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TECNICHE E METODOLOGIE DELLA PROGETTAZIONE DOTT.SSA BARBARA BUSI 20 NOVEMBRE 2003 I CANALI DI FINANZIAMENTO EUROPEI E GLI SCENARI FUTURI MATERIALE RISERVATO ALLA CIRCOLAZIONE PER USO ESCLUSIVAMENTE DIDATTICO

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TECNICHE E METODOLOGIE DELLA PROGETTAZIONE

DOTT.SSA BARBARA BUSI

20 NOVEMBRE 2003

I CANALI DI FINANZIAMENTO EUROPEI

E

GLI SCENARI FUTURI

MATERIALE RISERVATO ALLA CIRCOLAZIONE PER USO ESCLUSIVAMENTE DIDATTICO

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TECNICHE E METODOLOGIE DELLA PROGETTAZIONE

DOTT.SSA BARBARA BUSI

20 NOVEMBRE 2003

PRIMA PARTE - LA POLITICA DI COESIONE ECONOMICA E SOCIALE E I FONDI STRUTTURALI

STRUTTURA DELL’INTERVENTO

SECONDA PARTE - LA PROGRAMMAZIONE ITALIANA E I POSSIBILI CANALI DI FINANZIAMENTO

TERZA PARTE – GLI SVILUPPI FUTURI

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TECNICHE E METODOLOGIE DELLA PROGETTAZIONE

DOTT.SSA BARBARA BUSI

20 NOVEMBRE 2003

LA POLITICA DI COESIONE ECONOMICA E SOCIALE

E

I FONDI STRUTTURALI

PRIMA PARTE

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LA POLITICA DI COESIONE ECONOMICA E SOCIALE TAPPE STORICHE

Tecniche e Metodologie della Progettazione – Dott.ssa Barbara Busi – 20 novembre 2003

Trattato CEETrattato CEE (1957 – Roma): nel Preambolo si fa riferimento alla riduzione delle “disparità tra le differenti regioni”

anni ’70anni ’70: prime iniziative organiche per coordinare ed integrare sul piano finanziario gli strumenti di intervento europei e nazionali

Atto Unico EuropeoAtto Unico Europeo (1986): rende la coesione economica e sociale un obiettivo prioritario in vista della futura UEM (Titolo V - Art. 158)

Trattato sull’Unione EuropeaTrattato sull’Unione Europea (1992 – Maastricht): istituzionalizza la politica di coesione economica e sociale rendendola uno degli obiettivi fondamentali sui cui si basa l’UE accanto alla UEM e al Mercato Unico

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LA POLITICA DI COESIONE ECONOMICA E SOCIALE FINALITÀ

Tecniche e Metodologie della Progettazione – Dott.ssa Barbara Busi – 20 novembre 2003

La Politica di Coesione Economica e Sociale rimanda all’idea di sviluppo armonioso, equilibrato e duraturosviluppo armonioso, equilibrato e duraturo del territorio europeo

riduzione delle disparità economiche e socialiriduzione delle disparità economiche e sociali fra aree territoriali dei paesi membri dell’Unione Europea

sostegno alle politiche nazionali e regionalisostegno alle politiche nazionali e regionali nelle regioni più deboli

sostegno alle politiche occupazionalisostegno alle politiche occupazionali perseguite a livello nazionale e regionali

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LA POLITICA DI COESIONE ECONOMICA E SOCIALE STRUMENTI FINANZIARI

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I principali strumenti finanziari volti a conseguire l’obiettivo della coesione economica e sociale sono

Fondo Europeo di Sviluppo RegionaleFondo Europeo di Sviluppo Regionale

Fondo Sociale EuropeoFondo Sociale Europeo

Strumento finanziario di orientamento per la pescaStrumento finanziario di orientamento per la pesca

Fondo europeo agricolo di orientamento e garanziaFondo europeo agricolo di orientamento e garanzia

Fondo di CoesioneFondo di Coesione

FONDI STRUTTURALI

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IL FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE (FESR)

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Istituito nel 19751975 ha l’obiettivo di:

- correggere i principali squilibri regionali esistenticorreggere i principali squilibri regionali esistenti

- partecipare allo sviluppo ed all’adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di partecipare allo sviluppo ed all’adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo e allasviluppo e alla riconversione delle aree industriali in declinoriconversione delle aree industriali in declino

Principali settori di interventosettori di intervento:

- investimenti produttivi volti a creare/mantenere posti di lavoro permanenti

- infrastrutture

- potenziale endogeno (sviluppo locale, PMI)

- assistenza tecnica

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IL FONDO SOCIALE EUROPEO (FSE)

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Previsto fin dal Trattato di RomaTrattato di Roma ha l’obiettivo di:

- combattere la disoccupazionecombattere la disoccupazione

- sviluppare le risorse umane e l’integrazione sociale nel mercato del lavorosviluppare le risorse umane e l’integrazione sociale nel mercato del lavoro

- promuovere un livello elevato di occupazione, la parità tra uomini e donne, uno sviluppo promuovere un livello elevato di occupazione, la parità tra uomini e donne, uno sviluppo duraturo e la coesione economica e socialeduraturo e la coesione economica e sociale.

Principali settori di interventosettori di intervento:

- sviluppo e promozione di politiche attive del m.d.l.

- promozione di pari opportunità per tutti nell’accesso al mercato del lavoro

- promozione e miglioramento della formazione professionale (life long learning)

- sostegno a misure rivolte a favorire accesso/partecipazione delle donne al m.d.l.

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STRUMENTO FINANZIARIO DI ORIENTAMENTO DELLA PESCA (SFOP)

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Istituito nel 19931993 ha l’obiettivo di:

- rafforzare la competitività delle strutture nel settorerafforzare la competitività delle strutture nel settore;

- migliorare approvvigionamento/valorizzazione dei prodotti della pesca e migliorare approvvigionamento/valorizzazione dei prodotti della pesca e dell’acquaculturadell’acquacultura;

- contribuire al rilancio delle zone dipendenti dalla pesca e dalla acquaculturacontribuire al rilancio delle zone dipendenti dalla pesca e dalla acquacultura.

Principali settori di interventosettori di intervento:

-sostegno a misure volte a mantenere un equilibrio tra domanda e offerta

- potenziamento della competitività e rivitalizzazione delle zone dipendenti dalla pesca

- trasformazione e commercializzazione dei prodotti

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FONDO EUROPEO AGRICOLO DI ORIENTAMENTO E GARANZIA (FEOGA)

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Istituito nel 19621962 ha l’obiettivo di:

- sostenere la PACPAC

- migliorare le strutture agricole europeestrutture agricole europee

Principali settori di interventosettori di intervento:

- ristrutturazione delle aziende agricole e aiuto all’insediamento di giovani agricoltori

- formazione

- prepensionamento

- zone svantaggiate o soggette a vincoli ambientali

- trasformazione e commercializzazione

- silvicoltura

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FONDO DI COESIONE

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Istituito con il Trattato sull’Unione Europea (1992) finanzia progetti nei finanzia progetti nei settori:settori:

- dell'ambiente ambiente

- delle reti transeuropee di trasporto e comunicazionereti transeuropee di trasporto e comunicazione,

Tali progetti sono finanziati solo negli Stati membri con un PNL inferiore al PNL inferiore al 90% della media comunitaria:90% della media comunitaria:

- Spagna

- Grecia

- Portogallo

- Irlanda

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PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO

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Il funzionamento dei fondi strutturali fa riferimento a alcuni principi generaliprincipi generali:

CONCENTRAZIONECONCENTRAZIONE: l’azione dei fondi viene diretta esclusivamente al raggiungimento degli obiettivi prefissati nelle aree territoriali identificate

PARTERNARIATOPARTERNARIATO: le azioni comunitarie si fondano su una stretta

concertazione tra la Commissione e lo Stato Membro, le autorità regionali e locali, le altre autorità pubbliche, le parti economiche e sociali

PROGRAMMAZIONE DEGLI AIUTIPROGRAMMAZIONE DEGLI AIUTI: elaborazione di programmi di sviluppo pluriennali mediante un processo di decisione partenariale, in più fasi, fino all'assunzione delle azioni da parte dei responsabili di progetti pubblici o privati.

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PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO

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GESTIONE, SORVEGLIANZA E VALUTAZIONEGESTIONE, SORVEGLIANZA E VALUTAZIONE:

- gli Stati membri designano per ogni programma un'autorità di gestione, i cui compiti guardano la realizzazione, la regolarità della gestione e l'efficacia del programma.

- sono stati inoltre creati dei comitati di sorveglianza che assicurano l'efficacia e la qualità dell'attuazione delle azioni strutturali

- si mantengono i tre tipi di valutazione esistenti ex ante (spetta alle autorità di gestione). Intermedia (l'autorità di gestione effettua, in collaborazione con la Commissione e prima del 31 dicembre 2003, la valutazione intermedia del programma da essa gestito), ex post (di competenza della Commissione europea, in collaborazione con lo Stato membro e l'autorità di gestione)

ADDIZIONALITÀADDIZIONALITÀ: gli aiuti europei devono aggiungersi agli aiuti nazionali e non sostituirli inoltre gli Stati devono mantenere, per ogni obiettivo, le loro spese pubbliche almeno allo stesso livello del periodo precedente.

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FUNZIONAMENTO DEI FONDI STRUTTURALI

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Il funzionamento dei fondi strutturali è stato, a partire dall’AUE, definito attraverso la predisposizione di specifici regolamenti:

- regolamento 2052/88regolamento 2052/88 : prima fase di programmazione

- regolamenti 2081/93regolamenti 2081/93 : seconda fase di programmazione

- regolamento 2082/93regolamento 2082/93 : seconda fase di programmazione

- regolamento 1260/99regolamento 1260/99 : terza fase di programmazione anni dal 2000 al 2006

In corrispondenza di ciascun regolamento generale sono stato redatti regolamenti specifici per il funzionamento dei singoli fondi strutturali

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TERZA FASE DI PROGRAMMAZIONE 2000-2006– REGOLAMENTO 1260/99

OBIETTIVIOBIETTIVI FONDIFONDI AREEAREE TERRITORIALITERRITORIALI

Obiettivo 1: promuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle regioni che presentano ritardi nello sviluppo

FESR, FSE, FEOGA, SFOP

Aree territoriali il cui PIL medio è inferiore al 75% della media dell’UE, regioni ultraperiferiche, aree ex-ob. 6

Obiettivo 2: favorire la riconversione economica e sociale delle zone in difficoltà strutturali

FESR, FSE Aree in cui è in atto un profondo cambiamento dell’economia, aree rurali in declino, aree in crisi per dipendenza dalla pesca, quartieri urbani in difficoltà

Obiettivo 3: favorire l’adeguamento e l’ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione

FSE Aree non interessate da Obiettivo 1

PopolazionePopolazione interessatainteressata da interventi passa da 52.5% a 35-40%passa da 52.5% a 35-40%

Aree phasing outAree phasing out (aiuti transitori decrescenti)

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TERZA FASE DI PROGRAMMAZIONE 2000-2006– LE INIZIATIVE COMUNITARIE

INTERREGINTERREG II II per incentivare la cooperazione transnfrontaliera, transnazionale e interregionale intesa a promuovere uno sviluppo ed un assetto territoriale equilibrati (finanziamento FESR)

URBAN URBAN per favorire il rilancio economico e sociale delle città e delle periferie in crisi (finanziamento FESR)

LEADER PLUS LEADER PLUS per promuovere lo sviluppo rurale mediante le iniziative di gruppi di azione locale (finanziamento FEOGA – sezione orientamento)

EQUAL EQUAL per sviluppare nuove prassi di lotta contro le discriminazioni e le disuguaglianze di qualsiasi tipo nel mercato del lavoro (finanziamento FSE)

Speciali strumenti di finanziamento dei Fondi Strutturali che la CommissioneCommissione Europea proponeEuropea propone agli Stati Membri di propria iniziativa, per aiutare a risolvere risolvere problemi che hanno un impatto particolare a livello europeoproblemi che hanno un impatto particolare a livello europeo

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TERZA FASE DI PROGRAMMAZIONE 2000-2006– AZIONI INNOVATIVE E MISURE DI ASSISTENZA

TECNICA

La programmazione 2000-2006 ha previsto il finanziamento di altre azioni altre azioni specifichespecifiche denominate:

AZIONIAZIONI INNOVATIVEINNOVATIVE: per il finanziamento di progetti in tre differenti campi di azione

- l'economia regionale fondata sulla conoscenza e sull'innovazione tecnologica;

- eEuropa-Regio: la società dell'informazione al servizio dello sviluppo regionale;

- l'identità regionale e lo sviluppo rurale MISURE DI ASSISTENZA TECNICAMISURE DI ASSISTENZA TECNICA: misure preparatorie, di sorveglianza, di valutazione e di controllo necessarie all’attuazione delle politiche strutturali e al miglioramento dei metodi di valutazione e dei sistemi di scambio delle informazioni.

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TERZA FASE DI PROGRAMMAZIONE 2000-2006– AZIONI PER I PAESI CANDIDATI ALL’ALLARGAMENTO

La programmazione 2000-2006 ha previsto, infine, uno stanziamento a favore stanziamento a favore dei Paesi Candidati all’adesionedei Paesi Candidati all’adesione dell’Unione Europea mediante tre strumentitre strumenti:

PROGRAMMA PROGRAMMA PHAREPHARE: operante dal 1989 e finalizzato al consolidamento delle istituzioni degli Stati, alla loro partecipazione a programmi comunitari, allo sviluppo regionale e sociale, alla ristrutturazione industriale e allo sviluppo delle PMI;

PROGRAMMA SAPARDPROGRAMMA SAPARD: finalizzato all’ammodernamento e allo sviluppo rurale ed istituito con regolamento n. 1268/99;

lo strumento strutturale di preadesione ISPAISPA: volto a sostiene lo sviluppo delle infrastrutture nei settori dei trasporti e della tutela dell’ambiente.

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TERZA FASE DI PROGRAMMAZIONE 2000-2006– RISORSE DISPONIBILI

La Commissione Europea per gli anni dal 2000 al 2006 ha stanziato un totale di 195 miliardi di euro195 miliardi di euro così suddivisi:

OBIETTIVO OBIETTIVO PRIORITARIOPRIORITARIO

RISORSE FINANZIARIE RISORSE FINANZIARIE ASSEGNATEASSEGNATE

PERCENTUALE SU TOTALE PERCENTUALE SU TOTALE RISORSE ASSEGNATERISORSE ASSEGNATE

Obiettivo 1 135,9 miliardi di euro 69,7%

Obiettivo 2 22,5 miliardi di euro 11,5%

Obiettivo 3 24,05 miliardi di euro 12,3%

cui si aggiungono:

- 5,35%5,35% quote destinate alle Iniziative ComunitarieIniziative Comunitarie (10,43 ml. di euro)

- 0,65%0,65% quote destinate a Azioni innovative e Misure di AssistenzaAzioni innovative e Misure di Assistenza tecnicatecnica (1,27 ml. di euro)

- altri programmi a sostegno dei paesi candidati programmi a sostegno dei paesi candidati + fondo di coesione fondo di coesione (51 ml. euro)

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LA PARTECIPAZIONE FINANZIARIA DEI FONDI

L’ammissione ad un obiettivo prioritario è esclusiva inoltre le risorse erogate a titolo dei fondi sono COFINANZIAMENTICOFINANZIAMENTI non coprono il 100% del costo di un progetto ma una quota variabile:

OBIETTIVOOBIETTIVO PRIORITARIOPRIORITARIO

COPERTURA FINANZIARIA PREVISTACOPERTURA FINANZIARIA PREVISTA

Obiettivo 1 al massimo il 75% del costo totale ammissibile75% del costo totale ammissibile e, di norma, almeno il 50% della spesa pubblica ammissibilel'80% per le regioni situate in uno Stato membro beneficiario del Fondo di coesione (Grecia, Spagna, Irlanda, Portogallo)l'85% per tutte le regioni ultraperiferiche e le isole minori del mar Egeo (Grecia).

Obiettivo 2 al massimo il 50% del costo totale ammissibile50% del costo totale ammissibile e, di norma, almeno il 25% della spesa pubblica ammissibile.

Obiettivo 3 al massimo il 50% del costo totale ammissibile50% del costo totale ammissibile e, di norma, almeno il 25% della spesa pubblica ammissibile.

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TECNICHE E METODOLOGIE DELLA PROGETTAZIONE

DOTT.SSA BARBARA BUSI

20 NOVEMBRE 2003

LA PROGRAMMAZIONE ITALIANA

E

I POSSIBILI CANALI DI FINANZIAMENTO

SECONDA PARTE

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I FONDI STRUTTURALI IN ITALIA

Le risorse finanziarie attribuite all’Italia sono così distribuite:

OBIETTIVO OBIETTIVO PRIORITARIO O AZIONEPRIORITARIO O AZIONE

RISORSE ATTRIBUITERISORSE ATTRIBUITE

Obiettivo 1 21.935 milioni di euro + 187 milioni di euro per phasing out

Obiettivo 2 2.145 milioni di euro + 377 milioni di euro per phasing out

Obiettivo 3 3.744 milioni di euro

Iniziative Comunitarie 1.172 milioni di euro (108 per Urban, 426 per Interreg II, 371 per Equal, 267 per Leader Plus)

SFOP non obiettivo 1 96 milioni di euro

TOTALETOTALE 29.656 milioni di euro29.656 milioni di euro

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LE AREE OBIETTIVO IN ITALIA

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LE AREE OBIETTIVO NELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA

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IL CICLO DI PROGRAMMAZIONE

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l’Italia ha presentato alla Commissione Europea un Piano di Sviluppo e RiconversionePiano di Sviluppo e Riconversione nel quale, basandosi sulle priorità nazionali e regionali, ha inserito

- una descrizione precisa della situazione attuale della regione (divari, ritardi, potenziale di sviluppo);

- una descrizione della strategia più appropriata per raggiungere gli obiettivi fissati;

- indicazioni sull'utilizzo e la forma del contributo finanziario dei Fondi previsti. l’Italia ha presentato alla Commissione Europea documenti di programmazione più specificidocumenti di programmazione più specifici:

- Quadri Comunitari di Sostegno (QCS)Quadri Comunitari di Sostegno (QCS) articolati in Programmi Operativi Nazionali o Programmi Operativi Nazionali o Regionali (PON o POR)Regionali (PON o POR) utilizzati per programmazione degli interventi relativi ad aree Obiettivo 1

- Documenti Unici di Programmazione (DOCUP)Documenti Unici di Programmazione (DOCUP) utilizzati per programmazione degli interventi relativi ad aree Obiettivo 2 e 3 o a aree Obiettivo 1 se importo è inferiore a 1 ml. di euro

- Complemento di ProgrammazioneComplemento di Programmazione La Commissione ha negoziato con l’Italia i summenzionati documenti di programmazione e ha stabilito ad una ripartizione indicativa dei Fondiripartizione indicativa dei Fondi per ciascun intervento e per ciascun documento.

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INDIVIDUAZIONE DI CANALI DI FINANZIAMENTO DI POSSIBILE INTERESSE PER ITALIA

aree ob 3 QCS e POR regionali

aree ob 2 DOCUP

aree ob 1 QUADRI COMUNITARI DI SOSTEGNO articolati in PON e POR

le INIZIATIVE COMUNITARIE

i PROGRAMMI e le AZIONI europee

Quattro sono i livelli sui cui è possibile individuare canali di livelli sui cui è possibile individuare canali di finanziamentofinanziamento di possibile interesse ed a ciascuno corrisponde uno specifico documento di programmazione prima azioneprima azione da compiere individuare area territorialeindividuare area territoriale sulla quale si vuole intervenire e ricercare ricercare il documento di programmazione di riferimentoil documento di programmazione di riferimento

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IL POR EMILIA ROMAGNA OBIETTIVO 3

ASSE A: SVILUPPO E PROMOZIONE DI POLITICHE ATTIVE DEL MERCATO DEL LAVOROASSE A: SVILUPPO E PROMOZIONE DI POLITICHE ATTIVE DEL MERCATO DEL LAVORO

Misura A.1: organizzazione dei servizi per l’impiego

Misura A.2: inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di giovani e adulti nella logica dell’approccio preventivo (es: apprendistato)

Misura A.3: inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di uomini e donne fuori dal mercato del lavoro da più di 6 o 12 mesi

ASSE B: PROMOZIONE DI PARI OPPORTUNITà PER TUTTI NELL’ACCESSO AL MERCATO DEL LAVORO ASSE B: PROMOZIONE DI PARI OPPORTUNITà PER TUTTI NELL’ACCESSO AL MERCATO DEL LAVORO CON PARTICOLARE ATTENZIONE PER LE PERSONE CHE RISCHIANO L’ESCLUSIONE SOCIALECON PARTICOLARE ATTENZIONE PER LE PERSONE CHE RISCHIANO L’ESCLUSIONE SOCIALE

Misura B.1: inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati

ASSE C: PROMOZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE, DELL’ISTRUZIONE E ASSE C: PROMOZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE, DELL’ISTRUZIONE E DELL’ORIENTAMENTO, NELL’AMBITO DI UNA POLITICA DI APPRENDIMENTO NELL’INTERO ARCO DELLA DELL’ORIENTAMENTO, NELL’AMBITO DI UNA POLITICA DI APPRENDIMENTO NELL’INTERO ARCO DELLA VITAVITA

Misura C.1: adeguamento del sistema della formazione professionale (es: certificazione delle strutture formative)

Misura C.2: prevenzione della dispersione scolastica e formativa (es: interventi a favore dei Drop Out)

Misura C.3.: formazione superiore e permanente (es: corsi post diploma, post laurea, IFTS)

Misura C.4.: formazione permanente (es: opportunità di formazione al di fuori delle aziende)

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IL POR EMILIA ROMAGNA OBIETTIVO 3

ASSE D: PROMOZIONE DI UNA FORZA LAVORO COMPETENTE, QUALIFICATE ED ADATTABILE, ASSE D: PROMOZIONE DI UNA FORZA LAVORO COMPETENTE, QUALIFICATE ED ADATTABILE, DELL’INNOVAZIONE E DELL’ADATTABILITà NELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORODELL’INNOVAZIONE E DELL’ADATTABILITà NELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

Misura D.1: sviluppo della formazione continua, della flessibilità del lavoro e della competitività delle imprese (PMI)

Misura D.2: adeguamento delle competenze della PA

Misura D.3: sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità con priorità ai nuovi bacini di impiego

Misura D.4: miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico

ASSE E: MISURE SPECIFICHE INTESE A MIGLIORARE L’ACCESSO E LA PARTECIPAZIONE DELLE DONNE ASSE E: MISURE SPECIFICHE INTESE A MIGLIORARE L’ACCESSO E LA PARTECIPAZIONE DELLE DONNE AL MERCATO DEL LAVOROAL MERCATO DEL LAVORO

Misura E.1: promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro

ASSE F: ACCOMPAGNAMENTO DEL PROGRAMMA OPERATIVOASSE F: ACCOMPAGNAMENTO DEL PROGRAMMA OPERATIVO

Misura F.1: spese di gestione, esecuzione, monitoraggio, controllo

Misura F.2: altre spese di assistenza tecnica

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IL DOCUP REGIONE EMILIA ROMAGNAOBIETTIVO 2

ASSE 1: SOSTEGNO ALLE IMPRESEASSE 1: SOSTEGNO ALLE IMPRESE

Misura 1.1: sviluppo delle attività produttive

Misura 1.2: innovazione e qualificazione imprenditoriale della Piccola Impresa

Misura 1.3: riqualificazione e sviluppo delle imprese turistiche e commerciali

Misura 1.4: sviluppo dell’autoimprenditorialirà e della microimpresa

Misura 1.5: sostegno allo start up di imprese innovative

Misura 1.6: sviluppo di progetti di innovazione e di impresa

ASSE 2: PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA PER LO SVILUPPO LOCALEASSE 2: PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA PER LO SVILUPPO LOCALE

Misura 2.1: rafforzamento competitivo dell’area orientale (Province di Ferrara e Ravenna)

Misura 2.2: valorizzazione della risorsa montagna (province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forlì- Cesena, Ravenna, Rimini).

Misura 2.3: qualificazione avanzata del sistema produttivo dell'area a sostegno transitorio della pianura (province di Modena e Reggio Emilia)

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Tecniche e Metodologie della Progettazione – Dott.ssa Barbara Busi – 20 novembre 2003

IL QUADRO COMUNITARIO DI SOSTEGNO (OB. 1)

ASSE 1: ASSE 1: valorizzazione delle risorse naturali e ambientali (Risorse Naturali) (Risorse Naturali)

ASSE 2: ASSE 2: valorizzazione delle risorse culturali e storiche (Risorse Culturali) (Risorse Culturali)

ASSE 3: ASSE 3: valorizzazione delle risorse umane (Risorse Umane) (Risorse Umane)

ASSE 4: ASSE 4: potenziamento e valorizzazione dei sistemi locali di sviluppo (Sistemi (Sistemi locali di sviluppo)locali di sviluppo)

ASSE 5: ASSE 5: miglioramento della qualità delle città, delle istituzioni locali e della vita associativa (Città) (Città)

ASSE 6: ASSE 6: rafforzamento delle reti e nodi di servizio (Reti e nodi di servizio) (Reti e nodi di servizio)

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I POR E I PON (OB. 1)

Il QCS si articola in piani operativi definiti a livello regionale e nazionale

In Italia il QCS della terza fase di programmazione si articola in:

7 PON 7 PON (piano operativi nazionali) per i settori: ricerca; scuola; sicurezza; sviluppo locale; trasporti; pesca; assistenza tecnica

7 POR 7 POR (piani operativi regionali) per le regioni: Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia, Sardegna + Molise

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L’INIZIATIVA COMUNITARIA

Iniziativa Comunitaria EQUALEQUAL: per la lotta a qualunque tipo di discriminazione in relazione al mercato del lavoro

Prevede 4 settori tematici:4 settori tematici:

occupabilitàoccupabilità + richiedenti asilo+ richiedenti asilo = agevolare accesso a m.d.l. di che trova difficoltà a integrarsi o reintegrarsi + lotta a xenofobia e razzismo in rapporto a m.d.l.

imprenditorialitàimprenditorialità = apertura ai processi di creazione di imprese + rafforzamento dell’economia sociale (terzo settore) concentrandosi sul miglioramento della qualità dei posti di lavoro

adattabiltàadattabiltà = promozione della formazione professionale permanente + adattamento delle imprese rispetto a cambiamenti economici e sociali + ricorso a nuove tecnologie

pari opportunità tra donne e uomini pari opportunità tra donne e uomini = (conciliazione vita e lavoro + desegregazione)

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I PROGRAMMI E LE AZIONI EUROPEE: ALCUNE INDICAZIONI

PROGRAMMA/ PROGRAMMA/ AZIONE AZIONE

OGGETTO/OBIETTIVOOGGETTO/OBIETTIVO SCADENZASCADENZA INDIRIZZO INTERNETINDIRIZZO INTERNET

ALA

- ALFA- AL-INVEST II- @LIS- URB-AL II- ASIA-INVEST II- ASIA IT&C- ASIA-URBS- ASIA-LINK

Programma di riferimento per la cooperazione della Comunità europea con i Paesi in via di sviluppo dell’America latina a dell’Asia (Paesi PVS-ALA).

Attivo dal 1992 (in fase di approvazione ALA II)

http://www.europa.eu.int/comm/external_relations/index.htm

2003 – Anno Europeo per i disabili

Programma che proclama il 2003 “Anno europeo dei disabili”.

2002-2003 http://www.eypd2003.org/eypd/eypd/index.html

2004 – Educazione attraverso lo sport

Programma che proclama il 2004 "Anno europeo dell’educazione attraverso lo sport".

2003-2004 http://www.europa.eu.int/comm/sport/index_it.html

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I PROGRAMMI E LE AZIONI EUROPEE: ALCUNE INDICAZIONI

PROGRAMMA/ PROGRAMMA/ AZIONE AZIONE

OGGETTO/OBIETTIVOOGGETTO/OBIETTIVO SCADENZASCADENZA INDIRIZZO INTERNETINDIRIZZO INTERNET

Azioni di ONG a favore dei PVS

- rafforzare il tessuto democratico e il rispetto dei diritti dell'uomo nei PVS;- lottare contro la povertà nei PVS;- migliorare il tenore di vita e la capacità di sviluppo endogeno nei PVS.

Attivo dal 2000 http://www.europa.eu.int/comm/development/sector/ngo/index_en.htm

Buon Governo e Stato di Diritto nei PTM

Programma di cooperazione regionale fra l’UE e i Paesi Terzi del Mediterraneo per la promozione del buon governo e dello Stato di diritto.

2003-2005 http://www.europa.eu.int/comm/external_relations/index.htm

Consumatori Promuovere gli interessi dei consumatori e garantire loro un elevato livello di tutela

1999-2003 http://europa.eu.int/comm/consumers/index_it.html

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I PROGRAMMI E LE AZIONI EUROPEE: ALCUNE INDICAZIONI

PROGRAMMAPROGRAMMA/ AZIONE / AZIONE

OGGETTO/OBIETTIVOOGGETTO/OBIETTIVO SCADENZASCADENZA INDIRIZZO INTERNETINDIRIZZO INTERNET

Cooperazione decentralizzata

- promuovere uno sviluppo partecipativo e rispondente alle esigenze delle popolazioni dei PVS- contribuire alla diversificazione, al rafforzamento della società civile e alla democratizzazione nei PVS

1999-2006 http://europa.eu.int/comm/development/index_en.cfm

Cultura 2000 Strumento unico di programmazione e di finanziamento a favore della cooperazione in campo culturale.

2000-2006 http://www.antennaculturale.it

Daphne II Programma d’azione comunitaria per la lotta contro la violenza nei confronti dei bambini, dei giovani e delle donne – II fase

2004-2006 http://europa.eu.int/comm/justice_home/project/daphne/it/index.htm

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I PROGRAMMI E LE AZIONI EUROPEE: ALCUNE INDICAZIONI

PROGRAMMAPROGRAMMA/ AZIONE / AZIONE

OGGETTO/OBIETTIVOOGGETTO/OBIETTIVO SCADENZASCADENZA INDIRIZZO INTERNETINDIRIZZO INTERNET

eContent Incentivare lo sviluppo e l’utilizzo dei contenuti digitali europei nelle reti globali e a promuovere la diversità linguistica nella società dell’informazione.

2001-2004 http://www.cordis.lu/econtent/

EIDHR Iniziativa per la democrazia e i diritti umani della Commissione europea

1999-2004 http://europa.eu.int/comm/external_relations/human_rights/intro/index.htm

eLearning Migliorare la qualità e l’accessibilità dei sistemi europei di istruzione e formazione attraverso l’impiego delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC).

2004-2006 http://europa.eu.int/comm/education/index_en.html

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I PROGRAMMI E LE AZIONI EUROPEE: ALCUNE INDICAZIONI

PROGRAMMAPROGRAMMA/ AZIONE / AZIONE

OGGETTO/OBIETTIVOOGGETTO/OBIETTIVO SCADENZASCADENZA INDIRIZZO INTERNETINDIRIZZO INTERNET

Fondo europeo per i rifugiati

Fondo europeo per i rifugiati destinato al sostegno degli Stati membri impegnati nell'accoglienza dei rifugiati

2000-2004 http://www.europa.eu.int/comm/justice_home/funding/refugee/funding_refugee_en.htm#

Gioventù Politica di cooperazione nel settore della gioventù.

2000-2006 http://www.europa.eu.int/comm/education/youth.html

Integrazione femminile nei paesi in via di sviluppo

Sostenere l’attuazione della risoluzione del Consiglio del 20 dicembre 1995 sull’integrazione della tematica uomo-donna nella cooperazione allo sviluppo.

1998-2003 http://europa.eu.int/comm/development/sector/social/gender_en.htm

Leonardo da Vinci II

Promuovere l'attuazione di una politica di formazione professionale dell'UE

2000-2006 http://www.programmaleonardo.net

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I PROGRAMMI E LE AZIONI EUROPEE: ALCUNE INDICAZIONI

PROGRAMMA/ PROGRAMMA/ AZIONE AZIONE

OGGETTO/OBIETTIVOOGGETTO/OBIETTIVO SCADENZASCADENZA INDIRIZZO INTERNETINDIRIZZO INTERNET

Lotta contro la discriminazione

Promuovere misure di lotta alle discriminazioni dirette o indirette fondate sulla razza o l'origine etnica, la religione, le convinzioni personali, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali.

2001-2006 http://europa.eu.int/comm/employment_social/fundamri/prog/info_en.htm

Lotta contro l’emarginazione sociale

Incoraggiare la cooperazione tra gli Stati membri al fine di combattere l'emarginazione sociale.

2002-2006 http://www.europa.eu.int/comm/employment_social/soc-prot/soc-incl/ex_prog_en.htm

Malattie della povertà nei PVS

Volto a combattere le tre principali malattie legate alla povertà (HIV/AIDS, malaria e tubercolosi), nei PVS, attraverso assistenza finanziaria e consulenze appropriate agli attori nel settore dello sviluppo.

2003-2006 http://europa.eu.int/comm/development/body/theme/social/communicable_en.htm

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I PROGRAMMI E LE AZIONI EUROPEE: ALCUNE INDICAZIONI

PROGRAMMAPROGRAMMA/ AZIONE / AZIONE

OGGETTO/OBIETTIVOOGGETTO/OBIETTIVO SCADENZASCADENZA INDIRIZZO INTERNETINDIRIZZO INTERNET

ONG attive per la parità tra donne e uomini

Programma comunitario per la promozione delle organizzazioni attive a livello europeo nel settore della parità tra donne e uomini.

2004-2005 in fase di approvazione

Parità tra donne e uomini

Programma di sostegno alla strategia quadro comunitaria per la parità tra donne e uomini.

2001-2005 http://www.europa.eu.int/comm/employment_social/equ_opp/index_en.htm

Piano d’azione apprendimento lingue

Piano d'azione per la promozione dell'apprendimento delle lingue e della diversità linguistica

2004-2006 in fase di approvazione

Prevenzione delle lesioni

Programma d'azione comunitario relativo al prevenzione delle lesioni personali nel quadro dell’azione nel settore della sanità pubblica per il periodo 1999-2003.

1999-2003 http://europa.eu.int/comm/health/ph/programmes/injury/index_en.htm

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I PROGRAMMI E LE AZIONI EUROPEE: ALCUNE INDICAZIONI

PROGRAMMAPROGRAMMA/ AZIONE / AZIONE

OGGETTO/OBIETTIVOOGGETTO/OBIETTIVO SCADENZASCADENZA INDIRIZZO INTERNETINDIRIZZO INTERNET

Salute e diritti riproduttivi nei PVS

Programma per azioni riguardanti la promozione della salute riproduttiva e sessuali nei PVS.

2003-2006 http://www.europa.eu.int/comm/development/index_en.htm

Sanità pubblica Programma d'azione in campo sanitario, teso a garantire un elevato livello di protezione della salute umana, a lottare contro le disparità di trattamento nel settore della salute e ad incoraggiare la cooperazione fra gli Stati membri.

2003-2008 http://europa.eu.int/comm/health/index_it.html

Socrates II Programma comunitario in materia di istruzione SOCRATES - II fase

2000-2006 http://europa.eu.int/comm/education/socrates-it.html

UE/Canada Programma comunitario di sostegno alla cooperazione CE-Canada nei settori dell’istruzione superiore e della formazione

2001-2005 http://europa.eu.int/comm/education/canada/canada.html#call

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I PROGRAMMI E LE AZIONI EUROPEE: ALCUNE INDICAZIONI

PROGRAMMPROGRAMMA/ AZIONE A/ AZIONE

OGGETTO/OBIETTIVOOGGETTO/OBIETTIVO SCADENZASCADENZA INDIRIZZO INTERNETINDIRIZZO INTERNET

UE/USA Programma comunitario di sostegno alla cooperazione CE-USA nei settori dell’istruzione superiore e della formazione

2001-2005 http://europa.eu.int/comm/education/ec-usa/usa.html

URB-AL II Programma per lo sviluppo di relazioni dirette e durature fra autorità locali europee e latino-americane attraverso la diffusione, l’acquisizione e la applicazione delle migliori pratiche nell’ambito delle politiche urbane.

2001-2005 http://www.urb-al.com

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I PROGRAMMI E LE AZIONI EUROPEE: ALCUNE INDICAZIONI

PROGRAMMAPROGRAMMA/ AZIONE / AZIONE

OGGETTO/OBIETTIVOOGGETTO/OBIETTIVO SCADENZASCADENZA INDIRIZZO INTERNETINDIRIZZO INTERNET

MEDA II- EUMEDIS- EUROMED AUDIOVISUAL- EUROMED HERITAGE- EUROMED YOUTH- SMAP- UE/Turchia- TEMPUS III

Sostenere gli sforzi intrapresi dai PTM nel procedere alle riforme delle loro strutture economiche e sociali, a migliorare le condizioni dei più sfavoriti e ad attenuare le conseguenze ambientali e sociali dello sviluppo.

2000-2006 http://europa.eu.int/comm/external_relations/med_mideast/euro_med_partnership/meda.htm

Media + Formazione

Programma comunitario a sostegno della formazione professionale degli operatori dell’industria europea dei programmi audiovisivi.

2001-2006 http://www.antennamedia.to.it

Media + Sviluppo/Distribuz/Produz.

Programma comunitario di incentivazione dello sviluppo, della distribuzione e della promozione delle opere audiovisive europee.

2003-2006 http://www.antennamedia.to.it

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Tecniche e Metodologie della Progettazione – Dott.ssa Barbara Busi – 20 novembre 2003

A COSA PORRE ATTENZIONE IN FASE DI PROGETTAZIONE

studiare accuratamente i documenti di programmazionestudiare accuratamente i documenti di programmazione nei quali vengono stabiliti obiettivi, priorità, risorse finanziarie disponibili, criteri di gestione, parametri di selezione, ecc.

identificareidentificare area territoriale di interventoarea territoriale di intervento e articolarearticolare correttamente idea progettualeidea progettuale in termini di obiettivi, attività, beneficiari, tempistiche, budget

identificare con attenzione i partner con i quali si intende collaborareidentificare con attenzione i partner con i quali si intende collaborare nella realizzazione del progetto e definire e definire con precisione le attività le attività facenti capo ad ognunofacenti capo ad ognuno

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Tecniche e Metodologie della Progettazione – Dott.ssa Barbara Busi – 20 novembre 2003

LE PRINCIPALI DIFFICOLTÀ DA TENER PRESENTI

lingualingua, rispetto dei vincoli di pubblicizzazionepubblicizzazione e diffusionediffusione dei prodotti, relazioni con autorità direlazioni con autorità di controllocontrollo

necessità di ricorrere a forme associative complesseforme associative complesse (ATI o ATS)

gestione economicagestione economica del progetto e finanziamentofinanziamento strutturato per per accontiacconti

la logica del parternariatoparternariato

rischio del disimpegno automaticodisimpegno automatico

cofinanziamentocofinanziamento (pubblici o privati)

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SITI INTERNET DI POSSIBILE INTERESSE

www.europafacile.it

www.dps.tesoro.it

www.europalavoro.it

www.inforegio.cec.eu.int

www.politicheagricole.it

www.europa.formez.it

www.europa.eu.int/comm/dgs/regional_policy/index_it.htm

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TECNICHE E METODOLOGIE DELLA PROGETTAZIONE

DOTT.SSA BARBARA BUSI

20 NOVEMBRE 2003

GLI SVILUPPI FUTURI

TERZA PARTE

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Tecniche e Metodologie della Progettazione – Dott.ssa Barbara Busi – 20 novembre 2003

QUALE FUTURO PER I FONDI STRUTTURALI?

Dopo il 20062006 cosa accadrà ai finanziamenti comunitarifinanziamenti comunitari?

ALLARGAMENTO UE 25 (maggio 2004)

crescitacrescita evidente dell’eterogeneitàeterogeneità tra gli Stati Membri in termini di sviluppo economico e condizioni sociali politica di coesione politica di coesione economica e sociale economica e sociale

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CONSIGLIO EUROPEO DI COPENAGHEN

Il Consiglio Europeo di Copenaghen (dicembre 2002) ha concluso i ha concluso i negoziati sull’allargamentonegoziati sull’allargamento stabilendo che per il 2004-2006:

il bilancio comunitariobilancio comunitario venga mantenutomantenuto sotto il 1.27% del PIL comunitariosotto il 1.27% del PIL comunitario non cresce il contributo da parte dei singoli stati membri

i trasferimenti finanziaritrasferimenti finanziari verso gli Stati Membri (compresi i nuovi che entreranno) non superino il 4% del PIL nazionalenon superino il 4% del PIL nazionale paesi più ricchi continueranno a ottenere i trasferimenti più alti

sia previsto un periodo transitorioperiodo transitorio dei nuovi statinuovi stati membrimembri nell’accesso ai trasferimenti fino al 2013fino al 2013 sono creditori netti e percepiscono trasferimenti graduali (262 mil euro per 2004, 479 mil euro per 2005, 346 mil euro per 2006)

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DIBATTITO IN CORSO

Il dibattitodibattito sulla politica di coesione economica e sociale ha preso preso avvio nel gennaio 2001avvio nel gennaio 2001 con l’adozione del secondo rapporto sulla coesione economica e sociale

Vi hanno e continuano a contribuirvi vari attorivari attori:

- Parlamento Europeo, Consiglio dei Ministri, Comitato Economico e Sociale, Comitato delle Regioni

- Stati, Regioni, Enti locali

- Parti economiche e sociali e associazioni

Sito ufficiale:

http://europa.eu.int/comm/regional_policy/

debate/forum_it.htm

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INCONTRI INFORMALI TRA I MINISTRI RESPONSABILI DELLA POLITICA REGIONALE

Dopo un primo incontro informaleprimo incontro informale tra i ministri responsabili della politica regionale tenutosi il 16 maggio 200316 maggio 2003, si è tenuto recentemente un nuovo nuovo incontro il 20 ottobre 2003 a Romaincontro il 20 ottobre 2003 a Roma le cui conclusioni sono le seguenti:

la maggior parte dei paesi concorda sul fatto che la politica di coesionepolitica di coesione debba coinvolgerecoinvolgere tutte le regioni dell’UEtutte le regioni dell’UE e non solo le più povere

la revisione delle risorse finanziarierevisione delle risorse finanziarie disponibili per la politica di coesione deve essere postpostapostposta alla decisione di revisione del bilancio comunitario, degli obiettivi di tale politica e del funzionamento dei fondi strutturali

una revisionerevisione del funzionamento della politica di coesione è necessaria e deve essere fatta tenendo conto delle regioni che usciranno da obiettivo 1fatta tenendo conto delle regioni che usciranno da obiettivo 1

bene concentrare i finanziamenti nel settore delle infrastruttureinfrastrutture, della ricercaricerca e dello svilupposviluppo tecnologicotecnologico degli investimenti sul capitale umanocapitale umano

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IL 2013 ANNO DECISIVO

Sono state fatte numerose ipotesi sull’impatto che l’allargamento avrà in termini di disponibilità di risorse per i fondi strutturali negli attuali stati membri

fino al 2006 il periodo transitorioperiodo transitorio previsto per i nuovi stati membri non non modificherà l’ammontare delle risorse a disposizionemodificherà l’ammontare delle risorse a disposizione degli attuali stati membri e lo stesso accadrà fino al 2013

peggiorerà la condizione delle regioni più poverepeggiorerà la condizione delle regioni più povere degli attuali stati membri il cui PIL supererà la soglia del 75% prevista per le aree obiettivo 1

(PIL attuale delle regioni più povere = 60-75% del PIL UE in una UE a 25 il PIL delle regioni più povere sarà pari al 30-40% PIL UE)

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AREE OBIETTIVO 1 CON UE 15 (2000-2006)

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REVISIONI AREE OBIETTIVO 1 CON UE 25

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AREE OBIETTIVO 1 IN ITALIA (DIVERSE IPOTESI DI ALLARGAMENTO)

Tratto da: T. Boeri, F. Coricelli, Europa più grande o più unita?, Edizioni Laterza, 2003

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CONCLUSIONE: C’È UNA POSSIBILE SOLUZIONE?

Unica viaUnica via percorribile impone una revisionerevisione dell’attuale funzionamentofunzionamento dei fondifondi strutturalistrutturali che:

- tengatenga contoconto della forte eterogeneitàeterogeneità economica e sociale che caratterizzerà la futura Unione Europea allargata

- nonnon si concretizzi in un costo a carico esclusivo di areea carico esclusivo di aree territoriali attualmenteattualmente considerate depressedepresse ma che riveda il meccanismo di assegnazione delle risorse e gli indicatori in base ai quali si identificano le aree obiettivo

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RIFERIMENTI

BARBARA BUSI

E.MAIL: [email protected]

Per qualsiasi dubbio o richiesta di approfondimenti: