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SPIGOLATURE SUI PITTORI E SCULTORI EMILIANI A MANTOVA DAL 1637 AL 1707, CON UN’APERTURA SU MARCANTONIO DONZELLI * Il Sacco del 1630 e la peste che ne consegue fanno tabula rasa del milieu artistico mantovano e trascinano nella tomba più d’una generazione di artisti, lasciando un senso di sconcerto e troncando di netto la florida tradizione locale. Durante il ducato di Carlo II Gonzaga-Nevers (1637- 1665), dal quale faccio partire la mia analisi, non si coglie una linea di gusto coerente o univoca e il duca di Mantova mantiene rapporti con artisti di va- rie provenienze: Francesco Del Cairo invia opere da Milano, dal Piemonte giungono pitture di Orsola Maddalena Caccia, il cremonese Pietro Martire Neri lavora a Mantova a più riprese; da Venezia vi sarà un importante flus- so di pittori e pitture, soprattutto intorno alla metà del secolo (e in propo- sito occorre almeno ricordare Francesco Caldei alias Mantovano, il napo- letano Pietro Mango, il francese Nicholas Regnier, l’anversano Daniel van den Dijck, il veneziano Tiberio Tinelli, il friulano Sebastiano Bombelli), e di indubbio rilievo è la presenza di artisti liguri: Domenico Fiasella, seguito forse da Gian Lorenzo Bertolotto, da Carlo Borzone, dai Castiglione … Nel ventaglio di interessi dei Gonzaga-Nevers, gli artisti emiliani e in primis i bolognesi godono di notevole considerazione 1 . Questo rapporto è stato già in parte studiato e occorre inoltre chiarire che, da questo punto di vista, la committenza dei Gonzaga-Nevers è in linea con quella dei decenni anteriori al Sacco, allorché soprattutto Margherita Gonzaga d’Este e il du- ca Ferdinando Gonzaga nutrirono una vera passione per l’arte emiliana 2 . *) Mi hanno aiutato nella stesura di questo lavoro: Giovanni Agosti, Daniele Benati, Renato Berzaghi, Gianfranco Fiaccadori, Fiorella Frisoni, Alvar Gonzáles-Palacios e Ange- lo Mazza. 1 ) Perina 1965, pp. 473-477 (per il trentennio anteriore al Sacco) e 518; Lenzi 1985, p. 164, con bibliografia. 2 ) La presenza di opere bolognesi nelle collezioni Gonzaga entro il 1630 è indagata da Morselli 2006, pp. 79-99; per i rapporti tra Mantova e l’Emilia, vd. anche: Furlotti 2000; per quanto riguarda Margherita Gonzaga d’Este: L’Occaso 2006b. _____________ Acme - Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia del'Università degli Studi di Milano Volume LXIII - Fascicolo III - Settembre-Dicembre 2010 www.ledonline.it/acme/

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SpIGoLATURESUIpITToRIESCULToRIEMILIANIAMANToVADAL1637AL1707,

CoNUN’ApERTURASUMARCANToNIoDoNzELLI*

Il Sacco del 1630 e la peste che ne consegue fanno tabula rasa delmilieuartisticomantovanoetrascinanonellatombapiùd’unagenerazionediartisti, lasciandounsensodi sconcertoe troncandodinetto la floridatradizione locale. Durante il ducato di Carlo II Gonzaga-Nevers (1637-1665),dalqualefacciopartirelamiaanalisi,nonsicoglieunalineadigustocoerenteounivocaeilducadiMantovamantienerapporticonartistidiva-rieprovenienze:FrancescoDelCairoinviaoperedaMilano,dalpiemontegiungonopitturediorsolaMaddalenaCaccia,ilcremonesepietroMartireNerilavoraaMantovaapiùriprese;daVeneziavisaràunimportanteflus-sodipittoriepitture,soprattuttointornoallametàdelsecolo(einpropo-sitooccorrealmenoricordareFrancescoCaldeialiasMantovano,ilnapo-letanopietroMango,ilfranceseNicholasRegnier,l’anversanoDanielvandenDijck,ilvenezianoTiberioTinelli,ilfriulanoSebastianoBombelli),ediindubbiorilievoèlapresenzadiartistiliguri:DomenicoFiasella,seguitoforsedaGianLorenzoBertolotto,daCarloBorzone,daiCastiglione…

NelventagliodiinteressideiGonzaga-Nevers,gliartistiemilianiein primisibolognesigodonodinotevoleconsiderazione1.Questorapportoèstatogiàinpartestudiatoeoccorreinoltrechiarireche,daquestopuntodivista,lacommittenzadeiGonzaga-NeversèinlineaconquelladeidecennianteriorialSacco,allorchésoprattuttoMargheritaGonzagad’Esteeildu-caFerdinandoGonzaganutrironounaverapassioneperl’arteemiliana2.

*) Mihannoaiutatonellastesuradiquestolavoro:GiovanniAgosti,DanieleBenati,RenatoBerzaghi,GianfrancoFiaccadori,FiorellaFrisoni,AlvarGonzáles-palacioseAnge-loMazza. 1) perina1965,pp.473-477(periltrentennioanteriorealSacco)e518;Lenzi1985,p.164,conbibliografia. 2) LapresenzadioperebolognesinellecollezioniGonzagaentroil1630èindagatadaMorselli2006,pp.79-99;perirapportitraMantovael’Emilia,vd.anche:Furlotti2000;perquantoriguardaMargheritaGonzagad’Este:L’occaso2006b.

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114 stefano l’occaso

NeiprimidecennidelXVIIsecologliartistibolognesisonotraipiùrichiesti: iCarracci,LorenzoGarbieri,LucioMassari,FrancescoAlbani,Domenichino,AlessandroTiarini,GuidoReni,FrancescoBrizio,France-sco Gessi, Gian Giacomo Sementi, Giovan Battista Valesio, AlessandroAlgardisonoinomipiùcelebrinellafittaretedirelazionialimentatadalvivacemecenatismogonzaghesco.Aquestipossiamoaggiungereilmisco-nosciutopellegrinoBonesi3,ilpoconotoFlorioMacchi(dicuiilMalvasiascrive«essermeravigliosi,dicono,lisfondati,chepassòafareaMantova,nonsoinqualpalagiodiquelSerenissimo,nonavendomenealcunocolàsaputodire,néioriconoscerne»4),eAntonioGatti,cheaMantovalasciaduepaled’altare,chesolorecentementehoidentificato5.

Di un allievo dei Carracci, il bolognese Andrea Donducci, detto ilMastelletta,siconservavanoaMantova–nelpienoSeicento–unpaiodidipintinellacollezioneCanossa6;unsuoquadroerainoltretraibenidelfu Gian Francesco Guidi Di Bagno e vi figura nell’inventario del 1713:«Unquadrointelaovatoconsopral’effigiedellaBeataVergineconcor-niceadorataeintagliata,qualèdelMasteleti[?]»7.

oltre che nelle collezioni ducali, è nei templi di San Maurizio e diSant’orsola che gli artisti emiliani sono maggiormente presenti. Nellachiesa dei Teatini operano Ludovico Carracci, cui spetta il Martirio di santa Margherita nell’omonima cappella, Menghino del Brizio (se, comeaffermaBrogi,glispettal’Annunziata,giàriferitaaLudovicoCarracci)8,Lucio Massari – autore dei laterali della cappella di Santa Margherita edel quale è recentemente emersa traccia di una presenza a Mantova nel16229–eLorenzoGarbieri,autoredipartedelletele(oforsetutte)della

3) pellegrino Bonesi pittore compare in due lettere di Teodoro pendasi, scritte daMantovanel1609:il14marzoeil29maggio:ASMn,AG,b.2714,cc.636r-ve652v;nellasecondaèdetto«bolognese».EglistessoscrivealducaFerdinando,daMantova,il29giu-gno1618,chiedendoaiutoperpoter«conmaggiorquieteetranquillitàd’animoproseguirela già cominciata impresa della pittura et fare che Vostra Altezza resti servita e gustatadell’operamia»:ASMn,AG,b.2741,fasc.v,n.103.ÈforseimprobabilecheBonesisiail«pellegrinodaModona»autorediundisegnocarraccescodiubicazioneignota(Roio1994,p.33nt.60).Noncredoinvecechespettiallastessamanounsecondofoglio(Darmstadt,HessLandesmuseum,inv.AE1390)segnato«pellegrinodaModanaScolarediRaffaello»,accostato al primo (da Roio 1994, p. 33 nt. 60) ma cronologicamente ben anteriore edevidentementeriferitodallascrittaall’Aretusi. 4) Malvasia1678,I,p.578. 5) L’occaso 2008b, p. 28 nt. 58. Rimando ad altra occasione la ricostruzionedell’operatodelGatti,cuispettanolapaladell’altarmaggioredellachiesadiSanBarnabaelaMadonna dell’anelloogginelMuseodipalazzoDucale(inv.generale716). 6) Meroni1976,pp.98-99. 7) ASMn,AN,not.FrancescoTabiani,b.8931,4maggio1713. 8) Brogi2001,I,p.250,n.R4. 9) per le due Storie di santa Margherita: Clerici Bagozzi 1976. È recentemente ap-parsasulmercatoantiquario(Christie’s,Milano,21maggio1996,lotto292)unaletteradiLucioMassari, indirizzataaunignotocorrispondente,datata«diMantuailprimoMarzo

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115PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

cappelladiSantaFelicita.perlachiesalavoraancheilnovellareseJacopoBorbone, stante il Malvasia, che in appunti rimasti a lungo manoscrittiricorda infatti«untalBorbonedaNovellara,checosìgraziosamentedi-pinsenelchiostrode’padridiSant’AgostinoinMantova,toccandolafra-scaanch’egliemettendovicertemacchiettecheinnamoranoondedovevatoccar,masuquelgustoalqualenongionsenelle lunettechefecenellacappellaa’Theathini»10.

Nellachiesadelleorsoline,dedicataaSant’orsola,erainveceunper-dutocapolavorodiLudovicoCarracci,raffiguranteilMartiriodellasantatitolare,masitrovavanoanchepitturediartistiferraresi,comeFrancescoNaselli,CarloBononi,loScarsellinoeJacopoBambini11.

NumerosescopertesonostatefatteinmeritoallapresenzadipittoriemilianinellecollezionideiGonzaga-Nevers12,mamoltorimanedadiresulla loro attività, ingenerale, aMantovae sulle altre collezionipatriziedelSei-eSettecento.presentoquidiseguitounaseriedinotizie,per lopiù inedite e forse eccessivamente disorganiche, che dovrebbe dare no-tevolerilievoaquestaparticolaresituazione.Inquestoaccumulodima-teriali,uncertorilievoassumelapropostadiricostruzione,avanzatanelterzoparagrafo,dell’attivitàdiMarcantonioDonzelli.

1. La scuola del Guercino

Carlo II Gonzaga-Nevers nutrì una vera passione per il pittore diCento,tantodapossedere(comecirammental’inventariodeibeniredat-toallasuamorte,nel1665)ben21dipinti riferitialpittore13.NellasuacollezionevieranoanchealcunicapolavoridelBarbierirealizzatiintornoallametàdelSeicento,comeilLot e le figliedelLouvre,ilSansone e Dalila

1622»,nellaqualeilpittoreprometteche«nonpasseràquestasettimana,cheilsuoquadrosaràfinito».ÈaltrimentiassaibennotoilsuocoinvolgimentonellepitturedellacappelladiSantaMargherita. 10) BAB,ms.B17,c.6v;cfr.Marzocchi1983,p.133(chepubblicailmanoscrittomaerroneamentetrascrive«aTheachina»).oltreaqueste«lunette», ilBorbonehaprobabil-mentedipintoperSanMauriziolacuriosaAnnunciazionechelìsiconserva. 11) L’occaso2006b.UnCrocifisso con San Lorenzo e vari fratidelMutodaFicarolositrovavainveceaQuatrellediFelonica,alconfinecolFerrarese(TibertelliDepisis1915,p.10).NellachiesamantovanadellaTrinitàlavoròanchepietroCostanzoCatanio. 12) per quanto riguarda il collezionismo gonzaghesco, vd.: Eidelberg - Rowlands1994;piccinellic.s. 13) Meroni1976,ad indicem.

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116 stefano l’occaso

diStrasburgo(MuséedesBeaux-Arts)oilTancredi ed ErminiadiCastleHowardnelloYorkshire14.

Qualchequadro riferito alGuercinoè inpalazzoDucale anchenelpieno Settecento, ma è poco probabile che si tratti di relitti della col-lezione Gonzaga, dispersa a Venezia agli inizî del secolo, alla morte diFerdinandoCarlo.Uninventariodel1781delpalazzoDucalemenzionainfattiunquadro«concorniceanticaafogliad’orodisegnatoallamanie-radelGuercino, rappresentante, come si suppone, Sant’Agostinoedunangelo»15,mentreFrancescopagliari,setteannidopo,nellostessopalaz-zorammenta«moltidisegnidelGuercinodaCento»16,chevengonopoisottrattinel1797daGiuseppinaBonaparte17.

Sarà anche utile segnalare che nell’inventario del 1787 del palazzoDucale,ac.6,silegge:«1quadrettoaltopalmi6,largopalmi3rappresen-tantel’AngeloCustodeconducentepermanounfanciullo,delGuercino,concorniceanticadorataa foglia»; ildipintoè forsericonoscibile inunprecedente inventariodel1752,nelquadro«piccoloconsopraSant’An-gioloCustodedipintosull’asse»,chesitrovavanell’ufficiodellaScalche-ria 18, e sembrerebbe pertanto in relazione con il soggetto della GalleriaColonnadiRoma,piuttostocheconildipintoeseguitodalGuercinonel1641perlachiesadiSant’AgostinoaFano(econservatooranellapina-cotecadiquellacittà).

Diquest’ultimacomposizionesiconservainveceaMantovaunadi-scretacopia:unatela,diproprietàdegliIstitutiLuigiedEleonoraGonza-ga e depositata presso il Museo Diocesano, per la quale è stata recen-tementepropostaun’attribuzioneai «fratelliGennari»19.Diquest’operaposso precisare l’originaria collocazione: la chiesa di Santa Maria dellaMisericordia, nella quale l’artista ed erudito bolognese Marcello orettinel1775,dipassaggioperMantova,notaun«AngeloCustode all’altaremaggiore,sembradelGuercino»20.

occorrepoisoffermarsisuunatelaconservataapradellodiVillim-penta,nellachiesadiSanBartolomeoerappresentantel’Immacolata Con-cezione (Fig. 1). La pittura è stata recentemente attribuita alla scuola diGuidoReni21,mavainvecericondottaconsicurezzaall’ambitodelGuer-

14) SullaprovenienzadiquesteoperedallacollezionediCarloII:Eidelberg-Row-lands1994,pp.220-222. 15) ASMn,MCA,FondiCamerali,b.358bis,n.666. 16) pagliari1788,p.6. 17) Signorini1997,p.292.Dubitopotesseroessereidisegnirealizzatidall’artistaperilducaFerdinandoeincisidaolivieroGatti. 18) Ildocumentodel1752èinASMn,S,b.36;l’inventariodel1787èinvecepressol’archiviodellaSoprintendenzaBSAEdiMantova. 19) E.Venturini,inMorselli2003,pp.68-71,n.5. 20) BAB,ms.B96bis,c.479v. 21) Cfr.R.Casarin,inCasarin2003,pp.156-157.

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117PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

cino;l’altaqualitàdell’operainducearitenerlaunacopiadibottegasenonunareplicadeldipintocheilcenteserealizzanel1656perAnconaechesitrovaoranellapinacotecaCivicadellacittàmarchigiana.Leduetelehannopressochéidentichedimensioni22.Credocheilnostrodipintopossaspet-tareaBartolomeoGennari,perviadell’impastocromaticoriccoedellafe-deltàaimodidelmaestro.Nonseneconosceinvecel’esattaprovenienza:vieneinfatticonsegnatoallachiesacheoggiloospita,«atitolodidepositoperlapubblicavenerazione»,daifratelliGiulioCesareeFioravanteSegalanel1810,eneignoriamopertantolaprecedentecollocazione23.

A Castiglione delle Stiviere, nel santuario di San Luigi Gonzaga, siconserva una tela raffigurante la Virgo Dolorum col Cristo in pietà, at-tribuita tradizionalmente al Guercino ma assegnabile, semmai, a un suocollaboratore24.Ancheinquestocasolacollocazionedellatelanonsem-bra essere quella originale, poiché l’opera risulta ampliata e adattata alledimensionedell’altarecheattualmentelaospita.

NonmancanoaMantovaaltrecopiedacomposizionidelGuercino:il Museo di palazzo Ducale conserva infatti una Semiramide che riceve la notizia della rivolta di Babilonia (inv. statale 706; Fig. 2) e un Lot e le figlie (inv. statale 725; Fig. 3) che derivano da altrettante invenzionidelmaestro:rispettivamentedalquadroCobbe(ammessochequestosial’originale)edaunperdutoprototipodel1640-1650,delqualesononotealtrederivazioni, tra cuiuna teladellapinacotecaNazionalediBologna(inv.87).IlLot e le figliedelpalazzoDucalediMantovaèlìconservatoquantomenodal1769,anno incuiviene restauratodaDomenicoContiBazzani25.

LafortunadelGuercinoaMantovaèattestataanchedaaltriinventarisettecenteschidicollezioniprivate.Duedisegnidell’artistasonomenzio-natiperesempionel1709nell’ereditàdiClaudioGonzaga26;nel1713,nellaquadreriadiGianFrancescoGuidiDiBagno–unacollezionericcad’ope-red’arteemiliana–figuravaunquadrogrande«consopra l’effigiediSanGerolamo,chevienedalGuercino»27.Nel1766GiovanBattistaGherardod’Arco,descrivendoleprincipaligallerieprivatecittadine,affermachenellasuasipuòammirare«UnquadrogranderappresentanteGiuditainattodiatterrareilgiganteassiro,ilqualeèunadellepiùstimateoperediFrancesco

22) Ancona,pinacotecaCivica,cm225´178;pradellodiVillimpenta,cm233´174. 23) R.Casarin,inCasarin2003,p.157. 24) LatelaèattribuitaalGuercinogiàdaMatthiae1935,p.94.RecentementeAlgeris.d., ipotizza che al Guercino possa spettare l’invenzione, ma non l’esecuzione, da attri-buireaunsuoallievo,forseBartolomeoGennari. 25) L’occaso2008a,p.216nt.24.periduedipintidelpalazzoDucalerimandoinol-trealcatalogodiprossimapubblicazione,acuradelsottoscritto. 26) ASMn,AN,not.Bernardinozampolli,b.9820bis,16marzo1709,n.«225.DuedisegnidelGuarcinodiduetesteapennaconcorniceintagliatecolcristallo». 27) ASMn,AN,not.FrancescoTabiani,b.8931,4maggio1713.

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118 stefano l’occaso

BarbieridettoilGuercinodaCento»28.Neanchedieciannidopo,nel1775,tra ibenidelfuLudovicoMariaNonioè«Unquadrogranderappresen-tanteSanGirolamodipintodalGuercinodaCento,concorniceintagliataeadorataaorodizecchino.£4000»29.Ildipinto(quellogiàDiBagno?)rimaneperalcunianniproprietàdeisuoieredienel1815compareinfattitraibenidiAlessandroFeliceNonio30.Nontentoneppurediidentificarequestidipinti,essendolevociarchivisticheriportatetroppogeneriche,pri-vedimisureenonnecessariamenteaffidabiliquantoadattribuzione.

ÈdigustodecisamenteguercinescolosplendidoSant’Eligiodelduo-mocittadino,realizzatonelcorsodelbrevesoggiornomantovanodalraropittoreGianpietropossentiecollocabileattornoal1649.L’11settembre1649, infatti, «Commanda Sua Altezza Serenissima Nostro Signore chedegli scutti centoda£6 l’uno, chemensilmente sipaganoper il signorFedericogeneraleSommarivaalsignorpietroMangopittore,nesianopa-gaticinquantaognimesealsignorpossentipurepittore,inriguardodelleoperecheprestaperserviziodell’AltezzaSerenissima,qualripartimentos’intende essere principiato il primo del presente mese» 31. Il Sant’Eligiodifferisce molto dalle precedenti opere del pittore, come l’affresco nelporticodiSanFrancescoaBolognaolapaladiBudrio,chemostranounforteattaccamentoaimodideiCarracci.Ildipintomantovanopotrebbepersino evocare il Serodine, per libertà di pennellata; la conversione delpittoredev’essereanteriorealtrasferimentopressolacortedeiGonzaga-Nevers,periquali–nelcorsodiunsoggiornoassaibreve–dipingeancheunRatto delle Sabinecitatonell’inventariodeibenidiCarloII(1665)madelqualeogginonsihannotracce32.

2. La scuola di Guido Reni

AncheGuidoRenifuartistamoltoamatotantodaiGonzagaquantodai Gonzaga-Nevers. per il duca Ferdinando il pittore realizza le quat-troFatiche di ErcoleoggialLouvrementreisuoiallieviGessieSementi

28) ASMi,Comuni,b.44,anno1766. 29) ASMn,AN,not.IgnazioMeneghezzi,b.5870,22febbraio1775. 30) ASMn,AN,not.GiuseppeAvigni,b.1545,4dicembre1815,AllegatoC. 31) ASMn, AG, b. 3011, c. 254 (citato in Berzaghi 1988, p. 90). Vd. anche ASMn,AN,not.AngeloTarachia,b.8918,17aprile1649,ilprefettodellacasadiSanTommaso,padreDomenicoBovio,«concedeadaffittoalsignorGiovanpietropossentiunacasadeisodettipadripostaincontrolaspeciariadellaSirena». 32) Sull’artista:Agosti1992,pp.26-28nt.31;Gandolfi1994.Miparesipossaaggiun-gerechenel1683circa,incasaMitelliaBologna,siconservavano«Duebattaglieasecco,diGio.pietropossenti»:Campori1870,p.309.

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119PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

affrescano attorno al 1618partedellaGalleriadegli SpecchidelpalazzoDucale. poco dopo la dispersione delle collezioni gonzaghesche, culmi-natacolSaccodel1630,ilducaCarloIGonzaga-Neverscerca,nel1636,di ottenere dal pittore una pala d’altare 33. Il Malvasia rammenta di suamano,inMantova,«oltreilfamosorattodiCassandra,elaVeneresopranominata[laVenere“delDiamante”],unatestadiunaB.Verg.pressounletto,&unaltrapurepressounaltro»34.

AlcunecopiedisuecomposizionirimangonoancoraogginelManto-vano.UnpiccolorameconilMartirio di sant’Apollonia,dibuonafattura(forsediFrancescoGessi),siconservanelMuseoDiocesano,mentrenel-laparrocchialediCeresesitrovaunacopiadelSan SebastianodipalazzoRosso a Genova e infine nella chiesa di Sermide si individua una copiadelSan Sebastianodelprado(maoggisisuppongonoautografeancheleversionidellaDulwichpictureLibrarydiLondraeforsequelladelLou-vre).Nel1648unSan Sebastianocon«trefigurinepicciolecheappenasivedono»sullosfondovieneoffertoaCarloII35;èprobabilechefosseunacomposizionelegataalquadromadrileno.

oretti –dipassaggioperMantovanel 1775– ricorda anche che in«SanFrancescodipaola,altarmaggiore,ilSalvatorecondueangiolinisi-mileaquellodiSanSalvatorediBologna,èdellascuoladiGuidoReni»36.Si tratta di un’opera purtroppo dispersa ma evidentemente in relazioneconlatelanellachiesadiSanSalvatoreaBolognaeattribuitaaFrancescoGessi37.

QuantoallapresenzadiopereriferitealReninellecollezioniprivatelocali,desideroproporrealcunidatiarchivisticisettecenteschichemipa-ionoignoti.Coltestamentodel24aprile1703,GianFrancescoGonzagadi Bozzolo lascia alla sorella Isabella Bonelli una Natività di Cristo delReni, mentre lega al cugino conte Federico d’Arach di Vienna un «La-tandimanodelBonisoli»(AgostinoBonisoli)ealcardinalGrimaniunaMaddalenadelFetti38.Nel1713,nellaquadreriadiGianFrancescoGuidi

33) Luzio1913,p.83nt.1.SugliaffreschidellaGalleriadegliSpecchi:L’occaso2004. 34) Malvasia1678,II,p.91.SulperdutoRatto di Cassandra,anche:Malvasia1678,II,p.31;pepper1984,p.305,n.A16.SullaVenerediToledo(ohio):Malvasia1678,II,p.43;pepper1973. 35) Luzio 1913, p. 83 nt. 1. Sulle due diverse versioni del Reni con San Sebastiano:Boccardo - Salomon2007. Segnalopoi cheun«SanSebastiano,manieradiGuidoReni»era nell’eredità di Francesco Nicola Gonzaga (ASMn, AN, not. Giovan Battista Tirelli,b.9115,22ottobre1793,AllegatoA,n.806).Nellastessacollezionesitrovavanoanche,tranumerosidipintilìstimatidalsacerdoteepittoreneoclassicoLuigiNicolini,una«Fla-gelazionediNostroSignoredelCavedoni»eun«GesùCristomortocollaBeataVerginecredutodellostesso»(nn.754-755). 36) BAB,ms.B96bis,c.475r. 37) pepper1984,p.297,n.B12. 38) ASMn,AG,b.1839,fasc.5.

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120 stefano l’occaso

DiBagno,sonoattestati«DuequadriovatiintellaconsopraduetestediphilosofichevengonodaGuidoconcorniceadorate»39.Nellagiàaccen-natarelazionedel1766,GianBattistaGherardod’Arcosegnalalapresen-za,incasapropria,di«Un’ArtimisiainattodiberreleceneridiMausalo[sic],credutooperadiGuidoReno»,enellaraccoltaGuidiDiBagnodi«UnquadromezzafigurarappresentanteSanSebastiano,operastimatis-simadiGuidoReno»40,forseinrelazioneconunadelledueversionisud-dette.Infine,traibenidelfumarcheseLudovicoAndreasi–siamoormainel1793–figura«UnquadrorappresentantepartedellaFortunadiGuidoReniconamorinoecorniceindorata.£360»41,evidentementeaccostabilealdipintodellapinacotecaVaticanaoallavarianteincollezioneprivata42.

Anche Simone Cantarini, il pesarese, attivo per un quadriennio(1635-1639)nellabottegadelReni,passòperMantova. IlMalvasia rac-conta lo sfortunato episodio del rapporto con Carlo II: «Colà gionto,si trattòcontropposfarzo,esimostròsolitario,esevero;onde invecedi cattivarsi sulle prime una universale benivolenza, acquistassi un’odiocomune, massime col mostrare di stimar poco le pitture di S. A. ed inparticolaretareggiandoleoprediGiulioRomano,colàtantopredicate,etenute».Incapacediportareabuonfineunritrattodelduca,fumortifi-catoda«uncertopittorVeneziano,capitatoivi»,percasoodiproposito,cheseppemeglioepiùcelermentedipingerequelritratto;ammalatosi, ilpesaresesarebbemortopochigiornidopo,aVerona,l’11ottobre164843.Ciòcomportaperilsoggiornomantovanounacronologiaimmediatamen-teanterioreequindinellasecondametàdelquintodecennio.L’episodiodel ritratto malriuscito e dell’opera di «un certo pittor Veneziano» nonsi incrocia purtroppo né con la testimonianza di un ritratto di Carlo IIdipintonel1637daTiberioTinelli44,néconlanotiziadiritrattideiduchiinviatidaVeneziadalRegnier,nel1639-164545.Segnalopoi,unicatracciaapparentedioperedelpesareseaMantova,chenel1713,nellaquadreriadiGianFrancescoGuidiDiBagno,erano«Unquadrointelaconsopral’effigiedellaBeataVergine,ilBambinoGiesù,SanSimeoneeSantaEli-

39) ASMn,AN,not.FrancescoTabiani,b.8931,4maggio1713. 40) ASMi,Comuni,b.44,anno1766. 41) ASMn,Tribunalediprimaistanzacivile,b.522.Ildipintocomparealnumero96dell’inventario. 42) pepper1984,pp.276-277,nn.166a-b. 43) Unaversionemeno“infamante”diquellariportatadalMalvasia(1678,II,p.446)èinCellini1997,p.418. 44) Ridolfi1835-1837,II,p.544. 45) pastore 1985, p. 137 nt. 8, attesta la redazione di ritratti nel 1639. Il “dossier”va integrato con due lettere conservate in ASMn, AG, b. 1570. La prima, di AgostinoBoccaccio,datata7aprile1640,riguardaquadricheverrannoinviatidalRenieriallacortemantovana; la seconda,del30giugno1645, èdel comicoNicolòzeccadettoBerzolino,circaunritrattodelducadacommissionareaNiccolòRenieriedainviarepoiaFirenze.

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121PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

sabettadiSimoneCantarinidapesaroconcorniceadorata»e«Unaltroquadrointellaconfigurad’unpastorediSimonCantarinidapesaroconcorniceneraeadorata»46.

QuantoaFlaminioTorri,ancheluiuscitodallafucinadelReni,nonsarà inutile ricordare che sempre tra i beni Guidi Di Bagno del 1713 èpresente un quadro grande «con sopra l’effigie di Santa Catterina dallaRottadiFlaminioTorri»47.

DallascuoladelReniprovienepoiGianAndreaSirani,delqualenonci è nota alcuna “interferenza” mantovana, avendo invece dipinto per iGonzagadiNovellaraunMosè alla prova del fuoco48.periGonzaga-Ne-verslavoranoduesuoiallievi,lafigliaElisabettaeMarcantonioDonzelli.Alsecondodedicoilparagrafosuccessivo,nelqualepropongounarico-struzionedellasuabiografiaedelcatalogo.

Quantoallacelebrepittrice,occorrericordarechenella«NotadellepitturefattedameElisabettaSirani»,all’anno1656ècitata«UnatavolinaconlidiecimillamartiriCrocifissiperMadamadiMantova,che laposenel Duomo». Alcune repliche vengono realizzate dalla Sirani l’anno se-guenteper il signorGiacomoMariaAmodei,per lachiesadeiServitidiBologna,«rincontroilSantissimoSacramento»,enel1658perunAndreaCattalani49.

Nell’inventario dei beni di Carlo II Gonzaga-Nevers, del 1665, èperò indicatoancheunquadro«grandecon l’effigiedidiversimartiridimano di Elisabetta Sirani» 50; ciò farebbe pensare che il dipinto inviatodaBolognanonsiamaigiuntonelduomomantovano,ochesiastatodilì levatoentropochissimi anni,oppure, inultima istanza, che lapittriceabbia inviatounasecondaversionedell’operaper lacortediMantova.Ildipintodestinatoallacollezionedelducaèstatoidentificatoconunateladi modeste dimensioni (cm 123 ´ 90), firmata e datata 1656, che alcu-ni anni fa era presso una collezione privata milanese 51, ma che nell’ot-tocentoè transitatanellacollezioneCostabilidiFerrara52.Unasecondaversionedella stessacomposizionesi trovanella sagrestiadellachiesadiSantaMariadeiServidiBologna(dicm200´150),unaterzaènelMuseoNazionalediVarsavia (di cm123´ 97)eun’altra ancora–palad’altarecentinata–apiacenza(dicm250´160)53.

46) ASMn,AN,not.FrancescoTabiani,b.8931,4maggio1713. 47) ASMn,AN,not.FrancescoTabiani,b.8931,4maggio1713. 48) Campori1870,p.650. 49) Malvasia1678,II,pp.467-468. 50) D’Arco1857-1859,II,p.183;Meroni1976,p.43. 51) Frisoni1978,p.5. 52) Mattaliano1998,p.161,n.577;latelaèfirmataedatata1656,madagliinventariCostabilinonsievincelaprovenienzamantovana. 53) Modesti2004,p.169.

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Fig. 1. - Guercino, bottega di, Immacolata Concezione, Pradello di Villimpenta, San Bartolomeo._____________

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Fig. 3. - Guercino (copia da), Lot e le figlie, Mantova, Museo di Palazzo Ducale.

Fig. 2. - Guercino (copia da), Semiramide riceve la notiziadella rivolta di Babilonia, Mantova, Museo di Palazzo Ducale.

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124 stefano l’occaso

La«Notadellepitture» indica l’opera inviataalladuchessadiMan-tova edestinata alduomocomeuna «tavolina»,ma lo stesso termine èadoperatoperdescriverelateladellachiesaservitadiBologna,chehaledimensioni d’una pala d’altare; l’inventario del 1665 afferma invece cheil quadro èdi «grande» formato, cosa chedifficilmente si combina coni 123 cm di altezza della teletta in collezione privata. potremmo alloraipotizzare– anche se la faccendaapparepiuttosto ingarbugliata–cheaMantovasianoeffettivamentegiuntedueredazionidelsoggetto:unade-stinata al duomo e una seconda alle collezioni ducali. Renato Berzaghi(comunicazione orale) ha individuato, negli ambienti interni della cat-tedrale, una pala centinata copia dei Diecimila crocefissi della Sirani. Èuna malconcia opera di ampie dimensioni (cm 350 ´ 185) e di qualitàmodesta,caratterizzatadaalcunevariantichel’accomunanoaldipintodiVarsavia.

3. Marcantonio (e Pietro) Donzelli

Il pittore «Marc’Antonio Donzelli da Novellara» è ricordato dalCampori come allievo a Bologna di Gian Andrea Sirani 54. proprio daBologna, nel 1664, il Donzelli scrive al conte Alfonso II Gonzaga diNovellara a proposito della vendita di un quadro di Guido Reni rap-presentanteSansone,identificabileconlatelaogginellapinacotecaNa-zionale di Bologna 55; nella faccenda era implicato un «Gazzino», chepotrebbeessereTommasoGazzini,artistabologneseattivoaMantovaedelqualesiragionapiùavanti,opiùprobabilmenteilsensaleFrancescoGazzini, noto soprattutto comeprezioso informatorediCarloCesareMalvasia56.

IlDonzellicomparenegliattidelprocessointentatodaGianAndreaSirani,per lamortedella figlia, controLuciaTolomelli.pergettare lucesul presunto avvelenamento di Elisabetta, vengono interrogati come te-stimoni,nelsettembre1665,«tregiovaniscolaridiGio:AndreanominatiMarch’Antonio Donzelli detto il Novellaro, Bartolomeo zannicchelli, eGiulio Banzi» 57. Gualandi riporta un ulteriore dato, desunto evidente-mentedagliattidelprocessostesso:nel1665ilnostroèmenzionatoco-

54) Campori1855,pp.107e445.SulSirani:Frisoni1992. 55) Campori1855,p.107.Ildipintovieneofferto,neglistessianni,anchealcardinaleLeopoldode’Medici(Borea1975,p.132). 56) SuFrancescoGazzino,vd.ancheMarzocchi1983,pp.92e189. 57) MazzoniToselli1833,p.18.

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125PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

me«Marc’Ant.DonzellidettoilNovellarapittore,allievodiGio.Andrea.Anni31»58;lasuadatadinascitavaquindipostaal1634circa.

Marcantonio inseguitosi sarebbetrasferitoaMantova,dove la suapresenzaè attestatanegli anniSettanta.Lo spostamentopotrebbecoin-cidere con lamortedel Sirani,nel 1670:privodella suaguida edel suoappoggio, Donzelli sarebbe rientrato in patria. Nella città dei Gonzaga-Neversegli lavora,alcuniannipiùtardi,per lachiesadiSanCarlo,offi-ciatadaiBarnabitidiSanpaoloDecollato.Affermainfattiunlibromastrodiqueltempioche«sottopuredelcornicione,nelmezzodiciascunarco,esprimonsi in otto cartelloni di capricciosi arabeschi di stucco coronati,ottoMiracolidiSanCarlo,perlapitturade’qualifuronosborsatea17fe-braro1677diecidoblealsignorMarc’AntonioDonzelli»59.LachiesadiSanCarlovienedemolitanell’ottavodecenniodelXIXsecoloeconessaperisconoancheidipintidelDonzelli.

Tra il 1679 e il 1682 Francesco Galli Bibiena «andò a Novellara apingervi una stanza per quel Conte, e le figure vi furono fatte da certoDonzelli,pittormantovano»,comericordalozanotti60:sitrattasenz’al-trodiMarcantonio,lacuipatriasembraquindicontesatraMantovaelacittadinaemiliana61.Anchegliaffreschinovellaresipaionoperduti.

DalleEffemerididiCarloGozzi,l’ottocentescastoriadiCastelGof-fredo solo recentemente e meritoriamente pubblicata, veniamo a saperechenel1683«lavenerabilecompagniadelSantissimoRosariofecefareaMantovadalpittoresignorAntonioDonzellilapiccolapallaoquadrochecoprelanicchiadellaBeataVergine,laqualeimportòdisolamercedelire1821.05provinciali»;lateladovevafigurarepropriolaVerginedelRosa-rio62.Neppurediquest’operarimanetraccia.

UnicaoperacertadiMarcantonioèquindilapalasull’altarediSantaMariadeiVoti(sacrestiadelduomodiMantova),databileal1685(Fig. 4),su cui però grava una fuorviante indicazione del Cadioli, che nel 1763scrive:«laB.Vergine,eliSs.pietro,epaolo,èdipietroDonzelli,scola-rodelCignani.Seporretementealla figuradiS.pietro, avrete ilpiace-re di rinvenirla d’un’assai forte espressione» 63. Cadioli confonde, comevedremo, Donzelli padre (Marcantonio) con Donzelli figlio (pietro). Il22 marzo 1683 il marmista Marco Tomezoli s’impegna a realizzare l’al-tare marmoreo, con l’esclusione delle statue dei santi pietro e paolo, elacommissioneglivienesaldatail12giugno1684.L’accordoperlapala

58) Gualandi1852. 59) ASMn,CRS,b.122,c.8v-9v;ildocumentoeranotoanchea:portioli1879,p.20. 60) zanotti1739,II,p.267.Citatoanchein:pigozzi1985,p.17. 61) SecondoLenzi2000,p.23,sitratterebbeinvecedipietroDonzelli,macredochel’autricesiatrattainingannodallapocaeconfusabibliografiasuidueartisti. 62) Gozzi2003,I,p.88;Bardelli-Biondelli2008,p.56. 63) Cadioli1763,p.16.

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126 stefano l’occaso

d’altareèstipulatoil5settembre1685eMarcantonioDonzellis’incaricadiconsegnarlaprimadiNatale;glivienedettatoilsoggettoeilprezzoèfissatoaventidoppied’Italia64.Latelaètuttoraalsuopostoecostituiscequindilabaseperricostruireilcatalogodelpittore.

QualcheannodopoquestièaBergamo.Del3settembre1692èunalettera del pittore bolognese Marcantonio Franceschini, pubblicata sindalla metà del Settecento, indirizzata «Al signor Marcantonio Donzelli.Bergamo»65.Franceschiniriferisced’avereinlavorazioneun«quadrodelLot»perun«sig.Quaresimini»ediessereintenzionatoafinirlonelmi-glioredeimodierapidamente;egliaffidaalDonzellilesuesperanzecheletrattativeconlafabbriceriadiSantaMariaMaggiore,perladecorazionedellachiesa,vadanoabuonfine.

Laletterasiinseriscenellacomplessavicendadelladecorazionedellavolta della nave di Santa Maria Maggiore a Bergamo, che ha una tappacrucialenel1682,conl’inviodapartediLucaGiordano,daNapoli,dellaSommersione del faraone,cuiavrebberodovutofarseguitoaltreopere;inseguito lafabbriceriaorobicahacontatticolCignani,colFranceschinieconLudovicoAntonioDavid(anchelui,nel1671,presenteaMantova)66,ma la scelta cade infine sul napoletano Niccolò Malinconico, allievo diLucaGiordano67.purtroppononrisultachiaroilruolosvoltonellavicen-da da quel «Marcantonio Donzelli», che non esito a identificare con «ilNovellaro»:l’amiciziacolFranceschini,cheevidentementeèun’“eredità”del suo apprendistato bolognese, ne sarebbe una conferma. Neppure aBergamopareesistanotraccedell’attivitàdelnostroartista.

Già nel seguente anno il Donzelli è nuovamente a Mantova. Cod-dèc’informa infattichenel1693 ilpittore restaura, aCasatico, il ritrat-tosutavoladelconteCamilloCastiglione:un’operaritenutadiunodeiCosta pittori ma attualmente non identificata 68. Nel 1700 Marcantoniofirmaunquadrorappresentantel’AnnunziatanellachiesadiSanGiorgio,nell’omonimo sobborgo mantovano, come apprendiamo da annotazionimanoscrittesettecenteschediFrancescoBartoli69.Questoèanchel’ulti-moriferimentocronologicoutileperilpittore,poichédopoil1700nonsenehapiùnotizia.

Qualcheulterioretestimonianzadisueoperesiricavainvecedagliin-ventaridellecollezionimantovanedelprimoSettecento,oveilsuonome

64) La documentazione relativa alla committenza (ASDMn, CC, Contabilità 1665-1786,b.669)ècitatadaR.Berzaghi,inGiulio Romano1989,p.567,edaCarnevali1991,p.77. 65) Bottari1759,pp.252-253,n.CLXXXI. 66) Fossaluzza-Mandelli2004,p.56. 67) ÈbennotalariflessionesuquestavicendadiHaskell1966,pp.334-343. 68) Coddè1837,p.60. 69) Faccioli1985,p.69.

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127PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

ricorre inunpaiodioccasioni.Nella riccaquadreriadiClaudioGonza-ga–inventariataallasuamorte,nel1709–troviamoseidipintidelnostro:«UnBambinoconilMondodelsig.MarcoAntonioDonzelliconcornicecomesopra»,«UnAgardelsig.MarcoAntonioDonzelliconcornicein-tagliata», «Un Lot del detto autore con cornice come sopra», «Abramochesacrificailfigliodeldettoautoreconcornicecomesopra»,«Abramoinattodiavvicinarsiallaboccaun’anforaconaltrefiguredeldettoautoreconcornicecomesopra»e«UnquadrolungopertraversoconAbramoedueangelideldettoautoreeconcornicecomesopra»70.

Una Maddalena e un angelo e due figure di Filosofi sono ricordatinell’inventario del 1710 di ottavio Gonzaga di Vescovato. La stessa fa-miglia possiede nel 1731, dello stesso autore, anche un soprauscio con«Davidechesbranailleone»(sic!)71.LascioilredeiGiudeiimpegnatoinun’eroicamerendaepassoallaricostruzionedelcatalogodell’artista.

LapaladipintaperSantaMariadeiVoti,obbligatoriopuntodipar-tenza,èundipintochemostranonsoltantolaconoscenzadelSirani–sipensiallasuaSibillaalKunsthistorischesMuseumdiVienna,allaqualeilDonzellideveessersilargamenteispirato–eattraversodiluidellapitturareniana,maancheunacertainclinazioneversoilGuercino,qualeemergenel panneggiare morbido e tondeggiante, negli incarnati pastosi e nellatavolozzacalda.Attornoall’anconadelduomomantovanodesiderorac-cogliereunpiccologruppodioperedisseminatenelMantovanoestilisti-camenteomogenee,cheritengospettinoalDonzelli.

Vi sono anzituttoquattrodipinti tutti raffiguranti l’Annunciazione:una prima versione, praticamente distrutta, è nel Museo Diocesano madiproprietàdegliIstitutiGonzaga(Fig. 5)72;unasecondaèanch’essanelMuseo Diocesano, ma proviene dalla chiesa di Formigosa (Fig. 6); unaterzaèpressol’ospedaledipievediCoriano(Fig. 7)eunaquartaènellaparrocchiale di Volta Mantovana (Fig. 8). Restituisco poi al Donzelli laRachele che nasconde gli idoli di LabanonellachiesacittadinadiSant’Apol-lonia(Fig. 9),curiosamenteanalogapercomposizioneaundipintodellacollezione Manning-Suida attribuito a Carlo Francesco Nuvolone e da-tatoallametàdelSeicento73; inoltre, ritengocheaquesteoperesi leghi

70) ASMn,AN,not.Bernardinozampolli,b.9820bis,16marzo1709,nn.275e302-306. 71) Cfr.Meroni1976,pp.77-78e81-82.Sitrattaconogniprobabilità,comemisug-gerisceFiorellaFrisoni(comunicazioneorale),diunSansone che smascella il leone. 72) E.Venturini, inMorselli2003,p.72,n.6.L’Angeloannunzianteèmoltosimilea quello di un’Annunciazione conservata nella chiesa di Bondeno: ciò fa sospettare unamatricecomune,forseunastampa. 73) Sucui:G.Bora, inBober-Bora2001,p.62,n.I.12.Èprobabilecheentrambiidipintiderivinodauncomunemodello.ACarloFrancescoNuvolonecredosipossare-stituireilfoglioF162inf.n.37dellaBibliotecaAmbrosiana,inrelazioneconl’AssuntadiBreraeconilquadrettodiGrenoble(inv.MG51).

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128 stefano l’occaso

senzadifficoltàunapalaconSant’Anna e la VerginenellaparrocchialediCasatico(Fig. 10):undipintocheverosimilmenteciconduceversolafinedelSeicentoechepotrebbecostituireunaprovaa favoredell’identifica-zionedelpittoreconMarcantonioDonzelli,attivoinquelpaesenel1693.Alla testa di questo gruppo di dipinti potrebbe porsi una pala d’altare,sicuramentedicronologiapiùalta,raffigurantelaMadonna in gloria con quattro santi (Fig. 11),collocatanellasagrestiadellachiesadiSarginesco,nonlontanodalsantuariodelleGrazie.LatelaèstataindividuataelegataaquestogruppodioperedaRenatoBerzaghi(comunicazioneorale);èdapresumerechelapalanonsianataperunadestinazionecosìappartatamanonseneconoscealmomentol’origine.

Nel 1686 un pietro Donzelli «da Novellara», «così ben incaminatonella professione celebre della pittura», ottiene un passaporto da Ferdi-nandoCarloGonzaga(1665-1707)cheglipermettedirecarsiastudiareinaltrecittà74.Ciòsignificachenell’86eglièungiovane:potrebbeper-tantoesserefigliodiMarcantonioelasuadatadinascitasiporrebbecon-seguentementeal1665circa;zaniloricordaviventenel169075.

pietro,allontanatosidaMantovanel1686,divieneallievodelCigna-niaBologna76.Daappuntimanoscrittidiorettisirecuperaun’ulterioreattestazione della sua presenza nella città felsinea, con un appiglio cro-nologico:«aggiuntaadì13[o23?]marzo1697.FuferitoconcortellolanottescorsapietroDonzellimantovanopittoresottoilporticolaspadalitagliaronoundittoetunpezzodinaso,ciòsiraccogliedallememoriedelsig.petroDomenicoGalzati»77.UnsuoSan Carlo tra gli appestatisitrovanelduomodipescia78,mentrenelMuseoDiocesanodiVicenzasitrovaunCristo portacroce,giàcustoditonelduomoealuiprecedentementeas-segnato,maoragiudicatopiuttosto(nellacartellinaturadelMuseo)dellascuoladiGiulioCarpioni79.Unasuaoperettadicaratteredevozionale,unexvotodel1714circa,ènelsantuariodellaMadonnadellaFossettapressoNovellara80.

74) ASMn,AG,Mandati,b.58,vol.110,c.177r,5gennaio1686. 75) zani1821,p.369. 76) Lanzi1968-1974,III,p.129;Donzelli-pilo1967,p.160. 77) BAB,ms.B129,p.454. 78) L’operaègiàricordatadaLuigiLanzi(1968-1974,III,p.129)checitailDonzellicomeallievodelCignani.SivedailrecentecontributodiCasazza1998,pp.96-97.Lastudio-sachiariscechelapala(cm350´260)vienecommissionatadallafamigliaFlorialmantovanopietroDonzelli,perilqualeriscontraaffinitàcoimodidelCanuti.Nonconoscopurtroppoil«grannumerodiopere[…]neimuseiitalianieall’estero»chedell’artistasiconservereb-bero(etemoanzichevisiaconfusionecolquattrocentescopietrodelDonzello). 79) Arslan1956,p.42,n.213(oliosutela,cm105´92,«operadiseguacedelCar-pioni;dimediocrequalità.Ladott.M.Anselmisegnalaun’anticaattribuzionealDonzelli(certamentepietro)»). 80) Garuti1997,p.233.

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Fig. 6. - Marcantonio Donzelli,

Annunciazione,Museo Diocesano.

Fig. 4. - Marcantonio Donzelli, Madonnacol Bambino e i santi Pietro e Paolo,Mantova, Cattedrale.

Fig. 5. - Marcantonio Donzelli, Annunciazione, Mantova,

Museo Diocesano.

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Fig. 9. - MarcantonioDonzelli, Rachele nascondegli idoli di Labano, Mantova, Sant’Apollonia.

Fig. 7. - Marcantonio Donzelli, Annunciazione, Ospedale di Pieve di Coriano.

Fig. 8. - Marcantonio Donzelli, Annunciazione, Volta Mantovana, San Pietro.

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131PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

Almenoun’operadell’artistarimanepoinellacittàincuisièforma-to: Bologna. Nella Sala delle Riunioni del palazzo pubblico, infatti, «IRiformatori&c.sonodipietroDonzelliMantoano»;l’interociclodipit-turestorichedellasala–chevedeall’operaGianpietrozanotti,GirolamoGatti,ErcoleGraziani,FrancescoMonti,GiuseppeMazzoni eAntonioDardani,oltrealnostro–nonancoraesistentenel1706(datadeLe pit-ture di Bologna … dell’ascoso Accademico Gelato) è invece attestato nel1732eportaineffettiunadatazionealsecondodecennio81.InoltrepietroDonzelliaBolognarealizzaanchealtreopere,ma«unasolamenteèdegnadi ammirazione che era in casaLucatelli daSanMarino, cioèuna copiadellalunettadipintadalcavalierCignanisottoilporticodellipadriServi-ti»,comericordaoretti82.NonsembrainvecechepietroabbiaoperatoaMantova,doveforsenonhamaifattoritorno;neppurelecarted’archiviodannonotiziediluied’altronde,passatoilfatale1707,lasuacittànataleavrebbepotutooffrirebenpocheoccasionialgiovaneartista.Infine,saràopportuno ricordare una Nota de’ Ritratti di Pittori fatti di lor propria mano, che si ritrova aver messi assieme Tommaso di Giuseppe Puccini di Pistoia abitante in Firenze, e dietro a ciascuno di essi ritratti stà posto un numero per poter venire in cognitione del nome e cognome di esso Pittore, cominciata la raccolta nel 1695; qui, tra i vari ritratti, è ricordato anchequello di un «Giacomo Donzei mantovano» 83. La menzione è confusa,malasipuòparzialmentespiegarericordandol’esistenza,attestatadallozani,diunJacopoDonzellipittorebologneseattivonel172584.Èpossi-bilechequestifossefigliodipietroocheilmanoscrittofiorentinofondaassiemepiùd’unodeiDonzellipittori,d’originemantovanaonovellarese.

4. Gabriele Brunelli, Francesco Agnesini, Baldassarre Bianchi,Domenico Maria Canuti, Lorenzo Pasinelli (e una nota per l’Algardi)

Il principale cantiere in cui vengono impiegati gli artisti bolognesidopolametàdelsecoloèilpalazzodiMarmirolo,nuovamentedecoratoapartiredal1661,entroilducatodiCarloII85.Viprestanoservizionon

81) Malvasia-zanotti1732,p.174;Malvasia1782,pp.136-137. 82) BAB,ms.B129,p.455. 83) BMLF,ms.Antinori155,Alcune notizie delle Chiese fiorentine,sec.XVII,cc.317r-319r:318v,n.76. 84) zani1821,p.369.oretticitailpittorecomeunbologneseallievodiGianGiosef-foDalSole:BAB,ms.131,p.167. 85) SulcantierediMarmirolosipotrannoleggerelenovitàpropostedapiccinellic.s.;almomento, ci sipuòavvaleredel regestodocumentariooffertodaGalafassi -Bertolini2005,pp.140-147.

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132 stefano l’occaso

solopittori,maanchealcuniscultori.TraquestivisonoGabrieleBrunellieFrancescoAgnesini,giàallievidell’Algardi,artistatutt’altrocheignotoallaMantovaseicentesca.

Com’è noto Alessandro Algardi lavora per il duca FerdinandoGonzagatra il1620e il1624;oltreadalcunibronzigiànellaraccoltadiGabrieleBertazzolo86,occorrericordarelapresenza–segnalatanel1763dalCadioli–diuna«VerginedelRosario»delloscultore,nellacappelladelRosariodellachiesadiSanDomenicoinMantova87.potrebbenonessereuncasocheunaMadonna del Rosarioinbronzodorato,tardacopiadaunsuomodello,siconservinelMuseoDiocesanodiMantova(Fig. 12)88.LacappellanellachiesadeipredicatorivienerealizzatanellaprimametàdelterzodecenniodelSeicento,mentrelastatuettarifletteunapiùtardain-venzionedell’Algardi,databileattornoal1640.potremmoquindipensarechenonaquella invenzionesi riferisca ilCadiolioppureche lacappelladelRosariosiastatacompletatavariannidopolasuafondazione.RicordoinoltrecheilpittorebologneseGiovanBattistaCacciolioffrivanel1669almarcheseorazioCanossauna«Venere,etAdoneinrilievodiBronzodell’Algardi» 89, e segnalo infine che in un inventario di mobili dell’Ac-cademia di Mantova, del 1771 e sottoscritto da Giuseppe Bottani, è un«puttinograndevolantedigessodelCavaliereAlgardi,£16»90.

TantoAgnesiniquantoBrunelli–allievidell’Algardi– lavoranoan-cheinpalazzoTeeinpalazzoCanossa91;l’attivitàdiFrancescoAgnesi-niper iGonzaga iniziatuttaviaqualcheannoprima.Infattigiànel1659è all’opera su una fontana monumentale per il palazzo gonzaghesco diMaderno:«ilsignorFrancescoAgnesinihavevafinita latazzadelligam-barietundellidelfinietall’altromancavapoco»92;nel1662èimpegnatonellarealizzazionediunaspettacolarefontanaperilpalazzodiMarmiro-lo93,distruttaallafinedelSettecento.perfortunanerimanememoriain

86) Ferrari1985,p.143;Rebecchini2002,pp.226-227. 87) Cadioli1763,p.112. 88) IlbronzettoècomunementeriferitoalneoclassicoGiovanniBellavite.Dovrebbetrattarsidiunafusionesettecentescaenonsipuòescludereapriori ilnomedelBellavitestesso,malapresenzadell’operaaMantovasembracomunqueunaspiadeirapportidell’ar-tistabologneseconlacittà. 89) Bazzotti1985,p.91. 90) ASMn,AG,b.3368,fasc.5. 91) SuGabrieleBrunelli eFrancescoAgnesini aMantova:Lenzi1985,p.171nt.4;Belluzzi1998,I,p.62;Vezzani1998. 92) ASMn,AG,b.2799,fasc.XII,n.44,daMantova,DanielvandenDijckaCarloII,25aprile1659.CheilvandenDijckstiadescrivendolavoriincorsoaMadernosivieneasaperedaunaletteradiottavioGonzaga,del26aprile1659,conservatanellostessofasci-colo(ASMn,AG,b.2799,fasc.XII,n.46). 93) Galafassi-Bertolini2005,pp.143-144.

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133PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

un’incisionediGiuseppeMariaMitellirecentementeresanota94.occorreinoltrericordarechetrePutti inpietrasonostatitrasferitidallafabbricadiMarmiroloaMantovaentroil1780esonoattualmenteposizionatiinpiazzaSantaBarbara,soprailtimpanoneoclassicoprospicientelabasilica(Fig. 13)95:pienamentebarocchi,potrebberotestimoniare l’attivitàdegliartisti su menzionati e si possono infatti confrontare con discreto suc-cesso con i putti scolpiti per lo scalonedipalazzoCanossa.Vi è infinetracciadiun’attivitàmantovanaancheperunaltroscultorebolognese,ilpressochésconosciutoLiberaleMaccaferri,attornoal166996.

TraipittorichiamatiaprestareilloroserviziovièLorenzopasinel-li, attivonel1661nel cantieregonzaghescodiMarmirolo97; alpittoreèstata recentemente attribuita la grande tela, esposta nella sala consiliaredelComunediMantova,raffiguranteleNozze di Perseo(Fig. 14).Ildi-pinto–già inprecedenza legato alla culturabolognese immediatamentesuccessivaallametàdelSeicentoeattribuitoapietroFrancescoFerran-te,dettoCavalierFerrante98–èassegnatodaBenatialgiovanepasinelli,conunadatazionecontiguaaquelladelcantierediMarmirolo99.Sembraattribuibile allo stesso artista bolognese anche un quadro che si trovavanella collezioneCavriani e checonoscopurtropposolamentedauna ri-produzionefotograficainbiancoenero:credoraffigurilaVestale Tucciaesarebbecomunquedatabileaunafasepiùtardadell’attivitàdelpittore(Fig. 15)100.Apparteneva inoltre allapiùvolte citatapinacotecadiGianFrancescoGuidiDiBagno«Unquadrointellaconl’effigied’unaBaca-nellapituradelpasinelli,concorniceneraetadorata»101.

AncheDomenicoMariaCanutioperaaMarmiroloeaMantova,di-pingendo alcuni affreschi e numerose pale d’altare, in diversi momentidellasuacarriera:nel1662èappuntoaMarmirolo,mada lìdesideraal-lontanarsinelmesedimaggio,perrecarsiapadova102;nel1663peraltroriceve passaporto e porto d’armi (assieme al pittore milanese FrancescoVilla)daCarloII103;ancoraaMarmirolosembraattivonel1667;ècerta-

94) Signorini2007,pp.115-120.Vd.anche:Lenzi1985,p.165.DelMitellisiconosco-noancheseifoglidedicatialtorneosvoltosiaMantovanel1674perlenozzedell’impera-toreLeopoldoI(Varignana1978,pp.248-249,nn.128-133). 95) Belluzzi1983,p.42. 96) Arfelli1957,p.228. 97) zanotti1703,p.26;Galafassi-Bertolini2005,pp.140-144. 98) Agosti1992,pp.7-15. 99) Benati2001,I,p.174nt.43. 100) ASMn,ArchivioGiovetti,n.A4107,conl’indicazionediprovenienzadallacolle-zioneCavriani. 101) ASMn,AN,not.FrancescoTabiani,b.8931,4maggio1713. 102) ASMn, AG, b. 2800 bis, fasc. XII, n. 45, lettera di ottavio Gonzaga al duca,dell’11maggio1662. 103) ASMn,AG,Mandati,b.55,vol.107,c.34r,11novembre1663.

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134 stefano l’occaso

menteaMantovaalprincipiodel1683:il«dilettonostroDomenicoMariaCanutti»,èinfattidichiarato«nostropittoreattualesichéegl’habbiaago-deredituttelegratie,prerogative,esentioniefacoltàdelportodell’armediqualsivoglia sorte,nelmodochegodonogl’altrinostri benemeriti edattualiservitori»104.

Del 1670 è l’Estasi di santa Teresa d’Avila per l’omonima chiesa inMantova,mentrel’Angelo custode,ancoraalsuopostosull’altareinduo-mo e sormontato da un ovale con San Tommaso d’Aquino dello stessoautore,nondovrebbeessereanterioreal1677,annoincuivienecommis-sionatalarelativacornicemarmorea105.Ildipinto,perinciso,godediunadiscretafortuna,forsegrazieall’incisionediDomenicoBonavera:neco-noscounacopiadisegnataeattribuitaalromanoNiccolòRicciolini(Co-lonia,Wallraf-Richartz-Museum, inv.z4280)eun’altradipintaalla finedelSettecentodaLeonardoMicheli,inSanFortunatoadAcquanegra106.

Una terza pala d’altare dell’artista bolognese, l’Ultima comunione di san Girolamo,provenientedallachiesasuburbanadiSanGirolamo inporto,èoggiconservatanelMuseodipalazzoDucale.Egliinoltredipin-geper lachiesadelGradaro«laMadonna, ilB.BernardoTolomei,ed ilCompagnosuo»107,unquadroandatoperdutonell’ottocento108.DelCa-nutisitrovavaancheaMantova,«pressoilmaestrodiC.diBagno,mezzafigurad’angelo,distilegrazioso[-]coloritomediocre»109.NonglispettainvecelapaladiSantaTeresaapoggioRusco,aluiriferitadirecente110.

Anche Baldassarre Bianchi lavora a Marmirolo e chiude il proprioperiodo mantovano nel 1665: ottiene infatti il 6 dicembre dalla duches-sa Isabella Clara un benservito di accompagnamento, un attestato cioèdelservizioprestatoper ildefuntomarito111.L’artistatornaperò incit-tànegli anni seguenti enel1669-1670è impegnato, assiemealCaccioli,nelle decorazioni di palazzo Canossa 112. Inoltre, al Bianchi si può forsericondurre la menzione, per quanto tarda, di una pala d’altare già con-servatanellachiesadeiBarnabitidiSanCarlo.Ildipintovieneportatoin

104) ASMn,AG,Mandati,b.58,vol.110,c.14v,19febbraio1683. 105) pecorari1998,p.78. 106) L’occaso2008a,pp.213nt.15e230nt.72.Apropositodicopie,desideroricor-dareunabellacopia(oreplica?)delSan Benedetto morente(Bologna,pinacotecaNaziona-le),inSanGiovanniEvangelistaaparma. 107) Cadioli1763,p.107.Giàallorailquadroera«patitoassai». 108) Giuntoentroil1803inpalazzoDucale(ASMn,S,b.90),vainseguitodisperso.Stagni1988,p.214, inserisce tra leoperedispersedelCanutiaMantovaanchedellemaiesistitepitturenellachiesadiSantaBarbara,facendoconfusioneconlepitturedelCacciolinelpalazzodellaRagione. 109) Lanzi2000,p.128. 110) Cfr.Spinardi1998,p.138.IldipintosembradatabilealSettecentoinoltrato. 111) Lenzi1985,p.164. 112) Bazzotti1985,pp.84e92.

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135PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

palazzoDucalecon lesoppressionidellafinedelSettecentoe,allametàdel XIX secolo, è messo in asta a Milano, presso l’Accademia di Brera.Allora–siamonel1853–l’operaècosìdescritta:«Unquadrodipintointelaaltometri3,70,largometri2,40,rappresentanteS.AlessandroSauli,avendolasommitàsemicircolareconcornicecolord’oro,conmoltiAn-giolisuperiormente.DellamanieradelBianchi»113.

Tra gli altri artisti bolognesi impegnati a Mantova nel settimo de-cenniodelSeicento,ricordoAndreaSeghizzi,attivodapprimaaMarmi-rolo, quindi a Mantova, dove nel gennaio 1666 allestisce assieme all’an-versanoFransGeffels l’apparatoper le esequiediCarlo II; in seguitoèchiamato«DalprincipediBozzoloadipingergliquattroCamerini,&unoratorio»114.Diquestointervento,databileal1666115,credorimangaal-menounatraccia:desideroinfattiproporrealSeghizzilaquadraturasullavoltadellacappellapalatinadiSanFrancescoinBozzolo(l’«oratiorio»),evidentementedipintaperScipioneGonzaga;ilbenservitodell’artistadal-lacortediMantovaèdel26maggio1667116.Visonopoitraccedell’atti-vitàaMantovadiDomenicoSanti,nel1661efinoal21novembre1663,quandoegli èdesignato«famigliare»delduca117.Nonsarà inutile ricor-darecheanchedelCagnacci,pittoreromagnolo,siconservavaaMantovaalmenoun’opera(tra l’altro,unodei suoicapolavori):Marta rimprovera Maddalena per i suoi vizi,telaoggiconservataapasadena,negliStatiUni-ti. Il dipinto viene forse acquistato a Vienna, nel 1661, dal Geffels percontodiCarloII118.

5. Tommaso Gazzini

La morte di Carlo II nel 1665 e l’avvento al potere di FerdinandoCarlo Gonzaga-Nevers non interrompono affatto il continuo flusso diartistiemilianiversoMantova;anzi,moltideipittoriattiviperilpadrelosonoancheperilfiglioeaessialtrisiaggiungono.

Si datano attorno al 1668 due tele – l’Inventio crucis e l’Esaltazione della croce –dellacappelladiSanGaetanoeSant’AndreaAvellino inSan

113) IldipintoentrainpalazzoDucaleentroil1803,allorchéèinventariato(ASMn,S,b.90,n.[36])comesottrattoaiBarnabiti,maallametàdelsecolovienealienato:dopounprimofallitotentativodel1847(ASMn,S,b.149,Avvisodiastadel13aprile1847,lotto9),latelaèvendutaaMilanonel1853(ASAB,CarpiA.VI.16). 114) Malvasia1678,II,p.178. 115) Lenzi1985,pp.165e172nt.25. 116) Lenzi1985,p.165. 117) ASMn,AG,Mandati,b.55,vol.107,cc.42v-43r. 118) L’occaso2008c,p.126einparticolarep.126nt.138,perl’ipotesicheGeffelssiastatoiltramiteperl’arrivodell’operaaMantova.

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136 stefano l’occaso

Maurizio(Figg. 16-17),lacuicorrenteattribuzionealGeffelsnonsuperalaverificadeldatoformale119.Leduetele,chepurtroppocisonogiunteinstatodiconservazionenonottimale,sonoamiopareredimatriceemilianaeinesseindividuofortiaffinitàconoperebolognesidel1660circa.possosuggerireunconfronto,alivellocompositivo,congliaffreschidelCignaninellasalaFarnesedelpalazzodelComunee,perlatavolozzascuraedensa,conlesuetelecoeve.L’Eraclioconlacroceinspalla(nell’Esaltazione della croce)diSanMaurizioparecitarealcunisegmentidelFrancesco I risana gli scrofolosi,dipintonel1660dalCignani:ipaggiappaiati,l’identicoincederedeidue regnanti, igiovani abbracciati allecolonnee la figuradi spalle inprimopiano,sedutaperterra.Èchiarochequesteultimehannounprece-denteillustrecomune–laCacciata di EliodorodiRaffaello–maipuntidicontattotral’affrescobologneseelatelamantovanasonotroppiperchésipossapensarecheciòsiacasuale.

Leduetelemantovanepossonotuttaviaesserepiùfacilmenteacco-state, per i loro esiti non eccelsi e un po’ sgrammaticati, alla più tardapitturadiEmilioTaruffi,unallievodelCignanistesso,nellaqualeRoliharilevatouna«franchezzaquasibrutale,cherasentaintalunibranilaqualitàgrossadelcartellonedipropaganda»120.LestesseparolepotrebberobendescrivereancheleduetelediSanMaurizio,incuiladisposizionedellefi-gureèaffastellataelatavolozzascuraedigammaridotta.InfinenelletelediSanMaurizioiritratti,eparticolarmentequellideibambini,ricordanolaFamiglia MalvezzidelpasinelliaDozzaImolese.

Questeconsiderazioniportanotuttealegareledueopereallapitturafelsineadel1670circa.Sonoperciòassaitentatodiaccostarleaunpassodegli scrittidiLuigiCrespi,chenel1769ricorda l’attivitàmantovanadiunmisteriosopittorebolognese:«Viveanel1671.TommasoGazzinipit-torBolognese,ilqualedipinsenellachiesade’TeatinidiMantovalatavolanella cappella di s. Giacomo, ed alcuni miracoli del detto Santo. Moltohadipintoinquellacittà,eperl’altradiNovellara,edinaltriluoghi»121.L’orettiscrive:«nellachiesadiS.Mauriziode’padriTeatinidiMantovadipinse la tavoladella cappelladiS.Giacomo,edaunae l’altrapartediessa dipinse alcuni miracoli di detto santo; molti quadri di pittura conanimalivolatili,ed’altresorti,econfruttidisuamanositrovanoappresso

119) Unatabellamarmorearicordache l’altaredellacappellavenne fattoornaredallaCongregazionedelpioSuffragiodeiDefuntinel1668;l’attribuzioneall’anversanoGeffelsè suggerita da G. pastore, in San Maurizio 1982, p. 110. L’autrice offre anche una riccadocumentazione sulle vicende della cappella; occorre tuttavia ricordare che i dipinti cheaffiancano ilcrocifisso ligneo,sull’altare, sonodel ravennateAndreaBarbianiedel1769:L’occaso2006a,p.230nt.38. 120) Roli1977,p.98. 121) Crespi1769,p.29.

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137PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

dimoltiprincipi, comeaMantova,Novellara,etaltri, e sparsi inquestacittà[diBologna]»122.

I rapportidelGazzinicon lacortediNovellarasonoconfermatidaunaletteradell’artista,datata14ottobre1670,indirizzataalcontediNo-vellaraerelativaallacompravenditadiduequadri,unMatrimonio mistico di santa CaterinadiAnnibaleCarraccieunaCrocifissionedelReni123. IlGazziniènotodallepochefontiche loriguardanoprincipalmentecomepittoredinaturemorteedianimali;trail1677eil1679egli,attraversoVit-toriapepoli,offresueopereaCesareIgnaziod’Este,chiedendoincambioprotezione124.«Duequadridipintoviocche,egalline»,disuamano,sonoricordatinell’inventariodel1681deibenidiCarloCignani,colqualeavràprobabilmente avutoconsuetudine125.Del4maggio1690èunmandatodelducadiMantovaFerdinandoCarlo,incuileggiamo:«ConcorronoinTomasoGazzinipittorbologneseparti sì lodevolidivirtùenellamede-simas’essercitanotrediluifigliegiovanicontantoprofitto[…]nell’artepiacevole del canto […]» 126. Nel 1698 l’inventario dei dipinti del conteGiulio Antonio Bolognini, appena morto, è steso da un perito di nomeTommasoGazzini127,checonogniprobabilitàèancorailnostroartista.

NonrisultacheinSanMaurizio,chiesateatinadiMantova,visiamaistataunacappelladedicataaSanGiacomoe,diconseguenza,ilcollegamen-totraloscrittodelCrespieleduetelequidiscussenonpuòcherimanereipotetico.Bisognasupporreunerroredelloscrittorebologneseescommet-tereinoltresuunnome,quellodelGazzini,sinoraprivodiopereoanchesolodiproposteattributive.Lefortiaffinitàdelledueteleconlaculturabo-lognesedellaqualeGazzinièunesponente,costituisconoperòunindizioafavorediquestapistaocomunquediunasoluzionenontroppolontana.

6. Giovan Battista Caccioli (e Andrea Ganganelli)

piuttosto ben documentata è l’attività mantovana del Caccioli, chelasciò incittànumeroseprovedella suavalentia, alcunedellequali,pur-troppo,scomparse.Èinfattiperdutalasua«tavolad’altareconunCristo,eisantiBiagio,eCarloBorromeo»chesitrovavanellachiesadiSanFran-

122) BAB,ms.130,p.238;D.BiagiMaino,inporzio1989,p.437. 123) Campori1855,p.229. 124) Venturi 1882, p. 282; D. Biagi Maino, in porzio 1989, p. 437. A quella data ilGazzinieratenuto,per lesuenaturemorte,«ingrandissimastima,trapassandooggidì inquest’operareogn’altrovirtuoso»:Arfelli1957,p.233. 125) Morselli1998a,p.166,n.23. 126) ASMn,AG,Mandati,b.59,vol.111,c.139r;Bertolotti1885,p.116;Besutti1989,p.74,doc.62. 127) Bonfait2000,p.113.

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138 stefano l’occaso

cescodipaola,stanteilCrespi128,edispersoèpureunostendardodipintogiàconservatonellasacrestiadellachiesadiSantaMariadelMelone.Nellabasilicadi Sant’Andrea,nella cappelladella famigliaArrigoni, dedicata aSanCarloBorromeo,rimaneinvecelasuapalarappresentantesanCarloesanFrancescoinpreghieraaipiedidellaVergine.

più di venti anni or sono, Bazzotti pubblicava un importante con-tributosullapresenzaaMantovadelpittore;inquellavorosisoffermavaprincipalmentesull’analisididueopereadaffrescodell’artista, lepitturenelpalazzoCanossaequelledelvoltodellacappelladelpalazzodellaRa-gione(Fig. 18),restituiteglisullafededelCadioli129.

Nel 1763,quandoquest’ultimodava alle stampe la suaDescrizione,gliambientiservivanoda«TribunaledelSupremoConsigliodiGiustizia»e nella sua cappella interna «l’egregia opera di pittura a fresco della suavolta[è]diGiovambatistaCaccioli»130.

Nel 1748 l’anonima Nota delle pitture della città di Mantova avevafattoperquegliaffreschiilnomedelCanuti131,maancheLuigiCrespi,disolitobeninformatosuifattibolognesi,concordanel1769sulnomedelCaccioli132.

possooradefinitivamenteconfermarelapaternitàdelCaccioligrazieal ritrovamentodelLibro delle entrate e delle uscitedella cappelladiSanCarlo,edallericevutefirmatedaquelpittore133.

Nelladocumentazionesi leggelaseguentenota,alladata28giugno1674:«IosottoscrittoricevorealmentedalsignorGiacomoMaffei,comeaministratore della capella di San Carlo nel Ducale Senato, doppie dieciItalia,equesteacontodellafatturacheiodevofare indettacapellaperdippingereilvoltodiessaconformeildissegnomostratoaldettoillustris-simoSenatoelacornicedisottoconfioramedisotto,osiafrisoacordatoil tutto indoppietrentasimilicompreso licolori,qual fatturapromettofarepertuttoilmesediAgostoprossimoinbuonaelaudabilformasottol’obligode’mieibenipresenti e futuri. In fededicodoppienumero10,fano£440. IoGiovanBattistaCaccioli»; il saldo,diventidoppiepari a880£,vienecontrofirmatodalpittoreil22dicembre.

128) Crespi1769,p.120. 129) Bazzotti1985.Eppure,anchelarecentevocedell’Allgemeines Künstler-Lexikon dàperdisperselepitturedelpalazzodellaRagione. 130) Cadioli 1763, p. 45. «Una copia in carta delle pitture della capella del Senato»siconservavanel1747tra ibenidelladefuntaChiaraottoniMalpizzi:ASMn,AN,not.FrancescoodoardoCotti,b.3750,5aprile1747,n.99(cortesesegnalazionedidonGiu-seppeRubini). 131) Nota delle pitture 1967,p.169. 132) Crespi1769,p.119.Sullaquestione,vd.ancheR.Dugoni,inRodella2002,p.88. 133) ASMn,SenatodiGiustizia,Carteggio,b.35.perilCacciolisivedanosoprattuttolecarte12ve13v,elericevute39e42.

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139PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

Ilregistrodispesepermettenonsolodiconfermarel’attribuzionealCacciolidellepitturedellacappelladelTribunale,maanchedicircoscri-vernelacronologiaalsecondosemestredel1674:essesonoquinditraleultimeoperedell’artista,mortonel1675134.

Lostessodocumentosuccitatoalludeallavorodialtriartisti,cuiva-le lapena accennare seppur limitandoci alXVII secolo.La cappella vie-necostruitaapartiredal settembre1663dalmuratoreGiovanniBertolaedèdecorataconstucchidiCarloSpezza.Il25febbraio1670«AntonioHailliintaliator»,fratellodiLorenzo,riceve120£pervarilavorid’intaglio(seicandelieri,uncrocifisso,seivasietrecartelle)135.Il7luglio1670unmuratore è pagato «per haver dato la malta dove ha dipinto il pittore»:probabilmentetaleAndreaGanganelli,alqualeil1agosto1670vengonocomputatipagamenti«per intiera sodisfationedella fattura fatta intornoall’altarediSanCarloinSenato».Il17agosto1675ilpiemonteseLudovi-coAlbaronièpagatoperlapitturadellefinestreedell’uscio136;nell’aprile1680LorenzoColladipingelaringhieradellacappella.

Vale lapena spenderedueparole sulGanganelli, che èoggi scono-sciuto ma che al suo tempo godeva di un certo credito. Nel 1666 egliottieneunapatentedipittoredicorte,permeritiacquisitigraziealavorigiàeseguitiperCarloII137,enel1672èancoramenzionatocomepittoreducale138.AndreadiDionisioGanganelli,oriundodiFanomaabitantealtempoaMantova,fatestamentoil21aprile1670,nominandosuoeredeil giàmenzionato«LorenzoColamionipoteperpartedi sorella, che siritrovainmiacasa»elasciaalnotaiostessounodeiquadrichesitrovanoincasasua139.Horinvenutoancorasigillato il suddettotestamento,chedevequindiesserestatoannullatoinseguito,afavorediunaltroattonon

134) Ricordo anche che nella stima delle pitture nella dote di Chiara Valdastri, del1710,compare«Un’effigiediFilosofodelCaccioli [letturaprobabile]»:L’occaso2006a,p.227nt.10. 135) SuitrentiniHaili(einparticolaresuLorenzo,autoredelcorodiSanDomenico,oradivisotralabasilicadiSantaBarbaraelaparrocchialediBondeno)elaloroattivitàaMantova:Negrini1999.Nel1674AntonioentravacomeconversonelmonasterodiSanDomenico in Mantova (ivi, p. 94). Sugli Haili si veda anche: Cattoi 2007. Una ricevutadel 6 dicembre 1667, per lavori di «Antonio Ailè intagliatore» per i Gonzaga-Nevers, siconservainASMn,AG,b.407,fasc.1667. 136) Il«signorLodovicoAlberoni[sic]piemontesepittore»abitavanel1658incontra-daSantoStefano:ASMn,AG,b.3098.Dell’Albaroniunaltrolavoro,del1669,èmenzio-natoin:ASMn,AG,b.407,fasc.1669,«Ristrettodellaspesafattadalillustrissimoetreve-rendissimomonsignorviccariocapitolareCarloCalorinelornamentoecassaperilcorpodellabeataCattarinaCarara,trasportatonellacapelladellaBeataVergineMariaIncoronatain San pietro per servizio della Serenissima padrona. […]. Al signor Lodovico Albaronipittoreperhaveredipintoilsudettoornamentooverdepositoasuespese…». 137) ASMn,AG,Mandati,b.55,vol.107,c.146,11gennaio1666. 138) D’Arco1857-1859,II,p.291. 139) ASMn,AN,not.NicolaSanmaffei,b.8426bis.

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140 stefano l’occaso

reperitoeforsedettatofuoriMantova140.Unaminimatracciadell’operatodell’artistainquestacittàènell’inventariodeibenidelfuGiuseppeBevi-lacqua,del1706:nelcontestodiun’interessantequadreria,checompren-devadipintidel «signorCastiglione»edel «Castiglionegiovine», alcunecopiedelBarcaesvariatiquadridelparmenseGiovanniCanti,troviamodescritti«duequadri intelladelGanganelli, senzacornice,consopraadunoVenereetall’altroVulcano»141.

7. Altri bolognesi nella Mantova di Ferdinando Carlo(Giulio Coralli, Giovan Battista e Giacomo Bolognini, Sante Vandi …)

GiulioCoralli,pittorebologneseallievoprimadelGuercinoepoidiFrancescoDelCairoaMilano,deveaverdimoratoeoperatoaMantovanonsaltuariamente.LodimostralapatentedipittorecheFerdinandoCar-logliconcedeil3febbraio1682:«EsercitacontantasualodeGiulioCoral-libolognesel’artedipittorecheessendocimoltograditelediluiopre,sia-mobenignamentecondescesiadannoverarlotra’nostripittoriattuali»142.

IlpittorescenografoGiacomoFriani(oFeriani),bolognese,èaMan-tovanelbiennio1669-1670143; incittàsonoattivianche i fratelliAntonMariaeFabrizioBernardi,iquali,attornoa1670,giàvantanolapresenzadiloroopereaVenezia,padova,Vicenzae,appunto,Mantova144.

È nota, grazie alle fonti, l’attività mantovana di Giacomo Bologni-ni145,delqualetuttavianonèancorastatarintracciataalcunaoperain loco,mentre emergono solo ora opere e documenti anche per lo zio GiovanBattistaBolognini.

Nell’inventariodeibenidelfuAlessandroNicolaDonesmondi,pri-miceriodiSant’Andrea,del14luglio1684,sitrovanoinfatti:«Unquadrointelaconsopral’immaginedellaBeataVerginecolBambininbraccioditutafigura,senzacornici,qualsidiceesserdimanodelBologninipittore.Unaltroquadrodisimilgrandezzaintella,consopradipinttal’immagi-nediSanFrancescoorantesenzacornici,qualsidiceesseredimanodel

140) NessunaricercaèstataeseguitaintalsensoaFano. 141) ASMn,AN,not.GiulioCesareMutti,b.6222,29maggio1706. 142) ASMn,AG,Mandati,b.58vol.110, c.9v.Notizie sulCoralli sono raccoltedaG.Toninelli,inMarubbi2007,pp.250-252,n.247.Vd.ancheArfelli1957,p.227,acon-fermadiunsoggiornomantovanoanterioreal1684. 143) Lenzi1985,p.166. 144) Crespi1769,p.270;Arfelli1957,p.206. 145) zanotti1739,II,p.28(siparladitavoled’altarefattepervariecittàtracuiMan-tova).Sulpittore:Mazza1990.

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141PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

medemopittore.Unaltroquadrodisimilgrandezzaintellasenzacornici,con sopra l’imagine dipintta di Santa Maddalena in tuta figura sedente,qual si dice di mano del medemo pittore Bolognini» 146. Le stesse ope-re sono ricordate anche nell’inventario di Alessandro Donesmondi, nel1725147.poichéGiacomoparrebbenasceresolonel1664,èassaiprobabilecheleoperedeiDonesmondifosserodellozioGianBattista,unallievodiGuidoReni.Èinoltrepossibilecheun’operadiGiovanBattistasiconser-vituttorainMantova,nelMuseodipalazzoDucale.Sitrattadiunapalad’altare–dellaqualepurtroppoignorolaprovenienza–raffiguranteSanta Caterina d’Alessandria(Fig. 19),perlaqualeAngeloMazzamisuggerisce(comunicazione orale) proprio un’attribuzione a Bolognini senior 148; latela, nella quale è evidente un avvicinamento alla poetica del Barbieri, èparagonabileaoperetardediGiovanBattista,comel’Innalzamento della croce dellachiesaservitadiBologna.Ènotaancheunastampadell’artista,raffiguranteBacco e Arianna a Nasso,trattadaReniededicataaCarloIIGonzaga-Nevers149;unaSibilladelBologninièricordatainoltrenel1678traibenidiAnnaIsabelladiGuastalla,mogliediFerdinandoCarlo150.ÈinfinedasegnalareundipintosutelacherappresentalaMorte di Adone,emersosulmercatoantiquarioalprincipiodel2010eattribuitoalBolo-gnini,concordemente,daBenati,NegroeRoio151;lacomposizioneètrat-taconnotevolefedeltàdaun’invenzionediGiulioRomano,documentatadavaridisegnieforsedestinataalpalazzodiMarmirolo152.

Anchediunaltrobolognese,EmilioTaruffi,visonotracceaManto-vaeperlaprecisioneinduecollezionisettecentesche.UninventariodellaquadreriaCavriani,privodidatamacollocabileprobabilmenteattornoal1720,registra«Unabbozbello,tondo,delDarrufidaBollognia»,proba-bilmenteper«Taruffi»153.UnaltrodipintodelTaruffisitrovavanel1713nellacollezionediGianFrancescoGuidiDiBagno:«Unaltroquadroin

146) ASMn,AN,not.SebastianoSissa,b.8696. 147) ASMn,AN,not.GianBattistaparoli,b.6754,20novembre1725,ainn.235-237. 148) Ildipinto,perilqualeavevoprecedentementeipotizzatounriferimentoaBene-dettooCesareGennari,èl’inv.statale731. 149) M.-E. Brunnbauer, in Ebert-Schifferer - Emiliani - Schleier 1988, pp. 414-416,n.C7.Ancheun’incisionedallaStrage degli InocentidiRenièdedicataalducadiMantova. 150) Brown-Lorenzoni2004,p.16,n.40. 151) Sotheby’s,NewYork,29gennaio2010,lotto711. 152) Cfr. K. oberhuber, in Giulio Romano 1989, p. 426. Altra copia di quella com-posizione,ambientataperòinunrigogliosoecinquecentescopaesaggionordico,èpassatasulmercatopressoChristie’s,Londra,29ottobre1999, lotto88.Undisegnodallastessacomposizione,ritoccatodaErasmusQuellin,èstatovendutodaChristie’s,Londra,7lu-glio2010,lotto336. 153) ASMn, Archivio Cavriani, «Inventari dei beni (Argenterie, quadri, libri, mobiliecc.)»,Inventariodeiquadri,s.d.,n.133.

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142 stefano l’occaso

tellaconsopral’effigiediNostroSignoreconunAngelo,pituradelTa-rufficoncorniceadorata»154.

LuigiCrespiforniscenotiziesuSanteVandiaMantova;eglièattivoperFerdinandoCarlodalnovembre1684,comesievincedaundocumen-to del 22 gennaio 1685: la “nomina” a pittore di ritratti per il cittadinobolognese,chenell’artedelritrattoha«daticosìevidentisagginelservitioprestatoadiversipapi»;l’artistaèassuntoallacortediMantovaconunostipendiodi24doppiel’anno,dacorrispondersiretroattivamenteapartiredalprimonovembre1684155.Nel1685vienepersinoconiataunamedaglia(di cui si conosce un esemplare in collezione privata fiorentina) che lopresentacomepittoredelducadiMantova156;alseguitodiquestiilVandiènel1697aVenezia157.AllamortediFerdinandoCarlo, ilpittoredevetrovarsiindifficoltà,tantocheFerdinandode’MedicichiedeaVincenzoFerdinandoRanuzziCospi,nel1708,di trovareunasistemazioneall’ar-tista,cheinseguitositrasferisceaBolognaconlafamiglia158.purtroppononsiconosconosuepitturecertee,pertanto,mipareinopportunocer-carediindividuarelasuamanonellapocostudiataproduzioneritrattisticamantovanadeltardoSeicento.

AssaisignificativaèlapresenzaaMantovadeifratelliBibiena,sceno-grafi,pittoriearchitetti:Ferdinandovioperadal1696al1706condiscretacontinuitàepoiancoranel1739,allorchépresentaunperdutoprogettoperlafacciatadelduomocittadino;inveceFrancesconel1700realizzaladistruttaCavallerizzanelpalazzoDucale,nel1711dipingeilsoffittodel-l’oratoriodellaDottrinaCristianaenel1716fornisceilprogettoperunteatrinodell’Accademiamantovana159.

per chiudere il ricchissimo quadro degli apporti felsinei nella Man-tovaseicentesca, ricorderòanchechenel1691giunserodaBologna,perla chiesa servita di San Barnaba, due tele, raffiguranti lo Sposalizio della Vergine e il Transito di san Giuseppe 160, delle quali non viene precisatol’autore.Iduedipintisonopurtroppodispersi.

154) ASMn,AN,not.FrancescoTabiani,b.8931,4maggio1713. 155) ASMn,AG,Mandati,b.58,vol.110,c.119.Menzionedell’attivitàperilGonzaga-NeversèinCrespi1769,p.180. 156) Carapelli1987,p.102. 157) ASMn,Scalcheria,b.19,Quinternello …,p.80. 158) Carapelli1987,p.102. 159) Lenzi1985,pp.167-171;Carpeggiani2000,pp.129-131;Lenzi2000,pp.20-24.perl’ineditanotiziadell’impegnodiFerdinandonel1711:ASMn,CRS,b.691,c.8.Anchenel1715FrancescoèdocumentatoinrelazioneconMantova:ASMn,AG,Mandati,b.64,vol.115,c.128r. 160) Bertelli2006,p.91.

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Fig. 12. - Alessandro Algardi(copia da), Madonna del Rosario,

Mantova, Museo Diocesano.

Fig. 10. - Marcantonio Donzelli, Sant’Annae la Vergine, Casatico,Annunciazione della Beata Vergine.

Fig. 11. - Marcantonio Donzelli,Madonna in gloriae quattro santi,Sarginesco, Sant’Andrea.

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Fig. 15. - Lorenzo Pasinelli (?), La vestale Tuccia, ubicazione ignota.

Fig. 13. - Francesco Agnesinio Gabriele Brunelli (?), Putti (part.),

Mantova, piazza Santa Barbara.

Fig. 14. - Lorenzo Pasinelli, Nozze di Perseo, Mantova, Municipio.

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Fig. 18. - Giovan Battista Caccioli,

Dottori della chiesa (part.), Mantova,

Palazzo della Ragione.

Fig. 16. - Tommaso Gazzini (?),Inventio crucis, Mantova, San Maurizio.

Fig. 17. - Tommaso Gazzini (?), Esaltazione della croce,

Mantova, San Maurizio.

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Fig. 21. - Giacomo Baccarini (?),

Prospettiva,San Benedetto Polirone,

San Benedetto.

Fig. 19. - Giovan Battista Bolognini,Santa Caterina d’Alessandria, Mantova,

Museo di Palazzo Ducale.

Fig. 20. - Pier Francesco Braida (?), Crocifisso con san Longinoe le Marie, Mantova, Sant’Andrea.

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147PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

8. I modenesi (Ludovico Bertuzzi, Sebastiano Sansone,Pier Francesco Braida)

IrapportitraMantovaelavicinaModenanelSeicentosonovivigiàprima del 1630; Giulio Secchiari, allievo di Ludovico Carracci, lavora aMantovamalesueoperesonoandateperdutecolSacco161.

IntornoallametàdelSeicentooperaaMantovaLudovicoBertucci,oBertuzzi, il cui soggiorno al servizio dei Gonzaga-Nevers è attestato giàdalleantichefontimodenesi.IlVedrianiinfattiscrivedell’artistacheque-sti,dopounfeliceperiodoromano«FùsubitochiamatoàMantova,eservìlungotempoquell’Altezze,aqualifecemoltiquadri,cheperessermirabilifuronomandati indonoall’Imperatore,oltretantialtri,chesistimano,esiconservanoinquellaCittà»162.QuestofortunatosoggiornomantovanosipuòcollocareattornoaglianniQuaranta.Nel1640egliriceveinfattipa-gamentiperlavorinelduomo,assiemeavarialtripittoridioscuraidentità:RuggeroAnastasiepietroEnricoAndreini163,«suocompagno»,maancheunBenedetto,taleGiovanniSoldato,unLazzari,deinonmegliospecificati«pittoridelsignorconteMorone»eunFrancescoBanzola164.IlBertuzzièancoraaMantovanel1644,quandostimalariccapinacotecadeldefuntoconte Leonardo Arrivabene 165; purtroppo nulla rimane della sua attivitàmantovana,omegliodella sua attività in assoluto: sappiamoche egli eraspecialistanellapitturadigenereesegnalounsuodipintoconservatonel1665nellacollezionediCarloII,essendovidescritto«Unaltroquadrettopicoloconcorniceneraconl’effiggiedellaMadonaconunatestadiunpu-tinodimanodelBartuzi»166.UnSant’Antonio di Padova con alcuni santi in gloriadatato1644esiglato«B»sitrovavainSanGiovannidalleCarrette167:èperòunatracciaassaiesilepersostenerechefosseoperadelBertuzzi.

AncheSebastianoSansone,pittorenativodiScandianoecollaborato-rediJeanBoulangeraModena(inSanVincenzo)eaSassuolo(inpalazzo

161) Vedriani1662,p.118;Guandalini-MartinelliBraglia1991;Giardini1994. 162) Vedriani1662,p.126. 163) Tra i residenti stranieri a Mantova nel 1658, in contrada San Silvestro abitava il«signorpietroHenricoAndreininattivodiMilanopittore,cittadino[per]decreto,d’anni48etallevatoinMantovasinoalpresente»(ASMn,AG,b.3098).Anchelafigliaerapit-trice:trail1703eil1707realizzaunacinquantinadidipintiperpaoloRealirettorediSanLeonardo,la«signoraIsabellafigliadelquondamsignorpietroEnrigoAndreini,nominatonellacittàEnrigopittore;talsignoravivevavittaprivatanelpioLuogodellaMisericordiadiMantova»:ASDMn,Benefici,b.30/1. 164) ASDMn,CC,libriMasseria,libro34,c.4vss. 165) L’occaso2006b,p.89. 166) ASMn,AG,b.331,c.206r.Cfr.Meroni1976,p.43(per lui ilnomeè«illeggi-bile»).Èforseriferibilealpittoreundisegnoricordato inun inventarioestensedel1688come«L’AnnonciatadiLodovicoBarrozzio»(Venturi1882,p.303). 167) Faccioli1985,p.69.

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148 stefano l’occaso

Ducale,CamerinodelGenio),harapporticonMantova,doveèrichiestoeattesopocodopolametàdelsecolo.IlmarcheseGiulioFontanelliscrivedaReggioEmiliaaIsabellaClarad’Asburgo,il21dicembre1653:«Ilsi-gnorAngeloTarachiad’ordinediVostraAltezzaSerenissimamiscrivedimandarecostàadipingerecertefatturedisienailsignorFrancescofran-cesecolsignorSebastianoSassoni,ondefattochiamaredameilprimo,miharispostoconterminidimoltorispettodivivereaVostraAltezzaumi-lissimoetosequiosissimoservitoreprontissimoancoraadubedireinqualsivogliaoccasione,ch’eglipossa,maconsinceritàforapresentoaquellaqualmente il prefatto pittore si duole seben con modestia, essere statol’ultimavoltachefuaMantuapuocobentrattatonellespesedellviaggioecibarienell’andataeritorno,dicendonon le fossedatocosaalcuna,etper33giorninonhavessealtroinsostanzacheducatoni20d’argento»168.Il maestro «Francesco francese» dovrebbe peraltro essere Frans Denys,attivoproprioallametàdelXVIIsecoloperlacorteestense.

Al1670sidata ilCrocifisso con san Longino e le Marie chesi trovanella sagrestiadellabasilicadi Sant’Andrea (Fig. 20): davvero insolita lacomposizione,colcavallodisanLonginosullasinistra,quasiprotagoni-sta,abilanciareilgruppodelleMariealladestradellacroce,mentreilCro-cifissoincombesullospettatore169.Conosciamoladatadell’operagrazieaun’iscrizionevergatasulretrodellatela,oranonpiùvisibilemaricopiatanel 1874 da monsignor Carlo Savoja: «petrus Franciscus Braida Mutin.HuicBasil.Colleg.S.AndreeMant.Fecit1670»170.

Neltrascriverla,ilSavojachiedevaalbibliotecarioAntonioMainardilumisulmodenesepietroFrancescoBraida,equestiglirispondevatrat-tarsi probabilmente di un canonico seicentesco di Sant’Andrea. Savojaapprofondivaalloralesuericerche,trovandovarietraccearchivistichediquestoBraida,chenel1706decidevadi lasciareMantova;Savojasuppo-nevatuttaviachealparidelpiùtardoLuigiNicoliniilmodenesepotesseesseretantocanonicoquantopittore.Esistonoanchealtriesempi,coevialBraida,dipreti-pittoriinambitolocale:ilsacerdotepietroLancetti,atti-vonell’AltoMantovanonellasecondametàdelSeicento171,oilcoetaneo

168) ASMn,AG,b.1298.RispettoallatrascrizioneoffertadaElenaVenturini(inMor-selli 1998b,p.65),ipotizzosipossaleggere«fatturedisiena»,nelsensodi«scena»teatrale,piuttostoche«fatturediSiena». 169) L’unico riferimento bibliografico che io conosca, per questa tela, è pelati 1952,p.34,perilqualeèopera«indubbiamentediqualchegiuliesco». 170) BCMn,ms.1005, letteradiCarloSavoja aAntonioMainardi,26agosto1874eseguenti. 171) Magnani 1987, pp. 47-50. Segnalo una sua tela nell’oratorio di Sant’Anna a Ca-salpoglioecheaCastiglionedelleStiviere,nelrefettoriodellachiesadeiGesuiti,nel1773vienenotatauna«VenutadelloSpiritoSantosulCenacolo»firmata«paulusLancettusfecitanno1654»:ASMi,Studi,parteantica,b.10.

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149PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

quantosconosciutoFrancescoSansisti,parrocodiSant’Ambrogio172;piùtardoèinvecequelGianGiacomoFigari,sacerdotediDesenzano,iden-tificatonelMantovanocomeautorediun’Addolorata,unaPietàesoprat-tuttodellaVia CrucisdellachiesadiMedole(1760circa)173.

IlnostropietroFrancescofuGiovanniBraida,canonicodiSant’An-drea,comparetrail1667eil1706inattinotarili174;il19dicembre1675egli scrive un biglietto con gli auguri di Natale ad Annibale Chieppio,supplicandolo inoltre di «secondare il mio [desiderio], che sarà semprediservirla,egiàchenonsidegnadiconcedermi l’honorede’suoicom-mandi,mi conservi almenonella suagratia»175.ForsemonsignorSavojanonsbagliava,pensandochelaCrocifissione,digustoemilianomaunpo’dilettantesca,possaspettareall’oscurocanonicoBraida.

Vale la pena segnalare che un non meglio noto Alessandro Braidafirma nel 1665 («alexander braida fecit 1665») il Martirio di san Maria-nodellaparrocchialediCanicossa(cm186x140).Èquestoundipintodiscarso pregio e palesemente ispirato dal Martirio di santa Margherita diLudovico Carracci, conservato nella chiesa di San Maurizio e più voltepreso a modello da artisti locali 176. L’opera – che non spetta alla stessamano della Crocifissione di Sant’Andrea – è firmata e reca inoltre unostemmagentilizioinaltoasinistra,riconoscibileconquellodellafamigliaLuzzara,cheaCanicossaavevaimportantipossedimenti.

9. I reggiani (Luca Ferrari, Giacomo Baccarini, Orazio Talami) e i parmensi

AnchetraipittorireggianidellasecondametàdelSeicento,piùd’unomantienerapporticonilMantovano.ALucaFerrarisonoattribuitelete-

172) parrocodellachiesadiSant’Ambrogio,nel1693dettailsuotestamento(ASMn,AN,not.GiacomoGasparini,b.4710,2agosto1693),disponendo«chesiilasciatoecon-servato sopra il caminodella cameranova superioreche risguarda ilpalazzodelli signoricontiChiepiiilquadrograndeintellaconlaFugadiGiuseppefattodalladebolezzadellamiamano». 173) Sava2008,pp.130-132.LamanodelFigarisipuòriconoscere,amioavviso,anchenella cantoria della ex-chiesa delle domenicane (ora dedicata a San Carlo Borromeo) diVoltaMantovana,eforsenelDavidedipintosull’organodellachiesadiVillaSaviola. 174) peresempio:ASMn,AN,not.SebastianoSissa,b.8686,8marzo1667;b.8687,23maggio1668;b. 8693bis, 21ottobre1679;not.GianFrancescoGoboli, b. 4982bis,30giugno1706. 175) Mantova,Fondazioned’Arco,ArchivioChieppio,b.31,n.417,19dicembre1675. 176) Lafirmadell’artista,dipintasulpontile,èemersanelcorsodelrestaurocompiutoall’iniziodegli anniNovantapressogli Istituti SantapaoladiMantova, sotto laguidadiAugustoMorari.NelMantovano,altreteleispiratealprototipocarraccescodelMartirio di santa Margherita,sitrovanoaTorricella,GabbianaeMarianaMantovana.

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150 stefano l’occaso

le, con l’eccezionedellapalad’altare,dellacappelladelRosariodiVoltaMantovana,inuncomplessodecorativocompletatonel1636177.

FontisettecentescheattestanocheGiacomoBaccarinirealizzainSanBenedetto polirone una Prospettiva 178, che propongo di identificare conl’affrescosullavoltadelloscalonedelBarberinidel1674(Fig. 21).Varidi-pintidiorazioTalamisonoinfineelencatinell’inventariodeibenidiClau-dio Gonzaga, assieme ad altre opere d’arte emiliana: «Una testa laureatacon scetro del sig. oratio Tallami con cornice intagliata e dorata», «UnquadrograndeconAugusto,laSibillaetaltrefiguredelsig.oratioTallamidiReggioconcorniceintagliata»,«UnquadrograndeconAllessandroMa-gno,ilgranSacerdotteetaltrefigureconcornicecomesopra»,«UnquadrograndeconlaBeltàflagellatadaltempoeconaltrefiguredelBollognetidiBolognaconcornicecomesopra»,«Unquadrograndeconl’Artiliberalididettoautore,econcornicecomesopra»,«UnBambinosopralaCrocedelsig.oratioTallamidaReggioconcorniceintagliata»,«Unquadroperiltra-versocontreputinidelsig.oratioTallamiconcornicesogliadorata»,«Al-trosimileconpuretreputinideldettoautoreconcornicesogliadorata»179.

RapidamentericordoinoltreilparmenseGiovanniCanti,alungoatti-voperFerdinandoCarloaMantovaequimortonel1716;unadettagliataanalisidella suaproduzione, connumerosenovità, saràproposta in altraoccasione 180. I rapporti con la città di parma includono anche la produ-zioneplastica:occorreinfattiricordarelequattrostraordinarieformelleinterracottadella sagrestiadellaSantissimaTrinitàdiMantova, raffigurantil’Orto degli Ulivi,l’Andata al Calvario,laResurrezioneel’Assunzione della Vergine,databili–secondoilcontemporaneocronistaGiuseppeGorzoni–trail1678eil1699,quandorettoredellachiesaèpadreBonifacioCastel-lani,e forseverso il1680.È ilGorzoniadattestarecheCastellani«Fecevenirsindaparmaquattrogranmedaglionidipietracotta, fintabronzo,periquattrocantonalidiessa[sacrestia],cosararaebellissima»181.

10. Conclusioni

Daquantosinquiscrittoedallaselvadidatidettagliatamenteosom-mariamente enumerati, si evince con chiarezza che la presenza emiliananella cultura mantovana del Seicento è duratura e di grande importanza.

177) Marinelli1991,pp.64-65. 178) pirondini1978,p.28nt.52. 179) ASMn,AN,not.Bernardinozampolli,b.9820bis,16marzo1709,nn.220,263-266,274,327-328. 180) L’occasoc.s.(b).Un’analisideirapportitraMantovael’Emilia(Bolognainpar-ticolare)nelSettecentoèin:L’occasoc.s.(a). 181) Gorzoni1997,p.264.

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151PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

Nonènecessarioricordareanche inumerosiarchitettiescenografiattiviperiGonzaga-Nevers,comeGianGiacomoMontioilTorri,peraffermareconsicurezzachenessunascuolapiùdiquellaemilianahalasciatounsegnonellacittàdeiGonzaga-Nevers.Laperditadibuonapartedelleoperedesti-nateaMantovadagliartistibolognesiorealizzatein situ,haprofondamen-te alterato lapercezionediquesto apporto; fra tutte, ladistruzionedellavilladiMarmirolociprivadiuncomplessodistraordinariaimportanza,chedovevapermettereaMantovadirivaleggiareconqualsiasicittàemiliana.

stefano l’occaso

[email protected]

RIFERIMENTIBIBLIoGRAFICI

ABBREVIAzIoNI

ASAB ArchivioStoricodell’AccademiadiBreradiMilano

ASDMn ArchivioStoricoDiocesanodiMantova

CC CapitolodellaCattedrale

ASMi ArchiviodiStatodiMilano

ASMn ArchiviodiStatodiMantova

AG ArchivioGonzaga

AN ArchivioNotarile

CRS CorporazioniReligioseSoppresse

MCA MagistratoCameraleAntico

S Scalcheria

BAB Bibliotecadell’ArchiginnasiodiBologna

BCMn BibliotecaComunalediMantova

BMLF BibliotecaMediceaLaurenzianadiFirenze

Agosti1992 G.Agosti,Le nozze di Perseo,Milano1992.

Algeris.d. G.Algeri,La Pietà della Basilica di San Luigi in Ca-stiglione delle Stiviere,s.l.s.d.

d’Arco1857-1859 C.d’Arco,Delle arti e degli artefici di Mantova,Man-tova1857-1859,2voll.

Arfelli1957 A.Arfelli,«Bologna perlustrata» di Antonio di Paolo Masini e l’«Aggiunta» del 1690,«L’Archiginnasio»52(1957),pp.188-237.

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152 stefano l’occaso

Arslan1956 E.Arslan,Vicenza. I. Le chiese,Roma1956.

Bardelli-Biondelli2008 A. Bardelli - A. Biondelli, Tutti nobilmente lavorati. Arredi lignei della prevostura di Castel Goffredo. Una parrocchia mantovana tra Lombardia e Veneto,CastelGoffredo2008.

Bazzotti1985 U. Bazzotti, L’attività mantovana di Giovanni Bat-tista Caccioli. La rivelazione di una sua importante opera dimenticata, in Il Seicento nell’arte e nella cul-tura con riferimenti a Mantova, Atti del Convegno(Mantova, 6-9 ottobre 1983), a cura dell’AccademiaNazionale Virgiliana, Cinisello Balsamo (MI) 1985,pp.84-92.

Belluzzi1983 A.Belluzzi,con lacollaboraz.diD.Martelli,Archi-tettura a Mantova nell’età delle riforme, in Mantova nel Settecento. Un ducato ai confini dell’Impero,Cata-logodellamostra(Mantova),Milano1983,pp.37-47.

Belluzzi1998 A.Belluzzi,Palazzo Te a Mantova, inMirabilia Ita-liæ,Modena1998,2voll.

Benati2001 D. Benati, Alessandro Tiarini. L’opera pittorica com-pleta e i disegni,conlacollaboraz.diB.Ghelfi,Mila-no2001,2voll.

Bertelli2006 p.Bertelli,San Barnaba,«QuadernidiSanLorenzo»4(2006),pp.83-116.

Bertelli2007 p.Bertelli,Giovanni Cadioli pittore: il ciclo della par-rocchiale di Gazoldo e altri appunti (con un’appendice su Giovanni Ghirlandini), «postumia» 17, 3 (2006)[ma2007],pp.9-55.

Bertolotti1885 A.Bertolotti,Musici alla Corte dei Gonzaga in Man-tova, dal secolo XV al XVIII,Modena1885.

Berzaghi1988 R. Berzaghi, Cicli pittorici secenteschi nel Palazzo Ducale di Mantova,«paragone»459-461-463(1988),pp.88-96.

Besutti1989 p. Besutti, La corte musicale di Ferdinando Carlo Gonzaga ultimo duca di Mantova. Musici, cantanti e teatro d’opera tra il 1665 e il 1707,Mantova1989.

Bober-Bora2001 J.Bober-G.Bora(acuradi),Capolavori della Suida-Manning Collection,Catalogodellamostra(Cremo-na,2001-2002),Milano2001.

Boccardo-Salomon2007 p.Boccardo,X.F.Salomon(acuradi),Guido Reni: il tormento e l’estasi; i San Sebastiano a confronto,Cata-logodellamostra(Genova),CiniselloBalsamo(MI)2007.

Bonfait2000 o.Bonfait,Les tableaux et les pinceaux. La naissance de l’école bolonaise (1680-1780),Roma2000.

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153PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

Borea1975 E.Borea(acuradi),Pittori bolognesi del Seicento nel-le Gallerie di Firenze,Catalogodellamostra,Firenze1975.

Bottari1759 [G.Bottari],Raccolta di lettere sulla pittura, scultura ed architettura,III,Roma1759.

Brogi2001 A. Brogi, Ludovico Carracci (1555-1619), Bologna2001,2voll.

Brown-Lorenzoni2004 C.M.Brown, con la collaboraz.diA.M.Lorenzoni,Dipinti delle collezioni dei Gonzaga di Guastalla negli inventari del 1590 e 1678: tra questi, opere di Bernar-dino Campi, di Guido Reni e della sua scuola,«CiviltàMantovana»118(2004),pp.9-24.

Cadioli1763 G.Cadioli,Descrizione delle pitture, sculture ed archi-tetture che si osservano nella città di Mantova e ne’ suoi contorni,Mantova1763.

Campori1855 G. Campori, Gli artisti italiani e stranieri negli stati estensi. Catalogo storico corredato di documenti inedi-ti,Modena1855.

Campori1870 G.Campori,Raccolta di cataloghi ed inventari inediti di quadri, statue, disegni, bronzi, dorerie, smalti, medaglie, avori ecc. dal secolo XV al secolo XIX,Modena1870.

Carapelli1987 R. Carapelli, Un corrispondente bolognese del Gran Principe Ferdinando de’ Medici: con alcune puntualiz-zazioni sui pittori Giuseppe Maria Crespi e Sante Van-di,«IlCarrobbio»13(1987),pp.97-104.

Carnevali1991 S. Carnevali, Un culto parallelo del Sangue di Cristo nella cattedrale di Mantova,inStoria e arte religiosa a Mantova. Visite di pontefici e la reliquia del Preziosis-simo Sangue, Catalogo della mostra, Mantova 1991,pp.73-82.

Carpeggiani2000 p. Carpeggiani, I Bibiena e la stagione del tardoba-rocco a Mantova, inI Bibiena, una famiglia europea,Catalogo della mostra (Bologna, 2000-2001), a curadiD.Lenzi-J.Bentini,conlacollaboraz.diS.Batti-stini-A.Cantelli,Venezia2000,pp.129-142.

Casarin2003 R.Casarin(acuradi),Villimpenta. Terra di confine,Mantova2003.

Casazza1998 o.Casazza,Le pale d’altare della Cattedrale di Pescia,inIl duomo di Pescia. Una chiesa per la città,AttidelConvegno (pescia, 1996), a cura di G.C. Romby -A.Spicciani,pisa1998,pp.95-102.

Cattoi2007 D.Cattoi,Per l’attività di Lorenzo Haili a Cremona e a Parma: nuove prospettive di ricerca, «parma perl’Arte»13,1(2007),pp.53-74.

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154 stefano l’occaso

Cellini1997 M.Cellini,La biografia di Simone Cantarini nei do-cumenti e nelle fonti, in Simone Cantarini detto il Pe sarese 1612-1648, Catalogo della mostra (Bolo-gna,1997-1998),acuradiA.Emiliani,Milano1997,pp.397-418.

ClericiBagozzi1976 N. Clerici Bagozzi, Due opere di Lucio Massari in San Maurizio a Mantova,«paragone»317-319(1976),pp.136-144.

Coddè1837 L. Coddè, Memorie biografiche poste in forma di di-zionario dei pittori scultori architetti ed incisori man-tovani per la più parte finora sconosciuti, raccolte dal fu dottore Pasquale Coddè segretario delle Belle Arti in Mantova, aumentate e scritte dal dott. fisico Luigi Cod-dè,Mantova1837.

Crespi1769 L.Crespi,Vite de’ pittori bolognesi non descritte nella Felsina pittrice,Roma1769.

Donzelli-pilo1967 C.Donzelli-G.M.pilo,I pittori del Seicento veneto,Firenze1967.

Ebert-Schifferer- S.Ebert-Schifferer-A.Emiliani-E.Schleier,Guido Emiliani-Schleier1988 Reni e l’Europa. Fama e fortuna,Catalogodellamostra

(Frankfurt,1988-1989),Frankfurt-Bologna1988.

Eidelberg-Rowlands1994 M. Eidelberg - E.W. Rowlands, The dispersal of the Last Duke of Mantua’s Paintings,«GazettedesBeaux-Arts»123(1994),pp.207-294.

Faccioli1985 E.Faccioli,Correzioni ed aggiunte alla Descrizione di Mantova del Cadioli raccolte ed ordinate da France-sco Bartoli bolognese accademico d’onore clementino,«QuadernidipalazzoTe»3(1985),pp.65-76.

Ferrari1985 D.Ferrari,Gabriele Bertazzolo. L’inventario dei beni,inIl Seicento nell’arte e nella cultura con riferimenti a Mantova,AttidelConvegno(Mantova,6-9ottobre1983), a cura dell’Accademia Nazionale Virgiliana,CiniselloBalsamo(MI)1985,pp.140-147.

Fossaluzza-Mandelli2004 G. Fossaluzza - V. Mandelli, Appendice documenta-ria,inI David: due pittori tra Sei e Settecento (Luga-no, Milano, Venezia, Parma e Roma),Catalogodellamostra (pinacoteca Cantonale Giovanni züst, Ran-cate), a cura di A. Spiriti - S. Capelli, Milano 2004,pp.55-59.

Frisoni1978 F. Frisoni, La vera Sirani, «paragone» 335 (1978),pp.3-18.

Frisoni1992 F. Frisoni, Giovanni Andrea Sirani (Bologna, 1610-1670), in M. pirondini - E. Negro (a cura di), La scuola di Guido Reni,Modena1992,pp.365-381.

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155PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

Furlotti2000 B.Furlotti,Le collezioni Gonzaga. Il carteggio tra Bo-logna, Parma, Piacenza e Mantova (1563-1634),Cini-selloBalsamo(MI)2000.

Galafassi-Bertolini2005 L. Galafassi, C. Bertolini, Cronache di Marmirolo e Pozzolo, con altre notizie mantovane,Mantova2005.

Gandolfi1994 F. Gandolfi, Benedetto Possenti; Giovan Pietro Pos-senti,inE.Negro-M.pirondini(acuradi),La scuo-la dei Carracci. Dall’Accademia alla bottega di Ludo-vico,Modena1994,pp.217-224.

Garuti1997 A.Garuti,Il patrimonio artistico della chiesa dei Cap-puccini di Novellara,inI Gonzaga a Novellara. Geo-grafia e Storia di una Signoria Padana,AttidelCon-vegno(Novellara,28ottobre1995),Novellara1997,pp.219-249.

Giardini1994 C.Giardini,Giulio Secchiari,inE.Negro-M.piron-dini(acuradi),La scuola dei Carracci. Dall’Accade-mia alla bottega di Ludovico,Modena1994,pp.261-264.

Giulio Romano1989 Giulio Romano, Catalogo della mostra (Mantova),Milano1989.

Gorzoni1997 G. Gorzoni, Istoria del Collegio di Mantova della Compagnia di Giesù, scritta dal padre Giuseppe Gor-zoni. Parte prima, a cura di A. Bilotto - F. Rurale,Mantova1997.

Gozzi2003 C. Gozzi, Raccolta di documenti per la storia patria od Effemeridi storiche patrie, a cura di G. Corbelli -M.Vignoli,Castelgoffredo(MN)2003,3voll.

Gualandi1852 M. Gualandi, Elisabetta Sirani, pittrice, intagliatrice, musicista bolognese, «L’Indicatore Modenese» 2, 50(1852),estratto.

Guandalini- G.Guandalini-G.MartinelliBraglia,Giulio Secchia-MartinelliBraglia1991 ri (Modena, sec. XVI, seconda metà - Sassuolo 1631) e

la tarda maniera modenese,«Attiememorie.Deputa-zionediStoriapatriaperleAnticheprovincieMode-nesi»13(1991),pp.133-152.

Haskell1966 F. Haskell,Mecenati e pittori. Studio sui rapporti tra arte e società italiana in età barocca,Firenze1966.

Lanzi1968-1974 L.Lanzi,Storia pittorica dell’Italia. Dal Risorgimento delle Belle Arti fin presso la fine del XVIII secolo,acu-radiM.Capucci,Firenze1968-1974,3voll.

Lanzi2000 L.Lanzi,Il taccuino lombardo. Viaggio del 1793 spe-cialmente pel milanese e pel parmigiano, mantovano e veronese, musei quivi veduti: pittori che vi son vissuti,acuradip.pastres,Udine2000.

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156 stefano l’occaso

Lenzi1985 D. Lenzi, Dal Seghizzi al Monti ai Bibiena. Archi-tetti e scenografi bolognesi a Mantova sotto gli ultimi Gonzaga, in Il Seicento nell’arte e nella cultura con riferimenti a Mantova,AttidelConvegno(Mantova,6-9 ottobre 1983), a cura dell’Accademia NazionaleVirgiliana,CiniselloBalsamo(MI)1985,pp.164-173.

Lenzi2000 D.Lenzi,La dinastia dei Galli Bibiena,inI Bibiena, una famiglia europea, Catalogo della mostra (Bolo-gna,2000-2001),acuradiD.Lenzi-J.Bentini,conla collaboraz. di S. Battistini - A. Cantelli, Venezia2000,pp.19-35.

L’occaso2004 S. L’occaso, Pitture dell’epoca del duca Ferdinando,«Atti eMemoriedell’AccademiaNazionaleVirgilia-na»71(2003)[ma2004],pp.53-68.

L’occaso2006a S.L’occaso, Dionisio Mancini, “infimo pittore man-tovano” del Settecento, «postumia» 17, 2 (2006),pp.217-230.

L’occaso2006b S. L’occaso, Margherita Gonzaga d’Este: pitture tra Mantova e Ferrara intorno al 1600 (con alcune osser-vazioni sul collezionismo di opere del Correggio),«At-ti e Memorie dell’Accademia Nazionale Virgiliana»73(2005)[ma2006],pp.81-126.

L’occaso2008a S. L’occaso, Domenico Conti Bazzani (1740/1742-1818) pittore mantovano, «Atti e Memorie dell’Ac-cademiaNazionaleVirgiliana»75(2007)[ma2008],pp.209-237.

L’occaso2008b S. L’occaso, Gli oratòri del Palazzo degli Studi e le sue decorazioni pittoriche,«QuadernidiSanLorenzo»6(2008),pp.7-28.

L’occaso2008c S.L’occaso,Itinerario diacronico nelle collezioni ca-merali,inG.Malacarne-R.Berzaghi-S.L’occaso-p. Bertelli, Dai Gonzaga agli Asburgo. L’inventario del 1714 di Palazzo Ducale, Gonzaga (MN) 2008,pp.108-128.

L’occasoc.s.(a) S.L’occaso,Giuseppe Orioli a Mantova (e i rapporti tra Mantova e l’Emilia nel primo Settecento),incorsodistampa.

L’occasoc.s.(b) S.L’occaso,L’opera di Giovanni Canti,inD.Ferra-ri-S.Marinelli(acuradi),Studi in onore di Chiara Tellini Perina,incorsodistampa.

Luzio1913 A.Luzio,La Galleria dei Gonzaga venduta all’Inghil-terra nel 1627-28,Milano1913.

Magnani1987 G.Magnani,Medole. La pittura dal XIV al XX secolo,Cannetosull’oglio(MN)1987.

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157PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

Malvasia1678 C.C.Malvasia,Felsinapittrice. Vite de pittori bologne-si,Bologna1678,2voll.

Malvasia1782 C.C. Malvasia, Pitture, Scolture ed Architetture delle chiese, Luoghi Pubblici, Palazzi, e Case della Città di Bologna e suoi Sobborghi,Bologna1782.

Malvasia-zanotti1732 [C.C.Malvasia],Le Pitture di Bologna che nella pre-tesa e rimostrata sin’ora da altri maggiore antichità, e impareggiabile eccellenza nella Pittura, con manifesta evidenza di fatto, rendono il passeggiere disingannato ed instrutto, dell’ascoso Accademico Gelato. Terza edi-zione con nuova, e copiosa aggiunta [di G. zanotti],Bologna1732.

Marinelli1991 S.Marinelli,Ritorno al Seicento,«VeronaIllustrata»4(1991),pp.55-68.

Marubbi2007 M.Marubbi(acuradi),La Pinacoteca Ala Ponzone. Il Seicento,Milano2007.

Marzocchi1983 L. Marzocchi (a cura di), Scritti originali del Conte Carlo Cesare Malvasia spettanti alla sua Felsina Pittri-ce,Bologna1983.

Mattaliano1998 E.Mattaliano,La collezione Costabili,acuradiG.Ago-stini,Venezia1998.

Matthiae1935 G. Matthiae, Inventario degli oggetti d’arte d’Italia. VI. Provincia di Mantova,Roma1935.

Mazza1990 A. Mazza, Giacomo Bolognini, pittore e accademico clementino, «Accademia Clementina. Atti e Memo-rie»27(1990),pp.43-59.

MazzoniToselli1833 o. Mazzoni Toselli, Di Elisabetta Sirani pittrice bo-lognese e del supposto veneficio onde credesi morta nel-l’anno XXVII di sua età. Racconto storico, Bologna1833.

Meroni1976 U.Meroni,Lettere e altri documenti intorno alla storia della pittura,IV,Raccolte di quadri a Mantova nel Sei-Settecento,Monzambano(MN)1976.

Modesti2004 A. Modesti, Elisabetta Sirani. Una virtuosa del Sei-cento bolognese,Bologna2004.

Morselli1998a R. Morselli,Collezioni e quadrerie nella Bologna del Seicento. Inventari 1640-1707, acuradiA.CeraSo-nes,SantaMonica1998.

Morselli1998b R.Morselli,Este e Gonzaga: “piccolo” e grande colle-zionismo di due famiglie amiche tra Cinquecento e Sei-cento,inJ.Bentini(acuradi), Sovrane Passioni. Studi sul collezionismo estense,Milano1998,pp.37-90.

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158 stefano l’occaso

Morselli2003 R.Morselli(acuradi),I prodigi della misericordia. La collezione d’arte dell’Istituto Luigi ed Eleonora Gonza-ga di Mantova,Mantova2003.

Morselli2006 R. Morselli, Un labirinto di quadri. Storie di dipinti scomparsi e ritrovati, di autori senza opere e di opere senza autore,inS.Lapenta-R.Morselli,Lacollezione Gonzaga. La quadreria nell’elenco dei beni del 1626-1627,CiniselloBalsamo(MI)2006,pp.19-169.

Negrini1999 F.Negrini,Tre chiese per il Coro di Lorenzo Aili,«Ci-viltàMantovana»34,109(1999),pp.87-99.

Nota delle pitture 1967 Nota delle pitture più celebri, che ammiransi in diverse chiese, poste per ordine d’alfabeto, ed in varj altri luoghi di questa città (di Mantova),«CiviltàMantovana»2,8(1967),pp.166-176.

pagliari1788 F.pagliari,Breve descrizione delle pitture, sculture, ed architetture, che si osservano nella città di Mantova, e ne’ suoi contorni,Mantova1788.

pastore1985 G.pastore,Francesco Geffels,inIl Seicento nell’arte e nella cultura con riferimenti a Mantova,AttidelCon-vegno(Mantova,6-9ottobre1983),acuradell’Acca-demiaNazionaleVirgiliana,CiniselloBalsamo(MI)1985,pp.124-139.

pecorari1998 G.pecorari,Giovanni Battista Bertani per la cattedra-le di Mantova: un contratto onorato e un progetto man-cato,«CiviltàMantovana»33,106(1998),pp.67-85.

pelati1952 p.pelati,La basilica di S. Andrea,Mantova1952.

pepper1973 D.S. pepper, Guido Reni’s «Il Diamante»: A New Masterpiece from Toledo,«TheBurlingtonMagazine»115,847(1973),pp.630-641.

pepper1984 D.S.pepper,Guido Reni. A complete catalogue of his works with an introductory text,oxford1984.

perina1965 C.perina,La pittura,inE.Marani-C.perina,Man-tova. Le arti,III,Mantova1965,pp.325-667.

piccinellic.s. R. piccinelli, Dopo il sacco di 1630: collezionismo e mercato alla corte dei Gonzaga,incorsodistampa.

pigozzi1985 M. pigozzi, I teatri, i palazzi, le chiese, in In forma di festa. Apparatori, decoratori, scenografi, impresa-ri in Reggio Emilia dal 1600 al 1857,Catalogodellamostra, a cura di M. pigozzi, Reggio Emilia 1985,pp.7-24.

pirondini1978 M.pirondini,Orazio Talami (1624-1705) e la pittu-ra a Reggio nella seconda metà del Seicento,Catalogodellamostra,prefaz.diC.Volpe,ReggioEmilia1978.

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159PittoRi e scultoRi eMiliani a MantoVa dal 1637 al 1707

portioli1879 A.portioli,Collegio e chiesa di S. Carlo in Mantova,Mantova1879.

porzio1989 F.porzio(acuradi),La natura morta in Italia,dire-zionescientificadiF.zeri,Milano1989.

Rebecchini2002 G. Rebecchini, Private Collectors in Mantua 1500-1630,Roma2002.

Ridolfi1835-1837 C.Ridolfi,Le meraviglie dell’arte ovvero Le vite degli illustri pittori veneti e dello Stato,padova1835-1837.

Rodella2002 G.Rodella(acuradi),Idipinti della Galleria Nuova,Mantova2002.

Roio1994 N. Roio, Episodi minori di carraccismo, in E. Ne-gro-M.pirondini(acuradi),La scuola dei Carrac-ci. Dall’Accademia alla bottega di Ludovico,Modena1994,pp.21-35.

Roli1977 R.Roli,Pittura bolognese 1650-1800. Dal Cignani ai Gandolfi,Bologna1977.

San Maurizio1982 San Maurizio in Mantova. Due secoli di vita religiosa e di cultura artistica,Catalogodellamostra(Mantova),acuradiArchiviodiStatodiMantova-ItaliaNostra,Brescia1982.

Sava2008 G.Sava,Su alcuni “pittori foresti” nel Trentino di Sei e Settecento, «AttidellaAccademiaRoveretanadegliAgiati»258(2008),pp.117-138.

Signorini1997 R. Signorini, La “Vittoria” in Francia. Documenti sulla requisizione della pala del Mantegna e su altre confische d’arte napoleoniche perpetrate in Mantova,inLa battaglia di Castiglione del 5 agosto 1796. L’Ammi-nistrazione Napoleonica dell’Alto Mantovano (1796-1799),AttidelConvegnodi studi (Castiglionedel-le Stiviere, 1996), a cura di M. paganella, Solferino(MN)1997,pp.287-336.

Signorini2007 R.Signorini,Due inediti: un disegno del monumento di Luigi Gonzaga e un’incisione della «ingegnosa fontana» di Marmirolo,«AttieMemoriedell’AccademiaNazio-naleVirgiliana»74(2006)[ma2007],pp.111-122.

Spinardi1998 N. Spinardi, L’attuale chiesa parrocchiale (1748-1998),inPoggio Rusco dal Mille al Duemila. Lineamenti di sto-ria, arte e fede,poggioRusco(MN)1998,pp.105-148.

Stagni1988 S. Stagni, Domenico Maria Canuti pittore (1626-1684). Catalogo generale,Rimini1988.

TibertelliDepisis1915 L.F. Tibertelli De pisis, Ercole Santi detto il Muto da Ficarolo, pittore ferrarese del XVII secolo (1593-1638?),Ferrara1915.

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160 stefano l’occaso

Varignana1978 F. Varignana, Le collezioni d’arte della Cassa di Ri-sparmio di Bologna. Le incisioni. I. Giuseppe Maria Mitelli,Bologna1978.

Vedriani1662 L. Vedriani, Raccolta de’ pittori, scultori, et architetti modenesi più celebri,Modena1662(rist.anast.Bolo-gna1970).

Venturi1882 A.Venturi,La R.Galleria Estense in Modena,Mode-na1882.

Vezzani1998 p. Vezzani, Un gradino dopo l’altro: la scala di Pa-lazzo Canossa a Mantova,«Quadrantepadano»19,1(1998),pp.61-63.

zani1821 p. zani, Enciclopedia metodica critico-ragionata delle belle arti,VII,parma1821.

zanotti1739 G.zanotti,Storia dell’Accademia Clementina di Bo-logna aggregata all’Istituto delle Scienze e dell’Arti,Bo-logna1739,2voll.

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