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________________________________________________________________________________________________________________________________________________ pag. 1 Tecnica del freddo G. Grazzini, A. Milazzo Scuola di Ingegneria Cicli ad assorbimento Anche in questo caso si ha la sostituzione dell'energia meccanica necessaria al funzionamento del compressore, con energia termica a temperatura non elevata; il compressore viene sostituito dal gruppo assorbitore-pompa-generatore. Il vapore sviluppatosi nell'evaporatore a spese della sorgente fredda viene assorbito da una soluzione formata dal refrigerante e da un adeguato solvente. Dato che il vapore in equilibrio col proprio liquido ha una pressione molto maggiore di quella che caratterizza l'equilibrio con la soluzione alla stessa temperatura, diventa possibile anche l'assorbimento di vapore

Tecnica del freddo G. Grazzini, A. Milazzo Cicli ad ...Tecnica del freddo G. Grazzini, A. Milazzo Scuola di Ingegneria temperatura del generatore. A causa della cristallizzazione,

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    pag. 1

    Tecnica del freddo G. Grazzini, A. Milazzo

    Scuola di Ingegneria

    Cicli ad assorbimento

    Anche in questo caso si ha la sostituzione dell'energia meccanica necessaria al

    funzionamento del compressore, con energia termica a temperatura non elevata; il

    compressore viene sostituito dal gruppo assorbitore-pompa-generatore.

    Il vapore sviluppatosi

    nell'evaporatore a spese

    della sorgente fredda

    viene assorbito da una

    soluzione formata dal

    refrigerante e da un

    adeguato solvente. Dato

    che il vapore in equilibrio

    col proprio liquido ha una

    pressione molto maggiore

    di quella che caratterizza

    l'equilibrio con la

    soluzione alla stessa

    temperatura, diventa

    possibile anche

    l'assorbimento di vapore

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    Scuola di Ingegneria

    proveniente da un evaporatore a temperatura più bassa di quella di funzionamento

    dell'assorbitore. I due componenti α e β della miscela saranno scelti in modo che a pari T

    e V si abbia Pα>>Pβ ; allo stesso tempo dallo schema abbiamo che le due pressioni

    nell'evaporatore e nell'assorbitore sono eguali quindi:

    Pe= Pα(Te)= Pa= µα Pα+µβ Pβ ≈ µα Pα(Ta) utilizzando la legge di Raoult per le soluzioni

    ma essendo la frazione molare µα< 1 ⇒ Ta > Te

    L'assorbimento arricchisce di refrigerante la soluzione; la soluzione ricca di refrigerante

    viene inviata al generatore, che si trova a pressione più elevata dell'assorbitore. La

    pressione più alta comporta che anche la temperatura di equilibrio tra vapore e liquido sia

    più elevata; fornendo energia termica alla soluzione il vapore si separa nuovamente e può

    ripetere il ciclo frigorifero andando al condensatore, alla valvola di laminazione 2-3 e di

    nuovo all'evaporatore ed all'assorbitore. Nello stesso tempo la soluzione che ha liberato il

    refrigerante torna all'assorbitore passando per una valvola di laminazione che permette di

    mantenere la differenza di pressione tra assorbitore e generatore. La soluzione che va alla

    laminazione, 9, riscalda in controcorrente quella che va al generatore realizzando così un

    recupero di energia, ma soprattutto contribuendo a mantenere la differenza di temperatura

    tra i due apparati.

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    Il fabbisogno di energia meccanica della pompa è modesto rispetto all'energia termica

    richiesta (1-2%), quindi per il COP si ottiene la stessa relazione delle macchine ad

    eiezione. La prima macchina di Le Carré usava acqua e acido solforico. Oggi molto usata

    è la coppia LiBr-H2O, dove l'acqua è il fluido frigorigeno, che, oltre al problema del punto

    triplo che limita il campo di utilizzazione a temperature superiori a 0°C, può dare problemi

    di cristallizzazione infatti:

    con conseguenti rischi di blocco per la macchina. Per questi cicli il COP non è alto. Per

    innalzarlo si potrebbe considerare la possibilità di produrre più lavoro innalzando la

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    temperatura del generatore. A causa della cristallizzazione, per la coppia LiBr, questa ha un

    limite massimo legato alla temperatura dell'assorbitore; non resta quindi che migliorare

    l'efficacia del sistema di produzione del

    vapore. E' quello che si fa nelle macchine

    ad assorbimento a due stadi, ottenendo un

    miglioramento del COP ed un

    peggioramento del rendimento di II

    Principio.

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    Schema di macchina monostadio a LiBr-

    H2O

    Sono per lo più piuttosto ingombranti e

    di grossa potenza; hanno il problema di

    lavorare a bassa pressione, minore di

    quella atmosferica.

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    Scuola di Ingegneria

    Assorbitore

    alimentato

    direttamente

    a gas,

    spesso

    proposto

    anche come

    caldaia

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    Un'altra coppia di fluidi usata è H2O-NH3, dove la seconda è il fluido frigorigeno. In questo

    caso si può scendere sotto 0°C , ovviamente con una riduzione del COP

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    Diminuisce anche il rendimento di secondo principio poiché aumenta la temperatura di

    alimentazione:

    Altre coppie di fluidi sono state studiate ed anche proposte commercialmente, ma al momento

    quelle citate sono le uniche due correntemente usate.

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    evaporazione t=4.5 °C

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    Proiezione sul piano T-s del

    diagramma T-s-x per la miscela

    H2O-NH3.

    Il grafico permette di valutare la

    variazione della quantità di

    acqua alle varie temperature e

    pressioni. Occorre considerare

    che la separazione tra i due

    fluidi non è molto semplice

    causa la ridotta differenza tra le

    pressioni parziali.

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    Questa è una idealizzazione del ciclo

    precedente.

    Come si vede sono facilmente individuabili i

    due cicli sovrapposti; uno motore, l'altro

    frigorifero.

    E' possibile compiere un passo ulteriore

    pensando di approssimare queste

    trasformazioni con dei cicli ideali.

    Prima di tutto con dei cicli di Carnot che

    abbiano la stessa area, dato che tutto il lavoro

    prodotto da uno è assorbito dall'altro.

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    E' evidente come la massima efficienza del sistema si abbia con la stessa temperatura al

    condensatore ed all'assorbitore. Tuttavia il ciclo di Carnot non è l'unico a scambiare con due

    sole sorgenti. Consideriamo quindi due cicli ideali Ericsson rigenerati. Sono cicli a gas, ma si

    tratta di impostare un modello ideale con cui confrontare i sistemi reali.

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    Scuola di Ingegneria

    E' allora possibile ottenere un

    doppio ciclo sovrapposto che può

    essere percorso da un unico fluido

    in varie fasi.

    Alle varie trasformazioni

    corrispon-dono i componenti dello

    schema sottostante.

    Il ciclo superiore motore in senso

    orario e viceversa l'altro, con le

    stesse aree. E' possibile seguire un

    8 che chiude i due cicli.

    Stiamo sempre considerando il

    sistema come un frigorifero e

    quindi l'effetto utile è QE

    Anche questi sistemi possono

    essere visti come pompe di calore

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    azionate termicamente. In questa ottica avremo:

    COPpc= (QC+QA)/QG = (QG+QE)/QG = 1+ QE/QG = 1+ COPf

    esattamente come nel caso dei sistemi a compressione.

    La costruzione di un

    sistema ideale di

    riferimento serve però

    anche ad ideare nuove

    macchine.

    Che succede se

    invertiamo il modo di

    percorrere i due cicli?

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    Considerando cicli Ericson e

    ragionando come prima possiamo

    pensare di costruire la macchina

    con i componenti di figura

    assorbendo calore al Generatore e

    all'Evaporatore alla temperatura

    intermedia TG e cedendolo alla

    temperatura più bassa TC avendo

    come effetto utile la cessione del

    calore QA alla temperatura TA

    realizzando così un

    TRASFORMATORE DI

    CALORE

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    In pratica avremo la macchina che segue:

    Con un COP reale di circa 0.5 ottenuto come:

    COP≈QA/(QG+QE)

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    Una macchina ad assorbimento particolare è

    quella che segue il cosiddetto ciclo Electrolux,

    dalla casa che lo ha commercializzato.

    Nel 1922 Baltzar von Platen e Carl Munters,

    studenti al Royal Institute of Technology di

    Stockholm, svilupparono l'analisi del ciclo a tre

    fluidi. Un ciclo simile fu proposto nel1926 da

    Albert Einstein e dal suo allievo Leó Szilárd

    conosciuto come frigorifero di Einstein mostrato

    qui accanto.

    Vediamo ora il funzionamento del ciclo

    Electrolux.

    Si tratta di un sistema che usa H2O, NH3 e H2

    mantenendo tutto il sistema alla stessa pressione

    ed ottenendo la separazione dei fluidi fornendo

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    Tecnica del freddo G. Grazzini, A. Milazzo

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    energia termica nel

    riscaldatore (in genere

    elettrico od a fiamma) H (in

    nero). D è il generatore dove

    l'ammoniaca si separa

    dall'acqua e fluisce verso il

    condensatore R1 subendo un

    ulteriore raffreddamento in R2.

    Passa poi nell'evaporatore E

    dove gassifica in presenza di

    idrogeno che resta inerte e

    serve solo a mantenere la

    pressione totale uniforme e

    pari a quella del generatore e

    dell'assorbitore A.

    La pressione parziale

    dell'ammoniaca in E è minore

    di quella in D e maggiore di

    quella in A. Nell'assorbitore A

    l'ammoniaca va in soluzione

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    Tecnica del freddo G. Grazzini, A. Milazzo

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    nell'acqua in caduta sui piatti, così da avere grande superficie di contatto; poiché in questa

    fase si libera calore, esso viene asportato dal refrigerante R3.

    L'acqua ricca di ammoniaca passa nello scambiatore S e poi viene riscaldata da H, che

    fornisce calore sia al generatore D per la separazione dell'ammoniaca dall'acqua che alla

    pompa a bolle PB, che porta la miscela ricca nel generatore D. La pompa a bolle permette

    di salire ad una quota maggiore di A poiché avendo il fluido una minore densità, a causa

    delle bolle, è necessaria un'altezza maggiore per fornire alla base della colonna la stessa

    pressione.

    Questo tipo di ciclo senza parti in movimento è molto silenzioso e perciò diffuso nei

    frigoriferi degli alberghi, oltre che in tutte le situazioni in cui è più facile disporre di calore

    che di energia elettrica, come ad esempio nelle roulottes.