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Quando si osserva l'uomo e le sue creature a volte non si nota quello che nell'ombra vive. Una parte di vita nascosta, non detta o non compresa, neppure dal proprio creatore...
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Sul fondoPoesie all’ombra dell’anima
- prima raccolta -
di Andrea Ranghino
Sul fondoPoesie all’ombra dell’anima
- prima raccolta -
poesie e disegni diAndrea Ranghino
2
Quando si osserva l’uomo e le sue creature a volte non si nota quello che nell’ombra vive.
Una parte di vita nascosta, non detta o non compresa, neppure dal proprio creatore.In quel luogo io arrivo e li mi fermo a guardare.E scrivo.Descrivo quello che sento.Per questo libricino ho scelto alcune poesie di anni diversi, momenti lontani, viaggi continui tra la natura delle anime e il buio che le cela.Momenti vivi mai dimenticati.
A.R.
3
Il traghettatore
Trasportavo pensieri
e lineamenti di anime,
perché come traghettatore
ne conoscevo la destinazione.
4
La città degli uomini
Io sono un gatto
e vedo nella notte
gli occhi di ognuno di voi
che spingono via
il tempo. E mi muovo lentamente
osservando questa città
fatta di luce e metallo
ma mio era il sogno
di vivere da uomo
non da gatto.
La pioggia cade sul suolo
formando specchi di cristallo
e il mio pelo si alliscia
all’ombra di un bambino
lasciato libero
sotto il grigio cielo
costruito per i ricordi.
Mi allontano
dal luogo silenzioso
per vedere altro,
per poter credere in altro,
ma il mio è solo
un continuo viaggiare
senza meta,
senza fine
fra sguardi lontani.
5
Cammino leggero sul tetto, sulla città e passo inosservato tra gli uomini,
ma il cielo, il cielo...
6
Viandanti
Come un corvo
beccavo i loro pensieri
ed erano lì,
fermi,
chini sulle zampe,
quasi morti.
Passai tra i corpi guardandoli
da lati diversi
mentre loro sfioravano il terreno.
Poi, mi accorsi
di uno strano presagio:
la bimba deforme
schiaffeggiava il vetro
che la evidenziava
ma non potendo fare altro
pianse tra le braccia del viandante.
Andai via.
7
Ora il mio pensiero
corre in quel luogo comune
dove lasciai,
a quella bimba,
parte di me nello specchio
e nei suoi occhi lucenti.
8
9
La stanza dell’assassino
In una stanza ormai vuota
giaceva imprigionato l’assassino.
Ma di libertà nel fuggire
non aveva
perchè di urla e sguardi
erano le sue mura.
E quando cambiò stanza,
vuota la cella ed i suoi occhi,
nulla fu diverso
se non gli abiti grigi
non più sporchi di sangue
ma solo di fredde macchie.
Ma di prigioni ce ne sono tante
e non solo per assassini
o furfanti,
ma anche per chi
vive senza sapere
come far scorrere il sangue
nelle proprie vene.
10
11
Lettera al giornale
Si accasciò al suolo con il cuore tra le mani, contemplando il suo sogno spegnersi con lei
e fu il vuoto dietro quegl’occhi spenti. e fu il vuoto dentro la mia testa...
12
13
Anello d’oro
Giocava con l’anello
immersa nei suoi pensieri,
sprofondata nella fitta nebbia
che le vive dentro.
E il tintinnio
sotto le unghie,
e il sospiro di Dio
che aveva deciso di strapparle
una parte.
Pieghe su pieghe,
sotto,
più sotto:
gli occhi cancellati dalla vecchiaia
sostavano
oltre il piano reale,
oltre il respiro della terra,
oltre il semplice cammino.
Non c’è più tempo.
Qualche scorcio di luce
e poi...
via.Andiamo via.
14
15
Oltre i fiori
C’è luce qui.
Le grigie mura
risplendono come in festa
ma non esiste festa
né per loro, né per noi
che portiamo fiori.
Sono stato ore
a fissare quelle foto,
quei volti,
dondolandomi a quella melodia triste
nell’aria ferma,
osservando i ricordi,
scomparire in essa,
smuovendo il vento
che tutto accompagna.
16
17
Lo scambio
Una corridasopra la terra, un uomo
coperto di fuoco, un torobendato dalla tristezza.
Sta ritto. Guarda l’uomo trafiggerlo più volte, ma non si muove, non reagisce.
I suoi occhi guardano altrove.Non ci sono sorrisitra gli spettatori,solo odio e sdegnoper quell’animaleche muore nel silenzio.
“Che spettacolo!”rise il toro.
18
Palloncini in fiera
Esistono uomini
che sanno alzarsi
sopra ai loro simili
con cumuli di oggetti già vecchi,
utili solo a salire in alto,
dove poter vivere
le sensazioni con pazzia
e spregiudicata
frenesia incontrollata.
E si muovono,
ondulandosi,
nei lori sogni falsi,
creati dalle loro droghe,
immersi nel loro cielo
privo di colori.
E salgono,
salgono con fremito
ed occhi lucidi,
abbaglianti.
19
Guardo il cielo
ma di loro vedo solo i resti:
alcuni esplosi nell’aria,
altri aggrovigliati tra i rami
come palloncini in fiera.
20
Sorelle
D isegnatele si poteva rappresentare
con un cuore.Come tra innamorati:una linea continuache curva più volte sullo stesso lato:
una,due,tre volte,e poiuno spigolo appuntito.
L’estremo finale.Le si poteva disegnarecon un cuore solo,allora.
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Sorelle
D isegnatele si poteva rappresentare
con un cuore.Come tra innamorati:una linea continuache curva più volte sullo stesso lato:
una,due,tre volte,e poiuno spigolo appuntito.
L’estremo finale.Le si poteva disegnarecon un cuore solo,allora.
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I ferri dell’incisore
La loro estensione
era una mano di carne.
Infondevano anima
nei solchi d’argento.
Chiodi o spilli?
Attrezzi di un mestiere dimenticato.
Non furono usati per alcuna croce
né per cucire bende,
ma solo per incidere vita.
L’uomo gli fu staccato
con un’amputazione netta.
Morirono quel giorno.
A vederli,
non direste che hanno vissuto.
A vederli,
sembrano chiodi o spilli.
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25
Il Pifferaio
Sento della musica
dal quel vetro laggiù,
musica che ferma i passanti,
musica che trascina i passanti,
musica che gioca
tra i soldati di carne.
Questa è la gioia del pifferaio
che con eleganza
appare in ogni luogo
e suona tra gli uomini stolti.
Si è accorto di me.
Un cenno
e la sua presenza è già silenziosa.
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27
La coda del corteo
Gli strascichi,
di quelle nuvole vittoriose,
furono gli ultimi a passare:
come per la marcia funebre,
seguivano il carro
trascinandosi a testa bassa,
come se della guerra
fossero la coscienza dei morti,
come se la speranza,
di fermarsi a piangere,
non esistesse più.
Loro chiudevano il corteo
calpestando lo stesso cielo
che le nuvole guerriere
avevano solcato
con tanta gloria.
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29
Il solitario
Vidi arrivare
il soldato più vecchio
dall’estremo sud.
Camminava con la consapevolezza
di non aver altra alternativa.
Ha dimenticato cosa cercava,
ha abbandonato la sua ricerca.
I corvi gli girano attorno,
sulle code.
L’aria si contrae.
Alle sue radici,
appese,
ci sono le anime di chi ha visto,
e trascina con sé.
È una nuvola
come tante nel cielo.
Non c’è differenza.
Non si nota.
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31
L’uomo alla finestra
Arrivai dal basso
ed era lì,
a quella finestra,
che guardava il fondo,
un mare nero
dal non ritorno.
Era un fantasma
dipinto su un vetro.
Era uno spirito perso.
Era un dolore
spento nel vuoto.
Era un padre
senza figlia.
Gli mandai un saluto:
mi rispose dall’aldilà
con un macabro cenno.
32
33
L’ingordo
Nel nero letto
nuotavano sogni
e desideri
di centinaia di persone.
Raccolti dal calore,
mangiati dall’oscurità
senza sosta.
34
35
I suoi occhi
Ho scorto,
tra i sentieri d’ombra
del suo volto,
infusi di cristallo
di quella sorgente tersa,
trascurata dagli uomini,
venerata dalle creature celesti.
Spoglio di inutili logiche,
dormirò
ai piedi di ogni lacrima
arrestandone il cammino.
Ho scorto,
tra i sentieri d’ombra
del suo volto,
gli occhi di chi amo.
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37
Mia figlia Silvia
Racchiusa
tracciava
linee morbide
raccontando
tutto il suo mondo.
Qualche cerchio
per le sue stelle.
L’universo in un foglio.
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Il Vuoto
Cane nero
dalla mutevole forma
sembra non esistere.
A volte invece
sembra divorare tutto.
A volte
sembra fuggire.
A volte
sembra immobile.
A volte.
sembra non esistere.
A volte.
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41
Africa, primo scatto
In un deserto
vidi una bimba camminare sola.
Era magra e morente.
Si copriva il volto.
Il sole le faceva male.
Lo stomaco le faceva male.
Ero lontano.
Lontano nel tempo.
Ero nel ricordo di qualcun altro.
Si accasciò stanca
chiedendo una coperta
per coprirsi da quel sole
che l’aveva messa al mondo,
che le bruciava la pelle.
Ero nel ricordo di un Dio
costretto a guardare
il tempo di una vita breve.
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43
In Borges
Nel giovane che conobbi
ammirai l’amore per la sua terra,
che gli avrebbe dato un senso
nella vita e nella morte.
Ma nel bagliore delle sue meraviglie
l’angolo buio,
che silenzioso si celava,
lo costringeva a riguardare
la bambina che amiamo,
vegliata da campi di fiori.
In lui, uno specchio solitario
taceva la morte
e la vitasenza mai trovare
chi dei due riflettesse l’altro.
Contemplava Buenos Aires
accompagnandola con intimi pensieri:
amante nel giorno e nella notte,
instancabile creatura dai mille fardelli.
Ma senza disturbarla.
Accarezzandola dolcemente.
Mi disse: “E’ l’indifferenza degli uomini...”,
“...e Dio la preserva”.
“In segreto”, gli risposi.
“Nel mistero”, aggiunse
lasciandosi al tormento.
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45
Un ricordo in pietra
In pietra scolpii
quel ricordo di lei che,
dinanzi alla luce
di quella finestra,
alzava le mani stanche
per coprirsi gli occhi
lacrimanti.
Il vento della morte
l’avrebbe sollevata
come sabbia,
main pietra
ne smusserebbe
solo gli angoli,
pulendone il ricordo
dalla nebbia dei tempi.
46
47
Cerimonia
Angeli
salutarono
il suo manto straziato,
con piume di carta,
per un giorno soltanto.
Uno solo.
48
49
Smarrimento
La mia identità
è in questo luogo smarrito,
tra le pietre del tempo.
Ho occhi stanchi.
Posso riposare
un solo istante?
Certo,
ma non qui,
non ancora.
Indice
3 Il traghettatore
4 La città degli uomini
7 Viandanti
9 La stanza dell’assassino
11 Lettera al giornale
13 Anello d’oro
15 Oltre i fiori
17 Lo scambio
18 Palloncini in fiera
21 Sorelle
23 I ferri dell’incisore
25 Il Pifferaio
27 La coda del corteo
29 Il solitario
31 L’uomo alla finestra
33 L’ingordo
35 I suoi occhi
37 Mia figlia Silvia
39 Il Vuoto
41 Africa, primo scatto
43 In Borges
45 Un ricordo in pietra
47 Cerimonia
49 Smarrimento
Quando si osserva l’uomo e le sue creature a volte non si
nota quello che nell’ombra vive.Una parte di vita nascosta, non detta o non compresa, neppure dal proprio creatore...