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STUDIO DI PREVALENZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE NEL P.O. MONS. DIMICCOLI DI BARLETTA E. Tato’°, N. Rufini°, P. Nardella^, F. G. Doronzo°, F.P. Polemio*. ° Direzione Medica di Presidio * Direzione Sanitaria ASL BAT ^ Università Cattolica del Sacro Cuore-Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva Tabella 2. Antibiotici più utilizzati per profilassi e/o terapia Grafico 1. – Distribuzione delle Infezioni Ospedaliere per sede ANTIBIOTICI % Altre cefalosporine 57 28 Fluorchinolonici 40 20,1 Teicoplanina 13 6,3 Piperacillina 13 6,3 Ampicillina+ Sulbactam 11 5,3 Cefazolina 10 4,8 Amoxicillina+ ac.clavulanico 7 3,4 Imipenem 6 2,8 Altri macrolidi 6 2,8 Vancomicina 6 2,8 Altri aminoglicosidi 6 2,8 Meropenem 4 2 Claritromicina 4 2 Trimetropin 4 2 Ampicillina 3 1,4 Altre penicilline 3 1,4 Metronidazolo 2 1 Altro 10 4,8 TOT 205 - Tabella 1. Microrganismi isolati in Infezion Ospedaliere MICRORGANISMI % Pseudomonas aeruginosa 7 13,2 Candida albicans 6 11,3 Klebsiella pneumonie 5 9,4 Streptococcus fecalis 4 7,5 Acinetobacter 3 5,6 Altri funghi 2 3,8 Altri stafilococchi 1 1,9 Altri batteri gram negativi 1 1,9 Candida 1 1,9 Clostridium 1 1,9 Escherichia coli 1 1,9 Coltura effettuata negativa 3 5,6 Coltura effettuata non disponibile 1 1,9 Coltura non effettuata 8 15,2 TOT 44 - OBIETTIVO: Le infezioni ospedaliere costituiscono a tutt’oggi una grande sfida ai sistemi di salute pubblica poichè hanno un elevato impatto sui costi sanitari e sono indicatori della qualità del servizio offerto ai pazienti ricoverati. L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare la prevalenza di infezioni ospedaliere e di fornire informazioni da utilizzare per sviluppare piani e procedure organizzative finalizzate al loro controllo. MATERIALI: E’stata valutata la prevalenza di infezioni comunitarie ed ospedaliere del P.O. Mons. Dimiccoli di Barletta-ASL BAT- Distretto 2, nella settimana fra il 16 ed il 21 Novembre 2009. Sono stati considerati eleggibili i pazienti ricoverati in regime ordinario, ad eccezione dei ricoverati in giornata e di quelli in dimissione. Per la definizione di caso sono stati utilizzati i criteri forniti dai CDC di Atlanta. RISULTATI: Sono state raccolte ed analizzate 132 schede. Sono state rilevate 12 infezioni ospedaliere e 32 infezioni comunitarie. Le sedi maggiormente interessate sono risultate le vie urinarie (34%) seguite dalle alte vie respiratorie. Il 63% dei 45 pazienti ricoverati nei reparti chirurgici era stato sottoposto ad intervento chirurgico. Il 60% degli interventi chirurgici sono stati classificati come puliti, il 20% come puliti- contaminati e il 16,4% come contaminati o sporchi. Al momento dell’indagine, 67 pazienti (50,7%) stavano effettuando terapia antibiotica, il 44,2% per profilassi, il 48,7% per terapia e il 7,1% per terapia dopo antibiogramma. Dei 29 pazienti che erano stati sottoposti ad intervento chirurgico, il 46% aveva effettuato terapia antibiotica per profilassi chirurgica. Nel 71,7% delle infezioni ospedaliere è stato effettuato un esame colturale per isolare l’agente patogeno responsabile. I microrganismi più frequentemente isolati sono risultati: Pseudomonas aeruginosa (13,2%) e Candida albicans (11,3%). Gli antibiotici più frequentemente utilizzati sono state le cefalosporine (non specificate) con il 28%. - stabilire con precisione l’incidenza del fenomeno in particolari ambiti (reparti chirurgici, terapie intensive) con studi mirati; - implementare l’adozione di Linee Guida sul corretto utilizzo di antibiotici; - incrementare il ricorso al laboratorio per la diagnosi eziologica delle infezioni. CONCLUSIONI: Fermo restando l’utilità di tali indagini trasversali ripetute nel tempo, restano tuttora aperti diversi problemi:

STUDIO DI PREVALENZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE NEL P.O. MONS. DIMICCOLI DI BARLETTA E. Tato°, N. Rufini°, P. Nardella^, F. G. Doronzo°, F.P. Polemio*

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STUDIO DI PREVALENZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE NEL P.O. MONS. DIMICCOLI DI BARLETTA

E. Tato’°, N. Rufini°, P. Nardella^, F. G. Doronzo°, F.P. Polemio*.

° Direzione Medica di Presidio* Direzione Sanitaria ASL BAT^ Università Cattolica del Sacro Cuore-Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva

Tabella 2. Antibiotici più utilizzati per profilassi e/o terapia

Grafico 1. – Distribuzione delle Infezioni Ospedaliere per sede

ANTIBIOTICI N° %

Altre cefalosporine 57 28

Fluorchinolonici 40 20,1

Teicoplanina 13 6,3

Piperacillina 13 6,3

Ampicillina+

Sulbactam

11 5,3

Cefazolina 10 4,8

Amoxicillina+

ac.clavulanico

7 3,4

Imipenem 6 2,8

Altri macrolidi 6 2,8

Vancomicina 6 2,8

Altri aminoglicosidi 6 2,8

Meropenem 4 2

Claritromicina 4 2

Trimetropin 4 2

Ampicillina 3 1,4

Altre penicilline 3 1,4

Metronidazolo 2 1

Altro 10 4,8

TOT 205 -

Tabella 1. Microrganismi isolati in Infezioni Ospedaliere

MICRORGANISMI N° %

Pseudomonas aeruginosa 7 13,2

Candida albicans 6 11,3

Klebsiella pneumonie 5 9,4

Streptococcus fecalis 4 7,5

Acinetobacter 3 5,6

Altri funghi 2 3,8

Altri stafilococchi 1 1,9

Altri batteri

gram negativi

1 1,9

Candida 1 1,9

Clostridium 1 1,9

Escherichia coli 1 1,9

Coltura effettuata negativa 3 5,6

Coltura effettuata

non disponibile

1 1,9

Coltura non effettuata 8 15,2

TOT 44 -

OBIETTIVO: Le infezioni ospedaliere costituiscono a tutt’oggi una grande sfida ai sistemi di salute pubblica poichè hanno un elevato impatto sui costi sanitari e sono indicatori della qualità del servizio offerto ai pazienti ricoverati. L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare la prevalenza di infezioni ospedaliere e di fornire informazioni da utilizzare per sviluppare piani e procedure organizzative finalizzate al loro controllo.

MATERIALI: E’stata valutata la prevalenza di infezioni comunitarie ed ospedaliere del P.O. Mons. Dimiccoli di Barletta-ASL BAT- Distretto 2, nella settimana fra il 16 ed il 21 Novembre 2009. Sono stati considerati eleggibili i pazienti ricoverati in regime ordinario, ad eccezione dei ricoverati in giornata e di quelli in dimissione. Per la definizione di caso sono stati utilizzati i criteri forniti dai CDC di Atlanta.

RISULTATI: Sono state raccolte ed analizzate 132 schede.Sono state rilevate 12 infezioni ospedaliere e 32 infezioni comunitarie. Le sedi maggiormente interessate sono risultate le vie urinarie (34%) seguite dalle alte vie respiratorie. Il 63% dei 45 pazienti ricoverati nei reparti chirurgici era stato sottoposto ad intervento chirurgico. Il 60% degli interventi chirurgici sono stati classificati come puliti, il 20% come puliti-contaminati e il 16,4% come contaminati o sporchi. Al momento dell’indagine, 67 pazienti (50,7%) stavano effettuando terapia antibiotica, il 44,2% per profilassi, il 48,7% per terapia e il 7,1% per terapia dopo antibiogramma. Dei 29 pazienti che erano stati sottoposti ad intervento chirurgico, il 46% aveva effettuato terapia antibiotica per profilassi chirurgica. Nel 71,7% delle infezioni ospedaliere è stato effettuato un esame colturale per isolare l’agente patogeno responsabile. I microrganismi più frequentemente isolati sono risultati: Pseudomonas aeruginosa (13,2%) e Candida albicans (11,3%). Gli antibiotici più frequentemente utilizzati sono state le cefalosporine (non specificate) con il 28%.

- stabilire con precisione l’incidenza del fenomeno in particolari ambiti (reparti chirurgici, terapie intensive) con studi mirati; - implementare l’adozione di Linee Guida sul corretto utilizzo di antibiotici; - incrementare il ricorso al laboratorio per la diagnosi eziologica delle infezioni.

CONCLUSIONI: Fermo restando l’utilità di tali indagini trasversali ripetute nel tempo, restanotuttora aperti diversi problemi: