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07d - Strutture di elevazione verticali (telai) Strutture a telaio Si definisce telaio semplice l’elemento strutturale costituito da due ritti e da un traverso rigidamente connesso a questi. L’aggregazione di telai semplici porta alla struttura a telaio, costituita da una orditura di travi e pilastri disposta secondo più piani paralleli o pluridirezionata nello spazio. Figura: classificazione telai: a) telaio a nodi rigidi, b) telaio a nodi articolati e irrigidimenti a maglia reticolare, c) telaio con pareti di taglio costituite da lastre rigide collegate all’ossatura, d) telaio con nuclei irrigidenti realizzati con più pareti di taglio o con maglie reticolari. 1

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07d - Strutture di elevazione verticali (telai)

Strutture a telaio

Si definisce telaio semplice l’elemento strutturale costituito da due ritti e da un traverso rigidamente connesso a questi. L’aggregazione di telai semplici porta alla struttura a telaio, costituita da una orditura di travi e pilastri disposta secondo più piani paralleli o pluridirezionata nello spazio.Figura: classificazione telai: a) telaio a nodi rigidi, b) telaio a nodi articolati e irrigidimenti a maglia reticolare, c) telaio con pareti di taglio costituite da lastre rigide collegate all’ossatura, d) telaio con nuclei irrigidenti realizzati con più pareti di taglio o con maglie reticolari.

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Strutture a telaio

Figure a sinistra: nei telai a trama stretta ricorrente la soluzione con impalcato a orditura trasversale (a) più che longitudinale (b).Figure a destra: nei telai a trama larga l’orditura è di norma ortogonale alla travi perimetrali (a), a meno che quest’ultimenon presentino luci superiori a 5m, per cui è opportuno invertire l’orditura (b) per non avere travi in facciata di una certa dimensione.

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Strutture a telaioFigura: griglia di riferimento progettuale per interassi (simmetrico –1- o asimmetrico –2-). E’ possibile che si creinointerzone non modulari.Figura: griglia di riferimento progettuale per luci nette, con strutture monodimensionali –1- o a pareti portanti –2-. Le fasce strutturali non sono modulari ma costituiscono fasce tecniche, con interzone in genere volute modulari.

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Strutture a telaio

Figura, a sinistra: posizione dei pilastri rispetto alla parete esterna: a. pilastri arretrati rispetto alla parete esterna, b. pilastri accostati alla parete esterna, c. pilastri integrati nella parete esterna, d. pilastri anteposti alla parete esterna, e. pilastri avanzati rispetto alla parete esterna.Figura, a destra: soluzione per i pilastri d’angolo nei telai a trama larga: aggetti laterali (a) o sbalzi (b), che consentono di avere uguali sezioni per tutti i pilastri dell’edificio.

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Strutture a telaio

Telai in conglomerato cementizio armato in opera, con tamponamenti che, oltre a chiudere gli spazi, offrono rigidezza aggiuntiva agli spostamenti orizzontali.

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Strutture a telaio

Telaio in conglomerato cementizio armato in opera, con setti di c.a. di irrigidimento. Dettagli sui pilastri con applicato l’isolamento già in fase di getto. Casseforme in cartone per pilastri circolari.

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Strutture a telaio

Telaio in conglomerato cementizio armato.

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Strutture a telaio

Telaio in conglomerato cementizio armato. Andamento dei solai ed aree di influenza dei carichi dei solai su travi e pilastri.

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Regole pratiche di progettazione per strutture in c.a. normale (1) dal DM 09-01-96

Per strutture armate non è ammesso l’impiego di conglomerati con Rck < 15 N/mm²Nei calcoli statici non può essere considerata una resistenza caratteristica superiore a 55 N/mm². Per Rck ≥ 40 N/mm² si richiedono controlli statistici sia preliminari che in corso d’impiego, e calcolazioni accurate delle strutture.

ARMATURA LONGITUDINALENelle strutture inflesse in elevazione la percentuale di armatura longitudinale, nella zona tesa, riferita all’area totale della sezione di conglomerato, non deve scendere sotto lo 0,15per barre ad aderenza migliorata e sotto lo 0,25 per barre lisce.Tale armatura deve essere convenientemente diffusa.

In presenza di torsione si deve disporre almeno una barra longitudinale per spigolo e comunque l’interasse fra le barre medesime non deve superare 35 cm. Alle estremità delle travi deve essere disposta un’armatura inferiore, convenientemente ancorata, in grado di assorbire, allo stato limite ultimo, uno sforzo di trazione uguale al taglio.

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07d - Strutture di elevazione verticali (telai)

Regole pratiche di progettazione per strutture in c.a. normale (2) dal DM 09-01-96

STAFFENelle travi si devono prevedere staffe aventi sezione complessiva non inferiore a:Ast = 0,10 (1 + 0,15 d/b) b cm²/m, essendo d l’altezza utiledella sezione e b lo spessore minimo dell’anima in cm, con un minimo di tre staffe al metro e comunque passo non superiore a 0,8 volte l’altezza utile della sezione.

In prossimità di carichi concentrati o delle zone d’appoggio, per una lunghezza pari all’altezza utile della sezione da ciascuna parte del carico concentrato, il passo delle staffe nondeve superare il valore 12 ∅1, essendo ∅1 il diametro minimo dell’armatura longitudinale.

In presenza di torsione devono disporsi nelle travi staffe aventi sezione complessiva, per metro lineare, non inferiore a 0,15bcm² per staffe ad aderenza migliorata e 0,25b cm² per staffe lisce, essendo b lo spessore minimo dell’anima misurata in centimetri.

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Regole pratiche di progettazione per strutture in c.a. normale (3) dal DM 09-01-96

STAFFE

Inoltre il passo delle staffe non deve superare 1/8 della lunghezza della linea media della sezione anulare resistente e comunque 20 cm. Le staffe devono essere collegate da apposite armature longitudinali.

I valori della tensione tangenziale ultima di aderenza fbd applicabili a barre ancorate in zona di conglomerato compatto utilmente compressa ai fini dell’ancoraggio (barre ancorate nella metà inferiore della trave o a non meno di 30 cm dalla superficie superiore del getto o da una ripresa ed allontanate dal lembo teso, oppure barre inclinate non meno di 45° sulle traiettorie di compressione), sono dati per barre ad aderenza migliorata:

fctkfbd = 2,25 -------- γcNel caso di barre ancorate in condizioni diverse da quelle sopraindicate, si devono considerare congrue riduzioni (fino al 50% dei valori indicati).

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Regole pratiche di progettazione per strutture in c.a. normale (4) dal DM 09-01-96

ANCORAGGIO DELLE BARRELe barre tese devono essere prolungate oltre la sezione nella quale esse sono soggette alla massima tensione in misura sufficiente a garantirne l’ancoraggio nell’ipotesi di ripartizione uniforme delle tensioni tangenziali di aderenza. Con le stesse modalità si deve inoltre verificare che l’ancoraggio sia garantito al di là della sezione a partire dalla quale esse non vengono più prese in conto, con riferimento alla tensione effettiva ivi agente.

Le barre tonde lisce devono essere ancorate con uncini salvo che per barre sicuramente compresse. Gli uncini devono essere semicircolari con diametro interno non inferiore a 5 diametri e prolungati oltre il semicerchio di non meno di 3 diametri.

Agli effetti dell’aderenza gli uncini così eseguiti possono essere assunti come equivalenti a 20 diametri.

Nelle barre ad aderenza migliorata è ammessa la omissione degli uncini, ma l’ancoraggio deve essere in ogni caso pari a 20 diametri con un minimo di 15 cm. Comunque, se presenti, gli uncini dovranno avere raggio interno pari ad almeno a 6 diametri e, ai fini dell’aderenza, essi possono essere computatinella effettiva misura el loro sviluppo in asse alla barra.Particolari cautele devono essere adottate ove si possono prevedere fenomeni di fatica e di sollecitazioni ripetute.

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Regole pratiche di progettazione per strutture in c.a. normale (5) dal DM 09-01-96

PILASTRI

Nei pilastri soggetti a compressione centrata od eccentrica deve essere dispostaun’armatura longitudinale di sezione non minore di

Nsd0,15---------

fyd,

dove Nsd è la forza normale di calcolo in esercizio per combinazione di carico rara ed fyd è la resistenza di calcolo, e compresa fra lo 0,3% e il 6% della sezione effettiva. Quest’ultima limitazione sale al 10% della sezione effettiva nei tratti di giunzione per ricoprimento.

Il numero minimo di barre longitudinali è quattro per i pilastri a sezione rettangolare o quadrata e sei per quelli a sezione circolare.Il diametro delle barre longitudinali non deve essere minore di 12 mm.

Deve essere sempre prevista una staffatura posta ad interasse non maggiore di 15 volte il diametro minimo delle barre impiegate per l’armatura longitudinale, con un massimo di 25 cm. Le staffe devono essere chiuse e conformate in modo da contrastare efficacemente, lavorando a trazione, gli spostamenti delle barre longitudinali verso l’esterno.

Il diametro delle staffe non deve essere minore di 6 mm e di ¼ del diametro massimo delle barre longitudinali.

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Regole pratiche di progettazione per strutture in c.a. normale (5) dal DM 09-01-96

PILASTRI

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Norme di esecuzione dal DM 09-01-96

IMPASTIGli impasti devono essere preparati e trasportati in modo da escludere pericoli di segregazione dei componenti o di prematuro inizio della presa al momento del getto. Il getto deve essere convenientemente compattato; la superficie dei getti deve essere mantenuta umida per almeno tre giorni. Non si deve mettere in opera il conglomerato a temperature minori di 0 °C, salvo il ricorso ad opportune cautele.

GIUNZIONILe giunzioni delle barre in zona tesa, quando non siano evitabili, si devono realizzare possibilmente nelle regioni di minor sollecitazione, in ogni caso devono essere opportunamente sfalsate.Le giunzioni di cui sopra possono effettuarsi mediante:•saldature eseguite in conformità alle norme in vigore sulle saldature. Devono essere accertate la saldabilità degli acciai da impiegare e la compatibilità fra metallo e metallo di apporto nelle posizioni o condizioni operative previste nel progetto esecutivo;•manicotti filettati;•sovrapposizione calcolata in modo da assicurare l’ancoraggio di ciascuna barra. In ogni caso la lunghezza di sovrapposizione in retto deve essere non minore di 20 volte il diametro e la prosecuzione di ciascuna barra deve essere deviata verso la zona compressa. La distanza mutua (interferro) nella sovrapposizione non deve superare 6 volte il diametro.

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Norme di esecuzione dal DM 09-01-96

BARRE PIEGATELe barre piegate devono presentare, nelle piegature, un raccordo circolare di raggio non minore di 6 volte il diametro. Per barre di acciaio incrudito a freddo le piegature non possono essere effettuate a caldo.

COPRIFERRO ED INTERFERROLa superficie dell’armatura resistente, comprese le staffe, devedistare dalle facce esterne del conglomerato di almeno 0,8 cmnel caso di solette, setti e pareti, e di almeno 2 cm nel caso di travi e pilastri. Tali misure devono essere aumentate, e rispettivamente portate a 2 cm per le solette e a 4 cm per le travi ed i pilastri, in presenza di salsedine marina, di emanazioni nocive, od in ambiente comunque aggressivo. Copriferri maggiori possono essere utilizzati in casi specifici (ad es. opere idrauliche).Le superfici delle barre devono essere mutuamente distanziate in ogni direzione di almeno una volta il diametro delle barre medesime e, in ogni caso, non meno di 2 cm. Si può derogare a quanto sopra raggruppando le barre a coppie ed aumentando la mutua distanza minima tra le coppie ad almeno 4 cm. Per le barre di sezione non circolare si deve considerare il diametro del cerchio circoscritto.

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Norme di esecuzione dal DM 09-01-96

DISARMOIl disarmo deve avvenire per gradi ed in modo da evitare azioni dinamiche adottando opportuni provvedimenti. Il disarmo non deve avvenire prima che la resistenza del conglomerato abbia raggiunto il valore necessario in relazione all’impiego della struttura all’atto del disarmo, tenendo anche conto delle altre esigenze progettuali e costruttive; la decisione è lasciata al giudizio del direttore dei lavori.

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Strutture a telaio

Strutture a telaio prefabbricate in c.a.: a, b, travi e pilastri interrotti con collegamento monolitico o per sovrapposizione degli elementi; c, d, strutture con ritti continui con collegamento mediante mensole in aggetto o a flessione; e, telai prefabbricati; f, pilastri monopiano o pluripiano e piastre di solaio prefabbricate poggianti su mensole a sbalzo.

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Strutture a telaio

Figura: collegamenti trave-pilastro nelle strutture semi-prefabbricate in c.a.: a. travi alte perimetrali, b. travi a L perimetrali, c. travi perimetrali in spessore, d. travi intermedie.

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Strutture a telaio

Figura: Schemi del collegamento fra travi e ritto in strutture integralmente prefabbricate in c.a. Nelle strutture con ritti continui il collegamento può essere realizzato:(a) con profilati metallici, (b) con angolari metallici, © con armature saldate, (d) con cavi di precompressione, (e) con appoggio su mensole sporgenti mediante piastre metalliche, (f) con appoggio su pilastro rastremato.

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Strutture a telaio (acciaio)

Figura: strutture a telaio controventate in acciaio o c.a. Le strutture in c.a. possono essere concepite con sole mensole verticali di controvento c o con l’integrazione fra mensole e travi di irrigidimento di alcuni piani; le strutture in acciaio prevedono nuclei irrigidenti interni e controventi di piano e di facciata. (a) telaio a nodi rigidi, (b) telaio come sola irrigidente, (c, d) telaio con mensola verticale e traliccio.Figura sotto: protezione antincendio della travi d’acciaio con vernici intumescenti (a), intonaci a spruzzo in vermiculite, perlite o altre fibre minerali (b), rivestimento di calcestruzzo (c), lastre di materiale ignifugo (d).

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Strutture a telaio (acciaio)

Figure in alto: disposizione planimetrica dei telai in acciaio di tipo trasversale (a) o longitudinale (b); le strutture di controventamento verticale (1) sono disposte, nel secondo caso, prevalentemente in senso trasversale.Figure in basso: la disposizione dei controventamenti orizzontali (1) deve essere concepita unitariamente a quelli verticali (2); non è necessario inserire i controventamenti orizzontali in tutti i campi di solaio, ma solo in numero tale che ciascuna articolazione dell’asta orizzontale sia collegata alla struttura reticolare orizzontale; negli edifici multipiano sono necessari ogni due o tre livelli.

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Strutture a telaio (acciaio)

Figura: edifici in acciaio in zona sismica s=12; a) edificio di 4-8 piani con nucleo in c.a. e maglie di 3-6m x 4-6m, b) edificio di 4-8 piani con due nuclei in c.a. e maglie di 3-6m x 4-6m, c) edificio di 4 piani con controventi in acciaio e maglie strutturali di 3-6m x 4-6m, d) edificio di 6-8 piani con controventi in acciaio e maglie strutturali di 3-6m x 4-6m.Figura: strutture di controvento orizzontali, collegamenti saldato o bullonati in corrispondenza del pilastro, dell’angolo o intermedi.

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Strutture a telaio

Figura: nodi tipo di un edificio in carpenteria metallica.

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07d - Strutture di elevazione verticali (telai)

Strutture a telaio

Figura a sinistra: collegamenti di tipo piano tra trave e pilastro. I collegamenti rigidi sono ottenuti mediante connessione delle travi al pilastro passante (a) o viceversa (b); i collegamenti articolati prevedono l’impiego di squadrette metalliche per strutture miste (c) o solo in acciaio (d); il nodo può essere realizzato con piastre e scatole di connessione (e) o con squadrette metalliche (f). Figura al centro: collegamento di tipo spaziale: a) incastro rigido, b) collegamento con scatole di connessione, prismi ed elementi angolari, c, d) collegamento con travi a sezione alleggerita con pilastro a sezione tubolare e con pilastro a sezione scatolare. Figura a destra: collegamento tra trave a traliccio tipo REP e pilastro a I (a), collegamento con trave reticolare e correnti paralleli e pilastro a I (b).

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Strutture a telaio (legno)

Figura: collegamento trave-pilastro di legno: (a) collegamento tra trave continua e montante interrotto con angolari, coprigiunti laterali chiodati, piastra metallica interna; (b) collegamento tra trave interrotta e montante continuo con mensole, scarpa metallica, piastre chiodate; (c) collegamento di una trave doppia con caviglia e bullone, (d) collegamento di travi e montanti con piastre metalliche, (e) collegamento a 4 vie con montante continuo e piastre metalliche interne.Figura: collegamento tra montante in legno e plinto di fondazione in c.a.. I montanti devono essere protetti dall’umidità: il collegamento può essere (a) con gambo metallico, (b) con 2 profilati a T, (c) con 2 profilati a U annegati nella fondazione in cls.

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Strutture a telaio

Sistemi composti acciaio-calcestruzzoFigure: pioli connettori a testa per travi miste: sollecitazioni nella connessione con soletta piena (a) e con soletta in lamiera grecata.

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Strutture a telaio

Sistemi composti acciaio-calcestruzzoFigure: trave mista indeformata (a), comportamento in assenza o con insufficienti elementi di connessione (b), comportamento con sufficienti elementi di connessione (c). Asse neutro nello spessore della soletta (a), asse neutro fuori dello spessore della soletta (b).Nelle travi miste importanti le fasi di costruzione: si possono prevedere appoggi provvisori della trave metallica in attesa del getto e prima del disarmo, oppure no.

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Strutture a telaio

Sistemi composti acciaio-calcestruzzoFigura: travi miste con solaio con lastre prédalle.Figura: travi miste con solaio con lamiera grecata collaborante.Figura: travi miste con solaio con lastre prefabbricateFigura: travi miste con solaio con elementi alveolari precompressi..

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Progetto strutturale in c.a. e acciaio(estratto da legge n. 1086, 05-11-71) NORME PER LA DISCIPLINA DELLE OPERE DI CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO, NORMALE E PRECOMPRESSO ED A STRUTTURA METALLICA

La realizzazione delle opere deve avvenire in modo da assicurare la perfetta stabilità e sicurezza delle strutture e da evitare qualsiasi pericolo per la pubblica incolumità.Sono opere in conglomerato cementizio armato normalequelle composte da un complesso di strutture in conglomerato cementizio ed armature che assolvono ad una funzione statica. Sono considerate opere in conglomerato cementizio armato precompresso quelle nelle quali si imprime artificialmente uno stato di sollecitazione addizionale di natura ed entità tali da assicurare permanentemente l'effetto statico voluto. Sono opere a struttura metallica quelle nelle quali la statica è assicurata in tutto o in parte da elementi strutturali in acciaio o in altri metalli.1. ProgettoLa costruzione delle opere deve avvenire in base ad un progetto esecutivo redatto da un architetto o ingegnere (o geometra o perito industriale edile iscritti nel relativo albo), nei limiti delle rispettive competenze. L'esecuzione deve aver luogo sotto la direzione sempre di uno di questi. Il progettistaha la responsabilità diretta della progettazione di tutte le strutture dell'opera comunque realizzate. Il direttore dei lavori e il costruttore, ciascuno per la parte di sua competenza, hanno la responsabilità della rispondenza dell'opera al progetto, dell'osservanza delle prescrizioni di esecuzione del progetto, della qualità dei materiali impiegati, e, per quanto riguarda gli elementi prefabbricati, della posa in opera.

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07d - Strutture di elevazione verticali (telai)

1. Denuncia dei lavoriLe opere devono essere denunciate dal costruttore all'ufficio del genio civile (ora ex – le pratiche si presentano in comune), competente per territorio, prima del loro inizio, indicando i nomi ed i recapiti del committente, del progettista delle strutture, del direttore dei lavori e del costruttore. Alla denuncia devono essere allegati il progetto dell'opera in duplice copia, firmato dal progettista, dal quale risultino in modo chiaro ed esauriente le calcolazioni eseguite, l'ubicazione, il tipo, le dimensioni delle strutture, e quanto altro occorre per definire l'opera sia nei riguardi dell'esecuzione sia nei riguardi della conoscenza delle condizioni di sollecitazione; una relazione illustrativa in duplice copia firmata dal progettista e dal direttore dei lavori, dalla quale risultino le caratteristiche, le qualità e le dosature dei materiali che verranno impiegati nella costruzione. Anche le varianti che nel corso dei lavori si volessero introdurre alle opere previste nel progetto originario, devono essere denunciate, prima di dare inizio alla loro esecuzione, all'ufficio del genio civile.2. Documenti in cantiereNei cantieri, dal giorno di inizio delle opere a quello di ultimazione dei lavori, devono essere conservati gli atti indicati, datati e firmati anche dal costruttore e dal direttoredei lavori, nonché un apposito giornale dei lavori. Della conservazione e regolare tenuta di tali documenti è responsabile il direttore dei lavori. Il direttore dei lavori è anche tenuto a vistare periodicamente, ed in particolare nelle fasi più importanti dell'esecuzione, il giornale dei lavori.

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3. Relazione a struttura ultimataA strutture ultimate, entro il termine di sessanta giorni, il direttore dei lavori deposita al genio civile una relazione, in duplice copia, sull'adempimento degli obblighi progettuali esponendo i certificati delle prove sui materiali impiegati emessi dai laboratori; per le opere in conglomerato armato precompresso, ogni indicazione inerente alla tesatura dei cavi ed ai sistemi di messa in coazione; l'esito delle eventuali prove di carico, allegando le copie dei relativi verbali firmate per copia conforme.fasi più importanti dell'esecuzione, il giornale dei lavori.4. Relazione a struttura ultimataA strutture ultimate, entro il termine di sessanta giorni, il direttore dei lavori deposita al genio civile una relazione, in duplice copia, sull'adempimento degli obblighi progettuali esponendo i certificati delle prove sui materiali impiegati emessi dai laboratori; per le opere in conglomerato armato precompresso, ogni indicazione inerente alla tesatura dei cavi ed ai sistemi di messa in coazione; l'esito delle eventuali prove di carico, allegando le copie dei relativi verbali firmate per copia conforme.

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5. Collaudo staticoTutte le opere debbono essere sottoposte a collaudo statico, che deve essere eseguito da un architetto o da un ingegnere, iscritto all'albo da almeno dieci anni, che non sia intervenuto in alcun modo nella progettazione, direzione ed esecuzione dell'opera. La nomina del collaudatore spetta al committente il quale ha l'obbligo di comunicarla al genio civile entro sessanta giorni dall'ultimazione dei lavori. Il committente precisa i termini di tempo entro i quali dovranno essere completate le operazioni di collaudo. Quando non esiste il committente ed il costruttore esegue in proprio, è obbligatorio per il costruttore di chiedere all'ordine provinciale degli ingegneri o a quello degli architetti, la designazione di una terna di nominativi fra i quali sceglie il collaudatore. Il collaudatore deve redigere due copie del certificato di collaudo e trasmetterle all'ufficio del genio civile, il quale provvede a restituirne una copia, con l'attestazione dell'avvenuto deposito da consegnare al committente. Per il rilascio di licenza d'uso o di abitabilità, se prescritte, occorre presentare all'ente preposto una copia del certificato di collaudo con l'attestazione, da parte dell'ufficio del genio civile, dell'avvenuto deposito.

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COLLAUDO STATICO (cfr. DM genn. 96)

Il collaudo, oltre al controllo del corretto adempimento delle prescrizioni formali, deve comprendere i seguenti adempimenti tecnici:•ispezione generale dell’opera nel suo complesso con particolare riguardo a quelle strutture o parti di strutture più significative da confrontare con i disegni esecutivi depositati in cantiere;•esame dei certificati delle prove sui materiali, articolato: -nell’accertamento del numero dei prelievi effettuati e della sua conformità al decreto a quanto fissato dagli allegati dello stesso;•esame dei certificati;•controllo dei verbali delle eventuali prove di carico fatte eseguire dal direttore dei lavori;•esame dell’impostazione generale della progettazione strutturale, degli schemi di calcolo e delle azioni considerate.Inoltre, nell’ambito della propria discrezionalità, il collaudatore può richiedere di effettuare quegli accertamenti utili per formarsi il convincimento della sicurezza dell’opera, quali:•prove di carico da eseguirsi secondo le modalità previste;•saggi diretti sui conglomerati con prelievi di campioni e controllo delle armature;•controlli non distruttivi sulle strutture;•documentazioni integrative di progetto.

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•Metodi di verifica

Nei metodi di verifica i coefficienti da applicare sia ai carichi che alle resistenze sono definiti dalle singole normative in funzione dei materiali, delle tipologie strutturali, delle modalità costruttive, della destinazione e della durata prevista dell'opera, al fine di conseguire il necessario livello di sicurezza.

In ciascuna verifica le azioni sono combinate linearmente, mediante opportuni coefficienti che tengono conto della durata prevista per ciascuna azione, della frequenza del suo verificarsi e della probabilità di presenza contemporanea di più azioni.

Per le opere in cemento armato, precompresso e per le strutture metalliche, i coefficienti sono definiti dalle Norme Tecniche di cui all'art. 21 della legge 5-11-1971, n. 1086. E' consentito derogare dai valori dei coefficienti di combinazione previsti dalle Normative, purché ciò sia giustificato da studi approfonditi, nel pieno rispetto dei principi e degli obiettivi sopra enunciati.

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Resistenze di calcolo

Le resistenze di calcolo fd si valutano mediante l’espressione:

assumendo per il coefficiente γm i valori indicati sotto:

STATI LIMITE ACCIAIO γs CALCESTRUZZO γcultimi 1,15 1,5 per c.a.p

1,6 per c.a. e c.a. con precompressione parzi

di esercizio 1,0 1,0

In particolare la resistenza di calcolo del calcestruzzo fcdrisulta pari a:

fck Rck · 0,83fcd = ------- = ------------------ γc γc

Per spessori minori di 5 cm il coefficiente γc va maggiorato del 25%.Nel caso del metodo di verifica delle tensioni ammissibili si avrebbe la seguente formula per la tensione ammissibile del calcestruzzo :

La formula vale per le strutture inflesse e pressoinflesse. Per le strutture semplicemente compresse si applica a σc una riduzione del 30%; per travi con soletta collaborante di spessore non inferiore a 5 cm, una riduzione del 10%; nelle solette aventi spessore inferiore ai 5cm, comunque sollecitate, σc deve essere ridotta del 30%.

2/4

156 mmNRckc

−+=σ

m

kd

ffγ

=

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Strutture a telaio (legno)Le pareti sono realizzate a piè d’opera con montanti e traversi in legno. Esternamente le pareti sono irrigidite con compensato strutturale (1), internamente prevedono un rivestimento in cartongesso (2). I solai e la copertura (4) sono realizzati sempre con intelaiatura lignea, mentre il manto di copertura (5) può essere realizzato con molteplici tecniche.

Figura: pareti portanti leggere in pannelli prefabbricati a intelaiatura lignea.Schema di assemblaggio dei pannelli (a). Dettaglio (b).Sezione (c):1. corrente di collegamento tra i pannelli; 2. elemento distanziatore; 3. Pannello; 4. compensato strutturale; 5. Cartongesso; 6. pannello di solaio; 7. barriera al vapore; 8. rasatura in gesso; 9. Pavimentazione; 10. fondazione in c.a.

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Telaio ligneo tipo Platform

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