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 Giuliana Montanari – Storia e Tecnologia degli Strumenti Musicali 2006 – Istituto Musicale “A. Peri” Reggio Emilia  33 AEROFONI MEDIEVALI FLAUTI DIRITTI MEDIEVALI Il flauto diritto medievale, che sembra essere stato uno strumento prevalentemente popolare, è costituito da un corpo cilindrico di legno di cameratura stretta e provvisto di sei fori di diteggiatura, che ottiene l’ottava per sovrinsufflazione. Durante il secolo XV si sviluppa il flauto diritto rinascimentale, grazie alla sperimentazione dei costruttori, che selezionano i legni più adatti (bosso, acero e anche ebano) e aumentano il diametro interno per migliorare l’emissione delle fondamentali. Così facendo, diventa più difficile l a sovrinsufflazione, per cui viene aggiunto un foro  posteriore o portavoc e che, coperto a metà, facilita notevolmente la produzione delle note dell’ottava superiore. I fori anteriori di diteggiatura diventano sette e, nel Rinascimento, otto. Un flauto diritto forma parte dello strumento doppio detto buttafuoco, composto da una cetra a percussione e da un flauto diteggiato dalla sola mano sinistra. Si osservino le analogie con il  pipe and tabor , altro strumento doppio medievale, illustrato a p. 126) Ancora alla categoria dei flauti diritti si può annettere il corno di camoscio, un flauto globulare a fessura interna ricavato da un corno animale (mucca, capra, camoscio), svuotato e opportunamente forato. L’ugnatura è ricavata vicino alla base, dove è incastrato un blocco di legno sagomato per ottenere la fessura. Ha tre fori frontali e uno per il  pollice; ricostruzioni di que sto strumento h anno dimostrato che è  possibile ottenere una scala diatonica di un’ottava. Sopra: Maestro della vita della vergine,  Incoronazione della vergine , particolare, 1465, Pinacoteca di Monaco di Baviera. A destra: Francesco del Cossa (ca 1435-1477) e altri,  Allegoria di aprile: il trionfo di Venere , particolare, 1476-84, Salone dei Mesi, Palazzo Schifanoia, Ferrara. Una cortigiana regge in mano due flauti diritti di taglia diversa,  probabilmente soprano e c ontralto. Angelo musicante che suona il buttafuoco, particolare tratto da un Libro delle Ore (c. 1494) appartenente alla famiglia Sforza. A destra, sopra: La morte suona il Gemshorn. Xilografia da Der Doten Tanz , 1490 circa. A destra: il Gemshorn illustrato da Sebastian Virdung (  Musica getuscht , 1511). A sinistra: una variante popolare corsa del Gemshorn: la pivana, ancora in uso.

Storia Degli Srumenti Musicali Aerofoni Medievali

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    AEROFONI MEDIEVALI FLAUTI DIRITTI MEDIEVALI Il flauto diritto medievale, che sembra essere stato uno strumento prevalentemente popolare, costituito da un corpo cilindrico di legno di cameratura stretta e provvisto di sei fori di diteggiatura, che ottiene lottava per sovrinsufflazione. Durante il secolo XV si sviluppa il flauto diritto rinascimentale, grazie alla sperimentazione dei costruttori, che selezionano i legni pi adatti (bosso,

    acero e anche ebano) e aumentano il diametro interno per migliorare lemissione delle fondamentali. Cos facendo, diventa pi difficile la sovrinsufflazione, per cui viene aggiunto un foro posteriore o portavoce che, coperto a met, facilita notevolmente la produzione delle note dellottava superiore. I fori anteriori di diteggiatura diventano sette e, nel Rinascimento, otto.

    Un flauto diritto forma parte dello strumento doppio detto buttafuoco, composto da una cetra a percussione e da un flauto diteggiato dalla sola mano sinistra. Si osservino le analogie con il pipe and tabor, altro strumento doppio medievale, illustrato a p. 126)

    Ancora alla categoria dei flauti diritti si pu annettere il corno di

    camoscio, un flauto globulare a fessura interna ricavato da un corno animale (mucca, capra, camoscio), svuotato e opportunamente forato. Lugnatura ricavata vicino alla base, dove incastrato un blocco di legno sagomato per ottenere la fessura. Ha tre fori frontali e uno per il pollice; ricostruzioni di questo strumento hanno dimostrato che

    possibile ottenere una scala diatonica di unottava.

    Sopra: Maestro della vita della vergine, Incoronazione della vergine, particolare, 1465, Pinacoteca di Monaco di Baviera. A destra: Francesco del Cossa (ca 1435-1477) e altri, Allegoria di aprile: il trionfo di Venere, particolare, 1476-84, Salone dei Mesi, Palazzo Schifanoia, Ferrara. Una cortigiana regge in mano due flauti diritti di taglia diversa, probabilmente soprano e contralto.

    Angelo musicante che suona il buttafuoco, particolare tratto da un Libro delle Ore (c. 1494) appartenente alla famiglia Sforza.

    A destra, sopra: La morte suona il Gemshorn. Xilografia da Der Doten Tanz, 1490 circa. A destra: il Gemshorn illustrato da Sebastian Virdung (Musica getuscht, 1511). A sinistra: una variante popolare corsa del Gemshorn: la pivana, ancora in uso.

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    FLAUTI TRAVERSI MEDIEVALI Il flauto traverso un aerofono dal tubo cilindrico, generalmente di legno, con fori di diteggiatura e foro dinsufflazione laterale. Di origine araba (in spagnolo ajabeba, da sabbaba), il flauto traverso penetra in Occidente attraverso Bisanzio verso la fine del X secolo e poco dopo attraverso la penisola iberica.

    TROMBE E CORNI MEDIEVALI Una delle conseguenze delle vittoriose incursioni di Goti e Vandali lavvicendamento degli strumenti tradizionalmente impiegati in battaglia. Fino a due secoli dopo Carlo Magno, raramente le testimonianze iconografiche mostrano delle trombe; proliferano invece i corni di varie fogge e dimensioni. Nei secoli X e XI si trovano raffigurazioni di corni di maggiori dimensioni, come anche di corni metallici pi piccoli, di colori vivaci o decorati con metalli preziosi, talvolta dorati. Non si sa se fossero effettivamente impiegati per scopi musicali. Limpero Bizantino di Oriente conserva la tradizione romana strumentale: le truppe bizantine utilizzano sia un corno detto boukina, sia la touba, derivata dallantica tuba, ed elaborano un codice segnaletico bellico e militare per questi strumenti. Le testimonianze dellimpiego della boukina (lo strumento della cavalleria, che solitamente costituiva lavanguardia delle truppe) risalgono al 540 d.C.: si tratta di un corno piuttosto lungo ma tanto leggero da potere essere sostenuto con una sola mano. Sebbene i paladini e i cavalieri usassero principalmente i corni come strumenti da segnalazione e da guerra, nelliconografia compare anche la tromba diritta, spesso nella forma di un tubo senza il bordo estroflesso della campana, ci che fa sospettare che almeno alcuni esemplari fossero di legno. Una tromba dal canneggio chiaramente conico, bocchino a tazza emisferico e bordo della campana estroflesso compare sempre pi spesso negli affreschi: le trombe degli affreschi di Capua sono considerate la prima testimonianza dellinflusso musulmano sulla decaduta tradizione occidentale della tromba.

    Il mondo arabo probabilmente adotta la tromba sotto linflusso del mondo bizantino. La tromba diritta per uso militare (nafir) introdotta dagli arabi nelle penisole iberica e italica verso la met del X secolo, la cui diffusione facilitata e stimolata dalle Crociate, ha caratteristiche molto diverse dalla tuba romana. Il canneggio cilindrico e mostra caratteristici pomi ornamentali. Il pomo costruito per battitura di un pezzo di ottone o mediante due alvei emisferici saldati insieme, e conferisce alla tromba un tocco di magnificenza tipicamente orientale e pi precisamente indo-persiana. Poco prima della Prima Crociata i turchi includono la tromba nei complessi di tamburi, piatti e ciaramella che gli emiri pi potenti tenevano

    A sinistra: suonatori di flauto traverso, Cantigas de Santa Mara di Alfonso X El Sabio, XIII secolo. Sotto: piffero o traversa militare illustrata da Sebastian Virdung (Musica getuscht, 1511)

    Suonatori di tromba, Cantigas de Santa Mara, XIII secolo.

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    nel loro seguito (in uso ancora allinizio del XX secolo). I primi europei ad adottare i complessi strumentali musulmani furono probabilmente quelli rimasti nelle guarnigioni di Oriente tra la Seconda e la Terza Crociata. Purtroppo non si conservata alcuna tromba antica medievale, ma si ritiene che fosse suonata soprattutto in modo monotonale. Dalla fine del secolo XIII, la tromba accompagna regolarmente le attivit cavalleresche nelle battaglie, nei tornei, nelle cavalcate e nei banchetti, ed esistono anche molte testimonianze della prassi esecutiva. Agli armonici 2 e 3 vengono dati i nomi di bass (o gross) e folgent (pi tardi volgan). I nomi dei segnali hanno origine francese: au guet (allerta), monte-cheval (accavallo); bouteselle (buttasella); essi sono caratterizzati sempre da un inciso in cui compaiono i due armonici gravi. Questi segnali sono anche citati nella musica colta (Machault, Dufay). Dal XIV secolo la tromba viene associata ai naccheroni; nel secolo XIV e XV si formano le potenti corporazioni di trombe e timpani che resteranno attive fino al XVIII secolo. Dal XIV secolo iniziano a svilupparsi le trombe piegate a forma di S, la cui maggiore lunghezza incide nella maggiore produzione di armonici. Verso la fine del secolo XV, la tromba diritta scompare; resta in uso soprattutto in particolari processioni o parate. Durante il XV secolo la tromba a S si ripiega ancora fino a diventare la tromba barocca.

    Allinizio del XVI secolo, Virdung illustra tre tipi di tromba, che chiama Felttrumet (ovvero Feldtrompete), equivalente alla tromba naturale talvolta chiamata tromba da campo; la Clareta, il modello acuto rispetto alla precedente, con un tubo stretto e

    lungo che consente di ottenere con facilit gli armonici superiori (circa dodici), e il Thurner Horn, a S ripiegata, destinato alle sentinelle sulle torri, che segnala le ore e gli allarmi per incendi, probabilmente dotato di coulisse.

    Sopra: Tre tipi di trombe illustrate da Sebastian Virdung (Musica getuscht, 1511). Sopra, a destra: Fra Angelico (1400 ca-1455), Tabernacolo dei Linaioli, particolare, Museo di San Marco, Firenze. A sinistra: suonatori a cavallo, XV secolo, Castello di Manta. Complesso di fiati di musica alta: tre ciaramelle di diversa taglia e una tromba a tiro.

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    Durante il XVI secolo si sviluppa la tromba a tiro, a tubo ripiegato e provvista di un bocchino collegato a un tubo interno telescopico (a coulisse) in grado di allungare il canneggio di 40 cm. Il suonatore sostiene il bocchino con la mano sinistra ed esercita pressione con le labbra, mentre la mano destra sposta lo strumento. A causa della grande quantit di suoni che pu produrre anche denominata tromba bastarda. Per questa ragione anche destinata di preferenza alla musica artistica, mentre la tromba naturale, in grado di eseguire solo una serie limitata di armonici, assolve perlopi scopi araldici e bellici. Inizialmente ha una forma simile al Thurner Horn di Virdung, poi

    si ripiega alla maniera della Felttrummer. Sebastian Virdung (Musica getuscht, 1511, a sinistra) illustra anche una tromba molto particolare, a canneggio biforcato, denominata chorus, che pare sia stata in uso sin dal IX secolo.

    Il corno, originariamente di bue o di ariete, sin dal neolitico impiegato per emettere segnali e in seguito si diffonde in tutta Europa come strumento di bronzo, poi anche di avorio e legno. Nei primi secoli del Medioevo praticamente non si evolve dal punto

    di vista musicale, producendo una nota fondamentale e pochi armonici, ma verso il secolo X appare un corno con bocchino e fori di diteggiatura, che costituisce un lontano antecedente del cornetto del secolo XV. Principalmente strumento segnaletico, bellico, di caccia e di richiamo.

    LORGANO MEDIEVALE Dopo la caduta dellImpero Romano, in Occidente la tradizione costruttiva dellorgano si estingue. Esso fiorisce nel mondo islamico nel secoli VIII-X, dove considerato soprattutto oggetto di curiosit e di studio, mentre a Bisanzio resta uno strumento importante. Lorgano donato nel 757 dallimperatore bizantino Costantino Copronimo a Pipino il Breve, Re dei Franchi, segna il ritorno dello strumento nellEuropa occidentale. Si tratta di un esemplare pneumatico, con somiere in bronzo alimentato da pompe a mantice in cuoio, canne di rame e di bronzo, ad ancia e ad anima e con le mutazioni. Alla fine delle incursioni barbariche e con la fondazione del Sacro Romano Impero (inizio del IX

    secolo), lorgano si diffonde in Europa, non pi in ambito pagano e nelle corti ma nella reclusione dei monasteri, centri principali della cultura, bench ancora non sia utilizzato nelle chiese, dove il suo impiego documentato con certezza solo a partire dal secolo X.

    Le caratteristiche dellorgano del Basso Medioevo sono descritte da Henry-Arnaut de Zolle (ca 1450, Biblioteca Nazionale di Parigi).

    A destra: Fratelli Limbourg, Belles Heures de Duc du Berry, f. 138v, Cammino al Calvario, miniatura, 1408-9, Metropolitan Museum of Art, New York; particolare. A sinistra: Suonatori di corno, Cantigas de Santa Mara di Alfonso X El Sabio, XIII secolo.

    Salterio di Utrecht, folio 83r, 850 (Universiteitsbibliotheek, Utrecht). Particolare che rappresenta un organo intorno al quale di affaccendano ben sei personaggi: quattro alle pompe e due alla tastiera.

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    Le canne, di rame martellato al minimo spessore, arrotolato su mandrino, tagliato e saldato longitudinalmente, sono preferibilmente a bordi accostati e non sovrapposti. La lunghezza delle canne viene accuratamente calcolata, cos come il fattore di correzione.

    Il somiere medievale corrisponde al modello di Erone, privo di canali per registro. Avendo perfezionato il sistema dei contrappesi, lo strumento ha maggiori potenzialit musicali rispetto allo strumento dellantichit; di conseguenza si sviluppano la letteratura e il virtuosismo organistico. I mantici sono sostanzialmente soffietti da fabbro ferraio, muniti di una solida valvola a placca di rame, per impedire il ritorno dellaria allesterno. Dalle pompe laria passa nella riserva o collettore, posto in comunicazione col somiere. Anche il collettore pu essere di legno o di rame ed collegato mediante canali portavento da un lato alle pompe e dallaltro al somiere. Non si sa con precisione quando siano stati introdotti i registri di mutazione. Essi consistono in gruppi di canne che non suonano allunisono con la rispettiva canna del principale ma emettono uno dei parziali, generalmente ottave e quinte. Lo schema pu essere 4+2, 2/3+2 (esempio Do3 Sol3 Do4) e 4+2+1, 1/3+1 (esempio Do3 Do4 Sol4 Do5). Nel tardo Medioevo viene inventato un importante perfezionamento meccanico, il ventilabro (labbro per vento, o bocca artificiale a valvola che apre e chiude le labbra al passaggio dellaria per le singole canne, a seconda che il tasto sia o meno abbassato). Prima della scoperta del ventilabro, il tasto apriva direttamente il foro su cui poggia la canna, ma con laumentare delle file di canne tale sistema diventa inadatto al compito. Perpendicolarmente alle file si sistemano nel somiere tanti canaletti corrispondenti ai singoli tasti; le canne continuano a ricevere fiato dai fori della tabula summa, ma solo quando il ventilabro aperto e riceve aria dal somiere; quando invece chiuso e

    premuto con un tampone a molla, laria non penetra fino alla bocca della canna.

    La pedaliera uninvenzione del 1318, attribuita al fiammingo Lodewijk van Valbeke. Alla fine del XIV secolo, alcuni organi italiani sono gi dotati di pedaliera; alla fine del 400 essa molto diffusa. La pedaliera allitaliana, tuttavia, non indipendente, ma agisce sui tasti gravi della tastiera. La pedaliera con registri indipendenti si diffonde dapprima in Oltralpe e viene introdotta in Italia verso la met del secolo XV.

    Sopra: organo portativo (Cantigas de Santa Mara, XIII secolo) Sotto; organo positivo (miniatura del Salterio di Cantarell, XIII secolo).

    A sinistra: Lorenzo Monaco (ca 1370-ca 1425), Incoronazione della Vergine, trittico, 1414, particolare del pannello centrale, National Gallery, London. Angelo con organo portativo. A destra: Andrea da Firenze (1343-1377), Cappellone degli Spagnuoli, Chiesa di Santa Maria Novella, Firenze. Sotto a Santa Cecilia, santa protettrice della musica, che suona un positivo, rappresentato il fabbro biblico inventore della musica Tubalcain.

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    Le principali tipologie dellorgano medievale sono: 1) portativo: portabile a tracolla, lo si suona appoggiato sulle ginocchia; composto da un piccolo somiere, di un numero limitato di note di non pi di 2, con canne in rame, stagno, legno e anche cartone o tela inamidata. Mentre la mano destra suona la tastiera, la sinistra aziona un piccolo mantice collocato dietro (esempi nella pagina precedente). 2) positivo: trasportabile ma il peso e le dimensioni, assai variabili (dalla grandezza di una piccola spinetta da appoggiare a un tavolo a quella di un armadio, impostato sul 4), sono comunque

    maggiori del portativo. I mantici sono azionati da unaltra persona e lesecutore ha entrambe le mani sulla tastiera. Talvolta costruito in due parti: sotto i mantici, sopra il somiere con le canne (esempi ai lati).

    3) organo a muro: grande organo fisso, collocato in alto, sulle pareti della chiesa o fra gli archi. Nel secolo XIV lorgano dispone di una tastiera di pi di tre ottave cromatiche e le sue dimensioni crescono notevolmente, al punto da dovere abbandonare il coro e trovare una sistemazione in alto. 4) regale: di piccole dimensioni ma pi grande del portativo; anticamente si appoggiava a un tavolo. Non ha canne evidenti, ma solo piccoli risonatori che amplificano il suono delle ance. Ha due mantici che vengono azionati manualmente da una persona messa di fronte allesecutore. Le ance sono di ottone (A),

    collocate sopra una capsula di ottone (B), come nelle ance dorgano, e dotate di filo di intonazione. Ogni capsula si apre in un piccolo risonatore di ottone o stagno (C), forato nella parte superiore per addolcire e stabilizzare il suono. I risonatori a loro volta comunicano tra loro in uno spazio trasversale parallelo alla tastiera (D) e solitamente ricoperto da una griglia (E) o da un pannello scorrevole che consente una certa modificazione dinamica del suono. I mantici (F) riforniscono daria il somiere (G) e i tasti (H) fanno abbassare ventilabri situati vicino alla parte anteriore della tastiera. Lestensione allincirca di quattro ottave. Il suono forte e nasale (Monteverdi lo usa nellOrfeo per accompagnare il primo recitativo di Caronte). Talvolta i regali erano costruiti in forme pieghevoli tali da rassomigliare, una volta chiusi, a libri; queste forme sono dette Bibelregal (il primo esemplare forse stato costruito a Norimberga verso la fine del XVI secolo).

    A sinistra: Anonimo fiammingo, Angelo allorgano positivo, XIV secolo, Muses Royaux des Beaux-Arts, Bruxelles. A sinistra in basso: Jan van Eyck (ante 1395-1441), Polittico di Ghent, 1426-27, particolare: angelo allorgano positivo. A destra: organo positivo illustrato da Sebastian Virdung (Musica getuscht, 1511)

    Bibelregal tedesco, XVI secolo (Muse de la Musique, Parigi). Raffigurato aperto e chiuso nella pagina seguente.

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    AEROFONI AD ANCIA MEDIEVALI Il termine generico ciaramelle designa gli aerofoni ad ancia doppia, predecessori delloboe moderno. Derivate dallaulos greco e dalla tibia romana, le ciaramelle sopravvivono in Occidente fino al V secolo e scompaiono in seguito alle invasioni barbariche, per essere reintrodotte dalloriente, come tanti altri strumenti, dopo il secolo VIII attraverso la penisola iberica e in seguito per opera dei Crociati. Ben presto conquistano un ruolo privilegiato e sono molto apprezzate dai menestrelli; grazie alla penetrante sonorit formano parte dei complessi di musica alta assieme alle trombe e ai naccheroni. Le ciaramelle sono costituite da un tubo generalmente di legno, di cameratura perlopi conica. Nellimboccatura, unancia doppia montata sopra la pirouette, un cilindretto di legno dal quale sporge solo parzialmente e che funziona da piano dappoggio per le labbra del suonatore, aiutando a

    mantenere una forte pressione del fiato per produrre suoni molto intensi (oltre a consentire la respirazione circolare). Questa tecnica di emissione non permette di avere un grande controllo della dinamica, perch lancia, chiusa tra la pirouette e la bocca, non viene ben controllata dalle labbra e si comporta in modo simile allancia incapsulata.

    Dolzaina, dolziana, dulciana e voci simili indicano uno strumento non ancora individuato con certezza dagli studiosi, ma che probabilmente un aerofono ad ancia doppia di cameratura cilindrica e dal suono appunto dolce. Forse corrisponde allo strumento dellillustrazione a destra, dalla campana arrotondata che potrebbe essere corresponsabile in parte del timbro meno penetrante (Cantigas de Santa Mara, XIII secolo).

    A sinistra: ciaramella illustrata da Sebastian Virdung (Musica getuscht, 1511). A destra in alto: una ciaramella lunga a forma di corno accompagnata da un tamburo (Cantigas de Santa Mara di Alfonso X El Sabio, XIII secolo). A sinistra: Vittore Carpaccio, dagli Episodi dalla vita dei SS. Girolamo, Giorgio e Trifone, 1507, Scuola di San Giorgio degli Schiavoni, Venezia. Raffigura un complesso turco di musica alta, composto da tre ciaramelle

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    Altri aerofoni medievali ad ancia doppia sono a canne multiple. Le tipologie bicalame possono essere sia a canne divergenti, sia a canne parallele. A destra e a sinistra, esempi di oboi a canne divergenti, tipo aulos.

    Lalbogue, di derivazione araba (al-buq), un oboe bicalamo in uso nella Spagna medievale, a canne parallele, sostenute da una struttura in legno, con tre fori per canna (a sinistra). A destra rappresentata una tipologia a tre canne parallele di diversa lunghezza (miniature

    dalle Cantigas de Santa Mara di Alfonso X El Sabio, XIII secolo). Gli aerofoni rappresentati sotto, a sinistra e a destra (illustrazioni tratte ancora dalle citate Cantigas), chiamati chorus (in tedesco Platerspiel, in inglese bladder pipe), ad ancia doppia incapsulata, sono cornamuse dal piccolo serbatoio comunemente di vescica di maiale situato vicino allimboccatura, con canne a sei fori di diteggiatura. La tipologia pi primitiva ha un lungo corpo curvo, simile a un grande corno, una vescica sferica e una capsula (a sinistra); un esemplare pi moderno (a destra) formato da due tubi uniti

    e diritti, uno pi corto dellaltro. Il tubo maggiore termina in una campana svasata. La vescica e la capsula sono analoghe a quelle dellesemplare curvo.

    A sinistra: aerofoni bicalami ad ancia doppia e a canne divergenti (Cantigas de Santa Mara, XIII secolo). A destra: Simone Martini (1283-1344), Storie di San Martino, 1321, particolare, San Francesco di Assisi, Chiesa inferiore. Nel piccolo complesso, alcuni cantori sono accompagnati dallo oboe doppio e da una bandurria.

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    LA CORNAMUSA La cornamusa, a prescindere dallimportanza che ha come strumento musicale in s per la grande diffusione e lenorme variet di forme, gioca un ruolo fondamentale nellevoluzione degli strumenti ad ancia. Si possono distinguere le cornamuse in due classi principali, secondo la cameratura e lancia della canna melodica: 1) a cameratura cilindrica e ancia semplice: a questa classe appartengono le cornamuse primitive dellAsia e dellAfrica settentrionale e le cornamuse dellEuropa orientale, della Germania e dellItalia. 2) a cameratura conica e ancia doppia: a questa classe appartengono tutte le cornamuse tipiche dellEuropa occidentale (in particolare, Spagna e Scozia).

    Nelle cornamuse, lotre sostenuto sotto il braccio sinistro e il bordone sopra la spalla sinistra. Lotre viene gonfiato mediante il

    cannello di insufflazione, dotato di una valvola di non ritorno che impedisce il rifluire dellaria nella bocca, formata da una pattina di cuoio assicurata da una bulletta o sovrapposta a una tacca intagliata nel legno. Laria dellotre confluisce nelle canne mediante la pressione costante del gomito sinistro; molti esecutori spagnoli addirittura cantano con laccompagnamento della cornamusa negli intervalli in cui non stanno gonfiando lotre. I mantici per il braccio destro, che sostituiscono il cannello di insufflazione, risalgono alla fine del XVI secolo e oggi si trovano nelle cornamuse popolari di diversi paesi. Forse la cornamusa originaria dellAsia minore, forse dellIndia. Una delle linee della sua espansione diretta verso le terre indostaniche, dove prende i nomi di magudhi e pungi ed attributo degli incantatori di serpenti (cfr. p. 71). Questo strumento un aerofono bicalamo ad ancia doppia, munito di un piccolo serbatoio daria, formato per esempio da una zucca, che riceve laria direttamente dalle labbra del suonatore e immagazzina una quantit daria superiore a quella che fuoriesce dai tubi. La prima cornamusa attestata in Europa in una fonte letteraria la romana utricularius, probabilmente del secondo tipo, come le cornamuse medievali pi diffuse. Si ritiene che la cornamusa romana si sia estinta e sia stata nuovamente inventata nel Medioevo. Introdotta dalle popolazioni europee nordiche, si diffonde nelle zone settentrionali del continente europeo, radicandosi in particolare nelle zone costiere atlantiche. Le prime fonti iconografiche risalgono al secolo X: si tratta di strumenti privi di bordone. Il bordone non sar regolarmente incluso fino a verso la fine del XIII secolo. Da quellepoca diventa abituale un bordone unico e lungo, leggermente conico e terminante in una pronunciata campana. Verso la fine del XIV secolo si verifica una tendenza ad aumentare il numero di bordoni. Le informazioni storiche sulle cornamuse sono scarse, probabilmente a causa sia alla deperibilit del materiale, soprattutto dellotre, per cui non spesso possibile dedurre se le vestigia di un aerofono ad ancia corrispondano a uno strumento

    Gaita gallega (cornamusa spagnola): 3 bordone in tre pezzi 4 ceppo del bordone 5 ceppo del cannello dinsufflazione 6 ceppo della canna melodica 7 cannello dinsufflazione 8 canna melodica 9 ancia del bordone 10 ancia della canna melodica

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    a s o alla canna di una cornamusa, sia al contesto culturale popolare del loro impiego (pochi esemplari, come la sordellina e la musette, sono stati ammessi a corte) e alla conseguente trasmissione orale del repertorio e delle tecniche costruttive. Cos le cornamuse restano praticamente invisibili fino al tardo Medioevo, quando improvvisamente, nelle Cantigas de Santa Mara redatte dal Alfonso X el Sabio nel XIII secolo, compaiono illustrazioni (riportate sotto) di diversi esemplari, tra i quali la variante semplice composta da un otre e una canna melodica, quella pi complessa con una canna e un bordone che fuoriescono dal medesimo ceppo e la grande cornamusa con due canne melodiche e quattro bordoni.

    Un esemplare tipico del centro Europa e delle Fiandre, a due bordoni,

    quello raffigurato da Sebastian Virdung (Musica getuscht, 1511) e chiamato Sackpfeiff (a destra), raffigurato anche da Albrecht Drer (1471-1528), nellincisione Il suonatore di cornamusa del 1514 (Metropolitan Museum of Art, New York), raffigurata a destra. Le testimonianze iconografiche successive pi interessanti risalgono al XVII secolo e si trovano nei trattati di Michael Praetorius (De Organographia, 1619) e di Marin Mersenne (Harmonie Universelle, 1636). Le tavole di Praetorius mostrano un insieme

    Ai lati sono raffigurate cornamuse semplici senza bordoni. A sinistra: Secondo maestro di Olite, suonatore di gaita, Annuncio ai pastori, particolare, circa 1333, Museo de Navarra, Pamplona. Suonatore di cormanusa. A destra: Robert Campin (1375-1444), Nativit, 1420, particolare. Pastore con cornamusa.

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    di cornamuse tedesche (tavola XI) e una cornamusa del tipo della musette con mantice (tavola XIII). Durante il XVI secolo si definiscono infatti queste tipologie, cos come quella della italiana sordellina. Musette e sordellina, nella prima met del XVII secolo, diventano strumenti di corte, rispettivamente in Francia e in Italia, con un proprio repertorio e una propria intavolatura.

    CORNAMUSE MODERNE Lotre era, e attualmente ancora, formato da unintera pelle di pecora, capra o capretto, spesso con la canna melodica montata sul collo e le altre canne sulle gambe anteriori (vedi sotto il ceske dudy). Ma lotre spesso ottenuto con due pelli ritagliate nella forma voluta, cucite insieme e poi rivoltate (come nella musette). Oggi pu anche essere fatto di tessuto impermeabile, e la giunzione tra le due parti di strisce aderenti dello stesso materiale. Altri otri vengono modellati in caucci (cornamuse inglesi e scozzesi). Linnesto della canna nellotre avviene attraverso ceppi a disco, generalmente di legno, che hanno anche la funzione di proteggere le ance.

    Sotto a sinistra: cornamusa boema (ceske dudy): canna melodica e bordone entrambi cilindrici, ad ancia semplice e nella forma di corno ad ancia; mantice a soffietto. una delle varianti della cornamusa germanico/slava. Sotto a destra: cornamusa del nord dellInghilterra (northumbrian smallpipe): canna melodica cilindrica ad ancia doppia; quattro bordoni cilindrici ad ancia semplice. Evolutasi probabilmente dalla musette francese, compare nel XVII secolo e da allora gode di grande popolarit).

    A sinistra: sopra, sordellina e sotto musette, raffigurate da Marin Mersenne (Harmonie Universelle, 1636). Sopra: Musette de cour: due canne melodiche (grand et petit chalumeau) e quattro bordoni, tutti a cameratura cilindrica e ance doppie; i quattro bordoni sono costituiti da quattro tubi ripiegati inclusi in una corta struttura cilindrica. Lesemplare illustrato del XVIII secolo (Muse de la Musique, Parigi).

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    La canna melodica ha solitamente sette fori di diteggiatura davanti e uno dietro per il pollice. Nelle tipologie popolari e per esterni la cameratura generalmente conica (da 3 mm circa a 2,2 cm tradizionalmente in Scozia), il suono molto penetrante e lestensione acuta. Anche se le fondamentali sono molto pi usate (note nellintervallo di nona), molte canne melodiche possono essere sovrinsufflate allottava superiore mediante una pressione forte del gomito sinistro. Poich larticolazione non possibile, essa viene ottenuta mediante abbellimenti (in particolare acciaccature singole o multiple e mordenti), cio interpolando note dabbellimento tra le note principali, ci che produce un effetto di attacco e rende possibile la ripetizione della stessa nota. Per potersi esercitare, i suonatori possiedono canne musicali ad ance incapsulate e cameratura cilindrica stretta, che suonano unottava sotto la vera e propria canna melodica.

    Il bordone, che compare nelliconografia medievale durante il secolo XIII con una variet di forme, probabilmente assai pi antico. Il bordone era molto importante nella cultura trobadorica, quando molta musica era eseguita da una sola voce o strumento. Anche gli strumenti ad arco avevano una corda bordone, e cos le ghironde. Il bordone ha unancia semplice (lancia doppia delle zampogne eccezionale) e una cameratura cilindrica costruita in due o tre parti separate con lunghi tenoni che possono essere spinti in dentro o in fuori per accordare il bordone alla

    canna musicale. Nelle cornamuse dal suono pi potente, i diversi pezzi, pur rimanendo singolarmente cilindrici, possono essere di diametro crescente. Il bordone singolo (situazione pi comune nel Medioevo) quasi sempre accordato due ottave sotto la nota di base della canna melodica (sei fori chiusi) e spesso di metallo. Nella moderna cornemuse o cabrette francese (sopra a sinistra), il bordone situato parallelamente alla canna melodica nello stesso ceppo, e suona allottava inferiore; ma quando la cornemuse costruita per accompagnare la ghironda nella bourre, il bordone fatto dalla ghironda e quello della cornamusa o non esiste o addirittura falso. Nelle fonti spagnole medievali sono citate cornamuse a due bordoni, accordati a ottave o per quinte.

    La grande cornamuse francese ha due bordoni accordati allottava conici, ad ancia semplice , il pi acuto dei quali nello stesso ceppo della canna melodica conica ad ancia doppia, come accade nella cabrette (sopra a destra). Tre bordoni compaiono soltanto in Germania nel secolo XVII e poco dopo in Scozia: due ottave e

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    una quinta, come nellesemplare a sinistra della pagina precedente, la great highland bagpipe, a bordoni cilindrici ad ancia semplice e canna melodica conica ad ancia doppia. Il bordone viene accordato sulla quinta della canna melodica, affinch una mano resti libera. Cornamuse italiane La chiaramedda siciliana ha due canne melodiche divergenti e due bordoni conici, alloggiati nello stesso ceppo e provvisti di ance semplici (a destra). Molto simile la surdulina calabrese, ma le canne sono tutte cilindriche e ad ancia semplice (sotto, a destra).

    A sinistra illustrata la zampogna de scapoli con il piffero, una cornamusa del Molise avente due canne melodiche coniche ad ancia doppia e due bordoni conici ad ancia doppia, particolare questultimo poco comune. Il piffero strumento desercitazione. ma molto spesso strumento melodico che viene accompagnato dalla zampogna. Le canne melodiche sono

    tagliate in Si2 e Fa3 e i bordoni in Re3 e Re4: questa particolarit fa s che siano melodiche le canne basso e canto, e bordone quelle tenore e baritono. La gran zampogna della Campania una delle cornamuse pi grandi del mondo; possiede due canne melodiche coniche ad ancia doppia e due bordoni cilindrici ad ancia doppia (non tutte le canne si vedono nella riproduzione a destra) accordati allottava. La canna pi grave, melodica come nel caso della zampogna molisana, raggiunge il Do2 e note ancora inferiori e dimensioni fino a 1,5 m; ha una foggia cinquecentesca, con una chiave per il mignolo protetta da una fontanella. Zukra Questo tipo di cornamusa, il cui nome si riferisce allotre di pelle, diffusa nella fascia nord africana arabo-berbera e nel Vicino Oriente (Tunisia, Algeria, Marocco, Turchia, ecc.). Appartiene a una categoria di cornamuse in cui le varianti tipologiche sono rappresentative di differenti gradi di rifinitura. Tra esse, uno dei modelli pi curati la zukra tunisina (raffigurata a sinistra nella pagina seguente). Lo strumento insufflato direttamente. Ha un otre di pelle, generalmente capretto, con pelo allinterno o allesterno; la parte inferiore chiusa da legatura esterna, mentre le zampe

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    anteriori sono occluse da piroli di legno tornito, legati dallinterno e uniti mediante un cordino. Il cannello di insufflazione, solitamente un osso alare di uccello trampoliere (gru), inserito in un ceppo a disco a sua volta fissato dallinterno e provvisto di valvola. Il canneggio composto da due canne melodiche cilindriche parallele, generalmente di canna, inserite negli appositi alloggiamento di un secondo ceppo a disco di legno sul collo dellanimale, legato dallesterno allotre. Ogni canna termina con un piccolo corno bovino e i due padiglioni sono legati fra loro e al ceppo mediante un doppio cordino. Le canne hanno ciascuna 5 fori di diteggiatura paralleli (5:5) e sono munite di ance semplici, generalmente con taglio dallalto verso il basso. Questo tipo di zampogna, annoverato fra quelle definite primitive, si connette direttamente ai doppi aerofoni ad ancia

    semplice a canne parallele (zummara) diffusi nella medesima area e utilizzati, nella prassi esecutiva, in modo analogo. Le dita del suonatore chiudono contemporaneamente i fori delle due canne, intonate allunisono e che, a causa di una leggera sfasatura nella loro intonazione (intenzionale o casuale) producono dei battimenti tali da rendere il suono particolarmente vibrante. La zukra, detta anche mezuet o gjrba, uno strumento professionale, generalmente utilizzato dai menestrelli che si spostano a seguito dei pellegrini religiosi. Nella prassi esecutiva abbinata a vari tipi di percussioni. In seguito sono illustrate e brevemente commentate diverse cornamuse.

    Gaita gallega: cornamusa della Spagna settentrionale; canna melodica conica ad ancia doppia; due bordoni cilindrici ad ancia semplice (sopra a sinistra). Biniou koz: cornamusa francese della Bretagna avente una canna melodica conica ad ancia doppia e un bordone cilindrico ad ancia semplice; accompagna di norma la bombarde, una ciaramella (sopra a destra).

    Dudelsack: cornamusa diffusa nei Paesi Bassi, in Germania e in Austria; canna melodica conica ad ancia doppia e due bordoni ad ancia semplice nello stesso ceppo cilindrico. uno strumento molto antico (sopra a sinistra). Sackpipa: cornamusa svedese con una canna melodica e un bordone, entrambi cilindrici e ad ancia semplice. normalmente equipaggiata da unaltra canna melodica di diversa taglia (sopra a destra).

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    Diple: cornamusa della Croazia e della costa dalmata del tipo della zukra, risultante dallapplicazione di un otre al clarinetto bicalamo omonimo (a destra). Gajdy: cornamusa della Serbia, pi complessa della precedente in quanto ha una canna melodica che sembra unica, ma in realt formata da due canne cilindriche ad ancia semplice e diversa estensione, e un bordone cilindrico ad ancia semplice che termina in un risonatore di zucca (sopra a sinistra).

    Zakopane koza: cornamusa polacca del tipo della zukra ma assai pi complessa: la canna melodica in realt un clarinetto tricalamo con due canne melodiche e una di bordone; ognuna con una propria ancia. Il bordone, alloggiato in un altro ceppo, ha anchesso cameratura cilindrica e ancia battente. Oggi uno strumento raro, la scala melodica lidia (a destra). Kaba gaida: cornamusa della Bulgaria avente una canna melodica ad ancia semplice e cameratura conica rastremata e un bordone cilindrico ad ancia semplice. Come la cornamusa scozzese, strumento nazionale e ancora molto utilizzato (a sinistra).

    Piob uillean: cornamusa irlandese con una canna melodica conica ad ancia doppia, tre bordoni cilindrici ad ancia semplice e tre regulators cilindrici ad ancia doppia. I regolatori sono canne che suonano solo quando viene premuta una chiave, generalmente con il bordo della mano pi bassa, mentre suona anche la canna melodica. La sistemazione delle chiavi in file pari consente di suonare contemporaneamente pi di un regolatore, fornendo un accompagnamento accordale.

    Uillean pipe in Re: inventata da Taylor Bross., Philadelphia, Pennsylvania nel 1890, estremamente complessa: ha una canna melodica conica ad ancia doppia, tre bordoni ad ancia semplice e quattro regulators ad ancia doppia, due dei quali dotati di due ance doppie.