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STORIA NATURALE DELLE MALATTIE guarigione cronicizzazione decesso es ito insorgenza della malattia esposizione al/ai fattori di rischio EPIDEMIOLOGIA CLINICA EPIDEMIOLOGIA EZIOLOGICA

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STORIA NATURALE DELLE MALATTIE

guarigione cronicizzazione decesso

es ito

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esp os iz io n e a l/ai fa tto r i d i r isch io

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Principali differenze tra malattie infettive e malattie cronico-degenerative.

MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE

MALATTIE CRONICO‑DEGENERATIVE

EPIDEMIOLOGIA

Attualmente sono diminuite di frequenza e gravità nei paesi industrializzati. Sempre presenti, e senza prospettiva di diminuzione immediata nei paesi non industrializzati.

In aumento il numero assoluto di malati e la prevalenza di malattie vascolari, tumorali e dismetaboliche sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo.

ETÀ PREVALENTE Infantile. Anziani. Adulta. Anziani

CAUSA O CAUSE

Causa unica (un microrganismo o macroparassita), necessaria e sufficiente, specifica per ogni malattia;

favorite da situazioni ambientali e individuali.

Cause molteplici e comuni a più malattie = fattori di rischio (ambientali, alimentari, comportamentali, e genetici, in interazione fra loro).

MODALITÀ DIINSORGENZA

Dopo un breve periodo di incubazione di giorni - settimane comparsa dei sintomi in genere bene evidenti.

Dopo un lungo periodo di latenza (anni), comparsa della malattia con sintomi in genere vaghi e mal interpretabili.

CONTAGIOSITÀ Presente. Assente.

CURABILITÀIn genere guariscono, spesso grazie a farmaci appropriati (antibiotici per le infezioni batteriche, antimalarici, ecc.).

Non esistono farmaci efficaci per determinare la guarigione; in alcuni casi sono disponibili farmaci per controllare la malattia (es. diabete).

GUARIGIONE

In genere completa (se l’individuo non muore in fase acuta) con possibilità di cronicizzazione in alcuni casi (epatite B e C, HIV, ecc.)

Di regola non è possibile la guarigione del soggetto, ma si può prolungare la sopravvivenza e in diversi casi ridurre l’incidenza di complicanze

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Le malattie infettive riconoscono un agente causale:

Unico

Specifico

Necessario (anche se non sufficiente)

Alla penetrazione di un microrganismo segue la malattia solo in presenza di determinate condizioni

favorenti (concause).

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Fenomeni sanitari più Fenomeni sanitari più rilevanti nei secolirilevanti nei secoli

XVIII SECOLOXVIII SECOLO• PestePeste• VaioloVaiolo• ColeraColera• MalariaMalaria• TubercolosiTubercolosi

XXI SECOLOXXI SECOLO• Malattie cardio- e Malattie cardio- e

cerebrovascolaricerebrovascolari• Tumori maligni Tumori maligni • Incidenti stradaliIncidenti stradali• AIDSAIDS• Malattie dismetaboliche Malattie dismetaboliche

(diabete, obesità, (diabete, obesità, sindrome metabolica)sindrome metabolica)

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MALATTIE INFETTIVE

• Eradicate: VAIOLO (ultimo caso di vaiolo 1977)

• In via di eradicazione: POLIOMIELITE (l’Europa è “polio free” dal 2002)

• Riemergenti: INFEZIONI DA OPPORTUNISTI INFEZIONI OSPEDALIERE

• Focolai: TUBERCOLOSI

• Nuove emergenti: AIDS

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Morire in Italia - trend del XX secolo

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ASPETTI GENERALI

INFEZIONE

MALATTIA INFETTIVA

Interazione di un agente biologico (microrganismo) e un ospite recettivo (uomo, animale).

Implica la replicazione dell’agente nell’ospite.

È l’espressione clinica dell’infezione

All’infezione non segue necessariamente la malattia.

Il decorso inapparente o clinicamente evidente di un’infezione dipende da fattori, non sempre facilmente valutabili, legati:

al microrganismo; all’ospite; alla modalità di trasmissione.

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PERIODO DI INCUBAZIONE

• Periodo di tempo tra la penetrazione dell’agente patogeno e l’inizio della sintomatologia clinica

• Varia a seconda della malattia e dipende dai rapporti tra agente infettivo ed ospite

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Lo studio epidemiologico degli eventi infettivi può essere

rivolto sia alla “malattia” sia “all’infezione inapparente”.

è l’individuazione della modalità con

cui l’infezione o malattia si verifica

nella popolazione ed i fattori che ne

influenzano:

frequenza

diffusione

distribuzione

Scopo dell’epidemiologia

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RAPPORTI TRA MICRORGANISMI E INDIVIDUO

• Saprofiti = microbi il cui habitat naturale è l’ambiente; spesso sono fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio dei vari ecosistemi.

• Commensali = microbi che convivono con l’organismo superiore senza beneficio né danno ( flora endogena ).

• Parassiti = microbi che possono determinare un danno per l’organismo superiore : patogeni se sono in grado di creare danno anche a un organismo sano ; opportunisti se riescono a creare un danno solo quando vengono a mancare le normali barriere difensive.

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I MICRORGANISMI PATOGENI

PATOGENICITÀ

Capacità propria dei microrganismi parassiti di causare un danno all’ospite, che si esprime con uno stato di malattia.

INVASIVITÀ

Microrganismi invasivi: capaci di invadere tutto l’organismo (es. virus del morbillo, della rosolia, ecc.)

Microrganismi non invasivi: esplicano la loro capacità lesiva preferenzialmente in alcuni organi o apparati (es.virus dell’epatite). Possono determinare:

• LESIONI LOCALIZZATE (rhinovirus)

• DANNI GENERALI dovuti alla produzione di esotossine (bacillo tetanico)

TOSSIGENICITÀ

I patogeni invasivi e non invasivi producono o liberano per disfacimento diverse sostanze (metaboliti tossici, esoenzimi, endotossine) che sono responsabili delle lesioni locali e generali e, in definitiva, della sintomatologia con cui si manifesta il processo infettivo.

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POTERE PATOGENO

• Infettività = capacità dei microbi di superare le difese superficiali dell’ospite, di invaderlo e moltiplicarvisi (contagiosità).

• Patogenicità = capacità di creare un danno all’ospite, cioè di provocare malattia. Dipende dall’invasività e dalla tossigenicità.

• Virulenza = grado di patogenicità di singoli ceppi microbici dovuta a particolari attività biologiche (produzione di tossine, presenza di particolari enzimi, etc.). DL50: dose che uccide la metà degli animali inoculati.

• Carica infettante = anche i microbi più virulenti necessitano di una certa numerosità per superare le difese dell’ospite (barriere anatomiche , fagociti). È il numero minimo di microrganismi necessario per dare inizio all’infezione. È molto variabile da una specie all’altra e, nell’ambito della stessa specie, può variare a seconda dello stipite. Dipende dall’infettività.

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Processo evolutivo del passaggio dallo stato di salute alla malattia per la patologia infettiva

Ingresso nell’organismo di:Macroparassiti, Protozoi, Batteri, Virus =

INFEZIONE

• Reazione immunitaria specifica-aspecifica efficace

• Scarsa virulenza• Bassa carica infettante• Mancata azione di fattori

concausali o favorenti

Regressione dellostato di infezione =Guarigione

• Reazione immunitaria specifica-aspecifica non efficace

• Discreta carica e virulenza• Scarsa o assente azione di fattori

concausali o favorenti

Persistenza dello stato di infezione = Portatore

• Reazione immunitaria scarsa o assente

• Forte carica microbica e virulenza• Marcata azione concomitante di

altri fattori concausali o favorenti

Manifestazioneclinica dell’infezione =Malattia

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CATENA INFETTIVA

SERBATOIO DI INFEZIONE

(riserva)

Individuo, animale, pianta o substrato inanimato in cui un agente infettivo di norma risiede e si moltiplica e da cui dipende primariamente per la sopravvivenza. (Es. tetano: mammiferi erbivori; Legionella pneum: acqua)

SORGENTE O FONTE DI

INFEZIONE

Ospite (umano o animale) che elimina il microrganismo, consentendone la trasmissione ad altro ospite; può essere malato, convalescente o portatore sano

Può coincidere con il serbatoio (infezioni a trasmissione sessuale) o essere rappresentata da un veicolo (acqua, alimenti, ecc.) (Es. tetano: oggetto tagliente sporco di terra)

I microrganismi per permanere e perpetuarsi in una popolazione devono avere un habitat naturale in cui riprodursi e l’opportunità di diffondere ad altri ospiti suscettibili.

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DURATA DELLA INFEZIONE

INFEZIONI ACUTE (RAPIDA RISOLUZIONE)

INFEZIONI PERSISTENTI LUNGA DURATA : mesi o anni

Infezioni croniche (es. HBV,HCV…) Infezioni latenti (es. HSV…) Infezioni lente (es. CJD,SSPE…)

( e quindi durata del contagio )

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La presenza di un microrganismo in una sorgente non implica il verificarsi di una infezione o malattia se non vi è

disseminazione dalla sorgente.

La disseminazione di un agente infettivo dipende da:

patogenicità del microrganismo (intesa come capacità del microrganismo stesso di danneggiare l’ospite)

dose infettante

stabilità del microrganismo nell’ambiente

disponibilità di un adeguato veicolo o vettore di trasmissione

capacità del microrganismo di entrare nell’ospite per una o più porte d’ingresso.

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LE SORGENTI DELLE INFEZIONILE SORGENTI DELLE INFEZIONI

• UOMO AMMALATOUOMO AMMALATO

• PORTATOREPORTATORE (attualmente asintomatici) (attualmente asintomatici)» PRECOCEPRECOCE» SANOSANO» CONVALESCENTE CONVALESCENTE » CRONICOCRONICO

• ANIMALE INFETTOANIMALE INFETTO

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PORTATORE CONVALESCENTE

malato che continua ad eliminare

microrganismi anche dopo la

guarigione clinica

PORTATORE CRONICO

l’eliminazione dei microrganismi

perdura per anni

PORTATORE PRECOCE

l’eliminazione dei microrganismi inizia

prima dell’esordio clinico

PORTATORE ASINTOMATICO

soggetto che si infetta ed elimina i

parassiti senza contrarre la malattia

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CATENA DI CONTAGIO

E’ l’insieme di passaggi del microorganismo dalla fonte all’ospite che permette la diffusione di una malattia infettiva :

• Serbatoio e sorgente

• Vie di eliminazione: secrezioni ed escrezioni

• Trasmissione diretta indiretta veicoli vettori ( attivi o passivi ) • Ospite

• Infezione sintomatica ( malattia infettiva ) asintomatica

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VIE DI TRASMISSIONE

Le principali vie di trasmissione nei microrganismi sono:

aereodiffusione

catena oro-fecale

via parenterale apparente o inapparente

sessuale

trasmissione verticale

vettori

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TRASMISSIONE PER VIA DIRETTA

• SESSUALE

• TRANSPLACENTARE

• PERINATALE

• MORSO O GRAFFIO

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VIE DI PENETRAZIONE

• Mucose sistema respiratorio

apparato genito-urinario

congiuntiva

• Cute

• Via connatale

• Umorale

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Storia naturale di una malattia infettiva:schema dei rapporti tra agente, ospite ed ambiente

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Vie di trasmissione delle infezioni

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Classificazione delle malattie infettive in base alle modalità di trasmissione

• Via parenterale o sessuale

• Via aerea

• Via oro-fecale (fecale-orale)

• Mediante vettori

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Modalità di contagio delle virosi ematogene

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Modalità di trasmissione delle malattie infettive a prevalente diffusione aerea

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Modalità di trasmissione delle malattie infettive a prevalente diffusione fecale-orale

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ZOONOSIMalattie umane di origine animale

Anche in questo caso la sorgente d’infezione può essere rappresentata da:

ANIMALI MALATI

ANIMALI PORTATORI

sani

convalescenti

cronici

precoci

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SORGENTI E SERBATOI ANIMALI - II

Zibetto ->>> SARS (coronavirus)

Uccelli (polli, tacchini, cigni, anatre, …)

->>> Virus dell’influenza di tipo A

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RUOLO DELL’OSPITE

L’organismo umano non subisce passivamente l’ingresso di microrganismi infettanti ma attiva vari fattori e linee di resistenza:

ASPECIFICHE

SPECIFICHE (difesa immunitaria)

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Di specie

Di individuoNATURALE

passiva (connatale) attiva (per infezioni pregresse)

ARTIFICIALE passiva (globuline) attiva (vaccini)

CONGENITA o REFRATTARIETÀ

IMMUNITÀ ANTI-INFETTIVA

ACQUISITA

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ReplicazioneMicrobica/presenzaFattori di rischio

Recettività dell’ospite

AMBIENTE FISICO (suolo , clima..) SOCIALE ( abitazione,tipo lavoro,cond.socio-econom..)

AMBIENTE

+ / - + / -

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FATTORI AMBIENTALI

Alcuni esempi di fattori ambientali sono:

il basso livello socio-economico, che espone ad un maggior rischio di infezioni di qualsiasi genere;

l’affollamento, fattore di rischio per le infezioni trasmesse per via aerea;

la scarsità di acqua potabile e l’inquinamento fecale dell’ambiente per carenza dei sistemi di raccolta e smaltimento delle acque reflue urbane, che sono fattori importanti per il mantenimento dell’endemia e per le manifestazioni epidemiche delle infezioni enteriche.

L’ambiente fisico e sociale esercita la sua influenza sia sui microrganismi, sia sulla vie di trasmissione, sia infine sulla capacità relativa dell’ospite ed influenza in modo considerevole l’epidemiologia delle infezioni.

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STORIA NATURALE DELL’INFEZIONE

Dal punto di vista epidemiologico i dati della storia

naturale dell’infezione più importanti sono:

durata del periodo di incubazione;

durata del periodo di contagiosità;

rapporto infezione-malattia;

durata della malattia;

letalità;

frequenza di evoluzione in malattia cronica;

frequenza e durata dello stato di portatore;

persistenza dell’immunità.

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LE INFEZIONI IN AMBITO DI COMUNITÀ

• Per le infezioni che hanno come serbatoio esclusivo l’uomo, un

microrganismo può rimanere presente in una popolazione solo

passando ininterrottamente da un individuo ad un altro.

• L’infezione si può perpetuare solo se i casi primitivi danno luogo

ad un sufficiente numero di casi secondari.

• La diffusione interumana di un microrganismo determina, altre

ai casi di malattia, l’immunizzazione naturale dei soggetti che

superano l’infezione.

• I soggetti immuni costituiscono un ostacolo alla diffusione

dell’agente infettante che per poter sopravvivere deve avere a

disposizione una quota sufficiente di soggetti suscettibili.

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Le forme principali con cui la malattia infettiva può

manifestarsi in seno ad una popolazione sono:

SPORADICITÀQuando i casi di malattia si manifestano isolatamente senza apparenti rapporti con altri casi.

ENDEMIAQuando una malattia è costantemente presente nella popolazione residente in una determinata area geografica, manifestandosi con un numero di casi più o meno elevato ma complessivamente abbastanza costante.

EPIDEMIAÈ il verificarsi in una comunità o area geografica di un numero di casi di malattia eccedente le aspettative.

PANDEMIAQuando la diffusione epidemica va oltre i confini di un paese e dilaga attraverso i continenti .

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CONTAGIOSITA’ - EPIDEMIE

EPIDEMIA: più casi di malattia che si presentano in un gruppo di individui o nella stessa popolazione entro un breve periodo di tempo purchè abbiano la stessa origine

CASO INDICE Il primo caso di malattia che introduce il contagio nel gruppo

TASSO DI ATTACCO% di soggetti recettivi che ammalano in un determinato periodo

CASI SECONDARICasi che prendono origine dal caso indice

TASSO DI ATTACCO SECONDARIO% soggetti recettivi che ammalano a seguito dell’esposizione al caso indice

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Cas

i

Tempo malattia sporadica

Epidemia, endemia e Epidemia, endemia e malattia sporadicamalattia sporadica

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CICLI EPIDEMICI

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ANDAMENTO DELLE MALATTIE INFETTIVE IN ITALIA

• Infezione a trasmissione fecale

• Parassitosi, zoonosi

• Patologia infantile

• Infezioni da manipolazione collettiva di alimenti

• Patologia infettiva nell’anziano (respiratoria, urinaria)

• Infezioni iatrogene e ospedaliere

• Infezioni sessualmente trasmesse

• Emergenza e successivo consolidamento di nuove patologie (infezioni da HIV) =

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FATTORI CONDIZIONANTI L’ANDAMENTO DELLA PATOLOGIA INFETTIVA NELLA

POPOLAZIONE DEL NOSTRO PAESE

• Invecchiamento progressivo della popolazione• Calo della natalità• Aumento del ricorso ai servizi diagnostici• Nuovi farmaci (e pressioni selettive sull’ecologia

microbica)• Presidi immunitari efficaci e innocui• Normative• Miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e

nutrizionali• Stili di vita corretti e non corretti

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Le malattie infettive in Italia - 2005Le malattie infettive in Italia - 2005

M F M F M F M F M F N.N. M F N.N. TOT.Blenorragia 1 0 59 7 330 15 6 1 3 0 0 399 23 5 427

Botulismo 1 1 0 0 6 8 4 2 0 0 0 11 11 0 22

Brucellosi 30 28 68 36 252 162 45 49 6 5 0 401 280 0 681

Diarrea infettiva 1115 890 55 52 198 175 160 228 3 8 0 1531 1353 3 2887

Epatite A 158 131 178 102 488 192 15 6 2 1 0 841 432 2 1275

Epatite B 11 4 32 24 696 184 44 29 8 2 0 791 243 0 1034

Epatite NANB 8 4 33 24 158 80 32 25 4 1 0 235 134 2 371

Epatite non specificata 1 0 6 4 14 6 2 3 0 0 0 23 13 0 36

Febbre tifoide 50 36 21 13 50 34 15 10 1 2 0 137 95 0 232

Legionellosi 3 1 6 0 412 89 253 112 7 0 0 681 202 2 885

Leishmaniosi cutanea 11 7 2 2 28 15 4 4 0 0 0 45 28 0 73

Leishmaniosi viscerale 17 28 7 1 52 23 18 6 0 0 0 94 58 0 152

Leptospirosi 0 0 0 1 16 5 7 4 1 0 0 24 10 0 34

Listeriosi 5 3 0 0 9 14 15 13 0 0 0 29 30 0 59

Meningite meningococcica 99 71 34 29 50 52 11 21 0 1 0 194 174 0 368

ETA' NON NOTA TOTALE0-14 15-24 25-64 >=65

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Le malattie infettive in Italia - 2005Le malattie infettive in Italia - 2005

M F M F M F M F M F N.N M F N.N. TOTMeningoencefalite virale 112 73 108 61 279 239 77 65 4 1 0 580 439 0 1019

Micobatteriosi non tubercolare 3 7 1 2 39 8 28 29 0 0 0 71 46 0 117

Morbillo 83 73 16 9 16 15 0 1 0 2 0 115 100 0 215

Parotite epidemica 1267 765 74 52 114 130 18 12 12 6 0 1485 965 3 2453

Pertosse 326 401 10 16 14 22 1 2 1 6 0 352 447 3 802

Rickettsiosi 25 38 19 7 138 95 68 58 11 2 0 261 200 1 462

Rosolia 96 112 25 26 15 19 0 1 0 2 0 136 160 1 297

Salmonellosi 2957 2422 158 150 675 648 485 460 32 32 0 4307 3712 11 8030

Scarlattina 9764 8118 60 78 70 99 3 4 46 49 2 9943 8348 30 18321

Sifilide 7 3 113 64 927 183 37 8 23 8 7 1107 266 30 1403

Tetano 0 0 0 0 4 2 6 37 0 0 0 10 39 0 49

Tubercolosi extrapolmonare 23 25 38 37 341 247 129 171 14 4 0 545 484 4 1033

Tubercolosi polmonare 73 65 179 168 1139 606 457 263 44 22 0 1892 1124 12 3028

TBC polmonare ed extrapolmonare 2 3 6 10 63 27 16 23 1 0 0 88 63 2 153

Tularemia 0 0 0 0 1 1 0 0 0 0 0 1 1 0 2

Varicella 34435 31484 1193 1069 2854 2763 57 60 369 350 9 38908 35726 97 74731

Totale 50683 44793 2501 2044 9448 6158 2013 1707 592 504 18 65237 55206 208 120651

ETA' NON NOTA TOTALE0-14 15-24 25-64 >=65