarono di comminare recite di paterave-

gloria a chi confessava il peccato di aver man-

giato con avidità un cosciotto di agnello o un

piatto di agnolotti e molti Vescovi, Cardinali e

perfino Papi sono stati colti dal dubbio se la

Gola fosse da considerare un “peccato” e -

per giunta - “capitale”.

Nessuno è però mai intervenuto a corregge-

re la decisione di Tommaso, forse anche per

rispetto, dal momento che era stato anche

santificato.

Noi di “Gustare l’Italia”, organo ufficiale del

Museo del Vino, siamo giunti alla conclusione

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Gustare l’Italia67

che 600 anni dopo la decisione di San Tom-

maso sia giunta l’ora di fare qualcosa di con-

creto e di definitivo per riparare a questa che

- secondo noi - è un’ingiustizia e pensiamo

che, proprio come era già accaduto per la Tri-

stezza, sarebbe opportuno cancellare dai Pec-

cati Capitali la Gola, che nei secoli ha dato

gioia, ha invitato all’amore, alla poesia, alla

bellezza.

Dal 14 al 15 aprile, la settimana dopo Pa-

squa, a Quaresima ultimata, avrà luogo al mu-

seo di Alberobello l’iniziativa “Perchè anche la

gola?” durante la quale si inviteranno le Auto-

rità religiose a prendere in considerazione la

proposta del panettiere Poilane e cancellare la

Gola dai peccati capitali.

Verranno invitate importanti autorità religio-

se e personaggi della cultura che dibatteranno

la questione e si confronteranno in una tavola

rotonda sul tema.

Nel corso della manifestazione, si procederà

alla raccolta di cibi che verranno inviati ai

bambini di una comunità tenuta da religiosi in

un paese del terzo mondo.

“Mostra del libro di enogastronomia” - 25/27 Maggio

Verranno presentate le pubblicazioni più im-

portanti edite dal 2011 e nei primi mesi del

2012. Una giuria di esperti avrà individuato la

pubblicazione migliore il cui autore sarà invita-

to a ricevere il premio. Verrà premiato anche il

vincitore dell’iniziativa “Il vino in pentola” che

sarà intitolato a Vincenzo Buonasissi, il mae-

stro e critico di enogastronomia autore di mol-

ti libri e autore e presentatore della rubrica di

gastronomia della trasmissione l’”Almanacco

del Giorno Dopo”.

Questa iniziativa sarà pubblicizzata durante

il Vinitaly e in seguito attraverso i vari siti web

invitando tutti a inviare al Museo la ricetta di un

piatto che abbia fra i suoi ingredienti (non ne-

cesariamente quello principale) anche il vino.

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68Gustare l’Italia

“I giorni del peperoncino”(da un’idea di Cino Tortorella) - 22/24 Giugno

In occasione del Vinitaly verrà lanciato il re-

ferendum “Il peperoncino d’Italia 2012”, per

indicare il personaggio che per carattere, per-

sonalità e temperamento sia meritevole di

questo titolo “piccante”.

Lo scorso anno il titolo se lo aggiudicò Vitto-

rio Sgarbi; quest’anno dovrà essere individua-

to fra una rosa dei seguenti personaggi sele-

zionati dagli organizzatori e indicati in rigoroso

ordine alfabetico: Aldo (del trio Aldo, Giovanni

e Giacomo), Renzo Arbore, Lino Banfi, Rober-

to Benigni, Claudio Bisio, Giuseppe Cruciani,

Geppi Cucciari, Elio (delle storie Tese), Vittorio

Feltri, Rino Gattuso, Ezio Greggio, Michelle

Hunziker, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu,

Luciana Littizzetto, Gualtiero Marchesi, Marco

Pannella, Daniela Santanchè, Roberto Savia-

no, Marco Travaglio, Simona Ventura.

Le votazioni, libere a tutti, possono essere

indirizzate alla mail [email protected] e si

concluderanno il 31 maggio.Il personaggio più votato verrà invitato al Al-

berobello in occasione de “I giorni del pepe-

roncino” realizzati dal Museo del Vino in

collaborazione con l’”Accademia del pe-

peroncino”, e in una serata in suo

onore si aggiudicherà il titolo e un

premio consistente nel corrispet-

tivo del suo peso non in dia-

manti, secondo l’usanza

dell’Aga Khan, ma in qualcosa di

molto più prezioso: i prodotti tra-

dizionali della gastronomia pu-

gliese come olio, vini, formaggi,

salumi, frutta, dolci e, naturalmen-

te, tanto peperoncino.

Nei tre giorni si terrà ad Albero-

bello una mostra di prodotti a ba-

se di peperoncino e i ristoranti della

zona presenteranno nei loro menù i piat-

ti più prelibati con il piccante frutto.

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Gustare l’Italia69

“Ricordatevi del Sud” - 7/8 settembre

A partire dal mese di ottobre riappariranno

nelle librerie le guide enogastronomiche (dalla

Michelin all’Espresso, al Gambero Rosso e

così via).

Da tempo il mensile “Gustare l’Italia”, orga-

no ufficiale del Museo del vino di Alberobello,

denuncia la mancanza di attenzione di queste

pubblicazioni nei confronti del Sud; i ristoranti

del Meridione sono regolarmente ignorati o

sottovalutati con un danno per l’Economia e il

Turismo di regioni per le quali si dovrebbe ave-

re un occhio di riguardo non essendo certo le

più ricche e felici del Paese.

È un fatto che un locale famoso per la pia-

cevolezza della sua cucina faccia aumentare il

movimento turistico e sia di conseguenza un

incremento per l’economia.

L’iniziativa “Ricordatevi del Sud” si rivolge

agli ispettori delle varie Guide che spesso usa-

no per il Meridione un metro di giudizio del tut-

to diverso che per il Nord, con valutazioni su-

perficiali o addirittura false (è più facile per

molti ispettori andare da Milano a Pizzighetto-

ne (Cremona) piuttosto che avventurarsi fino a

Canicattì (Agrigento) o a Noci (Bari) e molti

giudizi vengono dati per sentito dire rimasti-

cando cose scritte da altri o ripetendo quelli

scritti anni prima).

Si inviteranno al Museo del vino i più impor-

tanti critici gastronomici del Meridione e per-

sonaggi del mondo politico; insieme si stilerà

un documento da far arrivare alle direzioni del-

le più importanti Guide perché nelle pubblica-

zioni che stanno per venire alla luce sia dato

all’enogastronomia del Sud lo spazio che si

merita.

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70Gustare l’Italia

“Finiamola!”È un’iniziativa del Museo del vino di Albero-

bello che inizierà in occasione del Vinitaly e

coinvolgerà tutte le aziende produttrici di

spumanti.

È un invito ai campioni sportivi di smettere la

demenziale consuetudine di spruzzare spu-

manti e champagne addosso ai presenti: sono

prodotti troppo preziosi per essere trattati in

questo modo: le buone bollicine si devono be-

re, non buttare via.

La Cantina Albea si rivolge ai campioni spor-

tivi per invitarli a festeggiare i loro successi

con acqua minerale gassata e si impegna a far

avere, a chi accetterà, un certo numero delle

preziose bottiglie del suo spumante e invita

tutti gli altri produttori a seguirne l’esempio.

“Premio Marco Polo”In collaborazione con “Radio Globale” e

“Gustare l’Italia”, il Museo del Vino lancia l’ini-

ziativa “Premio Marco Polo” che verrà conferi-

to a partire da quest’anno al personaggio che

avrà contribuito a stabilire rapporti di collabo-

razione tra Italia e Cina per quanto riguarda il

mondo dell’enogastronomia.

Il premio quest’anno verrà attribuito al prof.

Massimo Vedovelli, Rettore dell’Università per

Stranieri di Siena che con Antonello Maietta,

presidente dell’Associazione Italiana Somme-

lier e Claudio Galletti, presidente dell’Ente Vini

- Enoteca Italiana, ha firmato il protocollo d’in-

tesa per fornire classi di sommelier cinesi “Ma-

de in Italy” in Cina e scuole per la formazione

tecnica e culturale al vino italiano a Shanghai

e Pechino, sedi del progetto “100 enoteche

Italiane”.

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Gustare l’Italia71

“Crackle”!Da qualche tempo è a disposizione di chiun-

que il social network Twitter, così chiamato dal

verbo inglese “to tweet” che significa “cin-

guettare”.

Al Museo del Vino dell’Albea di Alberobello

si è pensato che spesso sia necessario inve-

ce “gracchiare” e si sta perciò predisponen-

do con esperti di informatica il social network

Crackle che in inglese significa appunto

“gracchiare” e lo metterà a disposizione di

tutti coloro che desiderano disapprovare,

contestare, criticare, proporre, suggerire, la-

gnarsi, segnalare, intervenire specialemente

su problemi che riguardano la gastronomia, il

turismo e la salute.

Queste sono le prime iniziative che “Gustare l’Italia” si impegna a realizzare in collaborazione

con il Museo del Vino di Alberobello.

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