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i SUL SAPERE, SUL PERCEPIRE E SUL NOSTRO SISTEMA DI INTERPRETAZIONE Castaneda aveva un insegnante che considerava la sua guida. Don Juan gli disse di osservarlo. Quell'uomo era aggiornato su tutti i più recenti aspetti del pensiero umano e parlava spesso di prassi e di azioni pratiche. Don Juan domandò a Castaneda se lui pensasse davvero che qualcosa di ciò che quell'uomo diceva nella sua classe avesse realmente a che fare con il modo in cui quell'insegnante viveva la sua vita. Castaneda concluse che no, al di fuori delle ore di insegnamento quell'uomo si comportava proprio come chiunque altro. Don Juan, invece, era coinvolto da tutto quello che aveva scoperto. Lui era un vero pragmatista, un vero scienziato. Lui stava navigando nello sconosciuto. Noi non sappiamo come gli stregoni hanno trovato i modi e i mezzi di vedere l'energia mentre fluisce nell'universo. Probabilmente ci sono voluti secoli. Loro sono stati capaci di annullare gli effetti dell'interpretazione, così da non poter più pensare di sapere realmente ciò che le cose sono. Noi abbiamo imparato, all'interno della nostra cultura, a costruire unità di interpretazione - ad esempio una sedia, un tavolo, degli alberi. "Stanza" è un concetto che deduciamo ogni qual volta entriamo in uno spazio chiuso e, se non c'è evidentemente qualche pezzo mancante, come il soffitto o qualcos'altro, procediamo come se sapessimo realmente dove ci troviamo. Castaneda ha dovuto ammettere che Don Juan aveva ragione. L'arte degli stregoni era arrivare a cancellare intenzionalmente il nostro sistema di interpretazione, per riuscire a vedere il fluire dell'energia. Il buio era sceso in fretta e il verde brillante delle chiome degli alberi ora appariva denso e scuro. Don Juan disse che se avessi prestato attenzione all’oscurità del fogliame senza guardarla direttamente, ma piuttosto sbirciandola con la coda dell’occhio, avrei visto un’ombra attraverso il mio campo visivo. “Questa è l’ora giusta del giorno per fare ciò che sto per chiederti” continuò. “Ti ci vorrà solo un momento per impegnare l’attenzione necessaria. Non smettere finché non avrai visto l’ombra scura.” E così fu: vidi una strana ombra scura proiettata sulle chiome degli alberi. Forse era un’ombra sola che si muoveva avanti e indietro, oppure erano più ombre che si spostavano da sinistra a destra e da destra a sinistra, o ancora verso l’alto. Assomigliavano a giganteschi pesci neri. Era come se un enorme pesce spada stesse volando nell’aria. Quello

SUL SAPERE, SUL PERCEPIRE E SUL NOSTRO SISTEMA DI INTERPRETAZIONE

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Castaneda, don Juan e quel che gli stregoni toltechi hanno tramandato su quelli che volano

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SUL SAPERE, SUL PERCEPIRE E SUL NOSTRO SISTEMA DI INTERPRETAZIONE

Castaneda aveva un insegnante che considerava la sua guida. Don Juan gli disse di osservarlo. Quell'uomo era aggiornato su tutti i pi recenti aspetti del pensiero umano e parlava spesso di prassi e di azioni pratiche. Don Juan domand a Castaneda se lui pensasse davvero che qualcosa di ci che quell'uomo diceva nella sua classe avesse realmente a che fare con il modo in cui quell'insegnante viveva la sua vita. Castaneda concluse che no, al di fuori delle ore di insegnamento quell'uomo si comportava proprio come chiunque altro. Don Juan, invece, era coinvolto da tutto quello che aveva scoperto. Lui era un vero pragmatista, un vero scienziato. Lui stava navigando nello sconosciuto.

Noi non sappiamo come gli stregoni hanno trovato i modi e i mezzi di vedere l'energia mentre fluisce nell'universo. Probabilmente ci sono voluti secoli. Loro sono stati capaci di annullare gli effetti dell'interpretazione, cos da non poter pi pensare di sapere realmente ci che le cose sono. Noi abbiamo imparato, all'interno della nostra cultura, a costruire unit di interpretazione - ad esempio una sedia, un tavolo, degli alberi. "Stanza" un concetto che deduciamo ogni qual volta entriamo in uno spazio chiuso e, se non c' evidentemente qualche pezzo mancante, come il soffitto o qualcos'altro, procediamo come se sapessimo realmente dove ci troviamo. Castaneda ha dovuto ammettere che Don Juan aveva ragione. L'arte degli stregoni era arrivare a cancellare intenzionalmente il nostro sistema di interpretazione, per riuscire a vedere il fluire dell'energia.

Il buio era sceso in fretta e il verde brillante delle chiome degli alberi ora appariva denso e scuro. Don Juan disse che se avessi prestato attenzione alloscurit del fogliame senza guardarla direttamente, ma piuttosto sbirciandola con la coda dellocchio, avrei visto unombra attraverso il mio campo visivo.

Questa lora giusta del giorno per fare ci che sto per chiederti continu. Ti ci vorr solo un momento per impegnare lattenzione necessaria. Non smettere finch non avrai visto lombra scura.

E cos fu: vidi una strana ombra scura proiettata sulle chiome degli alberi. Forse era unombra sola che si muoveva avanti e indietro, oppure erano pi ombre che si spostavano da sinistra a destra e da destra a sinistra, o ancora verso lalto. Assomigliavano a giganteschi pesci neri. Era come se un enorme pesce spada stesse volando nellaria. Quello spettacolo fin per spaventarmi. Divent troppo buio per vedere le foglie, ma riuscivo ancora a distinguere le fluttuanti ombre scure.

Cosa succede, don Juan? chiesi in ultimo. vedevo ombre scure dappertutto.

Ah, non altro che luniverso. Incommensurabile, non lineare, esterno al dominio della sintassi. Gli sciamani dellantico Messico furono i primi a scorgere quelle ombre e decisero di occuparsene. Le videro come le vedi tu adesso e le videro come energia che fluisce nelluniverso. E scoprirono qualcosa di trascendentale.

Scoprirono che abbiamo un compagno che resta con noi per tutta la vita rispose. Un predatore che emerge dalle profondit del cosmo e assume il dominio della nostra vita. Gli uomini sono suoi prigionieri. Il predatore nostro signore e maestro e ci ha resi docili, impotenti. Se vogliamo protestare, soffoca le nostre proteste. Se tentiamo di agire in modo indipendente, non ce lo permette.

Con la coda dellocchio , vedrai le ombre che ci saltellano intorno.

Aveva ragione. Riuscivo ancora a vederle. Il loro continuo movimento mi faceva girare la testa, ma quando don Juan accese la luce, ogni cosa mut.

Sei arrivato, e con le tue sole forze, a ci che per gli sciamani dellantico Messico era la questione suprema riprese lui. Per tutto questo tempo non ho fatto che menare il can per laia, insinuando in te lidea di un qualcosa che ci tiene prigionieri. Ed davvero cos! Questo, per gli sciamani dellantico Messico, era un fatto energetico.

Perch questo predatore ci avrebbe sottomessi nel modo che stai descrivendo, don Juan? Deve esserci una spiegazione logica.

Una spiegazione c ed la pi semplice che si possa immaginare. I predatori hanno preso il sopravvento perch siamo il loro cibo, la loro fonte di sostentamento. Ecco perch ci spremono senza piet. Proprio come noi alleviamo i polli nelle stie, i gallineros, i predatori ci allevano in stie umane, gli humaneros, garantendosi cos uninfinita riserva di nutrimento.

Ebbene, non tutto. Aspetta un altro po e, ti assicuro, ti sentirai perfino peggio. Ho intenzione di sottoporti a un autentico bombardamento. Sottoporr la tua mente a una serie di assalti violentissimi e tu non potrai alzarti e andartene perch sei in trappola. Non perch io ti tengo prigioniero, ma perch la tua stessa volont ti impedir di andartene, mentre unaltra parte di te raggiunger il colmo della furia. Preparati, quindi!

Voglio fare appello alla tua mente analitica riprese lui. Rifletti per un momento e dimmi come spiegheresti la contraddizione esistente tra lintelligenza delluomo che costruisce, organizza e la stupidit del suo sistema di credenze, oppure la stupidit del suo comportamento contraddittorio. Secondo gli sciamani, sono stati i predatori a instillarci questi sistemi di credenza, il concetto di bene e di male, le consuetudini sociali. Sono stati loro a definire le nostre speranze e aspettative, nonch i sogni di successo e i parametri del fallimento. Ci hanno dato avidit, desiderio smodato e codardia. Ci hanno resi abitudinari, centrati nellego e inclini allautocompiacimento.

Ma come ci riescono, don Juan? chiesi, sempre pi irritato. Ci sussurrano queste cose allorecchio mentre dormiamo?

Sorrise. Certamente no. Sarebbe idiota! Sono infinitamente pi efficienti e organizzati. Per mantenerci obbedienti, deboli e mansueti, i predatori si sono impegnati in unoperazione stupenda, naturalmente, dal punto di vista dello stratega. Orrenda, nellottica di chi la subisce. Ci hanno dato la loro mente! Mi ascolti? I predatori ci hanno dato la loro mente, che diventata la nostra. La mente dei predatori barocca, contraddittoria, tetra, ossessionata dal timore di essere smascherata. Bench tu non abbia mai sofferto la fame, sei ugualmente vittima dellansia del predatore, sempre timoroso che il suo stratagemma venga scoperto e il nutrimento gli sia negato. Tramite la mente che, dopotutto, la loro, i predatori instillano nella vita degli uomini ci che pi gli conviene, garantendosi un certo livello di sicurezza che va a mitigare la sua paura.

Non voglio dire che non sono in grado di accettare quanto mi dici obiettai a quel punto. Forse potrei, ma talmente orribile da ispirarmi unautentica ripugnanza e mi costringe a un atteggiamento ambivalente. Se vero che si nutrono di noi, come fanno?

Don Juan sorrideva, palesemente molto soddisfatto di s. Mi spieg che gli sciamani vedono i neonati come sfere di energia luminosa, interamente coperte da una patina lucente, una specie di pellicola di plastica che aderisce strettamente al bozzolo di energia. E di questa patina luminosa di consapevolezza che si alimentano i predatori, e quando un essere umano raggiunge let adulta, tutto ci che di essa resta un bordo sottile che va dalla cima della testa alla punta dei piedi. Proprio lesilit di tale bordo consente al genere umano di continuare a vivere, bench faticosamente.

Come in sogno, lo sentii spiegare che, per quanto sapeva, luomo lunico essere vivente dotato della patina luminosa di consapevolezza. Di conseguenza, una facile preda per una consapevolezza di ordine diverso, come quella del predatore.

Fece poi laffermazione pi sconvolgente che avesse mai fatto. Disse che quel sottile bordo di consapevolezza lepicentro dellegocentrismo in cui luomo irrimediabilmente intrappolato. Facendo leva proprio sul nostro egocentrismo, lunico aspetto consapevole rimastoci, i predatori creano fiammate di consapevolezza che poi procedono spietatamente a consumare. Ci danno problemi futili per forzare tali fiammate a emergere e, in questo modo, ci fanno sopravvivere per continuare a nutrirsi della fiammeggiante energia delle nostre pseudo preoccupazioni.

Le sue parole mi turbarono a tal punto che mi venne la nausea.

Dopo una breve pausa per riprendermi, gli chiesi: Ma se gli sciamani dellantico Messico e quelli attuali vedono i predatori perch non fanno nulla?

Non c nulla che tu o io possiamo fare mi rispose con voce triste, grave se non esercitare lautodisciplina fino a renderci inaccessibili. Ma pensi forse di poter convincere i tuoi simili ad affrontare tali rigori? Si metterebbero a ridere e si farebbero beffe di te, e i pi aggressivi ti picchierebbero a morte. Non perch non ti credano. Nel profondo di ogni essere umano c una consapevolezza ancestrale, viscerale, dellesistenza dei predatori.

Hai visto le ombre stagliarsi contro gli alberi disse ancora don Juan. E questa unottima cosa. Adesso vorrei che tu le vedessi allinterno di questa stanza. Di fatto non stai realmente vedendo nulla; stai semplicemente cogliendo immagini fugaci. Ma hai energia sufficiente per riuscirci.

Poi continu: Gli antichi sciamani vedevano il predatore. Lo chiamavano quello che vola, perch si muove a balzi nellaria. Non un bello spettacolo. E unombra nera di unoscurit impenetrabile, che salta nellaria. E poi atterra. Gli sciamani dellantico Messico non amavano pensare al momento in cui fece la sua comparsa sulla Terra. Credevano che ci fosse stato un tempo in cui luomo era un essere completo, con una mirabile vista interiore e una consapevolezza che oggi sembrano leggende mitiche. Poi tutto questo fin e luomo ora un essere indebolito.

Voglio dire che ci che abbiamo di fronte non un predatore qualunque. E intelligente e organizzato. Segue metodicamente un programma destinato a renderci del tutto impotenti. Luomo, lessere che era destinato a essere magico, non lo pi. Si ridotto a un banale pezzo di carne. Non ci sono pi sogni degni delluomo, ma ci sono solo i sogni di un pezzo di carne: triti, convenzionali, stupidi.

Le sue parole stavano suscitando in me una reazione fisica strana, in qualche modo paragonabile alla nausea. Era una nausea che scaturiva dal profondo del mio essere, dal midollo stesso delle ossa. Quando uno spasimo mi attravers, don Juan mi scosse forte tenendomi per le spalle. Il mio collo si pieg avanti e indietro tanto energica era la sua stretta, ma questa manovra mi calm allistante e sentii di aver riacquistato un po di controllo.

Questo predatore seguit allora lui, che naturalmente un essere inorganico, non invisibile ai nostri occhi come lo sono gli altri esseri inorganici. Proprio come fanno i bambini, noi lo vediamo ma poich ci appare troppo orribile preferiamo non pensarci. Ovviamente, i bambini potrebbero perseverare nel concentrarsi su quanto vedono, ma tutti gli altri cercano di dissuaderli. Lunica alternativa possibile per lumanit la disciplina. La disciplina il solo deterrente. Ma parlando di disciplina non mi riferisco a uno stile di vita spartano: alzarsi ogni mattina alle cinque e mezzo e bagnarsi nellacqua fredda fino a diventare blu. Gli sciamani interpretano la disciplina come la capacit di affrontare in modo sereno eventualit che esulano dalle nostre aspettative. Per loro, la disciplina unarte: larte di affrontare linfinito senza vacillare, e non perch siano forti e duri, ma perch sono animati da timore reverenziale.

E in che modo la disciplina degli sciamani costituisce un deterrente? domandai.

La disciplina rende la patina luminosa di consapevolezza sgradevole al gusto di quello che vola mi rispose guardandomi attentamente, come per cercare qualche segno di incredulit. Il risultato che il predatore rimane sconcertato, confuso. Suppongo perch una patina luminosa di consapevolezza non commestibile non fa parte del suo bagaglio conoscitivo. E cos, ingannato e smarrito, non ha altra alternativa che sospendere la sua opera nefasta.

Se la nostra patina luminosa di consapevolezza rimane intatta per qualche tempo, ha la possibilit di crescere. Semplificando allestremo, si pu dire che, mediante la disciplina, gli stregoni tengono a bada i predatori quanto basta per permettere alla loro patina luminosa di consapevolezza di superare il livello delle dita dei piedi. Da quel momento, essa riacquista la sua dimensione originaria. Gli sciamani dellantico Messico dicevano che la patina luminosa di consapevolezza come un albero: se non viene potata, cresce fino a riacquistare volume e dimensioni naturali. E quando al consapevolezza raggiunge livelli pi elevati, anche operazioni che richiedono una percezione di enorme portata diventano naturali e scontate.

Il supremo stratagemma degli sciamani dei tempi antichi consistette nel caricare di disciplina la mente di quello che vola. Scoprirono che affaticando col silenzio interiore la mente di quello che vola, linstallazione estranea fugge, dimostrando cos con assoluta certezza la sua origine aliena. Successivamente linstallazione estranea ritorna, ma non pi cos forte; ha quindi inizio un processo in cui la fuga della mente di quelli che volano diventa routine, fino a quando sparisce definitivamente. Quello un giorno davvero triste perch si costretti a contare solo sulle proprie forze, che sono quasi nulle. Non c nessuno a dirci che cosa fare. Nessuna mente estranea a imporci le assurdit a cui siamo abituati.

Il mio maestro, il nagual Julian, era solito dire ai suoi discepoli che quello era il giorno pi duro nella vita di uno sciamano perch, dopo una vita di assoggettamento, la mente che davvero ci appartiene, la summa delle nostre esperienze, diventata pavida, insicura e mutevole. Personalmente, non esito a dire che la vera battaglia degli sciamani comincia in quel momento. Il resto soltanto preparazione.

Ma cosa... cosa intendi dire, parlando di affaticare la mente di quelli che volano?

La disciplina strema in modo incommensurabile la mente aliena mi rispose don Juan. Ed appunto attraverso al disciplina che gli sciamani sconfiggono linstallazione estranea.

Lo sono al punto disse, che non esito a dare unaltra scrollata alla mente di quello che vola che ti porta dentro. Voglio rivelarti uno dei segreti pi straordinari dellarte magica, renderti partecipe di una scoperta che gli sciamani hanno impiegato migliaia di anni a verificare e consolidare.

Mi rivolse un sorriso malizioso. La mente di quello che vola fugge per sempre, quando uno sciamano riesce ad afferrarsi alla forza vibratoria che ci tiene insieme come un conglomerato di campi di energia. Se riesce a mantenere la presa abbastanza a lungo, la mente di quello che vola sconfitta, e fugge. E questo esattamente quello che farai: aggrapparti allenergia che ti tiene insieme.

La mia reazione fu la meno prevedibile. Qualcosa dentro di me vibr come se davvero qualcuno mi avesse scrollato con forza. Fui travolto da una sensazione di panico che immediatamente associai alla mia educazione religiosa.

Don Juan mi osservava in silenzio.

E lira di Dio che temi, non vero? fece poi. Stai tranquillo, la paura non tua, ma di quello che vola, perch sa che tu farai esattamente ci che ti sto dicendo.

Ma le sue parole non mi calmarono affatto. Anzi, sentii perfino peggio, mi attraversavano spasmi violenti, che non ero capace di dominare.

Non preoccuparti mi esort ancora don Juan. So per certo che questi attacchi si concludono in fretta. La mente di quello che vola non ha alcuna capacit di concentrazione.

E cos fu: dopo qualche istante mi calmai. Dire che ero sconcertato sarebbe un eufemismo.

Sei lacerato da una lotta interna mi spieg lui. "Nel profondo sai di essere incapace di rifiutare laccordo in base al quale una parte indispensabile di te, la patina luminosa di consapevolezza, costituisce incomprensibilmente il nutrimento di entit altrettanto incomprensibili. Ma unaltra parte di te lo respinge con tutta la sua forza. Lopera rivoluzionaria degli sciamani sta proprio nel loro rifiuto di onorare un accordo a cui non hanno partecipato. Nessuno mi ha mai chiesto se acconsentivo a darmi in pasto a esseri dotati di una diversa consapevolezza. Semplicemente, i miei genitori mi hanno messo al mondo perch fossi cibo, proprio come loro, e questo quanto.

Di nuovo, a casa, lidea di quelli che volano fin per diventare una vera e propria fissazione. Arrivai al punto di non dubitare pi della giustezza delle osservazioni di don Juan. A dispetto di tutti i miei sforzi, non mi riusciva di screditarne la logica. Pi ci pensavo, pi osservavo e parlavo con me stesso e i miei compagni, pi netta si faceva la convinzione che fosse qualcosa di esterno a renderci incapaci di ogni attivit, interazione o pensiero che non fosse incentrato sul s. La mia preoccupazione, cos come quella di tutti coloro con cui entravo in contatto, era il s. Impossibilitato a trovare una spiegazione per quella universale omogeneit, dovetti persuadermi che la linea di pensiero di don Juan fosse lunica possibile.

Mi dedicai alla lettura di miti e leggende e cos facendo arrivai a una nuova scoperta: nei libri che leggevo, tutti interpretazioni di miti e leggende, si avvertiva in modo quasi palpabile la presenza di ununica mente. Gli stili differivano, ma la pulsione che stava dietro le parole era sempre la stessa: anche in una tematica astratta com quella del mito e della leggenda, gli autori riuscivano sempre a inserire osservazioni su loro stessi. La motivazione autentica di quelle opere non era largomento dichiarato, ma laffermazione del s. Non me ne ero mai reso conto prima.

Attribuii la mia reazione allinfluenza di don Juan. A quel punto, linevitabile interrogativo era: lui che condiziona le mie interpretazioni o c davvero una mente aliena che soprintende a ogni nostra azione? Ogni volta negavo questa possibilit, poi, follemente, passavo dal diniego allaccettazione e quindi di nuovo al diniego. I concetti espressi da don Juan erano un fatto energetico, ma una parte di me sapeva con certezza che erano tutte fandonie. Il risultato di questa lotta interiore fu un senso di oscuro presagio; la sensazione che qualcosa di pericoloso mi aspettava al varco.

Effettuai ricerche approfondite sulla presenza di quelli che volano in altre culture, ma non trovai nulla. Don Juan sembrava lunica fonte di informazione al riguardo. Quando lo rividi, attaccai subito a parlare di quelli che volano.

Mi sono sforzato di affrontare largomento in modo razionale dissi, ma non ci riesco. Ci sono momenti in cui concordo pienamente con te in merito ai predatori.

Focalizza la tua attenzione sulle ombre fugaci che vedi davvero mi rispose lui con un sorriso.

Gli confessai che quelle ombre minacciavano di mettere fine alla mia vita razionale. Ormai le vedevo dappertutto. Da quando avevo lasciato casa sua, non riuscivo pi a dormire al buio. Le luci non mi disturbavano affatto, mentre mi bastava spegnerle perch intorno a me tutto cominciasse a saltellare. Non vedevo mai forme o sagome intere, ma solo fluttuanti ombre scure.

La mente di quelli che volano non ti ha lasciato disse allora don Juan. Anche se stata gravemente danneggiata. Ora sta facendo il possibile per ristabilire il rapporto con te, ma dentro di te qualcosa stato reciso per sempre. Quello che vola lo sa. Il pericolo che la sua mente riesca a vincere stancandoti e costringendoti ad abbandonare la lotta, giocando sulla contraddizione fra quello che essa dice e quello che dico io.

Vedi, la mente di quello che vola non ha rivali riprese. Quando si propone qualcosa, non pu che concordare con se stessa e indurti a credere di aver fatto qualcosa di meritevole. La mente di quello che vola ti dir che qualsiasi cosa dica Juan Matus solo un mucchio di sciocchezze e quindi essa stessa concorder con la sua affermazione, ma certo, sono sciocchezze dirai tu. E cos che ci sconfiggono.

Era una mattinata caldissima. Camminavamo sul letto di un fiume. Come il deserto del Sonora, la vallata brulicava di milioni di insetti. Mosche e moscerini mi circondavano da ogni parte, simili a bombardieri in picchiata sulle mie narici, occhi e orecchie. Don Juan mi invit a concentrarmi sul loro ronzio.

Non cercare di allontanarli con la mano disse in tono deciso. Scacciali con il tuo intento. Erigi una barriera di energia intorno a te. Scegli il silenzio e sar il silenzio stesso a edificare la barriera. Nessuno sa come questo avvenga; uno di quei fenomeni che gli antichi sciamani chiamavano fatti energetici. Interrompi il tuo dialogo interiore. Non c bisogno di altro.