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Tema Tema Formazione professionale svizzera 50 05 2004 T Elementi generali Questa inchiesta si focalizza attorno a una que- stione centrale: Quali disuguaglianze legate al- l’educazione e alla formazione sono giudicate giuste o ingiuste da quale proporzione e quale frazione della popolazione svizzera? Come in tutte le società moderne, i genitori sono preoccupati della riuscita scolastica dei loro figli, perché questa rappresenta un tram- polino evidente verso la riuscita sociale ed eco- nomica. La più parte dei giovani segue attual- mente una formazione postobbligatoria di tipo secondario II – formazione generale o forma- zione professionale – allo scopo di acquisire il minimo di capitale scolastico necessario alla vita professionale, alla vita sociale, culturale o civica. La differenza di riuscita tra gli allievi è tuttavia un’evidenza fin dall’ingresso a scuola. Orbene, la problematica essenziale è di sapere se questa differenza sia accettabile o no, nelle nostre società democratiche. Di fatto, la que- stione dell’equità o della giustizia delle disu- guaglianze scolastiche è ineludibile. Per lungo tempo, infatti, la scuola ha funzionato secondo una logica dominante di trasmissione dei saperi associata ad una riuscita scolastica che dipen- deva essenzialmente dall’intelligenza e dal la- voro degli allievi. Questa tradizione meritocra- tica che è proseguita per decenni era centrata sugli individui senza distinzione tra i sessi o le origini sociali e culturali. Sappiamo però da un pezzo che la riuscita scolastica molto diseguale degli individui dipende strettamente dall’ori- Spiegazione e giustificazione delle disparità in educazione e formazione in Svizzera Questa problematica è quella di un’inchiesta UNIVOX realizzata nel 1999 dal professo- re e sociologo ginevrino Walo Hutmacher. Troverete qui di seguito un breve riassunto dei risultati dell’inchiesta, l’analisi e le conclusioni emesse da Walo Hutmacher. Christian Léchenne Docente professionale Traduzione: Vittorio Dell’Era

Tema Formazione professionale svizzera Spiegazione e ......Tema Tema Formazione professionale svizzera 50 05 2004 T Elementi generali Questa inchiesta si focalizza attorno a una que-stione

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Elementi generali

Questa inchiesta si focalizza attorno a una que-stione centrale: Quali disuguaglianze legate al-l’educazione e alla formazione sono giudicategiuste o ingiuste da quale proporzione e qualefrazione della popolazione svizzera?Come in tutte le società moderne, i genitorisono preoccupati della riuscita scolastica deiloro figli, perché questa rappresenta un tram-polino evidente verso la riuscita sociale ed eco-nomica. La più parte dei giovani segue attual-mente una formazione postobbligatoria di tiposecondario II – formazione generale o forma-zione professionale – allo scopo di acquisire ilminimo di capitale scolastico necessario alla vitaprofessionale, alla vita sociale, culturale o civica.

La differenza di riuscita tra gli allievi è tuttaviaun’evidenza fin dall’ingresso a scuola.Orbene, la problematica essenziale è di saperese questa differenza sia accettabile o no, nellenostre società democratiche. Di fatto, la que-stione dell’equità o della giustizia delle disu-guaglianze scolastiche è ineludibile. Per lungotempo, infatti, la scuola ha funzionato secondouna logica dominante di trasmissione dei saperiassociata ad una riuscita scolastica che dipen-deva essenzialmente dall’intelligenza e dal la-voro degli allievi. Questa tradizione meritocra-tica che è proseguita per decenni era centratasugli individui senza distinzione tra i sessi o leorigini sociali e culturali. Sappiamo però da unpezzo che la riuscita scolastica molto disegualedegli individui dipende strettamente dall’ori-

Spiegazione e giustificazione delle disparità in educazione e formazione in Svizzera

Questa problematica è quella di un’inchiesta UNIVOX realizzata nel 1999 dal professo-re e sociologo ginevrino Walo Hutmacher. Troverete qui di seguito un breve riassuntodei risultati dell’inchiesta, l’analisi e le conclusioni emesse da Walo Hutmacher.

Christian LéchenneDocente professionale

Traduzione:Vittorio Dell’Era

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gine socioculturale dei genitori e dal loro livellodi formazione.L’attuale vivacità del dibattito sulla valutazionedel lavoro e delle performance degli allievidimostra senza equivoco la posta in gioco poli-tica di questa questione centrale. In quest’otticasono essenziali le rappresentazioni socialiriguardanti la percezione di queste disugua-glianze e dei fattori che determinano la riuscitascolastica. La stragrande maggioranza degli Svizzeri (82%) pensa che le disuguaglianze scolastichesono inevitabili e si giustificano con le diffe-renze naturali fra gli individui. La percezionedei fattori della riuscita scolastica mette inevidenza 5 fattori essenziali, presentati in unordine decrescente:1.L’attenzione che i genitori prestano ai loro

figli2.La qualità dell’insegnamento3.L’attenzione che gli insegnanti prestano agli

allievi4.L’intelligenza degli allievi5.Lo sforzo degli allievi.

Benché il 75% degli Svizzeri pensi che la scuolaabbia una grande responsabilità nella riuscitadiseguale degli allievi, il fattore più importanteresta quello dell’attenzione dei genitori. Invecealtri fattori quali il livello di formazione dei ge-nitori, la loro posizione sociale e i compagni ascuola sono considerati minori. L’immaginedelle attribuzioni causali che emerge da questeosservazioni è che l’essenziale si gioca a livellodegli individui – genitori, insegnanti, allievi – enon a livello collettivo.

Approfondimento

Curiosamente, le disuguaglianze sistematichetra i differenti gruppi sono frequentementepercepite come ingiuste e particolarmente ifatti seguenti messi in evidenza dalla ricerca ineducazione:• le ragazze ottengono risultati migliori dei

ragazzi• i figli di operai ottengono risultati meno

buoni dei figli di dirigenti• gli allievi stranieri ottengono risultato meno

buoni degli allievi svizzeri.

I risultati dell’inchiesta hanno messo in evi-denza alcune differenze di sensibilità e di per-cezione di queste disuguaglianze scolastiche. Sipuò costatare in maniera molto generale che ilivelli di sensibilità variano secondo le regionilinguistiche, i gruppi d’età e i livelli d’istruzione.L’insieme delle risposte si avvicina tuttavia a unaposizione mediana e consensuale.

Alla ricerca dell’equità

Tre principi d’equità sono spesso addotti in ma-teria di formazione:1.Un principio utilitario: un principio d’effi-

cienza fondato sulla massimizzazione dell'ec-cellenza dei migliori allievi che devono rice-vere l’insegnamento migliore e più lungo.

2.Un principio di pari opportunità: tutti gliallievi devono avere le stesse opportunità diricevere un buon insegnamento (la stessascuola per tutti).

3.Un principio di discriminazione positiva: gliallievi che incontrano le maggiori difficoltàdevono ricevere il migliore insegnamento.

Quanto a questi 3 principi, quello delle pari op-portunità appare nell’inchiesta come il primoprincipio di giustizia in materia di educazione edi formazione. L’idea di consacrare più risorseagli allievi più deboli è ammissibile alla scuolaelementare, ma non oltre.

Il valore dei diplomi

Una parte importante degli Svizzeri sembrarifiutare la gerarchizzazione delle formazioni epreferire l’idea d’equivalenza tra di esse. In ef-fetti, se due terzi degli Svizzeri pensano che undiploma universitario è una prova di intelli-genza, solo la metà ritiene che esso costituiscauna garanzia per fare carriera e meno del 40%reputa che esso offra una garanzia per una vitamigliore. Questo rifiuto della gerarchizzazionesembra in contraddizione con la realtà eco-nomica e sociale, e con il mercato del lavoroche riconosce questa gerarchizzazione e che lavalorizza attraverso un differenziale di potere,di responsabilità e di redditi. Così, il 75% degliSvizzeri considera che il differenziale di redditoassociato al livello di formazione è consideratocome equo.

Parificare le opportunità o formare élite di punta?

In Svizzera il livello generale di formazione èaumentato in questi ultimi decenni e attual-mente più del 90% dei giovani tra i 25 e i 34anni ha concluso almeno una formazione dilivello secondario II. L’avvento di una società incui i saperi e le conoscenze divengono essenzialici interroga su quali tipi di disuguaglianze dilivelli di formazione saranno compatibili conl’evoluzione attuale e futura della società edell’economia. Bisogna allora privilegiare laformazione di una élite, bisogna aumentarefortemente le competenze dei giovani menoformati o assicurare a tutti i giovani pari op-

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portunità al momento in cui essi entrano nellavita attiva?Le priorità in materia di politica dell’educazioneauspicate dai cittadini svizzeri appaiono netta-mente nel sondaggio. In effetti, le strategie dicoesione sociale e di riduzione delle disparità dilivelli di formazione sono nettamente privile-giate dalla maggioranza dei cittadini svizzeri,prima della formazione delle élite.Secondo le indicazioni di questo sondaggio, lapolitica educativa svizzera dovrebbe:• In primo luogo dare a tutti i giovani pari op-

portunità all’ingresso nella vita attiva• Poi aumentare le capacità dei meno formati

e ridurre lo scarto tra i meglio e i meno benformati

• Infine formare élite scientifiche, tecniche eculturali.

La realizzazione di questo ambizioso progettorischia di vedere emergere certe esigenzecontraddittorie. In effetti, la padronanza dinuove competenze intellettuali o sociali passaattraverso l’attuazione di strategie di differen-ziazione necessarie per garantire la parità diopportunità. Di fatto, la scolarità obbligatorianon potrà più essere percepita come una com-petizione o una corsa agli ostacoli, ma comeuno spazio che consente a tutti di acquisire unlivello minimo di competenze e di conoscenze.

Sintesi e punto di vista personale

Le rappresentazioni sociali della riuscita scola-stica mettono in evidenza il fossato che separaspesso la realtà e la percezione di questa stessarealtà. Nel settore dell’educazione e dellaformazione, le aspettative contraddittorie deigenitori e dei cittadini possono indurre effettiperversi. In effetti, nelle nostre società moderneinfeudate al culto della competizione econo-mica privilegiante l’individualismo, la parità diopportunità nel settore della formazione pro-cede al contrario di un ideale democratico esociale, difficile da realizzare, perché fondatosu una riuscita collettiva. Di conseguenza, laSvizzera federale, come la maggioranza deipaesi industrializzati, deve elaborare e gestireuna politica della formazione e dell’educazioneche trascenda le sue diversità culturali, sociali epolitiche per permettere a tutti i giovani informazione di portare a termine con successo illoro percorso scolastico.