Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

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  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

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    CHIESADIBOLOGNA

    VICARIATODIPERSICETO-CATSELFRANCO

    CONGRESSOEUCARISTICOVICARIALE

    Riflessioni sulla

    Celebraione Eu!aris"i!ain se""e "a##e

    Per una $is"a%o%ia sulla &essae la 'erifi!a (ella $o(ali") !elebra"i'a

    19 gennaio-2 marzo2014

    PRESENTA*IONE

    Ogni qualvolta celebriamo lEucaristia sentiamo il presidenteaffermare: Mistero della fede. In un inno eucaristico

    leggiamo: Non i sensi, ma la fede prova questa verit .

    Lintera azione liturgica della Messa manifestazione della

    fede della !iesa c!e interpella la nostra fede e alimenta la

    fede di ogni fedele. "estimonianza di questa convinzione sono le

    c.d. mistagogie dei #adri della !iesa dei primi secoli c!e

    facevano non solo con i neofiti ma con lintera assemblea,

    cosicc! ogni anno ogni fedele potesse sempre pi partecipare

    attivamente e trasfondere nella vita ordinaria ci c!e avveniva

    nella celebrazione liturgica. #ensiamo ad es. al $e m%steriis e al$e sacramentisdi &mbrogio, ad alcune omelie denominate &d

    infantes di &gostino: non sono dei testi di catec!ismo, bens

    omelie ove si spiegava ci c!e si celebrava.

    NellOrdinamento generale del Messale 'omano, secondo la

    III edizione del Messale in lingua latina del ())*, al n. + si

    legge: -Lomelia/ deve consistere nella spiegazione o di

    qualc!e aspetto delle letture della 0acra 0crittura, o di un altro

    testo dellOrdinario o del #roprio della Messa del giorno1. I

    2escovi Italiani gi nel 345* nel documento Eucaristia,comunione e comunit al n. *6 scrivevano: -0e la #arola

    sempre lucerna ai nostri passi 0almo 335, 3)/, lo

    soprattutto quando ci avviciniamo al grande rito, in cui non

    solo racc!iuso tutto il bene spirituale della !iesa ,7 ma

    l8evento pasquale c!e !a fatto scoccare l8ora della salvezza si fa

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    presente con tutto il suo potenziale di grazia. "ornano alla

    mente le parole c!e $io disse a Mos : "ogliti i calzari perc!

    il terreno c!e calpesti sacro Es *, /. !iesa ed Eucaristia

    sono apparse cos strettamente connesse, da non poter esistere

    l8una senza l8altra.

    Ma l8itinerario biblico non l8unico. e n8 un altro con cui i

    credenti fanno immediatamente l8impatto, ed la celebrazione.

    Essa tuttavia non altra cosa rispetto alla divina #arola. La

    !iesa, infatti, quando si raduna per celebrare l8Eucaristia, fa

    quello c!e !a fatto il suo 0ignore, obbedendo al suo comando.

    E la 9ibbia non descrive precisamente il gesto del 0ignore e la

    sua portata I due itinerari dunque si corrispondono e si

    illuminano a vicenda.

    $8altra parte la celebrazione in cui si incarna il gesto del

    0ignore segno efficace : quindi fa quello c!e dice e di

    conseguenza dice quello c!e fa. Lo dice attraverso il segno , c!e rende visibile la grazia e le esigenze del mistero, con un

    linguaggio in cui parola e gesti si compongono nell8unit del

    rito, parlando con efficacia pedagogica a tutto l8uomo e non

    solo alla sua mente.1.

    In occasione del ongresso Eucaristico 2icariale abbiamo

    insieme deciso di dedicare le domenic!e dal 34 gennaio al (

    marzo ()36 a una riflessione per approfondire sempre meglio il

    grande dono della celebrazione eucaristica. 0imile iniziativa ci

    pone sulla scia della tradizione della mistagogia dei #adri della!iesa c!e veniva fatta sia ai neofiti sia allintera assemblea,

    cosicc! ogni anno ogni fedele potesse sempre pi partecipare

    attivamente e trasfondere nella vita ordinaria ci c!e avveniva

    nella celebrazione liturgica. #ensiamo ad es. al $e m%steriis e al

    $e sacramentisdi &mbrogio, ad alcune omelie denominate &d

    infantes di &gostino: non sono dei testi di catec!ismo, bens

    omelie ove si spiegava ci c!e si celebrava.

    "utti siamo c!iamati a fare questo cammino nelle nostre

    comunit , come segno di comunione fra tutte le parrocc!ie.

    In appendice sono stati riportati alcuni paragrafi del documento

    pastorale Eucaristia, omunione e comunit, ove i 2escoviItaliani offrono alcuni suggerimenti per la revisione di vita e

    limpegno della comunit cristiana a partire dalla celebrazione

    eucaristica. #ossono essere utili per la vita pastorale delle nostre

    comunit .

    Il cammino prevede sette tappe c!e considerano le parti del

    'ito della Messa:

    3. 'iti di introduzione 34 gennaio/;

    (. Liturgia della #arola (+ gennaio e ( febbraio/;

    *. Liturgia eucaristica 4, 3+ e (* febbraio/;

    6. 'iti di conclusione ( marzo/.#er ogni tappa verranno indicate

    le letture biblic!e,

    alcuni punti per la riflessione, alcuni numeri della nuova

    edizione dellOrdinamento generale del Messale 'omano,

    alcune spunti per un approfondimento pastorale riportando

    passi del documento della EI Eucaristia, comunione e

    comunitc!e accompagn lanno del ongresso Eucaristico

    Nazionale del 345*,

    qualc!e breve suggerimento per le famiglie.Il sussidio risulta molto corposo perc! si preferito

    riportare tutti i testi piuttosto c!e ric!iamarne soltanto i numeri.

    E una scelta c!e si spera faciliti limpegno di ciascuno.

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    demandato il servizio dellomelia, ai diaconi e ai ministri

    istituiti, ai vari collaboratori e a c!i vive lesperienza della vita

    consacrata. Il materiale ric!iede un approfondimento personale

    nella preg!iera e nella riflessione in vista della celebrazione

    dellEucaristia domenicale.

    0arebbe opportuno c!e il gruppo liturgico delle singolecomunit cercasse di evidenziare per ogni tappa qualc!e

    elemento del rito considerato e un canto adatto facendo

    riferimento al 'epertorio nazionalecon lappendice del

    'epertorio diocesano.

    =acciamo nostre le parole scritte da &gostino riguardo alla

    celebrazione eucaristica:

    -O sacramento di bont ,

    o segno di unit

    o vincolo di carit .

    !i vuoi vivere, !a qui dove vivere,!a qui donde attingere la vita.

    Non disdegni la compagine delle altre membra,

    non sia lui un membro cancrenoso da amputare

    o un membro deforme di cui ci si debba vergognare.

    0ia bello, sia valido, sia sano,

    unito al corpo, viva di $io e per $io;

    sopporti ora la fatica qui in terra per regnare poi in cielo1.

    &>O0"INO, "rattato su >iovanni, (+, 3*/.

    DO&ENICAII DELTE&POORDINARIO+, GENNAIO.+/

    RITIDIINTRODU*IONE

    LETTUREBIBLICHE0

    Is 49, 3. 5-6; Sal 39; 1 Cor 1, 1-3; Gv 1, 29-34

    NOTEPERL1APPROFONDI&ENTODEIRITI

    Il ristianesimo si esprime nella sua liturgia. Nella teologia

    !a la sua dottrina, la ricerca della sua verit ; la liturgia

    invece il luogo e il tempo in cui si manifesta, sia pure in una

    forma non ancora interamente svelata, il mistero delleterno

    disegno di $io. Nella liturgia misteriosamente si compie il

    segreto nascosto da secoli in $io e ora rivelato ai suoi santi.

    Mediante la fede possiamo lentamente e progressivamente

    ?entrare in questo mistero c!e si manifesta ai -puri di

    cuore1 cui promessa la visione di $io.

    Il Mistero, di cui tanto ci parla san #aolo, si sintetizza in

    ununica, grande rivelazione: il mistero risto, il =iglio di

    $io -in cui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della

    scienza1 ol(, */ e in cui -abita corporalmente tutta la

    pienezza della divinit1 ol(, 4/.& questo Mistero siamo c!iamati ad attingere per avere

    almeno uniniziale esperienza della profondit di risto e

    poterla testimoniare nella nostra vita.

    Il luogo privilegiato in cui possiamo attingere la ricc!ezza

    inesauribile del Mistero e immergerci in esso, lazione

    liturgica il cui punto pi alto rappresentato dalla celebrazione

    eucaristica.

    In essa si svela il Mistero eterno di risto nella sua attualit : la

    sua morte, resurrezione e ascensione nella gloria presenti e

    operanti nellazione liturgica. E necessario quindi lasciarciavvolgere da questa realt c!e si dispiega misticamente sotto il

    nostro sguardo incredulo per lo stupore e lasciarci da essa

    possedere.

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    Non sar inutile esaminare nei suoi vari aspetti e nelle sue

    parti questo Mistero in cui il 0ignore vuole attirarci per

    comunicarci la vita.

    &nzitutto i riti con cui siamo convocati e introdottinellEucaristia: semplici eppure ricc!i di tanta luce e sapienzacristiana.I l se no di crocecon cui si apre la celebrazione ci poneimmediatamente alla presenza della "rinit 0antissima, nel cui

    nome ogni realt !a la sua fonte e la sua origine. "utta la

    "rinit , #adre, =iglio e 0pirito 0anto impegnata fin

    dallorigine alla nostra salvezza, profondendo in questopera

    la sua infinita sapienza e il suo immenso amore.

    >i in questo semplice gesto del segno di croce, c!e spesso

    compiamo superficialmente, siamo convocati e adunati nel nome

    dellunico e trino 0ignore. #er questa convocazione siamo gi

    costituiti come popolo santo di $io, entriamo a far parte piconsapevolmente della sua grande famiglia cui gi

    apparteniamo per il 9attesimo. ome figli amati siamo c!iamati,

    da -ogni trib , lingua, popolo e nazione 1 &p, 4/ e siamo

    invitati a partecipare al mistero di luce e di grazia c!e sta per

    manifestarsi. La nostra risposta allinvito divino, se

    consapevole, esprime gi un desiderio e una speranza, forse non

    ancora espressamente formulati, ma gi presenti in noi per

    lopera dello 0pirito c!e ci attrae verso il risto e, attraverso

    il risto, al #adre. $esiderio e speranza di essere coinvolti nel

    Mistero c!e si rende ora attuale per strapparci al nostro piccolo

    ?io, egoista, limitato e contraddittorio, per farci gustare,

    almeno per qualc!e momento, linfinita santit di $io e

    lasciarci intravedere qui ed ora -cieli nuovi e una terra

    nuova1 ( #t*, 3*/.

    Il popolo cos radunato un - popolo regale e sacerdotale1,

    consacrato dal 9attesimo per costituire una realt nuova, la

    !iesa di risto, generata dalla Nuova &lleanza, sancita nel

    sangue di risto; lassemblea dei redenti unificati e

    convocati dallo 0pirito per formare un solo corpo, il orpo di

    risto, e c!iamati a celebrare nello 0pirito e nella fede il

    mistero della salvezza.In questa assemblea santa dobbiamo accoglierci lun laltro

    come fratelli, cos come il 0ignore !a accolto noi, senza

    distinzione, accettandoci come siamo, nella nostra debolezza e

    infermit . 0iamo tutti egualmente poveri davanti a $io, tutti

    egualmente bisognosi della sua misericordia e dellaiuto dei

    fratelli. 0olo cos , nella nostra reciproca solidariet e fraternit ,

    il 0ignore sar in mezzo a noi, come !a promesso: - $ove

    sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro1

    Mt 35, ()/.

    &llora la liturgia della terra sar davvero unimmagine della liturgia del cielo c!e si svolge davanti al trono di $io,

    circondato dalla corte celeste, c!e intona, come noi, il triplice

    0anto per dare gloria e onore a -olui c!e era c!e e c!e

    viene1; accanto al trono di $io, l&gnello immolato, vincitore

    del peccato e della morte e autore della nostra salvezza cfr

    &pcapp. 6 e /. "utto questo misteriosamente si compie nella

    nostra liturgia.

    Oltre al rito iniziale del segno di croce, ci sono altri

    momenti c!e servono a introdurci alla celebrazione. &nzitutto ils a lu to de l sacerdote a l las semblea c!e di nuovo, conformule diverse, evoca la presenza trinitaria come fonte di

    benedizione sul popolo e dispensatrice di gioia, speranza e

    pace.

    0egue un atto penitenzialec!e ci mette davanti a $io nellanostra reale situazione di peccatori bisognosi del suo continuo

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    perdono e della sua forza c!e sana le nostre ferite. loria , iniziato dagli angeli, c!e ci rivela la santit e la maest del $io onnipotente a cui rivolgiamo la lode e ladorazione eaddita in >es , il =iglio unigenito, assiso alla destra del #adre,

    l&gnello immolato per il nostro riscatto, santo e altissimo,

    immerso con lo 0pirito nellunica, eterna gloria del #adre.

    &ccompagnati da queste comuni preg!iere e gesti simbolici,

    siamo pronti e disposti ad entrare nel grande mistero per cui

    siamo stati convocati come esprime la colletta .DAORDINAMENTOGENERALEDELMESSALEROMANO

    6+.I riti c!e precedono la Liturgia della #arola, cio l8introito, il saluto, l8atto penitenziale, il @%rie eleison, il >loria e

    l8orazione o colletta/, !anno un carattere di inizio, di

    introduzione e di preparazione.

    0copo di questi riti c!e i fedeli, riuniti insieme, formino una

    comunit , e si dispongano ad ascoltare con fede la parola di

    $io e a celebrare degnamente l8Eucaristia.

    In alcune celebrazioni, connesse con la Messa secondo le norme

    dei libri liturgici, si omettono i riti iniziali o si svolgono in

    maniera particolare.

    6A. raduale romanum o nel >raduale

    simpleB, oppure un altro canto adatto all8azione sacra, al

    carattere del giorno o del tempo, e il cui testo sia statoapprovato dalla onferenza Episcopale.

    0e all8introito non !a luogo il canto, l8antifona proposta dal

    Messale 'omano viene letta o dai fedeli, o da alcuni di essi, o

    dal lettore, o altrimenti dallo stesso sacerdote c!e pu anc!e

    adattarla a modo di monizione iniziale cfr. n. *3/.

    64.>iunti in presbiterio, il sacerdote, il diacono e i ministrisalutano l8altare con un profondo inc!ino.

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    benedizione e l8aspersione dell8 acqua in memoria del 9attesimo

    cfr. ME00&LE 'OM&NO, &ppendice II/.

    (. $opo l8atto penitenziale !a sempre luogo il @%rie eleison, ameno c!e non sia gi stato detto durante l8atto penitenziale.

    Essendo un canto col quale i fedeli acclamano il 0ignore e

    implorano la sua misericordia, di solito viene eseguito da tutti,in alternanza tra il popolo e la sc!ola o un cantore.

    Ogni acclamazione viene ripetuta normalmente due volte, senza

    escluderne tuttavia un numero maggiore, in considerazione

    dell8indole delle diverse lingue o della composizione musicale o

    di circostanze particolari. loria un inno antic!issimo e venerabile con il quale la !iesa, radunata nello 0pirito 0anto, glorifica e supplica $io

    #adre e l8&gnello. Il testo di questo inno non pu essere

    sostituito con un altro. 2iene iniziato dal sacerdote o, secondo

    l8opportunit , dal cantore o dalla sc!ola, ma viene cantato o da

    tutti simultaneamente o dal popolo alternativamente con la

    sc!ola, oppure dalla stessa sc!ola. 0e non lo si canta, viene

    recitato da tutti, o insieme o da due cori c!e si alternano.

    Lo si canta o si recita nelle domenic!e fuori del tempo di

    &vvento e iovanni #aolo II perdura quell8unico

    giorno fatto dal 0ignore, giorno c!e opera della potenza di

    $io, manifestata nella risurrezione di risto. La risurrezione

    l8inizio della nuova vita e della nuova epoca; l8inizio del nuovo uomo e del nuovo mondo >IO2&NNI #&OLO II,

    &llocuzione all8Cdienza >enerale, 4 aprile 345)/.

    (5.$i grande attualit anc!e la seconda linea di riflessione legata al simbolismo dell8unico pane: #oic! c8 un solo pane,

    noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti

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    partecipiamo di un unico pane 3 or3), 3A/. Nell8Eucaristia

    c8 la radice dell8unit e della fraternit . Ogni divisione

    c!iusura su di s , ogni settorialismo la inquina alla radice.

    L8attenzione al povero e il servizio reciproco per farci carico

    gli uni dei pesi degli altri >al+, (/ la rendono autentica.

    In nome dell8Eucaristia, la comunit cristiana non pu lacerare

    la veste senza cuciture del risto, non semina discordie e

    malumori, non emargina nessuno e neppure si emargina,

    staccandosi dagli altri.

    L8Eucaristia forza c!e plasma la comunit e ne accresce il

    potenziale di amore: la rende una casa accogliente per tutti, la

    fontana del villaggio c!e offre a tutti la sua acqua sorgiva,

    come amava dire #apa >iovanni. In essa ogni diversit si

    compone nell8armonia, ogni voce implorante riceve ascolto, ogni

    bisogno trova qualcuno c!e si curva su di esso con amore.

    Incontro, dialogo, apertura e festa ne sono le notecaratteristic!e.

    *+. Il primo grande segno di cui si fa esperienza nellacelebrazione, e all8interno del quale si pongono tutti gli altri,

    l8assemblea. Essa !a il suo punto di partenza nella iniziativa

    libera e gratuita del 0ignore c!e convoca i credenti intorno a

    s . ome ad Emmaus, il 0ignore scende cos sulla strada

    dell8uomo per farsi suo compagno di viaggio e animarlo di

    speranza per il suo cammino.

    Il tutto inizia gi quando, al suono della campana ed bene

    oggi riscoprire questo suono i fedeli escono di casa e si

    avviano verso la !iesa. In quel movimento c!e fa convergere i

    fedeli verso lo stesso luogo per diventare il soggetto attivo

    dell8unica azione, il mistero della !iesa trova una

    manifestazione sensibile, e insieme l8attuazione pi piena cfr.

    0acrosanctum oncilium, n. 63/. L si vede c!e la !iesa

    come dice 0an ipriano popolo radunato nell8unit del

    #adre, del =iglio e dello 0pirito 0anto I#'I&NO, $e

    oratione dominica, (*/. il nuovo popolo sacerdotale c!e $io

    !a convocato in risto >es in modo permanente, ma c!e !a il

    suo tempo forte proprio nell8Eucaristia, in cui la !iesa si

    costruisce e si rinnova incessantemente. Ma il segno ritualedell8assemblea !a il suo contenuto nella comunione dello

    0pirito. Occorre distruggere tutti i residui di diffidenza e di

    incomprensione c!e ci dividono. Mentre i corpi sono gomito a

    gomito, i cuori devono fondersi nell8unit : Molti corpi ma non

    molti cuoricommenta 0ant8&gostino riferendosi all8ideale della

    comunit di >erusalemme. I fedeli possono cantare con l8antico

    inno: i !a raccolti insieme l8amore di risto. !i entra

    nell8assemblea deve quasi vedere e toccare con mano la natura

    della !iesa.

    *A.In ogni assemblea, per quanto piccola, si realizza tutto ilmistero della !iesa, Cna e 0anta. Essa si fa evento ovunque

    c8 comunione di fede intorno al 'isorto. #erci ogni assemblea,

    segno della !iesa intera, deve aprirsi sulle altre comunit e

    sull8intera cattolicit , assumendo un respiro universale. oesione

    interna ed apertura agli altri sono i due poli di ogni gruppo

    ecclesiale.

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    dispersi. 8 una comunione fondante c!e discende da presso

    $io come la >erusalemme celeste cfr. &p(3, (/, ed !a la

    forza di abbattere ogni divisione e di ristabilire il circuito

    dell8amore nell8unico corpo di risto. $iventa quasi un riflesso

    del divino scambio: del ricevere e del donare.

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    "estamento risuonava alle orecc!ie del popolo della prima

    alleanza, si ripete oggi al nostro cuore perc! si apra ad

    accogliere la voce di $io c!e ci parla. i parla anzitutto

    attraverso la voce del suo =iglio nel 2angelo e attraverso la

    voce dei suoi profeti e apostoli da Lui ispirati. #erci lap roc lamaz ione de ll a #aro la d i $io , sullesempio del cultosinagogale, divenuta una caratteristica essenziale

    dellassemblea cristiana, affermatasi progressivamente fin dai

    primi secoli, costituitasi come tradizione stabile, confermata

    dallautorit del oncilio 2aticano II cfr 0(6/.

    >es stesso, come attesta levangelista san Luca, spieg ai

    discepoli di Emmaus -ci c!e in tutte le scritture si riferiva a

    lui1 Lc (6, (A/; e apparendo agli &postoli riuniti nel

    cenacolo dopo la risurrezione, afferm c!e doveva compiersi

    tutto quello c!e era stato scritto di Lui -nella legge di Mos ,

    nei profeti e nei salmi1 Lc(6, 66/; confermando in ambeduegli episodi la validit dei testi dell&ntico "estamento. Ecco

    perc! questi testi entrano a pieno titolo nelle celebrazioni

    liturgic!e.

    &ccanto ai testi dell&ntico "estamento, ascoltiamo anc!e noi,

    come i primi cristiani, la voce degli &postoli a cui >es !a

    affidato il suo mistero perc! lo divulg!ino tra le genti.

    &lla prima lettura, dopo un momento di silenzio meditativo,

    segue il canto del sa lmo responsor ia le , scelto in conformitcon la lettura appena proclamata. Il salmo costituisce il dialogo

    fra $io e il suo popolo c!e esprime nel canto la fede elesultanza per lopera di $io, o la gratitudine per i suoi

    interventi di salvezza o, ancora, linvocazione di soccorso nei

    momenti di prova. Essenziale allo svolgimento della Liturgia

    della #arola, il salmo responsoriale offre ai fedeli la possibilit

    di intrattenersi in un incontro contemplativo col $io della

    speranza e della pace.

    Ma il nostro ascolto si fa particolarmente attento alla voce

    del 0ignore >es c!e ci parla attraverso i quattro 2angeli.

    ome i discepoli di Emmaus, di fronte alla parola diretta di

    >es , anc!e noi esclamiamo: - Non ci ardeva forse il cuore nel

    petto mentre conversava con noi... quando ci spiegava le

    0critture1 Lc(6, *(/.

    I 2an el i costituiscono il vertice della rivelazione erappresentano il compimento di tutte le 0critture, sia

    dell&ntico c!e del Nuovo "estamento, su cui proiettano la

    luce dellinterpretazione autorevole e definitiva.

    #er questo il libro c!e raccoglie i quattro 2angeli, noto come

    Evangeliario, circondato da grande rispetto e venerazione:

    viene portato in process ione accompagnato dalla luce deicandelieri, preceduto dallincenso e salutato dal cantodellassemblea. Cnantica tradizione attesta c!e -lingresso

    dellEvangeliario rappresenta lingresso del =iglio di $io nel

    tempio santo1, ingresso accompagnato dalladorazione di tutta

    lassemblea e dal canto: -2enite adoriamo e prostriamoci al

    risto: salva o =iglio di $io... noi c!e a "e cantiamo alleluia1.

    es c!e, mediante la proclamazione della 0ua #arola, trasmette a tutti, presenti e non,

    la sua forza vivificante e trasformante. La 0ua #arola infatti

    comunica la pace e da essa si sprigiona una nuova e reale

    effusione di 0pirito 0anto, come gi accadde nel cenacolo, dopo

    9

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    la resurrezione, per gli &postoli, su cui per la prima volta >es

    alit il suo 0anto 0pirito cfr >v(), ((/.

    La voce di >es c!e sentiamo in quella proclamazione una

    voce c!e non solo parla a tutti i presenti, ma la cui forza

    divina si trasmette anc!e ai pi lontani, comunicandosi tuttavia

    in modo particolare a ognuno dei membri dellassemblea e

    risuonando nel cuore di ognuno con accenti esclusivi e personali.

    Cna tradizione antica della liturgia delle !iese Orientali

    giunta fino a noi, fa precedere la lettura del 2angelo dal can tor ipetuto del l&lle lu ia c!e vuole sottolineare il caratterepasquale dellannuncio evangelico e il sentimento di esultanza e

    di gioia con cui questo annuncio deve essere accolto. Il

    contenuto del canto alleluiatico lascia presentire quello c!e il

    2angelo ci annuncer .

    La proclamazione del 2an eloviene ascoltata in piedi;atteggiamento c!e manifesta la vigilanza e lattenzione ric!iestedallascolto ed il simbolo della nostra condizione di risorti

    con risto.

    &lla fine, viene accolta d a llacc lamazi one co ra lede l lassemblea: -Lode a te, o risto1. La proclamazione dei 2angeli, a differenza di tutte le altre

    letture, normalmente affidata a un diacono o in sua assenza/

    a un sacerdote per sottolineare la centralit del testo c!e viene

    annunciato.

    &lla lettura del 2angelo tutti i presenti imprimono tre segni di

    croce, sulla fronte, sulle labbra e sul petto.

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

    11/50

    n. A/. Il popolo fa propria questa #arola divina con il silenzio e

    i canti, e vi aderisce con la professione di fede. os nutrito,

    prega nell8 orazione universale per le necessit di tutta la

    !iesa e per la salvezza del mondo intero.

    +. La Liturgia della #arola deve essere celebrata in modo dafavorire la meditazione; quindi si deve assolutamente evitareogni forma di fretta c!e impedisca il raccoglimento. In essa

    sono opportuni anc!e brevi momenti di silenzio, adatti

    all8assemblea radunata, per mezzo dei quali, con l8aiuto dello

    0pirito 0anto, la parola di $io venga accolta nel cuore e si

    prepari la risposta con la preg!iera.

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

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    ritornello, sono stati scelti alcuni testi comuni di ritornelli e di

    salmi per i diversi tempi dell8anno e per le diverse categorie di

    0anti.

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

    13/50

    Nella Liturgia della #arola trova espressione tutta la vicenda

    della storia della salvezza, dalla quale emerge sempre il primato

    di $io c!e c!iama. $io c!e va incontro all8uomo, lui c!e

    incomincia a parlare. #erci intorno all8altare c8 un popolo in

    ascolto del suo $io c!e quiora parla. Nella proclamazione

    della #arola, risto annunzia ancora il suo 2angelo

    0acrosanctum oncilium, n. **/. E non solo una parola c!e

    dice, cio comunica. forza di salvezza per c!iunque crede

    'om3, 3+/ perc! il 'isorto presente c!e parla. come

    se vedessi la sua bocca , direbbe >regorio Magno. #erci

    insieme glorificazione di $io ed evento salvifico per gli

    uominicfr Il rinnovamento della catec!esi, n. *6/. #artecipa.

    dell8efficacia dell8evento pasquale c!e !a dato gloria al #adre e

    riconciliato il mondo. N&HIO

    $I &N"IODI&, &i cristiani di =ilippi, 2, 3/.6(.In quest8ottica la liturgia della #arola appare un momentodi fondamentale importanza sia per l8edificazione della comunit

    c!e per la fede c!e la deve animare.

    &nzitutto, oggi come ieri, la !iesa nasce dall8annunzio del

    2angelo e ad esso si alimenta per la sua crescita.

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

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  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

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    OMMI00IONE #E' L8IN"E'#'E"&HIONE &C"EN"I&

    $EL I, risposta al dubbio circa il can. A+A, 3: &&0 A4

    345A/ 3(64; Istruzione interdicasteriale su alcune questioni circa

    la collaborazione dei fedeli laici al ministero dei sacerdoti,

    Ecclesiae de m%sterio, 3 agosto 344A, art. *: &&0 54 344A/

    5+6/. In casi particolari e per un giusto motivo l8omelia pu

    essere tenuta anc!e dal 2escovo o da un presbitero c!e

    partecipa alla celebrazione anc!e se non pu concelebrare.

    Nelle domenic!e e nelle feste di precetto l8omelia si deve tenere

    e non pu essere omessa se non per un grave motivo in tutte

    le Messe con partecipazione di popolo. Negli altri giorni

    raccomandata, specialmente nelle ferie di &vvento, di &HIONE $EI 'I"I, Istruzione Inter

    oecumenici, (+ settembre 34+6, n. *: &&0 + 34+6/ 54)/.opportuno, dopo l8omelia, osservare un breve momento di

    silenzio.

    +A.Il simbolo, o professione di fede, !a come fine c!e tutto ilpopolo riunito risponda alla #arola di $io, proclamata nella

    lettura della 0acra 0crittura e spiegata nell8omelia; e perc! ,

    recitando la regola della fede, con una formula approvata per

    l8uso liturgico, torni a meditare e professi i grandi misteri della

    fede, prima della loro celebrazione nell8 Eucaristia.

    +5. Il simbolo deve essere cantato o recitato dal sacerdoteinsieme con il popolo nelle domenic!e e nelle solennit ; si pu

    dire anc!e in particolari celebrazioni pi solenni.

    0e si proclama in canto, viene intonato dal sacerdote o, secondo

    l8opportunit , dal cantore o dalla sc!ola; ma viene cantato da

    tutti insieme o dal popolo alternativamente con la sc!ola.

    0e non si canta, viene recitato da tutti insieme o a cori alterni.

    +4.Nella preg!iera universale, o preg!iera dei fedeli, il popolorisponde in certo modo alla parola di $io accolta con fede e,

    esercitando il proprio sacerdozio battesimale, offre a $io

    preg!iere per la salvezza di tutti. conveniente c!e nelle Messe

    con partecipazione di popolo vi sia normalmente questapreg!iera, nella quale si elevino supplic!e per la santa !iesa,

    per i governanti, per coloro c!e portano il peso di varie

    necessit , per tutti gli uomini e per la salvezza di tutto il

    mondo cfr ON. ECM. 2&"I&NO II, ostituzione sulla

    sacra Liturgia, 0acrosanctum oncilium, n. */.

    A).La successione delle intenzioni sia ordinariamente questa:a/ per le necessit della !iesa;

    b/ per i governanti e per la salvezza di tutto il mondo;

    c/ per quelli c!e si trovano in difficolt ;

    d/ per la comunit locale.

    "uttavia in qualc!e celebrazione particolare, per esempio nella

    onfermazione, nel Matrimonio, nelle Esequie, la successione

    delle intenzioni pu venire adattata maggiormente alla

    circostanza particolare.

    A3. 0petta al sacerdote celebrante guidare dalla sede lapreg!iera. Egli la introduce con una breve monizione, per

    invitare i fedeli a pregare, e la conclude con un8 orazione. Le

    intenzioni c!e vengono proposte siano sobrie, formulate con una

    sapiente libert e con poc!e parole, ed esprimano le intenzioni di tutta la comunit . Le intenzioni si leggono dall8 ambone o da

    altro luogo conveniente, da parte del diacono o del cantore o

    del lettore o da un fedele laico cfr 0&'&

    ON>'E>&HIONE $EI 'I"I, Istruzione Inter oecumenici, (+

    settembre 34+6, n. +: &&0 + 34+6/ 54)/.

    15

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

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    Il popolo invece, stando in piedi, esprime la sua supplica con

    una invocazione comune dopo la formulazione di ogni singola

    intenzione, oppure pregando in silenzio.

    DAEUCARISTIA, COMUNIONEECOMUNIT

    6*.L8omelia assume in quest8ottica dellannunzio durante lacelebrazione/ un grande rilievo. $a una parte essa attualizza il

    messaggio biblico tenendo conto sia del mistero celebrato, sia

    delle particolari necessit di c!i ascolta . $all8altra l8unico

    mezzo per spezzare il pane della #arola alla massa dei

    battezzati, non raggiunti dalle altre iniziative di catec!esi. 0e

    essa dunque non funziona, il messaggio non arriva e la casa di

    $io piomba nel buio.

    I tre cicli festivi c!e proclamano i 2angeli, le pagine centrali

    dell8&ntico "estamento e le lettere apostolic!e, permettono di

    presentare tutto l8universo rivelato, tutta la grande storia concui $io ci !a salvato. 0e si fedeli alla oggettivit del

    messaggio ne risulta c!e, nel complesso, da una parte non ci

    sono ripetizioni, dall8altra tutto il messaggio biblico presente,

    secondo un nuovo tipo di organicit c!e non quello dei

    manuali, ma quello della storia della salvezza. Inoltre, i fedeli

    sono condotti a partecipare vivamente all8Eucaristia, in cui

    l8annunzio si traduce in evento, e poi ad esprimere nella vita

    quanto !anno ricevuto nella fede cfr Ordo Lectionum Missae,

    n. (6 /. esattamente quello c!e !a fatto il risorto 0ignore con

    i discepoli di Emmaus: E cominciando da Mos , attraverso tutti i profeti, spiegava loro in tutte le 0critture ci c!e lo

    riguardava Lc(6, (A/.

    66.& $io c!e !a parlato, i fedeli rispondono anzitutto con il0almo, preg!iera ispirata, nella convinzione espressa da #ascal,

    c!e solo $io parla bene a $io. 'ispondono poi con il

    redo , un s c!e esprime la totale adesione alla #arola

    ascoltata, c!e rinnova e rilancia le promesse battesimali e c!e fa

    entrare in comunione di fede con $io. os la comunit non

    solo confessa la sua fede, ma esprime la volont di conformare

    la vita a ci c!e crede e di impegnare nella missione ogni sua

    forza, ogni sua disponibilit . $opo l8ascolto della fede ,

    l8obbedienza della fede : quella c!e !a spinto i discepoli di

    Emmaus a correre a >erusalemme per professare con gioia

    insieme agli Cndici: $avvero il 0ignore risorto ed apparso

    a 0imone Lc (6, *6/.

    In questa prospettiva di dialogo tra $io e il suo popolo assume

    speciale rilievo la preg!iera universale, nella quale il popolo,

    esercitando la sua funzione sacerdotale, prega per tutti gli

    uomini . #regare gli uni per gli altri, anc!e nel discorso

    ecclesiale di Matteo, un elemento essenziale della vita di

    comunit : cfr Matteo 35, ()/ la forma suprema di carit , perc! fa appello all8aiuto del 0ignore c!e trascende le povere

    risorse di cui noi disponiamo.

    "ale preg!iera, pur con la dovuta attenzione alle istanze del

    territorio e con lo sforzo di tradurre nel dialogo orante la

    #arola ascoltata, deve caratterizzarsi soprattutto per la sua

    universalit . Il suo orizzonte la !iesa universale e il mondo

    intero. 0iamo educati cos a superare l8egoismo anc!e nella

    preg!iera, e a dimenticarci per pensare ai grandi interessi del

    regno di $io. La !iesa primitiva di >erusalemme, assidua

    nelle preg!iere oltrec! nell8ascolto, ci modello per la sua apertura sul vasto mondo in cui, dispersa dalle persecuzioni, !a

    seminato il 2angelo.

    6. Il dialogo c!e si compie nel rito poi c!iamato a esprimersi e a prolungarsi in tutta la vita. Il cristianesimo la

    religione del dialogo, come ebbe a ricordare #aolo 2I nella sua

    16

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

    17/50

    enciclica Ecclesiam suam. La !iesa, entrando nel dialogo

    iniziato da $io nella storia della salvezza, nelle sue

    caratteristic!e di gratuit , di accoglienza, di apertura universale

    e di rispetto per ogni uomo, impara a dialogare con il mondo,

    al cui servizio pone la sua missione di portare il lieto annunzio.

    La partecipazione all8ufficio profetico di risto stesso ci

    ricorda >iovanni #aolo II plasma la vita di tutta la !iesa,

    nella sua dimensione fondamentale. Cna speciale partecipazione

    a questo ufficio compete ai #astori della !iesa, i quali

    insegnano e, di continuo ed in diversi modi, annunciano e

    trasmettono la dottrina della fede e della morale cristiana.

    IO2&NNI #&OLO II, 'edemptor!ominis, n. 34/.

    SUGGERI&ENTIPERLAFA&IGLIA

    #rima del pranzo, si legga il brano del 2angelo proclamatonella Messa della domenica e, poi, si invitino i presenti a

    recitare insieme un&ve Maria per imparare dalla 9eata

    2ergine come si ascolta e si mette in pratica la #arola di $io.

    DO&ENICAV DELTE&POORDINARIPRESENTA*IONE DI GES5 AL TE&PIO

    , FEBBRAIO.+/

    LITURGIAEUCARISTICA3I4

    LETTUREBIBLICHE0Is 58,7-10; Sal 111; 1 Cor 2,1-5; !" 5,13-16

    NOTEPERL1APPROFONDI&ENTODEIRITI

    Nel tempo dellesilio, come gi nel deserto, Israele, con

    laiuto dei profeti, apprende il significato vero dellofferta a

    $io e del sacrificio. #rivato del tempio, distrutto dai 9abilonesi,

    dove si svolgevano i sacrifici rituali e le azioni liturgic!e

    connesse al sacrificio, il popolo impara a sostituire il sacrificio

    cruento di animali/ col sacrificio incruento, cio il sacrificio

    interiore, c!e esige lofferta del cuore, della volont , della

    mente a $io.

    Nell&ntico "estamento possiamo trovare decine di

    testimonianze nei salmi e nei profeti di questa progressiva

    trasformazione c!e passa dal sacrificio esteriore, spesso frutto di

    una religiosit superficiale, a quello spirituale, espressione pi

    pura e autentica del culto da rendere a $io.

    #er attestare questo bastano due testi, ben noti alla piet

    cristiana:

    -Non !ai c!iesto olocausti e vittima per la colpa.&llora !o detto: Ecco io vengo.

    0ul rotolo del libro di me scritto, c!e io faccia la tua

    volont .

    Mio $io, questo io desidero,

    la tua legge nel profondo del mio cuore 1 0al *4F6), A4/.

    17

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

    18/50

    E ancora: -... tu non gradisci il sacrificio

    e, se ti offro olocausti, non li accetti.

    Cno spirito contrito sacrificio a $io,

    un cuore affranto e umiliato, $io, tu non disprezzi1 0al

    )F3, 3534/.

    Lobbedienza diventer cos lautentico sacrificio, la vera

    lode offerta a $io da uno spirito e un cuore purificati

    dalladesione sincera a $io e alla sua parola.

    $io stesso !a educato il suo popolo a comprendere il

    significato interiore del sacrificio: vuole lumilt del cuore e la

    piena obbedienza alla sua volont , come si manifestata lungo i

    secoli attraverso i testi ispirati dei giusti e dei santi dellantica

    legge. es e si manifesta a

    noi soprattutto nella celebrazione eucaristica. &d essa siamo

    c!iamati a partecipare con lofferta del nostro cuore e del

    nostro spirito, supplicando $io c!e la voglia accogliere come

    18

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

    19/50

    espressione di uno spirito umile e contrito. Nella fiducia c!e il

    nostro sacrificio gli sia gradito, ci accostiamo allaltare col

    desiderio e la speranza di unirci interiormente a risto e ci

    disponiamo a entrare nella grande preg!iera sacrificale in cui

    risto -nello 0pirito eterno si offre immacolato a $io1 Eb

    4, 36/.

    DAORDINAMENTOGENERALEDELMESSALEROMANO

    A(. Nell8ultima ena risto istitu il sacrificio e convito pasquale per mezzo del quale reso continuamente presente

    nella !iesa il sacrificio della croce, allorc! il sacerdote, c!e

    rappresenta risto 0ignore, compie ci c!e il 0ignore stesso fece

    e affid ai discepoli, perc! lo facessero in memoria di lui cfr

    ON. ECM. 2&"I&NO II, ostituzione sulla sacra Liturgia,

    0acrosanctum oncilium, n. 6A; 0&'& ON>'E>&HIONE

    $EI 'I"I, Istruzione Euc!aristicum m%sterium, ( maggio 34+A,nn. *a, b: &&0 4 34+A/ 6)63/.

    risto infatti prese il pane e il calice, rese grazie, spezz il

    pane e li diede ai suoi discepoli, dicendo: #rendete, mangiate,

    bevete; questo il mio orpo; questo il calice del mio

    0angue. =ate questo in memoria di me . #erci la !iesa !a

    disposto tutta la celebrazione della Liturgia Eucaristica in vari

    momenti, c!e corrispondono a queste parole e gesti di risto.

    Infatti:

    3/ Nella preparazione dei doni, vengono portati all8altare pane e

    vino con acqua, cio gli stessi elementi c!e risto prese tra le sue mani.

    (/ Nella #reg!iera eucaristica si rendono grazie a $io per tutta

    l8opera della salvezza, e le offerte diventano il orpo e il

    0angue di risto.

    */ Mediante la frazione del pane e per mezzo della omunione

    i fedeli, benc! molti, si cibano del orpo del 0ignore

    dall8unico pane e ricevono il suo 0angue dall8unico calice,

    allo stesso modo con il quale gli &postoli li !anno ricevuti

    dalle mani di risto stesso.

    A*. &ll8inizio della Liturgia Eucaristica si portano all8altare idoni, c!e diventeranno il orpo e il 0angue di risto.

    #rima di tutto si prepara l8altare, o mensa del 0ignore, c!e il

    centro di tutta la Liturgia Eucaristica cfr 0&'&

    ON>'E>&HIONE $EI 'I"I, Istruzione Inter oecumenici, (+

    settembre 34+6, n. 43: &&0 + 34+6/ 545; Istruzione

    Euc!aristicum m%sterium, ( maggio 34+A, n. (6: &&0 4

    34+A/ 6/, ponendovi sopra il corporale, il purificatoio, il

    Messale e il calice, se non viene preparato alla credenza.

    #oi si portano le offerte: bene c!e i fedeli presentino il pane

    e il vino; il sacerdote, o il diacono, li riceve in luogo opportunoe adatto e li depone sull8 altare.

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

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    sempre possibile accompagnare con il canto i riti offertoriali,

    anc!e se non si svolge la processione con i doni.

    A. Il sacerdote depone il pane e il vino sull8altarepronunciando le formule prescritte; egli pu incensare i doni

    posti sull8altare, quindi la croce e lo stesso altare, per significare

    c!e l8offerta della !iesa e la sua preg!iera si innalzano comeincenso al cospetto di $io. $opo l8incensazione dei doni e

    dell8altare, anc!e il sacerdote, in ragione del sacro ministero, e

    il popolo, per la sua dignit battesimale, possono ricevere

    l8incensazione dal diacono o da un altro ministro.

    A+.es !a compiuto nell8ultimo vespro della sua vita,

    ma contiene la #asqua: risto stesso, cio , nell8atto di donarsi

    per amore. il corpo dato e il sangue versato , dato per

    noi e versato per noi, c!e viene consegnato alla !iesa negli

    umili segni del pane e del vino. Infatti secondo il rilievo di

    "ertulliano nello stile di $io la sproporzione tra i mezzi

    umilissimi c!e usa e le cose grandiose c!e fa .

    SUGGERI&ENTIPERLAFA&IGLIA

    &lla domenica, prima del pranzo, la famiglia legge il testo delle

    beatitudini in Matteo,33(.

    DO&ENICAVI DELTE&POORDINARIPRESENTA*IONE DI GES5 AL TE&PIO

    +2 FEBBRAIO.+/

    LITURGIAEUCARISTICA3II4

    LETTUREBIBLICHE0

    Sir 15,15-20; Sal 118; 1 Cor 2,6-10; !" 5,17-37

    NOTEPERL1APPROFONDI&ENTODEIRITI

    LEucaristia la celebrazione del sacrificio pasquale del

    Nuovo "estamento in cui la volont salvifica di $io giunge al

    20

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

    21/50

    suo compimento. in questo rito ?memoriale dellEucaristia

    c!e si manifesta a noi levento pasquale dellimmolazione

    resurrezione di risto c!e la stessa celebrazione rende presente

    e attuale. 0ul significato pasquale della morte di risto

    concordano le molte testimonianze dell&ntico e del Nuovo

    "estamento, soprattutto il riferimento a >es come -agnello

    pasquale1, immolato come #asqua definitiva per una

    -redenzione eterna1 cfr Eb4, 3(/.

    La pre ! i e ra eucari s ti ca vera e propria nota come?canone/ inizia con il -prefazio1 introduzione/ un inno

    di lode e ringraziamento, c!e ric!iama e illustra il mistero

    particolare c!e viene celebrato in quel giorno o il santo la cui

    memoria o festa ricorre in quella data. &bbiamo oggi, dopo il

    oncilio 2aticano II, una grande ricc!ezza di prefazi c!e

    esprimono il mistero di $io, di risto e della !iesa nelle

    diverse forme con cui si manifesta e negli aspetti accessibili allanostra mente limitata; inoltre invocano lassistenza e la

    protezione della 2ergine e dei santi, invitandoci e riflettere sulla

    testimonianza da loro resa nella forza dello 0pirito.

    Nel prefazio della #reg!iera eucaristica II, gi messo

    particolarmente in luce il significato pasquale dellofferta di

    risto c!e -stese le braccia sulla croce, morendo distrusse la

    morte e proclam la risurrezione 1.

    Le preg!iere eucaristic!e, pur nella loro diversit , !anno in

    comune una caratteristica importante: linvocazione allo 0pirito

    sul pane e sul vino perc! la 0ua forza santificante, unita alla benedizione onnipotente del #adre, trasformi questi doni nel

    orpo e nel 0angue di risto. Linvocazione allo 0pirito

    precede immediatamente il racconto dellistituzione, in cui le

    parole consacratorie sono identic!e, pur nella diversit delle

    preci eucaristic!e.

    on le parole stesse c!e ci sono state tramandate nei testi

    del Nuovo "estamento, viene narrata lofferta c!e risto fece

    di s al #adre nella sua ultima cena, donando il suo corpo in

    sacrificio e versando il sangue della nuova alleanza in riscatto

    per noi.

    Il sacrificio spirituale, a cui la 0crittura pi volte ci !a

    ric!iamato, trova nellofferta sacrificale di risto la sua

    massima realizzazione. In essa risto trasforma e assume ogni

    nostra offerta per presentarla al #adre in rendimento di grazie,

    cio come -eucaristia1. Laltare su cui si offre la croce,

    c!e sar il suo trono di gloria. Lui stesso la vittima sacrificale

    e lofferente, il sacerdote eterno eletto da $io per lofferta

    definitiva c!e avrebbe dato al #adre la gloria perfetta a cui

    ogni offerta umana sarebbe stata inadeguata. "utti i sacrifici,

    compiuti nella storia dellumanit , se veri e sinceri, sono

    assunti e valorizzati da questo unico e interiore sacrificio concui risto rende al #adre lobbedienza perfetta c!e realizza

    ogni profezia. Era scritto infatti: -Entrando nel mondo, risto

    dice: Non !ai voluto n sacrificio n offerta, ma un corpo mi

    !ai preparato. Non !ai gradito n olocausti, n sacrifici per il

    peccato. &llora !o detto: ecco io vengo per fare o $io la tua

    volont...1 Eb3), A/.

    "utto il Mistero #asquale di risto, la sua -elevazione1

    sulla croce, la sua risurrezione e ascensione al #adre reso

    vivo, attuale e presente nella celebrazione eucaristica, come

    siamo invitati a proclamare subito dopo lelevazione dellostiae del calice: -&nnunziamo la tua morte 0ignore, proclamiamo

    la tua risurrezione, nellattesa della tua venuta1.

    ompiuta la glorificazione del 0ignore >es , attendiamo con

    fede, secondo la sua promessa, il suo ritorno nella gloria al

    termine della storia, per la salvezza finale di tutti i giusti.

    21

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

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  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

    23/50

    invita il popolo a innalzare il cuore verso il 0ignore nella

    preg!iera e nell8azione di grazie, e lo associa a s nella solenne

    preg!iera, c!e egli, a nome di tutta la comunit , rivolge a $io

    #adre per mezzo di >es risto nello 0pirito 0anto. Il

    significato di questa #reg!iera c!e tutta l8assemblea dei fedeli

    si unisca insieme con risto nel magnificare le grandi opere di

    $io e nell8 offrire il sacrificio. La #reg!iera eucaristica esige

    c!e tutti l8ascoltino con riverenza e silenzio.

    A4.>li elementi principali di cui consta la #reg!iera eucaristicasi possono distinguere come segue:

    a/ L8azione di grazie c!e si esprime particolarmente nel

    prefazio/: il sacerdote, a nome di tutto il popolo santo,

    glorifica $io #adre e gli rende grazie per tutta l8opera della

    salvezza o per qualc!e suo aspetto particolare, a seconda

    della diversit del giorno, della festa o del "empo.

    b/ L8acclamazione: tutta l8assemblea, unendosi alle creaturecelesti, canta il 0anto.

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

    24/50

    *+6. I numerosi prefazi, di cui arricc!ito il Messale 'omano, mirano a mettere pi pienamente in evidenza i motivi

    dell8azione di grazie nella #reg!iera eucaristica e a porre

    maggiormente in luce i vari aspetti del mistero della salvezza.

    *+.La scelta tra le #reg!iere eucaristic!e, c!e si trovano nelrito della Messa, regolata dalle norme seguenti:

    a/ La #reg!iera eucaristica I o anone romano, si pu sempre

    usare; il suo uso tuttavia pi indicato nei giorni ai quali

    assegnato un In comunione proprio, o nelle Messe con

    l8&ccetta con benevolenza proprio, oltre c!e nelle

    celebrazioni degli &postoli e dei 0anti di cui si fa menzione

    nella #reg!iera stessa; cos pure nelle domenic!e, a meno

    c!e, per ragioni pastorali, non si preferisca la #reg!iera

    eucaristica III.

    b/ La pr g!iera eucaristica II, per le sue particolari

    caratteristic!e, pi indicata per i giorni feriali o in circostanze particolari.

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

    25/50

    invoca lo 0pirito perc! il pane e il vino siano trasformati nel

    risto immolato e glorificato,

    e perc! i partecipanti diventino in risto un solo corpo e

    un solo spiritocfr #reg!iera eucaristica III/;

    offre il sacrificio della nuova ed eterna alleanza per la vita

    del mondo,

    E in un clima di confessione in cui sale al #adre, nel giubilo della fede, ogni onore e gloria.

    "ale preg!iera non solo un testo da recitare, ma una grande

    azione da compiere. In questo il sacerdote non solo ma,

    agendo a nome di tutti, associa strettamente tutta l8assemblea

    presente, la quale deve partecipare con una tensione interna di

    fede e di carit .

    ). La ricca tematica del canone, c!e non pu trovare qui sviluppo adeguato, si raccoglie intorno a un suo centro: il

    memoriale . Esso non solo ricordo, non fa riferimento unicamente al passato. Implica la presenza attiva di ci c!e

    ricordato: e cos le meraviglie di $io rivivono nell8oggi, perc!

    $io si ricorda di ci c!e !a fatto e interviene nel presente.

    Ma anc!e la comunit , insieme a lui, si ricorda : e lo fa

    attivamente, partecipando a ci c!e $io !a fatto. I credenti cio

    mostrano l8agire di $io nel loro agire. #oic! $io fa

    misericordia, anc!e noi facciamo misericordia. #oic! $io

    perdona, anc!e noi perdoniamo. #oic! $io fa alleanza, anc!e

    noi stringiamo vincoli di comunione con i fratelli. os il

    fedele, lasciandosi plasmare dal dono divino, si modella

    sull8atteggiamento del 0ignorec!esidona e diventa lo

    strumento per cui quel dono passa ai fratelli.

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

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    0iamo introdotti a questa pi intensa partecipazione al

    mistero di risto dalla preg!iera consegnataci da >es stesso: il

    #adre nos tro , preg!iera domenicale per eccellenza, ma oraintrodotta a questo punto della celebrazione per predisporci a

    ricevere il sacramento del orpo e 0angue di risto con gli

    stessi sentimenti c!e animarono >es nel suo rapporto intimo

    col #adre.

    La preg!iera sacerdotale c!e segue c!iede la liberazione dal

    male, la pace e la speranza di essere liberati dal peccato mentre

    viviamo nellattesa del ritorno del nostro salvatore >es risto.

    Il popolo risponde con la dossologia presa dalla $idac!,

    tradizionalmente usata dalle !iese dOriente e dai #rotestanti:

    -"uo il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli 1.

    &llaugurio di pace del sacerdote, segue, tra i fedeli, los camb io rec iproco d i un e s to d i comun ione e d i pace ,come sempre stato nei riti pi antic!i nelle forme pi diverse.

    omunque si esprima questo gesto fraterno, la pace vera non

    frutto della volont o del desiderio delluomo, ma pu venire

    solo dallaltare come frutto del sacrificio di risto c!e !a

    offerto la sua vita come pegno efficace di unit e comunione

    fra gli uomini.

    Linvocazione c!e segue rivolta al simbolo pasquale per

    eccellenza, l& ne ll o immolato, a conferma c!e solo lamisericordia di $io pu liberarci dal peccato, causa

    dellinimicizia, e pu ottenere e donare quella pace c!e il

    0ignore ci !a trasmesso tramite gli apostoli.Mentre si canta o si recita linvocazione all&gnello, il

    sacerdote spezza il pane consacrato in tanti frammenti,

    lasciandone cadere uno nel calice dicendo: - Il orpo e il

    0angue di risto, uniti in questo calice, siano per noi cibo di

    vita eterna1.

    li altri frammenti vengono disposti sulla patena per distribuirli

    poi ai fedeli. es laveva

    compiuto in diverse occasioni, ma soprattutto nellultima cena

    e aveva voluto c!e fosse rinnovato in sua memoria.

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

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    dell&gnello pasquale, anticipazione mistica del sacrificio del

    alvario, in cui siamo coinvolti per essere con Lui offerti.

    & questo punto i fedeli si accostano allaltare per ricevere il

    orpo e il 0angue di risto, pur consapevoli della loro

    indegnit , ma fiduciosi di essere sanati da questi santi misteri. Il

    ministro porge loro lostia e il calice pronunciando lantica e

    semplice formula: -Il orpo di risto1 e -Il 0angue di

    risto1 distintamente mentre porge il pane e il vino consacrati.

    Il comunicando suggella con un -&men1 la sua fede certa nel

    mistero sacro cui partecipa.

    La omunione sotto il duplice segno del pane e del vino

    esprime pi pienamente la ricc!ezza del sacramento e riflette

    pi scopertamente il simbolismo biblico: il pane il nutrimento

    vitale per il cammino c!e conduce fino al monte di $io, come

    fu il pane dato a Elia dallangelo ( 'e34, 5/; il vino

    contiene le primizie del banc!etto del regno come attest lo

    stesso 0ignore quando, nellultima cena, diede agli apostoli il

    calice da distribuire, dicendo: -Io vi dico c!e da ora non

    berr pi di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo

    berr nuovo con voi nel regno del #adre mio 1 Mt(+, (4/.

    recia, di intingere il pane consacrato nel calice del sangue. DE""I M.,o. c., p.))/.

    Molte testimonianze del tempo subapostolico confermano la

    verit del mistero eucaristico. 9asti fra tutte la testimonianza di

    santIgnazio di &ntioc!ia, vescovo e martire dellinizio del IIsecolo; mentre condotto a 'oma per subirvi il martirio, scrive

    alcune lettere in cui attesta la sua ?passione per il corpo e

    il sangue di risto: -Non gusto ... gioie di questa vita. 2oglio

    il pane di $io c!e la carne di >es risto ... e per bevanda

    voglio il suo sangue c!e amore incorruttibile 1 'om.A, */.

    -2oi, rivestendovi della mitezza, rinnovatevi nella fede c!e

    la carne del 0ignore e nellamore c!e il sangue di >es

    risto1 "ral.5, 3/.

    -... lEucaristia la carne del salvatore nostro >es risto,

    quella c!e !a patito per i nostri peccati e c!e il #adre ... !arisuscitato1 0mir.A, 3/.

    Nei primi secoli in cui era vivo il paganesimo e frequenti le

    dispute dottrinali, la omunione era il segno dellappartenenza

    alla !iesa, segno del vincolo fraterno c!e univa i vescovi fra

    27

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

    28/50

    loro e con i sacerdoti e i fedeli e, ancora, segno visibile della

    stessa fede c!e tutti accomunava.

    LEucaristia !a il suo compimento proprio nella omunione,

    punto culminante di tutta la celebrazione, perc! in essa noi ci

    offriamo insieme al =iglio, c!iedendo c!e -Egli faccia di noi

    unofferta a $io gradita1. Nella omunione si ravviva lo

    0pirito 0anto, il principio vivificante c!e realizza la nostra

    progressiva trasformazione in offerta. E noi aspiriamo ad essere

    trasformati in offerta, con la 2ergine, Madre di $io e tutti i

    santi, per poter conseguire leredit promessa. $iventando figli

    nel =iglio conseguiamo leredit : - se siamo figli siamo anc!e

    eredi: eredi di $io, coeredi di risto, se veramente partecipiamo

    alle sue sofferenze per partecipare anc!e alla sua gloria1

    'om5, 3A/.

    $a tutto questo deriva il dovere di accostarci a questo grande

    mistero in timore e tremore perc! , ci ammonisce san #aolo:

    -Ogni volta c!e mangiate di questo pane e bevete di questo

    calice, annunziate la morte del 0ignore finc! egli venga. #erci

    c!iunque mangia il pane o beve il calice del 0ignore in modo

    indegno, sar reo del corpo e del sangue del 0ignore... c!i

    mangia e beve senza riconoscere il corpo del 0ignore, mangia e

    beve la propria condanna1 3 or33, (+(A.(4/.

    La omunione esige dunque la nostra conformazione

    allofferta santa del 0ignore >es , per compiere cos lopera

    fondamentale c!e ci stata affidata di popolo regale e

    sacerdotale c!e, in stretta unione con risto, c!iamato a portare la salvezza a tutta lumanit .

    $opo la omunione, il sacerdote, mentre purifica i vasi

    sacri, dice sottovoce unaltra breve preg!iera in cui c!iede di

    poter accogliere con purezza di spirito il sacramento ricevuto e

    prega c!e il dono fatto nel tempo diventi sorgente di vita

    eterna.

    $opo un breve tempo di preg!iera silenziosa c!e segue alla

    omunione, il rituale termina con una preg!iera conclusiva.

    es fino alla fine.

    Il popolo suggella con l&men.

    DAORDINAMENTOGENERALEDELMESSALEROMANO

    5). #oic! la celebrazione eucaristica un convito pasquale, conviene c!e, secondo il comando del 0ignore, i fedeli ben

    disposti ricevano il suo orpo e il suo 0angue come cibo

    spirituale. & questo mirano la frazione del pane e gli altri riti

    preparatori, c!e dispongono immediatamente i fedeli alla

    omunione.

    53.Nella #reg!iera del 0ignore si c!iede il pane quotidiano, nelquale i cristiani scorgono un particolare riferimento al pane

    eucaristico, e si implora la purificazione dai peccati, cos c!e

    realmente i santi doni vengano dati ai santi. Il sacerdote rivolge

    l8invito alla preg!iera, c!e tutti i fedeli dicono insieme con lui;ma soltanto il sacerdote vi aggiunge l8embolismo, c!e il popolo

    conclude con la dossologia. L8embolismo, sviluppando l8ultima

    domanda della preg!iera del 0ignore, c!iede per tutta la

    comunit dei fedeli la liberazione dal potere del male. L8invito,

    la preg!iera del 0ignore, l8embolismo e la dossologia, con la

    28

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

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    quale il popolo conclude l8embolismo, si cantano osi dicono ad

    alta voce.

    5(. 0egue il rito della pace, con il quale la !iesa implora lapace e l8unit per se stessa e per l8intera famiglia umana, e i

    fedeli esprimono la omunione ecclesiale e l8amore vicendevole,

    prima di comunicare al 0acramento.0petta alle onferenze Episcopali stabilire il modo di compiere

    questo gesto di pace secondo l8indole e le usanze dei popoli.

    onviene tuttavia c!e ciascuno dia la pace soltanto a c!i gli sta

    pi vicino, in modo sobrio.

    5*.Il sacerdote spezza il pane eucaristico, con l8aiuto, se necessario, del diacono o di un concelebrante. Il gesto della

    frazione del pane, compiuto da risto nell8ultima ena, c!e sin

    dal tempo apostolico !a dato il nome a tutta l8azione

    eucaristica, significa c!e i molti fedeli, nella omunione

    dall8unico pane di vita, c!e il risto morto e risorto per la salvezza del mondo, costituiscono un solo corpo 3 or 3), 3A/.

    La frazione del pane !a inizio dopo lo scambio di pace e deve

    essere compiuta con il necessario rispetto, senza per c!e si

    protragga oltre il tempo dovuto e le si attribuisca esagerata

    importanza. es vivente

    e glorioso. &bitualmente l8invocazione &gnello di $io vienecantata dalla sc!ola o dal cantore, con la risposta del popolo,

    oppure la si dice almeno ad alta voce. L8invocazione

    accompagna la frazione del pane, perci la si pu ripetere tanto

    quanto necessario fino alla conclusione del rito. L8ultima

    invocazione termina con le parole dona a noi la pace.

    56. Il sacerdote si prepara con una preg!iera silenziosa aricevere con frutto il orpo e il 0angue di risto. Lo stesso

    fanno i fedeli pregando in silenzio. &HIONE $EI 'I"I,

    Istruzione Euc!aristicum m%sterium, ( maggio 34+A, nn. *3,

    *(: &&0 4 34+A/ 54; 0&'& ON>'E>&HIONE #E'

    L& $I0I#LIN& $EI 0&'&MEN"I, Istruzione Immensae

    caritatis, (4 gennaio 34A*, n. (: &&0 + 34A*/ (+A(+5/.5+.Mentre il sacerdote assume il 0acramento, si inizia il cantodi omunione: con esso si esprime, mediante l8accordo delle

    voci, l8unione spirituale di coloro c!e si comunicano, si

    manifesta la gioia del cuore e si pone maggiormente in luce il

    carattere comunitario della processione di coloro c!e si

    accostano a ricevere l8Eucaristia. Il canto si protrae durante la

    distribuzione del 0acramento ai fedeli cfr 0&'&

    ON>'E>&HIONE #E' I 0&'&MEN"I E IL CL"O

    $I2INO, Istruzione Inestimabile donum, * aprile 345), n. 3A:&&0 A( 345)/ **5/. 0e per previsto c!e dopo la

    omunione si esegua un inno, il canto di omunione

    s8interrompa al momento opportuno.

    0i faccia in modo c!e anc!e i cantori possano ricevere

    agevolmente la omunione.

    29

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

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    55."erminata la distribuzione della omunione, il sacerdote e ifedeli, secondo l8opportunit , pregano per un po8 di tempo in

    silenzio. "utta l8assemblea pu anc!e cantare un salmo, un altro

    cantico di lode o un inno.

    54.#er completare la preg!iera del popolo di $io e anc!e perconcludere tutto il rito di omunione, il sacerdote recital8orazione dopo la omunione, nella quale invoca i frutti del

    mistero celebrato.

    Il popolo fa sua l8orazione con l8acclamazione &men.

    DAEUCARISTIA, COMUNIONEECOMUNIT

    3. I riti di omunione, c!e sono parte essenziale del ritoconviviale, si aprono con la preg!iera del #adre nostro. on

    essa l8assemblea esprime la coscienza esaltante di appartenere

    alla famiglia dei figli di $io. #erci osa rivolgersi a lui

    c!iamandolo &bb #adre , e si accosta con fiducia al banc!etto c!e egli !a preparato per i suoi figli.

    L8abbraccio di pace, scelto per significare l8unit , diventa

    simbolo trasparente dei vincoli fraterni c!e intercorrono fra i

    credenti. &nc!e la frazione del pane si colloca nella stessa

    logica di comunione, quella c!e #aolo !a ric!iamato ai orinzi:

    un solo pane spezzato fra tutti, quindi un solo corpo.

    La omunione sacramentale acquista cos la pienezza delle sue

    dimensioni: mentre il modo pieno di partecipare al banc!etto

    della nuova alleanza, anc!e piena inserzione nel corpo mistico

    del 0ignore, ove vige la legge della piena comunione di vita trale membra. come se ogni comunicante potesse dire al fratello:

    c!e cosa ci potr separare se viviamo tutti del pane spezzato

    c!e il #adre ci offre, donandoci il suo risto #er questa strada

    la omunione eucaristica si riscatta da una visione intimistica e

    devozionale, c!e tende a separare il apo divino dalle membra.

    (.Nella liturgia i segni parlano : il pane non fatto solo per essere mangiato. Esige anc!e di essere condiviso. iustino, fin dai primi tempi della !iesa, esorta a mettere

    nelle mani di colui c!e presiede... quanto viene raccolto per

    essere poi consegnato ai pi bisognosi cfr >IC0"INO , &pologia

    I, +A/.

    SUGGERI&ENTIPERLAFA&IGLIA

    0i inviti la famiglia a riscoprire limportanza della recita del

    #adre nostroprima del pasto festivo.

    DO&ENICAVIII DELTE&POORDINARI &AR*O.+/

    RITIDICONCLUSIONE

    LETTURE

    BIBLICHE

    0Is 49,14-15; Sal 61; 1 Cor 4,1-5; !" 6,24-34

    NOTEPERL1APPROFONDI&ENTODEIRITI

    0egue laugurio c!e il 0ignore sia con noi e quindi la

    benedizione nel nome del #adre e del =iglio e dello 0pirito

    30

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

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    0anto. La celebrazione eucaristica c!e era stata convocata nel

    nome della "rinit , si conclude evocando ancora la presenza

    trinitaria perc! ci accompagni ora nel cammino della vita c!e

    ci attende.

    #oi il congedo con tante formule diverse c!e possono, anc!e

    queste, essere suggerite dal mistero particolare celebrato in quel

    giorno, o possono essere solo un augurio di pace, o un invitogenerale a diffondere la gioia c!e ci stata comunicata, o a

    glorificare il 0ignore con la nostra vita.

    Il popolo risponde rendendo grazie a $io.

    es .

    DAORDINAMENTOGENERALEDELMESSALEROMANO

    4).I riti di conclusione comprendono:a/ brevi avvisi, se necessari;

    b/ il saluto e la benedizione del sacerdote, c!e in alcuni giorni

    e in certe circostanze si pu arricc!ire e sviluppare con

    l8orazione sul popolo o con un8altra formula pi solenne;

    c/ il congedo del popolo da parte del diacono o del sacerdote,

    perc! ognuno ritorni alle sue opere di bene lodando e

    benedicendo $io;

    d/ il bacio dell8altare da parte del sacerdote e del diacono e poil8inc!ino profondo all8altare da parte del sacerdote, del

    diacono e degli altri ministri.

    3++. $etta l8orazione dopo la omunione, si possono dare, seoccorre, brevi comunicazioni al popolo.

    DAEUCARISTIA, COMUNIONEECOMUNIT

    *. La diaconia ecclesiale procede dunque dall8Eucaristia. =orse per questo Luca collega con il racconto della cena

    l8esortazione di >es al servizio cfr Lc((, (6(A/. E il risto

    della cena, nel racconto di >iovanni, in atteggiamento

    essenzialmente diaconale : mentre a tavola con i suoi compie

    un servizio riservato agli sc!iavi, lavando i piedi ai discepoli.

    Lui c!e il maestro e il 0ignore cfr >v3*, 36/. anc!e

    questo un memoriale consegnato alla !iesa, un invito a fare

    come !a fatto lui nell8atto di spezzare il pane. L8evangelista

    >iovanni non narra l8istituzione dell8Eucaristia, ma ricorda quel

    gesto c!e conduce al cuore dell8Eucaristia: >es si alz da

    tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse

    attorno alla vita. #oi vers dell8acqua nel catino e cominci a

    lavare i piedi dei discepoli >v3*, 6/. In questo gesto

    definito plasticamente lo stile messianico di risto, e lo stile divita di quella !iesa c!e nel mondo segno della sua presenza.

    6.La celebrazione si conclude con il congedo. Esso non vabanalizzato come semplice avvertimento c!e tutto finito ed

    lecito uscire. piuttosto l8invito ad iniziare un8altra celebrazione

    in cui impegnata tutta la vita.

    L8assemblea si scioglie solo per disperdere i partecipanti nelle

    strade del mondo, affinc! siano in mezzo ai fratelli testimoni

    della morte e della risurrezione di risto.

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

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    In questa forte esperienza si radica la missione della !iesa, e il

    congedo liturgico, insieme all8orazione conclusiva, ne il segno

    espressivo. $8altronde, collegata con l8Eucaristia, la missione

    colta nella sua esatta portata: non si va a portare qualcosa di

    proprio, ma a comunicare il dono ricevuto, con la forza dello

    0pirito c!e l8Eucaristia comunica attraverso il corpo del 'isorto.

    . La missione si trova cos legata alla consacrazione , elemento c!iave messo in luce dal oncilio cfr 0, n. 65; cfr

    anc!e L>, n. 3) e &&, n. */: non appare quindi come pura

    funzione tattica, pragmatica o organizzativa. #i c!e una cosa

    da fare, un modo di essere. Lo stesso modo di essere del

    risto, c!e l8inviato del #adre . $el resto egli presenta

    l8invio dei suoi come la continuazione immediata della missione

    ricevuta dal #adre: ome il #adre !a mandato me, cos io

    mando voi >v(), (3/.

    La !iesa !iesa proprio perc! mandata: e nell8Eucaristia affonda le radici della sua missione, per attingere alla vita del

    'isorto. Il 'egno infatti non si costruisce con le sole energie

    umane, ma con la forza dello 0pirito.

    =are l8Eucaristia in memoria di risto, servo obbediente,

    sofferente e glorificato, diventa gesto autentico e pieno solo per

    quelli c!e dalla celebrazione escono con la c!iara coscienza di

    essere inseriti attivamente nella grande missione ecclesiale.

    A. La storia un intreccio continuo di bene e di male, luogo di scontro fra l8azione del maligno e la potenza dello0pirito; ma non va per questo demonizzata, va vissuta come

    lotta e nella speranza.

    La visione di >iovanni nell8&pocalisse, c!e una descrizione di

    questo scontro e della vittoria finale del risto, avviene in un

    quadro liturgico nel quale il libro della storia aperto

    dall8&gnello pasquale, il solo capace di toglierne i sigilli cfr &p

    , 3 ss./. Il senso della storia viene gradualmente svelato

    attraverso questa immagine del libro, c!e ripropone il tema della

    vita della !iesa in mezzo al mondo.

    L8Eucaristia, vertice della liturgia, svela il senso della storia

    perc! lo contiene: forza per attraversarla coraggiosamente,

    per riconciliarla e consacrarla a $io. Nell8Eucaristia intrinseco il suo orientamento alla storia, perc! sacramento dato per la

    vita del mondo cfr >v +, 3/. os la !iesa una !iesa

    della speranza perc! stata lavata nel sangue dell8&gnello cfr

    &p A, 36/ ed rivolta al mondo, al quale porta l8appello

    eucaristico della nuova alleanza: lasciatevi riconciliare con $io

    ( or, ()/.

    5.L8Eucaristia non , dunque, sacramento c!e isola dal mondo e dalla storia, ma immerge profondamente in essi per ricomporli

    e salvarli in risto. In essa l8uomo non solo proteso verso il domani, ma accoglie $io per l8oggi: per questo, ogni volta c!e

    celebriamo l8Eucaristia siamo interpellati dalla storia.

  • 8/13/2019 Sussidio Per La Riflessione Sulla Messa

    33/50

    di nuovo verr a voi dal cielo ME00&LE &M9'O0I&NO,

    anone/.

    +3. Non si pu essere !iesa senza l8Eucaristia. Non si pu fare Eucaristia senza fare !iesa. Non si pu mangiare il pane

    eucaristico senza fare comunione nella !iesa.

    es .

    +(.Nell8Eucaristia siamo ogni giorno convocati per seguire il0ignore con donazione totale: per riconoscerlo nella parola e nel

    pane spezzato, per accoglierlo nel mistero della fede. Ogni

    Eucaristia un rinnovato invito al discepolato , cio a stare

    alla sua scuola, per vivere con lui e testimoniare la sua reale

    presenza tra noi.

    2ivere la nostra vita come discepoli, vuoi dire accettare lo

    scandalo della croce. &nc!e l8Eucaristia, c!e della gloria della

    croce massima celebrazione, scandalo da vivere.

    Il nostro radicarci nell8Eucaristia ci libera dalla logica

    dell8efficienza: mettendoci in comunione personale con il corpo

    e il sangue di risto, ci fa vivere la logica della croce e ci fa

    maturare per la risurrezione cfr >v+, 6/.

    +*. qui la vera sequela di risto, liberata dai risc!i dell8intimismo o del formalismo esteriore, diventata sottomissione

    al #adre e accoglienza del suo giudizio e del suo progetto sulla

    nostra vita, sulla storia, sull8ambiente, sugli uomini. "ale

    sequela fatta di ascolto, di preg!iera, di sacrificio, ed

    presenza responsabile, incarnata nelle vicende del tempo ove

    solo si compie il cammino della santit , e di operosa attesa della venuta gloriosa del 0ignore.

    >iorno per giorno rispondiamo all8appello di risto con un

    cammino di fedelt c!e trasforma tutta l8esistenza in luogo

    d8incontro col 0ignore e con i fratelli, e in offerta a lui gradita.

    =rutti di questa esistenza eucaristica quotidiana sono la fiducia,

    la libert di spirito, l8impegno sereno a capire sempre pi la

    realt , il dialogo, la competenza nel lavoro, la gratuit , il

    perdono, la dedizione nei rapporti interpersonali, la verit verso

    se stessi. questo modo di interpretare l8esistenza e di viverla

    c!e inserisce l8Eucaristia nella vita e trasforma la vita in

    permanente rendimento di grazie.

    +6. Eppure l8Eucaristia pu sempre essere, per i battezzati, una sorta di sacramento incompiuto. 0e essa non entra a fondo nella

    loro vita, rimane un episodio datato. ome sede di una

    c!iamata e di una risposta d8amore per alcuni, diventa per altri

    il mistero di una risposta respinta, di un invito non accolto,

    come rivela la parabola del banc!etto nuziale cfr Mt((, 3

    36 /.

    #er l8Eucaristia, infatti, passa la discriminante della nostraadesione a risto. & afarnao, all8indomani della moltiplicazione

    dei pani, >es invitava le genti sfamate a cercare un altro

    pane, quello c!e dura per la vita eterna >v+, (A/. os

    egli si proponeva come pane di vita, al quale si aderisce per la

    fede e il sacramento, e poneva se stesso, presente in quel pane,

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    come segno discriminante della sua sequela. La gente trovava

    troppo duro quel linguaggio e cercava un alibi alle proprie

    decisioni. la gente di sempre alla quale >es rivolge la

    domanda decisiva: &nc!e voi volete andarvene >v+, +A/.

    +. L8Eucaristia diventa, cos , momento determinante della fede, discorso duro, segno di contraddizione per ogni uomo,

    per questo nostro tempo, per le stesse comunit cristiane.

    come il crinale della storia, su cui si ripercuotono i problemi del

    mondo. Nel dilemma fededurezza di cuore c!e la vede al

    centro, l8Eucaristia diventa giudizio di riconciliazione

    dell8umanit . #er questo l8Eucaristia va continuamente riscoperta.

    ome #ietro, siamo sempre posti di fronte alla scelta di fondo:

    mettere o non mettere risto al centro della vita; decidere se

    mangiare o bere del suo corpo e del suo sangue, per fare vita

    di comunione con lui; se edificare la sua comunit sulla

    comunione con lui; se dominare o servire.Molte altre preoccupazioni, di ordine sociale e di ordine

    pastorale, stanno giustamente a cuore alla !iesa italiana, anc!e

    per la sua missione nel #aese. 0ono preoccupazioni c!e devono

    essere attentamente studiate, con il contributo delle scienze

    umane e di pi vaste competenze. Ma alla fine, per vivere la

    comunione c!e viene da $io, la comunit cristiana deve tutto

    misurare sull8Eucaristia, per esprimere nella sua vita l8abbandono

    adorante della fede: 0ignore, da c!i andremo "u !ai parole

    di vita eterna >v+, +5/.

    A).Cn8altra serie di tensioni da sottoporre a revisione di vitanasce dalla fatica di lasciarsi plasmare dalle leggi di comunione

    c!e l8Eucaristia fonda ed esige.

    0ono sempre ricorrenti, infatti, artificiose contrapposizioni e

    dialettic!e infruttuose c!e minacciano la crescita organica e

    articolata della comunit ecclesiale. In questi casi si risc!ia di

    celebrare Eucaristie ambigue, settoriali, espresse in un rito

    svuotato dai suoi contenuti etici profondi. 0i tratta a volte di

    Eucaristia parallele , come vengono c!iamate, disarticolate

    dall8intera comunit c!e crede e confessa il suo 0ignore, come

    catturate entro ideologie preconcette, e comunque non celebrate

    secondo la ininterrotta tradizione della !iesa. Il c!e tanto pi grave quando, specie nel >iorno del 0ignore, si perde il senso

    del popolo di $io e si fanno liturgie per gratificare i propri

    progetti, distogliendo la propria esperienza dall8esperienza

    autentica dell8assemblea domenicale. Ogni celebrazione ric!iama

    la totalit della comunit dei credenti.

    A3. ome non possibile una !iesa senza l8Eucaristia, cos non possibile l8Eucaristia senza la !iesa. Non basta mangiare

    il corpo di risto, bisogna diventare il corpo di risto c!e la

    !iesa. La vivacit delle associazioni, dei gruppi, dei movimenti in questa stagione ecclesiale arricc!iscono indubbiamente la

    !i sa. Non esitiamo per a ricordare a tutti la casa comune: la

    !iesa locale con le sue parrocc!ie, verso cui ogni Eucaristia

    deve portare e da cui ogni altra celebrazione prende espressiva

    autenticit .

    SUGGERI&ENTIPERLAFA&IGLIA

    0i inviti ogni famiglia a cercare di ospitare a pranzo o a cena

    una famiglia o di un compagno di classe di un figlio, oppure di

    un collega di lavoro, oppure della parrocc!ia, ma con la qualenon ci sono particolari rapporti di amicizia.

    APPENDICE

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    0i offrono alcuni numeri da Eucaristia, omunione e

    comunit c!e i 2escovi Italiani !anno proposto come spunti per

    una revisione di vita e limpegno della comunit cristiana a

    partire dalla celebrazione eucaristica.

    Non c8 Eucaristia senza fede++.L8intimo nesso tra Eucaristia, comunione e comunit , deve essere di continuo sottoposto a revisione di vita personale e

    comunitaria.

    doveroso, innanzi tutto, porre in tutta la sua gravita il

    problema della disaffezione di tanti cristiani all8Eucaristia. una

    costatazione evidente soprattutto se si considera il loro

    comportamento nel giorno del 0ignore. Non solo in questione

    il precetto della Messa domenicale; in senso pi ampio, in

    questione l8autenticit e la maturit della vita cristiana. "anto

    c!e l8immagine della domenica pu essere l8immagine di tutta la

    vita della !iesa e dei cristiani, come della loro presenza nelpaese.

    $inanzi a questa situazione occorre seriamente interrogarsi:

    perc! tanti battezzati interrompono il loro rapporto con

    l8Eucaristia o lo vivono ad intermittenza perdita o debolezza

    di fede perc! il rito non significativo per i problemi

    essenziali della vita perc! si allentato o smarrito il senso

    comunitario della preg!iera o dell8appartenenza alla comunit

    ecclesiale Oppure perc! l8esperienza comunitaria dell8Eucaristia

    puramente esteriore e non tocca in profondit la coscienza

    personale

    +A.Le ragioni, evidentemente, sono molte e complesse. &nc!el8attuale contesto socioculturale fa sentire la sua incidenza nel

    fenomeno: proposte facili e alternative di celebrazione della vita

    sembrano svuotare il senso cristiano della domenica.

    Non si possono certo contestare le aspirazioni umane del riposo

    personale e familiare, dell8evasioni dai tormenti degli impegni

    quotidiani delle aggregazioni culturali, sociali e politic!e, c!e

    caratterizzano i giorni festivi anc!e nel nostro paese. 0emmai,

    una sana coscienza sa giudicare il valore morale di tali

    aspirazioni e sa dire quando i comportamenti nei giorni di festa

    sono espressione di libert e di vita, e quando o perc! , dietro l8apparenza, sono segno di disperazione o di deludente

    compensazione di una vita convulsa, costretta a battersi

    quotidianamente senza un senso.

    elebrare con autenticit i giorni festivi, significa salvare i

    giorni feriali. &nc!e la quotidiana vita della !iesa e dei

    cristiani si pu misurare dalla loro capacit di celebrare la festa

    del 0ignore. 0enza questa festa, non c8 il dono della comunione

    c!e viene da $io, e la !iesa non pu sussistere, come non pu

    proporre la festa di $io al mondo.+5. Ma la ragione ultima della disaffezione all8Eucaristia varicondotta, anc!e a questo proposito, alla crisi c!e tocca la

    risposta di fede e il senso di appartenenza alla comunit e alla

    sua missione. #er questo, compito permanente della

    evangelizzazione quello di riproporre la centralit

    dell8Eucaristia nella vita del cristiano e della comunit ,

    mostrando come in essa confluisce e da essa parte ogni realt e

    ogni impegno di autentica comunione nella !iesa e tra gli

    uomini. "utto ci possibile attraverso opportuni itinerari di

    fede c!e conducono alla riscoperta o alla consapevolezzaprogressiva e personale della propria adesione a risto e

    seguono gradualmente il cristiano dall8infanzia alla maturit .

    +4. la scelta c!e in questi due ultimi decenni !a orientato il progetto pastorale della nostra !iesa italiana e sta

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    caratterizzando le varie tappe di un lungo cammino, il quale

    parte dalla consapevolezza suscitata in noi dal dono della fede,

    e passa attraverso precisi giudizi evangelici, c!iare testimonianze,

    geniali servizi e necessario mediazioni storicoculturali, sempre

    attenti alla situazione del paese e alle realt sociali in essa

    operanti. la scelta della catec!esi permanente , c!e anc!e i

    nuovi catec!ismi !anno avviato, e c!e esige l8impegno pastoraledi tutta la comunit , in modo da favorire il superamento di uno

    dei pi gravi risc!i oggi lamentato: la separazione tra fede e

    celebrazione, tra celebrazione e vita, tra celebrazione delle opere

    di $io da una parte e delle opere dell8uomo dall8altra.

    Ed la scelta di un8azione pastorale concorde unitaria c!e fa

    seguito alla celebrazione ed educa all8impegno nella !iesa e nel

    mondo: evangelizzazione, sacramenti, promozione umana,

    ministeri, comunione e comunit per ogni membro responsabile

    della !iesa italiana costituiscono ormai i pilastri di un edificiospirituale nel quale si sente c!iamato non solo a consumare i

    doni offertigli, ma anc!e a giocare di fronte al mondo la sua

    vita e a rendere ragione della sua speranza.

    Non c8 Eucaristia senza missioneA(. Cna terza serie di tensioni da considerare, nasce quando ilnaturale rapporto esistente fra Eucaristia e missione non

    tradotto in adeguata testimonianza, il rito ne come svuotato e

    appare come una pratica usuale di nessuna incidenza nella vita

    quotidiana.

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    frutto di lung!e e sofferte riflessioni e pertanto le

    raccomandiamo alla vigile attenzione di tutti. i riferiamo al

    rinnovamento liturgico, catec!istico e caritativo c!e, fino ad

    oggi, !a trovato valida e promettente espressione nei documenti

    magisteriali, nei libri liturgici, nei catec!ismi e in generose

    risposte agli appelli dei pi bisognosi.

    Mentre esortiamo a prendere iniziative anc!e coraggiose nelvasto e sempre nuovo ambito della carit : I poveri infatti li

    avete sempre con voi ci !a assicurato >es ; mentre esortiamo

    a far tesoro dei nuovi catec!ismi per la vita cristiana c!e

    nell8arco di un decennio abbiamo affidato alla solerte cura di

    tanti operatori pastorali;

    mentre rimandiamo ai nostri precedenti documenti con la

    speranza c!e da essi si possa attingere ispirazione e

    incoraggiamento all8impegno di comunione intraecclesiale e alla

    testimonianza nel mondo, vogliamo, nello stesso tempo, ricordarec!e solo nell8Eucaristia ogni nostra parola, ogni nostro rito, ogni

    nostro gesto trovano il loro pi profondo significato e realizzano

    la loro pi vera intenzionalit .

    "utta l8azione pastorale deve essere, in certo modo, azione

    eucaristica. #ertanto ogni iniziativa pastorale, cos come ogni

    partecipazione alla vita ecclesiale, deve essere ricondotta

    allEucaristia come al suo centro nevralgico e al suo alveo

    naturale.

    #rimo, settimo e ottavo giornoA. Il primo giorno della settimana, ci eravamo riuniti a spezzare il pane &t (), A/. os gli &tti degli &postoli

    introducono nel clima fraterno della celebrazione eucaristica

    svolta a "roade, presieduta dall8apostolo #aolo.

    una delle icone pi antic!e c!e rivelano lo stretto legame

    tra la celebrazione eucaristica e il primo giorno della

    settimana , cio il giorno dopo il 0abato , indicato dai 2angeli

    come quello della risurrezione del 0ignore e di numerose sue

    apparizioni.

    iustino in cui $io,

    volgendo in fuga le tenebre e il caos, cre il mondo il

    medesimo giorno in cui >es risto nostro 0alvatore risuscit

    dai morti .

    In questo primo giorno, la comunit cristiana raccolse fin

    dagli inizi il senso religioso del 0abato ebraico. La domenica

    divenne cos anc!e settimo giorno, benedetto e consacrato da

    $io. >iorno del riposo, in cui l8uomo c!iamato a riscoprire la

    ricc!ezza liberante dell8incontro con il suo 0ignore e a dargli

    culto.

    Ma la domenica anc!e anticipo della grande festa del 'egno nel compimento futuro. 0otto questo aspetto viene giustamente

    c!iamata dai #adri della !iesa ottavo giorno, cio fuori

    della settimana; nella mensa eucaristica consumata nel giorno del

    0ignore si anticipa il banc!etto escatologico del mondo futuro.

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    >iorno del 0ignore e della comunitA+.

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    specific!e celebrazioni della #arola, collegate con i tempi

    liturgici, o per la preg!iera di adorazione eucaristica.

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    dei carismi e nella complementariet dei ministeri, si raccoglie

    per fare la memoria viva del suo 0ignore morto e risorto, per

    accogliere i doni della #arola e del pane e per lasciarsi inviare

    nel mondo quale testimone del suo amore.

    56. & questo punto anc!e doveroso riflettere sul precetto della !iesa. L8insistenza con cui la !iesa !a sempre proposto

    ai cristiani l8impegno di partecipare all8Eucaristia domenicale non

    !a infatti perso la sua attualit . 0i manifesta qui un tratto della

    pedagogia materna della !iesa, c!e si preoccupa di sostenere i

    cristiani deboli nella fede, ricordando loro c!e la partecipazione

    all8Eucaristia ogni settimana dovere elementare per la vita

    cristiana: per la propria identit , per il proprio amore a risto e

    alla !iesa, per la propria missione.

    #erc! l8animo si liberi da ogni genere di formalismo e non

    risolva la Messa come una parentesi d8obbligo, necessario

    rimotivare il precetto domenicale, affinc! esprima da una parte l8amore di $io c!e convoca e dallaltra il nostro bisogno vitale

    dell8Eucaristia. Il precetto pu essere meglio compreso, se si

    mette in evidenza l8esigenza della comunione e della comunit ,

    il senso della domenica e del celebrare insieme per comando del

    0ignore, come segno di fedelt alla nuova alleanza. Cna

    opportuna catec!esi deve pertanto aiutare i fedeli a superare il

    livello della pura osservanza esteriore della legge ed educarli alla

    libera e gioiosa convocazione dellassemblea in risto.

    & Messa per vivere il mistero della !iesa5. Il valore inestimabile e la dimensione sacramentaledell8assemblea liturgica largamente testimoniata dalla tradizione

    della !iesa fin dai primissimi tempi. =acendo nostra

    l8esortazione della $idascalia degli &postoli , desideriamo dare

    forte risalto al rapporto Eucaristia!iesa, in modo c!e anc!e le

    indicazioni pastorali, per altro solo avviate, siano accolte come

    impulso a vivere il mistero della !iesa: Insegna al popolo,

    con precetti ed esortazioni, a frequentare l8assemblea e a non

    mancarvi mai; c!e essi siano sempre presenti, c!e essi non

    diminuiscano la !iesa con la loro assenza, e c!e essi non

    privino la !iesa di uno dei suoi m mbri... #oic! il nostro

    capo. risto, secondo la sua promessa, si rende presente edentra in comunione con voi, non disprezzate voi stessi e non

    private il 0alvatore dei suoi m mbri; non lacerate, non

    disperdete il suo orpo .

    Itinerari di fede55. Il nesso insc