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Spending review:
una rassegna internazionale
Aline Pennisi
Servizio Studi RGS – Ministero dell’economia e delle finanze
2
Spending review e affini:
cos’è e perché
3
La crescita della spesa pubblica nel XX secolo
Già dalla fine del secolo scorso, si indaga sulla crescita (in particolare nei paesi
industrializzati) della spesa pubblica, sulle sue cause e conseguenze …
…..e ci si chiede se ciò abbia comportato un maggiore benessere per la
collettività
Spesa pubblica in percentuale del PIL – anni vari
Fonti: Tanzi e Schuknecht (1995); The Economist (1997); OECD e Eurostat (2000-2005)
Fine ’800
(intorno
a 1870)
Inizi ’900
(intorno
a 1913)
intorno al
1920
intorno al
19371960 1980 1990 1996 2000 2005 2008
Austria – – 14,7 15,2 35,7 48,1 48,6 51,7 – 34.8 34.3
Canada – – 13,3 18,6 28,6 38,8 46,0 44,7 33,8 39.3 39.7
Francia 12.6 17,0 27,6 29,0 34,6 46,1 49,8 54,5 51,6 53.4 52.7
Germania 10,0 14,8 25,0 42,4 32,4 47,9 45,1 49,0 45,1 46.9 43.8
Italia 11,9 11,1 22,5 24,5 30,1 41,9 53,2 52,9 46,2 48.1 48.7
Giappone 8,8 8,3 14,8 25,4 17,5 32,0 31,7 36,2 38,6 38.4 37.1
Olanda 9,1 9,0 13,5 19,0 33,7 55,2 54,0 49,9 44,2 44.8 45.9
Spagna – 8,3 9,3 18,4 18,8 32,2 42,0 43,3 39,1 38.4 41.1
Svezia 5,7 6,3 8,1 10,4 31,0 60,1 59,1 64,7 55,6 54 51.8
Regno
Unito
9,4 12,7 26,2 30,0 32,2 43,0 39,9 41,9 39 44.1 47.5
Stati Uniti 3,9 1,8 7,0 8,6 27,0 31,8 33,3 33,3 33,9 36.2 38.8
da 183 euro a circa 11.600 euro pro-capite!
nei primi cento anni poca differenza tra spesa finale (al netto del rimborso prestiti) e complessiva; a
partire dagli anni ottanta aumenta però sensibilmente la quota di spesa “improduttiva” (destinata al
rimborso dei prestiti, piuttosto che alla produzione di servizi per la collettività e agli investimenti),
rimane stabile quella finale …
La spesa del bilancio dello Stato pro-capite dall’Unità d’Italia a oggi
Fonte: RGS, http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Servizio-s/Studi-e-do/La-spesa-dello-
stato/La_spesa_dello_Stato_dall_unit_d_Italia.pdf
-
2.000,00
4.000,00
6.000,00
8.000,00
10.000,00
12.000,00
14.000,00
1862 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2009
spesa complessiva dello Stato pro-capite (in euro, ai prezzi del 2009)
spesa finale dello Stato pro-capite (in euro, ai prezzi 2009)
5
Fasi “storiche” della spesa pubblica
La dinamica e la composizione della spesa non sono uniformi nel tempo:
- poca la differenza in relazione al Pil dal 1870 al 1913
- significativo aumento nel periodo delle due guerre mondiali e della “grande
depressione” e concentrazione su difesa, giustizia, infrastrutture e, in molti paesi,
istruzione
- significativo aumento fino agli anni ‘80 (in tempo di pace) per il contributo
crescente della spesa sociale (a bassi tassi di interesse), anche a seguito della
prima “crisi” petrolifera; aumenta la quota di trasferimenti e di sussidi
- negli anni 90 e dal 2000, vi sono significativi mutamenti istituzionali (si diffondono
pratiche volte a coinvolgere capitali privati nel finanziamento delle opere
pubbliche, si creano public authorities, si assiste a un maggiore decentramento
della spesa, …), la spesa è trainata anche dai cambiamenti della struttura
demografica e, in molti paesi, si introducono regole fiscali …
…. sono segnali di responsive government (spesa
giustificata da preferenze individuali - domanda) e excessive
government (spesa giustificata da interessi dei
politici, dei burocrati, dei gruppi di interesse - offerta) ?
… quali le conseguenze per il debito e gli interessi ?
6
Il controllo della spesa: un problema di quantità ….
• La quantità: contenimento del livello e aggiustamento della dinamica
Risponde all’esigenza di mantenere finanze pubbliche equilibrate; nel caso dei
paesi europei questo obiettivo è rafforzato dalla presenza delle regole fiscali
sottoscritte con il Trattato di Maastricht.
Debito pubblico su PIL – Italia
Fonte Istat conti della PA
Indebitamento in rapporto al PIL nei
Paesi dell'Unione Europea Fonte Istat conti della PA
-8.0
-7.0
-6.0
-5.0
-4.0
-3.0
-2.0
-1.0
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08
Italia EU-27 Francia
Germania target
Indebitamento sul PIL (%)
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…. e un problema di qualità
• La qualità: capacità di svolgere la funzione di intervento dello Stato
“nell’economia”, raggiungendo gli obiettivi che ci si propone:
(stabilizzazione, redistribuzione, efficienza nell’allocazione, ...): è legato al tipo di
impiego che si fa delle risorse pubbliche e alla capacità di produrre gli effetti
desiderati.
Indicatore
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(25)
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Tasso di occupazione femminile incremento 2007 58,6 46,6 55,3 31,1
Tasso di occupazione lavoratori anziani incremento 2007 44,9 33,8 33,7 33,8
Giovani che abbandonano
prematuramente gli studi riduzione 2008 14,5 19,7 16,7 23,8
Life-long learning incremento 2007 10,3 6,2 6,6 5,5
Spesa pubblica e privata per R&S sul PIL
(%) incremento 2006 1,84
valore 2005 1,1 1,2 0,88
Consumi di energia elettrica coperti da
fonti rinnovabili (incluso idroelettrico) incremento 2008 14,3 dato
per il 2006 16,6 19,2 10,1
Rifiuti solidi urbani smaltiti in discarica
(kg pro capite) riduzione 2007
221,0 (valore 2006
EU 27)
301,8 246,4 404,4
Fonte: Eurostat, alcuni indicatori strutturali della cd. Agenda di Lisbona al 2010
8
Perché cresce la spesa ?
Evidenze empiriche (ma non univoche) sulla crescita della spesa
Si dice che …
– la spesa aumenta con l’aumentare del reddito pro-capite in maniera più che
proporzionale
– il grado di sperequazione dei redditi condiziona i livelli e la dinamica di spesa
– una volta attivati programmi di spesa è difficile abrogarli, soprattutto in un sistema dove
le decisioni sono demandate a “leggi”
– il settore pubblico è meno produttivo del settore privato
– etc…
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65,018
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1995
2000
2005
2008
2009
%Media paesi europei (*)
Italia
Media paesi extraeuropei (*)
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Modelli interpretativi sulla crescita della spesa
• Natura della spesa pubblica collegata alla correzione dei fallimenti di
mercato e ai beni pubblici • correlazione tra spesa e il reddito pro-capite (Legge di Wagner, 1893)
• la produttività del settore pubblico inferiore al settore privato (Il quartetto di archi di
Beethoven di Baumol, 1967)
• Modelli collegati alla domanda sociale e/o al processo politico decisionale • Elettore mediano (Meltzer e Richard, 1981)
• Gruppi di interesse (Peltzman, Demsetz ,1980):
• Modelli collegati all’obiettivo degli agenti pubblici / delle burocrazie • Displacement effect: a fronte di eventi eccezionali “salti” nella spesa e maggiore
pressione fiscale sono più facilmente accettati, anche a regime (Peacock e Wiseman,
1961)
• Illusione fiscale (Brennan e Buchanan, 1985)
• Burocrazia massimizzante il bilancio pubblico (Niskanen, 1971 e Romer e Rosenthal,
1979)
•Modelli cosiddetti di ispirazione “marxista” • Lo stato capitalista favorisce l’accumulazione (O’Connor, 1973)
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L’inerzia della spesa pubblica
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1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
% del PIL
Fasi di rallentamento dell'economia
spesa corrente primaria
Displacement effect, stratificazione legislativa, spesa storica ….
Generale indebolimento degli strumenti tradizionali di controllo
I tradizionali strumenti di controllo dei bilanci pubblici sono basati sulla fissazione
ex-ante di singole poste di spesa e sulla modulazione degli incrementi
annuali di spesa (o dei tagli). Entrambi gli strumenti sono andati indebolendosi
nel corso del tempo fondamentalmente a fronte dei seguenti fattori:
• la numerosità dei capitoli di spesa
• l’aumento consistente della quota di spesa pre-determinata (entitlements che sono
sostanzialmente demand-driven e altre forme di spese “obbligatorie”)
• la scarsa presenza di incentivi al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia
Il “vincolo interno/controllo ex-ante” (art 81 Costituzione) è apparentemente
molto rigido (ogni legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i
mezzi per farvi fronte), ma affinché sia efficace ex-post nel soddisfare il “vincolo
esterno” (parametri Maastricht) non devono esserci errori di previsione !
… la ricerca di margini “nelle pieghe del bilancio” è insufficiente...
(soprattutto in un contesto un cui è minore quantità di risorse incrementali disponibili)
12
Evoluzione del controllo sulla quantità …
• Il controllo si è progressivamente ampliato e spostato sulla fase di consuntivo
(ex-post), coinvolgendo non solo le amministrazioni statali, ma l’intero comparto
delle amministrazioni pubbliche
• Il controllo non si limita così al bilancio dello Stato, ma si estende a tutti i grandi
settori della spesa pubblica e in particolare: – agli enti territoriali (tramite il cd. patto di stabilità interno);
– al pubblico impiego (ad es., a partire dal 2002 con cd. blocco del turnover);
– alla spesa sanitaria (tramite il cd. patto della salute)
– diverse misure di contenimento della spesa (stanziamenti e/o impegni pagamenti)
nelle leggi finanziarie o in specifici decreti legge, etc,.
• L’attuazione del federalismo fiscale (L.42/2009) e la riforma della legge di
contabilità pubblica richiedono la definizione di nuovi meccanismi per il controllo
di questi aspetti … (per es. la clausola di salvaguardia automatica ….)
• …. il Rendiconto rimane di minore interesse che la previsione (LB) sia in
Parlamento che nelle amministrazioni – nel bilancio non è sempre evidente il raccordo tra stanziamento e spesa effettiva (,
nuove leggi con effetti di spesa, rassegnazioni di entrate, ripartizione di fondi,
reiscrizione di residui …)
13
…. e il controllo sulla qualità ?
• Implica passare dal macro al micro (quindi strumenti di analisi diversi)
• Si indaga sull’allocazione relativa tra diverse finalità (la composizione della spesa per
funzione), sull’impiego dei vari fattori produttivi (la composizione per categoria
economica), sull’efficienza e efficacia dei servizi e interventi
Come individuare tra le attività pubbliche
quelle da finanziare in via prioritaria,
quelle più produttive / meritevoli di essere
sostenute, quelle superate / obsolete,
quelle semplicemente mai realizzate ?
Come capire se è possibile produrre un
dato livello di servizi a minor costo ?
Come valutare l’impatto effettivo di un
determinato progetto / intervento ?
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Francia* Germania Italia Spagna
Spesa per funzione - media anno 2000-06 (%)
I progressi nelle metodologie di valutazione non sono stati accompagnati da analoghi progressi nella pratica della
valutazione, monitoraggio e controllo dei programmi di spesa:
• si continua a chiedere più responsabilità sulla correttezza delle procedure che sul raggiungimento degli scopi e degli
obiettivi / sulla qualità dei risultati,
• le tecniche disponibili (dal logical framework alla valutazione di impatto), in Italia hanno riscontrato un interesse ancora
ridotto
• serve un’ottica di medio-lungo termine (per la divergenza temporale tra spesa e i suoi effetti)
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Cos’è la spending review? … un tentativo di definizione
Un insieme di iniziative per modernizzare la programmazione delle finanze
pubbliche, tramite un processo sistematico di analisi volta al miglioramento del
processo decisionale relativo all’allocazione delle risorse (il superamento di
spesa storica) e un maggiore accento sull’individuazione di priorità di spesa Un insieme di iniziative che mirano a migliorare la gestione della spesa
affinché non si basi esclusivamente sul controllo del livello della spesa ma sul
raggiungimento degli obiettivi definiti in termini di qualità e quantità dei servizi da
erogare alla collettività, tramite un processo sistematico di analisi della spesa,
della sua efficienza ed efficacia e della performance delle amministrazioni
pubbliche Un insieme di iniziative che mirano a modificare le pratiche di controllo delle
spesa affinché non si basino esclusivamente sul controllo tradizionale di natura
giuridica ma anche sulla verifica dei risultati conseguiti, tramite un processo
sistematico di analisi.
15
Esperienze internazionali
• nasce da più spinte: vincolo della disciplina fiscale, esigenze di controllo
dell’efficienza dell’allocazione finanziaria, modernizzazione della pubblica
amministrazione ….
• in alcuni casi è frutto di un percorso graduale, in altri di una introduzione repentina
• indipendentemente dalla motivazione contingente, è sottesa una preoccupazione sia
per la quantità, sia per la qualità della spesa pubblica
• si concretizza in una serie eterogenea di iniziative legate alle decisioni, alla gestione
e al controllo della spesa
• Le “iniziative” possono:
o riguardare la totalità della spesa pubblica o soltanto alcuni settori;
o interferire in modo diretto o indiretto nella formazione del bilancio;
o adottare strumenti contabili (come performance budgeting), strumenti di
programmazione e strumenti di negoziazione o governance tra vari agenti di spesa;
o essere condotte all’interno dell’amministrazione o da comitati esterni/indipendenti;
o informare diversi livelli di decisori (gli amministratori e/o la politica) ….
Spending review, expenditure review, analisi della spesa
• Una possibile categorizzazione di esperienze internazionali
o esercizio sporadico della spending review, spesso a fronte di contesti di
restrizione fiscale per favorire tagli di spesa selettivi (Australia, 1984-86;
Nuova Zelanda, 1991; Canada, 1994-95; Svezia, 1995)
o le iniziative si traducono in procedure e/o istituzioni ossia vengono
incorporate nelle procedure di bilancio (Australia, Regno Unito, Paesi
Bassi, Francia, … Italia)
• Analisi più approfondita di tre casi:
o Canada: eliminare il deficit per riconquistare la sovranità fiscale
o UK: la progressiva evoluzione delle pratiche di controllo della spesa fino
alle comprehensive spending review
o Francia: la riforma organica della LOLF
Come, quando e dove nasce
Canada: eliminare il deficit per riconquistare la sovranità fiscale /1
• iniziativa esplicitamente diretta alla riduzione del deficit (non entro una riforma
complessiva, concentrata tra il 1994 e il 1997, con le decisioni prese tutte implementate
entro il 1999)
• percezione di una pessima situazione fiscale (ed economica) alla metà degli anni
novanta, dopo molteplici tentativi di contenimento:
o privatizzazioni e alcune misure di stimolo alla domanda;
o la Nielsen Task Force, con rappresentanti del settore privato (che produsse
raccomandazioni nella maggior parte dei casi mai implementate);
o “tagli lineari” tramite blocco salari settore pubblico, riduzioni trasferimenti ai governi
provinciali, riduzioni degli incrementi annuali per i ministeri e blocco impegni , …
Indebitamento federale canadese su PIL Fonte: Federal Govt public accounts
Debito federale canadese sul PIL Fonte: Federal Govt public accounts
Programme Review (1994-1999)
• L’approccio del Programme Review (1994-1999)
o consapevolezza dell’inefficacia dei “tali lineari”: a) non bastano incrementi di
produttività all’interno delle attività pubbliche per arrivare al contenimento di grossi
deficit, b) scarsi incentivi a “collaborare” nei tagli lineari, c) necessità di ridiscutere
l’allocazione complessiva della spesa (riforme strutturali …)
o creazione istituzioni ad hoc temporanee in ambito governativo per il coordinamento (la
Privy Council Office, che fissa parametri comuni per analisi di ciascun centro di spesa)
o forte supporto politico e tutti i centri di spesa coinvolti a livello di ministero e
sottosegretari
• La metodologia
o proposte avanzate dai ministeri sulla base di una cornice comune (decision tree) con
uno scadenziario prefissato delle attività e supporto tecnico, e consultazioni pubbliche
o maggiore trasparenza e dibattito sulle previsioni di bilancio
o maggiore flessibilità delle regole e procedure per effettuare riallocaizoni della spesa a
opera dei singoli dipartimenti/ministeri
o (sono stati previsti, ma solo in una seconda fase, anche tetti di spesa per i singoli
dipartimenti/ministeri)
I principi comuni per i programme review
• All’interno di ciascun dipartimento (ministero), vennero stabiliti sei principi
comuni per l’analisi di ciascun “programma” di spesa (e poi utilizzato nel
tempo per valutare tutte le nuove iniziative di spesa)
• Principi che sono riconducibili a domande, non solo di natura tecnica …
Fonte: J. Bourgon (2009)
Canadian programme review test / decision tree
Canada: eliminare il deficit per riconquistare la sovranità fiscale / 2
• I risultati:
o La spesa al netto degli interessi è passata dal 16.8 % del Pil nel 1993/4 al 12.1%
nel 1999/2000 (ai livelli degli anni 50)
o Il contributo dei settori di spesa alla riduzione è stato di intensità molto diversa (in
alcuni casi c’è stato anche qualche piccolo incremento): riduzioni in particolare nei
trasferimenti alle province, negli incentivi e sussidi a imprese, agricoltura e energia
e riallocazione dei ruoli tra centro e periferia nel settore sociale)
o Il settore pubblico si è considerevolmente ridotto, in termini di personale del circa
19% (con il supporto di programmi per ammortizzare, come iniziative favorevoli al
pre-pensionamento o trasferimento o partenza)
• E il processo è stato agevolato da un ciclo di crescita economica favorevole,
stimolato anche dagli accordi di libero mercato (NAFTA) e da una riforma del
fisco avviate nel decennio precedente
• Con allentamento esigenze di controllo della spesa si attenua pressione politica:
Kelly (2000) “research now suggests that Canada’s tendency to rely on over-
elaborate expenditure management systems hampered the capacity of
successive governments to achieve expenditure restraint”
o cicli successivi SR ad hoc, sia horizontal che vertical
o nuovi tentativi come Program Integrity (1998-99), Departmental Assessment (2000-
02), …
22
Progressiva evoluzione del “controllo” della spesa nel UK / 1
• Già all’inizio degli anni ‘60, diverse iniziative (tra cui la Select Committee on
Estimates/Plowden Report, 1958/61) posero accento sulla necessità di:
o avviare una programmazione finanziaria pluriennale e ri-considerare le metodologie di stima
delle previsioni
o guardare la spesa in maniera più aggregata (e non solo vincolata agli oltre 2 mila “capitoli”)
o distinguere meglio tra spesa “baseline” (i.e. ordinaria, per la fornitura di servizi, più stabile nel
tempo) e “aggiuntiva” (i.e., politiche specifiche, maggiormente legate al “programma di
governo”)
o ri-orientare le funzioni di controllo della spesa sulla fase dell’intervento e dei suoi esiti (finanziari
e economico-sociali), con un maggior ricorso ad analisi di stampo matematico-statistico
• Public Expenditure Surveys (PES) hanno cercato – con diverse modalità e
sorti alterne nel corso del tempo – di svolgere le funzioni sopra individuate, si
segnala in particolare:
o inizialmente, programmazione quinquennale delle risorse per “programma funzionale” (difesa,
investimenti, istruzione, …), che stabiliva la variazione di spesa annua prevista (poi diventata
biennale con solo il primo anno “certo”)
o a partire dagli anni ’80, la procedura prevede che ciascun dipartimento (ministro) richieda
risorse per i programmi “aggiuntivi” – avviando la pratica delle “negoziazioni” con un comitato
nominato dal Tesoro e con i Ministri non di spesa
23
Progressiva evoluzione del “controllo” della spesa nel UK / 2
• Fulton Report sul personale delle amministrazioni pubbliche (1968):
o analisi approfondita dell’organizzazione del personale, dei processi di selezione e di
carriera, della mobilità interna e con/dall’esterno
o introduzione del principio di accountable management (il personale e/o gli uffici
devono essere considerati responsabili per i risultati della loro attività, i centri di
costo devono essere ben individuati e allocati univocamente a precisi uffici, …)
o I dipartimenti devono essere organizzati in base alle finalità delle politiche e agli
obiettivi da perseguire. A questo scopo veniva stabilita una procedura – Programme
Analysis Review (PAR) – secondo cui ciascun dipartimento presenta chiaramente
priorità e obiettivi prima di avviare il processo di allocazione delle risorse (un
adattamento di un approccio già utilizzato in quegli anni dal governo federale USA)
• Resource accounting and budgeting (già dall’inizio degli anni ‘90)
o Il sistema precedente di bilancio era basato sulla cassa, con diversi inconvenienti
(difficoltà a tenere conto di impegni/crediti pluriennali, sottostima del patrimonio,
mancata quantificazione del risultato netto di gestione)
o si stabilisce un quadro generale per analizzare la spesa in funzione degli obiettivi dei
singoli dipartimenti (espressi laddove possibile in termini di output/outcome)
24
La comprehensive spending review / 1
A partire dal 1998, su spinta del nuovo governo New Labour, vengono introdotti
strumenti per rafforzare il carattere pluriennale della programmazione
finanziaria, l’approccio top-down dell’allocazione delle risorse e il principio
dell’accountability tramite la cd. Comprehensive Spending Review.
Il processo comprende regole / procedure sia a livello macro per il controllo
aggregato della spesa, sia a livello più micro sulla quantità e sulla qualità della
spesa dei diversi dipartimenti/ministeri.
In particolare le “revisioni della spesa”:
• fissano programmi di spesa triennali per i dipartimenti, con tetti cogenti entro i
limiti generali per la spesa pubblica annunciata nel bilancio preventivo
triennale
• i livelli di spesa vengono negoziati tramite discussioni bilaterali tra il Ministero
del Tesoro e i Ministeri di spesa, prima a livello tecnico e poi politico (alcuni
programmi di spesa sono trasversali a più dipartimenti)
• ai programmi di spesa sono associati precisi obiettivi in termini di ricadute
finali delle politiche, che vengono annualmente monitorati
25
La comprehensive spending review / 2
Regole fiscali e controllo aggregato (sulla quantità/azione macro)
o Golden rule: solo gli investimenti pubblici possono essere finanziati in disavanzo (il
saldo corrente deve essere in avanzo o in pareggio), corretto per il ciclo economico
o Sustainable investment rule (clausola sul debito): il rapporto debito / Pil deve
mantenersi inferiore al 40%, corretto per il ciclo economico
… bastano? tengono? Oggi anche in UK il dibattito è aperto
( data di inizio del ciclo economico ? previsioni di crescita?)
Saldo (entrate-uscite) sul Pil Debito sul Pil (%)
26
La comprehensive spending review / 3
Controllo sulla spesa a livello di ministero – quantità/micro)
Compliance e risultati ?
o Monitoraggio trimestrale dei DEL (e
riallocazione dei risparmi sul AME)
o Anticipazione delle spending review 2000,
2004 (biennali) con parziale ri-
contrattazione
o early settlements …
Annually Managed Expenditure (AME) La parte della spesa più volatile è dominata
dalla domanda (comprende la previdenza
sociale, agevolazioni fiscali, i trasferimenti agli
enti locali, gli interessi sul debito, contributi UE
+ rainy-day margin)
Viene fissata annualmente (sulla base di
stime “prudenziali”)
Department Expenditure Limit (DEL) La parte della spesa programmata e
controllata su base triennale. Il DEL costituisce
un limite annuale di spese fissato per ciascun
dipartimento (per parte corrente e c/cap). Sono
escluse le spese “one-off” e “time-limited”.
End-of-year flexibility, ma vincolato sul
triennio (certezze, incentivo alla riduzione
dei costi, evitare il rush di fine anno)
Total Managed Expenditure
27
La comprehensive spending review / 4
Controllo sulla spesa a livello di ministero – qualità/micro
o Public Service Agreement (PSA): accordi di servizio pubblico triennali,
servono a rendere noti – con ampia divulgazione anche al pubblico – gli
obiettivi da perseguire e a sostenere una vera e propria negoziazione tra
Ministeri di spesa e Ministero del Tesoro nell’ambito della spending review.
o Service Delivery Agreement (SDA): introdotto a partire dal 2000, serve a
dettagliare le priorità / le promesse del Governo
o Department Investment Strategy (DIS): programma strategico per gli
investimenti in conto capitale
o Departmental Strategic Objectives (DSOs): riguarda le attività svolte
all’interno dell’amministrazione (including business as usual) più che le
ricadute sull’eocnomia/società
o Una variante per la spesa decentrata è costituita dai Local Area
Agreements (LAA) triennali tra governo centrale e autonomie locali (con 20
autonomie locali “pilota” a partire dal 2004/05 e ora a copertura di tutte 150)
A partire dal 2008, contano 198 indicatori di performance di circa metà fissati
dal centro e metà direttamente dalle comunità locali.
28
Public Service Agreements / 1
I Public Service Agreements sono accordi pluriennali (o “quasi-contratti”) tra il Tesoro
e i Dipartimenti (e tra il Governo e il Paese).
Contengono:
• un obiettivo di primo livello (aim) dichiarato dai vertici del Ministero;
• obiettivi di secondo livello (objectives) che espongono a grandi linee ciò
che il Ministero intende perseguire;
• obiettivi di performance (specific national targets or minimum standards) che
quantificano le mete da raggiungere per la maggior parte degli obiettivi
con indicatori;
• un obiettivo di “efficienza” per ciascun Ministero incentrato sul
miglioramento degli elementi chiave della sua attività (value for money);
• una dichiarazione di impegno del soggetto responsabile del
raggiungimento degli obiettivi (di solito il Ministro).
I risultati conseguiti vengono pubblicati annualmente nel Autumn Annual Report.
29
Public Service Agreements / 2
L’esperienza di un decennio di attuazione del sistema PSA ha indotto, da una parte, a
individuare con sempre maggior precisione indicatori e target, dall’altra, a far riflettere
sulla capacità del sistema di realizzare progressi significativi sul lato della “qualità” della
spesa pubblica. (Il numero di PSA è diminuito drasticamente: sono solo 30 nel 2007. )
Il dibattito recente individua le seguenti problematiche:
• Il raggiungimento del target non costituisce per sé necessariamente un vero progresso …
(effetto sostituzione tra target e valutazione dell’impatto delle politiche, per capire “cosa
funziona” davvero)
• La sostenibilità finanziaria di medio-termine dei livelli di servizio fissati
• L’introduzione di incentivi perversi e il rischio di “manipolazione” (gaming, ratchet effect, etc.)
• La compatibilità tra i diversi target (ad es., crescita economica e sostenibilità ambientale …)
I PSA contengono per i ministri/manager pubblici incentivi visto che esistono i tetti di
spesa pluriennali. Non sono previste sanzioni dirette per i ministri/manager pubblici che
non adempiono ai PSA se non quelle di natura politica e nei confronti dell’opinione
pubblica (e delle ricadute all’interno del mercato dei servizi quando esso esiste)…
30
Recenti evoluzioni UK, dopo la crisi finanziaria
UK post-crisi e post-New Labour , dopo diversi anni di buona performance
economica e fiscale, mette al centro dell’attenzione la necessità di contenere il
deficit (“the largest deficit in peacetime history and the highest in the G7 and
G20”)
In vista della Spending review 2010, vengono introdotte nuove iniziative:
• Creazione di un organismo indipendente per le previsioni di finanza pubblica e del
bilancio e valutare, più in generale, la politica fiscale del governo, l’Office for
Budget Responsibility (che tuttavia rimane sotto il controllo dell’esecutivo e non
del Parlamento…)
• per incrementare trasparenza e conoscenza della spesa: rilascio del database
analitico ed elaborabile COINS http://www.hm-treasury.gov.uk/coins
• per incrementare attenzione e partecipazione: il “spending challenge”
http://www.hm-treasury.gov.uk/spend_spendingchallenge.htm per ricevere le idee
degli operatori dei servizi pubblici, esperti, cittadini (alcune delle quali poi
implementate)
(… annuncio politico, sensibilizzazione dell’opinione pubblica, rafforzamento della fiducia
nelle istituzioni o avvio di un processo realmente più partecipato alle decisioni del
governo ?)
31
La spending review 2010: non solo scelte allocative e accountability
ma tagli
Il processo per l’avvio della new SR 2010 con effetti sul bilancio 2011-2014
Linee guida
per la SR
Discussioni bilaterali
tra Ministeri e Tesoro Fissazione tetto
generale (= totale
“tagli”) Esame risultati comitato PEX
specifico per alcune aree di
riforma del Governo
32
Linee guida per la spending review 2010
• Ai dipartimenti (Ministeri) viene richiesto di ri-analizzare tutte le attività svolte
seconda una griglia di criteri:
• Is the activity essential to meet Government priorities? • Does the Government need to fund this activity? • Does the activity provide substantial economic value? • Can the activity be targeted to those most in need? • How can the activity be provided at lower cost? • How can the activity be provided more effectively? • Can the activity be provided by a non-state provider or by citizens, wholly or inpartnership? • Can non-state providers be paid to carry out the activity according to the resultsthey achieve? • Can local bodies as opposed to central government provide the activity?
http://www.hm-treasury.gov.uk/d/spending_review_framework_080610.pdf
33
Ulteriori indicazioni per i dipartimenti / Ministeri
Sono stati dismessi i PSA, giudicati troppo “top-down”, “complessi” e “politici”, ma si richiede
che venga pubblicato un business plan per ciascun Ministero con l’ammontare di risorse, le
riforme strutturali in atto e le misure di efficienza – accompagnati da dati statistici su “indicatori
chiave” scelti dagli stessi Ministeri (e poi concordati con il Tesoro)
Ciascun Ministero effettua un esame esaustivo del costo unitario dei principali output di
servizio (evidenziando come sono cambiati, il confronto con altri paesi e come possono
ridursi)
Viene sospeso il sistema “End Year Flexibility” per i DEL (si erano accumulati oltre £20
miliardi di residui):
o Deve essere fatto uno stato della situazione da sottoporre al Tesoro prima della fine
dell’esercizio (maggiore monitoraggio in corso d’anno).
o Per UK, Wales, Scotland viene fissato un EYF con tetto massimo del 0,6% per la
parte corrente del DEL e 1.5% per la parte capitale
Maggiore attenzione agli aspetti di previsione della spesa (con spending team del Tesoro
che lavorano con i dipartimenti che hanno interventi con spesa superiore al 5% o 10% del
previsto a inizio anno, rispettivamente per la parte corrente e capitale)
34
Valutazione degli interventi e delle politiche
o Una lunga tradizione nella pratica
o Fornitura di linee guida, per es., Green book http://www.hm-
treasury.gov.uk/d/green_book_complete.pdf e Magenta book
http://www.hm-treasury.gov.uk/d/magenta_book_combined.pdf
o Strumenti legislativi, non tanto generali quanto nelle norme riferite al
finanziamento di singoli interventi (richiesta esplicita di una Post-
Implementation Review, Sunset Clause or a Duty to Review clause;
Gateway independent peer review).
o Sono condotte autonomaemnte dai singoli Ministeri
o Il National Audit Office (NAO) e Public Accounts Committee (PAC) possono
intervenire nella valutazione e nella “meta-valutazione”
35
Il “big-bang” della riforma del bilancio in Francia
La recente riforma delle legge delle finanze pubbliche francese (la Loi organique relative
aux lois des finances) ha provocato a partire dal 2006 rilevanti cambiamenti nel processo,
nella struttura e nella gestione del bilancio dello Stato. Sono stati introdotti nuovi strumenti
per assicurare la maggiore trasparenza del bilancio, garantire maggiore flessibilità
nella gestione delle risorse e introdurre il principio dell’accountability.
È stato:
• rafforzato il ruolo del Ministero delle finanze (che assume il nome di Ministro dell’economia,
finanze e riforma dello Stato) incorporando il Ministero per la funzione pubblica
• riclassificato il bilancio per missioni (34) e programmi (132) rispondenti alla finalità della spesa
• justification au premier euro ossia un’analisi di dettaglio (qualitativa e quantitativa) delle
risorse attribuite a ciascuna azione del programma (http://www.performance-
publique.budget.gouv.fr/fileadmin/medias/documents/ressources/circulaires/1BLF-09-
3029/GuidedelaJPEdescreditsduPLF2010.pdf)
• l’autorizzazione parlamentare è a livello di programma - al’interno di ciascun programma è
vincolante la spesa per il personale e il numero totale delle unità di personale per ministero
(ma vale una “fungibilità asimmetrica”)
• Ogni programma è suddiviso in azioni (circa 600) con l’individuazione di corrispondenti
obiettivi, indicatori e target misurabili presentati nel PAP e RAP
• Introdotto un processo di “revisione generale della spesa pubblica”
36
Ulteriori passi della riforma francese
I primi risultati del processo di revisione della spesa (risultati preliminari presentati
a fine 2007) hanno innanzitutto orientato gli ulteriori passi da fare per sostenere la
modernizzazione del processo di bilancio francese:
• La definizione di un quadro chiaro di programmazione a medio-termine /
pluriannuale (….anche se si può intervenire con rettifiche tramite “leggi
finanziarie”)
• L’inclusione degli enti decentrati (territoriali e di previdenza sociale) all’interno
dello stesso processo
• L’inserimento di “plafond” di spesa a livello delle missioni e il
rafforzamento delle regole per l’adozione di tetti sulle agevolazioni fiscali
37
Il processo di revisione generale delle politiche pubbliche / 1
La Révision Générale des Politiques Publiques (RGPP) è condotta sotto un sistema di
governance istituzionale complesso e ben individuato:
• Conseil de modernisation des politiques publiques (CMPP) – sotto l’egida della presidenza
della repubblica, riunisce tutti i membri del governo e i membri permanenti del comitato di
monitoraggio allo scopo di approvare (o meno) le decisioni / raccomandazioni che risultano
dal processo di revisione cosi come portato alla loro attenzione dal Ministro del bilancio, conti
pubblici e funzione pubblica (si è riunito finora 3 volte e ha preso 374 decisioni)
• Comitato di monitoraggio - esamina con ciascun ministero lo stato di avanzamento delle
specifiche misure previste e dell’andamento generale della riforma, sempre a livello politico e
in presenza dei team tecnici di supporto
• Team tecnici di supporto del Ministero del bilancio, conti pubblici e funzione pubblica – tre
dipartimenti tra loro coordinati che lavorano a stretto contatto con ciascun ministero
• I ministeri di spesa – attraverso un comitato di pilotaggio della RGPP, sono direttamente
coinvolti tramite i team tecnici di supporto nella diagnosi, nella preparazione delle proposte e
ora nell’implementazione delle“feuille de route“
La diagnosi è stata condotta con l’ausilio di 26 team di audit misti (amministratori
pubblici e consulenti privati), coinvolgendo circa 300 esperti. Per ora prevede un
orizzonte di implementazione di azioni da realizzare e monitorare fino al 2012.
Il processo di revisione generale delle politiche pubbliche / 2
Lo scopo annunciato delle revisioni della spesa pubblica è di sostenere riforme strutturali
necessarie per la sostenibilità finanziaria e per migliorare l’efficace delle politiche
pubbliche, in risposta ai bisogni della cittadinanza. E’ di ampio respiro; l’attenzione dei
team di audit si è concentrata finora su:
• la ri-organizzazione delle amministrazioni pubbliche (tra cui la fusione dei servizi
fiscali e di tesoreria, nuove procedure per il procurement, per la gestione contabile e
del sistema di pagamento degli stipendi, etc.)
• analisi di singole per politiche e sempre maggiore focalizzazione sulla qualità dei
servizi (anche sugli strumenti necessari per misurarla tramite indicatori etc.)
• La razionalizzazione del pubblico impiego (rimpiazzo di solo il 50% del turn-over).
• incentivi per la amministrazioni, tramite la possibilità di riutilizzare il 50% dei
« risparmi » effettuati
Per ora prevede un orizzonte di implementazione di azioni da realizzare e monitorare
fino al 2012.
39
Progetto e rapporto annuale di performance (PAP e RAP)
La legge di bilancio e il rendiconto vengono presentati contestualmente al Progetto
Annuale di Performance (PAP) e al Rapporto Annuale di Performance (RAP). Per ogni
missione, si analizza il contenuto dei singoli Programmi, fornendo i seguenti elementi:
• identificazione del responsabile del Programma (con nome e cognome e funzione);
• illustrazione attraverso una sintetica relazione (due pagine) ed elencazione degli obiettivi e per
ciascuno di questi i vari indicatori;
• presentazione per ciascuna azione relativa al programma delle autorisations d’engagement
(impegni) e dei crédits de paiement (cassa) richiesti dalle singole Amministrazioni per l’anno
n+1 e riferiti ai vari Titoli (Personale, Spese di Funzionamento, Spese di Investimento, Spese
per intervento) e quelli approvati dalla legge di Bilancio (Loi de Finances);
• esposizione delle spese della missione per categorie economiche;
• presentazione degli obiettivi e per ciascuno di essi degli indicatori di performance;
• justification au premier euro, ossia un’analisi di dettaglio (qualitativa e quantitativa) delle risorse
attribuite a ciascuna azione del programma, ispirato al zero-based budgeting
• Illustrazione delle risorse assegnate ai principali operatori ossia a quei soggetti destinatari delle
risorse e compartecipanti alla realizzazione delle singole azioni (per tutta la spesa trasferita)
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Justification au premier euro
Lo scopo è evidenziare il collegamento tra l’ammontare della spesa per la quale si
chiede autorizzazione (stanziamento di competenza e cassa) e le determinanti della
spesa:
• Sia fisiche (numero di beneficiari, volume di attività, superficie degli edifici, numero di
impiegati, etc.),
• Sia finanziarie (voci della retribuzione, costi unitari di un intervento, etc.)
A livello di programma si « giustificano » les spese per il personale, per gli immobili
(inclusa la manutenzione e le utenze) e per i grandi progetti, secondo delle tavole
standardizzate; le altre spese si « giustificano » per azione e titolo (categorie
economiche).
Esempi:
Programma « la Francia in Europa e nel mondo » http://www.performance-
publique.budget.gouv.fr/farandole/2010/rap/html/DRGPGMJPEPGM105.htm
Programma « ricerca » http://www.performance-
publique.budget.gouv.fr/farandole/2010/rap/html/DRGPGMJPEPGM172.htm
Programma « lotta alla povertà » http://www.performance-
publique.budget.gouv.fr/farandole/2010/rap/html/DRGPGMJPEPGM304.htm
41
Obiettivi e indicatori nei PAP / RAP
Gli obiettivi possono riguardare tre dimensioni diverse:
• L’efficacia socio-economica del programma o di interventi del programma rilevanti (risponde alle
aspettative dei cittadini: non quello che fa l’amministrazione ma il risultato complessivo sulla società a cui
l’intervento vuole contribuire)
• La qualità dei servizi (risponde agli interessi degli utenti: può trattarsi di utenti esterni o interni)
• L’efficienza della gestione (risponde agli interessi dei contribuenti: come aumentare il prodotto delle attività
dell’amministrazione a parità di risorse)
Tipicamente gli indicatori provengono da:
Esempi:
Programma « la Francia in Europa e nel mondo » http://www.performance-
publique.budget.gouv.fr/farandole/2010/rap/html/DRGPGMOBJINDPGM105.htm
Programma « ricerca» http://www.performance-publique.budget.gouv.fr/farandole/2010/rap/html/DRGPGMOBJINDPGM172.htm
Programma « lotta alla povertà » http://www.performance-
publique.budget.gouv.fr/farandole/2010/rap/html/DRGPGMOBJINDPGM304.htm
efficacia socio-economica Statistiche ufficiali / sistemi di monitoraggio dell’amministrazione
relativi ai singoli interventi
qualità dei servizi Parametri “oggettivi” relativi alla tempistica o con riferimento a
uno standard riconosciuto / rilevazioni di customer satisfaction
efficienza gestione Costo unitario sul totale risorse / quota delle spese di
amministrazione / Distribuzione delle risorse o targeting / Scarto
rispetto alla previsione
42
Revisione della spesa e modernizzazione del processo di
bilancio
Sia nel caso UK, sia nel caso Francia, la revisione della spesa è uno sforzo guidato
dall’amministrazione del bilancio che coinvolge tutte le altre amministrazioni ed è stato un
processo che ha accompagnato la modernizzazione del bilancio, affiancandola con analisi
puntuali e dettagliate condotte con le amministrazioni per intervenire sulla quantità e qualità
della spesa:
o da una parte si sono istituiti strumenti volti a una maggiore trasparenza , a realizzare
una programmazione di medio-termine, a procedure per allocare le risorse
secondo un approccio top-down, flessibilità gestionale, orientamento ai risultati
e accountability
o e contemporaneamente, analisi dettagliate del funzionamento delle strutture e
della gestione della spesa, per definire riforme strutturali da intraprendere in alcuni
settori ai fini della sostenibilità finanziaria futura e del miglioramento
dell’efficienza e l’efficacia di singole politiche.
Ma esistono anche paesi in cui l’analisi e valutazione della spesa è principalmente condotta da
Comitati ad hoc che suggeriscono al Governo possibili misure di risparmio o nuove proposte di
politiche da includere nel nuovo bilancio.
43
Lezioni che si possono trarre dalle
esperienze internazionali
Tipicamente nei contesti di restrizione fiscale (Australia, 1984-86; Nuova
Zelanda, 1991; Canada, 1994-95; Svezia, 1995) caratterizzati da:
• situazioni di cambio di governo, nuovi orientamenti nelle priorità delle
politiche
• esercizi solitamente condotti a tappeto per individuare tagli di spesa selettivi
• forte impulso impresso dal fattore politico (solitamente un ruolo rilevante del
Gabinetto o di strutture costituite al suo interno)
Alcuni pro
• esercizi mirati di breve e sostenuti dalla politica
Alcuni contro
• difficoltà di disporre di dati consolidati per il calcolo del fabbisogno di spesa
da utilizzare come benchmark per la valutazione di ciascun programma
Spending review come esercizio sporadico
Spending review incorporate nei processi di bilancio
Come in Australia, Regno Unito, Paesi Bassi, Francia …e Italia
Alcuni pro
• generano flussi regolari di informazioni che tendono a consolidarsi nel
tempo, riducendo le asimmetrie informative
• attivano processi di “apprendimento istituzionale” e di sviluppo di
competenze analitiche (sia per l’esecutivo che per le strutture tecnico-
amministrative)
Alcuni contro
• risultano onerose, pertanto i paesi che hanno adottato questi sistemi
hanno spesso:
• ridotto la frequenza dell’analisi rispetto alla cadenza annuale del bilancio
• devoluto ai ministeri competenti i compiti in materia di analisi della spesa
• incaricato specifiche strutture di svolgere questa attività.
46
Su cosa si dovrebbe concentrare l’analisi della spesa?
L’approccio non è univoco, ad esempio:
o si può partire dall’amministrazione (ministeri, dipartimenti, enti pubblici), andando ad
esaminare il processo produttivo e analizzando i suoi risultati;
o oppure dai singoli programmi di spesa, esaminandoli attraverso le
operazioni/transazioni economiche poste in essere (spese di personale, investimenti,
acquisto di beni e servizi, ecc.), le procedure di spesa con cui si realizzano e la loro
congruenza con gli obiettivi.
In questo caso si cercano, ad esempio, di identificare:
o Programmi i cui obiettivi sono già stati raggiunti o sono obsoleti
o Programmi in cui il legame tra spesa e risultato è debole
o Programmi o servizi il cui costo unitario è partcolarmente elevato rispetto a termini di
paragone pubblici, privati e/o internazionali
o Programmi in cui è ampia la varianza della produttività tra unità di spesa
47
Lezione 1: garantire maggiore trasparenza e individuare le
priorità
• trasparenza, intesa come la completezza e chiarezza delle informazioni a
disposizione del pubblico (sia in termini dell’allocazione delle risorse per le diverse
politiche in atto sia l’impatto di nuove misure)
o iniziative di pubblicazione dei dati anche di dettaglio e più completi (inclusi per es.,
previsioni/effettivo, tax expenditures, …) e con possibilità di elaborazione da parte degli
utenti (per es., siti internet, iniziative Citizens’ budget, …)
o armonizzazione dei sistemi contabili tra tutti gli enti della PA
o riformulazione del contenuto delle relazioni periodicamente presentate al Parlamento
o istituzione di organismi specifici preposti
• riclassificazione della spesa - per missioni e programmi, passo intrapreso da
diversi paesi per meglio rendere più evidente per cosa si spendono le risorse
o in alcuni casi ciò comporta anche una revisione della decisione di bilancio (ad es.
programma con unità di voto)
o aiuta a facilitare il collegamento tra programmazione finanziaria del bilancio e
programmazione degli interventi, nonché di ragionare sugli obiettivi ultimi e verificarne il
conseguimento
48
Lezione 2: superare l’approccio dei tagli lineari
• operare in larga misura attraverso vincoli agli impegni e ai pagamenti o attraverso
una riduzione tout court delle dotazioni di bilancio dei Ministeri (cd. “tagli lineari”)
non basta e può in alcuni casi risultati dannoso:
o sono poco efficaci poiché non accompagnate da un progetto di riorganizzazione delle
attività e delle strutture finalizzato alla ricerca di una maggiore efficienza produttiva e
organizzativa e da una preventiva verifica della congruità di medio-lungo termine degli
stanziamenti rispetto ai servizi richiesti
o non incentivano alla collaborazione da parte delle amministrazioni che non sono
“premiate” dai risparmi eventualmente effettuate
o nella maggior parte dei casi si tratta di misure temporanee con non producono sempre
effetti nel tempo
o non richiedono un ripensamento generale delle scelte di allocazione delle risorse
• per essere efficace e duraturo si deve agire sui meccanismi che generano la
spesa e i processi che la regolano. Ciò richiede che si
o maggiore analisi dettagliata della spesa
o a volte , modifiche nei comportamenti degli attori coinvolti (incentivi) e, a volte, modifiche
normative
49
Lezione 3: ampliare l’arco temporale della programmazione e
procedere top-down
o programmazione di medio periodo, ossia la pianificazione, l’allocazione e l’utilizzo
delle risorse per diversi anni nel futuro, in cui ci sia dunque spazio per effettuare
modifiche e vederne i risultati
o approccio “dall’alto verso il basso” (top-down), un processo che parta dalla
definizione di un obiettivo per il totale di spesa per poi passare a determinare le
sotto-componenti (contrapposto al caso in cui il bilancio è derivato dalla somma di
tutte le richieste dei centri di spesa);
o previsioni economiche prudenti, valutazioni eccessivamente ottimistiche
sull’evoluzione futura dell’economia e dei conti pubblici può facilmente portare ad
aumenti permanenti della spesa e del debito (in alcuni paesi sono nate strutture
indipendenti per svolgere questo compito o per valutare le previsioni del Governo)
o una previsione della spesa in cui sia possibile distinguere i costi da sostenere a
parità normativa e rispetto al cambiamento normativo proposto e in cui i costi
da sostenere sono espressi in funzione delle determinanti principali (fattore
demografico, cambiamento della popolazione target, cambiamento dei prezzi etc…)
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Lezione 4: introdurre flessibilità di gestione, maggiore
orientamento ai risultati e accountability
o flessibilità, la possibilità da parte dei centri di spesa di utilizzare in maniera
flessibile le risorse a disposizione, in modo da garantire al meglio il
raggiungimento degli obiettivi (si contrappone all’esistenza di numerosi vincoli
amministrativi o legali che ingessano l’utilizzo delle risorse e non incentivano
l’efficienza);
o orientamento ai risultati e accountability (cd. performance budgeting), un
bilancio cioè in cui gli obiettivi da raggiungere per ogni programma di spesa
siano chiari ex ante e verificabili ex post, e dove sia forte il legame tra
allocazione delle risorse e risultati ottenuti
o Maggiore pressione per valutare l’impatto delle politiche pubbliche
In che modo le pratiche di spending review potenziano il
controllo della spesa ?
Non si limitano a spostare la natura del controllo alla fase ex-post, ma intervengono
sul sistema della formazione del bilancio ex-ante (previsioni del fabbisogno di
spesa), consentendo - tramite una scomposizione analitica delle determinanti della
spesa - una verifica continua e una individuazione puntuale dei meccanismi che la
generano.
In questo ambito, l’analisi della spesa / spending review può svolgere un ruolo determinante, contribuendo in particolare a:
• fornire al decisore politico (legislatore) le informazioni necessarie a rivedere le priorità in ciascun settore
• migliorare la capacità delle strutture tecniche di prevedere il fabbisogno effettivo di spesa in una prospettiva di breve ma soprattutto di medio termine
• accrescere la capacità dell’autorità di bilancio di esplicitare accordi con le amministrazioni per indurre comportamenti più efficienti
Tale evoluzione si rintraccia in forme e misure diverse nell’esperienza di diversi
paesi. In Italia rimane consistente lo sforzo da fare in tale direzione.
52
Riferimenti e approfondimenti / 1 GENERALE
• V.Tanzi, L.Schknecht (2007), ”La spesa pubblica nel 20. secolo : una prospettiva globale”
• Visite di studio del Servizio Studi RGS - http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Servizio-s/Esperienze/
• http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Servizio-s/Esperienze/Budgeting-/
ITALIA
• Libro verde sulla spesa pubblica, settembre 2007 http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Bilancio-
d/Libro-verd/index.asp
• Rapporto sulla spesa delle Amministrazioni centrali dello Stato, settembre 2009
(http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Servizio-s/Studi-per-1/Rapporto-s/index.asp )
• D. Monacelli, A. Pennisi (2011), “L’esperienza della spending review in Italia: problemi aperti e sfide
per il futuro”, Politica economica 2/2011, pp. 255-290
• http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/Servizio-s/Strumenti-/La-riforma/ (capitoli inerenti il
completamento della riforma del bilancio e l'analisi e valutazione della spesa)
UK
• The 2007 Comprehensive Spending Review: prospects and processes, sixth report of session 2006-
07, House of Commons papers http://www.hm-treasury.gov.uk/spend_plancontrol.htm
• The Report of the Committee on the Civil Service http://www.civilservant.org.uk/fultonreport.shtml
• http://www.communities.gov.uk/localgovernment/performanceframeworkpartnerships/localareaagreem
ents/
• The 2010 Spending review, http://www.hm-treasury.gov.uk/d/spending_review_framework_080610.pdf
; http://www.hm-treasury.gov.uk/spend_sr2010_documents.htm
53
Riferimenti e approfondimenti / 2
FRANCIA
• Il percorso di riforma della LOLF e i testi http://www.minefi.gouv.fr/lolf/index1.html
• Piani e rapporti annuali di performance http://www.performance-publique.gouv.fr/
• La revue générale des politiques publiques, http://www.rgpp.modernisation.gouv.fr/
• CANADA
• J.Bourgon (2009), The government of Canada’s experience eliminating the deficit, 1994-1999, CIGI
• FAQ Expenditure management system in Canada http://www.tbs-sct.gc.ca/sr-es/faq-eng.asp