47
C. Ghidorsi – Monza, 22.11.2006 Struttura e organizzazione della Protezione Civile in Lombardia

Struttura e organizzazione della Protezione Civile in ...BN).pdf · Protezione Civile = le strutture e le attività messe in campo dallo Stato per tutelare l'integrità della vita,

  • Upload
    vuhuong

  • View
    218

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

C. Ghidorsi – Monza, 22.11.2006

Struttura e organizzazionedella Protezione Civile in

Lombardia

Protezione Civile = le strutture e le attività messein campo dallo Stato per tutelare l'integrità della

vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni odal pericolo di danni derivanti da calamità naturali,

da catastrofi e da altri eventi calamitosi. (fonte: sitodel Dipartimento Nazionale di Protezione Civile,

www.protezionecivile.it)

Qualche definizione…

Il sistema nazionale di ProtezioneCivile

le attività di Protezione Civile coinvolgono tutta l'organizzazione delloStato (in altri paesi europei, compito assegnato ad una sola istituzione o apoche strutture pubbliche)

forte partecipazione delle organizzazioni di volontariato

tipo di organizzazione derivato dal contesto territoriale quasi ogni areadel paese risulta esposta a rischio in ogni area presenza di risorse umane,mezzi, capacità operative e decisionali in grado di intervenire in tempibrevissimi in caso di calamità e di operare con continuità per prevenire eprevedere

importanti compiti e responsabilità alle istituzioni regionali e localiprincipio di sussidiarietà primo responsabile della protezione civile:Sindaco se sistema comunale non può affrontare da solo l’evento simobilitano i livelli provinciale, regionale, nazionale (secondo diversi livelli digravità)

La normativa di ProtezioneCivile in Italia:

L.996/70: Prime norme di Protezione Civile(alluvione di Firenze ‘66)

DPR 66/81: Regolamento di attuazione L.996/70(terremoto Irpinia e Campania ‘80)

Dir.CEE 82/501 - DPR 175/88 “Seveso 1”: Rischio industriale(Icmesa - Seveso ‘76)

L.183/89: Norme di difesa del suolo e istituzione Autorità di Bacino(alluvione Valtellina ‘87)

L.225/92: Istituzione Servizio Nazionale di Protezione CivileL.267/98: Perimetrazione aree a rischio elevato

(frane di Sarno e Quindici ‘98)L.365/00: Vincoli alla ricostruzione in aree a rischio

(frane di Soverato, alluvione e frane Nord Italia 2000)O.M. 3274/2003: Nuova classificazione sismica

(terremoto Molise e Puglia 2002)

Legge 225/92:Tipologie ed Ambiti

(art. 2)

• eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che possonoessere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti eamministrazioni competenti in via ordinaria;

• eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che per loronatura ed estensione comportano l'intervento coordinato di più entio amministrazioni competenti in via ordinaria;

• calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità edestensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteristraordinari.

Legge 225/92:Attività (art. 3)

PREVISIONE

PREVENZIONE

SOCCORSO

SUPERAMENTOEMERGENZA

Legge 225/92:Strutture Operative

(art. 11) Il Corpo dei Vigili del Fuoco (Componente Fondamentale);

la Croce Rossa Italiana;

le Forze Armate;

le Forze di Polizia;

il Corpo Forestale dello Stato;

i Servizi Tecnici Nazionali (Servizio Dighe, Istituto NazionaleGeofisica e Vulcanologia, etc);

gli Istituti Nazionali di Ricerca;

le strutture del Servizio Sanitario Nazionale;

le organizzazioni di Volontariato;

il Corpo Nazionale Soccorso Alpino CNSA (CAI).

gli Enti pubblici e privati

Dopo il 1992, ci sono altriimportanti cambiamenti normativi…

•D. Lgs. 112/98: Conferimento difunzioni e compiti amministratividello Stato alle regioni ed aglienti locali…

• L.267/98: Perimetrazione areea rischio elevato

• Riforma del titolo V dellaCostituzione (2001)

• L.R. 16/04: testo unico delledisposizioni regionali in materia diProtezione Civile

(l. 225/92, d.lgs. 112/98)

interventi urgenti in caso di crisi determinata dalverificarsi o dall'imminenza di eventi lettera b)spegnimento degli incendi boschivirichiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dellostato di emergenza (da parte del Presidente dellaGiunta Regionale), ai sensi dell’art. 5 L. 225/92, econseguente adozione del potere di ordinanzainterventi per l'organizzazione e l'utilizzo delvolontariatointerventi necessari per favorire il ritorno alle normalicondizioni di vita nelle aree colpite da eventi calamitosi

Cosa fa la Regione:

offre supporto tecnico specialistico (ex. ARPA)

opera tramite le associazioni che compongono la Colonna Mobile Regionale

coordina l’azione delle sue strutture operative (comparto sanitario ed ex-geni civili…)

si coordina con gli enti gestori dell’emergenza

concorre nel SOCCORSO

concorre nella POST-EMERGENZA ricostruzione, gestione delle ordinanze di P.C. …

Cosa fa la Regione:

In dettaglio: la l.r. 16/04

Principi fondamentali

1. razionalizzazione e semplificazione delle norme in vigorein materia di protezione civile; forza ai principi disussidiarietà, adeguatezza, differenziazione

2. miglioramento del servizio finale al cittadino:prestazioni più rapide ed efficienti ed a minor costo

In dettaglio: la l.r. 16/04

Innovazioni normative

1. integrazione sul territorio di tutte le forze disponibili per lagestione dell’emergenza (con ben precisi ruoli operativi e standardoperativi e formativi per i volontari)

3. possibilità per il Comune – anziché formare un “gruppo comunale diprotezione civile” (di volontari) - di convenzionarsi con un’associazionedi volontariato di p.c. già esistente (con criteri di qualità e standardminimi fissati dalla Regione)

4. possibilità che la Provincia “attivi” le forze locali (es. i volontari),secondo quanto previsto dal Piano Provinciale di Emergenza

2. definizione univoca delle responsabilità politico-amministrative eoperative ai tre livelli (comunale, provinciale, regionale) in cui puòesplicarsi la legislazione regionale (“Chi fa che cosa”)

Schema delle competenze inLombardia

DIP

ART

IMEN

TO P

RRO

TEZI

ON

E CI

VILE

REGI

ON

E

PRO

VIN

CIA

RESP

ONSA

BILI

DEL

LEPO

LITIC

HE

DI

INDIR

IZZO

DIPARTIMENTO PROTEZIONE CIVILE

PREFETTURA

COMUNE

RESPONSABILI DELLAGESTIONE DELL’EMERGENZA

PRO

VIN

CIA

COM

UN

ITÀ

MO

NTA

NA

COM

UN

E

RESP

ONSA

BILI

DEL

LAPI

ANIF

ICAZIO

NE

DIP

ART

IMEN

TO P

RRO

TEZI

ON

E CI

VILE

EVENTO

Forzedell’Ordine

Esercito

Volontari

Croce Rossa Italiana

Il sistema nazionale di ProtezioneCivile

Ministerodell’Interno

Presidenza delConsiglio

Dipartimento dellaProtezione Civile

Prefetto

Sindaco

Vigili delFuoco

Regione

Provincia

Comunità Montana

Quali sono i centri di coordinamento?

EMERCOM

CE.SI.

C.C.S. – C.O.M. ProvinciaRegione

F.O. V.V.F.F.A. C.O.C -UCL Volontariato specialistico

EVENTO

Volontariatocomunale

Struttura di P.C.

CentroOperativoComunale(Unità diCrisiLocale)

Centro Coordinamento Soccorsi

Centro Situazioni

Centro Operativo Misto

PCA Posto diComandoAvanzato

struttura tecnica operativa di supporto al Sindaco per la gestionedell’emergenzagestisce direttamente sul luogo dell’emergenza tutte le attività disoccorso, individuando le priorità direttamente “sul campo”composto da VVF, 118, Forze dell’Ordine (si aggiungono – se delcaso - Polizia Locale, ARPA, ASL)il coordinamento è assegnato ai VVF (nella figura del ROS),responsabili della valutazione della sicurezza immediata del luogodell’incidenteposto in un luogo sicuro, che può variare a fronte dell’evoluzionedell’emergenza in atto

POSTO DI COMANDO AVANZATO (PCA)

UCL, COM, CCS si attivano in un tempo lungo (ore) dall’iniziodell’evento…

Chi si attiva nell’immediato?

CCS

COM UCL

Alcuni esempi di centri operativi…

Esempio – Schema area coinvolta

UCLUCL

UCLUCL

UCL

UCL

UCL

COM

COM

UCL

UCL UCL

UCL

UCL

UCL

UCL

UCL

UCLUCL

UCL

UCL

UCLUCL

UCL

UCL

UCL

CCS

Regione

Come dialogano tra loro i vari centrioperativi??

Utilizzando un “linguaggio” comune, basato suFUNZIONI

Metodo AUGUSTUS

Il sistema nazionale di ProtezioneCivile – Il metodo AUGUSTUS

• Pubblicazione: 1997 (Numero 4 DPC INFORMA)

• LINEE GUIDA:

• di indirizzo per la pianificazione di emergenza

• di metodologia di lavoro per l’individuazione el’attivazione delle procedure di coordinamento

• individuazione FUNZIONI di SUPPORTO, affidatead un RESPONSABILE, che gestiscono le RISORSE

Il sistema nazionale di ProtezioneCivile – Il metodo AUGUSTUS

Il sistema nazionale di ProtezioneCivile – Il metodo AUGUSTUS

La Sala regionale rappresenta, nelle situazionidi emergenza e di esercizio concreto dellasussidiarietà regionale, il luogo principale diassistenza a:

– Comuni– Province

nonché il ruolo di interazione tra il livelloregionale e il livello nazionale (Dipartimentodella Protezione Civile - Presidenza delConsiglio dei Ministri).

La Sala Operativa regionale diProtezione Civile

Con quali rischi abbiamo a che farein Lombardia

NBCR(ICMESA, Seveso – 1976)

IDROGEOLOGICO(Valpola, Sondrio – 1987)

INCENDI BOSCHIVI(Valtellina - 1998)

TERREMOTO(Salò, Brescia - 2004)

è articolata in AREE FUNZIONALI:

La Sala Operativa regionale diProtezione Civile

Sala SituazioniSala RadioSale tecniche

Sala DecisioniSala Task ForceSala Stampa

La SALA SITUAZIONI

La Sala Situazioni è il luogo dove si riunisce l’ UCR (Unitàdi Crisi Regionale), l’organismo tecnico che supporta illivello tecnico-politico per la gestione coordinata delleemergenze

La Sala situazioni - Funzioni

F4/F5

F11

F2

F8

F9F12

F0/F3

F1

F6

F10

F7

In Sala Situazioni: il CentroFunzionale Monitoraggio Rischi (F1)

Il CFMR è parte fondamentaledella catena di comunicazionipredefinite tra le Autorità diProtezione Civile, creata alloscopo di allertare per tempo lapopolazione investita dapotenziali eventi calamitosi(direttiva nazionale Presidentedel Consiglio dei Ministri inmateria di allertamento perrischio idrogeologico ed idraulico,d.p.c.m. 27.02.2004)

L’attività di previsione,prevenzione e lotta attivacontro gli incendi boschiviin Lombardia vieneeffettuata presso la SalaOperativa regionale diprotezione civile inottemperanza alla leggequadro in materia (l. n.353/2000) e, soprattutto,in relazione al pianoregionale antincendiboschivi.

In Sala Situazioni: il CentroOperativo Antincendi Boschivi (F9)

La SALA RADIO

E’ il luogo dove si concentrano tutte le radiocomunicazioni diemergenza. Si trova in una sala dedicata (con 6 box perradioperatori) accanto alla sala situazioni.

FAS E 3SITO DI DORSALE

TRATTA IN PONTE RADIO PLURICANALEANELLO NORD

TRATTA IN PONTE RADIO PLURICANALEANELLO SUD

TRATTA IN PONTE RADIO PLURICANALE AGGIUNTIVA

TRATTA UHF

CENTRALI OPERATIVE REGIONALI: AIB, PL, PC

RIPETITORE SATELLITE

RIPETITORE MASTER

RIPETITORE MASTER SECONDARIO

Sector Controller Banda Larga

DPC ROMA

ISDN

MILANO VIA T AR AMELLI

Il sistema regionale dellecomunicazioni in emergenza

7 macro aree operative(individuate in base allecaratteristiche delterritorio):

•Valtellina Orientale• Valtellina Occidentale• Verbano – Ceresio – Lario• Orobie – Adamello – Garda• Padana Occidentale• Padana Orientale• Rete Oltrepo Pavese

La SALA DECISIONI

E’ il luogo in cui vengono prese le decisioni organizzative epolitiche della Giunta Regionale per la gestione coordinatadelle emergenze di Protezione Civile di livellointerprovinciale o regionale

La SALA STAMPA

la Sala stampa è illuogo di accoglienzadei giornalisti,attrezzato peragevolare il flussoinformativo con irappresentanti delmondo dellacomunicazione.E’ un locale separato(con ingresso a parte)dal resto della salaoperativa

Sala Situazioni

Province

Comuni

ComunitàMontane

CCS inPrefettura

DipartimentoProtezione Civile

Direz. Reg.VVF

Corpo ForestaleVolontariato eColonna Mobile

Regionale

Team Emergenza

Enti gestoriservizi

essenziali

Sala Operativa – Flussi informativi

Sala DecisioniTask Force

Regione

MEDIA

Sala Operativa – Organizzazionedel personale

L’Unità di Crisi regionale comprende:– servizio tecnico h24 (11 operatori tecnici espertidi protezione civile)– servizio di reperibilità della DG Protezione Civile,Prevenzione e Polizia locale– servizio di reperibilità di altre DG regionali(tecnici)– Vigili del Fuoco– Arpa Lombardia– Volontariato di Protezione Civile

In Sala Operativa lavora l’UNITA’ di CRISIregionale

Albo Regionale del Volontariato al 2005

16.165263332TOTALE2.0001769VARESE

640524SONDRIO2.5002248PAVIA2.5006644MILANO1.140256MANTOVA500227LODI800924LECCO480155CREMONA

1.5001135COMO2.7256334BRESCIA1.3802816BERGAMO

VOLONTARIASSOCIAZIONIGRUPPI COMUNALIPROVINCIA

Il Volontariato di Protezione Civile –Alcuni numeri

In NORMALITA’• sensibilizzazione della cittadinanza e delle Associazioni• corsi di formazione ed aggiornamento per volontari• organizzazione di esercitazioni per volontari• iniziative per la scuola• iniziative in favore delle popolazioni colpite dalle calamità• realizzazioni di intese fra Volontariato ed Enti pubblici e privati• censimento delle risorse• elaborazione di protocolli di intervento• equipaggiamento dei volontari

Il Volontariato di Protezione Civile -attività

In EMERGENZA• rapporti fra le varie strutture di volontariato e coordinamento delloro intervento• raccordo con le altre funzioni collegate

Il Volontariato di Protezione Civile –partecipazione

• In base alle proprie specializzazioni (r.r. 3/2001)• Logistica e soccorso in genere• Unità cinofile• Sommozzatori e soccorso nautico• Antincendio boschivo• Tele-radiocomunicazioni• Soccorso alpino

•In base al livello dell’emergenza (principio disussidiarietà)

•Evento di tipo “a” -> gruppi comunali /associazioni•Evento di tipo “b” coordinamento provincialedelle associazioni di volontariato•Evento di tipo “c” organizzazioni iscritteall’albo regionale, nazionale / Colonna MobileRegionale

18/60 persone

8/40 persone

ANA 25/100 personeGIMC 12+14/100 persone 10/100 persone

6/25 persone20/80 persone

NUCLEO DI PRIMA PARTENZA : circa 100 persone

La Colonna Mobile Regionale -componenti

• 1999, Albania - Lavoro nel campo profughi di Kukes2. I Volontari supportanocon compiti generici le altre forze di Volontariato della Regione Emilia Romagna edella Provincia Autonoma di Trento

• 2000, Roma – Giornata Mondiale della Gioventù – Gestione, assiemealla Provincia autonoma di Trento, del campo di Tor Vergata

• 2002-2005 – Stipula di apposite convenzioni tra organizzazionei divolontariato e Regione Lombardia; interazione tra le diverse associazioni,ciascuna con il proprio ruolo

• Ottobre 2002, terremoto Molise – Gestione della situazioneemergenziale nel comune di Ripabottoni (comune gemellato con RegioneLombardia), con l’apporto delle Colonne Mobili provinciali,

• 2005, Roma - Funerali di Giovanni Paolo II e insediamento diBenedetto XVI - Gestione del flusso di pellegrini accorsi a Roma, sotto ilcoordinamento del Dip PC

• 2006, Campania – Esercitazione Mesimex 2006 –Allestimento –assieme a Regione Piemonte - di un campo/“check point” per il censimento dellapopolazione da evacuare dei comuni di San Giuseppe Vesuviano, Ottaviano,Terzigno

La Colonna Mobile Regionale - storia

I Centri polifunzionali di Emergenza• I Centri Polifunzionali di Emergenza sono strutture pubbliche, costituite da uncomplesso edilizio da adibire a ricovero di mezzi e attrezzature, a "sala situazione",ad uso didattico, con eventuale foresteria annessa. La struttura dovrà essere dotatadi area scoperta connessa, da adibire a campo di esercitazione.• La finalità del Centro Polifunzionale è quella di ricoverare e mantenere efficienti imezzi e le attrezzature per il soccorso, di stimolare la crescita culturale, soprattuttodei volontari di protezione civile, mediante corsi di aggiornamento teorici e pratici, diaffrontare le emergenze locali nel più breve tempo possibile e nel miglior modopossibile.• I mezzi e le attrezzature depositate potranno essere di proprietà della Regionestessa, degli Enti locali, delle Organizzazioni di volontariato o anche delle struttureoperative di cui all'art. 11 della legge 225/92.• La struttura  potrà essere di proprietà regionale o di altri Enti pubblici che nedispongano l'uso gratuito o in affitto.• Essi sono punto di riferimento,  di incontro per seminari, attività di formazione,addestramento ad uso dei volontari, nonché luogo della sperimentazione delle sinergietra le strutture operative.• Il livello dei Centri Polifunzionali di Emergenza può essere di carattere regionale,sub regionali, provinciale, sub provinciale, a seconda del ruolo di coordinamentoterritoriale che rivestono.

(d.g.r. 29 dicembre 1999, n. 47579)

Gallarate (VA)

Legnano (MI)

Sondrio

Palazzolo sull’Oglio (BS)

Rivanazzano (PV)

I Centri polifunzionali di Emergenza

Informazione e Formazione –Gli strumenti

• numero verde Sala Situazioni: 800.061.160• sito: www.protezionecivile.regione.lombardia.it• Scuola Superiore di Protezione Civile• Quaderni di Protezione Civile• Newsletter di Protezione Civile• …

La Scuola Superiore di ProtezioneCivile

rilevare il fabbisogno formativo nel campo della protezionecivile

coordinare e monitorare l’erogazione delle attivitàformative

progettare, aggiornare e raccogliere metodi e strumentididattici

definire e aggiornare un elenco qualificato di progettisti,coordinatori e docenti

assicurare la definizione e il rispetto di standard formativie didattici

attestare il conseguimento dei risultati previsti dai corsi

FINALITA’:

La Scuola Superiore di ProtezioneCivile

volontari di protezione civile

coordinatori di emergenza (pubblici dipendenti)

liberi professionisti e tecnici degli enti territoriali per laredazione dei piani di emergenza

amministratori (comunali, provinciali,comunità montane eregionali)

addetti all’informazione

cittadini

Università

UTENTI:

 Assessore

Massimo Ponzoni

Assetto organizzativoD.G. Protezione civile, Prevenzione e

Polizia locale

 Direttore Generale

Raffaele Raja

Polizia Locale esicurezza urbana

Fabrizio Cristalli

Protezione Civile

Alberto Biancardi

Sistema Integrato di Sicurezza

Raffaele Raja

Sicurezza urbana

Sergio Miragoli

Pianificazione diEmergenza

Roberto Facconi

PrevenzioneRischi Naturali

Andrea Zaccone

PrevenzioneRischi Teconologici

Vito La Porta

L’Unità Organizzativa ProtezioneCivile

Dirigente U.O. Protezione Civile

Alberto Biancardi

Struttura Pianificazione di Emergenza e Volontariato

Roberto Facconi

Coordinatore di Emergenza

Domenico De Vita

Antincendio Boschivo

Cinzio Merzagora

Centro Funzionale Monitoraggio Rischi

Maurizio Molari

Segreteria

Comunicazione/Formazione – Progetti UE

Antonella Belloni

Piani Emerg – Centri Polifunzionali Emerg

Giovanni Caldiroli

Segreteria