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STORIE DI PIETRA I monumenti di Napoli

Storie di Pietra · storIe DI PIetrA Castelli e regge, chiese e palazzi, musei e aree archeologi-che: la vita ultramillenaria di Napoli è scritta sulla pietra. Sul tufo, sul piperno,

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Storie di PietraI monumenti di Napoli

In questo numero

- Accademia di Belle Arti- Museo Cappella Sansevero- Castel Capuano- Castel dellrsquoOvo- Castel Nuovo- Catacombe di San Gennaro- Duomo di Napoli- Universitagrave degli Studi ldquoFederico IIrdquo- Cimitero delle Fontanelle- Galleria Principe di Napoli- Galleria Umberto I- Chiesa del Gesugrave Nuovo- Museo Archeologico Nazionale- Palazzo Reale- Palazzo San Giacomo- Parco Vergiliano- Reggia di Capodimonte- Teatro di San Carlo- Certosa di San Martino- Complesso Museale di Santa Chiara- Castel SantrsquoElmo- Grotta di Seiano e Parco del Pausilypon- Statua del Dio Nilo (Corpo di Napoli)- Stazione Zoologica ldquoAnton Dohrnrdquo- Complesso ldquoSuor Orsola Benincasardquo- Villa Floridiana

storIe DI PIetrA

Castelli e regge chiese e palazzi musei e aree archeologi-che la vita ultramillenaria di Napoli egrave scritta sulla pietra Sul tufo sul piperno sul marmo Ogni monumento partenopeo reca i segni di un passato straordinario vissuto e costruito da vari popoli e dinastie da sovrani e grandi artisti da un popolo che col passare dei secoli si egrave creato una propria identitagrave riuscendo a superare con orgoglio e coraggio tanti lutti e tragedie e a difendere un patrimonio culturale unico al mondo Basta girare fra vicoli strade e piazze e guardarsi attorno non crsquoegrave una zona della cittagrave che non conservi un luogo af-fascinante o un sito di notevole interesse turistico non crsquoegrave un quartiere che non vanti unrsquoattrattiva esemplare Il bello egrave ovunque a Napoli E tutti ne possono godereLrsquoestate egrave uno dei periodi migliori per andare alla scoper-ta dei nostri monumenti Per catturare centinaia di storie e leggende che hanno per protagonisti personaggi famosi e gente comune E che spesso si intrecciano col misteroBuon viaggio dunque E che la vostra sete di conoscenza non abbia mai fine

ACCADemIA DI BeLLe ArtI

Nata col nome di real Accademia del Disegno fu istituita nel 1752 da Carlo di Borbone sullrsquoesempio di Madrid e di altre grandi capitali europee La sua prima sede fu a San Carlo alle Mortelle dove da tempo erano giagrave attivi i reali laboratori degli Arazzi e delle Pietre Dure Nata con il preciso intento di educare gli aspiranti artisti alla fine del XVIII secolo diventograve la prima istituzione a Na-poli rivolta allrsquoeducazione alle arti figurative sotto la tutela e il controllo dello Stato cosigrave si concretizzograve la sua naturale vocazione di scuola superiore delle ArtiDal 1755 al 1789 fu diretta da Giuseppe Bonito pittore di corte Ma il primo vero assetto didattico ispirato a norme seguite in altre Accademie drsquoEuropa lo si ebbe nel 1890 con la nomina a direttore del tedesco J H Wilhelm tischbein coadiuvato dal napoletano Domenico MondoTischbein allontanandosi dalle impostazioni tradizionali riuscigrave a separare lrsquoinsegnamento delle arti pure da quello delle arti applicate trasferendo lrsquoAccademia che nel frat-tempo aveva preso il nome ldquodi Pitturardquo al Palazzo degli studi (allora Real Museo Borbonico)Tantissimi artisti e non solo meridionali si sono formati in essa grazie a famosi maestri e docenti in unrsquoottica di inter-nazionalizzazione incentrata su scambi relazionali e cultu-rali che ancora oggi contraddistingue lrsquoistituzione

sede Via Bellini 36

Ex convento di San Giovanni delle Monache

serviziLa Galleria dellrsquoAccademia egrave a ingresso gratuito

con prenotazione obbligatoria Visitabile dal martedigrave al sabato dalle ore 10 alle ore 14

Lunedigrave chiusa

Visite guidate gruppi adulti max 25 persone

Visite guidate gruppi scuole max 25 alunni

Info e prenotazioni galleriaaccademiadinapoliit

Info e contatti081441900 ndash 081441887wwwaccademiadinapoliit

direzioneaccademiadinapoliit

museo CAPPeLLA sAnseVero

Arte mistero creativitagrave esoterismo bellezza unicitagrave que-sto e tanto altro egrave il Museo Cappella SanseveroLa Cappella costruita nel VII secolo a partire dal Settecen-to venne ampliata da raimondo de sangro settimo princi-pe di Sansevero e arricchita con opere di altissimo valore Il Cristo Velato opera famosa in tutto il mondo e che ebbe tra i suoi grandi estimatori Antonio Canova la Pudicizia e il Disinganno lrsquoaltare maggiore con lrsquoaltorilievo della Depo-sizione la volta affrescata con colori vivi e luminosi che re-sistono splendidamente al passare del tempo il pavimento labirintico purtroppo quasi interamente perso in un crollo alla fine dellrsquoOttocento sono soltanto alcune delle opere che il principe commissionograve e contribuigrave a realizzareUna menzione a parte meritano le macchine anatomiche esposte nella cavea sotterranea realizzate usando come ldquobaserdquo gli scheletri di un uomo e di una donna che mostra-no il sistema circolatorio in modo tanto preciso da essere ritenute per anni vere

ubicazioneVia Francesco De Sanctis 1921

AperturaTutti i giorni dalle ore 930 alle 1830

Ultimo ingresso consentito fino a 30 minuti prima della chiusura

Chiuso il martedigrave

Contatti0815518470

Biglietteria 0815524936wwwmuseosanseveroit

Per informazioni infomuseosanseveroit

CAsteL CAPuAno

Sorge nellrsquoarea dellrsquoantico Gymnasium successivamente adattata a cimiteroEdificato a partire dalla metagrave del XII secolo per volere del re di Sicilia Guglielmo I il malo e completato nel 1160 fu spartana residenza dei sovrani normanni Dopo la costruzione (1279-1282) da parte degli Angioini della nuova residenza di Castel Nuovo continuograve a ospitare membri della famiglia reale funzionari e ospiti illustri Durante il Vicereame spagnolo fu destinato a Palazzo di Giustizia (1503) Il vicereacute don Pedro de toledo vi riunigrave tutte le corti di giustizia furono eliminate le architetture mi-litari riconfigurati gli spazi interni e trasformati i sotterranei in prigioni Lrsquoaspetto originario si perse definitivamente con il restauro avvenuto in etagrave borbonica Il portale drsquoingresso con lrsquoaquila bicipite della casa reale di Spagna (opera del Sangallo) le colonne drsquoErcole binate lo stemma dei Savoia e lrsquoorologio (1858) introduce al cor-tile con portico in pilastri di ordine dorico Tra le sale spiccano il salone della Corte drsquoAppello la sala dei Busti e la Cappella della sommaria Sul retro del Castello egrave sita la fontana del Formiello co-struita nel 1490 come abbeveratoio per i cavalli e rifatta nel 1583 da Michele de Guido

ubicazionePiazza Enrico De Nicola

CuriositagraveAllrsquoingresso del castello era anticamente posizionata

la Colonna della Vicaria tristemente nota per un cerimoniale di punizione dei debitori insolventi

i quali vi venivano legati con le braghe calate e dovevano pubblicamente proclamare la cessione

dei loro beni ai creditori Lrsquoumiliante punizione fu abolita dal vicereacute don Pedro de Toledo

Nel XIV secolo vi soggiornograve il poeta Francesco Patrarcanella qualitagrave di legato del pontefice Clemente VI

CAsteL DeLLrsquooVo

Sorge sullrsquoisolotto tufaceo di megaride Nel I secolo aC Lucio Licinio Lucullo vi edificograve una sfarzosa villa forti-ficata alla metagrave del V secolo Il successivo insediamento di monaci basiliani portograve alla creazione di un complesso conventuale raso al suolo nel X secolo dai duchi di NapoliNel 1128 egrave testimoniata lrsquoesistenza di una fortificazione det-ta Arx sancti salvatorisruggero il normanno nel 1140 vi stabiligrave la propria reggia prima dello spostamento in favore di Castel Capuano I Normanni ampliarono il sito con la torre normandia ful-cro della fortificazione mentre gli svevi aggiunsero le torri di Colleville maestra e di mezzo Quando Carlo I drsquoAngiograve spostograve a Castel Nuovo la corte Castel dellrsquoOvo rimase sede della famiglia e del tesoro rea-le Alfonso V drsquoAragona ripristinograve il molo e ne potenziograve le strutture difensive Il massiccio intervento di ristrutturazione seguito allrsquoassedio del 1503 da parte di Ferdinando il Cattolico portograve allrsquoat-tuale configurazione Oggi egrave sede museale e ospita mostre convegni e manife-stazioni

ubicazioneVia Eldorado 3

AperturaNel periodo estivo

(in coincidenza con lrsquoapplicazione dellrsquoora legale)Giorni feriali dalle ore 9 alle 1930

ultimo accesso ore 1845Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Nel periodo invernaleGiorni feriali dalle ore 9 alle ore 1830

ultimo accesso ore 1745Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Lrsquoingresso egrave gratuito

Info e contatti0817954593

casteldellovocomunenapoliit

CAsteL nuoVo

Sconfitti gli Svevi nel 1266 e trasferita la sede reale da Pa-lermo a Napoli Carlo I drsquoAngiograve decise di abbandonare lrsquoantica residenza normanna di Castel Capuano in favore di un nuovo castello in prossimitagrave del mare I lavori durarono dal 1279 al 1282 Storica reggia-fortezza sede di sovrani e di personaggi il-lustri teatro di importanti vicende storiche (tra cui il celebre gran rifiuto di Celestino V e la successiva elezione al soglio papale di Bonifacio VIII) e luogo di fosche trame e leggen-de fu nei secoli ampliato rafforzato e abbellito di pregevoli opere drsquoarte (la splendida Cappella Palatina la maestosa sala dei Baroni lrsquoelegante arco trionfale del Laurana) In epoca aragonese fu ristrutturato in stile gotico-catalano con cinque torri rotonde quattro delle quali inglobavano le precedenti angioine a pianta quadrataDestinato agli inizi del XX secolo a scopi civili fu ristruttu-rato assieme allrsquoarea circostante a partire dal 1923 con lrsquoeliminazione delle superfetazioni aggiunte nel tempoOltre che sede di alcuni uffici comunali e del museo Civico ospita anche eventi e spettacoli

ubicazioneVia Vittorio Emanuele III

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 830 alle 19

CuriositagraveSecondo unrsquoantica leggenda

nei sotterranei del castello si trovava una fossa che veniva usata per segregare i prigionieri

i quali spesso sparivano percheacute catturati da un coccodrillo che penetrava da unrsquoapertura nel sotterraneo

e li trascinava in mare

Contatti0817957708 0817957709

CAtAComBe DI sAn GennAro

Risalenti al II-III secolo dC rappresentano una delle piugrave vaste aree archeologiche sotterranee del mondo In esse furono sepolti i resti mortali di santrsquoAgrippino con-siderato il primo patrono della cittagraveIn etagrave successiva il vescovo Giovanni I (413-431) fece tra-slare in un cubicolo della catacomba inferiore le spoglie di san Gennaro dando il via al culto del martireLa devozione per il santo portograve al conseguente sviluppo delle Catacombe con la costruzione di nuove tombe e di nuovi cubicoli Lrsquoarea cosigrave diventograve nel corso dei secoli luo-go ldquoesclusivordquo per la sepoltura di alti prelati e di aristocraticiNellrsquo831 a seguito di un assedio alla cittagrave di Napoli le spo-glie di San Gennaro furono trafugate e portate nella sede episcopale di Benevento dal principe longobardo Sicone I e questo comportograve per le Catacombe un periodo di abban-dono Soltanto nel XVIII secolo grazie al ritorno drsquointeresse da parte di studiosi vi fu la riscoperta del sito tappa obbli-gata del turismo a Napoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

in Via Capodimonte 13 Lrsquoingresso per i disabili egrave in Vicoletto San Gennaro

dei Poveri 22 (apertura su prenotazione)

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 10 alle 17

La domenica dalle ore 10 alle 14

CuriositagraveGrazie alle caratteristiche delle varie tombe

si puograve risalire al ceto sociale del defunto I sepolcri piugrave umili venivano scavati a terra o in corridoi

periferici Quelli appartenenti alle persone facoltose si possono riconoscere anche dalle decorazioni che potevano essere ad affresco o a mosaico

Info e contatti0817443714

infocatacombedinapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

In questo numero

- Accademia di Belle Arti- Museo Cappella Sansevero- Castel Capuano- Castel dellrsquoOvo- Castel Nuovo- Catacombe di San Gennaro- Duomo di Napoli- Universitagrave degli Studi ldquoFederico IIrdquo- Cimitero delle Fontanelle- Galleria Principe di Napoli- Galleria Umberto I- Chiesa del Gesugrave Nuovo- Museo Archeologico Nazionale- Palazzo Reale- Palazzo San Giacomo- Parco Vergiliano- Reggia di Capodimonte- Teatro di San Carlo- Certosa di San Martino- Complesso Museale di Santa Chiara- Castel SantrsquoElmo- Grotta di Seiano e Parco del Pausilypon- Statua del Dio Nilo (Corpo di Napoli)- Stazione Zoologica ldquoAnton Dohrnrdquo- Complesso ldquoSuor Orsola Benincasardquo- Villa Floridiana

storIe DI PIetrA

Castelli e regge chiese e palazzi musei e aree archeologi-che la vita ultramillenaria di Napoli egrave scritta sulla pietra Sul tufo sul piperno sul marmo Ogni monumento partenopeo reca i segni di un passato straordinario vissuto e costruito da vari popoli e dinastie da sovrani e grandi artisti da un popolo che col passare dei secoli si egrave creato una propria identitagrave riuscendo a superare con orgoglio e coraggio tanti lutti e tragedie e a difendere un patrimonio culturale unico al mondo Basta girare fra vicoli strade e piazze e guardarsi attorno non crsquoegrave una zona della cittagrave che non conservi un luogo af-fascinante o un sito di notevole interesse turistico non crsquoegrave un quartiere che non vanti unrsquoattrattiva esemplare Il bello egrave ovunque a Napoli E tutti ne possono godereLrsquoestate egrave uno dei periodi migliori per andare alla scoper-ta dei nostri monumenti Per catturare centinaia di storie e leggende che hanno per protagonisti personaggi famosi e gente comune E che spesso si intrecciano col misteroBuon viaggio dunque E che la vostra sete di conoscenza non abbia mai fine

ACCADemIA DI BeLLe ArtI

Nata col nome di real Accademia del Disegno fu istituita nel 1752 da Carlo di Borbone sullrsquoesempio di Madrid e di altre grandi capitali europee La sua prima sede fu a San Carlo alle Mortelle dove da tempo erano giagrave attivi i reali laboratori degli Arazzi e delle Pietre Dure Nata con il preciso intento di educare gli aspiranti artisti alla fine del XVIII secolo diventograve la prima istituzione a Na-poli rivolta allrsquoeducazione alle arti figurative sotto la tutela e il controllo dello Stato cosigrave si concretizzograve la sua naturale vocazione di scuola superiore delle ArtiDal 1755 al 1789 fu diretta da Giuseppe Bonito pittore di corte Ma il primo vero assetto didattico ispirato a norme seguite in altre Accademie drsquoEuropa lo si ebbe nel 1890 con la nomina a direttore del tedesco J H Wilhelm tischbein coadiuvato dal napoletano Domenico MondoTischbein allontanandosi dalle impostazioni tradizionali riuscigrave a separare lrsquoinsegnamento delle arti pure da quello delle arti applicate trasferendo lrsquoAccademia che nel frat-tempo aveva preso il nome ldquodi Pitturardquo al Palazzo degli studi (allora Real Museo Borbonico)Tantissimi artisti e non solo meridionali si sono formati in essa grazie a famosi maestri e docenti in unrsquoottica di inter-nazionalizzazione incentrata su scambi relazionali e cultu-rali che ancora oggi contraddistingue lrsquoistituzione

sede Via Bellini 36

Ex convento di San Giovanni delle Monache

serviziLa Galleria dellrsquoAccademia egrave a ingresso gratuito

con prenotazione obbligatoria Visitabile dal martedigrave al sabato dalle ore 10 alle ore 14

Lunedigrave chiusa

Visite guidate gruppi adulti max 25 persone

Visite guidate gruppi scuole max 25 alunni

Info e prenotazioni galleriaaccademiadinapoliit

Info e contatti081441900 ndash 081441887wwwaccademiadinapoliit

direzioneaccademiadinapoliit

museo CAPPeLLA sAnseVero

Arte mistero creativitagrave esoterismo bellezza unicitagrave que-sto e tanto altro egrave il Museo Cappella SanseveroLa Cappella costruita nel VII secolo a partire dal Settecen-to venne ampliata da raimondo de sangro settimo princi-pe di Sansevero e arricchita con opere di altissimo valore Il Cristo Velato opera famosa in tutto il mondo e che ebbe tra i suoi grandi estimatori Antonio Canova la Pudicizia e il Disinganno lrsquoaltare maggiore con lrsquoaltorilievo della Depo-sizione la volta affrescata con colori vivi e luminosi che re-sistono splendidamente al passare del tempo il pavimento labirintico purtroppo quasi interamente perso in un crollo alla fine dellrsquoOttocento sono soltanto alcune delle opere che il principe commissionograve e contribuigrave a realizzareUna menzione a parte meritano le macchine anatomiche esposte nella cavea sotterranea realizzate usando come ldquobaserdquo gli scheletri di un uomo e di una donna che mostra-no il sistema circolatorio in modo tanto preciso da essere ritenute per anni vere

ubicazioneVia Francesco De Sanctis 1921

AperturaTutti i giorni dalle ore 930 alle 1830

Ultimo ingresso consentito fino a 30 minuti prima della chiusura

Chiuso il martedigrave

Contatti0815518470

Biglietteria 0815524936wwwmuseosanseveroit

Per informazioni infomuseosanseveroit

CAsteL CAPuAno

Sorge nellrsquoarea dellrsquoantico Gymnasium successivamente adattata a cimiteroEdificato a partire dalla metagrave del XII secolo per volere del re di Sicilia Guglielmo I il malo e completato nel 1160 fu spartana residenza dei sovrani normanni Dopo la costruzione (1279-1282) da parte degli Angioini della nuova residenza di Castel Nuovo continuograve a ospitare membri della famiglia reale funzionari e ospiti illustri Durante il Vicereame spagnolo fu destinato a Palazzo di Giustizia (1503) Il vicereacute don Pedro de toledo vi riunigrave tutte le corti di giustizia furono eliminate le architetture mi-litari riconfigurati gli spazi interni e trasformati i sotterranei in prigioni Lrsquoaspetto originario si perse definitivamente con il restauro avvenuto in etagrave borbonica Il portale drsquoingresso con lrsquoaquila bicipite della casa reale di Spagna (opera del Sangallo) le colonne drsquoErcole binate lo stemma dei Savoia e lrsquoorologio (1858) introduce al cor-tile con portico in pilastri di ordine dorico Tra le sale spiccano il salone della Corte drsquoAppello la sala dei Busti e la Cappella della sommaria Sul retro del Castello egrave sita la fontana del Formiello co-struita nel 1490 come abbeveratoio per i cavalli e rifatta nel 1583 da Michele de Guido

ubicazionePiazza Enrico De Nicola

CuriositagraveAllrsquoingresso del castello era anticamente posizionata

la Colonna della Vicaria tristemente nota per un cerimoniale di punizione dei debitori insolventi

i quali vi venivano legati con le braghe calate e dovevano pubblicamente proclamare la cessione

dei loro beni ai creditori Lrsquoumiliante punizione fu abolita dal vicereacute don Pedro de Toledo

Nel XIV secolo vi soggiornograve il poeta Francesco Patrarcanella qualitagrave di legato del pontefice Clemente VI

CAsteL DeLLrsquooVo

Sorge sullrsquoisolotto tufaceo di megaride Nel I secolo aC Lucio Licinio Lucullo vi edificograve una sfarzosa villa forti-ficata alla metagrave del V secolo Il successivo insediamento di monaci basiliani portograve alla creazione di un complesso conventuale raso al suolo nel X secolo dai duchi di NapoliNel 1128 egrave testimoniata lrsquoesistenza di una fortificazione det-ta Arx sancti salvatorisruggero il normanno nel 1140 vi stabiligrave la propria reggia prima dello spostamento in favore di Castel Capuano I Normanni ampliarono il sito con la torre normandia ful-cro della fortificazione mentre gli svevi aggiunsero le torri di Colleville maestra e di mezzo Quando Carlo I drsquoAngiograve spostograve a Castel Nuovo la corte Castel dellrsquoOvo rimase sede della famiglia e del tesoro rea-le Alfonso V drsquoAragona ripristinograve il molo e ne potenziograve le strutture difensive Il massiccio intervento di ristrutturazione seguito allrsquoassedio del 1503 da parte di Ferdinando il Cattolico portograve allrsquoat-tuale configurazione Oggi egrave sede museale e ospita mostre convegni e manife-stazioni

ubicazioneVia Eldorado 3

AperturaNel periodo estivo

(in coincidenza con lrsquoapplicazione dellrsquoora legale)Giorni feriali dalle ore 9 alle 1930

ultimo accesso ore 1845Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Nel periodo invernaleGiorni feriali dalle ore 9 alle ore 1830

ultimo accesso ore 1745Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Lrsquoingresso egrave gratuito

Info e contatti0817954593

casteldellovocomunenapoliit

CAsteL nuoVo

Sconfitti gli Svevi nel 1266 e trasferita la sede reale da Pa-lermo a Napoli Carlo I drsquoAngiograve decise di abbandonare lrsquoantica residenza normanna di Castel Capuano in favore di un nuovo castello in prossimitagrave del mare I lavori durarono dal 1279 al 1282 Storica reggia-fortezza sede di sovrani e di personaggi il-lustri teatro di importanti vicende storiche (tra cui il celebre gran rifiuto di Celestino V e la successiva elezione al soglio papale di Bonifacio VIII) e luogo di fosche trame e leggen-de fu nei secoli ampliato rafforzato e abbellito di pregevoli opere drsquoarte (la splendida Cappella Palatina la maestosa sala dei Baroni lrsquoelegante arco trionfale del Laurana) In epoca aragonese fu ristrutturato in stile gotico-catalano con cinque torri rotonde quattro delle quali inglobavano le precedenti angioine a pianta quadrataDestinato agli inizi del XX secolo a scopi civili fu ristruttu-rato assieme allrsquoarea circostante a partire dal 1923 con lrsquoeliminazione delle superfetazioni aggiunte nel tempoOltre che sede di alcuni uffici comunali e del museo Civico ospita anche eventi e spettacoli

ubicazioneVia Vittorio Emanuele III

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 830 alle 19

CuriositagraveSecondo unrsquoantica leggenda

nei sotterranei del castello si trovava una fossa che veniva usata per segregare i prigionieri

i quali spesso sparivano percheacute catturati da un coccodrillo che penetrava da unrsquoapertura nel sotterraneo

e li trascinava in mare

Contatti0817957708 0817957709

CAtAComBe DI sAn GennAro

Risalenti al II-III secolo dC rappresentano una delle piugrave vaste aree archeologiche sotterranee del mondo In esse furono sepolti i resti mortali di santrsquoAgrippino con-siderato il primo patrono della cittagraveIn etagrave successiva il vescovo Giovanni I (413-431) fece tra-slare in un cubicolo della catacomba inferiore le spoglie di san Gennaro dando il via al culto del martireLa devozione per il santo portograve al conseguente sviluppo delle Catacombe con la costruzione di nuove tombe e di nuovi cubicoli Lrsquoarea cosigrave diventograve nel corso dei secoli luo-go ldquoesclusivordquo per la sepoltura di alti prelati e di aristocraticiNellrsquo831 a seguito di un assedio alla cittagrave di Napoli le spo-glie di San Gennaro furono trafugate e portate nella sede episcopale di Benevento dal principe longobardo Sicone I e questo comportograve per le Catacombe un periodo di abban-dono Soltanto nel XVIII secolo grazie al ritorno drsquointeresse da parte di studiosi vi fu la riscoperta del sito tappa obbli-gata del turismo a Napoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

in Via Capodimonte 13 Lrsquoingresso per i disabili egrave in Vicoletto San Gennaro

dei Poveri 22 (apertura su prenotazione)

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 10 alle 17

La domenica dalle ore 10 alle 14

CuriositagraveGrazie alle caratteristiche delle varie tombe

si puograve risalire al ceto sociale del defunto I sepolcri piugrave umili venivano scavati a terra o in corridoi

periferici Quelli appartenenti alle persone facoltose si possono riconoscere anche dalle decorazioni che potevano essere ad affresco o a mosaico

Info e contatti0817443714

infocatacombedinapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

storIe DI PIetrA

Castelli e regge chiese e palazzi musei e aree archeologi-che la vita ultramillenaria di Napoli egrave scritta sulla pietra Sul tufo sul piperno sul marmo Ogni monumento partenopeo reca i segni di un passato straordinario vissuto e costruito da vari popoli e dinastie da sovrani e grandi artisti da un popolo che col passare dei secoli si egrave creato una propria identitagrave riuscendo a superare con orgoglio e coraggio tanti lutti e tragedie e a difendere un patrimonio culturale unico al mondo Basta girare fra vicoli strade e piazze e guardarsi attorno non crsquoegrave una zona della cittagrave che non conservi un luogo af-fascinante o un sito di notevole interesse turistico non crsquoegrave un quartiere che non vanti unrsquoattrattiva esemplare Il bello egrave ovunque a Napoli E tutti ne possono godereLrsquoestate egrave uno dei periodi migliori per andare alla scoper-ta dei nostri monumenti Per catturare centinaia di storie e leggende che hanno per protagonisti personaggi famosi e gente comune E che spesso si intrecciano col misteroBuon viaggio dunque E che la vostra sete di conoscenza non abbia mai fine

ACCADemIA DI BeLLe ArtI

Nata col nome di real Accademia del Disegno fu istituita nel 1752 da Carlo di Borbone sullrsquoesempio di Madrid e di altre grandi capitali europee La sua prima sede fu a San Carlo alle Mortelle dove da tempo erano giagrave attivi i reali laboratori degli Arazzi e delle Pietre Dure Nata con il preciso intento di educare gli aspiranti artisti alla fine del XVIII secolo diventograve la prima istituzione a Na-poli rivolta allrsquoeducazione alle arti figurative sotto la tutela e il controllo dello Stato cosigrave si concretizzograve la sua naturale vocazione di scuola superiore delle ArtiDal 1755 al 1789 fu diretta da Giuseppe Bonito pittore di corte Ma il primo vero assetto didattico ispirato a norme seguite in altre Accademie drsquoEuropa lo si ebbe nel 1890 con la nomina a direttore del tedesco J H Wilhelm tischbein coadiuvato dal napoletano Domenico MondoTischbein allontanandosi dalle impostazioni tradizionali riuscigrave a separare lrsquoinsegnamento delle arti pure da quello delle arti applicate trasferendo lrsquoAccademia che nel frat-tempo aveva preso il nome ldquodi Pitturardquo al Palazzo degli studi (allora Real Museo Borbonico)Tantissimi artisti e non solo meridionali si sono formati in essa grazie a famosi maestri e docenti in unrsquoottica di inter-nazionalizzazione incentrata su scambi relazionali e cultu-rali che ancora oggi contraddistingue lrsquoistituzione

sede Via Bellini 36

Ex convento di San Giovanni delle Monache

serviziLa Galleria dellrsquoAccademia egrave a ingresso gratuito

con prenotazione obbligatoria Visitabile dal martedigrave al sabato dalle ore 10 alle ore 14

Lunedigrave chiusa

Visite guidate gruppi adulti max 25 persone

Visite guidate gruppi scuole max 25 alunni

Info e prenotazioni galleriaaccademiadinapoliit

Info e contatti081441900 ndash 081441887wwwaccademiadinapoliit

direzioneaccademiadinapoliit

museo CAPPeLLA sAnseVero

Arte mistero creativitagrave esoterismo bellezza unicitagrave que-sto e tanto altro egrave il Museo Cappella SanseveroLa Cappella costruita nel VII secolo a partire dal Settecen-to venne ampliata da raimondo de sangro settimo princi-pe di Sansevero e arricchita con opere di altissimo valore Il Cristo Velato opera famosa in tutto il mondo e che ebbe tra i suoi grandi estimatori Antonio Canova la Pudicizia e il Disinganno lrsquoaltare maggiore con lrsquoaltorilievo della Depo-sizione la volta affrescata con colori vivi e luminosi che re-sistono splendidamente al passare del tempo il pavimento labirintico purtroppo quasi interamente perso in un crollo alla fine dellrsquoOttocento sono soltanto alcune delle opere che il principe commissionograve e contribuigrave a realizzareUna menzione a parte meritano le macchine anatomiche esposte nella cavea sotterranea realizzate usando come ldquobaserdquo gli scheletri di un uomo e di una donna che mostra-no il sistema circolatorio in modo tanto preciso da essere ritenute per anni vere

ubicazioneVia Francesco De Sanctis 1921

AperturaTutti i giorni dalle ore 930 alle 1830

Ultimo ingresso consentito fino a 30 minuti prima della chiusura

Chiuso il martedigrave

Contatti0815518470

Biglietteria 0815524936wwwmuseosanseveroit

Per informazioni infomuseosanseveroit

CAsteL CAPuAno

Sorge nellrsquoarea dellrsquoantico Gymnasium successivamente adattata a cimiteroEdificato a partire dalla metagrave del XII secolo per volere del re di Sicilia Guglielmo I il malo e completato nel 1160 fu spartana residenza dei sovrani normanni Dopo la costruzione (1279-1282) da parte degli Angioini della nuova residenza di Castel Nuovo continuograve a ospitare membri della famiglia reale funzionari e ospiti illustri Durante il Vicereame spagnolo fu destinato a Palazzo di Giustizia (1503) Il vicereacute don Pedro de toledo vi riunigrave tutte le corti di giustizia furono eliminate le architetture mi-litari riconfigurati gli spazi interni e trasformati i sotterranei in prigioni Lrsquoaspetto originario si perse definitivamente con il restauro avvenuto in etagrave borbonica Il portale drsquoingresso con lrsquoaquila bicipite della casa reale di Spagna (opera del Sangallo) le colonne drsquoErcole binate lo stemma dei Savoia e lrsquoorologio (1858) introduce al cor-tile con portico in pilastri di ordine dorico Tra le sale spiccano il salone della Corte drsquoAppello la sala dei Busti e la Cappella della sommaria Sul retro del Castello egrave sita la fontana del Formiello co-struita nel 1490 come abbeveratoio per i cavalli e rifatta nel 1583 da Michele de Guido

ubicazionePiazza Enrico De Nicola

CuriositagraveAllrsquoingresso del castello era anticamente posizionata

la Colonna della Vicaria tristemente nota per un cerimoniale di punizione dei debitori insolventi

i quali vi venivano legati con le braghe calate e dovevano pubblicamente proclamare la cessione

dei loro beni ai creditori Lrsquoumiliante punizione fu abolita dal vicereacute don Pedro de Toledo

Nel XIV secolo vi soggiornograve il poeta Francesco Patrarcanella qualitagrave di legato del pontefice Clemente VI

CAsteL DeLLrsquooVo

Sorge sullrsquoisolotto tufaceo di megaride Nel I secolo aC Lucio Licinio Lucullo vi edificograve una sfarzosa villa forti-ficata alla metagrave del V secolo Il successivo insediamento di monaci basiliani portograve alla creazione di un complesso conventuale raso al suolo nel X secolo dai duchi di NapoliNel 1128 egrave testimoniata lrsquoesistenza di una fortificazione det-ta Arx sancti salvatorisruggero il normanno nel 1140 vi stabiligrave la propria reggia prima dello spostamento in favore di Castel Capuano I Normanni ampliarono il sito con la torre normandia ful-cro della fortificazione mentre gli svevi aggiunsero le torri di Colleville maestra e di mezzo Quando Carlo I drsquoAngiograve spostograve a Castel Nuovo la corte Castel dellrsquoOvo rimase sede della famiglia e del tesoro rea-le Alfonso V drsquoAragona ripristinograve il molo e ne potenziograve le strutture difensive Il massiccio intervento di ristrutturazione seguito allrsquoassedio del 1503 da parte di Ferdinando il Cattolico portograve allrsquoat-tuale configurazione Oggi egrave sede museale e ospita mostre convegni e manife-stazioni

ubicazioneVia Eldorado 3

AperturaNel periodo estivo

(in coincidenza con lrsquoapplicazione dellrsquoora legale)Giorni feriali dalle ore 9 alle 1930

ultimo accesso ore 1845Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Nel periodo invernaleGiorni feriali dalle ore 9 alle ore 1830

ultimo accesso ore 1745Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Lrsquoingresso egrave gratuito

Info e contatti0817954593

casteldellovocomunenapoliit

CAsteL nuoVo

Sconfitti gli Svevi nel 1266 e trasferita la sede reale da Pa-lermo a Napoli Carlo I drsquoAngiograve decise di abbandonare lrsquoantica residenza normanna di Castel Capuano in favore di un nuovo castello in prossimitagrave del mare I lavori durarono dal 1279 al 1282 Storica reggia-fortezza sede di sovrani e di personaggi il-lustri teatro di importanti vicende storiche (tra cui il celebre gran rifiuto di Celestino V e la successiva elezione al soglio papale di Bonifacio VIII) e luogo di fosche trame e leggen-de fu nei secoli ampliato rafforzato e abbellito di pregevoli opere drsquoarte (la splendida Cappella Palatina la maestosa sala dei Baroni lrsquoelegante arco trionfale del Laurana) In epoca aragonese fu ristrutturato in stile gotico-catalano con cinque torri rotonde quattro delle quali inglobavano le precedenti angioine a pianta quadrataDestinato agli inizi del XX secolo a scopi civili fu ristruttu-rato assieme allrsquoarea circostante a partire dal 1923 con lrsquoeliminazione delle superfetazioni aggiunte nel tempoOltre che sede di alcuni uffici comunali e del museo Civico ospita anche eventi e spettacoli

ubicazioneVia Vittorio Emanuele III

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 830 alle 19

CuriositagraveSecondo unrsquoantica leggenda

nei sotterranei del castello si trovava una fossa che veniva usata per segregare i prigionieri

i quali spesso sparivano percheacute catturati da un coccodrillo che penetrava da unrsquoapertura nel sotterraneo

e li trascinava in mare

Contatti0817957708 0817957709

CAtAComBe DI sAn GennAro

Risalenti al II-III secolo dC rappresentano una delle piugrave vaste aree archeologiche sotterranee del mondo In esse furono sepolti i resti mortali di santrsquoAgrippino con-siderato il primo patrono della cittagraveIn etagrave successiva il vescovo Giovanni I (413-431) fece tra-slare in un cubicolo della catacomba inferiore le spoglie di san Gennaro dando il via al culto del martireLa devozione per il santo portograve al conseguente sviluppo delle Catacombe con la costruzione di nuove tombe e di nuovi cubicoli Lrsquoarea cosigrave diventograve nel corso dei secoli luo-go ldquoesclusivordquo per la sepoltura di alti prelati e di aristocraticiNellrsquo831 a seguito di un assedio alla cittagrave di Napoli le spo-glie di San Gennaro furono trafugate e portate nella sede episcopale di Benevento dal principe longobardo Sicone I e questo comportograve per le Catacombe un periodo di abban-dono Soltanto nel XVIII secolo grazie al ritorno drsquointeresse da parte di studiosi vi fu la riscoperta del sito tappa obbli-gata del turismo a Napoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

in Via Capodimonte 13 Lrsquoingresso per i disabili egrave in Vicoletto San Gennaro

dei Poveri 22 (apertura su prenotazione)

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 10 alle 17

La domenica dalle ore 10 alle 14

CuriositagraveGrazie alle caratteristiche delle varie tombe

si puograve risalire al ceto sociale del defunto I sepolcri piugrave umili venivano scavati a terra o in corridoi

periferici Quelli appartenenti alle persone facoltose si possono riconoscere anche dalle decorazioni che potevano essere ad affresco o a mosaico

Info e contatti0817443714

infocatacombedinapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ACCADemIA DI BeLLe ArtI

Nata col nome di real Accademia del Disegno fu istituita nel 1752 da Carlo di Borbone sullrsquoesempio di Madrid e di altre grandi capitali europee La sua prima sede fu a San Carlo alle Mortelle dove da tempo erano giagrave attivi i reali laboratori degli Arazzi e delle Pietre Dure Nata con il preciso intento di educare gli aspiranti artisti alla fine del XVIII secolo diventograve la prima istituzione a Na-poli rivolta allrsquoeducazione alle arti figurative sotto la tutela e il controllo dello Stato cosigrave si concretizzograve la sua naturale vocazione di scuola superiore delle ArtiDal 1755 al 1789 fu diretta da Giuseppe Bonito pittore di corte Ma il primo vero assetto didattico ispirato a norme seguite in altre Accademie drsquoEuropa lo si ebbe nel 1890 con la nomina a direttore del tedesco J H Wilhelm tischbein coadiuvato dal napoletano Domenico MondoTischbein allontanandosi dalle impostazioni tradizionali riuscigrave a separare lrsquoinsegnamento delle arti pure da quello delle arti applicate trasferendo lrsquoAccademia che nel frat-tempo aveva preso il nome ldquodi Pitturardquo al Palazzo degli studi (allora Real Museo Borbonico)Tantissimi artisti e non solo meridionali si sono formati in essa grazie a famosi maestri e docenti in unrsquoottica di inter-nazionalizzazione incentrata su scambi relazionali e cultu-rali che ancora oggi contraddistingue lrsquoistituzione

sede Via Bellini 36

Ex convento di San Giovanni delle Monache

serviziLa Galleria dellrsquoAccademia egrave a ingresso gratuito

con prenotazione obbligatoria Visitabile dal martedigrave al sabato dalle ore 10 alle ore 14

Lunedigrave chiusa

Visite guidate gruppi adulti max 25 persone

Visite guidate gruppi scuole max 25 alunni

Info e prenotazioni galleriaaccademiadinapoliit

Info e contatti081441900 ndash 081441887wwwaccademiadinapoliit

direzioneaccademiadinapoliit

museo CAPPeLLA sAnseVero

Arte mistero creativitagrave esoterismo bellezza unicitagrave que-sto e tanto altro egrave il Museo Cappella SanseveroLa Cappella costruita nel VII secolo a partire dal Settecen-to venne ampliata da raimondo de sangro settimo princi-pe di Sansevero e arricchita con opere di altissimo valore Il Cristo Velato opera famosa in tutto il mondo e che ebbe tra i suoi grandi estimatori Antonio Canova la Pudicizia e il Disinganno lrsquoaltare maggiore con lrsquoaltorilievo della Depo-sizione la volta affrescata con colori vivi e luminosi che re-sistono splendidamente al passare del tempo il pavimento labirintico purtroppo quasi interamente perso in un crollo alla fine dellrsquoOttocento sono soltanto alcune delle opere che il principe commissionograve e contribuigrave a realizzareUna menzione a parte meritano le macchine anatomiche esposte nella cavea sotterranea realizzate usando come ldquobaserdquo gli scheletri di un uomo e di una donna che mostra-no il sistema circolatorio in modo tanto preciso da essere ritenute per anni vere

ubicazioneVia Francesco De Sanctis 1921

AperturaTutti i giorni dalle ore 930 alle 1830

Ultimo ingresso consentito fino a 30 minuti prima della chiusura

Chiuso il martedigrave

Contatti0815518470

Biglietteria 0815524936wwwmuseosanseveroit

Per informazioni infomuseosanseveroit

CAsteL CAPuAno

Sorge nellrsquoarea dellrsquoantico Gymnasium successivamente adattata a cimiteroEdificato a partire dalla metagrave del XII secolo per volere del re di Sicilia Guglielmo I il malo e completato nel 1160 fu spartana residenza dei sovrani normanni Dopo la costruzione (1279-1282) da parte degli Angioini della nuova residenza di Castel Nuovo continuograve a ospitare membri della famiglia reale funzionari e ospiti illustri Durante il Vicereame spagnolo fu destinato a Palazzo di Giustizia (1503) Il vicereacute don Pedro de toledo vi riunigrave tutte le corti di giustizia furono eliminate le architetture mi-litari riconfigurati gli spazi interni e trasformati i sotterranei in prigioni Lrsquoaspetto originario si perse definitivamente con il restauro avvenuto in etagrave borbonica Il portale drsquoingresso con lrsquoaquila bicipite della casa reale di Spagna (opera del Sangallo) le colonne drsquoErcole binate lo stemma dei Savoia e lrsquoorologio (1858) introduce al cor-tile con portico in pilastri di ordine dorico Tra le sale spiccano il salone della Corte drsquoAppello la sala dei Busti e la Cappella della sommaria Sul retro del Castello egrave sita la fontana del Formiello co-struita nel 1490 come abbeveratoio per i cavalli e rifatta nel 1583 da Michele de Guido

ubicazionePiazza Enrico De Nicola

CuriositagraveAllrsquoingresso del castello era anticamente posizionata

la Colonna della Vicaria tristemente nota per un cerimoniale di punizione dei debitori insolventi

i quali vi venivano legati con le braghe calate e dovevano pubblicamente proclamare la cessione

dei loro beni ai creditori Lrsquoumiliante punizione fu abolita dal vicereacute don Pedro de Toledo

Nel XIV secolo vi soggiornograve il poeta Francesco Patrarcanella qualitagrave di legato del pontefice Clemente VI

CAsteL DeLLrsquooVo

Sorge sullrsquoisolotto tufaceo di megaride Nel I secolo aC Lucio Licinio Lucullo vi edificograve una sfarzosa villa forti-ficata alla metagrave del V secolo Il successivo insediamento di monaci basiliani portograve alla creazione di un complesso conventuale raso al suolo nel X secolo dai duchi di NapoliNel 1128 egrave testimoniata lrsquoesistenza di una fortificazione det-ta Arx sancti salvatorisruggero il normanno nel 1140 vi stabiligrave la propria reggia prima dello spostamento in favore di Castel Capuano I Normanni ampliarono il sito con la torre normandia ful-cro della fortificazione mentre gli svevi aggiunsero le torri di Colleville maestra e di mezzo Quando Carlo I drsquoAngiograve spostograve a Castel Nuovo la corte Castel dellrsquoOvo rimase sede della famiglia e del tesoro rea-le Alfonso V drsquoAragona ripristinograve il molo e ne potenziograve le strutture difensive Il massiccio intervento di ristrutturazione seguito allrsquoassedio del 1503 da parte di Ferdinando il Cattolico portograve allrsquoat-tuale configurazione Oggi egrave sede museale e ospita mostre convegni e manife-stazioni

ubicazioneVia Eldorado 3

AperturaNel periodo estivo

(in coincidenza con lrsquoapplicazione dellrsquoora legale)Giorni feriali dalle ore 9 alle 1930

ultimo accesso ore 1845Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Nel periodo invernaleGiorni feriali dalle ore 9 alle ore 1830

ultimo accesso ore 1745Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Lrsquoingresso egrave gratuito

Info e contatti0817954593

casteldellovocomunenapoliit

CAsteL nuoVo

Sconfitti gli Svevi nel 1266 e trasferita la sede reale da Pa-lermo a Napoli Carlo I drsquoAngiograve decise di abbandonare lrsquoantica residenza normanna di Castel Capuano in favore di un nuovo castello in prossimitagrave del mare I lavori durarono dal 1279 al 1282 Storica reggia-fortezza sede di sovrani e di personaggi il-lustri teatro di importanti vicende storiche (tra cui il celebre gran rifiuto di Celestino V e la successiva elezione al soglio papale di Bonifacio VIII) e luogo di fosche trame e leggen-de fu nei secoli ampliato rafforzato e abbellito di pregevoli opere drsquoarte (la splendida Cappella Palatina la maestosa sala dei Baroni lrsquoelegante arco trionfale del Laurana) In epoca aragonese fu ristrutturato in stile gotico-catalano con cinque torri rotonde quattro delle quali inglobavano le precedenti angioine a pianta quadrataDestinato agli inizi del XX secolo a scopi civili fu ristruttu-rato assieme allrsquoarea circostante a partire dal 1923 con lrsquoeliminazione delle superfetazioni aggiunte nel tempoOltre che sede di alcuni uffici comunali e del museo Civico ospita anche eventi e spettacoli

ubicazioneVia Vittorio Emanuele III

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 830 alle 19

CuriositagraveSecondo unrsquoantica leggenda

nei sotterranei del castello si trovava una fossa che veniva usata per segregare i prigionieri

i quali spesso sparivano percheacute catturati da un coccodrillo che penetrava da unrsquoapertura nel sotterraneo

e li trascinava in mare

Contatti0817957708 0817957709

CAtAComBe DI sAn GennAro

Risalenti al II-III secolo dC rappresentano una delle piugrave vaste aree archeologiche sotterranee del mondo In esse furono sepolti i resti mortali di santrsquoAgrippino con-siderato il primo patrono della cittagraveIn etagrave successiva il vescovo Giovanni I (413-431) fece tra-slare in un cubicolo della catacomba inferiore le spoglie di san Gennaro dando il via al culto del martireLa devozione per il santo portograve al conseguente sviluppo delle Catacombe con la costruzione di nuove tombe e di nuovi cubicoli Lrsquoarea cosigrave diventograve nel corso dei secoli luo-go ldquoesclusivordquo per la sepoltura di alti prelati e di aristocraticiNellrsquo831 a seguito di un assedio alla cittagrave di Napoli le spo-glie di San Gennaro furono trafugate e portate nella sede episcopale di Benevento dal principe longobardo Sicone I e questo comportograve per le Catacombe un periodo di abban-dono Soltanto nel XVIII secolo grazie al ritorno drsquointeresse da parte di studiosi vi fu la riscoperta del sito tappa obbli-gata del turismo a Napoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

in Via Capodimonte 13 Lrsquoingresso per i disabili egrave in Vicoletto San Gennaro

dei Poveri 22 (apertura su prenotazione)

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 10 alle 17

La domenica dalle ore 10 alle 14

CuriositagraveGrazie alle caratteristiche delle varie tombe

si puograve risalire al ceto sociale del defunto I sepolcri piugrave umili venivano scavati a terra o in corridoi

periferici Quelli appartenenti alle persone facoltose si possono riconoscere anche dalle decorazioni che potevano essere ad affresco o a mosaico

Info e contatti0817443714

infocatacombedinapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

sede Via Bellini 36

Ex convento di San Giovanni delle Monache

serviziLa Galleria dellrsquoAccademia egrave a ingresso gratuito

con prenotazione obbligatoria Visitabile dal martedigrave al sabato dalle ore 10 alle ore 14

Lunedigrave chiusa

Visite guidate gruppi adulti max 25 persone

Visite guidate gruppi scuole max 25 alunni

Info e prenotazioni galleriaaccademiadinapoliit

Info e contatti081441900 ndash 081441887wwwaccademiadinapoliit

direzioneaccademiadinapoliit

museo CAPPeLLA sAnseVero

Arte mistero creativitagrave esoterismo bellezza unicitagrave que-sto e tanto altro egrave il Museo Cappella SanseveroLa Cappella costruita nel VII secolo a partire dal Settecen-to venne ampliata da raimondo de sangro settimo princi-pe di Sansevero e arricchita con opere di altissimo valore Il Cristo Velato opera famosa in tutto il mondo e che ebbe tra i suoi grandi estimatori Antonio Canova la Pudicizia e il Disinganno lrsquoaltare maggiore con lrsquoaltorilievo della Depo-sizione la volta affrescata con colori vivi e luminosi che re-sistono splendidamente al passare del tempo il pavimento labirintico purtroppo quasi interamente perso in un crollo alla fine dellrsquoOttocento sono soltanto alcune delle opere che il principe commissionograve e contribuigrave a realizzareUna menzione a parte meritano le macchine anatomiche esposte nella cavea sotterranea realizzate usando come ldquobaserdquo gli scheletri di un uomo e di una donna che mostra-no il sistema circolatorio in modo tanto preciso da essere ritenute per anni vere

ubicazioneVia Francesco De Sanctis 1921

AperturaTutti i giorni dalle ore 930 alle 1830

Ultimo ingresso consentito fino a 30 minuti prima della chiusura

Chiuso il martedigrave

Contatti0815518470

Biglietteria 0815524936wwwmuseosanseveroit

Per informazioni infomuseosanseveroit

CAsteL CAPuAno

Sorge nellrsquoarea dellrsquoantico Gymnasium successivamente adattata a cimiteroEdificato a partire dalla metagrave del XII secolo per volere del re di Sicilia Guglielmo I il malo e completato nel 1160 fu spartana residenza dei sovrani normanni Dopo la costruzione (1279-1282) da parte degli Angioini della nuova residenza di Castel Nuovo continuograve a ospitare membri della famiglia reale funzionari e ospiti illustri Durante il Vicereame spagnolo fu destinato a Palazzo di Giustizia (1503) Il vicereacute don Pedro de toledo vi riunigrave tutte le corti di giustizia furono eliminate le architetture mi-litari riconfigurati gli spazi interni e trasformati i sotterranei in prigioni Lrsquoaspetto originario si perse definitivamente con il restauro avvenuto in etagrave borbonica Il portale drsquoingresso con lrsquoaquila bicipite della casa reale di Spagna (opera del Sangallo) le colonne drsquoErcole binate lo stemma dei Savoia e lrsquoorologio (1858) introduce al cor-tile con portico in pilastri di ordine dorico Tra le sale spiccano il salone della Corte drsquoAppello la sala dei Busti e la Cappella della sommaria Sul retro del Castello egrave sita la fontana del Formiello co-struita nel 1490 come abbeveratoio per i cavalli e rifatta nel 1583 da Michele de Guido

ubicazionePiazza Enrico De Nicola

CuriositagraveAllrsquoingresso del castello era anticamente posizionata

la Colonna della Vicaria tristemente nota per un cerimoniale di punizione dei debitori insolventi

i quali vi venivano legati con le braghe calate e dovevano pubblicamente proclamare la cessione

dei loro beni ai creditori Lrsquoumiliante punizione fu abolita dal vicereacute don Pedro de Toledo

Nel XIV secolo vi soggiornograve il poeta Francesco Patrarcanella qualitagrave di legato del pontefice Clemente VI

CAsteL DeLLrsquooVo

Sorge sullrsquoisolotto tufaceo di megaride Nel I secolo aC Lucio Licinio Lucullo vi edificograve una sfarzosa villa forti-ficata alla metagrave del V secolo Il successivo insediamento di monaci basiliani portograve alla creazione di un complesso conventuale raso al suolo nel X secolo dai duchi di NapoliNel 1128 egrave testimoniata lrsquoesistenza di una fortificazione det-ta Arx sancti salvatorisruggero il normanno nel 1140 vi stabiligrave la propria reggia prima dello spostamento in favore di Castel Capuano I Normanni ampliarono il sito con la torre normandia ful-cro della fortificazione mentre gli svevi aggiunsero le torri di Colleville maestra e di mezzo Quando Carlo I drsquoAngiograve spostograve a Castel Nuovo la corte Castel dellrsquoOvo rimase sede della famiglia e del tesoro rea-le Alfonso V drsquoAragona ripristinograve il molo e ne potenziograve le strutture difensive Il massiccio intervento di ristrutturazione seguito allrsquoassedio del 1503 da parte di Ferdinando il Cattolico portograve allrsquoat-tuale configurazione Oggi egrave sede museale e ospita mostre convegni e manife-stazioni

ubicazioneVia Eldorado 3

AperturaNel periodo estivo

(in coincidenza con lrsquoapplicazione dellrsquoora legale)Giorni feriali dalle ore 9 alle 1930

ultimo accesso ore 1845Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Nel periodo invernaleGiorni feriali dalle ore 9 alle ore 1830

ultimo accesso ore 1745Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Lrsquoingresso egrave gratuito

Info e contatti0817954593

casteldellovocomunenapoliit

CAsteL nuoVo

Sconfitti gli Svevi nel 1266 e trasferita la sede reale da Pa-lermo a Napoli Carlo I drsquoAngiograve decise di abbandonare lrsquoantica residenza normanna di Castel Capuano in favore di un nuovo castello in prossimitagrave del mare I lavori durarono dal 1279 al 1282 Storica reggia-fortezza sede di sovrani e di personaggi il-lustri teatro di importanti vicende storiche (tra cui il celebre gran rifiuto di Celestino V e la successiva elezione al soglio papale di Bonifacio VIII) e luogo di fosche trame e leggen-de fu nei secoli ampliato rafforzato e abbellito di pregevoli opere drsquoarte (la splendida Cappella Palatina la maestosa sala dei Baroni lrsquoelegante arco trionfale del Laurana) In epoca aragonese fu ristrutturato in stile gotico-catalano con cinque torri rotonde quattro delle quali inglobavano le precedenti angioine a pianta quadrataDestinato agli inizi del XX secolo a scopi civili fu ristruttu-rato assieme allrsquoarea circostante a partire dal 1923 con lrsquoeliminazione delle superfetazioni aggiunte nel tempoOltre che sede di alcuni uffici comunali e del museo Civico ospita anche eventi e spettacoli

ubicazioneVia Vittorio Emanuele III

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 830 alle 19

CuriositagraveSecondo unrsquoantica leggenda

nei sotterranei del castello si trovava una fossa che veniva usata per segregare i prigionieri

i quali spesso sparivano percheacute catturati da un coccodrillo che penetrava da unrsquoapertura nel sotterraneo

e li trascinava in mare

Contatti0817957708 0817957709

CAtAComBe DI sAn GennAro

Risalenti al II-III secolo dC rappresentano una delle piugrave vaste aree archeologiche sotterranee del mondo In esse furono sepolti i resti mortali di santrsquoAgrippino con-siderato il primo patrono della cittagraveIn etagrave successiva il vescovo Giovanni I (413-431) fece tra-slare in un cubicolo della catacomba inferiore le spoglie di san Gennaro dando il via al culto del martireLa devozione per il santo portograve al conseguente sviluppo delle Catacombe con la costruzione di nuove tombe e di nuovi cubicoli Lrsquoarea cosigrave diventograve nel corso dei secoli luo-go ldquoesclusivordquo per la sepoltura di alti prelati e di aristocraticiNellrsquo831 a seguito di un assedio alla cittagrave di Napoli le spo-glie di San Gennaro furono trafugate e portate nella sede episcopale di Benevento dal principe longobardo Sicone I e questo comportograve per le Catacombe un periodo di abban-dono Soltanto nel XVIII secolo grazie al ritorno drsquointeresse da parte di studiosi vi fu la riscoperta del sito tappa obbli-gata del turismo a Napoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

in Via Capodimonte 13 Lrsquoingresso per i disabili egrave in Vicoletto San Gennaro

dei Poveri 22 (apertura su prenotazione)

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 10 alle 17

La domenica dalle ore 10 alle 14

CuriositagraveGrazie alle caratteristiche delle varie tombe

si puograve risalire al ceto sociale del defunto I sepolcri piugrave umili venivano scavati a terra o in corridoi

periferici Quelli appartenenti alle persone facoltose si possono riconoscere anche dalle decorazioni che potevano essere ad affresco o a mosaico

Info e contatti0817443714

infocatacombedinapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

museo CAPPeLLA sAnseVero

Arte mistero creativitagrave esoterismo bellezza unicitagrave que-sto e tanto altro egrave il Museo Cappella SanseveroLa Cappella costruita nel VII secolo a partire dal Settecen-to venne ampliata da raimondo de sangro settimo princi-pe di Sansevero e arricchita con opere di altissimo valore Il Cristo Velato opera famosa in tutto il mondo e che ebbe tra i suoi grandi estimatori Antonio Canova la Pudicizia e il Disinganno lrsquoaltare maggiore con lrsquoaltorilievo della Depo-sizione la volta affrescata con colori vivi e luminosi che re-sistono splendidamente al passare del tempo il pavimento labirintico purtroppo quasi interamente perso in un crollo alla fine dellrsquoOttocento sono soltanto alcune delle opere che il principe commissionograve e contribuigrave a realizzareUna menzione a parte meritano le macchine anatomiche esposte nella cavea sotterranea realizzate usando come ldquobaserdquo gli scheletri di un uomo e di una donna che mostra-no il sistema circolatorio in modo tanto preciso da essere ritenute per anni vere

ubicazioneVia Francesco De Sanctis 1921

AperturaTutti i giorni dalle ore 930 alle 1830

Ultimo ingresso consentito fino a 30 minuti prima della chiusura

Chiuso il martedigrave

Contatti0815518470

Biglietteria 0815524936wwwmuseosanseveroit

Per informazioni infomuseosanseveroit

CAsteL CAPuAno

Sorge nellrsquoarea dellrsquoantico Gymnasium successivamente adattata a cimiteroEdificato a partire dalla metagrave del XII secolo per volere del re di Sicilia Guglielmo I il malo e completato nel 1160 fu spartana residenza dei sovrani normanni Dopo la costruzione (1279-1282) da parte degli Angioini della nuova residenza di Castel Nuovo continuograve a ospitare membri della famiglia reale funzionari e ospiti illustri Durante il Vicereame spagnolo fu destinato a Palazzo di Giustizia (1503) Il vicereacute don Pedro de toledo vi riunigrave tutte le corti di giustizia furono eliminate le architetture mi-litari riconfigurati gli spazi interni e trasformati i sotterranei in prigioni Lrsquoaspetto originario si perse definitivamente con il restauro avvenuto in etagrave borbonica Il portale drsquoingresso con lrsquoaquila bicipite della casa reale di Spagna (opera del Sangallo) le colonne drsquoErcole binate lo stemma dei Savoia e lrsquoorologio (1858) introduce al cor-tile con portico in pilastri di ordine dorico Tra le sale spiccano il salone della Corte drsquoAppello la sala dei Busti e la Cappella della sommaria Sul retro del Castello egrave sita la fontana del Formiello co-struita nel 1490 come abbeveratoio per i cavalli e rifatta nel 1583 da Michele de Guido

ubicazionePiazza Enrico De Nicola

CuriositagraveAllrsquoingresso del castello era anticamente posizionata

la Colonna della Vicaria tristemente nota per un cerimoniale di punizione dei debitori insolventi

i quali vi venivano legati con le braghe calate e dovevano pubblicamente proclamare la cessione

dei loro beni ai creditori Lrsquoumiliante punizione fu abolita dal vicereacute don Pedro de Toledo

Nel XIV secolo vi soggiornograve il poeta Francesco Patrarcanella qualitagrave di legato del pontefice Clemente VI

CAsteL DeLLrsquooVo

Sorge sullrsquoisolotto tufaceo di megaride Nel I secolo aC Lucio Licinio Lucullo vi edificograve una sfarzosa villa forti-ficata alla metagrave del V secolo Il successivo insediamento di monaci basiliani portograve alla creazione di un complesso conventuale raso al suolo nel X secolo dai duchi di NapoliNel 1128 egrave testimoniata lrsquoesistenza di una fortificazione det-ta Arx sancti salvatorisruggero il normanno nel 1140 vi stabiligrave la propria reggia prima dello spostamento in favore di Castel Capuano I Normanni ampliarono il sito con la torre normandia ful-cro della fortificazione mentre gli svevi aggiunsero le torri di Colleville maestra e di mezzo Quando Carlo I drsquoAngiograve spostograve a Castel Nuovo la corte Castel dellrsquoOvo rimase sede della famiglia e del tesoro rea-le Alfonso V drsquoAragona ripristinograve il molo e ne potenziograve le strutture difensive Il massiccio intervento di ristrutturazione seguito allrsquoassedio del 1503 da parte di Ferdinando il Cattolico portograve allrsquoat-tuale configurazione Oggi egrave sede museale e ospita mostre convegni e manife-stazioni

ubicazioneVia Eldorado 3

AperturaNel periodo estivo

(in coincidenza con lrsquoapplicazione dellrsquoora legale)Giorni feriali dalle ore 9 alle 1930

ultimo accesso ore 1845Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Nel periodo invernaleGiorni feriali dalle ore 9 alle ore 1830

ultimo accesso ore 1745Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Lrsquoingresso egrave gratuito

Info e contatti0817954593

casteldellovocomunenapoliit

CAsteL nuoVo

Sconfitti gli Svevi nel 1266 e trasferita la sede reale da Pa-lermo a Napoli Carlo I drsquoAngiograve decise di abbandonare lrsquoantica residenza normanna di Castel Capuano in favore di un nuovo castello in prossimitagrave del mare I lavori durarono dal 1279 al 1282 Storica reggia-fortezza sede di sovrani e di personaggi il-lustri teatro di importanti vicende storiche (tra cui il celebre gran rifiuto di Celestino V e la successiva elezione al soglio papale di Bonifacio VIII) e luogo di fosche trame e leggen-de fu nei secoli ampliato rafforzato e abbellito di pregevoli opere drsquoarte (la splendida Cappella Palatina la maestosa sala dei Baroni lrsquoelegante arco trionfale del Laurana) In epoca aragonese fu ristrutturato in stile gotico-catalano con cinque torri rotonde quattro delle quali inglobavano le precedenti angioine a pianta quadrataDestinato agli inizi del XX secolo a scopi civili fu ristruttu-rato assieme allrsquoarea circostante a partire dal 1923 con lrsquoeliminazione delle superfetazioni aggiunte nel tempoOltre che sede di alcuni uffici comunali e del museo Civico ospita anche eventi e spettacoli

ubicazioneVia Vittorio Emanuele III

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 830 alle 19

CuriositagraveSecondo unrsquoantica leggenda

nei sotterranei del castello si trovava una fossa che veniva usata per segregare i prigionieri

i quali spesso sparivano percheacute catturati da un coccodrillo che penetrava da unrsquoapertura nel sotterraneo

e li trascinava in mare

Contatti0817957708 0817957709

CAtAComBe DI sAn GennAro

Risalenti al II-III secolo dC rappresentano una delle piugrave vaste aree archeologiche sotterranee del mondo In esse furono sepolti i resti mortali di santrsquoAgrippino con-siderato il primo patrono della cittagraveIn etagrave successiva il vescovo Giovanni I (413-431) fece tra-slare in un cubicolo della catacomba inferiore le spoglie di san Gennaro dando il via al culto del martireLa devozione per il santo portograve al conseguente sviluppo delle Catacombe con la costruzione di nuove tombe e di nuovi cubicoli Lrsquoarea cosigrave diventograve nel corso dei secoli luo-go ldquoesclusivordquo per la sepoltura di alti prelati e di aristocraticiNellrsquo831 a seguito di un assedio alla cittagrave di Napoli le spo-glie di San Gennaro furono trafugate e portate nella sede episcopale di Benevento dal principe longobardo Sicone I e questo comportograve per le Catacombe un periodo di abban-dono Soltanto nel XVIII secolo grazie al ritorno drsquointeresse da parte di studiosi vi fu la riscoperta del sito tappa obbli-gata del turismo a Napoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

in Via Capodimonte 13 Lrsquoingresso per i disabili egrave in Vicoletto San Gennaro

dei Poveri 22 (apertura su prenotazione)

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 10 alle 17

La domenica dalle ore 10 alle 14

CuriositagraveGrazie alle caratteristiche delle varie tombe

si puograve risalire al ceto sociale del defunto I sepolcri piugrave umili venivano scavati a terra o in corridoi

periferici Quelli appartenenti alle persone facoltose si possono riconoscere anche dalle decorazioni che potevano essere ad affresco o a mosaico

Info e contatti0817443714

infocatacombedinapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazioneVia Francesco De Sanctis 1921

AperturaTutti i giorni dalle ore 930 alle 1830

Ultimo ingresso consentito fino a 30 minuti prima della chiusura

Chiuso il martedigrave

Contatti0815518470

Biglietteria 0815524936wwwmuseosanseveroit

Per informazioni infomuseosanseveroit

CAsteL CAPuAno

Sorge nellrsquoarea dellrsquoantico Gymnasium successivamente adattata a cimiteroEdificato a partire dalla metagrave del XII secolo per volere del re di Sicilia Guglielmo I il malo e completato nel 1160 fu spartana residenza dei sovrani normanni Dopo la costruzione (1279-1282) da parte degli Angioini della nuova residenza di Castel Nuovo continuograve a ospitare membri della famiglia reale funzionari e ospiti illustri Durante il Vicereame spagnolo fu destinato a Palazzo di Giustizia (1503) Il vicereacute don Pedro de toledo vi riunigrave tutte le corti di giustizia furono eliminate le architetture mi-litari riconfigurati gli spazi interni e trasformati i sotterranei in prigioni Lrsquoaspetto originario si perse definitivamente con il restauro avvenuto in etagrave borbonica Il portale drsquoingresso con lrsquoaquila bicipite della casa reale di Spagna (opera del Sangallo) le colonne drsquoErcole binate lo stemma dei Savoia e lrsquoorologio (1858) introduce al cor-tile con portico in pilastri di ordine dorico Tra le sale spiccano il salone della Corte drsquoAppello la sala dei Busti e la Cappella della sommaria Sul retro del Castello egrave sita la fontana del Formiello co-struita nel 1490 come abbeveratoio per i cavalli e rifatta nel 1583 da Michele de Guido

ubicazionePiazza Enrico De Nicola

CuriositagraveAllrsquoingresso del castello era anticamente posizionata

la Colonna della Vicaria tristemente nota per un cerimoniale di punizione dei debitori insolventi

i quali vi venivano legati con le braghe calate e dovevano pubblicamente proclamare la cessione

dei loro beni ai creditori Lrsquoumiliante punizione fu abolita dal vicereacute don Pedro de Toledo

Nel XIV secolo vi soggiornograve il poeta Francesco Patrarcanella qualitagrave di legato del pontefice Clemente VI

CAsteL DeLLrsquooVo

Sorge sullrsquoisolotto tufaceo di megaride Nel I secolo aC Lucio Licinio Lucullo vi edificograve una sfarzosa villa forti-ficata alla metagrave del V secolo Il successivo insediamento di monaci basiliani portograve alla creazione di un complesso conventuale raso al suolo nel X secolo dai duchi di NapoliNel 1128 egrave testimoniata lrsquoesistenza di una fortificazione det-ta Arx sancti salvatorisruggero il normanno nel 1140 vi stabiligrave la propria reggia prima dello spostamento in favore di Castel Capuano I Normanni ampliarono il sito con la torre normandia ful-cro della fortificazione mentre gli svevi aggiunsero le torri di Colleville maestra e di mezzo Quando Carlo I drsquoAngiograve spostograve a Castel Nuovo la corte Castel dellrsquoOvo rimase sede della famiglia e del tesoro rea-le Alfonso V drsquoAragona ripristinograve il molo e ne potenziograve le strutture difensive Il massiccio intervento di ristrutturazione seguito allrsquoassedio del 1503 da parte di Ferdinando il Cattolico portograve allrsquoat-tuale configurazione Oggi egrave sede museale e ospita mostre convegni e manife-stazioni

ubicazioneVia Eldorado 3

AperturaNel periodo estivo

(in coincidenza con lrsquoapplicazione dellrsquoora legale)Giorni feriali dalle ore 9 alle 1930

ultimo accesso ore 1845Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Nel periodo invernaleGiorni feriali dalle ore 9 alle ore 1830

ultimo accesso ore 1745Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Lrsquoingresso egrave gratuito

Info e contatti0817954593

casteldellovocomunenapoliit

CAsteL nuoVo

Sconfitti gli Svevi nel 1266 e trasferita la sede reale da Pa-lermo a Napoli Carlo I drsquoAngiograve decise di abbandonare lrsquoantica residenza normanna di Castel Capuano in favore di un nuovo castello in prossimitagrave del mare I lavori durarono dal 1279 al 1282 Storica reggia-fortezza sede di sovrani e di personaggi il-lustri teatro di importanti vicende storiche (tra cui il celebre gran rifiuto di Celestino V e la successiva elezione al soglio papale di Bonifacio VIII) e luogo di fosche trame e leggen-de fu nei secoli ampliato rafforzato e abbellito di pregevoli opere drsquoarte (la splendida Cappella Palatina la maestosa sala dei Baroni lrsquoelegante arco trionfale del Laurana) In epoca aragonese fu ristrutturato in stile gotico-catalano con cinque torri rotonde quattro delle quali inglobavano le precedenti angioine a pianta quadrataDestinato agli inizi del XX secolo a scopi civili fu ristruttu-rato assieme allrsquoarea circostante a partire dal 1923 con lrsquoeliminazione delle superfetazioni aggiunte nel tempoOltre che sede di alcuni uffici comunali e del museo Civico ospita anche eventi e spettacoli

ubicazioneVia Vittorio Emanuele III

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 830 alle 19

CuriositagraveSecondo unrsquoantica leggenda

nei sotterranei del castello si trovava una fossa che veniva usata per segregare i prigionieri

i quali spesso sparivano percheacute catturati da un coccodrillo che penetrava da unrsquoapertura nel sotterraneo

e li trascinava in mare

Contatti0817957708 0817957709

CAtAComBe DI sAn GennAro

Risalenti al II-III secolo dC rappresentano una delle piugrave vaste aree archeologiche sotterranee del mondo In esse furono sepolti i resti mortali di santrsquoAgrippino con-siderato il primo patrono della cittagraveIn etagrave successiva il vescovo Giovanni I (413-431) fece tra-slare in un cubicolo della catacomba inferiore le spoglie di san Gennaro dando il via al culto del martireLa devozione per il santo portograve al conseguente sviluppo delle Catacombe con la costruzione di nuove tombe e di nuovi cubicoli Lrsquoarea cosigrave diventograve nel corso dei secoli luo-go ldquoesclusivordquo per la sepoltura di alti prelati e di aristocraticiNellrsquo831 a seguito di un assedio alla cittagrave di Napoli le spo-glie di San Gennaro furono trafugate e portate nella sede episcopale di Benevento dal principe longobardo Sicone I e questo comportograve per le Catacombe un periodo di abban-dono Soltanto nel XVIII secolo grazie al ritorno drsquointeresse da parte di studiosi vi fu la riscoperta del sito tappa obbli-gata del turismo a Napoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

in Via Capodimonte 13 Lrsquoingresso per i disabili egrave in Vicoletto San Gennaro

dei Poveri 22 (apertura su prenotazione)

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 10 alle 17

La domenica dalle ore 10 alle 14

CuriositagraveGrazie alle caratteristiche delle varie tombe

si puograve risalire al ceto sociale del defunto I sepolcri piugrave umili venivano scavati a terra o in corridoi

periferici Quelli appartenenti alle persone facoltose si possono riconoscere anche dalle decorazioni che potevano essere ad affresco o a mosaico

Info e contatti0817443714

infocatacombedinapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

CAsteL CAPuAno

Sorge nellrsquoarea dellrsquoantico Gymnasium successivamente adattata a cimiteroEdificato a partire dalla metagrave del XII secolo per volere del re di Sicilia Guglielmo I il malo e completato nel 1160 fu spartana residenza dei sovrani normanni Dopo la costruzione (1279-1282) da parte degli Angioini della nuova residenza di Castel Nuovo continuograve a ospitare membri della famiglia reale funzionari e ospiti illustri Durante il Vicereame spagnolo fu destinato a Palazzo di Giustizia (1503) Il vicereacute don Pedro de toledo vi riunigrave tutte le corti di giustizia furono eliminate le architetture mi-litari riconfigurati gli spazi interni e trasformati i sotterranei in prigioni Lrsquoaspetto originario si perse definitivamente con il restauro avvenuto in etagrave borbonica Il portale drsquoingresso con lrsquoaquila bicipite della casa reale di Spagna (opera del Sangallo) le colonne drsquoErcole binate lo stemma dei Savoia e lrsquoorologio (1858) introduce al cor-tile con portico in pilastri di ordine dorico Tra le sale spiccano il salone della Corte drsquoAppello la sala dei Busti e la Cappella della sommaria Sul retro del Castello egrave sita la fontana del Formiello co-struita nel 1490 come abbeveratoio per i cavalli e rifatta nel 1583 da Michele de Guido

ubicazionePiazza Enrico De Nicola

CuriositagraveAllrsquoingresso del castello era anticamente posizionata

la Colonna della Vicaria tristemente nota per un cerimoniale di punizione dei debitori insolventi

i quali vi venivano legati con le braghe calate e dovevano pubblicamente proclamare la cessione

dei loro beni ai creditori Lrsquoumiliante punizione fu abolita dal vicereacute don Pedro de Toledo

Nel XIV secolo vi soggiornograve il poeta Francesco Patrarcanella qualitagrave di legato del pontefice Clemente VI

CAsteL DeLLrsquooVo

Sorge sullrsquoisolotto tufaceo di megaride Nel I secolo aC Lucio Licinio Lucullo vi edificograve una sfarzosa villa forti-ficata alla metagrave del V secolo Il successivo insediamento di monaci basiliani portograve alla creazione di un complesso conventuale raso al suolo nel X secolo dai duchi di NapoliNel 1128 egrave testimoniata lrsquoesistenza di una fortificazione det-ta Arx sancti salvatorisruggero il normanno nel 1140 vi stabiligrave la propria reggia prima dello spostamento in favore di Castel Capuano I Normanni ampliarono il sito con la torre normandia ful-cro della fortificazione mentre gli svevi aggiunsero le torri di Colleville maestra e di mezzo Quando Carlo I drsquoAngiograve spostograve a Castel Nuovo la corte Castel dellrsquoOvo rimase sede della famiglia e del tesoro rea-le Alfonso V drsquoAragona ripristinograve il molo e ne potenziograve le strutture difensive Il massiccio intervento di ristrutturazione seguito allrsquoassedio del 1503 da parte di Ferdinando il Cattolico portograve allrsquoat-tuale configurazione Oggi egrave sede museale e ospita mostre convegni e manife-stazioni

ubicazioneVia Eldorado 3

AperturaNel periodo estivo

(in coincidenza con lrsquoapplicazione dellrsquoora legale)Giorni feriali dalle ore 9 alle 1930

ultimo accesso ore 1845Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Nel periodo invernaleGiorni feriali dalle ore 9 alle ore 1830

ultimo accesso ore 1745Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Lrsquoingresso egrave gratuito

Info e contatti0817954593

casteldellovocomunenapoliit

CAsteL nuoVo

Sconfitti gli Svevi nel 1266 e trasferita la sede reale da Pa-lermo a Napoli Carlo I drsquoAngiograve decise di abbandonare lrsquoantica residenza normanna di Castel Capuano in favore di un nuovo castello in prossimitagrave del mare I lavori durarono dal 1279 al 1282 Storica reggia-fortezza sede di sovrani e di personaggi il-lustri teatro di importanti vicende storiche (tra cui il celebre gran rifiuto di Celestino V e la successiva elezione al soglio papale di Bonifacio VIII) e luogo di fosche trame e leggen-de fu nei secoli ampliato rafforzato e abbellito di pregevoli opere drsquoarte (la splendida Cappella Palatina la maestosa sala dei Baroni lrsquoelegante arco trionfale del Laurana) In epoca aragonese fu ristrutturato in stile gotico-catalano con cinque torri rotonde quattro delle quali inglobavano le precedenti angioine a pianta quadrataDestinato agli inizi del XX secolo a scopi civili fu ristruttu-rato assieme allrsquoarea circostante a partire dal 1923 con lrsquoeliminazione delle superfetazioni aggiunte nel tempoOltre che sede di alcuni uffici comunali e del museo Civico ospita anche eventi e spettacoli

ubicazioneVia Vittorio Emanuele III

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 830 alle 19

CuriositagraveSecondo unrsquoantica leggenda

nei sotterranei del castello si trovava una fossa che veniva usata per segregare i prigionieri

i quali spesso sparivano percheacute catturati da un coccodrillo che penetrava da unrsquoapertura nel sotterraneo

e li trascinava in mare

Contatti0817957708 0817957709

CAtAComBe DI sAn GennAro

Risalenti al II-III secolo dC rappresentano una delle piugrave vaste aree archeologiche sotterranee del mondo In esse furono sepolti i resti mortali di santrsquoAgrippino con-siderato il primo patrono della cittagraveIn etagrave successiva il vescovo Giovanni I (413-431) fece tra-slare in un cubicolo della catacomba inferiore le spoglie di san Gennaro dando il via al culto del martireLa devozione per il santo portograve al conseguente sviluppo delle Catacombe con la costruzione di nuove tombe e di nuovi cubicoli Lrsquoarea cosigrave diventograve nel corso dei secoli luo-go ldquoesclusivordquo per la sepoltura di alti prelati e di aristocraticiNellrsquo831 a seguito di un assedio alla cittagrave di Napoli le spo-glie di San Gennaro furono trafugate e portate nella sede episcopale di Benevento dal principe longobardo Sicone I e questo comportograve per le Catacombe un periodo di abban-dono Soltanto nel XVIII secolo grazie al ritorno drsquointeresse da parte di studiosi vi fu la riscoperta del sito tappa obbli-gata del turismo a Napoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

in Via Capodimonte 13 Lrsquoingresso per i disabili egrave in Vicoletto San Gennaro

dei Poveri 22 (apertura su prenotazione)

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 10 alle 17

La domenica dalle ore 10 alle 14

CuriositagraveGrazie alle caratteristiche delle varie tombe

si puograve risalire al ceto sociale del defunto I sepolcri piugrave umili venivano scavati a terra o in corridoi

periferici Quelli appartenenti alle persone facoltose si possono riconoscere anche dalle decorazioni che potevano essere ad affresco o a mosaico

Info e contatti0817443714

infocatacombedinapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazionePiazza Enrico De Nicola

CuriositagraveAllrsquoingresso del castello era anticamente posizionata

la Colonna della Vicaria tristemente nota per un cerimoniale di punizione dei debitori insolventi

i quali vi venivano legati con le braghe calate e dovevano pubblicamente proclamare la cessione

dei loro beni ai creditori Lrsquoumiliante punizione fu abolita dal vicereacute don Pedro de Toledo

Nel XIV secolo vi soggiornograve il poeta Francesco Patrarcanella qualitagrave di legato del pontefice Clemente VI

CAsteL DeLLrsquooVo

Sorge sullrsquoisolotto tufaceo di megaride Nel I secolo aC Lucio Licinio Lucullo vi edificograve una sfarzosa villa forti-ficata alla metagrave del V secolo Il successivo insediamento di monaci basiliani portograve alla creazione di un complesso conventuale raso al suolo nel X secolo dai duchi di NapoliNel 1128 egrave testimoniata lrsquoesistenza di una fortificazione det-ta Arx sancti salvatorisruggero il normanno nel 1140 vi stabiligrave la propria reggia prima dello spostamento in favore di Castel Capuano I Normanni ampliarono il sito con la torre normandia ful-cro della fortificazione mentre gli svevi aggiunsero le torri di Colleville maestra e di mezzo Quando Carlo I drsquoAngiograve spostograve a Castel Nuovo la corte Castel dellrsquoOvo rimase sede della famiglia e del tesoro rea-le Alfonso V drsquoAragona ripristinograve il molo e ne potenziograve le strutture difensive Il massiccio intervento di ristrutturazione seguito allrsquoassedio del 1503 da parte di Ferdinando il Cattolico portograve allrsquoat-tuale configurazione Oggi egrave sede museale e ospita mostre convegni e manife-stazioni

ubicazioneVia Eldorado 3

AperturaNel periodo estivo

(in coincidenza con lrsquoapplicazione dellrsquoora legale)Giorni feriali dalle ore 9 alle 1930

ultimo accesso ore 1845Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Nel periodo invernaleGiorni feriali dalle ore 9 alle ore 1830

ultimo accesso ore 1745Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Lrsquoingresso egrave gratuito

Info e contatti0817954593

casteldellovocomunenapoliit

CAsteL nuoVo

Sconfitti gli Svevi nel 1266 e trasferita la sede reale da Pa-lermo a Napoli Carlo I drsquoAngiograve decise di abbandonare lrsquoantica residenza normanna di Castel Capuano in favore di un nuovo castello in prossimitagrave del mare I lavori durarono dal 1279 al 1282 Storica reggia-fortezza sede di sovrani e di personaggi il-lustri teatro di importanti vicende storiche (tra cui il celebre gran rifiuto di Celestino V e la successiva elezione al soglio papale di Bonifacio VIII) e luogo di fosche trame e leggen-de fu nei secoli ampliato rafforzato e abbellito di pregevoli opere drsquoarte (la splendida Cappella Palatina la maestosa sala dei Baroni lrsquoelegante arco trionfale del Laurana) In epoca aragonese fu ristrutturato in stile gotico-catalano con cinque torri rotonde quattro delle quali inglobavano le precedenti angioine a pianta quadrataDestinato agli inizi del XX secolo a scopi civili fu ristruttu-rato assieme allrsquoarea circostante a partire dal 1923 con lrsquoeliminazione delle superfetazioni aggiunte nel tempoOltre che sede di alcuni uffici comunali e del museo Civico ospita anche eventi e spettacoli

ubicazioneVia Vittorio Emanuele III

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 830 alle 19

CuriositagraveSecondo unrsquoantica leggenda

nei sotterranei del castello si trovava una fossa che veniva usata per segregare i prigionieri

i quali spesso sparivano percheacute catturati da un coccodrillo che penetrava da unrsquoapertura nel sotterraneo

e li trascinava in mare

Contatti0817957708 0817957709

CAtAComBe DI sAn GennAro

Risalenti al II-III secolo dC rappresentano una delle piugrave vaste aree archeologiche sotterranee del mondo In esse furono sepolti i resti mortali di santrsquoAgrippino con-siderato il primo patrono della cittagraveIn etagrave successiva il vescovo Giovanni I (413-431) fece tra-slare in un cubicolo della catacomba inferiore le spoglie di san Gennaro dando il via al culto del martireLa devozione per il santo portograve al conseguente sviluppo delle Catacombe con la costruzione di nuove tombe e di nuovi cubicoli Lrsquoarea cosigrave diventograve nel corso dei secoli luo-go ldquoesclusivordquo per la sepoltura di alti prelati e di aristocraticiNellrsquo831 a seguito di un assedio alla cittagrave di Napoli le spo-glie di San Gennaro furono trafugate e portate nella sede episcopale di Benevento dal principe longobardo Sicone I e questo comportograve per le Catacombe un periodo di abban-dono Soltanto nel XVIII secolo grazie al ritorno drsquointeresse da parte di studiosi vi fu la riscoperta del sito tappa obbli-gata del turismo a Napoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

in Via Capodimonte 13 Lrsquoingresso per i disabili egrave in Vicoletto San Gennaro

dei Poveri 22 (apertura su prenotazione)

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 10 alle 17

La domenica dalle ore 10 alle 14

CuriositagraveGrazie alle caratteristiche delle varie tombe

si puograve risalire al ceto sociale del defunto I sepolcri piugrave umili venivano scavati a terra o in corridoi

periferici Quelli appartenenti alle persone facoltose si possono riconoscere anche dalle decorazioni che potevano essere ad affresco o a mosaico

Info e contatti0817443714

infocatacombedinapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

CAsteL DeLLrsquooVo

Sorge sullrsquoisolotto tufaceo di megaride Nel I secolo aC Lucio Licinio Lucullo vi edificograve una sfarzosa villa forti-ficata alla metagrave del V secolo Il successivo insediamento di monaci basiliani portograve alla creazione di un complesso conventuale raso al suolo nel X secolo dai duchi di NapoliNel 1128 egrave testimoniata lrsquoesistenza di una fortificazione det-ta Arx sancti salvatorisruggero il normanno nel 1140 vi stabiligrave la propria reggia prima dello spostamento in favore di Castel Capuano I Normanni ampliarono il sito con la torre normandia ful-cro della fortificazione mentre gli svevi aggiunsero le torri di Colleville maestra e di mezzo Quando Carlo I drsquoAngiograve spostograve a Castel Nuovo la corte Castel dellrsquoOvo rimase sede della famiglia e del tesoro rea-le Alfonso V drsquoAragona ripristinograve il molo e ne potenziograve le strutture difensive Il massiccio intervento di ristrutturazione seguito allrsquoassedio del 1503 da parte di Ferdinando il Cattolico portograve allrsquoat-tuale configurazione Oggi egrave sede museale e ospita mostre convegni e manife-stazioni

ubicazioneVia Eldorado 3

AperturaNel periodo estivo

(in coincidenza con lrsquoapplicazione dellrsquoora legale)Giorni feriali dalle ore 9 alle 1930

ultimo accesso ore 1845Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Nel periodo invernaleGiorni feriali dalle ore 9 alle ore 1830

ultimo accesso ore 1745Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Lrsquoingresso egrave gratuito

Info e contatti0817954593

casteldellovocomunenapoliit

CAsteL nuoVo

Sconfitti gli Svevi nel 1266 e trasferita la sede reale da Pa-lermo a Napoli Carlo I drsquoAngiograve decise di abbandonare lrsquoantica residenza normanna di Castel Capuano in favore di un nuovo castello in prossimitagrave del mare I lavori durarono dal 1279 al 1282 Storica reggia-fortezza sede di sovrani e di personaggi il-lustri teatro di importanti vicende storiche (tra cui il celebre gran rifiuto di Celestino V e la successiva elezione al soglio papale di Bonifacio VIII) e luogo di fosche trame e leggen-de fu nei secoli ampliato rafforzato e abbellito di pregevoli opere drsquoarte (la splendida Cappella Palatina la maestosa sala dei Baroni lrsquoelegante arco trionfale del Laurana) In epoca aragonese fu ristrutturato in stile gotico-catalano con cinque torri rotonde quattro delle quali inglobavano le precedenti angioine a pianta quadrataDestinato agli inizi del XX secolo a scopi civili fu ristruttu-rato assieme allrsquoarea circostante a partire dal 1923 con lrsquoeliminazione delle superfetazioni aggiunte nel tempoOltre che sede di alcuni uffici comunali e del museo Civico ospita anche eventi e spettacoli

ubicazioneVia Vittorio Emanuele III

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 830 alle 19

CuriositagraveSecondo unrsquoantica leggenda

nei sotterranei del castello si trovava una fossa che veniva usata per segregare i prigionieri

i quali spesso sparivano percheacute catturati da un coccodrillo che penetrava da unrsquoapertura nel sotterraneo

e li trascinava in mare

Contatti0817957708 0817957709

CAtAComBe DI sAn GennAro

Risalenti al II-III secolo dC rappresentano una delle piugrave vaste aree archeologiche sotterranee del mondo In esse furono sepolti i resti mortali di santrsquoAgrippino con-siderato il primo patrono della cittagraveIn etagrave successiva il vescovo Giovanni I (413-431) fece tra-slare in un cubicolo della catacomba inferiore le spoglie di san Gennaro dando il via al culto del martireLa devozione per il santo portograve al conseguente sviluppo delle Catacombe con la costruzione di nuove tombe e di nuovi cubicoli Lrsquoarea cosigrave diventograve nel corso dei secoli luo-go ldquoesclusivordquo per la sepoltura di alti prelati e di aristocraticiNellrsquo831 a seguito di un assedio alla cittagrave di Napoli le spo-glie di San Gennaro furono trafugate e portate nella sede episcopale di Benevento dal principe longobardo Sicone I e questo comportograve per le Catacombe un periodo di abban-dono Soltanto nel XVIII secolo grazie al ritorno drsquointeresse da parte di studiosi vi fu la riscoperta del sito tappa obbli-gata del turismo a Napoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

in Via Capodimonte 13 Lrsquoingresso per i disabili egrave in Vicoletto San Gennaro

dei Poveri 22 (apertura su prenotazione)

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 10 alle 17

La domenica dalle ore 10 alle 14

CuriositagraveGrazie alle caratteristiche delle varie tombe

si puograve risalire al ceto sociale del defunto I sepolcri piugrave umili venivano scavati a terra o in corridoi

periferici Quelli appartenenti alle persone facoltose si possono riconoscere anche dalle decorazioni che potevano essere ad affresco o a mosaico

Info e contatti0817443714

infocatacombedinapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazioneVia Eldorado 3

AperturaNel periodo estivo

(in coincidenza con lrsquoapplicazione dellrsquoora legale)Giorni feriali dalle ore 9 alle 1930

ultimo accesso ore 1845Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Nel periodo invernaleGiorni feriali dalle ore 9 alle ore 1830

ultimo accesso ore 1745Giorni festivi e la domenica dalle ore 9 alle 14

ultimo accesso ore 1315

Lrsquoingresso egrave gratuito

Info e contatti0817954593

casteldellovocomunenapoliit

CAsteL nuoVo

Sconfitti gli Svevi nel 1266 e trasferita la sede reale da Pa-lermo a Napoli Carlo I drsquoAngiograve decise di abbandonare lrsquoantica residenza normanna di Castel Capuano in favore di un nuovo castello in prossimitagrave del mare I lavori durarono dal 1279 al 1282 Storica reggia-fortezza sede di sovrani e di personaggi il-lustri teatro di importanti vicende storiche (tra cui il celebre gran rifiuto di Celestino V e la successiva elezione al soglio papale di Bonifacio VIII) e luogo di fosche trame e leggen-de fu nei secoli ampliato rafforzato e abbellito di pregevoli opere drsquoarte (la splendida Cappella Palatina la maestosa sala dei Baroni lrsquoelegante arco trionfale del Laurana) In epoca aragonese fu ristrutturato in stile gotico-catalano con cinque torri rotonde quattro delle quali inglobavano le precedenti angioine a pianta quadrataDestinato agli inizi del XX secolo a scopi civili fu ristruttu-rato assieme allrsquoarea circostante a partire dal 1923 con lrsquoeliminazione delle superfetazioni aggiunte nel tempoOltre che sede di alcuni uffici comunali e del museo Civico ospita anche eventi e spettacoli

ubicazioneVia Vittorio Emanuele III

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 830 alle 19

CuriositagraveSecondo unrsquoantica leggenda

nei sotterranei del castello si trovava una fossa che veniva usata per segregare i prigionieri

i quali spesso sparivano percheacute catturati da un coccodrillo che penetrava da unrsquoapertura nel sotterraneo

e li trascinava in mare

Contatti0817957708 0817957709

CAtAComBe DI sAn GennAro

Risalenti al II-III secolo dC rappresentano una delle piugrave vaste aree archeologiche sotterranee del mondo In esse furono sepolti i resti mortali di santrsquoAgrippino con-siderato il primo patrono della cittagraveIn etagrave successiva il vescovo Giovanni I (413-431) fece tra-slare in un cubicolo della catacomba inferiore le spoglie di san Gennaro dando il via al culto del martireLa devozione per il santo portograve al conseguente sviluppo delle Catacombe con la costruzione di nuove tombe e di nuovi cubicoli Lrsquoarea cosigrave diventograve nel corso dei secoli luo-go ldquoesclusivordquo per la sepoltura di alti prelati e di aristocraticiNellrsquo831 a seguito di un assedio alla cittagrave di Napoli le spo-glie di San Gennaro furono trafugate e portate nella sede episcopale di Benevento dal principe longobardo Sicone I e questo comportograve per le Catacombe un periodo di abban-dono Soltanto nel XVIII secolo grazie al ritorno drsquointeresse da parte di studiosi vi fu la riscoperta del sito tappa obbli-gata del turismo a Napoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

in Via Capodimonte 13 Lrsquoingresso per i disabili egrave in Vicoletto San Gennaro

dei Poveri 22 (apertura su prenotazione)

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 10 alle 17

La domenica dalle ore 10 alle 14

CuriositagraveGrazie alle caratteristiche delle varie tombe

si puograve risalire al ceto sociale del defunto I sepolcri piugrave umili venivano scavati a terra o in corridoi

periferici Quelli appartenenti alle persone facoltose si possono riconoscere anche dalle decorazioni che potevano essere ad affresco o a mosaico

Info e contatti0817443714

infocatacombedinapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

CAsteL nuoVo

Sconfitti gli Svevi nel 1266 e trasferita la sede reale da Pa-lermo a Napoli Carlo I drsquoAngiograve decise di abbandonare lrsquoantica residenza normanna di Castel Capuano in favore di un nuovo castello in prossimitagrave del mare I lavori durarono dal 1279 al 1282 Storica reggia-fortezza sede di sovrani e di personaggi il-lustri teatro di importanti vicende storiche (tra cui il celebre gran rifiuto di Celestino V e la successiva elezione al soglio papale di Bonifacio VIII) e luogo di fosche trame e leggen-de fu nei secoli ampliato rafforzato e abbellito di pregevoli opere drsquoarte (la splendida Cappella Palatina la maestosa sala dei Baroni lrsquoelegante arco trionfale del Laurana) In epoca aragonese fu ristrutturato in stile gotico-catalano con cinque torri rotonde quattro delle quali inglobavano le precedenti angioine a pianta quadrataDestinato agli inizi del XX secolo a scopi civili fu ristruttu-rato assieme allrsquoarea circostante a partire dal 1923 con lrsquoeliminazione delle superfetazioni aggiunte nel tempoOltre che sede di alcuni uffici comunali e del museo Civico ospita anche eventi e spettacoli

ubicazioneVia Vittorio Emanuele III

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 830 alle 19

CuriositagraveSecondo unrsquoantica leggenda

nei sotterranei del castello si trovava una fossa che veniva usata per segregare i prigionieri

i quali spesso sparivano percheacute catturati da un coccodrillo che penetrava da unrsquoapertura nel sotterraneo

e li trascinava in mare

Contatti0817957708 0817957709

CAtAComBe DI sAn GennAro

Risalenti al II-III secolo dC rappresentano una delle piugrave vaste aree archeologiche sotterranee del mondo In esse furono sepolti i resti mortali di santrsquoAgrippino con-siderato il primo patrono della cittagraveIn etagrave successiva il vescovo Giovanni I (413-431) fece tra-slare in un cubicolo della catacomba inferiore le spoglie di san Gennaro dando il via al culto del martireLa devozione per il santo portograve al conseguente sviluppo delle Catacombe con la costruzione di nuove tombe e di nuovi cubicoli Lrsquoarea cosigrave diventograve nel corso dei secoli luo-go ldquoesclusivordquo per la sepoltura di alti prelati e di aristocraticiNellrsquo831 a seguito di un assedio alla cittagrave di Napoli le spo-glie di San Gennaro furono trafugate e portate nella sede episcopale di Benevento dal principe longobardo Sicone I e questo comportograve per le Catacombe un periodo di abban-dono Soltanto nel XVIII secolo grazie al ritorno drsquointeresse da parte di studiosi vi fu la riscoperta del sito tappa obbli-gata del turismo a Napoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

in Via Capodimonte 13 Lrsquoingresso per i disabili egrave in Vicoletto San Gennaro

dei Poveri 22 (apertura su prenotazione)

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 10 alle 17

La domenica dalle ore 10 alle 14

CuriositagraveGrazie alle caratteristiche delle varie tombe

si puograve risalire al ceto sociale del defunto I sepolcri piugrave umili venivano scavati a terra o in corridoi

periferici Quelli appartenenti alle persone facoltose si possono riconoscere anche dalle decorazioni che potevano essere ad affresco o a mosaico

Info e contatti0817443714

infocatacombedinapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazioneVia Vittorio Emanuele III

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 830 alle 19

CuriositagraveSecondo unrsquoantica leggenda

nei sotterranei del castello si trovava una fossa che veniva usata per segregare i prigionieri

i quali spesso sparivano percheacute catturati da un coccodrillo che penetrava da unrsquoapertura nel sotterraneo

e li trascinava in mare

Contatti0817957708 0817957709

CAtAComBe DI sAn GennAro

Risalenti al II-III secolo dC rappresentano una delle piugrave vaste aree archeologiche sotterranee del mondo In esse furono sepolti i resti mortali di santrsquoAgrippino con-siderato il primo patrono della cittagraveIn etagrave successiva il vescovo Giovanni I (413-431) fece tra-slare in un cubicolo della catacomba inferiore le spoglie di san Gennaro dando il via al culto del martireLa devozione per il santo portograve al conseguente sviluppo delle Catacombe con la costruzione di nuove tombe e di nuovi cubicoli Lrsquoarea cosigrave diventograve nel corso dei secoli luo-go ldquoesclusivordquo per la sepoltura di alti prelati e di aristocraticiNellrsquo831 a seguito di un assedio alla cittagrave di Napoli le spo-glie di San Gennaro furono trafugate e portate nella sede episcopale di Benevento dal principe longobardo Sicone I e questo comportograve per le Catacombe un periodo di abban-dono Soltanto nel XVIII secolo grazie al ritorno drsquointeresse da parte di studiosi vi fu la riscoperta del sito tappa obbli-gata del turismo a Napoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

in Via Capodimonte 13 Lrsquoingresso per i disabili egrave in Vicoletto San Gennaro

dei Poveri 22 (apertura su prenotazione)

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 10 alle 17

La domenica dalle ore 10 alle 14

CuriositagraveGrazie alle caratteristiche delle varie tombe

si puograve risalire al ceto sociale del defunto I sepolcri piugrave umili venivano scavati a terra o in corridoi

periferici Quelli appartenenti alle persone facoltose si possono riconoscere anche dalle decorazioni che potevano essere ad affresco o a mosaico

Info e contatti0817443714

infocatacombedinapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

CAtAComBe DI sAn GennAro

Risalenti al II-III secolo dC rappresentano una delle piugrave vaste aree archeologiche sotterranee del mondo In esse furono sepolti i resti mortali di santrsquoAgrippino con-siderato il primo patrono della cittagraveIn etagrave successiva il vescovo Giovanni I (413-431) fece tra-slare in un cubicolo della catacomba inferiore le spoglie di san Gennaro dando il via al culto del martireLa devozione per il santo portograve al conseguente sviluppo delle Catacombe con la costruzione di nuove tombe e di nuovi cubicoli Lrsquoarea cosigrave diventograve nel corso dei secoli luo-go ldquoesclusivordquo per la sepoltura di alti prelati e di aristocraticiNellrsquo831 a seguito di un assedio alla cittagrave di Napoli le spo-glie di San Gennaro furono trafugate e portate nella sede episcopale di Benevento dal principe longobardo Sicone I e questo comportograve per le Catacombe un periodo di abban-dono Soltanto nel XVIII secolo grazie al ritorno drsquointeresse da parte di studiosi vi fu la riscoperta del sito tappa obbli-gata del turismo a Napoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

in Via Capodimonte 13 Lrsquoingresso per i disabili egrave in Vicoletto San Gennaro

dei Poveri 22 (apertura su prenotazione)

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 10 alle 17

La domenica dalle ore 10 alle 14

CuriositagraveGrazie alle caratteristiche delle varie tombe

si puograve risalire al ceto sociale del defunto I sepolcri piugrave umili venivano scavati a terra o in corridoi

periferici Quelli appartenenti alle persone facoltose si possono riconoscere anche dalle decorazioni che potevano essere ad affresco o a mosaico

Info e contatti0817443714

infocatacombedinapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazioneLrsquoingresso egrave adiacente alla Basilica del Buon Consiglio

in Via Capodimonte 13 Lrsquoingresso per i disabili egrave in Vicoletto San Gennaro

dei Poveri 22 (apertura su prenotazione)

AperturaDal lunedigrave al sabato dalle ore 10 alle 17

La domenica dalle ore 10 alle 14

CuriositagraveGrazie alle caratteristiche delle varie tombe

si puograve risalire al ceto sociale del defunto I sepolcri piugrave umili venivano scavati a terra o in corridoi

periferici Quelli appartenenti alle persone facoltose si possono riconoscere anche dalle decorazioni che potevano essere ad affresco o a mosaico

Info e contatti0817443714

infocatacombedinapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

Duomo DI nAPoLI

La Chiesa Cattedrale di Napoli sorge in un luogo che fin dallrsquoantichitagrave ha ospitato numerosi edifici sacriLa costruzione iniziograve nel XIII secolo per volere di Carlo II di napoli La facciata ricostruita piugrave volte assunse lrsquoattuale aspetto con unrsquoaltezza di circa 50 metri e dotata di tre por-tali alla fine dellrsquoOttocento grazie al progetto dellrsquoarchitetto enrico AlvinoLrsquointerno ha una pianta a croce latina Lrsquoimponente navata centrale lunga circa 100 metri egrave separata dalle due latera-li da due serie di pilasti su cui poggiano archi decorati Sul soffitto e sulle pareti egrave possibile ammirare opere di Luca Giordano Giovanni Balducci Girolamo ImparatoAi lati dellrsquoingresso il Duomo ingloba altri due edifici sorti autonomamente la Basilica di santa restituta (IV seco-lo) al cui interno egrave possibile ammirare lrsquoantichissimo Batti-stero di San Giovanni in Fonte e la reale Cappella del te-soro di san Gennaro edificata agli inizi del Seicento per un voto fatto dalla cittagrave che custodisce le reliquie (tra cui le ampolle con il sangue) del santo e il museo del tesoro di san Gennaro oltre a opere artistiche di gran pregio

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazioneVia Duomo 149

AperturaDal lunedigrave al sabato ore 8-1230 e ore 1630-19

Domenica ore 8-1330 e ore 17-1930

CuriositagraveSecondo alcune recenti valutazioni di esperti

il valore del Tesoro di San Gennaro sarebbe superiore a quello del Tesoro della Corona drsquoInghilterra

Tra i vari pezzi presenti la Collana di San Gennarocon tredici grosse maglie in oro massiccio alle quali sono

appese croci tempestate di zaffiri e smeraldie la Mitra drsquoargento dorato con 3694 rubini

smeraldi e brillanti

Contatti081449097

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

unIVersItAgrave DeGLI stuDI ldquoFeDerICo IIrdquo

Fondata nel 1224 dallrsquoimperatore del Sacro Romano Impe-ro e Re di Sicilia Federico II di svevia egrave il principale ate-neo napoletano e fra le piugrave importanti universitagrave in Europa La scelta di Napoli quale sede dellrsquoUniversitagrave fu dettata da motivi culturali legati alla lunga tradizione in merito e da motivi geografici ed economici Pier delle Vigne e taddeo da sessa eccellenti giuristi campani furono chiamati dal sovrano affincheacute si occupas-sero dellrsquoorganizzazione dello StudiumGli indirizzi di studi oggi diversi furono inizialmente il dirit-to le arti liberali la medicina e la teologia Durante il periodo angioino (1265-1443) la struttura e lrsquoor-ganizzazione dellrsquouniversitagrave restarono sostanzialmente im-mutate e lrsquoateneo si rese indipendente dal potere papaleNel 1443 con lrsquoavvento del dominio aragonese fu costret-to alla chiusura e solo nel 1465 fu riaperto per poi essere di nuovo chiuso nel 1490 Nel 1507 fu di nuovo riaperto nel convento di San Dome-nico Maggiore che ne fu la sede per tutto il CinquecentoDopo vari spostamenti nel 1884 lrsquouniversitagrave fu collocata al Corso umberto I odierna sede centrale

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

sede centraleCorso Umberto I al civico 40

studenti iscritti 78324 (dato anno accademico 20152016)

CuriositagravePoicheacute fu creata per volere dellrsquoimperatore

fu la prima universitagrave laica in Europa di tipo statale fondata da un provvedimento sovrano e non da

corporazioni o associazioni di intellettuali o di studenti

Info e contatti0812531111 wwwuninait

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

CImItero DeLLe FontAneLLe

Egrave situato nel rione sanitagrave in una delle cave di tufo da cui veniva estratto il materiale per costruire la cittagraveNel 1656 la peste colpisce in modo terribile Napoli le cronache parlano di 240mila morti su una popolazione di 450mila abitanti Fu cosigrave deciso di utilizzare la vecchia cava per riporvi una parte delle salme Negli anni successivi a Napoli ci furono epidemie carestie rivolte popolari terremoti ed eruzioni del Vesuvio e il Cimi-tero venne utilizzato per seppellire soprattutto i morti dei ceti popolari ma anche quanti non trovavano posto nelle chiese o in altri cimiteriQuando nella seconda metagrave dellrsquoOttocento le migliaia di ossa ritrovate vennero ordinate e accatastate sorse un culto spontaneo e quasi pagano nei confronti della spo-glie mortali con tante donne che adottavano un teschio (la capuzzella) e pregavano per la salvezza delle anime ab-bandonate (le anime pezzentelle)Nel 1969 il Tribunale ecclesiastico proibigrave il culto individuale delle capuzzelle e questo insieme a un generale disinte-resse fece abbandonare il Cimitero Nel 2002 fu riordinato e messo in sicurezza ma stabilmen-te riaperto al pubblico solo a partire dal 2010 grazie alle pressanti richieste degli abitanti del rione Sanitagrave

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazioneVia Fontanelle 80

AperturaTutti i giorni dalle ore 10 alle 17Lrsquoingresso egrave libero e consentito

fino a 30 minuti prima della chiusura

CuriositagraveFra le migliaia di capuzzelle del Cimitero

le piugrave famose e ldquomiracoloserdquosono quella del Capitano e quella di Donna Cuncetta

a cui sono legati aneddoti e leggende

Info e Contatti08119703197

wwwcomunenapoliitcimiterofontanelle

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

GALLerIA PrInCIPe DI nAPoLI

Egrave una galleria commerciale realizzata tra il 1870 e il 1883 nellrsquoarea tra il Museo Archeologico Nazionale e lrsquoAccade-mia di Belle ArtiCostruita in muratura con una copertura di ferro e vetro il progetto originario prevedeva fosse costituita da quattro bracci ma uno non venne mai realizzato per la presenza della adiacente Chiesa di santa maria di CostantinopoliDei tre ingressi con scalinate di altezza diversa a causa del diverso livello del suolo quello di fronte al Museo Nazio-nale presenta un ampio porticato restaurato dopo il crollo parziale della facciata nel 1965Ospita la sala Gemito ed egrave sede del centro giovanile co-munale ldquoCommon Galleryrdquo

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

IngressiPiazza Museo

Via Enrico PessinaVia Broggia

CuriositagraveNellrsquoestate del 1965 la facciata dellrsquoingresso

su piazza Museo crollograve Qualcuno ne approfittograve per proporre addirittura lrsquoabbattimento dellrsquointero

monumento per realizzare al suo posto un edificio per uffici e abitazioni o unrsquoarea verde o un parcheggio

sotterraneo per il Museo Archeologico Nazionale Nel 1967 il Comune stanziograve 107 milioni di lire

per la ricostruzione della facciata I lavori iniziarono nel 1969 e diedero alla Galleria lrsquoaspetto

che si egrave conservato fino a oggi

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

GALLerIA umBerto I

Realizzata in soli tre anni tra il 1887 e il 1890 in una zona ritenuta malfamata divenne ben presto uno dei luoghi di ritrovo piugrave eleganti di napoli Una galleria commerciale formata da due strade che si intersecano perpendicolarmente coperte da una struttura realizzata in ferro e vetro con una cupola che raggiunge i 57 metri di altezzaLrsquoingresso principale su Via San Carlo costituito da una facciata semicircolare con un porticato retto da colonne di travertino e gli altri accessi su Via Toledo Via Santa Brigida e Via Verdi collocano la galleria nelle immediate vicinanze dei luoghi della politica della cultura e della tradizione partenopeaNel piano sottostante la galleria nel 1890 fu inaugurato il salone margherita il primo cafeacute chantant italiano che agli inizi del Novecento rappresentograve il luogo simbolo della Belle Eacutepoque in Italia con le sue rappresentazioni ispirate al mondo parigino

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

IngressiVia San Carlo

Via Giuseppe VerdiVia Santa Brigida

Via Toledo

CuriositagraveSulle colonne poste ai lati dellrsquoingresso su Via San Carlo

sono posizionate quattro statue che simboleggiano lrsquoEuropa lrsquoAsia lrsquoAfrica e le Americhe

Nelle nicchie sovrastanti vi sono delle sculture raffiguranti la Fisica la Chimica il Genio della Scienza il Lavoro

il Commercio lrsquoIndustria e la Ricchezza Su altre quattro colonne sono presenti statue raffiguranti

le quattro stagioni A realizzare queste opere fu lo scultore carrarese Carlo Nicoli (1843-1915)

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

CHIesA DeL GesUgrave nuoVo

Detta anche Chiesa della Trinitagrave Maggiore deve il suo nome al fatto che al momento della sua costruzione in cittagrave era giagrave presente unrsquoaltra Chiesa del Gesugrave (detta perciograve del Gesugrave Vecchio)Fu edificata a partire dal 1584 nellrsquoarea che ospitava il grande palazzo dei sanseverino principi di Salerno I gesuiti entrati in possesso del palazzo a seguito della confisca dei beni dei Sanseverino lo sventrarono completamente conservando solo la caratteristica facciata a bugne e il portale rinascimentaleAllrsquointerno della chiesa si trovano tracce dei maggiori artisti che operarono a napoli dal seicento in poi le decorazioni e le sculture marmoree di Cosimo Fanzago Pietro Bernini e Girolamo DrsquoAuria gli affreschi di Belisario Corenzio Giovanni Lanfranco Aniello Falcone Francesco Solimena e Paolo De Matteis i dipinti di Jusepe de Ribera Massimo Stanzione e Luca Giordano

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazionePiazza del Gesugrave Nuovo 2

AperturaDalle ore 7 alle 13 e dalle 16 alle 1930

Info e contatti0815578111

wwwgesunuovoitparrocogesunuovoit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

museo ArCHeoLoGICo nAZIonALe

Tra i primi realizzati in Europa con oltre tremila oggetti esposti e centinaia di migliaia di reperti databili dallrsquoetagrave prei-storica alla tarda antichitagrave puograve vantare il piugrave ricco e prege-vole patrimonio di opere drsquoarte e manufatti di interesse archeologico in Italia Nel 1585 per ordine del vicereacute di Spagna don Pedro Gi-ron venne costruito il primo impianto dellrsquoedificio che con i successivi lavori di trasformazione avvenuti tra il 1610 e il 1615 fu adibito a Palazzo degli studi Nel 1777 lrsquoUniversitagrave fu trasferita nel Real Convitto del Sal-vatore e lrsquoedificio per decisione del re Ferdinando IV fu destinato a sede del Museo Borbonico e della Real Bibliote-ca realizzando cosigrave il progetto dei Borbone di creare a Na-poli capitale del Regno un grandioso istituto per le ArtiGli architetti Ferdinando Fuga e Pompeo schiantarelli si occuparono dellrsquoampliamento dellrsquoedificio per convertirlo in MuseoTra il 1821 e il 1825 lrsquoarchitetto Pietro Bianchi completograve i lavori di costruzione occupandosi tra lrsquoaltro della posa del-la statua di Ferdinando I di Borbone eseguita dal Canova nel mezzo dello scalone monumentale del MuseoCon lrsquounitagrave drsquoItalia il Real Museo Borbonico divenne pro-prietagrave dello Stato assumendo la nuova denominazione di Museo Nazionale

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazionePiazza Museo Nazionale 19

AperturaTutti i giorni dalle ore 9 alle 1930

Chiusura settimanale martedigrave Festiva 1deg gennaio 1deg maggio 25 dicembre

serviziLa Biblioteca possiede volumi e riviste di carattere

specialistico di argomento archeologico e numismatico e ogni pubblicazione relativa al Museo vi si puograve accedere

dal lunedigrave al venerdigrave dalle 9 alle 1430

AllrsquoArchivio Fotografico si puograve accedere previa richiesta di autorizzazione scritta e su

appuntamento dal lunedigrave al venerdigrave dalle ore 9 alle 15

Visite didattiche per singoli e per gruppi informazioni e prenotazioni al numero 848800288

o 00390639967050 dallrsquoestero e dai cellulari dal lunedigrave al sabato ore 9-1330 e 1430-17

Visite didattiche per le scuole informazioni e prenotazioni al numero 00390817410067

lunedigrave ore 9-14 martedigrave-venerdigrave ore 9-17

Info e contatti0814422149

wwwmuseoarcheologiconapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

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Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

PALAZZo reALe

Edificato accanto al demolito Palazzo Vicereale Vecchio e ai giardini del Maschio Angioino con la grande facciata a ovest sul Largo di Palazzo (oggi Piazza del Plebiscito) fu concepito dallrsquoarchitetto Domenico Fontana come palazzo del Re di Spagna Filippo III drsquoAsburgo Il complesso di stampo tardo rinascimentale si articola attorno al cortile centrale a pianta quadrata con portico a piano terra e loggiato interno al primo piano Lrsquoarticolata facciata presenta colonne e ornamenti classici Con gli ampliamenti del 1734 furono creati altri apparta-menti e due nuovi cortili mentre tra il 1838 e il 1858 vi fu un rifacimento in stile neoclassico Dopo il 1860 fu residenza dei Principi di Piemonte Con la cessione al demanio statale nel 1919 divenne sede della Biblioteca nazionale mentre lrsquoala piugrave antica sul Cortile drsquoOnore fu destinata a prestigiosa sede museale Tra gli splendidi ambienti si segnalano lo scalone drsquoono-re il Teatrino di Corte e la Cappella Palatina

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazionePiazza del Plebiscito 1

AperturaDal giovedigrave al martedigrave dalle ore 9 alle 20

Chiuso il mercoledigrave

serviziAppartamento storico composto da trenta sale arredate

al piano nobile dellrsquoantica residenza vicereale e borbonica tra le quali il Teatrino di Corte la Sala del Trono e la Cappella Reale Le visite sono ammesse dalle ore 9

alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19) Chiuso a Natale Capodanno 1deg Maggio e Ferragosto

Cortili liberamente visitabili dalle ore 9 alle 19 nel periodo invernale sino alle 17

Info e contatti0815808255

wwwpalazzorealenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

PALAZZo sAn GIAComo

Voluto da re Ferdinando I di Borbone come sede unitaria e prestigiosa per i ministeri e le segreterie di Stato del Regno delle Due Sicilie Palazzo San Giacomo (cosigrave denominato dalla cinquecentesca Chiesa di san Giacomo degli spa-gnoli ora inglobata nella costruzione) fu realizzato dal 1819 al 1825 sulla vasta area compresa tra la Via di San Giaco-mo il Vico della Concezione (ora via Paolo Emilio Imbriani) e il Largo del Castello (in parte lrsquoattuale Piazza Municipio) Progettato dagli architetti stefano e Luigi Gasse Vincen-zo Buonocore e Antonio De simone si presentava con unrsquoimponente facciata principale in stile neoclassico tre piani piugrave un piano ammezzato e tre portoniLrsquoingresso centrale originariamente immetteva nel vestibolo principale da cui si accedeva al corridoio (in parte galleria coperta con tettoia in vetro e ferro) di circa 160 metri che attraversato tutto il fabbricato giungeva in Via ToledoDivenuto di proprietagrave del Governo italiano dopo la caduta dei Borboni fu in parte ceduto allrsquoAmministrazione cittadi-na che ne fece sede di alcuni uffici La parte restante fu acquistata dal Banco di Napolisede del sindaco e della Giunta comunale ospita nume-rosi uffici del Comune

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazionePiazza Municipio

VisiteSezione storica

(durata circa 1 ora e 30 minuti)Storia del palazzo e curiositagrave

La facciata e lrsquoingresso principaleIl cortile

Le scale del PalazzoLa sala della Giunta (storia e veduta)La sala riunioni del sindaco di Napoli

Lrsquoufficio del sindaco di Napoli storia e usanze

Sezione attualitagrave (durata circa 60 minuti)

Si svolge nella sala Giunta e prevede una delle seguenti attivitagrave in funzione degli impegni del giorno

simulazione di una riunione della Giunta comunaleinformazioni sulla cittagrave di Napoli (abitanti tributi

popolazione) e analisi di alcuni problemiincontro con sindaco o assessori a cui porre quesiti

Per giorno e orario visite bisogna consultare il sito wwwcomunenapoliit e provvedere alla prenotazione

compilando lrsquoapposito modulo online

CuriositagraveFerdinando II di Borbone volle acquistare a Londra

nel 1853 un orologio da sistemare davanti alla facciata di Palazzo San Giacomo Durante il tragitto lrsquoorologio si danneggiograve e il re fece pagare i danni (mille ducati)

allrsquoAmministrazione cittadina

Info e contatti0817951111

wwwcomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

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Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

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CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

PArCo VerGILIAno

Monumento nazionale conosciuto come ldquoParco della tom-ba di Virgiliordquo egrave ricco di importanti testimonianze della sto-ria dei Campi Flegrei e dellrsquoantica Neapolis Deve la sua fama alla presenza del cenotafio di Virgilio un colombario di etagrave romana ritenuto la tomba del poeta Publio Virgilio marone Inoltre dal 1939 accoglie le spoglie di Giacomo Leopardi traslate dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta dove era stato sepolto dopo la morte nel 1837Con lrsquoUnitagrave drsquoItalia il sito monumentale fu acquistato dallo Stato Solo intorno al 1930 divenne Parco e grazie a enrico Cocchia latinista e filologo classico italiano fu sistemato secondo lrsquoattuale itinerario Nel 1976 fu restaurato e riaper-to al pubblicoLungo la salita del Parco fra i vari reperti troviamo la tomba di Leopardi rappresentata da unrsquoalta ara dove egrave segnato il nome del poeta e a fianco di essa da una stele firmata da Vittorio Emanuele III a suggello dellrsquoattendibilitagrave della tom-ba da parte dello Stato italiano Continuando nella passeggiata si incontra la Crypta Nea-politana detta anche Grotta di Pozzuoli o di Posillipo gal-leria di epoca romana posta a collegamento tra Mergellina e Fuorigrotta

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazioneSalita della Grotta 20

AperturaDal 16 ottobre al 15 aprile ore 10-1450

Dal 16 aprile al 15 ottobre ore 9-19Chiuso il martedigraveIngresso libero

utenzaNel 2016 il sito ha fatto registrare 23479 visitatori

CuriositagraveAllrsquointerno del Parco egrave presente unrsquoedicola in piperno

con due lapidi risalenti al 1668 sulle quali sono incise le malattie curabili dalle acque termali

presenti nellrsquoarea flegrea

Contatti081669390

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

reGGIA DI CAPoDImonte

La Reggia di Capodimonte egrave stata residenza storica dei Borbone dei Bonaparte di Gioacchino murat e dei sa-voia prima di diventare sede (1957) del museo nazionale di Capodimonte La costruzione articolata su due livelli e voluta da Carlo di Borbone per ospitare la Collezione Farnese fu iniziata nel 1738 A pianta rettangolare articolata intorno a tre cortili interni e con due corpi di fabbrica alle due estremitagrave presenta carat-teristiche pareti esterne intonacate in rosso napoletano A piano terra cinque portali con arco a tutto sesto immettono nei cortili lesene in piperno grigio si alternano a finestre e balconi al primo piano e a finestre quadrate al secondo Il Parco sistemato a partire dal 1742 dallrsquoarchitetto Ferdi-nando sanfelice presenta una spianata ellittica di fronte al palazzo da cui partono viali e diramazioni minori che at-traversano il bosco Sparse nel parco statue fontane e costruzioni adibite ad abitazioni o a fabbriche tra cui la famosa manifattura di arazzi (1737) e quella prestigiosa della porcellana (1743)Le sale dellrsquoAppartamento Reale al primo piano conservano gli arredi originali mentre le restanti sale il secondo piano il sottotetto e lrsquoammezzato sono destinati a sale museali

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

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teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

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Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

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CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

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ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

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CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

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con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

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ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazioneVia Miano 2

orari visiteDalle ore 830 alle 1930

Chiusa il mercoledigrave

CuriositagraveNel 1819 nella Reggia soggiornograve il diplomatico e politico austriaco Klemens von Metternich uno dei protagonisti

del Congresso di Vienna Durante la permanenza dellrsquoillustre ospite furono preparati banchetti per oltre mille

invitati e organizzati spettacoli dintrattenimento in uno di questi un quadrupede fu paracadutato sul Parco

da un pallone aerostatico

Info e contatti0817499111

wwwmuseocapodimontebeniculturaliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

teAtro DI sAn CArLo

Grazie alla volontagrave di re Carlo III di Borbone fu costruito nel 1737 dallrsquoarchitetto Giovanni Antonio medrano e da Angelo CarasaleIl progetto iniziale prevedeva una capienza di tremila spet-tatori Oggi dopo le varie ristrutturazioni avvenute puograve ospitare fino a 1386 spettatori divisi tra unrsquoampia platea cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo un ampio palco reale e un loggioneInizialmente fu sede dellrsquoopera seria e nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana ma lrsquoaumento del prestigio del Teatro attirograve diversi artisti di fama internazionale Durante la Repubblica Napoletana nel 1799 prese il nome di Teatro Nazionale di San Carlo Ritornograve alla vecchia de-nominazione dopo la caduta della RepubblicaDurante il decennio francese fu gestito dallrsquoimpresario Do-menico Barbaja che si occupograve della sua ristrutturazione dando allrsquoedificio lrsquoaspetto che ha ancora oggiDal 1815 al 1822 la direzione musicale del Teatro fu affi-data a Gioachino rossini e dal 1822 al 1838 a Gaetano DonizettiNella prima metagrave del XX secolo nonostante i conflitti bellici lrsquoattivitagrave teatrale fu influenzata dalle tendenze musicali in-ternazionali con la messa in scena di rappresentazioni con grandi tenori musicisti e direttori drsquoorchestra

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazione Via San Carlo 98F

serviziAcquisti per gruppi (almeno 10 persone)

0817972468 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)

promozionepubblicoteatrosancarloit

Acquisti per le scuole0817972310 (dal lunedigrave al venerdigrave dalle 10 alle 14

e dalle 15 alle 18 sabato dalle 10 alle 14)scuoleteatrosancarloit

CuriositagraveGli specchi nelle pareti laterali dei palchi sono inclinati

in modo tale da riflettere il palco reale per fare in modo che ogni spettatore non applaudisse prima del sovrano

ContattiBiglietteria

0817972331 - 412 biglietteriateatrosancarloit

wwwteatrosancarloit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

CertosA DI sAn mArtIno

Egrave uno dei piugrave fulgidi esempi di arte barocca a napoli sia da un punto di vista architettonico che per le opere contenute nei diversi ambienti Dopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia divenne proprietagrave dello Stato e nel 1866 destinata a museoDal cortile monumentale si accede alla chiesa con diversi capolavori della pittura e della scultura napoletana del seicento e del settecento Nei sotterranei gotici sono esposte sculture che vanno dal Medioevo al XVIII secolo Nel museo navale ci sono la lancia reale di Carlo di Borbone e quella di Umberto I di Savoia oltre a modelli e strumenti nautici Nella sezione presepiale la principale raccolta pubblica dedicata al presepe napoletano si puograve ammirare il grandioso Presepe Cuciniello Inoltre nella Certosa sono visitabili una raccolta di dipinti dellrsquoOttocento napoletano immagini e memorie di Napoli dal Quattrocento allrsquoOttocento con la famosa Tavola Strozzi il Quarto del Priore con la Vergine con Bambino e san Giovannino di Pietro Bernini lrsquoAndrone delle Carrozze una Sezione Teatrale con immagini e cimeli di attori autori scenografi musicisti napoletani

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

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ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazioneLargo San Martino 5

AperturaTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930 La biglietteria chiude unrsquoora prima

Chiusa il mercoledigraveAlcune sezioni hanno orari diversi o sono visitabili

con apertura programmata

Info e contatti848800288 ndash 0639967050

wwwpolomusealecampaniabeniculturaliitindexphpcertosa-e-museo

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ComPLesso monumentALe DI sAntA CHIArA

Egrave una cittadella francescana fatta erigere da roberto DrsquoAngiograve tra il 1310 e il 1328 e contiene una chiesa un monastero di Clarisse e un convento di Frati MinoriLa chiesa costruita in stile gotico fu notevolmente modificata nel Settecento assumendo un aspetto barocco per poi ritornare allrsquoaspetto originario allrsquoatto della ricostruzione dopo i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondialeIl Chiostro delle Clarisse egrave uno dei luoghi piugrave celebri di Napoli Circondato da un porticato con pareti affrescate due viali dividono il giardino in quattro settori Ai lati dei viali 64 pilastri rivestiti di maioliche dipinte a mano uniti da sedili anchrsquoessi rivestiti da maiolicheAllrsquoingresso del Chiostro crsquoegrave una sala dove egrave conservato un magnifico esempio di presepe napoletano con pastori del Settecento e dellrsquoOttocentoNellrsquoarea archeologica poi egrave possibile visitare i resti di uno stabilimento termale del I secolo dC venuti alla luce durante i lavori di ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazioneVia Santa Chiara 49c

AperturaGiorni feriali dalle ore 930 alle 1730

Giorni festivi dalle ore 10 alle 14

serviziPercorso Qr Code con possibilitagrave di accedere a contenuti

multimediali durante la visita e di effettuare una visita virtuale agli ambienti monastici di norma non visitabili

Info e contatti08155166730817971224

wwwmonasterodisantachiaracominfomonasterodisantachiaraeu

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

CAsteL sAntrsquoeLmo

Lrsquooriginaria fortezza normanna sita sulla collina del Vome-ro (il ldquoBelforterdquo 1275) nel 1329 fu trasformata dallo scultore e architetto senese tino di Camaino in castello (castrum Sancti Erasmi) a pianta quadrata con due torri crollate con il terremoto del 1456 Durante il vicereame spagnolo (1504-1707) assunse una struttura a pianta a stella su progetto (1537) dellrsquoingegnere valenciano Pedro Luis escrivagrave per volere del vicereacute don Pedro de Toledo Sul portale drsquoingresso campeggia lrsquoaquila bicipite asbur-gica stemma di Carlo V La Piazza drsquoArmi la chiesetta di SantrsquoErasmo gli alloggi e il deposito delle polveri furono gravemente danneggiati nel 1587 dallrsquoesplosione della santabarbara colpita da un fulmine e ricostruiti tra il 1599 e il 1610 Carcere militare dal 1860 al 1952 il castello fu restaurato a partire dal 1976 Egrave sede museale espositiva e centro polifunzionale (fo-toteca e biblioteca di storia dellrsquoarte ldquoBruno Molajolirdquo audi-torium)

ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

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ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

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ubicazioneVia Tito Angelini 22

orariTutti i giorni dalle ore 830 alle 1930

Accesso al Museo Novecento a Napoli tutti i giorni tranne il martedigrave dalle ore 930 alle 17

Piazza drsquoArmi spalti e camminamenti pedonali tutti i giorni dalle ore 17 alle 1830

Contatti0812294431

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

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ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

GrottA DI seIAno e PArCo DeL PAusILYPon

Esteso dal promontorio di trentaremi al vallone della Gaiola e con accesso attraverso lrsquoimponente Grotta di Seiano il parco archeologico-ambientale di Posillipo o del Pausilypon egrave unrsquoarea archeologica aperta al pubblico dove in epoca romana senatori e ricchi cavalieri fecero costruire le loro villeNellrsquoarea del parco a picco sul mare si possono ammirare i resti risalenti allrsquoepoca romana della Villa del Pausily-pon del teatro romano dellrsquoodeion e di alcune sale di rappresentanzaDal 2002 lrsquointera area egrave tutelata dallrsquoistituzione della limi-trofa area marina protetta Parco sommerso di GaiolaLa Grotta di Seiano fu scavata in epoca romana nella col-lina di Posillipo per collegare le ville patrizie di Pausilypon ai porti di Puteoli e CumaeDimenticata nel corso dei secoli nel 1841 durante i lavori per una nuova strada fu riportata alla luce e resa percor-ribile per volontagrave di Ferdinando II di Borbone diventando meta turistica Nel corso della seconda guerra mondiale fu utilizzata come rifugio antiaereo per gli abitanti di Bagnoli

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

stazionezoologicasznitwwwsznitindexphpit

ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

ubicazioneLrsquoingresso egrave dalla Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36)

AperturaTutti i giorni

servizi1deg itinerario visita Grotta di Seiano e Parco archeologico

del Pausilypon Turni ore 9 1030 1230 Costo itinerario euro 500

2deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Battello Aquavision) Unico turno ore 9 Costo itinerario euro 1800

3deg itinerario visita Grotta di Seiano Parco archeologico del Pausilypon e area marina protetta del Parco

Sommerso di Gaiola (Snorkeling) Unico turno ore 930 Costo itinerario euro 2500

ContattiPrenotazioni 0812403235 ndash 3285947790

infogaiolaorgwwwgaiolaorgScuolehtm (per visite guidate

con scolaresche e altre attivitagrave didattiche)

stAtuA DeL DIo nILo (CORPO DI NAPOLI)

Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

Info e contatti0815833111

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ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

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VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

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Si trova a pochi metri da spaccanapoli nella parte centrale del Decumano Inferiore concentrata in un gruppo scultoreo in marmo del II-III secolo dC Conosciuta come Corpo di Napoli rappresenta una celebrazione del fiume Nilo a testimonianza dei rapporti della Napoli grecoromana con lrsquoAntico egitto Raffigura nella versione attuale un uomo anziano con una lunga barba sdraiato su una roccia da cui sgorga acqua con nella mano destra una cornucopia adornata di fiori e sotto i suoi piedi un coccodrillo simbolo dellrsquoEgitto e con il braccio sinistro appoggiato su di una piccola sfingeNel corso dei secoli se ne sono perse spesso le tracce e in un recupero avvenuto nel 1476 la statua fu trovata priva della testa In un primo momento si ipotizzograve che fosse una statua di donna collegata al mito di Parthenope ma successivamente fu riconosciuta come statua del Dio Nilo Dopo la seconda guerra mondiale la testa della sfinge che caratterizzava il blocco di marmo fu trafugata e soltanto nel 2013 ritrovata in Austria Dopo vari restauri che hanno previsto anche il ricollocamento della testa della sfinge nella posizione originaria il 15 novembre 2014 la statua egrave stata collocata nella posizione attuale

ubicazioneLargo Corpo di Napoli

CuriositagraveLrsquoanno del primo restauro (il 1657 in numeri romani

MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

stAZIone ZooLoGICA ldquoAnton DoHrnrdquo

Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

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Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

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La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

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orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

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MDCLVII) egrave stato indicato nellrsquoepigrafe in maniera imprecisa (MDCLXVII) Matteo Egizio autore della scritta

riparograve allrsquoerrore indicando lrsquoanno corretto in una sua raccolta epigrammatica

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Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

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ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

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Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

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La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

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orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

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Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

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Fondata nel marzo 1872 da Anton Dohrn naturalista e zo-ologo tedesco nato a Stettino in Pomerania (ora parte della Polonia) divenne subito un punto di riferimento nello stu-dio della flora e fauna marina Negli anni 1885-1888 venne costruito lrsquoadiacente secondo corpo e nel 1905 il cortile e la parte occidentale Lrsquoacquario pubblico aperto nel 1874 con una superficie di 527 mq egrave il piugrave antico acquario del XIX secolo ancora in attivitagrave ed egrave dedicato allo studio della fauna e flora del MediterraneoAccanto ai laboratori e alle vasche espositive nel 1873 fu creata la Biblioteca che oggi conta oltre 90mila volumi I reparti originari di Zoologia Botanica e Fisiologia sono at-tualmente affiancati dai nuovissimi laboratori di ricerca (Biochimica e Biologia molecolare Neurobiologia Oceano-grafia biologica Botanica marina Biologia cellulare Eco-fisiologia e Ecologia bentonica) da una ricchissima biblio-teca nel campo della Biologia Marina dallrsquoArchivio storico e dalle collezioni scientificheAllrsquointerno del ex-macello comunale di Portici egrave stato di recente creato il Centro Ricerche Tartarughe Marine con spazi dedicati alla cura e riabilitazione delle tartarughe ma-rine

ubicazioneVilla Comunale di Napoli

CuriositagraveNei suoi 145 anni di storia la stazione zoologica

ha ospitato centinaia di scienziati provenienti da tutto il mondo e una ventina di Premi Nobel

fra cui James Watson che nel 1953 insieme a Francis Crick scoprigrave la doppia elica del Dna

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Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

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La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

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orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

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ComPLesso ldquosuor orsoLA BenInCAsArdquo

Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

sede centraleCorso Vittorio Emanuele 292

studenti iscritti8114 (dati anno accademico 20152016)

Info e contatti0812522350 - 319wwwunisobnait

VILLA FLorIDIAnA

La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

IngressiVia Cimarosa 77 - Via Aniello Falcone 171

orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

Il Museo egrave chiuso il martedigrave

Apertura sezioniPorcellane orientali 830-1645Porcellane europee 930-1645

Arte medievale e rinascimentale con accompagnamento alle ore 930 11 1230 15 e 16

Visita completa a tutte le sezioni ogni giorno con accompagnamento alle ore 17

Contatti0815781776

Pubblicazione a cura del Servizio Comunicazione Istituzionale e Gestione dellrsquoImmagine dellrsquoEnte

comunicazioneistituzionalecomunenapoliit

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Un antico sito conventuale posto alle pendici del colle di santrsquoelmo dal quale si ammira lrsquointero panorama del Golfo di Napoli egrave oggi sede dellrsquouniversitagrave degli studi ldquosuor orsola Benincasardquo La cittadella monastica composta da otto corpi di fabbrica due chiese chiostri e giardini pensili nacque sui resti di due monasteri fondati tra il XVI e il XVII secolo dalla suora napoletana Elemento di punta di una delle zone della citta-della egrave la Chiesa dellrsquoImmacolata fondata da suor Orsola nel 1580 e ristrutturata nel Settecento da Rocco DoynoLrsquoarchitettura della odierna sede universitaria egrave molto parti-colare in quanto egrave conseguente a sovrapposizioni avvenu-te nel tempo quali ad esempio un grandioso eremo desti-nato alle romite (suore di clausura) costruito su indicazioni testamentarie di suor OrsolaDopo lrsquoUnitagrave drsquoItalia e a seguito del riconoscimento a ldquoOpe-ra pia a carattere laicalerdquo che consentigrave alla cittadella mo-nastica di aggirare la legge sullrsquoincameramento statale dei beni degli ordini religiosi con la fondazione di una scuola gratuita si delineograve per la cittadella la nascita di un proget-to pedagogico completatosi nel 1885 con lrsquoistituzione del-la Facoltagrave di Magistero riformata nel 1995 attraverso la co-stituzione dellrsquoistituto universitario ldquoSuor Orsola Benincasardquo e lrsquoattivazione della Facoltagrave di Scienze della FormazioneNel 2004 lrsquoistituto ha acquisito lrsquoodierna denominazione di Universitagrave degli Studi

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La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

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orariDalle ore 830 alle 19 (Museo e Parco)

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La tenuta fu acquistata nel 1817 dal re Ferdinando IV di Borbone per la moglie morganatica Lucia migliaccio di Partanna duchessa di Floridia (da cui Villa Floridiana) sposata in Sicilia nel 1814 dopo la morte della regina Maria Carolina Lrsquoarchitetto Antonio niccolini incaricato della ristruttura-zione (1817-1819) concepigrave un complesso in stile neoclas-sico articolato in un corpo centrale rettangolare con due bracci perpendicolari simmetrici e un piccolo porticato per le carrozze allrsquoingresso principale della villa La facciata meridionale aperta sul panorama del Golfo su terreno in forte pendenza egrave raccordata al Parco da una scalinata in marmo a doppia rampa I giardini furono ripro-gettati in stile inglese con prati alternati ad aiuole boschetti e costruzioni varie (teatrino allrsquoaperto tempietto in stile io-nico serre e grotte) Il complesso subigrave numerose trasformazioni da parte degli eredi della duchessa Nel 1919 lo Stato italiano acquistograve la villa destinandola a museoIl museo Duca di martina dal 1931 ospita una delle mag-giori raccolte italiane di arti decorative dal XII al XIX secolo Prestigiosa egrave la collezione di porcellane europee del XVIII secolo e quella orientale con porcellane cinesi e giappo-nesi

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