Storia Dell Uomo

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  • 8/14/2019 Storia Dell Uomo

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    Cap. I

    IL MONDO SEMITICO

    L'Egitto

    La storia delluomo la storia di una creatura alla costante ricerca di cibo. Ovunque vi fosse cibo inabbondanza l si dirigeva e si stabiliva luomo. Dalle regioni interne dellAfrica, dal deserto dellArabiae dalla zona occidentale dellAsia diversi gruppi di uomini si erano diretti verso lEgitto perrivendicare i ricchi frutti della valle del Nilo, ogni estate resa fertile dallo straripamento del fiume e dalsuo depositare sui campi un fecondissimo strato di argilla. Dalla fusione di questi invasori era nato unnuovo popolo: gli Egizi. Il benefico fiume dellEgitto e gli ingegnosi sistemi di canali e pozzi utili adirrigare tutto il territorio, consent allegizio di dedicare meno tempo, rispetto alluomo primitivo, allavoro necessario al sostentamento, permettendogli di impiegare le proprie energie anche per altreattivit; fu cos che nella valle del Nilo, cinquanta secoli fa (4800 a.C.) si pot sviluppare una evolutacivilt, la cui prima e pi importante conquista fu linvenzione della scrittura, uno strumento diregistrazione visiva del linguaggio che consenta di conservare e utilizzare lesperienza passata, un

    sistema di caratteri che riproduce il suono della parola parlata: la scrittura geroglifica, una scritturafonetica e non pittografia come si credette fino a poco tempo fa. Ma nella valle del Nilo si imparanche unaltra cosa: larte della convivenza sociale, in quanto per scavare canali, costruire dighe edeffettuare altre imponenti opere era necessario un lavoro di gruppo, organizzato: fu per questaragione che si sent il bisogno di dar vita, per la prima volta ad uno stato, un sistema organizzato diindividui, con precisi ruoli e funzioni, la cui vita in comune fosse regolata da un sistema di norme.Attorno al 1800 a.C. gli Egizi caddero sotto il dominio degli Hyksos, una bellicosa trib di pastoriarabi che per quasi duecento anni furono i padroni della valle del Nilo, ma poi gli egizi di Tebe, nel1560 a.C., si ribellarono e scacciarono gli Hyksos; novecento anni pi tardi, nel VII sec. a.C. lEgittoperse di nuovo lindipendenza, divenne parte del regno di Assiria, che ormai dominava tutta lAsiaoccidentale (vedi oltre); poi nel 525 a.C., lEgitto cadde nelle mani dei Persiani di Cambise eduecento anni dopo sotto quelle dei Macedoni di Alessandro Magno (uno dei suoi generali si

    proclam re dEgitto e fond la dinastia dei Tolomei); lultima regina dEgitto Cleopatra (della dinastiaTolemaica) venne spodestata, nel 30 a.C., dai Romani di Augusto: lEgitto divenne cos unaprovincia romana.

    La Mesopotamia

    In Medio Oriente, tra i fiumi Tigri ed Eufrate, si stendeva una pianura, che i greci chiamaronoMesopotamia (terra tra i due fiumi), anchessa resa fertile, come la valle del Nilo, dalla loropresenza; una terra piena di risorse, che offriva cibo in abbondanza e che attir popolazioni sia dallemontagne del Nord (guerrieri indoeuropei) che dai deserti del Sud (nomadi semiti). Anche laMesopotamia fu quindi terra contesa da varie popolazioni, terra in cui si scontrarono variepopolazioni e in cui solo le pi forti poterono insediarsi, cosa che spiega perch la Mesopotamia

    divenne patria di una stirpe fortissima di uomini, capaci di dar vita a una civilt importante qualequella egizia. I primi a dominare sulla Mesopotamia, nel IV millennio a.C., furono i Sumeri,popolazione di origine incerta di pelle bianca giunti dalle montagne del Nord, quindi fattaconvenzionalmente rientrare nella categoria delle popolazioni semitiche ma molto probabilmente giintrecciate con popolazioni indoeuropee; a loro si deve linvenzione della scrittura cuneiforme, unsistema di segni (a forma di cunei) in sostituzione ai geroglifici; a loro si devono anche le celebri torridi Babele, piccole alture artificiali sulle quali posero i loro altari dotate di sentieri che salivano aspirale. Nel 2400 a.C. vennero sottomessi dagli Accadi, una trib semitica proveniente dal desertoarabico, nel 2000 a.C. fu la volta di unaltra trib semitica, gli Amoriti: il loro sovrano Hammurabidiede al suo popolo una raccolta di leggi che rese lo Stato Babilonese limpero meglio organizzato

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    del mondo antico. Poi fu la volta degli Ittiti, popolazione indoeuropea proveniente dal Nord; poiquella degli Assiri (popolazione semitica, seguaci del dio Ashur), i quali fecero della citt di Ninive ilcentro di un impero vasto e temuto, che sottomise tutta lAsia occidentale e lEgitto fino al VII sec.a.C., quando cio arrivarono i Caldei, altra popolazione semitica che, col loro re Nabucodonosor,restaur Babilonia; nel 538 a.C. i Persiani, altre popolazioni semitiche, rovesciarono limpero deiCaldei; duecento anni dopo caddero nelle mani dei Macedoni di Alessandro Magno, ed infine nelle

    mani dei Romani.

    Gli Ebrei

    Nel XX sec. a.C., una piccola trib semitica di pastori, gli Ebrei o Giudei, abbandon la sua terra diorigine, la terra di Ur (alla foce dellEufrate), alla ricerca di nuovi pascoli; respinti con forza daBabilonia, trovarono riparo in Egitto: per pi di cinque secoli vissero tra gli egizi, ma quando questicaddero sotto il dominio degli Hyksos, una bellicosa trib di pastori arabi che per quasi duecentoanni furono i padroni della valle del Nilo, si misero al loro servizio come agenti delle tasse o comefunzionari statali; quando poi gli egizi di Tebe, nel 1560 a.C., si ribellarono e scacciarono gli Hyksos,ridussero in schiavit gli ebrei, impedendone ogni possibile migrazione; finch Mos non organizz

    la fuga conducendoli nella piana ai piedi del monte Sinai; qui, sul Sinai, Mos ebbe la rivelazione diGeova, il loro dio, che gli dett i dieci comandamenti e gli promise come patria, la Palestina; quandogli ebrei vi giunsero la trovarono per gi occupata dai Cananei, unaltra stirpe semitica, e daiFilistei, una piccola trib cretese cacciati dalla loro isola; in Palestina gli ebrei eressero un grandiosotempio al loro dio e vi costruirono la loro citt, Gerusalemme.

    I Fenici

    Anche i Fenici erano un popolo semitico, stanziatosi lungo le coste orientali del Mediterraneo;costruirono citt ben fortificate, Tiro e Sidone, e ben presto si assicurarono il monopolio delcommercio nel Mediterraneo; costruirono, infatti, basi commerciali (o colonie) in tutto il Mediterraneo,fino a Gibilterra [la pi celebre delle quali sar Cartagine]; erano navigatori esperti e commerciantisenza scrupoli etici, desiderosi solo di realizzare grandi ricchezze; per motivi di ordine praticosemplificarono la scrittura cuneiforme dei sumeri, presero alcuni caratteri dagli egizi e diedero vita adun diverso sistema di scrittura, riducendo le migliaia di segni diversi esistenti fino a quel momentonelle 22 lettere dellalfabeto, dalla combinazione delle quali tutte le parole potevan esser formate.Col tempo questalfabeto penetr in Grecia, dove venne modificato, e poi a Roma, dove sub ulteriorimodifiche.

    Gli Egeo-Cretesi

    Forse si deve includere allinterno del mondo semitico anche la civilt degli Egeo-Cretesi, anche sedi origini incerte e misteriose, scoperta da Schliemann, precedente a quella dei Greci, invasori

    indoeuropei, di almeno dieci secoli (quindi circa del XXI sec. a.C.), civilt di intrepidi navigatoridellEgeo, con citt altamente civilizzate, centri di intensi traffici commerciali: Cnosso, Micene, Tirinto,Troia

    Cap. II

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    GLI INDOEUROPEI

    La decadenza del mondo semitico (Egitto, Babilonia, Assiria, Fenicia, Creta) fu segnata quandoinizi ad apparire allorizzonte un gruppo di popoli nuovi, dalle energie fresche: gli Indoeuropei (coschiamati perch spinsero il loro dominio dallIndia allEuropa occidentale), di pelle bianca e di lingua

    diversa da quella delle popolazioni semitiche (lantenata di tutte le lingue europee), che vivevano damolti secoli sulle rive del mar Caspio, nelle steppe dellAsia occidentale; da li partirono ed un grupposi diresse in Iran, questo il gruppo che fu chiamato degli Ariani, un altro gruppo, invece, siincammin verso occidente e prese possesso delle pianure dEuropa; degli Ariani quelli che sifermarono in Iran furon detti Medi e Persiani, altri proseguirono fino allIndia, gli Ind.

    I Greci

    Fra gli Indoeuropei che si diressero verso occidente troviamo, sulle rive del Danubio, gli Elleni,popoli rozzi e barbari, i quali, alla ricerca di nuovi pascoli migrarono verso sud, in direzione dellaGrecia, dove sterminarono i Pelasgi, gli abitanti nativi della Grecia; il clan che aveva guidato le

    avanguardie elleniche fra i monti della Tessaglia e del Peloponneso erano gli Achei; erano popolirozzi che vivevano di pastorizia ma ben presto appresero dagli Egei larte della navigazione e lusodelle armi in ferro; quando ebbero appresero abbastanza si rivolsero contro i loro maestri,conquistando tutte le loro citt: gli Elleni divennero cos, nellXI sec. (epoca della distruzione diTroia), i padroni della Grecia, dellEgeo e delle coste occidentali dellAsia minore. Le polis greche, ocitt-stato, sperimentarono la prima forma di democrazia: mentre i popoli degli Imperi di Egitto,Babilonia o Assiria erano sudditi di un sovrano assoluto e sacro (deificato), lateniese o il tebano nonriconoscevano altra autorit se non la volont dei cittadini che si riunivano in assemblea nellapubblica piazza (agor). Allinizio gli Achei, pastori e contadini eran tutti allo stesso livello di ricchezzae quando nel villaggio si doveva decidere qualcosa gli anziani convocavano una assemblea nellaquale tutti potevan esprimere la loro idea per poi decidere a maggioranza. Ben presto, per, i villaggisi trasformarono in citt e a seguito dello sviluppo delle attivit economiche, si venne a creare, nellepolis greche, una forte differenziazione sociale: da un lato una maggioranza di poveri, dallaltro unaclasse ristretta di possessori di beni e di terreni, i cosiddetti nobili, i quali potendosi comprare armi opagare soldati che combattessero per loro, riuscirono ad acquistare (appunto con la forza delle armi)il potere politico (di prendere decisioni per la maggioranza): cos durante il VII e VI sec. a.C. le polisgreche caddero preda dei tiranni. Alla lunga questo stato di cose divenne intollerabile, anche perchle citt vennero lacerate da continue lotte per il potere tra i nobili, quindi furono avanzate proposte diriforma: gli ateniesi sentirono il bisogno di ridar vita alle antiche pratiche democratiche dei loroantenati Achei e fissare codici di leggi che tutelassero i cittadini dagli abusi e dalle prevaricazioni deipotenti: il legislatore Solone obblig cos tutti i cittadini ad interessarsi e a partecipare al governodella citt: inizi cos il governo del demos, cio del popolo (anche se il diritto alla partecipazionepolitica era riservata solo ai cittadini liberi, quelli nati da padre ateniese e madre ateniese). Lideale divita greco, quello che ancora oggi riconosciuto come la cifra del classicismo, era, in ogni campodella vita, dalla politica alletica, dallarte alla alimentazione, la moderazione o giusta misura (aborrire

    gli estremi o eccessi, che una parte non prevalga sulle altre, lequilibrio o armonia delle forme), chespesso era sinonimo di semplicit, essenzialit, modestia, le condizioni che rendono lo spiritodelluomo libero, ossia non schiavo dei beni materiali. I Greci, sul modello dei Fenici, da cuiappresero larte del commercio, strapparono a questi varie colonie commerciali, ma furon ben prestofermati, nella loro espansione, dai Persiani, quellumile trib di pastori che improvvisamente sidedic alla guerra e conquist la maggior parte dellAsia occidentale: i Persiani eran notevolmentecivilizzati, non saccheggiavano e distruggevano i loro nuovi sudditi, ma si limitavano a riscuotere untributo annuo; quando la loro espansione tocc le coste dellAsia minore fecero altrettanto coi Greci,anche perch consideravano le citt-stato della Grecia istituzioni politiche molto pericolose, unpessimo esempio per i popoli che eran tenuti alla sottomissione alla potenza persiana; i Fenici

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    offrirono il loro aiuto ai Persiani. Lo scontro tra Persiani e Greci era inevitabile: la battaglia diMaratona, quella delle Termopili, quella nellisola di Salamina, alla fine il re persiano Serse dovetteritirarsi: cos si concluse il primo scontro tra lEuropa e lAsia a favore della prima: le due maggioricitt della Grecia, Atene e Sparta, durante la guerra si erano unite in alleanza e la cosa fu decisivaper la vittoria. Tuttavia finita la guerra e cessata limpellenza dellunione Atene e Sparta riscoprironole loro reciproche diversit (Atene citt di commerci, di affari, di scienza, darte, di democrazia, di

    letteratura e di teatro, amante della libert, Sparta citt della totale dedizione e sacrificio alla patria,citt amante della guerra e della disciplina) e si riaccese lantica rivalit: trentanni dur la guerra traAtene e Sparta e si concluse con un disastro per Atene.Quando gli Achei abbandonarono le rive del Danubio in cerca di nuovi pascoli e si diressero verso laGrecia, alcuni di loro si fermarono in Macedonia dove diedero vita alla stirpe dei Macedoni. Al tempodelle sanguinose guerre tra Atene e Sparta, Filippo, re di Macedonia, decise di intervenire e di metterfine ad una simile guerra fratricida, unificando tutta la Grecia sotto il suo dominio; poi chiese ai nuovisudditi di unirsi a lui nella spedizione contro i Persiani, per restituire la visita di Serse ai Greci dicentocinquantanni prima; Serse venne assassinato prima di partire e spett al figlio Alessandro ilgrande (lallievo di Aristotele) portare avanti limpresa; Alessandro, nel 334, part: devast la Fenicia,conquist lEgitto, rovesci limpero Persiano, arrivando fino allIndia; volle dare al suo Impero unaimpronta greca, ellenistica: i popoli di questimpero dovevano imparare la lingua greca, vivere in citt

    costruite sul modello greco, e costituire i centri di irradiazione della civilt greca: la civilt e la culturache ne risult (civilt ellenistica o Ellenismo) fu la fusione di sapienza e conoscenza greca easiatica, una miscela di elementi greci, persiani, egizi e babilonesi (quando poi i Romani sconfisserolImpero Macedone la cultura ellenistica pass in eredit a Roma e con essa la cultura ellenistica sidiffuse negli angoli pi lontani del continente europeo). In Medio Oriente lo scontro tra semiti eindoeuropei si concluse quindi con la vittoria dei secondi sui primi.

    I Romani

    Ben presto uno scontro tra semiti ed indoeuropei si verific anche ad Occidente: semiti eran iCartaginesi, infatti Cartagine era un grande e florido emporio commerciale fenicio che dopo ladistruzione di Tiro (la madrepatria) da parte di Nabucodonosor (re di Babilonia) acquis pienaindipendenza e divenne lavamposto pi a occidentale raggiunto dai popoli semiti. Cartagine, e lesue colonie, era governata da una plutocrazia, un gruppo ristretto ma fortissimo di poche famiglie diarmatori, proprietari di miniere e mercanti che decidevano le sorti della loro patria considerandolacome unimpresa economica per i loro profitti; linfluenza economica di Cartagine si stavaestendendo sempre pi ed ormai la maggior parte della costa mediterranea dellAfrica, la Spagna ealcune zone della Francia divennero possedimenti cartaginesi. Ma Cartagine inizi a tremare quandogiunse la notizia che i Romani, trib di origine indoeuropea, fondando Roma, un piccolo villaggiosulle rive del Tevere, si eran fatti in breve molto potenti diventando i capi riconosciuti di tutte le triblatine che abitavano lItalia centrale e riuscendo ad imporsi sulla precedente civilt, quella degliEtruschi (originari forse dellAsia Minore, quindi forse di origine semitica), da cui i romani impararonoi principi dellarchitettura, della costruzione delle strade, delle tecniche di combattimento, dellarte,della cucina, della medicina, dellastronomia; i Romani sfruttarono per anche la vicinanza di unaltra

    grande civilt, quella greca delle vicine colonie italiane (la Magna Grecia): dai greci impararono tuttoci che avesse una utilit pratica, lalfabeto greco ed infine anche la loro cultura, la loro arte, la loroletteratura, la loro religione (i cui di vennero ribattezzati con nomi latini). Ma i Romani, rispetto aiGreci, avevano meno fantasia e meno pathos, preferivano invece interessarsi di questioni pratiche,di politica e del diritto, dellamministrazione efficiente e razionale degli affari pubblici: iniziarono cosad affidare la gestione degli affari pubblici a due Consoli, assistiti da un consiglio di anziani (Senato),i cui membri eran eletti tra i patrizi (cio i nobili, gli altri erano la plebe, cio linsieme dei libericittadini; al di fuori di questi esistevano gli schiavi): i consoli eran magistrati che gestivano il potereassoluto (di fare le leggi, applicarle e giudicare i trasgressori); nel V sec. a.C. i liberi cittadiniottennero listituzione del Tribunato, cio di magistrati eletti dai cittadini (Tribuni), con il compito di

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    difendere i cittadini dalle decisioni del potere pubblico (in mano ai patrizi) ritenute ingiuste. La veraforza di Roma poggiava sui territori rurali fuori dalle mura della citt: proprio nellamministrazione diqueste province Roma manifest le sue eccezionali doti amministrativa: mentre gli Egizi, i Babilonesi,e Greci pretendevano un trattato di sottomissione da parte dei barbari che conquistavano, Romadiede la possibilit agli estranei di diventare province di Roma, cio soci di una stessa res publica(Repubblica), cio di uno stesso organismo politico (con tutti i vantaggi derivanti dallesser cittadini

    di uno stato) in cambio di una fedelt di tipo militare (cio di combatte per Roma ogni qual volta vene fosse bisogno), [daltra parte in origine Roma era lunica citt fortificata dellItalia centrale e fin dalsuo sorgere offriva rifugio alle altre trib latine (es Sabini) minacciate da un attacco esterno incambio di una alleanza militare]; la politica romana di trattare i provinciali come cittadini, di fareaffidamento sulla cooperazione concorde e leale delle province, i cui cittadini avevano gli stessi dirittidi quelli di Roma, ottenne un grande successo e costitu il fondamento politico del futuro Impero.Quando sia Cartagine che Roma, per motivi commerciali, puntarono le loro mire espansionistichesulla Sicilia, terra ricca e mal difesa, lo scontro fu inevitabile: la Prima guerra punica dur 24 anni e siconcluse con la conquista della Sicilia da parte dei Romani. La Seconda guerra punica si ebbequando i Cartaginesi, conquistata la Spagna meridionale (per le sue miniere dargento) si spinsero,alla guida di Annibale (e del suo esercito di guerrieri ed elefanti), in Francia e da qui, attraversando leAlpi, giunsero in Italia; qui nessun generale romano riusc a fermarlo, per, sul punto di conquistare

    lItalia, Annibale trov lostilit degli italiani, fedeli a Roma: Annibale si trov isolato e impotente: aquesto punto i generali romani ottennero facilmente la resa di Annibale; intanto Scipione (generaleromano) riconquistava la Spagna, Annibale fugg in Asia Minore nel tentativo di aizzare siriani emacedoni contro Roma: questo offr a Roma il pretesto per spostare la guerra in Medio Oriente eannettersi la maggior parte del mondo egeo: sbaragliarono i Macedoni e conquistando la Grecia e laMacedonia (a capo delle quali venne posto un governatore romano), poi passarono alla conquistadella Siria, cos lAsia Minore divenne protettorato romano; infine Cartagine venne rasa al suolo,bruci per due settimane. Da questo momento, 150 a.C., per dieci secoli il Mediterraneo rimarrmare europeo, cio fino a quando, crollato lImpero romano, lIslam non far del Mediterraneo unlago arabo. La politica interna di Roma, per, si stava aggravando: un censimento aveva messo inluce che gran parte delle terre della penisola italiana era nelle mani di duecento potenti famigliepatrizie [le guerre avevano rappresentato per i generali romani (e per le loro famiglie) unoccasioneper acquisire sempre maggior potere politico (che entrarono sempre pi in Senato e in altre carichepubbliche) e ricchezza (anche per le ruberie e i saccheggi dei paesi conquistati), ricchezza cheveniva investita nellacquisto di terre (latifondi) e di schiavi (delle popolazioni conquistate), sfruttaticome bestie nelle campagne; ci costitu la rovina dei contadini (piccoli proprietari terrieri) ormaischiacciati dalla concorrenza dei nuovi ricchi che potevano vendere i loro prodotti a prezzi inferiori];dopo i tentativi di riforma a favore del popolo e dei piccoli proprietari terrieri di alcuni riformisti patrizi(Tiberio Gracco e il fratello Caio Gracco), falliti per lopposizione degli altri patrizi, segu il periodo delpotere assoluto di Silla, generale che assunse il supremo governo di tutti i domini di Roma; poi fu lavolta di un altro generale, Pompeo, il quale istitu un triumvirato, unalleanza privata tra tre uominipotenti, fra i quali troviamo anche Giulio Cesare, governatore della Spagna. Cesare, per coprirsi digloria e acquistare maggior favore tra il popolo, varc le Alpi e conquist la Gallia, poi invase la terradei Teutoni, attravers la Manica e occup lInghilterra; Pompeo intanto, a Roma, si fece nominaredittatore a vita, Cesare, infuriato rientr a Roma per dare una lezione a Pompeo, questo scapp in

    Egitto, qui Cesare sconfisse lesercito egiziano e quello romano al seguito di Pompeo, ma siinnamor di Cleopatra, che port con s a Roma, nel 46 a.C., il senato romano lo nomin dittatoreper 10 anni: Cesare var riforme molto illuminate (concesse a tutti i liberi cittadini di diventaresenatori, riconobbe il diritto di cittadinanza anche alle province pi lontane, riform lamministrazionedelle province periferiche, che le famiglie dei patrizi avevano trattato come loro propriet private) main questo modo si inimic i patrizi influenti di Roma; questi organizzarono una congiura e lo uccisero(le idi di marzo del 44). Scoppio una lotta per il potere tra Ottaviano (pronipote di Cesare) e Antonio(ufficiale di Cesare), alla fine la spunt Ottaviano il quale, non lasciatosi sedurre da Cleopatra, fecedellEgitto una provincia romana; il senato lo proclam Augusto (illustre), lesercito lo acclamImperatore: la repubblica romana si era trasformata in Impero: lui e i suoi successori furono

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    imperatori, cio sovrani assoluti del pi grande impero mai visto sulla terra. Ottaviano assicur aisuoi sudditi 50 anni di pace, dedicandosi alle riforme interne; ma ormai era troppo tardi: i due secoliprecedenti avevano rovinato la classe dei contadini liberi, ormai tra le file dei mendicanti, deimiserabili o dei braccianti sottopagati, avevano creato una burocrazia fatta di funzionari sottopagatifra i quali la corruzione era il metodo principale per procurarsi il necessario per mantenere la propriafamiglia, avevano impostato tutta la prosperit economica dellImpero sul lavoro degli schiavi; questi

    assieme ai braccianti sottopagati e ai mendicanti delle citt persero ogni interesse nelle cose diquesto mondo, che ritennero una dimora tanto misera e si interessarono sempre pi alle promesse diun futuro Regno dei cieli che Ges di Nazaret e i suoi profeti (come Paolo) andavano predicando(una religione dellamore per un solo Dio, padre di tutti gli uomini e quindi della fratellanza universale,dellamore di tutti gli uomini come fratelli, una religione che considerava la vita terrena solo cometransitoria in attesa di una vita dopo la morte, un paradiso in cui entreranno solo i giusti, gli umili, icaritatevoli: il Cristianesimo).

    I Barbari

    Intanto i Barbari, cio popolazioni germaniche (indoeuropee) battevano alle porte delle frontire

    settentrionali dell'Impero (limes): non eran pi disponibili truppe romane per bloccarli, perci sidovettero assoldare mercenari stranieri, di nuovo barbari, il che rendeva assai incerto l'esito delladifesa; inoltre, in via di prova fu concesso ad alcune trib di stabilirsi dentro i confini dell'Impero, mapresto queste trib protestarono contro gli avidi esattori delle tasse romani e quindi costituirono fortielementi di disgregazione; fu proprio per questo che l'imperatore Costantino, nel 323, spost lacapitale dell'Impero da Roma a Bisanzio, che ribattezz Costantinopoli; alla sua morte i figli sidivisero l'Impero in un Impero d'Occidente e in Impero d'Oriente. Intanto oltre i confini del nord-estdell'Impero gli Unni di Attila avanzavano verso occidente spingendo i Visigoti verso il centrodell'Impero, finch il loro re, nel 410, prese d'assalto Roma; tuttavia Roma croll solo nel 476, sotto icolpi di Odoacre, capo di un esercito di mercenari germanici che volevano spartirsi l'Italia: Odoacreriusc a cacciare l'imperatore Romolo Augustolo da Ravenna e si proclam governatore di Roma; poifu la volta degli Ostrogoti di Teodorico, che trucid Odoacre e prese il suo posto; infine, nel VI sec.fu la volta dei Longobardi che fondarono un Regno italico longobardo a Pavia. Roma, la cittimperiale, occupata dai rozzi barbari cadde in uno stato di abbandono: i palazzi, le scuole vennerosaccheggiati e bruciati, la rete stradale e i ponti andarono in rovina e con essi anche i trafficicommerciali; la civilt rischiava di scomparire dall'Occidente: vero che essa continu aCostantinopoli, ma qui ci si dimentic delle proprie origini occidentali e tutti gli interessi eran rivoltiall'Oriente: venne abbandonata la lingua e l'alfabeto latino a favore di quello greco e l'imperatoreassunse le sembianze di un despota asiatico [quando poi i missionari della chiesa bizantinacercarono nuove terre in cui portare il nuovo messaggio guardarono ad oriente e diffusero la nuovacivilt negli sconfinati territori della Russia]. L'Occidente rimase in balia ai barbari e una cosa soltantopreserv l'Europa dalla distruzione completa: la Chiesa.

    Cap. III

    LA CHIESA

    In materia religiosa il romano era sempre stato molto tollerante in quanto indifferente a tali questioni:i fedeli delle rispettive religioni potevano liberamente professare i loro culti purch mostrasserorispetto esteriore per limmagine dellimperatore e purch le varie sette rimanessero tra loro in pace;ma le comunit cristiane rifutavano di praticare qualunque forma di tolleranza rispetto alle altre sette,dichiarando che solo il loro dio era il vero ed unico dio e che tutte le altre divinit erano delle

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    imposture; inoltre i cristiani si rifiutavano di sottoporsi al tradizionale omaggio allimperatore e dirispondere alla chiamata alle armi, da qui liniziale persecuzione dei cristiani; tuttavia i cristianirappresentarono anche per lImpero un fattore positivo: i missionari cristiani, infatti, riuscirono dovenon riusc lesercito imperiale: con il potere delle conversioni religiose riuscirono a fermare lavanzatadei barbari; cos acquistarono in fretta potere nei territori occupati dai Teutoni e dai Franchi; lImperosi rese conto della portata dellevento e concesse loro, in alcune province, gli stessi diritti degli altri

    cittadini; il culmine si ebbe con limperatore Costantino il Grande, il quale, convertitosi alcristianesimo, nel 313, riconobbe il Cristianesimo religione di Stato; anche in Oriente, aCostantinopoli, limperatore Giustiniano colloc la Chiesa in posizione di dominio: questa fu la finedellantico mondo greco. In Italia tanto i Longobardi quanto i Goti (dopo di loro) costituirono unitpolitiche piuttosto deboli e arretrate, perci i vescovi di Roma, i papi, riuscirono a conservarelindipendenza della citt, e presto i resti dellImpero sparsi per la penisola riconobbero i vescovi diRoma come loro capi politici e spirituali (teocrazia: il capo religioso ha potere anche in campopolitico; non c distinzione di potere temporale e potere spirituale). A Costantinopoli, invece,esistendo ancora limperatore la teocrazia assunse una fisionomia diversa: limperatore era il caposupremo sia dello Stato che della Chiesa [quando poi Costantinopoli croller conquistata dai Turchi eZoe, la figlia dellimperatore, sposer Ivan III di Russia, leredit bizantina passer ai granduchi diMoscovia: cos laquila bicipite di Bisanzio (ricordo dei giorni in cui lImpero era diviso in Occidente e

    Oriente) diventer lo stemma dellImpero Russo ed Iimperatore di Russia si chiamer zar (cesare)].

    Cap. IV

    LISLAM

    Nel VII sec. dopo Cristo, i Semitici tornarono alla ribalta, sfidando il potere dellOccidente: gli Arabi,di religione islamica, religione monoteistica, il cui dio era Allah e il cui profeta era Maometto, testosacro: il Corano, luoghi di culto le Moschee, religione che predicava la sottomissione (islam) allavolont di Allah, cio accettazione rassegnata del destino voluto da Dio, lonest nei rapporti sociali,il rispetto e lobbedienza ai genitori, la carit ai poveri e ai malati, lastensione da certi tipi di carne edalle bevande alcoliche, la preghiera quotidiana 5 volte al d rivolta verso La Mecca (citt sacra doveAllah si era rivelato a Maometto): da sempre gli arabi eran stati pacifici pastori del deserto , senza

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    alcuna ambizione espansionistica, ma sotto la guida di Maometto e della sua parola si spingerannosino nel cuore dellEuropa, in Francia, minacciandone lintegrit; quale fu la ragione diquestespansione? Innanzitutto un motivo ideologico: uno dei dogmi dellIslam era la guerra santa,cio impegnarsi con le armi per affermare nel mondo lunica vera religione (lIslam appunto), chisarebbe morto in guerra per la gloria di Allah avrebbe avuto un posto nel suo paradiso. MortoMaometto, capo dei musulmani (califfo) divenne Omar, il quale in meno di dieci anni conquist

    lEgitto, la Persia, la Fenicia, la Siria e la Palestina. Alla sua morte il califfato divenne ereditario e allafunzione originaria di guide spirituali i califfi aggiunsero anche il ruolo politico di governantidellImpero (quindi anche nellIslam vigeva la teocrazia). Agli inizi dellVIII il generale musulmanoTarik occupa Gibilterra, batt in Spagna i Visigoti, varc i Pirenei ma venne fermato a Poitiers daCarlo Martello (nel 732), i musulmani vennero cos respinti in Spagna dove formarono il Califfato diCordova o Regno dei Mori, che dur per sette secoli.

    Cap. V

    IL SACRO ROMANO IMPERO

    La battaglia di Poitiers aveva salvato lEuropa e il suo centro, lEuropa dei papi e degli altri vescovi(che disponevano sia del potere spirituale che di quello temporale), lEuropa della Chiesa insomma,dallinvasione dei musulmani, rimaneva per un pericolo interno: i barbari. E vero alcune tribbarbariche si erano docilmente sottomesse al carisma e allautorit del vescovo di Roma,riconoscendolo come capo spirituale, ma altre eran pronte per irrompere allimprovviso: occorrevache la Chiesa trovasse un alleato disposto a difenderla con la spada in caso di pericolo. Cos i papistabilirono rapporti di amicizia con la pi promettente trib germanica del nord-ovest dEuropa: iFranchi. I loro discendenti erano i Merovingi, questi inizialmente combatterono a fianco dei romanicontro gli Unni ma poi (col re Clodoveo) ebbero la forza di estromettere i romani divenendoindipendenti ed espandendosi sempre pi. Cos il figlio di Carlo Martello, Pipino il Breve, lultimo dei

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    Merovingi e devoto al papa, venne chiamato dal papa per difendere lItalia dai Longobardi; Pipinoaccett, scese in Italia e liber Ravenna e altri territori dai Longobardi donandoli al papa (questiterritori formeranno uno Stato indipendente fino al 19esimo secolo: lo Stato Ponteficio), in cambio ilpapa Bonifacio incoroner Pipino re per grazia di Dio, una formula che rimarr per un millennio eche sancir la pretesa del potere assoluto (sia spirituale che temporale) del papa: il papa, unicointermediario tra Dio e gli uomini, dispone del potere assoluto affidatogli da Dio, origine divina del

    potere, quindi solo lui pu eventualmente concedere il potere temporale ad un re. A Pipino successeCarlo Magno ed inizi cos la dinastia dei Carolingi: Carlo conquist le terre dei sassoni, nellaGermania orientale, cerc di combattere i Mori in Spagna ma senza successo (qui si distinse il prodecondottiero franco Orlando). Quando poi papa Leone III venne assalito da una banda di brigantiromani Carlo Magno intervenne per salvarlo: nella notte del natale dell800 il papa lo incoronImperatore del Sacro Romano Impero. Alla morte di Carlo lImpero venne diviso in due (trattato diVerdun): la parte occidentale, lantica Gallia, che divenne un regno a s, regno di Francia, come delresto la parte orientale, regno di Germania; la corona imperiale venne ben presto rivendicata daisignorotti italiani, che se la contendevano (con o senza il permesso del papa): il papa si trov dinuovo in pericolo e questa volta chiesa aiuto al pi potente dei principi germanici, il principe diSassonia Ottone: Ottone accett e il papa, nel 962, lo incoron Imperatore del Sacro RomanoImpero di Nazione Germanica, comprendente anche lItalia del nord e lItalia centrale; in Italia

    meridionale troviamo invece i Normanni. Nel IX sec. i Normanni (uomini del nord) o Vichinghi(guerrieri), popolazioni di stirpe germanica provenienti dalla Danimarca, dalla Norvegia, dallaSvezia, audaci navigatori, pirati e predoni, dediti al saccheggio, piombarono sulle coste del nord, inInghilterra, Francia, Germania, Olanda ma anche, come si detto, in Italia meridionale, dovefondarono piccoli domini indipendenti: allinizio del IX sec il re dei Franchi, troppo deboli percombatterli, concesse a Rollo un ducato, il ducato di Normandia; nel 1066 Guglielmo di Normandiaattravers la Manica, sconfisse gli Angli e i Sassoni, che allepoca abitavano lInghilterra, e siproclam re dInghilterra.

    Il Feudalesimo

    In questo periodo lEuropa era circondata da pericoli esterni: a sud lIslam, a nord i Normanni, ad esti barbari (Unni, Ungari, Slavi, Tartari, ); inoltre n nel Sacro Romano Impero, n nel Regno diFrancia esistevano poteri forti: tanto il potere dellimperatore quanto quello del re di Francia venivanocontinuamente sfidati dai potenti signori dellImpero e di Francia. La gente, in questa costantecondizione di pericolo, cerc protezione nei signori locali: nacquero cos una quantit di piccoliprincipati, ognuno governato da un duca, barone, conte o vescovo, organizzati per la difesa militare,grazie ai loro castelli, che sorgevano su una altura vicino ai centri abitati e sempre pronti per ospitarei cittadini in caso di attacchi; questi signori eran quindi signori-cavalieri, si impegnavano a difenderela comunit, a proteggere Chiese e monasteri, a far rispettare lordine, a svolgere compiti difunzionari pubblici (riscuotere le tasse, tenere i registri delle nascite, morti, matrimoni, funzioni cheaffidava ai sacerdoti, visto che quasi sempre non sapevan n leggere n scrivere). Questi signori-cavalieri o feudatari erano legati al re o allimperatore da un vincolo di fedelt (cio giuravan lorofedelt) che, in cambio di un leale servizio militare (qualora fosse richiesto dal re o dallimperatore) e

    di una certa quantit di tasse (che a loro volta i signori riscuotevano dalla comunit cheproteggevano), permetteva loro di ricevere (dal re o dallimperatore) un feudo, che amministravano (acausa delle difficili possibilit di comunicazione) in quasi completa autonomia, come loro proprietprivata, attribuendosi, sui loro feudi, pieni e sovrani poteri (fare le leggi e amministrare la giustizia).Fu questo il sistema sociale, politico ed economico che dal X sec. fino al XV sec. organizz lasociet medievale e che fu chiamato Sistema Feudale o Feudalesimo.Lideale della Cavalleria si basavano sui valori della fedelt e del servizio, considerando il servire,lumilt (non vantarsi di s e delle proprie azioni), lonest, la cortesia (le buone maniere, il rispetto edil riguardo verso laltro, soprattutto se dama, la dignit della condotta), la generosit verso i bisognosicome qualcosa di nobile e di bello; esempio emblematici di cavalieri erano: in Inghilterra Lancillotto e

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    gli eroi della Tavola Rotonda di re Art, in Francia il prode Orlando. Le Crociate (risvegliando icommerci, laffarismo e dando vita ad una nuova classe sociale, la borghesia), linvenzione dellapolvere da sparo e limpiego di truppe mercenarie, eclisseranno la figura del cavaliere.

    La lotta tra i Poteri Universali

    Anche i cosiddetti Poteri Universali, Impero e Chiesa, erano motivo di disgregazione: fino allXI sec.la Chiesa non aveva mai smesso di avanzare le sue pretese di un potere supremo, assoluto: il papa(questa era l'idea ripresa strenuamente nel 1200 da Innocenzo III), essendo il rappresentante di Dioin terra, non era solo il depositario del potere spirituale, ma anche la pi alta autorit nelle questionimondane, la pi alta autorit politica, temporale (visto che nel giorno del giudizio doveva risponderedel comportamento di tutte le pecore del suo gregge, ed anche il re era una pecora del gregge deifedeli!) poteva infatti, come in realt fino ad ora era accaduto (da Carlo Magno in poi), elevare un read imperatore; questa pretesa poteva s indisporre limperatore ma era mitigato dal fatto chelelezione del papa era una faccenda priva di regole, quindi i candidati ad imperatori potevanoscendere a Roma per appoggiare con tutta la loro influenza il candidato a loro pi congeniale; nel1059, per, le cose cambiarono: papa Nicol II, stabil, con un decreto, che solo i vescovi potevan

    eleggere il papa (quindi senza pi nessuna ingerenza del potere laico). I due poteri finirono cos perscontrarsi: la cosa non era di poco conto in quanto lautorit del papa non era inferiore a quelladellimperatore, ed anzi, poteva incrinare la coesione e la stabilit dellintero assetto sociale (adesempio il papa poteva sciogliere i sudditi dal giuramento di fedelt al loro sovrano, anzi potevaistigarli alla ribellione, poteva opporre il veto a qualunque legge emanata da duchi re o imperatori,poteva ordinare di far chiudere le chiese, facendo cessare battesimi, matrimoni, estreme unzioni,insomma poteva bloccare molte funzioni della vita medievale); essendo i due poteri il punto diriferimento di tutta la societ, i sudditi si trovarono contesi e lacerati tra lobbedienza al papa e quellaallimperatore. Il primo scontro si ebbe tra papa Gregorio VII e limperatore Enrico IV di Franconia(episodio di Canossa, in cui Enrico costretto umilmente a chiedere scusa al papa, per scongiurarela minaccia che il papa potesse eleggere un nuovo imperatore); quando poi fu la famiglia degliHohenstaufen (o di Svevia) a conquistare il trono imperiale, fu Federico Barbarossa ad affrontare ilpapa: Federico sosteneva che il potere dellimperatore dovesse essere assoluto in quantoproveniente direttamente da Dio, cos scese in Italia per imporre il suo potere sul Papa (AlessandroIII), sui baroni Normanni del Sud e sui Comuni del Nord (che, attraverso la lotta contro la feudalitlocale, avevano appena ottenuto ampie autonomie) e quindi riunificare Germania e Italia (di fatto inmano vuoi ai Comuni indipendenti, vuoi al papa) in un unico Impero; i comuni dellItalia del nord pernon eran di certo disposti a cedere facilmente ad una simile rinuncia di autonomia, cos si riunirono,contro di lui, nella lega Lombarda e in quella Veneta) impedendo al Barbarossa di portare a termine ilsuo progetto; sar il figlio Federico II, nel XIII sec., cresciuto in Sicilia e influenzato dalla grandecivilt araba, a proseguire la lotta, domin sullItalia meridionale sostituendosi ai Normanni (le sueCostituzioni Melfitane sono il primo esempio di Stato accentrato e burocratizzato, utile a limitare econtrollare il potere locale dei baroni attraverso l'attivit amministrativa dei funzionari imperiali) e ilsuo sogno era riunificate tutta lItalia, ma i papi (Innocenzo III, Innocenzo IV e Clemente IV) non siarresero e forti delle loro alleanze con i baroni meridionali e i comuni italiani riuscirono a deporre

    Federico e i suoi successori, consegnando i domini italiani dellItalia meridionale agli Angioini, aCarlo dAngi, fratello del re di Francia, il quale trasfer la capitale del Regno di Napoli e di Sicilia daPalermo a Napoli e insedi in tutto il meridione italiano i prepotenti baroni francesi; ma gli angioinipoi, a causa del loro malgoverno, perderanno la Sicilia, dopo una rivolta popolare (Vespri Siciliani), laquale andr agli Aragonesi, cio agli Spagnoli: si ebbe cos un Regno di Sicilia in mano agliAragonesi e un Regno di Napoli in mano agli Angioini (poi, nel 1400, anche il resto dellItaliameridionale andr agli Aragonesi). La lotta tra papato e Impero proseguir poi tra Filippo il Bello, redi Francia, e papa Bonifacio VIII, agli inizi del '500: il re di Francia proclamava il diritto divino del re(cio che il potere del re derivava direttamente da Dio, senza l'intercessione del papa), il papa, daparte sua, rispose con la Bolla Unam Sanctam, con cui ribadiva la supremazia del potere papale

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    (tradizione innocenziana), scontro che si concluse con il celebre schiaffo di Anagi, in cui il papavenne umiliato dagli emissari del re di fi Francia: il papato cadd cos sotto l'influenza e il controllodella Francia: la sede del papato venne trasferita per 70 anni ad Avignone e tutti i papi di quelperiodo furono papi francesi (Cattivit Avignonese). Lo scontro era oggetto di una divisione anchenel mondo delle lettere: troviamo infatti accanto a scrittori curialisti (sostenitori dei principi della UnamSanctam), scritturi regalisti sostenitori del diritto divino dei sovrani (lo furono Dante e Marsilio da

    Padova con la precisazione che il sovrano, riceve s il suo potere direttamente da Dio, ma che adattribuire l'autorit imperiale spetta al popolo) La lotta tra papato e Impero fin solo conlapprovazione da parte di Carlo IV di Lussemburgo della Bolla dOro (1356) che regolava lelezioneimperiale riservandone il diritto ai principi di area germanica (4 laici e 3 ecclesiastici) e non rendendopi necessaria lapprovazione papale [lImpero coincider sempre pi con le dimensioni e lo spirito diuno Stato Nazionale, di matrice germanica].

    La citt e il Comune

    Il Comune, o citt medievale autogovernata, sorse gradualmente: prima gli artigiani iniziarono adaprire le loro botteghe nelle vicinanze del castello feudale, per ricevere protezione in caso di pericolo

    e, in cambio, per soddisfare i bisogni del signore; poi, quando incominci, con le Crociate, la corsaverso la Terrasanta, e le citt marinare (Pisa, Amalfi, Genova, Venezia) si fecero intraprendentiorganizzatrici del trasporto dei pellegrini in terrasanta, intensificando i loro traffici commerciali erealizzando grandi guadagni, inizi a circolare denaro (proveniente dallOriente) anche nei villaggi, aquesto si affianc lascesa della classe borghese (ceto sociale di intraprendenti mercanti arricchiti,che sperimentarono le prime forme di industria manufattoriera, in sostituzione dellartigianato:produzione su larga scala stipendiando operai e rivendita in proprio); ora nel villaggio, la classeborghese primeggiava in ricchezza e disponeva abbastanza denaro da concedere prestiti anche aisignori feudali; questi, infatti, pur non avendone fino ad ora fatto uso (il rapporto tra il signore e ilvillaggio degli artigiani era basato sullo scambio in natura, sul baratto), si videro costretti (per le loroesigenze) al credito; i signori non potendo garantire la restituzione del debito si videro costretti acedere ai borghesi del villaggio sempre pi diritti sul suo suolo, fino a strappare al suo feudo unterritorio sul quale potessero governarsi in piena autonomia, istituendovi un Consiglio di mercantieletti dal popolo (nel Palazzo del Comune, che sorgeva, con la sua Torre, nella Piazza del Mercato),col potere di amministrare gli affari della citt, senza interferenza da parte del castello: si tratt di unprocesso lento e graduale di trasferimento del potere dal castello alla citt: mentre le citt siarricchivano e prosperavano, i signori feudali si impoverivano, costretti a vendere i loro latifondi,acquistati dai borghesi arricchiti, i quali diedero origine alle prime forme di capitalismo agrario, insostituzione del sistema feudale: contratti di affitto coi contadini, che cos si poteron rendereautonomi, oppure di mezzadria, introduzione di nuove tecnologie per aumentare la produzione(passaggio da una economia di sussistenza ad una economia di mercato: si produce per vendere,per il profitto, e non solo per le esigenze vitali).Cerchiamo ora di capire il fenomeno, pi volte ricordato, delle Crociate. Nel VII sec i musulmaniavevano conquistato la Siria e la Palestina, luogo sacro per i cristiani (e per gli ebrei), tuttavia non sierano mai dimostrati intolleranti verso i pellegrini cristiani che si recavano al sacro sepolcro; ma agli

    inizi dell'XI sec. una popolazione tartara proveniente dalle steppe dell'Asia, i Turchi Selgiuchidi, siimpadron dell'impero arabo in Asia occidentale, facendo cessare la tolleranza verso i cristiani einterrompendo ogni traffico tra est e ovest. Alcune citt italiane che avevano basi commerciali lungole coste dell'Asia minore e in Palestina temevano per i loro possedimenti, inoltre si cominciava ariferire delle atrocit commesse dai turchi sui cristiani; infine, l'Europa era spesso preda di carestie ecrisi economiche, ci provocava disoccupazione, malcontento, ribellioni, quindi l'Asia occidentaleappariva un eccellente zona di emigrazione. La Chiesa si attiv cos per aizzare l'odio per gli infedelimusulmani lanciando l'idea della Crociata in Terrasanta per recuperare il sacro sepolcro allacristianit. I genovesi e i veneziani si offrirono di trasportare i fedeli in Terrasanta e siccome le tariffeeran molto alte chiesero ai crociati di combattere un po' anche per loro: in questo modo Venezia

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    estese notevolmente i suoi possedimenti lungo le coste adriatiche, in Grecia, nelle isole di Cipro,Creta e Rodi. L'iniziale fervore religioso si spense alla svelta e le Crociate divennero ben presto ungrande affare: per la possibilit di estendere i propri domini in Medio Oriente, per la possibilit diintensificare i traffici commerciali (commercio delle spezie, della seta, ....) e per l'affluenza sempremaggiore di metalli preziosi; a seguito delle Crociate il denaro ricominci a circolare anche in Europa,portando alla ribalta la nuova classe dei mercanti arricchiti, i borghesi, e dando vita a quella nuova

    unit politica, sociale ed urbanistica il cui nascere e svilupparsi si legava strettamente al commercio:la citt.Contestualmente a queste nuove unit politiche (le citt) anche i regni, alla fine del Medioevo,subirono una trasformazione politico-istituzionale: i principi feudali (feudatario investitodall'imperatore, dal re o dal papa, di sovranit, cio di poteri giurisdizionali sui loro territori, feudi) edin generale la nobilt feudale (conti, duchi, baroni, signorotti, vescovi....) era una classe in declino,subiva la concorrenza della classe in ascesa, la borghesia, la classe ricca alla quale tanto i re quantogli imperatori chiedevano collaborazione e alleanza; questo avvicinamento borghesia - corte regnatetrova un suo primo sintomo nella concessione, da parte del re inglese Giovanni Senza Terra (nel1215), della Magna Charta, un documento con cui il re riaffermava i tradizionali privilegi dei feudatari(di disporre dei loro sudditi come di propriet private) ma, in pi, concedeva certe garanzie alnascente ceto mercantile. Il figlio, re Enrico III, consent poi (nel 1265) che una piccola

    rappresentanza delle citt fosse ammessa alle sedute del consiglio reale e partecipassero in veste diesperti finanziari, esprimendo il loro parere per quel che riguardava l'imposizione delle tasse (vistoche erano i cittadini a doverle pagare, dato che vescovi e feudatari non avevano abbastanza oro eargento): poco alla volta i rappresentanti dei Comuni vennero consultati su molti altri problemi eall'assemblea dei nobili ed ecclesiastici (Camera dei Lord) sia aggiunse anche quella deirappresentanti dei comuni (Camera dei Comuni) trasformandosi in un vero e proprio Parlamento,cio un luogo in cui si discuteva prima di prendere importanti decisioni di Stato; cos il potere del renon era pi assoluto ma sempre pi limitato, in quanto affiancato da quello del Parlamento,espressione dei bisogni non pi solo della nobilt ma anche della cittadinanza. Il medesimo processosi impose anche in Spagna (le Cortes), in Francia (gli Stati Generali), in Germania (la Dieta) e neiPaesi Bassi.In Italia un tale sistema non esisteva ancora, era ancora frammentata in tante realt politicheautonome, tuttavia, in questo periodo le piccole citt libere dellItalia settentrionale, organizzate inComuni, con una intelligente politica di altalena tra Impero e papa (filoimperiali, o ghibellini, efilopapali, o guelfi; stando cio dalla parte del papa contro limperatore o con limperatore contro ilpapa, a seconda delle opportunit e della convenienza), riuscirono ad accrescere il loro potere e laloro autonomia rispetto alluno e allaltro; a questo punto i Comuni (autogoverni cittadini fondati su diun potere assembleare) si trasformarono in Signorie (governi monocratici, il Signore, di solito unpotente condottiero o il membro di una potente famiglia) e questi in Principati (trasmissioneereditaria del potere, potere dinastico), miranti ad inglobare i territori limitrofi; nacquero cos Statiregionali, cos potenti da esser in grado di sfidare tanto il papa quanto limperatore, ma sempre inlotta tra loro, nellintento di voler sottomettere gli stati vicini e di voler porre lintera penisola sotto ilproprio dominio: si apr cos lepoca delle Lotte per il predominio in Italia: i maggiori Stati italiani (ilducato di Milano dei Visconti e degli Sforza, la Repubblica di Venezia delle ricche famiglie dicommercianti, la Repubblica di Firenze dei De Medici e il Regno di Napoli di Roberto d'Angi e subito

    dopo di Alfonso di Aragona) cercarono a turno di affermarsi sopra i loro rivali (in un vario intreccio dialleanze) senza tuttavia riuscirvi; questa situazione di sostanziale equipotenza in cui nessuno Statoriusciva a prevalere sugli altri venne sancita dalla Pace di Lodi (1454). Questi piccoli stati regionalidivennero il crocevia dei pi importanti traffici commerciali tra l'est e il nord-ovest d'Europa: Venezia,una Repubblica marinara sorta nel V sec, governata da un Maggior Consiglio (in cui eranrappresentate le pi ricche famiglie di mercanti della citt) e da un Doge (il capo della repubblica)[quindi una plutocrazia], fece la sua fortuna grazie al monopolio del sale (molto richiesto, in quantosenza il sale ci si ammala), la aument grazie alle Crociate divenendo il crocevia tra il Medio orientee il nord Europa; nella Repubblica di Firenze vi era invece un governo opposto, una democraziarealizzata grazie ad un governo comunale in cui eran presenti i rappresentanti, oltre che dei nobili e

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    degli ecclesiastici (Magnati), anche delle varie arti, o corporazioni (associazioni di lavoratori perdifendere gli interessi di categoria), dette Arti Maggiori e Arti Minori, ma dopo qualche secolo ancheFirenze si trasformer in una plutocrazia, quando la famiglia dei Medici (famiglia di potentissimibancari) acquister un potere assoluto sulla citt; Firenze fece la propria fortuna grazie allemanifatture e grazie alla sua posizione geografica che le consentiva di controllare l'arteria stradaleche collegava Roma al nord Europa; Genova, altra Repubblica marinara, fece la propria fortuna

    grazie ai traffici con la Tunisia e il mar Nero e per essere il crocevia verso la Francia; lo StatoPonteficio ricavava le sue ricchezze dalla riscossione di tasse nei suoi vasti domini; al Sud d'Italianon esistevano n comuni n Repubbliche ma detenevano il potere gli Aragonesi. Le citt del marBaltico (Amburgo, Burges, Gand, Lubecca, ...) si specializzarono nel commercio del pesce (cheriuscirono a conservare con il sale) e si riunirono nella Lega Anseatica per difendere i loro interessicommerciali.

    Cap. VI

    IL RINASCIMENTO

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    L'uomo del Medioevo, lo Scolastico, traeva tutta la sua conoscenza dai libri, la Bibbia a cui siaggiunsero nel dodicesimo secolo alcuni testi di Aristotele, quindi sempre in maniera indiretta, maidirettamente cio attraverso l'esperienza, l'osservazione [Principio d'Autorit]; questo non tantoperch si volesse tenere l'uomo nell'ignoranza, quanto per scongiurare il pericolo del dubbio e dello

    scetticismo, insidie che la libert di pensiero porta sempre con s; in altre parole, l'autorit (Chiesa eStato) si preoccupavano, come madri premurose, della sicurezza dei loro sudditi [Paternalismo],tanto nel campo del sapere, quanto in quello materiale: nel medioevo il servo conduceva certamenteuna vita misera, non poteva aspirare a migliorare la sua condizione (nel medioevo vi era un sistemasociale gerarchico e rigido, in cui ognuno era giusto che mantenesse il suo posto) ma del restopoteva esser sicuro di ci che aveva, era sicuro che il signore non lo avrebbe cacciato e l'avrebbesempre protetto; da parte loro i mercanti e gli artigiani si riunivano in corporazioni per scongiurare ilpericolo della competizione e concorrenza reciproca (che avrebbe fatto arricchire alcuni e fallire altri);per altro verso erano condannate dalla Chiesa tutte quelle attivit, come l'usura, che consentivano diarricchirsi speculando; lo Stato cercava di regolare i prezzi dei mercanti e condannava il mercatoall'ingrosso (che avrebbe favorito il fenomeno dell'accaparramento, della concentrazione diricchezze). Questo stile di vita era indotto anche dalla persuasione che la vita terrena fosse solo un

    transito temporaneo, in attesa di un Giudizio finale in cui si veniva giudicati da Dio non per le propriericchezze materiali o per la propria posizione sociale ma per la rettitudine della propria esistenzaterrena; questo faceva si che la propria esistenza terrena fosse vissuta non come qualcosa di fine as stesso, ma come una dimora in cui si era solo di passaggio e ci si doveva adattare conrassegnazione e senza troppe ambizioni, sapendo che solo una condotta retta e umile avrebbepermesso di varcare le soglie del paradiso. Infine, il Medioevo era caratterizzato da una MentalitInternazionale: i poteri universali (Chiesa e Impero) univano tutti gli uomini da un vincolo difretellanza-sudditanza che parlava un'unica lingua, al di sopra dei vari particolarismi nazionali, illatino, la lingua ufficiale, della Chiesa, dell'Impero e della Cultura Universitaria (le Universit eranocorporazioni di docenti e studenti nate nel Medioevo)Nel Rinascimento il punto di vista sulla vita cambia: non concentravano pi tutti i pensieri e gli sforzisulla vita che li aspettava in paradiso ma cercavano di realizzare il paradiso sulla terra; questoobiettivo equivaleva vivere in un mondo come quello degli antichi Greci e Romani, il Mondo Pagano,un mondo fatto di bellezze artistiche, di poesia, di letteratura, di libert, di democrazia, di piaceri, digioia e di vitalit, di amore per la vita terrena, vissuta non come un semplice transito ma come ladimora unica, quindi la sola vera possibilit di vita, questo mondo viene riscoperto, fatto rinascere,preso a modello e ideale di vita; in questa rinascita culturale e intellettuale al latino, come linguaufficiale e della cultura, si affianc il greco e questo permise di leggere direttamente in linguaoriginale i classici, Omero, Platone, Aristotele, riscoprendone il significato originario(contestualizzazione storica) al di l delle interpretazioni tendenziose (piegate a significati teologico-religiosi, in realt assenti in quegli autori) degli scolastici. Firenze, con la sua Accademia fiorentina (inuovi luoghi del sapere, in concorrenza alle universit: corti di nobili e aristocratiche famiglie dovefior il Mecenatismo, dare ospitalit ad artisti e letterati in cambio della loro opera), divenne il centrodell'Umanesimo (dal rifiorire delle Humanae Litterae). Il Rinascimento anche l'et dell'espressione:grazie all'invenzione della stampa da parte del tedesco Gutemberg, sempre pi libri vennero scritti,

    stampati e la cultura iniziava a diffondersi e ad essere alla portata di sempre pi persone. L'ultimotentativo, ormai anacronistico, di tener in vita lo spirito del Medioevo, a Firenze, fu quello deldomenicano Savonarola, il quale si presentava come il portavoce dell'ira divina per la nuova eresiadel paganesimo greco e latino, invitando i fiorentini a distruggere i simboli di quell'eresia (libri, statue,dipinti, ...) in un "fal delle vanit"; ma ormai il medioevo era finito e il suo tentativo di rifondare aFirenze una Repubblica etica, governata dai principi cristiani della rettitudine, dell'onesta, dell'umiltfall, scontrandosi con gli interessi e gli affari dei nuovi ceti borghesi arricchiti (i Medici, potentissimibancari), realizzati sempre pi in un clima di corruzione, malcostume e senza pi scrupoli morali.

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    Le grandi scoperte geografiche

    Altro eclatante rivolgimento del periodo rinascimentale furono le Grandi scoperte geografiche: leCrociate avevano insegnato agli europei l'arte di viaggiare; nel '200 i fratelli Polo (mercanti veneziani)avevano raggiunto la Mongolia, la Cina e si erano spinti fino in Giappone, terre che facevano sperarein favolosi tesori e che avevano un prodotto assai richiesto in Europa: la seta e le spezie (all'epoca

    non esisteva la conservazione col freddo, quindi la carne e il pesce si deterioravano facilmente,dunque potevan esser mangiate solo con una abbondante spolverata di pepe o di noce moscata);veneziani e genovesi avevano il primato in questi commerci con l'Oriente ma ora, alla fine del '400, lavia per l'Oriente era bloccata dalla presenza turca a Costantinopoli, quindi occorreva cercare un'altravia per le Indie: furono portoghesi e spagnoli ad avviare le prime esplorazioni: il portoghese Diaz, allaricerca del misterioso impero del prete Gianni (leggendario sacerdote cristiano che si dicesse avessefondato un impero ad est) [imprese intraprese su iniziativa del re di Portogallo Enrico il Navigatore,dell'ordine dei Templari, ordine sorto durante le Crociate], navigando, aveva raggiunto la puntaestrema medirionale dell'Africa, il Capo di Buona Speranza. Nel 1490 il regno del prete Gianni sartrovato da De Covilham, in Abissinia, un regno con a capo un negus nero, i cui antenati si eranconvertiti al cristianesimo, nel IV sec. A questo punto si apr una disputa: alcuni credevano che, perraggiungere le Indie, si dovesse continuare a navigare verso Est, doppiando il Capo di Nuova

    Speranza, altri ritenevano invece che si dovesse navigare verso Ovest e, visto che la terra erarotonda, raggiungere le Indie dalla parte opposta [in questi anni, infatti il matematico polaccoCopernico aveva dimostrato che la terra un pianeta sferico che, come gli altri pianeti del sistemasolare, ruota attorno al sole, soppiantando cos il sistema del geografo egizio, Tolomeo, che volevala terra al centro dell'universo, in linea con il messaggio biblico, di una terra come sede della storiadivina, luogo in cui si era manifestato Dio; la Chiesa si dimostr molto intollerante nei confronti ditutte quelle forme di pensiero, vuoi astronomico (Copernico, Galilei, Bruno, ...), vuoi religioso (leeresie degli hussiti, degli albigesi e dei valdesi, che rifiutavano la propriet privata e vivevanosecondo l'originaria povert evangelica), che si discostava dai suoi imperativi, reprimendo le eresiecon veri e propri Tribunali dell'Inquisizioni]. Tra i sostenitori della rotta verso ovest c'era Colombo, unnavigatore genovese, figlio di un mercante, il quale, finanziato dai regnanti di Spagna (Isabella diCastiglia e Ferdinando d'Aragona) part nel 1492 con tre Caravelle e con un equipaggio formato inprevalenza da galeotti (ai quali era stata offerta la libert in cambio della partecipazione all'impresa):dopo due mese arriv in America Centrale (El Salvador) credendo di esser arrivato in Asia. Nelfrattempo il portoghese De Gama, doppiando il Capo di Buona Speranza, raggiunse l'India; gli italianiCaboto (al servizio della Spagna) raggiunsero Terranova, il fiorentino Vespucci (al servizio dellaspagna) raggiunse il Brasile e diede il nome di America (dal suo nome, Amerigo) al nuovocontinente, il portoghese Magellano (al servizio della Spagna) , doppi la punta estrema dell'AmericaLatina, attravers l'Oceano Pacifico, arriv nelle isole Filippine (cos chiamate in onore di Filippo II).Da allora Spagna e Portogallo impiegarono tutte le loro risorse a sviluppare traffici con le Indie e leAmeriche; per evitare un conflitto armato papa Alessandro VI decise la cosiddetta spartizione diTordesillas: i portoghesi potevano fondare colonie a est del 50 di longitudine, gli spagnoli a ovest; per questo che tutta l'America (Centrale e Meridionale), ad eccezione del Brasile, divent spagnola,mentre il Brasile, l'Asia e l'Africa diventarono portoghesi, almeno fino a quando inglesi e olandesi,disinteressandosi delle disposizioni del papa, non cominciarono, anch'essi, imprese coloniali.

    L'Oceano Atlantico divenne il nuovo centro del commercio mondiale, il Mediterraneo invece perse divalore e con esso Genova e Venezia: la civilt si spost, nel sedicesimo secolo, dal Mediterraneoall'Atlantico, facendo dei paesi che si affacciavano su questo Oceano i padroni della Terra.

    L'Europa nell'epoca della Riforma

    Il Rinascimento fu anche un'epoca di grandi sconvolgimenti politici; ecco gli avvenimenti cheprepararono il nuovo assetto geopolitico dell'Europa: la caduta di Costantinopoli, l'Impero bizantinocadde in mano ai Turchi; nel mondo cristiano era scoppiato un grave dissidio interno che aveva

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    portato a spostare la sede papale per 70 anni in Francia ad Avignone (Cattivit Avignonese) e poia far coesistere 3 papi contemporaneamente (papa francese, quello romano e quello pisano)[Grande Scisma d'Occidente], una spaccatura che aveva profondamente disorientato il popolo deifedeli, senza pi una guida e un punto di riferimento univoco; la cosa aveva fatto nascere, inInghilterra (con Wycliffe) e in Boemia (con Huss), movimenti di riforma religiosa, ispirati ad unritorno alla purezza cristiana delle origini e ad una maggior equit e giustizia sociale, movimenti

    dichiarati ereticali dalla Chiesa ufficiale ma che saranno importanti per l'imminente RiformaProtestante; infine Francia e Inghilterra si combatteranno per 100 lunghi anni (Guerra deiCent'anni), per questioni dinastiche ma anche economiche (ci si contendeva le Fiandre, importantiper le industrie tessili), rinsaldando il loro senso identitario e la loro autonomia nazionale (primaconfusa a causa di dinastie regnanti tra loro imparentate, col pericolo di guerre per la successione altrono).Nel 1500 nacque il futuro imperatore Carlo V d'Asburgo, nipote da un lato di Isabella di Castiglia eFerdinando d'Aragona, e dall'altro di Massimiliano d'Asburgo, imperatore del Sacro Romano impero;quindi alla morte dei nonni Carlo V ereditava: la Germania, l'Austria, i Paesi Bassi, la Spagna, l'Italiae le colonie americane; questa immensa concentrazione di potere fu la causa delle cosiddette Lotteper il Predominio in Europa tra l'Impero di Carlo V d'Asburgo e la Francia di Franceso I di Valois:la Francia, infatti, sentendosi accerchiata ad est ad ovest e a sud dalle varie parti dell'Impero,

    temendo di venir schiacciata come in una morsa, tent pi volte lo scontro aperto con l'Impero(persino arrivando ad allearsi con i Turchi musulmani e i principi potestanti tedeschi pur di indebolireil potere dell'Imperatore); questa serie di scontri non mutarono l'assetto geopolitico dell'Europa, edebbero come conseguenza solo il fatto che in Italia si altern pi volte il dominio vuoi della Franciavuoi della Spagna, anche se alla fine fu la Spagna ad aggiudicarsi il dominio sull'Italia (Pace diCateau Cambresis, 1559), e la divisione dell'immenso impero di Carlo V, prima di morire, in due: iterritori tedeschi, austriaci, boemi e ungheresi che andarono al fratello Ferdinando, assieme al titoloimperiale, ed il resto, cio la Spagna, l'Italia, le Fiandre e le colonie americane, che andarono al figlioFilippo II, sovrano quindi del Regno di Spagna.Carlo V aveva tentato di tener unito l'immenso ed eterogeneo territorio del suo Impero con lostrumento ideologico della religione cattolica (come far anche il figlio Filippo II), impresa assaiardua, in quanto la Chiesa era in profonda crisi [insidiata dalla corruzione (compromissione colpotere politico), dal nepotismo (favorire i parenti nell'assegnazione delle carche ecclesiastiche), dallasimonia (vendita delle carche ecclesiastiche), dalle indulgenze (perdono dei peccati in cambio didenaro), dal malcostume e immoralit (matrimonio di ecclesiastici, vita lussuosa di corte,concubinato, ...)], questa crisi aveva avuto come reazione una serie di movimenti riformistici volti alripristino dell'originario spirito di povert e servizio evangelico (Catari, Valdesi, Albigesi, Hussiti,Lollardi di Wycliffe); il culmine della reazione si ebbe con la Riforma Luterana o Protestante:mentre negli altri paesi il potere era rimasto nelle mani di autorevoli monarchie, che avevano saputodifendere i sudditi dalla cupidigia del clero (vescovi e prelati sempre alla ricerca di denaro per laChiesa di Roma, che cercavano di estorcere imponendo continuamente tasse), in Germania il poteredell'Imperatore era pressoch assente e di fatto regnava una turbolenta schiera di piccoli Principi, ein questo senso era pi esposta ai soprusi dei dignitari della Chiesa di Roma; inoltre la Germania erala culla della stampa, il primo luogo dove iniziarono a circolare libri (il primo dei quali era la Bibbia) edove la gente inizi a leggere. Martin Lutero, monaco sassone dell'ordine degli agostiniani, tradusse

    in tedesco la Bibbia affinch il popolo la potesse leggere autonomamente, inoltre si scagli contro loscandalo della vendita delle indulgenze, grazie alle quali la Chiesa si arricchiva alle spalle del popolotedesco, protestando, nel 1517, con le "95 tesi", contro la Chiesa di Roma: lo scontro tra la Chiesa eLutero si era irrimediabilmente aperto: il papa scomunic Lutero, questo ottenne sempre piinfluenza sui principi tedeschi, molti dei quali abbracciarono la nuova religione riformata, ilProtestantesimo, approfittando per cacciare gli ecclesiastici ed impossessarsi dei loro possedimenti emonasteri, aumentando cos il loro potere e rendendosi politicamente sempre pi indipendentirispetto al potere dell'Imperatore; questo trasform la Germania in una scacchiera di migliaia distaterelli, alcuni dei quali Cattolici altri Protestanti, in aperta lotta tra di loro [situazione sancita dallaPace di Augusta del 1555, concessa da Carlo V, pace che instaur il principio del cuius regio eius

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    religio: si lasciavano liberi i Principi tedeschi di scegliere la religione che desideravano, obbligandoper i sudditi alla religione del loro padrone]. Il primato spirituale universale della Chiesa Cattolica erafinito e presto, con la diffusione del Protestantesimo anche in altre nazioni, l'Europa divenne uncampo di battaglia dove Cattolici e Protestanti si ammazzavano a vicenda. La Riforma si era diffusain Svizzera, con Calvino, nei Paesi Bassi, in Francia (con gli Ugonotti); una Riforma, poi, era in corsoin Inghilterra, dove il re Enrico VIII aveva spogliato il clero inglese di tutte le propriet e si era

    proclamato capo supremo della Chiesa Anglicana, assumendosi l'antico diritto papale di nominarevescovi e sacerdoti. La Chiesa Cattolica reag con il movimento della Controriforma, attuata daifedeli della confraternita dello spagnolo Loyola, la Compagnia di Ges, e con i tribunali della SantaInquisizione. Morto Carlo V i possedimenti di Germania e Austria andarono al fratello Ferdinando,assieme al titolo imperiale, tutto il resto, invece, and al figlio Filippo II, fanatico e intransigentecattolico: nonstante l'immenso regno la Spagna era in forte crisi economica: vero che disponevadelle immense ricchezze in oro e argento provenienti dalle colonie americane, ma queste non eranoreinvestite in attivit economiche (agricoltura e manifatture) [gli spagnoli infatti disprezzavano illavoro e consideravano nobili solo l'arte della guerra e le attivit amministrative], inoltre avevanoappena cacciato i Mori (laboriosi artigiani e mercanti) da Granada, quindi dovevano importare tuttoci che non producevano dall'estero; gli unici possedimenti dove intense erano le attivit produttiveerano i Paesi Bassi, quindi in questi territori le imposizioni fiscali erano gravosissime; fiamminghi e

    olandesi avevano per giunta aderito alla Riforma, rifutandosi di riconoscere l'autorit del papa, quindiFilippo II invi nei paesi Bassi lo spietato Duca d'Alba, che massacr i leader protestanti; infineproprio mentre gli ugonotti francesi venivano massacrati nella notte di S.Bartolomeo nel 1572 (guerracivile di religione tra i Guisa, cattolici, e gli Ugonotti, protestanti), Filippo II ordin l'assalto a Leida,importante centro manufattoriero dell'Olanda: le sette province del nord dei Paesi Bassi si unirono inuna lega difensiva, l'Unione di Utrecht, Guglielmo d'Orange ne era il capo: gli olandesi, per salvareLeida, tagliarono le dighe sconfiggendo gli spagnoli. Filippo II poi fece assassinare Guglielmo, gliStati Generali (assemblea dei rappresentanti delle 7 province) allora abiurarono il malvagio re Filippoe si dichiararono sovrane sul loro territorio, proclamarono la loro Indipendenza dell'Olanda dallaSpagna. Nel 1586 l'Invincibile Armata di Filippo II salp in direzione dell'Olanda, ma anchel'Inghilterra, ormai era diventata protestante (salita al trono Elisabetta, morta Maria la Cattolica o LaSanguinaria in quanto, figlia di Enrico VIII e Caterina d'Aragona, divenne moglie di Filippo II erestaur il Cattolicesimo in Inghilterra), quindi gli Spagnoli si trovarono nella Manica di fronte agliOlandesi coalizzati agli Inglesi: l'Invincibile Armata fall. L'Olanda, uscita vittoriosa dalla guerra controla Spagna, fond la Compagnia olandese delle Indie orientali e la Compagnia olandese delle Indieoccidentali ed inizi una guerra sistematica e senza quartiere per conquistare le colonie americane,asiatiche e africane della Spagna e del Portogallo. Con Enrico IV di Borbone e il suo celebre Edittodi Nantes (1598), con il quale concedeva la libert di culto, anche in Francia fin il periodo dellaguerra civile di religione

    Cap. VII

    IL SEICENTO

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    La Guerra dei Trent'anni

    La guerra tra Cattolici e Protestanti si spost nel continente, dove scoppi la celebre Guerra deiTrent'anni: inizi nel 1618 quando l'avversario dell'imperatore (cattolicissimo) Ferdinando II

    d'Asburgo, il protestante Federico divenne re di Boemia: gli eserciti asburgici per si trovarono difronte, oltre che i Boemi, anche uno schieramento protestante formato da Danimarca, Svezia(Gustavo Vasa) e Francia (che pur essendo regnata dai cattolici Borboni si alle coi protestanti per laloro rivalit nei confronti degli Asburgo). La guerra non risolse nulla e si concluse con il Trattato diVestfalia (1648) con il quale venne riconfermato il principio della Pace di Augusta (di un secoloprima), cosa che rendeva l'Impero un insieme frammentato e diviso di tanti piccoli staterelli, ma chefece per sempre finire le guerre di religione tra Cattolici e Protestanti.L'Italia, nel seicento, subisce l'egemonia Spagnola: la Spagna regna direttamente, coi suoi vicere,sul Regno di Napoli, di Sicilia, di Sardegna, sul Granducato di Milano e sullo Stato dei Presidi (inToscana), e indirettamente su tutti gli altri Stati italiani; la continua e inserobabile decadenzaeconomica della Spagna (prostrata dalle continue guerre, priva di attivit economiche significative,vista l'assenza di industrie manufatturiere ed il disprezzo per il lavoro) la rendeva sempre pi

    dipendente dall'oro e dall'argento che affluiva dalle colonie (privilegio ora sempre pi insidiato daolandesi e inglesi in rivalit con gli spagnoli per il primato marittimo e dei traffici commercialitransoceanici) e dall'estenuante fiscalismo attuato ai danni dei possedimenti italiani; da qui ilmalgoverno spagnolo in Italia, ostile nel concedere spazi di autonomia agli Stati italiani e autore di unfiscalismo opprimente (non pochi furono i tentativi di rivolta; celebre quella di Masaniello del 1647)

    La Rivoluzione Inglese

    Vediamo ora il 600 quale rivoluzione port in Inghilterra. Da quando il duca di Normandia, Guglielmoil Conquistatore, nellXI sec., conquist lInghilterra, questa divenne, con Guglielmo e coi suoisuccessori, i dAngi-Plantageneti (un ramo della casa dAngi, il cui capostipite era solito metter intesta un ramoscello), una colonia della Francia; ma un po alla volta la colonia divenne quasi pipotente della madrepatria, si accese una aspra rivalit e alla fine, con la Guerra dei Centanni, neuscirono due nazioni distinte e autonome; lInghilterra poi fu dilaniata dalla guerra civile tra i nobili(Guerra delle Due Rose), questo consent alla corona di rafforzarsi (visto che i nobili si stavanomassacrando a vicenda) divenendo, allinizio del 500, con Enrico VIII Tudor, una monarchiafortemente centralizzata; Enrico VIII si rese autonomo dalla Chiesa di Roma e diede vita alla primaforma di religione nazionale (Anglicanesimo), svolgendo anche funzioni di capo spirituale. Dopolintermezzo di Maria la Sanguinaria (figlia di Enrico VIII), che spos Filippo II e restaur ilCattolicesimo, Elisabetta (altra figlia di Enrico VIII) restaur lAnglicanesimo e instaur rapporti dialleanza con lOlanda, abbattendo la gi ricordata Invincibile Armata di Filippo II e istituendo unblocco protestante: olandesi ed inglesi colsero il momento per intraprendere una corsa per ilpossesso delle colonie americane, asiatiche e africane della Spagna e del Portogallo. Agli inizi del600 sal al trono Giacomo I Stuart (figlio di Maria Stuart, regina di Scozia e poi rivale cattolica di

    Elisabetta): Giacomo eredit un paese a cui era stata risparmiata la sorte dei regni continentali,dilaniati dalle guerre di religione tra cattolici e protestanti (Guerra dei Trentanni): lInghilterra si erariformata senza guerre e questo aveva favorito enormemente il paese nella corsa coloniale,assicurandogli un ruolo guida nel commercio internazionale che sarebbe durato pi di tre secoli.Certo gli Stuart non eran ben visti in Inghilterra, erano cattolici ed eran considerati stranieri, ma cinonostante continuavano ad esercitare il loro diritto divino, amministrando il regno come vicaridellautorit divina, cio in modo assoluto, senza consultare i sudditi; cos la classe borghese, deimercanti e dei proprietari, fece della Camera dei Comuni la linea di difesa contro gli abusi dellaMonarchia. Carlo I Stuart sciolse le Camere e govern da solo, da dittatore per 11 anni,amministrando il regno come una propriet privata; ma poi dovette riconvocare il Parlamento:

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    necessativa di denaro per finanziare la guerra contro i presbiterani ribelli di Scozia; a questo punto ilParlamento present la Grand Remonstrance (lelenco delle loro lamentele): ne segu unaspaccatura: una fazione a favore della Corona e una fazione a favore del Parlamento, con a capoOliver Cromwell leader dei Puritani (anglicani che avevano cercato di purificare al massimo le lorodottrine), le parti si armarono e ne segu una guerra civile: i puritani di Cromwell vinsero e nel 1648condannarono a morte Carlo I e con la proclamazione a lord protector di Cromwell venne instaurata

    una dittatura, imponendo a tutti il credo puritano (Prima Rivoluzione Inglese). Morto Cromwellritornarono gli Stuart: di nuovo lInghilterra cadde in preda al disordine e alla paura; di nuovo duefazioni: i sostenitori del re e dellassolutismo, i Tories, e i sostenitori della classe borghese e dellapolitica parlamentare, i Whigs; per risolvere le tensioni e scongiurare unaltra guerra civile vennechiamato Guglielmo III dOrange dallOlanda; questi sbarc nel 1688, convoc il Parlamento e fuacclamato sovrano dInghilterra: Seconda Rivoluzione Inglese (1688). Il paese torn ad essereprotestante; venne inoltre approvata la Carta dei Diritti (Bill of Rights), che stabil che il re dInghilterradoveva appartenere alla Chiesa anglicana, che non aveva la facolt di sospendere le leggi, n diimporre le tasse senza lapprovazione del Parlamento ed infine che la responsabilit del governodoveva appartenere al Ministro (o Gabinetto), cio a quello che anticamente era il consigliere del re eche ora, considerata la forza accresciuta del Parlamento doveva rappresentare la forza (Tories oWhigs) che aveva la maggioranza al Parlamento; anzi, da questo momento il re si disinteress

    sempre pi del governo e lasci prendere tutte le decisioni di governo al Ministro. In modo quindipacifico, con una rivoluzione pacifica, il Parlamento sottrasse sempre pi potere al re e dotlInghilterra di un governo rappresentativo; in questo modo lInghilterra pot evitare gli scoppirivoluzionari del diciottesimo e diciannovesimo secolo, che invece imperversarono in Europa.

    L'Assolutismo Francese

    Altra monarchia assoluta, monarchia cio che rivendicava il diritto divino del re (amministrando ilregno come vicario dellautorit divina, cio in modo assoluto, senza consultare i sudditi), era quella,in Francia, del Re Sole: Luigi XIV di Borbone. Luigi sal al trono quando gli abili cardinali Mazzarinoe Richelieu avevano appena riorganizzato lantico regno francese nello stato pi fortementecentralizzato e assoluto dEuropa e che per lefficientissima forma di governo e organizzazioneamministrativa sar chiamato, durante lIlluminismo, Dispotismo Illuminato: uno stato accentratoche esautorava i poteri degli Stati Generali ed accentrava nelle mani del sovrano (e in quelle deipropri collaboratori: il Mazzarino e il Richelieu) ogni potere, istituendo come diramazione del poterecentrale una efficiente burocrazia, questa ha come fine la giurisdizione del governo centrale su tuttoil territorio dello Stato, lapplicazione delle leggi centrali, il controllo del rispetto delle leggi eleventuale ripristino della legalit in tutte le province; un tale sistema si servir della collaborazione,in veste di funzionari statali, della classe borghese, pi attiva e intraprendente di quella dei nobili; ifunzionari, a differenza dei nobili feudatari, saranno stipendiati, ossia non possederanno a titolo dipropriet privata il territorio che amministrano (distinzione tra sfera pubblica e sfera privata, assentenel feudalesimo); laggettivo illuminato si riferisce alle riforme che tale stato varer (riforme a favoredel popolo, del bene collettivo), tuttavia queste riforme saranno concesse, elargite, dal sovrano, nonproposte e approvate democraticamente dai rappresentanti del popolo, quindi il sovrano, cos come

    le ha concesse, le potr in ogni momento sospendere (tutto per il popolo, niente attraverso ilpopolo!). In politica religiosa Luigi XIV revoc l'Editto di Nantes (1685), dando vita ad una serie dimisure repressive nei confronti degli ugonotti ed eman le Libert Gallicane, ossia il diritto del re dinominare prelati: atto di costituzione del Gallicanesimo, o Chiesa Nazionale Francese. Questo, da unlato lo rese ostile al Papato, dall'altro lo rese colpevole, agli occhi delle altre potenze europee, di averviolato il Trattato di Vestfalia (che ribadiva il principio della libert religiosa, Pace di Augusta); da quil'isolamento internazionale in cui stava rischiando di cadere la Francia. Quando con la Pace diVestfalia, si decret la fine del predominio asburgico in Europa, Luigi sent che era giunto il suomomento: spos Maria Teresa, figlia del re di Spagna, e rivendic per s, come dote, il Belgio(Guerra di Devoluzione); ci avrebbe minacciato la sicurezza degli stati protestanti. Luigi penetr in

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    Belgio, ma di nuovo gli Olandesi tagliarono le dighe. Anche la Guerra di Successione Spagnola, agliinizi del '700, non consent a Luigi di affermare il predominio francese in Europa: morto il re diSpagna, Carlo II, non avendo figli maschi, fu nominato come erede Filippo, nipote di Luigi XIV:questo avrebbe significato l'unione delle due potenze, Francia e Spagna; la cosa mobilit quindi lepotenze europee protestanti (Inghilterra e Olanda) in una comune lega antifrancese; la pace che nesegu proib a Filippo V (re di Spagna) di succedere anche al trono di Francia e lo obbligava a cedere

    l'Italia del Nord all'Austria (il meridione d'Italia rimase invece dei Borboni). La lunga e inutile catena diguerre fece emergere un nuovo principio di politica internazionale: il Principio dellEquilibrio dellePotenze: nello stadio di sviluppo nazionalistico raggiunto in Europa nessuna potenza era in grado diprevalere decisamente sulle altre e di ottenere un dominio su tutta lEuropa. Mentre nel 500 i dueblocchi contrapposti ed equipotenziali erano lImpero di Carlo V d'Asburgo e la Francia di Francesco Idi Valois (entrambi cattolici) [guerra anchessa conclusa con un nulla di fatto], nel 600 i due blocchicontrapposti ed equipotenziali erano gli Stati cattolici (la Francia e la Spagna, entrambe dei Borboni,e l'Austria degli Asburgo) e quelli protestanti (lInghilterra e lOlanda degli Orange).

    L'ascesa della Russia

    Ma nel 600 si ebbe lascesa di una nuova potenza: la Russia. Le foreste e le pianure russe eranooriginariamente abitate da trib slave, poi vennero abitati dai Normanni (Kiev), poi divennero ilcampo dazione dei missionari bizantini; poi nel 200 subirono le invasione dei Mongoli (Tartari) diGenghiz-Kahn, che instaurarono un dominio violento e spietato, riducendo i contadini in schiavit erimasero fino al 400, quando il principato di Moscovia, discendenti dei primi conquistatori normanni,divenne abbastanza forte da ribellarsi ai tartari: tra 400 e 500 i Vasilevic (Ivan III e Ivan IV ilTerribile, dinastia che risaliva ai Normanni) rivendicarono leredit imperiale (sia temporale chespirituale) di Bisanzio assumendo il titolo di Zar (cio Cesare, vale a dire Imperatore); a questisuccedettero, nel 600, i Godunov (per met di sangue tartaro): la Russia era un impero povero, cossi decise di obbligare i contadini nomadi a coltivare la terra, privandoli della libert e legandoli perlegge alle terre da loro coltivate, che non potevano quindi abbandonare (servit della gleba); il nuovoimpero si estese rapidamente fino alla Siberia. Alla fine del 600 salirono al trono i Romanov: Pietro ilGrande si form in Europa, alla scuola politica ed economica dellInghilterra e dellOlanda, rientratoin patria diede vita ad una serie di riforme tese a occidentalizzare il suo impero: fond una nuovacapitale, affacciata sul Baltico, quasi in segno di avvicinamento ma anche di sfida allOccidente:Pietroburgo; e difatti di una sfida si tratt: in una guerra contro la Svezia le strapp tutti ipossedimenti baltici, tranne la Finlandia.

    L'ascesa della Prussia

    Nel 600 emerse unaltra grande potenza: la Prussia. I soldati franchi di Carlo Magno, nellXI sec,avevano conquistato le terre delle popolazioni pagane slave e lituane, che vivevano tra il Baltico e iCarpazi; sorse cos lo Stato del Brandeburgo, stato di frontiera sorto per difendere i confini orientalidellImpero incursioni dei Sassoni; nei 4 secoli seguenti una serie di famiglie nobili esercitarono le

    funzioni di governo; nel 15esimo sec emerse la famiglia degli Hohenzollern (di umili origini, venutidalla Germania del sud, ma grazie a matrimoni vantaggiosi divenuti principi elettori imperiali; altempo della riforma divenuti protestanti) che trasform il Brandeburgo in uno dei pi efficienti Statimoderni; nel 600 troviamo Federico Guglielmo, detto il Re Sergente, che con unazione di governosaggia e attenta utilizz tutte le forze intellettuali ed economiche per organizzare uno Stato in cui idesideri e le aspirazioni individuali dovevano essere subordinate agli interessi della Comunit; edopo di lui, nel 700, il figlio Federico II detto il Grande, antimachiavellico (per Machiavelli il sovranodoveva esser astuto, mentitore, simulatore, ) esempio di sovrano illuminato (anche se di undispotismo illuminato), servitore fedele della nazione, abolitore della tortura, riformatore del sistemagiudiziario, artefice di una amministrazione rigorosa e scrupolosamente onesta, di nuovi ed efficienti

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    L'Illuminismo

    L'Illuminismo un movimento politico, culturale e intellettuale di portata europea che pervadel'intero secolo XVIII; celebre la definizione che il filosofo Kant d dell'Illuminismo: "l'Illuminismo l'uscita dell'uomo dallo stato di minorit, imputabile alla sua incapacit di valersi autonomamentedella propria ragione", definizione sintetizzata nel motto: "sapere aude", ossia: abbi il coraggio diaffidarti al lume della tua ragione; l'Illuminismo coniuga la fiducia dei razionalistinella RagioneUniversale [ossia la ragione presente in tutti gli uomini, la quale ragione non riconosce altra autoritche s stessa: con la luce della ragione gli illuministi ritenevano quindi di poter dissolvere le tenbredell'ignoranza e della superstizione; nella tradizione infatti gli illuministi avvertono una forza ostile chealimenta credenze e pregiudizi; la loro posizione quindi antitradizionalista, una posizione che rifiutailprincipio di autorit (una tesi vera e valida solo se suffragata e supportata dall'ipse dixitdi unaautorit, sia essa politica, religiosa o filosofica)] con la consapevolezza dei limiti nei quali l'indaginerazionale deve mantenersi per riuscire feconda, ossia l'Esperienza degli empiristi[dunquel'esperienza empirica, quell'esperienza che si fonda sulle impressioni sensibili, quell'esperienza di cuisi serve il metodo sperimentale, come strumento di verifica delle ipotesi teoriche, un'esperienza dalvalore antimetafisico (quindi ci che non dimostrabile empiricamente solo sogno, delirio,illusione)]. Una delle pi importanti idee guida dell'Illuminismo l'idea ottimistica di Progresso,quindi l'Illuminismo un'epoca di continuo fiorire di ricerche e di studi, tanto in campo scientifico etecnologico (si impone una visione scientifica del mondo, depurata galle spiegazioni di tipoirrazionale e divino, fondata sui principi della appena conclusa Rivoluzione scientifica del '600: losperimentalismo galileiano, la fisica atomistica newtoniana, il meccanismo cartesiano; un esempio la concezione evoluzionistica di Linneo: l'uomo al pari degli altri animale il prodotto di unaevoluzione naturale; la scienza, come gi era stato ribadito nel Rinascimento, non necessita pi,nelle sue spiegazioni, di punti di riferimento che rimandino al soprannaturale, ossia di spiegazionifinalistiche, ora la natura spiegata sulla base di principi puramente materiali, masse, forze..., e dileggi deterministiche, di causa-effetto) quanto in quello delle scienze umane (ad es. la storiografia

    del Muratori: ricostruire la storia su basi scientifiche, attraverso la ricerca dei documenti e delle fonti;anche in questo campo il sapere si laicizza e non si parler pi di una storia che ha come soggetto laProvvidenza divina). L'ideale del progresso si coniuga con la volont di diffondere il sapere, unproposito di divulgazione delle conoscenza, delle scoperte scientifiche e delle invenzionitecnologiche che trova concreta attuazione nella pubblicazione dell'Enciclopedia (Dizionarioragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri) ad opera di Diderot, d'Alambert, Voltaire, Rousseau,d'Holbach, vissuto come un impegno morale: diffondere la conoscenza per permettere al genereumano un sempre maggior progresso, una sempre maggior autonomia ed emancipazione (tanto daibisogni materiali quanto dalle forme di asservimento politico e religioso) In campo religioso prevale laReligione Naturale o Deismo (contrapposta alla Religione Positiva o Rivelata: questa predica

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    l'esistenza di una divinit rivelata, esistita storicamente, quindi basata sulla fede, la religionenaturale, invece, dimostra razionalmente Dio e i principi religiosi, quindi non si basa sulla fede masulla ragione: Voltaire) e l'Ateismo (dopo la lezione rinascimentale di Machiavelli, secondo cui sidoveva tener distite politica ed etica, due sfere eterogenee che non devono essere confuse, una siinteressa del comportamento l'altra dell'interiorit, d'Holbach ritiene doveroso separare anchereligione ed etica: quindi l'agire mortale non necessita pi dell'adesione alla religione, e quindi l'uomo

    riscopre, come ne Rinascimento, valori non pi trascendenti ma terreni). L'Iluminismo ha comeprotagonista la classe sociale della borghesia, una borghesia, quella del '700, conscia della propriaoperosit, della propria intraprendenza, attiva e fiduciosa nei propri mezzi e nelle proprie capacit,una borghesia individualistica, che, affermatasi socialmente ed economicamente, anela ad affermarsianche politicamente; la corrente politica che rispecchia questa esigenza sicuramente ilLiberalismo inglese (Locke), liberalismo che ha una matrice giusnaturalistica: il potere politico, perLocke, deve cessare di avere un