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d a r e a m e d i t e r r a n e a CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected] P a s t i c c i o r e g i o n a l e Anno IV numero 22 - 17 Maggio 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino “Catastrofe PD”: Folino - De Filippo 1-0 La gioia per la vittoria nel consulto elettorale del refe- rendum, al Partito Democratico lucano è rimasta in gola: neppure il tempo di digerirla, perchè nella gior- nata di martedì, al cosiglio regionale, come un fulmine a ciel sereno, i cattocomunisti si spaccano tra di loro, con i cattolici perdenti ad un lato e i comunisti vincenti sull’altro, lasciando esterrefatto il Quotidiano filomar- xisista locale indignato per il la “CATASTROFE PD”. E aggiunge: “ La polveriera del partito regione esplode al primo inciampo su uno sgabello che spettava alla minoranza” , non senza aver anticipato che “ Ci sono stati franchi tiratori e sgambetti nella maggioranza per la nomina dell’Ufficio di Presidenza”. Un giorno scuro per la regione, anche se ha trasmesso 6 verità impor- tanti: 1) L’odio che covava sotto la cenere tra cattolici e co- munisti del PD è esploso più forte che mai; 2) Artefici di questa prima ripresa, sono stati i presidenti della Giunta De Filippo e del Consiglio Folino. La vit- toria è andata a quest’ultimo che ha dimostrato il suo acume politico e strategico coinvolgendo 4 suoi con- siglieri fedelissimi; 3) Folino non accetta gli inciuci che De Filippo realizza con Viceconte, Taddei e Pagliuca e lo ha fatto capire chiaramente: “ Viva la chiarezza no alle ambiguità”; 4) Il segretario Roberto Speranza ha dimostrato tutta la sua debolezza. Diventi forte ed eviti la scissione; 5) C’è un consigliere regionale che è un esempio per tutti: si chiama Marcello Pittella, figlio d’arte. 6) Nel Popolo della Libertà i falchi Gianni Rosa e Mario Venezia hanno dimostrato di avere sempre ragione. Cosa faranno adesso le colombe?

Terra del 18 giugno 2011

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Terra del 18 giugno 2011

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d’areamediterranea

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]

Pasticcio regionaleAnno IV numero 22 - 17 Maggio 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino

“Catastrofe PD”: Folino - De Filippo 1-0La gioia per la vittoria nel consulto elettorale del refe-

rendum, al Partito Democratico lucano è rimasta in

gola: neppure il tempo di digerirla, perchè nella gior-

nata di martedì, al cosiglio regionale, come un fulmine

a ciel sereno, i cattocomunisti si spaccano tra di loro,

con i cattolici perdenti ad un lato e i comunisti vincenti

sull’altro, lasciando esterrefatto il Quotidiano filomar-

xisista locale indignato per il la “CATASTROFE PD”.E aggiunge: “La polveriera del partito regione esplodeal primo inciampo su uno sgabello che spettava allaminoranza”, non senza aver anticipato che “Ci sonostati franchi tiratori e sgambetti nella maggioranza perla nomina dell’Ufficio di Presidenza”. Un giorno scuro

per la regione, anche se ha trasmesso 6 verità impor-

tanti:

1) L’odio che covava sotto la cenere tra cattolici e co-

munisti del PD è esploso più forte che mai;

2) Artefici di questa prima ripresa, sono stati i presidenti

della Giunta De Filippo e del Consiglio Folino. La vit-

toria è andata a quest’ultimo che ha dimostrato il suo

acume politico e strategico coinvolgendo 4 suoi con-

siglieri fedelissimi;

3) Folino non accetta gli inciuci che De Filippo realizza

con Viceconte, Taddei e Pagliuca e lo ha fatto capire

chiaramente: “Viva la chiarezza no alle ambiguità”;4) Il segretario Roberto Speranza ha dimostrato tutta

la sua debolezza. Diventi forte ed eviti la scissione;

5) C’è un consigliere regionale che è un esempio per

tutti: si chiama Marcello Pittella, figlio d’arte.

6) Nel Popolo della Libertà i falchi Gianni Rosa e Mario

Venezia hanno dimostrato di avere sempre ragione.

Cosa faranno adesso le colombe?

17 GIUGNO 20112

La polizia greca ha sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti al-l'esterno del parlamento, dove i deputati si preparano al dibattitosulle nuove misure di austerity richieste dal pacchetto di salvataggiodell'Unione Europea e del Fondo monetario internazionale. Il primoministro greco, il socialista George Papandreu, ha offerto le propriedimissioni per agevolare la formazione di un governo di unità nazionaleche realizzi il piano di austerità imposto da Unione Europea e FondoMonetario Internazionale: a tale piano, ha puntualizzato Papandreu,l'eventuale esecutivo unitario dovrà garantire pieno appoggio, senzatentare di aggirarlo o di modificarlo. In serata Papandreou ha dettoche non lascerà annunciando un rimpasto di governo e precisando chechiederà giovedì la fiducia al Parlamento.

MANOVRA 2013-14 DA 2,3% DEL PIL: LA BCE

CHIEDE SPIEGAZIONI ALL'ITALIA «In molti paesi oc-

corre sostenere gli obiettivi di bilancio con misure d

i risana-

mento concrete, al fine di correggere i disavanzi e

ccessivi

entro i termini concordati». È il monito lanciato dalla B

anca

centrale europea nel suo bollettino mensile. Secondo l'Euro-

tower, nel 2010 «la maggior parte dei paesi dell'area

del-

l'euro ha sostanzialmente rispettato i requisiti prev

isti dalle

procedure per i disavanzi eccessivi e si propone di f

are al-

trettanto nei prossimi anni». Tuttavia, sottolinea l'istitut

o di

Francoforte, «in molti paesi questi piani non sono suff

icien-

temente suffragati da misure concrete di risanamen

to oltre

il 2011 e saranno quindi necessari ulteriori interv

enti per

conseguire gli obiettivi di bilancio entro i termini co

nvenuti».

La Bce ritiene quindi «essenziale attuare strategie cred

ibili

di riequilibrio dei conti pubblici, soprattutto dal lat

o della

spesa» considerando anche «le pressioni che si cont

inuano a

osservare nei mercati finanziari».

L'ITALIA - L'aggiornamento del programma di stabilità ita-

liano, che punta al pareggio di bilancio entro il 201

4, indica

che «vanno ancora specificati per il periodo 2013-2

014 ul-

teriori interventi per un importo cumulato pari circ

a al

2,3% del Pil».

FILE TOP SECRET(Gli appunti del direttore)

''Adesso è sicuro, all’Inter non ci sono più ce

rtezze. A ore si

attende l’ufficialità del passaggio di Leona

rdo al Psg, salvo

colpi di scena, da non escludere dopo le pa

role di Moratti di

mercoledì sera («E se fosse tutto un polverone?») e le ultime

indiscrezioni in arrivo dall’Argentina: Bielsa ha detto no. Il

sito de La Nacion, principale quotidiano argentino, nella s

ezione

delle news in breve, riporta la notizia del rifiuto:

«In poco

più di un mese, Marcelo Bielsa ha respinto 3 proposte per

andare ad allenare in Europa. L'ultimo a rice

vere una risposta

negativa è stato Massimo Moratti, presidente dell'Inter, che

lo aveva contatto per rimpiazzare il brasili

ano Leonardo». In-

somma, il caos totale. A cui si aggiungono le

parole con cui

Samuel Eto'o, considerato fino a ieri l'unico punto fe

rmo della

rosa, annuncia il possibile addio

Caso Gambi

rasioViolenze in Grecia

Antonio Savino

Appuntamenti personali

Ore 15:00 Imogen Thomas

Leonardo lascia l’Inter

Alessandro Sallusti parla di accanimento. Sta-volta è toccato al direttore del Giornale es-

sere sospeso per due mesi dall'Ordine deiGiornalisti della Lombardia. Segue, a ruota, Vit-torio Feltri, suo nocchiero prima a Libero, poi alquotidiano inventato da Montanelli. Il "Vitto-rioso" comunque fu trattato con mano più pesante,restando fermo ai box sei mesi. Il pomo della discordia ha sempre lo stessonome e cognome:Renato Farina. Per la corporazione lombarda vale semprela stessa regola: l'ex collega (è stato radiato in quanto agente Betulla deinostri servizi segreti)-ora parlamentare pidiellino- non deve scrivere sualcun organo di stampa. Nazionale o regionale. Circoscrizionale o parroc-chiale. Neanche gratis. Non importa se non percepice un centesimo, l'im-portante è che la sua firma sparisca dalla circolazione. Perchè lede lacredibilità della categoria intera,ha sentenziato il direttivo nazionale. Il paf-futo e canuto brianzolo ha già pagato di per sè in maniera corposa. Conti-

nuare a negargli la possibilità di potersiesprimere liberamente, senza far male a nes-suno, non rispetta lo spirito democratico. Mo-

stra tutte le sfaccettature anticostituzionali, sevogliamo. A proposito di regole, che dire al-lora su quanto accaduto al Mattino di Napoli?Il professor Giovanni Orsina, illustre editoria-

lista del foglio di via Chiatamone, si è visto stravolto completamente il suoarticolo in prima pagina. Roba da non crederci. E non parliamo di tagli eritagli-che di solito non dovrebbero avvenire neanche dalle parti dei prin-cipianti di periferia-ma addirittura di aggiunte. Una volta arrivato in reda-zione,il pezzo è stato allungato all'uopo, stavolgendone l'impianto. Trentunorighe appioppate a crudo, senza chiedere il permesso al diretto interessato.Questo, evidentemente, poco importa alla categoria

Nicola Melfi

SineLineaPesi

'Sarebbe stato individuato il D

na dell'assassino di Yara

Gambirasio, la ragazzina scompa

rsa il 26 novembre scorso

a Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, e trov

ata

morta tre mesi dopo. A quanto si app

rende, sul corpo

della tredicenne sono stati tr

ovati quattro diversi profili

genetici, uno è stato scartat

o, due sono considerati «teo-

ricamente da contaminazione».

Quello restante - rilevato

su un indumento - viene conside

rato dagli investigatori «al-

tamente indiziario». Si tratta di una

traccia di Dna ma-

schile riscontrata sugli slip e

d è considerata significativa

in quanto, sottolineano fonti

qualificate, non suscettibile

di contaminazione casuale, a

differenza degli altri tre.

Secondo gli investigatori si tr

atta di un piccolo concreto

passo avanti, ma - dicono - si

è ancora lontani dalla solu-

zione del caso.

mento i produttori avranno la possibi-

lità di inoltrare le richieste di inden-

nizzo, da indirizzare alla Autorità

competenti designate dai singoli Stati.

Il termine di scadenza per la presenta-

zione delle domande è previsto per

l’11 luglio prossimo.

In seguito alla votazione favorevole

da parte degli Stati, Cioloş ha dichia-

rato di essere ottimista e di aver fidu-

cia in una rapida ripresa

dell’economia.

La risposta dei Paesi membri, ha ag-

giunto il Commissario, è stata un se-

gnale importante della coesione

dell’Unione e di un’economia sempre

più orientata al mercato comune.

Dall’Italia, tuttavia, giungono non

E-Coli: arrivano gli aiuti

poche lamentele riguardo il

piano approntato dell’UE.

In primo luogo, si sottolinea la

totale mancanza di compensi

stanziati a favore dei produt-

tori delle colture non diretta-

mente interessate

dall’epidemia, costretti a ven-

dere sottoprezzo. Come conse-

guenza riflessa della psicosi

collettiva che ha attraversato

l’Europa, infatti, anche la do-

manda di questi prodotti è sen-

sibilmente calata.

Inoltre, c’è chi fa notare come

i coltivatori non aderenti alle

Organizzazioni di produttori,

oltre ad avere rimborsi più

contenuti, potranno inoltrare

le proprie richieste di inden-

nizzo solo tramite una OP.

Durante una conferenza

stampa tenutasi a

Bruxelles lo scorso 9

giugno, il commissario euro-

peo per l’Agricoltura e lo Svi-

luppo rurale, Dacian Cioloş,

ha parlato del grave problema

che ha colpito numerosi pro-

duttori europei in seguito alla

diffusione dell’E-Coli, meglio

noto come “batterio killer”.

L’epidemia, esplosa nella

Germania settentrionale, ad

oggi ha fatto registrare ben 38

decessi e alcune migliaia di

contagi, anche se, secondo le

stime degli esperti, le cifre

sono in calo.

La Commissione europea,

come spiegato da Cioloş, ha

approntato un piano di emer-

genza, con lo scopo primario

di ridare fiducia ai consuma-

tori, ma anche di fornire so-

stegno economico agli

agricoltori.

Tale piano prevede lo stanzia-

mento di 210 milioni di euro

per i produttori di pomodori,

cetrioli, lattuga, zucchine e

peperoni.

Tutti i coltivatori degli or-

taggi a rischio potranno essere

indennizzati del 50 % delle

perdite subite, valore che

potrà arrivare fino al 70% per

i produttori appartenenti ad

Organizzazioni di categoria.

Le percentuali faranno riferi-

mento al prezzo medio di

mercato delle diverse colture.

L’intervento mira a coprire un

arco di tempo che va dal 26

maggio al 30 giugno, e a com-

pensare non soltanto i danni

subiti in seguito al ritiro dei

beni dal mercato, ma anche

quelli derivanti dalla mancata

o prematura raccolta.

Nell’esprimere la propria vi-

cinanza alle vittime dell’epi-

demia e nell’assicurare

l’impegno dell’UE a combat-

tere la crisi del mercato agri-

colo con tutti i mezzi a sua

disposizione, il Commissario

ha sottolineato che l’Unione

non è ancora sufficientemente

preparata ad affrontare emer-

Giusi Santopietro

317 GIUGNO 2011

genze di tale portata e che sarà ne-

cessario tenerne conto nell’ambito

della riforma della politica agricola

comune a partire dal 2013.

Lo scorso 14 giugno il piano vo-

luto dalla Commissione è stato sot-

toposto alla valutazione degli Stati

membri, con esito favorevole.

La cifra finale da stanziare in fa-

vore dei coltivatori, tuttavia, verrà

determinata in via definitiva in-

torno alla metà di luglio, in seguito

alla verifica dell’effettivo quantita-

tivo di merce ritirata dal mercato e

dell’entità dei raccolti mancati.

A breve il regolamento della Com-

missione verrà pubblicato sulla

Gazzetta Ufficiale, e da quel mo-

Direttore Responsabile

ANTONIO SAVINO

Direttore Politico

SARO ZAPPACOSTA

Redattori

Agnese AlbiniLuca Arlotto

Danilo ChiaradiaLaura CutullèSerena Danese

Michela Di PalmaFabrizio Fiorini

Simona MarganellaLoredana Romanelli

Giusi Santopietro

Impaginazione &Grafica

Francesco Pietro Falotico

Stampa

Martano Editrice Modugno (BA)

Reg. Trib. Potenza N°375del 24 04 2008

Concessionaria Pubblicitaria

METIS srl

Contatti

[email protected]. 0971 22715

d’areamediterranea

La commisione Europea ha approntatoun piano di emergenza

(come sancita al comma 1

dell’art.2), avrebbe cessato di

essere applicata dopo 18 mesi

dalla sua entrata in vigore. In-

fetti scade a ottobre

2011.Soldi pubblici sprecati

su un referendum su una

legge già morta.

NUCLEARE.

Un SI assurdo perchè conti-

nueremo ad avere una forte

dipendenza energetica dal-

l’estero, del petrolio arabo,

gas tunisino, russo e libico.

Ma la cosa che sconvolge di

piu’ e’ che, vietiamo il nu-

cleare, però importiamo ener-

gia “ATOMICA” dalla

Francia! Dulcis in fundo sa-

pete che ci ha guadagnato? I

comitati promotori che, se-

condo la legge n.157 del

1999, con il raggiungimento

del quorum, incasseranno un

rimborso referendario pari a

0,52 centesimi di euro per

ogni firma valida del referen-

dum.Insomma Di Pietro e co-

mitati si incasseranno

1milione 40 mila euro! Siamo

proprio al THE DAY AFTER

IL GIORNO DOPO,

QUELLO DELLA VERGO-

GNA

The day after il giorno dopo

Fabrizio Fiorini

Ha vinto la paura, il grande imbroglio è riuscito

Dopo la vittoria dei SI

nei referendum del 12

e 13 giugno ci doman-

diamo che succederà ora; dopo

averci martellato per giorni

che l’acqua và salvata dalle

privatizzazioni, che c’era il ri-

schio che il Governo poteva

sotterrare sostanze radioattive

sotto casa nostra e che Berlu-

sconi si salva dai giudici con

la legge del Legittimo Impedi-

mento.Il grande imbroglio è

riuscito, la grande propaganda

della sinistra ha fatto centro,

con slogan in grande stile e

belle parole, dicendo ai citta-

dini di andare verso un futuro

migliore: è un falso clamoroso

e vi spiego perché .

ACQUA PRIVATIZZATA.

L’abrogazione del decreto

Ronchi è una vittoria di Pirro

per i cosiddetti fautori e soste-

nitori dell’acqua «pubblica»

ed è un danno al cittadino. La

Comunità europea ha infatti

emanato una serie di direttive

che prevedono chiaramente

l’introduzione del principio

della concorrenza (attraverso

il meccanismo degli appalti)

per i servizi ai cittadini tra cui

il servizio idrico (in partico-

lare si vedano le direttive eu-

ropee 92/50/CEE e

93/38/CEE), che il decreto

4 17 GIUGNO 2011

Ronchi aveva attuato o cercato di at-

tuare. E certamente è ridicola l’affer-

mazione di chi ha sostenuto il Sì,

secondo la quale dai servizi di cui

parlano le direttive era escluso il ser-

vizio idrico, sulla base dell’art. 17

della direttiva cosiddetta «Bolken-

stein» del 2006, che effettivamente

pare lasciar fuori dagli appalti pro-

prio i servizi idrici. La verità è però

un’altra: l’esclusione è riferita all’af-

fidamento degli stessi a operatori di

altri Stati membri in deroga a quanto

previsto dall’art. 16. E infatti ciò è

dimostrato dal fatto che con imser-

vizi idrici viene escluso dall’operati-

vità dell’art. 16 anche il

serviziomelettrico (che in Italia è la-

sciato al mercato libero) e il servizio

postale (anch’esso ormai operante

nel mercato libero). Quali saranno

dunque gli effetti reali dell’abroga-

zione? Semplicemente che continue-

remo a lasciare inattuata le direttive

UE, con la possibilità che l’Europa ci

sanzioni, o che – per evitare le san-

zioni – creeremo tante società pub-

bliche, costituite da capitale

pubblico (e dunque dal provento

delle nostre tasse), alle quali verrà

affidato il servizio idrico, con buona

pace dell’efficienza e del controllo

dei costi. Sappiamo tutti infatti che

fanno gli enti pubblici….

LEGITTIMO IMPEDIMENTO .

E’ una legge (n.51 del 2010) che

Santoro va viae la destra è in allegria

Nonostante la vittoria di Pirro sulle preferenze elet-

torali, la sinistra ha smesso di esultare quando ha

appreso che Michele Santoro non sarà più prota-

gonista delle rete due della tv di Stato, perchè il par-

tigiano più partigiano d’Italia ha rotto i ponti che lo

legavano alla RAI e, con una buonauscita di due

milioni e mezzo di euro, si avvia, forse, ad andare

a consolare LA7 per guadagnare certamente altri

milioni di euro. Se la sinistra rimarrà contenta per

l’ulteriore manciata di milioni che andrà nelle tasche

del “difensore dei poveri” non è da escludere.

Quello che è certo, è che rimmarrà cornuta e maz-

ziata, mentre la destra, nonostante le amarezze del

momento gode alla semplice idea che finalmente

che Michele Santoro è “fuor dalle balle”

Uno spiraglio nel centrodestra

Boccata d’ossigeno nella

destra lucana. Un filo di

speranza. Certo è poca

cosa una boccata di ossigeno ed è

un filo di speranza per un eletto-

rato che in passato ha toccato il

35% di voti, evidenziando una

forza, uno spirito a una classe di-

rigente che quantomeno meritava

un minimo di considerazione. In

passato. Oggi non più, perché Er-

nesto Navazio ha distrutto quel

gioiellino di movimento ispirato

da Magdi Cristiano Allam – al-

leato di Berlusconi – perdendo gli

elettori di destra che in esso cre-

devano a causa della posizione

centrista assunta dall’uomo di

Melfi. Oggi non più perché il

PdL, mantenuto a galla dalle fu-

ture primarie, unico mezzo per li-

berare il partito dai suoi

affossatori, vede i suoi iscritti sfi-

larsi, abbandonando il PdL, per

sedersi sulla riva del fiume. In at-

tesa di un evento miracoloso che

rifondi la destra in un diverso

progetto. Destra senza anima,

quindi, ma che vede proiettarsi al-

l’orizzonte, un filo di speranza

trasformata in boccata di ossi-

geno. Dovrebbero arrivare da un

cavallo di razza del centro destra,

Gianfranco Blasi, che in passato è stato

tra i fondatori di Forza Italia, parlamen-

tare, candidato per il comune di Potenza

con grossa affermazione elettorale, anche

se non sufficiente per la vittoria, nonché

per due legislature Consigliere Regio-

nale. E così, dopo una lunga pausa in cui

è successo di tutto, come spesso è acca-

duto nella politica lucana, Gianfranco

Blasi ha deciso di ritornare a rivivere sen-

timenti ed emozioni della sua gioventù

politica – tutta di centrodestra – accet-

tando l’invito di un suo grande amico,

Gianfranco Miccichè – il più importante

leader meridionale di Berlusconi – per

guidare – quale Coordinatore Lucano –

il movimento Forza Sud. Vi chiederete il

motivo della nostra enfasi semplice:

Gianfranco Blasi reciterà un ruolo molto

importante nello schieramento fallito

della destra lucana, poiché potrebbe fare

da catalizzatore di tutti i voti di destra di

Magdi Allam (considerato che su Nava-

zio nessuno scommette più un soldo bu-

cato) – e sono tanti – e, al tempo stesso,

attirerà come una calamita potentissima

tutti i malumori, le rivolte latenti o già

esplose di migliaia di iscritti del Popolo

della Libertà che odiano l’attuale

classe dirigente e vogliono an-

dare via. Questo è il discorso,

amici di destra: solo i cretini non

comprenderanno quanto rile-

vante diventa il ruolo e la figura

di Gianfranco Blasi, nei prossimi

mesi ed anni. Anche è soprattutto

perché, il cofondatore di Forza

Italia ha due attributi grossi così.

Del nuovo fatto politico ne torne-

remo a parlare nelle possime set-

timane.

517 GIUGNO 2011

“Forza Sud” ha nominato Blasi

Coordinatore Regionale Lucano

Saro Zappacosta

L’incontro organizzato a Roma il 7 giugno dal Ministro Ignazio La Russa e dal capogruppo

Pdl al Senato Maurizio Gasparri, è stata l’occasione per un confronto ed uno scambio di idee

sulla situazione attuale per partito in Italia, ma sopratutto è stato possibile discutere sulle prospettive

future del Popolo della Libertà. Per quanto concerne l’attualità, la nomina di Alfano quale segretario

politico nazionale è stata condivisa da tutte le componenti del Pdl, sostenuta all’unanimità. E’ da

considerare un segnale di riavvio di un nuovo percorso nazionale e la prova tangibile che il Pdl

c’è, rimane il punto di riferimento di quei tanti cittadini che sono ancora la maggioranza del Paese

e nel Popolo della Libertà ritrovano gli ideali di libertà, di democrazia, della sicurezza, della legalità,

della famiglia. Il Pdl è l’unico contenitore degli ideali del centrodestra italiano, non è imploso

come molti avversari auspicavano. Questo però non significa

adagiarsi senza valutare realisticamente l’attuale situazione po-

litica che nelle recenti elezioni amministrative ha mostrato di

essere in una fase di mutamento dai confini ancora incerti per

tutto il sistema partitico. Nulla succede a caso, questo vale

anche per la sconfitta elettorale che il Pdl ha avuto in Italia, come anche nella nostra Basilicata.

Ora un cambio di passo è improrogabile, noi lo chiediamo da mesi anche in Basilicata lanciando

un duplice messaggio: con la nostra attività consiliare connotata di vera alternativa alla maggioranza

di De Filippo e nelle riunioni partitiche dove abbiamo sempre sostenuto che il Pdl deve fare politica

partendo dai territori e dai militanti, con un coinvolgimento reale nelle dinamiche del partito. Nel

recente passato i lucani hanno premiato il centrodestra nel voto politico con l’ottimo risultato del

2008, l’hanno punito invece nelle tornate amministrative. Un comportamento dal duplice volto

ma che nella libertà del voto è un chiaro segnale per noi: siamo considerati adatti a guidare una

Nazione, non siamo considerati adatti ad amministrare in Basilicata. Questo ci deve far riflettere

senza ancora trovare mille alibi e sotterfugi dialettici per minimizzare la vera debolezza del Pdl

lucano. Siamo maggioranza di governo a Roma, ora bisogna lavorare per diventare il punto di ri-

ferimento di tutti i lucani che desiderano che ci sia un’alternativa credibile ad un centrosinistra do-

minante ma che non amministra, vincente elettoralmente ma perdente nelle politiche pubbliche.

Crediamo che sia il momento di lasciare da parte i piccoli interessi di bottega e le sterili gelosie

che sino ad oggi ci hanno immobilizzato nel Pdl, creando un distacco tra il Partito ed i cittadini lu-

cani. Qualità dei dirigenti, qualità e certezza di una proposta politica alternativa a quella del cen-

trosinistra lucano, presenza capillare sul territorio, operosità rispetto ai ruoli ed alle responsabilità

di ciascuno. Quando parliamo di responsabilità di ciascuno ci riferiamo anche agli eletti nelle Isti-

tuzioni i quali ove delegati dal voto popolare all’opposizione hanno l’obbligo di farla seriamente

e in maniera determinata. La lezione che arriva dalle amministrative è che i dubbi ed il falso mo-

deratismo non premiamo: o il Pdl è capace di diventare un'originale alternativa e non la fotocopia

di chi governa male, oppure resteremo nel girone dell’ignavia politica. Ma questo riguarda anche

coloro che a vario titolo hanno ruoli nel Partito, che francamente ha brillato per l’assenza di proposte

politiche e anche della più elementare organizzazione. In questi giorni assistiamo ad un carosello

di dichiarazioni e battute spesso fuori luogo e sempre fatte da chi ha brillato per la totale assenza

negli ultimi anni, non lasciando traccia di qualche minima atti-

vità di partito. Noi non ci accodiamo alla ricerca dei capri espia-

tori, vogliamo affrontare i problemi nelle sedi opportune. Sia

chiaro però ai “nuovi vecchi grilli parlanti”, che è finito il tempo

di “saper (dopo) puntare il dito” ed è arrivato il momento del-

l’analisi dei meriti e delle mancanze politiche, senza quel buonismo ipocrita che evita di affrontare

le criticità interne, mentre fa galleggiare “l’inesistente politico”. Assurgere all’unico ruolo dei so-

stenitori delle dimissioni contribuisce solo ad aumentare l’alto tasso di antipolitica che ai nostri

elettori non interessa, loro vogliono che si costruisca il Popolo della Libertà anche in Basilicata.

Gianni Rosa / Mario Venezia

Pdl lucano conciliare unità e rinnovamento

Possano rimanere ben soddi-

sfatti Guido Viceconte, Vin-

cenzo Taddei e Cosimo

Latronico: volevano la progressiva

distruzione del Popolo della Libertà,

per rimanere solo loro a comandare

e fare i loro interessi politici, e ci

sono riusciti. Una pietra dietro l’al-

tra, e il castello del Pdl, è crollato: ci

auguriamo solo che siano rimaste le

basi e che su queste possa rinascere

il nuovo partito, figlio delle auspi-

cate primarie e dalla nuova conce-

zione di partito con il quale

Angelino Alfano, tenterà di pla-

smare il più grande partito di destra

liberale e cattolico e riformista d’Ita-

lia. Crollo del Pdl lucano, quindi,

nell’intima soddisfazione dei tre sto-

rici picconatori: muoia Sansone con

tutti i Filistei. Sansone è “iddu” il

Guidino incapace di guidare, tanto

da dare al piccoletto e diabolico Vin-

cenzino, tutto il partito nelle sue

mani, per farlo diventare il vero deus

ex machina dalla situazione, nonché

vero responsabile di tutte le scelte

negative del partito – con il conforto

morale dal materano Cosimino –

riuscendo così a portare il Pdl di

Berlusconi alle soglie della defini-

tiva scomparsa se il nuovo Segreta-

rio nazionale Alfano non scenderà a

Potenza e Matera, a constatare – de

visu – in quale stato pietoso è ridotto

il Pdl, grazie a “iddu” e i suoi amici.

Fin qui il redazionalista, che si ri-

mette al cronista per dimostrare

come il castello del Popolo della li-

bertà è crollato, con date progres-

sive,. Accuse e contro accuse. Tutti

contro tutti, insomma, con l’eletto-

rato di destra che assiste con disgu-

sto a quanto accade in quattro giorni

tra Potenza e Matera, con la stampa

grande protagonista.

Martedì 7 giugno, il Presidente

Provinciale di Potenza del Pdl, con

un articolo sul Quotidiano, sostiene

l’importanza delle primarie per ri-

solvere i problemi del partito, ma

sorprendentemente dà la colpa della

vergognosa sconfitta del Pdl, pro-

prio a Berlusconi, come se in Luca-

nia ci fosse stato a guidare il Pdl pro-

vinciale, Silvio e non Antonio Tisci,

secondo il quale i l partito ha perso

la carica della spinta elettorale del

leader carismatico. Nella stessa pa-

gina, tuttavia, c’è l’intervista bomba

di Emilio Buccico con la quale ci fa

comprendere che da ora in poi tutto

è in mano sua e che il partito deve

ritornare a vivere con le primarie, e

con le dimissioni di chi ha fallito, e

possibilmente, aprire le porte a Egi-

dio Digilio ed Ernesto Navazio.

Scusate se è poco, anche se certa-

mente eclatante e rivoluzionario.

Giovedì 9 giugno. Dalla Nuova, ap-

prendiamo che dalle parole si passa

ai fatti con Emilio Buccico che riu-

nisce i suoi in un Hotel, accetta le di-

missioni di Nuccio Labriola da vice

segretario provinciale dopo che co-

stui conferma le aperture al FLI

dove – precisa Labriola – sono già

confluiti in tanti, delusi del partito di

Berlusconi, ma anche del modo in

cui il Pdl viene gestito in Basilicata.

Ma sempre Giovedì, una prima ri-

sposta ad Emilio Buccico arriva,

come un siluro, da Gianni Rosa e

Mario Venezia che non vogliono ac-

codarsi alla ricerca dei capri espia-

tori perché è finito il tempo di saper

puntare il dito, poiché è arrivato il

momento delle analisi. Risposta im-

portante che riportiamo integral-

mente in un’altra pagina.

Venerdì 10 giugno, sul Quotidiano,

Guido Viceconte ci fa sapere che è

vivo, con un’intervista dal titolo “il

PDL non è all’anno zero”, perché

“abbiamo costruito una classe diri-

gente credibile alternativa al centro-

sinistra” : quanto basta ad indurmi

per la prima volta nella mia vita da

giornalista, a non leggere un’inter-

vista e a cestinare un giornale

(chiedo scusa al Direttore Paride Le-

porace) per rispettare la mia onestà

intellettuale, la mia quiete interiore

e perché no, anche il fegato. E sic-

come nel partito ci sono conti in so-

speso, memorie antiche da

ridisegnare, scende in campo con

forza Luigi Modrone. Uomo di fede,

uomo di valori e ideali mai traditi,

uomo per il quale l’amicizia è cara

(ne sa qualche cosa Gianni Rosa), la

lealtà è un pegno d’onore. E di onore

ha permeato il suo essere di destra,

per cui scende in campo quale vice

presidente del provinciale potentino

e affronta a viso aperto – sabato 11

giugno sul Quotidiano - Antonio

Tisci, sbattendolo in prima pagina,

chiedendone le dimissioni da Presi-

dente provinciale, per essere stato

principale artefice del fallimento e

della sconfitta del partito di Berlu-

sconi. Luigi Modrone confessa, e lo

confessa all’elettorato di destra, sto-

ria e fatti indelebili, dando una foto-

grafia vera del dramma del Pdl

affermando: “più volte da vice coor-dinatore Provinciale ho chiesto unchirarimento interno che non vi èmai stato, confronto al quale Tisci siè sempre sottratto, sviando così direlazionare sui risultati della sua ge-stione del partito provinciale. Peressere più chiari, per non spiegareperché il tesseramento è stato un di-sastro, perché i circoli sono stati la-sciati da soli perché non siconvocano assemblee ed esecutiviperché Tisci stesso non operava.Come si vuole dimostrare, in poli-tica si raccoglie quello che si se-mina, e il Pdl ha seminato poco eraccolto ancora meno per l’assolutamancanza di attività politica sul ter-ritorio, della quale Tisci è uno deimaggiori responsabili”. Tutto ciò

secondo Luigi Modrone perché

l’avvocato è inerte, vive di persona-

lismi e solo per protezioni capitoline

è riuscito a diventare Presidente pro-

vinciale al posto di chi, per diritti ac-

quisiti, lo avrebbe meritato

.

Tutti contro tutti in un partito

ridotto ad un lumicino

17 GIUGNO 20116

PdL caos calmoverso le primarie

Saro Zappacosta

Angelino Alfano

Referendum: esaltazione effimera

Nonostante i tanti appelli te-

letrasmessi di votare No,

il PdL esce con le ossa

rotte dall’ultima consultazione re-

ferendaria. Erano 16 anni, infatti,

che non si superava il quorum del

50 per cento più uno e l’appunta-

mento elettorale degli italiani con

l’unico tipo di consultazione abro-

gativa non andava a buon fine. Ma

se Sparta piange, Atene di certo

non ride: alcuni anni fa il PD era

favorevole, ad esempio, all’aper-

tura al nucleare. Un uomo di buon

senso come Bersani può cambiare

idea proprio perché riflette sulle

prospettive attese dai cittadini ed è

pronto ad abbracciare la causa.

Sugli altri quesiti legati all’acqua

e al legittimo impedimento i mi-

lioni di elettori hanno confermato

l’abrogazione dei testi voluti in

precedenza dalla maggioranza di

governo. In Basilicata l’affluenza

alle urne non è stata dirompente,

se il ricordo porta indietro la me-

moria ai fatti del centro di stoccag-

gio dei residui tossici delle centrali

nucleari che si voleva realizzare

dalla Sogin a Scanzano (come se

non bastasse il centro della Trisaia

di Rotondella) ci si aspettava una

partecipazione massiccia, una sen-

sibilità speciale del lucano ai temi

del nucleare. Anche perché, si sa,

la Basilicata ha coste troppo appe-

tibili per chi voglia costruire cen-

trali nucleari ed è quindi territorio

a rischio. Ma così non è stato e si

è costretti a chiedersi il perché, a

meno di non voler risolvere il dub-

bio imputando l’assenteismo dei

lucani alla tradizionale accusa di

passività che, d’altra parte, risulte-

rebbe smentita proprio dalla corale

protesta che insorse a Scanzano

dieci anni fa. Inutile leggere le per-

centuali dei Si, quasi da maggio-

ranza bulgara, eppure molti partiti

devono riflettere sul distacco delle

politica dalla gente, dai cittadini

che reclamano i principi basilari

della Costituzione e sono stanchi

di assistere a beghe di Palazzo op-

pure a feste a luci rosse, a prescin-

dere se i protagonisti sono di

centrodestra o di centrosinistra. In

Basilicata abbiamo dati percen-

tuali sulla disoccupazione, giova-

nile e non, che fanno paura. E

questo non solo nel Senisese, ma

anche negli altri centri della re-

gione. Poi De Filippo, il governa-

tore della regione sostenuto dal

centrosinistra, si indispone se si di-

scute di spopolamento dei paesi lu-

cani. Intanto migliaia di giovani,

soprattutto laureati, sono costretti

a emigrare. Questa volta con il pc

e una valigia che non è di cartone

legata da uno spago. Basta chie-

dere in giro a giovani e meno gio-

vani, per ragioni diverse o mai en-

trati nel mondo del lavoro o

cacciati dai vari settori produttivi

per mancanza di commesse: “biso-

gna conoscere qualcuno che ti dà

un bel calcio per guadagnarti da

vivere”. Sul problema dell’eredita-

rietà delle cariche, in uso secoli

addietro, del clientelismo e del-

l’elemosina che si chiede al poli-

tico di turno, di un aiuto per

portare avanti la famiglia, ci sa-

rebbe molto da scrivere. La Basi-

licata coast to coast è un variare di

paesaggi e idiomi che la rendono

unica come il resto del territorio

regionale, ma i problemi sono

tanti. Il centrosinistra regionale

pensi di più al popolo e meno ai

passaggi di consegna di enti sub

regionali ai tizio, caio o sempro-

nio, Vilfredo Pareto docet. L’ul-

tima battuta la dedico a Italia dei

Valori che ha promosso due dei re-

ferendum e anche grazie ai comi-

tati e ai partiti non solo di

centronistra ha fatto vincere i Si.

Rispetto agli alleati, i quali chie-

dono che si vada a votare, va detto

di contro che Di Pietro non ha

chiesto la testa di Berlusconi

Erano 16 anni, infatti,

che non si superava il quorum

del 50 per cento più uno

Luigi Pistone

17 GIUGNO 2011

7

l'età scolare. In Italia manca la

partecipazione civile (solo il

34% dice di avere aiutato un

estraneo nell'ultimo mese) e

c'è invece troppa sfiducia nelle

istituzioni (chissà poi per-

ché!): sulla migliore gover-

nance il primato spetta

all'Australia. Il rendimento del

sistema scolastico in Italia de-

clina, mentre a questo propo-

sito il record spetta alla solita

Finlandia ma anche ai coreani:

i bambini del paese asiatico

hanno il punteggio di lettura

più alto al mondo. Anche nel-

l'ambiente abbiamo un livello

di polveri sottili nell'aria allar-

mante. La percezione dell'in-

sicurezza è alta (35%, contro

il 26% della media Ocse). Ri-

sultato: solo il 54% degli ita-

liani, secondo il Bli, è

soddisfatto della propria vita,

4% in meno rispetto alla

media Ocse (59%). Ci supe-

rano persino i messicani,

anche se la palma della felicità

spetta ai danesi. Consoliamoci

con la vecchiaia: gli italiani vi-

vono in media fino a 81,5

anni, due in più rispetto del li-

vello Ocse. Forse è per questo

che siamo degli inguaribili ot-

timisti: sette italiani su dieci

sono convinti che le condi-

zioni di vita miglioreranno nei

prossimi cinque anni. Sognare

non costa nulla...... e forse

aiuta a vivere meglio!

glierà la Svezia dove l'inquinamento

è ai minimi, chi preferisce starsene a

casa, incoronerà il Canada dove c'è il

maggior numero di stanze per per-

sona (2,5). E così via in base alle pro-

prie preferenze e alla propria

concezione di benessere e felicità.

Ma limitandosi a dare lo stesso valore

ai vari parametri, su 34 paesi l'Italia

arriva al ventiquattresimo posto, dopo

la Repubblica Ceca e subito prima

della Polonia e della Corea. L'unico

dato favorevole per noi sono le con-

dizioni economiche delle famiglie: un

reddito medio disponibile di 24.383

dollari (nel 2008) superiore alla

media Ocse, ma sempre lontano dai

cittadini del Lussemburgo, al primo

posto con 44mila dollari. Il responso

degli altri indicatori è meno positivo.

L'occupazione è debole (solo 57%

della popolazione attiva), chi lavora

lo fa di più della media Ocse (1773

ore annue). Per le donne la concilia-

zione tra famiglia e carriera è un mi-

raggio: appena il 49% di mamme

lavora dopo che il figlio ha raggiunto

Il Pil della felicitàpunisce l’Italia

Se il G8 dovesse essere

convocato non più in

base alla ricchezza pro-

dotta ma al grado di benessere

dei paesi membri, l'Italia sa-

rebbe tagliata fuori. E assieme

all’Italia molte potenze econo-

miche mondiali potrebbero re-

stare a casa. L'esclusivo club

potrebbe essere composto da

Australia, Canada, Svezia,

Nuova Zelanda, Norvegia, Da-

nimarca, Stati Uniti e Svizzera.

Sono infatti loro i vincitori del

"Better Life Index", il nuovo

indicatore per valutare il "Be-

nessere interno lordo". Presen-

tato dall'Ocse, il Bli è

un'alternativa al vecchio e con-

troverso Pil che, come diceva

già Robert Kennedy, "misura

tutto, eccetto ciò che rende la

vita veramente degna di essere

vissuta". Un indice che indi-

pendentemente dalla ricchezza

prodotta, misura quanto poi

questa ricchezza serva a ren-

dere migliore la vita dei citta-

dini.

Un combinato di statistiche e

percezioni. Per realizzare il

"Pil della felicità" sono stati

scelti undici parametri, dalla

casa al reddito, dalla salute al-

l'ambiente. Non mancano cri-

teri più personali come la vita

comunitaria o il sentimento di

insicurezza. L'idea di un indi-

catore nazionale anche qualitativo an-

ziché solo quantitativo non è nuova.

Nel 2008 il presidente francese Nico-

las Sarkozy aveva avviato una mis-

sione sul tema guidata dagli

economisti Joseph Stiglitz, Amartya

Sen e Jean-Paul Fitoussi.

Il Bli verrà pubblicato con regolarità,

per rendere agevole il confronto e per

mettere in luce quali siano i paesi più

meritevoli, quelli, per intenderci, che

investono nel benessere delle proprie

comunità. In realtà non esiste una

classifica generale: "Non è l'Ocse a

decidere che cosa rende la vita mi-

gliore. Sei tu a decidere per te stesso":

così promette il sito dell'organizza-

zione. Chi giudica importante la sicu-

rezza potrà mettere sul podio

l'Islanda, con un tasso di omicidi che

rasenta lo zero, chi sogna il verde sce-

Loredana Romanelli

17 GIUGNO 2011 9

Australia, Canada, Svezia,

Nuova Zelanda,Norvegia, Danimarca,

Stati Uniti e Svizzera

i vincitori del “Benessere Interno Lordo”

Il lavoro è un oggettomisterioso

Il tema del lavoro, soprattutto

quello giovanile, sembra es-

sere tabù nella nostra povera

Basilicata seppur sia il tema più

importante, una tematica che col-

pisce tutti, dai neodiplomati al

precario, dai laureati agli ultra-

quarantenni tranne, a quanto pare,

a chi è vicino ad un esponente po-

litico di turno o chi ha un co-

gnome che fa parte della “società

elitaria”. Questa è l'accusa forte,

che quotidianamente rivendicano

coloro che cercano un lavoro,

molti e ostili a voler lasciare la

propria terra! Basta leggere quo-

tidianamente sui giornali della

Regione che, a caratteri cubitali e

in prima pagina escono notizie di

concorsi che sono stati vinti da

tizio o da caio, ma che sono il fi-

glio di …, il nipote di …, il fra-

tello di … e così via.

Cari Lucani, questa è la tri-

ste storia di chi vuol tro-

vare lavoro, ma non

riesce a vincere un concorso nella

Pubblica Amministrazione di

questa Regione, dove molti posti

vengono addirittura ricoperti da

giovani che vengono da regioni li-

mitrofe (con questo non vogliamo

farne una bandiera di battaglia).

Ma vi pare giusto che i concorsi

sono già predisposti per coloro

che devono occupare un impiego,

con la solita raccomandazione,

senza esserne all’altezza della si-

tuazione? Ma vi rendete conto che

danno provocano i raccomandati

alla collettività e allo Stato? Tutto

questo è scandaloso, grave e di-

scriminante per chi ha una buona

preparazione culturale e non rie-

sce a vincere il concorso perché

non ha lo sponsor politico?

Ma conviene partecipare

ad un concorso pub-

blico? Non rischiamo

di legittimare i concorsi e chi

deve vincerli? Sapete che in molti

concorsi (basta vedere tutti quelli

che si sono svolti negli ultimi

tempi, in varie Amministrazioni

locali della Basilicata) ci sono

molti concorrenti che hanno supe-

rato una brillante prova scritta,

una buona prova orale e che si

sono ritrovati agli ultimi posti

delle graduatorie approvate a differenza

di chi ha svolto una sufficiente prova

scritta (avendo il minimo punteggio) e

svolgendo una insufficiente prova orale!

Ovviamente vince chi è ben raccoman-

dato ma non chi è ben preparato!! Addi-

rittura in alcuni concorsi, durante le

prove orali, era la commissione esamina-

trice che faceva le domande e inculcava

al candidato (raccomandato) anche la ri-

sposta!!

Il concorso pubblico dovrebbe servire

a selezionare la classe dirigente di un

Paese. Bisogna scegliere i migliori di

ogni categoria sulla base di criteri ogget-

tivi basati sulla meritocrazia. Volete che

a fabbricare un ponte sia un ingegnere

capace o un raccomandato che ha trovato

il compito fatto? Quando vi fate operare

volete che il chirurgo prenda in mano il

bisturi dopo una "giusta ed equa valuta-

zione" o solo dopo essere stato conside-

rato "figlio di"? Quando comprate un

casa pagate caro un notaio per essere

certi che nessuno verrà un giorno a riven-

dicare qualcosa. Sembra invece che in

Basilicata il cognome e l'appartenenza ad

alcune caste sia un requisito maggiore

del merito e faciliti l'accesso a posti di

particolare prestigio. Storie di concorsi

truffa, che quasi sempre finiscono con un

nulla di fatto, e che spesso sono il para-

vento per gli usurpatori di cattedre che

alla fine restano al loro posto, alla faccia

dei migliori. Ci sarebbe una lista infinita

di trucchi di alcuni concorsi universitari,

il sistema e lo scambio di favori che con-

sente di far vincere alcuni "prescelti".

Non parliamo poi dei concorsi per le ca-

tegorie reputate tra le più nobili e presti-

giose di una nazione civile, come quello

per i notai recentemente annullato e

quello per un posto di giudice del Consi-

glio di Stato vinto da chi ha presentato ti-

toli non sufficienti per partecipare. Ma

visto che proprio il Consiglio di Stato è

considerato il massimo organo della giu-

stizia amministrativa a cui spetta l'ultima

parola sulla legittimità e correttezza dei

concorsi pubblici, perché non pone delle

regole serie di valutazione di un candi-

dato?

Ma è giusto tutto questo? Ma

dov’è la giustizia? Mi dite

come ci si può tutelare da una

condizione di questo tipo? Cari Lucani

tutta la colpa di questo scandalo, perché

è uno scandalo vero e proprio, è sola-

mente dei nostri Amministratori. E’ gente

che vuole arraffare tutto per continuare a

governare questa Regione, la stanno di-

struggendo. Bisogna porre subito rime-

dio a questo scempio. Hanno svenduto i

tesori che abbiamo (petrolio, acqua, ect.)

ci hanno fatto vedere sempre la Basili-

cata terra incontaminata dalle infiltra-

zioni mafiose, ci fanno pagare tutto più

caro perché con le tasse che noi pa-

ghiamo devono garantirsi i loro privilegi

(vitalizi, pensioni, ect.) e soprattutto non

hanno rispetto per la persona.

In questo messaggio non so se riesco a

far emergere la mia amarezza più grande,

nel registrare l’assoluta indifferenza, da

parte anche dei Sindacati, di fronte al

dramma che vivono i giovani e le loro fa-

miglie. Ma anche la Magistratura non

reagisce (ci aveva provato Henry John

Woodcock, ma senza successo)!! E’ un

dramma sociale che tocca tutti e al quale

si mostra rassegnazione e tutto ciò porta

al degrado e al declino della nostra so-

cietà. I giovani devono insorgere moral-

mente per sconfiggere gli egoismi ed i

soprusi che la politica impone, dove non

si può rimanere impassibili o indifferenti,

e se la rabbia la fa da padrone, dal ram-

marico ed anche dalla tristezza deve

emergere un’irritazione che non sia cieca

e distruttiva, ma, la contrario, lucida e de-

terminata!

E’ vero che in Italia la disoccupa-

zione giovanile ha un’alta percen-

tuale, continuano i licenziamenti,

crollano i salari, mentre i forti ed i potenti

ci opprimono, però noi siamo fermi, im-

passibili!. Un’ottima idea è quella che

qualcuno indica come seguire la linea di

lotta: "Facciamo come in Grecia, incul-

chiamo ai giovani italiani le idee dei gio-

vani greci: solleviamoci, mobilitiamoci,

ribelliamoci". Nel giorno dell'occupa-

zione greca, le varie manifestazioni urla-

vano "Popoli d'Europa sollevatevi!!"

Che questo slogan sia giusto o sbagliato

non può essere reato!! Tutto ciò nuoce al-

l'immaginario ormai deprimente della

nostra organizzazione e deprime ulterior-

mente gli operai che si impegnano nel

mondo del lavoro (vedi la FIAT). Noi

dobbiamo progettare e non sognare un

nuovo immaginario, siamo nel vortice

della più grande crisi economica degli ul-

timi ottant'anni, scendiamo a lottare per

i posti di lavoro, iniziamo a parlare dei

temi a noi cari, diritti del lavoro, preca-

rietà, disoccupazione, lottiamo contro le

lobby e le multinazionali.

Ma tutto questo non lo

chiedevano quei gio-

vani che oggi sono più

grandi e che sono al potere, che

comandano? Sono quelli che de-

cidono? Ma cari miei avete di-

menticato le vostre origini? I

vostri ideali? Perché state fa-

cendo del male a coloro che oggi

sono come voi? Ma ieri, anche

voi, non volevate le stesse cose

che chiedono i giovani oggi? Se

tantissime cose non funzionano

nella nostra società civile la

colpa è esclusivamente vostra, di

voi che avete lo scettro del po-

tere!!

Non riconosco più quei

giovani che una volta

avevano degli ideali seri,

lottavano per i proletari, per i

pensionati, per le famiglie, per

migliorare le politiche della casa,

della scuola, della società civile.

Non riconosco più coloro che

sono cresciuti facendo la gavetta

e che una volta arrivati in alto

non riescono a vedere le condi-

zioni in cui vivono coloro che

hanno bisogno di aiuto. Un invito

che rivolgo a questi signori, che

oggi sono i potenti di turno, che

hanno in mano le retini della Ba-

silicata, costruiamo un progetto

chiaro e lungimirante. Un pro-

getto che valorizzi veramente chi

ha le capacità e che non sia il fi-

glio di tizio, il nipote di caio, il

fratello di sempronio e così via!!

Sappiate che lanciamo un mes-

saggio ai tanti politici della Basi-

licata, affinchè siano consci che

la nostra rabbia venga ascoltata.

Iniziamo a non votarli ed elo-

giarli, iniziamo a fischiarli ed

umiliarli nelle manifestazioni di

piazza, costruiamo una sorta di

"Popolo Lucano Sollevati" e que-

sta sarà la prova e la volontà di

cambiare marcia, senza distin-

zione di destra, sinistra e centro!

L’unico riscatto del popolo lu-

cano è quello di seguire l’esem-

pio di Milano, dove le

tradizionali forze politiche hanno

perso e non lo vogliono ammet-

tere !!!

TrenoRocky

1017 GIUGNO 2011

Questa è la storia di chi vuole

un’ occupazione e non riesce

a centrare l’obbiettivo

vizi classici della tessera sanitaria – informa-

tizzazione dei dati, compilati dal veterinario,

cartella clinica digitale, call center 24 ore su 24

per il ritrovamento degli animali smarriti, me-

daglietta ecc…- la card offre il rimborso spese

di cure straordinarie. Due formule da poter

scegliere: una con un costo di 48 euro l’anno

con un indennizzo di 600 euro e l’altra con un

costo di 62 euro all’anno con il limite massimo

di indennizzo, pari a 1000 euro. Per ottenere la

tessera è sufficiente iscriversi sul sito di Ami-

coPets e seguire le istruzioni. E’ importante

prendersi cura degli amici a 4 zampe e garan-

tire loro tutte le cure necessarie per far fronte

ai problemi di salute. Un gesto dovuto al-

l’amico fedele dell’uomo che si dona comple-

tamente al suo padrone, senza pretendere nulla

in cambio. Questo è senz’altro un grande passo

in avanti che la società compie in difesa degli

animali, troppo spesso maltrattati e dimenticati.

C’e’ un dottore per teAgnese Albini

Tessera sanitaria per animali domestici:

novita’esclusiva per gli amici a 4 zampe

Arriva in Italia la prima tessera

sanitaria per cani e gatti do-

mestici. Ai possessori della

carta verranno rimborsate le spese ve-

terinarie sostenute per interventi chi-

rurgici, infortuni o malattie dei piccoli

amici. La proposta parte dall’ente

AmicoPets, il primo portale di gestione

di dati anagrafici e clinici degli animali

e da Ergo Assicurazioni,società specia-

lizzata nel ramo dei danni. Altri impor-

tantissimi enti, patrocinano l’iniziativa

singolare. Tra le varie istituzioni spon-

sor spiccano i nomi dell’ENPA(Ente

Nazionale Protezione Animali), del-

l’Ordine dei veterinari e il Ministero

della Salute. Si tratta di un progetto

esclusivo per la nostra nazione e per

l’Europa. Le polizze tutelano cani e

gatti dotati di microchip identificativo,

senza limiti di età o razza. Oltre ai ser-

17 GIUGNO 2011 11

Esordio con i fiocchi per il nuovissimo centro commerciale Lucania.

A distanza di pochi mesi dall’apertura, il popolo dei consumatori

sembra apprezzare le proposte dei nuovi marchi, a prezzi accessibili

e di buona manifattura. Franchising di moda a buon mercato, mettono

in vetrine capi di tendenza e accessori per tutti i gusti e tutte le tasche.

Non solo abbigliamento, ma anche punti ristoro, ipermercato e coiffeur

per tutte le signore che vogliono farsi coccolare da mani esperte. Pa-

reri positivi ed entusiasmo generale tranquillizzano i numerosi nego-

zianti, inizialmente incerti di ammaliare i critici clienti. Eventi ed

intrattenimenti, catturano l’attenzione dei curiosi che si danno appun-

tamento nel polo commerciale per trascorrere qualche ora di relax de-

dicandosi allo shopping. Vero e proprio passatempo, utile a riempire

i pomeriggi noiosi e routinari. La speranza degli investitori è che il

boom di vendite iniziali non subisca una battuta d’arresto negli anni a

venire. Al momento rappresenta un temibile concorrente per i nego-

zietti che affollano il capoluogo, i quali devono certamente attivarsi

per una contromossa commerciale. Gli scetticismi iniziali hanno fatto

ricredere anche i “tirapiedi” di turno, increduli del trionfo economico.

Ottimo decollo per l’economia lucana, purtroppo ancora lontana da

quell’immagine di business in crescita ed espansione. Opportunità

che ha consentito a tanti giovani disoccupati di trovare un lavoro si-

curo ed uno stipendio garantito. Meritevole lo sforzo di chi ha creduto

che questo scossone avrebbe portato ad un incremento di fatturati e

ad un risveglio del bilancio locale. Agn.Alb.

Tutti …..all’Auchan!Prezzi accessibili e buona qualita:

questa la proposta del polo commerciale lucania

gennaio. In caso di infrazione accertata manon riconducibile ad un unico inquilino, lasanzione verrà addebitata all’intero stabile,quindi a tutti i condomini. Il che innesca unciclo virtuoso di controllo vicendevole. Sutrecento verbali nemmeno un ricorso. Epoche proteste. I due accertatori confermanola bontà dell’iniziativa e, a volte, anche delcittadino che sbaglia. Molti, dichiarano leguardie verdi, appaiono disorientati inquanto riconoscono l’autorità solo dei vigiliurbani. Altri cercano scuse nell’inefficienzadel servizio di raccolta. Taluni chiedonoscusa. Il caso della signora furibonda controgli incaricati è noto: aveva posteggiato lapropria auto al cospetto del cassonetto dei ri-fiuti e s’è giustificata indignandosi per lascarsa considerazione dell’amministrazionerispetto al problema dei parcheggi. Un casodi passaparola decisivo è quello che ha vistoalcuni condòmini allertare i funzionaridell’AMIAT in seguito ad una palese viola-zione: la proprietaria di un appartamento inristrutturazione è stata multata severamentein quanto l’impresa di costruzioni scaricavai materiali di risulta per strada. La stessa haammesso l’infrazione. Attenzione anche al

servizio di raccolta porta a porta,stabilito da una ordinanza comunalerisalente allo scorso anno e che in-teressa circa 400mila cittadini. Leviolazioni riscontrate in questo casosono la mancata esposizione deicontenitori per il ritiro dei rifiuti, op-pure esposti in giornate ed orari nonstabiliti dal Regolamento GestioneRifiuti Urbani, o errori grossolanisul conferimento delle frazioni neidiversi contenitori. Sul portale delComune di Torino ampio spazioviene dato al problema dei rifiuti. Lebuone prassi nel tempo danno i ri-sultati ambiti. Si legge – e non si fa-tica a condividere – che i rifiutidebbono diventare una risorsa e nonun problema. Mettendo in campotutto ciò che è giusto ed utile al finedi motivare e incoraggiare il citta-dino. La raccolta differenziata, silegge tra le righe del portale del Co-mune dedicato ai rifiuti, contribui-sce notevolmente a diminuire ilricorso alla discarica. Sull’ondadelle proteste e delle immagini ver-gognose che troppo spesso ricor-rono attraverso le nostre tv, quellelegate all’emergenza ambientale dicomuni assai più vicini – vedi Na-poli – il cittadino con un briciolo dibuon senso dovrebbe chiedersi: pos-sibile che debba essere una multal’elemento scatenante del cambia-mento? Non sarebbe più facile ri-spettare la legge, applicarla ediventare tutti più onesti e virtuosi?Lo Stato da sempre curiosa nelle ta-sche dei cittadini per poi prendersiil grosso ed il meglio, cioè le tasse.Come lo fa lo Stato italiano lo fannoin pochi. Ma in certi casi pagare fabene: il sindaco di Torino s’è inven-tato una ordinanza che male non fase non a chi ignora le regole.

Verdi sanzioni

ATorino c’è aria di ecologi-smo. E aria di multe. In tremesi, sono fioccati 300 ver-

bali in flagranza o in differita di im-porto variabile da 50 a 100 euro.Venti accertatori, incaricati dal-l’AMIAT (Azienda MultiserviziIgiene Ambientale Torino), circolanocome segugi per le strade della cittàsimbolo della FIAT, in cerca di vio-lazioni e violatori in tema di gestionedei rifiuti prodotti. Dall’abbandonodi rifiuti ingombranti per strada allamancata o non idonea raccolta diffe-renziata, alla sosta selvaggia che im-pedisce ai mezzi AMIAT diraccogliere la spazzatura: tutte azionipassibili di sanzione. È stato proprioil Comune, con una circolare, a dareimpulso ad un nuovo sistema che vacertamente nella direzione dell’eco-logicamente corretto e della sosteni-bilità urbana. Gli italiani, si sa,sguazzano in comportamenti spessoscorretti, non solo in tema di rifiuti:

la legge si infrange, si ignora, si sca-valca. Quando viene loro imposto dimetter mani al portafogli, che siano40 euro per un divieto di sosta o 150per eccesso di velocità, è lì che pian-gono lacrime di coccodrillo e sco-prono, illuminati, che dunque lalegge esiste e (a volte) viene appli-cata. Torino, secondo alcune recentiinchieste, risulta essere tra le città piùvirtuose sul fronte della gestionedella raccolta differenziata. La per-centuale di rifiuti trattati è tra le piùalte. Questo lo ricordiamo per unaragione: abbassare il livello di guar-dia, anche quando le buone pratichefunzionano, sarebbe controprodu-cente. Il lassismo è tra le peggiorimancanze del genere umano, inquanto induce il cittadino o l’ammi-

nistratore a dimenticanze che possono met-tere a repentaglio un intero sistema, comequello della raccolta differenziata. È un po’

il caso dei referendum ultimi: hanno dato iloro frutti perché sostenuti da un piano di co-municazione impattante e altisonante, dif-fuso fino all’ultimo momento utile. Discorsodiverso per le consultazioni del 2005,quando i comitati per il Sì fecero molto macon scarsi risultati. Torino non è rimasta aguardare, anzi, mira a caldeggiare la praticadella differenziata. Oggi lo fa attraverso ilcontrollo del territorio al fine di scongiurareil fenomeno dell’ignoranza e della disatten-zione. Sono questi gli atteggiamenti più ri-scontrati dagli incaricati dell’AMIAT. Lanovità per loro e per i cittadini è questa:prima gli accertatori allertavano i vigili iquali, in seguito al sopralluogo, procedevanocon i verbali. Oggi sono gli stessi “control-lori” che certificano la violazione ed il con-seguente verbale. Tutta la cittadinanzatorinese è stata informata del nuovo metododi “vigilanza ambientale” partito nel mese di

Michela Di Palma

17 GIUGNO 2011

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Multe ai cittadini che violano le disposizioni in materia di gestionedei rifiuti: succede a Torino

Lo scultore del frammento Francesco De Luca

Grande mostra antologica

di Francesco Somaini a Matera

Da bambino, avevo otto onove anni e mio nonnomi portò in visita al

museo Vela. Il custode ci mostròuna piccola acquasantiera conscolpita una testa di angioletto.Posso farla anch’io, pensai. Ecosì feci. Come si evince da que-

ste parole di Francesco Somaini

(Lomazzo 1926 – Como 2005), e

dalla sua biografia, il suo talento

artistico (di cui ebbe subito con-

sapevolezza) e la sua quasi irre-

frenabile propensione per la

scultura si manifestarono molto

precocemente. Se poi conside-

riamo che il suo esordio artistico

“alla grande” avvenne che era ap-

pena diciassettenne, bisogna rico-

noscere che la sua carriera ebbe

un avvio folgorante, che lo

avrebbe portato ad intraprendere

una lunga ed intensa ricerca sem-

pre ansiosa di superarsi e di esplo-

rare nuovi linguaggi e

motivazioni estetiche, e premiata

da una critica sempre attenta e

continuamente stimolata, oltre

che da successi nazionali ed inter-

nazionali. Un percorso creativo

che la grande mostra antologica

(la venticinquesima della serie

“Grandi mostre di scultura nei

Sassi”, promossa come sempre

dal Circolo La Scaletta) curata da

Giuseppe Appella e dalla figlia

dello scultore, Luisa, fa rivivere in

tutto il suo evolversi, dal 1943

(quando era appena diciasset-

tenne) al 2005, anno della sua

scomparsa; oltre sei decenni di

fervente attività riassunti in set-

tantacinque sculture, quaranta di-

segni e venti medaglie e piccole

“tracce”, dislocate tra le chiese ru-

pestri Madonna delle Virtù e San

Nicola dei Greci, il Musma –

Museo della Scultura Contempo-

ranea (negli spazi della Biblioteca

Vanni Scheiwiller viene anche

presentata una interessante se-

zione bio-bibliografica) e Palazzo

Lanfranchi (catalogo Edizioni

della Cometa). Verso la fine degli

anni Cinquanta la stagione infor-

male in Italia ha la sua piena af-

fermazione, e lo scultore comasco

è pronto a rappresentarne, in scultura,

uno degli esiti più alti. Dal 1957 la sua ri-

cerca estetica si allontana dall’astrattismo

di matrice cubista e si concentra, infatti,

sulla sperimentazione di materie e tecni-

che capaci di comunicare messaggi di

forte carica esistenzialista; l’artista

esprime nel tormento delle masse plasti-

che di ferro, di piombo e di bronzo, mar-

toriate da forti raschiature, una risoluta

volontà di sottometterle e plasmarle per

farle divenire “forma” di sgomenti inte-

riori e di forti spinte spirituali. Nei primi

mesi del 1960, Somaini ha già raggiunto

una larghissima fama internazionale che

lo premiava al culmine (ma non certo al

termine, poiché questa sua felice stagione

produttiva si protrarrà ancora per diversi

anni) del suo periodo ‘informale’; l’anno

prima la sua sala alla V Biennale di San

Paolo del Brasile aveva ricevuto il primo

premio internazionale per la scultura, “un

riconoscimento inatteso – come dirà –

poiché vinto in precedenza solo da gran-

dissimi, come Giorgio Morandi, mentre

io ero il più giovane dei giovani in una

delegazione che contava fior di maestri,

come Burri, Consagra, Fontana, Min-

guzzi, Pomodoro, e che cambiò la mia

vita”. Nel 1960 tiene la prima personale

a New York e nello stesso anno espone

con una sala personale alla XXX Bien-

nale di Venezia, presentato da Giulio

Carlo Argan, che avrebbe consacrato la

sua come “scultura del frammento”, non

di qualche cosa, ma del “frammento as-

soluto”, come “grumo informale di esa-

gitata, mal spenta materia”. Tramontata

la stagione informale, Somaini, nella

convinzione che la scultura debba svol-

gere un ruolo di riqualificazione

del tessuto architettonico urbano,

formalizza le proprie idee a li-

vello di riflessione teorica in una

serie di studi progettuali in un

libro realizzato insieme ad Enrico

Crispolti , (Urgenza nella città,

Mazzotta, Milano 1972). E’ que-

sto un’ altro momento fondamen-

tale dell’opera di Somaini,

irrigata da una forte tensione

etica, oltre che estetica, come te-

stimoniano le sue stesse parole

pronunciate nel corso di un’inter-

vista rilasciata a Giorgio Barda-

glio nel 1998: “ Ho sempre

pensato che il destino della scul-

tura è quello di arricchire le

piazze, oggi come ieri”. Per lo

scultore comasco l’umanizza-

zione della città si dovrebbe rea-

lizzare attraverso sculture che si

dilatano e crescono fino a diven-

tare parte integrante del paesag-

gio urbano, in un progetto di

sculturizzazione del tessuto citta-

dino: “un’aspirazione – ha scritto

Francesco Poli - naturalmente

utopica, ma che è proprio in

quanto tale la ragione profonda

che alimenta l’energia della sua

ricerca”. Di pari passo con le

considerazioni sul rapporto tra

scultura, architettura e ambiente,

Somaini s’inventa una tecnica di

intaglio praticato mediante il

getto di sabbia a forte pressione,

che diviene a partire dal 1965

componente fondamentale del

suo linguaggio plastico. Succes-

sivamente, l’artista giunge al-

l’ideazione di una “traccia” a

bassorilievo, ottenuta mediante il

rotolamento di una “matrice”

scolpita che, come ci dice Ap-

pella, “lasciando un’impronta in

divenire, sviluppa e rivela un’im-

magine criptica ad essa affidata

in negativo. Matrici e tracce in-

troducono l’elemento dinamico,

l’azione, l’idea di un percorso, di

un intervento che coinvolge ar-

chitettura e contesto urbano”.

1417 GIUGNO 2011

Bagnante, (1948), gesso

Orizzontale IV, 1959, bronzo

Racconto sull'alba, 1961,

mondo. Vari sono i siti che sono

stati creati e permettono la comu-

nicazione addirittura con il Giap-

pone. Si tratta di siti

dettagliatissimi che illustrano tutti

i dettagli della lavorazione, passo

dopo passo. Così i clienti possono

conoscere a fondo sia il prodotto

che vanno ad acquistare sia coloro

che si occupano della costruzione.

Lo staff è composto da ben 75 la-

voratori a tempo pieno che non

sono sfruttati e hanno anche un

equo stipendio. In più ci sono 120

operai part-time. La produzione

giornaliera è abbastanza ricca, si

parla di circa 300 scarpe al giorno

e 400-500 sandali. Ma la cosa più

importante è che tutte queste per-

sone hanno illuminato l’economia

locale, accendendo un barlume di

Serena Danese

Una etiope, sfonda il mercato

europeo con vecchi copertoni

Entra a far parte del

mercato globale un

nuovo paese: l’Etio-

pia. Per una volta anche uno

stato dell’Africa decide di

uscire allo scoperto e com-

piere un lavoro che riesca a

dare dei buoni frutti. Una

giovane donna è riuscita a

mettere insieme un’azienda

che crea scarpe da vecchi

pneumatici. Per quanto ri-

guarda la vendita, a fare da

tramite con tutto il mondo è

internet. Questa idea avuta

dalla trentenne Bethlehem

Tilahun Alemu potrebbe

sembrare molto innovativa

ma allo stesso tempo biso-

gna sottolineare quanto ri-

spetti le tradizioni.

Un’antica tradizione del

luogo ritiene fondamentale

il riciclo, e aggiungendo a

questo la bravura degli arti-

giani e lo stile unico, sono

riusciti a produrre scarpe

che racchiudono gusti uni-

versali, che sono apprezzati

in tutto il mondo. Questa

iniziativa è anche un modo

per donare nuove speranze a

un paese che ha bisogno

solo di input per arrivare a

una giusta prosperità. Il

nome della fabbrica è Sole-

Rebles e vuole investire

sempre di più in un com-

mercio sostenibile ed equo.

Seguono una filosofia eco-

logista e il loro intento non

è solo quello di esportare i

prodotti in tutto il mondo

ma anche quello di usare

materiali provenienti solo dalla

loro terra, solo prodotti locali.

L’Etiopia è una grande produttrice

di cotone, e ovviamente per la

creazione delle scarpe è usato

anche questo; il quale viene filato

a mano per renderlo più pregiato.,

e poi usato come rivestimento

delle calzature. Tantissimi sono i

metodi tradizionali usato all’in-

terno della fabbrica, come gli an-

tichi telai in eucalipto, che hanno

conquistato tutto il mondo per le

loro particolarità. Quindi, pur es-

sendo fortemente legati alle tradi-

zioni, una grande spinta è stata

data dalla tecnologia o meglio da

internet; grazie al quale il calzatu-

rificio etiope si è guadagnato il

primo posto tra le società di com-

mercio equo e solidale in tutto il

speranza in tutti quei paesi

più poveri che hanno sem-

pre visto come irrealizza-

bile il loro ingresso in un

giro economico più grande.

Solitamente l’Etiopia riceve

sostegni economici dal

mondo occidentale, ma

questa volta è riuscita a

mettere in piedi un’econo-

mia auto sostenibile. A in-

dicare le idee dei giovani

lavoratori c’è anche il loro

stabilimento, tutto a energia

solare e a impatto zero.

Tutti sperano che possa al-

largare sempre più i suoi

orizzonti e che possa essere

emulata da altri stati afri-

cani e non solo.

15

17 GIUGNO 2011

Arrivano le scarpepneumatiche

d’areamediterranea

E’ partito lento, il canto del-

l’inno di Mameli, ma ha poi

preso corpo e voce, tra le

tante autorità e dipendenti presenti

all’inaugurazione della nuova palaz-

zina degli uffici. Il presente del pic-

chetto d’onore e l’alzabandiera del

Tricolore hanno segnato con un mo-

mento di intensa commozione l’av-

vio della cerimonia. Al taglio del

nastro è seguita nell’ampio salone

la benedizione dell’arcivescovo me-

tropolita di Potenza, mons. Ago-

stino Superbo, e l’illustrazione da

parte del pittore Antonio Masini dei

suoi quadri sul tema della solida-

rietà, donati dall’impresa De Vivo,

esecutrice dei lavori per abbellire

l’area di accoglienza dell’ospedale.

La serie dei messaggi di saluto è

stata preceduta da una rapida visita

alla struttura di sicurezza antisi-

smica, assicurata da un sistema in-

novativo di protezione

passiva, l’isolamento alla base, ca-

pace di ridurre i danni anche alle

opere non strutturali e quindi di

mantenere la piena efficienza del-

l’edificio indispensabile per l’effi-

ciente funzionamento dell’intero

ospedale anche nell’immediato post

evento. L’edificio della superficie

complessiva di 8mila metri quadri si

sviluppa su sei livelli che si allonta-

nano gradualmente e progressiva-

mente dai contigui padiglioni al fine

di minimizzare l’impatto. La resa

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITA’: METIS SRL 0971 22715 CELL. 320 1813033 email: [email protected]

San Carlo nuovo reparto

Anno IV numero 22 - 17 GIUGNO 2011 Direzione / Redazione: Via del Popolo 34 - 85100 Potenza - Telefono 0971 22715 Direttore responsabile: Antonio Savino

estetica è caratterizzata da prospetti

frontali, contraddistinti da un’alter-

nanza di pieni e di vuoti, con una parte

costituita da una facciata ventilata in

gres porcellanato e l’altra realizzata

mediante la tecnologia della facciata

continua trasparente: questo profilo non

è verticale ma degrada con diverse in-

clinazioni verso i fabbricati esistenti

Grande attenzione è stata riservata

anche alla questione energetica: le ve-

trate isolanti assicurano un grande ri-

sparmio così come il sistema di

rilevazione presenze che permette di

variare il regime di funzionamento e

l’uso di complessi automatici di rifasa-

mento all’interno della cabina di trasfor-

mazione. Nonostante l’evidente

emozione, il direttore generale Giovanni

De Costanzo non si è fatto tremare la

voce quando ha snocciolato i dati dell’at-

tività dell’azienda ospedaliera che espri-

mono alla perfezione quella vocazione

all’eccellenza evocata da tutti gli interve-

nuti come mission strategica del San

Carlo.Una mission che trova plastica

espressione proprio nella nuova palaz-

zina degli uffici e dell’accoglienza del-

l’ospedale, inaugurata in un

clima di festa e di entusiasmo ge-

nerale. E ce n’è ben ragione: un

edificio all’avanguardia per solu-

zioni ingegneristiche ed energe-

tiche, di elevati standard edilizi,

è costato meno di mille euro al

metro quadro (945 per l’esat-

tezza). Meno di quanto costa

unacasa popolare. I dati dei pri

mi mesi del 2011 confermano un

percorso di continua crescita,

prodotto dalle tante innovazioni

organizzative, tecnologiche,

nelle risorse umane, nelle buone

prassi cliniche, dalle tecniche mi-

ninvasive in cardiochirurgia, in

urologia ma anche in gran parte

delle chirurgie, che infatti regi-

strano tutte uno fortissima cre-

scita. Per la prima volta nel 2010

– ha ricordato il direttore gene-

rale, sono stati superati i dieci-

mila interventi chirurgici in un

anno, con ben 43mila ricoveri,

che grazie

anche a un significativo incre-

mento dell'appropriatezza hanno

portato a un record della “produ-

zione”. Presenti alla inaugura-

zione il Presidente della Giunta

Regionale Vito De Filippo, del

Consiglio Vincenzo Folino

dell’Assassore della Sanità Atti-

lio Martorano ed il Sindaco di

Potenza Vito Santarsiero.

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