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PONTIFICIA UNIVERSITA’ URBANIANA Facolta’ di Filosofia Storia della Filosofia Moderna La metafisica di Spinoza. Sostanza, atributi e modi. Liberta’ e necessita’. Przemysław Śniegowski

Spinoza

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PONTIFICIA UNIVERSITA’ URBANIANA

Facolta’ di Filosofia

Storia della Filosofia Moderna

La metafisica di Spinoza. Sostanza, atributi e modi. Liberta’ e necessita’.

Przemysław Śniegowski ( 21818 )

a. a. 2013/14

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Nel XVII secolo abbiamo un filosofo che si chiama Baruch Spinoza. Nacque ad Amsterdam

il 24 novembre 1632, morì ad Aia il 21 febbraio 1677. Ha ricevuto l’educazione nella comunità

israelitica di Amsterdam. Si interessava principalmente al pensiero di Bacone e di Cartesio. Spinoza

è stato espulso dalla comunità ebraica e scomunicato. Ha pubblicato tante opere che toccano diversi

temi, non soltanto quelli filosofici ma anche politici, morali e religiosi. Dando lettura della prima

opera scritta da lui, Tractatus de deo et homine eiusque felicitate , possiamo notare quali sono le

sue peculiarità filosofiche, di tipo neoplatonica e cartesiana. In questa opera si nota anche

l’ interesse della sua filosofia che abbraccia la vita morale, politica e religiosa dell’ uomo. “ La

componente neoplatonica e’ evidente nel concetto di Dio come causa unica, diretta e necessaria di

tutto cio’ che e’, la componente cartesiana e’ evidente nel concetto della sostanza e degli

attributi…”1. Spinoza riflette anche sulla libertà e sulla necessità. Secondo lui, l’uomo è libero

quando si rende conto, che tutto è necessario. Dio è eterno e necessario; quindi tutto cio’ che accade

nel mondo, è necessario. In questo lavoro viene presentato il pensiero di Spinoza sulla sostanza,

attributi e modi. Viene anche presentata questa concezione di libertà e necessità, che permette di

penetrare l’ identificazione metafisica di Dio con la Natura.2

Nella sua metafisica Spinoza criticava il dualismo. Partiva dalla definizione di sostanza che

era di Cartesio. Sostanza è cio’ che è in sé e si concepisce per se’. Tuttavia la sostanza secondo

Spinoza era una. Questa sostanza è Dio. Perche’ se sostanza è in se’, non puo essere limitata da altre

cose di fuori, è infinita, solo Dio è sostanza infinita. Questa sostanza essendo creata non può essere

in sé, quindi non è creata, non ha causa, è causa sui.3

Se è vero tutto quello che è scritto nelle precedenti righe, l’ universo deve essere nel Dio,

non può esistere al di fuori di Dio, senza Dio. Dio e la natura sono la stessa cosa, tutto esiste quindi

in Dio, Dio anche sta in tutto. Il mondo delle cose e del pensiero sono manifestazioni di Dio, che è

sostanza, che è in sé. Così Spinoza crea un suo panteismo. Il suo sistema monoistico non è

materialismo ne spiritualismo. è in una posizione neutrale sul tema: pensiero e corpo.4

La sostanza infinita viene percepita dall’intelletto dell’uomo attraverso attributi. La

sostanza infinita ha infiniti attributi. Per Spinoza un attributo è quello che l’intelletto può conoscere

dalla sostanza, come l’essenza della sostanza. Due atributi che noi conosciamo: il pensiero e

estensione. Spinoza parla anche sui modi della sostanza. Modus è in sostanza, sostanza è causa per

modo. Modo non puo esistere senza sostanza, modo è qualcosa che esiste in altra cosa. Dio è causa

delle cose, che sono in Lui. Così Spinoza identifica Dio con la natura, si vede questa identificazione

1 N. Abbagnano, Storia della Filosofia, La filosofia Moderna dei secoli XVII e XVIII, v. 4, TEA, Milano 1995, p. 89.2 Cfr. Ibidem, p. 93, P. Miccoli, Storia della Filosofia Moderna, Urbaniana University Press, Roma, 1985, p. 192.3 Cfr. V. Mathieu, Spinoza, in: Enciclopedia Filosofica, v. VII, Casa Editrice “Le lettere”, Firenze 1982, p. 1013.4 Ibidem, pp. 1013-1014.

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già, quando si parla che Dio è sostanza infinita. Quindi Dio non è diverso dalla natura, se è diverso,

non può essere infinito. Non esiste niente al di fuori di Dio, esiste solo Dio, sostanza infinita, eterna,

altre cose esistono come modo di questa sostanza. Natura naturante e’ la sostanza eterna, Dio. I

modi cioé manifestazioni dell’essenza divina sono natura naturata.5

Il Panteismo di Spinoza porta inevitabili conseguenze logiche; tutto l’universo è

determinato. Dio è eterno e necessario, quindi tutto è necessario. Quindi non c’è nessun caso, ne la

libertà, indicate come possibilità di scegliere. Il mondo è il meccanismo. L’uomo, sue gesta,

decisioni a livello statale sono necessarie creazioni deterministiche in crescita. La libertà secondo

Spinoza, esiste solo, quando l’uomo ha la coscienza di necessità.

L’uomo, secondo Spinoza, crede di essere libero perché è consapevole della volontà, ma

ignora la causa che determina la volontà dell’uomo. Non c’è differenza in questo tema tra l’uomo e

la natura. Tutto è necessario nell’uomo e nella natura. Spinoza parlando sulla necessità nega le

differenze tra uomo e natura, critica anche quelli che promuovono il finalismo. Dice che non

esistono fini per l’uomo e per la natura.

L’uomo nel pensiero di Spinoza deve agire secondo l’inteletto. La natura è moralmente

neutrale, quindi non si possono giudicare le azioni dell’uomo in termini di bene o male. Si devono

accettare le leggi della natura, la loro comprensione è l’essenza della libertà.6

Il pensiero di Spinoza nel suo tempo era criticato da tutti. Era criticato per tanti motivi, per

esempio perchè voleva identificare Dio con la natura, perche’ nega la concezione di Dio Persona e

per il suo relativismo morale. I pensieri di Spinoza sono diventati famosi sopratutto nel

romanticismo, quando il panteismo come unità di Dio e la natura era interessante per tanti filosofi.

5 Cfr. N. Abbagnano, Storia della Filosofia, La Filosofia Moderna dei secoli XVII e XVIII, v. 4, TEA, Milano 1995, pp. 91- 92.6 Cfr. Ibidem; pp. 93, 100- 101;P. Miccoli, Storia della Filosofia Moderna, Urbaniana University Press, Roma, 1985, pp. 192-193.

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BIBLIOGRAFIA

1. Abbagnano N., Storia della Filosofia, La Filosofia Moderna dei secoli XVII E XVIII, v. 3, TEA, Milano 1995;

2. Miccoli P., Storia della Filosofia, Urbaniana University Press, Roma, 1985;

3. Enciclopedia Filosofica, v. VII, Casa Editrice “Le lettere”, Firenze 1982.

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