22
19/10/12 Questioni introduttive Chiarimenti di vari concetti come: Spirituale; Spiritualità e spiritualità cristiana; Spiritualità e teologia; Concetto di spiritualità; Il termine spirituale nella cultura di oggi è identificato in una realtà immateriale, come qualcosa che non è visibile, ma che in qualche modo è percettibile, e che si pone al di la della realtà fisica. Tutto questo provoca nell’uomo un’alienazione della sua realtà profonda, in quanto la ritiene come una realtà al di la del fisico. Lo spirituale invece investe la realtà materiale, dandone un senso nuovo, elevandola ad uno stato, che da se non potrebbe raggiungere. Per molti lo Spirituale è quel mondo interiore (sentimenti, desideri, emozioni). Per molti autori tale termine racchiude molte concezioni, che incidono sulla vita operativa in questo mondo. Una vita spirituale non autentica crea nell’uomo una sorta di dualismo tra il mondo reale e quello ideale , una certa schizofrenia a una disincarnazione dell’uomo nei confronti di questo mondo, che è una mancata apertura relazionale che è la sopraelevazione del proprio io sul tutto. Questo è una sorta di misticismo fatto di nascondimenti nel mondo materiale, concepito come una realtà staccata da quello spirituale, ma che gli garantisce un certo modello religioso. Spirituale invece è l’uomo che vive incarnato, vivendo la propria corporeità orientandola verso i valore più alti dell’esistenza. Lo spirituale fa riferimento a quella legge naturale insita nell’uomo, per raggiungere il vero bene, che è una realtà oggettiva, e non soggettiva. L’uomo spirituale si pone oltre la materialità, senza negare però questa, concentrando tutte le proprie facoltà all’apertura al trascendente, nel compiere il bene e nell’evitare il male. l’uomo spirituale è colui che rientra in se stesso per relazionarsi con il Trascendente, che lo invita a vivere nella realtà fisica una “vita beata” con l’altro, attraverso la ricerca del bene comune. Dall’apertura al trascendente e dalla pratica della vita ascetica (obbedienza alla legge morale, attraverso il dominio di se) nasce la vita spirituale, l’apertura verso l’Assoluto. Dunque quando parliamo si spiritualità non ci si riferisce al mondo interiore, bensì è un relazione profonda e vera con il Trascendente, che spinge a vivere una vita nello

Teologia Spirituale

Embed Size (px)

DESCRIPTION

appunti

Citation preview

19/10/12Questioni introduttiveChiarimenti di vari concetti come: Spirituale; Spiritualit e spiritualit cristiana; Spiritualit e teologia; Concetto di spiritualit;Il termine spirituale nella cultura di oggi identificato in una realt immateriale, come qualcosa che non visibile, ma che in qualche modo percettibile, e che si pone al di la della realt fisica. Tutto questo provoca nelluomo unalienazione della sua realt profonda, in quanto la ritiene come una realt al di la del fisico. Lo spirituale invece investe la realt materiale, dandone un senso nuovo, elevandola ad uno stato, che da se non potrebbe raggiungere. Per molti lo Spirituale quel mondo interiore (sentimenti, desideri, emozioni). Per molti autori tale termine racchiude molte concezioni, che incidono sulla vita operativa in questo mondo. Una vita spirituale non autentica crea nelluomo una sorta di dualismo tra il mondo reale e quello ideale , una certa schizofrenia a una disincarnazione delluomo nei confronti di questo mondo, che una mancata apertura relazionale che la sopraelevazione del proprio io sul tutto. Questo una sorta di misticismo fatto di nascondimenti nel mondo materiale, concepito come una realt staccata da quello spirituale, ma che gli garantisce un certo modello religioso.Spirituale invece luomo che vive incarnato, vivendo la propria corporeit orientandola verso i valore pi alti dellesistenza. Lo spirituale fa riferimento a quella legge naturale insita nelluomo, per raggiungere il vero bene, che una realt oggettiva, e non soggettiva. Luomo spirituale si pone oltre la materialit, senza negare per questa, concentrando tutte le proprie facolt allapertura al trascendente, nel compiere il bene e nellevitare il male. luomo spirituale colui che rientra in se stesso per relazionarsi con il Trascendente, che lo invita a vivere nella realt fisica una vita beata con laltro, attraverso la ricerca del bene comune.Dallapertura al trascendente e dalla pratica della vita ascetica (obbedienza alla legge morale, attraverso il dominio di se) nasce la vita spirituale, lapertura verso lAssoluto. Dunque quando parliamo si spiritualit non ci si riferisce al mondo interiore, bens un relazione profonda e vera con il Trascendente, che spinge a vivere una vita nello spirito. Il termine spirituale nasce con il cristianesimo, e ha a che fare proprio con linserimento del credente nella vita in Cristo, il quale gli comunica il proprio Spirito., affinch ripieno, o meglio adombrato dallo Spirito di Cristo, il credente sia inserito nel suo Mistero salvifico. S Benedetto ci parla di ars spiritualis, cio dellarte del vivere secondo lo Spirito, nel vivere immersi nello Spirito di Cristo che conduce il credente a portare frutto nella propria vita. Latto fondamentale nella vita spirituale il riconoscimento dello Spirito Santo, come dono, come fonte di vita nuova.Quindi la spiritualit nasce nel momento in cui si pone latto di fede, che introduce la persona credente allapertura alla grazia salvifica. La persona viene guidata e trasformata dallo Spirito, portandola ad uscire dal proprio senso di pseudo assolutezza, per riconoscere allAltro lassolutezza. Attraverso, dunque la vita nello Spirito, il credente inserito in quellamore che lo porta a ricentrare il proprio io nellAltro. Tale ricentramento non un annullamento distruttivo di se stessi, ma una realt kenotica, un uscire dalla propria autoreferenzialit. Quindi la spiritualit lincontro con il Tu divino attraverso lesperienza dellamore, dando origine ad una nuova concezione di agire.Per accedere allo Spirito necessario percorrere la via religiosa che ha inizio con latto di fede. Lo Spirito porta luomo a fere esperienza di Dio che comunica il dono di grazia che si espande nella vita personale e nel creato, nella realt che mi circonda. 26/10/12La spiritualit dunque un vivere attingendo dalla fonte dello Spirito Santo, un essere permeati da Esso in tutto il nostro agire. Spiritualit che fare coincidere il principio religioso (latto di fede) con il principio dellamore, cio nella comunicazione di grazia (Tu divino) che si spande sulla realt creata. Credere in Dio non un aderire ad una dottrina oppure a dei principi etici, bens riconoscere Dio come Amore, a cui bisogna orientare tutta la nostra vita. Atteggiamento di fondo della vita spirituale cristiana lamore-comunione, con un Dio personale. unesperienza di incontro amoroso del proprio io con il Tu divino che si dona. Per la spiritualit in genere necessario percorrere delle vie attraverso cui sperimentare lautocomunicazione di Dio: Preghiera; Meditazione; Silenzio;mezzi attraverso cui la presenza di Dio entra e si espande nellintimo delluomo. Tali realt predispongono la persona ad una apertura alla dimensione dello Spirito; lo predispongono ad entrare nella verit divina. Utilizzando in maniera adeguata questi strumenti si pu vivere una vita interiore consistente, ma ci non pu essere sufficiente, in quanto c bisogno di un riferimento che la persona di Cristo Ges. Quindi il dono dello Spirito dato in funzione di Cristo, che ne allo stesso tempo lorigine ed il termine, al quale lo Spirito conduce. Una vita nello Spirito vera, deve avere come modello colui che dallo Spirito Santo stato plasmato vero Dio e vero uomo. Nellincontro con Ges si svela lessenza delle cose, si opera un coinvolgimento interiore che tocca la persona nel suo intimo. In Cristo Dio colui che guarisce, colui che risana, il medico interiore del cuore delluomo. Vista spirituale che quellatto di fede, di abbandono totale della propria esistenza nelle sue mani.Quindi la spiritualit cristiana, significa entrare in un rapporto di mutua donazione, in uno scambio di doni, dove il primo passo fatto sempre da Dio, attraverso il dono della sua grazia e il dono dello Spirito. Vita spirituale che la vita in Cristo. Quindi nella relazione con Ges risplende con pienezza quellimmagine donata alluomo dal Padre Creatore, nella creazione, rendendolo un essere vivente, capace di relazionarsi con Dio-Padre come un figlio. Partecipare alla vita divina esistere, condividere lamore trinitario mediante Cristo; solo incarnando lamore di Dio, che ci ha dato Cristo, si percorre la via dello Spirito. LAmore che Ges dona invita a condividerlo con gli altri uomini, nella donazione all (A)altro. Vita spirituale che conduce luomo verso una pace interiore, ad una riconciliazione con se stessi, per poi vivere come riconciliati con gli altri.Esperienza spiritualePartecipare alla vita divina, una realt che tocca in concreto tutto luomo. Lesperienza nella Sacra Scrittura incentrata principalmente nel rapporto con Dio, dal quale si originano gli altri rapporti orizzontali con i propri simili. Dunque lesperienza spirituale allo stesso tempo biblica ( in quanto parte dalla Rivelazione) ed antropologica ( che investe luomo), fatta di tappe e ritmi propri. Lesperienza spirituale che una realt dinamica, in quanto un intreccio di libert e di grazia. Esercizio ascetico che piena attenzione alla conformazione a Cristo, mezzo attraverso cui vivere lincontro tra il dono gratuito di Dio e la ricerca di Dio da parte delluomo. Lascesi, dunque lesercizio della volont umana che vuole unirsi pienamente a Dio, risposta umana ( graduale) al cammino di conformazione allamore reale, che rende veri. Un cammino che tiene conto della realt e delle condizioni personali del soggetto.Lesperienza spirituale, pu essere colta nella sua intensit solo alla luce teologica, che ne determina gli ambiti e il dinamismo. Vita spirituale che non porta sempre a percepire in maniera immediata lazione salvifica da parte di Dio, in quanto il soggetto coinvolto si trova di fronte ad una esperienza o fatti, non sempre comprensibili, ma vi la necessit di un tempo pi lungo, fatto di riflessione teologica e di apertura al Mistero. Dunque la vita spirituale lo scorrere della realt divina nei solchi della vita umana. Lesperienza una prova di verit, ma che diventa ambigua senza le ulteriori esperienze di fede, speranza, carit. Lesercizio delle virt teologali inseriscono luomo nellottica di Dio, nel vivere lesperienza di grazia che Dio da. Quindi lesperienza umana voluta da Dio come manifestazione intra-mondana del suo amore. Attraverso lesperienza teologale, lesperienza umana diviene la manifestazione di Dio nella storia. Esperienza spirituale che diviene lo dispiegarsi del progetto di Dio nella storia.09/11/12Lautocomunicazione di Dio e il desiderio di ricerca delluomo, assumono diverse sfumature a seconda della situazione concreta che luomo vive, o sta vivendo. Esperienza spirituale che lo scorrere della vita divina dentro i solchi della vita umana, lesperienza della grazia, della carit di Dio che diventa la speranza delluomo. A tale esperienza si accede mediante la fede, che diventa espressione come giudizio sul valore del bene e del male, limitando la fluttualit dellemozione umana. Lesercizio delle virt teologali la presenza di Dio nellesperienza delluomo, e che collocano luomo nella luce divina, dandone un interpretazione storico-salvifica. Lesercizio delle virt teologali, trasformano il vissuto umano in momento, nel quale si realizza la grazia di Dio nelluomo, trasformandone lintimo. Lesperienza umana voluta da Dio, come manifestazione del suo amore paterno-materno, e si realizza quando le virt teologali tracciano il percorso umana, come cammino di unione con Dio. quindi lesperienza spirituale svela alluomo il progetto di Dio lungo la storia.Distinzione tra la spiritualit e la teologia spiritualeLa teologia determina gli ambiti, indica le competenze e ne descrive il dinamismo dellesperienza spirituale, reinterpretando il vissuto alla luce della Rivelazione. Caratteristica propria della spiritualit la dimensione storica (levento incarnato), e dunque la si pu definire come la forma concreta che ogni cristiano da allazione che Dio compie in lui attraverso lo Spirito Santo. Essa, la spiritualit, rivolta alla prassi, alla realt concreta; un modo storico-concreto per comprendere e vivere il Vg attraverso la fede e la vita della chiesa. Uno stile di vivere il Vg in una situazione specifica.Dunque la spiritualit una forma concreta dellesperienza del credente, che trasforma le verit rivelate in prassi concreta, nelle situazioni storiche del soggetto. Nella vita della chiesa, la spiritualit, si caratterizza in varie forme, attraverso le quali si delinea la sequela Cristi. Spiritualit che si connota da una forte soggettivit, cio definita dal vissuto personale di ciascun soggetto.La teologia spirituale la riformulazione in termini scientifici dellesperienza spirituale. Quindi la teologia spirituale raccoglie i dati esperienziali, conferendo ad essi una sistematicit attraverso un metodo scientifico-teologico. Quindi la spiritualit colpisce la percezione, mentre la teologia spirituale riguarda lintellegibilit , cio ricava dallesperienza spirituale, quelle leggi che hanno un carattere universale. La teologia spirituale ha dunque il compito di trasportare il contenuto esperienziale dal dato soggettivo/percettivo, al dato oggettivo/effettivo. Dunque la distinzione tra spiritualit e teologia spirituale, sta nella forma espressiva dellesperienza, nel modo di approcciarsi e nellanalisi. Quindi la Teologia spirituale la fondazione dellesperienza spirituale, attraverso una sua strutturazione teologica. La vista spirituale nella dimensione vocazionaleLunione spirituale, che non il frutto di un solo sforzo umano, ma dono, che si raggiunge solo nella fase finale dellesistenza, anche se nel gi inizia questa unione: pensiero, sentimenti, azioni. Unione spirituale che non solo un traguardo che si raggiunge dopo un cammino di perfezione, ma quella condizione essenziale della nostra vita. La creatura radicalmente dipendente dal Creatore, che le conferisce il soffio vitale. Il principio di questa unione Dio stesso, che si comunica liberamente e in maniera gratuita.La GS al n 16 parla della coscienza come sacrario nel quale luomo si incontra con Dio, che lo invita allascolto, facendogli scoprire quella legge scritta nel cuore di ciascun uomo: Lamore; Il fuggire il male e il fare il bene; Il prossimo;dunque la coscienza una realt preordinata da Dio, in quanto luomo precostituito allincontro con Dio, e che da alluomo una struttura capace di accoglierlo. Dio che presente in noi, come colui che agisce e che opera; presenza di Dio nelluomo non trova altri paragoni nel resto del creato.Il progresso spirituale, lo sviluppo del rapporto intimo con Dio. quindi la chiamata la motivazione per cui Dio ci ha sempre pensato e creato nella finalizzazione dellunione con la sua immagine perfetta, che Cristo Ges. Dunque Dio chiama luomo a essere una realt sola con lui, lo chiama a condividere la sua esistenza, nellessere luno nellaltro.S Giovanni della Croce sottolinea che lunione spirituale la meta di tutti, in quanto reciproco rapporto di donazione delluno allaltro. Quindi Dio rende lanima divina per partecipazione. Vita cristiana che costituita da due elementi fondamentali: Laspetto storico incarnatorio: vivere la propria fede in un dato contesto; La spiritualit: la sensibilit della singola persona, linterpretazione della vita cristiana o di uno stile di vita conseguente a uno stato di vita.La teologia spirituale si immerge in questi due aspetti, e quindi lunione la chiave di comprensione dellagire di Dio e del mistero delluomo. Dio crea luomo, affinch questi possa partecipare della sua vita divina, in quanto tutto il processo dellesistenza umana orientato a questa unione. Quindi vi la predestinazione, cio lessere orientati a Dio nel Figlio attraverso lo Spirito Santo. Figlio che quel strumento di grazia, attraverso cui il Padre realizza lunione con luomo.Ef 1,14: in Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo; cio luomo esiste in quanto eletto da Dio, amato da un Amore eterno. Quindi noi siamo (lesserci), in quanto siamo amati in maniera continua e costante dallamore di Dio, attraverso il suo Figlio eterno, Cristo. Dunque la nostra vita oggetto della fedelt di Dio.CCC n52: Dio che abita in una luce inaccessibile vuole che luomo ne partecipi attraverso il suo unico Figlio, rendendolo capace di risposta.Natura del metodo e contenuto della Teologia spiritualeCVII cambia la prospettiva teologica della spiritualit, allontanando dalla divisione appunto tra la teologia e la spiritualit. Si opera una sintesi che prende la denominazione di teologia spirituale. La divisione che vi era tra ascesi ( la vita spirituale ordinaria di tutti i fedeli) e la mistica ( la via straordinaria che riguarda pochi) viene si accantonata.16/11/12Fondamento epistemologicoIl CVII ripensa la spiritualit in base a un fondamento teologico, facendo cessare la divisione vista sopra. La mistica subisce un salutare ripensamento, non vedendola pi come una realt staccata dallascesi. Si viene a riscoprire il Mistero di Dio nella vita delluomo, nella chiamata universale alla santit. La teologia spirituale in se di fondazione recente, ed la sintesi sistematica dei trattati di ascesi e di mistica, cio un ripensamento della teologia della perfezione umana. Il cammino della spiritualit come scienza teologica ha inizio con i primi del 900, e in modo particolare con la fondazione di due riviste di spiritualit: La vita spirituale (19 domenicani); La strada dellascesi e della mistica (20 gesuiti);ma prima del sorgere di queste due riviste vi stata la promozione della cattedra di ascetica e di mistica sia allAngelico che alla Gregoriana.Con La Grange (ha un approccio speculativo) i domenicani seguono il modello proposto dalla scolastica sulla scia di S Tommaso attraverso il procedimento metodologico: Definizione; Oggetto; Metodo;I gesuiti seguono un orientamento pi pratico, pi esperienziale.Entrambe le tesi risultano complementari e arricchenti: abbiamo una posizione pi teologica speculativa (domenicani) ed una pi dinamica-pratica (gesuiti con risvolti psicologici). Tale opposizione tra le due correnti si riaprir negli anni novanta con il benedettino Stolz il quale ribadisce che la teologia della mistica ha il fondamento oggettivo nella teologia mistica; secondo il carmelitano P Gabriele che procede da elementi psicologici, tenendo conto dei risvolti soggettivi, afferma che tra la Teologia della mistica ( contenuti deduttivi) e la teologia mistica (contenuti esperienziali) non vi opposizione, poich la Mistica lo sviluppo consequenziale della teologia dogmatica, in quanto unica lesperienza mistica.P Bernard Charl Andree, recupera il fondamento oggettivo del vissuto mistico, riconducendolo sia a livello fenomenico che epifanico divino. Con il CVII le prospettive teologiche esperienziali entrano in contatto con le scienze umane, avendo come punto di riferimento luomo chiamato a vivere in unione con Dio. CVII che sottolinea lesperienza cristiana, come luogo teologico, cio come fonte dalla quale attingere la medesima dottrina di fede.Oggi si insite sullintegrazione della spiritualit con la teologia sistematica, sia a livello di contenuti che disciplinare, convergendo sullidea che per poter fare teologia necessario partire, cio interpellare lesperienza umana. La Teologia Spirituale diventa, dunque, quella parte che studia lesistenza cristiana, intesa in termini di sviluppo della vocazione battesimale del credente. Essa acquisisce un rapporto interdisciplinare (scienze umane), per approfondire in maniera oggettiva il Mistero di Dio nella vita delluomo, il mistero del primo che agisce nella vita del secondo trasformandola radicalmente. Base della ricerca scientifica il dato rivelativo, in quanto la teologia lintelligenza della fede. Tale dato rivelativo che arricchito dalla comunicazione dei vari saperi, cio dal confronto multidisciplinare aprendo in questo modo a nuove prospettive. La teologia per si pone oltre alla semplice indagine scientifica, spingendo ad una relazione intersoggettiva tra Dio e luomo nella chiesa. Quindi la Teologia la forma propria della dinamicit della fede, e non un servizio indagativo. Oggetto formale della Teologia SpiritualeLa teologia spirituale studia in maniera critica lesperienza soggettiva del soggetto, cercando di estrapolarne loggettivit. Ci non soggettivazione della fede, ma un coinvolgimento esperienziale attraverso il dato oggettivo. Quindi la teologia spirituale la teologia dello sviluppo progressivo della fede, una teologia che attenta allesperienza del soggetto credente. Quindi la Teologia Spirituale studia la crescita e lo sviluppo di questa soggettivazione del dato di fede. Loggetto materiale della Teologia spirituale lesistenza cristiana, che viene esaminata sotto laspetto dellevoluzione appropriativa da parte del soggetto credente, e ci loggetto formale.Dunque la Teologia spirituale, come scienza dellappropriazione soggettiva, ha come oggetto materiale lesistenza cristiana, e come oggetto formale levoluzione della prima, concentrandosi sullo sviluppo. Quindi la Teologia spirituale va ad identificarsi con la teologia del vissuto spirituale.Laggettivo spirituale evidenzia il dato esperienziale, come elemento caratterizzante e specifico della teologia stessa: In riferimento al credente ci sinonimo di singolare; In riferimento allo Spirito Santo, lo indica come autore e artefice della singolarizzazione cristiana nel soggetto credente;in questo caso la spiritualit lincarnazione della vita di fede con la sottolineatura e le espressioni proprie del soggetto credente.Loggetto formale, dunque, individuabile nella coscienza spirituale cristiana, cio ci che nel soggetto sta alla radice della vita spirituale cristiana. Vita spirituale che la concientizzazione della fede, cio la capacit di elaborare i termini del proprio cammino spirituale. La capacit di distinguere i tratti del progetto divino nellintreccio dellevoluzione storica personale.Lascetica e la mistica costituiscono, dunque, un unico evento spirituale, e solo attraverso queste due dimensioni si ha la dimensione spirituale. Quindi la teologia della vita spirituale la vita nello Spirito Santo , che permette lo sviluppo della vita teologale. Ci riflette sullesperienza dinamica dello spirito del credente ( sottolinea limportanza storica dellesperienza spirituale).La teologia della vita mistica, che indaga lesperienza delluomo nella sua graduale unione con Dio; ha sempre come dato oggettivo lesperienza spirituale, ma con un approccio che tende a soffermarsi di pi sul piano teologico.

Definizione di Teologia Spirituale1. P Bernard: la teologia spirituale che una disciplina teologica, fondata sui principi primi della rivelazione, studia lesperienza spirituale cristiana, ne descrive lo sviluppo progressivo e ne fa conoscere la struttura e le leggi;2. Maioli: Teologia spirituale quella disciplina che studia il fenomeno o il fatto cristiano in quanto vissuto;23/11/123. Jordan Aumann: la teologia Spirituale quella parte della teologia che, procedendo dalle verit della Rivelazione Divina e dellesperienza religiosa delle singole persone, definisce la natura della vita soprannaturale, formulandone le direttive per la sua crescita e lo sviluppo, e spiegandone i processi, tramite i quali le anime avanzano dallinizio della vita spirituale (battesimo) alla sua piena perfezione ( unione con Dio, la vita beata). Teologia Spirituale che una sapienza sacra che ha in se una molteplicit di discipline teologiche , il cui fine sempre la rivelazione di Dio, ma con delle specificit proprie di ogni disciplina. Una Teologia che sia speculativa che pratica, in quanto Dio lo stesso che intervenuto nella storia umana, non solo a parole, ma soprattutto attraverso atti e persone concrete. Quindi la Teologia Spirituale, che riflette sul mistero della nostra partecipazione alla vita divina, si esprime sia in termine ontologici che psicologici;

4. Laudazi: la Teologia Spirituale quella scienza teologica che studia in modo sistematico lo sviluppo della vita cristiana nel soggetto umano sotta la guida dello Spirito Santo, il quale porta verso la pienezza e cio allunione con Cristo in Dio. Laudazi che pone laccento sulla sistematicit della Teologia Spirituale. Pone anche lattenzione sullo Spirito Santo come agente primario della dinamica dellunione. Libera iniziativa divina, che nellatto dellauto-comunicarsi invita luomo a questa comunicazione attraverso lunione. Unione con Dio che si realizza con e in Cristo, e solo la piena assimilazione a Cristo sviluppa la risposta umana alla libera iniziativa divina.

5. Francesco Asti: la Teologia Spirituale, quella disciplina che inerente al vissuto mistico, che approfondimento della comunione divina ( conoscenza-amore), che fa immergere, per fede, il credente nel mistero sempre avvolgente di Dio. Quindi il progredire nella fede e nella vita teologale, produce una pi stretta comunione con Dio;

6. Domenico Sorrentino: la Teologia Spirituale quella disciplina che studia lesperienza cristiana, che propria di una vita vissuta in docilit allazione delle Spirito di Dio, nel versante pratico-agapico a partire dalla testimonianza privilegiata dei Santi in funzione dellesigenza del cammino di santit. Domenico Sorrentino richiama la centralit dello Spirito Santo, in quanto lagente primario. Un vissuto quello spirituale, che non generico, ma fatto da uno sforzo da parte del cristiano a vivere nellabbandono dello Spirito di Dio. Dunque, la vita spirituale si occupa del versante pratico-agapico, dellesperienza impregnata dallamore di divino.

7. Federico Salvatore Ruiz: la Teologia Spirituale quella disciplina teologica che studia in maniera sistematica, a partire dalla Rivelazione e dallesperienza qualificata; assimilazione del Mistero di Cristo nella vita cristiana e della chiesa, in un processo costante e graduale fino alla perfezione. Quindi la Teologia spirituale uno studio sistematico: fatto di analisi e di elaborazione dei dati della fede con fonti proprie, e con proprie esigenze di metodo. Uno studio che non solo speculativo, ma incoraggia e guida allassimilazione del Mistero. dunque uno studio soggettivo, dove la persona indaga il Mistero di Dio intercalandolo nella propria vita e che conduce ad una maturazione affettiva ed emotiva delluomo. Uno studio che procede dalla Rivelazione e dallesperienza qualificata, che non una categoria di superiorit, ma una garanzia di autenticit. Tale esperienza qualificata la si trova in persone che hanno una fede viva e provata ( cio riconosciuta). Dunque qualifica indica lattestazione, il riconoscimento della validit, della coerenza e dellincisivit nel tessuto socio-ecclesiale della testimonianza di fede del soggetto. Teologia Spirituale che studia lassimilazione del Mistero del Dio vivo, che si realizza e si manifesta in Cristo ( passione, morte, resurrezione), e che configura il cristiano. Tale assimilazione una conoscenza a livello: Sapienziale; Intellettuale; Amorosa; Trasformante;Le fondi della Teologia SpiritualeAbbiamo tre tipi di fonti:1. Generali: cio comuni ad ogni disciplina teologica ( Sacra Scrittura, la Tradizione, il Magistero);2. Specifiche: cio proprie della disciplina, e che offrono temi caratteristici come: storie della spiritualit: fatti di vita, di iniziative di persone o di gruppi, il movimento generale delle epoche con propri modi di vivere il Mistero; storie personali: autobiografie di santi, biografie, agiografie, che attestano lautenticit di una determinata esperienza di fede; esperienza elaborata: cio presentata in forma dottrinale, pedagogica e mistagogica; esposizioni dottrinali; i classici della spiritualit: cio quei trattati che offrono una solida base teologica;3. Ausiliarie: come le scienze umane, le quali analizzano la realt spirituale sotto punti di vista diversi quali: la psicologia, la filosofia, la sociologia ecc...;Metodo e struttura della Teologia SpiritualeDallutilizzo delle fondi si evince il metodo, a secondo dellapproccio utilizzato per una fonte, e a secondo del metodo si manifesta lesperienza spirituale. Laudazi dice che lo scopo del metodo quello di offrire certezze nel criterio, cio la solidit nellanalisi e nella sintesi. Ora abbiamo due tipi di approcci di metodo:1. Deduttivo: procede dalle fondi dogmatiche, teologiche, dal dato oggettivo;2. Induttivo: procede dal dato esperienziale, dallesperienza del credente;oggi in Teologia Spirituale vi un utilizzo simultaneo dei due metodi. Il primo metodo offre una riflessione sistematica su basi logiche consequenziali, dando una precisazione argomentativa ed una solida chiarezza del vissuto spirituale; il secondo metodo riconduce la definizione speculativa alla concretezza del vissuto spirituale. Pioniere di questo tipo di sintesi P. Bernard, il quale parla di metodo descrittivo. Egli propone anche un terzo metodo quello fenomenologico: il quale opera unintegrazione dei due metodi precedenti, assumendo come principio la fede, come parametro di lettura unitario. Un metodo, questo, che pone lesperienza del soggetto nellambito della fede, permettendo di vendere lesperienza soggettiva partendo dalla fede del soggetto stesso, e osservando lo sviluppo dinamico e parallelo della vita spirituale elaborandone i principi e le leggi. Rapporto tra la Teologia Spirituale e la Dogmatica (contenuto oggettivo della fede) e la Morale (imperativit della fede)La Teologia Spirituale rispetto alla dogmatica in quanto la prima la scienza dellappropriazione soggettiva del contenuto oggettivo della fede (dogmatica), lo studio dello sviluppo della fede nellesperienza credente, studia la dinamica dellunione. Pi difficoltoso la distinzione con la Teologia Morale, in quanto ambedue si concentrano sullagire cristiano, per: la Teologia Spirituale sotto laspetto pneumatologico, mentre la teologia morale indaga la normativit delle fede, al di la dellaspetto pneumatologico. La Teologia morale si occupa della realizzazione del bene per raggiungere il bene supremo, che Dio. la Teologia Spirituale e quella morale differiscono sia per aspetto formale che per quello metodologico. La seconda, la teologia morale, ricerca le leggi dellagire partendo dalla struttura dellazione, formulando le leggi che regolano lagire del cristiano in quanto tale. Le leggi che pone la Teologia Spirituale sono regole pratiche per illuminare il cammino spirituale di ogni persona, e dunque il suo metodo non pu prescindere dallesperienza. Dunque la Teologia Spirituale non si ferma sullazione in se, ma considera lagire cristiano in termini di maturazione, di sviluppo.30/11/12Quindi la morale concerne la normativit della fede, stabilendo quelle leggi che invitano il cristiano a compiere il bene ed evitare il male in senso globale. La teologia morale tratta, dunque, i fondamenti dellagire cristiano e del fine ( la santit).Per Paolo Carlotti la teologia morale e la teologia spirituale non si distinguono, ma sono ununica realt; legame che pu contribuire al vicendevole rinnovamento e sviluppo. Lesperienza non un elemento di distinzione tra la teologia morale e la teologia spirituale, ma un ambito comune. Si pu avere distinzione: Preferenza specifica di direzione e di attenzione: teologia spirituale che si caratterizza per la verticalit (transcendenza), rapporto intimo, interiore; La teologia morale si caratterizza per lorizzontalit e dallimmanenza, da un rapporto esteriore;vi una differenza di metodo: Teologia spirituale usa scienze antropologiche con un carattere prettamente psicologico; Teologia morale fa uso di mediazioni scientifiche che possono spiegare e promuovere le norme dellagire;per i contenuti: La teologia spirituale si concentra sulle leggi del processo spirituale, e a tutto ci che inerisce al dinamismo della perfezione; La teologia morale pi orientata a discernere la realt intramondana pi corrispondente al disegno divino, al fine di promuovere la realizzazione delluomo;tuttavia lobiezione che si pu sollevare e che i criteri indicati non sono e non possono essere ritenuti distintivi, in quanto non sono ascrivibili a nessuna delle due discipline. Ma i dati, gli elementi che hanno in comune sono: La Sacra Scrittura ( dato rivelato); La prospettiva cristologica; La svolta antropologica; Il comune sforzo nellevitare letture involutive della vita cristiana; Il dialogo ecumenico ed interreligioso, e interculturale non credente;la distinzione, per Carlotti, si deve porre a livello materiale delloggetto studiato e a livello espistemologico. Quindi la Teologia spirituale pi rilegata allambito di studio di testi biografici dei santi, una sorta di teologia della storia, poich una sorta di teologia morale narrativa.Laudazi sulla scia di Bernard pone la distinzione, tra le due materie, in quanto la Teologia spirituale si occupa di indagare lazione dello Spirito Santo nella vita del credente, e quindi il punto di partenza si colloca nella libera iniziativa divina. Quindi ci che distingue la teologia spirituale : Che lagire umano non inteso solo come ubbidienza alla fede, ma come espressione indicativa del progetto di Dio che si manifesta, si realizza nella vita di fede. Processo di sviluppo alla chiamata di santit; La teologia morale offre quelle indicazioni per vivere autenticamente il progetto di Dio nellorizzonte umano;La teologia spirituale dal vivere quotidiano trae le sfumature proprie del manifestarsi del progetto di Dio nellesperienza credente, mentre la morale lesistenza cristiana vista sotto laspetto delluniversalit, offrendo leggi che la normano. Lapproccio metodologico della teologia spirituale, si basa sullesperienza del dato rivelato che si sta attuando o che sia attuato nella specificazione propria, della vita della chiesa e dei singoli credenti. Quindi fine della morale la promozione delluomo; fine della teologia spirituale il delimitare lazione di Dio, il suo progetto, nella dimensione umana.Teologia e spiritualit Rapporto tra oggettivit e soggettivit nellesperienza spiritualeLa soggettivazione del dato rivelato ha un ruolo fondamentale nella comprensione dellesperienza singolare, in quanto la manifestazione storica del progetto di Dio che chiama luomo allunione con lui. Per Maioli lesperienza cristiana consiste in una interiorit, che funzione dellappropriazione integrale cristiana delloggettivit cristiana, dalla quale si lascia normare e discernere. La rivelazione di Cristo al centro dellesistenza cristiana, la quale plasmata dalla comunicazione della grazia e dai contenuti oggettivi della rivelazione incarnati dal soggetto, attraverso cui opera il discernimento della propria vita. Lesperienza cristiana lesperienza interiore che assume Cristo come centro assoluto della propria vita, appropriandosi di quei contenuti oggettivi della rivelazione, che permettono la capacit di leggere la propria storia, la propria vita, come il manifestarsi del progetto di Dio nella sua esperienza personale. Esperienza cristiana che un sapere esperienziale che nasce dal contatto con Cristo, riconosciuto nella fede come Figlio di Dio. la dinamica dellappropriazione rende il cristiano parte attiva allinterno della storia della salvezza, in quanto chiama il cristiano a cooperare attraverso lincarnazione concreta, nel proprio quotidiano, del mistero di Cristo. E dunque nel far si che il dato oggettivo ( che rimane tale) entri nellesistenza soggettiva, personale. Tale interiorizzazione ed esplicazione finalizzata alla crescita nella fede e alla maturazione piena dellunione con Cristo, della comunione con Lui. Nel rapporto con Dio, lintera vita del credente si trova inserita in un processo di trasformazione continua che deriva dallatto di fede, nel quale ogni atteggiamento della persona matura, come consequenziale espressione di questa opzione fondamentale. Dunque lappropriazione lesplicazione personale ed esperienziale dellamore di Dio, comunicato in Cristo nel vissuto del credente.In Cristo il credente vede il volto di Dio Padre, che chiamato a portarlo agli altri, attraverso il divenire portatore ed espressione viva di questo volto amoroso. Per vivere questo rapporto bisogna tener conto: Che Cristo invita il discepolo a vivere, a stare in unione con lui attraverso degli atti concreti quali. La preghiera, la contemplazione, il silenzio adorante; Che bisogna rimanere nel suo amore per rimanere in lui: e cio accogliendo nella pratica del vivere la sua parola;dunque la sequela non solo la via dellimitazione ( la riproduzione di un modello ideale), ma in modo particolare, la via della visibilizzazione, cio il manifestare con le opere il frutto della novit coinvolgente del Vangelo di Cristo. Quindi lespressione del cristiano rappresenta la tangibilit del progetto di Dio, attraverso lazione dello Spirito Santo. Quindi il cristiano tale in quanto normato da Cristo, dalla sua persona e dalla sua parola.Maioli sottolinea che la vita in Cristo la condizione normale di tutti i cristiani, poich caratterizza il loro stile vita, la loro identit in quanto nuova creatura animata dallo Spirito Santo, che Cristo stesso ha posto in ogni cristiano con il Battesimo. Quindi il Cristiano non solo colui che nel battesimo salvato, colui che giustificato (cfr CCC 1089) nel senso che non ha ricevuto una semplice remissione dei peccati, ma lo ha rinnovato e santificato interiormente, rendendolo capace di collaborare per la gloria del nome di Dio, poich in questo vi la salvezza delluomo. Dunque la giustificazione (cfr CCC 1993) stabilisce la collaborazione tra la grazia di Dio e la libert delluomo. Frutto della giustificazione linstaurazione del rapporto filiale con Dio, un rapporto di ubbidienza e di abbandono da parte delluomo in Dio, in quanto Padre di Ges Cristo, il quale ci spinge a questo rapporto. Dunque lascolto della Parola trasforma lesperienza umana in esperienza spirituale, e quindi senza la dimensione dellascolto non vi pu essere appropriazione fruttuosa.07/12/12Lautocomunicazione divina (in Cristo) accorcia le distanze ontologiche tra la creatura finita e lInfinito. A Calcedonia si stabilisce che Ges sia vero uomo che vero Dio. Nel Cristo uomo lanima plasmata dallo Spirito Santo; e dunque in Cristo lo Spirito di Dio si unisce allo spirito delluomo, e per questo che Cristo nella sua persona divinizza lo spirito delluomo. Nellunit del Verbo incarnato, la distanza tra Dio e la creatura infranta esistenzialmente, pur rimanendo a livello ontologico. LApostolo Paolo lega la presenza di Cristo nella chiesa e nel cristiano alla presenza viva dello Spirito Santo, in quanto si in Cristo nello Spirito. Dunque lo Spirito Santo che unisce luomo a Cristo, e in Cristo al Padre. Quindi il cristiano si caratterizza per la presenza dello Spirito Santo che lo inserisce nellunit che vi tra Cristo e il Padre. Pertanto lesperienza spirituale consiste nel gustare lintimit che vige tra Cristo e il Padre nello Spirito Santo. Questultimo inserisce e conduce a conscientizzare in se stesso, nella propria esistenza lunione amorosa tra Cristo e il Padre. Dinamismo dellesperienza spirituale che si configura nello sviluppo alla vocazione alla santit, attraverso una dinamica di ascolto obbedienziale nella fede e della fede.

Lesperienza spirituale nella storia della ChiesaIl vangelo di Matteo riporta un affermazione categorica: siate perfetti, come perfetto il Padre vostro nei cieli. Perci la santit un imperativo esistenziale per il cristiano, in quanto chiamato a testimoniare la sua unione con Dio. La Chiesa fin dalle origini ha accolto questo appello alla santit, invitando ogni uomo alla conversione, per assumere quei tratti ed atteggiamenti per rinnovarsi. Non vi pu essere santit se non nellascolto della Parola e dellincarnazione di questa nella propria esistenza. La storia della spiritualit, narra linsieme delle aspirazioni che hanno mosso interiormente i cristiani, per vivere lunione con Dio nello Spirito Santo. Imparate da me, che sono mite ed umile di cuoreCristiani che hanno vissuto lungo la storia questo passo del Vg, e cio il vivere secondo ci che Cristo ha insegnato e lasciato. Quindi nella storia della spiritualit i diversi momenti dello Spirito emergono nellesperienza interiore di una persona concreta, che si lasciata assorbire dalla presenza del mistero divino, per divenire testimone privilegiato della grazia, vivendo lincarnazione concreta del vangelo. Lunione con Cristo nella storia, ed anche oggi, si manifesta in modo particolare nellesperienza del martirio.Tra il I e il II sec, la vita cristiana descritta nellambito della tradizione giudaica, ed vista come un effluvio spirituale forte; una vita intima di unit con Cristo. Questa dei primi secoli una fede impregnata da elementi giudaici, basti osservare che la lettera di Barnaba sviluppa una spiritualit battesimale, dove la perfezione della fede cristiana vista come il nuovo tempio, che abitato dallo Spirito Santo.Nel II sec la spiritualit assume due direzioni: Una ecclesiale; E una personale;una vita spirituale che si esprime: Nella liturgia: lincontro con Cristo nellEucarestia; Nel Martirio: che una liturgia esistenziale, che realizza la piena conformazione a Cristo;S Ignazio e S Policarpo elaborano una teologia spirituale del martirio, vista come la pienezza dellunione del cristiano con Dio. Gli Apologisti nellatto di difendere la dottrina cristiana dal mondo pagano, ne testimoniano lesperienza e il valore, sottolineandone la specificit e limportanza.Tra il III e il IV sec abbiamo let dei Padri: un periodo questo dove il cristianesimo da perseguitato diventa man mano, religione di Stato, dellimpero. Un periodo nel quale vi un approfondimento mistagogico della fede e dove inizia a fiorire il monachesimo, il quale prender il posto del martirio e delle vergini, incorporandone i loro principi spirituali, in quanto sar visto come lesperienza spirituale per eccellenza per vivere in maniera piena e concreta lunione con Dio in Cristo nello Spirito. Con la vita cenobitica inizia a sorgere la regola, cio la norma che codifica la vita monastica. LAbate colui che chiamato a guidare il cenobio, garantendo la convivenza pacifica. La figura dellabate/anziano far nascere la figura spirituale, cio colui che avr il compito di fornire direttive per progredire nel cammino della via evangelica, per meglio vivere uniti a Dio. Proprio in questo periodo si colloca il tema della lotta spirituale: Ascesi; Lavoro; Umilt; Silenzio orante;tra il IV e il V sec vi il definirsi il dogma della fede nei vari concili ecumenici, contro quelle posizioni eretiche, che propongono una via spirituale non pienamente legata al Vangelo. In questo periodo sorgono le catechesi battesimali ( Cirillo, Agostino, Ambrogio, Crisostomo ecc). S. Agostino sar colui che richiamer limportanza dellamore, in quanto culmine di tutta la vita cristiana. Il Cristiano colui, dunque, che deve perfezionarsi nellidentificazione con il suo Signore, il Cristo, attraverso un uso corretto delle cose terrene per raggiungere le realt celesti. Virt della carit, che viene affiancata dal quella della mitezza e della fortezza. Un periodo che si caratterizza per un ascetismo interiore rigido, che si attualizza per ogni monaco a secondo delle sue capacit personali. Monaco che impegnato a vivere questo ascetismo attraverso la pratica: Del lavoro; Della contemplazione;In questo periodo sorge il monachesimo benedettino nel quale lo stile di vita integra le istanze personali con quelle dellesistenza cristiana. Gioca un ruolo importante lobbedienza del monaco, che deve essere animata dalla carit e dalla fede, per crescere nellumilt e nella disposizione allascolto.Tra il X e XI sec vi il sorgere della dottrina di S. Bernardo, il quale parte dalla considerazione delluomo come immagine di Dio, la quale stata deturpata con il ripiegamento dello stesso uomo su se stesso. Dunque necessaria una conversione a Dio attraverso lumilt, che consiste nel riconoscersi peccatori, ma allo stesso tempo amati da un Dio che venuto incontro al peccatore. Tale conversione nellumilt, per S. Bernardo, spinge luomo allamore che si caratterizza per vari gradi: Amore canale: cio luomo vecchio che ama se stesso; Amore mercenario: un amore verso Dio di tipo egoistico, cio per ottenere solo qualcosa; Amore filiale; Amore sponsale: unitivo e gratuito;lamore sponsale quellamore unitivo nellaffettivit che riguarda il piano volitivo, che coinvolge la realt affettiva. Perci S. Bernardo il primo a concepire la vita monastica come un rapporto sponsale tra lanima e Dio. Un periodo che si caratterizza anche per una serie di riforme a livello ecclesiale: Attenzione sulla centralit della preghiera; Sorgono abbazie e monasteri, centri di riflessione della S. Scrittura e della Teologia;Tra il XII e il XIII sec vi una fioritura dellesperienza spirituale tra i laici. Vi il sorgere della piet laicale nella devozione a Cristo ( culto allEucarestia, la devozione al Sacro Cuore), e a Maria, con un forte richiamo alla povert evangelica. Un periodo dove sorgono anche i Catari, e linquisizione (Alessandro III). Ma anche il periodo del sorgere dei Francescani (adesione a Cristo crocifisso nel servizio nella chiesa) e dei Domenicani (i quali svolgono uno studio finalizzato alla predicazione del vangelo).Tra il XIV e il XV sec, abbiamo la mistica speculativa (una contemplazione pura), i cui fautori sono i Maestri renani quali: Ekart, Taulemo, Suso. Tale mistica si incentra sullo spogliamento di se ( nella propria essenza) come elemento per raggiungere una vera contemplazione. Un unione mistica che si realizza nellanima, in quanto questa dotata di unessenza intellettuale, dove risiede Dio e dove vi la nascita del Verbo. Quindi il rapporto tra Dio e lanima un rapporto di tipo sponsale.Nel XV secolo abbiamo Gerardo Groote il quale far nascere la devotio moderna ( di questo periodo limitazione di Cristo), che propugna una spiritualit pratica, affettiva e devota, che si avvicina alla mistica nuziale con un certo approccio psicologico. Una devotio che spinge il cristiano a meditare sulla caducit del mondo terreno, e a contemplare Cristo come colui che lamato e leterno.14/12/12La devotio moderna dar forma alla piet popolare, incentrata sulluso dellimmaginazione spinta a suscitare laffetto, una devozione vera. Un puro esercizio interiore che fa entrare affettivamente ed effettivamente nel Mistero di Cristo. Piet popolare che con il passare del tempo di sgancer dal pensiero teologico, creando una rottura tra la devozione popolare e la teologia.Il XVI secolo visto come lepoca doro, in quanto nel mezzo di tanti paradossi (scismi) un periodo ricco, segnato dalla spiritualit spagnola: S. Ignazio di Loyola; S. Teresa dAvila; S. Giovanni della Croce;una spiritualit volontarista, che produce anche opere con lintento pratico e descrittivo per vivere lesperienza di Dio. Opere che sono scritte non per una stretta cerchia, ma per tutti, con un linguaggio comprensibile a tutti. Una spiritualit che non individualista n intimista, ma tende ad alimentare il senso della Chiesa. Spiritualit favorita anche, grazie ad un rinnovamento della teologica e da un processo di riforma che in Spagna era gi iniziata prima del concilio di Trento. Vi listituzione di collegi per la formazione sacerdotale, e che il Concilio di Trento prese come modelli per i futuri seminari.Tra il XVII e il XVIII sec con Burelle sorge una spiritualit sacerdotale, attenta verso la missione e la carit. Esempio di questa spiritualit S. Vincenzo de Paoli, il quale si preoccuper dei poveri e dei sofferenti, attraverso un impegno concreto presso il popolo. Una spiritualit che si contrappone a quella narcisistica ( nel senso di astratta), in quanto attiva ed orientata verso una ricerca del volto di Dio nel povero, nellaccoglienza di questo e nella sua assistenza concreta. S. Francesco di Sales sar colui che mirer ad una spiritualit che coinvolge anche il laicato, poich anche questo chiamato a partecipare allimpegno apostolico (umanesimo devoto). Nelle sue opere principali (Filotea, Trattato dellamor di Dio) offre delle indicazioni precise e feconde per una spiritualit laicale, che consiste nella fedelt e al dovere del proprio stato di vita alla luce del Vangelo.Verso la met del 700 abbiamo il sorgere della mistica popolare, i cui rappresentanti sono: S. Alfonso Maria de liguori e S. Paolo della Croce. Una mistica questa per gli umili e per i semplici. Con il XIX secolo segnato dalle conseguenze della rivoluzione francese, anche nella sfera spirituale. Un periodo di crisi che diventa per i credenti occasione di difendere le proprie tradizioni e a mantenere viva la propria spiritualit. Sulla scia del romanticismo sorgono testi che approfondiscono la spiritualit sacerdotale, le biografie dei santi, e manuali di preghiera. Un tempo anche di mutamento sociale, dove emerge un dilagare dellateismo, che predica la morte di Dio, nei confronti del quale la chiesa si pone su una linea difensiva, definendo il proprio deposito secolare. Ma anche un periodo dove vi sono stati degli eventi che hanno segnato , e segnano lesperienza devozionale, quali: le visioni, le apparizioni ecc.Lesperienza Spirituale nella BibbiaLa bibbia ci parla attraverso segni, intrecci relazionali, che Dio ha con luomo, considerato da Dio come un amico caro. Un rapporto amicale che si scontra con il limite che la creatura pone nellamore al suo creatore. Il rapporto storico di Dio con il suo popolo, descrive levolversi del disegno salvifico di Dio.

21/12/1218/01/13