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AP Town Identity. Valorizzare l'identità di Ascoli Piceno Sala dei Savi, Palazzo dei Capitani, 5 giugno 2013
Studio preliminare per la redazione del manuale di arredo urbano del comune di Ascoli Piceno
Responsabile scienti!co: prof. Lucia Pietroni Gruppo di ricerca: prof. Federico Orfeo Oppedisano, prof. Daniele Rossi, prof. Carlo Vinti, dott. Mauro Amurri, dott. Flavia Aventaggiato, arch. Maria Grazia Fioravanti, arch. Anna Laura Petrucci
Studio preliminare per la redazione del manuale di arredo urbanodel comune di Ascoli PicenoRapporto !nale - aprile 2013
Responsabile scienti!co: prof. Lucia PietroniGruppo di ricerca: prof. Federico Orfeo Oppedisano, prof. Daniele Rossi, prof. Carlo Vinti, dott. Mauro Amurri, dott. Flavia Aventaggiato, arch. Maria Grazia Fioravanti, arch. Anna Laura Petrucci
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Studio preliminare per la redazione del manuale di arredo urbano del comune di Ascoli Piceno
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Nicolas Moulin Vider Paris 2005
Steinbrener-Dempf delettering the public space
Vienna, Austria 2005
Struttura del Dossier
Introduzione I. Analisi dello stato dell’arte nel contesto nazionale e internazionale II. Analisi dello stato dell’arte ad Ascoli III. Strumenti IV. Linee guida del manuale
Struttura del Dossier | Introduzione
pagine di Ivor De Wolfe, The Italian Townscape, 1963
Struttura del Dossier | Introduzione
Struttura del Dossier | Introduzione
Struttura del Dossier | Introduzione
“La città [...] è un insieme di sistemi correlati ed in movimento. Alcuni di questi sistemi – precisamente quelli che più concorrono alla de!nizione di servizi per i cittadini – sono per noi, a qualsiasi livello, arredo urbano.” G. Antonio Bernasconi, "Casabella", 1969
“L’arredo urbano non è un abbellimento od un ‘maquillage’ [...]. Oggi parlare di arredo urbano, per noi, non signi!ca invocare una disseminazione di oggetti, più o meno graziosi, nelle nostre strade e piazze, ma signi!ca proporre un livello di problemi e una scala precisa di progetto.” C. Terzi, Perché l’arredo urbano, in “Arredo urbano”, 1981 “L’arredo urbano non si esaurisce in una operazione di “design” per una città astratta; potrà invece con!gurarsi come design ambientato, interprete dei caratteri speci!ci del contesto con cui si confronta.” G. De Ferrari, V. Jacomussi, C. Germark, O. Laurini, Il piano arredo urbano, 1994
Struttura del Dossier | Introduzione
L'arredo urbano come spazio di relazione
“...L’elemento di arredo urbano diventa signi!cativo quando al di là della denominazione di una categoria merceologica generica, diventa il mezzo per mettere in contatto le persone fra di loro per svolgere certe funzioni, per vivere un certo tipo di cultura, dentro determinati luoghi e in un determinato periodo." C. Terzi, Perché l’arredo urbano, in “Arredo urbano”, 1981
Struttura del Dossier
Parte I Analisi dello stato dell’arte nel contesto nazionale e internazionale I.1 Progetti di rigenerazione urbana e interventi di arredo in altre città
I.1.1 Casi europei
I.1.2 Casi nazionali I.2 Analisi dei manuali esistenti
I.2.1 Scheda comparativa
I.2.2 Schede singole dei manuali esistenti
I.2.3 Considerazioni
Struttura del Dossier | I.1 Progetti di rigenerazione urbana e interventi di arredo in altre città
Struttura del Dossier | I.1 Progetti di rigenerazione urbana e interventi di arredo in altre città | Casi europei
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Struttura del Dossier | I.1 Progetti di rigenerazione urbana e interventi di arredo in altre città
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Casi studio Berlino Amburgo Copenhagen Madrid Barcellona
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Casi studio Berlino Amburgo Copenhagen Madrid Barcellona
Struttura del Dossier | I.1 Progetti di rigenerazione urbana e interventi di arredo in altre città | Casi europei
Analisi di progetti virtuosi di rigenerazione urbana, portatori di qualità e valore aggiunto per: • Processi di gestione economica • Processi di gestione sociale • Processi di gestione ambientale • Progetti di goveranance e comunicazione • Gestione del dettaglio pur in progetti di grande scala
Struttura del Dossier | I.1 Progetti di rigenerazione urbana e interventi di arredo in altre città | Casi italiani
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Struttura del Dossier | I.1 Progetti di rigenerazione urbana e interventi di arredo in altre città
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Struttura del Dossier | I.1 Progetti di rigenerazione urbana e interventi di arredo altre città | Casi italiani
Analisi di interventi vicini ad Ascoli per scala e prossimità geografica portatori di qualità e valore aggiunto per: • Attivazione di concorsi di idee
• Interventi design oriented per lo spazio pubblico
• Presenza diffusa di servizi e attrezzature
• Attivazione di fondi sociali europei
• Attivazione di processi partecipativi
Struttura del Dossier | Parte I.1 | Considerazioni
Azioni virtuose individuate :
Struttura del Dossier | Parte I.1 | Considerazioni
Azioni virtuose individuate : • sostenibilità ambientale, sociale economica
Struttura del Dossier | Parte I.1 | Considerazioni
Azioni virtuose individuate : • sostenibilità ambientale, sociale economica • progettazione integrata multidisciplinare dello spazio pubblico
Struttura del Dossier | Parte I.1 | Considerazioni
Azioni virtuose individuate : • sostenibilità ambientale, sociale economica; • progettazione integrata multidisciplinare dello spazio pubblico • pubblico e privato di sostegno sinergico l’uno all’altro
Struttura del Dossier | Parte I.1 | Considerazioni
Azioni virtuose individuate : • sostenibilità ambientale, sociale economica
• progettazione integrata multidisciplinare dello spazio pubblico • pubblico e privato di sostegno sinergico l’uno all’altro • coinvolgimento dei cittadini e continuo feedback
Struttura del Dossier | Parte I.1 | Considerazioni
Azioni virtuose individuate : • sostenibilità ambientale, sociale economica • progettazione integrata multidisciplinare dello spazio pubblico • pubblico e privato di sostegno sinergico l’uno all’altro
• coinvolgimento dei cittadini e continuo feedback • attivazione di workshop e concorsi di progettazione
Struttura del Dossier | Parte I.1 | Considerazioni
Azioni virtuose individuate : • sostenibilità ambientale, sociale economica • progettazione integrata multidisciplinare dello spazio pubblico • pubblico e privato di sostegno sinergico l’uno all’altro • coinvolgimento dei cittadini e continuo feedback • attivazione di workshop e concorsi di progettazione • lavorare in contemporanea su piccola e grande scala
Struttura del Dossier | Parte I.1 | Considerazioni
Azioni virtuose individuate : • sostenibilità ambientale, sociale economica • progettazione integrata multidisciplinare dello spazio pubblico • pubblico e privato di sostegno sinergico l’uno all’altro • coinvolgimento dei cittadini e continuo feedback • attivazione di workshop e concorsi di progettazione • lavorare in contemporanea su piccola e grande scala • costruire scenari complessi, più che collocare oggetti nello spazio
Struttura del Dossier | Parte I.1 | Considerazioni
Azioni virtuose individuate : • sostenibilità ambientale, sociale economica; • progettazione integrata multidisciplinare dello spazio pubblico • pubblico e privato di sostegno sinergico l’uno all’altro • coinvolgimento dei cittadini e continuo feedback • attivazione di workshop e concorsi di progettazione • lavorare in contemporanea su piccola e grande scala • costruire scenari complessi, più che collocare oggetti nello spazio • attivare procedure smart che facilitino la fruizione dello spazio
Struttura del Dossier | Parte I.1 | Considerazioni
Azioni virtuose individuate : • sostenibilità ambientale, sociale economica • progettazione integrata multidisciplinare dello spazio pubblico • pubblico e privato di sostegno sinergico l’uno all’altro • coinvolgimento dei cittadini e continuo feedback • attivazione di workshop e concorsi di progettazione • lavorare in contemporanea su piccola e grande scala • costruire scenari complessi, più che collocare oggetti nello spazio • attivare procedure smart che facilitino la fruizione dello spazio • applicare con coerenza i processi di governance prescelti
Struttura del Dossier | Parte I.1 | Considerazioni
Azioni virtuose individuate : • sostenibilità ambientale, sociale economica • progettazione integrata multidisciplinare dello spazio pubblico • pubblico e privato di sostegno sinergico l’uno all’altro • coinvolgimento dei cittadini e continuo feedback • attivazione di workshop e concorsi di progettazione • lavorare in contemporanea su piccola e grande scala • costruire scenari complessi, più che collocare oggetti nello spazio
• attivare procedure smart che facilitino la fruizione dello spazio • applicare con coerenza i processi di governance prescelti • garantire trasparenza, fiducia e continuità nella gestione
Struttura del Dossier
Parte I Analisi dello stato dell’arte nel contesto nazionale e internazionale I.1 Progetti di rigenerazione urbana e interventi di arredo in altre città
I.1.1 Casi europei
I.1.2 Casi nazionali I.2 Analisi dei manuali esistenti
I.2.1 Scheda comparativa
I.2.2 Schede singole dei manuali esistenti
I.2.3 Considerazioni
Struttura del Dossier | I.2 Analisi dei manuali esistenti
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Struttura del Dossier | I.2 Analisi dei manuali esistenti
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Struttura del Dossier | I.2 Analisi dei manuali esistenti | schede singole manuali
Struttura del Dossier | I.2 Analisi dei manuali esistenti | schede comparative
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AgropoliRegolamento disciplinante l'occupazione temporanea di suolo pubblico per spazi di ristoro all'aperto annessi ai locali di pubblico esercizio di somministrazione (dehors)
l l l l l l l l l l l
Alba Adriatica Regolamento Comunale per l'Arredo urbano per le insegne d'esercizio e pubblicitarie, tende e bacheche e per il publifono l l l l l l l l l l
Assisi Nuovo piano di arredo urbano l l l l l l l l l l l
BolognaLinee guida per la progettazione di interventi su strade, piazze ed infrastrutture ad esse connesse l l l l l l l l l l l l l l l l
Castelfranco di S. Regolamento dell'arredo urbano e del colore l l l l l l l l l lCuneo Arredo urbano e colore l l l l l l l l l l l l l l
Genzano Regolamento per le insegne commerciali e per gli impianti pubblicitari nei centri storici cittadini l l l l l l l l l l l l l l l l
LeccePiano del colore e dell’ arredo urbano de centro storico d'interesse ambientale
l l l l l l l l l l l l l l l l l
Lendinara Regolamento per l 'arredo e decoro del l 'ambiente urbano l l l l l l l l l l l l l l l l l l lLerici Norme di arredo urbano l l l l l l l l l l l l l l lMantova Regolamento per l 'arredo e i l decoro del l 'ambiente urbano l l l l l l l l l l l l lMilano Piano della qualità urbana l l l l l l l l l l l l l lMonterotondo Regolamento di arredo urbano l l l l l l l l l l l l l lParma Regolamento del decoro urbano l l l l l l l lReggio Calabria Piano del colore e del decoro urbano l l l l l l l l l l l l l l l l l l lRimini Regolamento per l'arredo urbanoRiviera del Brenta
Regolamento per le insegne, mezzi pubblicitari ed elementi di arredo urbano
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Sansepolcro Regolamento arredo e decoro urbano l l l l l l l l l lTorino Manuale dell'arredo urbano l l l l l l l l l l l l l l l l l l l
VernazzaRegolamento per la fattibil ità degli interventi di arredo urbano nell 'area del centro storico l l l l l l l l l l l
Zola Pedrosa Manuale di arredo urbano l l l l l l l l l l l l l l l
ESTEROBoulder Downtown urban design guidelines l l l l l l l l l l l l l l l l l l lBrisbane Centre Detail Design Manual l l l l l l l l l l l l l l l l l l lCamden Streetscape Design Manual l l l l l l l l l l l l l lCarlsberg Streetscape Design Manual l l l l l l l l l l l l l l l l l l lCleveland Streetscape Design Manual l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l lLione Vivre ensemble dans le vieux Lyon l l l l l l l l l l lNew York Street Design Manual l l l l l l l l l l l l l l l l l lNorwich Streetscape design manual l l l l l l l l l lNotthingam Streetscape Design Manual Nottingam City Centre l l l l l l l l l l l l lPittsburg Urban Design Guidelines l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l l lRichmond Public Space Design Guide l l l l l l l l l l l l l l l l l l l lToronto Streetscape Design Manual l l l l l l l l l
DENOMINAZIONECITTA'
INDICAZIONI E REGOLAMENTI ALLEGATIUTENZA AMBITI STRUTTURA MANUALE
STRUMENTI DEL MANUALE
TEMATICHE
Struttura del Dossier | I.2 Analisi dei manuali esistenti
�
Struttura del Dossier | Parte II.1 | Considerazioni
Punti di forza individuati :
Struttura del Dossier | Parte II.1 | Considerazioni
Punti di forza individuati : • Il manuale è uno strumento di miglioramento della qualità urbana
Struttura del Dossier | Parte II.1 | Considerazioni
Punti di forza individuati : • Il manuale è uno strumento di miglioramento della qualità urbana • Coinvolge i cittadini e i protagonisti del processo economico
Struttura del Dossier | Parte II.1 | Considerazioni
Punti di forza individuati : • Il manuale è uno strumento di miglioramento della qualità urbana • Coinvolge i cittadini e i protagonisti del processo economico • Presenza di griglie organizzative con gli elementi di arredo
Struttura del Dossier | Parte II.1 | Considerazioni
Punti di forza individuati : • Il manuale è uno strumento di miglioramento della qualità urbana • Coinvolge i cittadini e i protagonisti del processo economico • Presenza di griglie organizzative con gli elementi di arredo • Legame con il contesto: individuazione di zone d'ambito omogenee
Struttura del Dossier | Parte II.1 | Considerazioni
Punti di forza individuati : • Il manuale è uno strumento di miglioramento della qualità urbana • Coinvolge i cittadini e i protagonisti del processo economico • Presenza di griglie organizzative con gli elementi di arredo • Legame con il contesto: individuazione di zone d'ambito omogenee • Attenzione per la salvaguardia di elementi di arredo e strutture storiche come vetrine e insegne
Struttura del Dossier | Parte II.1 | Considerazioni
Punti di forza individuati : • Il manuale è uno strumento di miglioramento della qualità urbana • Coinvolge i cittadini e i protagonisti del processo economico • Presenza di griglie organizzative con gli elementi di arredo • Legame con il contesto: individuazione di zone d'ambito omogenee • Attenzione per la salvaguardia di elementi di arredo e strutture storiche come vetrine e insegne • presenza di allegati tecnico-progettuali
Struttura del Dossier | Parte II.1 | Considerazioni
Punti di forza individuati : • Il manuale è uno strumento di miglioramento della qualità urbana • Coinvolge i cittadini e i protagonisti del processo economico • Presenza di griglie organizzative con gli elementi di arredo • Legame con il contesto: individuazione di zone d'ambito omogenee • Attenzione per la salvaguardia di elementi di arredo e strutture storiche come vetrine e insegne • presenza di allegati tecnico-progettuali • Importanza della forma grafica e di efficaci soluzioni comunicative
Struttura del Dossier | Parte II.1 | Considerazioni
Punti di forza individuati : • Il manuale è uno strumento di miglioramento della qualità urbana • Coinvolge i cittadini e i protagonisti del processo economico • Presenza di griglie organizzative con gli elementi di arredo • Legame con il contesto: individuazione di zone d'ambito omogenee • Attenzione per la salvaguardia di elementi di arredo e strutture storiche come vetrine e insegne • presenza di allegati tecnico-progettuali • Importanza della forma gra!ca e di efficaci soluzioni comunicative • codice cromatico
Struttura del Dossier | I.2 Analisi dei manuali esistenti
Struttura del Dossier | Parte II.1 | Considerazioni
Punti di forza individuati : • Il manuale è uno strumento di miglioramento della qualità urbana • Coinvolge i cittadini e i protagonisti del processo economico • Presenza di griglie organizzative con gli elementi di arredo • Legame con il contesto: individuazione di zone d'ambito omogenee • Attenzione per la salvaguardia di elementi di arredo e strutture storiche come vetrine e insegne • presenza di allegati tecnico-progettuali • Importanza della forma gra!ca e di efficaci soluzioni comunicative • codice cromatico • codificazione delle procedure
Struttura del Dossier | Parte II.1 | Considerazioni
Punti di forza individuati : • Il manuale è uno strumento di miglioramento della qualità urbana • Coinvolge i cittadini e i protagonisti del processo economico • Presenza di griglie organizzative con gli elementi di arredo • Legame con il contesto: individuazione di zone d'ambito omogenee • Attenzione per la salvaguardia di elementi di arredo e strutture storiche come vetrine e insegne • presenza di allegati tecnico-progettuali • Importanza della forma gra!ca e di efficaci soluzioni comunicative • codice cromatico • codi!cazione delle procedure • presenza on-line
Struttura del Dossier
Parte II Analisi dello stato dell’arte ad Ascoli Piceno II.1 Ascoli Piceno e l’arredo urbano II.1.1 I regolamenti e l’analisi dei progetti esistenti per l’arredo urbano del Comune di Ascoli Piceno II.2 Analisi georeferenziata II.2.1 Suddivisione del centro storico II.2.2 Strumenti di analisi
Struttura del Dossier | Parte II | Analisi dello stato dell’arte ad Ascoli
Struttura del Dossier | Parte II | Analisi dello stato dell’arte ad Ascoli
Struttura del Dossier | Parte II | Analisi dello stato dell’arte ad Ascoli
Documenti esaminati • Norme Tecniche di attuazione del P.R.G. • Regolamento edilizio • Norme Tecniche di attuazione del P.P.E. • Guida agli interventi nel centro storico di Ascoli Piceno • Fascicolo degli interventi nel centro storico di Ascoli Piceno • Regolamento per la salvaguardia del centro storico • Analisi delle pavimentazioni del centro storico • Analisi della struttura del verde urbano, variante al PPE centro storico • Piano generale degli impianti pubblicitari • Piano di organizzazione e riordino della città di Ascoli Piceno, Manieri e Terzi
Struttura del Dossier | Parte II | Analisi dello stato dell’arte ad Ascoli
Struttura del Dossier | Parte II | Analisi dello stato dell’arte ad Ascoli
Struttura del Dossier | Parte II | Analisi dello stato dell’arte ad Ascoli
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LICA
PRIVATA
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NORME TECNICHE
Norme Tecniche Attuazione P.R.G. l l l l l l l l l l l l
REGOLAMENTO Regolamento Edilizio l l l l l l l l l l l l
NORME TECNICHE
Norme Tecniche di Attuazione del Piano Particolareggiato Esecutivo
2011 l l l l l l l l l l l l l l l l
MANUALEGuida agli Interventi nel Centro Storico di Ascoli Piceno
2011 l l l l l l l l l l l l l
MODULISTICAFascicolo degli Interventi nel Centro Storico di Ascoli Piceno
2011 l l l l l l l l l l l l l
REGOLAMENTORegolamento per la Salvaguardia del Centro Storico
2011 l l l l l l l l l l l l l l l l
MANUALE MANIERI TERZI
Piano di riorganizzazione e riordino della città di Ascoli Piceno
1999 2004 l l l l l l l l l l
PROGETTO UFFICIO TECNICO
Analisi della struttura del verde urbano (variante PPE centro storico)
2009 l l l l l l l l l l l l l l
PROGETTO UFFICIO TECNICO
Pavimentazioni Centro Storico 2009 l l l l l l l l l l l l
ANNODENOMINAZIONE TIPOLOGIA
INDICAZIONI E REGOLAMENTI ALLEGATIAMBITI STRUTTURA MANUALE
STRUMENTI DEL
TEMATICHE
Struttura del Dossier | Parte II.2 | Considerazioni
Qualità e criticità rilevate:
Struttura del Dossier | Parte II.2 | Considerazioni
Qualità e criticità rilevate: • Presenza di lavori di analisi con eccellente livello di approfondimento
Struttura del Dossier | Parte II.2 | Considerazioni
Qualità e criticità rilevate: • Presenza di lavori di analisi con eccellente livello di approfondimento • Normativa strettamente prescrittiva e conservativa
Struttura del Dossier | Parte II.2 | Considerazioni
Qualità e criticità rilevate: • Presenza di lavori di analisi con eccellente livello di approfondimento • Normativa strettamente prescrittiva e conservativa • Mancanza di un documento unico per il progetto dello spazio pubblico
Struttura del Dossier | Parte II.2 | Considerazioni
Qualità e criticità rilevate: • Presenza di lavori di analisi con eccellente livello di approfondimento • Normativa strettamente prescrittiva e conservativa • Mancanza di un documento unico per il progetto dello spazio pubblico • Frammentazione e dispersione delle informazioni, che risultano di difficile accesso
Struttura del Dossier | Parte II | Analisi dello stato dell’arte ad Ascoli | Analisi georeferenziata
II. Ascoli e l'arredo urbano | Parte II | Analisi georeferenziata
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II. Ascoli e l'arredo urbano | Parte II | Analisi georeferenziata
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Piazza Arringo_SCHEDA: PA01 a PA10
Piazza Roma_SCHEDA: PA11
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Lungofiume_via di Porta Tufilla_SCHEDA: L02
Lungofiume XXXXXXXX_SCHEDA: L03
Lungofiume XXXXXXXX_SCHEDA: L04
Lungofiume XXXXXXXX_SCHEDA: L05
LUN
GO
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Lungo Castellano Sisto V_SCHEDA: L01 - L13
Lungofiume_via di Porta Tufilla_SCHEDA: L14
Struttura del Dossier | Parte II.2 | Considerazioni
Qualità e criticità rilevate:
Struttura del Dossier | Parte II.2 | Considerazioni
Qualità e criticità rilevate: • Lo spazio pubblico è organizzato dai privati liberamente, senza coordinamento
Struttura del Dossier | Parte II.2 | Considerazioni
Qualità e criticità rilevate: • Lo spazio pubblico è organizzato dai privati liberamente, senza coordinamento • Sovrapposizione/sovrabbondanza di arredi e attrezzature che svolgono una stessa funzione
Struttura del Dossier | Parte II.2 | Considerazioni
Qualità e criticità rilevate: • Lo spazio pubblico è organizzato dai privati liberamente, senza coordinamento • Sovrapposizione/sovrabbondanza di arredi e attrezzature che svolgono una stessa funzione • Carenza o insufficienza di attrezzature in alcune zone zone d'ambito
Struttura del Dossier | Parte II.2 | Considerazioni
Qualità e criticità rilevate: • Lo spazio pubblico è organizzato dai privati liberamente, senza coordinamento • Sovrapposizione/sovrabbondanza di arredi e attrezzature che svolgono una stessa funzione • Carenza o insufficienza di attrezzature in alcune zone zone d'ambito
• Assenza e/o cattiva distribuzione di cestini per la raccolta differenziata, di informazioni toponomastiche, aree gioco per i bambini, aree di fitness outdoor, rastrelliere biciclette ecc.
Struttura del Dossier | Parte II.2 | Considerazioni
Qualità e criticità rilevate: • Lo spazio pubblico è organizzato dai privati liberamente, senza coordinamento • Sovrapposizione/sovrabbondanza di arredi e attrezzature che svolgono una stessa funzione • Carenza o insufficienza di attrezzature in alcune zone zone d'ambito
• Assenza e/o cattiva distribuzione di cestini per la raccolta differenziata, di informazioni toponomastiche, aree gioco per i bambini, aree di !tness outdoor, rastrelliere biciclette ecc. • Cattivo stato di conservazione di molti arredi
Struttura del Dossier | Parte II.2 | Considerazioni
Qualità e criticità rilevate: • Lo spazio pubblico è organizzato dai privati liberamente, senza coordinamento • Sovrapposizione/sovrabbondanza di arredi e attrezzature che svolgono una stessa funzione • Carenza o insufficienza di attrezzature in alcune zone zone d'ambito
• Assenza e/o cattiva distribuzione di cestini per la raccolta differenziata, di informazioni toponomastiche, aree gioco per i bambini, aree di !tness outdoor, rastrelliere biciclette ecc. • Cattivo stato di conservazione di molti arredi • Occupazione indiscriminata dello spazio visivo in occasione di eventi temporanei
Struttura del Dossier | Parte III | Strumenti
Struttura del Dossier
Parte III Strumenti III.1 Note sui criteri di selezione degli arredi III.1.1 Analisi di Benchmarking III.1.2 Esempi di schede tipologiche III.1.3 GPP: esempi di redazione di bandi e buone pratiche
Struttura del Dossier
Struttura del Dossier | III.1.1 Benchmarking | esempi di schede tipologiche
Struttura del Dossier | III.1.1 GPP: esempi di bandi e buone pratiche
Struttura del Dossier | Parte III | Considerazioni
Potenziali strumenti • Analisi di benchmarking per l'’Amministrazione nella scelta di alcune dotazioni necessarie alla città
Struttura del Dossier | Parte III | Considerazioni
Potenziali strumenti • Analisi di benchmarking per l'’Amministrazione nella scelta di alcune dotazioni necessarie alla città • Necessità di prendere in considerazione oltre ai prodotti esistenti sul mercato anche artefatti realizzati ad hoc
Struttura del Dossier | Parte III | Considerazioni
Potenziali strumenti • Analisi di benchmarking per l'’Amministrazione nella scelta di alcune dotazioni necessarie alla città • Necessità di prendere in considerazione oltre ai prodotti esistenti sul mercato anche artefatti realizzati ad hoc • Utilità di impiegare strumenti di politica ambientale volontaria attraverso bandi di GPP
Struttura del Dossier | Parte III | Considerazioni
Potenziali strumenti • Analisi di benchmarking per l'’Amministrazione nella scelta di alcune dotazioni necessarie alla città • Necessità di prendere in considerazione oltre ai prodotti esistenti sul mercato anche artefatti realizzati ad hoc • Utilità di impiegare strumenti di politica ambientale volontaria attraverso bandi di GPP • Integrazione delle politiche ambientali con la politica economica
Struttura del Dossier | Parte III | Considerazioni
Potenziali strumenti • Analisi di benchmarking per l'’Amministrazione nella scelta di alcune dotazioni necessarie alla città • Necessità di prendere in considerazione oltre ai prodotti esistenti sul mercato anche artefatti realizzati ad hoc • Utilità di impiegare strumenti di politica ambientale volontaria attraverso bandi di GPP • Integrazione delle politiche ambientali con la politica economica • Eventuale pubblicazione di un manuale per la redazioni bandi "verdi"
Struttura del Dossier | Parte III | Considerazioni
Potenziali strumenti • Analisi di benchmarking per l'’Amministrazione nella scelta di alcune dotazioni necessarie alla città • Necessità di prendere in considerazione oltre ai prodotti esistenti sul mercato anche artefatti realizzati ad hoc • Utilità di impiegare strumenti di politica ambientale volontaria attraverso bandi di GPP • Integrazione delle politiche ambientali con la politica economica • Eventuale pubblicazione di un manuale per la redazioni bandi "verdi" • . campagne di sensibilizzazione per far recepire le buone pratiche messe in atto dall'amministrazione
Risultati e Conclusioni
Studio preliminare per la redazione del manuale di arredo urbano del comune di Ascoli Piceno
Struttura del Dossier
Parte IV IV.1 Non solo un manuale: una strategia di ampio raggio per risolvere le principali criticità VI. 2 Il titolo del manuale e la de!nizione dell’area di intervento IV.3 Linee guida e struttura del manuale IV.4 Obiettivi, principi e linee di azione futura
Struttura del Dossier | Parte IV | Conclusioni e linee guida per il manuale
il titolo del manuale:
DESIGN PER LO SPAZIO PUBBLICO DI ASCOLI PICENO Linee guida per il centro storico
1. INTRODUZIONE oggetto, obiettivi e destinatari del manuale 2. ANALISI DEL CENTRO STORICO PER ZONE/QUARTIERI Criticità, bisogni rilevati e suggerimenti di intervento per le singole aree urbane 3. LINEE GUIDA Divieti, norme, indicazioni 4. PROCEDURE Indicazioni sulle modalità di presentazione degli interventi
PREFAZIONE / LETTERA DEL SINDACO
Parte IV | Indice del manuale
S.A.D. Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria” – Università di Camerino gruppo di lavoro: Lucia Pietroni, Federico Oppedisano, Daniele Rossi, Nicolò Sardo, Carlo Vinti, Mauro Amurri, Flavia Aventaggiato, Maria Grazia Fioravanti, Anna Laura Petrucci
3. LINEE GUIDA LINEE GUIDA I primi 7 capitoli individuali si rifanno a tradizionali categorie tipologiche dell’arredo urbano:
SUOLO PUBBLICO
ELEMENTI DI ARREDO
ILLUMINAZIONE
SEGNALETICA
IMPIANTI DI COMUNICAZIONE
IMPIANTI TECNICI
OCCUPAZIONE TEMPORANEA DEL SUOLO PUBBLICO
Parte IV | Indice del manuale
L'indice del manuale
3. LINEE GUIDA Gli ultimi 2 capitoli individuati invece si riferiscono in modo diretto alle zone d’ambito precedentemente individuati come:
IL VERDE PUBBLICO
IL LUNGOFIUME
Risultati e Conclusioni
Il Manuale non come punto di arrivo ma di partenza Il manuale è un mezzo necessario ma non sufficiente, che non può essere considerato in modo isolato, ma deve essere concepito come il fulcro di una strategia articolata di intervento.
Risultati e Conclusioni | Criticità rilevate
Criticità 1 Dall'analisi degli strumenti esistenti • Difficoltà di rendere operative norme e regolamenti esistenti e, in prospettiva, di far recepire le indicazioni del manuale
• normativa prescrittiva e analitica ma priva di visione d'insieme • difficoltà di accesso e dispersione delle informazioni
Sito comune
Risultati e Conclusioni | Strategie
Strategie di intervento: Nel manuale revisione di alcune norme, soprattutto nella direzione della sempli!cazione, dell’accorpamento e della chiarezza Il manuale traduce visivamente le prescrizioni, le accorpa e le rende piu accessibili
Strategie di intervento:
Nel manuale revisione di alcune norme, soprattutto nella direzione della sempli!cazione, dell’accorpamento e della chiarezza
Il manuale traduce visivamente le prescrizioni, le accorpa e le rende piu accessibili
Risultati e Conclusioni | Strategie
Strategie di intervento: A partire dal manuale Istituzione di una commissione di esperti che valuti i progetti nello speci!co, intrecciando le indicazioni del manuale con considerazioni sul contesto speci!co e sulla qualità dell’intervento nel suo complesso. Il manuale deve riuscire a innescare un processo di governance
Risultati e Conclusioni | Criticità rilevate
Criticità 2 Dalla geomappatura ridondanza, disordine visivo i privati cittadini hanno organizzato lo spazio di loro interesse senza tenere conto del regolamento emanato dal Comune
Risultati e Conclusioni | Criticità rilevate
Criticità 2 Dalla geomappatura carenza di attrezzature in alcune zone del centro storico assenza di attenzione in termini di arredi, segnaletica, attrezzature di vario genere per alcune aree che meriterebbero invece considerazione dal punto di vista strategico.
Risultati e Conclusioni | Strategie
Strategie di intervento: non solo divieti Nel manuale • Riorganizzazione e sempli!cazione dei divieti • Individuazione di aree strategiche sia per migliorare la qualità della vita dei cittadini e dei residenti sia per il rilancio turistico della città.
Strategie di intervento: non solo divieti Nel manuale • Riorganizzazione e sempli• Individuazione di aree strategiche sia per migliorare la qualità della vita dei cittadini e dei residenti sia per il rilancio turistico della città.
Risultati e Conclusioni | Strategie
Strategie di intervento: non solo divieti A partire dal manuale • Concorsi • Workshop • Seminari progettazione
Criticità rilevate sugli eventi temporanei : • Sovrapposizione di eventi
• Mancanza di sinergia fra gli eventi per creare un circuito
• Mancanza di una comunicazione integrata
• Concentrazione degli eventi nel solo centro storico • Eventi fortemente concentrati ed impattanti
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Risultati e Conclusioni | Criticità su Ascoli
Criticità rilevate sugli eventi temporanei : • Sovrapposizione di eventi
• Mancanza di sinergia fra gli eventi per creare un circuito
• Mancanza di una comunicazione integrata
• Concentrazione degli eventi nel solo centro storico • Eventi fortemente concentrati ed impattanti
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Risultati e conclusioni | strategie
Strategie: Nel manuale si potrà certamente contribuire a !ssare in modo chiaro ed efficace le norme e i limiti relativi all’occupazione temporanea del suolo pubblico. A partire dal manuale riprogrammazione del calendario degli eventi e selezione delle iniziative Provare a trasformare alcune manifestazioni in eventi “diffusi”, distribuiti in maniera più omogenea nel territorio del centro storico. Ascoli Piceno città con una forte vocazione all’evento diffuso
Risultati e Conclusioni | Non solo divieti
Comunicazione ai diversi pubblici Il manuale va percepito sia dall’Amministrazione comunale sia dal pubblico esterno non soltanto come uno strumento normativo e di prescrizione.
Sensibilizzazione e partecipazione dei cittadini Obiettivo prioritario del manuale sarà quello di avviare un processo di sensibilizzazione dei cittadini che li renda responsabili rispetto ai temi legati allo spazio pubblico.
Risultati e Conclusioni
Il manuale come strumento di PR • Ruolo strategico dell'URP • per la promozione e distribuzione del manuale • per il monitoraggio delle opinioni dei cittadini
Distribuzione e accessibilità
• Presenza on- line • Disseminazione dei contenuti attraverso altri mezzi • prevedere un formato disagregabile e aggiornabile annualmente con l'inserimento di alcuni casi virtuosi
Risultati e Conclusioni
Come proseguire il lavoro Avviare un processo di condivisione e partecipazione con i diversi pubblici, istituendo dei tavoli con: Pubblici esterni Associazioni di categoria Aziende di servizio legate al comune Ordine degli Architetti Esercenti Amministratori condominio ecc… Pubblici interni Calendario di collaborazione con gli amministratori Es: procedure/distribuzione
GRAZIE