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Sportello psicologico Sportello psicologico
Lo sportello è stato organizzato ed attuato da un gruppo di
lavoro, costituito dal coordinatore e referente Prof.ssa Laura
Procino, dal Dirigente Scolastico Prof.ssa Milena Brandoni,
dallo Psicologo e Psicoterapeuta incaricato Dr. Christian
Pepi.
Le Sig.ra Anna Rita Giulietti e Sig.ra Michela Clementi hanno
curato la Segreteria e l’organizzazione degli appuntamenti.
A contribuire ad aspetti organizzativi ed attuativi sono stati
ovviamente invitati anche gli insegnanti e gli alunni stessi,
ovviamente con riferimento ai soli frequentanti la secondaria.
Elemento significativo di partecipazione è stato per esempio l’aver
realizzato in maniera del tutto spontanea da parte di alcuni alunni
aiutati dalla loro insegnante di educazione artistica, dei disegni
per adornare la stanza della consultazione psicologica.
Il progetto voleva costituire uno spazio di “consulenza
professionale psicologica”, diversa quindi da un
trattamento di tipo esplicitamente sanitario, centrato
quindi su elementi di criticità noti, o da un semplice
intervento di tipo genericamente “sociale o
pedagogico”, spesso poco incisivo in quanto troppo
generalista e incapace di risposte mirate ed elaborate.
Alunni:
Per analizzare il fenomeno si potrebbe artificialmente
dividere gli accessi allo sportello in gruppi omogenei e
comparabili tra loro: coloro che si sono rivolti allo
sportello autonomamente o quelli che sono stati per
così dire “inviati” da genitori o insegnanti.
Quasi tutti i ragazzi si sono recati “del tutto
spontaneamente” allo sportello, mettendosi in lista da soli e
seguendo la prassi richiesta.
Per quanto alcuni siano stati incoraggiati o abbiano accolto
suggerimenti da pare di amici o insegnanti, in effetti 1 solo
caso è stato inviato su specifica richiesta da parte degli
adulti di riferimento (genitori, insegnanti, altre agenzie
educative).
E’ questo forse uno dei risultati più importanti ai fini
delle nostre riflessioni. I ragazzi sembrano dimostrare,
man mano che esperimenti di questo tipo proseguono,
di essere più competenti di quanto non sembrino e più
desiderosi di un confronto “attivo” con gli adulti, specie
quanto si tratta di prendersi cura di loro.
Genitori
In altri casi, ove erano cioè presenti disagi o sofferenze
di tipo familiare in atto (separazione o conflitto
coniugale, mancanza di un genitore, problematiche di
tipo psico-sociale, ecc.) si è richiesto un intervento
prolungato nel tempo, una vera e propria “consulenza
psicologica”.
Nella maggiore parte dei casi non c’è stato infatti
bisogno neanche di vedere il bambino. Si sono ottenuti
risultati decisivi facendo leva esclusivamente sulle
capacità di comprensione ed empowerment dei
genitori.
Insegnanti: