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Elaborato da Adriano Ippolito
STRUMENTI FINANZIARI
E
MANIFESTAZIONI DI
CAPACITA’ CONTRIBUTIVA
• Seminario di aggiornamento
• TORINO 26/6/2017 • Adriano Ippolito – dottore
commercialista in Torino
“Ordine dottori commercialisti
di Torino“
Elaborato da Adriano Ippolito
Operazioni di credito
Asse del tempo
Prestazioni
immediate
di denaro
Contro
prestazione
futura di
denaro
presente futuro
creditore
debitore
<
Rapporto giuridico patrimoniale
Elaborato da Adriano Ippolito
Il rapporto giuridico
patrimoniale
cartolarizzato
viene denominato
“Strumento finanziario”
Elaborato da Adriano Ippolito
CARTOLARIZZAZIONE
La cartolarizzazione (securitization) è una
procedura tecnica e giuridica
appositamente progettata per trasformare
contratti di credito (prodotti finanziari) non
trasferibili in strumenti finanziari
trasferibili, quindi negoziabili e perciò
auspicabilmente liquidi.
Elaborato da Adriano Ippolito
DEFINIZIONE
LO STRUMENTO FINANZIARIO
E’ UN QUALSIASI
CONTRATTO CHE DIA ORIGINE
AD UN’ATTIVITA’ FINANZIARIA
PER UN’ENTITA’
E
AD UNA PASSIVITA’ FINANZIARIA O A UNO STRUMENTO
RAPPRESENTATIVO DI CAPITALE
PER UN’ALTRA ENTITA’
Elaborato da Adriano Ippolito
Definizioni
• Attività: Risorsa controllata dall’impresa come risultato degli eventi passati e dalla quale sono attesi in futuro flussi di benefici economici.
• Passività: Obbligazione attuale dell’impresa derivante da eventi passati per la cui estinzione sarà necessario trasferire in uscita dall’impresa risorse che incorporano benefici economici.
Elaborato da Adriano Ippolito
I contraenti
• Emittente: L’entità che iscrive in bilancio lo strumento finanziario fra le passività e/o il capitale netto.
• Sottoscrittori: Le entità che iscrivono in bilancio lo strumento finanziario come risorsa fra le attività.
Elaborato da Adriano Ippolito
Attivo
Capitale netto
Passività
Attivo
Passivo
Stato patrimoniale (sottoscrittore)
Stato patrimoniale (emittente)
Strumento
finanziario
Iscrivibilità in
bilancio dello
strumento
finanziario
Strumento
finanziario
Elaborato da Adriano Ippolito
La nozione di strumento finanziario
per il TUF
Per il TUF la nozione di strumento finanziario è
“chiusa” in quanto formula un elenco preciso di
strumenti finanziari la cui portata è da considerare
tassativa.
Gli strumenti finanziari sono una partizione dei
prodotti finanziari (o contratti di credito).
Elaborato da Adriano Ippolito
Classificazione strumenti
finanziari (articolo 1 – TUF)
• Strumenti finanziari originari
• Strumenti finanziari derivati
Testo aggiornato con le modifiche apportate dal d.lgs. n. 164 del 17.9.2007,
dal d.lgs. n. 195 del 6.11.2007 e dal d.lgs. n. 229 del 19.11.2007.
Le modifiche sono evidenziate in grassetto.
Decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58: “Testo unico delle disposizioni
in materia di intermediazione finanziaria, ai sensi degli articoli 8 e 21 della
legge 6 febbraio 1996, n. 52”
Elaborato da Adriano Ippolito
Per "strumenti finanziari" si intendono:
a) valori mobiliari;
b) strumenti del mercato monetario;
c) quote di un organismo di investimento collettivo del risparmio; d) contratti di opzione, contratti finanziari a termine standardizzati («future»), «swap», accordi per scambi futuri di tassi di interesse e altri
contratti derivati connessi a valori mobiliari, valute, tassi di interesse o rendimenti, o ad altri strumenti derivati, indici finanziari o misure finanziarie che possono essere regolati con consegna fisica del sottostante o attraverso il pagamento di differenziali in contanti;
e) contratti di opzione, contratti finanziari a termine standardizzati («future»), «swap», accordi per scambi futuri di tassi di interesse e altri contratti derivati connessi a merci il cui regolamento avviene attraverso il pagamento di differenziali in contanti o può avvenire in tal modo a discrezione di una delle parti, con esclusione dei casi in cui tale facoltà consegue a inadempimento o ad altro evento che determina la risoluzione del contratto;
f) contratti di opzione, contratti finanziari a termine standardizzati («future»), «swap» e altri contratti derivati connessi a merci il cui regolamento può avvenire attraverso la consegna del sottostante e che sono negoziati su un mercato regolamentato e/o in un sistema multilaterale di negoziazione;
g) contratti di opzione, contratti finanziari a termine standardizzati («future»), «swap», contratti a termine («forward») e altri contratti derivati connessi a merci il cui regolamento può avvenire attraverso la consegna fisica del sottostante, diversi da quelli indicati alla lettera f), che non hanno scopi commerciali, e aventi le caratteristiche di altri strumenti finanziari derivati, considerando, tra l'altro, se sono compensati ed eseguiti attraverso stanze di compensazione riconosciute o se sono soggetti a regolari richiami di margini;
h) strumenti derivati per il trasferimento del rischio di credito; i) contratti finanziari differenziali;
j) contratti di opzione, contratti finanziari a termine standardizzati («future»), «swap», contratti a termine sui tassi d'interesse e altri contratti derivati connessi a variabili climatiche, tariffe di trasporto, quote di emissione, tassi di inflazione o altre statistiche economiche ufficiali, il cui regolamento avviene attraverso il pagamento di differenziali in contanti o può avvenire in tal modo a discrezione di una delle parti, con esclusione dei casi in cui tale facoltà consegue a inadempimento o ad altro evento che determina la risoluzione del contratto, nonché altri contratti derivati connessi a beni, diritti, obblighi, indici e misure, diversi da quelli indicati alle lettere precedenti, aventi le caratteristiche di altri strumenti finanziari derivati, considerando, tra l'altro, se sono negoziati su un mercato regolamentato o in un sistema multilaterale di negoziazione, se sono compensati ed eseguiti attraverso stanze di compensazione riconosciute o se sono soggetti a regolari richiami di margini 21.
3. Per "strumenti finanziari derivati" si intendono gli strumenti finanziari previsti dal comma 2, lettere d), e), f), g), h), i) e j), nonché gli strumenti finanziari previsti dal comma 1- bis, lettera d) 23.
4. I mezzi di pagamento non sono strumenti finanziari.
TUF - Decreto
Legislativo
24/2/1998 n. 58,
comma 2 - articolo 1
Elaborato da Adriano Ippolito
Classificazione valori mobiliari
1-bis. Per “valori mobiliari” si intendono categorie di valori che
possono essere negoziati nel mercato dei capitali, quali ad esempio:
a) Le Azioni di società e altri titoli equivalenti ad azioni di società,
di partnership o di altri soggetti e certificati di deposito azionario;
b) Obbligazioni e altri titoli di debito, compresi i certificati di deposito relativi a tali titoli;
c) Qualsiasi altro titolo normalmente negoziato che permette di acquisire o di vendere i valori mobiliari indicati alle precedenti lettere;
d) Qualsiasi altro titolo che comporta un regolamento in contanti determinato con riferimento ai valori mobiliari indicati alle precedenti lettere, a valute, a tassi di interesse, a rendimenti, a merci, a indici o a misure.
1-ter. Per “strumenti del mercato monetario” si intendono categorie di strumenti normalmente negoziati nel mercato monetario, quali, ad esempio, i buoni del tesoro, i certificati di deposito e le carte commerciali.
TUF Decreto Legislativo
24/2/1998 n. 58
Elaborato da Adriano Ippolito
Gli strumenti finanziari sono una particolare categoria di prodotti finanziari e sono
pertanto mezzi di investimento di natura finanziaria.
La nozione di strumento finanziario è stata introdotta per la prima volta nell'ordinamento
italiano dal cosiddetto Decreto Eurosim in sostituzione della definizione di valore mobiliare,
non più adeguata all'evolversi dei nuovi servizi di investimento. La legge prevede
un'elencazione tassativa di tipologie di prodotti finanziari che possono essere considerate
strumenti finanziari. In particolare, secondo l'art. 1 del TUF, sono strumenti finanziari:
a) le azioni e gli altri titoli rappresentativi di capitale di rischio;
b) le obbligazioni, i Titoli di Stato e gli altri titoli di debito negoziabili sul mercato dei
capitali;
b bis) gli strumenti previsti dal Codice Civile agli artt. 2346 e 2349;
c) le quote di fondi comuni di investimento;
d) i titoli del mercato monetario;
e) qualsiasi altro titolo che permette di acquisire quelli indicati nei punti precedenti;
f) i contratti futures;
g) i contratti swap (pronti contro termine);
h) i contratti a termine;
i) i contratti di opzione;
j) combinazione di contratti e titoli indicati nei punti precedenti.
I mezzi di pagamento quali ad esempio gli assegni bancari o la moneta non
costituiscono strumenti finanziari secondo la definizione codicistica.
Elaborato da Adriano Ippolito
La negoziabilità secondo il TUF
La qualificazione di uno strumento come strumento finanziario non dipende unicamente dalla tipologia dello stesso ossia dalle sue caratteristiche intrinseche, tecnico – giuridiche, ma anche dalla sua negoziabilità sul mercato dei capitali.
La negoziabilità riflette la sua idoneità ad essere oggetto di transazione e dunque di trasferimento sul mercato dei capitali.
Sia quello regolamentato (mercati borsistici etc) che non regolamentato (over the counter).
Elaborato da Adriano Ippolito
CARATTERISTICHE
• Natura dell’emittente
• Natura dei diritti negoziali presenti nel contratto
• Durata del contratto
• Modalità di rimborso del capitale
• Trasferibilità
• Negoziabilità
• Liquidità
• Capacità monetaria
• Remunerazione
• Rischiosità
• Fiscalità
Elaborato da Adriano Ippolito
NATURA EMITTENTE
SOCIETA’ PRIVATE
STATI SOVRANI ED ENTI PUBBLICI
INTERMEDIARI FINANZIARI
ISTITUZIONI E ORGANISMI
SOVRANAZIONALI E INTERNAZIONALI
R
I
S
C
H
I
O
E
M
I
T
T
E
N
T
E
Elaborato da Adriano Ippolito
MISURA IL MERITO CREDITIZIO DELL’EMITTENTE INTESO COME CAPACITA’ DI ASSOLVERE PUNTUALMENTE LE PROPRIE OBBLIGAZIONI RATING
Elaborato da Adriano Ippolito
Natura dei diritti negoziali
presenti nel contratto
DI PARTECIPAZIONE
DI INDEBITAMENTO
DERIVATI
IBRIDI O COMPOSTI
AZIONI
BOND
OPZIONI,
FUTURE, SWAPS
FORWARDS
OBBLIGAZIONI
CONVERTIBILI
FONDI
COMUNI DI
INVESTIMENTO
ETF
GPM
ETC
Elaborato da Adriano Ippolito
DURATA
DEL CONTRATTO
AZIONI
BOND
OPZIONI,
FUTURE, SWAPS
FORWARDS
OBBLIGAZIONI
CONVERTIBILI
FONDI
COMUNI DI
INVESTIMENTO
ETF
GPM
INDETERMINATA
DETERMINATA
DETERMINATA
CON CLAUSOLE
ETC
Elaborato da Adriano Ippolito
TRASFERIBILITA’
AL PORTATORE
ALL’ORDINE
NOMINATIVI
• DEMATERIALIZZATI
• IN CONTO DEPOSITO
PRESSO
LA MONTE TITOLI
• TRADING ON LINE
Elaborato da Adriano Ippolito
NEGOZIABILITA’
MERCATI REGOLAMENTATI – PIATTAFORMA :
Sistemi multilaterali di negoziazione.
STANDARDIZZAZIONE
DIVISIBILITA’
FUORI MERCATO
R
I
S
C
H
I
O
A
C
Q
U
I
R
E
N
T
E
Concreta possibilità che lo strumento
finanziario possa essere oggetto di
transazione sul mercato dei capitali
Elaborato da Adriano Ippolito
LIQUIDABILITA’
RISCHIO
IMMOBILIZZO
CAPACITA’
DI UNO STRUMENTO
FINANZAIRIO
DI
TRASFORMARSI
IN TEMPI BREVI
IN DENARO
- Volumi di scambio dello strumento finanziario
- Frequenze di scambio
Convertibilità in moneta
Misure della
liquidità:
a) Costo di
ricerca della
controparte
b) Tempo di
ricerca della
controparte
c) Costi della
transazione
d) Perdita di
valore per
ottenere lo
scambio.
Elaborato da Adriano Ippolito
REMUNERAZIONE
Guadagno atteso dall’investimento in strumenti finanziari
Guadagno sul
capitale investito
Guadagno di capitale
Componente reddituale
Flussi di cassa
Componente speculativa
Capital gain/loss
RENDIMENTO
CERTO
VS
INCERTO
Elaborato da Adriano Ippolito
Il calcolo del rendimento nell’investimento in strumenti finanziari
Si basa sul
“TIR”
TASSO INTERNO DI RENDIMENTO
DEFINIZIONE:
Il tasso interno di rendimento è quel tasso che
rende uguali i flussi monetari in uscita e quelli
finanziari in entrata applicando appropriate regole
di attualizzazione.
Elaborato da Adriano Ippolito
La capitalizzazione composta
CAPITALE 10.000,000
TASSO 5,000
GIORNI 890
Numero periodi nell’anno 4
MONTANTE 11.288,079 M = C*(1+i)^n
i = (tasso/100)/Numero
periodi
n = giorni/(365/Numero
periodi)
VALORE ATTUALE 10.000 C = M/(1+i)^n
Elaborato da Adriano Ippolito
RISCHIOSITA’
DEFAULT
(INSOLVENZA)
EMITTENTE
OSCILLAZIONE
DEL TITOLO
RISCHIO TASSO
RISCHIO VALUTA
RISCHIO IMPRESA RISCHIO
MERCATO
RISCHIO PAESE
RISCHIO INFLAZIONE
RISCHIO IMMOBILIZZO
RISCHIO
RENDIMENTO
Rischio
Credito
FLUTTUAZIONE
DEL VALORE
DI MERCATO
DEL TITOLO
R
I
S
C
H
I
O
P
R
E
Z
Z
O
Elaborato da Adriano Ippolito
Duration = Indicatore di rischio delle
obbligazioni
La duration (o durata finanziaria) esprime la scadenza del titolo in funzione della velocità di recupero del capitale investito.
In pratica, la duration è una misura di durata del titolo obbligazionario calcolata ponderando ogni scadenza futura con il rapporto fra il valore attualizzato del relativo flusso di cassa ed il prezzo corrente del titolo.
Conoscendo la duration è possibile calcolare come varia il prezzo di un titolo obbligazionario all’aumentare dei rendimenti di mercato applicando la seguente formula:
Variazione del prezzo del titolo = (duration diviso (1 + tres)) moltiplicato per la variazione percentuale dei rendimenti di mercato.
Elaborato da Adriano Ippolito
Indicatori di rischio degli investimenti in azioni
• Volatilità: rappresenta la variabilità complessiva del
rendimento del titolo ed è misurata dalla deviazione
standard delle variazioni del prezzo del singolo titolo
(rischio non sistemico e diversificabile).
• Beta: rappresenta la sensibilità del titolo alle variazioni del
mercato nel quale è quotato, (rischio sistemico e non
diversificabile), ed è misurato dal rapporto tra la
covarianza del rendimento del titolo e quello del mercato
azionario nel suo complesso e la varianza del rendimento
del mercato azionario.
Elaborato da Adriano Ippolito
STRUMENTI FINANZIARIE E MANIFESTAZIONI
DI CAPACITA’ CONTRIBUTIVA
• PATRIMONIO: VALORE DEGLI
STRUMENTI FINANZIARI
POSSEDUTI
• SCAMBIO: CONTRATTO CON
IL QUALE RISORSE
FINANZIARIE SONO
TRASFERITE FRA PARTI
INTERESSATE
• REDDITO: PROVENTI
DERIVANTI DALLO SCAMBIO E
DAL POSSESSO DI STRUMENTI
FINANZIARI
ASSET ALLOCATION
PRESTAZIONI NONETARIE
DI SEGNO OPPOSTO
E DISTANZIATE NEL TEMPO
SOMMA ALGEBRICA DI
GUADAGNI E PERDITE
Elaborato da Adriano Ippolito
PATRIMONIO
MINI-IMPOSTA PATRIMONIALE
DENOMINATA
“IMPOSTA DI BOLLO SU ESTRATTI CONTO, RENDICONTI DI LIBRETTI DI
RISPARMIO E COMUNICAZIONI RELATIVE AI PRODOTTI FINANZIARI”
- c/c: imposta fissa di euro 34.20; con esenzione per giacenze media
fino a 5.000
- Conto titoli: 0,20%.
Elaborato da Adriano Ippolito
Imposta di bollo
Modificato l’articolo 13, comma2 – bis, della tariffa allegata al testo unico imposta di bollo (d.p.r.n. 642/1972, ampliando il presupposto di applicazione dell’imposta stessa. Ora sono ricompresi:
- estratti conto inviati dalle banche ai clienti ai sensi dell’articolo 119 TUB
- estratti di conto corrente postale
- libretti di risparmio anche postale.
Se l’invio ha cadenza annuale l’imposta è dovuta nella misura di:
- 34,20 euro se l’intestatario del contratto è persona fisica
- 100,00 euro se l’intestatario è soggetto diverso da persona fisica.
L’imposta non è dovuta per i “conti di base” e per i conti con giacenza non superiore a 5.000 (solo per le persone fisiche).
Il decreto Salva Italia – legge 214 /2011 che ha convertito il decreto
legge n. 201/2011 all’articolo 19 comma 1 ha:
Elaborato da Adriano Ippolito
Imposta di bollo
• Sostituito il comma 2, dell’articolo 13 della tariffa, parte prima, allegata al testo unico imposta di bollo (d.p.r.n. 642/1972, introducendo un’imposta di bollo proporzionale avente ad oggetto le comunicazioni periodiche alla clientela relative ai prodotti finanziari anche non soggetti all’obbligo di deposito.
• L’imposta,senza distinzione tra persone fisiche e soggetti diversi, si applica con le seguenti aliquote sul valore corrente che emerge alla fine del periodo rendicontato.
Il decreto Salva Italia – legge 214 /2011 che ha convertito il decreto
legge n. 201/2011 all’articolo 19 comma 1 ha:
0,20% PER LE PERSONE FISICHE E IMPRENDITORI
INDIVIDUALI : NESSUN LIMITE MESSIMO
SOGGETTO DIVERSO DA PERSONA FISICA:
MISURA MASSIMA EURO 14.000 ANNUI
Elaborato da Adriano Ippolito
SCAMBIO IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE
DENOMINATA
“TOBIN TAX”
FTT – FINANCIAL TRANSACTION TAX
Per i trasferimenti di azioni : 0,20%
Per le azioni quotate sui mercati regolamentati : 0,10%
Per i derivati: tassa fissa sul valore nozionale calcolata per scaglioni.
ISTITUITA DALLA LEGGE 24/12/2012 . 228- COMMI 491 E 492
Elaborato da Adriano Ippolito
TOBIN TAX IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE
Presupposto: L’imposta sulle transazioni finanziarie si applica al
trasferimento della proprietà di azioni e di altri strumenti finanziari
partecipativi di cui al sesto comma dell'articolo 2346 del codice civile,
emessi da società residenti nel territorio dello Stato, nonché di titoli
rappresentativi dei predetti strumenti indipendentemente dalla residenza
del soggetto emittente.
Imponibile: E’ costituito dal valore della transazione; Per valore della
transazione si intende il valore del saldo netto delle transazioni regolate
giornalmente relative al medesimo strumento finanziario e concluse nella
stessa giornata operativa da un medesimo soggetto, ovvero il corrispettivo
versato.
Soggetto passivo: Il cessionario; l’imposta è versata a cura
dell’intermediario con rivalsa o dallo stesso contribuente entro il sedici del
secondo mese successivo a quello in cui si è verificato il presupposto.
Elaborato da Adriano Ippolito
Misura:
L’imposta sulle transazioni finanziarie si applica con l'aliquota dello 0,2%
sul valore della transazione (solo per il 2013 lo 0,22%);
L'aliquota dell'imposta è ridotta alla metà per i trasferimenti che avvengono
in mercati regolamentati e sistemi multilaterali di negoziazione (solo per il
2013 era dello 0,12%).
Per L'imposta dovuta sui trasferimenti di proprietà di cui al comma 491, sulle operazioni di cui al comma 492
e sugli ordini di cui al comma 495 effettuati fino alla fine del terzo mese solare successivo alla data di
pubblicazione del decreto di cui al comma 500 è versata non prima del giorno sedici del sesto mese
successivo a detta data.
Inclusioni:
I derivati, compresi le obbligazioni convertibili.
Le operazioni definite di alta frequenza.
TOBIN TAX IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE
Elaborato da Adriano Ippolito
Esclusioni:
- Le partecipazioni non azionarie ossia i trasferimenti di quote di s.r.l. e di
società di persone e gli altri strumenti finanziari contemplati dagli articolo 2349
e 2447 C.C. a) ai soggetti che effettuano le transazioni e le operazioni nell'ambito dell'attività di
supporto agli scambi. b) ai soggetti che effettuano, per conto di una società emittente, le
transazioni e le operazioni in vista di favorire la liquidità delle azioni emesse dalla medesima
società emittente, nel quadro delle pratiche di mercato ammesse. c)agli enti di previdenza
obbligatoria, nonché alle forme pensionistiche complementari di cui al decreto legislativo 5
dicembre 2005, n. 252. d) alle transazioni ed alle operazioni tra società fra le quali sussista il
rapporto di controllo di cui all'articolo 2359, commi primo, n. 1) e 2), e secondo del codice civile,
ovvero a seguito di operazioni di riorganizzazione aziendale effettuate alle condizioni indicate nel
decreto di cui al comma 500.
e) alle transazioni e alle operazioni relative a prodotti e servizi qualificati come etici o socialmente
responsabili a norma dell'articolo 117-ter del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, e della
relativa normativa di attuazione.
Sono altresì esclusi dall'imposta i trasferimenti di proprietà di azioni negoziate in
mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione emesse da società la cui
capitalizzazione media nel mese di novembre dell'anno precedente a quello in cui
avviene il trasferimento di proprietà sia inferiore a 500 milioni di euro.
IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE
TOBIN TAX
Elaborato da Adriano Ippolito
L’imposta non si applica:
- Agli atti di trasferimento per successione e donazione mancando il
requisito dell’onerosità.
- Alle azioni e strumenti finanziari emessi da società non residenti.
- Agli atti di intestazione fiduciaria ad enti autorizzati.
- Ai negozi con i quali le azioni e gli strumenti finanziari vengono sottoposti
ad un trust.
- Alle operazioni di emissione ed annullamento di titoli azionari e dei
predetti strumenti finanziari.
- Alle operazioni straordinarie di fusioni, trasformazioni e scissioni.
L’imposta non è deducibile ai fini dell’imposta sui redditi e dell’Irap.
TOBIN TAX IMPOSTA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE
Elaborato da Adriano Ippolito
Fiscalità
Tipologia detentore
Strumento finanziario
Società di
persona
Persona fisica
Imprenditore
Persona
Fisica Società
di capitali
Risparmio
dichiarato
Risparmio
gestito
Risparmio
amministrato Immobilizzazioni
finanziarie
Attivo
circolante
Opzione
Ires
Opzione
Irpef Inserite In
Inventario
Fuori
Inventario
Elaborato da Adriano Ippolito
I REDDITI FINANZIARI NEL TUIR
Società Commerciali Reddito d’Impresa
Persone
Fisiche
e
Assimilati
FRUTTI DERIVANTI
DALL’IMPIEGO DI CAPITALI
Redditi di Capitali
GUADAGNI /PERDITE
RAPPRESENTATI DALLE
DIFFERENZE TRA PREZZO
DI VENDITA E DI ACQUISTO
Redditi diversi
di natura
finanziaria
Articoli 44-48
D.P.R. 22/12/1986
n.917
Articoli 67-71
D.P.R. n. 917
del 22/12/1986
PROVENTI/PERDITE
FONDI/ETF
Articoli 67-71
D.P.R. n. 917
del 22/12/1986 SE PERDITE = REDDITI
DIVERSI DI NATURA FINANZIARIA
SE PROVENTI = REDDITI
DI CAPITALE
Elaborato da Adriano Ippolito
NOZIONE CONCETTUALE DEI REDDITI FINANZIARI
Redditi di capitali Redditi diversi di natura finanziaria
Il Tuir ricomprende nella categoria dei redditi di
capitale esclusivamente quelli prodotti
dall’impiego non dinamico del capitale e in quella
dei redditi diversi di natura finanziaria tutti gli altri
proventi che – pur derivanti dall’impiego di
capitali- sono incerti non solo nel quantum, ma
anche nell’esistenza e si manifestano sotto forma
di plusvalenze ed altri redditi inquadrabili nella
nozione di “reddito entrata”.
Elaborato da Adriano Ippolito
REDDITI DI CAPITALI DELLE PERSONE
FISICHE ED ASSIMILATI
DEFINIZIONE: PROVENTI DERIVANTI DALL’IMPIEGO NON DINAMICODI
CAPITALI
Struttura della categoria dei redditi di capitali
- PROVENTI DERIVANTI DA RAPPORTI DI FINANZIAMENTO
- PROVENTI DERIVANTI DA RAPPORTI PARTECIPATIVI
- PROVENTI DERIVANTI DA ATTI DI GESTIONE CON DIFFERENZIALI POSITIVI
BASE IMPONIBILE: VALORE AL LORDO DELLE SPESE
MOMENTO IMPOSITIVO: PRINCIPIO DI CASSA
Elaborato da Adriano Ippolito
REDDITI DIVERSI DI NATURA FINANZIARIA
DELLE PERSONE FISICHE ED ASSIMILATI
DEFINIZIONE: DIFFERENZIALI POSITIVI E NEGATIVI DERIVANTI
DALL’ATTIVITA’ DI NEGOZIAZIONE DI STRUMENTI FINANZIARI A TITOLO
ONEROSO
Struttura della categoria dei redditi diversi di natura finanziaria:
- PRIVI DI UN’AUTONOMA CARATTERIZZAZIONE CONCETTUALE
- FATTISPECIE REDDITUALI ETEROGENEE ACCOMUNATI DALLA
CIRCOSTANZA DI DETERMINARE UN INCREMENTO DI RICCHEZZA
- SPECIFICHE FATTISPECIE DI PROVENTI NON RICONDUCIBILI AD
ALTRE CATEGORIE DI REDDITO
BASE IMPONIBILE: COMPENSAZIONI TRA DIFFERENZIALI POSITIVI E
NEGATIVI (solo per masse e categorie)
MOMENTO IMPOSITIVO: PRINCIPIO DI CASSA
Elaborato da Adriano Ippolito
REDDITI DIVERSI DI NATURA FINANZIARIA
DELLE PERSONE FISICHE ED ASSIMILATI
Articolo 67 – TUIR – Sono redditi diversi:
-c) Le plusvalenze realizzate mediante cessioni a titolo oneroso di
partecipazioni qualificate.
-c bis) Le plusvalenze realizzate mediante cessioni a titolo oneroso di
partecipazioni (non qualificate) diverse da quelle imponibili ai sensi della
lettera c).
-c ter) Le plusvalenze diverse da quelle di cui alle lettere c) e c bis)
realizzate mediante cessione a titolo oneroso ovvero rimborso di titoli
non rappresentativi di merci, di certificati di massa, di valute estere,
oggetto di cessione a termine o rivenienti da depositi o conti correnti, di
metalli preziosi, sempreché siano allo stato grezzo o monetato, e di quote
di partecipazioni ad organismi d’investimento collettivo.
Elaborato da Adriano Ippolito
REGIMI DI IMPOSIZIONE DEI
REDDITI DIVERSI DI NATURA
FINANZIARIA
• REGIME ORDINARIO O DELLA DICHIARAZIONE
• REGIME DEL RISPARMIO AMMINISTRATO
• REGIME DEL RISPARMIO GESTITO
Articoli 5-6-7 decreto legislativo
n. 461/97
Elaborato da Adriano Ippolito
REGIME DELLA DICHIARAZIONE PER LE PERSONE FISICHE E SOGGETTI
EQUIPARATI
Obbligatorio per le seguenti fattispecie:
a) Plusvalenze da cessioni di partecipazioni qualificate (TUIR, art. 67 lett. C). Imponibile 49,72% da riportare nel quadro RN e quindi soggetto ad imposta progressiva.
b) Plusvalenze da cessioni di partecipazioni in società ed enti residenti in stati o territori a regime fiscale privilegiato e che non consentono un adeguato scambio di informazioni (TUIR, art. 68 comma 4). Imponibile intera plusvalenza da riportare nel quadro RN e quindi soggetto ad imposta progressiva.
c) Plusvalenze derivanti da cessioni e prelievi di divise estere dai depositi e dai conti correnti (TUIR, art. 67 comma 1 lett. c-ter). Imposta sostitutiva del 26% quindi da non riportare nel quadro RN.
Elaborato da Adriano Ippolito
REGIME DELLA DICHIARAZIONE PER LE PERSONE FISICHE E SOGGETTI
EQUIPARATI
Facoltativo per le seguenti fattispecie:
a) Plusvalenze e altri proventi di cui alle lettere da c-bis a c-
quinquies di cui all’art. 67 comma 1. Imponibile 20%
Elaborato da Adriano Ippolito
COMPENSAZIONI
- La tassazione avviene per cassa secondo il principio del realizzato.
- Non è possibile compensare plusvalenze e minusvalenze appartenenti a categorie diverse.
- Nell’ambito di ciascuna categoria è possibile compensare minusvalenze con plusvalenze realizzate indipendentemente dalla loro successione temporale all’interno del periodo d’imposta medesimo.
- In caso di eccedenza delle minusvalenze sulle plusvalenze, tale eccedenza potrà essere compensata nei successivi 4 periodi d’imposta.
Elaborato da Adriano Ippolito
REGIME DEL RISPARMIO
AMMINISTRATO • Regime opzionale alternativo al regime del risparmio dichiarato, valido
per l’intero periodo d’imposta, revocabile in ogni momento con effetto dall’anno successivo.
• La tassazione avviene per cassa secondo il principio del realizzato.
• Si ha quando il contribuente delega un intermediario finanziario ad amministrare il proprio patrimonio mediante un conto deposito. Ne consegue che gli strumenti finanziari devono essere conferiti ad un intermediario in custodia ed amministrazione.
• Imposta sostitutiva del 26% sull’imponibile; è possibile compensare le minusvalenze con le plusvalenze (e non viceversa) nel periodo d’imposta o nei 4 anni successivi. NB: le minusvalenze realizzate ante 1°gennaio 2012 possono essere portate in compensazione di eventuali future plusvalenze limitatamente ad una quota pari al 49,72% del loro ammontare.
• Si applica alle plusvalenze e altri proventi di cui alle lettere da c-bis a c-quinquies dell’art. 67 comma 1.
Elaborato da Adriano Ippolito
RISPARMIO AMMINISTRATO STRUMENTO FINANZIARIO TASSAZIONE REDDITO DI
CAPITALE
TASSAZIONE REDDITI DIVERSI
DI NATURA FINANZIARIA
Obbligazioni pubbliche emesse
dallo Stato Italiano e titoli ad
esse equiparati
Interessi ed altri Proventi.
Imposta sostitutiva del 12,50%
D. Lgs. n. 239/96
Plusvalenza
Imposta sostitutiva del 12,50%
D. Lgs. n. 461/97
Obbligazioni e Titoli similari Interessi ed altri Proventi.
Imposta sostitutiva del 26%
D. Lgs. n. 239/96
Plusvalenza
Imposta sostitutiva del 26%
D. Lgs. n. 461/97
Azioni Dividendi
Ritenuta titolo d’imposta 26%
D.P.R. n.600/73
Plusvalenza
Imposta sostitutiva del 26%
D. Lgs. n. 461/97
ETF Proventi
Ritenuta titolo d’imposta 26%
Art. 10 ter, comma 1. L n.77/83
Plusvalenza
Imposta sostitutiva del 26%
D. Lgs. n. 461/97
ETC/ETN - Plusvalenza
Imposta sostitutiva del 26%
D. Lgs. n. 461/97
Quote di fondi comuni di
investimento chiusi mobiliari
Proventi
Ritenuta titolo d’imposta 26%
Legge n. 10/11
Plusvalenza
Imposta sostitutiva del 26%
Legge n. 10/11
Elaborato da Adriano Ippolito
RISPARMIO AMMINISTRATO
STRUMENTO FINANZIARIO TASSAZIONE REDDITO DI
CAPITALE
TASSAZIONE REDDITI DIVERSI
DI NATURA FINANZIARIA
Quote di fondi comuni di
investimento chiusi immobiliari
Proventi
Ritenuta titolo d’imposta 26%
Decreto legge 351/2001; art. 7
c.1
Plusvalenza
Imposta sostitutiva del 26%
D. Lgs. n. 461/97
Certificates rientranti nella
categoria dei titoli atipici
Proventi
Ritenuta titolo d’imposta 26%
Decreto legge 512/831; art.5
Plusvalenza
Imposta sostitutiva del 26%
D. Lgs. n. 461/97
Certificates rientranti nella
categoria dei contratti derivati
- Plusvalenza
Imposta sostitutiva del 26%
D. Lgs. n. 461/97
Covered Warrant Plusvalenza
Imposta sostitutiva del 26%
D. Lgs. n. 461/97
ABS (Asset Backed Securities)
Interessi ed altri Proventi.
Imposta sostitutiva del 12,50%
D. Lgs. n. 239/96
Plusvalenza
Imposta sostitutiva del 26%
D. Lgs. n. 461/97
Elaborato da Adriano Ippolito
Differenze tra risparmio dichiarato e
amministrato
Compensazioni:
Nel risparmio amministrato le minusvalenze si compensano con le successive plusvalenze realizzate nell’anno e non viceversa.
Nel risparmio dichiarato le plusvalenze si compensano con le minusvalenze realizzate nell’anno e viceversa.
Elaborato da Adriano Ippolito
Differenze tra risparmio dichiarato e
amministrato
Valutazioni:
Nel risparmio amministrato in caso di molteplicità di acquisti dello stesso strumento, il costo di acquisto rilevante ai fini fiscali, da sottrarre al corrispettivo, è determinato utilizzando il criterio del prezzo medio ponderato.
Nel risparmio dichiarato in caso di molteplicità di acquisti dello stesso strumento, il costo di acquisto rilevante ai fini fiscali, da sottrarre al corrispettivo, è determinato utilizzando il criterio LIFO.
Elaborato da Adriano Ippolito
REGIME DEL RISPARMIO GESTITO • Regime opzionale alternativo al regime del risparmio dichiarato, valido
per l’intero periodo d’imposta, revocabile in ogni momento con effetto dall’anno successivo.
• Si ha quando il contribuente delega un intermediario finanziario a gestire il proprio patrimonio. Ne consegue che l’opzione per il risparmio gestito presuppone la stipula con l’intermediario abilitato di un contratto di gestione individuale di portafoglio.
• La tassazione avviene per competenza secondo il principio del maturato.
• Assoggetta a tassazione la differenza tra il valore del patrimonio a fine anno e quello ad inizio anno.
• Imposta sostitutiva del 26% sull’imponibile; è possibile compensare le minusvalenze con le plusvalenze e con i redditi di capitale. Se il risultato della gestione è negativo; tale risultato può essere compensato negli esercizi successivi ma non oltre il quarto. NB: Gli eventuali risultati negativi ante 1°gennaio 2012 possono essere portati in compensazione di eventuali risultati di gestione di anni futuri non oltre il quarto limitatamente ad una quota pari al 62,5% del loro ammontare.
• Il calcolo del risultato di gestione fiscalmente rilevante esclude alcuni proventi e perdite.
Raffronto tra regimi di tassazione delle attività finanziarie
Il regime della dichiarazione Il regime del risparmio
amministrato
Il regime del risparmio gestito
- Gestioni individuali di
portafoglio
Anonimato Il contribuente deve
presentare l’unico.
Il contribuente non deve
presentare alcuna
segnalazione al fisco
L’investitore è dispensato da
tutti gli adempimenti nei
confronti del fisco.
Competenza temporale Principio di cassa; momento
del realizzzo
Principio di cassa; momento
del realizzo.
Principio del maturato;
ovvero del risultato netto
della gestione
Compensazioni redditi di
capitali e redditi diversi di
natura finanziaria.
No; solo plusvalenze e
minusvalenze nell’ambito
della categoria dei redditi
diversi;
No; SI. Sono possibili tutte le
compensazioni;
Modalità di compensazione È possibile dedurre dalle
plusvalenze , le minusvalenze
realizzate successivamente,
purchè nello stesso periodo
d’imposta
Si possono compensare
perdite con guadagni e non
guadagni con perdite nel’anno
e negli anni successivi ma non
oltre il quarto.
Modalità pagamento imposte Calcolate secondo il aliquote
progressive
Imposta sostitutiva del 26% o
del 12,50% sul realizzato al
netto delle minusvalenze
relative ad operazioni
precedenti
I redditi di capitali e quelli
diversi di natura finanziaria
sono percepiti al lordo;
Imposta sostitutiva sul
maturato del 26% o del 12,50.
Elaborato da Adriano Ippolito
IVA sui servizi di gestioni patrimoniali
Servizi di gestione individuale di portafogli (Articolo 1 commi 520, lettera a) e 521)
• L’art. 1, commi 520, lett. a), e 521, della legge di stabilità 2013 ha modificato il trattamento fiscale previsto per i servizi di gestione individuale di strumenti finanziari che - a decorrere dal 1° gennaio 2013 - devono essere assoggettati ad IVA con applicazione dell’aliquota ordinaria. Fino alla predetta data, infatti, in base all’art. 10, primo comma, n. 4), del D.P.R. n. 633 del 1972, detti servizi beneficiavano del regime di esenzione dall’imposta. Tale modifica normativa si è resa necessaria al fine di adeguare la normativa interna all’orientamento espresso dalla Corte di Giustizia UE nella sentenza 19 luglio 2012, causa C-44/11, in base al quale l’attività di gestione di portafoglio individuale è imponibile ad IVA in quanto concretizza una prestazione complessa che non comprende solo il servizio di negoziazione di titoli dell’investitore - di per sé esente dall’imposta - ma anche i servizi di analisi e custodia del patrimonio, funzionali e inscindibili rispetto alla negoziazione e, pertanto, non riconducibili tra le fattispecie di esenzione previste dalla Direttiva 2006/112/CE. In base alla nuova formulazione dell’art. 10, primo comma, n. 4), del D.P.R. n. 633 del 1972, sono esenti dall’imposta “Le operazioni relative ad azioni, obbligazioni o altri titoli non rappresentativi di merci e a quote sociali, eccettuati la custodia e l'amministrazione dei titoli nonché il servizio di gestione individuale di portafogli; le operazioni relative a valori mobiliari e a strumenti finanziari diversi dai titoli, incluse le negoziazioni e le opzioni ed eccettuati la custodia e l'amministrazione nonché il servizio di gestione individuale di portafogli”. In considerazione del mutato trattamento fiscale dei servizi di gestione individuale di strumenti finanziari, viene meno, altresì, il regime di esenzione da IVA previsto - dall’art. 10, primo comma, n. 9), del citato DPR n. 633 del 1972 -per le prestazioni di mandato, mediazione e intermediazione relative ai medesimi servizi.
DECRETO LEGGE 23/12/2016 N. 237 RECANTE DISPOSIZIONI PER LA TUTELA DEL RISPARMIO NEL SETTORE
CREDITIZIO
PREVEDE
- SOSTEGNO ALLA LIQUIDITA’ DELLE BANCHE
(POSSIBILITA’ DI EMETTERE OBBLIGAZIONI GARANTITE DALLO STATO)
- SOSTEGNO AL PATRIMONIO DELLE BANCHE
(POSSIBILITA’ DI ENTRARE NEL CAPITALE DELLE BANCHE MEDIANTE
SOTTOSCRIZIONE E/O ACQUISTO DI AZIONI EMESSE DA BANCHE ITALIANE)
- NORME A TUTELA DEI RISPARMIATORI
(DISCIPLINANO LE SORTI DELLE OBBLIGAZIONI SUBORDINATE )
DECRETO LEGGE 23/12/2016 N. 237 RECANTE DISPOSIZIONI PER LA TUTELA DEL RISPARMIO NEL SETTORE
CREDITIZIO
SCHEMA DI TUTELA
- LA SOTTOSCRIZIONE DILLE AZIONI PU0’ AVVENIRE SOLO DOPO DOPO
L’APPLICAZIONE DEL BURDEN SHARING*
- Tale ripartizione non viene applicata solo nel caso in cui la commissione
UE abbia deciso che ciò metterebbe “ in pericolo la stabilità finanziaria” o
potrebbe “ determinare risultati sproporzionati .
Riduzione del valore nominale delle azioni e delle obbligazioni subordinate o
loro conversione in azioni. Il Bail-in ha ampliato la gerarchia concorsuale
comprendendo i debiti chirografari)
Elaborato da Adriano Ippolito
Segreto Bancario
L’introduzione dell’obbligo di segnalazione
all’Agenzia delle Entrate dei movimenti
finanziari che interessano i rapporti di cui
all’articolo 7, comma sei DPR 605/1973 posto
a carico degli operatori finanziari rimuove
definitivamente il segreto bancario in Italia.
Elaborato da Adriano Ippolito
Archivio dei rapporti
finanziari
L’archivio dei rapporti finanziari costituisce
un’apposita sezione dell’anagrafe tributaria.
E
Rappresenta uno strumento di contrasto all’evasione
fiscale messo a disposizione degli organi di
controllo.
Elaborato da Adriano Ippolito
Obbligo degli operatori
finanziari
• Comunicare in via telematica dati,notizie ed informazioni di natura finanziaria.
In particolare:
- Trasmettere in via telematica con cadenza mensile i dati acquisiti nel mese precedente dei nuovi rapporti aperti unicamente ai codici identificativi della tipologia dei rapporti e delle operazioni.
(obbligo operativo dal 1/1/2006 legge Bersani – Visco istitutiva dell’archivio dei rapporti finanziari)
Elaborato da Adriano Ippolito
Obbligo degli operatori
finanziari
• Comunicare in via telematica dati,notizie ed
informazioni di natura finanziaria.
In particolare:
- Trasmettere in via telematica con cadenza annuale
la comunicazione integrativa dei saldi e movimenti. (obbligo operativo dal 1/1/2011, Decreto Monti n. 201 del 6/12/2011 convertito in legge 214/2011-
Provvedimento Direttore agenzia entrate 25/3/2013)
Elaborato da Adriano Ippolito
Comunicazioni integrativa dei
saldi e movimenti
TERMINI PER LA COMUNICAZIONE:
• Entro il 20 aprile dell’anno successivo a quello in cui sono riferite le comunicazioni.
• Informazioni relative al 2011 entro il 31/10/2013.
• Informazioni relative al 2012 entro il 31/3/2014.
Elaborato da Adriano Ippolito
Dati oggetto della comunicazione
all’archivio rapporti finanziari
• A) Dati identificativi dei rapporti.
• B) Dati relativi al saldo del rapporto distinto tra iniziale e finale.
• C) Dati relativi agli importi totali delle movimentazioni distinti tra
dare ed avere.
Elaborato da Adriano Ippolito
Tabella “tipi rapporto” (Allegato 2 al Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 6 dicembre 2011)
Elaborato da Adriano Ippolito
MODALITA’ UTILIZZO DATI
ARCHIVIO RAPPORTI FINANZIARI
Le informazioni comunicate ai sensi dell’articolo 7
sesto comma decreto “Monti” sono utilizzate
dall’Agenzia delle Entrate per l’elaborazione, con
procedure centralizzate, secondo i criteri individuati
con provvedimento del direttore, di speciali liste
selettive di contribuenti a maggiori rischi di evasione.
Elaborato da Adriano Ippolito
In sintesi
• Gli intermediari comunicano i dati.
• L’agenzia non può utilizzare in modo immediato i
dati in questione che servono per elaborare liste
selettive di contribuenti per il redditometro.
• Per gli accertamenti la procedura è quella propria:
a) dell’articolo 32 d.p.r. n. 600 del 1973;
b) dell’articolo 51 d.p.r. n. 633 del 1972.
Elaborato da Adriano Ippolito
CLASSIFICAZIONE DEGLI STRUMENTI
FINANZIARI
QUALI ATTIVITA’ FINANZIARIE
LR Finanziamenti e Crediti
HTM
Investimenti finanziari
posseduti fino alla
scadenza
HFT
Strumenti detenuti per
negoziazione
AFS
Strumenti finanziari
disponibili per la
vendita
Elaborato da Adriano Ippolito
SIGLA CLASSIFICAZIONECRITERIO DI
VALUTAZIONE
IMPUTAZIONE E
ISCRIZIONETIPOLOGIA SIGNIFICATO
LRFinanziamenti
e Crediti
costo/costo
ammortizzato
Originati dall’impresa tramite la
fornitura di denaro, beni o servizi
direttamente ad un debitore, che
non siano originati con l’intento di
essere venduti immediatamente o
nel breve termine
LOANS &
RECEIVABLE
HTM
Investimenti
finanziari
posseduti fino
alla scadenza
costo/costo
ammortizzato
Con pagamenti fissi o
determinabili e vita residua
determinata che l’impresa ha
l’effettiva intenzione ed è in grado
di detenere fino alla scadenza
HELD TO
MATURITY
HFTStrumenti
detenuti per
negoziazione
fair value IMPUTAZIONE A
CONTO
ECONOMICO
Acquisiti principalmente con lo
scopo di generare un reddito dalle
fluttuazioni di breve termine nei
prezzi o negli spread
HELD FOR
TRADING
AFS
Strumenti
finanziari
disponibili per
la vendita
fair value
IMPUTAZIONE A
PATRIMONIO
NETTO
Attività che non siano:crediti o
finanziamenti originati
dall’impresa,
investimenti detenuti fino alla
scadenza, attività finanziarie
detenute per la negoziazione.
AVAILABLE
FOR SALE
CLASSIFICAZIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI
QUALI ATTIVITA’ FINANZIARIE
Elaborato da Adriano Ippolito
Postulato del costo come criterio base di
valutazione per l’impresa in funzionamento
Fair Value (valore equo): Corrispettivo al quale
un’attività può essere scambiata, o una
passività estinta, tra parti consapevoli e
disponibili, in una transazione libera.
Strumenti finanziari detenuti a scopo di negoziazione:
le variazioni transitano da conto economico.
Strumenti finanziari disponibili per la vendita:
le variazioni sono imputate al patrimonio netto sino al momento del
realizzo.
Elaborato da Adriano Ippolito
Costo ammortizzato: Il valore dell’attività è pari
alla sommatoria dei flussi finanziari futuri attualizzati
secondo il tasso di rendimento effettivo interno (TIR).
Postulato del costo come criterio base di
valutazione per l’impresa in funzionamento
Strumenti finanziari detenuti fino alla scadenza:
le variazioni transitano da conto economico.
Elaborato da Adriano Ippolito
Costo storico: Ammontare di denaro o suo equivalente pagato per acquisire
un’attività. Il codice civile ed i principi contabili nazionali sono basati sul criterio del costo
storico.
Costo corrente: Le attività sono valutate all’importo di denaro o suo equivalente che
dovrebbe essere pagato se la stessa attività fosse acquisita al momento della sua
iscrizione in bilancio.
Valore di realizzo: Le attività sono valutate per l’ammontare di denaro o suo
equivalente che potrebbe essere ottenuto vendendo un’attività in una dismissione non
forzosa.
Valore attuale: Le attività sono valutate scontando i flussi finanziari netti in entrata che
si prevede che l’elemento possa generare nel normale svolgimento della gestione
aziendale.
Valore d’uso: Le attività sono valutate stimando i flussi finanziari futuri in entrata che si
prevede che l’elemento possa generare nel normale svolgimento della gestione aziendale
tenendo conto dei fattori di rischio.
Postulato del costo come criterio base di
valutazione per l’impresa in funzionamento
Elaborato da Adriano Ippolito
Impairment test
Verifica della corretta valutazione di un’attività:
Lo IAS 36 disciplina le perdite di valore delle singole
poste di bilancio (elemento dell’attivo); è necessario
effettuare un test di impairment quando siano
evidenti condizioni di carattere interno o esterno
all’impresa che possano far emergere dubbi sul venir
meno della recuperabilità di valore di un’attività;
Se vengono meno le condizioni che hanno portato alla
perdita di valore deve essere operato il ripristino del
valore stesso.
Elaborato da Adriano Ippolito
Struttura dello stato patrimoniale secondo Il CODICE CIVILE
(PER QUANTO RIGUARDA L’ISCRIZIONE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI)
Attivo Passivo e Patrimonio netto
B) IMMOBILIZZAZIONI
C) ATTIVO CIRCOLANTE
A) PATRIMONIO NETTO
D) DEBITI
B III – IMMOBILIZZAZIONI
FINANZIARIE
BIII 1 – PARTECIPAZIONI
BIII 1 d) in altre imprese
BIII 3 – ALTRI TITOLI
BIII IV – AZIONI PROPRIE
I - CAPITALE
D1 – OBBLIGAZIONI
D2 – OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI
C III – ATTIVITA’ FINANZIARIE CHE NON
COSTITUISCONO IMMOBILIZZAZIONI
CIII 4 – ALTRE PARTECIPAZIONI
CIII 5 – AZIONI PROPRIE
CIII 6 – ALTRI TITOLI
Elaborato da Adriano Ippolito
Struttura dello stato patrimoniale IMPRESA BANCARIA
Attivo Passivo e Patrimonio netto
10. CASSA E DISPONIBILITA’ LIQUIDE
20. ATTIVITA’ FINANZIARIE DETENUTE PER
LA NEGOZIAZIONE
30. ATTIVITA’ FINANZIARIE VALUTATE AL
FAIR VALUE
40. ATTIVITA’ FINANZIARIE DISPONIBILI PER
LA VENDITA
50. ATTIVITA’ FINANZIARIE DETENUTE FINO
A SCADENZA 60. CREDITI VERSO BANCHE
70 CREDITI VERSO LA CLIENTELA
80. DERIVATI DI COPERTURA
90. ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE
ATTIVITA’ FINANZIARIE
100. PARTECIPAZIONI 110.ATTIVITA’ MATERIALI
120.ATTIVITA’ IMMATERIALI
130.ATTIVITA’ FISCALI
-A)CORRENTI
B) ANTICIPATE
140. ATTIVITA’ NON CORRENTI E GRUPPI DI ATTIVITA’
IN VIA DI DISMISSIONE
150. ALTRE ATTIVITA’
10. DEBITI VERSO BANCHE
20. DEBITI VERSO LA CLIENTELA
30. TITOLI IN CIRCOLAZIONE
40. PASSIVITA’ FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE
50 PASSIVITA’ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE
60. DERIVATI DI COPERTURA
70. ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE PASSIVITA’ FINANZIARIE
OGGETTO DI COPERTURA GENERICA
80. PASSIVITA’ FISCALI
A) CORRENTI
B) DIFFERITE
90. PASSIVITA’ ASSOCIATE AD ATTIVITA’ IN VIA DI DISMISSIONE
100. ALTRE PASSIVITA’
110. TRATTAMENTO DI FINE RAPORTO PERSONALE
120. FONDO RISCHI ED ONERI
130. RISERVA DA VALUTAZIONE
140. AZIONI RIMBORSABILI
150. STRUMENTI DI CAPITALE
160. RISERVE
170. SOVRAPPREZZI DI EMISSIONE
180. CAPITALE
190. AZIONI PROPRIE (-)
200. UTILE (PERDITA) D’ ESERCIZIO
Elaborato da Adriano Ippolito
Conto economico azienda bancaria 10 - Interessi attivi e proventi assimilati
20 - Interessi passivi ed oneri assimilati
30 – Margine d’interesse
40 – Commissioni attive
50 – Commissioni passive
60 – Commissioni nette
70 - Dividendi e proventi simili
80 - Risultato netto dell’attività di negoziazione
90 – Risultato netto dell’attività di copertura
100 – Utili o perdite da cessione e riacquisto di :
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute fino alla scadenza
d) passività finanziarie
110 - Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al Fair Value
120 – Margine di intermediazione
Elaborato da Adriano Ippolito
Struttura dello stato patrimoniale secondo i principi contabili internazionali
Attivo Passivo e Patrimonio netto
Attività non correnti
Attività correnti
Patrimonio netto
Passività non correnti
Passività correnti
Immobili, Impianti e Macchinari
Investimenti Immobiliari - Attività Immateriali
Attività finanziarie
Partecipazioni
Attività biologiche
Attività per imposte differite
Rimanenze
Crediti commerciali ed altri crediti
Attività per imposte correnti
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti
Attività possedute per la vendita
Capitale sociale
Riserve
Utili (perdite) accumulati - Quote di pertinenza di terzi
Riserve attribuibili ai possessori di capitale proprio
della controllante
Finanziamenti onerosi
Passività per imposte differite
Accantonamenti
Debiti commerciali ed altri debiti
Passività per imposte correnti
Finanziamenti a breve termine
Quote correnti di finanziamenti onerosi
Fondi a breve termine
Elaborato da Adriano Ippolito
Strumenti finanziari
Strumenti finanziari originari
Strumenti finanziari derivati Uno strumento finanziario è un
Derivato quando possiede le
seguenti tre caratteristiche:
• E’ regolato a data futura
• Il suo valore cambia in relazione
al cambiamento di un parametro
chiamato “sottostante” (tasso
d’interesse, prezzo di uno strumento
finanziario, prezzo di una merce, cambio di
una valuta, indici dei prezzi o dei tassi, merito
di credito (rating) o indici di credito o altra
variabile)
• Non richiede un investimento
iniziale (o solo minimo, comunque
inferiore al sottostante)
Interest swap rate
Cowered Warrant
Option
Futures