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Gli italiani e la rete Fonte: Osservatorio permanente sui contenuti digitali (Nielsen)

téchne Cacciaalmicro-pagamento paese delle meraviglie Jane ... e Lavoro/2009... · IlSole24Ore Sabato19Settembre2009-N.258 Economiaeimprese 23 MILANO La biblioteca virtuale di Google

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Il Sole 24 Ore

Sabato 19 Settembre 2009 - N. 258 Economia e imprese 23

MILANO

La biblioteca virtuale diGoogle diventa improvvisa-mente reale con titoli quasi di-menticati, ma che hanno fattola storia della letteratura daMark Twain a Carlo Collodi,passando anche per Alice nelpaese delle meraviglie e JaneEyre. Così dopo aver passato 5anniascannerizzarelibri,Goo-gle si prepara a riportali in for-mato cartaceo grazie ad un ac-cordo stretto con On DemandBooks, la società che ha inven-tato Espresso Book, la macchi-na capace di stampare volumida300pagineconcopertinari-gida inmenodicinqueminuti.

La decisione di un colossodell’online come Google dipuntare sull’editoria tradizio-nale sembra però stonare conil recente successo dei librielettronici.BastipensareaTheLost Symbol, l’ultimo libro diDan Brown (l’autore del Codi-ce da Vinci) che ha vendutopiù copie nella versionee-Book scaricabile su Kindleche in cartaceo. La mossa diGoogle però riporterà in vitaoltre2milionidilibrisparitian-chedalle biblioteche.

Di fatto saranno edizionieconomiche con un costo dicirca8 dollari (5,45 euro) di cui3serviranno a coprire i costi diproduzione sostenuti da OnDemand Books. Nelle cassedel colosso di Mountain Viewentrerà un dollaro e il resto sa-rà donato in beneficienza. «Lamissione di Google è di rende-repiùaccessibiliilibridelmon-do», ha detto Jennie Johnson,

portavoce della società, am-mettendo che il volume di car-ta resta un oggetto desiderabi-le per buona parte del pubbli-co nonostante il successodell’editoria online. «Il cer-chio si sta per chiudere. Gliutentipotrannoottenerelaco-pia fisica di un libro del qualeesistonomagariduesolecopiein alcune biblioteche del pae-se, o del quale magari non esi-stono più copie», ha detto laJohnson.

Lanovità–almenoperilmo-mento – non riguarderà l’Italiaperché le macchine Espressoper l’instant publishing, chenel 2007 hanno ricevuto da Ti-meunpremioperl’invenzionedell’anno, sono disponibili so-lonelmondoanglosassoneneicampus universitari e nelle bi-blioteche. Costano circa 100mila dollari l’una, ma On De-mand, che già offre ai suoiclientioltre un milione di titolipunta a concederle in affitto airivenditori.Google consentiràla pubblicazione di titoli quin-di non più protetti da copyri-ght. «La riscoperta di questi ti-toli non è un problema» diceMarco Polillo, presidente de-gli editori italiani «piuttosto –continua – mi incuriosisce cheGoogle, dopo aver iniziato apubblicare notizie online ognisecondo, tornialbuon vecchiolibro».Apreoccupareilnume-rounodell’Aieèinveceilconfi-ne tra titoli protetti e non pro-tetti: «Ho sentito parlare del1923 come data limite, in realtàin Europa si considerano i 70annidallamorte dell’autore».

Alla libreria istantanea po-trebbero aggiungersi milionidi altri testi se a Google verràdato il diritto di scannerizzaree vendere libri protetti dacopyright ma non più in com-mercio: ottenendo tale diritto,ilcatalogodelcolossodiMoun-tain View potrebbe rapida-mente raggiungere i sei milio-nidivolumi.Senestaoccupan-

do un tribunale di New Yorkdopo che Microsoft, Sony,Amazon, e le autorità anti-trust,sisonooppostisostenen-do che in tal modo Googleavrebbe il monopolio sui librifuori stampa. Evidentementelacartastampataèancoramol-to più sexy di quanto si creda.«I librisonobellissimi–prose-gue Polillo –, ma non sono co-me le tv che parla. Bisogna es-sere attenti e voler dedicaretempo alla lettura. Il problemanon è certo nell’offerta, già va-stissima,quantonellamentali-tàdei lettori».

G. Bal.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli italiani e la rete

È ancora la Cina il Pae-seconpiùpiratidelweb.Al-menosecondoleammissio-ni degli utenti di internet,intervistati dall’istituto te-desco Ipsos.

Dopo aver chiesto a6.500 internauti di dodicipaesisescaricasserocanzo-ni illegalmente, l’istituto diricercahastilatounaclassi-fica: al primo posto c’è pro-priolaCina,doveil78%percentodegli intervistaticon-fessa ildownloadillegaledifilm e musica.

Seguono la Russia, con il68%, e l’India, al 48%, men-tre la media mondiale è del44percento. L’Italia inveceè settima, dopo gli EmiratiArabi, la Spagna (44%) e ilBrasile (42 per cento). Soloil 34% degli italiani ha con-fessato di scaricare musicasenza pagare. Paesi più vir-tuosi sembrerebbero gliStati Uniti, il Giappone, laFrancia e la Germania, tuttisotto il 20% di utenti cheammettono di essere "pira-ti" informatici.

«È interessante rilevareche proprio questi fruitoridipagineillegaliusinomol-to più (dei non pirati) an-chevie legali (comeiTunese Musicload) per scaricaremusica e comprare di-schi», quasi che scaricaremusica illegalmente servaad alcuni per decidere secomprare o meno un disco,si legge nella conclusionedel rapporto Ipsos.

Coca-Cola è il marchiopiù prezioso del mondo conun valore di mercato di 68,7miliardi di dollari, ma è Goo-gle quello che nell’ultimo an-noharegistratoilmaggiorin-cremento passando dal 10˚al7˚posto (+25% a 31,98 miliar-di, 21,7 miliardi di euro). Èquanto emerge dalla ricercaInterbrand per il 2009 che haconfermato leprimeposizio-ni della classifica con Ibm alsecondo posto e Microsoft alterzo (ma il brand ha perso il4%), seguiti da GeneralElectriceNokia.Tragliitalia-ni ilmarchiodimaggiorvalo-reè quello diGucci, salito dal45˚al 41˚posto a 8,18 miliardi,seguito da Prada passato dal91˚a all’87˚(3,53 miliardi), dalcavallinodellaFerrariarriva-to dal 93˚all’88˚(3,52 miliar-di) e Armani risalito dal 94˚all’89˚posto(3,3miliardi).

Raoul de ForcadeGENOVA

L’aumentodicapitalediFin-cantieri, deliberato a lugliodall’assembleadeisoci(chefaca-po al ministero dell’Economia),avverrà in un’unica tranche. Loha deciso ieri il consiglio di am-ministrazione del gruppo guida-todaGiuseppeBono,chehadatoil via libera all’operazione perl’intero importo di 300 milioni dieuro. Due mesi fa, l’assembleaavevalasciatoaperta lapossibili-tàche l’aumento potesse avveni-re inpiù fasi.

A spingere il gruppo verso lasoluzione adottata ieri è stata laposizione finanziaria netta regi-stratadaFincantierinelprimose-mestredell’anno, che si presentanegativa per384 milioni, a frontediunsaldo,allachiusuradibilan-cio2008,negativoper64milioni.

Questasituazione,spiegaunano-tadell’azienda,«rifletteimaggio-ri investimenti e la crescitadell’attività legataalmaggiorvo-lume di ordini acquisiti negliesercizi precedenti e volti a con-solidare la leadership mondialenel mercato». Uno sviluppo che«ha determinato un aumento difabbisognodicircolante,cheuni-tamenteaimaggiori investimen-tieffettuati,dopoannidiposizio-ne finanziaria positiva, ha deter-minatounsaldonegativo».Lane-cessità di liquidità, ottenuta con

il ricorso al credito, d’altra parte,è normale per l’attività cantieri-stica, che deve autofinanziare lacostruzione di ogni nave (toltol’anticipo versato dall’armatore)finoallaconsegna.

Perquantoriguardaglialtriri-sultati del semestre, Fincantieriregistra una diminuzione degliordini, paria 398 milioni di euro,contro 1,42 miliardi del primi seimesi del 2008. Una situazioneche riflette la contrazione delmercatocantieristicosuscalain-ternazionale. Tra gennaio e giu-gno 2009, in effetti, il settore hasegnato un -92% a livello mon-diale, rispettoal medesimoperi-odo del 2008.

I ricavi di gruppo sono «pari a1,57miliardidieuro,conunincre-mentodiquasi il 15%rispettoagli1,37miliardi»delprimosemestredell’annoscorso.«L’Ebitdarisul-

ta in calo rispetto al primo seme-stre 2008 (60 milioni contro i 75del primo semestre 2008)». Il ri-sultato operativo (Ebit), pari a 23milioni (40 nel 2008) e l’utiled’esercizio di 9 milioni (15 nel2008) «risentono ancora delletensioni sul mercato delle mate-rieprime, inparticolareacciaioepetrolio, riflesse sugli acquisticonclusinell’ultimo triennio».

«Sommandogliordinialvalo-redellecommesseancoradacon-segnare-aggiungelanota-ilpor-tafoglioarrivaa9,8miliardi(con-tro gli 11,6 del primo semestre2008)»e«nonpuògarantirelasa-turazionecompletadellacapaci-tà produttiva di tutti gli stabili-menti.Pertanto,l’aziendahapre-visto, per il secondo semestre2009,ilricorsoallacassaintegra-zioneguadagni ordinaria».

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Mountain View stamperà libri cartacei con On Demand

Google diventa editorecon due milioni di titoli

Fonte: Osservatorio permanente sui contenuti digitali (Nielsen)

Lavoro. Tour itinerante del Welfare

La lotta al sommersosi fa con il «roadshow»

Daniele LepidoMILANO

Tecnologiciametà.Per lase-rie: apocalittici contro integratidellatéchne.L’Italiadell’alfabetiz-zazione digitale è un paese spac-cato in due, fatto da "popoli" chepocosiparlanoechehannoabitu-dini diverse. Da un lato c’è chiignoral’utilizzodelcomputerediinternet(oltre23milionidiperso-ne,moltisoprai55anni, il45%del-la popolazione), dall’altro chi nefaunusointensivo(18milioni), ingran parte giovani, con un livellodi istruzioneedi redditoelevati.

Èquestalafotografiacheemer-

ge dall’indagine Nielsen 2009dell’Osservatorio permanentesui contenuti digitali, uno studiochemette in lucetutte lecontrad-dizioni di un paese nel quale l’at-tenzione ai diversi media – dal ci-nema ai libri, fino alla televisione– sembra innetto calo, ma dove lapassione per l’oggetto hi-tech fi-ne a se stesso cattura sempre piùgiovanietecno-maniaci. Intutto inavigatori sono 28,4 milioni, 2,5milioni in più rispetto all’annoscorso. E se diminuiscono gli ita-liani che acquistano musica (si èpassati dal 49% del 2007 al 35%del 2009), film (dal 27 al 22%) eche vanno al cinema (dal 50 al47%), schizza in alto la quota dipersoneche dichiaradi essere di-sposto a pagare per ciò che oggiriesce a trovare gratis. Possibilein un clima tanto "ribassista"?Un’affermazione impegnativa,sullaquale però gli editorie i pro-duttori di contenuti stanno ini-ziandoa confrontarsi.

Chi sono questi italiani e qualisono i contenuti che la gente sa-rebbe disposta nel futuro a paga-re? Solo un esempio: il 27% dellapopolazione che usa il web pa-gherebbepersottoscrivereunab-bonamento a un servizio onlineche fornisca accesso illimitato aifilmoallamusica,chemagariog-giscaricanoinmaniera(piùome-no) illegale.

Anche il campo dell’editoriapotrebbe essere investito da que-stointeressevistochequasilame-tàdeinavigatoridichiaradilegge-re i quotidiani online, dai qualiprobabilmente si aspetterebbeun numero maggiore di contenu-ti"premium".Untemadalegareaquello dei micropagamenti, sulqualeuncolossocomeGooglestalavorando,anchenelsettoredeili-bri (si veda l’articolo a fianco),quando solo un italiano su diecicrede nello sviluppodegli e-bookdigitali, i librielettronici.

Se diminuisce di due punti laquota degli internauti virtuosicheabbinanounusoconsapevoledelle tecnologie a un’elevata pro-pensione al consumo di contenu-ti culturali, diminuisce di 10 puntila percentuale degli smanettonicheutilizzanole tecnologiecomesvago:oggisonoil27%dellapopo-lazione con più di 14 anni e il 58%dei 14-24enni. Cresce invece nel2009 l’uso del web per accedereai social network (+30% sul2008), condividere contenuti(+8%)echattare (+7percento).

Per quanto riguarda i contenu-ti culturali, appare preoccupanteil dato che riguarda le giovani ge-nerazioni: il 47% dei ragazzi tra i14e19annidichiarainfattichepo-trebbefareamenodiessereinfor-mato su quello che accade nelmondo, il 37% di leggere libri, il31% di andare al cinema. Gli stes-si, forse,chesi informanoeleggo-nosu Facebook e Twitter, magariproprioattraverso ilcellulare.

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Al via maratona di lettura non stop

Il portale Job24.itoggi compie due anni

Navi. Ricapitalizzazione in un’unica tranche - Ordini in caduta nel 2009

Trecento milioni per Fincantieri

L’OPERAZIONEIl peggioramento dellaposizionefinanziaria nettae i maggiori investimentihanno spinto il gruppoa serrare i tempi

RITARDOHI-TECHMa lametà della popolazionenon accede ancora alla ReteCresce invece l’utilizzodeisocial network (+30%)edei servizi dichat (+7%)

STIME INTERBRAND

Il marchiodel motorevale 22 miliardi

HACKER

Èla Cinail «paradiso»dei download

Internet. L’Osservatorio sui contenuti digitali di Nielsen: oltre 28 milioni i navigatori del Belpaese

Caccia al micro-pagamentoMusicaegiornalionline:unitalianosuquattroèdispostoaspendere

Rosanna SantonocitoMILANO

Job24.it.oggicompieduean-ni. Dal debutto in Internet il 19settembre 2007, il canale lavorode«Il Sole 24 Ore» ha registratoun successo sempre crescentein termini di traffico, pagine vi-ste e visitatori. Giovani e menogiovani che cercano un postocliccandogliannuncionlineein-viandoicurriculumnellospazioin collaborazione con Monster.it, "pesano" il valore della lorobustapaga,siinformanosulleul-timetendenzedelmercatodella-voroedellaformazioneinterna-zionale, commentano le notizieaggiornatequotidianamenteesiconfrontano sul blog JobTalk,partecipano a sondaggi di un si-tochesiècaratterizzatodasubi-to per una forte interattività eapertura alla partecipazione deivisitatori.Aquesti serviziecon-tenuti informativi, nei due anni

online se ne sono aggiunti viaviaaltri: larubricadelleNominedella settimana, i test, lo spazioQuisiassume, l’audiopost semi-seriodel comicoEnricoBertoli-no, le pagine«MyJob24» gestitedai lettori.Dopoil restylingdel-lahomepageche,daquestaesta-te,hamiglioratol’accessibilitàelanavigabilitàdelcanalelavoro,l’ultimanovitàè lapaginaTwit-ter http://twitter.com/24job. Ilmicroblogging parte in corri-spondenza con il compleannoche oggi viene festeggiato dallacommunity di Job24.it e Jobtalkconunamaratonadiletturanonstop di libri, poesie, canzoni sultema"Iluoghidellavoro".Ilrea-ding, aperto a tutti, parte alle 15invialeMonteRosa91nellospa-zio di PriceWatehouseCoopersche ospita la mostra fotograficadell’Archivio Alinari dedicataal lavoro.

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Laura SquillaciROMA

Contrastare il sommerso,affermarelalegalitàelasicurez-zasulposto di lavoro. Sonoi trepilastridel progetto "InRegola,Emersione e legalità per un la-voro sicuro", promosso dal mi-nistero del Welfare. L’iniziati-va, incantieregiàdal2007,pog-gia le fondamenta su una ricer-carealizzatadaUniversitàLinkCampus, Ires e l'Istituto per laformazioneElea.

Uno studio che riconsegnaun'immaginedelmercatodella-voroitalianopocoincoraggian-te.Undatofratutti èquellodel-la sicurezza. Gli infortuni, sep-pure in calo, condannano l’Ita-lia per tasso di sinistri mortali:2,9contro una media Uedel 2,8.«Ogni anno si spendono per gliinfortuni 45 miliardi», diconodal Welfare. Ma per risolvere ilproblema «eserciti d'ispettori

non servono a niente, bisognafar capire alle aziende l’impor-tanzadi investire insicurezza».Anche perchè su questo puntoè Bruxelles a fissare i paletti.«Entroil2012secondolanorma-tiva europea dovremmo ridur-re gli infortuni del 25% rispettoaldatodicinqueannifa,manonciriusciremo»,haammessoLo-renzo Fantini del ministero delWelfare.

E le sfide per l’Italia non fini-sconoqui.L’economiasommer-savale250miliardi, l’evasionefi-scale100miliardi, lacorruzionecosta 60 miliardi all’anno men-tre l’economia illegale vale169,4 miliardi. Per migliorareservono regole. E una campa-gna di sensibilizzazione.L’obiettivo, spiega Stefano Pal-mieri dell’Ires, «è promuoverelebuonepraticheela legalitàsututto il territorio».

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L’INTERROGATIVOPolillo (Aie): «Nessunproblema per la ristampadei testi non protetti, madeveessere chiaro quandoscadono i diritti d’autore»

Cristina Manuliil Presidente