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25/01/2014 1 STILI DI INSEGNAMENTO E STILI DI APPRENDIMENTO laura barbirato 2014 Laura Barbirato Gennaio 2014 1 Insegnamento ed apprendimento non sono la stessa cosa… “….infatti è possibile insegnare anche molto bene senza che gli studenti apprendano” (Bodner, 1986) Le strategie di insegnamento efficaci Partono dalla conoscenza delle modalità di funzionamento dei singoli allievi Valorizzano le competenze specifiche degli insegnanti Occorre conoscere i propri stili di insegnamento e gli stili di apprendimento degli alunni! laura barbirato 2014 2

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STILI DI INSEGNAMENTO E STILI DI

APPRENDIMENTO

laura barbirato 2014

Laura BarbiratoGennaio 2014

1

Insegnamento ed apprendimento non sono la stessa cosa…

“….infatti è possibile insegnare anche molto bene senza che gli studenti apprendano”(Bodner, 1986)

Le strategie di insegnamento efficaci� Partono dalla conoscenza delle modalità di

funzionamento dei singoli allievi� Valorizzano le competenze specifiche degli insegnanti

Occorre conoscere i propri stili di insegnamento e gli stili di apprendimento degli alunni!

laura barbirato 2014 2

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L’insegnante …

• Caratteristiche del singolo docente: empatia, assenza di preconcetti, professionalità nella didattica e nella valutazione, capacità di gestione della classe, conoscenza della tecnologia, creatività e fantasia…autovalutazione

In TEAM

• Condividere -le strategie individuate e -la loro applicazione• Definire e individuare i criteri di valutazione, gli strumenti

compensativi, le misure dispensative• Progettare percorsi di autostima e condividere un contratto

educativo con la famiglia • Promuovere e sostenere il confronto a livello interistituzionale

laura barbirato 2014

http://office.microsoft.com/it-it/images/results.aspx?qu=insegnante&ex=1&origin=FX01013210

3#ai:MP900409045|

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In classe

• Operare secondo un’unitarietà di intenti

• Creare un clima positivo, favorire il dialogo

• Sostenere la motivazione

• “Costruire ambienti di apprendimento”

laura barbirato 2014

Importante: creare classi “equi-eterogenee”

http://www.iccasalgrande.it/spazioragazzi.html

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Lavorare in classe

• Presupposto: ciò che “funziona” per l’alunno con BES, è efficace anche per altri

• Per l’insegnante: occasione per rivedere e riorganizzare il proprio agire professionale

• Attivare e attuare strategie per:• Valorizzare i punti di forza (intuizione, pensiero visivo e

creativo, divergente);

• Minimizzare quelli di debolezza (errori ortografici,

deficit nella memoria di lavoro, lentezza esecutiva, facile

affaticabilità, mancata autonomia nelle strumentalità di

base).

laura barbirato 2014 5

Stili di apprendimento e di insegnamento

Il concetto di “intelligenze multiple” (Gardner, 2005): l’intelligenza è un fattore composto da differenti modalità cognitive, che permettono di affrontare e comprendere la realtà e che variano da persona a persona anche in base a fattori culturali e ambientali

laura barbirato 2014

Per promuovere apprendimenti efficaci, l’insegnante a) deve conoscere i propri stili cognitivi e le preferenze, in

quanto condizionano le sue modalità di “insegnamento”;b) deve aiutare gli allievi ad esplorare i diversi stili di

apprendimento e cognitivi

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Stili di apprendimento e stili cognitiviGli stili di apprendimento sono caratteristici atteggiamenti affettivi e fisiologici che funzionano come indicatori relativamente stabili di come i discenti percepiscono l’ambiente di apprendimento, interagiscono con esso e vi reagiscono (Keefe, 1979)

laura barbirato 2014 7

Stili di apprendimento

• Comprende un set (unico e personalizzato) di punti deboli e di punti forti nella ricezione sensoriale

Questo set determina- facilità/- difficoltà di apprendimento in base a in base a in base a in base a

come viene proposta l’informazione (uditivo/visiva/come viene proposta l’informazione (uditivo/visiva/come viene proposta l’informazione (uditivo/visiva/come viene proposta l’informazione (uditivo/visiva/cinestesica…cinestesica…cinestesica…cinestesica…))))

- Preferenza per determinate modalità di Preferenza per determinate modalità di Preferenza per determinate modalità di Preferenza per determinate modalità di elaborazioneelaborazioneelaborazioneelaborazione

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Stile cognitivo

• Designa un approccio individuale comune ad ogni contenuto

• Es: si è- prevalentemente intuitivioppure- prevalentemente riflessivi

Indipendentemente dal contesto

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Stili di apprendimento L’informazione viene recepita tramite i canali sensoriali (Mariani 1996, 2000):

laura barbirato 2014

VISIVO-VERBALE

A B CD E F G H I

VISIVO – NON VERBALE

UDITIVO CINESTETICO

http://uvimelonase.mxhoste.com/difendersi-sistemi-intercettazione.html

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Canali di accesso alle informazioni e strategie da attivare per valorizzare lo stile di apprendimento

laura barbirato 2014

VISIVO-VERBALE

Preferenza per la lettura e per la

scrittura: l’apprendimento

avviene tramite la lettura

� Prendere appunti in classe e rileggerli a casa� Appuntare per iscritto le istruzioni relative ai compiti

e alle lezioni� Riassumere la lettura con sintesi scritta� Fare un elenco di quello che si vuole / si deve ricordare� Disporre di “istruzioni” o di “spiegazioni” scritte� Commentare con testo scritto grafici e diagrammi

Strategie. L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a …

Canale e stile di apprendimento

(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)

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Canali di accesso alle informazioni e strategie da attivare per valorizzare lo stile di apprendimento

laura barbirato 2014

� Usare disegni, schemi, mappe, parole chiave, immaginie grafici per ricordare

� Usare colori diversi per evidenziare le parole chiave neltesto

� Organizzare i contenuti secondo una gerarchizzazione� Creare mappe mentali di quanto viene ascoltato e/o

letto.

VISIVO – NON VERBALE

Sono preferite le immagini, le fotografie, i

disegni, i simboli, le mappe, i grafici,

i diagrammi(visual learning)

Strategie. L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a …

Canale e stile di apprendimento

(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)

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Canali di accesso alle informazioni e strategie da attivare per valorizzare lo stile di apprendimento

laura barbirato 2014

� Prestare attenzione durante le spiegazioni delle lezioniin classe

� Richiedere spiegazioni orali ai docenti� Sfruttare le conoscenze pregesse� Registrare le lezioni a scuola� Usare la sintesi vocale per la lettura� Usare gli audiolibri per leggere testi di narrativa� Lavorare in coppia con un compagno

UDITIVOPrivilegia

l’ascolto. Punto di forza durante le

“lezioni” o durante le

“discussioni” (quando si parla),

come pure all’interno di un gruppo di lavoro insieme ai suoi

compagni

Strategie. L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a …

Canale e stile di apprendimento

(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)

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Canali di accesso alle informazioni e strategie da attivare per valorizzare lo stile di apprendimento

laura barbirato 2014

� Effettuare tutte le prove realizzabili nelle materie incui è ciò che è contenuto di studio può esseretrasformato in attività pratica

� Suddividere i momenti di studio rispetto a quelli dipausa

� Alternare tempi in cui dover stare seduti con tempi incui è possibile stare in piedi (o muoversi)

� Creare mappe, grafici, schemi e diagrammi deicontenuti studiati.

CINESTETICOPredilige attività concrete. Ama fare esperienza

diretta di un problema, per

comprendere ciò di cui si parla

Strategie. L’insegnante dovrebbe stimolare gli alunni a …

Canale e stile di apprendimento

(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)

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Stili cognitivi

laura barbirato 2014

GLOBALE-ANALITICO1. Quadro di insieme2. Singoli particolari

SISTEMATICO-INTUITIVO1. Una variabile per volta

(procede sistematicamente, analizzando le diverse variabili)

2. Ipotesi (procede attraverso ipotesi alla ricerca di confermarla)

VERBALE-VISUALE1. Riassunto, associazioni verbali2. Caratteristiche visuo-spaziali. Immagini mentali,

schemi, rappresentazioni grafiche

IMPULSIVO-RIFLESSIVO1. Risponde rapidamente (contiene note positive,

ricordare che alcune attività sono “veloci”)2. È più lento, accurato

DIPENDENTE DAL CAMPO-INDIPENDENTE DAL CAMPO

1. Rimanda a una percezione fortemente influenzata da come è organizzato il contesto

2. Poco scarsamente influenzato dal contesto

CONVERGENTE-DIVERGENTE1. PROCEDE secondo logica, sulla base delle informazioni possedute2. Procede autonomamente e creativamente, con possibilità di generare nuove risposte

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stile di apprendimento e stili cognitivi

GLI ALUNNI CON BES

laura barbirato 2014

� Incontrano maggiori difficoltà con il canale visivo-verbale� PROCESSANO MEGLIO LE INFORMAZIONI CON IL

CANALE VISIVO-NON VERBALE� POSSONO AVERE BUONE CAPACITÀ UDITIVE (l’ascolto

va allenato con audiolibri, sintesi vocale, potenziamento distrategie di lettura)

� CANALE CINESTETICO: : può essere utile allenare gli alunnia prendere appunti grafici, sfruttando gli indici testuali,abituandoli a spiegare i contenuti attraverso esempi.

(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)

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stile di apprendimento e stile cognitivo

GLI ALUNNI CON BES

laura barbirato 2014

� Privilegiano stili di apprendimento NON VERBALI,UDITIVI, CINESTETICI

� Solitamente si avvalgono di uno stile cognitivo globale, percui hanno una visione di insieme, ma faticano a cogliereinformazioni in sequenza

� ���� Pensiero visivo piuttosto che verbale

� Gli alunni con BES hanno spesso un PENSIERODIVERGENTE più SVILUPPATO

(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)

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stile di apprendimento e stile cognitivo

Per questo gli insegnanti devono …

laura barbirato 2014

� diversificare le proposte operative didattiche, sperimentando strategie

diverse,

� allenare i diversi canali di accesso (modalità di apprendimento) dei loro allievi,

utilizzando mappe concettuali (ovvero, sfruttando l’accesso tramite il canale visivo),

� esercitare gli allievi ad una esposizione orale dei contenuti con il

supporto visivo delle mappe (anche durante le interrogazioni),

� insegnare agli allievi ad avvalersi di più modalità per ciascun compito

richiesto (prendere appunti, studiare un testo, fare una scaletta, ecc.)

� proporre più modalità per raccogliere informazioni (visivi, uditivi,

fotografici, ecc.)

� suggerire l’uso di colori diversi oppure di tratti grafici diversi per la

categorizzazione dei contenuti del testo scritto.(cfr. Stella G., Grandi L., 2012)

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Azione dell’insegnante

Cosa fare

laura barbirato 2014

Stile di insegnamento VERBALE� Strategie per l’allievo: può sfruttare le spiegazioni attraverso il

canale uditivo (evitare di fare riferimenti al testo scritto)

Stile di insegnamento VISUALE� Strategie per l’allievo: può ricorrere a tutti gli elementi iconici,

sfruttando il canale visivo

Stile di insegnamento GLOBALE� Strategie per l’allievo: attivare le conoscenze pregresse

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Azione dell’insegnante

Cosa fare

laura barbirato 2014

Stile di insegnamento ANALITICO� Strategie per l’allievo: beneficiare dell’uso delle mappe

(attenzione: evitare di fornire molte informazioni in serie,perché potrebbero metterlo in difficoltà)

Stile di insegnamento SISTEMATICO� Strategie per l’allievo: lo aiuta a distinguere le distinte tappe

(utilizzarlo quando gli argomenti sono “complessi”)Stile di insegnamento INTUITIVO� Strategie per l’allievo: può sviluppare le inferenze sugli

argomenti

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STRATEGIE di insegnamentoEvitare / Evitare di

• Lezioni prevalentemente frontali

• Lunghe spiegazioni

• Copiare dalla lavagna

• Le consegne e le verifiche scritte in un carattere poco efficace

• Porre l’accento sugli “errori”

• Una sola postazione PC in aula (potrebbe diventare marcatore di diversità)

• Far uscire l’alunno per andare in aula informatica/aula di sostegno…

• Chiedere prestazioni veloci

Favorire / Sostenere / Promuovere

• Lezioni interattive e dialogiche• Riflessioni e condivisioni fra gli

alunni

• Fornire materiale semplificato e fotocopiato con facilitazioni visive

• Prediligere il carattere stampatello maiuscolo

• Depenalizzare l’errore ed utilizzarlo per individuare i processi cognitivi e i ragionamenti sottesi

• Compensare con tutti gli strumenti utili

• Fare le cose tutti insieme

• Consentire tempi più lunghi o ridurre l’entità del compito

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STRATEGIE di insegnamento

Evitare

• Di esporre l’alunno pubblicamente

senza un riscontro positivo (pertanto

“prepararlo”)

• Richieste senza avere

precedentemente concordato (es.

interrogazioni)

• Espressioni negative o di dissenso

esplicite e/o forti

• Espressioni del tipo: “Avete capito?”

• Espressioni secche come: “Guarda

meglio!” …

Favorire / Sostenere / Promuovere

• La partecipazione alla vita della classe

• Interrogazioni programmate e attività in classe preventivamente comunicate all’alunno

• Apprezzare i suoi contributi

• Apprezzare e stimare esiti positivi

• “Mi sono spiegato?”• Optare per: “dove, cosa, come, a che

fine, con quale prospettiva guardare”

… (porsi come facilitatori)

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L’ambiente

laura barbirato 2014

Gli studenti più capaci organizzano l’attività di studio definendo unprogramma di lavoro distribuito nel tempo (De Beni, Moè, 2007)

•Definire i momenti per lo svolgimento delle diverse attività, organizzando il tempo

in ruoutine prevedibili, che siano rassicuranti e offrano una cornice temporale chiara

entro cui orientarsi;

•organizzare i materiali e fornire chiare consegne sul loro utilizzo, selezionandone

pochi per volta e facilitando l’organizzazione con i colori o segnali chiari (es. etichette

colorate per i diversi quaderni o libri);

•limitare le distrazioni, es. segnalare il momento della pausa e quanto è opportuno

richiamare l’attenzione e riprendere la concentrazione;

•organizzare lo spazio classe in modo funzionale all’attività da svolgere, strutturare

con chiarezza le pareti, evitando materiali ridondanti o confusi.

Organizzazione del setting per l’apprendimento

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Personalizzazione e individualizzazione

• L’individualizzazione si riferisce alle strategie didattiche che mirano ad assicurare a tutti gli studenti il raggiungimento delle competenze fondamentali, anche attraverso la diversificazione dei percorsi di insegnamento, che devono mirare ad incontrare al meglio le particolari modalità di apprendimento (stili e caratteristiche) dell’alunno. L’individualizzazione ha lo scopo di far sì che i risultati vengano raggiunti da tutti.

• La personalizzazione indica invece le strategie didattiche finalizzate a garantire ad ogni studente una propria forma di eccellenza cognitiva, ovvero mira a far sì che ognuno sviluppi al meglio i suoi talenti.

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Metodologie efficaci

• Apprendimento cooperativo• Didattica metacognitiva• Lavori di gruppo

(gruppi eterogenei)• Tutoring e Peer

education• Didattica laboratoriale• Simulazione e role playing• Utilizzo delle tecnologie (LIM, PC e software

specifici, tablet…) laura barbirato 2014 25

Bibliografia e Approfondimenti • Chiocca (a cura di) Strumenti di supporto per alunni e studenti con DSA e ADHD, Forum Media, Verona, 2010• Stella G., Grandi L., 2012, Come leggere la Dislessia e i DSA. Guida base, Ed. Giunti Scuola, Firenze.• Gomez F., (a cura di), 2009, Corporeità, didattica e apprendimento. Le nuove neuroscienze dell’educazione,

Edisud, Salerno.• Corrnoldi C., 1999, Le difficoltà di apprendimento a scuola, Editrice il Mulino, Bologna.• AA.VV., Test per la scuola. Valutare e potenziare l’apprendimento. Io scrivo, ed. Giunti, Firenze, 2009• AA.VV., Test per la scuola. Valutare e potenziare l’apprendimento. Pronti per la prima, Ed. Giunti, 2009• AA.VV., Test per la scuola. Valutare e potenziare l’apprendimento. Conosco le forme, Ed. Giunti, …• AA.VV., Test per la scuola. Valutare e potenziare l’apprendimento. Super Abilità, ed. Giunti, Firenze, 2009• AA.VV., Test per la scuola. Valutare e potenziare l’apprendimento. Io e l’aritmetica 4-5, ed. Giunti, Firenze • AA.VV., Test per la scuola. Valutare e potenziare l’apprendimento. Io e l’aritmetica 1-2-3, ed. Giunti, Firenze• AA.VV., Test per la scuola. Valutare e potenziare l’apprendimento. Io penso creativo, Ed. Giunti, Firenze.• De Bono E., 2001, Creatività e pensiero laterale, Ed. BUR Biblioteca Universale Rizzoli, Milano.• De Bono E., 2000, Il pensiero laterale. Come diventare creativi, Ed. BUR Biblioteca Universale Rizzoli, Milano.• De Bono E., 2007, Una bella mente, Centro Studi Erickson, Trento.

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