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Storia della critica artistica A.A. 2008/2009 Storia dell’arte perché? (parte II)

Storia dell’arte perché? - Più formaggio, più vermi... · •“Storia dell’arte” è tutto ciò che gli uomini chiamano storia dell’arte? ... •Età moderna come età

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Storia della critica artistica

A.A. 2008/2009

Storia dell’arte perché?(parte II)

«”Arte” è tutto ciò che gli uomini chiamano arte»

Dino Formaggio

• “Storia dell’arte” è la storia di tutto ciò che gli uomini chiamano arte?

• “Storia dell’arte” è tutto ciò che gli uomini chiamano storia dell’arte?

• “Storia dell’arte” è la storia di ciò che noi chiamiamo arte?

• “Storia dell’arte” è ciò che noi chiamiamo storia, di ciò che chiamiamo arte?

Fotografare il Römer non è arte

Andare allo Schirn non è arte

Viaggiare in metropolitana non è arte

Andar giù non è arte

Sudare non è arte

Comprare il biglietto non è arte

Fare pubblicità non è arte

Guardare i muri non è arte

Caratteri della modernità:• L’arte nell’orizzonte dell’estetica

Martin Heidegger

Caratteri della modernità:• Estetizzazione dell’arte

Odo Marquard

Commento: estetizzazione dell’arte

• Nell’età moderna l’arte si rende autonoma, indipendente dagli altri piani della cultura e dalle altre attività umane

• L’arte diviene “solo” arte, misurabile col proprio metro specifico

• Le opere smettono di assolvere i più diversi compiti della vita umana e di trasmettere contenuti ideali, profani, mitici, religiosi…

Commento: estetizzazione dell’arte

• …O, se continuano a farlo, mutano comunque il loro status:

• Divengono correlato di una “coscienza estetica” (Gadamer) che le fruisce come oggetti isolati, separati dal proprio mondo e dal contesto storico-culturale in cui hanno avuto origine e da cui traggono la loro ragione d’essere

Premessa storica: concetto di arte

Grecia:• Arte come téchne

– Produzione soggetta a regole– Fondata, come tale, sul sapere– Contrapposta al sapere teoretico

(epistéme)– Contrapposta alla semplice esperienza

(empeirìa)– Contrapposta al lavoro manuale privo di

regole

Premessa storica: concetto di arte

Antichità (Grecia – Roma):• Arti liberali (liberales)

– Esenti da sforzi fisici

• Arti ordinarie (vulgares)– Richiedono sforzo fisico

Premessa storica: concetto di arte

Medioevo:• Arti liberali (liberales)

– ars = scientia (Tommaso d’Aquino)

• Arti meccaniche (mechanicae)– Insieme di regole, teoria di una tecnica

Premessa storica: concetto di arte

Arti liberali(codificate a partire da Marziano Capella, De

nuptiis Philologiae et Mercurii, V sec.):• Trivio (artes rationales)

– Grammatica– Retorica– Dialettica

• Quadrivio (artes reales)– Aritmetica– Geometria– Astronomia– Musica

Premessa storica: concetto di arte

Arti meccaniche(secondo Rodolfo Ardente, Speculum

universale, XII sec.):– Ars victuaria (alimentazione)– Ars lanificaria (abbigliamento)– Architectura– Ars suffragatoria (mezzi di trasporto)– Ars medicinaria– Ars negotiatoria (commercio)– Ars militaria (difesa)

Premessa storica: concetto di arte

Arti meccaniche(secondo Ugo di San Vittore,

Didascalicon, XII sec.):– Lanificium (abbigliamento)– Armatura (architettura e strumenti di lavoro)– Agricoltura– Venatio– Navigatio– Medicina– Theatrica (rappresentazioni pubbliche,

competizioni, gare, circo ecc.)

Nel medioevo«Ciò che noi chiamiamo arte era

annoverato tra le artes mechanicaee non c’era una parola per designare tutte

insieme l’architettura, la pittura, la scultura, l’arte del vetro, l’oreficeria e la miniatura,

distinguendole nel frattempo dalla calzoleria e dalla chirurgia»

Jean Wirth

Premessa storica: concetto di arte

Età moderna:• Elaborazione del concetto moderno

di arte• Separazione dell’arte dalla scienza e

dall’artigianato

Storicità del concetto di arte• Il concetto di arte è un concetto

moderno

Hans Belting

Commento: concetto di arte

«si può restringere il concetto di arte all’epoca che lo ha definito in senso moderno e che ha istituzionalizzato le arti del disegno,

oppure si può lavorare con un concetto di arte che va oltre le singole epoche per attraversarle tutte:

l’importante è, primariamente, riflettere sulle proprie premesse e operazioni metodologiche e concettuali, e articolarle»

Gerhard Wolf

Propende per un concetto circoscritto di arte• Accezione moderna-occidentale del termine:

l’arte resasi autonoma nella modernità sotto il segno estetico (estetizzazione dell’arte)

Bersagli polemici:• Idea di un’arte “di tutti i tempi e di tutti i

luoghi”Per Belting l’arte e la storia dell’arte non sono

modelli neutri applicabili senza problemi alle altre culture o alle altre epoche

Hans Belting

• Età moderna come età dell’arte• Medioevo come età dell’immagine

«Una storia dell’immagine prima dell’età dell’arte»

Hans Belting

Parlare di immagine anziché di arte per il medioevo permette di sfuggire a un anacronismo: quello

«di applicare al Medioevo una categoria moderna di arte, inadeguata all’epoca medievale,

malgrado l’equivoco creato dalla attuale modalità di fruizione delle opere in contesti museali

o comunque al di fuori della loro originaria destinazione funzionale» (Jérôme Baschet)

Annales (Baschet, Schmitt…)

• Nel medioevo non si attribuiva alle opere alcun valore o significato estetico autonomo, indipendente dalla loro destinazione funzionale

• Le opere medievali sono divenute opere d’arte solo al giorno d’oggi nei musei

• Lo stesso artista non era distinto dalla figura dell’artigiano

Annales (Baschet, Schmitt…)

Il termine ‘immagine’ è«meno strettamente connotato dai soli

valori estetici rispetto a quello di “arte”» (Jean-Claude Schmitt)

Esso permette di avanzare«nuove domande sul funzionamento

sociale, le funzioni ideologiche, il potere delle immagini nel passato» (Jean-Claude Schmitt)

Annales (Baschet, Schmitt…)

Propendono per un concetto circoscritto di arte• Accezione moderna-occidentale del

termine: l’arte resasi autonoma nella modernità sotto il segno estetico

Interesse ristretto al medioevo• Quando comincia la modernità?

Annales (Baschet, Schmitt…)

Il punto di vista storico prevale su quello estetico• «Il termine i. consente […] di dissociare

meglio lo studio storico dal giudizio estetico e, in particolare, di riconoscere che opere mediocri possono presentare, dal punto di vista storico, lo stesso interesse di quelle che si considerano capolavori» (Jérôme Baschet)

Annales (Baschet, Schmitt…)

Dall’era dell’immagine all’età dell’arte

Hans Belting

Nell’età moderna:• Cambia la realtà dell’immagine

– leggi di natura: ottica, prospettiva• Cambia il rapporto immagine-artista

– idea, invenzione, fantasia– pittore = poeta

• Cambia la fruizione– mediazione estetica

• Cambia la destinazione– collezionismo, mercato

Hans Belting

Premessa storica: concetto di arte

• Inserimento della pittura tra le arti liberali

• La prospettiva: finestra aperta e piramide rovesciata

• Invenzione come principale merito della narrazione pittorica

• Rapporto della pittura con l’arte poetica e con la retorica

Leon Battista Alberti (1435)

Premessa storica: concetto di arte

• Inserimento tra le arti liberali di:– Grammatica– Poesia– Retorica– Pittura– Architettura– Musica e «antico canto di Orfeo»

«È la musica che offre l’ispirazione agli artisti: agli oratori, ai poeti, agli scultori ed agli architetti»

Marsilio Ficino (Lettere, XV sec.)

Premessa storica: concetto di arte

• Inserimento tra le arti liberali della pittura

• Ma non della scultura«Con debita lamentazione si duole la

pittura per essere lei scacciata dal numero delle arti liberali; conciossiacché essa sia vera figliuola della natura, ed operata da più degno senso»

«La scultura non è scienza ma arte meccanicissima, perché genera sudore e fatica corporale al suo operatore»

Leonardo (Trattato, XVI sec.)

Premessa storica: concetto di arte

• Riconosce il mutato carattere dell’immagine

• Riconosce il carattere di invenzione dell’arte

«E’ si dice che ogni dipintore dipinge se medesimo […] dipinge sé in quanto dipintore, idest secondo il suo concetto»

«Vedi che oggi si fa le figure nelle chiese con tanto artificio e tanto ornate e tirate che guastano il lume di Dio»

Risultato: «Non si considera Iddio, ma solo lo artificio che è nelle figure»

Girolamo Savonarola (XV sec.)

Premessa storica: concetto di arte

• Le immagini «Sono non necessarie ma libere»

• E quindi «né buone né cattive»• Dipende dall’osservatore, e non

dall’immagine in quanto tale, ciò che lo stesso osservatore fa dell’immagine

«Non est disputatio de substantia, sed usu et abusu rerum»

Martin Lutero (XVI sec.)

La riforma e il concetto moderno di arte

Victor Stoichita

Premessa storica: concetto di arte

• Dio non si oppose a tutte le immagini, ma soltanto a quelle che «si pongono al posto di Dio»

«Ci sono due specie di immagini»

Martin Lutero (XVI sec.)

Commento: arte e riforma

• Con la riforma, da un lato, le chiese si svuotano delle opere figurative e divengono il centro di un credo fondato sulla parola

• Dall’altro lato, vi sono immagini di altro tipo, che formano le nascenti collezioni d’arte, dove vengono ordinate in base ai generi e agli artisti

Commento: arte e riforma

• Queste ultime non sono certo colpite dal verdetto contro le immagini nelle chiese

• Anzi, le stesse figurazioni sacre, una volta perduta la loro prima destinazione, acquistano una nuova importanza come opere d’arte

Commento: arte e riforma

• La linea di demarcazione che si viene a creare non riguarda innanzitutto la differenza tra immagini sacre e profane

• ma un vecchio e un nuovo modo di concepire le immagini

Due specie di immagini

Hans Belting

Premessa storica: concetto di arte

«Dunque non si dipingano e non si scolpiscano se non le cose che sono visibili, e la maestà di Dio, che l’occhio non può vedere, non sia contaminata da effigi perverse e indecenti»

Giovanni Calvino (XVI sec.)

Premessa storica: concetto di arte

«Quanto alle cose che si possono lecitamente rappresentare, ve ne sono di due specie.

Nella prima sono comprese le storie, nella seconda gli alberi, le montagne, i fiumi e le figure che son dipinti senza significato.

La prima specie dà insegnamento, la seconda dà solo piacere»

Giovanni Calvino (XVI sec.)

Commento: calvinismo e arte

• Fu proprio il calvinismo a promuovere l’emancipazione e la laicizzazione dell’opera d’arte (tesi risalente a Émile Doumergue, 1902)

Immagini a due facce

Hans Belting

Premessa storica: concetto di arte

• Pittura, scultura e architettura come “arti del disegno”

Vincenzo Danti, Giorgio Vasari, Federico Zuccari (XVI sec.)

Premessa storica: concetto di arte

• A causa della loro armonia sono per noi fonte di piacere:

– Architettura– Poesia– Eloquenza– Commedia– Pittura– Scultura– Musica– Danza

François Blondel (XVII sec.)

Premessa storica: concetto di arte

• Belle arti– Ragion d’essere: diletto

• Arti meccaniche– Ragion d’essere: utilità

• Principio: imitazione

Charles Batteux (1746)

Premessa storica: concetto di arte

• 5 belle arti– Pittura– Scultura– Musica– Poesia– Danza

• 2 arti intermedie(diletto+utile)– Architettura– Eloquenza

Charles Batteux (1746)

Premessa storica: concetto di arte

• È «superfluo e tautologico» usare la locuzione “belle arti”

«Non vi è arte che non sia per intrinseca necessità produttrice di bellezza e perciò bella»

August W. Schlegel (1801-04)

Il contributo di Batteux

Władisław Tatarkiewicz

Estetica e arte• Legittimazione dell’estetizzazione

Odo Marquard

Commento: estetica e estetizzazione

• L’estetica, come filosofia dell’arte (della bellezza artistica) si pone come legittimazione filosofica dell’estetizzazione dell’arte, cioè dell’arte autonoma sotto il segno estetico

• Sue “strategie”:– Disinteresse– “Differenziazione estetica”

Premessa storica: disinteresse

«È detto interesse il piacere, che noi congiungiamo con la rappresentazione dell’esistenza di un oggetto.

Questo piacere perciò ha sempre relazione con la facoltà di desiderare, o in quanto movente di essa, o in quanto necessariamente connesso col movente stesso»

Immanuel Kant (1790)

Premessa storica: disinteresse

«Ma, quando si tratta di giudicare se una cosa è bella, non si vuol sapere se a noi o a chiunque altro importi, o anche soltanto possa importare, della sua esistenza; ma come la giudichiamo contemplandola semplicemente»

«Il gusto è la facoltà di giudicare un oggetto o un tipo di rappresentazione mediante un piacere, o un dispiacere, senza alcun interesse. L’oggetto di un piacere simile si dice bello»

Immanuel Kant (1790)

Premessa storica: disinteresse

«Un’ opera d’arte non sempre è stata creata esclusivamente per essere goduta o, se vogliamo usare un'espressione più accademica, per essere esperita esteticamente.

L’affermazione di Poussin che “la fin de l'art est la délectation” suonò profondamente rivoluzionaria, in quanto gli scrittori anteriori avevano sempre insistito sul fatto che l'arte, per quanto piacevole, era anche in qualche modo utile»

Erwin Panofsky (1940)

Premessa storica: disinteresse

«Ma un’opera d'arte ha sempre un significato estetico (il che non vuol dire valore estetico):

serva o no a scopi pratici, sia essa buona o cattiva, essa esige di essere oggetto di un’esperienza estetica»

Erwin Panofsky (1940)

Premessa storica: disinteresse

«Ogni oggetto, sia esso naturale o opera dell’uomo, può essere esperito esteticamente.

E questo lo si fa quando, per esprimerci nel modo più piano possibile, la si guarda, o la si ascolta, senza riferirlo, intellettualmente o passionalmente, a qualcosa d’altro fuori di esso»

Erwin Panofsky (1940)

Premessa storica: disinteresse

«Se uno guarda un albero dal punto di vista di un carpentiere, lo assocerà ai vari usi che potrà fare del legno; se lo guarda da ornitologo lo assocerà agli uccelli che potrebbero farvi il nido.

Chi alle corse dei cavalli segue il cavallo su cui ha puntato, associa la corsa del cavallo al desiderio che vinca.

Solo chi si abbandona semplicemente e interamente all’oggetto della sua percezione, può dire di esperirlo esteticamente»

Erwin Panofsky (1940)

Differenziazione estetica

Hans Georg Gadamer

Commento: estetica e storia dell’arte

• L’estetica, legittimando l’estetizzazione dell’arte, favorì la rappresentazione dell’arte e delle sue vicende storiche come:– processo autonomo– caratterizzato dal mutare degli stili

• Assecondò perciò il soffermarsi esclusivo sulla forma artistica in opposizione ad altri fattori:– Scopo, funzione– Significati, contenuti

Premessa storica: storia dell’arte

• Storia dell’arte per biografie• Stile (maniera) in senso

normativo (collettivo – individuale)

• Storia di una norma: il classico

• Storia di artisti per artisti

Giorgio Vasari (XVI sec.)

Premessa storica: storia dell’arte

• Saldatura tra evoluzione storica e variazione stilistica: «variare dello stile a seconda dei popoli, dei tempi e degli artisti»

• Radicamento dello stile nelle condizioni storiche e geografiche

• Stile in senso normativo (collettivo – individuale)

• Storia del classico come modello: l’antichità come futuro

J.J. Winckelmann (XVIII sec.)

Premessa storica: storia dell’arte

• “Morte dell’arte”:– Perdita del proprio mondo e

della propria funzione– Emancipazione estetica

dell’opera– Bisogno di una considerazione

scientifica– Legittimazione di una storia

universale dell’arte (di tutti i tempi e di tutti i popoli)

G.W.F. Hegel (XIX sec.)

Premessa storica: storia dell’arte

Nella nostra epoca«Si può, sì, sperare che l’arte s’innalzi e

si perfezioni sempre di più, ma la sua forma ha cessato di essere il bisogno supremo dello spirito.

E per quanto possiamo trovare eccellenti le immagini degli dèi greci, e vedere degnamente e perfettamente raffigurati il Padreterno, Cristo e Maria, tuttavia questo non basta più a farci inginocchiare»

G.W.F. Hegel (XIX sec.)

Premessa storica: storia dell’arte

«L’arte, dal lato della sua suprema destinazione, è e rimane per noi un passato.

Con ciò essa ha perduto pure per noi ogni genuina verità e vitalità»

«Ciò che ora in noi è suscitato dalle opere d’arte è, oltre il godimento immediato, anche il nostro giudizio, poiché noi sottoponiamo alla nostra meditazione il contenuto, i mezzi di manifestazione dell’opera d’arte e l’appropriatezza o meno di entrambi»

G.W.F. Hegel (XIX sec.)

Premessa storica: storia dell’arte

«La scienza dell’arte è perciò nel nostro tempo un bisogno ancora maggiore che nelle epoche in cui l’arte procurava già di per sé un completo soddisfacimento.

L’arte ci invita alla meditazione, ma non allo scopo di ricreare l’arte, bensì per conoscere scientificamente che cosa sia l’arte»

G.W.F. Hegel (XIX sec.)

Premessa storica: storia dell’arte

• Uguale dignità a tutte le manifestazioni artistiche della storia

• Né arcaismi né decadenze, ma diverso Kunstwollen (Riegl)

– Rivalutazione dell’arte tardoromana (Riegl)

– Rivalutazione del barocco (Wölfflin)– Rivalutazione del gotico (Riegl,

Worringer)– Rivalutazione del manierismo (Dvořák)

Scuola di Vienna, Wölfflin (XIX-XX)

Premessa storica: storia dell’arte

• Concetto di arte che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi

• Storia dell’arte come disciplina descrittiva e avalutativa

• Storia dell’arte come storia degli stili

• “Storia dell’arte senza nomi” (Wölfflin)

Scuola di Vienna, Wölfflin (XIX-XX)

Riegl e la morte dell’arte• Nascita della moderna storiografia

artistica

Guido D. Neri

“Ars una” e storiografia artistica

Hans Belting

Commento: storia dell’arte e storicità

• La storia dell’arte come storia dello stile porta con sé il rischio di una storicità inautentica:– simultaneità– musealizzazione

• Qui risiede il nesso che lega l’estetizzazione dell’arte, la storia dell’arte e il museo

Carattere di simultaneità della coscienza estetica

Hans Georg Gadamer

Premessa storica: eclettismo

• Im welchem Style sollen wir bauen?

Heinrich Hübsch (1828)

H. Hübsch, Baden Baden, Trinkhalle (1837-40)

• La coscienza storica, che fa tutt’uno con la coscienza estetica proprio in virtù del carattere della simultaneità, porta con sé un’idea impropria di contemporaneità:

• invece di salvaguardare le opere nel loro presentarsi, le rende tutte immediatamente accessibili allo sguardo dell’artista, dello storico e dello spettatore

Hans Georg Gadamer

Commento: estetizzazione e museo

• All’estetizzazione il museo dona un’esistenza concreta:– L’arte è sradicata dal suo mondo e dal

suo contesto– viene offerta alla contemplazione

silenziosa del fruitore• La decontestualizzazione riguarda, in

particolare, l’arte del passato:– la produzione artistica moderna è ben

consapevole di essere solo arte e di realizzare opere da destinare a spazi e momenti appositi

Commento: estetizzazione e museo

• L’arte moderna, arte soltanto estetica, inaugura l’esperienza del museo– determina, di conseguenza, la modalità

di ricezione anche delle opere del passato

– queste, separate dal proprio mondo, che tendevano a rafforzare e che, a sua volta, dava loro vita, vivono nel presente solo in virtù della qualità estetica

Museo e differenziazione estetica

Hans Georg Gadamer

Museo ed estetica

Georges Duthuit

Museo e storia dell’arte

Hans Belting

Museo e arte dell’età moderna

Georges Bataille

• Coincide con l’arte nella sua dimensione astratta– Compresenza virtuale delle forme e degli stili– L’opera accede a una vita propria

• Museo immaginario come museo in immagine– Storia dell’arte come «storia di quanto è

fotografabile»– Storia dell’arte universale

André Malraux

Musée imaginaire

Caratteri del museo immaginario

André Malraux

Musée imaginaire

Museo e storia degli stili

Heinrich Wölfflin

Premessa storica: critica del museo

• L’ingresso delle opere nel museo fa perdere loro:

– la destinazione sociale, la funzione pedagogica che esse avevano nella vita di tutti i giorni

• Cessano di costituire la «scuola del gusto»:

– bellezza esperita come ideale etico• Si limitano a recitare un ruolo

passivo– soddisfazione di una curiosità

indifferente

Quatremère de Quincy (1815)

Premessa storica: critica del museo

• Stretta connessione tra critica e museo

• Il ruolo attuale della critica e del museo è visto come un abuso

• «Uccidere l’arte per farne la storia»– la dislocazione dell’opera nel museo

comporta una considerazione soltanto cronologica e “disincantata”, freddamente critica ed erudita

Quatremère de Quincy (1815)

• Come distinguere un’opera d’arte da un oggetto comune?

• Sulla base di caratteristiche intrinseche?– In molta arte contemporanea non è possibile– Es.: i Brillo Boxes di Andy Warhol

• Sulla base di una teoria dell’arte– È una determinata teoria a considerare l’oggetto come

facente parte del “mondo dell’arte” e non come oggetto comune

Arthur C. Danto

Artworld e fine dell’arte

• La fine dell’arte– Passaggio dall’arte alla filosofia (Hegel)– Momento in cui l’arte giunge a un’autocomprensione

teorica e si dà come arte basata su una filosofia dell’arte

«Secondo la mia idea l’arte che giunge alla propria fine è l’arte che arriva alla comprensione filosofica della propria identità, è la Brillo box di Warhol, cioè un oggetto che è totalmente simile ad un altro oggetto che però è arte, mentre l’altro oggetto, quello reale non lo è»

Arthur C. Danto

Artworld e fine dell’arte

A. Warhol,Brillo Box(1964)

• Come distinguere un’opera d’arte da un oggetto comune?

• Un oggetto è riconosciuto come opera d’arte– Da parte di qualcuno autorizzato a operare tale

riconoscimento in virtù del posto da lui occupato in quella particolare istituzione che è il “mondo dell’arte”

• Es.: la Fontana di Duchamp è un’opera d’arte perché– È stata presentata dal suo autore come tale– È stata esposta in un contesto istituzionale che la

riconosceva come tale

George Dickie

Artworld e teoria istituzionale

• Un artista è una persona che partecipa consapevolmente alla produzione di un’opera d’arte

• Un’opera d’arte è un artefatto creato per essere presentato al pubblico di un mondo dell’arte

• Un pubblico è un insieme di persone preparate in qualche misura a comprendere l’oggetto che è loro presentato

George Dickie

Artworld e teoria istituzionale

• Il mondo dell’arte è l’insieme di tutti i sistemi dei mondi dell’arte

• In quanto sistema, il mondo dell’arte è una cornice per la presentazione di un’opera d’arte da parte di un artista al pubblico di un mondo dell’arte

George Dickie

Artworld e teoria istituzionale

Il Readymade di Duchamp:

un’illustrazione del mondo dell’arte e della differenziazione estetica

o una loro critica?

Commento: altre vie

• C’è solo la storia dell’arte come storia dello stile?

• Sono possibili altre teorie dell’arte o altre definizioni?

Commento: altre vie

• C’è stata solo la storia dell’arte come storia dello stile?

• Sembra di no:– Storia sociale dell’arte– Iconografia-iconologia

• E tuttavia…

Commento: altre vie

Storia sociale dell’arte• Impostazione materialista

(marxista)– Interesse alle condizioni “strutturali”

(economiche, sociali, politiche)

• Divisione della narrazione storica per epoche

– Le epoche sono le epoche stilistiche (es.: manierismo, barocco, rococò…)

– Legame con la scuola di Vienna (Hauser allievo di Dvořák)

Arnold Hauser (1953)

Commento: altre vie

Iconografia e iconologia• Tre stadi:

– Descrizione preiconologica– Analisi iconografica– Interpretazione iconologica

• Circolarità dello stile:– Storia dello stile come correttivo della descrizione

preiconografica– Stile come “valore simbolico”, oggetto

dell’interpretazione iconologica

Erwin Panofsky (1939)

Commento: altre vie

«Correggere l’interpretazione di una singola opera d’arte con una “storia dello stile”, che a sua volta può risultare solo dall’interpretazione di singole opere d’arte, può sembrare un circolo vizioso.

Un circolo è, difatti, tuttavia non un circolo vizioso ma un circolo metodico»

Erwin Panofsky (1939)

Commento: altre vie

«Che si tratti di fenomeni storici o di fenomeni naturali l’osservazione singola assume il carattere di un “fatto” solo quando può essere messa in relazione con altre analoghe osservazioni, in modo che l’intera serie “abbia un senso”»

Erwin Panofsky (1939)

Commento: altre vie

«Questo “senso” può perciò, di pieno diritto, applicarsi come un controllo a una singola osservazione nuova in uno stesso ordine di fenomeni. Se tuttavia questa nuova osservazione non può in nessun modo essere interpretata secondo il “senso” della serie e si è certi che non si tratta di un errore, allora il “senso” della serie dovrà essere riformulato in modo che includa anche la nuova osservazione»

Erwin Panofsky (1939)

Commento: altre vie

«Un’interpretazione veramente esauriente del significato intrinseco o contenuto potrebbe perfino scoprire che i procedimenti tecnici caratteristici di un certo paese, periodo o artista, ad esempio la preferenza di Michelangelo per la scultura in marmo anziché in bronzo, o il particolare uso del tratteggio nei suoi disegni, sono sintomi rivelatori dello stesso atteggiamento di fondo che si riscontra in tutte le altre qualità specifiche del suo stile»

Erwin Panofsky (1939)

«L’arte è riproduzione di cose o costruzione di forme o espressione di esperienze, qualora l’esito di tale produzione, costruzione o espressione sia capace di meravigliare, commuovere o scuotere»

«L’opera d’arte è riproduzione di cose o costruzione di forme o espressione di esperienze, ma soltanto di quelle capaci di destare meraviglia, commuovere, scuotere»

Władisław Tatarkiewicz

Commento: ancora altre vie

• Le posizioni viste fin qui non corrono il rischio di continuare a pensare l'arte nei termini di una “ars una”?

• È già emerso sottotraccia che “ars una” implica:• Non solo un'arte di tutti i tempi• Ma anche di tutti i luoghi

• Che cosa comporta per tutto il mondo extraoccidentale?

Commento: ancora altre vie

Quest'oggetto è arte?

Commento: ancora altre vie

E questo?

Commento: ancora altre vie

E questo?

Commento: ancora altre vie

E questo?

Commento: ancora altre vie

«L'assunzione della pratica tradizionale della storia dell'arte pone gli altri [i non occidentali] in una posizione inferiore.

Nella misura in cui la storia dell'arte continua a essere basata su valutazioni convenzionali di merito, l'arte che fa riferimento a gruppi con norme culturali differenti, fuori dalla corrente principale, non sarà mai al centro della storia dell'arte “universale”»

Kaori Chino

Commento: ancora altre vie

«L'arte che non si trova nel mainstream sarà accantonata in poche pagine dei libri di storia dell'arte o esposta negli angoli nascosti dei musei.

Fino a quando il mito della storia dell'arte “universale” non sarà demolito, non esisterà alcuna arte per chi studia le arti non appartenenti alla corrente principale»

Kaori Chino

Commento: ancora altre vie

«Mi sono resa conto che non facevo eccezione: fino a quando la storia dell'arte giapponese continuerà ad essere legata al sistema convenzionale dei valori, sarà sempre emarginata ed esisterà nella periferia del “nucleo” dell'arte occidentale»

«Quando studiamo l'estensione dell'arte giapponese dovremmo essere consci del sistema di valori nascosto che abbiamo ereditato dall'Occidente»

Kaori Chino

Commento: ancora altre vie

«Ancora oggi leggendo molti manuali di storia dell'arte si ha l'impressione contraddittoria che l'arte sia qualcosa di molto esteso (dai primitivi ai nostri giorni) e allo stesso tempo di molto specialistico (si pensi alla settorialità dell'arte contemporanea)»

Roberto Terrosi

Commento: ancora altre vie

«Questa storia del concetto d'arte si propone, attraverso una prospettiva genealogica, di fare chiarezza su questo punto, mostrando come l'arte sia un concetto tipicamente occidentale, forgiato piegando ad un uso specifico termini nati per altri usi...»

Roberto Terrosi

Commento: ancora altre vie

«...e mostrando come il concetto di arte che usiamo oggi sia un'invenzione della modernità, da cui l'Occidente ha estratto una visione universalistica che ha esteso retrospettivamente a tutte le epoche e che ha esportato geograficamente in tutte le culture»

Roberto Terrosi

Commento: ancora altre vie

«L'arte è universale solo a partire dalle categorie mentali prodotte nella tradizione culturale occidentale.

C'è un salto, un cambio di status radicale, tra gli usi sociali e le originali funzioni culturali di oggetti e rappresentazioni che noi possiamo considerare opere d'arte»

José Jiménez

Commento: ancora altre vie

«Il primo passo è la decontestualizzazione, ma successivamente entra in funzione il privilegio percettivo (grafia, vista, udito), l'apprezzamento gerarchico dei valori formali di quegli oggetti, considerati sempre a partire dai nostri propri criteri»

José Jiménez

Commento: ancora altre vie

«Più che una storia, si tratterebbe di abbozzare un quadro di manifestazioni antropologiche strutturalmente ricorrenti, benché differenziate nella loro specificità e che coinvolgono dimensioni cruciali delle culture umane.

Ciò significherebbe mostrare i tratti radicali o primari (nel senso dell'origine, della loro provenienza, e non della semplicità) della dimensione estetica da un punto di vista antropologico»

José Jiménez

Commento: ancora altre vie

«Il che, evitando posizioni metafisiche, renderebbe possibile avvicinarsi alla questione delle radici dell'arte, ossia al retroterra antropologico, comune a tutte le culture umane, da dove scaturisce ciò che la tradizione culturale dell'Occidente ha istituzionalizzato, sin dall'Antichità classica, come arte»

José Jiménez

E anchequest'anno è

andata!

Luca Vargiu