151
CAF LAVORO E FISCO Srl Sede Nazionale: via Aniene 14 00198 Roma Tel.063215795 - Fax 0689280670 Sede legale: Via Cola di Rienzo 212 00192 Roma CF/P.Iva 09706531002 - [email protected] www.caflavoroefisco.it Roma 30.12.2014 Spett.li Uffici periferici del CAF - LAVORO E FISCO Circ. 43/2014 Oggetto: La Riforma ISEE dal 02 gennaio 2015 parte la Nuova ISEE DSU Spett.li Uffici Periferici del CAF LF, Dal 1 gennaio 2015 entra in vigore la nuova riforma ISEE, vediamo gli aspetti principali che la caratterizzano e la procedura da adottare nella prima metà del prossimo mese di gennaio. L’Inps, con la circolare 171/2014 del 18 dicembre ’14, ha provveduto a fornire le prime indicazioni operative in merito al nuovo ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Come previsto dal Dpcm 159/2013, che ha abrogato la precedente disciplina, infatti, le nuove regole entreranno in vigore dall’1 gennaio 2015. Il decreto con i nuovi modelli sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale del 17 novembre 2014. Fino alla riforma tutte le informazioni contenute nella Dichiarazione Sostitutiva Unica ( DSU) erano autocertificate. Il D.P.C.M. 159/2013 prevede un forte ridimensionamento dell’autocertificazione delle informazioni da parte del cittadino perché molti dati reddituali sono attinti dagli archivi dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS. Di conseguenza le informazioni per il calcolo dell’ISEE sono di tre tipologie: autodichiarate dal cittadino: es. dati anagrafici, informazioni sulla disabilità acquisite dagli archivi di Agenzia delle Entrate : es. reddito complessivo ai fini IRPEF acquisite dagli archivi dell’INPS: es. indennità di accompagnamento, assegno per il nucleo familiare L’obbiettivo della riforma ISEE rimane quello di essere un corretto ed efficace “MISURATORE” della condizione economica delle famiglie, oltre a dare più certezza ai dati contenuti nelle DSU rafforzando i controlli, si vuol dare maggiore attenzione alle famiglie con carichi particolarmente gravosi, alle differenziazioni per tipo di prestazione, alla riformulazione dei calcoli in caso di cambiamenti sostanziali in corso di anno (ad esempio la perdita del lavoro) La DSU è valida dalla presentazione fino al 15 gennaio dell’anno successivo ed assume carattere modulare. Vi sono diversi modelli da utilizzare in funzione della prestazione da richiedere e delle caratteristiche del nucleo familiare: 1. DSU MINI: consente di calcolare l’ISEE Ordinario valevole per la generalità delle prestazioni sociali agevolate

Spett.li Uffici periferici del CAF - LAVORO E FISCO dal 02 ... ISEE_CIRC_43.pdf · DSU MINI: consente di calcolare l ... ha ritenuto opportuno recepire i criteri di valutazione della

Embed Size (px)

Citation preview

CAF – LAVORO E FISCO Srl Sede Nazionale: via Aniene 14 – 00198 Roma – Tel.063215795 - Fax 0689280670

Sede legale: Via Cola di Rienzo 212 – 00192 Roma – CF/P.Iva 09706531002 - [email protected] – www.caflavoroefisco.it

Roma 30.12.2014

Spett.li

Uffici periferici

del CAF - LAVORO E FISCO

Circ. 43/2014

Oggetto: La Riforma ISEE – dal 02 gennaio 2015 parte la Nuova ISEE – DSU

Spett.li Uffici Periferici del CAF LF,

Dal 1 gennaio 2015 entra in vigore la nuova riforma ISEE, vediamo gli aspetti principali che la

caratterizzano e la procedura da adottare nella prima metà del prossimo mese di gennaio.

L’Inps, con la circolare 171/2014 del 18 dicembre ’14, ha provveduto a fornire le prime indicazioni

operative in merito al nuovo ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Come

previsto dal Dpcm 159/2013, che ha abrogato la precedente disciplina, infatti, le nuove regole

entreranno in vigore dall’1 gennaio 2015. Il decreto con i nuovi modelli sono pubblicati

nella Gazzetta Ufficiale del 17 novembre 2014.

Fino alla riforma tutte le informazioni contenute nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) erano

autocertificate. Il D.P.C.M. 159/2013 prevede un forte ridimensionamento dell’autocertificazione delle

informazioni da parte del cittadino perché molti dati reddituali sono attinti dagli archivi dell’Agenzia

delle Entrate e dell’INPS.

Di conseguenza le informazioni per il calcolo dell’ISEE sono di tre tipologie:

► autodichiarate dal cittadino: es. dati anagrafici, informazioni sulla disabilità

► acquisite dagli archivi di Agenzia delle Entrate: es. reddito complessivo ai fini IRPEF

► acquisite dagli archivi dell’INPS: es. indennità di accompagnamento, assegno per il nucleo

familiare

L’obbiettivo della riforma ISEE rimane quello di essere un corretto ed efficace “MISURATORE”

della condizione economica delle famiglie, oltre a dare più certezza ai dati contenuti nelle DSU

rafforzando i controlli, si vuol dare maggiore attenzione alle famiglie con carichi particolarmente

gravosi, alle differenziazioni per tipo di prestazione, alla riformulazione dei calcoli in caso di

cambiamenti sostanziali in corso di anno (ad esempio la perdita del lavoro)

La DSU è valida dalla presentazione fino al 15 gennaio dell’anno successivo ed assume carattere

modulare. Vi sono diversi modelli da utilizzare in funzione della prestazione da richiedere e delle

caratteristiche del nucleo familiare:

1. DSU MINI: consente di calcolare l’ISEE Ordinario valevole per la generalità delle prestazioni

sociali agevolate

CAF – LAVORO E FISCO Srl Sede Nazionale: via Aniene 14 – 00198 Roma – Tel.063215795 - Fax 0689280670

Sede legale: Via Cola di Rienzo 212 – 00192 Roma – CF/P.Iva 09706531002 - [email protected] – www.caflavoroefisco.it

2. DSU c.d. «Integrale»: va compilata se ricorrono alcune situazioni familiari (es. disabilità,

genitori non coniugati e non conviventi tra loro) o per l’accesso ad alcune prestazioni (es. diritto allo

studio universitario, socio-sanitarie)

3. DSU ISEE Corrente: va compilata per richiedere l’ISEE Corrente in caso di variazione della

situazione lavorativa di uno o più componenti

Il primo modello considera le situazioni “ordinarie”, mentre il secondo ha diverse tipologie:

- ISEE UNIVERSITÀ: Utilizzabile per le prestazioni per il diritto allo studio universitario

previa identificazione del nucleo familiare di riferimento dello studente

- ISEE SOCIOSANITARIO: Utilizzabile per le prestazioni socio-sanitarie per cui è possibile

scegliere un nucleo familiare ristretto rispetto a quello ordinario

- ISEE SOCIOSANITARIO – RESIDENZE: Utilizzabile per le prestazioni socio-sanitarie

residenziali, per cui è possibile scegliere un nucleo familiare ristretto; prevede differenze in alcune

componenti di calcolo e tiene conto della situazione economica dei figli del beneficiario non inclusi

nel nucleo

- ISEE CON GENITORI NON CONIUGATI TRA LORO E NON CONVIVENTI:

Utilizzabile per le prestazioni rivolte ai minorenni/studenti universitari che siano figli di genitori non

coniugati tra loro e non conviventi e tiene conto della situazione economica del genitore non

convivente

Il terzo modello, l’ ISEE Corrente, consente di calcolare un ISEE con riferimento ad un periodo di

tempo più ravvicinato al momento della richiesta della prestazione nell’ipotesi in cui nei 18 mesi

precedenti la richiesta si sia verificata una variazione della situazione lavorativa di un componente del

nucleo (ad esempio, risoluzione del rapporto o sospensione dell’attività lavorativa).

Le condizioni essenziali sono:

- essere in possesso di un Isee in corso di validità

- situazione lavorativa mutata per uno o più componenti della famiglia

- variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo superiore al 25% rispetto a quella individuata nell’Isee precedente.

Il calcolo della DSU presentata al CAF avverrà al termine dell’acquisizione degli altri dati in possesso

dell’ente di previdenza e dell’Agenzia delle Entrate. L’INPS renderà disponibile al dichiarante

l’attestazione riportante l'ISEE con il contenuto della DSU, nonché gli elementi informativi acquisiti

dagli archivi amministrativi che sono stati necessari al calcolo.

Il CAF LAVORO E FISCO e gli Uffici periferici, per accedere a tali documenti e metterli a

disposizione all'area riservata del nostro portale web, dovrà essere in possesso di uno specifico

mandato da parte del dichiarante, il quale dovrà compilare e sottoscrivere la sezione della DSU

dedicata “modalità ritiro attestazione”. In alternativa il contribuente potrà ricevere tutta la

documentazione ISEE direttamente al proprio indirizzo di posta elettronica certificata.

Anche nell’eventualità in cui dall’attestazione emergano omissioni o difformità evidenziate dai

controlli automatici, è prevista la compilazione del Modulo Integrativo per autodichiarare tali dati in

alcuni casi particolari di seguito indicati:

- esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o sospensione degli adempimenti

tributari a causa di eventi eccezionali

- mancata ricezione dell’attestazione ISEE trascorsi 15 giorni lavorativi dalla data di presentazione della DSU; tale autodichiarazione è finalizzata al rilascio di un’attestazione provvisoria

valida fino al momento del rilascio dell’attestazione precedentemente richiesta

CAF – LAVORO E FISCO Srl Sede Nazionale: via Aniene 14 – 00198 Roma – Tel.063215795 - Fax 0689280670

Sede legale: Via Cola di Rienzo 212 – 00192 Roma – CF/P.Iva 09706531002 - [email protected] – www.caflavoroefisco.it

- rilevazione di inesattezze nei dati acquisiti dagli archivi di INPS e/o Agenzia delle Entrate utilizzati per il calcolo di un ISEE già rilasciato dall’INPS

In questo caso seguirà un’ulteriore verifica negli archivi e, se dovessero permanere delle discordanze,

le informazioni verranno comunicate alla Guardia di Finanza che effettuerà per i dovuti controlli

Dal 1 gennaio 2015 non sarà più possibile acquisire le DSU con data di sottoscrizione successiva al

31 dicembre 2014.

La procedura software ISEE 2014 verrà lasciata aperta per gestire sia le pratiche già acquisite sia le

nuove DSU sottoscritte entro il 31/12/2014.

Dal 5 gennaio 2015 sarà disponibile la nuova procedura software di acquisizione delle DSU 2015.,

in questi giorni stiamo ultimando i test di verifica con l’INPS per la trasmissione telematica e la

gestione degli scarti e delle ricevute.

Per dare la possibilità di gestire le DSU di “prestazione” verrà lasciata aperta la procedura ISEE

2014, di seguito riassumiamo le prestazioni nazionali collegate all’ISEE:

Assegno di maternità e nucleo familiare: Per le domande presentate nel 2014 l'invio può essere effettuato nelle consuete modalità. Una volta

acquisito dal Comune l’autorizzazione alla trasmissione la domanda potrà essere inviata con le

consuete modalità anche nel 2015.

Per le domande che possono essere presentate nel 2015 con riferimento al 2014 (6 mesi dalla data del

parto per maternità, 31 gennaio 2015 per assegno al nucleo familiare per l'anno 2014), sarà necessario

il NUOVO ISEE.

Per queste domande e per quelle che riguardano il 2015 (nati nel 2015 e richiesta assegno al nucleo

per il 2015) siamo in attesa di ricevere istruzioni da parte dell'INPS e del Ministero del Lavoro.

Bonus gas ed elettrico: Sentita l'Autorità competente ed ANCITEL, a breve verrà comunicata la modalità di gestione delle

domande che verranno presentate nel 2015 (nuova domanda e rinnovo).

Social Card: In attesa dei nuovi valori delle soglie di accesso per il 2015, il Ministero ci ha confermato che per i

cittadini che già fruiscono della carta acquisti non sarà necessario presentare altro ISEE con le nuove

modalità fino alla scadenza dell'ISEE utilizzato per accedere alla prestazione. Una volta scaduto

l'ISEE utilizzato per accedere alla carta (DSU sottoscritta nel 2014) sarà necessario elaborare l'ISEE

con le nuove modalità.

Social card "sperimentale" Nel 2014 nelle 12 città con maggiore densità di popolazione è stata sperimentata la carta acquisti, dal

2015 tale prestazione verrà estesa anche alle Regioni del Mezzogiorno.

La card prevede un importo maggiore rispetto alla social card ordinaria: una ricarica che può andare

dai 200€ per nucleo composto da 2 persone fino ad arrivare a 403 € mensili per nuclei composti da 5 o

più persone.

Bonus bebè 2015: A breve l'INPS ci comunicherà le modalità di gestione della nuova prestazione indirizzata alle

famiglie che avranno figli a partire dal 2015. La legge di stabilità ha fissato ad euro 25.000 la soglia

CAF – LAVORO E FISCO Srl Sede Nazionale: via Aniene 14 – 00198 Roma – Tel.063215795 - Fax 0689280670

Sede legale: Via Cola di Rienzo 212 – 00192 Roma – CF/P.Iva 09706531002 - [email protected] – www.caflavoroefisco.it

per accedere alla prestazione (80 € al mese per tre anni). Nel caso in cui il valore ISEE non superi i

7.000 euro il beneficio mensile sarà di 160 € al mese per tre anni.

ISEEU: anche in questo caso a partire dal 1 gennaio 2015, l'ISEEU potrà essere gestito esclusivamente

mediante il "nuovo ISEE" indicando la richiesta dell'Indicatore per il Diritto allo studio Universitario

(ISEEU). Per tutte le Università convenzionate (Messina ecc.) che prevedono la trasmissione

telematica dei dati da parte del CAF Nazionale, Vi comunichiamo che l'ultimo invio del 2014 verrà

effettuato il 31 dicembre per gli ISEEU elaborati entro il 30 dicembre.

ATER ROMA Visto che dal 02 gennaio prossimo si inizierà ad utilizzare la nuova Isee mentre le attività per il censimento ATER si

protrarranno oltre quella data, è stato definito - di continuare ad utilizzare lo stesso software per effettuare la dichiarazione

Isee-Ater con le modalità usate finora e sempre con redditi 2013, indicando nel software ISEE 2014 “NO INPS”.

Se per gli Utenti fosse necessario per loro esigenze effettuare la nuova DSU questa non dovrà più essere inviata all'ATER

ma trasmessa solamente all'Inps con le nuove modalità.

COMUNE DI ROMA A seguito della riforma dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), l’Amministrazione di Roma

Capitale ha ritenuto opportuno recepire i criteri di valutazione della situazione economica dei richiedenti così come

disciplinati dal D.P.C.M. n. 159/2013, quale base comune per la valutazione delle condizioni economiche dei soggetti

beneficiari per l’accesso ai servizi di Roma Capitale, alle agevolazioni tariffarie su detti servizi e per la concessione di

agevolazioni fiscali. (La deliberazione avente ad oggetto le Linee Guida per l’applicazione dell’I.S.E.E. secondo i criteri

previsti dal D.P.C.M. n. 159/2013 è in corso di approvazione da parte dell’Assemblea Capitolina).Pertanto, a partire dal 1°

gennaio 2015, per determinare la situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni agevolate non potranno

essere applicati gli ulteriori criteri di selezione presenti in disposizioni regolamentari di settore approvate sulla base de l

D.Lgs. n. 109 del 1998 e successive modificazioni (ad esempio ISEE di prestazione riferito ai servizi scolastici).

La sola eccezione è rappresentata dal c.d. Quoziente Roma che dovrà continuare ad essere applicato alle sole

domande di esenzione Ta.Ri riferite all’anno 2014 (il cui termine di presentazione scade il 31.03.2015). Si invitano,

inoltre, i Caf convenzionati a non accettare domande di esenzione Ta.Ri riferite all’anno 2015 in quanto è in corso

di approvazione il nuovo Regolamento per la disciplina sulla Tassa dei rifiuti che abolisce il c.d. Quoziente Roma.

Allegati:

1. Scheda di sintesi Ministero da pag.5

2. DM pubblicato in GU il 17.11.2014 da pag.10

3. Istruzioni e Modelli DSU da pag.14

4. Circ.171 INPS del 18.12.2014 da pag 66

5. Slide INPS Videoconferenza 17.12.2014 da pag.84

La riforma dell’ISEE:

maggiore equità ed efficacia nella valutazione

della condizione economica della famiglia Che cosa è’ISEE L’ISEE è l’indicatore, in vigore dal 1998, che serve per valutare e confrontare la situazione

economica dei nuclei familiari per regolare l’accesso alle prestazioni (in moneta e in servizi)

sociali e sociosanitarie erogate dai diversi livelli di governo. In generale, l’ISEE viene utilizzato

ai fini dell’applicazione di tariffe differenziate in relazione alla condizione economica oppure per

la fissazione di soglie oltre le quali non è ammesso l’accesso alla prestazione.

La situazione economica è valutata tenendo conto del reddito di tutti i componenti, del loro

patrimonio (valorizzato al 20%) e, attraverso una scala di equivalenza, della composizione del

nucleo familiare (numero dei componenti e loro caratteristiche).

ISEE = (somma dei redditi al netto delle franchigie) + 20%*(somma dei patrimoni al netto

delle franchigie)

Parametro della scala di equivalenza

La scala di equivalenza indica un parametro crescente al crescere del numero dei componenti il

nucleo familiare, che tiene conto delle economie di scala derivanti dalla convivenza. Il parametro

è maggiorato in presenza di alcune caratteristiche del nucleo che assumono rilievo in tale

contesto: presenza nel nucleo familiare di più di due figli a carico; genitori lavoratori e figli

minorenni, in particolare se con meno di tre anni; nuclei monogenitoriali.

Quanto è importante Nel 2012 sono state presentate a fini ISEE oltre 6 milioni di DSU (dichiarazioni sostitutive

uniche) corrispondenti a circa di 5 milioni e mezzo di nuclei familiari pari a poco meno del 30%

della popolazione.

Riforma dell’ISEE prevista dall’art 5 del decreto “Salva Italia”

La riforma è stata prevista dall'articolo 5 del decreto “Salva Italia” (d.l. n. 201/2011), indicando

le

seguenti caratteristiche:

a) l’adozione di una nozione di reddito disponibile finalizzata all’inclusione anche di

somme fiscalmente esenti;

b) il miglioramento della capacità selettiva dell’indicatore mediante una

maggiore valorizzazione della componente patrimoniale;

c) una specifica attenzione alle tipologie familiari con carichi particolarmente gravosi, e

in particolare le famiglie numerose (con tre o più figli) e quelle con persone con disabilità;

d) una differenziazione dell’indicatore in riferimento al tipo di prestazione richiesta;

e) il rafforzamento del sistema dei controlli, riducendo le situazioni di accesso indebito

alle prestazioni agevolate.

Campi di applicazione L’applicazione dell’ISEE per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate o la compartecipazione

ai costi costituisce un livello essenziale. Ciò significa che gli enti erogatori sono tenuti a utilizzare

l’ISEE come indicatore della situazione economica, e i cittadini sono garantiti del fatto

che la loro condizione economica è valutata secondo criteri equi, definiti univocamente su tutto

il territorio nazionale.

Gli enti erogatori possono prevedere, accanto all’ISEE, criteri ulteriori di selezione volti ad

identificare specifiche platee di beneficiari, per caratterizzare, in autonomia, le loro politiche

sociali. Per quanto riguarda le prestazioni sociali agevolate erogate a livello locale, ai fini

dell’applicazione del nuovo ISEE, gli enti erogatori devono adeguare i regolamenti con

l’individuazione delle nuove soglie per tenere conto delle variazioni intervenute nell’indicatore.

In questo ambito verrà rivista anche la soglia per l’accesso alla Carta

Acquisti.

Quanto alle altre prestazioni nazionali che già utilizzano l’ISEE (assegno di maternità e assegno

ai nuclei familiari con almeno tre figli minori) vengono fissate già nel decreto le nuove soglie per

mantenere l’attuale numero dei beneficiari.

Non è stata invece adottata alcuna estensione dell’applicazione dell’ISEE a prestazioni nazionali

che non lo utilizzavano.

Rafforzamento dei controlli La prima grande novità del nuovo indicatore sta nelle modalità di raccolta delle informazioni e di

rafforzamento dei controlli che garantiranno una maggiore veridicità delle informazioni che

il cittadino dichiara.

Con il nuovo sistema solo una parte dei dati utili per il calcolo dell’ISEE sarà autocertificata.

D’ora in poi i dati fiscali più importanti (es. reddito complessivo) e i dati relativi alle prestazioni

ricevute dall’Inps saranno compilati direttamente dall’Amministrazione (dall’INPS tramite

interrogazioni degli archivi propri e di quelli dell’Agenzia delle Entrate). Ciò semplifica i compiti

dei cittadini e riduce le sottodichiarazioni. Il patrimonio mobiliare verrà controllato ex ante con riferimento alla esistenza di conti non

dichiarati ed ex post con la creazione di liste selettive per controlli sostanziali della Guardia di

Finanza, laddove si verifichino omissioni e difformità.

Le pratiche elusive (ad esempio, svuotamento dei conti correnti al 31 dicembre per poi

ricostruirli al primo gennaio) saranno evitate attraverso la valorizzazione della componente

depositi e conti correnti bancari e postali mediante il riferimento alla giacenza media annua.

Al di là degli elementi di semplificazione, per cui al cittadino non si chiede di dichiarare quanto

ha già fatto in altre sedi, queste novità costituiscono un significativo miglioramento delle

caratteristiche di equità del sistema. Vi è infatti evidenza con l’ISEE vigente, in cui tutto è auto-

dichiarato, di una sistematica sottodichiarazione sia del reddito (anche rispetto al reddito Irpef) sia

del patrimonio.

In particolare, con riferimento al patrimonio mobiliare, risulta evidente la sottodichiarazione.

Alla fine del 2011, quando è stata annunciata la riforma, l’80% dei nuclei familiare dichiarava di

non possedere neanche un conto corrente o libretto di risparmio, dato non coerente con quelli

pubblicati dalla Banca d’Italia. Aver individuato questa come area prioritaria di rafforzamento dei

controlli alla luce dei nuovi dati disponibili per la lotta all’evasione, ha già ridotto al 70% l’area

di coloro che non dichiarano il possesso di conti o depositi. E’ ancora un dato troppo alto, tenuto

conto del fatto che ciò comporta l’indebita fruizione di prestazioni e agevolazioni da parte di

alcuni cittadini a scapito di altri maggiormente bisognosi, nonché la penalizzazione dei cittadini

più onesti.

La nozione di reddito

Si adotta una definizione ampia di reddito, in cui vengono inclusi, a fianco del reddito complessivo ai fini Irpef, tutti i redditi tassati con regimi sostitutivi o a titolo di imposta (es.

contribuenti minimi, cedolare secca sugli affitti, premi di produttività, ecc.), tutti i redditi esenti e quindi anche tutti i trasferimenti monetari ottenuti dalla Pubblica Amministrazione (assegni

al nucleo familiare, pensioni di invalidità, assegno sociale, indennità di accompagnamento, ecc.),

i redditi figurativi degli immobili non locati e delle attività mobiliari. Vengono invece sottratti gli

assegni corrisposti al coniuge in seguito a separazione o divorzio, destinati al mantenimento del

coniuge e dei figli (precedentemente valorizzati sia nell’ISEE del ricevente che in quello del

datore).

Si tratta di miglioramenti significativi rispetto all’ISEE attuale, che non tiene conto in modo

adeguato di tutte le forme di reddito e di patrimonio. Si migliora così la sua capacità selettiva,

specialmente per le famiglie più povere (circa il 10% delle DSU presentano un ISEE pari a zero)

evitando iniquità evidenti tra famiglie che col vecchio sistema venivano trattate allo stesso modo

pur essendo in condizione diversa – ad esempio, per il possesso di redditi e trattamenti esenti

fiscalmente.

Si prevedono però importanti abbattimenti del reddito.

-Redditi da lavoro dipendente. Si stabilisce la sottrazione di una quota pari al 20% e fino ad un

massimo di 3.000 euro dei redditi da lavoro dipendente, per tenere conto dei costi di produzione

del reddito, ma anche per evitare il fenomeno noto col nome di “trappola della povertà”, per cui la

piena considerazione del reddito nella prova dei mezzi disincentiva l’offerta di lavoro dei soggetti

più deboli;

-Pensioni e trattamenti assistenziali. Si sottrae una analoga quota, fino ad un massimo di

1.000 euro, dai redditi da pensione e dei trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, per

tenere conto in modo forfettario delle maggiori spese connesse alla vecchiaia e ad altre condizioni

di fragilità dei beneficiari di trattamenti fiscalmente esenti; -Costi dell’abitare. Per tener conto in modo più appropriato dei costi dell’abitare viene

aumentato, da 5.165 a 7.000 euro, l’importo massimo della spesa effettivamente sostenuta per

l’affitto registrato che può essere portato in deduzione. Tale importo è incrementato di euro 500

per ogni figlio convivente successivo al secondo. Con riferimento ai proprietari, si tiene conto dei

costi dell’abitare in modo comparabile nella componente patrimoniale.

- Costi sostenuti da persone con disabilità o non autosufficienti. La scelta fondamentale che si

compie con la riforma è di non considerare in modo indistinto tutte le persone con disabilità, ma

di riclassificare le diverse definizioni di disabilità, invalidità e non autosufficienza accorpandole

in tre distinte classi: disabilità media, grave, e non autosufficienza. L’ulteriore scelta è quella di

riconoscere un abbattimento diretto del reddito della famiglia in cui è presente una persona con

disabilità, articolato in funzione del grado di disabilità, in sostituzione dell’attuale meccanismo

che consiste nel riconoscere una maggiorazione della scala di equivalenza. L’attuale sistema,

infatti, ha il limite di tradursi in un abbattimento dell’ISEE tanto più alto quanto più alto è il

reddito e il patrimonio della famiglia considerata, indipendentemente dalla gravità del bisogno.

Le franchigie

sono:

euro 4.000 per persona con disabilità media, incrementati a 5.500 se minorenne;

euro 5.500 per persona con disabilità grave, incrementati a 7.500 se minorenne;

euro 7.000 per persona non autosufficiente incrementati a 9.500 se minorenne.

Per le persone non autosufficienti è poi ammessa la deduzione di tutti i trasferimenti ottenuti nella

misura in cui si traducano in spese certificate per l’acquisizione, diretta o indiretta, dei servizi di

collaboratori domestici e addetti all’assistenza personale o per la retta dovuta per il ricovero presso

strutture residenziali

Viene infine introdotta la possibilità di sottrarre fino ad un massimo di 5.000 euro, le spese

relative alla situazione di disabilità, certificate a fini fiscali: spese sanitarie per disabili, spese per l’acquisto di cani guida, spese sostenute per servizi di interpretariato per le persone sorde e spese

mediche e di assistenza specifica per i disabili.

In sintesi, il nuovo ISEE favorisce le situazioni di maggiore bisogno migliorando la

considerazione delle persone con disabilità più grave e con redditi più bassi. Inoltre, migliora

considerevolmente la situazione delle persone con disabilità adulte rimaste nel nucleo familiare di

origine perché potranno fare nucleo a sé (cfr. oltre).

La valorizzazione del patrimonio La maggiore valorizzazione del patrimonio richiesta dalla legge viene

raggiunta:

Considerando il valore degli immobili rivalutato ai fini IMU (invece che ICI);

Riducendo la franchigia sulla componente mobiliare che viene però articolata in funzione

del numero dei componenti il nucleo familiare (franchigia più alta per le famiglie più

numerose);

Considerando il patrimonio all’estero.

Con riferimento agli immobili si considera patrimonio solo il valore della casa che eccede il

valore del mutuo ancora in essere.

Per tenere conto dei costi dell’abitare viene riservato un trattamento particolare alla prima casa. Il

valore IMU è calcolato al netto di una franchigia di euro 52.500 (di valore analogo a quello

vigente, tarato però su valori ICI, anche se indifferenziato rispetto al numero di componenti),

incrementata di euro 2.500 per ogni figlio convivente successivo al secondo. Il valore residuo

dell’abitazione, così calcolato, viene abbattuto a due terzi. Il valore è comunque considerato al

netto del mutuo residuo e questa è una novità rispetto al vecchio ISEE (per il quale la detrazione

per il mutuo non si cumulava con la franchigia prima casa).

Scala di equivalenza Si è deciso di non intervenire sulla scala ISEE in via generale, trattandosi di una scala già

“generosa” rispetto a quelle tipicamente in uso a livello internazionale e nazionale. Sono state

però adottate alcune maggiorazioni per tenere conto di condizioni specifiche che possono dar

luogo a minori economie di scala, in particolare per le famiglie numerose. Più precisamente, per

tenere in particolare considerazione i figli successivi al secondo, la scala di equivalenza base

(vigente) viene maggiorata di un ammontare crescente al crescere del numero dei figli da tre in

poi; è inoltre mantenuta una specifica maggiorazione per tenere conto dei costi superiori in cui si

imbattono i nuclei familiari in cui sono presenti minori ed entrambi i genitori o l’unico presente

lavora, aumentata ulteriormente se è presente almeno un minore di 3 anni, nonché la

maggiorazione per i nuclei monoparentali.

ISEE corrente L’ISEE fa riferimento al reddito dell’ultima dichiarazione che a sua volta si riferisce all’anno

precedente. Ma, specialmente in situazioni di crisi economica, la condizione delle persone può

cambiare anche rapidamente. Per questo, anche tenendo conto delle esperienze già in atto in vari

Comuni, e in altri paesi europei, si introduce la possibilità di calcolare un ISEE corrente, riferito

cioè ad un periodo di tempo più ravvicinato, in caso di variazioni superiori al 25% dell’indicatore

della situazione reddituale dovute a variazioni della situazione lavorativa, quali: risoluzione,

sospensione o riduzione dell’attività lavorativa dei lavoratori a tempo indeterminato; mancato

rinnovo contratto di lavoro a tempo determinato o contratti di lavoro atipico; cessazione di attività

per i lavoratori autonomi.

ISEE prestazioni agevolate di natura socio-sanitaria per persone adulte

Viene data la possibilità di considerare nel nucleo familiare del beneficiario esclusivamente

il coniuge e i figli, escludendo pertanto altri eventuali componenti la famiglia anagrafica. Il

disabile adulto che vivesse con i propri genitori, come già accennato, potrebbe pertanto fare nucleo a sé. Per le sole prestazioni erogate in ambiente residenziale a ciclo continuativo si applicano

regole di calcolo diverse. Si tiene conto della condizione economica anche dei figli del beneficiario

non inclusi nel nucleo familiare, integrando l’ISEE di una componente aggiuntiva per ciascun

figlio, calcolata sulla base della situazione economica dei figli medesimi, avuto riguardo alle

necessità del nucleo familiare di appartenenza. Tale previsione viene incontro alla necessità di

differenziare la condizione economica dell’anziano non autosufficiente che ha figli che possono

aiutarlo – in qualità di tenuti agli alimenti e tenuto conto dei propri carichi familiari diretti – dalla

condizione di chi non ha alcun sostegno prossimo per fronteggiare le spese per il ricovero

in struttura. Al fine di evitare comportamenti opportunistici, le donazioni di cespiti parte

del patrimonio immobiliare del beneficiario avvenute successivamente alla prima richiesta

di ricovero continuano ad essere valorizzate nel patrimonio del donante. Allo stesso modo, e

per lo stesso motivo, sono valorizzate nel patrimonio del donante le donazioni effettuate nei 3

anni precedenti la richiesta di ricovero, se in favore di persone tenute agli alimenti.

ISEE prestazioni agevolate rivolte a beneficiari minorenni Ai fini dell’accesso a prestazioni per i bambini rileva la condizione economica di entrambi i

genitori, a meno di casi particolari. Viene stabilito il principio che il genitore non convivente nel

nucleo familiare, non coniugato con l’altro genitore, che abbia riconosciuto il figlio, fa parte del

nucleo familiare del figlio, a meno che non sia effettivamente assente dal nucleo (genitore

coniugato o con altri figli fatti con persona diversa dall’altro genitore; legale separazione etc.). Si

tratta di una previsione necessaria per differenziare la situazione del nucleo in cui il genitore è

davvero solo (per morte o allontanamento o irreperibilità dell’altro genitore o costituzione di

un’altra famiglia) da quella in cui l’altro genitore naturale ha semplicemente altra residenza

anagrafica, anche al fine di evitare comportamenti opportunistici. Del reddito dei genitori non

conviventi che abbiano formato un nuovo nucleo familiare si tiene conto integrando l’ISEE del

nucleo dei figli con una componente aggiuntiva, calcolata sulla base della situazione economica

del genitore non convivente.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale per l'inclusione e le politiche sociali

di concerto con

Il Ministero dell’Economia e delle FinanzeDipartimento delle finanze

VISTA la legge 23 agosto 1998, n. 400;

VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159, “Regolamento

concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della

situazione economica equivalente (ISEE)”;

VISTO, in particolare, l’articolo 10, comma 3, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri

n. 159 del 2013, che prevede che con provvedimento del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di

concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, su proposta dell’INPS, sentita l’Agenzia delle

entrate e il Garante per la protezione dei dati personali, è approvato il modello tipo della DSU e

dell’attestazione, nonché delle relative istruzioni per la compilazione;

VISTO, altresì, l’articolo 11 del citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013,

che prevede:

- al comma 4, che sulla base di specifico mandato conferito dal dichiarante con

manifestazione di consenso, l’attestazione riportante l’ISEE, il contenuto della DSU,

nonché gli elementi informativi necessari al calcolo acquisiti dagli archivi amministrativi

possono essere resi disponibili al dichiarante, con modalità definite dal provvedimento di

cui all’articolo 10 comma 3, per il tramite dei soggetti incaricati della ricezione della DSU;

- al comma 7, che con il medesimo provvedimento di cui all’articolo 10, comma 3, sono

definite, ai fini della eventuale rideterminazione dell’ISEE, le modalità di acquisizione dei

dati in caso di difformità delle componenti reddituali e patrimoniali documentate dal

dichiarante rispetto alle informazioni in possesso del sistema informativo, nonché i tempi

per la comunicazione al dichiarante dell’attestazione definitiva;

ACQUISITA la proposta del modello tipo della DSU e dell’attestazione, nonché delle relative istruzioni

per la compilazione, da parte dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale in data 14 ottobre 2014;

ACQUISITO il parere favorevole dell’Agenzia delle entrate in data 23 ottobre 2014;

RITENUTO opportuno modificare la proposta dell’INPS con particolare riferimento all’informativa agli

interessati, alle informazioni conferite facoltativamente attraverso la DSU e alle modalità per rendere

disponibili l’attestazione e le informazioni per il calcolo dell’ISEE, sulla base delle indicazioni fornite dai

competenti Uffici del Garante per la protezione dei dati personali nel corso della preventiva

interlocuzione avviata ai fini del rispetto della disciplina in materia;

ACQUISITO il parere del Garante per la protezione dei dati personali in data …;

DECRETA:

Art. 1

Approvazione

1. Ai sensi dell’articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre

2013, n. 159, è approvato il modello tipo della dichiarazione sostitutiva unica (DSU),

dell’attestazione, nonché delle relative istruzioni per la compilazione, di cui all’allegato A che

costituisce parte integrante del presente decreto. La DSU è redatta conformemente a quanto

previsto nel modello tipo e nelle relative istruzioni.

Art. 2

Modalità di rilascio dell’attestazione

1. Ai sensi dell’articolo 11, comma 4, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159

del 2013, l’attestazione riportante l’ISEE, il contenuto della DSU, nonché gli elementi informativi

necessari al calcolo acquisiti dagli archivi amministrativi, sono resi disponibili dall’INPS al

dichiarante mediante accesso all’area servizi del portale web o tramite le sedi territoriali competenti,

con modalità idonee a garantire l’identificazione dell’interessato. Nelle stesse modalità gli altri

componenti il nucleo familiare possono richiedere all’INPS, nel periodo di validità della DSU, la

sola attestazione riportante l’ISEE.

2. L’INPS rende altresì disponibile al dichiarante mediante posta elettronica certificata l’attestazione

riportante l’ISEE, il contenuto della DSU, nonché gli elementi informativi necessari al calcolo

acquisiti dagli archivi amministrativi. L’indirizzo di posta elettronica certificata è indicato dal

dichiarante nell’apposita sezione “Modalità ritiro attestazione ISEE” all’atto della sottoscrizione

della DSU. Nella medesima sezione il dichiarante può conferire mandato ai soggetti incaricati della

ricezione della DSU ai sensi dell’articolo 10, comma 6, del citato decreto del Presidente del

Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013, a ricevere, ai soli fini del rilascio al dichiarante stesso,

l’attestazione e le altre informazioni di cui al primo periodo del presente comma. In caso di

conferimento del mandato, il dichiarante conseguentemente richiede all’INPS di rendere disponibili

presso l’ente al quale è stata presentata la DSU, le sopra richiamate informazioni e attestazione.

3. L’attestazione e le altre informazioni di cui al presente articolo sono rese disponibili dall’INPS nelle

modalità di cui ai commi precedenti entro il decimo giorno lavorativo successivo alla presentazione

della DSU.

Art. 3

Modulo integrativo

1. Ai sensi dell’articolo 11, comma 7, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159

del 2013, il dichiarante, nel caso in cui rilevi inesattezze negli elementi acquisiti dagli archivi

amministrativi dell’INPS e dell’Agenzia delle entrate relativamente agli elementi non auto dichiarati

nella DSU, può autocertificare le componenti per cui rilevi inesattezze mediante la compilazione e

sottoscrizione del modulo integrativo, denominato “Modulo FC.3”, costituente uno dei moduli che

compongono la DSU, di cui all’allegato A. Il modulo può essere compilato e sottoscritto, oltre che

dal dichiarante che ha presentato la DSU, dal componente il nucleo familiare di cui si intende

rettificare i dati. Il modulo può essere presentato entro il termine di dieci giorni dal ricevimento

dell’attestazione dell’INPS ed è eventualmente corredato da documenti, in particolare copia della

dichiarazione dei redditi o certificazione sostitutiva o altra documentazione riferita alla situazione

reddituale, atti a comprovare l’inesattezza rilevata.

2. Le modalità con cui il modulo integrativo è acquisito nel sistema informativo dell’ISEE e

l’attestazione definitiva resa disponibile al dichiarante sono le medesime previste per la DSU agli

articoli 10 e 11 del citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013. In

particolare, il modulo integrativo è presentato ai comuni o ai centri di assistenza fiscale o

direttamente all’amministrazione pubblica in qualità di ente erogatore al quale è richiesta la prima

prestazione o alla sede dell’INPS competente per territorio ovvero all’INPS, in via telematica,

direttamente a cura del dichiarante. L’ente che ha ricevuto il modulo trasmette per via telematica

entro i successivi quattro giorni lavorativi i dati in esso contenuti al sistema informativo dell’ISEE.

L’INPS e l’Agenzia delle entrate verificano nei propri archivi le informazioni contenute nel modulo

integrativo entro il quarto giorno lavorativo successivo a quello della ricezione del modulo

medesimo. L’INPS entro il secondo giorno lavorativo successivo a quello dell’acquisizione dell’esito

delle verifiche di cui al periodo precedente rende disponibile l’attestazione definitiva nelle modalità

di cui ai commi 1 e 2 dell’articolo 2 del presente decreto.

3. Nel caso in esito alle verifiche negli archivi dell’INPS e dell’Agenzia delle entrate di cui al comma

precedente permanga una discordanza tra quanto dichiarato dal cittadino e quanto rilevato negli

archivi, l’attestazione dovrà riportare anche i dati acquisiti dall’anagrafe tributaria e dall’INPS.

L’attestazione definitiva è valida ai fini dell’erogazione della prestazione anche nel caso di

permanenza delle discordanze, fatto salvo il diritto degli enti erogatori di richiedere idonea

documentazione atta a dimostrare la completezza e veridicità dei dati indicati nel modulo

integrativo. I nominativi dei dichiaranti per cui permangano discordanze sono comunque

comunicati alla Guardia di finanza ai fini della programmazione delle verifiche di cui all’articolo 11,

comma 13, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013.

Art. 4

Disposizioni finali

1. Il rendimento medio annuo dei titoli decennali del Tesoro, da applicare al patrimonio mobiliare

nell’anno di riferimento della dichiarazione sostitutiva unica, è reso noto con comunicazione del

Ministero dell’economia e delle finanze, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

Roma,

Il Direttore Generale per l’inclusione e le politiche sociali

Raffaele Tangorra

Il Capo del Dipartimento delle finanze

Fabrizia Lapecorella

Allegato A

DSU Dichiarazione Sostitutiva Unica

(D.P.C.M. 159/2013)

PARTE 1 – INTRODUZIONE ............................................................................................ 2

1. Cos’è e a cosa serve la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) ............ 2 2. La DSU modulare e gli ISEE ............................................................................ 2 3. A chi si presenta la DSU................................................................................... 3 4. Impedimento temporaneo e incapacità di agire ......................................... 4 5. Il calcolo dell’ISEE ............................................................................................. 4

PARTE 2 – DSU MINI ........................................................................................................ 5

1. MODULO MB.1 - QUADRO A “NUCLEO FAMILIARE” .............................. 5 2. MODULO BASE, MB.1 - QUADRO B “CASA DI ABITAZIONE” ............... 8 3. MODULO FC.1 - QUADRO FC1 “DATI DEL COMPONENTE” .................. 9 4. MODULO FC.1 - QUADRO FC2 “PATRIMONIO MOBILIARE” ................. 9 5. MODULO FC.1 - QUADRO FC3 “PATRIMONIO IMMOBILIARE” ........... 12 6. MODULO FC.1 - QUADRO FC4 “REDDITI E TRATTAMENTI DA

DICHIARARE AI FINI ISEE” ........................................................................... 13 7. MODULO FC.1 - QUADRO FC5 “ASSEGNI PERIODICI PER

CONIUGE E FIGLI” ........................................................................................... 16 8. MODULO FC.1 - QUADRO FC6 “AUTOVEICOLI E ALTRI BENI

DUREVOLI” ........................................................................................................ 16 9. MODULO FC.1 - SOTTOSCRIZIONE DEL FOGLIO COMPONENTE ..... 16 10. SOTTOSCRIZIONE DELLA DSU ................................................................... 17

PARTE 3 – L’ISEE IN SITUAZIONI SPECIFICHE ...................................................... 18

1. PRESENZA NEL NUCLEO DI PERSONE CON DISABILITÀ E/O NON AUTOSUFFICIENTI .......................................................................................... 18

2. PRESTAZIONI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO ........ 22 3. PRESENZA NEL NUCLEO DI FIGLI I CUI GENITORI NON SIANO

CONIUGATI FRA LORO NÉ CONVIVENTI .................................................. 24 4. COMPONENTE AGGIUNTIVA ........................................................................ 25 5. ESONERO DALLA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE DEI

REDDITI O SOSPENSIONE DEGLI ADEMPIMENTI TRIBUTARI A CAUSA DI EVENTI ECCEZIONALI............................................................ 27

PARTE 4 – MODULO INTEGRATIVO .......................................................................... 28

1. MODULO FC.3 (Modulo Integrativo) QUADRO FC8 REDDITI, TRATTAMENTI E SPESE ................................................................................ 28

PARTE 5 – DSU ISEE CORRENTE .............................................................................. 31

1. MODELLO MS QUADRO S1 “RICHIESTA DI ISEE CORRENTE”.......... 31 2. MODELLO MS QUADRO S2 “VARIAZIONE DELLA SITUAZIONE

LAVORATIVA” .................................................................................................. 31 3. MODELLO MS QUADRO S3 “SITUAZIONE REDDITUALE

CORRENTE” ...................................................................................................... 32 4. MODELLO MS QUADRO S4 “DOCUMENTAZIONE ALLEGATA” ......... 32

ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE

PARTE 1 – INTRODUZIONE

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

2

PARTE 1 – INTRODUZIONE Le Istruzioni alla compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) si suddividono in cinque parti: parte 1 Introduzione parte 2 DSU MINI parte 3 L’ISEE in situazioni specifiche parte 4 Modulo Integrativo parte 5 DSU ISEE corrente

1. Cos’è e a cosa serve la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è un documento che contiene le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare per la richiesta di prestazioni sociali agevolate. Le prestazioni sociali agevolate sono prestazioni o servizi sociali assistenziali la cui erogazione dipende dalla situazione economica del nucleo del richiedente, compresi i servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate (ad esempio bonus elettrico).

Novità: Le informazioni contenute nella DSU sono in parte autodichiarate (ad esempio informazioni anagrafiche, dati sulla presenza di persone con disabilità) ed in parte acquisite direttamente dagli archivi amministrativi dell’Agenzia delle entrate (ad esempio reddito complessivo ai fini IRPEF) e dell’INPS (trattamenti assistenziali, previdenziali ed indennitari erogati dall’INPS).

Per le parti autodichiarate, un solo soggetto compila la DSU, c.d. dichiarante, che si assume la responsabilità, anche penale, di quanto in essa dichiara. La DSU serve a fornire le informazioni utili al calcolo dell’ISEE (indicatore della situazione economica equivalente). L’ISEE è l’indicatore che valuta la situazione economica delle famiglie e tiene conto del reddito di tutti i componenti, del loro patrimonio (valorizzato al 20%) e di una scala di equivalenza in base alla composizione del nucleo familiare e delle sue caratteristiche. L’ISEE, inoltre, tiene conto di particolari situazioni di bisogno, prevedendo trattamenti di favore ad esempio per i nuclei con tre o più figli o per i nuclei con persone con disabilità e/o non autosufficienti.

2. La DSU modulare e gli ISEE Nella maggior parte dei casi è sufficiente compilare la DSU MINI (vedi Istruzioni, parte 2) che consente di fornire le principali informazioni sulla situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo. La compilazione della DSU MINI consente di calcolare l’ISEE standard o ordinario, valevole per la generalità delle prestazioni sociali agevolate. Solo in situazioni specifiche, in base al tipo di prestazione che il cittadino intende richiedere o delle particolari caratteristiche del nucleo familiare, si rende necessario fornire informazioni aggiuntive. In particolare, la DSU MINI non può essere presentata quando ricorre una delle seguenti situazioni:

presenza nel nucleo di persone con disabilità e/o non autosufficienti (rinvio Istruzioni, parte 3, par.1) richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario (rinvio Istruzioni, parte 3, par. 2) presenza nel nucleo di figli i cui genitori non siano coniugati tra loro, né conviventi (rinvio Istruzioni, parte 3, par. 3) esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o sospensione degli adempimenti tributari (rinvio

Istruzioni, parte 3, par. 5)

In tali ipotesi, per ottenere l’ISEE occorre compilare la DSU nella sua versione estesa. In alcune situazioni (ad esempio prestazioni socio-sanitarie, universitarie) le informazioni raccolte consentono di calcolare ISEE specifici che meglio rappresentano le particolarità di tali prestazioni e le caratteristiche del nucleo. La DSU assume quindi un carattere modulare, perché non è rigida ed identica per tutte le situazioni, ma è strutturata su più Moduli, ed all’interno di essi su più Quadri, in base alle informazioni che di volta in volta occorre fornire al fine di ottenere ISEE specifici.

Novità: Non vi è un unico ISEE ma oltre ad un ISEE “standard” o “ordinario” vi sono i seguenti ISEE specifici:

ISEE Università per l’accesso alle prestazioni per il diritto allo studio universitario va identificato, ai sensi della disciplina vigente, i l nucleo familiare di riferimento dello studente, indipendentemente dalla residenza anagrafica eventualmente diversa da quella del nucleo familiare di provenienza.

Esempio: nel caso di richiesta di prestazioni universitarie, lo studente “fuori sede” e non “autonomo”, ai soli fini delle prestazioni universitarie, viene “attratto” nel nucleo dei propri genitori, pur avendo diversa residenza. In tal

caso, rileveranno anche i redditi ed i patrimoni di tutti i componenti del nucleo dei genitori

PARTE 1 – INTRODUZIONE

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

3

ISEE Sociosanitario per l’accesso alle prestazioni sociosanitarie, ad esempio assistenza domiciliare per le persone con disabilità e/o non autosufficienti, ovvero di ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali per le persone non assistibili a domicilio, è lasciata la facoltà di scegliere un nucleo più ristretto rispetto a quello ordinario (solo in caso di persone con disabilità maggiorenni).

ISEE Sociosanitario-Residenze Tra le prestazioni socio-sanitarie alcune regole particolari si applicano alle prestazioni residenziali (ricoveri presso residenze socio-sanitarie assistenziali - RSA, RSSA, residenze protette). Si ricorda che in tal caso l’ospitalità alberghiera non è a carico del servizio sanitario nazionale. Ferma restando la facoltà di scegliere un nucleo ristretto, si tiene conto della condizione economica anche dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo familiare, integrando l’ISEE di una componente aggiuntiva per ciascun figlio. Tale previsione consente, in particolare, di differenziare la condizione economica dell’anziano non autosufficiente che ha figli che possono aiutarlo da quella di chi non ha alcun aiuto per fronteggiare le spese per il ricovero in struttura. Inoltre, la retta pagata per il ricovero è detraibile per l’ISEE ordinario degli altri componenti il nucleo familiare (o del medesimo beneficiario per la richiesta di altre prestazioni). Infine, in sede di calcolo dell’ISEE, non sono applicabili per tali prestazioni residenziali alcune detrazioni previste per le altre prestazioni sociosanitarie che appaiono meno necessarie in caso di ricovero in struttura (ad esempio, spese per collaboratori domestici ed addetti all’assistenza personale).

ISEE Minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi per le prestazioni agevolate rivolte ai minorenni che siano figli di genitori non coniugati tra loro e non conviventi occorre prendere in considerazione la condizione del genitore non coniugato e non convivente per stabilire se essa incida o meno nell’ISEE del nucleo familiare del minorenne.

Inoltre, è possibile calcolare un ISEE Corrente che consiste in un ISEE aggiornato ai redditi e trattamenti degli ultimi dodici mesi (o due mesi - da rapportare all’intero anno - in caso di lavoratore dipendente a tempo indeterminato per il quale sia intervenuta la perdita, sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa) quando si siano verificate rilevanti variazioni del reddito a seguito di eventi avversi come la perdita del posto di lavoro.

3. A chi si presenta la DSU La DSU si presenta all’Ente che fornisce la prestazione sociale agevolata, o anche al Comune o ad un centro di assistenza fiscale (CAF) o alla sede INPS competente per territorio. Il richiedente la prestazione agevolata può comunque presentare la dichiarazione, in via telematica, direttamente all’Inps, collegandosi al sito Internet www.inps.it. Il portale ISEE sarà disponibile nella sezione del sito “Servizi on-line” – “Servizi per il Cittadino” al quale il cittadino potrà accedere utilizzando il PIN dispositivo rilasciato dall’INPS. Le modalità di rilascio del PIN sono descritte nella sezione “II PIN on line” del sito INPS.

Esempio: nel caso di un minorenne, figlio di genitori tra loro non coniugati e non conviventi, se il genitore non convivente a sua volta non è coniugato o non ha figli con persona diversa dall’altro genitore, in sede di calcolo dell’ISEE per la retta agevolata per l’asilo nido si deve tenere conto anche della condizione economica di tale genitore che è aggregato al nucleo del figlio (salvo i casi di esclusione, rinvio alle Istruzioni, parte 3, par. 4). Ma anche quando l’altro genitore è coniugato o ha figli con persona diversa può essere necessario tenere conto della sua situazione economica attraverso il calcolo della componente aggiuntiva (ad esempio, se non c’è un provvedimento dell’autorità giudiziaria che preveda il versamento di alimenti per il mantenimento del figlio; vedi Istruzioni, parte 3, par.4).

Esempio: ai fini della determinazione dell’importo della retta per il ricovero in una struttura, in sede di calcolo dell’ISEE dell’anziano non autosufficiente, si tiene conto anche della condizione economica dei figli non inclusi nel suo nucleo mediante il calcolo della c.d. componente aggiuntiva (rinvio alle Istruzioni, parte 3, par. 4). La componente aggiuntiva non è calcolata se il figlio (o qualunque altro componente del suo nucleo) è a sua volta disabile e/o non autosufficiente.

Esempio: nel caso di persona con disabilità maggiorenne, non coniugata e senza figli che vive con i genitori, il nucleo ristretto è composto dalla sola persona con disabilità. In sede di calcolo dell’ISEE si terrà conto solo dei redditi e patrimoni di tale persona.

PARTE 1 – INTRODUZIONE

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

4

Nel portale ISEE il cittadino potrà presentare la propria DSU tramite un percorso di acquisizione telematica assistita che sarà di supporto in tutta la fase di inserimento delle informazioni da autodichiarare. Il percorso di acquisizione prevede, in fase iniziale, la verifica dei requisiti che permettono la compilazione della DSU MINI. Qualora si verifichino situazioni specifiche per le quali la DSU MINI non è sufficiente, il percorso di acquisizione telematica assistita proporrà al cittadino una serie di domande chiave che, in base alle caratteristiche del suo nucleo ed alle prestazioni che intende richiedere, lo aiuteranno ad orientarsi, nella scelta dei moduli da compilare. Le risposte alle domande chiave (come, ad esempio, la presenza di persone con disabilità e/o non autosufficienti o la richiesta di prestazioni universitarie), saranno fondamentali per determinare con quali Moduli dovrà essere integrata la DSU MINI.

Nota bene: la DSU, al momento della presentazione, contiene solo le informazioni autodichiarate. Una volta presentata la DSU, il dichiarante riceve una ricevuta di avvenuta presentazione da parte dell’ente acquisitore (INPS, Comuni, CAF o l’Ente erogatore) ma non l’ISEE calcolato. Per il calcolo dell’ISEE è necessario che si

completi l’acquisizione degli altri dati da parte dell’INPS e dell’Agenzia delle entrate (vedi par. 5).

L’INPS renderà poi disponibile al dichiarante un’attestazione riportante l'ISEE, il contenuto della DSU, nonché gli elementi informativi necessari al calcolo acquisiti dagli archivi amministrativi mediante accesso all'area servizi del portale web, ovvero mediante posta elettronica certificata o tramite le sedi territoriali competenti. La stessa attestazione, comprensiva di tutte le informazioni sopra indicate, può essere resa disponibile al dichiarante anche dagli stessi Enti ai quali è stata presentata la dichiarazione ovvero dagli intermediari incaricati della ricezione della DSU (es. CAF) in virtù di specifico mandato scritto conferito dal dichiarante stesso. L’attestazione può essere richiesta da qualunque componente del nucleo familiare all’INPS, mediante accesso all’area servizi del portale web o tramite le sedi territoriali competenti. Il cittadino, ha perciò, tanti “sportelli” a cui si può rivolgere, per ottenere la ricevuta di avvenuta presentazione della dichiarazione e l’attestazione con il calcolo dell’ISEE. Tale attestazione potrà essere poi usata da qualunque componente il nucleo familiare per richiedere prestazioni sociali agevolate, nonché agevolazioni nell’accesso ai servizi di pubblica utilità.

Novità: La dichiarazione ha validità dal momento della presentazione al 15 gennaio dell’anno successivo. Pertanto, decorso tale termine, non si potrà utilizzare la DSU scaduta per la richiesta di nuove prestazioni, ferma restando la validità della stessa per le prestazioni già richieste.

In tale periodo, il sistema informativo terrà memoria del contenuto della dichiarazione in modo tale che tutti i componenti il nucleo familiare possano richiedere prestazioni sociali agevolate senza ripetere la dichiarazione più volte.

4. Impedimento temporaneo e incapacità di agire Nei casi di impedimento temporaneo o di incapacità di agire, si applica la disciplina generale di cui agli articoli 4 (Impedimento alla sottoscrizione e alla dichiarazione) e 5 (Rappresentanza legale) del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445; perciò, ad esempio, sarà il tutore a presentare la dichiarazione e a sottoscriverla (barrando l’apposita casella in calce alla sottoscrizione), mentre tutti i dati saranno quelli del “richiedente”, cioè della persona per conto della quale la dichiarazione è resa.

5. Il calcolo dell’ISEE L’ISEE è calcolato sulla base dei redditi, dei patrimoni e della composizione del nucleo familiare. Entro 4 giorni lavorativi dalla ricezione della DSU i soggetti che la hanno acquisita trasmettono in via telematica i dati in essa contenuti al sistema informativo dell’ISEE. Entro il 4° giorno lavorativo successivo a quello della completa e valida ricezione dei dati autodichiarati e dell’inoltro della relativa richiesta da parte dell’INPS avviene l’acquisizione dei dati dell’anagrafe tributaria da parte del sistema informativo ISEE. Entro il 2° giorno lavorativo successivo a quello dell’acquisizione dei dati dell’anagrafe tributaria l’INPS (in base ai dati autodichiarati, a quelli acquisiti dall’Agenzia delle entrate e quelli presenti nei propri archivi) determina l’ISEE e lo rende disponibile. Pertanto entro 10 giorni lavorativi viene calcolato e reso disponibile l’ISEE. Nel caso eccezionale in cui trascorrano 15 giorni lavorativi dalla data di presentazione della DSU senza che il dichiarante abbia ancora ricevuto l’attestazione, è possibile compilare l’apposito Modulo integrativo (FC.3) per autodichiarare i dati per il calcolo dell’ISEE ed ottenere un’attestazione provvisoria, valida fino al momento del rilascio dell’attestazione precedentemente richiesta (vedi Istruzioni parte 4). In caso di imminente scadenza dei termini per l'accesso ad una prestazione sociale agevolata, i componenti il nucleo familiare possono comunque presentare la relativa richiesta accompagnata dalla ricevuta di presentazione della DSU. L’Ente erogatore potrà acquisire successivamente l'attestazione relativa all'ISEE interrogando il sistema informativo ovvero, laddove vi siano impedimenti, richiedendola al dichiarante.

PARTE 2 – DSU MINI

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

5

PARTE 2 – DSU MINI

La DSU MINI è la DSU necessaria per calcolare l’ISEE standard o ordinario. La prima pagina contiene indicazioni generali per il cittadino e l’informativa sull’uso dei dati personali. La DSU MINI si compone di: 1. Il primo Modulo del Modello base, MB.1 che contiene le principali informazioni relative al nucleo familiare nel suo

complesso, tutte da autodichiarare, ed è obbligatorio (salvo i casi di prestazioni sociosanitarie o prestazioni connesse ai corsi di dottorato di ricerca in cui si scelga di indicare un nucleo più ristretto rispetto a quello ordinario, compilando il Modulo MB1 rid.);

2. Il primo Modulo del Foglio componente, FC.1, che contiene le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali riferite al singolo componente. Il Modulo FC.1, va compilato obbligatoriamente per ogni singolo componente del nucleo, tranne che nei casi di minorenni che non hanno reddito (nel secondo anno solare precedente la presentazione della DSU) e patrimonio (nell’anno precedente la presentazione della DSU).

Nota bene: nelle situazioni specifiche in cui non è sufficiente la DSU MINI, perché occorre fornire informazioni aggiuntive, bisogna comunque compilare il Modulo MB.1 (o in alternativa il Modulo MB.1rid. nei casi previsti) e il Modulo FC.1 per ogni componente per cui rilevi.

1. MODULO MB.1 - QUADRO A “NUCLEO FAMILIARE”

1.1. Quadro A, prima sezione: composizione del nucleo familiare Ai fini dell’ISEE il nucleo familiare del dichiarante è generalmente costituito dai soggetti che compongono la famiglia anagrafica alla data di presentazione della DSU, salvo alcune eccezioni di seguito presentate. E’ utile anticipare che, salvo casi particolari, i coniugi ed i figli minori, anche se non conviventi, fanno parte dello stesso nucleo e che a questi soggetti devono essere aggiunte le altre persone presenti sullo stato di famiglia. Gli unici altri soggetti non inclusi nello stato di famiglia che possono essere ordinariamente aggregati sono i figli maggiorenni, non conviventi se a carico fiscale dei genitori, se non sono coniugati e non hanno figli (vedi par. 1.1.5 e vedi anche tale paragrafo per verificare l’anno in cui il figlio maggiorenne deve essere stato a carico irpef).

Nella tabella che costituisce la prima sezione del Quadro A devono essere indicati i dati dei componenti il nucleo familiare del dichiarante. In particolare, devono essere indicati, per ogni riga, i dati anagrafici di ogni singolo componente (iniziando dal dichiarante) e, nelle prime cinque colonne, i dati relativi al cognome, nome, codice fiscale, data di nascita e Comune o Stato estero di nascita. Nella sesta colonna bisogna barrare una delle due caselle (tra “M” e “F”) indicanti il sesso del singolo componente inserito in ciascuna riga. Nella settima e ultima colonna “Assenza di reddito / patrimonio del minore” bisogna barrare la casella esclusivamente in caso di minorenni che non hanno reddito (nel secondo anno solare precedente la presentazione della DSU) e patrimonio (al 31 dicembre dell’anno precedente alla presentazione della DSU).

Nota bene: l’inserimento di questa indicazione è importante in quanto, per i componenti per i quali è stata barrata tale casella, non si dovrà compilare il relativo Modulo FC, se non per la sezione relativa alla disabilità (Quadro FC7), laddove ricorra, e, in tal caso, le sezioni relative all’anagrafica (Quadro FC.1, sezioni I e II).

Nei paragrafi che seguono vengono illustrate le regole per identificare correttamente il nucleo familiare valevole per l’ISEE. 1.1.1. Il dichiarante Nella tabella devono essere innanzitutto indicati i dati del dichiarante. 1.1.2. Coniuge convivente Se il dichiarante è coniugato e il coniuge risulta nello stesso stato di famiglia, devono essere indicati i dati del coniuge. I coniugi che risultano nello stesso stato di famiglia fanno sempre parte dello stesso nucleo familiare senza alcuna eccezione. 1.1.3. Coniuge con diversa residenza Fa parte del nucleo familiare del dichiarante anche il coniuge che non risulta nel suo stesso stato di famiglia. In sostanza, la situazione di questi coniugi è identica a quella dei coniugi conviventi; però, visto che risultano in due stati di famiglia diversi, si dovrà precisare nel Quadro B quale di questi due stati di famiglia bisogna prendere a riferimento, per stabilire quali altre persone facciano parte del nucleo familiare ai fini dell’ISEE. La scelta dello stato di famiglia da prendere in considerazione è lasciata pertanto all’accordo tra i coniugi, che individueranno, tra le due, quella che è considerata da entrambi la residenza familiare. La scelta sullo stato di famiglia di riferimento varrà per tutto il periodo di validità della dichiarazione.

Esempio: nello stato di famiglia di Luca sono presenti oltre a Luca, i genitori anziani, la moglie di Luca, e due figli minori di Luca. Luca ha poi un figlio maggiorenne non convivente, non coniugato e senza figli, che è ancora a carico fiscalmente di Luca. Tutte queste persone fanno parte dello stesso nucleo familiare ai fini dell’ISEE ordinario e devono essere dichiarati chiunque di loro sia il dichiarante.

PARTE 2 – DSU MINI

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

6

In caso di mancato accordo, occorre indicare l’ultima residenza familiare comune. In assenza di una residenza comune si deve prendere a riferimento la residenza del coniuge di maggior durata. Novità: deve essere indicato anche il coniuge iscritto nelle anagrafi dei cittadini italiani residenti all’estero (AIRE), poiché questo ai fini ISEE viene attratto nel nucleo dell’altro coniuge. In questo caso occorre necessariamente prendere a riferimento lo stato di famiglia del coniuge residente in Italia.

I coniugi che hanno diversa residenza anagrafica costituiscono nuclei familiari distinti esclusivamente nei seguenti casi:

a) quando è stata pronunciata separazione giudiziale o è intervenuta l'omologazione della separazione consensuale ai sensi dell'articolo 711 del codice di procedura civile, ovvero quando è stata ordinata la separazione ai sensi dell'articolo 126 del codice civile; non basta, cioè che vi sia una separazione di fatto ma è sempre necessaria l’esistenza di un provvedimento del giudice;

b) quando la diversa residenza è consentita a seguito dei provvedimenti temporanei ed urgenti di cui all'articolo 708 del codice di procedura civile;

c) quando uno dei coniugi è stato escluso dalla potestà sui figli o è stato adottato, ai sensi dell'articolo 333 del codice civile, il provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare per condotta pregiudizievole al figlio;

d) quando si è verificato uno dei casi di cui all'articolo 3 della legge 1° dicembre 1970, n. 898, e successive modificazioni, ed è stata proposta domanda di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio (divorzio);

e) quando sussiste abbandono del coniuge, accertato in sede giurisdizionale o dalla pubblica autorità competente in materia di servizi sociali; occorre, cioè, che sia già in corso un procedimento giurisdizionale o amministrativo dal quale risulti lo stato di abbandono.

Se non sussiste nessuno dei suddetti casi, i coniugi con diversa residenza vanno sempre indicati nella medesima dichiarazione.

Nota bene: se uno dei due coniugi è in una convivenza anagrafica (ha cioè la residenza in un istituto di cura o in una caserma o in un istituto di detenzione: vedi par. 1.1.6) occorre necessariamente prendere in considerazione lo stato di famiglia dell’altro coniuge.

Le stesse regole sopra esposte si applicano sia al coniuge del dichiarante sia agli altri soggetti coniugati che fanno parte del nucleo familiare del dichiarante ai fini dell’ISEE. Ciò vale anche per i minorenni coniugati, o per soggetti coniugati che sono presenti nello stato di famiglia del dichiarante; se i due coniugi devono essere considerati componenti lo stesso nucleo familiare, occorre che il dichiarante acquisisca la volontà comune dei coniugi su quale stato di famiglia essi vogliono prendere a riferimento. Una volta effettuata questa scelta, essa varrà per tutto il periodo di validità della dichiarazione.

1.1.4. Figli minorenni e minori affidati Per genitori e figli devono intendersi i soggetti tra i quali intercorre un rapporto di filiazione. Il figlio minore di anni 18 fa parte del nucleo familiare del genitore con il quale convive. Il minore in affidamento temporaneo (art. 2 della legge n. 184 del 1983), disposto con provvedimento del giudice, è considerato nucleo familiare a sé, fatta salva la facoltà del genitore affidatario di considerarlo parte del proprio nucleo familiare. La scelta, una volta effettuata, vale per tutto il periodo di validità della DSU. Il minore in affidamento preadottivo, disposto con provvedimento del giudice, fa parte del nucleo familiare dell'affidatario, anche se risulta nella famiglia anagrafica del genitore. Il minore in affidamento preadottivo si considera equiparato al figlio minorenne dell’affidatario. Il minore in affidamento e collocato presso comunità è considerato nucleo familiare a sé. Per il figlio minorenne coniugato (caso possibile per i minori di anni 18 che abbiano compiuto i 16 anni) si applicano le regole dei coniugi. 1.1.5. Figli maggiorenni non conviventi Per il figlio maggiorenne che convive con uno o entrambi i genitori valgono le regole ordinarie (cioè fa parte del nucleo familiare del genitore/dei genitori con il quale/con i quali convive). Il figlio maggiorenne che non convive con alcuno dei genitori fa parte di un nucleo diverso, a meno che non sia a loro carico ai fini IRPEF. L’unica eccezione a tale ultima regola si verifica se il figlio è coniugato e/o ha figli: in tal caso il figlio fa parte di un nucleo diverso da quello dei genitori.

Esempio: Giuseppe, dichiarante, è residente con sua figlia Sara; Sara è sposata con Michele, che risiede in un’altra abitazione con sua madre. Sara e Michele, in quanto coniugi, devono essere considerati nello stesso nucleo familiare. Giuseppe dovrà verificare se Sara e Michele hanno scelto come residenza familiare quella di Sara (e di Giuseppe) o quella di Michele (e di sua madre): nel primo caso, il nucleo familiare di Giuseppe sarà composto da Giuseppe stesso, Sara e Michele; nel secondo caso, sarà composto dal solo Giuseppe (poiché in questo caso Sara e

Michele, per tutto il periodo di validità della dichiarazione, saranno nel nucleo familiare della mamma di Michele).

PARTE 2 – DSU MINI

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

7

Nel caso in cui i genitori appartengano a nuclei familiari distinti, il figlio maggiorenne, se a carico IRPEF di entrambi, fa parte del nucleo di uno dei due genitori, da lui scelto. In tal caso, occorre che il genitore dichiarante acquisisca la volontà del figlio maggiorenne su quale stato di famiglia voglia prendere a riferimento: se quello del padre o quello della madre. Una volta effettuata questa scelta, essa varrà per tutto il periodo di validità della dichiarazione. I figli maggiorenni sono considerati a carico IRPEF dei genitori se hanno redditi non superiori alla soglia di euro 2.840,51 riportata nel Testo Unico delle imposte sui redditi (D.P.R. 22.12.1986, n.917 art.12, comma 2). Il reddito da prendere in considerazione per determinare se il figlio maggiorenne sia a carico o meno dei genitori è quello relativo all’anno di riferimento dei redditi riportati nella DSU (nel secondo anno solare precedente la presentazione della DSU; quindi per le DSU presentate nel 2015 l’anno di riferimento è il 2013). Per le regole particolari nel caso di richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario di un figlio maggiorenne si rinvia alle Istruzioni, parte 3, paragrafo 2. 1.1.6. Convivenza anagrafica La “convivenza anagrafica” è diversa dalla famiglia anagrafica, ed è disciplinata dall’articolo 5 del DPR n. 223 del 1989. Sono in convivenza anagrafica i soggetti che risiedono stabilmente in istituti religiosi, in istituti assistenziali o di cura, in caserme o in istituti di detenzione. Questi soggetti sono considerati nucleo familiare a sé, a meno che non siano coniugati (in questo caso fanno parte del nucleo familiare del coniuge, secondo le regole precedentemente descritte). Nei casi di convivenza anagrafica, il figlio minorenne fa parte del nucleo del genitore con cui conviveva prima dell'ingresso in convivenza anagrafica, fatto salvo il caso di minore in affidamento e collocato presso comunità poiché in tal caso il minorenne è considerato nucleo familiare a se stante. Se nella stessa convivenza anagrafica vi è un genitore con figlio minore, entrambi fanno parte dello stesso nucleo familiare.

1.2. Quadro A, seconda sezione: nuclei familiari con figli minorenni In questa sezione vengono richieste al dichiarante alcune informazioni necessarie per sapere se si abbia diritto ad un calcolo più vantaggioso della situazione economica del nucleo familiare. La sezione va compilata solo nel caso in cui siano presenti minorenni tra i componenti del nucleo familiare indicato nella tabella precedente.

In particolare si deve barrare la prima casella solo se, nel nucleo familiare, in presenza di figli minorenni, per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati, entrambi i genitori abbiano svolto attività di lavoro o di impresa, e ancora nel caso in cui, nello stesso periodo di riferimento, l’unico genitore abbia svolto attività di lavoro o di impresa per almeno sei mesi (nel 2015 l’anno di riferimento è il 2013).

Si deve barrare la seconda casella della stessa tabella, invece, quando il nucleo è composto esclusivamente da un solo genitore con figlio/i minorenne/i. Nel caso di genitori non coniugati e non conviventi tra loro, tale casella deve essere barrata solo se il genitore non convivente nel nucleo del minorenne si trovi in una delle situazioni di seguito indicate:

a) risulti coniugato con persona diversa dall'altro genitore; b) risulti avere figli con persona diversa dall'altro genitore; c) quando con provvedimento dell'autorità giudiziaria sia stato stabilito il versamento di assegni periodici destinato

al mantenimento dei figli; d) quando sussiste esclusione dalla potestà sui figli o è stato adottato, ai sensi dell'articolo 333 del codice civile, il

provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare; e) quando risulti accertato in sede giurisdizionale o dalla pubblica autorità' competente in materia di servizi sociali

la estraneità in termini di rapporti affettivi ed economici.

Se l’altro genitore non è in una delle condizioni sopra specificate (lettere a)-e)), ai fini ISEE il nucleo non può essere considerato composto esclusivamente dal minore e da un solo genitore.

1.3. Quadro A, terza sezione: nuclei familiari con almeno tre figli È utile sapere che ai fini del valore dell’ISEE la presenza di almeno tre figli nel nucleo familiare costituisce un elemento per il calcolo più vantaggioso della situazione economica (ad esempio per la scala di equivalenza sono previsti dei valori

Esempio: Maria si trova in una casa famiglia con il suo bambino ed entrambi hanno qui la loro residenza; il nucleo

familiare di Maria è composto da lei e dal suo bambino.

Esempi: Andrea, maggiorenne, vive da solo ma è a carico IRPEF dei genitori. Andrea fa parte del nucleo dei genitori. Roberto, maggiorenne, è coniugato con Barbara ed è a carico IRPEF dei genitori. Roberto, anche se a carico IRPEF dei genitori, fa nucleo con Barbara. Raffaella, maggiorenne non coniugata, ha un figlio Valerio ed è a carico IRPEF dei genitori. Raffaella, anche se a

carico IRPEF dei genitori, fa nucleo con Valerio.

PARTE 2 – DSU MINI

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

8

crescenti per nuclei con minimo tre figli; altro esempio, nel caso in cui il nucleo risieda in abitazione in locazione in presenza di almeno tre figli conviventi c’è una maggiore detrazione del canone per ogni figlio convivente a partire dal terzo). La presenza di tre o più figli va indicata nella seconda sezione “nuclei familiari con almeno tre figli”. In questa sezione devono essere indicati i figli di uno stesso componente e quelli del suo coniuge (il componente non deve necessariamente essere il dichiarante). Per i nuclei “aggregati” non si possono sommare i figli dei vari componenti.

2. MODULO BASE, MB.1 - QUADRO B “CASA DI ABITAZIONE” Nel Quadro B devono essere riportate tutte le informazioni relative alla casa di abitazione del nucleo familiare dichiarato nel Quadro A. La casa di abitazione è quella in cui di solito risiedono tutti i componenti del nucleo. È comunque possibile che non tutti i componenti risiedano nella stessa abitazione. In tal caso i componenti devono scegliere come abitazione del nucleo una tra le abitazioni in cui risieda almeno un componente del nucleo e il dichiarante deve riportare tale scelta in DSU.

Nota bene: la casa di abitazione del nucleo deve essere ubicata all’interno del territorio della Repubblica italiana. In caso di coniuge iscritto all’AIRE non potrà pertanto essere scelta come casa di abitazione del nucleo quella in cui risiede tale coniuge.

2.1 Quadro B, prima sezione: identificazione della casa di abitazione Tale sezione va compilata indicando l’indirizzo della casa di abitazione ed inserendo nello specifico le seguenti voci:

via: indicazione della via / viale / piazza / vicolo / ecc. n.: numero civico CAP: codice di avviamento postale Comune: comune di riferimento PR : Provincia di riferimento

Occorre inoltre indicare la situazione che ricorre con riferimento all’immobile e cioè se si tratta di immobile:

di proprietà (o altro diritto reale di godimento come l’usufrutto, ecc.) in locazione altro (es. comodato gratuito): questa voce va barrata in tutti quei casi che non vengono ricompresi nelle prime due

tipologie.

2.2 Quadro B, seconda sezione: contratto di locazione Tale sezione va compilata se la casa di abitazione è in locazione. Deve essere inserito il codice fiscale dell’intestatario o degli intestatari del contratto di locazione della casa di abitazione. Qualora l’intestatario sia singolo si deve compilare solo la riga numero 1. Nel caso in cui invece vi siano più intestatari per lo stesso contratto di locazione è necessario inserire gli stessi dati per ognuno di essi. Occorre inoltre riportare gli estremi di registrazione del contratto. In particolare i dati che il dichiarante deve inserire sono i seguenti:

data: data di registrazione del contratto di locazione serie numero: numero pratica cod. ufficio: codice relativo all’ufficio presso cui è avvenuta la registrazione del contratto.

In caso di assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, per le quali non è previsto l’obbligo di registrazione del contratto, bisogna indicare il numero di protocollo del provvedimento di assegnazione.

Nell’ultimo rigo della sezione va riportato il canone annuale di locazione previsto dal contratto. Se il contratto prevede un adeguamento del canone alla variazione dell’indice dei prezzi ISTAT, va indicato il valore adeguato (se effettivamente versato). Il canone previsto dal contratto (inclusivo dell’adeguamento) è quello al momento della presentazione della DSU.

Esempio: se Francesco ha due figli e la moglie di Francesco ne ha altri due, si può indicare nucleo con quattro figli. Giuseppe e Antonella, coniugati, hanno un figlio e tutti e tre vivono con Alberto, fratello di Giuseppe, che ne ha due che vivono insieme a loro. All’interno di questo nucleo ISEE composto da sei persone, si ha da una parte un componente ed il proprio coniuge con un figlio e dall’altra un altro componente che ne ha due. I rispettivi figli di

Giuseppe e di Alberto non possono essere sommati. In questo caso pertanto la sezione non va compilata.

PARTE 2 – DSU MINI

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

9

2.3 Quadro B, terza sezione: coniugi con diversa residenza Tale sezione va compilata solo dal dichiarante coniugato quando il coniuge ha una diversa residenza. In questi casi, come sopra già precisato, bisogna scegliere la residenza familiare di riferimento. Se questa coincide con la residenza del dichiarante va barrata la casella “del dichiarante”; se invece coincide con quella del coniuge non dichiarante va barrata la casella “del coniuge”.

3. MODULO FC.1 - QUADRO FC1 “DATI DEL COMPONENTE”

3.1. MODULO FC.1 prima sezione: anagrafica In tale sezione bisogna inserire i dati di riferimento del singolo componente inserito nel Quadro A alla data di presentazione della DSU, avendo cura di indicare nei relativi campi: il cognome, il nome ed il codice fiscale e la cittadinanza. Nell’ultimo campo occorre indicare la relazione con il dichiarante attraverso l’apposizione di specifici codici, opportunamente riportati nella tabella a sinistra della parte compilativa, come di seguito elencati:

D = Dichiarante C = Coniuge F = Figlio minorenne MA= Minore in affidamento preadottivo FC = Figlio maggiorenne convivente FNC = Figlio maggiorenne non convivente a carico ai fini IRPEF P = Altra persona nel nucleo GNC = Genitore non convivente (tale codice deve essere utilizzato per l’indicazione del genitore non coniugato e

non convivente nel nucleo del minorenne/studente universitario che, ai soli fini delle prestazioni per minorenni/per il diritto allo studio universitario, si considera facente parte del nucleo del beneficiario, vedi Istruzioni parte 3, par. 3.1.3.).

A seguire, si devono inserire i dati relativi alla residenza del componente (a meno che non siano già stati indicati individuando la casa di abitazione nel Quadro B), compilando i seguenti campi:

via: indicazione della via / viale / piazza / vicolo / ecc. n.: numero civico CAP: codice di avviamento postale comune: comune di riferimento PR: provincia di riferimento

Inoltre, è facoltà del dichiarante compilare successivi campi:

Tel.: telefono principale dell’abitazione E-mail: indirizzo di posta elettronica

3.2. Quadro FC.1 seconda sezione: convivenza anagrafica In tale sezione vengono richieste al dichiarante alcune informazioni necessarie per sapere se si ha diritto ad un calcolo più vantaggioso della situazione economica del nucleo familiare attraverso una diversa valutazione della scala di equivalenza. Per i soggetti in convivenza anagrafica, infatti, la scala di equivalenza si incrementa di una unità e non di valori inferiori all’unità come per tutti gli altri soggetti. In particolare, bisogna barrare la casella solo qualora il componente del nucleo per cui si compila il Modulo FC sia in convivenza anagrafica (cioè nel caso in cui il componente indicato abiti in istituto religioso, di cura, di assistenza, militare, di pena e simili; per i dettagli relativi a tale voce si rimanda al par. 1.1.6). In tal caso, l’indirizzo indicato sarà quello che corrisponde all’istituto di convivenza anagrafica.

3.3. Quadro FC.1 terza sezione: attività lavorativa In tale sezione il dichiarante ha la possibilità di indicare l’attività lavorativa del componente inserito, barrando una delle caselle sottostanti, a scelta. Tale compilazione è facoltativa, seppur consigliata. Questa informazione, infatti, non occorre per il calcolo dell’ISEE. Tuttavia può essere utile indicarla al fine di accedere a prestazioni per le quali l’ente erogatore preveda quale requisito soggettivo la condizione lavorativa.

4. MODULO FC.1 - QUADRO FC2 “PATRIMONIO MOBILIARE”

Nota bene: Gli importi contenuti nel Modulo FC.1, devono essere arrotondati all’unità di euro, per eccesso se la frazione decimale è uguale o superiore a cinquanta centesimi di euro o per difetto se inferiore a detto limite. Esempio: 65,49 diventa 65; 65,50 diventa 66; 65,51 diventa 66.

PARTE 2 – DSU MINI

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

10

Il patrimonio mobiliare è composto dalle voci di seguito indicate, anche detenute all’estero, possedute alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della DSU, fatto salvo quanto diversamente disposto con riferimento a singole componenti:

a) depositi e conti correnti bancari e postali, per i quali va assunto il valore del saldo contabile attivo, al lordo degli interessi, al 31 dicembre dell'anno precedente a quello di presentazione della DSU, ovvero, se superiore, il valore della consistenza media annua riferita al medesimo anno. Qualora nell'anno precedente si sia proceduto all'acquisto di componenti del patrimonio immobiliare, ovvero a variazioni ad incremento di altre componenti del patrimonio mobiliare, per un ammontare superiore alla differenza tra il valore della consistenza media annua e del saldo al 31 dicembre, può essere assunto il valore del saldo contabile attivo al 31 dicembre dell'anno precedente, anche se inferiore alla consistenza media; ai soli fini di successivi controlli, nella DSU il valore della consistenza media annua va comunque indicato. Per quanto riguarda i rapporti da considerare vedi il punto 4.1 codici 01, 03, 09;

b) titoli di Stato ed equiparati, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi ed assimilati, per i quali va assunto il valore nominale delle consistenze alla data del 31 dicembre dell'anno precedente a quello di presentazione della DSU.

Per quanto riguarda i rapporti da considerare vedi punto 4.2 codici 02, 07;

c) azioni o quote di organismi di investimento collettivo di risparmio (O.I.C.R.) italiani o esteri, per le quali va assunto il valore risultante dall'ultimo prospetto redatto dalla società di gestione alla data di cui alla lettera b).

Per quanto riguarda i rapporti da considerare vedi il punto 4.2 codici 02, 05, 06;

d) partecipazioni azionarie in società italiane ed estere quotate in mercati regolamentati, per le quali va assunto il valore rilevato alla data di cui alla lettera b), ovvero, in mancanza, nel giorno antecedente più prossimo;

e) partecipazioni azionarie in società non quotate in mercati regolamentati e partecipazioni in società non azionarie, per le quali va assunto il valore della frazione del patrimonio netto, determinato sulla base delle risultanze dell'ultimo bilancio approvato anteriormente alla data di presentazione della DSU, ovvero, in caso di esonero dall'obbligo di redazione del bilancio, determinato dalla somma delle rimanenze finali e dal costo complessivo dei beni ammortizzabili, al netto dei relativi ammortamenti, nonché degli altri cespiti o beni patrimoniali;

f) masse patrimoniali, costituite da somme di denaro o beni non relativi all'impresa, affidate in gestione ad un soggetto abilitato ai sensi del decreto legislativo 23 luglio 1996, n. 415, per le quali va assunto il valore delle consistenze risultanti dall'ultimo rendiconto predisposto, secondo i criteri stabiliti dai regolamenti emanati dalla Commissione nazionale per le società e la borsa, dal gestore del patrimonio anteriormente alla data di cui alla lettera b).

Nel caso di rapporto fiduciario ex legge n. 1966/1939, vedi punto 4.2 codice 04;

g) altri strumenti e rapporti finanziari per i quali va assunto il valore corrente alla data di cui alla lettera b), nonché contratti di assicurazione a capitalizzazione o mista sulla vita e di capitalizzazione per i quali va assunto l'importo dei premi complessivamente versati a tale ultima data, al netto degli eventuali riscatti, ivi comprese le polizze a premio unico anticipato per tutta la durata del contratto per le quali va assunto l'importo del premio versato; sono esclusi i contratti di assicurazione mista sulla vita per i quali alla medesima data non è esercitabile il diritto di riscatto.

Nel caso di contratti di assicurazione a capitalizzazione o mista sulla vita e di capitalizzazione vedi punto 4.2, codice 23.

Nel caso di altri strumenti e rapporti finanziari indicare codice 99;

h) il valore del patrimonio netto per le imprese individuali in contabilità ordinaria, ovvero il valore delle rimanenze finali e del costo dei beni ammortizzabili per le imprese individuali in contabilità semplificata, determinato con le stesse modalità indicate alla lettera e).

La prima sezione deve essere obbligatoriamente compilata. Se non si è posseduto alcun rapporto finanziario deve essere barrata la prima casella. Se invece è stato posseduto un qualunque rapporto finanziario: deve essere compilata la sezione I se si possiedono depositi e/o conti correnti bancari e postali e la sezione II se si possiedono altri tipi di rapporti finanziari.

4.1. Quadro FC.2, prima sezione: depositi e conti correnti bancari e postali Nella prima colonna “tipo-rapporto” vanno utilizzati i seguenti codici:

Codice 01 conti correnti Sono comprese tutte le tipologie di conti correnti, compresi quelli in valuta, i conti di vincolati /liberi ed i conti di pagamento.

Codice 03 Conto deposito a risparmio libero/vincolato Sono compresi in questa codifica tutte le forme di deposito libero/vincolato, compresi i libretti nominativi ed al portatore, sia bancari che postali.

Codice 09 conto terzi individuale/globale

PARTE 2 – DSU MINI

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

11

Trattasi di conti transitori bancari, generalmente aperti per accogliere partite delle quali siano ancora in corso le lavorazioni per l’imputazione ai conti di definitiva pertinenza. Questo rapporto è anche aperto per effettuare operazioni a quella parte della clientela che non intrattiene conto corrente e che svolge solo operazioni di carattere saltuario ed occasionale. E’ utilizzato comunque anche per quella clientela che è titolare di rapporto di conto, specie per gli operatori commerciali che effettuano transazioni estere e movimenti di capitale. I conti terzi possono essere individuali, cioè intestati nominativamente al cliente, oppure globali quando in detto rapporto confluiscono importi per operazioni diverse relative a nominativi diversi (es. ricavi cedole, diritti di custodia, importi a disposizione, ecc.) oppure partite impersonali (es. recupero assegni smarriti o rubati, o erroneamente pagati).

Indicare, successivamente, l’identificativo del rapporto, il codice fiscale dell’operatore finanziario, il valore del saldo contabile attivo al lordo degli interessi al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della DSU, nonché il valore della giacenza media annua riferita al medesimo anno. Nel caso di rapporti cointestati indicare la quota di saldo e giacenza media secondo il numero dei cointestatari (ad esempio per due cointestatari indicare la quota del 50%, tre cointestatari quota del 33,3%, e così via). Per giacenza media annua si intende l’importo medio delle somme a credito del cliente in un dato periodo ragguagliato ad un anno. Il calcolo della giacenza media annua, ovvero dell’importo medio delle somme a credito del cliente in un dato periodo, ragguagliato ad un anno, si determina dividendo la somma delle giacenze giornaliere per 365, indipendentemente dal numero di giorni in cui il deposito/conto è rimasto aperto. In questo contesto con giacenze giornaliere si intendono indicare i saldi giornalieri per valuta.

Nota bene: nel calcolo della giacenza media annua è utile far riferimento agli estratti conto. Nell’estratto conto

sono infatti riportati, ai fini del calcolo degli interessi, i cosiddetti “numeri creditori” (il prospetto che li riporta può assumere diverse denominazioni, le più comuni essendo “Riassunto scalare”, “Calcolo delle competenze”, “Calcolo degli interessi”, “Scalare per valuta”). Per ottenere la giacenza media basta sommare i “numeri creditori totali” riportati negli estratti conto in maniera da coprire tutto l’anno (ad esempio, se si ricevono estratti conto trimestrali, il primo estratto riporta i numeri creditori totali dal 1° gennaio al 31 marzo, il secondo dal 1° aprile al 30 giugno e così via; vanno pertanto sommati i numeri creditori totali indicati nei quattro estratti conto) e poi dividere per 365.

Nelle ultime due colonne della tabella indicare la data di inizio e la data di fine del rapporto solo se il rapporto è stato rispettivamente aperto o cessato in corso d’anno. Nell’ultimo rigo della tabella, se è stato posseduto più di un rapporto, indicare la somma dei saldi e delle giacenze medie nello spazio indicato rispettivamente come totale (A) totale (B). Se la differenza (A-B) è positiva, l’ISEE è calcolato sul saldo; se è negativa l’ISEE è calcolato sulla giacenza media. Se la giacenza media è superiore al saldo e però sono stati fatti nell’anno precedente acquisti netti di beni immobiliari (ad es. acquisto di una casa) o di altre componenti il patrimonio mobiliare (ad es. acquisto di titoli di stato) per un ammontare superiore in valore assoluto alla differenza su indicata (B-A), allora l’ISEE è calcolato sul saldo. In tal caso occorre barrare la relativa casella ed indicare rispettivamente l’incremento del patrimonio immobiliare (C) e/o l’incremento del patrimonio mobiliare (D) verificatisi nell’anno precedente.

Nota bene: il totale di tali valori incrementali del patrimonio (C+D) deve essere maggiore in valore assoluto della differenza tra saldo e giacenza media precedentemente indicato (B-A) perché l’ISEE sia calcolato sul saldo anche quando inferiore alla giacenza media.

Esempio: calcolo della giacenza media. È necessario: Calcolare le giacenze giornaliere per ogni giorno dell’anno Moltiplicare le singole giacenze giornaliere per i giorni in cui sono rimaste costanti Sommare gli importi ottenuti Dividere il risultato per 365gg

Numericamente il calcolo risulta essere: 100gg X una giacenza giornaliera di 1000 euro = 100.000 15gg X una giacenza giornaliera di 700 euro = 10.500 250gg X una giacenza giornaliera di 2000 euro = 500.000 Sommatoria di 100.000 + 10.500 + 500.000 = 610.500 Divisione di 610.500 / 365 = 1673 euro giacenza media

PARTE 2 – DSU MINI

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

12

4.2. Quadro FC.2, seconda sezione: altre forme di patrimonio mobiliare Indicare nella colonna “tipo rapporto” i seguenti codici:

Codice 02 Rapporto di conto deposito titoli e/o obbligazioni Tale forma di deposito contiene i titoli acquistati o ricevuti dalla clientela ai fini della gestione e dell’amministrazione degli stessi. Sono tali i titoli di massa o in serie, nominativi o al portatore o all’ordine, titoli di Stato, obbligazioni, azioni. Sono altresì compresi in questa categoria i depositi a custodia per i fondi di qualsiasi tipologia: speculativi, di reddito, di accumulo, di investimento mobiliare. Il valore da riportare è quello dell’estratto conto periodico inviato alla clientela e che riporta il controvalore dei titoli depositati.

Codice 05 e codice 06 Gestione collettiva del risparmio e gestione patrimoniale Tali rapporti sono prevalentemente caratteristici delle società di gestione del risparmio (SGR ) e degli organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR). La gestione collettiva del risparmio rappresenta quella tipologia di servizi di gestione patrimoniale caratterizzati dalla confluenza del risparmio raccolto in un fondo di investimento, amministrato da una SGR, la quale prende decisioni di investimento e disinvestimento in modo unitario, così che anche i rendimenti scaturenti dalla gestione siano ripartiti in maniera uniforme tra tutti i partecipanti, proporzionalmente alle quote di partecipazione al fondo. La gestione patrimoniale comprende l’insieme dei servizi del risparmio finanziario effettuato dagli operatori finanziari per conto terzi. In ambedue i casi il dato da riportare è quello contabilmente registrato o rilevato dalle comunicazioni periodiche inviate dall’operatore finanziario alla clientela.

Codice 07 Certificati di deposito e buoni fruttiferi Titoli trasferibili a tasso fisso o variabile, rappresentativi di depositi a scadenza vincolata. Tali certificati possono essere nominativi e al portatore: indicare il valore nominale dei titoli. In questa codifica vanno riportati anche i buoni di risparmio postali.

Altre forme di patrimonio mobiliare meno ricorrenti

Codice 04 rapporto fiduciario ex legge n. 1966 del 1939 Convenzionalmente tale rapporto, considerato tipico, serve ad indicare i rapporti fra fiduciante e fiduciaria. Tali rapporti sono quelli che il cliente, sottoscrive con una società fiduciaria alla quale intesta ed affida la gestione di un bene mobiliare o immobiliare alle condizioni e nei termini stabiliti contrattualmente nel rapporto fiduciario. Indicare i controvalori contabili a fine anno di ogni rapporto fiduciario così come comunicati nei resoconti periodici inviati alla clientela.

Codice 23 prodotti finanziari emessi da imprese di assicurazione Si intendono in questo caso i prodotti che riguardano le polizze di tipo finanziario-assicurativo di tipo unit-linked, index- linked e i contratti ed operazioni di capitalizzazione. Indicare il numero totale delle polizze e l’ammontare dei premi versati nonché dei relativi riscatti effettuati.

Indicare, di seguito nella tabella, l’identificativo del rapporto, il codice fiscale dell’operatore finanziario, il valore al 31 dicembre (salvo quando non rilevabile come sopra specificato). Indicare la data di inizio e fine del rapporto solo se il rapporto è stato rispettivamente aperto o cessato in corso d’anno.

5. MODULO FC.1 - QUADRO FC3 “PATRIMONIO IMMOBILIARE” Il Quadro FC3 contiene i dati relativi al patrimonio immobiliare posseduto in Italia e all’estero dal soggetto a cui è intestato il Foglio componente. Va indicato il valore dei singoli cespiti posseduti dal soggetto alla data del 31 dicembre dell'anno precedente alla presentazione della dichiarazione sostitutiva, e ciò indipendentemente dal periodo di possesso del bene. Ne consegue, pertanto, che: non dovranno essere considerati i beni posseduti solo successivamente; dovranno comunque essere considerati i beni posseduti al 31 dicembre, anche se non più posseduti alla data della

dichiarazione.

Nel patrimonio immobiliare sono compresi i diritti reali di godimento posseduti su beni immobili (usufrutto, uso, abitazione, servitù, superficie, enfiteusi); è invece esclusa la cd. “nuda proprietà”. Se al 31 dicembre non dovesse sussistere un patrimonio immobiliare posseduto dal soggetto, il quadro FC3 non deve essere compilato. Il quadro FC3 è costituito da una tabella, le cui righe identificano i singoli cespiti che costituiscono il patrimonio immobiliare posseduto dal soggetto a cui è intestato il Foglio componente. Nella prima colonna, andrà indicato il tipo di patrimonio di cui si tratta (se fabbricato, si dovrà scrivere F, se terreno edificabile TE, se terreno agricolo TA). Nella seconda colonna andrà indicato il Comune o lo Stato estero in cui è situato il bene immobile. Nella terza colonna si dovrà scrivere, in percentuale, la quota posseduta dal soggetto titolare (se l'immobile è tutto in suo possesso, si dovrà scrivere 100%; se lo è solo la metà, si dovrà scrivere 50%, e via di seguito).

PARTE 2 – DSU MINI

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

13

Nella quarta colonna si dovrà indicare il valore dell'immobile:

a) come definito ai fini dell’IMU (Imposta municipale unica) se situato in Italia;

b) come definito ai fini IVIE (imposta sul valore degli immobili situati all’estero) se situato all’estero.

Tale valore va dichiarato anche quando l’immobile è esente ai fini della stessa IMU.

Nota bene: se il titolare possiede solo una quota dell’immobile (sarà stato indicato nella terza colonna della tabella), il dichiarante dovrà indicare solo la parte di spettanza del valore ai fini IMU/ IVIE (indicherà tutto il valore ai fini IMU/ IVIE se l'immobile è tutto in possesso del titolare; indicherà la metà del valore IMU/ IVIE se

l'immobile è per il 50% in suo possesso, ecc.).

Nella quinta colonna occorrerà indicare per ciascun immobile il capitale residuo del mutuo al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della DSU, contratto per l’acquisto o la costruzione del bene, che resta da pagare per il bene medesimo; questo valore, infatti, sarà detratto in sede di calcolo dal valore ai fini IMU / IVIE (indicare, anche in questo caso, tutto il valore del capitale residuo del mutuo se il bene è tutto in possesso del titolare; metà valore del capitale residuo del mutuo se il bene è solo per il 50% in suo possesso, ecc.). Nel caso in cui il mutuo si riferisca sia alla casa di abitazione sia alla relativa pertinenza, ma non sia stabilito l’ammontare dei due importi, bisogna ripartire l’importo del mutuo in proporzione alle rendite catastali rispettivamente della casa di abitazione e della relativa pertinenza. Nell’ultima colonna va contrassegnato con una X il solo bene immobile che è stato indicato nel Quadro B come casa di abitazione del nucleo, sempre che sia stata indicata una abitazione di proprietà e non in locazione o altro. Se la casa di abitazione è di proprietà di più soggetti appartenenti al nucleo familiare, lo stesso immobile andrà contrassegnato su ciascun Foglio componente relativo ai proprietari.

Novità: Per la casa di proprietà la relativa franchigia si cumula alla detrazione per il mutuo residuo nel limite del valore dell’immobile.

6. MODULO FC.1 - QUADRO FC4 “REDDITI E TRATTAMENTI DA DICHIARARE AI FINI ISEE” Per ciascun componente del nucleo, le principali informazioni reddituali sono fornite al “sistema informativo dell’ISEE” direttamente dall’Agenzia delle entrate e pertanto non devono essere autodichiarate. Tuttavia, in alcune situazioni particolari, le predette informazioni dovranno essere fornite compilando l’apposito Quadro FC8.

Dovranno invece essere sempre autodichiarati nel Quadro FC4 gli importi relativi ad alcune tipologie reddituali meno frequenti qualora percepite nell’anno di riferimento.

I dati autodichiarati verranno sottoposti a successiva verifica.

6.1. Redditi assoggettati ad imposta sostitutiva o a ritenuta a titolo d’imposta (non inclusi nel Quadro FC8)

In questo campo occorre indicare i redditi percepiti nell’anno di riferimento che sono stati assoggettati ad imposta sostitutiva o a ritenuta a titolo d’imposta, come ad esempio:

Esempio: se i coniugi Stefania e Luigi sono proprietari, ognuno con una quota del 50 %, della casa di abitazione del nucleo da essi costituito, l’immobile andrà contrassegnato con una X sia nel Quadro FC3 relativo a Stefania sia su

quello relativo a Luigi.

Nota bene: Nel presente campo non devono essere inseriti i redditi per i quali si è fruito di uno dei seguenti regimi agevolati, qualora indicati nella dichiarazione dei redditi: regime di vantaggio previsto per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità; regime per le nuove iniziative di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni; regime per le nuove iniziative imprenditoriali in contabilità semplificata; regime della “cedolare secca” per i redditi derivanti da canoni di locazione di immobili. Se per i predetti redditi non è stata presentata la dichiarazione dei redditi, essi dovranno essere indicati nel quadro FC8 (Redditi, trattamenti e spese).

Nota bene: I dati reddituali da indicare nel presente Quadro sono riferiti al secondo anno solare precedente

la presentazione della Dichiarazione sostitutiva unica, quindi se la richiesta viene effettuata nel 2015, i dati

reddituali da indicare sono quelli relativi al 2013 (dichiarazione dei redditi anno 2014 relativa all’anno

d’imposta 2013).

PARTE 2 – DSU MINI

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

14

1) I compensi percepiti da soggetti impegnati in lavori socialmente utili (LSU) in regime agevolato assoggettati a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta:

Si tratta dei contribuenti che hanno percepito nell’anno di riferimento esclusivamente redditi da LSU ovvero, oltre a percepire redditi da LSU, possiedono altri redditi ai fini IRPEF per un importo non superiore a euro 9.296,22 (al netto della deduzione per l'abitazione principale e relative pertinenze).

L’importo assoggettato a ritenuta a titolo d’imposta (quota imponibile) è riportato nelle annotazioni del CUD 2014 con il codice AX (la quota esente, anche essa indicata nelle annotazioni del CUD 2014 con il codice AX, deve essere riportata nel relativo campo del presente quadro);

2) Le prestazioni di previdenza complementare erogate sotto forma di rendita comprese nel maturato dal 1° gennaio 2007:

Se la prestazione viene erogata sotto forma di rendita, il contribuente deve indicare l'ammontare del relativo reddito così come indicato nelle annotazioni del CUD 2014 con il codice AX.

Non devono essere indicate le prestazioni erogate dai fondi pensione sotto forma di capitale;

3) I redditi derivanti dalle prestazioni rese dagli incaricati alle vendite a domicilio:

Il contribuente che ha percepito provvigioni derivanti da attività di vendita a domicilio, titolare di partita iva, deve indicare l’importo del campo 26 della Certificazione di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi rilasciata per l’anno d’imposta 2013, se al punto 19 è presente il codice V;

4) Compensi per incrementi della produttività del lavoro:

Sono quei compensi, percepiti dai lavoratori dipendenti del settore privato con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato, che il datore di lavoro ha assoggettato ad imposta sostitutiva entro i limiti di reddito previsti dalla normativa di riferimento.

Se è stata presentata la dichiarazione dei redditi (Unico PF 2014 o 730/2014) occorre indicare le somme assoggettate ad imposta sostitutiva, nei limiti reddituali previsti dalla normativa vigente, indicate rispettivamente nel rigo RC4 e nel rigo C4.

In assenza di dichiarazione o nei casi in cui gli incrementi della produttività non devono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi, occorre indicare le somme assoggettate ad imposta sostitutiva riportate nel CUD nel rispetto dei limiti previsti dalla vigente normativa.

È opportuno precisare che il dato reddituale si riferisce a tutte le componenti accessorie della retribuzione corrisposte per l’incremento della produttività del lavoro che fruiscono del regime agevolato (art. 2 del D.L. 23/2008) e quindi non soltanto agli incrementi della produttività.

6.2. Redditi esenti da imposta (esclusi i trattamenti erogati dall’INPS) In questo campo indicare i redditi percepiti che, in base alle norme vigenti, non rientrano nel reddito complessivo IRPEF né sono assoggettati ad altre tipologie di imposizione in Italia, come ad esempio:

1) le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze diplomatiche e consolari, Missioni, Santa Sede, Enti gestiti direttamente da essa ed Enti Centrali della Chiesa;

2) Somme corrisposte per borse e assegni di studio o per attività di ricerca esenti sulla base di specifiche disposizioni normative (ad esempio le borse di studio corrisposte dalle regioni a statuto ordinario, in base al decreto legislativo n. 68 del 29 marzo 2012, agli studenti universitari e quelle corrisposte dalle regioni a statuto speciale e dalle province autonome di Trento e Bolzano allo stesso titolo);

3) Somme che non hanno concorso a formare il reddito imponibile (90% dell’ammontare erogato), per i docenti e ricercatori che rientrano in Italia dall’estero (indicate nelle annotazioni del CUD 2014 con il codice BC oppure nel punto 25 della certificazione sostitutiva di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi anno 2014, se al punto 24 è presente il codice 1);

4) Somme che non hanno concorso a formare il reddito imponibile (rispettivamente l’80% dell’ammontare erogato per le lavoratrici ed il 70% per i lavoratori) per i lavoratori dipendenti ed autonomi che rientrano in Italia dall’estero (indicate nelle annotazioni del CUD 2014 con il codice BM oppure nel punto 25 della certificazione sostitutiva di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi anno 2014, se al punto 24 è presente il codice 2);

5) Quota esente relativa ai compensi percepiti da soggetti impegnati in lavori socialmente utili in regime agevolato (indicata nelle annotazioni del CUD 2014 con il codice AX);

6) Quota esente relativa a compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche (indicata nel punto 25 della certificazione sostitutiva di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi anno 2014, se nel punto 19 è presente il codice N);

7) Quota esente relativa ai redditi di lavoro dipendente corrisposti al soggetto residente in Italia che ha prestato, in via continuativa, la propria attività nelle zone di frontiera e in altri paesi limitrofi - lavoratori frontalieri- (la quota esente è indicata nelle annotazione del CUD 2014 con il codice AE)

PARTE 2 – DSU MINI

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

15

6.3. Proventi agrari da dichiarazione IRAP In questo campo l’imprenditore agricolo deve indicare i proventi derivanti da attività agricole, svolte anche in forma associata, per le quali sussiste l’obbligo alla presentazione della dichiarazione IVA.

A tal fine va assunto il valore della produzione netta determinata ai fini dell’IRAP, a cui devono essere sottratti i costi del personale a qualunque titolo utilizzato per lo svolgimento dell’attività agricola.

Il valore della produzione netta, determinata ai fini IRAP, può essere individuato come di seguito:

1) Se il contribuente svolge attività agricola in forma individuale ed è obbligato alla presentazione della dichiarazione IVA, deve riportare l’importo indicato nel quadro IQ, rigo IQ65 col. 1 del modello IRAP 2014;

2) Se il contribuente svolge attività agricola in forma associata mediante una partecipazione in una società semplice, deve riportare l’importo indicato nel quadro IP, rigo IP72 col. 1 della dichiarazione IRAP 2014 presentata dalla società cui partecipa, proporzionalmente alla percentuale di partecipazione (la percentuale è indicata nella colonna 3 dei righi del quadro RH interessati);

3) In presenza di entrambe le situazioni descritte, indicare la somma degli importi al netto dei rispettivi costi del personale a qualunque titolo utilizzato per lo svolgimento delle attività agricole.

6.4. Redditi fondiari di beni non locati soggetti alla disciplina dell’IMU In questo campo deve essere indicata la rendita catastale dei fabbricati rivalutata del 5% ed il reddito dominicale dei terreni rivalutato dell’80% ed il reddito agrario dei terreni rivalutato del 70%, qualora i redditi fondiari non sono stati indicati nel reddito complessivo ai fini IRPEF.

Qualora il reddito del terreno o dell’immobile concorra solo in parte al reddito complessivo ai fini IRPEF, nel presente campo dovrà essere indicata la restante parte, applicando alla corrispondente rendita catastale i criteri di rivalutazione sopra indicati.

Ad esempio, nell’anno d’imposta 2013, in caso di immobile ad uso abitativo non locato assoggettato a IMU (con le relative pertinenze), situato nello stesso Comune ove si trova l’abitazione principale, il relativo reddito concorre al complessivo IRPEF nella misura del 50%.

Conseguentemente, nel presente campo dovrà essere indicata la restante parte della rendita catastale (pari al 50%) rivalutata del 5%.

6.5. Trattamenti assistenziali, previdenziali ed indennitari non soggetti ad IRPEF e non erogati dall’INPS

Occorre indicare i trattamenti assistenziali, previdenziali ed indennitari non soggetti ad IRPEF e non erogati dall’INPS. Non costituiscono trattamenti e non devono perciò essere indicati le eventuali esenzioni e/o agevolazioni per il pagamento di tributi, le riduzioni nella compartecipazione al costo dei servizi, nonché le erogazioni di buoni servizio e/o voucher che svolgono la funzione di sostituzione di servizi. Analogamente non devono essere indicati i contributi che sono erogati a titolo di rimborso spese, poiché, assimilabili, laddove rendicontati, alla fornitura diretta di bene e/o servizi. A titolo esemplificativo, non vanno indicati i contributi erogati a titolo di rimborso per spese che la persona con disabilità e/o non autosufficienza ha la necessità di sostenere per svolgere le sue attività quotidiane (ad esempio i contributi per l’assistenza indiretta, vita indipendente, gli assegni di cura, i contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche o per l’acquisto di prodotti tecnologicamente avanzati o per il trasporto personale) sempre che il contributo sia erogato a fronte di rendicontazione delle spese sostenute. Non costituisce trattamento assistenziale, previdenziale ed indennitario e non va indicato il rimborso spese per le famiglie affidatarie di persone minorenni.

6.6. Redditi da lavoro dipendente prestato all’estero tassati esclusivamente all’estero In questo campo deve essere indicata tale tipologia di reddito qualora prestato all’estero e tassato esclusivamente nello Stato estero in base alle vigenti convenzioni contro le doppie imposizioni.

Nota bene: Se nell’anno di riferimento dei redditi da indicare nella DSU, il reddito agrario dei terreni concorre

alla determinazione del “reddito complessivo dichiarato ai fini Irpef”, secondo le specifiche regole di

definizione, (come ad es. nel caso di DSU presentata nel 2015, anno di riferimento dei redditi 2013), tale

reddito agrario non deve essere indicato nel presente campo.

A parità di condizioni sopra descritte, in caso di esonero o di sospensione degli adempimenti dichiarativi a

causa di eventi eccezionali, il cittadino è tenuto ad autocertificare il reddito complessivo Irpef (comprensivo di

tutte le sue componenti) nello specifico campo del Quadro FC8 ad esso dedicato, senza dover indicare il

reddito agrario nel presente campo.

PARTE 2 – DSU MINI

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

16

6.7. Reddito lordo dichiarato ai fini fiscali dai residenti all’estero (iscritti all’AIRE) nel paese di residenza

In questo campo deve essere indicata tale tipologia di reddito per i componenti del nucleo familiare iscritti nelle anagrafi dei cittadini italiani residenti all’estero (AIRE). Tale importo deve essere convertito in euro, al cambio vigente al 31 dicembre dell’anno di riferimento del reddito.

6.8. Redditi fondiari di beni situati all’estero non locati soggetti alla disciplina dell’IVIE In questo campo devono essere indicati i redditi relativi agli immobili all’estero non locati, soggetti alla disciplina dell’imposta sul valore degli immobili situati all’estero, determinati secondo le specifiche regole indicate all’art. 70 del Tuir.

7. MODULO FC.1 - QUADRO FC5 “ASSEGNI PERIODICI PER CONIUGE E FIGLI” Nel quadro FC5 vanno inseriti gli importi relativi agli assegni periodici destinati al coniuge e ai figli, percepiti o corrisposti nel secondo anno solare precedente la presentazione della DSU (ad esempio, nel 2015 indicare gli assegni percepiti o corrisposti nel 2013).

7.2. Quadro FC5, prima sezione: assegni percepiti In tale sezione vanno inseriti solo gli assegni percepiti per il mantenimento dei figli in quanto gli assegni percepiti per il coniuge sono già inclusi nel reddito complessivo (direttamente rilevato dall’Agenzia delle entrate).

7.3. Quadro FC5, seconda sezione: assegni corrisposti In tale sezione vanno inseriti:

l’importo, come indicato nel provvedimento del giudice, degli assegni periodici effettivamente corrisposti al coniuge in seguito alla separazione legale ed effettiva (compresi quelli destinati al mantenimento dei figli) o in seguito allo scioglimento o annullamento del matrimonio. Tale importo va inserito anche nel caso in cui il coniuge a cui sono corrisposti gli assegni sia residente all’estero

l’importo degli assegni periodici effettivamente corrisposti per il mantenimento dei figli conviventi con l’altro genitore nel caso in cui i genitori non siano coniugati o effettivamente e legalmente separati anche in assenza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria che abbia stabilito l’importo degli assegni.

8. MODULO FC.1 - QUADRO FC6 “AUTOVEICOLI E ALTRI BENI DUREVOLI” Nel Quadro FC6 bisogna indicare gli autoveicoli, i motoveicoli di cilindrata di 500 cc e superiore, nonché navi e imbarcazioni da diporto intestati, alla data di presentazione della DSU, al componente del nucleo a cui si riferisce il Modulo FC.1. In particolare, la riga (o le righe in caso di molteplici mezzi intestati al componente) va compilata inserendo:

nel primo campo: il tipo di veicolo intestato, attraverso l’apposizione del codice corretto definito nella parte sinistra del Quadro e che riporta le seguenti tipologie: - A = autoveicolo - M = motoveicolo - N = nave - I = imbarcazione da diporto

nel secondo campo: per ogni veicolo inserito, la targa dello stesso o gli estremi di registrazione presso il registro competente (es. P.R.A. per gli autoveicoli ed i motoveicoli, R.I.D. per le navi o le imbarcazioni da diporto).

9. MODULO FC.1 - SOTTOSCRIZIONE DEL FOGLIO COMPONENTE In questa sezione il dichiarante, dopo aver inserito il proprio nome e cognome, sottoscrive il Modulo FC.1, barrando le caselle relative ai Quadri FC che ha compilato per il componente del nucleo a cui il Foglio è riferito ed indicando il luogo e la data della sottoscrizione.

Il dichiarante si assume la responsabilità, anche penale, di quanto dichiarato.

PARTE 2 – DSU MINI

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

17

10. SOTTOSCRIZIONE DELLA DSU Il dichiarante deve sottoscrivere, oltre al Foglio Componente, anche l’apposita sezione dedicata alla sottoscrizione dell’intera DSU.

Nota bene: lo spazio di sottoscrizione, contenuto nel Modulo FC.1, è da utilizzare anche se sono stati

compilati i Moduli FC.2 per le persone con disabilità e/o non autosufficienza ed FC.3 per le persone

esonerate dall’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi o per le quali vi è sospensione degli

adempimenti tributari a causa di eventi eccezionali.

Pertanto, se sono stati compilati anche i Quadri FC7 (in caso di persona con disabilità e/o non

autosufficienza) e/o FC8 sez. II (in caso di esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o

sospensione degli adempimenti tributari per eventi eccezionali) occorre barrare le caselle corrispondenti e

contenute nello spazio di sottoscrizione del Modulo FC.1.

PARTE 3 – L’ISEE IN SITUAZIONI SPECIFICHE

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

18

PARTE 3 – L’ISEE IN SITUAZIONI SPECIFICHE

In alcune situazioni specifiche non si può compilare la DSU MINI perché è necessario fornire delle informazioni aggiuntive. Si riportano di seguito le situazioni specifiche e le istruzioni alla compilazione dei Moduli per fornire tali informazioni. Si tratta in particolare delle seguenti situazioni: 1. Presenza nel nucleo di persone con disabilità e/o non autosufficienti (con regole particolari nel caso di richiesta di

prestazioni socio-sanitarie e residenziali); 2. Prestazioni per il diritto allo studio universitario; 3. Prestazioni rivolte a figli minorenni (e universitari) in caso di genitori non coniugati e non conviventi tra loro; 4. Esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o sospensione degli adempimenti tributari a causa di

eventi eccezionali

1. PRESENZA NEL NUCLEO DI PERSONE CON DISABILITÀ E/O NON AUTOSUFFICIENTI In presenza di persone con disabilità e/o non autosufficienti, in sede di calcolo dell’ISEE, vengono applicate detrazioni e franchigie al fine di venire incontro a situazioni di maggiore bisogno. In tali situazioni, anche se la persona è minorenne, deve sempre essere compilato, in aggiunta al Modulo FC.1, il Modulo FC.2 contenente il solo Quadro FC7.

1.1 MODULO FC.2 QUADRO FC7 “DISABILITÀ E NON AUTOSUFFICIENZA” Il Modulo FC.2 deve essere compilato per ognuno dei componenti, anche minorenni, disabili o non autosufficienti che fanno parte del nucleo familiare dichiarato nel Quadro A del Modulo MB.1 (o del Modulo MB1.rid., se si sceglie il nucleo ristretto, vedi paragrafo seguente). Il Modulo FC.2 va compilato anche dal genitore non convivente (Quadro D) qualora debba compilare il Foglio componente e si trovi in una condizione di disabilità o non autosufficienza. 1.1.1. Quadro FC7, prima sezione: disabilità e non autosufficienza In tale sezione occorre specificare il tipo di disabilità poiché sono previsti abbattimenti crescenti del reddito del nucleo a seconda che si sia in presenza di una persona con disabilità media, grave o non autosufficiente. Occorre barrare la relativa casella: disabilità media disabilità grave non autosufficienza. Per l’individuazione della casella da barrare occorre utilizzare la classificazione contenuta nella tabella sottostante “Classificazione delle disabilità”. Allo scopo di permettere gli opportuni controlli, devono essere inseriti alcuni dati identificativi della certificazione attestante il tipo di disabilità selezionata: Ente: l’ente che ha rilasciato la certificazione attestante la disabilità / non autosufficienza Doc. n.: il numero del documento / certificazione attestante la disabilità / non autosufficienza Data: data di rilascio della certificazione attestante la disabilità / non autosufficienza. 1.1.2. Quadro FC7, seconda sezione: prestazioni socio-sanitarie in ambiente residenziale In tale sezione va indicato – barrando la relativa casella – se la persona per la quale si compila il Modulo FC.2 è beneficiaria di prestazioni socio-sanitarie in ambiente residenziale a ciclo continuativo. La casella va cioè barrata se la persona è ricoverata presso residenze socio-sanitarie assistenziali – RSA, RSSA, residenze protette, ecc. – al momento della presentazione della DSU.

Nota bene: si deve barrare la casella solo nel caso in cui la persona per la quale si sta compilando il Modulo FC.2, sia già beneficiaria della prestazione. Nel caso in cui si voglia richiedere l’accesso a prestazioni in ambiente residenziale a ciclo continuativo, ma non si sia già ricoverati, la casella non deve essere barrata, mentre deve essere comunque compilato il Modulo MB.3.

Nel caso in cui venga barrata la casella deve essere indicato l’importo relativo alla retta versata per l’ospitalità alberghiera, riferito all’anno solare precedente la presentazione della DSU (ad esempio, nel 2015 deve essere indicata la retta versata nel 2014). 1.1.3. Quadro FC7, terza sezione: spese per acquisto di servizi alla persona presso enti fornitori In tale sezione va indicato l’ammontare delle spese sostenute per l’assistenza personale esclusivamente acquisita mediante contratto con enti fornitori e riferite all’anno solare precedente la presentazione della DSU (ad esempio, nel 2015 devono essere indicate le spese sostenute nel 2014).

Nota bene: Non va indicata in questa sezione la spesa per collaboratori domestici, badanti, ecc. contrattualizzati in modo diretto poiché è rilevata direttamente dagli archivi dell’INPS.

È fondamentale che tutta la documentazione attestante la spesa sostenuta e la tipologia di servizio fornita venga conservata per cinque anni, così da poter essere esibita su richiesta.

PARTE 3 – L’ISEE IN SITUAZIONI SPECIFICHE

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

19

1.2 PRESTAZIONI SOCIO-SANITARIE Le prestazioni socio-sanitarie, ai sensi della definizione adottata a fini ISEE, sono identificate come le “prestazioni sociali agevolate assicurate nell’ambito di percorsi assistenziali integrati di natura sociosanitaria rivolte a persone con disabilità e limitazioni dell’autonomia, ovvero interventi in favore di tali soggetti: 1. di sostegno e di aiuto domestico familiare finalizzati a favorire l'autonomia e la permanenza nel proprio domicilio; 2. di ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali, incluse le prestazioni strumentali ed

accessorie alla loro fruizione, rivolte a persone non assistibili a domicilio; 3. atti a favorire l'inserimento sociale, inclusi gli interventi di natura economica o di buoni spendibili per l’acquisto di

servizi.” Nei casi di richiesta di prestazioni socio-sanitarie per persone maggiorenni con disabilità o non autosufficienza, si ha facoltà di dichiarare un nucleo familiare ristretto rispetto a quello ordinario, composto esclusivamente dal beneficiario delle prestazioni, dal coniuge, dai figli minorenni e dai figli maggiorenni a carico ai fini IRPEF (a meno che non siano coniugati o abbiano figli). Ferma restando la possibilità di scegliere il nucleo familiare ordinario individuato in base a quanto riportato nelle Istruzioni, parte 2, paragrafi da 1.1.1 a 1.1.6, in caso di scelta del nucleo ristretto si deve compilare il Modulo MB.1rid. e non il Modulo MB.1. Lo stesso Modulo MB.1rid. può essere utilizzato nel caso di scelta del nucleo ristretto per le prestazioni connesse a corsi di dottorato di ricerca.

1.2.1 MODELLO BASE RIDOTTO (MB.1RID.) QUADRO A “NUCLEO FAMILIARE RISTRETTO”

1.2.1.1 Quadro A, prima sezione: nucleo familiare ristretto In questa sezione deve essere descritta la composizione del nucleo familiare ristretto alla data di presentazione della DSU. Il nucleo ristretto è composto dal beneficiario, che può essere un qualunque componente maggiorenne del nucleo familiare e, se esistenti, dalle seguenti persone che rispetto al beneficiario siano: coniuge figli minorenni (Il minore in affidamento preadottivo si considera equiparato al figlio minorenne dell’affidatario). figli maggiorenni solo se a carico ai fini IRPEF e se non coniugati e/o senza figli. I figli maggiorenni sono considerati

a carico IRPEF dei genitori se hanno redditi non superiori alla soglia di euro 2.840,51 riportata nel Testo Unico delle imposte sui redditi (D.P.R. 22.12.1986, n.917 art.12, comma 2). Il reddito da prendere in considerazione per determinare se il figlio maggiorenne sia a carico o meno dei genitori è quello relativo all’anno di riferimento dei redditi riportati nella DSU (nel secondo anno solare precedente la presentazione della DSU; quindi per le DSU presentate nel 2015 l’anno di riferimento è il 2013).

Il nucleo familiare ristretto può anche essere formato dal solo beneficiario.

Per le regole dei componenti del nucleo familiare ristretto si rinvia a quanto già indicato per il dichiarante (Istruzioni, parte 2, par.1.1.1), i coniugi (Istruzioni, parte 2, parr. 1.1.2, 1.1.3), i figli minorenni (Istruzioni, parte 2, parr. 1.1.4, 1.1.6) e figli maggiorenni (Istruzioni, parte 2, par. 1.1.5).

Nota bene: il beneficiario non deve necessariamente essere il dichiarante; tuttavia il dichiarante deve necessariamente fare parte del nucleo ristretto.

Si ricorda che l’ISEE calcolato sulla base del nucleo ristretto può essere utilizzato solo per la richiesta di prestazioni socio-sanitarie (o per prestazioni connesse ai corsi di dottorato di ricerca). Per la richiesta di altre prestazioni, pur in presenza di persone con disabilità, deve comunque essere utilizzato l’ISEE ordinario, calcolato a partire dal nucleo familiare standard.

Nella tabella del Quadro A devono essere indicati i dati dei componenti il nucleo familiare del beneficiario.

In particolare, devono essere indicati, per ogni riga, i dati anagrafici di ogni singolo componente (iniziando dal beneficiario) e, nelle prime cinque colonne, i dati relativi al cognome, nome, codice fiscale, data di nascita e Comune o Stato estero di nascita. Nella sesta colonna bisogna barrare una delle due caselle (tra “M” e “F”) indicanti il sesso del singolo componente inserito in ciascuna riga.

Esempio: nel caso di persona con disabilità maggiorenne non coniugata e senza figli che vive con i genitori, il nucleo ristretto può essere composto dalla sola persona con disabilità.

PARTE 3 – L’ISEE IN SITUAZIONI SPECIFICHE

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

20

Nella settima e ultima colonna “Assenza di reddito / patrimonio del minore” bisogna barrare la casella esclusivamente in caso di minorenni che non hanno reddito (nel secondo anno solare precedente la presentazione della DSU vedi Istruzioni parte 2, par. 6) e patrimonio (nell’anno precedente alla presentazione della DSU vedi Istruzioni, parte 2, parr. 4 e 5).

Nota bene: l’inserimento di questa indicazione è molto importante in quanto, per i componenti per i quali è stata barrata tale casella, non si dovrà compilare il relativo Modulo FC, se non per la sezione relativa alla disabilità (Quadro FC7), laddove ricorra. Per tutti gli altri componenti, va compilato il Modulo Foglio componente FC.

1.2.1.2 Quadro A, seconda sezione: nuclei familiari con figli minorenni Vengono richieste al dichiarante alcune informazioni necessarie per sapere se si ha diritto ad un calcolo più vantaggioso della situazione economica del nucleo familiare. La sezione va compilata solo nel caso in cui siano presenti minorenni tra i componenti del nucleo familiare ristretto dichiarato nella tabella precedente. Per la compilazione si rinvia a quanto indicato alle Istruzioni, parte 2, paragrafo 1.2.

1.2.1.3 Quadro A, terza sezione: nuclei familiari con almeno tre figli Vengono richieste al dichiarante alcune informazioni necessarie per sapere se si ha diritto ad un calcolo più vantaggioso della situazione economica del nucleo familiare. La sezione deve essere compilata esclusivamente se nel nucleo familiare del beneficiario vi siano almeno tre figli. Ai fini del calcolo del numero dei figli rilevano tutti i figli del nucleo ristretto, compresi i figli del solo coniuge. Per la compilazione si rinvia a quanto indicato alle Istruzioni, parte 2, paragrafo 1.3.

1.2.2 MODULO MB.1RID. QUADRO B “CASA DI ABITAZIONE” Per le istruzioni del Quadro B vedasi quanto già indicato al precedente paragrafo 2 considerando la parola nucleo sostituita da “nucleo ristretto”.

1.3.1 MODULO MB.3

QUADRO E “DATI PER PRESTAZIONI SOCIO-SANITARIE RESIDENZIALI A CICLO CONTINUATIVO” Il Modulo MB.3 deve essere compilato esclusivamente per la richiesta di prestazioni erogate in ambito residenziale a ciclo continuativo (ad esempio, ricovero presso residenze socio-assistenziali – RSSA, RSA, residenze protette, ecc.) da parte di persone maggiorenni. Per accedere a tali prestazioni, come per le altre prestazioni socio-sanitarie, si può scegliere di dichiarare il nucleo familiare ristretto (vedi paragrafo precedente).

1.3.2 Quadro E, prima sezione: In tale sezione è necessario inserire il Codice Fiscale del beneficiario della prestazione erogata in ambiente residenziale a ciclo continuativo e la data di richiesta del ricovero. Occorre poi specificare, barrando la relativa casella, se ricorra una delle situazioni di seguito descritte: 1) deve essere barrata la casella “SI” se il beneficiario ha figli non compresi nel nucleo familiare di cui al Quadro

A del Modulo MB.1 o del Modulo MB.1rid. (nel caso abbia optato per tale Modulo) 2) deve essere barrata la casella “SI” se il beneficiario ha effettuato donazioni di immobili nei confronti di

persone non comprese nel nucleo familiare di cui al Quadro A del Modulo MB.1 o del Modulo MB.1 rid. (nel caso abbia optato per tale Modulo)

Nota bene: nel caso in cui non sussista alcuna delle situazioni sopra indicate e non venga dunque barrata alcuna delle due caselle, le successive sezioni “Figli non compresi nel nucleo” e “Donazioni di immobili” del Quadro E non devono

essere compilate.

Se ricorre una delle situazioni sopra descritte ai precedenti punti 1) e 2) ed è stata quindi barrata almeno una delle due caselle “SI” occorre compilare la/le sezione/i corrispondente/i secondo le indicazioni che seguono.

1.3.3 Quadro E, seconda sezione: figli non compresi nel nucleo In presenza di “Figli del beneficiario non compresi nel nucleo di cui al quadro A”, per ognuno di tali figli viene calcolata una componente aggiuntiva da sommare all’ISEE del beneficiario della prestazione, ed occorre a tal fine associare la DSU del beneficiario alla DSU del figlio non convivente ovvero al suo Foglio componente inclusivo del quadro FC9 (Modulo FC.4). Pertanto occorre indicare nell’apposita tabella gli estremi di tali dichiarazioni. La componente aggiuntiva non viene invece calcolata esclusivamente quando ricorre almeno una delle seguenti condizioni:

Nota bene: Poiché il nucleo familiare ristretto non include tutti i componenti la famiglia anagrafica, può darsi il caso in cui il proprietario o il locatario della casa di abitazione sia membro della famiglia anagrafica, ma non del nucleo ristretto. Bisogna barrare la casella “di proprietà” ovvero “in locazione” solo se il proprietario o il

locatario sono inclusi nel nucleo ristretto indicato nel Quadro

PARTE 3 – L’ISEE IN SITUAZIONI SPECIFICHE

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

21

A. per tali figli o per un componente del loro nucleo familiare sia stata accertata la condizione di disabilità media, grave o di non autosufficienza

B. sia stata accertata dalle amministrazioni competenti (autorità giudiziaria, servizi sociali) l’estraneità di tali figli in termini di rapporti affettivi ed economici rispetto al beneficiario della prestazione. In tal caso occorre indicare l’eventuale condizione di esclusione nella tabella.

In ogni caso, quindi, per ogni figlio non incluso nel nucleo familiare dichiarato nel quadro A del Modulo MB.1 o del Modulo MB1.rid. è necessario inserire il relativo codice fiscale e, alternativamente:

qualora per il figlio ricorra una delle condizioni A o B, è necessario specificare la condizione di esclusione inserendo la relativa lettera identificativa (A o B) e gli estremi dell’atto che identifica la condizione di esclusione (es. certificazione di disabilità, sentenza dell’autorità giudiziaria o provvedimento dei servizi sociali sull’estraneità in termini di rapporti affettivi ed economici);

qualora per il figlio non ricorrano le condizioni di esclusione A o B (e deve essere quindi calcolata la componente aggiuntiva) è necessario specificare gli estremi della DSU in corso di validità precedentemente presentata da tale figlio oppure gli estremi del Modulo FC.4 (Foglio componente inclusivo del Modulo FC.4 - Modulo aggiuntivo).

Nota bene: Qualora sia necessario il calcolo della componente aggiuntiva, la mancanza dell’indicazione degli estremi della DSU o del Foglio componente inclusivo del modulo aggiuntivo comporta l’impossibilità di calcolare l’ISEE per la richiesta di prestazioni socio-sanitarie residenziali.

1.3.4 Quadro E, terza sezione: donazioni di immobili

Tale sezione deve essere compilata qualora nel Quadro E sia stata barrata la casella corrispondente all’opzione “il beneficiario della prestazione ha effettuato donazioni di immobili nei confronti di persone non comprese nel nucleo familiare di cui al quadro A”.

Occorre quindi specificare il tipo di donazione effettuata dal beneficiario barrando la casella corrispondente:

a) “sono state effettuate donazioni successivamente alla prima richiesta della prestazione”:

b) “sono state effettuate donazioni in favore del coniuge, dei figli o di altri familiari tenuti agli alimenti nei 3

anni precedenti la prima richiesta della prestazione”:

A tal riguardo, ai sensi dell’articolo 433 del codice civile possono essere tenuti agli alimenti:

il coniuge; i figli, anche adottivi, e, in loro mancanza, i discendenti prossimi; i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi, gli adottanti; i generi e le nuore; il suocero e la suocera; i fratelli e le sorelle germani (fratelli e/o sorelle con entrambi i genitori in comune) o unilaterali (fratelli e/o sorelle con

un solo genitore in comune), con precedenza dei germani sugli unilaterali. c) “sono state effettuate donazioni prima della richiesta, ma a persone diverse da quelle tenute agli alimenti o

comunque anteriormente ai 3 anni dalla richiesta” Se le donazioni sono state effettuate anteriormente ai tre anni dalla richiesta della prima prestazione o anteriormente alla richiesta della prima prestazione, ma a soggetti diversi da quelli tenuti agli alimenti, non è necessario compilare la tabella sottostante.

Esempio: se la prima richiesta di prestazione è avvenuta il 20/01/2015, dovranno essere indicate nella tabella sottostante tutte le donazioni verso i soggetti tenuti agli alimenti a partire dal 20/01/2012.

Esempio: se la prima richiesta di prestazioni erogate in ambiente residenziale a ciclo continuativo per il beneficiario è avvenuta il 20/01/2015 nella tabella sottostante dovranno essere indicate tutte le donazioni effettuate successivamente al 20/01/2015, chiunque sia il soggetto donatario

Nota bene: Occorre indicare:

a) sia le donazioni a persone non facenti parte del nucleo effettuate successivamente alla prima richiesta

della prestazione;

b) sia le donazioni effettuate nei 3 anni precedenti la prima richiesta della prestazione solo se in favore del

coniuge, dei figli o di altri familiari tenuti agli alimenti che non rientrino nel nucleo

PARTE 3 – L’ISEE IN SITUAZIONI SPECIFICHE

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

22

Per ogni cespite donato (o quota di esso) che rispetti le condizioni A. o B. bisognerà compilare una riga della tabella sottostante, inserendo le seguenti informazioni: tipo di immobile: indicare, per ogni cespite donato o quota di esso, la relativa tipologia utilizzando uno dei seguenti

codici:

‒ F: fabbricato

‒ TE: terreno edificabile

‒ TA: terreno agricolo

situato nel comune o stato estero: indicare, per ogni cespite donato o quota di esso, il comune o lo stato estero dove è situato

quota posseduta (%): indicare, per ogni cespite donato o quota di esso, la quota percentuale posseduta dal beneficiario della prestazione al momento della donazione (da 1% a 100%)

quota donata (%): indicare, per ogni cespite donato o quota di esso, la quota percentuale donata dal beneficiario della prestazione (da 1% a 100%), con riferimento alla quota posseduta.

valore ai fini IMU (valore ai fini IVIE se all’estero): indicare, per ogni cespite donato o quota di esso, il valore ai fini IMU o se all’estero il valore ai fini IVIE

codice fiscale di chi ha ricevuto la donazione: inserire, per ogni cespite donato o quota di esso, il codice fiscale del soggetto che ha ricevuto l’immobile in donazione.

Nota bene: Gli importi devono essere arrotondati all’unità di euro, per eccesso se la frazione decimale è uguale o superiore a cinquanta centesimi di euro o per difetto se inferiore a detto limite.

Esempio: 65,50 diventa 66; 65,51 diventa 66; 65,49 diventa 65.

Il dichiarante deve infine sottoscrivere il Quadro E se il Modulo MB.3 non è presentato contestualmente alla DSU.

Nota bene: Non devono essere indicate le donazioni di immobili effettuate dal beneficiario in favore di soggetti non facenti parte del proprio nucleo familiare se la donazione ha avuto ad oggetto la sola “nuda proprietà” dell’immobile e se del diritto di usufrutto o del diritto di abitazione sia titolare un componente del nucleo del beneficiario.

2. PRESTAZIONI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO Per la richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario (esempio agevolazioni per tasse universitarie, mensa e alloggi universitari a tariffa agevolata) è necessario fornire informazioni ulteriori rispetto a quelle contenute nel Modulo MB.1, poiché occorre indicare alcuni dati sulla condizione del soggetto che intende richiederne, di seguito denominato “studente universitario”, in particolare con riferimento al grado di autonomia dello studente rispetto al nucleo familiare di origine. Occorre pertanto compilare, oltre al Modulo MB.1 anche il Quadro C ed eventualmente il Quadro D contenuti nel

Modulo MB.2.

Nota bene: per le prestazioni connesse ai corsi di dottorato di ricerca valgono le regole generali dell’ISEE STANDARD con l’unica avvertenza che è possibile scegliere un nucleo familiare ristretto rispetto a quello ordinario, utilizzando l’apposito Modulo MB.1rid in sostituzione del Modulo MB.1 (le istruzioni per la compilazione sono le medesime che per le prestazioni socio-sanitarie, vedi par. 1.2.). Nel prosieguo, pertanto, per prestazioni universitarie non si intendono quelle connesse ai dottorati di ricerca.

2.1 MODULO BASE MB.2 QUADRO C “PRESTAZIONI UNIVERSITARIE” Il Quadro C deve essere compilato esclusivamente nel caso in cui si intenda richiedere prestazioni per il diritto allo studio universitario. La compilazione di tale quadro deve avvenire per ogni studente universitario componente il nucleo familiare (dichiarato nel quadro A del modulo MB.1).

Esempio: qualora si sia donata l’intera quota di proprietà di un immobile di cui si possiede il 50%, bisognerà indicare come quota donata il 100%.

Esempio: se la prima richiesta di prestazione è avvenuta il 20/01/2015, non rilevano e non dovranno essere indicate in tabella le donazioni effettuate prima del 20/01/2012, chiunque sia il soggetto donatario, così come le donazioni effettuate tra il 20/01/2012 e il 19/01/2015 se effettuate verso soggetti diversi da quelli tenuti agli alimenti.

PARTE 3 – L’ISEE IN SITUAZIONI SPECIFICHE

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

23

2.1.1 Quadro C, prima sezione:

In tale sezione si identifica lo studente universitario, inserendo il Codice Fiscale del componente del nucleo per cui si intendono richiedere prestazioni per il diritto allo studio universitario (di seguito denominato “beneficiario”).

2.1.2 Quadro C, seconda sezione: presenza dei genitori nel nucleo familiare

In tale sezione è necessario barrare la casella corrispondente alla situazione familiare del beneficiario, scegliendo fra una delle seguenti:

1. “i genitori dello studente universitario sono tutti presenti nel nucleo familiare di cui al quadro A”: barrare la casella qualora tutti i genitori del beneficiario risultino tra le persone ricomprese nel nucleo familiare, come elencate nel Quadro A. Ai fini della richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario per tale soggetto, non devono essere compilate ulteriori sezioni del Modulo MB.2;

2. “nel nucleo è presente un solo genitore, mentre l’altro risulta non coniugato e non convivente”: barrare la casella corrispondente a tale opzione qualora, dal Quadro A, risulti che nel nucleo familiare del beneficiario sia presente un solo genitore mentre l’altro risulta non coniugato con il primo e con lui non convivente. Ai fini della richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario per tale genitore non convivente e non coniugato con l’altro genitore, deve essere necessariamente compilato anche il quadro D;

3. “i genitori, coniugati tra loro o conviventi, non sono presenti nel nucleo di cui al quadro A”: barrare la casella corrispondente a tale opzione qualora dal quadro A non risultino presenti nel nucleo familiare del beneficiario entrambi i genitori di tale soggetto, e tali genitori risultino essere coniugati fra loro o conviventi.

In tal caso occorre verificare la condizione di “autonomia” o meno del beneficiario compilando la sezione successiva del Quadro C denominata “Autonomia dello studente ai fini delle prestazioni universitarie” (vedi di seguito);

4. “i genitori, non coniugati tra loro e non conviventi, non sono presenti nel nucleo di cui al quadro A”: barrare la casella corrispondente a tale opzione qualora dal quadro A non risultino presenti nel nucleo familiare del beneficiario entrambi i genitori di tale soggetto, e tali genitori risultino essere non coniugati fra loro o non conviventi. In tal caso occorre verificare la condizione di “autonomia” del beneficiario compilando il campo del quadro C denominato “Autonomia dello studente ai fini delle prestazioni universitarie” e, laddove le condizioni di autonomia non siano verificate, compilare anche il quadro D.

In caso di genitore vedovo va barrata la prima o la terza casella in base alla situazione che ricorre.

2.1.3 Quadro C, terza sezione: autonomia dello studente universitario

Ai fini dell’accesso alle prestazioni per il diritto allo studio universitario, lo studente universitario è considerato autonomo se vengono barrate entrambe le caselle della seconda sezione del Quadro C e cioè se:

“lo studente è residente fuori dall’unità abitativa della famiglia di origine da almeno due anni rispetto alla data di presentazione della domanda di iscrizione per la prima volta a ciascun corso di studi, in alloggio non di proprietà di un suo membro”: prima di barrare la casella si deve pertanto verificare se la residenza dello studente è da almeno due anni diversa da quella dei suoi genitori (o più in generale della sua famiglia di origine) e comunque che tale residenza diversa non sia in immobile di proprietà di uno dei membri del nucleo familiare originario;

“lo studente presenta una adeguata capacità di reddito”: per valutare l’adeguata capacità di reddito, si deve fare riferimento alle disposizioni dell’università che disciplinano la richiesta della prestazione; al momento in cui si scrive la soglia è fissata in 6.500,00 euro, come previsto dall’articolo 5 del DPCM 9 aprile 2001. Con l’emanazione del decreto ministeriale previsto dall’articolo 7, comma 7, del decreto legislativo n. 68 del 2012, la soglia potrebbe eventualmente essere modificata.

Esempio Lucia è una studentessa universitaria, che ha la residenza in un appartamento condiviso con altri compagni di studi. I genitori di Lucia non sono coniugati tra loro e hanno diversa residenza. Se non sono verificate le condizioni di autonomia di Lucia (ad esempio, l’appartamento è di proprietà della mamma; quadro C), Lucia dovrà individuare un genitore di riferimento nel cui nucleo sarà attratta (Quadro C) e dovrà comunque

compilare il Quadro D per indicare la situazione dell’altro genitore.

Esempio Gianluca è uno studente universitario “fuori sede”, con residenza nella città in cui si trova l’ateneo universitario al quale è iscritto; la casella deve essere barrata se i suoi genitori, residenti in un’altra città, sono coniugati o conviventi

Esempio: se nel nucleo sono presenti due fratelli che intendono iscriversi ad un corso di laurea e richiedere entrambi l’ISEE universitario, per ciascuno di loro, si dovrà compilare un Quadro C, indicando in alto a destra il progressivo del Modulo MB.2 compilato.

PARTE 3 – L’ISEE IN SITUAZIONI SPECIFICHE

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

24

Se sono state barrate entrambe le caselle, lo studente è considerato autonomo e non è necessario compilare ulteriori sezioni del Modulo MB.2. Lo studente, invece, non è considerato autonomo al fine della richiesta di prestazioni del diritto allo studio universitario nel caso in cui nessuna delle suddette caselle venga barrata o ne venga barrata solo una. In tal caso, lo studente, pur non avendo incluso i genitori nel nucleo familiare indicato nel quadro A, è da considerarsi come parte del nucleo familiare di essi; cioè è come se, ai fini delle prestazioni per il diritto allo studio universitario, venisse “attratto” nel nucleo della famiglia di origine.

Pertanto, se lo studente non è autonomo è necessario integrare le informazioni dello stesso con i dati del nucleo dei suoi genitori: a) se i due genitori sono coniugati o conviventi tra loro (o in caso di genitore vedovo) si deve indicare nell’ultima

riga del quadro C il codice fiscale di uno dei due genitori e gli estremi della DSU del genitore. Se non esiste la DSU dei genitori è necessario che venga presentata una DSU relativa al nucleo dei genitori, altrimenti l’“ISEE - Università” non potrà essere rilasciato;

b) se i due genitori non sono coniugati tra loro né tra loro conviventi si deve preliminarmente individuare uno dei due genitori come genitore di riferimento e riportare nell’ultima riga del Quadro C il relativo codice fiscale. Inoltre, deve indicare gli estremi della DSU di tale genitore. Se non esiste la DSU del genitore di riferimento è necessario che venga presentata una DSU da parte di tale genitore. Occorre inoltre compilare il Quadro D riportando i dati del genitore non indicato nell’ultima riga. Per la compilazione del Quadro D si vedano le istruzioni indicate nel paragrafo che segue.

3. PRESENZA NEL NUCLEO DI FIGLI I CUI GENITORI NON SIANO CONIUGATI FRA LORO NÉ CONVIVENTI

3.1. MODULO MB.2 QUADRO D “GENITORI NON CONIUGATI FRA LORO E CON DIVERSA RESIDENZA. PRESTAZIONI PER I FIGLI”

Il quadro D deve essere compilato esclusivamente in presenza di un genitore che abbia riconosciuto il beneficiario della prestazione come figlio e che sia non convivente e non coniugato con l’altro genitore, per la richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario (es. agevolazioni tasse universitarie) e di prestazioni rivolte a minorenni (es. esenzione retta asilo nido o tariffa mensa scolastica). Nel caso in cui vi siano più figli beneficiari che abbiano lo stesso genitore non convivente, deve essere compilato un unico Quadro D. Nel caso in cui nel nucleo familiare vi siano più figli beneficiari che non hanno lo stesso genitore non convivente devono essere compilati più Quadri D, ciascuno per ogni genitore non convivente.

3.1.1. Quadro D, prima sezione

In tale sezione devono essere indicati i dati anagrafici del genitore non convivente con il beneficiario della prestazione, che lo ha riconosciuto come figlio e che non è coniugato con l’altro genitore, specificando cognome, nome e codice fiscale. A seguire deve essere riportato il codice fiscale di tutti i figli del genitore non convivente facenti parte dello stesso nucleo del beneficiario delle prestazioni per minorenni o del beneficiario delle prestazioni per diritto allo studio

Esempio: Stefania vive con i suoi due figli, Edoardo e Giovanna. Ha avuto il figlio Edoardo dalla relazione con Maurizio e la figlia Giovanna dalla relazione con Rosario. Stefania, non avendo più alcuna relazione con Maurizio e Rosario (non essendo cioè né coniugata né convivente con alcuno di essi) dovrà compilare due distinti Quadri D, uno

riferito a Maurizio ed uno a Rosario, se intende richiedere prestazioni per entrambi i suoi figli.

Nota bene: lo studente non è autonomo qualora

pur non abitando con i genitori dalla data di iscrizione all’università, avvenuta da almeno due anni dalla compilazione della DSU, risieda in un immobile di proprietà di un componente della famiglia di origine, ad es. del padre;

pur risiedendo in alloggio non di proprietà di un membro della propria famiglia (es. vive in affitto presso abitazione di terzi), non dispone di adeguata capacità di reddito, oppure risiede in tale abitazione da meno di due anni dalla data di iscrizione al corso di studi;

dispone di adeguata capacità di reddito e risiede in un immobile di proprietà di un componente della famiglia di origine, ad es. del padre, oppure risiede fuori dalla casa di abitazione del nucleo da meno di

due anni dalla data di iscrizione al proprio corso di studi.

PARTE 3 – L’ISEE IN SITUAZIONI SPECIFICHE

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

25

universitario. Non devono essere indicati in questa sezione i figli già indicati nella prima riga del Quadro C (studente universitario).

3.1.2. Quadro D, seconda sezione

In tale sezione devono essere specificate le condizioni del genitore non convivente del beneficiario della prestazione. In particolare, deve essere barrata la casella qualora il genitore si trovi in una delle situazioni seguenti:

è tenuto a versare assegni periodici per il mantenimento del figlio stabiliti dall’autorità giudiziaria il genitore è escluso dalla potestà sui figli o soggetto a provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare è stata accertata dalle amministrazioni competenti (autorità giudiziaria, servizi sociali) la estraneità del genitore in

termini di rapporti affettivi ed economici.

In tali casi per il genitore non convivente non deve essere calcolata nessuna componente aggiuntiva. Nel caso in cui venga barrata tale casella, non deve essere compilata la sezione successiva (terza sezione) del Quadro D.

3.1.3. Quadro D, terza sezione

Se il genitore non convivente NON è in alcuna delle condizioni identificate nella sezione precedente, deve essere indicata la sua situazione tra le seguenti: il genitore non convivente è coniugato con persona diversa dall’altro genitore e/o risulta avere figli con

persona diversa dall’altro genitore: qualora venga barrata tale casella, è necessario calcolare una componente aggiuntiva (vedi par. 4) per tale genitore che verrà sommata all’ISEE del nucleo familiare del beneficiario della prestazione ai soli fini dell’accesso alle prestazioni richieste (prestazioni per figli minorenni o prestazioni per il diritto allo studio universitario). Occorre distinguere due ipotesi:

a) il dichiarante indica gli estremi di una DSU in corso di validità, già presentata e inclusiva del genitore non convivente, dalla quale verranno estratti i dati per il calcolo della componente aggiuntiva;

oppure

b) il dichiarante indica gli estremi del Foglio per la componente aggiuntiva (Foglio Componente comprensivo del Modulo FC.4 – Modulo Aggiuntivo) relativo alle componenti aggiuntive compilato dal genitore non convivente.

il genitore non convivente non si trova in alcuna delle situazioni precedenti: qualora venga barrata tale casella, il genitore si considera facente parte del nucleo familiare del beneficiario della prestazione ai soli fini dell’accesso alle prestazioni per figli minorenni o prestazioni per il diritto allo studio universitario. Occorre distinguere due ipotesi:

a) il dichiarante può indicare gli estremi di una DSU in corso di validità, già presentata e inclusiva del genitore non convivente, dalla quale verranno estratti i dati personali, reddituali e patrimoniali necessari.

b) se il genitore non convivente non dispone di una DSU in corso di validità, deve compilare il Foglio Componente così come tutti gli altri membri del nucleo familiare indicati nel Quadro A (non deve compilare il Modulo FC.4 - Modulo aggiuntivo, relativo alla componente aggiuntiva).

4. COMPONENTE AGGIUNTIVA

4.1. MODULO FC.4 – MODULO AGGIUNTIVO QUADRO FC9 “CALCOLO DELLA COMPONENTE AGGIUNTIVA” In alcuni casi particolari è previsto che l’ISEE venga integrato con una “componente aggiuntiva”. Tale componente aggiuntiva è calcolata solo per determinate prestazioni (non fa parte cioè dell’ISEE standard) e richiede la compilazione di un modulo aggiuntivo da parte della persona interessata. In particolare:

1) nel caso di richiesta di prestazioni per figli minorenni o per il diritto allo studio universitario, la componente aggiuntiva è riferita al genitore non convivente e non coniugato con il genitore con il quale il beneficiario della prestazione convive. Per le cause di esclusione del calcolo della componente aggiuntiva vedi paragrafo 3.1.2

2) nel caso di richiesta di prestazioni socio-sanitarie residenziali a ciclo continuativo (cioè ricovero in RSA, RSSA, case protette e simili) la componente aggiuntiva è riferita a ciascun figlio non incluso nel nucleo del beneficiario.

Nel solo caso di prestazioni socio-sanitarie residenziali, la componente aggiuntiva non viene calcolata per i figli non inclusi nel nucleo familiare quando ricorre almeno una delle seguenti condizioni:

Esempio: quando si richiede un ricovero presso residenze sociosanitarie, la componente aggiuntiva viene richiesta al figlio non convivente del ricoverato.

Nota bene: La mancanza dell’indicazione degli estremi della DSU o del Foglio componente aggiuntiva comporta l’impossibilità di calcolare l’ISEE per le prestazioni relative ai figli minorenni o agli studenti universitari con genitori non coniugati e non conviventi tra loro.

PARTE 3 – L’ISEE IN SITUAZIONI SPECIFICHE

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

26

A. per tali figli o per un componente del loro nucleo familiare sia stata accertata la condizione di disabilità media, grave o di non autosufficienza

B. sia stata accertata dalle amministrazioni competenti (autorità giudiziaria, servizi sociali) l’estraneità di tali figli in termini di rapporti affettivi ed economici rispetto al beneficiario della prestazione.

La persona a cui si riferisce la componente aggiuntiva (genitore non convivente o figlio non incluso nel nucleo) non deve necessariamente compilare il Foglio Componente comprensivo del Modulo FC.4, di seguito illustrato. Infatti, se possiede

già una DSU in corso di validità, possono essere indicati (nel quadro D del Modulo MB.2 nel caso di genitore non convivente o nel quadro E del Modulo MB.3 nel caso di figlio non incluso nel nucleo) gli estremi di tale DSU dalla quale verranno estratti i dati per il calcolo della componente aggiuntiva. E’ necessario che tale DSU sia

riferita ad un nucleo ordinario, poiché il calcolo della componente aggiuntiva può risultare più vantaggioso rispetto al calcolo della stessa con nucleo ristretto.

4.1.1. Quadro FC9, prima sezione: beneficiario della prestazione per cui si calcola la componente aggiuntiva

Occorre indicare il beneficiario della prestazione per la quale è richiesto il calcolo della “componente aggiuntiva” (se i beneficiari sono più di uno è sufficiente indicarne uno).

Occorre inserire il Codice fiscale del beneficiario nel primo campo ed inoltre, nei casi in cui sia già stata presentata una DSU per la richiesta di calcolo dell’ISEE per il nucleo familiare del beneficiario, è necessario indicare anche gli estremi di tale DSU, inserendo nel secondo campo il numero di protocollo della stessa.

4.1.2. Quadro FC9, seconda sezione: nucleo familiare di chi calcola la componente aggiuntiva

E’ necessario indicare il numero dei componenti del nucleo familiare della persona a cui si riferisce la componente aggiuntiva, che quindi può essere: il nucleo del genitore non convivente con il beneficiario il nucleo del figlio non compreso nel nucleo del beneficiario Per le regole sulla composizione del nucleo familiare si rinvia alle Istruzioni, parte 2, paragrafi da 1.1.1 a 1.1.6 del MB.1. Il nucleo familiare è comunque quello alla data di presentazione della DSU.

4.1.2 Quadro FC9, sezione II: Nucleo familiare di chi calcola la componente aggiuntiva

Prima parte: nuclei familiari con figli minorenni Deve essere compilata solo nel caso in cui siano presenti minorenni tra i componenti del nucleo familiare della persona a cui si riferisce la componente aggiuntiva; in tal caso si deve barrare una delle seguenti caselle:

nel nucleo familiare, in presenza di figli minorenni, entrambi i genitori, o l’unico genitore presente, hanno svolto attività di lavoro o di impresa per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati (es. nel 2015 l’anno di riferimento è il 2013)

il nucleo familiare è composto esclusivamente da genitore solo con i suoi figli minorenni (nel caso di genitori non conviventi e non coniugati tra loro, vedi Istruzioni, parte 2, par. 1.2)

nel nucleo familiare è presente almeno un minorenne di età inferiore a tre anni compiuti.

Seconda parte: nuclei familiari con almeno tre figli per le istruzioni sulla compilazione si rinvia alle Istruzioni, parte 2, paragrafo 1.3.

Terza parte: nuclei familiari con persone ricoverate o in convivenza anagrafica deve essere compilata solo nel caso venga soddisfatta almeno una delle condizioni di seguito elencate: appartenenza al nucleo del soggetto per cui si calcola la componente aggiuntiva di un soggetto beneficiario di

prestazioni socio-sanitarie residenziali a ciclo continuativo (ad esempio, il ricovero presso RSSA, RSA, residenze protette, ecc.).

Esempio: in caso di prestazione per minorenni o studenti universitari, il genitore non convivente deve qui indicare le informazioni sul proprio nucleo familiare e non sul figlio non convivente; allo stesso modo, in caso di ricovero presso RSA o altra residenza socio-sanitaria, il figlio non convivente deve qui indicare le informazioni sul proprio nucleo

familiare e non quelle sul genitore ricoverato.

Nota bene: Il nucleo familiare di cui si raccolgono le informazioni in tale sezione è quello della persona a cui si riferisce la componente aggiuntiva e non quello del beneficiario della prestazione. Le informazioni tengono conto dei carichi familiari e di altre situazioni utili ad ottenere un calcolo più vantaggioso della componente aggiuntiva

Esempio: in caso di prestazione per minorenni o studenti universitari, in questa sezione, il genitore non convivente deve indicare il figlio; invece, in caso di ricovero presso RSA o altra residenza socio-sanitaria, il figlio non incluso nel nucleo del genitore deve indicare il genitore ricoverato.

Nota bene: La compilazione del Modulo FC.4 – Modulo aggiuntivo è a cura della persona a cui si riferisce la componente aggiuntiva, che sottoscriverà la dichiarazione nello spazio destinato alla sottoscrizione della DSU.

PARTE 3 – L’ISEE IN SITUAZIONI SPECIFICHE

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

27

appartenenza al nucleo del soggetto per cui si calcola la componente aggiuntiva di un componente in

convivenza anagrafica (persone coabitanti per motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari, di pena, e simili) che non faccia nucleo a sé (v. Istruzioni, parte 2, par. 1.1.6).

Barrare la casella corrispondente alla situazione che ricorre ed indicare, se sono più di uno, il numero dei componenti per cui ricorrono tali condizioni.

Quarta parte: nuclei familiari con persone con disabilità e/o non autosufficienti occorre specificare la situazione che ricorre con riferimento ai componenti il nucleo della persona a cui si riferisce la componente aggiuntiva:

disabilità media disabilità grave non autosufficienza.

Per l’individuazione della casella da barrare occorre utilizzare la classificazione illustrata nella tabella “Classificazione delle disabilità” riportata successivamente al Quadro FC7. Indicare il numero dei componenti che si trovano nelle situazioni suddette specificando anche il numero di coloro che sono minorenni.

Laddove uno dei componenti del nucleo sia disabile e/o non autosufficiente e sia beneficiario di prestazioni sociosanitarie residenziali a ciclo continuativo è possibile detrarre la retta versata per il ricovero in struttura indicandola nel Quadro FC.7 anche quando il genitore non convivente non sia il beneficiario della prestazione.

Quinta parte: casa di abitazione La casa di abitazione è quella del nucleo del soggetto a cui si riferisce la componente aggiuntiva. Per le istruzioni sulla casa di abitazione si rinvia alle Istruzioni parte 2, par. 2 e, parte 3, al par. 1.2.2.

5. ESONERO DALLA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI O SOSPENSIONE DEGLI ADEMPIMENTI TRIBUTARI A CAUSA DI EVENTI ECCEZIONALI.

Se nell’anno di riferimento della DSU uno o più componenti del nucleo familiare si trovava in uno dei casi di esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi ovvero di sospensione degli adempimenti tributari a causa di eventi eccezionali, in relazione a ciascuno di essi, dovranno essere autodichiarate tutte le tipologie di reddito possedute compilando, a completamento del Modulo FC.1, la sola sezione II del Modulo integrativo (Modulo FC.3 vedi Istruzioni parte 4).

Nota bene: Gli importi devono essere arrotondati all’unità di euro, per eccesso se la frazione decimale è uguale o superiore a cinquanta centesimi di euro o per difetto se inferiore a detto limite. Esempio: 65,50 diventa 66; 65,51 diventa 66; 65,49 diventa 65.

Esempio: Uno dei casi di esonero dalla presentazione della dichiarazione ricorre nell’ipotesi in cui sono stati percepiti esclusivamente redditi di lavoro dipendente e/o pensione certificati da un sostituto d’imposta tramite il modello CUD

ovvero da più sostituti purché l’ultimo abbia effettuato il conguaglio.

Nota bene: tale casistica è applicabile solo ai genitori non conviventi poiché per i figli non inclusi nel nucleo del beneficiario di prestazioni residenziali, la presenza di soggetti disabili/non autosufficienti nel nucleo esclude il

calcolo della componente aggiuntiva (come illustrato al par. 1.3).

Nota bene: tale casistica è applicabile solo ai genitori non conviventi poiché per i figli non inclusi nel nucleo del beneficiario di prestazioni residenziali la presenza di soggetti disabili/non autosufficienti nel nucleo esclude il calcolo della componente aggiuntiva (come illustrato al par. 1.3).

PARTE 4 – MODULO INTEGRATIVO

28

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

PARTE 4 – MODULO INTEGRATIVO

1. MODULO FC.3 (Modulo Integrativo) QUADRO FC8 REDDITI, TRATTAMENTI E SPESE Le informazioni richieste nel Modulo FC.3, “Modulo integrativo” sono generalmente fornite dall’Agenzia delle entrate o dall’INPS attingendole dai propri archivi. In alcuni casi particolari, di seguito indicati, è prevista la compilazione di tale Modulo, costituito da un unico Quadro FC8, per autodichiarare i dati in esso contenuti: 1) Nel caso in cui il dichiarante, dopo aver visionato l’attestazione ISEE, rilevi inesattezze negli elementi acquisiti dagli

archivi dell’Agenzia delle entrate e dell’INPS (relativamente ai dati non autodichiarati quali redditi, trattamenti, spese) può compilare il Modulo integrativo per chiederne la rettifica, autodichiarando le componenti per cui ha rilevato tali inesattezze. Analogamente, anche il componente del nucleo che, ritenendo inesatti i propri dati, intende chiedere la loro rettifica, può a tal fine compilare il Modulo integrativo. In entrambi i casi, a seguito della presentazione del Modulo integrativo, la nuova attestazione rilasciata riporterà anche i dati acquisiti dall’Agenzia delle entrate e dall’INPS per cui il dichiarante ha rilevato inesattezze.

Nota bene: Sui dati autodichiarati in rettifica di quelli forniti dall’Agenzia delle entrate e dall’INPS vengono effettuati controlli puntuali e sono previste sanzioni in caso di dichiarazioni mendaci.

2) Nel caso eccezionale in cui, trascorsi 15 giorni lavorativi dalla data di presentazione di una DSU, non si sia ricevuta da parte dell’INPS l’attestazione riportante l’ISEE, il dichiarante può integrare la precedente DSU per i dati non autodichiarati sopra indicati. In tal caso, è rilasciata un’attestazione provvisoria dell’ISEE valida fino al momento del rilascio dell’attestazione precedentemente richiesta.

Nota bene: l’integrazione e/o rettifica può avere ad oggetto solo dati non autodichiarati, ma rilevati direttamente dall’Agenzia delle Entrate e dall’INPS, che si intendano integrare e/o rettificare.

In entrambi i casi (rettifica e integrazione) occorre compilare interamente il Quadro FC8 sezioni I, II e III.

Nota bene: la sezione II del Quadro FC8 deve essere compilata a completamento del Modulo FC.1 anche nel caso di esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o di sospensione degli adempimenti tributari. Per le disposizioni di dettaglio si rinvia alle Istruzioni, parte 3 paragrafo 5.

1.1. Quadro FC8, prima sezione: dati identificativi Tale sezione deve essere compilata solo in caso di integrazione e/o rettifica che può essere fatta sia dal dichiarante che ha originariamente sottoscritto la DSU sia dal componente del nucleo che, ritenendo inesatti i propri dati, intende richiederne l’integrazione e/o la rettifica. Occorre indicare i dati identificativi del dichiarante o del componente del nucleo di cui si intende integrare o rettificare una precedente DSU specificandone le generalità: cognome, nome, codice fiscale, data di nascita, comune o stato estero di nascita, sesso. Occorre poi riportare gli estremi della DSU già presentata che si intende rettificare/integrare inserendo: il codice fiscale del dichiarante della precedente DSU, la data di presentazione della DSU ed il numero di protocollo.

1.2. Quadro FC8, seconda sezione: redditi ordinariamente dichiarati all’Agenzia delle entrate

Nota bene: Gli importi del Modulo integrativo devono essere arrotondati all’unità di euro, per eccesso se la frazione decimale è uguale o superiore a cinquanta centesimi di euro o per difetto se inferiore a detto limite. Esempio: 65,50 diventa 66; 65,51 diventa 66; 65,49 diventa 65.

Tale sezione deve essere compilata: 1) se nell’anno di riferimento della DSU uno o più componenti del nucleo familiare era esonerato dalla presentazione

della dichiarazione dei redditi ovvero era in una situazione di sospensione degli adempimenti tributari a causa di eventi eccezionali (v. Istruzioni, parte 3, par. 5) e pertanto non ha presentato una dichiarazione dei redditi, in relazione ad essi dovranno essere autodichiarate tutte le tipologie di reddito possedute, compilando la presente sezione del Quadro FC8 nonché il Quadro FC4;

2) per rilevare le inesattezze di dati di una DSU già presentata con riferimento a dati reddituali derivanti dagli archivi dell’Agenzia delle entrate;

3) per integrare una precedente DSU con i redditi ordinariamente dichiarati dall’Agenzia delle entrate poiché sono trascorsi 15 giorni dalla presentazione della DSU e non sia stata ricevuta l’attestazione ISEE.

Con esclusione delle ipotesi suddette la sezione è compilata in via automatica con i dati provenienti dagli archivi di Agenzia delle entrate e viene rilasciata in sede di restituzione dell’attestazione.

PARTE 4 – MODULO INTEGRATIVO

29

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

1.2.1 Reddito complessivo ai fini IRPEF In questo campo occorre indicare il reddito complessivo del soggetto appartenente al nucleo, determinato secondo le ordinarie regole previste ai fini IRPEF. L’importo del reddito da lavoro dipendente/assimilato o da pensione che concorre a determinare il reddito complessivo ai fini IRPEF, va rilevato dalla certificazione rilasciata dal datore di lavoro o ente previdenziale (ad esempio, nel CUD 2014, parte B, occorre sommare l’importo indicato nei campi 1 e 2, oppure, nella Certificazione di lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi, si deve far riferimento all’importo del campo 26 ad esclusione del caso in cui nel punto 19 della certificazione siano indicati i codici G, I e V).

1.2.2 Redditi assoggettati ad imposta sostitutiva o a ritenuta a titolo d’imposta (casi particolari)

In questo campo devono essere indicati i redditi, determinati secondo le ordinarie regole previste ai fini IRPEF, per i quali si è fruito dei seguenti regimi agevolati:

Regime di vantaggio previsto per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità:

Per la determinazione di tale tipologia reddituale occorre seguire le regole descritte nel Modello Unico Persone

Fisiche - fascicolo 3, relativamente al quadro LM.

Nel caso in cui il soggetto sia imprenditore di impresa familiare va indicato il reddito al netto delle quote imputate ai

collaboratori, mentre se il soggetto è un collaboratore dell’impresa familiare va indicata la quota imputatagli

dall’imprenditore (rilevabile nel modello Unico PF 2014 fascicolo 3 dell’impresa familiare);

Regime per le nuove iniziative di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni:

Per la determinazione di tale tipologia reddituale occorre seguire le regole descritte nel Modello Unico Persone

Fisiche 2014 - fascicolo 3, relativamente al quadro RE;

Regime per le nuove iniziative imprenditoriali in contabilità semplificata:

Per la determinazione di tale tipologia reddituale occorre seguire le regole descritte nel Modello Unico Persone

Fisiche 2014 - fascicolo 3, relativamente al quadro RG;

Regime della “cedolare secca” per i redditi derivanti da canoni di locazione di immobili:

Tale è il reddito, derivante da canoni di locazione su unità immobiliari locate ad uso abitativo, assoggettato al regime

della cedolare secca sugli affitti a seguito di opzione del contribuente.

Se il contribuente non ha optato per tale regime sostitutivo, l’importo dei suddetti canoni di locazione non deve

essere indicato.

Nel caso di contemporanea presenza delle situazioni sopra descritte, in questo campo occorre indicare la somma dei relativi importi.

Nota bene: Benché già compresi nel reddito complessivo ai fini IRPEF, il cittadino deve comunque indicare in maniera distinta:

L’importo del reddito da lavoro dipendente ed assimilati;

L’importo del reddito da pensione;

L’importo del reddito agrario, se il contribuente che svolge attività agricola, anche in forma associata, avrebbe dovuto presentare, per i relativi redditi, la dichiarazione IRAP (il cui valore della produzione deve essere indicato nel relativo campo del quadro FC4 “Proventi agrari da dichiarazione IRAP”).

Il reddito agrario deve essere determinato secondo le ordinarie regole previste ai fini Irpef, pertanto:

- Se il contribuente svolge attività agricola in forma individuale ed è un soggetto obbligato alla presentazione della dichiarazione IVA, occorre seguire le regole descritte nel modello Unico PF 2014 fascicolo 1 relativamente al quadro RA;

- Se il contribuente svolge attività agricola in forma associata, mediante una partecipazione in una società semplice, il reddito agrario da indicare nella presente sezione integrativa è quello imputato dalla società semplice che svolge l’attività agricola, esposto nella dichiarazione Unico PF 2014 fascicolo 2, quadro RH, righi da RH1 a RH4 col. 4 (i redditi imputati dalle società semplici sono evidenziati dalla presenza del codice 4 in colonna 2);

- In presenza di entrambe le situazioni descritte, occorre riportare la somma dei relativi importi.

PARTE 4 – MODULO INTEGRATIVO

30

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

1.3. Quadro FC8, terza sezione: trattamenti erogati dall’INPS e spese Compilare solo nel caso di rettifica e/o integrazione dei dati rilevati presso Agenzia delle entrate e/o INPS. Occorre indicare:

1. I trattamenti assistenziali, previdenziali ed indennitari erogati dall’INPS non soggetti all’IRPEF (ad esempio gli assegni al nucleo familiare) e riferiti al secondo anno solare precedente la presentazione della DSU (ad esempio nel 2015 indicare i trattamenti percepiti nel 2013).

2. Le seguenti spese dichiarate all’Agenzia delle entrate nella dichiarazione dei redditi dell’anno precedente a quello di presentazione della DSU (nel 2015 indicare le spese dichiarate nel 2014 e quindi sostenute nel 2013): Spese per le quali spetta la detrazione di imposta:

‒ Spese sanitarie per disabili; ‒ Spese per l’acquisto di cani guida; ‒ Spese sostenute per servizi di interpretariato dai soggetti riconosciuti sordi.

Spese per le quali spetta la deduzione dal reddito complessivo, quali le spese mediche e di assistenza specifica per disabili.

3. Spese dichiarate all’INPS inclusive dei contributi, versati per collaboratori domestici e addetti all’assistenza personale. Indicare i dati dichiarati all’INPS nell’anno precedente (ad esempio nel 2015 le spese sostenute nel 2014).

Il quadro FC8 deve essere sottoscritto solo nei casi di integrazione e rettifica. In caso di rettifica dei dati, indicare l’eventuale documentazione allegata (es. copia della dichiarazione dei redditi).

Se non ricorrono i casi di rettifica e/o integrazione la sezione in esame è compilata in via automatica con i dati provenienti dagli archivi di Agenzia delle entrate e/o dell’INPS e viene rilasciata in sede di restituzione dell’attestazione.

PARTE 5 – DSU ISEE CORRENTE

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

31

PARTE 5 – DSU ISEE CORRENTE

MODELLO SOSTITUTIVO (MODELLO MS) – DSU ISEE CORRENTE Ordinariamente l’ISEE fa riferimento ai redditi percepiti nel secondo anno solare precedente la DSU. In alcune situazioni, in presenza di rilevanti variazioni del reddito a seguito di eventi avversi (ad esempio, la perdita del posto di lavoro), tali redditi non riflettono la reale situazione economica del nucleo familiare.

Viene data pertanto la possibilità di calcolare un ISEE corrente basato sui redditi degli ultimi dodici mesi (anche solo degli ultimi due mesi in caso di lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta la perdita, sospensione o riduzione dell’attività lavorativa). Alla variazione lavorativa di uno dei componenti deve associarsi, ai fini del calcolo dell’ISEE corrente, una variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore del 25% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’ISEE calcolato ordinariamente. Pertanto, prima di chiedere il calcolo dell’ISEE corrente deve essere già stata presentata una DSU e ricevuta l’attestazione con l’indicazione dell’indicatore della situazione reddituale, sulla base del quale verrà verificato il possesso dei requisiti per il calcolo dell’ISEE corrente.

In sintesi, l’ISEE corrente consente di aggiornare i dati reddituali di una DSU già presentata, a causa di una modifica della situazione lavorativa di un componente che ha determinato una variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo. Per poter richiedere l’ISEE Corrente è necessario:

il possesso di un ISEE in corso di validità una variazione della situazione lavorativa per uno o più componenti il nucleo come indicata nel paragrafo.2 una variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo superiore al 25% rispetto alla situazione reddituale individuata nell’ISEE calcolato ordinariamente.

La DSU (Modulo MS) per il calcolo dell’ISEE corrente può essere presentata dal dichiarante della DSU in corso di validità che si richiede di aggiornare o dal componente del nucleo per il quale è intervenuta una variazione della situazione lavorativa. L’ISEE corrente ha validità di due mesi dal momento della presentazione della DSU (Modulo MS).

1. MODELLO MS QUADRO S1 “RICHIESTA DI ISEE CORRENTE” Occorre indicare il codice fiscale del dichiarante della dichiarazione già presentata e gli estremi di quest’ultima.

2. MODELLO MS QUADRO S2 “VARIAZIONE DELLA SITUAZIONE LAVORATIVA” Occorre indicare nella prima, seconda e terza colonna della tabella rispettivamente il cognome, il nome, il codice fiscale dei componenti per i quali è intervenuta una variazione della situazione lavorativa. Le variazioni della situazione lavorativa che vengono considerate ai fini della richiesta dell’ISEE corrente sono le seguenti: a) lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta una risoluzione del rapporto di lavoro o una

sospensione dell’attività lavorativa o una riduzione della stessa; b) lavoratori dipendenti a tempo determinato ovvero impiegati con tipologie contrattuali flessibili, che risultino non

occupati alla data di presentazione della DSU, essendosi concluso il rapporto di lavoro, e che possano dimostrare di essere stati occupati nelle forme di cui alla presente lettera per almeno 120 giorni nei dodici mesi precedenti la conclusione dell’ultimo rapporto di lavoro;

c) lavoratori autonomi, non occupati alla data di presentazione della DSU, che abbiano cessato la propria attività, dopo aver svolto l’attività medesima in via continuativa per almeno dodici mesi.

Nella quarta colonna e nella quinta colonna devono essere riportati il tipo e la data della variazione.

Nota bene: la variazione della situazione lavorativa deve riguardare i componenti inclusi nel Quadro A della DSU già presentata.

PARTE 4 – MODULO INTEGRATIVO

32

DIC

HIA

RA

ZIO

NE

SO

ST

ITU

TIV

A U

NIC

A –

Istr

uzi

on

i per

la c

om

pila

zio

ne

3. MODELLO MS QUADRO S3 “SITUAZIONE REDDITUALE CORRENTE” I redditi ed i trattamenti, che in presenza delle altre condizioni previste, possono essere aggiornati sono i seguenti: redditi da lavoro dipendente, pensione ed assimilati (LD) conseguiti nei 12 mesi precedenti a quello della richiesta

della prestazione;

redditi derivanti da attività d’impresa o di lavoro autonomo (LA), svolte sia in forma individuale che di partecipazione, individuati secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti nei 12 mesi precedenti a quello di richiesta della prestazione e le spese sostenute nello stesso periodo dell’esercizio dell’attività;

trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito, (TR) a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche, non già inclusi nei redditi da lavoro dipendente, pensione o assimilati (LD) percepiti nei 12 mesi precedenti a quello della richiesta della prestazione

Solo nel caso di lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta una risoluzione del rapporto di lavoro o una sospensione dell’attività lavorativa o una riduzione della stessa è possibile indicare in alternativa i redditi ed i trattamenti percepiti negli ultimi 2 mesi. In tal caso i redditi ed i trattamenti saranno moltiplicati per 6.

Nota bene: Gli importi devono essere arrotondati all’unità di euro, per eccesso se la frazione decimale è uguale o superiore a cinquanta centesimi di euro o per difetto se inferiore a detto limite. Esempio: 65,50 diventa 66; 65,51 diventa 66; 65,49 diventa 65.

4. MODELLO MS QUADRO S4 “DOCUMENTAZIONE ALLEGATA” Occorre indicare il codice fiscale del dichiarante del componente il nucleo per il quale è intervenuta una variazione della situazione lavorativa di cui al paragrafo 2, la documentazione e la certificazione allegata attestante la variazione stessa (ad esempio lettera di licenziamento, cessazione partita IVA ecc.) e le componenti reddituali aggiornate (ad esempio busta paga ecc.

DSU MINI ISEE

La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è la dichiarazione necessaria per calcolare l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate (ad es. retta agevolata per l’asilo nido, mensa scolastica, sussidi assistenziali, diritto allo studio universitario, prestazioni socio-sanitarie). Raccoglie informazioni sul nucleo familiare e su tutti i suoi componenti (rispettivamente, nel “Modello Base” – MB – e nei “Fogli Componente” – FC).

Nella gran parte delle situazioni è sufficiente compilare il presente modello MINI, costituito dalla prima parte del Modello

Base (MB.1) e dalla prima parte del Foglio componente (FC.1).

In alcuni casi, però, il modello MINI non è sufficiente. Infatti, a seconda del tipo di prestazioni che il cittadino intende

richiedere o delle particolari caratteristiche del nucleo familiare si rende necessaria la dichiarazione di informazioni

aggiuntive. In particolare, il modello MINI non può essere presentato quando ricorre una delle situazioni seguenti:

richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario

presenza nel nucleo di persone con disabilità e/o non autosufficienti

presenza nel nucleo di figli i cui genitori non siano coniugati tra loro, né conviventi

esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o sospensione degli adempimenti tributari.

In tali casi deve essere compilata la DSU nella sua versione estesa.

L’ISEE sarà calcolato sulla base dei dati dichiarati in DSU e di altri dati (ad es. redditi, trattamenti economici, ecc.) rilevati

direttamente negli archivi dell’Agenzia delle entrate e dell’INPS. L’attestazione dell’ISEE è resa disponibile dall’INPS

entro il decimo giorno lavorativo successivo alla presentazione della DSU. Se il dichiarante rileva inesattezze

nell’attestazione o non ha ricevuto l’attestazione medesima entro il quindicesimo giorno lavorativo, al fine di rettificare

l’attestazione o integrare la DSU per il calcolo dell’ISEE, deve compilare il Modulo FC.3 (vedi istruzioni).

Informativa sull’uso dei dati personali e sui diritti del dichiarante (articolo 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e successive modificazioni)

L’Inps con sede in Roma, via Ciro il Grande, 21, in qualità di Titolare del trattamento, la informa che i dati personali, anche sensibili e giudiziari, raccolti attraverso la compilazione del presente modello di dichiarazione sostitutiva unica (DSU) per l’ISEE saranno trattati in osservanza dei presupposti e dei limiti stabiliti dal Codice in materia di protezione dei dati personali, nonché da leggi e regolamenti, al fine di definire il procedimento per il calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) regolato dal DPCM 5 dicembre 2013, n. 159. Il trattamento dei dati, anche con l’utilizzo di strumenti elettronici, avverrà ad opera di dipendenti dell’Istituto opportunamente incaricati e istruiti, attraverso logiche strettamente correlate alle finalità per le quali le informazioni sono raccolte. Il conferimento dei dati è obbligatorio, fatta eccezione per le informazioni espressamente segnalate come facoltative e comunque utili per agevolare il contatto diretto con il dichiarante, ovvero utili per la richiesta di determinate prestazioni sociali agevolate. La mancata fornitura dei dati potrà comportare impossibilità o ritardi nella definizione del procedimento. I dati personali conferiti potranno essere comunicati, esclusivamente nei casi e nei limiti previsti da norme di legge, ad altri soggetti pubblici o privati. In particolare, i dati saranno oggetto di scambio telematico con l’Agenzia delle Entrate ai fini della trasmissione delle informazioni (non autodichiarate) per il calcolo dell’ISEE presenti nel sistema informativo dell’Anagrafe tributaria. Inoltre l’Inps verifica l’esistenza di omissioni ovvero difformità tramite la consultazione dei pertinenti archivi amministrativi delle altre pubbliche amministrazioni, secondo le norme in vigore. L’Inps la informa, infine, che è nelle sue facoltà esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del Codice in materia di protezione dei dati personali rivolgendosi direttamente al direttore della struttura Inps territorialmente competente; qualora si tratti di un’agenzia, l’istanza deve essere presentata al direttore provinciale anche per il tramite dell’agenzia stessa. Attenzione: verranno effettuati dei controlli sui dati dichiarati dal dichiarante riferiti a ciascun componente del nucleo familiare. Inoltre l’acquisizione diretta da parte dell’INPS dei dati inerenti i redditi, i trattamenti previdenziali, assistenziali, indennitari ed i patrimoni, in possesso degli archivi dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS, avverrà con riferimento a tutti i componenti il nucleo familiare.

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA UNICA per il calcolo dell’ISEE

modello MINI

Modulo MB.1

Io sottoscritto _____________________________________________________ ai sensi degli artt. 46 e 47 del Decreto

del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n.445 recante il testo unico delle disposizioni legislative e

regolamentari in materia di documentazione amministrativa, dichiaro quanto segue:

QUADRO A NUCLEO FAMILIARE Il nucleo familiare è quello alla data di presentazione della DSU Indicare il dichiarante nel primo rigo della tabella. Per ogni componente, va compilato il foglio componente (modulo FC). Solo per i componenti minorenni, indicare l’eventuale assenza di reddito e patrimonio barrando la casella. In tal caso, per i minorenni il modulo FC non va compilato, se non per la sezione relativa alla disabilità – Quadro FC7 – laddove ricorra (oltre alla sezione anagrafica – Quadro FC1).

COMPOSIZIONE DEL NUCLEO FAMILIARE

Cognome Nome Codice fiscale Data di nascita

Comune o Stato estero di nascita

Sesso Assenza di

reddito / patrimonio del

minore

M F

M F

M F

M F

M F

M F

NUCLEI FAMILIARI CON FIGLI MINORENNI

BARRARE LA CASELLA:

NEL NUCLEO FAMILIARE, IN PRESENZA DI FIGLI MINORENNI, ENTRAMBI I GENITORI, O L’UNICO GENITORE PRESENTE, HANNO SVOLTO ATTIVITÀ DI LAVORO O DI IMPRESA PER ALMENO SEI MESI NELL’ANNO DI RIFERIMENTO DEI REDDITI DICHIARATI (ES. NEL 2015 L’ANNO DI RIFERIMENTO È IL 2013)

IL NUCLEO È COMPOSTO ESCLUSIVAMENTE DA GENITORE SOLO CON I SUOI FIGLI MINORENNI (NEL CASO DI GENITORI NON CONVIVENTI E NON CONIUGATI TRA LORO, VEDI ISTRUZIONI)

NUCLEI FAMILIARI CON ALMENO TRE FIGLI

Indicare il numero di figli (anche maggiorenni) degli stessi genitori, ovvero di uno stesso componente o del suo coniuge

N. FIGLI ___ DI CUI CONVIVENTI ___

QUADRO B CASA DI ABITAZIONE La casa di abitazione è quella alla data di presentazione della DSU

CASA DI ABITAZIONE

VIA ________________________________________________ N.______ CAP___________

COMUNE____________________________________________ PR. _____

DI PROPRIETÀ (O ALTRO DIRITTO REALE DI GODIMENTO COME L’USUFRUTTO, ETC.)

IN LOCAZIONE

ALTRO (ES. COMODATO GRATUITO)

CONTRATTO DI LOCAZIONE

Codice fiscale dell’intestatario o degli intestatari del contratto

1

2

Estremi di registrazione del contratto di locazione:

DATA_______ SERIE__________ NUMERO_________/___ COD. UFFICIO_____________

Canone annuale della locazione, previsto dal contratto: € ________________________,00

CONIUGI CON DIVERSA RESIDENZA

I coniugi, per tutto il periodo di validità della dichiarazione, scelgono come residenza familiare di riferimento quella:

BARRARE LA CASELLA DEL DICHIARANTE

DEL CONIUGE

In caso di mancato accordo, vedi istruzioni.

Modulo FC.1, componente n.__

ATTENZIONE: ferme restando le conseguenze anche penali per le dichiarazioni mendaci, su tutti i dati auto-dichiarati verranno

effettuati controlli sistematici, possibili anche tra il momento della ricezione della DSU e quello della consegna dell’attestazione ISEE.

Le difformità e/o omissioni, eventualmente rilevate dai controlli effettuati prima della consegna dell’attestazione, saranno indicate

nell’attestazione stessa. In tal caso il cittadino potrà presentare una nuova DSU ovvero giustificare all’ente erogatore, producendo

idonea documentazione, le difformità e/o omissioni rilevate e dimostrare la completezza e veridicità dei dati indicati in dichiarazione.

QUADRO FC1 DATI DEL COMPONENTE I dati sono quelli alla data di presentazione della DSU Nella colonna “Relazione con il dichiarante” indicare: D = DICHIARANTE C = CONIUGE F = FIGLIO MINORENNE MA = MINORE IN AFFIDAMENTO PREADOTT. FC = FIGLIO MAGGIORENNE CONVIVENTE FNC = FIGLIO MAGGIORENNE NON CONVIVENTE (a carico ai fini IRPEF) P = ALTRA PERSONA NEL NUCLEO GNC = GENITORE NON CONIUG. E NON CONVIVENTE (vedi istruzioni)

Cognome Nome Codice fiscale Relazione con il dichiarante

Cittadinanza_____________________________

Residenza (solo se diversa dalla casa di abitazione indicata al Quadro B)

VIA ________________________________________________ N.______ CAP___________

COMUNE____________________________________________ PR. _____

Tel. (facoltativo) ______________________ E-mail (facoltativo) _________________________________

CONVIVENZA ANAGRAFICA

BARRARE LA CASELLA: l’indirizzo di residenza corrisponde ad una convivenza anagrafica (cioè la persona abita in istituto religioso, di cura, di assistenza, militare, di pena

e simili; vedi istruzioni)

ATTIVITA’ LAVORATIVA

Questa informazione non occorre per il calcolo dell’ISEE. Tuttavia può essere utile indicarla al fine di accedere a prestazioni per le quali l’ente

erogatore preveda quale requisito soggettivo la condizione lavorativa. Barrare la casella:

Lavoratore dipendente a tempo indeterminato

Lavoratore dipendente a tempo determinato o con contratto di apprendistato

Lavoratore con contratto di somministrazione (“interinale” )

Lavoratore o disoccupato con sostegno al reddito (cassa integrazione ordinaria, straordinaria o in deroga, contratti di solidarietà; lavori socialmente utili; mobilità, ASPI, etc.)

Lavoratore parasubordinato (coll. a progetto o Co.Co.Co)

Lavoro accessorio (voucher), occasionale, tirocini/stages, etc.

Lavoratore autonomo, libero professionista, imprenditore

Non occupato

Pensionato

Casalinga

Studente

Altro

QUADRO FC2 PATRIMONIO MOBILIARE

BARRARE LA CASELLA

Nell’anno precedente la presente DSU non è stato posseduto alcun rapporto finanziario.

Nell’anno precedente la presente DSU è stato posseduto almeno un rapporto finanziario Per ciascun rapporto finanziario, indicare il valore del saldo contabile attivo, al lordo degli interessi, al 31 dicembre ultimo scorso (se il saldo è nullo o negativo indicare 0), nonché il valore della giacenza media annua dell’anno precedente

Sez. I – Depositi e conti correnti bancari e postali

Nella colonna “Tipo rapporto” indicare: 01 per Conto corrente; 03 per Conto deposito a risparmio libero/vincolato (inclusi. Libretti di risparmio postale); 09 per Conto terzi individuale/globale Indicare data inizio e data fine solo se il rapporto è stato aperto o cessato in corso d’anno

TIPO RAP- PORTO

IDENTIFICATIVO RAPPORTO

CODICE FISCALE DELL’OPERATORE FINANZIARIO

SALDO AL 31 DICEMBRE

GIACENZA MEDIA DATA INIZIO

DATA FINE

TOTALE (A) TOTALE (B) DIFFERENZA (A-B)

_________________,00 _______________,00 _________,00

Se la differenza (A-B) è positiva, l’ISEE è calcolato sul saldo; se negativa, sulla giacenza media. Se però sono stati fatti nell’anno precedente acquisti netti di beni immobiliari (ad es. acquisto di una casa) o di altre componenti il patrimonio mobiliare (ad es., acquisto di titoli di stato) per un ammontare superiore alla differenza (A-B), allora l’ISEE è calcolato sul saldo. In tal caso compilare di seguito.

BARRARE LA CASELLA

Nell’anno precedente la DSU, l’incremento di altre componenti il patrimonio mobiliare e immobiliare è stato superiore alla differenza tra la giacenza media e il saldo al 31 dicembre

INCREMENTO DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE NELL’ANNO PRECEDENTE (C)

INCREMENTO DEL PATRIMONIO MOBILIARE

NELL’ANNO PRECEDENTE (D) TOTALE (C+D)

_________________,00 _________________,00 _________________,00

QUADRO FC2 (SEGUE)

Sez. II – Altre forme di patrimonio mobiliare

Nella colonna “Tipo rapporto” indicare: 02 per Conto deposito titoli e/o obbligazioni; 05 per Gestione collettiva del risparmio; 06 per Gestione patrimoniale; 07 per Certificati deposito e buoni fruttiferi; per i codici relativi ad altre forme di patrimonio mobiliare meno ricorrenti, vedi istruzioni.

Per ciascun rapporto finanziario, indicare il valore al 31 dicembre (salvo quando non rilevabile, vedi istruzioni)

TIPO RAP- PORTO

IDENTIFICATIVO RAPPORTO

CODICE FISCALE DELL’OPE- RATORE FINANZIARIO

VALORE DATA INIZIO DATA FINE

_________________,00

_________________,00

_________________,00

_________________,00

QUADRO FC3 PATRIMONIO IMMOBILIARE Nella colonna “Tipo di patrimonio” indicare: F=fabbricati; TE=terreni edificabili; TA=terreni agricoli. Nella Colonna “Casa di abitazione”, barrare in corrispondenza dell’immobile dichiarato come casa di abitazione nel Quadro B

Indicare il patrimonio immobiliare in Italia e all’estero (un cespite per ogni riga della tabella) posseduto alla data del 31 dicembre ultimo scorso.

TIPO DI PATRI- MONIO

SITUATO NEL COMUNE O STATO ESTERO

QUOTA POSSE- DUTA (%)

VALORE AI FINI IMU della quota posseduta (VALORE AI FINI IVIE se detenuto all’estero)

QUOTA CAPITALE RESIDUA DEL MUTUO (della quota posseduta)

CASA DI ABITAZIONE

_________________,00 _________________,00

_________________,00 _________________,00

_________________,00 _________________,00

_________________,00 _________________,00

QUADRO FC4 REDDITI E TRATTAMENTI DA DICHIARARE A FINI ISEE

I particolari redditi e trattamenti da indicare sono riferiti al secondo anno solare precedente la presentazione della DSU (ad esempio, nel 2015 indicare i redditi percepiti nel 2013). Gli altri redditi e trattamenti sono rilevati direttamente presso l’INPS e l’Agenzia delle Entrate.

REDDITI ASSOGGETTATI AD IMPOSTA SOSTITUTIVA O A RITENUTA A TITOLO

D’IMPOSTA (vedi istruzioni, voce corrispondente)

REDDITI ESENTI DA IMPOSTA

(esclusi trattamenti erogati da INPS)

PROVENTI AGRARI DA DICHIARAZIONE IRAP

_________________,00 _________________,00 _________________,00

REDDITI FONDIARI DI BENI NON LOCATI SOGGETTI ALLA DISCIPLINA DELL’IMU (vedi istruzioni)

TRATTAMENTI ASSISTENZIALI, PREVIDENZIALI E INDENNITARI NON SOGGETTI AD IRPEF E NON EROGATI DALL’INPS

_________________,00 _________________,00

REDDITI DA LAVORO O FONDIARI PRODOTTI ALL’ESTERO

REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE PRESTATO ALL’ESTERO TASSATI ESCLUSIVAMENTE ALL’ESTERO

REDDITO LORDO DICHIARATO AI FINI FISCALI DAI RESIDENTI ALL’ESTERO

(ISCRITTI ALL’AIRE) NEL PAESE DI RESIDENZA

REDDITI FONDIARI DI BENI SITUATI ALL’ESTERO NON LOCATI SOGGETTI ALLA

DISCIPLINA DELL’IVIE

_________________,00 _________________,00 _________________,00

QUADRO FC5 ASSEGNI PERIODICI PER CONIUGE E FIGLI Indicare gli importi percepiti e corrisposti nel secondo anno solare precedente la presentazione della DSU (ad esempio, nel 2015 indicare gli assegni percepiti nel 2013)

ASSEGNI PERCEPITI Vanno inclusi tra gli assegni percepiti solo quelli per il mantenimento dei figli, essendo quelli per il coniuge già inclusi nel reddito complessivo (direttamente rilevato dall’Agenzia delle Entrate)

ASSEGNI PER IL MANTENIMENTO DI FIGLI _________________,00

ASSEGNI CORRISPOSTI ASSEGNI PERIODICI EFFETTIVAMENTE CORRISPOSTI AL CONIUGE (COMPRESI QUELLI DESTINATI AL MANTENIMENTO DEI FIGLI) IN SEGUITO ALLA SEPARAZIONE LEGALE ED EFFETTIVA O ALLO SCIOGLIMENTO DEL MATRIMONIO (come indicato nel provvedimento dell’autorità giudiziaria)

_______________,00

ASSEGNI PERIODICI EFFETTIVAMENTE CORRISPOSTI PER IL MANTENIMENTO DEI FIGLI CONVIVENTI CON L’ALTRO GENITORE, NEL CASO IN CUI I GENITORI NON SIANO CONIUGATI O SEPARATI

_______________,00

QUADRO FC6 AUTOVEICOLI E ALTRI BENI DUREVOLI Nella colonna “Tipo” indicare: A = autoveicolo, M = motoveicolo, N = nave, I = Imbarcazione da diporto

Indicare gli autoveicoli, ovvero i motoveicoli di cilindrata di 500 cc e superiore, nonché navi e imbarcazioni da diporto intestati, alla data di presentazione della DSU

TIPO TARGA VEICOLO (O ESTREMI REGISTRAZIONE)

Io sottoscritto/a ______________________________, consapevole delle responsabilità penali che mi assumo, ai sensi dell’articolo 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, per falsità in atti e dichiarazioni mendaci, dichiaro di aver compilato il presente modulo FC, quadri FC1, FC2, □ FC3, □ FC4, □ FC5, □ FC6, □ FC7, □ FC8, sez. II, parte integrante della DSU, e che quanto in essi espresso è vero ed è accertabile ai sensi dell’articolo 43 del citato DPR n. 445 del 2000, ovvero documentabile su richiesta delle amministrazioni competenti.

_________________ ________________ ________________________________ (luogo) (data) (firma del dichiarante)

SOTTOSCRIZIONE DELLA DSU

Io sottoscritto/a , consapevole delle responsabilità penali che mi assumo, ai sensi dell’articolo 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, per falsità in atti e dichiarazioni mendaci, dichiaro di aver compilato il modulo MB (quadri A e B) e n. ___ moduli FC, e che quanto in essi espresso è vero ed è accertabile ai sensi dell’articolo 43 del citato DPR n. 445 del 2000, ovvero documentabile su richiesta delle amministrazioni competenti.

Dichiaro, altresì, di essere a conoscenza che per il calcolo dell’ISEE è necessario acquisire direttamente informazioni su redditi e trattamenti in possesso degli archivi dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS con riferimento a tutti i componenti del nucleo familiare.

Dichiaro di essere a conoscenza che sui dati dichiarati potranno essere effettuati controlli ai sensi dell’articolo 71 del DPR n. 445 del 2000. Potranno essere eseguiti controlli diretti ad accertare la veridicità delle informazioni fornite ed effettuati da parte della Agenzia delle Entrate presso gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari che gestiscono il patrimonio mobiliare, ai sensi dell’articolo 11, comma 11, del DPCM 5 dicembre 2013, n.159; ove emergano divergenze i nominativi saranno comunicati alla Guardia di Finanza.

Dichiaro, altresì, di essere a conoscenza che, nel caso di indebita percezione di una prestazione sociale agevolata sulla base dei dati dichiarati, sarà irrogata una sanzione da parte degli Enti erogatori da 500 a 5000 euro, ai sensi dell’articolo 38 del Decreto Legge 31 maggio 2010, n.78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. _________________ ________________ ________________________________ (luogo) (data) (firma del dichiarante)

DICHIARAZIONE RESA NELL’INTERESSE O IN NOME E PER CONTO DI ALTRI

□ La presente dichiarazione è resa nell’interesse del soggetto che si trova in una situazione di impedimento temporaneo, per ragioni connesse allo stato di salute, dal coniuge o, in sua assenza, dal figlio o, in mancanza di questo, da altro parente in linea retta o collaterale fino al terzo grado, al pubblico ufficiale, previo accertamento dell’identità del dichiarante (barrare la casella se ricorre il caso);

□ La presente dichiarazione è resa in nome e per conto del soggetto incapace da chi ne ha la rappresentanza legale (barrare la casella se ricorre il caso). Se ricorre uno dei casi suddetti, ogni riferimento al “dichiarante” del presente modello base e nei fogli allegati, è da intendersi come riferimento al soggetto impedito o incapace nell’interesse o per conto del quale è redatta la dichiarazione. INDICARE I DATI ANAGRAFICI DELLA PERSONA CHE DICHIARA NELL’INTERESSE DEL SOGGETTO IMPEDITO O IN NOME E PER CONTO DEL SOGGETTO INCAPACE Cognome _________________________________________________ Nome _____________________________________

Comune o Stato estero di nascita ________________________________ prov._____ Data di nascita _______________________

Comune di residenza ____________________________________________________ prov.___________ CAP _____________

Indirizzo e n. civico ______________________________________ n°. telefono (facoltativo)_______________

E-mail (facoltativo)______________________

MODALITÀ RITIRO ATTESTAZIONE ISEE

L’attestazione riportante l’ISEE e le informazioni per il calcolo possono essere inviate al seguente indirizzo di posta elettronica certificata (indicare ove esistente): ____________________________________________________

L’attestazione riportante l’ISEE e le informazioni usate per il calcolo è inviata dall’INPS a tale indirizzo entro il decimo giorno lavorativo dopo la presentazione della DSU. Negli stessi termini temporali, il dichiarante o un componente il nucleo familiare possono comunque accedere all’area servizi del portale web dell’INPS, previa registrazione, e acquisire l’attestazione nella sezione dedicata all’ISEE ovvero richiedere l’attestazione presso le sedi territoriali dell’INPS. Se il dichiarante preferisce ritirare l’attestazione presso il CAF o l’ente erogatore presso il quale ha presentato la DSU, deve barrare e sottoscrivere di seguito:

□ conferisco mandato al CAF o all’ente erogatore presso il quale ho sottoscritto la presente DSU a ricevere, ai soli fini del rilascio al sottoscritto, l’attestazione contenente l’ISEE e le informazioni usate per il calcolo e conseguentemente richiedo all’INPS di rendere disponibili le medesime informazioni e attestazione. _________________ ________________ ________________________________ (luogo) (data) (firma del dichiarante)

RISERVATO ALL’UFFICIO ATT. N°. ______________ Ente _____________________________

RICEVUTA ATTESTANTE LA PRESENTAZIONE DELLA DSU

Io sottoscritto _____________________________attesto che è stata presentata, ai sensi delle vigenti disposizioni, la dichiarazione del Sig/ra ____________________________ Attesto, altresì, che la dichiarazione è costituita dal modulo MB.1, di cui sono stati compilati i quadri A e B, e da n. … moduli FC.1. _________________ ________________ ________________________________ (luogo) (data) (timbro dell’ente e firma dell’addetto)

La presente DSU ha validità dal momento della presentazione al 15 gennaio dell’anno successivo. Copia della DSU è disponibile, per eventuali controlli, presso questo ufficio, e le informazioni in essa contenute sono trasmesse entro quattro giorni lavorativi al sistema informativo dell’ISEE presso l’INPS. Sulla base delle informazioni contenute nella DSU e di altre informazioni rilevate presso l’INPS e l’Agenzia delle Entrate verrà rilasciata entro dieci giorni lavorativi un’attestazione contenente il calcolo dell’ISEE e le informazioni usate per ottenerlo. L’attestazione può essere utilizzata nel periodo di validità da ciascun componente il nucleo familiare.

DSU ISEE CORRENTE

La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è la dichiarazione necessaria per calcolare l’ISEE (Indicatore della Situazione

Economica Equivalente). In particolare, la presente DSU va utilizzata per il calcolo dell’ISEE CORRENTE.

Cos’è l’ISEE CORRENTE?

Ordinariamente l’ISEE fa riferimento ai redditi dichiarati al fisco nell’anno precedente (i redditi cioè percepiti nel secondo

anno solare precedente la DSU; ad esempio, nel 2015 ai fini ISEE si considerano i redditi percepiti nel 2013). In alcune

situazioni, in presenza di rilevanti variazioni del reddito a seguito di eventi avversi (ad esempio, la perdita del posto di

lavoro), tali redditi non riflettono la reale situazione economica del nucleo familiare. Viene pertanto data la possibilità di

calcolare un ISEE CORRENTE basato sui redditi degli ultimi dodici mesi (anche solo degli ultimi due mesi in caso di

lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta la perdita, sospensione o riduzione dell’attività

lavorativa). I casi di variazione lavorativa a seguito della quale è possibile calcolare l’ISEE CORRENTE sono indicati nel

Quadro S2. Alla variazione lavorativa di uno dei membri deve associarsi, ai fini del calcolo dell’ISEE CORRENTE, una

variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore del 25% rispetto alla situazione

reddituale individuata nell’ISEE calcolato ordinariamente. Prima di chiedere il calcolo dell’ISEE CORRENTE deve

pertanto essere già stata presentata una DSU e ricevuta l’attestazione con l’indicazione dell’indicatore della situazione

reddituale, sulla base del quale verrà verificato il possesso dei requisiti per il calcolo dell’ISEE CORRENTE.

Informativa sull’uso dei dati personali e sui diritti del dichiarante (articolo 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e successive modificazioni)

L’Inps con sede in Roma, via Ciro il Grande, 21, in qualità di Titolare del trattamento, la informa che i dati personali, anche sensibili e giudiziari, raccolti attraverso la compilazione del presente modello di dichiarazione sostitutiva unica (DSU) per l’ISEE saranno trattati in osservanza dei presupposti e dei limiti stabiliti dal Codice in materia di protezione dei dati personali, nonché da leggi e regolamenti, al fine di definire il procedimento per il calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) regolato dal DPCM 5 dicembre 2013, n. 159. Il trattamento dei dati, anche con l’utilizzo di strumenti elettronici, avverrà ad opera di dipendenti dell’Istituto opportunamente incaricati e istruiti, attraverso logiche strettamente correlate alle finalità per le quali le informazioni sono raccolte. Il conferimento dei dati è obbligatorio, fatta eccezione per le informazioni espressamente segnalate come facoltative e comunque utili per agevolare il contatto diretto con il dichiarante. La mancata fornitura dei dati potrà comportare impossibilità o ritardi nella definizione del procedimento. I dati personali conferiti potranno essere comunicati, esclusivamente nei casi e nei limiti previsti da norme di legge, ad altri soggetti pubblici o privati. In particolare, i dati saranno oggetto di scambio telematico con l’Agenzia delle Entrate ai fini della trasmissione delle informazioni (non autodichiarate) per il calcolo dell’ISEE presenti nel sistema informativo dell’Anagrafe tributaria. Inoltre l’Inps verifica l’esistenza di omissioni ovvero difformità tramite la consultazione dei pertinenti archivi amministrativi delle altre pubbliche amministrazioni, secondo le norme in vigore. L’Inps la informa, infine, che è nelle sue facoltà esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del Codice in materia di protezione dei dati personali rivolgendosi direttamente al direttore della struttura Inps territorialmente competente; qualora si tratti di un’agenzia, l’istanza deve essere presentata al direttore provinciale anche per il tramite dell’agenzia stessa. Attenzione: verranno effettuati dei controlli sui dati dichiarati dal dichiarante riferiti a ciascun componente del nucleo familiare. Inoltre l’acquisizione diretta da parte dell’INPS dei dati inerenti i redditi, i trattamenti previdenziali, assistenziali, indennitari ed i patrimoni, in possesso degli archivi dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS, avverrà con riferimento a tutti i componenti il nucleo familiare.

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA UNICA per il calcolo dell’ISEE CORRENTE

Modello MS

Io sottoscritto _____________________________________________________ ai sensi degli artt. 46 e 47 del Decreto

del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n.445 recante il testo unico delle disposizioni legislative e

regolamentari in materia di documentazione amministrativa, dichiaro quanto segue:

QUADRO S1 RICHIESTA DI ISEE CORRENTE

Per poter richiedere l’ISEE CORRENTE è necessario aver già presentato una DSU. Tale DSU è quella di riferimento per verificare se le variazioni di reddito intervenute sono sufficientemente elevate da giustificare il calcolo dell’indicatore aggiornato in sostituzione di quello ordinario.

Codice fiscale del dichiarante Estremi della DSU già presentata

Prot. n. ________________________________

QUADRO S2 VARIAZIONE DELLA SITUAZIONE LAVORATIVA

Le variazioni della situazione lavorativa che vengono considerate ai fini della richiesta dell’ISEE CORRENTE sono le seguenti:

A) lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta una risoluzione del rapporto di lavoro o una sospensione

dell’attività lavorativa o una riduzione della stessa;

B) lavoratori dipendenti a tempo determinato ovvero impiegati con tipologie contrattuali flessibili, che risultino attualmente non occupati,

essendosi concluso il rapporto di lavoro, e che possano dimostrare di essere stati occupati nelle forme di cui alla presente lettera per

almeno 120 giorni nei dodici mesi precedenti la conclusione dell’ultimo rapporto di lavoro;

C) lavoratori autonomi, non occupati alla data di presentazione della DSU, che abbiano cessato la propria attività, dopo aver svolto

l’attività medesima in via continuativa per almeno dodici mesi.

Indicare i componenti del nucleo familiare per cui è intervenuta una variazione della situazione lavorativa (deve trattarsi di componenti

inclusi nel Quadro A della DSU già presentata). Per ciascun componente indicare altresì la tipologia di variazione della situazione

lavorativa – A, B o C, seguendo la casistica sopra descritta – nonché la data in cui è intervenuta la variazione – cioè la data di risoluzione

del rapporto di lavoro, cessazione dell’attività, ecc.

COGNOME NOME CODICE FISCALE TIPO DI VARIAZIONE DATA DELLA VARIAZIONE

A B C

A B C

A B C

QUADRO S3 SITUAZIONE REDDITUALE CORRENTE Indicare i seguenti redditi e trattamenti: LD: redditi da lavoro dipendente, pensione ed assimilati conseguiti nei 12 mesi precedenti a quello della richiesta della prestazione; LA: redditi derivanti da attività d’impresa o di lavoro autonomo, svolte sia in forma individuale che di partecipazione, individuati secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti nei 12 mesi precedenti a quello di richiesta della prestazione e le spese sostenute nello stesso periodo dell’esercizio dell’attività; TR: trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche, non già inclusi nei redditi da pensione (LD).

Per ciascun componente indicato nel quadro S2 specificare i redditi e i trattamenti percepiti negli ultimi 12 mesi compilando la tabella seguente. Solo nel caso di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato per cui sia intervenuta una risoluzione del rapporto di lavoro o una sospensione dell’attività lavorativa o una riduzione della stessa (componenti caratterizzati dalla lettera A nella tabella del Quadro S2) è possibile, alternativamente, compilare la tabella successiva riferita ai medesimi redditi percepiti negli ultimi due mesi. In tal caso i redditi saranno moltiplicati per 6.

REDDITI E TRATTAMENTI PERCEPITI NEGLI ULTIMI 12 MESI

Codice fiscale LD

Reddito lavoro dipendente, pensione e assimilati

LA Reddito da attività d’impresa o

lavoro autonomo

TR Trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari

REDDITI E TRATTAMENTI PERCEPITI NEGLI ULTIMI 2 MESI (solo caso A del Quadro S2)

Codice fiscale LD

Reddito lavoro dipendente, pensione e assimilati

LA Reddito da attività d’impresa o

lavoro autonomo

TR Trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari

QUADRO S4 DOCUMENTAZIONE ALLEGATA

Indicare la documentazione e certificazione allegata attestante la variazione della condizione lavorativa (es.: lettera di licenziamento, cessazione partita IVA, ecc.) e le componenti reddituali aggiornate (es. busta paga, ecc.)

Codice fiscale Documentazione attestante la variazione della condizione lavorativa e

le componenti reddituali aggiornate

1

2

3

SOTTOSCRIZIONE DELLA DSU

Io sottoscritto/a , consapevole delle responsabilità penali che mi assumo, ai sensi dell’articolo 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, per falsità in atti e dichiarazioni mendaci, dichiaro di aver compilato il modulo MS (quadri S1, S2, S3 E S4) e che quanto in essi espresso è vero ed è accertabile ai sensi dell’articolo 43 del citato DPR n. 445 del 2000, ovvero documentabile su richiesta delle amministrazioni competenti.

Dichiaro di essere a conoscenza che sui dati dichiarati potranno essere effettuati controlli ai sensi dell’articolo 71 del DPR n. 445 del 2000. Potranno essere eseguiti controlli diretti ad accertare la veridicità delle informazioni fornite ed effettuati da parte della Agenzia delle Entrate presso gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari che gestiscono il patrimonio mobiliare, ai sensi dell’articolo 11, comma 11, del DPCM 5 dicembre 2013, n.159; ove emergano divergenze i nominativi saranno comunicati alla Guardia di Finanza.

Dichiaro, altresì, di essere a conoscenza che, nel caso di indebita percezione di una prestazione sociale agevolata sulla base dei dati dichiarati, sarà irrogata una sanzione da parte degli Enti erogatori da 500 a 5000 euro, ai sensi dell’articolo 38 del Decreto Legge 31 maggio 2010, n.78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. _________________ ________________ ________________________________ (luogo) (data) (firma del dichiarante)

DICHIARAZIONE RESA NELL’INTERESSE O IN NOME E PER CONTO DI ALTRI

□ La presente dichiarazione è resa nell’interesse del soggetto che si trova in una situazione di impedimento temporaneo, per ragioni connesse allo stato di salute, dal coniuge o, in sua assenza, dal figlio o, in mancanza di questo, da altro parente in linea retta o collaterale fino al terzo grado, al pubblico ufficiale, previo accertamento dell’identità del dichiarante (barrare la casella se ricorre il caso);

□ La presente dichiarazione è resa in nome e per conto del soggetto incapace da chi ne ha la rappresentanza legale (barrare la casella se ricorre il caso). Se ricorre uno dei casi suddetti, ogni riferimento al “dichiarante” del presente modello base e nei fogli allegati, è da intendersi come riferimento al soggetto impedito o incapace nell’interesse o per conto del quale è redatta la dichiarazione. INDICARE I DATI ANAGRAFICI DELLA PERSONA CHE DICHIARA NELL’INTERESSE DEL SOGGETTO IMPEDITO O IN NOME E PER CONTO DEL SOGGETTO INCAPACE Cognome _________________________________________________ Nome _____________________________________

Comune o Stato estero di nascita ________________________________ prov._____ Data di nascita _______________________

Comune di residenza ____________________________________________________ prov.___________ CAP _____________

Indirizzo e n. civico ___________________________ n°. telefono (facoltativo)_______________ E-mail (facoltativo)______________________

MODALITÀ RITIRO ATTESTAZIONE ISEE

L’attestazione riportante l’ISEE CORRENTE e le informazioni per il calcolo possono essere inviate al seguente indirizzo di posta elettronica certificata (indicare ove esistente): ____________________________________________________

L’attestazione riportante l’ISEE CORRENTE e le informazioni usate per il calcolo è inviata dall’INPS a tale indirizzo entro il decimo giorno lavorativo dopo la presentazione della DSU. Negli stessi termini temporali, il dichiarante o un componente il nucleo familiare possono comunque accedere all’area servizi del portale web dell’INPS, previa registrazione, e acquisire l’attestazione nella sezione dedicata all’ISEE ovvero richiedere l’attestazione presso le sedi territoriali dell’INPS. Se il dichiarante preferisce ritirare l’attestazione presso il CAF o l’ente erogatore presso il quale ha presentato la DSU, deve barrare e sottoscrivere di seguito:

□ conferisco mandato al CAF o all’ente erogatore presso il quale ho sottoscritto la presente DSU a ricevere, ai soli fini del rilascio al sottoscritto, l’attestazione contenente l’ISEE CORRENTE e le informazioni usate per il calcolo e conseguentemente richiedo all’INPS di rendere disponibili le medesime informazioni e attestazione. _________________ ________________ ________________________________ (luogo) (data) (firma del dichiarante)

RISERVATO ALL’UFFICIO ATT. N°. ______________ Ente _____________________________

RICEVUTA ATTESTANTE LA PRESENTAZIONE DELLA DSU

Io sottoscritto _____________________________attesto che è stata presentata, ai sensi delle vigenti disposizioni, la dichiarazione del Sig/ra ____________________________ Attesto, altresì, che la dichiarazione è costituita dal modulo MS, di cui sono stati compilati i quadri S1, S2, S3 e S4. _________________ ________________ ________________________________ (luogo) (data) (timbro dell’ente e firma dell’addetto)

La presente DSU per il calcolo dell’ISEE CORRENTE ha validità di due mesi dal momento della presentazione. Copia della DSU è disponibile, per eventuali controlli, presso questo ufficio, e le informazioni in essa contenute sono trasmesse entro quattro giorni lavorativi al sistema informativo dell’ISEE presso l’INPS. Sulla base delle informazioni contenute nella DSU e di altre informazioni rilevate presso l’INPS e l’Agenzia delle Entrate verrà rilasciata entro dieci giorni lavorativi un’attestazione contenente il calcolo dell’ISEE e le informazioni usate per ottenerlo. L’attestazione può essere utilizzata nel periodo di validità da ciascun componente il nucleo familiare.

DSU ISEE

La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è la dichiarazione necessaria per calcolare l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate. Raccoglie informazioni sul nucleo familiare e su tutti i suoi componenti (rispettivamente, nel “Modello Base” – MB – e nei “Fogli Componente” – FC). La DSU si compone di diversi moduli e quadri da compilare a seconda delle caratteristiche del nucleo e del tipo di prestazione che si intende richiedere, come di seguito specificato. Nella gran parte delle situazioni, è sufficiente compilare il modello MINI (composto dei moduli MB.1 e FC.1).

Modulo MB.1 Compilazione da parte di tutti, per tutte le prestazioni (Modello MINI)

Modulo MB.2

Da compilare solo in caso di:

prestazioni per il diritto allo studio universitario

prestazioni per minorenni in caso di genitori non coniugati e non conviventi tra loro

Modulo MB.3 Da compilare solo in caso di:

prestazioni socio-sanitarie residenziali (es.: ricovero presso RSSA, residenza protetta e simili)

Modulo MB.1rid

Da compilare in alternativa al modulo MB.1, quando si preferisce far riferimento ad un nucleo familiare

ristretto (solo beneficiario, coniuge e figli) in caso di:

prestazioni socio-sanitarie per persone con disabilità e/o non autosufficienti maggiorenni

prestazioni connesse ai corsi di dottorato di ricerca

Modulo FC.1 Compilazione da parte di tutti, per tutte le prestazioni (Modello MINI)

Modulo FC.2 Da compilare solo in caso di:

presenza nel nucleo di persone con disabilità e/o non autosufficienti

Modulo FC.3

Da compilare solo in caso di:

presenza nel nucleo di persone esonerate dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o in

caso di sospensione degli adempimenti tributari a causa di eventi eccezionali

Modulo FC.4

Da compilare solo per il calcolo della “componente aggiuntiva” in caso di:

prestazioni socio-sanitarie residenziali (compilazione da parte del figlio del beneficiario)

prestazioni per minorenni o universitarie in caso di genitori non coniugati e non conviventi tra loro

(compilazione da parte del genitore non convivente con il figlio)

L’ISEE sarà calcolato sulla base dei dati dichiarati in DSU e di altri dati (ad es. redditi, trattamenti economici, ecc.) rilevati direttamente

negli archivi dell’Agenzia delle entrate e dell’INPS. L’attestazione dell’ISEE è resa disponibile dall’INPS entro il decimo giorno

lavorativo successivo alla presentazione della DSU. Se il dichiarante rileva inesattezze nell’attestazione o non ha ricevuto

l’attestazione medesima entro il quindicesimo giorno lavorativo, al fine di rettificare l’attestazione o integrare la DSU per il calcolo

dell’ISEE, deve compilare il Modulo FC.3 (vedi istruzioni).

Informativa sull’uso dei dati personali e sui diritti del dichiarante (articolo 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e successive modificazioni)

L’Inps con sede in Roma, via Ciro il Grande, 21, in qualità di Titolare del trattamento, la informa che i dati personali, anche sensibili e giudiziari, raccolti attraverso la compilazione del presente modello di dichiarazione sostitutiva unica (DSU) per l’ISEE saranno trattati in osservanza dei presupposti e dei limiti stabiliti dal Codice in materia di protezione dei dati personali, nonché da leggi e regolamenti, al fine di definire il procedimento per il calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) regolato dal DPCM 5 dicembre 2013, n. 159. Il trattamento dei dati, anche con l’utilizzo di strumenti elettronici, avverrà ad opera di dipendenti dell’Istituto opportunamente incaricati e istruiti, attraverso logiche strettamente correlate alle finalità per le quali le informazioni sono raccolte. Il conferimento dei dati è obbligatorio, fatta eccezione per le informazioni espressamente segnalate come facoltative e comunque utili per agevolare il contatto diretto con il dichiarante, ovvero utili per la richiesta di determinate prestazioni sociali agevolate. La mancata fornitura dei dati potrà comportare impossibilità o ritardi nella definizione del procedimento. I dati personali conferiti potranno essere comunicati, esclusivamente nei casi e nei limiti previsti da norme di legge, ad altri soggetti pubblici o privati. In particolare, i dati saranno oggetto di scambio telematico con l’Agenzia delle Entrate ai fini della trasmissione delle informazioni (non autodichiarate) per il calcolo dell’ISEE presenti nel sistema informativo dell’Anagrafe tributaria. Inoltre l’Inps verifica l’esistenza di omissioni ovvero difformità tramite la consultazione dei pertinenti archivi amministrativi delle altre pubbliche amministrazioni, secondo le norme in vigore. L’Inps la informa, infine, che è nelle sue facoltà esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del Codice in materia di protezione dei dati personali rivolgendosi direttamente al direttore della struttura Inps territorialmente competente; qualora si tratti di un’agenzia, l’istanza deve essere presentata al direttore provinciale anche per il tramite dell’agenzia stessa. Attenzione: verranno effettuati dei controlli sui dati dichiarati dal dichiarante riferiti a ciascun componente del nucleo familiare. Inoltre l’acquisizione diretta da parte dell’INPS dei dati inerenti i redditi, i trattamenti previdenziali, assistenziali, indennitari ed i patrimoni, in possesso degli archivi dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS, avverrà con riferimento a tutti i componenti il nucleo familiare.

Modulo MB.1

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA UNICA per il calcolo dell’ISEE

Io sottoscritto _____________________________________________________ ai sensi degli artt. 46 e 47 del Decreto

del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n.445 recante il testo unico delle disposizioni legislative e

regolamentari in materia di documentazione amministrativa, dichiaro quanto segue:

QUADRO A NUCLEO FAMILIARE Il nucleo familiare è quello alla data di presentazione della DSU Indicare il dichiarante nel primo rigo della tabella. Per ogni componente, va compilato il foglio componente (modulo FC). Solo per i componenti minorenni, indicare l’eventuale assenza di reddito e patrimonio barrando la casella. In tal caso, per i minorenni il modulo FC non va compilato, se non per la sezione relativa alla disabilità – Quadro FC7 – laddove ricorra (oltre alla sezione anagrafica – Quadro FC1).

COMPOSIZIONE DEL NUCLEO FAMILIARE

Cognome Nome Codice fiscale Data di nascita

Comune o Stato estero di nascita

Sesso Assenza di

reddito / patrimonio del

minore

M F

M F

M F

M F

M F

M F

NUCLEI FAMILIARI CON FIGLI MINORENNI

BARRARE LA CASELLA:

NEL NUCLEO FAMILIARE, IN PRESENZA DI FIGLI MINORENNI, ENTRAMBI I GENITORI, O L’UNICO GENITORE PRESENTE, HANNO SVOLTO ATTIVITÀ DI LAVORO O DI IMPRESA PER ALMENO SEI MESI NELL’ANNO DI RIFERIMENTO DEI REDDITI DICHIARATI (ES. NEL 2015 L’ANNO DI RIFERIMENTO È IL 2013)

IL NUCLEO È COMPOSTO ESCLUSIVAMENTE DA GENITORE SOLO CON I SUOI FIGLI MINORENNI (NEL CASO DI GENITORI NON CONVIVENTI E NON CONIUGATI TRA LORO, VEDI ISTRUZIONI)

NUCLEI FAMILIARI CON ALMENO TRE FIGLI

Indicare il numero di figli (anche maggiorenni) degli stessi genitori, ovvero di uno stesso componente o del suo coniuge

N. FIGLI ___ DI CUI CONVIVENTI ___

QUADRO B CASA DI ABITAZIONE La casa di abitazione è quella alla data di presentazione della DSU

CASA DI ABITAZIONE

VIA ________________________________________________ N.______ CAP___________

COMUNE____________________________________________ PR. _____

DI PROPRIETÀ (O ALTRO DIRITTO REALE DI GODIMENTO COME L’USUFRUTTO, ETC.)

IN LOCAZIONE

ALTRO (ES. COMODATO GRATUITO)

CONTRATTO DI LOCAZIONE

Codice fiscale dell’intestatario o degli intestatari del contratto

1

2

Estremi di registrazione del contratto di locazione:

DATA_______ SERIE__________ NUMERO_________/___ COD. UFFICIO_____________

Canone annuale della locazione, previsto dal contratto: € ________________________,00

CONIUGI CON DIVERSA RESIDENZA

I coniugi, per tutto il periodo di validità della dichiarazione, scelgono come residenza familiare di riferimento quella:

BARRARE LA CASELLA

DEL DICHIARANTE

DEL CONIUGE

In caso di mancato accordo, vedi istruzioni.

Modulo MB.2, n.__

QUADRO C PRESTAZIONI UNIVERSITARIE Compilare un quadro per ogni eventuale studente universitario.

Codice fiscale dello studente universitario

PRESENZA DEI GENITORI NEL NUCLEO FAMILIARE

BARRARE LA CASELLA

I GENITORI DELLO STUDENTE UNIVERSITARIO SONO TUTTI PRESENTI NEL NUCLEO FAMILIARE DI CUI AL

QUADRO A (in tal caso non occorre presentare altra documentazione);

NEL NUCLEO È PRESENTE UN SOLO GENITORE, MENTRE L’ALTRO RISULTA NON CONIUGATO E NON

CONVIVENTE (in tal caso occorre compilare anche il Quadro D);

I GENITORI, CONIUGATI TRA LORO O CONVIVENTI, NON SONO PRESENTI NEL NUCLEO DI CUI AL QUADRO A

(in tal caso, compilare la sezione seguente al fine di verificare l’autonomia dello studente);

I GENITORI, NON CONIUGATI TRA LORO E NON CONVIVENTI, NON SONO PRESENTI NEL NUCLEO DI CUI AL

QUADRO A (in tal caso, compilare la sezione seguente al fine di verificare l’autonomia dello studente).

AUTONOMIA DELLO STUDENTE AI FINI DELLE PRESTAZIONI UNIVERSITARIE

Nel caso i genitori non siano presenti nel nucleo familiare dello studente, ai fini delle prestazioni universitarie si può far

riferimento al solo nucleo dello studente (Quadro A) esclusivamente quando si verificano entrambe la situazioni di seguito

descritte (barrare se è il caso):

LO STUDENTE È RESIDENTE FUORI DALL’UNITÀ ABITATIVA DELLA FAMIGLIA DI ORIGINE DA ALMENO DUE

ANNI RISPETTO ALLA DATA DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA DI ISCRIZIONE PER LA PRIMA VOLTA A

CIASCUN CORSO DI STUDI, IN ALLOGGIO NON DI PROPRIETÀ DI UN SUO MEMBRO;

LO STUDENTE PRESENTA UNA ADEGUATA CAPACITÀ DI REDDITO (FARE RIFERIMENTO ALLE DISPOSIZIONI

DELL’UNIVERSITÀ; LA CAPACITÀ DI REDDITO È INFATTI DEFINITA CON D.P.C.M. 9 APRILE 2001, COME

EVENTUALMENTE MODIFICATO DAL D.M. PREVISTO DALL'ARTICOLO 7, COMMA 7 DEL DLGS N. 68/2012).

Se sono state barrate entrambe le caselle, non occorre presentare altra documentazione; se ne è stata barrata solo una o

nessuna, occorre associare nel campo sottostante la presente DSU a quella dei genitori (se i genitori sono non coniugati tra

loro e non conviventi, indicare un genitore individuato come quello di riferimento e compilare il Quadro D per l’altro; vedi

istruzioni).

Codice fiscale di un genitore Estremi della DSU del genitore

Prot. n. ________________________________

QUADRO D GENITORI NON CONIUGATI TRA LORO E CON DIVERSA RESIDENZA. PRESTAZIONI PER I FIGLI.

Indicare le generalità del genitore non convivente e dei suoi figli (se si tratta di studenti universitari, vanno indicati al Quadro C e non occorre ripetere l’indicazione nel presente Quadro). I rapporti tra i genitori sono quelli alla data di presentazione della DSU

Compilare le sezioni successive del presente Quadro se si richiedono prestazioni rivolte ai figli del genitore non convivente (es. asilo nido, mensa scolastica, prestazioni per il diritto allo studio universitario)

Compilare un quadro per ogni eventuale genitore non convivente.

Cognome e nome del genitore non convivente Codice fiscale

Codice fiscale dei figli del genitore non convivente indicati nel Quadro A

1

2

3

BARRARE LA CASELLA:

IL GENITORE NON CONVIVENTE È IN UNA DELLE SEGUENTI CONDIZIONI:

è tenuto a versare assegni periodici per il mantenimento del figlio stabiliti dall’autorità giudiziaria;

il genitore è escluso dalla potestà sui figli o soggetto a provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare;

è stata accertata dalle amministrazioni competenti (autorità giudiziaria, servizi sociali) la estraneità del genitore in termini di rapporti affettivi ed economici.

Se è stata barrata la casella non è necessaria la compilazione di altri moduli. Altrimenti procedere nella compilazione di questo Quadro.

BARRARE LA CASELLA

IL GENITORE NON CONVIVENTE È CONIUGATO CON PERSONA DIVERSA DALL’ALTRO GENITORE e/o RISULTA

AVERE FIGLI CON PERSONA DIVERSA DALL’ALTRO GENITORE. In tal caso deve essere calcolata una

“componente aggiuntiva” dell’ISEE relativa al genitore non convivente. A tal fine è necessario associare la presente DSU

alla DSU del genitore non convivente ovvero al Foglio componente, inclusivo del quadro FC9 (modulo FC.4). Estremi

DSU (o FC) prot. N. _____________________________________

IL GENITORE NON CONVIVENTE NON SI TROVA IN ALCUNA DELLE SITUAZIONI PRECEDENTI. In tal caso va

compilato un Foglio componente (FC) relativo al genitore non convivente, da allegare alla presente DSU, ovvero indicare

gli estremi della DSU del genitore non convivente da cui estrarre le relative informazioni.

Estremi DSU prot. N. _____________________________________

Modulo MB.3

QUADRO E DATI PER PRESTAZIONI SOCIO-SANITARIE RESIDENZIALI A CICLO CONTINUATIVO (ad es.: RICOVERO PRESSO RESIDENZE SOCIO-ASSISTENZIALI – RSSA, RSA, RESIDENZE PROTETTE, ECC.) Si ricorda che per l’accesso a questo tipo di prestazioni si può scegliere se fare riferimento al nucleo familiare standard (modulo MB.1) o al nucleo familiare ristretto (modulo MB.1rid, vedi istruzioni).

Se all’atto della richiesta della prestazione, il beneficiario ha già presentato una DSU in corso di validità, può presentare solo il presente Modulo MB.3 sottoscrivendo nella sezione in basso.

Nella colonna “Tipo di immobile” indicare: F=fabbricati; TE=terreni edificabili; TA=terreni agricoli.

Codice fiscale del beneficiario della prestazione (ricovero presso RSSA, RSA, casa protetta, ecc.)

DATA RICHIESTA DEL RICOVERO ______________________

BARRARE LA CASELLA:

IL BENEFICIARIO DELLA PRESTAZIONE HA FIGLI NON COMPRESI NEL NUCLEO FAMILIARE DI CUI AL

QUADRO A: SÌ □ ; NO □ .

IL BENEFICIARIO DELLA PRESTAZIONE HA EFFETTUATO DONAZIONI DI IMMOBILI NEI CONFRONTI DI

PERSONE NON COMPRESE NEL NUCLEO FAMILIARE DI CUI AL QUADRO A: SÌ □ ; NO □

Se il beneficiario è in una delle due situazioni sopra descritte compilare le relative sezioni di questo quadro. Altrimenti non è necessario fornire ulteriori informazioni rispetto a quelle già contenute nella DSU.

FIGLI NON COMPRESI NEL NUCLEO

Ai fini del calcolo della condizione economica complessiva del beneficiario, per le prestazioni oggetto di questo modulo si tiene conto anche dei figli non inclusi nel nucleo familiare (mediante il calcolo della cd. “componente aggiuntiva” che deve essere sommata all’ISEE del beneficiario). A tal fine è necessario associare la presente DSU alla DSU del figlio non convivente ovvero al suo Foglio componente, inclusivo del quadro FC9 (modulo FC.4), per ciascun figlio. Indicare gli estremi di tali dichiarazioni in tabella.

Solo in casi particolari i figli possono essere esclusi dal computo. Si tratta esclusivamente dei seguenti casi: A) quando sia stata accertata una condizione di disabilità media, grave o di non autosufficienza anche per i figli medesimi od un

componente del loro nucleo; B) quando sia stata accertata dalle amministrazioni competenti (autorità giudiziaria, servizi sociali) la estraneità dei figli in termini di

rapporti affettivi ed economici. Indicare tali eventuali condizioni di esclusione nella tabella seguente con la relativa specificazione (A o B).

CODICE FISCALE DEL FIGLIO PROTOCOLLO DSU

DEL FIGLIO

CONDIZIONE DI ESCLUSIONE

(A O B)

ESTREMI DELL’ATTO CHE IDENTIFICA LA CONDIZIONE DI

ESCLUSIONE

1

2

3

4

DONAZIONI DI IMMOBILI

Con riferimento alle donazioni di immobili effettuate dal beneficiario nei confronti di persone non comprese nel nucleo familiare di cui al Quadro A, barrare se si verifica la condizione descritta:

A – SONO STATE EFFETTUATE DONAZIONI SUCCESSIVAMENTE ALLA PRIMA RICHIESTA DELLA PRESTAZIONE.

B – SONO STATE EFFETTUATE DONAZIONI IN FAVORE DEL CONIUGE, DEI FIGLI O DI ALTRI FAMILIARI TENUTI AGLI ALIMENTI NEI 3 ANNI PRECEDENTI LA PRIMA RICHIESTA DELLA PRESTAZIONE.

C – SONO STATE EFFETTUATE DONAZIONI PRIMA DELLA RICHIESTA, MA A PERSONE DIVERSE DA QUELLE TENUTE AGLI ALIMENTI O COMUNQUE ANTERIORMENTE AI 3 ANNI DALLA RICHIESTA

Le persone tenute agli alimenti oltre al coniuge e ai figli sono i discendenti, i genitori, gli ascendenti, i generi e le

nuore, il suocero e la suocera, i fratelli e le sorelle (vedi istruzioni).

Se ricorre il caso A o B, compilare la seguente tabella utilizzando un rigo per ogni quota di cespite donata a ciascun beneficiario della donazione.

TIPO DI IMMO-BILE

SITUATO NEL COMUNE O STATO ESTERO

QUOTA POSSE-

DUTA (%)

QUOTA DONATA

(%)

VALORE AI FINI IMU (VALORE AI FINI IVIE SE

ALL’ESTERO)

CODICE FISCALE DI CHI HA RICEVUTO LA

DONAZIONE

_______________________,00

_______________________,00

_______________________,00

SOTTOSCRIVERE IN QUESTO SPAZIO SOLO SE IL PRESENTE MODULO MB.3, NON È PRESENTATO CONTESTUALMENTE ALLA DSU

Io sottoscritto/a ______________________________, consapevole delle responsabilità penali che mi assumo, ai sensi dell’articolo 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, per falsità in atti e dichiarazioni mendaci, dichiaro di aver compilato il presente modulo MB.3, e che quanto in esso espresso è vero ed è accertabile ai sensi

dell’articolo 43 del citato DPR n. 445 del 2000, ovvero documentabile su richiesta delle amministrazioni competenti. Il presente modulo MB.3 integra la DSU prot. N. ____________________________________, precedentemente presentata.

_________________ ________________ ________________________________ (luogo) (data) (firma del dichiarante)

Modulo MB.1rid

Io sottoscritto _____________________________________________________ ai sensi degli artt. 46 e 47 del Decreto

del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n.445 recante il testo unico delle disposizioni legislative e

regolamentari in materia di documentazione amministrativa, dichiaro quanto segue:

QUADRO A NUCLEO FAMILIARE RISTRETTO Il nucleo familiare ristretto è composto esclusivamente dal beneficiario della prestazione, dal coniuge, dai figli minorenni e dai figli maggiorenni (i quali ultimi vanno inclusi solo se a carico ai fini IRPEF e se non coniugati e senza figli). Il nucleo è quello alla data di presentazione della DSU Per ogni componente, va compilato il foglio componente (modulo FC). Solo per i componenti minorenni, indicare l’eventuale assenza di reddito e patrimonio barrando la casella. In tal caso, per i minorenni il modulo FC non va compilato, se non per la sezione relativa alla disabilità – Quadro FC7 – laddove ricorra (oltre alla sezione anagrafica – Quadro FC1).

Nella colonna “Relazione con il beneficiario” indicare: B = BENEFICIARIO C = CONIUGE F = FIGLIO MINORENNE MA = MINORE IN AFFIDAMENTO PREADOTTIVO FC = FIGLIO MAGGIORENNE CONVIVENTE FNC = FIGLIO MAGGIORENNE NON CONVIVENTE

Nel caso di richiesta di prestazioni socio-sanitarie da parte di persone maggiorenni con disabilità e/o non autosufficienti può essere compilato il presente modello qualora si preferisca fare riferimento ad un nucleo familiare composto esclusivamente dal beneficiario, dal coniuge e dai figli, escludendo eventuali altri componenti presenti nel nucleo (ad es.: nel caso di persona con disabilità maggiorenne non coniugata e senza figli che vive con i genitori, il nucleo ristretto può essere composto dalla sola persona con disabilità). Il presente modello può essere altresì utilizzato per richiesta di benefici per i corsi di dottorato di ricerca.

Cognome Nome Codice fiscale Data di nascita

Comune o Stato estero di nascita

Sesso

Assenza di reddito /

patrimonio del minore

Relaz. con il benef.

M F B

M F

M F

M F

M F

NUCLEI FAMILIARI CON FIGLI MINORENNI

BARRARE LA CASELLA:

NEL NUCLEO FAMILIARE, IN PRESENZA DI FIGLI MINORENNI, ENTRAMBI I GENITORI, O L’UNICO GENITORE PRESENTE, HANNO SVOLTO ATTIVITÀ DI LAVORO O DI IMPRESA PER ALMENO SEI MESI NELL’ANNO DI RIFERIMENTO DEI REDDITI DICHIARATI (ES. NEL 2015 L’ANNO DI RIFERIMENTO È IL 2013)

IL NUCLEO È COMPOSTO ESCLUSIVAMENTE DA GENITORE SOLO CON I SUOI FIGLI MINORENNI (NEL CASO DI GENITORI NON CONVIVENTI E NON CONIUGATI TRA LORO, VEDI ISTRUZIONI)

NUCLEI FAMILIARI CON ALMENO TRE FIGLI

Indicare il numero di figli (anche maggiorenni) degli stessi genitori, ovvero di uno stesso componente o del suo coniuge

N. FIGLI ___ DI CUI CONVIVENTI ___

QUADRO B CASA DI ABITAZIONE La casa di abitazione è quella alla data di presentazione della DSU

VIA ________________________________________________ N.______ CAP___________

COMUNE____________________________________________ PR. _____

Poiché il nucleo familiare ristretto non include tutti i componenti la famiglia anagrafica, può darsi il caso in cui il proprietario o il locatario sia membro della famiglia anagrafica, ma non del nucleo ristretto. Nell’elenco sottostante barrare la casella “di proprietà” ovvero “in locazione” solo se il proprietario o il locatario sono inclusi nel nucleo ristretto di cui al Quadro A.

DI PROPRIETÀ (O ALTRO DIRITTO REALE DI GODIMENTO COME L’USUFRUTTO, ETC.)

IN LOCAZIONE

ALTRO (ES. COMODATO GRATUITO)

CONTRATTO DI LOCAZIONE

Codice fiscale dell’intestatario o degli intestatari del contratto

1

2

Estremi di registrazione del contratto di locazione:

DATA_______ SERIE__________ NUMERO_________/___ COD. UFFICIO_____________

Canone annuale della locazione, previsto dal contratto: € ________________________________

CONIUGI CON DIVERSA RESIDENZA

I coniugi, per tutto il periodo di validità della dichiarazione, scelgono come residenza familiare di riferimento quella:

BARRARE LA CASELLA

DEL DICHIARANTE

DEL CONIUGE

In caso di mancato accordo, vedi istruzioni.

Modulo FC.1, componente n.__

ATTENZIONE: ferme restando le conseguenze anche penali per le dichiarazioni mendaci, su tutti i dati auto-dichiarati verranno

effettuati controlli sistematici, possibili anche tra il momento della ricezione della DSU e quello della consegna dell’attestazione ISEE.

Le difformità e/o omissioni, eventualmente rilevate dai controlli effettuati prima della consegna dell’attestazione, saranno indicate

nell’attestazione stessa. In tal caso il cittadino potrà presentare una nuova DSU ovvero giustificare all’ente erogatore, producendo

idonea documentazione, le difformità e/o omissioni rilevate e dimostrare la completezza e veridicità dei dati indicati in dichiarazione.

QUADRO FC1 DATI DEL COMPONENTE I dati sono quelli alla data di presentazione della DSU Nella colonna “Relazione con il dichiarante” indicare: D = DICHIARANTE C = CONIUGE F = FIGLIO MINORENNE MA =MINORE IN AFFIDAMENTO PREADOTT. FC = FIGLIO MAGGIORENNE CONVIVENTE FNC = FIGLIO MAGGIORENNE NON CONVIVENTE (a carico ai fini IRPEF) P = ALTRA PERSONA NEL NUCLEO GNC = GENITORE NON CONIUG. E NON CONVIVENTE (vedi istruzioni)

Cognome Nome Codice fiscale Relazione con il dichiarante

Cittadinanza_____________________________

Residenza (solo se diversa dalla casa di abitazione indicata al Quadro B)

VIA ________________________________________________ N.______ CAP___________

COMUNE____________________________________________ PR. _____

Tel. (facoltativo) ______________________ E-mail (facoltativo) _________________________________

CONVIVENZA ANAGRAFICA

BARRARE LA CASELLA: l’indirizzo di residenza corrisponde ad una convivenza anagrafica (cioè la persona abita in istituto religioso, di cura, di assistenza, militare, di pena

e simili; vedi istruzioni)

ATTIVITA’ LAVORATIVA

Questa informazione non occorre per il calcolo dell’ISEE. Tuttavia può essere utile indicarla al fine di accedere a prestazioni per le quali l’ente erogatore preveda quale requisito soggettivo la condizione lavorativa. Barrare la casella:

Lavoratore dipendente a tempo indeterminato

Lavoratore dipendente a tempo determinato o con contratto di apprendistato

Lavoratore con contratto di somministrazione (“interinale”)

Lavoratore o disoccupato con sostegno al reddito (cassa integrazione ordinaria, straordinaria o in deroga, contratti di solidarietà; lavori socialmente utili; mobilità, ASPI, etc.)

Lavoratore parasubordinato (coll. a progetto o Co.Co.Co)

Lavoro accessorio (voucher), occasionale, tirocini/stages, etc.

Lavoratore autonomo, libero professionista, imprenditore

Non occupato

Pensionato

Casalinga

Studente

Altro

QUADRO FC2 PATRIMONIO MOBILIARE Sez. I – Depositi e conti correnti bancari e postali

Nella colonna “Tipo rapporto” indicare: 01 per Conto corrente; 03 per Conto deposito a risparmio libero/vincolato (inclusi libretti di risparmio postale); 09 per Conto terzi individuale/globale Indicare data inizio e data fine solo se il rapporto è stato aperto o cessato in corso d’anno

BARRARE LA CASELLA

Nell’anno precedente la presente DSU non è stato posseduto alcun rapporto finanziario.

Nell’anno precedente la presente DSU è stato posseduto almeno un rapporto finanziario Per ciascun rapporto finanziario, indicare il valore del saldo contabile attivo, al lordo degli interessi, al 31 dicembre ultimo scorso (se il saldo è nullo o negativo indicare 0), nonché il valore della giacenza media annua dell’anno precedente

TIPO RAP- PORTO

IDENTIFICATIVO RAPPORTO

CODICE FISCALE DELL’OPERATORE FINANZIARIO

SALDO AL 31 DICEMBRE

GIACENZA MEDIA DATA INIZIO

DATA FINE

TOTALE (A) TOTALE (B) DIFFERENZA (A-B)

_________________,00 _______________,00 _________,00

Se la differenza (A-B) è positiva, l’ISEE è calcolato sul saldo; se negativa, sulla giacenza media. Se però sono stati fatti nell’anno precedente acquisti netti di beni immobiliari (ad es. acquisto di una casa) o di altre componenti il patrimonio mobiliare (ad es., acquisto di titoli di stato) per un ammontare superiore alla differenza (A-B), allora l’ISEE è calcolato sul saldo. In tal caso compilare di seguito.

BARRARE LA CASELLA

Nell’anno precedente la DSU, l’incremento di altre componenti il patrimonio mobiliare e immobiliare è stato superiore alla differenza tra la giacenza media e il saldo al 31 dicembre

INCREMENTO DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE NELL’ANNO PRECEDENTE (C)

INCREMENTO DEL PATRIMONIO MOBILIARE

NELL’ANNO PRECEDENTE (D) TOTALE (C+D)

_________________,00 _________________,00 _________________,00

QUADRO FC2 (SEGUE)

Sez. II – Altre forme di patrimonio mobiliare Nella colonna “Tipo rapporto” indicare: 02 per Conto deposito titoli e/o obbligazioni; 05 per Gestione collettiva del risparmio; 06 per Gestione patrimoniale; 07 per Certificati deposito e buoni fruttiferi; per i codici relativi ad altre forme di patrimonio mobiliare meno ricorrenti, vedi istruzioni.

Per ciascun rapporto finanziario, indicare il valore al 31 dicembre (salvo quando non rilevabile, vedi istruzioni)

TIPO RAP- PORTO

IDENTIFICATIVO RAPPORTO

CODICE FISCALE DELL’OPE- RATORE FINANZIARIO

VALORE DATA INIZIO DATA FINE

_________________,00

_________________,00

_________________,00

_________________,00

QUADRO FC3 PATRIMONIO IMMOBILIARE Nella colonna “Tipo di patrimonio” indicare: F=fabbricati; TE=terreni edificabili; TA=terreni agricoli. Nella Colonna “Casa di abitazione”, barrare in corrispondenza dell’immobile dichiarato come casa di abitazione nel Quadro B

Indicare il patrimonio immobiliare in Italia e all’estero (un cespite per ogni riga della tabella) posseduto alla data del 31 dicembre ultimo scorso.

TIPO DI PATRI- MONIO

SITUATO NEL COMUNE O STATO ESTERO

QUOTA POSSE- DUTA (%)

VALORE AI FINI IMU della quota posseduta (VALORE AI FINI IVIE se detenuto all’estero)

QUOTA CAPITALE RESIDUA DEL MUTUO (della quota posseduta)

CASA DI ABITAZIONE

_________________,00 _________________,00

_________________,00 _________________,00

_________________,00 _________________,00

_________________,00 _________________,00

QUADRO FC4 REDDITI E TRATTAMENTI DA DICHIARARE A FINI ISEE

I particolari redditi e trattamenti da indicare sono riferiti al secondo anno solare precedente la presentazione della DSU (ad esempio, nel 2015 indicare i redditi percepiti nel 2013). Gli altri redditi e trattamenti sono rilevati direttamente presso l’INPS e l’Agenzia delle Entrate.

REDDITI ASSOGGETTATI AD IMPOSTA SOSTITUTIVA O A RITENUTA A TITOLO

D’IMPOSTA (vedi istruzioni, voce corrispondente)

REDDITI ESENTI DA IMPOSTA

(esclusi trattamenti erogati da INPS)

PROVENTI AGRARI DA DICHIARAZIONE IRAP

_________________,00 _________________,00 _________________,00

REDDITI FONDIARI DI BENI NON LOCATI SOGGETTI ALLA DISCIPLINA DELL’IMU (vedi istruzioni)

TRATTAMENTI ASSISTENZIALI, PREVIDENZIALI E INDENNITARI NON SOGGETTI AD IRPEF E NON EROGATI DALL’INPS

_________________,00 _________________,00

REDDITI DA LAVORO O FONDIARI PRODOTTI ALL’ESTERO

REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE PRESTATO ALL’ESTERO TASSATI ESCLUSIVAMENTE ALL’ESTERO

REDDITO LORDO DICHIARATO AI FINI FISCALI DAI RESIDENTI ALL’ESTERO

(ISCRITTI ALL’AIRE) NEL PAESE DI RESIDENZA

REDDITI FONDIARI DI BENI SITUATI ALL’ESTERO NON LOCATI SOGGETTI ALLA

DISCIPLINA DELL’IVIE

_________________,00 _________________,00 _________________,00

QUADRO FC5 ASSEGNI PERIODICI PER CONIUGE E FIGLI Indicare gli importi percepiti e corrisposti nel secondo anno solare precedente la presentazione della DSU (ad esempio, nel 2015 indicare gli assegni percepiti nel 2013)

ASSEGNI PERCEPITI Vanno inclusi tra gli assegni percepiti solo quelli per il mantenimento dei figli, essendo quelli per il coniuge già inclusi nel reddito complessivo (direttamente rilevato dall’Agenzia delle Entrate)

ASSEGNI PER IL MANTENIMENTO DI FIGLI _________________,00

ASSEGNI CORRISPOSTI ASSEGNI PERIODICI EFFETTIVAMENTE CORRISPOSTI AL CONIUGE (COMPRESI QUELLI DESTINATI AL MANTENIMENTO DEI FIGLI) IN SEGUITO ALLA SEPARAZIONE LEGALE ED EFFETTIVA O ALLO SCIOGLIMENTO DEL MATRIMONIO (come indicato nel provvedimento dell’autorità giudiziaria)

_______________,00

ASSEGNI PERIODICI EFFETTIVAMENTE CORRISPOSTI PER IL MANTENIMENTO DEI FIGLI CONVIVENTI CON L’ALTRO GENITORE, NEL CASO IN CUI I GENITORI NON SIANO CONIUGATI O SEPARATI

_______________,00

QUADRO FC6 AUTOVEICOLI E ALTRI BENI DUREVOLI Nella colonna “Tipo” indicare: A = autoveicolo, M = motoveicolo, N = nave, I = Imbarcazione da diporto

Indicare gli autoveicoli, ovvero i motoveicoli di cilindrata di 500 cc e superiore, nonché navi e imbarcazioni da diporto intestati, alla data di presentazione della DSU

TIPO TARGA VEICOLO (O ESTREMI REGISTRAZIONE)

Io sottoscritto/a ______________________________, consapevole delle responsabilità penali che mi assumo, ai sensi dell’articolo 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, per falsità in atti e dichiarazioni mendaci, dichiaro di aver compilato il presente modulo FC, quadri FC1, FC2, □ FC3, □ FC4, □ FC5, □ FC6, □ FC7, □ FC8, sez. II, parte integrante della DSU, e che quanto in essi espresso è vero ed è accertabile ai sensi dell’articolo 43 del citato DPR n. 445 del 2000, ovvero documentabile su richiesta delle amministrazioni competenti.

_________________ ________________ ________________________________ (luogo) (data) (firma del dichiarante)

Modulo FC.2, componente n.__

QUADRO FC7 DISABILITÀ E NON AUTOSUFFICIENZA L’ammontare da indicare della retta versata o delle spese sostenute presso enti fornitori di assistenza è riferito all’anno solare precedente la presentazione della DSU. Per la richiesta di prestazioni in ambiente residenziale a ciclo continuativo compilare anche il Modulo MB.3.

Il presente Foglio componente è riferito ad una persona nella condizione seguente (consultare tabella allegata).

BARRARE LA CASELLA:

DISABILITÀ MEDIA DISABILITÀ GRAVE NON AUTOSUFFICIENZA

La certificazione attestante la condizione è stata rilasciata da

ENTE _______________________ DOC. N.°___________________________ DATA _____________

PRESTAZIONI SOCIO-SANITARIE IN AMBIENTE RESIDENZIALE

Barrare se si tratta di

PERSONA BENEFICIARIA DI PRESTAZIONI SOCIO-SANITARIE IN AMBIENTE RESIDENZIALE A CICLO CONTINUATIVO (es: la persona è ricoverata presso residenze socio-sanitarie assistenziali – RSA, RSSA, residenze protette, ecc.):

RETTA VERSATA PER L’OSPITALITÀ ALBERGHIERA _________________,00

SPESE PER ACQUISTO DI SERVIZI ALLA PERSONA PRESSO ENTI FORNITORI

Indicare esclusivamente spese per acquisizione di servizi alla persona forniti mediante contratto con enti fornitori (non va indicata la spesa per collaboratori domestici, badanti, ecc., contrattualizzati in modo diretto; tale spesa è infatti rilevata direttamente dall’INPS). Conservare ed esibire a richiesta idonea documentazione attestante la spesa sostenuta e la tipologia di servizio fornita.

SPESE PER L’ASSISTENZA PERSONALE (solo acquisto da enti fornitori) _________________,00

CLASSIFICAZIONE DELLE DISABILITÀ

CATEGORIE DISABILITÀ MEDIA DISABILITÀ GRAVE NON AUTOSUFFICIENZA

INVALIDI CIVILI DI ETÀ COMPRESA TRA 18 E 65 ANNI

- Invalidi 6799% (D.Lgs. 509/88)

- Inabili totali (L. 118/71, artt. 2 e 12)

- Cittadini di età compresa tra 18 e 65 anni con diritto all’indennità di accompagnamento (L. 508/88, art. 1, comma 2, lettera b)

INVALIDI CIVILI MINORI DI ETÀ

-Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età (L. 118/71, art. 2 - diritto all’indennità di frequenza)

- Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età e in cui ricorrano le condizioni di cui alla L. 449/1997, art. 8 o della L. 388/2000, art. 30

Minori di età con diritto all’indennità di accompagnamento ( L. 508/88, art. 1)

INVALIDI CIVILI ULTRASESSANTACINQUENNI

- Ultrasessantacinquenni con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, invalidi 6799% (D. Lgs. 124/98, art. 5, comma 7)

- Ultrasessantacinquenni con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, inabili 100% (D.Lgs. 124/98, art. 5, comma 7)

- Cittadini ultrasessantacinquenni con diritto all’indennità di accompagnamento (L. 508/88, art. 1, comma 2, lettera b)

CIECHI CIVILI - Art 4, L.138/2001

- Ciechi civili parziali (L. 382/70 - L. 508/88 – L. 138/2001)

- Ciechi civili assoluti (L. 382/70 - L. 508/88 – L. 138/2001)

SORDI CIVILI - Invalidi Civili con cofosi esclusi dalla fornitura protesica (DM 27/8/1999, n. 332)

- Sordi pre-linguali, di cui all’art. 50 L. 342/2000

INPS - Invalidi (L. 222/84, artt. 1 e 6 - D.Lgs. 503/92, art. 1, comma 8)

- Inabili (L. 222/84, artt. 2, 6 e 8)

-Inabili con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa (L. 222/84, art. 5)

INAIL

- Invalidi sul lavoro 5079% (DPR 1124/65, art. 66 ) - Invalidi sul lavoro 3559 % (D.Lgs. 38/2000, art.13 – DM 12/7/2000 - L. 296/2006, art 1, comma 782)

- Invalidi sul lavoro 80100% (DPR 1124/65,art. 66) - Invalidi sul lavoro >59% (D.Lgs 38/2000, art. 13 – DM 12/7/2000 - L. 296/2006, art 1, comma 782)

- Invalidi sul lavoro con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa (DPR 1124/65 – art. 66) - Invalidi sul lavoro con menomazioni dell’integrità psicofisica di cui alla L.296/2006, art 1, comma 782, punto 4

INPS GESTIONE EX INPDAP - Inabili alle mansioni (L. 379/55, DPR 73/92 e DPR 171/2011)

- Inabili (L. 274/1991, art. 13 - L. 335/95, art. 2)

TRATTAMENTI DI PRIVILEGIO ORDINARI E DI GUERRA

- Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla terza ed alla seconda categoria Tab. A DPR 834/81 (7180%)

- Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla prima categoria Tab. A DPR 834/81 (81100%)

- Invalidi con diritto all’assegno di superinvalidità (Tabella E allegata al DPR 834/81)

HANDICAP - Art 3, comma 3, L.104/92

Modulo FC.3, componente n.__ (Modulo integrativo)

ATTENZIONE: i dati di questa sezione sono in via generale forniti dall’Agenzia delle entrate o dall’INPS. Compilare solo in

caso di esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi ovvero di sospensione degli adempimenti tributari a

causa di eventi eccezionali ovvero in caso di integrazioni o rettifiche (vedi istruzioni). Nel caso il modulo sia presentato

perché il dichiarante rilevi inesattezze nei dati precedentemente non auto-dichiarati e acquisiti direttamente negli archivi

dell’Agenzia delle entrate o dell’INPS ai fini del calcolo dell’ISEE, seguirà ulteriore verifica negli archivi. Se dovesse

permanere una discordanza tra quanto dichiarato e quanto presente negli archivi, le informazioni verranno comunicate alla

Guardia di finanza per i controlli del caso.

Io sottoscritto _____________________________________________________ ai sensi degli artt. 46 e 47 del Decreto del Presidente della

Repubblica 28 dicembre 2000, n.445 recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione

amministrativa, dichiaro quanto segue:

QUADRO FC8 REDDITI, TRATTAMENTI E SPESE DA DICHIARARE SOLO IN CASI ECCEZIONALI

Sez. I – Dati identificativi

Compilare la presente sezione identificativa solo se il modulo FC.3, è presentato per integrare una DSU già presentata o rettificare i dati utilizzati dall’INPS per il calcolo dell’ISEE, precedentemente non auto-dichiarati e rilevati negli archivi dell’Agenzia delle entrate o dell’INPS. La rettifica o integrazione è a cura del dichiarante che ha originariamente sottoscritto la DSU ovvero della persona di cui si intende integrare o rettificare i dati

GENERALITÀ DELLA PERSONA DI CUI SI INTENDE INTEGRARE E/O RETTIFICARE I DATI

Cognome Nome Codice fiscale Data di nascita Comune o Stato estero di nascita Sesso

M

F

DATI IDENTIFICATIVI DELLA DSU GIÀ PRESENTATA

Codice fiscale del dichiarante della DSU Data presentazione DSU N. Protocollo DSU

Sez. II – Redditi ordinariamente dichiarati all’Agenzia delle Entrate

Oltre che per i casi di integrazione o rettifica sopra specificati, la presente sezione deve essere compilata se il componente del nucleo è esonerato dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o è in una situazione di sospensione degli adempimenti tributari a causa di eventi eccezionali. I dati sono riferiti al secondo anno solare precedente la presentazione della DSU (ad esempio, nel 2015 indicare i redditi percepiti nel 2013)

REDDITO COMPLESSIVO AI FINI IRPEF ________________________,00

di cui: REDDITI DA LAVORO

DIPENDENTE

REDDITI DA

PENSIONE

REDDITI AGRARI (attività svolte da produttori agricoli obbligati alla presentazione

della dichiarazione ai fini dell'IVA)

________________________,00 ________________________,00 ________________________,00

REDDITI ASSOGGETTATI AD IMPOSTA SOSTITUTIVA O A RITENUTA A TITOLO D’IMPOSTA limitatamente a casi particolari (vedi istruzioni, voce corrispondente)

________________________,00

Sez. III – Trattamenti erogati dall’INPS e spese

Compilare la presente sezione solo in caso di rettifica o integrazione dei dati rilevati presso l’Agenzia delle entrate e/o l’INPS.

TRATTAMENTI EROGATI DALL’INPS I dati sono riferiti al secondo anno solare precedente la presentazione della DSU (ad esempio, nel 2015 indicare i trattamenti percepiti nel 2013).

TRATTAMENTI ASSISTENZIALI, PREVIDENZIALI E INDENNITARI NON SOGGETTI A IRPEF ________________________,00

SPESE DICHIARATE ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE (DICHIARAZIONE DEI REDDITI) La dichiarazione dei redditi di riferimento è quella dell’anno precedente (ad esempio, nel 2015 indicare le spese dichiarate nel 2014).

SPESE PER LE QUALI SPETTA LA DETRAZIONE D’IMPOSTA: sanitarie, acquisto di cani guida,

servizi di interpretariato per i soggetti riconosciuti sordi

SPESE PER LE QUALI SPETTA LA DEDUZIONE DAL REDDITO COMPLESSIVO:

spese mediche e di assistenza specifica

________________________,00 ________________________,00

SPESE DICHIARATE ALL’INPS Si fa riferimento ai dati dichiarati all’INPS nell’anno precedente (ad esempio, nel 2015 indicare le spese sostenute nel 2014)

SPESA SOSTENUTA, INCLUSIVA DEI CONTRIBUTI VERSATI, PER COLLABORATORI DOMESTICI ED ADDETTI ALL’ASSISTENZA PERSONALE

________________________,00

SOTTOSCRIZIONE DEL MODULO FC.3 (MODULO INTEGRATIVO)

SOLO IN CASO DI INTEGRAZIONE DI UNA DSU GIÀ PRESENTATA O RETTIFICA DEI DATI RILEVATI PRESSO L’AGENZIA DELLE ENTRATE E/O L’INPS

Io sottoscritto/a ______________________________, consapevole delle responsabilità penali che mi assumo, ai sensi dell’articolo 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, per falsità in atti e dichiarazioni mendaci, dichiaro di aver compilato il presente modulo FC.3, nelle seguenti sezioni: sez. I, □ sez. II, □ sez. III, e che quanto in esso espresso è vero ed è accertabile ai sensi dell’articolo 43 del citato DPR n. 445 del 2000, ovvero documentabile su richiesta delle amministrazioni competenti. Allego la seguente documentazione: □ copia dichiarazione dei redditi (o cert. sost.); □ altro (specificare): ____________________________________________________________________________

_________________ ________________ ________________________________ (luogo) (data) (firma del dichiarante)

RISERVATO ALL’UFFICIO ATT. N°. ______________ Ente _____________________________

RICEVUTA ATTESTANTE LA PRESENTAZIONE DEL MODULO FC.3 (MODULO INTEGRATIVO) SOLO IN CASO DI INTEGRAZIONE DI UNA DSU GIÀ PRESENTATA O RETTIFICA DEI DATI RILEVATI PRESSO L’AGENZIA DELLE ENTRATE E/O L’INPS

Io sottoscritto _____________________________attesto che è stata presentata, ai sensi delle vigenti disposizioni, la dichiarazione del Sig/ra ____________________________ Attesto, altresì, che la dichiarazione è costituita dal modulo FC.3, compilato nelle seguenti sezioni: sez. I, □ sez. II, □ sez. III. _________________ ________________ ________________________________ (luogo) (data) (timbro dell’ente e firma dell’addetto)

Modulo FC.4 (Modulo aggiuntivo)

ATTENZIONE: L’ISEE in certi casi va integrato con una “componente aggiuntiva”. Ad esempio, in caso di ricovero presso residenze

socio-sanitarie, la componente aggiuntiva viene richiesta al figlio non convivente del ricoverato, mentre quando si richiede una

prestazione per un figlio che vive con un solo genitore, la componente aggiuntiva viene richiesta all’altro genitore non coniugato e non

convivente con il primo. Se la persona a cui è richiesta la componente aggiuntiva possiede una DSU in corso di validità, non è

necessario compilare questo foglio (vedi istruzioni). La compilazione è a cura della persona a cui è richiesta la componente aggiuntiva,

che sottoscriverà la dichiarazione nello spazio destinato alla sottoscrizione della DSU.

Io sottoscritto _____________________________________________________ ai sensi degli artt. 46 e 47 del Decreto del Presidente della

Repubblica 28 dicembre 2000, n.445 recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione

amministrativa, dichiaro quanto segue:

QUADRO FC9 CALCOLO COMPONENTE AGGIUNTIVA Sez. I – Beneficiario della prestazione per cui si calcola la componente aggiuntiva

BENEFICIARIO DELLA PRESTAZIONE

Indicare il beneficiario della prestazione per la quale è necessario il calcolo della “componente aggiuntiva. Ad esempio, in caso di prestazione per minorenni o studenti universitari, il genitore non convivente deve qui indicare il figlio (se i figli sono più di uno nel medesimo nucleo, è sufficiente indicarne uno); in caso di ricovero presso RSA o altra residenza socio-sanitaria, il figlio non convivente deve qui indicare il genitore ricoverato. Se è già stata presentata una DSU dal beneficiario o dal suo nucleo, indicarne gli estremi.

Codice fiscale del beneficiario Estremi della DSU presentata dal beneficiario o dal suo nucleo

Prot. n. ________________________________

Sez. II – Nucleo familiare di chi calcola la componente aggiuntiva Il nucleo familiare di cui si raccolgono le informazioni in questo quadro è quello della persona a cui è richiesto di calcolare la “componente aggiuntiva”. Ad esempio, in caso di prestazione per minorenni o studenti universitari, il genitore non convivente deve qui indicare le informazioni sul proprio nucleo familiare e non sul figlio non convivente; allo stesso modo, in caso di ricovero presso RSA o altra residenza socio-sanitaria, il figlio non convivente deve qui indicare le informazioni sul proprio nucleo familiare e non quelle sul genitore ricoverato. Consultare le istruzioni per le regole di composizione del nucleo familiare. Il nucleo familiare è comunque quello alla data di presentazione della DSU

NUMERO COMPONENTI IL NUCLEO FAMILIARE ____

NUCLEI FAMILIARI CON FIGLI MINORENNI

BARRARE LA CASELLA:

NEL NUCLEO FAMILIARE, IN PRESENZA DI FIGLI MINORENNI, ENTRAMBI I GENITORI, O L’UNICO GENITORE PRESENTE, HANNO SVOLTO ATTIVITÀ DI LAVORO O DI IMPRESA PER ALMENO SEI MESI NELL’ANNO DI RIFERIMENTO DEI REDDITI DICHIARATI (ES. NEL 2015 L’ANNO DI RIFERIMENTO È IL 2013)

IL NUCLEO FAMILIARE È COMPOSTO ESCLUSIVAMENTE DA GENITORE SOLO CON I SUOI FIGLI MINORENNI (NEL CASO DI GENITORI NON CONVIVENTI E NON CONIUGATI TRA LORO, VEDI ISTRUZIONI)

NEL NUCLEO FAMILIARE È PRESENTE ALMENO UN MINORENNE DI ETÀ INFERIORE A TRE ANNI COMPIUTI

NUCLEI FAMILIARI CON ALMENO TRE FIGLI

Indicare il numero di figli (anche maggiorenni) degli stessi genitori, ovvero di uno stesso componente o del suo coniuge, appartenenti al nucleo familiare:

N. FIGLI ___ DI CUI CONVIVENTI ___

NUCLEI FAMILIARI CON PERSONE RICOVERATE O IN CONVIVENZA ANAGRAFICA

APPARTENENZA AL NUCLEO DI UN COMPONENTE BENEFICIARIO DI PRESTAZIONI SOCIO-SANITARIE RESIDENZIALI A CICLO CONTINUATIVO (ad es.: ricovero presso RSSA, RSA, residenze protette, ecc.). Se più di uno, indicare il numero ___

APPARTENENZA AL NUCLEO DI UN COMPONENTE IN CONVIVENZA ANAGRAFICA (PERSONE COABITANTI PER MOTIVI RELIGIOSI, DI CURA, DI ASSISTENZA, MILITARI, DI PENA, E SIMILI) CHE NON FACCIA NUCLEO A SÉ. Se più di uno, indicare il numero ___

NUCLEI FAMILIARI CON PERSONE CON DISABILITÀ E/O NON AUTOSUFFICIENTI

Indicare il numero di componenti nella condizione seguente (vedi istruzioni):

DISABILITÀ MEDIA, n.__

di cui minorenni n. __

DISABILITÀ GRAVE, n.__

di cui minorenni n. __

NON AUTOSUFFICIENZA, n.__

di cui minorenni n. __

Sez. III – Casa di abitazione CASA DI ABITAZIONE

VIA ________________________________________________ N.______ CAP___________

COMUNE____________________________________________ PR. _____

DI PROPRIETÀ IN LOCAZIONE ALTRO (ES. COMODATO GRATUITO)

CONTRATTO DI LOCAZIONE

Compilare solo se la casa di abitazione è in locazione e l’intestatario del contratto di locazione appartiene al nucleo familiare.

Codice fiscale dell’intestatario o degli intestatari del contratto

1

2

Estremi di registrazione del contratto di locazione: Canone annuale della locazione, previsto dal contratto:

DATA_______ SERIE__________ NUMERO_________/___ COD. UFF._______ € ______________________________

SOTTOSCRIZIONE DELLA DSU Io sottoscritto/a , consapevole delle responsabilità penali che mi assumo, ai sensi dell’articolo 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, per falsità in atti e dichiarazioni mendaci, dichiaro di aver compilato i seguenti moduli e che quanto in essi espresso è vero ed è accertabile ai sensi dell’articolo 43 del citato DPR n. 445 del 2000, ovvero documentabile su richiesta delle amministrazioni competenti.

Moduli MB:

□ MB.1, □ MB.1rid

□ MB.2 (se più di uno, n.___ )

□ MB.3 Moduli FC:

□ per n__ componenti; □ per il calcolo della componente aggiuntiva

Dichiaro, altresì, di essere a conoscenza che per il calcolo dell’ISEE è necessario acquisire direttamente informazioni su redditi e trattamenti in possesso degli archivi dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS con riferimento a tutti i componenti del nucleo familiare.

Dichiaro di essere a conoscenza che sui dati dichiarati potranno essere effettuati controlli ai sensi dell’articolo 71 del DPR n. 445 del 2000. Potranno essere eseguiti controlli diretti ad accertare la veridicità delle informazioni fornite ed effettuati da parte della Agenzia delle Entrate presso gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari che gestiscono il patrimonio mobiliare, ai sensi dell’articolo 11, comma 11, del DPCM 5 dicembre 2013, n.159; ove emergano divergenze i nominativi saranno comunicati alla Guardia di Finanza.

Dichiaro, altresì, di essere a conoscenza che, nel caso di indebita percezione di una prestazione sociale agevolata sulla base dei dati dichiarati, sarà irrogata una sanzione da parte degli Enti erogatori da 500 a 5000 euro, ai sensi dell’articolo 38 del Decreto Legge 31 maggio 2010, n.78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. _________________ ________________ ________________________________ (luogo) (data) (firma del dichiarante)

DICHIARAZIONE RESA NELL’INTERESSE O IN NOME E PER CONTO DI ALTRI □ La presente dichiarazione è resa nell’interesse del soggetto che si trova in una situazione di impedimento temporaneo, per ragioni connesse allo stato di salute, dal coniuge o, in sua assenza, dal figlio o, in mancanza di questo, da altro parente in linea retta o collaterale fino al terzo grado, al pubblico ufficiale, previo accertamento dell’identità del dichiarante (barrare la casella se ricorre il caso);

□ La presente dichiarazione è resa in nome e per conto del soggetto incapace da chi ne ha la rappresentanza legale (barrare la casella se ricorre il caso). Se ricorre uno dei casi suddetti, ogni riferimento al “dichiarante” del presente modello base e nei fogli allegati, è da intendersi come riferimento al soggetto impedito o incapace nell’interesse o per conto del quale è redatta la dichiarazione. INDICARE I DATI ANAGRAFICI DELLA PERSONA CHE DICHIARA NELL’INTERESSE DEL SOGGETTO IMPEDITO O IN NOME E PER CONTO DEL SOGGETTO INCAPACE Cognome _________________________________________________ Nome _____________________________________

Comune o Stato estero di nascita ________________________________ prov._____ Data di nascita _______________________

Comune di residenza ____________________________________________________ prov.___________ CAP _____________

Indirizzo e n. civico ___________________________ n°. telefono (facoltativo)_______________ E-mail (facoltativo)______________________

MODALITÀ RITIRO ATTESTAZIONE ISEE L’attestazione riportante l’ISEE, ovvero la componente aggiuntiva, e le informazioni per il calcolo possono essere inviate al seguente indirizzo di posta elettronica certificata (indicare ove esistente): ____________________________________________________

L’attestazione riportante l’ISEE e le informazioni usate per il calcolo è inviata dall’INPS a tale indirizzo entro il decimo giorno lavorativo dopo la presentazione della DSU. Negli stessi termini temporali, il dichiarante o un componente il nucleo familiare possono comunque accedere all’area servizi del portale web dell’INPS, previa registrazione, e acquisire l’attestazione nella sezione dedicata all’ISEE ovvero richiedere l’attestazione presso le sedi territoriali dell’INPS. Se il dichiarante preferisce ritirare l’attestazione presso il CAF o l’ente erogatore presso il quale ha presentato la DSU, deve barrare e sottoscrivere di seguito:

□ conferisco mandato al CAF o all’ente erogatore presso il quale ho sottoscritto la presente DSU a ricevere, ai soli fini del rilascio al sottoscritto, l’attestazione contenente l’ISEE e le informazioni usate per il calcolo e conseguentemente richiedo all’INPS di rendere disponibili le medesime informazioni e attestazione. _________________ ________________ ________________________________ (luogo) (data) (firma del dichiarante)

RISERVATO ALL’UFFICIO ATT. N°. ______________ Ente _____________________________

RICEVUTA ATTESTANTE LA PRESENTAZIONE DELLA DSU

Io sottoscritto _____________________________attesto che è stata presentata, ai sensi delle vigenti disposizioni, la dichiarazione del Sig./ra ____________________________ Attesto, altresì, che la dichiarazione è costituita dai seguenti moduli: □ MB.1 (o, alternativamente, □ MB.1rid), n. ___ MB.2, □ MB.3 e n. ___ moduli FC; ovvero, per il calcolo della componente aggiuntiva, il modulo FC.1, □ FC.2, □ FC.3, e FC.4. _________________ ________________ ________________________________ (luogo) (data) (timbro dell’ente e firma dell’addetto)

La presente DSU ha validità dal momento della presentazione al 15 gennaio dell’anno successivo. Copia della DSU è disponibile, per eventuali controlli, presso questo ufficio, e le informazioni in essa contenute sono trasmesse entro quattro giorni lavorativi al sistema informativo dell’ISEE presso l’INPS. Sulla base delle informazioni contenute nella DSU e di altre informazioni rilevate presso l’INPS e l’Agenzia delle Entrate verrà rilasciata entro dieci giorni lavorativi un’attestazione contenente il calcolo dell’ISEE e le informazioni usate per ottenerlo. L’attestazione può essere utilizzata nel periodo di validità da ciascun componente il nucleo familiare.

Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito Direzione Centrale Organizzazione Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici Ufficio Centrale di monitoraggio e coordinamento in materia di protezione dei datipersonali e accesso alle banche dati

Roma, 18/12/2014

Circolare n. 171

Ai Dirigenti centrali e periferici Ai Responsabili delle Agenzie Ai Coordinatori generali, centrali e periferici dei Rami professionali Al Coordinatore generale Medico legale e Dirigenti Medici

e, per conoscenza,

Al Commissario Straordinario Al Presidente e ai Componenti del Consiglio diIndirizzo e Vigilanza Al Presidente e ai Componenti del Collegio deiSindaci Al Magistrato della Corte dei Conti delegatoall'esercizio del controllo Ai Presidenti dei Comitati amministratori di fondi, gestioni e casse Al Presidente della Commissione centrale per l'accertamento e la riscossione dei contributi agricoli unificati Ai Presidenti dei Comitati regionali Ai Presidenti dei Comitati provinciali

OGGETTO: Riforma ISEE. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5dicembre 2013, n. 159.

SOMMARIO: Con il D.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159 è stata introdotta, a far data dal 1gennaio 2015, una nuova disciplina in materia di ISEE. Con la presentecircolare si illustrano i principi normativi e si forniscono le prime indicazionioperative per l’applicazione della nuova normativa relativa all’ISEE.

1. Premessa: riferimenti normativi L'articolo 5, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dallalegge 22 dicembre 2011, n. 214 ha previsto una revisione delle modalità di determinazione edei campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) secondoi seguenti principi:a) l’adozione di una nozione di reddito disponibile finalizzata all’inclusione anche di sommefiscalmente esenti;b) il miglioramento della capacità selettiva dell’indicatore mediante una maggiorevalorizzazione della componente patrimoniale;c) una specifica attenzione alle tipologie familiari con carichi particolarmente gravosi,segnatamente le famiglie numerose (con tre o più figli) e quelle con persone con disabilità;d) una differenziazione dell’indicatore in riferimento al tipo di prestazione richiesta;e) l’eventuale ridefinizione dell’insieme dei benefici e delle misure da attribuire selettivamentesulla base della condizione economica e la rideterminazione delle soglie per le prestazioni;f) il rafforzamento del sistema dei controlli, riducendo le situazioni di accesso indebito alleprestazioni agevolate. Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159 in attuazione delsuddetto articolo 5 ha profondamente riformato la disciplina previgente (decreto legislativo 31marzo 1998, n. 109 e decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 7 maggio 1999, n. 221) che è stata abrogata a far data dai 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto interministerialedel 7 novembre 2014 di approvazione del nuovo modello di dichiarazione sostitutiva unica,delle relative istruzioni e dell’attestazione. Pertanto, essendo stato pubblicato il decreto nellaG.U. n. 267 del 17/11/2014 (S.O. n. 87), le nuove norme entrano in vigore a partire dal 1gennaio 2015. 2. Pluralità di indicatori: ISEE ordinario e ISEE in situazioni specifiche (artt. 1 e 2) Rispetto alla disciplina previgente, non vengono modificate né la definizione né il metodo dicalcolo dell’ISEE quale rapporto tra l’ISE (indicatore della situazione economica)e la scala diequivalenza.Non viene modificata neanche la nozione dell’ISE, che è il valore dato dalla somma dei redditie da una quota (il 20%) dei patrimoni mobiliari ed immobiliari di tutti i componenti il nucleofamiliare. L’ISEE continua ad essere lo strumento di valutazione per l’accesso alle “prestazioni socialiagevolate” che sono prestazioni sociali non destinate alla generalità dei soggetti, ma limitatea coloro che sono in possesso di particolari requisiti di natura economica, ovvero prestazionisociali non limitate al possesso di tali requisiti, ma comunque collegate nella misura o nelcosto a determinate situazioni economiche. L’ISEE viene riconosciuto espressamente “livello essenziale delle prestazioni” ai sensidell’articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione.Ciò comporta che, come già previsto dalla disciplina previgente gli enti erogatori possonointrodurre, accanto all’ISEE, criteri ulteriori di selezione volti ad identificare specifiche platee dibeneficiari. Tuttavia, viene posto un limite a questa possibilità qualora in contrasto con quantodisciplinato in sede di definizione dei livelli essenziali delle specifiche prestazioni. Vengono stabilite delle modalità di calcolo differenziate dell’indicatore con la conseguenza chenon vi è più un solo ISEE, valido per tutte le prestazioni, ma una pluralità di indicatori, calcolatiin funzione della specificità delle situazioni.Si configurano così, oltre ad un ISEE standard o ordinario, più ISEE in situazioni specifiche,diversi in ragione della prestazione che si andrà a richiedere e delle caratteristiche delrichiedente e del suo nucleo.Gli ISEE previsti dalla riforma sono i seguenti:

ISEE standard o ordinario: tale indicatore è valevole per la generalità delle prestazionisociali agevolate;ISEE Università (vedasi paragrafo 8): per l’accesso alle prestazioni per il diritto allostudio universitario va identificato il nucleo familiare di riferimento dello studente,indipendentemente dalla residenza anagrafica eventualmente diversa da quella del nucleofamiliare di provenienza. Infatti, gli studenti universitari non conviventi con i genitori, chenon abbiano un’adeguata capacità di reddito, vengono “attratti”, solo per le prestazioniuniversitarie, nel nucleo dei genitori e pertanto l’ISEE tiene conto dei componenti delnucleo dei genitori dello studente e dei loro relativi redditi e patrimoni;ISEE Sociosanitario (vedasi paragrafo 6):per l’accesso alle prestazioni sociosanitarie,ad esempio assistenza domiciliare per le persone con disabilità e/o non autosufficienti, èpossibile scegliere un nucleo ristretto (solo beneficiario, coniuge e figli) rispetto a quello«standard». Nel caso di persona con disabilità maggiorenne, non coniugata e senza figliche vive con i genitori, il nucleo ristretto è composto dalla sola persona con disabilità. Insede di calcolo dell’ISEE si terrà conto solo dei redditi e patrimoni di tale persona;

ISEE Sociosanitario-Residenze (vedasi paragrafo 6):tra le prestazioni socio-sanitarie alcuneregole particolari si applicano alle prestazioni residenziali (ricoveri presso residenze socio-sanitarie assistenziali - RSA, RSSA, residenze protette, ad esempio ospitalità alberghierapresso strutture residenziali e semiresidenziali per le persone non assistibili a domicilio).Fermarestando la facoltà di scegliere un nucleo ristretto rispetto a quello standard, si tiene contodella condizione economica anche dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo familiare,integrando l’ISEE di una componente aggiuntiva per ciascun figlio.In sede di calcolo dell’ISEE, non sono applicabili per tali prestazioni residenziali alcunedetrazioni previste per le altre prestazioni sociosanitarie che appaiono meno necessarie in casodi ricovero in struttura (ad esempio, spese per collaboratori domestici ed addetti all’assistenzapersonale).Per le prestazioni residenziali, inoltre, continuano ad essere valorizzate nel patrimonio deldonante: le donazioni di cespiti effettuate successivamente alla prima richiesta di prestazione ele donazioni effettuate nei tre anni precedenti tale richiesta se in favore di persone tenute aglialimenti.

ISEE Minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi (vedasiparagrafo 7):per le prestazioni agevolate rivolte ai minorenni che siano figli di genitorinon coniugati tra loro e non conviventi occorre prendere in considerazione la condizionedel genitore non coniugato e non convivente per stabilire se essa incida o meno nell’ISEEdel nucleo familiare del minorenne. Le stesse regole si applicano per le prestazioni per ildiritto allo studio universitario rivolte a studenti universitari con genitori non coniugati traloro e non conviventi (vedasi paragrafo 8)ISEE Corrente (vedasi paragrafo 9): consente di calcolare un ISEE con riferimento ad unperiodo di tempo più ravvicinato al momento della richiesta della prestazionenell’ipotesi incui nei 18 mesi precedenti la richiesta si sia verificata una variazione della situazionelavorativa di un componente del nucleo (ad esempio, risoluzione del rapporto osospensione dell’attività lavorativa).

3. Il nucleo familiare (art. 3) Viene confermato il principio che del nucleo familiare fanno parte i componenti della famigliaanagrafica alla data di presentazione della dichiarazione sostitutiva unica (di seguitodenominata DSU). Viene inoltre confermato il principio che i coniugi fanno parte del medesimo nucleo familiareanche se hanno una diversa residenza anagrafica, con l’eccezione, in quest’ultimo caso, delverificarsi di condizioni particolari (ad esempio, separazione, cessazione degli effetti civili del

matrimonio, vedasi art. 3, comma 3). Per le ipotesi di diversa residenza i coniugi devono scegliere di comune accordo la residenzafamiliare. In caso di mancato accordo questa è individuata nell’ultima residenza comuneovvero, in assenza di una residenza comune, in quella del coniuge di maggior durata. Inoltre, deve essere indicato nella DSU anche il coniuge iscritto nelle anagrafi dei cittadiniitaliani residenti all’estero (AIRE), poiché questo ai fini ISEE viene attratto nel nucleo dell’altroconiuge. In questo caso occorre necessariamente prendere a riferimento lo stato di famiglia delconiuge residente in Italia. Viene ribadito, inoltre, il principio secondo cui i figli minori di anni 18 fanno sempre parte delnucleo familiare del genitore con il quale convivono, e secondo cui il minore in affidamentopreadottivo fa parte del nucleo familiare dell’affidatario, ancorché risulti nella famigliaanagrafica del genitore. I minori in affidamento temporaneo, invece, sono considerati nuclei familiari a sé stanti, fattasalva la facoltà del genitore affidatario di considerarlo parte del proprio nucleo. Il minore inaffidamento e collocato presso comunità è considerato nucleo familiare a sé stante. L’appartenenza al nucleo dei soggetti a carico ai fini IRPEF non conviventi viene ristretta ai solifigli maggiorenni non coniugati e senza prole. Il figlio maggiorenne a carico ai fini IRPEF dei genitori ma non convivente con loro, a menoche non abbia costituito un nuovo nucleo familiare (cioè non sia coniugato e non abbia figli), faparte del nucleo familiare dei genitori. Nel caso in cui i genitori non appartengano allo stessonucleo, il figlio maggiorenne, se a carico di entrambi, può scegliere di far parte del nucleo diuno dei due genitori. Per le persone in convivenza anagrafica, ovvero coabitanti per motivi religiosi, di cura, diassistenza, militari, di pena e simili, si confermano, in via generale, le disposizioni previgenti,per le quali i soggetti in tale condizione fanno nucleo a sé stante. Tuttavia se sono coniugatifanno parte del nucleo familiare del coniuge secondo le regole precedentemente descritte. Nei casi di convivenza anagrafica, il figlio minorenne fa parte del nucleo del genitore con cuiconviveva prima dell'ingresso in convivenza anagrafica, fatto salvo il caso di minore inaffidamento e collocato presso comunità poiché in tal caso il minorenne è considerato nucleofamiliare a se stante. Se nella stessa convivenza anagrafica vi è un genitore con figlio minore, entrambi fanno partedello stesso nucleo familiare. 4. L’indicatore della situazione reddituale (art. 4) L’indicatore della situazione reddituale (ISR) è dato dalla somma dei redditi di ciascuncomponente il nucleo familiare al netto degli importi di seguito specificati. Dalla somma cosìottenuta sono ulteriormente detratte alcune spese o le franchigie riferite al nucleo familiareche di seguito si riportano. I redditi e gli importi dei singoli componenti il nucleo sono riferiti al secondo anno solareprecedente la presentazione della DSU. Per le spese e le franchigie relative al nucleo familiaresi fa invece riferimento all’anno solare precedente la presentazione della DSU. Per l’individuazione del reddito del singolo componente si stabilisce che, oltre al redditocomplessivo ai fini IRPEF, ai redditi assoggettati ad imposta sostitutiva o definitiva, ai proventiderivanti da attività agricole (imponibile IRAP), al reddito figurativo delle attività finanziarie,

già considerati dalla disciplina previgente, rilevi anche ogni altra fonte di reddito otrattamento, anche se esente, soggetta ad altre tipologie di imposta o prodotta all’estero. In particolare, concorrono a formare il reddito: i redditi soggetti a ritenuta a titolo d’imposta;ogni altra componente reddituale esente da imposta, nonché i redditi da lavoro dipendenteprestato all’estero (tassati esclusivamente nello Stato estero in base alle vigenti convenzionicontro le doppie imposizioni); assegni effettivamente percepiti per il mantenimento di figli;trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari (incluse carte di debito), a qualunque titolopercepiti da parte di amministrazioni pubbliche, laddove non siano già inclusi nel redditocomplessivo ai fini Irpef; redditi fondiari relativi ai beni non locati soggetti alla disciplinadell’IMU, non indicati nel reddito complessivo ai fini Irpef; il reddito lordo dichiarato ai finifiscali nel paese di residenza da parte degli appartenenti al nucleo iscritti nelle anagrafi deicittadini italiani residenti all'estero (AIRE), convertito in euro al cambio vigente al 31 dicembredell’anno di riferimento del reddito. Una volta sommate le sopra indicate componenti reddituali vengono sottratti i seguentiimporti: gli assegni corrisposti al coniuge in seguito alla separazione legale ed effettiva o alloscioglimento, annullamento o alla cessazione degli effetti civili del matrimonio, destinati almantenimento del coniuge e dei figli. Similmente, nel caso di figli nati fuori dal matrimonio,deve essere sottratto l’importo degli assegni periodici effettivamente corrisposto per ilmantenimento dei figli conviventi con l’altro genitore. Vengono inoltre sottratte, fino ad un massimo di 5.000 euro, una serie di spese relative allasituazione di disabilità, certificate a fini fiscali come ad esempio le spese per l’acquisto di caniguida. Come già previsto dalla disciplina previgente vengono sottratti i redditi agrari degliimprenditori agricoli. Si stabilisce poi la sottrazione di una quota dei redditi da lavoro dipendente, o in alternativa, èsottratta una analoga quota dai redditi da pensione e dei trattamenti assistenziali, previdenzialie indennitari. Dalla somma dei redditi dei componenti il nucleo, determinata al netto delle sottrazioni sopraspecificate vengono poi detratte alcune spese o franchigie riferite al nucleo familiare, che diseguito si sintetizzano: - il valore del canone annuo previsto nel contratto di locazione, per un ammontare massimodi 7.000 euro, (tale importo viene incrementato di euro 500 per ogni figlio conviventesuccessivo al secondo);- spese e franchigie, articolate in funzione del grado di disabilità per le persone condisabilità, riconoscendo un trattamento di maggior favore in presenza di minori con disabilità.Le definizioni di disabilità, invalidità e non autosufficienza previste dalle diverse norme inessere, sono state accorpate in tre distinte classi: disabilità media, grave, e nonautosufficienza (vedasi allegato 3 del D.P.C.M.). Le spese per i servizi di collaboratori domestici e addetti all’assistenza personale non possonoessere sottratte nel caso di ricovero presso strutture residenziali, ma dovranno esseresottratte le spese per la retta versata per l’ospitalità alberghiera. Nel caso in cui è richiesto un trattamento assistenziale, previdenziale ed indennitario per unsoggetto che ne sia già beneficiario, l’Ente erogatore, in sede di accertamento dei requisiti peril mantenimento dello stesso, deve sottrarre al valore dell’ISEE l’ammontare del trattamentopercepito nell’anno precedente la presentazione della DSU rapportato al corrispondenteparametro della scala di equivalenza.

5. L’indicatore della situazione patrimoniale (art. 5) Come già previsto dalla disciplina previgente, l'indicatore della situazione patrimoniale èdeterminato sommando, per ciascun componente del nucleo familiare, il valore del patrimonioimmobiliare e del patrimonio mobiliare. Le innovazioni introdotte dalla riforma riguardano lavalorizzazione degli immobili, il trattamento della abitazione principale, la considerazione delpatrimonio estero, i riferimenti per la contabilizzazione dei depositi e conti correnti bancari epostali e la franchigia relativa al patrimonio mobiliare. Gli immobili sono considerati in base al valore definito ai fini IMU (anziché ICI), al netto delmutuo residuo, quale definito al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazionedella DSU.Il valore del patrimonio è quello determinato ai fini IMU anche in caso di esenzionedal pagamento dell’imposta. Il valore dell’abitazione principale, calcolato al netto del mutuo, non rileva ai fini delpatrimonio immobiliare se inferiore alla soglia di euro 52.500(incrementata di euro 2.500 perogni figlio convivente successivo al secondo). La parte eccedente tale valore viene consideratain misura pari a due terzi. In riferimento alla abitazione principale va quindi evidenziato che, mentre nel regimeprevigente la franchigia risulta alternativa alla sottrazione del mutuo residuo, in base alladisciplina introdotta con il D.P.C.M. citato le due agevolazioni si possono cumulare. In base alla nuova disciplina rileva il patrimonio immobiliare all’estero del quale viene preso inconsiderazione il valore, al netto del mutuo residuo, definito ai fini dell’imposta sul valore degliimmobili situati all’estero al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione dellaDSU. Riguardo il patrimonio mobiliare vengono confermate le componenti, già previste dallalegislazione previgente, che concorrono alla formazione del patrimonio stesso e le modalità dicontabilizzazione, con l’unica eccezione dei depositi e conti correnti bancari e postaliper i qualiva assunto il valore del saldo contabile attivo, al lordo degli interessi, al 31 dicembre dell’annoprecedente a quello di presentazione della DSU, ovvero, se superiore, il valore dellaconsistenza media annua riferita al medesimo anno. Si assume invece il valore del saldo al 31 dicembre, anche se inferiore alla consistenza media,se si è avuto un incremento del patrimonio mobiliare o immobiliare superiore alla differenza trala consistenza media annua ed il valore del saldo al 31 dicembre. Il patrimonio mobiliare è costituito dalle seguenti componenti, anche detenute all’estero:depositi e conti correnti bancari e postali; titoli di Stato ed equiparati, obbligazioni, certificati dideposito e credito, buoni fruttiferi ed assimilati; azioni o quote di organismi di investimentocollettivo di risparmio (O.I.C.R.) italiani o esteri; partecipazioni azionarie in società italiane edestere quotate in mercati regolamentati; partecipazioni azionarie in società non quotate inmercati regolamentati e partecipazioni in società non azionarie; masse patrimoniali, costituiteda somme di denaro o beni non relativi all'impresa, affidate in gestione ad un soggettoabilitato ai sensi del decreto legislativo n. 415 del 1996; altri strumenti e rapporti finanziarinonché contratti di assicurazione a capitalizzazione o mista sulla vita e di capitalizzazione; ilvalore del patrimonio netto per le imprese individuali in contabilità ordinaria, ovvero il valoredelle rimanenze finali e del costo dei beni ammortizzabili per le imprese individuali incontabilità semplificata. Viene infine ridotta, rispetto alla previgente disciplina, la franchigia sul patrimonio mobiliare,che viene articolata in funzione del numero dei componenti il nucleo familiare (6000 euroaumentati di 2000 per ogni componente successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000euro). La predetta franchigia è incrementata di euro 1.000 per ogni figlio componente il nucleo

familiare successivo al secondo. 6. Le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria (art. 6) Le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria sono prestazioni sociali agevolate assicuratenell’ambito di percorsi assistenziali integrati rivolte a persone con disabilità o limitazionidell’autonomia che possono consistere in interventi di aiuto domestico (per favorire lapermanenza nel proprio domicilio), di ospitalità alberghiera presso strutture residenziali osemiresidenziali (per persone non assistibili a domicilio) nonché atti a favorire l’inserimentosociale (inclusi interventi di natura economica o buoni spendibili per l’acquisto di servizi). Per la richiesta di prestazioni sociosanitarie rivolte a persone maggiorennicon disabilità o nonautosufficienza, si ha facoltà di scegliere un nucleo familiare ristretto rispetto a quelloordinario, composto esclusivamente dal beneficiario delle prestazioni, dal coniuge, dai figliminorenni e dai figli maggiorenni a carico ai fini IRPEF (a meno che non siano coniugati oabbiano figli), escludendo pertanto altri eventuali componenti la famiglia anagrafica. Nel caso di persona con disabilità, maggiorenne, non coniugata e senza figli che vive con igenitori, il nucleo ristretto è composto dalla sola persona con disabilità. In sede di calcolodell’ISEE si terrà conto solo dei redditi e patrimoni di tale persona. Per le medesime prestazioni rivolte a persone minorenni, non è consentito optare per unnucleo ristretto, ma l’ISEE è calcolato nelle modalità di cui al paragrafo seguente. L’ISEE calcolato sulla base del nucleo ristretto può essere utilizzato solo per la richiesta diprestazioni socio-sanitarie (o per prestazioni connesse ai corsi di dottorato di ricerca). Per larichiesta di altre prestazioni, pur in presenza di persone con disabilità, deve comunque essereutilizzato l’ISEE ordinario, calcolato a partire dal nucleo familiare standard. Per le prestazioni erogate in ambiente residenziale a ciclo continuativo (ad esempio, ricoveropresso residenze socio-assistenziali – RSSA, RSA, residenze protette, ecc.) nei confronti dipersone maggiorenni, come per le altre prestazioni socio-sanitarie, si può scegliere didichiarare il nucleo familiare ristretto. Per le sole prestazioni erogate in ambiente residenziale a ciclo continuativo si applicano regoledi calcolo diverse per la determinazione dell’ISEE. Nel calcolo dell’indicatore reddituale non si applicano le detrazioni per le spese per i servizi dicollaboratori domestici e addetti all’assistenza personale o per la retta dovuta per il ricovero.Si tiene conto della condizione economica anche dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleofamiliare, integrando l’ISEE di una componente aggiuntiva per ciascun figlio, calcolata sullabase della situazione economica dei figli medesimi, avuto riguardo alle necessità del nucleofamiliare di appartenenza, secondo le modalità di cui all’allegato 2, comma 1 del D.P.C.M. inesame. La componente non è calcolata quando sia accertata una condizione di disabilità per il figlio oper un componente del nucleo ovvero l’estraneità del figlio rispetto al genitore in termini dirapporti affettivi ed economici. Le donazioni di cespiti, parte del patrimonio immobiliare del beneficiario, avvenutesuccessivamente alla prima richiesta di ricovero in favore di persone non facenti parte delnucleo familiare, continuano ad essere valorizzate nel patrimonio del donante. Sono inoltre valorizzate nel patrimonio del donante le donazioni effettuate nei tre anniprecedenti la richiesta di ricovero, se in favore di persone non facenti parte del nucleofamiliare tenute agli alimenti ai sensi dell’articolo 433 del codice civile.

7. Le prestazioni agevolate rivolte a minorenni (art. 7) L’ISEE Minorenni è l’indicatore per le prestazioni sociali agevolate rivolte a beneficiariminorenni, ovvero motivate dalla presenza di componenti minorenni nel nucleo familiare.Sono previste modalità differenziate di calcolo di tale indicatore in ragione della diversasituazione familiare del minorenne beneficiario della prestazione. Se i genitori non sono coniugati tra di loro ed uno di essi non è presente nel nucleo familiare siapplicano le regole particolari di seguito descritte: 1. il genitore non convivente nel nucleo familiare, non coniugato con l’altro genitore e cheabbia riconosciuto il figlio, ai soli fini dell’ottenimento di tali prestazioni, si considera facenteparte del nucleo familiare del figlio, a meno che non sia effettivamente assente dal nucleostesso a causa del verificarsi di situazioni tassativamente indicate nella norma di seguitospecificate: a) il genitore risulti coniugato con persona diversa dall’altro genitore;b) il genitore risulti avere figli con persona diversa dall’altro genitore;c) sia stato stabilito con provvedimento dell’autorità giudiziaria il versamento di assegniperiodici destinato al mantenimento dei figli;d) sussista esclusione dalla potestà sui figli o sia stato adottato, ai sensi dell’articolo 333 delcodice civile, il provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare;e) risulti accertata in sede giurisdizionale o dalla pubblica autorità competente in materia diservizi sociali la estraneità in termini di rapporti affettivi ed economici. 2. Per le ipotesi in cui non ricorrano i casi descritti alle lettere c), d), e) ma ricorra una dellefattispecie di cui alle lettere a) e b) l’ISEE minorenni tiene conto della situazione economica ditale genitore, ed è prevista una particolarità di calcolo dell’ISEE minorenni. In tali duesituazioni, infatti, si tiene conto, ai fini del calcolo dell’ISEE minorenni, del reddito e delpatrimonio del genitore non convivente che abbia formato un nuovo nucleo familiare nonchédella scala di equivalenza di tale nuovo nucleo. In tale ipotesi, si integra quindi l’ISEE delnucleo del figlio minorenne con una componente aggiuntiva calcolata, sulla base dellacondizione economica del genitore non convivente, secondo le modalità di cui all’allegato 2,comma 2 del D.P.C.M.; 3. Se ricorrono le ipotesi di cui alla lettera c), d), e), il genitore non convivente, nonconiugato con l’altro genitore, non rientra nel nucleo del figlio minorenne, dunque non rileva aifini del calcolo dell’ISEE minorenni e pertanto quest’ultimo coincide con l’ISEE ordinario. Inoltre, se i genitori del figlio minorenne sono coniugati tra loro l’ISEE minorenni coincide conl’ISEE ordinario e si applicano, pertanto, le regole di cui al paragrafo 3.Oltre ai casi dei genitori coniugati tra loro, vi sono poi altri casi in cui l’ISEE minorenni coincidecon l’ISEE ordinario e sono le ipotesi in cui i genitori del figlio minorenne sono conviventi,separati legalmente o divorziati tra loro. In tutti questi casi, quindi, si applica l’ISEE ordinarioalle prestazioni agevolate rivolte ai minorenni.Quindi, riepilogando: 1) l’ISEE minorenni non coincide con l’ISEE ordinario nel caso di genitori non coniugati traloro quando il genitore non convivente nel nucleo del figlio minorenne non si trova in alcunadelle fattispecie dalla lettera a) alla lettera e) poiché, in difetto di una delle situazioni ividescritte, è come se il genitore non convivente (solo ai fini dell’ISEE minorenni) venisseattratto nel nucleo del figlio minorenne. L’ISEE minorenni verrà pertanto calcolato tenendoconto anche di tale genitore come se fosse un componente del nucleo.

L’ISEE minorenni, inoltre, non coincide con l’ISEE ordinario ma tiene conto di tale genitore nonconvivente nei casi descritti ai punti a) e b), casi questi in cui si tiene conto della situazioneeconomica di tale genitore, non già come se fosse componente del nucleo, ma con ilmeccanismo della componente aggiuntiva; 2) l’ISEE minorenni coincide invece con l’ISEE ordinario nei casi di genitori tra loro conviventi,coniugati, separati legalmente o divorziati ed anche di genitori non coniugati tra loro, quando ilgenitore non convivente nel nucleo del figlio minorenne si trovi in una delle situazioni descrittealle lettere c) d) e). 8. Le prestazioni per il diritto allo studio universitario (art. 8) Per la richiesta di prestazioni nell’ambito del diritto allo studio universitario vengono stabilitemodalità differenziate di calcolo dell’ISEE. Come previsto dal citato D.P.C.M., lo studente fa parte del nucleo dei genitori anche se nonconvivente anagraficamente con essi, a meno che non si dimostri la sua effettiva autonomiasulla base della sussistenza di entrambi i seguenti requisiti : a) residenza fuori dall’unità abitativa della famiglia di origine, da almeno due anni rispettoalla data di presentazione della domanda di iscrizione per la prima volta a ciascun corso distudi, in alloggio non di proprietà di un membro della sua famiglia di origine;b) presenza di una adeguata capacità di reddito, definita con il decreto ministeriale di cuiall’articolo 7, comma 7, del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68. Per quanto riguarda il caso di genitori coniugati non conviventi tra loro si applicano gli stessiprincipi generali stabiliti dall’articolo 3, mentre in riferimento ai genitori non coniugati siapplicano le stesse regole valide per le prestazioni rivolte ai minorenni, volte a tener contodella condizione economica del genitore non convivente (vedi paragrafo 7). Per le sole prestazioni connesse ai corsi di dottorato di ricerca, analogamente a quantoprevisto per le prestazioni sociosanitarie, è possibile scegliere un nucleo ristretto (formatoesclusivamente dallo stesso richiedente, dal coniuge, dai figli minorenni, nonché dai figlimaggiorenni fiscalmente a carico ai fini Irpef, escludendo pertanto altri eventuali componentila famiglia anagrafica). 9. L’ISEE corrente (Modulo Sostitutivo MS, art. 9) Ordinariamente l’ISEE fa riferimento ai redditi percepiti nel secondo anno solare precedente lapresentazione della DSU. In alcune situazioni, in presenza di rilevanti variazioni del reddito(determinate, nella maggioranza dei casi, dalla perdita del posto di lavoro), tali redditi nonriflettono la reale situazione economica del nucleo familiare. A chi possiede già un ISEE in corso di validità, viene data, pertanto, la possibilità di calcolareun ISEE corrente basato sui redditi degli ultimi dodici mesi (anche solo degli ultimi due mesi,che saranno moltiplicati per sei, in caso di lavoratore dipendente a tempo indeterminato percui sia intervenuta la perdita, sospensione o riduzione dell’attività lavorativa). Alla variazionelavorativa di uno dei componenti deve associarsi, ai fini del calcolo dell’ISEE corrente, unavariazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore del 25%rispetto alla situazione reddituale individuata nell’ISEE precedentemente calcolato. In sintesi, l’ISEE corrente consente di aggiornare i dati reddituali di una DSU già presentata, acausa di una modifica della situazione lavorativa di un componente che ha determinato unavariazione della situazione reddituale complessiva del nucleo.

Per poter richiedere l’ISEE Corrente è necessario:

il possesso di un ISEE in corso di validità;una variazione della situazione lavorativa per uno o più componenti il nucleo comeindicata successivamente;una variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo superiore al 25%rispetto alla situazione reddituale individuata nell’ISEE calcolato precedentemente.

Per la richiesta dell’’ISEE corrente è necessario compilare l’apposito Modulo, denominatoModulo Sostitutivo MS. L’ISEE corrente ha validità di due mesi dal momento della presentazione della DSU (Modulosostitutivo) alla quale deve essere allegata la documentazione e certificazione attestate lavariazione della situazione lavorativa e le componenti reddituali aggiornate. Le variazioni della situazione lavorativa che vengono considerate ai fini della richiesta dell’ISEEcorrente sono le seguenti: a) lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta una risoluzione delrapporto di lavoro o una sospensione dell’attività lavorativa o una riduzione della stessa;b) lavoratori dipendenti a tempo determinato ovvero impiegati con tipologie contrattualiflessibili, che risultino non occupati alla data di presentazione della DSU, essendosi concluso ilrapporto di lavoro, e che possano dimostrare di essere stati occupati nelle forme di cui allapresente lettera per almeno 120 giorni nei dodici mesi precedenti la conclusione dell’ultimorapporto di lavoro;c) lavoratori autonomi, non occupati alla data di presentazione della DSU, che abbianocessato la propria attività, dopo aver svolto l’attività medesima in via continuativa per almenododici mesi. I redditi ed i trattamenti, che in presenza delle altre condizioni previste, possono essereaggiornati sono i seguenti:

redditi da lavoro dipendente, pensione ed assimilaticonseguiti nei 12 mesiprecedentiaquello della richiesta della prestazione;redditi derivanti da attività d’impresa o di lavoro autonomo, svolte sia in formaindividuale che di partecipazione, individuati secondo il principio di cassa come differenzatra i ricavi e i compensi percepiti nei 12 mesi precedenti a quello di richiesta dellaprestazione e le spese sostenute nello stesso periodo dell’esercizio dell’attività;trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito, a qualunquetitolo percepiti da amministrazioni pubbliche, non già inclusi nei redditi da lavorodipendente, pensione o assimilati (LD) percepiti nei 12 mesiprecedenti a quello dellarichiesta della prestazione

Solo nel caso di lavoratore dipendente a tempo indeterminatoper cui sia intervenuta unarisoluzione del rapporto di lavoro o una sospensione dell’attività lavorativa o una riduzionedella stessa è possibile indicare, in alternativa, i redditi e i trattamenti percepiti negli ultimi 2mesi. In tale ultimo caso i redditi e i trattamenti saranno moltiplicati per 6. 10. La dichiarazione sostitutiva unica (art. 10)10.1 L’autodichiarazione e l’acquisizione diretta dei dati Il D.P.C.M. citato prevede che alcune informazioni già disponibili negli archivi dell’INPS edell’Agenzia delle Entrate siano acquisite dal sistema informativo dell’ISEE e non venganorichieste al cittadino.

Ne deriva che le informazioni contenute nella DSU sono in parte autodichiarate (ad esempioinformazioni anagrafiche, dati sulla presenza di persone con disabilità) ed in parte acquisitedirettamente dagli archivi amministrativi dell’Agenzia delle entrate (ad esempio redditocomplessivo ai fini IRPEF) e dell’INPS (trattamenti assistenziali, previdenziali ed indennitarierogati dall’INPS, ad esempio indennità di accompagnamento, assegno per il nucleo familiare,assegno di maternità e assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori concessi daiComuni). Le informazioni che devono essere autodichiarate: a) la composizione del nucleo familiare e le informazioni necessarie ai fini della determinazione del valore della scala di equivalenza;b) l’indicazione di eventuali soggetti rilevanti ai fini del calcolo delle componenti aggiuntive;c) l’eventuale condizione di disabilità e non autosufficienza dei componenti il nucleo;d) l’identificazione della casa di abitazione del nucleo familiare;e) il reddito complessivo limitatamente ai casi di esonero dalla presentazione delladichiarazione dei redditi ovvero di sospensione degli adempimenti tributari a causa di eventieccezionali, nonché le componenti reddituali limitatamente ai redditi diversi da quelli prodotticon riferimento al regime dei contribuenti minimi, al regime di vantaggio per l’imprenditoriagiovanile e lavoratori in mobilità e al regime delle nuove iniziative imprenditoriali e di lavoroautonomo, nonché dai redditi derivanti dalla locazione di immobili assoggettati all’impostasostitutiva operata nella forma della cedolare secca;f) le seguenti componenti reddituali: redditi esenti da imposta, nonché i redditi da lavorodipendente prestato all’estero; proventi derivanti da attività agricole (imponibile IRAP);assegni per il mantenimento dei figli; redditi fondiari relativi ai beni non locati soggetti alladisciplina dell’IMU, non indicati nel reddito complessivo ai fini Irpef; il reddito lordo dichiaratoai fini fiscali nel paese di residenza dagli appartenenti al nucleo iscritti nelle anagrafi deicittadini italiani residenti all'estero (AIRE);g) trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari (incluse carte di debito) non erogatidall’INPS, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche, laddove non siano giàinclusi nel reddito complessivo ai fini Irpef;h) l’importo degli assegni periodici effettivamente corrisposti al coniuge in seguito allaseparazione legale ed effettiva o allo scioglimento, annullamento o alla cessazione degli effetticivili del matrimonio, destinati al mantenimento del coniuge e dei figli, nonché, nel caso di figlinati fuori dal matrimonio, l’importo degli assegni periodici effettivamente corrisposto per ilmantenimento dei figli conviventi con l’altro genitore;i) il valore del canone di locazione annuo;l) le spese per assistenza personale nel caso di acquisto dei servizi presso enti fornitori e laretta versata per l’ospitalità alberghiera;m) le componenti del patrimonio immobiliare, nonché per ciascun cespite l’ammontaredell’eventuale mutuo residuo;n) le componenti del patrimonio mobiliare;o) le donazioni di cespiti in caso di richiesta di prestazioni socio sanitarie erogate in ambienteresidenziale a ciclo continuativo;p) gli autoveicoli, ovvero i motoveicoli di cilindrata di 500 cc e superiore, nonché le navi eimbarcazioni da diporto, ai fini della programmazione secondo criteri selettivi dell’attività diaccertamento della Guardia di finanza. 10.2 La DSU modulare In base al D.P.C.M. più volte citato, la DSU ha validità dal momento della presentazione fino al15 gennaio dell’anno successivo. Pertanto, decorso tale termine, non si può utilizzare la DSUscaduta per la richiesta di nuove prestazioni, ferma restando la validità della stessa per leprestazioni già richieste.In tale lasso di tempo, il sistema informativo ISEE tiene in memoria il contenuto della

dichiarazione in modo tale che tutti i componenti il nucleo familiare possano richiedereprestazioni sociali agevolate senza ripetere la dichiarazione più volte. Come nella disciplina previgente, il cittadino può presentare, entro il periodo di validità dellaDSU, una nuova dichiarazione qualora intenda far rilevare i mutamenti delle condizioni familiaried economiche ai fini del calcolo dell’ISEE. Gli enti erogatori possono stabilire per le prestazionida essi erogate la decorrenza degli effetti di tali nuove dichiarazioni e possono chiedere lapresentazione di una DSU aggiornata nel caso di variazioni del nucleo familiare. Il D.P.C.M. ha previsto che la DSU assuma un carattere modulare poiché non vi è più un’unicadichiarazione, identica per tutte le situazioni, ma una DSU strutturata su più Moduli, edall’interno di essi, su più Quadri, in funzione della prestazione che si intende richiedere e dellecaratteristiche del nucleo familiare richiedente. In particolare, la DSU può essere composta da: - un Modello base, relativo al nucleo familiare;- Fogli allegati, relativi ai singoli componenti; ed, eventualmente da: - Moduli aggiuntivi per le informazioni necessarie al calcolo della componente aggiuntiva(rinvio paragrafi 6, 7, 8);- Moduli Sostitutivi in caso di richiesta dell’ISEE corrente (rinvio paragrafo 9);- Moduli Integrativi (rinvio paragrafo 11). Nella maggior parte dei casi è sufficiente compilare una DSU MINI che consente di fornire leprincipali informazioni sulla situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo. Lacompilazione della DSU MINI consente di calcolare l’ISEE standard o ordinario, valevole per lageneralità delle prestazioni sociali agevolate. Solo in situazioni specifiche, in base al tipo di prestazione che il cittadino intende richiedere odelle particolari caratteristiche del nucleo familiare, si rende necessario fornire informazioniaggiuntive. In tali ipotesi, per ottenere l’ISEE, occorre compilare la DSU nella sua versioneestesa. In particolare, la DSU MINI non può essere presentata quando ricorre una delle seguentisituazioni:

presenza nel nucleo di persone con disabilità e/o non autosufficientirichiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitariopresenza nel nucleo di figli i cui genitori non siano coniugati tra loro, né conviventiesonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o sospensione degliadempimenti tributari

In alcune di tali situazioni, inoltre, (ad esempio prestazioni socio-sanitarie, universitarie) leinformazioni raccolte consentono di calcolare ISEE specificiche meglio rappresentano leparticolarità di tali prestazioni e le caratteristiche del nucleo. Per la modulistica e le relative istruzioni di compilazione si rinvia all’allegato del decretointerministeriale del 7 novembre 2014 già citato. 10.3 La presentazione della DSU ed il calcolo dell’ISEE

La DSU può essere presentata: all’Ente che fornisce la prestazione sociale agevolata, aiComuni, ai centri di assistenza fiscale (CAF) o all’INPS, in via esclusivamente telematica(circolare n. 130 del 2011), mediante le postazioni informatiche selfservice presenti presso lesedi INPS (v. circolare n. 61 del 2014) o collegandosi al sito Internet www.inps.it. Il portale ISEE sarà disponibile nella sezione del sito “Servizi on-line” – “Servizi per ilCittadino” al quale il cittadino potrà accedere utilizzando il PIN dispositivo rilasciato dall’INPS. Le modalità di rilascio del PIN sono descritte nella sezione “II PIN on line” del sito INPS. Nel caso di presentazione della DSU tramite il portale ISEE il cittadino è supportato da unpercorso di acquisizione telematica assistita che è di guida ed orientamento in tutta la fase diinserimento delle informazioni da autodichiarare. Indipendentemente dal canale prescelto, al momento della presentazione, la DSU contiene solole informazioni autodichiarate. In tale fase, pertanto, al dichiarante viene rilasciata unaricevuta di avvenuta presentazione da parte dell’ente acquisitore (INPS, Comuni, CAF o l’Enteerogatore), ma non l’ISEE calcolato. Per il calcolo dell’ISEE è necessario che si completil’acquisizione degli altri dati da parte dell’INPS e dell’Agenzia delle entrate. L’acquisizione di tutte le informazioni, autodichiarate ed attinte dagli archivi amministratividell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate, si articola secondo la seguente tempistica:

Entro 4 giorni lavorativi dalla ricezione della DSU i soggetti che la hanno acquisitatrasmettono in via telematica i dati in essa contenuti al sistema informativo dell’ISEE;Entro il 4° giorno lavorativo successivo a quello della completa e valida ricezione dei datiautodichiarati e dell’inoltro della relativa richiesta da parte dell’INPS avviene l’acquisizionedei dati dell’anagrafe tributaria da parte del sistema informativo ISEE;Entro il 2° giorno lavorativo successivo a quello dell’acquisizione dei dati dell’anagrafetributaria l’INPS (in base ai dati autodichiarati, a quelli acquisiti dall’Agenzia delle entratee a quelli presenti nei propri archivi) determina l’ISEE e lo rende disponibile ai soggettiinteressati secondo le modalità specificate nel paragrafo successivo.

Pertanto entro 10 giorni lavorativi viene calcolato e reso disponibile l’ISEE. 10.4 L’attestazione Completato l’iter di acquisizione dei dati rilevanti per la DSU, l’INPS rende disponibile aldichiarantel’attestazione riportante l'ISEE, il contenuto della DSU, nonché gli elementiinformativi acquisiti dagli archivi amministrativi che sono necessari al calcolo, medianteaccesso all'area servizi del portale web, ovvero mediante posta elettronica certificata o tramitele sedi territoriali. La stessa attestazione, comprensiva di tutte le informazioni sopra indicate, può essere resadisponibile dall’INPS al dichiarante presso l’Ente al quale è stata presentata la dichiarazione. Atal fine l’Ente per ricevere, ai soli fini del rilascio al dichiarante, l’attestazione e le soprarichiamate informazioni, dovrà essere in possesso di specifico mandato scritto del dichiarantestesso, il quale compilerà la sezione della DSU “modalità ritiro attestazione”. Invece, gli altri componenti del nucleo familiare diversi dal dichiarante possono richiedere lasola attestazione riportante l’ISEE all’INPS, mediante accesso all’area servizi del portale web otramite le sedi territoriali. L’attestazione potrà essere poi usata da qualunque componente il nucleo familiare per

richiedere prestazioni sociali agevolate, nonché agevolazioni nell’accesso ai servizi di pubblicautilità. Nel caso eccezionale in cui trascorrano 15 giorni lavorativi dalla data di presentazione dellaDSU senza che il dichiarante abbia ancora ricevuto l’attestazione, è possibile compilarel’apposito Modulo integrativo (rinvio al paragrafo 13) per autodichiarare i dati per il calcolodell’ISEE ed ottenere un’attestazione provvisoria, valida fino al momento del rilasciodell’attestazione precedentemente richiesta. In caso di imminente scadenza dei termini per l'accesso ad una prestazione sociale agevolata, icomponenti il nucleo familiare possono comunque presentare la relativa richiestaaccompagnata dalla ricevuta di presentazione della DSU. L’Ente erogatore potrà acquisiresuccessivamente l'attestazione relativa all'ISEE interrogando il sistema informativo ovvero,laddove vi siano impedimenti, richiedendola al dichiarante. L’attestazione ISEE, rilasciata a seguito del calcolo dell’indicatore o degli indicatori richiesticonterrà, per ogni indicatore calcolato, i seguenti elementi:

nucleo familiare di riferimento per il calcolo dell’indicatore;valore dell’indicatore;prestazioni a cui è possibile accedere utilizzando l’indicatore calcolato;modalità di calcolo dell’indicatore, con dettaglio dei dati sintetici di Indicatore dellaSituazione Reddituale (ISR), Indicatore della Situazione Patrimoniale (ISP), Indicatoredella Situazione Economica (ISE), scala di equivalenza, eventuale valore dellacomponente aggiuntiva;periodo di validità dell’attestazione ed eventuali omissioni/difformità rilevate.

L’ISEE ordinario è valido per la generalità delle prestazioni sociali agevolate, ma potrebbeapplicarsi o non applicarsi ad altre prestazioni, per le quali sono previste degli ISEE insituazioni specifiche, a seconda se ricorrano o meno determinate caratteristiche del richiedentee del suo nucleo (ad esempio condizione del genitore non coniugato e non convivente ecc.) Al fine di fornire tali informazioni nell’attestazione dell’ISEE ordinario sono indicate, sulla basedei dati forniti dal dichiarante, le prestazioni per le quali l’ISEE ordinario può o non può essereutilizzato, raggruppate nelle seguenti categorie: - prestazioni agevolate rivolte a minorenni;- prestazioni agevolate per il diritto allo studio universitario;- prestazioni socio sanitarie residenziali per persone maggiorenni;- prestazioni agevolate di natura socio sanitaria non residenziali per persone maggiorenni ecorsi di dottorato di ricerca se non si è optato per il nucleo ristretto. Se l’ISEE ordinario, sulla base delle informazioni fornite dal dichiarante, non è applicabile aduna o più categorie delle prestazioni suddette, sarà necessario consultare la tabellacorrispondente, nei successivi fogli dell’attestazione, in cui rientra la prestazione richiesta perconoscere l’ISEE da applicare al singolo beneficiario. 11. Il Modulo integrativo (Modulo FC.3) Il Modulo integrativo, denominato Modulo FC.3, è utilizzato per autodichiarare alcuni dati inpresenza di particolari situazioni di seguito descritte. Tale Modulo, come già accennato al paragrafo 10.4, può essere utilizzato nel caso eccezionalein cui siano trascorsi 15 giorni lavorativi e non si sia ricevuta l’attestazione ISEE. In tal casomediante tale Modulo sarà possibile integrare la precedente DSU con i dati normalmente non

autodichiarati provenienti dagli archivi dell’Agenzia delle entrate e dell’INPS. Occorre inoltre utilizzare tale Modulo se nell’anno di riferimento della DSU uno o piùcomponenti del nucleo familiare si è trovato in uno dei casi di esonero dalla presentazione delladichiarazione dei redditi ovvero di sospensione degli adempimenti tributari a causa di eventieccezionali. In tal caso dovranno essere autodichiarate tutte le tipologie di reddito possedute acompletamento delle componenti reddituali già indicate nell’apposito Quadro del Fogliocomponente. Il Modulo integrativo può essere infine utilizzato nel caso in cui il dichiarante, dopo avervisionato l’attestazione ISEE, rilevi inesattezze negli elementi acquisiti dagli archivi dell’Agenziadelle entrate e dell’INPS (relativamente ai dati non autodichiarati quali redditi, trattamenti espese) ed intenda quindi chiederne la rettifica, mediante l’autodichiarazione delle componentiper cui rilevi inesattezze. In tal caso, il Modulo può essere compilato e sottoscritto, oltre che dal dichiarante che hapresentato la DSU, dal componente il nucleo familiare di cui si intende rettificare i dati.Il Modulo può essere presentato entro il termine di dieci giorni dal ricevimento dell’attestazionedell’INPS ed è eventualmente corredato da documenti, in particolare copia della dichiarazionedei redditi o certificazione sostitutiva o altra documentazione riferita alla situazione reddituale,atti a comprovare l’inesattezza rilevata. Le modalità con cui il modulo integrativo è acquisito nel sistema informativo dell’ISEE el’attestazione definitiva resa disponibile al dichiarante sono le medesime previste per la DSU.In particolare, come previsto dal decreto interministeriale 7 novembre 2014, il modulointegrativo è presentato ai comuni o ai centri di assistenza fiscale o direttamenteall’amministrazione pubblica in qualità di ente erogatore al quale è richiesta la primaprestazione o alla INPS in via telematica (v. paragrafo 10.3). L’ente che ha ricevuto il modulo trasmette per via telematica entro i successivi quattro giornilavorativi i dati in esso contenuti al sistema informativo dell’ISEE. L’INPS e l’Agenzia delleentrate verificano nei propri archivi le informazioni contenute nel modulo integrativo entro ilquarto giorno lavorativo successivo a quello della ricezione del modulo medesimo. L’INPS entroil secondo giorno lavorativo successivo a quello dell’acquisizione dell’esito delle verifiche di cuial periodo precedente rende disponibile l’attestazione definitiva nelle modalità sopra descritte(vedi paragrafo 10.4). Se, all’esito delle verifiche, negli archivi dell’INPS e dell’Agenzia delle entrate permane unadiscordanza tra quanto dichiarato dal cittadino e quanto rilevato negli archivi, l’attestazioneriporterà anche i dati acquisiti dall’anagrafe tributaria e dall’INPS. In tal caso, tale attestazionedefinitiva è valida ai fini dell’erogazione della prestazione sebbene riporti delle discordanze,fatto salvo il diritto degli enti erogatori di richiedere idonea documentazione atta a dimostrarela completezza e veridicità dei dati indicati nel modulo integrativo. I nominativi dei dichiarantiper cui permangano discordanze sono comunque comunicati alla Guardia di finanza ai fini dellaprogrammazione dell’attività di accertamento. 12. I controlli (art. 11) Il D.P.C.M. prevede, in attuazione dell’articolo 5 del decreto legge n. 201 del 2011 convertitocon modificazioni dalla legge n. 214 del 2011, un rafforzamento del sistema dei controlli svoltida Agenzia delle entrate, da INPS, dagli enti erogatori e dalla Guardia di finanza. In particolare, in relazione ai dati autodichiarati, l’Agenzia delle Entrate effettua dei controlliautomatici e rileva omissioni e difformità tra quanto dichiarato dal cittadino e gli elementi inpossesso del sistema informativo dell’anagrafe tributaria, inclusa l’esistenza non dichiarata dirapporti finanziari, laddove non sia ancora disponibile per i medesimi rapporti il valore

sintetico. Per dati autodichiarati per i quali l’Agenzia delle entrate non dispone di informazioniutili, è previsto che l’INPS stabilisca procedure per il controllo automatico delle componentiautodichiarate attraverso collegamenti con gli archivi delle amministrazioni pubbliche chedispongono dei dati rilevanti. Anche gli enti erogatori effettuano, singolarmente o mediante un apposito servizio comune,controlli, diversi da quelli suddetti, su quanto dichiarato dal cittadino, avvalendosi degli archiviin proprio possesso, e provvedono ad ogni adempimento conseguente alla non veridicità deidati dichiarati, inclusa la comunicazione all'INPS di eventuali dichiarazioni mendaci.Anche in esito a tali controlli, possono inviare all'Agenzia delle Entrate una lista di beneficiaridelle prestazioni ai fini della programmazione, secondo criteri selettivi, dell’attività diaccertamento della Guardia di finanza. Nell’ambito dell’attività di accertamento stessa una quota delle verifiche è riservata al controllosostanziale della posizione reddituale e patrimoniale dei nuclei familiari dei soggetti beneficiaridella prestazione, secondo criteri selettivi. Per assicurare il coordinamento e l’efficacia dei controlli suddetti, il legislatore ha previsto chevengano comunicati alla Guardia di Finanza i nominativi dei richiedenti nei confronti dei qualil’Agenzia delle entrate ha rilevato divergenze nella consistenza del patrimonio mobiliare. 12.1 Omissioni o difformitàLe eventuali omissioni o difformità riscontrate a seguito dei controlli automatici sono riportateanaliticamente nell’attestazione contenente l’ISEE. In tal caso il soggetto richiedente laprestazione ha una duplice possibilità: 1. presentare una nuova DSU, che tenga conto dei rilievi formulati; 2. richiedere ugualmente la prestazione tramite l’attestazione relativa alla dichiarazionepresentata recante le omissioni o le difformità. La dichiarazione di cui al precedente punto 2, infatti, è valida ai fini dell’erogazione dellaprestazione, fatto salvo il diritto degli enti erogatori di richiedere idonea documentazione voltaa dimostrare la completezza e la veridicità dei dati dichiarati. 13. La Convenzione con i Centri di Assistenza Fiscale (art. 11) L’articolo 11, comma 1, del D.P.C.M. contempla la possibilità per l’Istituto di stipulare, perl’alimentazione del Sistema informativo ISEE, apposite convenzioni con i Centri di AssistenzaFiscale, ai fini della trasmissione della DSU e per l’eventuale assistenza nella compilazione. In considerazione del nuovo dettato normativo, l’Istituto sta predisponendo il testo del nuovoschema convenzionale, cui, all’esito dell’ iter previsto per l’approvazione, dovranno uniformarsile singole convenzioni da stipulare con i singoli Centri di Assistenza Fiscale. 14. Il sistema informativo dell’ISEE: finalità ed utilizzo da parte degli enti erogatori(art. 11) L’INPS garantisce la gestione tecnica ed informatica del sistema informativo dell’ISEE ed è atal fine titolare del trattamento dei dati, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 30 giugno 2003, n.196. Il predetto sistema informativo consente all’ente erogatore di prestazioni sociali agevolate diverificare il possesso dei requisiti in capo al richiedente per il riconoscimento delle prestazionistesse legate a determinate situazioni economiche; a tal fine, l’ente erogatore è titolare deltrattamento dei dati relativi al richiedente, compresi l'ISEE e le informazioni analitiche

contenute nella DSU acquisite dall'INPS. In particolare, l’ente erogatore, qualora il richiedente o altro componente il suo nucleofamiliare, abbia già presentato la DSU, richiede l’ISEE all’INPS accedendo al sistemainformativo. Ai fini dell’accertamento dei requisiti necessari per il riconoscimento della prestazione socialeagevolata richiesta, l’Istituto mette a disposizione il valore ISEE, la composizione del nucleofamiliare, nonché, ove necessario, le informazioni analitiche. L’ente erogatore richiede, in particolare, all'INPS anche le informazioni analitiche necessariecontenute nella DSU quando procede sia all'accertamento dei requisiti per il mantenimento deitrattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito, da esso erogati aqualunque titolo, sia ai controlli sulle informazioni autodichiarate dal dichiarante. Inoltre, l’INPS fornisce all’ente erogatore le informazioni analitiche necessarie ai fini diprogrammazione dei singoli interventi. 15. Trattamento dei dati e misure di sicurezza: il disciplinare tecnico (artt. 11-12) L ’art. 12, comma 2 del D.P.C.M. prevede che l’ Istituto, sentiti il Ministero del Lavoro e dellePolitiche Sociali, l’Agenzia delle Entrate e il Garante per la protezione dei dati personali, adottiun disciplinare tecnico per la regolamentazione del trattamento dei predetti dati e dellemodalità di scambio delle informazioni di pertinenza della base dati ISEE. In particolare, nel disciplinare sono descritte, in conformità alle prescrizioni normative, lemisure di sicurezza atte a ridurre il rischio di distruzione o perdita anche accidentale dei datirelativi agli utenti delle prestazioni erogate, compreso l’ISEE e le informazioni analitichecontenute nelle DSU acquisite dall’Inps, di accesso non autorizzato o di trattamento nonconsentito o non conforme alle finalità della raccolta. Inoltre, il documento specifica le regole tecniche in conformità alle quali le procedure disicurezza relative al software e ai servizi telematici garantiscono la riservatezza dei dati trattatinell’ambito del sistema informativo ISEE, anche in riferimento alle modalità di accesso. Sono, altresì, regolamentate le modalità di alimentazione della banca dati ISEE, con riguardoanche allo scambio telematico di informazioni con Agenzia delle Entrate, nonché le modalità diaccesso alla attestazione e alle informazioni digitali da parte degli operatori dei soggettiincaricati della ricezione di una DSU, al fine di garantire la consegna ai soli soggetti legittimatie ad impedire la creazione di banche dati delle DSU presso i soggetti medesimi. 16. L’assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori e l’assegno dimaternità concessi dai Comuni. Revisione soglie (art. 13) Il D.P.C.M. in esame prevede una revisione delle soglie dell’assegno ai nuclei familiari conalmeno tre figli minori (art. 65 della legge 23 dicembre 1998, n. 448) e dell’assegno dimaternità (articolo 74 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151) che, a decorrere dal 1gennaio 2015, si riferiscono all’ISEE e non più all’ISE. Più precisamente, l’assegno per il nucleo con almeno tre figli minori è concesso ai nucleifamiliari con ISEE inferiore alla soglia di 8.446 euro, mentre l’assegno di maternità è concessoalle donne con ISEE inferiore alla soglia di 16.737 euro. In deroga alla previsione vigente, in base alla quale per l’assegno di maternità rileva la soglia

in vigore al momento della nascita del figlio, per le domande di assegno di maternitàpresentate successivamente al 1 gennaio 2015 e riferite ai figli nati precedentemente a taledata, si applica la soglia di 16.737 euro. Entrambe queste nuove soglie devono essere rivalutate sulla base della variazione nel 2013dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, affinché possano essereapplicate per la richiesta di prestazioni successive al 1 gennaio 2015, ma riferite all’anno 2014.Con specifica circolare saranno fornite le nuove soglie dell’ISEE rivalutate sulla base dellavariazione nel 2013 dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati. L’importo dell’assegno per il nucleo familiare con almeno tre figli minori è corrisposto: - in misura intera per i valori dell’ISE inferiori o uguali alla differenza tra la soglia ISE(determinata dalla moltiplicazione di 8.446 per la scala di equivalenza) e l’importo dell’assegnosu base annua;- in misura ridotta, per importi annui non inferiori a 10,33 euro, per i valori dell’ISEcompresi tra la predetta differenza e la soglia ISE sopra definita. Dopo aver effettuato la rivalutazione suddetta, le soglie e gli importi dovranno essere rivalutatisulla base della variazione 2014 dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai edimpiegati, per renderli applicabili all’anno 2015. Viene, infatti, confermata la rivalutazioneannuale degli importi degli assegni e dei requisiti economici sulla base della variazionedell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati. Il Direttore Generale Nori

RIFORMA ISEE

D.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159 previsto dall’articolo 5 del D. L. 201/2011, convertito con

modificazioni dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214

2

Cronoprogramma

► 8 FEBBRAIO 2014: ENTRATA IN VIGORE DEL D.P.C.M. 159 DEL 5 DICEMBRE 2013

«REGOLAMENTO CONCERNENTE LA REVISIONE DELLE MODALITA' DI DETERMINAZIONE E I

CAMPI DI APPLICAZIONE DELL'INDICATORE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA EQUIVALENTE

(ISEE)», PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL 24 GENNAIO 2014

► 17 NOVEMBRE 2014: PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE DEL DECRETO «APPROVAZIONE

DEL MODELLO TIPO DELLA DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA UNICA A FINI ISEE,

DELL'ATTESTAZIONE, NONCHÉ DELLE RELATIVE ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE AI SENSI

DELL'ARTICOLO 10, COMMA 3, DEL DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 5

DICEMBRE 2013, N. 159»

► ULTERIORI 15 GIORNI DALLA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE PER L’ENTRATA IN VIGORE

► 30 GIORNI DALL’ENTRATA IN VIGORE DEL PROVVEDIMENTO PER LA MESSA IN ESERCIZIO

(RILASCIO DEL NUOVO ISEE)

► ENTRATA IN VIGORE ISEE: 1 GENNAIO 2015

3

►Principali novità introdotte

►Il nucleo familiare

►Gli ISEE previsti dalla Riforma

►Le componenti di calcolo

►La nuova DSU

►L’attestazione ISEE

Agenda

4

Principali novità introdotte: minore autocertificazione e DSU modulare

MINORE AUTOCERTIFICAZIONE

Fino alla riforma tutte le informazioni contenute nella DSU erano autocertificate. Il D.P.C.M. 159/2013 prevede un forte ridimensionamento dell’autocertificazione delle informazioni da parte del cittadino perché molti dati reddituali sono attinti dagli archivi dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS. Di conseguenza le informazioni per il calcolo dell’ISEE sono di tre tipologie: ► autodichiarate dal cittadino: es. dati anagrafici,

informazioni sulla disabilità ► acquisite dagli archivi di Agenzia delle Entrate: es.

reddito complessivo ai fini IRPEF ► acquisite dagli archivi dell’INPS: es. indennità di

accompagnamento, assegno per il nucleo familiare

DSU MODULARE

La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è valida dalla presentazione fino al 15 gennaio dell’anno successivo ed assume carattere modulare: vi sono diversi modelli da utilizzare in funzione della prestazione da richiedere e delle caratteristiche del nucleo familiare: 1. DSU MINI: consente di calcolare l’ISEE Ordinario

valevole per la generalità delle prestazioni sociali agevolate

2. DSU c.d. «Integrale»: va compilata se ricorrono alcune situazioni familiari (es. disabilità, genitori non coniugati e non conviventi tra loro) o per l’accesso ad alcune prestazioni (es. diritto allo studio universitario, socio-sanitarie)

3. DSU ISEE Corrente: va compilata per richiedere l’ISEE Corrente in caso di variazione della situazione lavorativa di uno o più componenti

► Compilazione dei soli dati applicabili alla propria situazione familiare / prestazione di interesse

► Riduzione di errori di dichiarazione / frodi ► Rafforzamento dei controlli

5

Principali novità introdotte: pluralità di ISEE

Il D.P.C.M. 159/2013 affianca all’ISEE Ordinario o Standard ulteriori ISEE da utilizzarsi per la richiesta di alcune tipologie di prestazioni ed in presenza di determinate caratteristiche del nucleo familiare.

ISEE ORDINARIO O STANDARD

Utilizzabile per la generalità delle prestazioni sociali agevolate (prestazioni o servizi sociali assistenziali la cui erogazione dipende dalla situazione economica del nucleo del richiedente, compresi i servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate)

ISEE UNIVERSITÀ Utilizzabile per le prestazioni per il diritto allo studio universitario previa identificazione del nucleo familiare di riferimento dello studente

ISEE SOCIOSANITARIO Utilizzabile per le prestazioni socio-sanitarie per cui è possibile scegliere un nucleo familiare ristretto rispetto a quello ordinario

ISEE SOCIOSANITARIO - RESIDENZE

Utilizzabile per le prestazioni socio-sanitarie residenziali, per cui è possibile scegliere un nucleo familiare ristretto; prevede differenze in alcune componenti di calcolo e tiene conto della situazione economica dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo

ISEE CON GENITORI NON CONIUGATI TRA LORO E

NON CONVIVENTI

Utilizzabile per le prestazioni rivolte ai minorenni/studenti universitari che siano figli di genitori non coniugati tra loro e non conviventi e tiene conto della situazione economica del genitore non convivente

ISEE CORRENTE È un aggiornamento dell’ISEE già rilasciato e calcolato in seguito a significative variazioni reddituali conseguenti a variazioni della situazione lavorativa di almeno un componente del nucleo. Ha validità di due mesi dalla presentazione della DSU

6

Principali novità introdotte: nucleo familiare

Presenza di genitori e figli nel nucleo

Maggiore attenzione a: ► nuclei familiari con più di tre figli ► nuclei familiari con componenti di età minore ai 3 anni ► nuclei familiari monoparentali

Genitori non coniugati e non

conviventi tra loro

Per le prestazioni per minorenni / prestazioni per lo studio universitario il genitore non convivente, a seconda della propria situazione, può: ► essere attratto nel nucleo familiare del figlio ► partecipare all’indicatore con una componente aggiuntiva

Disabilità / non autosufficienza

► Possibilità per i soggetti disabili / non autosufficienti di formare nucleo da soli

► Possibilità per i soggetti disabili / non autosufficienti di utilizzare un nucleo familiare «ristretto»

Coniuge iscritto all’AIRE

Inclusione nel nucleo familiare del coniuge iscritto nelle anagrafi dei cittadini italiani residenti all’estero (AIRE)

7

Principali novità introdotte: revisione componenti di calcolo

Inclusione nel calcolo anche di somme fiscalmente esenti (es. assegno per il nucleo familiare, assegno sociale, indennità di accompagnamento)

Valorizzazione del patrimonio mobiliare non più esclusivamente come saldo attivo ma tramite giacenza media qualora applicabile

Inclusione nel calcolo anche del patrimonio posseduto all’estero dai componenti del nucleo familiare

Possibilità di portare in detrazione alcune spese sostenute (es. assistenza ai disabili) purché rendicontate

La revisione delle componenti di calcolo permette di riflettere in maniera più veritiera l’effettiva condizione economica del nucleo familiare e, di conseguenza, garantire una maggiore equità

nell’accesso alle prestazioni sociali agevolate

Revisione delle modalità di valorizzazione della casa di abitazione

8

Principali novità introdotte: somme incluse nel calcolo

Redditi soggetti a ritenuta a titolo d’imposta 1

Redditi da lavoro dipendente prestato all’estero (tassati esclusivamente nello Stato estero) 3

Assegni per il mantenimento dei figli effettivamente percepiti 4

Trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari (incluse carte di debito) 5

Redditi fondiari relativi a beni non locati soggetti all’IMU e non indicati ai fini IRPEF 6

Reddito lordo dichiarato a fini fiscali nel Paese di residenza dei componenti iscritti all’AIRE 7

Redditi esenti da imposta 2

9

Principali novità introdotte: valorizzazione patrimonio mobiliare

VALORIZZAZIONE DEI DEPOSITI E CONTI CORRENTI BANCARI E POSTALI

Confronto fra ∑ saldo al 31 dicembre e ∑ giacenza media di tutti i rapporti posseduti

SE ∑ SALDO AL 31 DICEMBRE MAGGIORE DELLA ∑ GIACENZA MEDIA

SE ∑ GIACENZA MEDIA MAGGIORE DELLA ∑ SALDO AL 31 DICEMBRE

VA

LOR

E D

A

UTI

LIZZ

AR

E

∑ SALDO AL 31 DICEMBRE ∑ GIACENZA MEDIA

Il valore della giacenza media di tutti i rapporti posseduti (B), ancorché maggiore del valore della sommatoria del saldo al 31

dicembre (A), non deve essere utilizzato in presenza di incrementi netti del patrimonio immobiliare e/o mobiliare nell’anno

precedente la presentazione della DSU maggiori, in valore assoluto, della differenza (A – B). In tal caso, il valore da utilizzare deve

essere quello della sommatoria del saldo al 31 dicembre (A)

ECCEZIONE

A B

10

Principali novità introdotte: valorizzazione casa di abitazione

CASA DI PROPRIETÁ

L’immobile segnalato come casa di abitazione viene valorizzato nel patrimonio immobiliare del nucleo, alternativamente, come segue:

► 0, se il valore dell’immobile ai fini IMU, decurtato dell’ammontare della quota capitale residua del debito contratto per l’acquisto, è minore della soglia 52.000 € + 2.500 € per ogni figlio convivente successivo al secondo

► 2/3 del valore eccedente la soglia (52.000 € + 2.500 € per ogni figlio convivente successivo al secondo), se il valore dell’immobile ai fini IMU, decurtato dell’ammontare della quota capitale residua del debito contratto per l’acquisto è maggiore di tale soglia

CASA IN LOCAZIONE

Il valore del canone annuale di locazione della casa di abitazione è incluso fra le spese del nucleo familiare da sottrarre alla sommatoria dei redditi «netti» dei singoli componenti del nucleo per il calcolo dell’ISR. Il valore del canone annuale di locazione della casa di abitazione è sottratto alla sommatoria dei redditi «netti» di tutti i componenti del nucleo fino a concorrenza della seguente soglia:

7.000 € + 500 € per ogni figlio convivente successivo al secondo

IMPATTO SULL’ISR DEL NUCLEO IMPATTO SULL’ISP DEL NUCLEO

La peculiare valorizzazione della casa di abitazione del nucleo ha impatto, alternativamente, sull’ISP o sull’ISR del nucleo familiare a seconda se trattasi di casa di proprietà o casa in locazione

11

Agenda

►Principali novità introdotte

►Il nucleo familiare

►Gli ISEE previsti dalla Riforma

►Le componenti di calcolo

►La nuova DSU

►L’attestazione ISEE

12

ISEE e nucleo familiare

Coniuge

Altra persona nel nucleo

Dichiarante

NUCLEO FAMILIARE

Il nucleo familiare del dichiarante è costituito dai soggetti componenti la famiglia anagrafica alla data di presentazione della DSU, salvo alcune eccezioni.

Figlio minorenne

Confermati i principi: ► dell’appartenenza dei coniugi allo stesso

nucleo familiare, anche se aventi diversa residenza anagrafica. Fanno eccezione le ipotesi di separazione, divorzio, ecc.

► dell’appartenenza dei figli minori di anni 18 al nucleo familiare del genitore con il quale convivono

Introdotte regole particolari: ► il figlio maggiorenne non convivente ma a

carico dei genitori rientra nel nucleo di questi solo se non coniugato e non avente figli

Figlio maggiorenne

convivente

Figlio maggiorenne non

convivente a carico ai fini IRPEF

13

Componenti del nucleo familiare: dichiarante e coniuge

È il solo soggetto che compila la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) autodichiarando le informazioni che non vengono acquisite dagli archivi dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate e che si assume la responsabilità, anche penale, di quanto in essa dichiara

DICHIARANTE

Per coniuge si intende il coniuge del dichiarante

Coniugi con la stessa residenza: i coniugi che risultano nello stesso stato di famiglia fanno sempre parte dello stesso nucleo familiare senza alcuna eccezione

Coniugi con diversa residenza: vanno sempre indicati nella medesima DSU ad eccezione dei casi di separazione, cessazione degli effetti civili del matrimonio, decadenza dalla potestà genitoriale, provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare, abbandono del coniuge accertato giudizialmente

Fa parte del nucleo familiare anche coniuge iscritto nelle anagrafi dei cittadini italiani residenti all’estero (AIRE), poiché ai fini ISEE viene attratto nel nucleo dell’altro coniuge

CONIUGE

N.B. Le regole suddette si applicano anche agli altri soggetti coniugati che fanno parte del nucleo familiare del dichiarante ai fini dell’ISEE

14

Componenti del nucleo familiare: minorenni

Il figlio minore di anni 18 fa parte del nucleo familiare del genitore con il quale convive

Il minore in affidamento temporaneo, disposto con provvedimento del giudice, è considerato nucleo familiare a sé; è fatta salva la facoltà del genitore affidatario di considerarlo parte del proprio nucleo familiare (tale scelta, una volta effettuata, vale per tutto il periodo di validità della DSU)

Il minore in affidamento preadottivo, disposto con provvedimento del giudice, fa parte del nucleo familiare dell'affidatario, anche se risulta nella famiglia anagrafica del genitore, e si considera equiparato al figlio minorenne dell’affidatario

Il minore in affidamento e collocato presso comunità è considerato nucleo familiare a sé

MINORENNI

15

Componenti del nucleo familiare: figli maggiorenni

Figlio maggiorenne che convive con uno o entrambi i genitori: valgono le regole ordinarie, cioè fa parte del nucleo familiare del genitore/dei genitori con il quale/con i quali convive

Figlio maggiorenne che non convive con alcuno dei genitori e non a loro carico ai fini IRPEF: fa parte di un nucleo diverso da quello dei genitori

Figlio maggiorenne che non convive con alcuno dei genitori ma è a loro carico ai fini IRPEF, non è coniugato e senza figli: fa parte del nucleo dei genitori

Figlio maggiorenne che non convive con alcuno dei genitori ma è a loro carico ai fini IRPEF ed è coniugato e/o ha figli: fa parte di un nucleo diverso da quello dei genitori

FIGLI MAGGIORENNI

16

Componenti del nucleo familiare: soggetti in convivenza anagrafica

I soggetti in convivenza anagrafica sono coloro che risiedono stabilmente in istituti religiosi, in istituti assistenziali o di cura, in caserme o in istituti di detenzione

Soggetti in convivenza anagrafica non coniugati: sono considerati nucleo familiare a sé

Soggetti in convivenza anagrafica coniugati: fanno parte del nucleo familiare del coniuge

Minorenne in convivenza anagrafica: fa parte del nucleo del genitore con cui conviveva prima dell'ingresso in convivenza anagrafica, fatto salvo il caso di minorenne in affidamento e collocato presso comunità che va considerato nucleo familiare a sé stante

SOGGETTI IN CONVIVENZA ANAGRAFICA

17

Nucleo ristretto Il beneficiario di prestazioni socio-sanitarie, prestazioni socio-sanitarie residenziali e corsi di dottorato ha la facoltà di dichiarare, per l’accesso a tali prestazioni, un nucleo familiare «ristretto» composto da se stesso, coniuge e figli (se presenti).

► Il nucleo ristretto è costruito con riferimento al beneficiario della prestazione

► Il beneficiario non deve essere necessariamente il dichiarante; tuttavia il dichiarante deve necessariamente far parte del nucleo ristretto

► Per l’inclusione del coniuge e dei figli valgono le stesse regole del nucleo familiare ordinario

► Il nucleo ristretto può essere composto anche dal solo beneficiario

Coniuge

Altra persona nel nucleo

Beneficiario

NUCLEO FAMILIARE

Figlio minorenne

Figlio maggiorenne convivente a

carico ai fini IRPEF

Figlio maggiorenne non

convivente a carico ai fini IRPEF

NUCLEO RISTRETTO

18

Attrazione di soggetti nel nucleo: genitore non convivente

Genitore non convivente

Beneficiario Dichiarante

NUCLEO FAMILIARE

NUCLEO CON GENITORE AGGREGATO

In caso di richiesta di prestazioni rivolte a minorenni e/o prestazioni per il diritto allo studio universitario, il D.P.C.M. prevede che il genitore che abbia riconosciuto il beneficiario della prestazione come figlio e che sia non convivente e non coniugato con l’altro genitore sia attratto nel nucleo familiare del figlio purché rispetti determinate condizioni e ai soli fini dell’accesso a tali prestazioni.

Il genitore non convivente entra a far parte del nucleo del figlio qualora non si trovi in nessuna delle seguenti situazioni: a) è coniugato con persona diversa dall’altro genitore

del beneficiario della prestazione b) ha figli con persona diversa dall’altro genitore del

beneficiario della prestazione c) è tenuto a versare assegni periodici per il

mantenimento del figlio beneficiario d) è escluso dalla potestà sul beneficiario o è soggetto a

provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare

e) è estraneo al beneficiario in termini di rapporti affettivi ed economici e l’estraneità è stata accertata dalle amministrazioni competenti (autorità giudiziaria, servizi sociali)

19

Attrazione di soggetti nel nucleo: studente non autonomo

In caso di richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario, il D.P.C.M. prevede che lo studente non convivente nel nucleo familiare di origine che non risulti autonomo sia attratto nel nucleo familiare dei propri genitori ai soli fini dell’accesso a tali prestazioni.

Studente non

autonomo

Figlio minorenne

Genitore

NUCLEO DI RIFERIMENTO

NUCLEO CON STUDENTE AGGREGATO

Genitore

► Lo studente universitario è autonomo quando si trova in entrambe le seguenti condizioni: a) è residente fuori dall’unità abitativa della famiglia di

origine da almeno due anni dalla data di iscrizione per la prima volta al corso di studi, in alloggio non di proprietà di un suo membro

b) presenta adeguata capacità di reddito ► Lo studente non è autonomo se manca una o entrambe

tali condizioni. In tal caso è attratto nel nucleo familiare dei propri genitori senza il proprio coniuge e i figli qualora esistenti

► Nel caso in cui i genitori dello studente non autonomo appartengano a nuclei familiari distinti è necessario individuare il genitore di riferimento nel cui nucleo lo studente sarà attratto secondo le regole ordinarie

► Restano valide le regole di inclusione, nel nucleo di riferimento, del genitore non convivente e non coniugato con l’altro genitore e che abbia riconosciuto il beneficiario come figlio

20

Componente aggiuntiva: genitore non convivente

In caso di richiesta di prestazioni rivolte a minorenni e/o prestazioni per il diritto allo studio universitario, il D.P.C.M. prevede che all’ISEE del nucleo familiare venga sommata una componente aggiuntiva calcolata sul genitore che abbia riconosciuto il beneficiario della prestazione come figlio, che non sia convivente e non coniugato con l’altro genitore e che rispetti determinate condizioni.

La componente aggiuntiva deve essere calcolata qualora per il genitore non convivente si verifichi almeno una delle seguenti condizioni: a) sia coniugato con persona diversa dall’altro genitore

del beneficiario della prestazione b) abbia figli con persona diversa dall’altro genitore del

beneficiario della prestazione e nessuna delle seguenti: c) è tenuto a versare assegni periodici per il

mantenimento del figlio beneficiario d) è escluso dalla potestà sul beneficiario, o soggetto a

provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare

e) è estraneo al beneficiario in termini di rapporti affettivi ed economici e l’estraneità è stata accertata dalle amministrazioni competenti (autorità giudiziaria, servizi sociali)

Beneficiario Dichiarante

NUCLEO FAMILIARE

ISEE nucleo

Genitore non convivente

Componente aggiuntiva

+

21

Componente aggiuntiva: figli non compresi nel nucleo

In caso di richiesta di prestazioni socio-sanitarie residenziali, il D.P.C.M. prevede che all’ISEE del beneficiario della prestazione venga sommata una componente aggiuntiva calcolata sui figli non compresi nel nucleo familiare (ordinario o ristretto) che rispettino determinate condizioni.

La componente aggiuntiva deve essere calcolata per ogni figlio del beneficiario della prestazione non compreso nel nucleo familiare (ordinario o ristretto) per il quale non ricorra nessuna delle seguenti condizioni: ► per tale figlio o per un componente del suo

nucleo sia stata accertata la condizione di disabilità media, grave o di non autosufficienza

► per tale figlio sia stata accertata dalle amministrazioni competenti (autorità giudiziaria, servizi sociali) l’estraneità in termini di rapporti affettivi ed economici rispetto al beneficiario della prestazione

Dichiarante

NUCLEO FAMILIARE

ISEE nucleo

Figlio non convivente

Componente aggiuntiva

+ Coniuge

Figlio non convivente

Componente aggiuntiva

+

22

Agenda

►Principali novità introdotte

►Il nucleo familiare

►Gli ISEE previsti dalla Riforma

►Le componenti di calcolo

►La nuova DSU

►L’attestazione ISEE

23

Gli ISEE previsti dalla Riforma

ISEE Ordinario o Standard è valevole per la generalità delle prestazioni sociali agevolate. Le prestazioni sociali agevolate sono prestazioni o servizi sociali assistenziali la cui erogazione dipende dalla situazione economica del nucleo del richiedente, compresi i servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate (ad esempio bonus elettrico)

A

Il D.P.C.M. 159/2013 affianca all’ISEE Ordinario o Standard ulteriori ISEE utilizzabili per determinate tipologie di prestazioni e finalizzati a tenere in considerazione particolari situazioni di nucleo familiare.

24

Gli ISEE previsti dalla Riforma

ISEE Università Per l’accesso alle prestazioni per il diritto allo studio universitario va identificato il nucleo familiare di riferimento dello studente, indipendentemente dalla residenza anagrafica eventualmente diversa da quella del nucleo familiare di provenienza. Infatti, gli studenti universitari non conviventi con i genitori che non abbiano un’adeguata capacità di reddito vengono “attratti”, solo per le prestazioni universitarie, nel nucleo dei genitori e pertanto l’ISEE tiene conto dei componenti del nucleo dei genitori dello studente e dei loro relativi redditi e patrimoni

B

ISEE Sociosanitario Per l’accesso alle prestazioni socio-sanitarie, ad esempio assistenza domiciliare per le persone con disabilità e/o non autosufficienti, è possibile scegliere un nucleo ristretto rispetto a quello ordinario (solo beneficiario, coniuge e figli). Nel caso di persona con disabilità maggiorenne, non coniugata e senza figli che vive con i genitori, il nucleo ristretto è composto dalla sola persona con disabilità. In sede di calcolo dell’ISEE si terrà conto solo dei redditi e patrimoni di tale persona

C

25

Gli ISEE previsti dalla Riforma

ISEE Sociosanitario - Residenze Tra le prestazioni socio-sanitarie alcune regole particolari si applicano alle prestazioni residenziali

(ricoveri presso residenze socio-sanitarie assistenziali - RSA, RSSA, residenze protette, ad esempio

ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali per le persone non assistibili a

domicilio). Ferma restando la facoltà di scegliere un nucleo ristretto rispetto a quello ordinario, si

tiene conto della condizione economica anche dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo

familiare, integrando l’ISEE di una componente aggiuntiva per ciascun figlio. Tale previsione consente,

in particolare, di differenziare la condizione economica dell’anziano non autosufficiente che ha figli che

possono aiutarlo da quella di chi non ha alcun aiuto per fronteggiare le spese per il ricovero in

struttura. Tale componente non si calcola in presenza di particolari requisiti (se il figlio è affetto da

disabilità o nel suo nucleo sono presenti persone con disabilità e quando risulti accertata,

giudizialmente o dalle pubbliche autorità, la totale estraneità del figlio in termini di rapporti affettivi

ed economici).

Infine, in sede di calcolo dell’ISEE, non sono applicabili per tali prestazioni residenziali alcune

detrazioni previste per le altre prestazioni socio-sanitarie che appaiono meno necessarie in caso di

ricovero in struttura (ad esempio, spese per collaboratori domestici ed addetti all’assistenza personale)

e continuano ad essere valorizzate nel patrimonio del donante: le donazioni di cespiti effettuate successivamente alla prima richiesta di prestazione le donazioni effettuate nei tre anni precedenti tale richiesta se in favore di persone tenute agli

alimenti

D

26

Gli ISEE previsti dalla Riforma

ISEE Minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi Per le prestazioni agevolate rivolte ai minorenni che siano figli di genitori non coniugati tra loro e non conviventi occorre prendere in considerazione la condizione del genitore non coniugato e non convivente per stabilire se essa incida o meno nell’ISEE del nucleo familiare del beneficiario. Se il genitore non convivente a sua volta non è coniugato o non ha figli con persona diversa dall’altro genitore, in sede di calcolo dell’ISEE si deve tenere conto anche della condizione economica di tale genitore che è aggregato al nucleo del figlio beneficiario (salvo i casi di esclusione). Ma anche quando l’altro genitore è coniugato o ha figli con persona diversa può essere necessario tenere conto della sua situazione economica attraverso il calcolo della componente aggiuntiva (ad esempio, se non c’è un provvedimento dell’autorità giudiziaria che preveda il versamento di alimenti per il mantenimento del figlio). Si tiene perciò in considerazione tale genitore del beneficiario ai soli fini delle prestazioni per minorenni, salvo eccezioni rappresentate dalla circostanza che tale genitore risulti del tutto estraneo al nucleo. Le stesse regole si applicano per le prestazioni per il diritto allo studio universitario rivolte a studenti universitari con genitori non coniugati tra loro e non conviventi

E

27

Gli ISEE previsti dalla Riforma: ISEE CORRENTE

Il D.P.C.M. 159/2013 prevede la possibilità, qualora sia già stata presentata una DSU e vi sia già

un ISEE in corso di validità, di richiedere un ISEE riferito ad un periodo di tempo più ravvicinato

alla richiesta di prestazione, chiamato ISEE Corrente

L’ISEE Corrente consente di aggiornare i dati reddituali di uno o piu componenti del nucleo per

cui nei 18 mesi precedenti la richiesta di prestazione si sia verificata una variazione della

situazione lavorativa (ad esempio, risoluzione o sospensione del rapporto di lavoro)

Non vi è nessun aggiornamento delle componenti patrimoniali e familiari

L’ISEE Corrente verrà rilasciato solo nel caso in cui alla variazione lavorativa di uno o più

componenti del nucleo sia associata una variazione della situazione reddituale complessiva del

nucleo familiare superiore al 25% rispetto a quella dell’ISEE calcolato in via ordinaria

È possibile richiedere l’ISEE Corrente per ognuno degli ISEE previsti dalla Riforma (ISEE

Ordinario, ISEE nucleo ristretto, ISEE socio-sanitario residenze, ecc.)

Tale ISEE ha validità di 2 mesi dal momento della presentazione della DSU (Modello Sostitutivo)

28

Agenda

►Principali novità introdotte

►Il nucleo familiare

►Gli ISEE previsti dalla Riforma

►Le componenti di calcolo

►La nuova DSU

►L’attestazione ISEE

29

ISEE ISE

= N

= ISR + (20% x ISP)

N

Le componenti di calcolo Secondo l’art. 2 c. 2 del D.P.C.M. 159/2013, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) è pari al rapporto fra l’Indicatore delle Situazione Economica (ISE) del nucleo familiare ed il parametro della scala di equivalenza calcolato con riferimento alla specifica composizione del nucleo

Indicatore della Situazione Reddituale: Differenza fra la sommatoria dei redditi netti dei componenti del nucleo familiare e le spese / franchigie riferite al nucleo ISR

Indicatore della Situazione Patrimoniale: sommatoria del patrimonio immobiliare e mobiliare di ciascun componente del nucleo familiare (al netto delle detrazioni applicabili) ISP

Parametro della scala di equivalenza: è calcolato sulla specifica composizione del nucleo familiare (numero componenti ed eventuali maggiorazioni) N

30

Le componenti di calcolo - ISR L’art. 4 del D.P.C.M. 159/2013 disciplina la modalità di calcolo dell’ISR del nucleo:

Reddito «netto» del singolo componente del nucleo =

+

Spese e franchigie del singolo componente

Reddito del singolo componente del nucleo

Redditi «netti» dei singoli componenti del nucleo ∑

‒ Spese e franchigie del nucleo

Reddito figurativo del patrimonio mobiliare del nucleo

= ISR del nucleo

► I redditi e le spese del singolo componente del nucleo sono generalmente acquisiti dagli archivi di INPS e/o Agenzia delle Entrate e sono riferite ai due anni solari precedenti l’invio della DSU

► Gli altri redditi / spese devono essere autocertificati dal cittadino nella DSU

► Sono inclusi nel calcolo anche redditi fiscalmente esenti (es. ANF, assegno sociale, ecc.)

► Le spese del nucleo tengono conto ad es. del canone annuo di locazione della casa di abitazione del nucleo

► Le franchigie del nucleo sono riferite ad es. alla presenza di soggetti disabili o non autosufficienti, anche minorenni

31

Le componenti di calcolo - ISP L’art. 5 del D.P.C.M. 159/2013 disciplina la modalità di calcolo dell’ISP del nucleo:

+

Patrimonio immobiliare del singolo componente del nucleo ∑

‒ Franchigie del patrimonio mobiliare del nucleo

= ISP del nucleo

PATR

IMO

NIO

IM

MO

BIL

IAR

E

Patrimonio mobiliare del singolo componente del nucleo ∑

PATR

IMO

NIO

M

OB

ILIA

RE

► Il patrimonio immobiliare di ogni componente del nucleo si calcola sommando il valore ai fini IMU/IVIE di ogni quota di cespite posseduta al netto dell’eventuale quota capitale residua del mutuo contratto per l’acquisto

► Sono previste particolari modalità di valorizzazione per la casa di abitazione del nucleo familiare

► Il patrimonio mobiliare di ciascun componente del nucleo è autocertificato in DSU

► Le franchigie del patrimonio mobiliare sono calcolate tenendo conto del numero di soggetti componenti il nucleo familiare

32

Le componenti di calcolo – Scala di equivalenza

L’allegato 1 del D.P.C.M. 159/2013 disciplina la modalità di calcolo della scala di equivalenza del nucleo:

+ Eventuali maggiorazioni applicate Parametro calcolato in base al numero

di componenti del nucleo familiare

Numero comp. del nucleo

Parametro da utilizzare

1 1

2 1,57

3 2,04

4 2,46

5 2,85

N 2,85 + [0,35 X (n - 5)]

Presenza nel nucleo di: ► almeno 3 figli nel nucleo ► minorenni o minori di 3 anni qualora

entrambi i genitori, o l’unico genitore presente, abbiano svolto attività di lavoro o di impresa per almeno 6 mesi nell’anno di riferimento dei redditi o, alternativamente, il nucleo sia composto esclusivamente dal genitore solo non lavoratore e da figli minorenni

► almeno un soggetto per il quale siano erogate prestazioni in ambiente residenziale a ciclo continuativo

► almeno un soggetto in convivenza anagrafica che non faccia nucleo a sé

N =

33

Agenda

►Principali novità introdotte

►Il nucleo familiare

►Gli ISEE previsti dalla Riforma

►Le componenti di calcolo

►La nuova DSU

►L’attestazione ISEE

34

La nuova DSU: ridimensionamento dell’autocertificazione

La nuova DSU prevista dal D.P.C.M. 159/2013 prevede il ridimensionamento della quantità di informazioni autodichiarate dal cittadino:

Acquisizione delle informazioni non

autodichiarate dagli archivi dell’INPS e

dell’Agenzia delle Entrate

RAFFORZAMENTO

DEI

CONTROLLI

DB DB

Riduzione delle informazioni

autocertificate dal cittadino

35

La DSU può essere presentata:

ai Comuni

ai Centri di assistenza fiscale (CAF)

direttamente all’ente erogatore della prestazione

alla sede INPS competente per territorio

in via telematica collegandosi al sito internet www.inps.it. Il portale ISEE sarà disponibile nella sezione del sito “Servizi on-line” – “Servizi per il Cittadino” al quale il cittadino potrà accedere utilizzando il PIN dispositivo rilasciato dall’INPS e presentare la propria DSU tramite un percorso di acquisizione telematica assistita che sarà di supporto in tutta la fase di inserimento delle informazioni da autodichiarare

La nuova DSU: modalità di presentazione

36

Il dichiarante presenta ai soggetti incaricati la DSU, ricevendo la ricevuta di avvenuta presentazione ma non l’ISEE calcolato; tale DSU sarà valida dalla data di presentazione fino al 15 gennaio dell’anno successivo

Entro 4 giorni lavorativi dalla ricezione della DSU, i soggetti incaricati (es. CAF) trasmettono in via telematica i dati in essa contenuti al sistema informativo dell’ISEE

Entro il 4° giorno lavorativo successivo a quello della completa e valida ricezione dei dati autocertificati e dell’inoltro della relativa richiesta da parte dell’INPS avviene l’acquisizione dei dati dell’anagrafe tributaria da parte del sistema informativo ISEE

Entro il 2° giorno lavorativo successivo a quello dell’acquisizione dei dati dell’anagrafe tributaria l’INPS (in base ai dati autodichiarati, a quelli acquisiti da Agenzia delle Entrate e quelli presenti nei propri archivi) determina l’ISEE e lo rende disponibile

Trascorsi 15 giorni lavorativi dalla data di presentazione della DSU il dichiarante che non abbia ricevuto l’attestazione, può, compilando il modulo integrativo, autodichiarare i dati per il calcolo dell’ISEE ed ottenere un’attestazione provvisoria

Rilascio dell’ISEE

La nuova DSU: flusso della domanda

Soggetto incaricato

Dichiarante Dichiarante

37

La nuova DSU: struttura modulare

All’art. 10 c. 4 del D.P.C.M. 159/2013 la DSU viene definita come modulare e si compone di:

a) modello base relativo al nucleo familiare

b) fogli relativi ai singoli componenti

c) moduli aggiuntivi, di cui è necessaria la compilazione qualora rilevino ai fini del computo dell’ISEE le componenti aggiuntive

d) moduli sostitutivi, in caso di richiesta dell’ISEE Corrente

e) moduli integrativi (da utilizzare in 3 ipotesi: per il rilascio di un’attestazione provvisoria trascorsi 15 giorni lavorativi dalla data di presentazione della DSU; in caso di inesattezze rilevate nei dati non autodichiarati; per autocertificare i redditi in casi particolari)

DSU MINI 1 DSU

c.d. «Integrale» 2

DSU ISEE CORRENTE

3

Sulla base delle disposizioni normative dell’art. 10 sono stati definiti tre differenti modelli di DSU pubblicati come allegato al decreto:

N.B. I moduli e le istruzioni alla compilazione sono stati approvati con Decreto 7 novembre 2014

38

1. DSU MINI La DSU MINI è destinata alla maggioranza dei nuclei familiari che vogliano accedere alla generalità delle prestazioni sociali agevolate e si compone di:

Modello Base (Modulo MB.1), ove autodichiarare le informazioni relative alla composizione del nucleo familiare ed alla casa di abitazione del nucleo

Foglio Componente (Modulo FC.1), da compilarsi per ogni soggetto appartenente al nucleo, indicando i dati anagrafici nonchè le informazioni reddituali e patrimoniali

Tuttavia, la DSU MINI non può essere presentata qualora ricorra anche una sola delle seguenti condizioni:

presenza nel nucleo di persone con disabilità e/o non autosufficienti

richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario

presenza nel nucleo di figli i cui genitori non siano coniugati tra loro, né conviventi

esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o sospensione degli adempimenti tributari

In tali casi occorre compilare la DSU c.d. «Integrale».

39

1. DSU MINI Modulo MB.1 (1/2)

Il Modulo MB.1 contiene le principali informazioni relative al nucleo familiare ed alla sua casa di abitazione; si compone di due quadri.

Quadro A Nucleo

Familiare

DESCRIZIONE

► È volto a identificare la composizione del nucleo familiare alla data di presentazione della DSU

► Nella tabella devono essere indicati i dati di ogni singolo soggetto appartenente al nucleo familiare (cognome, nome, codice fiscale, data di nascita, comune o stato estero di nascita, sesso ed eventuale assenza di reddito o patrimonio per tale soggetto, se minorenne)

► Deve inoltre essere specificato: ‒ in presenza di figli minorenni, l’aver svolto da

parte dei genitori (o dell’unico genitore) attività di lavoro o di impresa per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi

‒ se il nucleo è composto esclusivamente da genitore solo ed i suoi figli minorenni

‒ il numero di figli, se almeno pari a tre, anche maggiorenni, e quanti di essi siano conviventi

La composizione del nucleo familiare identifica i soggetti che

con redditi e patrimoni concorrono al calcolo

dell’indicatore.

Inoltre, il numero di soggetti facenti parte del nucleo familiare nonché la presenza di minorenni (a determinate condizioni) incide

direttamente sul valore della scala di equivalenza del nucleo familiare per cui si compila la

DSU

IMPATTO SULL’ISEE

40

Quadro B Casa di

abitazione

DESCRIZIONE

► Vanno indicate tutte le informazioni relative alla casa di abitazione del nucleo familiare alla data di presentazione della DSU: ‒ l’indirizzo ‒ a quale titolo è detenuto (immobile di

proprietà, in usufrutto, in locazione o ad altro titolo, es. comodato d’uso)

► Qualora trattasi di immobile in locazione è necessario fornire i dati relativi al contratto di locazione (intestatario, estremi di registrazione del contratto di locazione e importo del canone annuale)

► Inoltre, in presenza di dichiarante coniugato con coniuge con diversa residenza, è necessario indicare la residenza familiare di riferimento (del dichiarante o del coniuge, valida per tutto il periodo di validità della DSU)

Il canone di locazione della casa di abitazione del nucleo è una

delle spese del nucleo da detrarre nel calcolo dell’ISR.

In caso di abitazione di proprietà, sono invece previste franchigie

da detrarre nel calcolo dell’indicatore della situazione

patrimoniale del nucleo

IMPATTO SULL’ISEE

1. DSU MINI Modulo MB.1 (2/2)

41

Quadro FC1 Dati del

componente

DESCRIZIONE

► Devono essere indicate le seguenti informazioni: ‒ dati anagrafici (cognome, nome, codice fiscale,

cittadinanza) ‒ relazione con il dichiarante ‒ indirizzo di residenza, se diverso da quello

indicato nel quadro A (indirizzo della casa di abitazione del nucleo)

‒ recapito telefonico e/o email (informazioni facoltative)

‒ eventuale condizione di convivenza anagrafica per tale soggetto

‒ attività lavorativa (informazione facoltativa)

La presenza all’interno del nucleo di minorenni o di soggetti in

convivenza anagrafica incide sul calcolo del parametro della scala

di equivalenza del nucleo

IMPATTO SULL’ISEE

1. DSU MINI Modulo FC.1 (1/6)

Il Modulo FC.1 va compilato per ogni soggetto indicato nel Quadro A del Modulo MB.1 con le principali informazioni relative al singolo soggetto. Con riferimento ai minorenni per cui sia stata segnalata l’assenza di redditi e patrimoni nel Quadro A del Modulo MB.1, dovrà essere compilato esclusivamente il Quadro FC.1 nelle sezioni I e II.

42

Quadro FC2: Patrimonio mobiliare: Sezione I - Depositi e

C/C bancari e postali

DESCRIZIONE

► Deve essere indicato il possesso o meno di rapporti finanziari nell’anno precedente quello di presentazione della DSU. In assenza di rapporti finanziari non devono essere compilate ulteriori informazioni nel Quadro

► Per ogni rapporto è necessario indicare: ‒ tipologia di rapporto (conto corrente, conto

deposito, conto terzi) ‒ identificativo del rapporto ‒ codice fiscale dell’operatore finanziario ‒ saldo al 31 dicembre ‒ giacenza media del rapporto ‒ data di inizio del rapporto finanziario (se aperto in

corso d’anno) ‒ data di chiusura del rapporto (se chiuso in corso

d’anno) ► È necessario indicare il valore degli incrementi di

patrimonio mobiliare e immobiliare se sono stati fatti nell’anno precedente acquisti di beni immobili o mobili per un ammontare superiore alla differenza tra saldi e giacenze medie di tutti i rapporti

I rapporti finanziari posseduti concorrono alla formazione del

patrimonio mobiliare del nucleo per il calcolo dell’ISP

IMPATTO SULL’ISEE

1. DSU MINI Modulo FC.1 (2/6)

43

Quadro FC2: Patrimonio mobiliare: Sezione II – Altre forme

di patrimonio mobiliare

DESCRIZIONE

► Tale quadro non deve essere compilato con riferimento ai soggetti per cui sia stata indicata nella Sezione I del Quadro FC2 l’assenza di rapporti finanziari nell’anno precedente

► Per ogni rapporto finanziario diverso da conto corrente o deposito bancario o postale è necessario indicare: ‒ tipologia di rapporto (es. Certificati di deposito,

conto titoli, ecc.) ‒ identificativo del rapporto ‒ codice fiscale dell’operatore finanziario ‒ valore ‒ data di inizio del rapporto finanziario ‒ data di chiusura del rapporto (eventuale)

I rapporti finanziari posseduti concorrono alla formazione del

patrimonio mobiliare del nucleo per il calcolo dell’ISP

IMPATTO SULL’ISEE

1. DSU MINI Modulo FC.1 (3/6)

44

Quadro FC3 Patrimonio immobiliare

DESCRIZIONE

►È necessario indicare ogni cespite posseduto, anche in quota, al 31 dicembre dell'anno precedente la presentazione della DSU, con identificazione anche dell’eventuale quota capitale residua del mutuo

►Deve inoltre essere indicato l’eventuale immobile che sia casa di abitazione del nucleo dichiarata nel Quadro B del Modulo MB.1

I cespiti posseduti concorrono, al netto dell’eventuale quota capitale residua di mutuo

contratto per l’acquisto o per la costruzione, alla formazione del

patrimonio immobiliare per il calcolo dell’ISP

IMPATTO SULL’ISEE

1. DSU MINI Modulo FC.1 (4/6)

45

Quadro FC4 Redditi e

trattamenti da

dichiarare ai fini ISEE

DESCRIZIONE

► Devono essere indicate le seguenti tipologie di redditi / trattamenti percepiti dal soggetto nell’anno solare di riferimento per i redditi (due anni solari precedenti la prestazione della DSU): ‒ redditi assoggettati ad imposta sostitutiva o a

ritenuta a titolo d’imposta ‒ redditi esenti da imposta (esclusi i trattamenti

erogati da INPS) ‒ proventi agrari da dichiarazione IRAP ‒ redditi fondiari di beni non locati soggetti alla

disciplina dell’IMU ‒ trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari

non soggetti ad IRPEF e non erogati dall’INPS ‒ redditi da lavoro dipendente prestato all’estero

tassati esclusivamente all’estero ‒ reddito lordo dichiarato ai fini fiscali dai residenti

all’estero (iscritti all’AIRE) nel paese di residenza ‒ redditi fondiari di beni situati all’estero non locati

soggetti alla disciplina dell’IVIE

► Gli altri redditi e trattamenti sono acquisiti direttamente dagli Archivi di INPS e dell’Agenzia delle Entrate

I redditi da autodichiarare ai fini ISEE concorrono alla formazione

del reddito del singolo componente per il calcolo

dell’ISR

IMPATTO SULL’ISEE

1. DSU MINI Modulo FC.1 (5/6)

46

Quadro FC5 Assegni

periodici per coniuge e

figli

DESCRIZIONE

► Devono essere indicati gli importi riferiti al secondo anno solare precedente la presentazione della DSU di: ‒ assegni percepiti per il mantenimento di figli ‒ assegni periodici effettivamente corrisposti: al coniuge in seguito alla separazione legale

ed effettiva o allo scioglimento del matrimonio, compresi quelli destinati al mantenimento dei figli

per il mantenimento dei figli conviventi con l’altro genitore, nel caso in cui i genitori non siano coniugati o separati

Gli assegni percepiti concorrono alla formazione del reddito del singolo componente del nucleo

per il calcolo dell’ISR

Gli assegni corrisposti sono invece detratti dal reddito del

singolo componente per il calcolo dell’ISR

IMPATTO SULL’ISEE

1. DSU MINI Modulo FC.1 (6/6)

Quadro FC6 Autoveicoli e altri beni

durevoli

► Per ogni veicolo (autoveicolo, motoveicolo di cilindrata di 500 cc o superiore, nave, imbarcazione da diporto) posseduto alla data di presentazione della DSU deve essere indicato: ‒ tipologia di veicolo ‒ targa o estremi di registrazione presso il

competente registro (P.R.A. O R.I.D.)

Gli autoveicoli e gli altri beni durevoli dichiarati nel quadro FC6 non sono considerati nel

calcolo dell’ISEE

47

2. DSU c.d. «Integrale»

La DSU c.d. «Integrale» è destinata ai nuclei familiari che devono dichiarare ulteriori informazioni non previste dalla DSU MINI per accedere alle prestazioni desiderate. Tramite la DSU c.d. «Integrale» è possibile:

indicare un nucleo familiare ristretto

compilare le informazioni per accedere alle prestazioni per il diritto allo studio universitario

compilare le informazioni per accedere alle prestazioni per minorenni e/o per il diritto allo studio universitario in presenza di genitori non coniugati tra loro e non conviventi

compilare le informazioni relative alla disabilità / non autosufficienza per accedere alle prestazioni socio-sanitarie (residenziali e non)

inviare le informazioni necessarie al calcolo di una o più componenti aggiuntive

48

Al fine di raccogliere tutte le informazioni necessarie al calcolo degli indicatori per accedere alle prestazioni per cui non è possibile utilizzare la DSU Mini, la DSU c.d. «Integrale» contiene tutti i Moduli della DSU Mini (MB.1 e FC.1) e ulteriori moduli, da compilarsi se applicabili alla condizione del nucleo familiare e/o del singolo componente del nucleo, nonché alla prestazione a cui si intende avere accesso:

Modulo MB.2 per le informazioni necessarie all’accesso alle prestazioni per il diritto allo studio universitario e/o per minorenni in presenza di genitore non coniugato e non convivente

Modulo MB.3 per le informazioni relative necessarie all’accesso alle prestazioni socio-sanitarie residenziali

Modulo MB.1rid per indicare un nucleo ristretto per l’accesso a determinate prestazioni

Modulo FC.2 – Quadro FC7 per l’indicazione delle informazioni relative alla disabilità e/o non autosufficienza del singolo soggetto

Modulo FC.3 – Quadro FC8 (Modulo Integrativo) per l’autocertificazione dei redditi nei casi particolari previsti

Modulo FC.4 – Quadro FC9 (Modulo Aggiuntivo) per l’indicazione delle informazioni relative alla componente aggiuntiva da sommare all’ISEE del nucleo nei casi previsti

2. DSU c.d. «Integrale»

49

2. DSU c.d. «Integrale» Modulo MB.2 (1/5)

Il Modulo MB.2 contiene le principali informazioni necessarie al calcolo dell’indicatore per l’accesso a prestazioni per minorenni e/o per il diritto allo studio universitario

Quadro C Prestazioni

universitarie (1/2)

DESCRIZIONE

► È volto a identificare la condizione dello studente universitario alla data di presentazione della DSU; tale quadro deve essere compilato per ogni studente universitario, specificando la situazione che ricorre sulla presenza / assenza dei propri genitori

► Deve essere indicato il Codice Fiscale dello studente universitario

La presenza dei genitori dello studente nel nucleo familiare è

determinante per identificare la tipologia di indicatore da

calcolare e di conseguenza le informazioni necessarie per il

calcolo dell’ISEE

IMPATTO SULL’ISEE

50

2. DSU c.d. «Integrale» Modulo MB.2 (2/5)

Quadro C Prestazioni

universitarie (2/2)

► Nel caso in cui i genitori non siano presenti nel nucleo familiare deve essere verificata l’eventuale autonomia dello studente universitario ai fini ISEE. Lo studente è autonomo qualora ricorrano entrambe le seguenti condizioni: ‒ è residente fuori dall’unità abitativa della

famiglia di origine da almeno due anni rispetto alla data di presentazione della domanda di iscrizione per la prima volta a ciascun corso di studi, in alloggio non di proprietà di un suo membro

‒ presenta adeguata capacità di reddito

► Qualora almeno una delle predette condizioni non sia verificata, lo studente è «attratto» nel nucleo dei genitori* e deve indicare il codice fiscale e gli estremi della DSU di un genitore

In caso di studente autonomo il nucleo di riferimento per l’ISEE

non tiene conto della famiglia di origine.

In caso di studente non autonomo, il nucleo di

riferimento per l’accesso alle prestazioni per il diritto allo

studio universitario sarà composto dal nucleo di origine dello studente e dallo studente

stesso, senza considerare eventuali coniuge e/o figli dello

studente

* O in alternativa del genitore di riferimento, in presenza di genitori non coniugati tra loro e non conviventi; in tal caso sarà necessario compilare ulteriori informazioni per tale genitore nel Quadro D del Modulo MB.2

DESCRIZIONE IMPATTO SULL’ISEE

51

2. DSU c.d. «Integrale» Modulo MB.2 (3/5)

DESCRIZIONE IMPATTO SULL’ISEE

Quadro D Genitori non coniugati tra

loro e con diversa

residenza. Prestazioni per i figli.

(1/3)

► Tale quadro deve essere compilato qualora il beneficiario della prestazione per minorenni / per il diritto allo studio universitario abbia genitori non coniugati tra loro e con diversa residenza

► Deve essere indicato nome, cognome e codice fiscale del genitore non convivente nonché i codici fiscali dei suoi figli* indicati nel Quadro A del Modulo MB.1

► Deve essere specificato se il genitore non convivente: è tenuto a versare assegni periodici per il

mantenimento del figlio stabiliti dall’autorità giudiziaria

è escluso dalla potestà sui figli o soggetto a provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare

è stata accertata dalle amministrazioni competenti (autorità giudiziaria, servizi sociali) la estraneità del genitore in termini di rapporti affettivi ed economici

Qualora ricorra almeno una delle tre condizioni il genitore non

coniugato e non convivente è da ritenersi completamente

estraneo al beneficiario della prestazione.

Pertanto, tale soggetto non concorrerà in alcun modo al calcolo dell’indicatore per

l’accesso alle prestazioni per il figlio beneficiario e non sarà necessario compilare altre

informazioni che lo riguardino

* In caso di richiesta di prestazioni per il diritto allo studio universitario, il codice fiscale del figlio beneficiario è già stato indicato nel Quadro C

52

2. DSU c.d. «Integrale» Modulo MB.2 (4/5)

DESCRIZIONE IMPATTO SULL’ISEE

Quadro D Genitori non coniugati tra

loro e con diversa

residenza. Prestazioni

per i figli (2/3)

► Qualora non sia verificata nessuna delle precedenti condizioni è necessario indicare se tale genitore è coniugato con persona diversa dall’altro genitore e/o ha figli con persona diversa dall’altro genitore

► Qualora ricorra almeno una delle due condizioni, deve essere calcolata una componente aggiuntiva riferita a tale genitore; è necessario indicare gli estremi dalla DSU del genitore non convivente o, in assenza di una DSU riferita a tale soggetto in corso di validità negli archivi INPS, gli estremi del Modulo FC.1, comprensivo del Modulo FC.4, compilato con riferimento a tale soggetto

Qualora il genitore non convivente risulti essere

coniugato e/o avere figli con persona diversa dall’altro

genitore del beneficiario, sarà necessario calcolare una

componente aggiuntiva, da sommare all’ISEE del nucleo

familiare del minore / studente universitario

53

2. DSU c.d. «Integrale» Modulo MB.2 (5/5)

DESCRIZIONE IMPATTO SULL’ISEE

Quadro D Genitori non coniugati tra

loro e con diversa

residenza. Prestazioni

per i figli (3/3)

► Qualora non sia verificata nessuna delle

precedenti condizioni, il genitore non convivente

è «attratto» nel nucleo familiare di riferimento

del minore / studente universitario

► Per tale soggetto deve essere compilato un

«Foglio componente» (Modulo FC.1) o, in

alternativa, è possibile indicare gli estremi di una

DSU in corso di validità del genitore non

convivente da cui estrarre le informazioni

necessarie

Il genitore non convivente, ai soli fini dell’accesso alle prestazioni rivolte al figlio, è da considerarsi

facente parte del nucleo familiare del beneficiario della

prestazione.

Il genitore non convivente contribuisce con i propri redditi e

patrimoni al calcolo dell’ISEE e deve essere considerato nel

computo della scala di equivalenza del nucleo sia in

termini di numero di componenti sia per le eventuali maggiorazioni

applicabili

N.B. Deve essere compilato un Quadro D per ogni eventuale genitore non convivente

54

2. DSU c.d. «Integrale» Modulo MB.3 (1/3)

Il Modulo MB.3 contiene le informazioni necessarie al calcolo dell’indicatore per l’accesso a prestazioni socio-sanitarie erogate in ambiente residenziale

Quadro E Dati per

prestazioni socio-

sanitarie residenziali

a ciclo continuativo

(1/3)

DESCRIZIONE

► Tale quadro può essere compilato contestualmente alla DSU per la richiesta dell’ISEE per accedere a prestazioni socio-sanitarie erogate in ambiente residenziale o essere sottoscritto successivamente, in presenza di una DSU in corso di validità negli archivi INPS; in tal caso è necessario sottoscrivere il Modulo MB.3, specificando il numero di protocollo di tale DSU

► Una volta specificato il codice fiscale del beneficiario della prestazione e la data di richiesta del ricovero deve essere specificata la condizione ricorrente: ‒ risulta avere figli non compresi nel nucleo

familiare indicato nel Quadro A del Modulo MB.1 o del Modulo MB.1rid qualora si sia optato per il nucleo ristretto

‒ ha effettuato donazioni di immobili nei confronti di persone non comprese nel nucleo familiare di cui al Quadro A del Modulo MB.1 o del Modulo MB.1rid qualora si sia optato per il nucleo ristretto

In assenza di donazioni di immobili da parte del beneficiario della prestazione a soggetti non inclusi nel nucleo, il patrimonio

immobiliare del beneficiario della prestazione corrisponde a

quello dichiarato nel Quadro FC3 del Modulo FC.1 riferito a tale

soggetto

In assenza di figli non compresi nel nucleo familiare non è

calcolata alcuna componente aggiuntiva da sommare all’ISEE

del beneficiario della prestazione

IMPATTO SULL’ISEE

55

2. DSU c.d. «Integrale» Modulo MB.3 (2/3)

DESCRIZIONE IMPATTO SULL’ISEE

Quadro E Dati per

prestazioni socio-

sanitarie residenziali

a ciclo continuativo

(2/3) Figli non

compresi nel nucleo

► Per ogni figlio non incluso nel nucleo, devono essere indicati:

‒ codice fiscale

‒ eventuale condizione di esclusione dal calcolo

della componente aggiuntiva:

condizione di disabilità media, grave o di non

autosufficienza accertata per tale soggetto o

anche con riferimento ad un componente del

suo nucleo familiare

estraneità in termini di rapporti affettivi ed

economici rispetto al beneficiario della

prestazione accertata dalle amministrazioni

competenti

‒ estremi della DSU in corso di validità

precedentemente inviata da tale figlio o del

«Foglio componente» comprensivo del Modulo

FC.4 da allegare per il reperimento delle

informazioni necessarie al calcolo della

componente aggiuntiva

È necessario calcolare una componente aggiuntiva, da

sommare all’ISEE del beneficiario della prestazione, per ciascun

figlio non incluso nel nucleo per cui non siano verificate le condizioni di esclusione

56

2. DSU c.d. «Integrale» Modulo MB.3 (3/3)

DESCRIZIONE IMPATTO SULL’ISEE

Quadro E Dati per

prestazioni socio-

sanitarie residenziali

a ciclo continuativo

(3/3) Donazioni di immobili

► In tale sezione devono essere indicate le

informazioni relative alle donazioni di immobili

effettuate dal beneficiario nei confronti di

persone non comprese nel nucleo familiare di cui

al Quadro A del Modulo MB.1 o MB.1rid

► Con riferimento al beneficiario della prestazione

è necessario indicare la condizione ricorrente:

a. donazioni effettuate successivamente alla

prima richiesta della prestazione

b. donazioni effettuate in favore del coniuge, dei

figli o di altri familiari tenuti agli alimenti nei

3 anni precedenti la prima richiesta della

prestazione

c. donazioni effettuate prima della richiesta, ma

a persone diverse o anteriormente ai 3 anni

(non rilevanti)

Ai soli fini del rilascio dell’ISEE per l’accesso alle prestazioni

socio-sanitarie residenziali, gli immobili donati dal beneficiario della prestazione, nei termini ed a favore dei soggetti previsti dal

D.P.C.M. 159/2013, devono essere conteggiati nel patrimonio

immobiliare di tale soggetto

57

2. DSU c.d. «Integrale» Modulo MB.1rid

Il Modulo MB.1rid deve essere compilato qualora si scelga di indicare un nucleo ristretto per l’accesso alle prestazioni socio sanitarie (residenziali e non) per persone con disabilità e/o non autosufficienti maggiorenni e alle prestazioni connesse ai corsi di dottorato di ricerca.

Nel Modulo MB.1rid devono essere indicate:

le principali informazioni anagrafiche relative al nucleo familiare ristretto, composto dal beneficiario della prestazione, coniuge e figli (minorenni o maggiorenni solo se a carico ai fini IRPEF e se non coniugati e/o senza figli) se presenti

le principali informazioni sulla casa di abitazione del nucleo familiare ristretto (indirizzo, titolo di detenzione)

I quadri che compongono il Modulo MB.1rid sono gli stessi che compongono il Modulo MB.1

58

Modulo Integrativo (1/3)

Le informazioni reddituali ed i trattamenti erogati dall’INPS sono di norma acquisite dagli Archivi dell’Agenzia delle Entrate e/o di INPS; tuttavia, è prevista la compilazione del Modulo Integrativo per autodichiarare tali dati in alcuni casi particolari di seguito indicati:

esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi o sospensione degli adempimenti tributari a causa di eventi eccezionali

mancata ricezione dell’attestazione ISEE trascorsi 15 giorni lavorativi dalla data di presentazione della DSU; tale autodichiarazione è finalizzata al rilascio di un’attestazione provvisoria valida fino al momento del rilascio dell’attestazione precedentemente richiesta

rilevazione di inesattezze nei dati acquisiti dagli archivi di INPS e/o Agenzia delle Entrate utilizzati per il calcolo di un ISEE già rilasciato dall’INPS NB: in tal caso seguirà un’ulteriore verifica negli archivi e, se dovessero permanere delle discordanze, le informazioni verranno comunicate alla Guardia di Finanza per i controlli del caso

59

Modulo Integrativo (2/3)

Uno dei casi di esonero dalla presentazione della dichiarazione ricorre nell’ipotesi in cui sono stati percepiti esclusivamente redditi di lavoro dipendente e/o pensione certificati da un sostituto d’imposta tramite il modello CUD ovvero da più sostituti purché l’ultimo abbia effettuato il conguaglio

ESEMPIO

Se nell’anno di riferimento della DSU uno o più componenti del nucleo familiare si trovava in uno dei casi di esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi ovvero di sospensione degli adempimenti tributari a causa di eventi eccezionali, in relazione a ciascuno di essi, dovranno essere autodichiarate tutte le tipologie di reddito possedute compilando le apposite sezioni del Modulo Integrativo

60

Modulo Integrativo (3/3)

Nel caso in cui il dichiarante, dopo aver visionato l’attestazione ISEE, rilevi inesattezze negli elementi acquisiti dagli archivi dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS (relativamente ai dati non autodichiarati quali redditi, trattamenti, spese) può compilare il Modulo integrativo per chiederne la rettifica, autodichiarando le componenti per cui ha rilevato tali inesattezze

Analogamente, anche il componente del nucleo che, ritenendo inesatti i propri dati, intende chiedere la loro rettifica, può a tal fine compilare il Modulo integrativo

In entrambi i casi, a seguito della presentazione del Modulo integrativo, la nuova attestazione rilasciata riporterà anche i dati acquisiti dall’Agenzia delle Entrate e dall’INPS per cui il dichiarante ha rilevato inesattezze

N.B. sui dati autodichiarati in rettifica di quelli forniti dall’Agenzia delle Entrate e dall’INPS vengono effettuati controlli puntuali e sono previste sanzioni in caso di dichiarazioni mendaci

61

Il Modulo FC.4 deve essere compilato, unitamente al Foglio Componente (Modulo FC.1), esclusivamente qualora sia necessario calcolare la componente aggiuntiva da sommare all’ISEE del beneficiario della prestazione. La componente aggiuntiva deve essere calcolata nei seguenti casi e con riferimento ai seguenti soggetti:

in caso di richiesta di prestazioni rivolte a minorenni e/o prestazioni per il diritto allo studio universitario: genitore non coniugato, non convivente con l’altro genitore, che abbia riconosciuto il figlio (beneficiario della prestazione) e che sia coniugato e/o abbia figli con persona diversa dall’altro genitore del beneficiario

in caso di richiesta di prestazioni socio-sanitarie residenziali: ogni figlio del beneficiario della prestazione non compreso nel nucleo familiare (ordinario o ristretto) per il quale non ricorra nessuna delle seguenti condizioni:

‒ condizione di disabilità media, grave o di non autosufficienza accertata per tale figlio o per un componente del suo nucleo

‒ estraneità in termini di rapporti affettivi ed economici di tale figlio rispetto al beneficiario della prestazione accertata dalle amministrazioni competenti (autorità giudiziaria, servizi sociali)

Il Modulo FC.4 deve essere compilato esclusivamente qualora, con riferimento a ciascun soggetto per cui è necessario calcolare la componente aggiuntiva, non sia presente negli archivi di INPS una

DSU con nucleo ordinario in cui tale soggetto sia presente

Modulo Aggiuntivo (1/2)

62

Il Modulo FC.4 deve essere compilato a cura del soggetto per cui è calcolata la componente aggiuntiva con le seguenti informazioni:

codice fiscale del beneficiario della prestazione per cui è necessario calcolare la componente aggiuntiva e numero di protocollo della DSU presentata dal beneficiario della prestazione o dal suo nucleo

composizione del proprio nucleo familiare

informazioni relative alla casa di abitazione del proprio nucleo familiare (indirizzo e titolo di detenzione)

Modulo Aggiuntivo (2/2)

63

3. DSU ISEE CORRENTE (1/3)

La DSU ISEE CORRENTE consente di aggiornare i dati reddituali di una DSU già presentata qualora, per almeno un componente del nucleo familiare, si sia verificata, nei 18 mesi precedenti la richiesta di prestazione, una delle variazioni della situazione lavorativa previste dal D.P.C.M. all’art. 9 comma 1.

Nella DSU ISEE CORRENTE è necessario indicare:

i componenti del nucleo per cui si sia verificata la variazione della situazione lavorativa, la variazione avvenuta ed i relativi redditi aggiornati

gli estremi della documentazione allegata alla DSU ISEE CORRENTE comprovante la nuova condizione lavorativa nonché i redditi aggiornati

Utilizzando i redditi aggiornati per i soggetti indicati nella DSU ISEE CORRENTE ed i redditi utilizzati in precedenza per gli altri soggetti appartenenti al nucleo sarà possibile calcolare l’Indicatore della Situazione Reddituale (ISR) «Corrente»

Il rilascio dell’ISEE Corrente potrà avvenire esclusivamente qualora la variazione dell’ISR Corrente risulti essere superiore di almeno il 25% rispetto all’ISR calcolato precedentemente in via

ordinaria; una volta rilasciato, l’ISEE Corrente ha validità due mesi dalla data di presentazione della DSU (Modello MS)

64

3. DSU ISEE CORRENTE (2/3)

a. Lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta una risoluzione del

rapporto di lavoro o una sospensione dell’attività lavorativa o una riduzione della stessa

b. Lavoratore dipendente a tempo determinato ovvero impiegati con tipologie contrattuali

flessibili, che risulti non occupato alla data di presentazione della DSU, essendosi concluso il

rapporto di lavoro, e che possa dimostrare di essere stato occupato sotto tali forme

contrattuali per almeno 120 giorni nei dodici mesi precedenti la conclusione dell’ultimo

rapporto di lavoro

c. Lavoratore autonomo non occupato alla data di presentazione della DSU, che abbia cessato

la propria attività, dopo averla svolta in via continuativa per almeno dodici mesi

N.B. L’elenco variazioni della situazione lavorativa compatibili con la richiesta di calcolo dell’ISEE Corrente è tassativo. Qualora il cittadino abbia subito variazioni della situazione lavorativa diverse da quelle elencate non può richiedere il rilascio dell’Indicatore Corrente

VARIAZIONE DELLA SITUAZIONE LAVORATIVA

65

3. DSU ISEE CORRENTE (3/3)

Per ogni soggetto per cui si compila il Modulo MS, è necessario indicare i redditi e trattamenti percepiti negli ultimi 12 mesi, specificando:

reddito da lavoro dipendente, pensione e assimilati

reddito da attività di impresa o lavoro autonomo

trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari

Esclusivamente per i soggetti per cui si sia verificata la variazione della situazione lavorativa identificata dalla lettera a) dell’elenco dell’art. 9 del D.P.C.M. n. 159/2013 è possibile, in alternativa, indicare l’ammontare dei redditi percepiti negli ultimi due mesi, specificandone l’entità per ognuna delle 3 categorie di reddito su esposte

N.B. L’ammontare dei redditi / trattamenti percepiti da tutti i soggetti per cui si compila il Modello MS negli ultimi 12 mesi (o negli ultimi 2 mesi nei casi applicabili) concorre a formare l’Indicatore della Situazione Reddituale Corrente.

REDDITI DA INDICARE

66

►Le principali novità «executive summary»

►Principali novità introdotte

►Il nucleo familiare

►Gli ISEE previsti dalla Riforma

►Le componenti di calcolo

►La nuova DSU

►L’attestazione ISEE

Agenda

67

L’attestazione ISEE: contenuti

A seguito dell’acquisizione di tutti i dati necessari per il calcolo dell’ISEE, sulla base della combinazione fra composizione del nucleo familiare e prestazioni a cui si intende accedere, potrebbe essere calcolati più indicatori, utilizzando più nuclei familiari di riferimento (es. nucleo ordinario e nucleo ristretto).

L’attestazione ISEE, rilasciata a seguito del calcolo dell’indicatore o degli indicatori richiesti conterrà, per ogni indicatore calcolato, i seguenti elementi:

nucleo familiare di riferimento per il calcolo dell’indicatore

valore dell’indicatore

prestazioni a cui è possibile accedere utilizzando l’indicatore calcolato

modalità di calcolo dell’indicatore, con dettaglio dei dati sintetici di Indicatore della Situazione Reddituale (ISR), Indicatore della Situazione Patrimoniale (ISP), Indicatore della Situazione Economica (ISE), scala di equivalenza, eventuale valore della componente aggiuntiva

periodo di validità dell’attestazione ed eventuali omissioni / difformità rilevate

68

L’attestazione ISEE: i soggetti legittimati

L’attestazione ISEE, il contenuto della DSU, nonché gli elementi informativi necessari al calcolo acquisiti dagli archivi amministrativi, sono resi disponibili al dichiarante:

dall’INPS, mediante accesso all'area servizi del portale web, PEC o tramite le sedi territoriali competenti

dall’INPS presso l’Ente al quale è stata presentata la DSU in virtù di specifico mandato scritto conferito dal dichiarante all’Ente

Inoltre, qualsiasi componente del nucleo familiare può richiedere la sola attestazione all’INPS tramite:

accesso all’area servizi del portale web di INPS

sedi territoriali INPS competenti