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Monete della zecca di AESERNIA,VENAFRUM,BOVIANUM,AQUILONIA E BELLUM SOCIALE

diNAPOLEONE STELLUTI

INQUADRAMENTO STORICO

In questo capitolo mi avvalgo ampiamente del contributo dato da Alberto Campana nel suo Corpus NummorumAntiquaeItaliae , forse per una questione di praticità e di convenienza proprio perché ritengo che egli abbia avuto il merito e la capacità di sintesi nella trattazione dell’argomento e quindi va trasmesso ad altri integralmente così senza nessuna altra forma (1) . -AESERNIA (263-240 a.C.)La città antica di Aesernia è situata sul luogo della moderna Isernia, su un colle a forma di promontorio allungato, in sensibile pendenza da nord-est a sud-ovest (da 442 m. a 397 m.s.l.m.), lungo circa 900 m.,compreso tra le valli del Carpino ad oriente e del Sordo ad occidente,vicino alle sorgenti del Volturno(2).Fu importante centro di comunicazione da Aesernia partivano la strada versoVenafrum e gli oliveti della vallata del Liri,quella verso Atina e le miniere di ferro delle montagne della Meda,quella verso Aufidenae la vallata del Sangro (poi divenuta via Minucia) e quella per Bovianum.La sua importanza strategica quale chiave di accesso del Sannio pentro ebbe modo di manifestarsi più volte nel corso della storia (3).Nel 295 a.C. fu occupata dai Romani, i quali successivamente, nel 263 a.C. ,vi dedussero una colonia latina , destinata appunto a controllare questo nodo strategico.Nel corso della guerra annibalica la città restò fedele a Roma.Durante la guerra sociale essa cadde, dopo un duro assedio,nelle mani degli italici,che ne fecero la loro capitale dopo la caduta di Corfinium, nell’89 a.C..Solo alla fine della guerra civile tra Mario e Silla, nell’80 a.C.,sarà ripresa dai Romani,che le inflissero gravi distruzioni.La città fu comunque ricostruita poco dopo e divenne municipio,incorporato nella tribù Tromentina e quindi separato dagli altri centri pentri, che per la maggior parte erano confluiti nella tribù Terentina. Non sono state rinvenute tracce dell’abitato sannitico, ma solo scarsi resti di epoca romana, che mettono in evidenza anche numerosi restauri effettuati poco dopo il terribile terremoto del 346 d.C. La relativa scarsità dei reperti archeologici trova la sua giustificazione nella continuità dell’abitato fino ai tempi attuali e nelle caratteristiche del terreno, che hanno condizionato la planimetria della città,percorsa longitudinalmente da un unico asse centrale (corrispondente all’attuale Corso Marcelli, dal quale si staccavano brevi vie perpedicolari, che formano nel complesso una struttura a pettine (4).

1)Note riportate da –Alberto Campana,SAMNIUM:AESERNIA (263-240 a.C.in Panorama Numismatico n.85, pp.289-300 Serravalle (Repubblica di San Marino) 1995.Cfr.R.Garrucci,La storia di Isernia,Napoli 1848.2)-Napoleone Stelluti,Monete della zecca di Aesernia,Venafrum ,Bovianum,Aquilonia e BellumSociale;in Appendice Larino:Campagna di scavi archeologici al Casone 2007-2008,Campobasso 2015.3)-Tito Livio,X.31.2.;Velleio Patercolo, I, 14, 8. Strabone, V, 4, 11.4)-Tito Livio, XXVII, 10, 8.)-Tito Livio, per. 72, 73; Appiano, Bellum Civile, I, 41.-Diodoro, XXXVII, 2, 9. Tito Livio, per. 89.Per ulteriori notizie si rimanda ad A. Campana, La monetazione degli insorti italici durante la guerra sociale (91-87 a.C.), Soliera 1987, p. 20-28.Cfr. A. Pasqualini, Isernia, in: Studi di Urbanistica antica, Quaderni dell’istituto di Topografia antica dell’Università di Roma, II, 1966, p.79 ss.

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-VENAFRUM (265-240 a.C.)

Venafrumera una importante città sannitica, situata sul luogo dell’attuale Venafro,, nella valle del Volturno ove il fiume forma un’ampia ansa ad ovest del Massiccio del Matese, prima di scendere nella pianura campana(5).

Fin dall’epoca preistorica il luogo offriva il passaggio più facile dal Sannio alla Campania.Vi sonostati rinvenuti numerosi resti di produzione litica, sia paleolitica che neo-eneolitica.

Per l’intero periodo delle guerre sannitiche Venafrum rimase in mano ai Pentri e fu più volte attaccata dei Romani per la sua notevole importanza strategica , Al termine della III guerra sannitica, nel 290 a.C., i Sanniti dovettero stipulare la pace con Roma e Venafrumdivenne praefectura romana di seconda classe e servì quale avamposto romano nella zona di confine tra il Samnium e la Campania.

Al termine della guerra pirrica perdette progressivamente importanza militare a causa anche della deduzione della colonia latina nella vicina Aesernia, nel 263 a.C. Tuttavia rimase un centro fiorente per la fertilità del suo territorio per le colture d’olivo e per la produzione artigianale .Fu affiliata alla tribù romana Teretina, che originariamente era stata istituita, poco prima della III guerra sannitica, per raggruppare i coloni romani stabilitisi nelle vicine terre in precedenza appartenute agli Aurunci.Al tempo della guerra sociale era sede di una guarnigione romana, che fu massacrata nel 90 a.C. da un gruppo di insorti irpini guidati da Mario Egnazio. In epoca augustea fu assegnata alla regio I.Non esistono tracce dell’abitato sannitico, che probabilmente occupò il sito su cui ora sorge il borgo medievale sovrastato dal Castello. La città romana era probabilmente posta più in basso , in parte in declivio, alle falde del monte, in parte nella pianura sottostante, tra il castello, la cattedrale e l’anfiteatro.

BOVIANUM

La fondazione di Bovianum ,l’odierna Boiano, è legata, secondo la leggenda, alle Primavere Sacre (“Ver Sacrum”) dei Sanniti, Il popolo italico annoverava tra i suoi usi e costumi la tradizione di consacrare a Marte i bimbi nati nella Primavera sacra. Costoro una volta cresciuti venivano guidati da un bue, animale sacro al popolo,alla ricerca di nuovi territori da popolare. Il bue si fermò proprio nella fertile pianura dove ora sorge Boiano che fu denominata in questo modo proprio in riferimento al bue (6) . Fu fondata intorno al IV secolo a.C. nei pressi del tratturo Pescasseroli-Candela, ai piedi del Matese ed in prossimità delle sorgenti del fiume Biferno.Espedienti idonei a garantire lo sviluppo che fu frenato ,però, dalle numerose incursioni che dovette subire dalle legioni romane nel corso delle guerre sannitiche .Successivamente ,con la romanizzazione del Sannio il centro divenne “municipium” quindi polo di riferimento per una vasta area sviluppata intorno alla valle del Biferno.

AQUILONIA (260-250 a.C.)

Molto discussa è l’identificazione di Aquilonia (Akudunniad in nome osco) . Non esiste certezza, anche se molto probabile che la Akudunniadcitata sull’obolo di bronzo possa effettivamente essere la Aquilonia citata da Livio(7) .L’antico autore latino narra infatti che nel 293 a.C., quasi al termine della terza guerra sannitica, ad Aquilonia si riunì l’intero esercito sannita, dopo che era stata indetta una leva militare speciale su tutto il Sannio. L’esercito era forte di ben 40.000 uomini, dei quali circa 16.000 formavano una forza speciale, la legiolinteata, destinata a rimanere come guarnigione fissa nella cittadina pentra. In quell’occasione fu pronunciato un solenne giuramento, alla presenza del sacerdote OvioPaccio.

5)Cfr. E.T. Salmon, Il Sannio e i Sanniti, Torino 1985, p.255 e 283. La rilevazione di Venafrum in epoca preromana è documentata da materiale votivo di IV e III secolo a.C., cfr. AA.VV., Sannio. Pentri e Frentani dal VI al I secolo a.C., Roma 1980, p. 360 ss.6)-G.DeBenedittis, I Regesti Gallucci-Documenti per la storia di Bojano e del suo territorio dal 1000 al 1600.Napoli 1990.7)-O.Gentile,Il Sannio pentro dalla Civitas di Bojano alla Contea di Molise.Campobasso1991. Cfr.Tito Livio, X, 38-43. Per una accurata ricostruzione storica e topografica della famosa battaglia di Aquilonia, vedasi E.Paoletti, Storici campi di battaglia nel glorioso Sannio antico ovvero la battaglia di Aquilonia, Trivento 1985

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L’esercito di Papirio Cursore si scontrò con la legione linteata, sgominandola, nei pressi di Aquilonia, ove si rifugiarono i resti della fanteria battuta; cavalieri e nobili fuggirono invece nel vicino Bovianum (Boiano).I Romani quindi assediarono Aquilonia.Quasi subito riuscirono ad espugnare una delle porte della città, attestandosi oltre le mura, senza occuparla per il calare della notte.Delle tenebre approfittarono i Sanniti per evacuare la città da un’altra delle sue porte.

La battaglia di Aquilonia fu una delle più celebrate vittorie della storia di Roma, tale da rendere i nomi di Papirio Cursore e di Carvilio Massimo illustri per le generazioni future.

Pur mancando precise indicazioni sull’ubicazione di Aquilonia, alcuni studiosi (8 ) hanno ritenuto trattarsi di un centro irpino e l’hanno ubicato nella moderna Lacedonia. Altri invece, grazie a una attenta lettura delle fonti storiche, hanno ritenuto più verosimile una localizzazione nella regione dei Pentri. Inizialmente fu proposta l’identificazione con Agnone (9 ) oppure Montaquila (10) .Successivamente è stata proposta l’ubicazione sul Monte Vairano, alto 997 metri (11) , nel territorio del comune di Busso, in provincia di Campobasso.Sulla parte più elevata della montagna, che domina la valle del Biferno e in particolare la gola di Vinchiaturo, sorgeva un antico abitato sannitico, che si estendeva per circa 50 ettari ed era cinto da mura perimetrali lunghe quasi 3 km. Si tratta del più grande e imponente fra i centri finora rinvenuti nel Sannio pentro. Tuttavia più probante, anche se non ancora certa, appare la recente localizzazione di Aquilonia sul Monte San Paolo, nel territorio di Colli al Volturno, in provincia di Isernia (12) , che meno contrasterebbe con l’evidenza archeologica e numismatica. Recenti scavi hanno dimostrato che su tale altura, dominante l’alta valle del Volturno, era presente una importante fortificazione sannitica, con mura ciclopiche. E’ interessante osservare che l’ubicazione proposta dall’esimio studioso di storia sannitica Salmon , ossia a Montaquila, si trova a pochi chilometri da Monte San Paolo e visibile dallo stesso monte. fu trasformata in suolo agricolo e il suo ricordo ben presto si perdette nel tempo.Dopo le distruzioni perpetrate dalle truppe romane, Aquilonia continuò ad essere abitata, ma maggiore floridezza arrise ad altre fortezze sannitiche, come Bovianum, ubicata in posizione più facilmente accessibile, su un’importante strada che la collegava con Aesernia da una parte e con SaepinumeBeneventumdall’altra. Aquilonia pertanto decadde rapidamente e già verso la fine dell’epoca repubblicana.

8)-A. Sambon, Les mannaie antiques de l’Italie, Paris 1903; E.Vetter, HandbuchderItalischenDialekte,Heidelberg 1953, p.200e; K.J. Beloch, RömischeGeschichte bis zumBegginderpunischenKriege. Liepzig-Berlin 1926, p. 447.9)-I.Sambon, Recherchsurles mannaie de la prequ’ileitalique, Napoli 1870, p.184; R.Garrucci, Le monete dell’Italia antica, Roma 1885, p.99-100, con interessanti note riguardanti precedenti autori. Essi si erano basati sul fatto che due esemplari di Aquilonia erano stati rinvenuti ad Agnone.10))-E.T.Salmon, Il Sannio e i Sanniti, Cambridge 1985, p.293 nota 69, sulla base di una mera assonanza fonetica. Non vi sono noti importanti resti sannitici.11)-A.La Regina, Centri fortificati preromani nei territori sabellici dell’Italia Centrale Adriatica, in :Agglomérationsfortifiéesillyrienes, ColloqueInt.Monstar 1974, Pos.Izd. Akad, Nauka i Umjeta, Bosne i Hercegovine XXIV 1975, p. 281; G.DeBenedittis, L’oppidum di Monte Vairanoovvero Aquilonia, in :Sannio ,Pentri e Frentani dal VI al I secolo a.C.,Roma 1980, p. 321-357.12)-S.Capini, L’insediamento di Monte San Paolo a Colli al Volturno e la guerra nel Sannio nel 293 a.C ., in Bollettino di Archeologia, vol.16-18, 1992 (1995), p. 33-42; cfr.ancheR.Cantilena, Carife, In :Biblioteca topografica della colonizzazione greca in Italia, Pisa – Roma 1987, p.5.

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AESERNIA

N.1

OBOLO

ATENA/AQUILA

268 a.C.

Tip.1-Dritto:Testa di Atena per i greci o Minerva per i latini a sinistra,con elmo corinzio ornato di serpente;davanti SERNIO, AISERNIO ,AISERNINO ,AISERNIM o AISERNIOM con la A osca:bordo di puntini .Dietro ,clava

Rovescio:Aquila a destra, con ali spiegate,afferra con gli artigli un serpente:bordo di puntini

Tip.2- Testa di Atena per i greci o Minerva per i latini a sinistra,con elmo corinzio ornato di serpente;davanti AISERNIO o AISERNI con la A osca:bordo di puntini .Manca la clava

AESERNIA

N.2

OBOLO

VULCANO/GIOVE su biga

260 a.C.

Tip.1-Dritto: Testa del dio Vulcano a destra,con pileo laureato; dietro ,tenaglie: davanti VOLCANOM in caratteri latini

Rovescio: Giove su biga al galoppo a destra, lancia un fulmine con la destra,all’esergo AISERNINO

Tip.2- Testa del dio Vulcano a sinistra,con pileo laureato; dietro ,tenaglie: davanti VOLCANOM in caratteri latini

Rovescio: Giove su biga al galoppo a destra, lancia un fulmine con la destra,all’esergo AISERNINO ,Vittoria in volo a destra con corona

Simbologia:Vulcanoè il dio romano corrispondente al dio greco Hefèsto, dio del fuoco e dei metalli.

AESERNIA

N.3

OBOLO

APOLLO/TORO androprosopo

270 a.C.

Tip.1-Dritto: Testa di Apollo laureata a sinistra ,con capelli lunghi; dietro, scudo ovale: bordo di puntini.

Rovescio: Toro androprosopo a destra, con la testa barbuta volta frontalmente; sopra,Vittoria alata in volo a destra. All’esergo AISERNINO o AISERNIO

Tip.2 con altre varianti -Dritto: Testa di Apollo laureata a sinistra ,con capelli lunghi; dietro, scudo ovale: bordo di puntini.

Rovescio: Toro androprosopo a destra, con la testa barbuta volta frontalmente; sopra,Vittoria alata in volo a destra.Tra le zampe le lettere I∑,A,N,T, All’esergo AISERNINO o AISERNIO, ASERNINO, AISERNINOM,

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VENAFRUM

N.4

OBOLO

ATENA/GALLO

270 a.C.

-Dritto: Testa di Atena a sinistra con elmo corinzio, contornata da una perlinatura.

Rovescio: Gallo nell’atto di contare di profilo a destra ,sormontato a sinistra da un astro a otto punte, sulla destra nel suo davanti la legenda ,in caratteri oschi FEINNE, con contorno di perlinatura .

VENAFRUM

N.5

OBOLO

APOLLO/TOROandroprosopo

265-240 a.C.

-Dritto: Testa laureata di Apollo a sinistra, con lunghi capelli: davanti , .Due globetti in contromarca

Rovescio:Toro androposopo barbuto a destra, incoronato dalla Nike in voloa destra; tra le zampe K

BOVIANUM

N.6

OBOLO

Testa di donna velata/Punta di lancia

310-300 a.C.

Dritto: 1.gr.0,75-0,60 ;mm. 11 ca. in argento . Testa femminile a destra , con velo serrato sulla fronte e ricadente all’indietro in numerose pieghe; (nel campo, a d., in caratteri osco-umbri dietro ) ИATIИYAΖ diretto in basso .

Rovescio: Punta di lancia dentro una corona di alloro.

Simbologia: Forse la personificazione del Samnium (13).

13)-Napoleone Stelluti,Op.cit.,Campobasso 2015.pp.82-83

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AQUILONIA

N.7

OBOLO

ATENA/GUERRIERO

Circa 268 a.C.

Dritto: 1.gr.4,80;mm19;9 aku[dudunniad] (nel campo, a d., in caratteri osco-umbri) Testa di Atena a d., in elmo corinzio e con la coda dei capelli lunghi in evidenza; dietro e nel campo, a s.,patera o un piccolo scudo circolare,. Contorno perlinato sia nel dritto che nel rovescio.(14)

Rovescio: Guerriero stante in armi con elmo corinzio a s. con scudo ,lancia,corazza e schinieri, regge nella mano d. protesa una patera.

Simbologia: Apoteosidel valore militare dei Sanniti.

14)-A.Campana,Samnium:Aesernia,op.cit.p.291nota12,”A Roma,Cosa,Aquinum,Caiatia,Cales,Cora,Paestum,Suessa, Teanum”.

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AESERNIA Bellum Sociale

N.8

90-88 a.C.

7-Dritto: .gr., ;mm. ca. in argento . Testa di donna laureata a sin. con pendenti agli orecchi, a destra si legge il nome

della città ,bordo a puntiniRovescio: Personaggio stante in piedi e di prospetto coperto di elmo crestato con largo paludamento alle spalle, che raccoglie davanti colla sinistra decorata da duplice armilla sostenendo il parazonio nella vagina, e appoggiando la destra a un’asta che ha la punta rivolta in basso,calca col pie’ sinistro un oggetto nel quale si distinguono due prominenze globose. Dal lato destro si vede il toro italico giacente a terra in esergo vi è la lettera R.bordo a puntiniSimbologia: Forse la personificazione del Samnium.

24 Dritto: .gr., ;mm. ca. in argento . Testa di donna coperto di elmo a sin. davanti tratto di bordo a puntini

Rovescio: Guerriero stante armato con lancia sulla destra con iscrizione osca .in verticale , che poggia la mano sinistra sull’elsa della spada ed il piede sinistro su un oggetto incerto. Il toro italico che riposa . Simbologia: Forse la personificazione del Samnium.

30Dritto: .gr. ;mm. ca. in argento . Testa di donna laureata a sin. con pendenti agli orecchi, a destra si legge il nome della

città e sotto il mento la X ,bordo a puntini

Rovescio: Guerriero stante armato di lancia e parazonio, con il toro italico in riposo. Iscrizione osca

in esergo la lettera R ribaltata specularmente sinistra.

Simbologia: Forse la personificazione del Samnium.

BOVIANUM Bellum Sociale

N.9-

90-88 a.C.

A Dritto: .gr., ;mm. ca. in argento . Testa di donna laureata a sin. con collana e orecchino e un pendente. Dietro ,ITALIA (diretto verso l’alto).Bordo a puntini.

Rovescio: Otto guerrieri,quattro per parte,con le spade puntate prestano giuramento su un maialetto tenuto tra le braccia del sacerdosfaecialisaccosciato.Dietro ,un palo.All’esergo N.Bordo a puntini

Simbologia: Forse la personificazione del Samnium.

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N.10

Zecca itinerante con C.Papio, forse in Campania (90 a.C.) denario gr.3,69;mm. 3h.

A Dritto:Testa di Bacco a destra, con corona di edera legata con nastro.Davanti, dal basso verso l’alto in osco/latino MVTIL EMBRATOR.

Rovescio:Toro a destra, che abbatte la lupa volta a destra.All’esergo, in osco/latino C[PAAPI].Bordo a puntini.In.18201288-1906 Löbbecke

CONCLUSIONI

Nel III sec a.C.nella regione denominata SANNIO FRENTANO oltre a Larinum,Frentrum e Pallanum coniavano monete proprie nel SANNIO PENTRO Aesernia in particolare con tre tipi,Venafrum e Bovianum . Sono oltre 200 gli esemplari monetali documentati nel mio libro(26) conservati nei maggiori musei, tra cui oltre 40 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e, collezioni private di tutto il mondo.

15)-Cfr.NapoleoneStellutiOp.cit,Campobasso 2015,infra.

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BIBLIOGRAFIA

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Napoleone STELLUTI

Monete della zecca di Aesernia, Venafrum,Bovianum,Aquilonia e BellumSociale

AESERNIA

1 2 3

VENAFRVM

4 5

ACQUILONIA

7

BOVIANVM BELLVM SOCIALE

9 10

BOVIANVM

6

AESERNIA BELLUM SOCIALE

8

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