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[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
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1.0 INTRODUZIONE
Il presente studio preliminare ambientale per la verifica di assoggettabilità alla VIA viene effettuato a
seguito di richiesta di modifica sostanziale dell’impianto dovuta alla richiesta di messa in riserva di n° 3
codici CER di rifiuti pericolosi costituiti da : accumulatori al piombo ( CER 160106) apparecchiature fuori uso
contenenti componenti pericolosi ( CER 160213 ) e veicoli fuori uso ( CER 160104).
La verifica di assoggettabilità è quella procedura atta a valutare se un determinato impianto abbia un
impatto significativo sull’ambiente e debba quindi essere sottoposto alla fase di valutazione di impatto
ambientale (VIA).
In base alle indicazioni dell’allegato B2 che definisce quelli che devono essere i contenuti dello studio
preliminare ambientale il lavoro seguente è stato organizzato in due parti principali. La prima parte
definisce localizzazione e caratteristiche del progetto la seconda le caratteristiche dell’impatto potenziale.
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2.0 PRESENTAZIONE AZIENDALE
La BARTOLI EFISIO EREDI SNC con sede a Decimomannu al Km 14,300 della s.s 130 e sede legale in via
Garibaldi 39 a Decimomannu è una società che opera nel campo delle demolizioni industriali, recupero e
commercio metalli ferrosi e non ferrosi.
Denominazione Ditta: BARTOLI EFISIO EREDI S.N.C. DI ANDREA E CARLO BARTOLI
Sede legale: S.S. 130 KM 14300 (09033) Decimomannu (CA)
Codice fiscale : 02920850928
Numero REA : CA-234065
Partita IVA: 02920850928
Oggetto sociale : la società ha come oggetto il commercio all’ingrosso e/o al dettaglio sia in proprio che a
mezzo di rappresentanze, di rottami ferrosi e non ferrosi, di autoveicoli nuovi ed usati di pezzi e parti di
ricambio, di materiali e accessori per motori e carrozzerie , di impianti e materiali metalmeccanici e
industriali.
In particolare nel rispetto delle norme vigenti e in ottemperanza alle previste autorizzazioni, potrà
provvedere alla:
o Raccolta, trasporto, stoccaggio, intermediazione, commercio e lavorazione, trattamento di rifiuti
civili e/o industriali;
o Raccolta, trasporto, stoccaggio, intermediazione, commercio e lavorazione di residui;
o Raccolta, trasporto, stoccaggio, intermediazione e commercio di materiali ferrosi e non ferrosi,
plastica vetri e legno;
o Attività di recupero e di rigenerazione anche attraverso la gestione di impianti volti al recupero e/o
trattamento di residui e rifiuti civili e industriali;
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o Attività di bonifica e/o ripristino ambientale;
la società potrà inoltre impiantare uno stabilimento tecnicamente organizzato per la preparazione,
trasformazione e lavorazione dei rottami ferrosi e non ferrosi, per la costruzione di parti meccaniche in
genere, nonché la costruzione in metallo di oggetti mobili e fissi di ogni tipo ed uso, con annessa officina
per la riparazione di automezzi. La società potrà compiere tutti gli atti ritenuti necessari o soltanto utili per
il conseguimento dell’oggetto sociale: così in breve può porre in essere operazioni mobiliari, immobiliari,
industriali, commerciali e finanziarie compreso il rilascio di garanzie reali e personali anche a favore di terzi
e quale terza datrice di ipoteca. Potrà infine assumere interessenze e partecipazioni in altre società ed
aventi scopo analogo od affine al proprio.
All’occasione la società potrà anche avvalersi di tutte le agevolazioni ed i benefici previsti dalle leggi
nazionali e regionali di settore, per la realizzazione dell’oggetto sociale, ricorrendo a prestiti a breve, medio
e lungo termine e concedendo, per lo scopo ove richieste, garanzie ipotecarie sui beni della società.
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
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3.0 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO TERRITORIALE
Il comune di Decimomannu dista circa 17 km da Cagliari ed ha una superficie di 28,05 Kmq e una
popolazione residente di 7756 abitanti di cui 3890 di sesso maschile e 3866 di sesso femminile per una
densità della popolazione pari a 276,5 ab/km2 (fonte ISTAT 2010) . L’area sulla quale insiste l’impianto in
esame ricade completamente all’ interno del comune di Decimomannu.
Figura 1 Inquadramento comune Decimomannu
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
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4.0 INQUADRAMENTO NORMATIVO
4.1 PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE
Il Piano Paesaggistico Regionale approvato con delibera n.36/7 del
05/09/2006 divide il territorio costiero in 27 ambiti omogenei. Il Piano
Paesaggistico Regionale persegue il fine di: preservare, tutelare,
valorizzare e tramandare alle generazioni future l'identità ambientale,
storica, culturale e insediativa del territorio sardo, tramite l’utilizzo di
norme tecniche di attuazione e relativa cartografia.
Le norme tecniche sono a loro volta organizzate in tre assetti
differenti:
- Assetto ambientale
- Assetto storico culturale
- Assetto insediativo
Il caso in esame facente parte del comune di Decimomannu, non ricadendo nella fascia costiera porta a
focalizzare l’attenzione sulla cartografia relativa al territorio interno della Regione Sardegna. Questa
prevede la suddivisione in fogli in scala 1:50000. Nel particolare il comune di Dercimomannu ricade
all’interno del Foglio 556 - Provincia di Cagliari, Carbonia-Iglesias e Medio-Campidano ;
Figura 2
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Figura 3 foglio 556 PPR
Decimomannu
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Figura 4 Ritaglio foglio 1:5000 con localizzazione impianto (foglio 556 PPR)
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4.2 PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI)
Il PAI Piano per l’Assetto Idrogeologico si applica al bacino idrografico unico regionale della Regione
Sardegna, corrispondente all’intero territorio regionale, comprese le isole minori, che ai sensi della
Deliberazione della Giunta regionale n. 45/57 del 30.10.1990 è suddiviso nei seguenti sette sottobacini:
sub-bacino n.1 Sulcis,sub-bacino n.2 Tirso, sub-bacino n.3 Coghinas-Mannu-Temo, sub-bacino n.4 Liscia,
sub-bacino n.5 Posada-Cedrino, sub-bacino n.6 Sud-Orientale, sub-bacino n.7 Flumendosa-Campidano-
Cixerri.
Il PAI al Titolo II delle “Norme tecniche di attuazione” prevede linee guida, indirizzi, azioni settoriali e
prescrizioni generali per la prevenzione dei pericoli dei rischi idrogeologici nel bacino idrografico unico
regionale e nelle aree di pericolosità idrogeologica.
Il comune di Decimomannu appartiene al “Sub Bacino Flumendosa-Campidano-Cixerri” . Come definito
dall’indice generale di riferimento dei siti a rischio di piena il comune è classificato nel seguente modo:
Comune Provincia Tavola Codice sito Scheda di Rilevamento
Scheda intervento
Decimomannu Cagliari 4 B7cpTC018 B7cpTC018 B7cpTC018
Tabella 1
Il PAI disciplina le aree in base alla pericolosità idraulica dividendole in :
Hi4 : pericolosità idraulica molto elevata
Hi3 :pericolosità idraulica elevata
Hi2 : Pericolosità idraulica media
Hi1 : Pericolosità idraulica moderata
Le aree di pericolosità idraulica sono perimetrale ed indicate nei territori dei comuni indicati nell’allegato A.
IL PAI disciplina le aree di pericolosità di frana dividendole in:
Hg4 : pericolosità di frana molto elevata
Hg3 : pericolosità di frana elevata
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Hg2 : pericolosità di frana media
Hg1 : pericolosità di frana moderata
Le aree di pericolosità sono perimetrale ed indicate nei territori dei comuni indicati nell’allegato B.
Il PAI disciplina le aree a rischio idraulico dividendole in:
Ri4 : rischio idraulico molto elevato
Ri3 : rischio idraulico elevato
Ri2 : rischio idraulico medio
Ri1 : rischio idraulico moderato
Le aree a rischio idraulico sono perimetrale nei territori dei comuni indicati nell’Allegato C.
Il PAI disciplina le aree a rischio da frana dividendole in:
Rg4 : rischio da frana molto elevato
Rg3 : rischio da frana elevato
Rg2 : rischio da frana molto medio
Rg1 : rischio da frana moderato
Le aree a rischio da frana sono indicate nell’Allegato D
Il comune di Decimomannu risulta:
1. Compreso tra i comuni, aventi aree con pericolosità idraulica molto elevata (Hi4), aree con
pericolosità idraulica elevata (Hi3), aree con pericolosità idraulica media (Hi2) e aree con
pericolosità idraulica moderata (Hi1) ,indicati nell’ Allegato A
2. Non compreso tra i comuni, aventi aree con pericolosità di frana, indicati nell’Allegato B
3. Compreso tra i comuni, aventi aree a rischio idraulico molto elevato Ri4, mentre non presenta
aree a rischio idraulico elevato Ri3, medio Ri2 e moderato Ri1, indicati nell’Allegato C.
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4. Non compreso fra i Comuni, con aree a rischio molto elevato da frana , indicati
nell’Allegato D.
Figura 5 ritaglio cartografia PAI aree pericolosità idraulica
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Figura 6 Ritaglio cartografia aree rischio idraulico
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L’impianto come evidenziato dalla cartografia del PAI ricade in prossimità delle aree identificate come Hi1 e
Ri4. Dall’esame della cartografia tavola Ei 04/26 risulta che l’area di riferimento interessata dall’impianto è
identificata come E3 che definisce nuclei urbani non densamente popolati o aree come nel caso specifico
destinati ad impianti tecnologici, discariche RSU o inerti.
4.3 PIANO URBANISTICO COMUNALE
Il lotto dove è situato l’impianto così come indicato dal PUC (Piano Urbanistico Comunale) di
Decimomannu ricade interamente all’interno della zona omogenea “D”: Industriale artigianale e
commerciale (figura 5). L’area in esame non ricade neglia ambiti costieri individuati dal Piano Paesaggistico
Regionale.
Il PUC di Decimomannu definisce la zona omogenea “D” nel modo seguente :
Zona D : nelle zone del territorio comunale classificate “D” è pssibile localizzare interventi destinati a nuovi
insediamenti per impianti industriali, artigianali, commerciali, comprese le medie strutture di vendita, come
disciplinate dal D.lgs. 114/1998 e sucessive disposizioni statali e regionali di attuazione, di applicazione, di
conservazione trasformazione o commercializzazione dei prodotti del settore primario.
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Figura 7 PUC Decimomannu
Legenda Piano Urbanistico Comunale Decimomannu
Zona H2 aree costituenti le fasce di rispetto della SS n°130
Zona D insediamenti industriali
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4.4 PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA
L’amministrazione comunale di Decimomannu non dispone attualmente del piano di classificazione
acustica di cui alla Legge quadro sull’inquinamento acustico n.447 del 26/10/1995 che prevede la
zonizzazione acustica del territorio comunale secondo i criteri stabiliti nelle direttive regionali.
La normativa vigente in materia di inquinamento acustico ambientale stabilisce che in attesa che un
comune provveda ad effettuare la zonizzazione acustica del proprio territorio si applichino i limiti di
immissione di cui all’art.6 comma 1, del D.P.C.M. 1/03/91 riportati nella tabella 2 seguente.
Zonizzazione Periodo di riferimento diurno LAeq [dB(A)]
Periodo di riferimento notturno LAeq [dB (A)]
Tutto il territorio nazionale 70 60
Zona A (Decreto interministeriale
02/04/1968 n°1444)
65 55
Zona B (Decreto interministeriale
02/04/1968 n°1444)
60 50
Zona esclusivamente industriale 70 70
Tabella 2 : Limiti di immissione
4.4.1 VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO AMBIENTALE
In base alla valutazione di impatto ambientale redatta dallo studio tecnico Dott. Ing. Muntoni (riportata in
allegato) si evince che :
- l’impianto di recupero ricade all’interno della cosi detta zona omogenea “tutto il territorio
nazionale”, così come previsto dal D.P.C.M. 01/03/1991;
- il limite applicabile per il solo livello assoluto di immissione sonora è pari a 70 dB(A) nel tempo
di riferimento diurno, in quanto l’attività produttiva si svolge esclusivamente durante il periodo
di riferimento diurno;
- Il livello di emissione riscontrato per il periodo diurno è pari a 63 dB(A);
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- Il livello assoluto di immissione è pari a 64 dB(A) che è inferiore ai limiti previsti per il periodo di
riferimento diurno;
- Il livello di rumore residuo è fortemente condizionato dalla circolazione veicolare lungo la
strada statale 130;
Alla luce delle considerazioni fatte e valutazioni fatte che la rumorosità ambientale imputabile al
funzionamento dell’impianto non sia tale da provocare durante il periodo di riferimento diurno pericolo o
danno per la salute umana ne tanto meno il deterioramento dell’ ecosistema ambientale. Le valutazioni di
cui sopra dovranno essere aggiornate non appena il Comune di Decimomannu avrà provveduto a effettuare
la zonizzazione del territorio comunale.
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5.0 QUALIFICAZIONE DELL’AREA DI INTERVENTO
L’impianto BARTOLI EFISIO EREDI SNC ricade totalmente all’interno del comune di Decimomannu. La
localizzazione è meglio definita nelle figure seguenti.
Figura 8 : Localizzazione impianto
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Figura 9: Localizzazione impianto tramite Sardegna 3D
Decimomannu
BARTOLI S.N.C.
Cagliari
Iglesias
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6.0 CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO
L’impianto è situato nel Comune di Decimomannu lungo la S.S. 130 al Km 14,300 su di un area complessiva
di circa 9000 mq distinta al foglio 6 mappali 6/a, 7, 8 ed al foglio 13 mappali 197,198 del catasto del
Comune di Decimomannu.
L’attività consiste in:
o esercizio di un impianto per la messa in riserva (R13) al fine del recupero di rifiuti speciali per un
quantitativo massimo di 300 t/anno in deposito preliminare.
o esercizio di un impianto di trattamento al fine di recupero di rifiuti speciali (R4) ,per un potenzialità
di trattamento pari a 7000 t/anno.
La potenzialità giornaliera dell’ impianto equivale a 1,36 t al giorno di rifiuti destinati alla messa in
riserva(R13) e di 31,81 t al giorno per rifiuti destinati al recupero (R4)(considerando 220 giornate lavorative
in un anno).
Oltre ad i materiali ferrosi e non in impianto verranno anche messi in riserva rifiuti pericolosi del tipo :
- accumulatori al piombo ( CER 160106)
- apparecchiature fuori uso contenenti componenti pericolosi ( CER 160213 )
- veicoli fuori uso ( CER 160104)
I rifiuti pericolosi verranno stoccati negli appositi imballaggi in specifici spazi individuati all’interno
dei capannoni presenti nell’Area B e C.
L’area complessiva in oggetto è di 9000 mq ed è suddivisa in quattro aree di lavoro principali :
- Area A. Situazione attuale : Area di lavorazione materiali ferrosi della superficie di circa 1300 mq,
interamente pavimentata e dotata di sistema di raccolta delle acque meteoriche, adibita a sede di
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scarico dei rifiuti da parte degli automezzi, per una selezione primaria, cernita pressatura, e messa
in riserva e raccolta di materiali diversi, piombo, ottone, rame e alluminio.
- Area B. Situazione attuale : Un area officina con area di messa in riserva e lavorazione di materiali
non ferrosi selezione materiali particolari della superficie di circa 1000 mq, interamente
pavimentata (HDPE) e dotata di sistema di raccolta delle acque meteoriche, adibita a zona per la
cernita e messa in riserva di materiali particolari, quali plastica, materiali in gomma, vetro e
deposito pneumatici, piazzuola per lavaggio automezzi, dotata di sistema di raccolta delle acque
meteoriche e area di messa in riserva veicoli bonificati con successivo compattamento.
Attualmente L’area è coperta da una tettoia al di sotto della quale verranno stoccati anche i rifiuti
pericolosi (localizzati in un area di circa 60 mq). all’interno di appositi contenitori omologati
(situazione di progetto in foto).
Situazione di progetto: è prevede la costruzione di un ulteriore capannone che andrà ad affiancare
quello già presente., consentendo di avere un area di stoccaggio coperta ancora maggiore, per lo
stoccaggio dei rifiuti pericolosi (CER 160213 ; CER 160601) e per la lavorazione dei materiali non
ferrosi.
- Area C (900 mq) . Situazione attuale : Area caratterizzata dalla presenza di un piazzale utilizzato
attualmente come parcheggio dei mezzi pesanti.
Situazione di progetto: Questa superficie sarà dedicata all’attività di autodemolizione che avverrà
all’interno di un capannone anch’esso da realizzare, la restante area verrà utilizzata come sosta per
i mezzi pesanti e stoccaggio dei materiali derivanti dalla attività di autodemolizione. Verrà inoltre
realizzato un muro di 2.20 m. per delimitare la presente area.
L’attività di autodemolizione verrà esercitata all’interno del capannone (Area C).Le auto (CER
160104) verranno smembrate all’interno dell’apposito capannone, ed i materiali derivanti dalla
prima lavorazione ( oli esausti, liquidi refrigeranti, parti plasiche , parti metalliche e cristalli)
verranno stoccati all’esterno del capannone in appositi imballaggi omologati in attesa di essere
caricati sui semirimorchi con destinazione fonderia/smaltimento.
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- Area D : piazzale principale con parcheggio dei dipendenti, caseggiato uffici , area per lo stoccaggio
temporaneo dei materiali in ingresso e la zona per la pesa dei materiali in ingresso.
Tutte le aree di lavoro sono e saranno caratterizzate dalla presenza di pavimentazione in HDPE .
Figura 103 SITUAZIONE ATTUALE
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Figura 11 SITUAZIONE DI PROGETTO
Area rifiuti pericolosi
CER 160601 CER 160213
Area rifiuti pericolosi
CER 160104
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Figura 12 Particolare dell’area. Capannone autodemolizione da progettare (Area C)
Figura 13 Particolare dell’area. Capannone da progettare (Area B)
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6.1 VIABILITÀ ESTERNA
Il sito in esame è localizzato al Km 14300 della strada statale 130 direzione Cagliari-Iglesias. Questa
rappresenta l’arteria stradale principale sulla quale si affaccia l’ingresso principale della BARTOLI EFISIO
EREDI SNC.
6.2 DIPENDENTI
In impianto giornalmente sono presenti in totale 15 dipendenti suddivisi nel seguente modo:
Lavoratori Uomini Donne
Impiegati 1 2
Operai 12 -
Tabella 3 Dipendenti
6.3 IMPIANTO DI TRATTAMENTO ACQUE DI PRIMA PIOGGIA
Le acque meteoriche di prima pioggia dilavanti i piazzali delle aree pavimentate di sosta dei mezzi e
posizionamento cassoni scarrabili sono inviate al trattamento di un sistema di depurazione, totalmente
interrato, dimensionato considerando una portata di 5,5 l/s per una superficie scolante pari a 4500 mq.
Le fasi dell’impianto sono :
1. Grigliatura
2. Vasca di sedimentazione acque di prima pioggia
3. Vasca di disoleazione
Le acque reflue trattate verranno utilizzate per irrigare le aree verdi poste lungo il perimetro
dell’insediamento, nelle quali verranno sistemate piante ad alto fusto, per una superficie complessiva di
circa 100 mq.
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Lo spandimento delle acque depurate avverrà superficialmente tramite irrigazione localizzata.
Le acque meteoriche di seconda pioggia seguiranno il deflusso naturale.
Le acque meteoriche dilavanti i piazzali dell’area di lavorazione materiali ferrosi e dell’area officina e
selezione materiali particolari sono inviate a due vasche di accumulo e di sedimentazione della capacità di
circa 8 mc/cad.
Le acque vengono accumulate e allontanate a mezzo di autospurgo nel rispetto della disciplina dei rifiuti,
pertanto non è prevista nessuna immissione di acque reflue in ambiente.
6.4 AUTORIZZAZIONE GESTIONE RIFIUTI
Nel Gennaio 2011 la BARTOLI EFISIO EREDI SNC ha rinnovato le autorizzazioni in materia di gestione dei
rifiuti C/O La Provincia di Cagliari:
Attività di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi (attività R13 – allegato C parte
IV- D.Lgs. 152/06) per un totale di 300 t.
Attività di trattamento al fine del recupero (attività R4 – allegato C parte IV- D.Lgs. 152/06) per un
totale di 7000 t.
Codice CER Descrizione
030101 scarti di corteccia e sughero
030105 segatura truccioli
070213 rifiuti plastici
120101 limatura di truccioli di materiali ferrosi
120102 polveri e particolato di materiali ferrosi
120105 limatura e trucciopli di materiali plastici
150102 imballaggi in plastica
150103 imballaggi in legno
150104 imballaggi metallici
150106 imballaggi in materiali misti
160103 pneumatici usati
160105 parti leggere provenienti dalla demolizione di veicoli
160106 veicoli fuori uso, non contenenti componenti pericolose
160112 pastiglie freni
160115 liquidi antigelo diversi da 160114
160116 serbatoi per gas liquido
Elenco rifiuti per messa in riserva (R13)
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
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160117 metalli ferrosi
160118 metalli non ferrosi
160119 plastica
160120 vetro
160214 aparecchiature diverse da 160209 e 160213
160216 componenti diversi da 160215
160801 catalizzatori tranne 160807
170201 legno
170401 rame bronzo ottone
170402 alluminio
170403 piombo
170404 zinco
170405 ferro e acciaio
170406 stagno
170407 materiali misti
170411 cavi diversi da 170410
191001 rifiuti di ferro e acciaio
191002 rifiuti di metallo non ferrosi
191202 metalli ferrosi
191203 metalli non ferrosi
191204 plastica e gomma
200105 metallo (lattine)
200106 altri tipi di metallo
200107 legno
200124 schede elettroniche
200136 apparecchiature elettriche
200140 metallo
Codice CER Descrizione
030101 scarti di corteccia e sughero
030105 segatura truccioli
070213 rifiuti plastici
120101 limatura di truccioli di materiali ferrosi
120102 polveri e particolato di materiali ferrosi
120105 limatura e trucciopli di materiali plastici
150102 imballaggi in plastica
150103 imballaggi in legno
150104 imballaggi metallici
150106 imballaggi in materiali misti
160103 pneumatici usati
160105 parti leggere provenienti dalla demolizione di veicoli
160106 veicoli fuori uso, non contenenti componenti pericolose
160112 pastiglie freni
160115 liquidi antigelo diversi da 160114
160116 serbatoi per gas liquido
Elenco rifiuti col fine del recupero (R4)
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A seguito di verifica ambientale viene richiesto alla Provincia l’autorizzazione alla messa in riserva dei
seguenti rifiuti:
I CER 160601 e CER 160213 verranno stoccati all’interno del capannone (AREA B) in contenitori
omologati. I CER 160104 verranno stoccati nell’ AREA C, destinata all’attività di autodemolizione. ( Vedi
tavole tecniche allegate)
160117 metalli ferrosi
160118 metalli non ferrosi
160119 plastica
160120 vetro
160214 aparecchiature diverse da 160209 e 160213
160216 componenti diversi da 160215
160801 catalizzatori tranne 160807
170201 legno
170401 rame bronzo ottone
170402 alluminio
170403 piombo
170404 zinco
170405 ferro e acciaio
170406 stagno
170407 materiali misti
170411 cavi diversi da 170410
191001 rifiuti di ferro e acciaio
191002 rifiuti di metallo non ferrosi
191202 metalli ferrosi
191203 metalli non ferrosi
191204 plastica e gomma
200105 metallo (lattine)
200106 altri tipi di metallo
200107 legno
200124 schede elettroniche
200136 apparecchiature elettriche
200140 metallo
160601 batterie al piombo *
160213 Apparecchiature contenenti componenti pericolose *
160104 Veicoli fuori uso *
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6.5 SCHEMA DI FLUSSO DELLE ALLE ATTIVITA’ DI LAVORAZIONE
I materiali con caratteristiche non idonee vengono respinte
Verifica della conformità dei materiali in ingresso
Accettazione del materiale in ingresso
Operazioni di pesa
Scarico dei materiali
Stoccaggio materiali non ferrosi:
- Materiali in legno - Pneumatici - Materiali in plastica - Scarti di lavorazione
Stoccaggio materiali ferrosi
Prima lavorazione
Cesoia
Seconda lavorazione Pressa
Lavorazione dei materiali
Carico materiali su semirimorchi con destinazione fonderia/smaltimento
Stoccaggio materiali pericolosi
- CER 160213 - CER 160601 - CER 160104
ATTIVITA’ DI AUTODEMOLIZIONE
- CER 160104
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7.0 MACCHINARI UTILIZZATI IN IMPIANTO
7.1 Caricatore Oleodinamico
Caricatore semovente a funzionamento idraulico composto da un carro di base in profilatti e lamiere varie a
n° 2 assi con ruote gemellari avente motore diesel della potenza di 115 Kw.
Categoria Caricatore oleodinamico Modello CM 280 Casa costruttrice Officine Minelli srl N° di fabbrica 280115 Anno di costruzione 200115 Portata massima dichiarata dal costruttore 10000 kg
Figura 14
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29
7.2 Cesoia Idraulica
Categoria Cesoia Idraulica Modello CM 35 K
Numero di matricola 35/148 K Anno di costruzione 1997
Peso attrezzatura 4200 kg Peso sella 350 kg
Peso totale 4550 kg
Figura 11
Figura 15
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
30
7.3 Cesoia Mobile
Categoria Cesoia Mobile Costruttore S.C.S. srl Tipo CM 800 N° di serie CM 828
Figura 16
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31
7.4 Pressa compattatrice
Categoria Compattatrice Tipo Mod. 160 Caratteristiche Pressa compattatrice per autodemolizione Anno di fabbricazione 2007 Matricola 8927 Ditta costruttrice ING. BOBFIGLIOLI SPA
Figura 17
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32
7.5 Gru semovente
Categoria Gru semovente Modello 310 SC N° di fabbrica C3102345 Anno di costruzione 1999 Motore Diesel Perkins 1006.6T
Figura 18
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
33
7.6 Scavatore idraulico
Su questo macchinario viene montata la cesoia idraulica. Lo scavatore idraulico ha le seguenti caratteristiche:
Categoria Scavatore idraulico Marca Caterpillar Tipo 320 BS Anno di fabbricazione 2000
Figura 19
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7.7 Miniescavatore
La massa è di 4 t Equipaggiato con motore
Perkins da 47,5 hp. Larghezza max 1.66 mt. Può
raggiungere comodamente la profondità di 3,27
m. Il carro cingolato può essere fornito in
gomma o acciaio. Può montare il tettuccio o la
cabina con riscaldatore. La predisposizione per il
trivella è di serie. Le benne intercambiabili
disponibili con attacco rapido variano da 35 cm
a 1,20 mt.
Lama frontale per stabilizzazione e reinterro di
serie.
Figura 4
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
35
8.0 CARATTERISTICHE DELL’IMPATTO POTENZIALE
8.1 Premessa
Il presente documento costituisce la “Parte 3 (in base alle disposizioni dell’allegato B2)– Caratteristiche
dell’Impatto Potenziale dello Studio Preliminare Ambientale e si articola, in base alle disposizioni
dell’Allegato V alla Parte II del D.Lgs n. 152/2006 come modificato dal D.Lgs n. 4/2008, nei seguenti punti :
1. Portata dell’ impatto
2. Natura transfrontaliera dell’impatto
3. Ordine di grandezza e complessità dell’impatto
4. Durata complessiva dell’impatto
5. Probabilità dell’impatto
6. Durata,frequenza e reversibilità dell’impatto
8.2 Portata dell’impatto ed effetti trasfrontalieri
La BARTOLI EFISIO EREDI SNC è una società che opera nel campo delle demolizioni industriali, recupero e
commercio metalli ferrosi e non ferrosi.
L’impianto risulta ubicato nel comune di Decimomannu all’ interno di un lotto di terreno catastalmente
censito come di seguito riportato:
Comune di Decimomannu.
Catasto terreni: foglio 6 mappali 6/a, 7, 8 e foglio 13 mappali 197,198.
Località Bia Terra Arrubia
In base alle indicazioni del PUC precedentemente riportate l’insediamento ricade interamente all’interno
della zona omogenea “D”.
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
36
L’area in cui è ubicato l’impianto della BARTOLI EFISIO EREDI SNC occupa una superficie totale pari a 9000
mq.
L’intera superficie è divisa in tre parti principali:
o Un area di lavorazione materiali ferrosi della superficie di circa 1220 mq,
o Un area officina e selezione materiali particolari della superficie di circa 1000 mq
o Una terza area di destinazione dei prodotti recuperati e di sosta mezzi, della superficie di circa 1350
mq.
La superficie restante è occupata da :
o Fabbricato uffici
o Area parcheggi
o Area servizi igienici e spogliatoi
o Viabilità interna e aree di manovra mezzi pesanti.
8.3 Componenti ambientali coinvolte
L’attività in esame genera le seguenti tipologie di emissioni verso l’esterno conformi ai limiti di legge:
1) Emissioni sonore : il comune di Decimomannu non è dotato di Piano di Zonizzazione Acustica ma
come precedentemente trattato, i risultai della valutazione di impatto acustico ambientale
condotta dallo Studio Tecnico del Dott. Ing. Andrea Alessandro Muntoni emessa il 16/12/2010
hanno evidenziato che la rumorosità ambientale imputabile al funzionamento dell’impianto non sia
tale da provocare durante il periodo di riferimento diurno pericolo o danno per la salute umana ne
tanto meno il deterioramento dell’ ecosistema ambientale.
2) Emissioni di polveri: Le polveri prodotte all’interno dell’impianto sono principalmente prodotte
dalle seguenti attività lavorative:
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37
- Operazioni di movimentazione dei materiali.
- Ingresso ed uscita degli automezzi preposti al trasporto materiali.
Gli automezzi preposti alle operazione di movimentazione dei materiali (carico e scarico) saranno dotati di
teloni di protezione o di struttura portante rigida e transiteranno a velocità ridotta all’interno dell’area.
In impianto è presente una spazzatrice che pulisce di continuo i piazzali e le aree di lavorazione.
3) Emissioni in atmosfera: sono principalmente legate ai fumi scarico dei macchinari utilizzati. La ditta
avrà cura di impiegare i macchinari per il tempo strettamente necessario all’effettuazione delle
lavorazioni, effettuando periodicamente revisioni e controlli degli impianti di scarico.
9.0 VALUTAZIONE DELLE FONTI DI IMPATTO
La ditta EFISIO BARTOLI EREDI SNC ha valutato il livello di significatività di ciascun aspetto ambientale
ufficializzando i risultati attraverso il “Registro valutazioni impatti ambientali” che costituirà il
punto di partenza per la strutturazione del Sistema di Gestione e la definizione degli obiettivi e
programmi ambientali.
Per tale valutazione vengono determinati due indici:
A. Fattore di Impatto Primario (FIP)
B. Indice di Priorità di Rischio (IPR)
A. Il Fattore di Impatto Primario dell’impatto sottoposto a valutazione, viene individuato in
funzione delle risposte che vengono date alle domande proposte.
Il FIP assume valore 0 se a tutte le domande viene data risposta negativa, assume al contrario
valore 1 se almeno ad una domanda viene data risposta affermativa. Le domande proposte nel
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
38
metodo vogliono essere un mezzo per valutare l’impatto in relazione alla normativa ambientale ed
ai limiti imposti da questa e per prendere in considerazione eventuali incidenti e lamentele
verificatesi in precedenza.
Si considera, dunque, condizione sufficiente per considerare l’impatto significativo (e quindi a
priorità elevata di intervento) se si verificano le situazioni sotto riportate.
L’impatto è ritenuto significativo se:
1. sono state registrate lamentele da parte della popolazione;
2. si sono raggiunti in passato livelli prossimi al limite di legge1 (nel caso la normativa non
imponga limiti quantitativi la risposta sarà non applicabile);
3. l’azienda ha subito in passato procedimenti giudiziari o sono stati trovati parametri al di
fuori dei limiti a seguito di un controllo da parte delle autorità preposte al controllo;
4. sono avvenuti incidenti in passato che hanno portato al verificarsi dell’impatto ambientale
in questione.
Nel presente caso l’indice FIP assume valore “0” perche le risposte sono tutte negative.
1 Potrebbe essere stabilito un livello di attenzione pari al 90% del limite imposto.
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
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B. Il secondo indice utilizzato per la valutazione dell’impatto ambientale, l’Indice di Priorità di
Rischio, è individuato da tre caratteristiche:
G = gravità
P = probabilità di accadimento dell’impatto
R = rilevabilità dell’impatto ambientale
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
40
Si procede ora alla loro determinazione.
Gravità G
La gravità dell’impatto è identificata in funzione della vastità dell’impatto, della severità
dell’impatto e della durata dello stesso: il valore attribuito è compreso tra 1 e 10 in misura
proporzionale alla sua gravità.
INDICE DI GRAVITA’ (G)
Criterio Punteggio
Ininfluente Il manifestarsi dell’aspetto ambientale non provoca un effetto significativo né rilevabile dall’esterno 1
Minima Il manifestarsi dell’aspetto ambientale provoca un effetto non significativo appena rilevabile dall’esterno 2
Minore Il manifestarsi dell’aspetto ambientale provoca un effetto non significativo ma rilevabile dall’esterno 3
Molto bassa Il manifestarsi dell’aspetto ambientale provoca un effetto di natura minore, rilevabile dall’esterno, ma senza noie
4
Bassa Il manifestarsi dell’aspetto ambientale provoca un effetto di natura minore, causante una leggera noia dall’esterno
5
Moderata Il manifestarsi dell’aspetto ambientale provoca insoddisfazione nella popolazione esterna, non è a rischio la conformità alle leggi
6
Alta Il manifestarsi dell’aspetto ambientale provoca effetti rilevanti sull’ambiente esterno ma che non incidono sulla sicurezza delle persone, la conformità alle leggi è a rischio
7
Molto alta Il manifestarsi dell’aspetto ambientale provoca effetti rilevanti sull’ambiente esterno ma che non incidono sulla sicurezza delle persone, la conformità alle leggi è compromessa
8
Pericolosa con preavviso
Il manifestarsi dell’aspetto ambientale provoca effetti che incidono sulla sicurezza delle persone esterne e ad una non conformità alle leggi. L’aspetto si manifesta con un preavviso
9
Pericolosa senza
preavviso
Il manifestarsi dell’aspetto ambientale provoca effetti che incidono sulla sicurezza delle persone esterne e ad una non conformità alle leggi. L’aspetto si manifesta senza preavviso
10
Tabella 4 – Indice di Gravità
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
41
Probabilità P
La probabilità dell’impatto è la possibilità che esso avvenga o si verifichi a seguito dell’attività
dell’azienda: il valore attribuito è compreso tra 1 e 10 in maniera proporzionale alla sua
probabilità.
INDICE DI PROBABILITA’ (P)
Criterio Punteggio
Remota È inverosimile che l’aspetto ambientale si presenti 1
Minima L’aspetto ambientale si presenta sporadicamente e non ciclicamente 2
Minore L’aspetto ambientale si presenta più di una volta all’anno 3
Molto bassa L’aspetto ambientale si presenta alcune volte all’anno, ma meno di una volta al mese 4
Bassa L’aspetto ambientale si presenta una volta al mese 5
Moderata L’aspetto ambientale si presenta più di una volta al mese, ma meno di una volta alla settimana. 6
Elevata L’aspetto ambientale si presenta una volta alla settimana 7
Alta L’aspetto ambientale si presenta più una volta alla settimana, ma meno di una volta al giorno 8
Molto alta L’aspetto ambientale si presenta con frequenza giornaliera 9
Altissima L’aspetto ambientale si presenta più volte all’interno di una stessa giornata 10
Tabella 5 – Indice di Probabilità
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
42
Rilevabilità R
La rilevabilità dell’impatto ambientale tiene conto della facilità con cui l’impatto può essere
rilevato: il valore attribuito a questo fattore deve essere compreso tra 1 e 10 in maniera
inversamente proporzionale alla sua rilevabilità.
INDICE DI RILEVABILITA’ (R)
Criterio Punteggio
Certa Il programma di monitoraggio e controllo è in grado di rilevare certamente il manifestarsi di effetti dannosi causati dall’aspetto ambientale.
1
Molto alta Il programma di monitoraggio e controllo ha una probabilità molto alta di rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall’aspetto ambientale.
2
Alta Il programma di monitoraggio e controllo ha un’alta probabilità di rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall’aspetto ambientale.
3
Moderatamente alta
Il programma di monitoraggio e controllo ha una probabilità moderatamente alta di rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall’aspetto ambientale..
4
Moderata Il programma di monitoraggio e controllo potrebbe rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall’aspetto ambientale.
5
Bassa Il programma di monitoraggio e controllo non è facilmente in grado di rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall’aspetto ambientale.
6
Molto bassa Il programma di monitoraggio e controllo ha una probabilità molto bassa di rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall’aspetto ambientale..
7
Remota Il programma di monitoraggio e controllo ha una remota possibilità di rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall’aspetto ambientale.
8
Molto remota Il programma di monitoraggio e controllo ha una possibilità molto remota di rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall’aspetto ambientale.
9
Assoluta incertezza
Il programma di monitoraggio e controllo non può rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall’aspetto ambientale o non esiste.
10
Tabella 6 – Indice di Rilevabilità
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
43
L’Indice di Priorità di Rischio può quindi essere determinata come prodotto dei tre fattori:
IPR = G x P x R
L’IPR può assumere valori compresi tra 1 e 1000. A seconda del valore risultante può essere
inserito in tre livelli di significatività che si traducono in tre livelli di priorità d’intervento:
Una volta determinati i due fattori suddetti, si può valutare la significatività dell’impatto
ambientale e determinarne quindi le priorità.
Se il Fattore di Impatto Primario FIP assume un valore uguale a 1, la priorità dell’intervento deve
essere considerata elevata.
Nel caso che il valore del FIP sia uguale a 0 si passa a considerare l’Indice di Priorità di Rischio IPR.
Tenendo in considerazione i seguenti aspetti ambientali:
- Stoccaggio materiali
- Trasporto
- Lavorazioni
- Movimentazione mezzi
- Impiego sostanze pericolose
- Eventi accidentali
IPR Criterio
1-100 Non rilevante
101-200 Rilevante
201-1000 Molto rilevante
Tabella 7
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
44
Nella seguente tabella sono stati valutati per gli aspetti ambientali più significativi gli indici G, P, R,
utili a valutare l’indice di priorità di rischio IPR.
ASPETTO AMBIENTALE INDICE G INDICE P INDICE R IPR
Stoccaggio materiali 9 7 1 63
Trasporto 3 9 3 81
Lavorazioni 5 8 2 80
Movimentazione mezzi 4 2 4 32
Impiego di sostanze pericolose 8 2 2 32
Eventi accidentali 10 2 5 100
Dall’ esame dei valori ottenuti confrontati con la tabella 7, i valori dell’indice di priorità di rischio
IPR sono risultati non rilevanti.
ASPETTO AMBIENTALE IMPATTO AMBIENTALE IPR – SIGNIFICATIVITA’
Stoccaggio materiali Contaminazione del suolo 63– non rilevante
Trasporto Emissione di gas di scarico 81 – non rilevante
Lavorazioni Emissioni atmosferiche 80 – non rilevante
Movimentazione mezzi Rumore esterno 32 – non rilevante
Impiego di sostanze pericolose Contaminazione del suolo 32 – non rilevante
Eventi accidentali Contaminazione del suolo 100 – non rilevante
Dai risultati ottenuti si evince una non significatività dell’ indice di priorità di rischio relativamente ai
principali aspetti ambientali, questa non rilevanza degli impatti ambientali non esonera la ditta BARTOLI
EFISIO EREDI SNC dal costante monitoraggio dei requisiti, delle prescrizioni legali e degli obiettivi di
miglioramento.
Tabella 8 – Individuazione IPR
Tabella 9 – Significatività IPR
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
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10.0 MITIGAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI
10.1 Emissioni sonore
Così come riportato in allegato nella Valutazione di Impatto Acustico Ambientale, la rumorosità imputabile
all’impianto dovuta alle operazioni di lavorazione stoccaggio e movimentazione dei materiali non è tale da
provocare durante il periodo diurno danni per la salute umana ne tanto meno danni all’ecosistema
ambientale.
10.2 Emissioni di polveri
Le emissioni di polveri sono provocate dalle diverse attività che si tengono in impianto. Queste possono
essere schematizzate nei seguenti punti :
Operazioni di carico e scarico materiali degli automezzi
Operazioni di manovra in impianto degli automezzi
Lavorazione dei materiali
Così come indicato dal testo unico ambientale D.Lgs. 152/2006 sono state adottate delle misure per il
contenimento delle emissioni di polveri. Tali misure tengono conto dei seguenti elementi :
Natura delle polveri.
Flusso di massa delle emissioni.
Durata delle emissioni condizioni meteorologiche.
Condizione dell’ambiente circostante.
Le macchine operatrici verranno utilizzate nei tempi strettamente necessari all’esecuzione delle attività
affinchè questo non provochi una sovrapproduzione di polveri così come la movimentazione dei veicoli e di
tutti gli automezzi preposti alle operazioni carico e scarico dei materiali.
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
46
In considerazione di quanto detto si può affermare che i quantitativi di polveri prodotti durante le fasi
lavorative siano di modesta entità si ritiene quindi che non sia necessario nessun intervento di mitigazione.
10.3 Inquinamento idrico
Si ritiene che la presenza in impianto di:
- Impianto di trattamento acque di prima pioggia
- Impianto di trattamento con disoleatore
- Impianto di depurazione ad ossidazione totale per scarichi domestici
possano costituire un costante mezzo di mitigazione dell’ impatto derivante dal dilavamento di materiale
potenzialmente inquinante.
[STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE] BARTOLI EFISIO EREDI SNC
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11.0 MISURE DI SICUREZZA ADOTTATE
Il miglior modo per poter tutelare la salute dei lavoratori è quello di possedere la conoscenza dei luoghi di
lavoro, dei pericoli insiti nelle macchine, negli impianti e nelle attrezzature delle operazioni svolte nonché la
consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie responsabilità all’interno dell’azienda. La cultura della
sicurezza non è un concetto astratto ma un percorso collettivo, costante e quotidiano per salvaguardare
prima di tutto l’individuo. L’impiego ed il rispetto delle misure di prevenzione e protezione sono un dovere
ed un diritto di ogni individuo, soprattutto in luoghi di lavoro in cui i molteplici fattori di rischio possono
sovrapporsi ed hanno la potenzialità di agire sinergicamente producendo conseguenze per la popolazione e
a maggior ragione per i lavoratori.
È importante che i lavoratori siano informati dei pericoli e dei rischi specifici dell’azienda, in funzione dei
propri compiti, mansioni e delle responsabilità per la tutela della salute e della sicurezza personale di tutti.
Ogni lavoratore deve essere stato addestrato ed informato per svolgere le proprie mansioni in sicurezza e
per affrontare le emergenze. Un giusto utilizzo scelta e controllo dei DPI contribuisce alla protezione del
singolo lavoratore proteggendolo da allergie patologie infezioni e traumi sul posto di lavoro.
Nell’impianto saranno adottate tutte le misure di protezione e di sicurezza sia per le persone sia
per l’ambiente circostante:
- Recinzione dell’intera area
- Pannelli e segnali previsti dal Codice Stradale
- Segnalazione e delimitazione delle aree di pericolo delle aree e delle uscite di emergenza.
- Illuminazione generale dell’impianto.
- Organizzazione ergonomica dei posti di lavoro.
- Strutture igieniche (spogliatoi, docce, lavabi).
- Sorveglianza sanitaria specifica.
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- Procedure per la gestione delle emergenze e per il primo soccorso.
- Norme generali per la prevenzione incendi.
- Applicazione delle prescrizioni di sicurezza con particolare riguardo a quelle relative ai
cantieri temporanei e mobili.
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12.0 PIANO DI DISMISSIONE
Si provvede ad indicare quali sono gli interventi che verranno adottati in caso di cessata attività:
- I macchinari e le attrezzature verranno bonificati smontati e successivamente commercializzati. In
nel caso questi al termine attività siano considerati obsoleti si provvederà alla demolizione e o
rottamazione.
- Le aree di stoccaggio e deposito verranno ripulite ed il materiale presente (materiale invenduto)
sarà inviato in discarica o ad altri centri di messa in riserva.
- I rifiuti presenti saranno inviati agli impianti di smaltimento.
- La pavimentazione dell’impianto sarà completamente ripulita. In particolare quella realizzata in
asfalto bituminoso, verrà scorticata fino ad una profondità di 5-10 cm. La terra di scortico sarà poi
smaltita in discarica come gli altri rifiuti prodotti nella dismissione dell’impianto. L’area sottoposta a
scortico verrà ripristinata con misto granulometrico e successivamente sottoposta a rullatura.
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13.0 STATO ATTUALE DELL’IMPIANTO
Figura 14 Ingresso impianto
Ingresso Principale Impianto
Strada Statale 130
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Figura 15
Figura 16
Piazzale in HDPE
Piazzale deposito/lavorazione
Area scarico materiali . (Area A)
Officina. (Area B)
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Figura 17
Caseggiato uffici
Ingresso Principale Impianto
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Figura 18
Area A: sede di scarico materiali in ingresso
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Figura 19
Area B: Capannone officina stoccaggio rifiuti pericolosi e non
pericolosi
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Figura 20
Area C : Area destinata al l’autodemolizione e
parcheggio dei mezzi pesanti
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ALLEGATI
- CARTA TECNICA REGIONALE 1:10000 (con ubicazione impianto)
- CARTA TEMATICA IN SCALA OPPORTUNA 1:10000 (uso del suolo)
- PLANIMETRIA STATO ATTUALE (scala 1:200)
- PLANIMETRIA STATO DI PROGETTO (scala 1:200)
- VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO AMBIENTALE