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Statica del corpo rigido Condizioni di equilibrio Calcolo delle Reazioni Vincolari Obiettivo della lezione: apprendere le equazioni cardinali della statica e applicarle al calcolo delle reazioni vincolari. Calcolare le reazioni vincolari per strutture semplici ed articolate

Statica del corpo rigido Condizioni di equilibrio Calcolo delle … · 2017. 9. 29. · Equilibrio del corpo rigido • Nel caso del corpo rigido le relazioni di equilibrio vedono

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  • Statica del corpo rigido

    Condizioni di equilibrio

    Calcolo delle Reazioni Vincolari

    Obiettivo della lezione: apprendere le equazioni cardinali della statica e applicarle al calcolo delle reazioni vincolari. Calcolare le reazioni vincolari per strutture semplici ed articolate

  • Equilibrio del punto materiale

    • Un corpo soggetto all’azione di forze esterne tipicamente è costretto a muoversi di moto

    accelerato

    • Tuttavia in certe situazioni, esistono

    particolari rapporti tra le forze applicate tali che il moto venga a mancare del tutto o

    sia di tipo rettilineo uniforme

    • Queste condizioni vengono dette «di equilibrio statico»

    • Nel caso del punto materiale sottoposto ad

    un sistema di forze, la condizione di equilibrio

    si esperime come segue:

    Nel piano

    0=∑F

    0=∑ xF

    0=∑ zF

    0=∑ yF

  • Equilibrio del corpo rigido

    • Nel caso del corpo rigido le relazioni di equilibrio vedono coinvolte non solo le forze ma anche i momenti generati dalle forze stesse

    • Infatti un corpo rigido si trova in equilibrio quando sono verificate due relazioni vettoriali indipendenti

    1) La somma vettoriale di tutte le forze applicate al corpo è nulla

    2) La somma vettoriale dei momenti applicati al corpo, calcolati rispetto ad un punto qualsiasi, è nulla

    • Queste vengono definite «equazioni cardinali della statica»

  • Equilibrio del corpo rigido

    Le due equazioni vettoriali corrispondono a due terne di equazioni scalari (nello spazio) e

    a tre equazioni scalari nel piano e precisamente:

    0=∑FFx∑ =0

    Fy∑ =0

    Fz∑ =0

    0=∑ OMM

    Ox∑ =0

    M

    Oy∑ =0

    M

    Oz∑ =0 Fx∑ =0

    Nello spazio

    Nel piano i due sistemi si riducono a:

    Osserviamo che il numero di equazioni per l’equilibrio corrisponde al numero di gradi di libertà da bloccare affinché si ottenga l’equilibrio.

    Fy∑ =0

    M

    Oz∑ =0

  • Reazioni vincolari

    • Come abbiamo visto, i corpi rigidi interagiscono con il riferimento fisso tramite i vincoli, dei quali abbiamo precedentemente analizzato il comportamento cinematico (ossia i movimenti consentiti ed impediti)

    • Tuttavia, in presenza di forze esterne, i vincoli esercitano forze che, per il

    principio di Azione e Reazione, sono uguali alle forze applicate in modulo e

    direzione ma di segno opposto

    Tali forze vengono chiamate «reazioni vincolari»

    • In particolare, le reazioni vincolari agenti sul corpo saranno uguali e contrarie alle azioni che il vincolo applica sul mondo esterno (nel caso di vincolo esterno) o sull’asta adiacente (nel caso di vincolo interno).

    • Dunque le reazioni vincolari, unitamente alle forze esterne applicate, costituiscono un sistema di forze per le quali deve essere garantita la condizione di equilibrio secondo le leggi della statica dei corpi rigidi.

  • Reazioni vincolari

    Nelle applicazioni pratiche, alcuni dei carichi agenti sulla struttura (forze e

    momenti) sono noti e si definiscono “carichi attivi” o “esterni”.

    Altre forze, in particolare quelle esercitate dai vincoli che collegano la struttura

    in studio al mondo esterno, sono incognite e devono essere determinati

    analiticamente affinché sia verificato l’equilibrio della struttura. Queste sono le reazioni vincolari

    Peso palla

    Forza muscolare

  • Reazioni vincolari

    Nelle applicazioni pratiche, alcuni dei carichi agenti sulla struttura (forze e

    momenti) sono noti e si definiscono “carichi attivi” o “esterni”.

    Altri, in particolare quelli esercitati dai vincoli che collegano la struttura in studio

    al mondo esterno, sono incogniti e devono essere determinati analiticamente

    affinché sia verificato l’equilibrio della struttura. Queste sono le reazioni vincolari

    Metà peso corporeo

    Metà peso corporeo

  • Reazioni esercitate dai vincoli semplici

    Incastro

    Questo vincolo elimina tutte le tre

    libertà di movimento possibili del

    corpo rigido, quindi è un vincolo triplo

    (3 GdV).

    Le reazioni vincolari

    Le reazioni vincolari sono costituite

    da due forze in direzione orizzontale

    e verticale (HA e VA) e da un

    momento (MA).

    A

    A

    B

    B

    MA

    HA

    VA

    • E’ importante il verso delle reazioni vincolari ?

    • Come deve essere determinato?

    Inizialmente non dobbiamo preoccuparcene. In generale si procede ad ipotizzare un verso (casualmente o con criterio) che sarà successivamente confermato (o smentito) dal

    risultato delle equazioni di equilibrio

    F

  • Reazioni esercitate dai vincoli semplici

    Cerniera

    Questo vincolo consente solo la

    rotazione dell’asta, quindi è un vincolo

    doppio (2 GdV).

    Le reazioni vincolari

    Le reazioni vincolari sono costituite

    da due forze ortogonali alla superficie di appoggio della cerniera (terra, HA e VA).

    Spesso si esplicitano le componenti in

    direzione normale e tangenziale

    rispetto all’asta (NA e TA)

    A

    A

    B

    B HA

    VA

    F

  • Reazioni esercitate dai vincoli semplici

    Cerniera

    Questo vincolo consente solo la rotazione

    dell’asta, quindi è un vincolo doppio (2

    GdV).

    Le reazioni vincolari

    Le reazioni vincolari sono costituite

    da due forze in direzione orizzontale

    e verticale (HA e VA) o in alternativa in direzione normale e tangenziale rispetto all’asta (NA e TA) Differenza? Quando calcoleremo le azioni interne, saremo interessati ai contributi normali

    (azione normale, trazione/compressione) e

    tangenziali (taglio)

    A

    A

    B

    B

    HA

    VA

    A

    B

    TA

    NA

    F

  • Reazioni esercitate dai vincoli semplici

    Cerniera con carrello

    Questo vincolo consente la rotazione

    dell’asta e la sua traslazione

    orizzontale, impedendo solo lo

    spostamento verticale, quindi è un

    vincolo semplice (1 GdV).

    Le reazioni vincolari

    L’unica reazione vincolare del carrello

    è costituita da una forza verticale VA ortogonale alla direzione di scorrimento

    A

    A

    B

    B

    VA

    F

  • Reazioni esercitate dai vincoli semplici

    Cerniera con carrello

    Questo vincolo consente la rotazione

    dell’asta, e la sua traslazione

    orizzontale quindi è un vincolo

    semplice (1 GdV).

    Le reazioni vincolari

    La forza di reazione è sempre perpendicolare alla direzione di scorrimento del carrello Anche in questo caso può risultare

    conveniente scomporre la reazione VA

    nelle sue componenti TA (parallela

    all’asse della trave) e NA (ortogonale

    all’asse della trave)

    A

    A

    B

    B

    VA

    A

    B

    VA

    TA

    NA

  • Reazioni esercitate dai vincoli semplici

    Pattino

    Questo vincolo consente solo la

    traslazione lungo la retta di scorrimento,

    senza rotazioni (2 GdV),

    quindi con rotazione nel punto all’infinito

    in direzione perpendicolare alla retta di

    traslazione (CIR).

    Le reazioni vincolari

    Le reazioni vincolari sono costituite

    da una forza in direzione perpendicolare

    alla retta di scorrimento (RC) e da un

    momento (MC). Rc

    C

    C

    Mc

  • Vincoli tra corpi rigidi (vincoli interni)

    Consideriamo ora i vincoli che permettono il collegamento tra due o più aste nel

    piano, valutando le reazioni vincolari interne presenti

    • Se separiamo due aste collegate rigidamente o spezziamo un’asta singola, possiamo mettere in evidenza due forze presenti nel punto

    di separazione (Rx e Ry) e un momento (Mz)

    • Perchè sia garantito l’equilibrio, nei due spezzoni di asta saranno presenti forze e momenti uguali e contrari

    A

    B

    C

    D

    A

    B

    C

    D

    Rx

    Ry Rx

    Ry Mz

    Mz

  • Vincoli tra corpi rigidi (vincoli interni)

    Nel caso di cerniere interna tra due aste, la separazione delle aste permette di evidenziare due forze presenti nel punto di separazione in direzione

    orizzontale e verticale (CO e CV) o in direzione normale e tangenziale (CN e CT)

    Nelle due aste saranno presenti forze uguali e contrarie.

    C

    Co

    Cv

    Co

    Cv

    CT CN

    CN CT

    Asta 1

    Asta 2

    Asta 1

    Asta 2

    Asta 1

    Asta 2

    Utilizzo del sistema di riferimento assoluto Utilizzo delle componenti normale e tangenziale

  • Carichi esterni e reazioni vincolari

    Generalmente nelle applicazioni strutturali sono presenti sui componenti o

    sistemi carichi esterni noti (forze e momenti), derivanti dalla funzione svolta, e reazioni vincolari originate dai vincoli che collegano il corpo o il sistema con il mondo esterno (a terra).

    MA

    HA

    VA

    F F

  • Carichi esterni e reazioni vincolari

    Generalmente nelle applicazioni strutturali sono presenti sui componenti o

    sistemi carichi esterni noti (forze e momenti), derivanti dalla funzione svolta, e reazioni vincolari originate dai vincoli che collegano il corpo o il sistema con il mondo esterno (a terra).

    Nelle operazioni da effettuare per il calcolo delle reazioni vincolari (incognite),

    possiamo utilizzare le seguenti regole:

    1) Le forze applicate possono essere traslate lungo la propria retta di applicazione, in quanto tali traslazioni non cambiano le condizioni di equilibrio nel corpo rigido.

  • Carichi esterni e reazioni vincolari

    d

    2) Le forze applicate possono essere spostate lungo una retta parallela, a patto

    di aggiungere un momento (denominato «momento di trasporto») pari al prodotto dell’intensità della forza per la distanza tra le rette di applicazione.

    O O O’ O’

  • Carichi esterni e reazioni vincolari

    3) Ad un insieme di forze applicate nello stesso punto del corpo rigido è

    possibile sostituire la loro risultante (somma vettoriale).

  • Carichi esterni e reazioni vincolari

    Le equazioni di equilibrio del corpo rigido

    possono essere utilizzate per calcolare le reazioni vincolari, operazione necessaria per configurare e dimensionare opportunamente il vincolo (ad es.

    cuscinetto) ma soprattutto per poter valutare quali sono gli effetti dei carichi esterni (e delle corrispondenti reazioni vincolari) sulla condizione di sollecitazione interna della struttura.

    1) La somma vettoriale di tutte le forze applicate al corpo è nulla

    2) La somma vettoriale dei momenti applicati al corpo, calcolati

    rispetto ad un punto qualsiasi, è nulla

  • Esempio 1

    Calcoliamo ad esempio le reazioni vincolari della struttura in figura

    F

    L

    a b (=L-a) GdL = 3 (1 asta) GdV = 2+1 = 3

    Il sistema è isostatico

    F

    VA VB

    HA

    A B

    Sostituiamo ai vincoli le

    reazioni relative ai movimenti

    impediti

    N.B. la scelta del verso non è rilevante!

    Nomenclatura reazioni?

  • Esempio 1

    F

    VA VB

    HA Sostituiamo ai vincoli le

    reazioni relative ai movimenti

    impediti

    L

    a b

    Scriviamo le equazioni di equilibrio

    Traslazione orizzontale

    0=∑ xF

    Rotazione intorno al punto A

    Traslazione verticale

    0=AH

    0=∑ yF

    0=∑ AM

    BABA VFVVFV −=⇒=+− 0

    l

    aFVlVaF BB

    ⋅=⇒=⋅−⋅ 0

    Sistema di riferimento? Scelta del polo?

  • Esempio 1

    F

    VA VB

    HA Sostituiamo ai vincoli le

    reazioni relative ai movimenti

    impediti

    L

    a b

    l

    bFV

    l

    alFV

    l

    aFV

    l

    aFFV

    l

    aFV

    VFV

    AAAA

    B

    BA⋅

    =⇒

    −⋅=⇒

    −⋅=⇒

    ⋅−=⇒

    ⋅=

    −=

    1

    l

    bFVA

    ⋅=

    l

    aFVB

    ⋅=

  • Esempio 2

    Calcoliamo ad esempio le reazioni vincolari della seguente asta vincolata

    isostaticamente:

    W/2 W/2

    Peso corporeo = W

    L

    L/4 L/4 L/2

    A B

    VA VB

    W/2 W/2

    HA

  • Esempio 2

    L

    L/4 L/4 L/2

    VA VB

    W/2 W/2

    HA

    Scriviamo le equazioni di equilibrio

    Traslazione orizzontale

    0=∑ xF

    Rotazione intorno al punto A

    Traslazione verticale

    0=AH

    0=∑ yF

    MA∑ = 0

    022

    =+−− BA VWW

    V

    L

    LLWLW

    VLVLLWLW

    BB

    +⋅+

    =⇒=⋅−

    +⋅+

    42242 0

    42242

    x

    y

  • Esempio 2

    L

    L/4 L/4 L/2

    VA VB

    W/2 W/2

    HA

    Rotazione intorno al punto A

    Traslazione verticale

    0=∑ yF BABA VWVVWW

    V −=⇒=+−− 022

    L

    LW

    L

    LWLW

    L

    LWLW

    L

    LLWLW

    VB⋅

    ⋅⋅⇒

    ⋅⋅+

    ⋅⋅+

    +⋅+

    =8

    4 8

    3

    8 4

    3

    28

    42242

    x

    y

    2

    WVB =

    2

    WVA =

  • Carichi concentrati e carichi distribuiti

    Fino ad ora sono stati presi in esame carichi

    esterni agenti sulla struttura espressi attraverso

    forze cosiddette concentrate

    Tuttavia, nella pratica ingegneristica è frequente il

    caso di carichi cosiddetti “distribuiti” (si pensi ad

    esempio al caso di un tetto ricoperto da uno strato

    di neve)

  • Carichi concentrati e carichi distribuiti

    Ripartizione del carico corporeo

    (tronco + cosce) sulla seduta di una

    postazione di operatore di gru

    portuale

  • Carichi concentrati e carichi distribuiti

    Poiché stiamo prendendo in esame strutture

    piane, i carichi distribuiti sono espressi mediante

    un rapporto tra forza e lunghezza

    Forza

    Lunghezza=N

    m

    Ai fini del calcolo delle reazioni vincolari, è

    importante stabilire entità e posizione della risultante del carico ripartito

    Tale compito è semplice quando la distribuzione

    delle forze è costante (caso più frequente) o segue

    una legge geometrica ben definita

  • Carichi concentrati e carichi distribuiti

    Tuttavia, nei casi più generali la risultante del

    carico distribuito si ottiene dall’integrazione della

    legge di distribuzione del carico, ossia:

    e la sua posizione (sull’asse delle x) è quella del

    centroide dell’area in esame, che si ottiene dalla

    relazione:

    una volta determinato modulo e punto di

    applicazione della risultante del carico distribuito,

    si procede all’applicazione delle equazioni di

    equilibrio come visto in precedenza

    � � � ����

    �̅ � �������

  • Esempio di calcolo

    Si vogliono calcolare le reazioni vincolari

    della struttura rappresentata in figura.

    N.B: è possibile applicare il principio della sovrapposizione degli effetti.

    Il carico può essere immaginato come

    somma di una distribuzione uniforme

    (rettangolare) di entità 120 e un carico

    triangolare di entità massima 160

    Una volta determinate entità e posizione

    delle risultanti, si procede al calcolo delle

    reazioni vincolari applicando le equazioni

    cardinali della statica

  • Esempio di calcolo

  • Esempio di calcolo

  • Esempio di calcolo

  • Esempi 3-4-5

    Calcoliamo ad esempio le reazioni vincolari delle seguenti strutture

    A B

    L

    H

    q=1000 N/m

    A

    B

    1.200

    0.600

    F=2000 N

    �=60°

    A B

    2.000

    H=500 N

    F1=2000 N

    F2=4000 N

    0.600

    F 3

    4

    5

  • Esempi 6-7

    0.600

    A B

    q=2000 N/m

    0.150

    M = 100 N m

    0.300 0.150 0.150

    0.600

    A B

    q=2000 N/m F=200 N

    0.400

    0.400

    C

    0.300

    45° 6

    7

  • Esempio 8

    Calcoliamo le reazioni vincolari della seguente asta vincolata isostaticamente:

    45° 45° A B C F=2000 N

    1.500

    1.000

  • Esempio 7

    Scriviamo le equazioni di equilibrio

    RAV

    RAo

    Traslazione orizzontale

    0=∑ xF

    0=∑ yF

    Rotazione intorno al punto B

    0=∑ BM

    Traslazione verticale

    0045cos =⇒=°⋅= AAAO RRR

    PRPRPRR BBBAV =⇒=−⇒=−+ 00

    20

    2

    lPM

    lPM AA ⋅=⇒=⋅+−

    45°

  • Esempio 8

    Calcoliamo ad esempio le reazioni vincolari dell’asta in figura vincolata

    isostaticamente:

    A

    B

    F=2000 N

    2.0 2.0

  • Esempio 8

    Calcoliamo ad esempio le reazioni vincolari della seguente asta vincolata

    isostaticamente:

  • Esempio 8

    Traslazione orizzontale

    0=∑ xF

    0=∑ yF

    Rotazione intorno al punto O

    0=∑ OM

    Traslazione verticale

    0=AR

    PRPR BB =⇒=− 0

    aPMaPaPMaRaPM AABA ⋅−=⇒⋅−⋅=⇒=⋅−⋅+− 202

  • Esempio 9

    Calcoliamo ad esempio le reazioni vincolari della seguente asta vincolata

    isostaticamente:

    In questa struttura è presente una coppia concentrata (momento concentrato)

  • Esempio 10

    Calcoliamo ad esempio le reazioni vincolari della seguente asta vincolata

    isostaticamente:

    A

    B

    F=3500 N

    3.0

    q=4000 N/m 2.0

    3.0

    60°

  • Esempio 11

    A B RA RB

    HB

    A B

    0.600 0.200 0.400

    q=1200 N/m

  • Esempio 10

    a b c

    A B RA RB

    HB

    Scriviamo le equazioni di equilibrio

    Traslazione orizzontale

    0=∑ xF

    0=∑ yF

    Rotazione intorno al punto B

    0=∑ BM

    Traslazione verticale

    0=AH

    0)( =++⋅−+ cbaqRR BA

    ( ) ( ) ( ) 0222

    =

    ⋅⋅+

    ⋅⋅−

    +⋅⋅−⋅

    ccq

    bbqb

    aaqbRA

  • Equilibrio di un insieme isostatico di corpi rigidi

    Esempio: arco a tre cerniere (sistema isostatico di corpi rigidi più semplice)

    GdL = 6 (2 aste) GdV = 2+2+2 = 6

    Il sistema è isostatico

    F

    L/2

    L

    α

    HA

    VA

    HC

    VC

    A C

    B

    A C

    B B

    F

  • Equilibrio di un insieme isostatico di corpi rigidi

    HA

    VA

    HC

    VC

    A C

    B B

    F

    Come visto in precedenza, le reazioni possono anche essere espresse in termini di

    componenti normale e tangenziale all’asta. A tale proposito si ricordi che le componenti dirette come l’asta non generano momento. Questa schematizzazione sarà utile per il calcolo delle azioni interne (che vedremo più avanti)

    H’C

    V’C

    A C

    B

    B F

    H’B V’B

    V’B

    H’B

    V’A

    H’A

  • Equilibrio di un insieme isostatico di corpi rigidi

    C

    B

    C

    B

    Reazione Comp. normale Comp. tang

    HC H’Cn = HC sen α H’Ct = HC cos α

    VC V’Cn = VC cos α V’Ct = VC sen α

    Le componenti normali e tangenziali delle reazioni

    vincolari originarie possono essere calcolate

    tenendo presente che ciascuna di esse, scomposta

    nelle due direzioni, dà un contributo sia alla

    reazione normale che a quella tangenziale

  • Equilibrio di un insieme isostatico di corpi rigidi

    Esaminiamo l’asta AB. Affinché questa non ruoti, è necessario che la reazione V’B sia nulla, quindi l’unica reazione residua è H’A

    H’C

    V’C

    A C

    B

    B F

    H’B V’B

    V’B

    H’B

    V’A

    H’A

  • Equilibrio di un insieme isostatico di corpi rigidi

    Esaminiamo l’asta AB. Affinché questa non ruoti, è necessario che la reazione V’B sia nulla, quindi l’unica reazione residua è H’A

    Se ne deduce che, per l’equilibrio, deve risultare H’A = H’B

    Ovviamente dobbiamo cancellare V’B anche dall’asta BC

    Esaminiamo l’asta BC

    Per l’equilibrio alla traslazione orizzontale la componente della forza in direzione dell’asta deve essere uguale alla reazione H’C

    H’C V’C

    A C

    B B

    F

    H’B

    H’A

    αα cos 0cos '' ⋅−=⇒=+⋅ FHHF CC

  • Equilibrio di un insieme isostatico di corpi rigidi

    Ora imponiamo l’equilibrio alla rotazione dell’asta BC intorno al punto C

    H’C V’C

    A C

    B B

    F

    H’B

    H’A

    α

    α

    α 2

    2

    02

    ''

    senF

    l

    lsenF

    Hl

    senFlH BB ⋅−=

    ⋅⋅

    −=⇒=⋅⋅+⋅

    Equilibrio alla traslazione in direzione tangenziale

    αα cos 0cos '' ⋅−=⇒=+⋅ FHHF CC

  • Equilibrio di un insieme isostatico di corpi rigidi

    Infine imponiamo l’equilibrio alla traslazione in direzione normale

    H’C V’C

    A C

    B B

    F

    H’B

    H’A

    αααα 2

    0 2

    0 '''' sen

    FVVsen

    FsenFVHsenF CCCB ⋅⇒=−⋅−⋅⇒=−+⋅ =

    Quindi riassumendo:

    ⋅−=

    ⋅−==

    =

    α

    α

    α

    cos

    2

    2

    '

    '

    ''

    FH

    senF

    V

    senF

    HH

    C

    C

    BA

  • Equilibrio di un insieme isostatico di corpi rigidi

    Asta BC ruotata. La forza F è inclinata

    dell’angolo α rispetto alla direzione dell’asta.

    Possiamo scomporla in due componenti

    α

    α

    cos

    senFF

    FF

    y

    x

    ⋅=

    ⋅=

    Le componenti normali e tangenziali delle reazioni vincolari originarie possono essere

    calcolate tenendo presente che ciascuna di esse, scomposta nelle due direzioni, dà un

    contributo sia alla reazione normale che a quella tangenziale

    Reazione Comp. normale Comp. tang

    HC H’Cn = HC sen α H’Ct = HC cos α

    VC V’Cn = VC cos α V’Ct = VC sen α

    HC

    Fx

    Fy

    VC

  • Esempio 12

    GdL = 6 (2 aste) GdV = 3+2+1 = 6

    Il sistema è isostatico

    F

    L/2

    L

    A

    h

    B

    D

    α

    F A

    B

    D

    B

    C

    VC

    VB

    VB HB HB

    HA

    VA

    MA

  • Esempio 12

    F

    B

    D

    VC VB

    HB

    Reazione Comp. normale Comp. tang

    HB H’Bn = HB cos α H’Bt = HB sen α

    VB V’Bn = VB sen α V’Bt = VB cos α

    V’B

    H’B

    Imponiamo l’equilibrio alla rotazione rispetto al punto B

    FL

    LFVLVLF Cc ⋅=

    ⋅⋅=⇒=⋅−⋅⋅

    2

    3

    2

    3 0

    2

    3

    Imponiamo l’equilibrio alla traslazione verticale

    FVFFVFFVFVV BBBCB ⋅−=⇒⋅−=⇒=⋅+⇒=−+2

    1

    2

    3

    2

    3 0

    ''''

    Imponiamo l’equilibrio alla traslazione orizzontale

    0'

    =BH Ciò implica che HB=0

    α

  • Esempio 11

    Imponiamo l’equilibrio alla rotazione rispetto al punto A

    cos 2

    1 0 hFMhHMMhH AbAAB ⋅⋅−=⇒⋅=⇒=−⋅ α

    A

    B

    VB

    HB

    VA

    MA

    2

    1

    cos 2

    1cos

    '

    '

    ⋅−=⋅=

    ⋅−=⋅=

    αα

    αα

    senFsenVV

    FVH

    BB

    BB

    V’B

    HA

    Imponiamo l’equilibrio alla traslazione verticale

    α 2

    1 0 senFVVVVV ABAAB ⋅−=⇒=⇒=−

    Imponiamo l’equilibrio alla traslazione orizzontale

    αcos 2

    1 0 ⋅−=⇒=⇒=− FHHHHH ABAAB

  • Esempio 12