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Anno III - N. 2 - Giugno 2012 - Free Press Progetto e realizzazione grafica iM.coM. sas - San Damiano (AT) Tel. Fax 0141 975221 - [email protected] Periodico anno terzo numero 2 - Giugno 2012 a diffusione gratuita con spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, no/asti Bicicl...Asti: la provincia vista dai pedali Canelli: Assedio con ospite regale Dalla montagna al mare: vivi un’estate tra il Piemonte e la Liguria 2T periodico di Asti - Alba e Provincia

Terra e Tradizione - numero 7

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2T periodico di Asti - Alba e provincia

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Page 1: Terra e Tradizione - numero 7

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Bicicl...Asti:la provincia vista dai pedali

Canelli: Assedio con ospite regale

Dalla montagnaal mare: vivi un’estate tra il Piemonte e laLiguria

2T periodico di Asti - Alba e Provincia

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www.sandriebocchino.it

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Credits

Periodico a diffusione gratuitaAutorizzazione del Tribunale di Asti n. 6/2010La redazione non si assume responsabilità per variazioni di date, orari e luoghi delle manifestazioni, e ringrazia tutte le Amministrazioni Comunali per la gentile collaborazione.

È vietata la riproduzione anche parziale di impaginazione e grafica.

Proprietà Artistica riservata:iM.coM. S.a.s.

Art director:iM.coM. S.a.s.

Progetto Grafico:iM.coM. S.a.s.

Direttore responsabile:Livio Oggero

Testi: Maurizio Bongioanni, Giorgio Calabrese, Bruno Cingolani, Riccardo Longo, Livio Oggero, Cesare Torta.

Fotografia: Azienda Speciale Camera di Commercio di Asti per Archivio Douja d’Or 2011, Comuni di: Asti, Castelnuovo Don Bosco, Moncalvo, Nizza Monferrato, San Damiano, Fotolia, Giuseppe Febbraro, Pro Loco di: San Damiano, San Giulio, Matteo Piana, Redazione Terra & Tradizione, Silvano Cerrato (www.monferrato.info).

Sede legale, Redazione, Pubblicità,Direzione, Progetto grafico, Pubbliche relazioni: iM.coM. S.a.s.

Gli articoli pubblicati esprimono il pensiero dell’autore e non necessariamente quello dell’editore

Distribuzione GratuitaSpedizione in abbonamento Postale

[email protected]

Sommario

Editoriale

Terra & Tradizione pag 4-5

Rubrica

Il Prof. Giorgio Calabrese Pag 6

Il Dottor Longo... pag 7

La penna del lettore pag 8

I sapori Quotidiani pag 9

Speciali

Bicicl...Asti: la provincia vista dai pedali pag 10-14

Dalla montagna al mare:

vivi un’estate tra il Piemonte e la Liguria pag 16-19

Territorio e Tradizione

Canelli, una città “sotto Assedio” pag 20-23

Nizza Monferrato, i borghi si animano pag 26

Castelnuovo Don Bosco, cene per i golosi pag 27

Moncalvo, un paese che ama l’arte pag 28-29

San Damiano, feste a gogò pag 30-31

Asti, un’estate in fermento pag 32

Douja d’Or: solo per grandi vini pag 36-40

Luglio, Agosto, Settembre: tutti gli appuntamenti pag 42-46

Cerchiamo venditori anche prima esperienza part-time o full-time

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C.so Roma, 6/A - 14015 San Damiano (AT)Tel. Fax 0141 975221 - Cell. 328 4175338

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Terra & Tradizione | pag 4 editoriale

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Guardare avanti. Essere con-sapevoli della situazione in cui stiamo vivendo, ma usa-re una chiave di lettura im-prontata sull’ottimismo. Vo-glio incentrare il mio spazio proprio su queste sem-plici affermazioni, for-se scontate, ma a mio avviso ricche di signi-ficato dato dalla parola “ottimismo”. Partiamo da qui: essere ottimisti. Difficile lo so, ma non impossibile parte tut-to da noi, ognuno è ciò che vuole essere! Purtroppo è da un po’ di tempo, forse trop-po, che si sente parlare di cri-si ma non deve essere inter-pretata in senso negativo. In fondo, non finirò mai di ri-peterlo, la parola “crisi” vuol dire “cambiamento”, almeno nella sua accezione greca. An-che noi, in Italia, e di con-seguenza anche in Provincia di Asti, siamo in una fase di cambiamenti. Ed io voglio

intenderla in senso positivo, come dovrebbe essere, perché è proprio durante questi mo-menti che si deve continuare ad essere ottimisti, per porre basi future ancora più solide.

In questi miei pensieri, la luce dell’ottimismo è bene a fuoco davanti ai miei oc-chi, e vorrei portarne un po’ a tutti voi, per continuare a valorizzare la nostra terra e la nostra tradizione astigia-na che, con fatica e passio-ne, persone valide e capaci fanno rivivere ogni anno, mese, giorno, nelle piazze dei maggiori centri, come in quelle dei piccoli paesi. In questo numero gli spunti

per fare festa non mancano: partiamo da questi segni di ottimismo, lanciati dai Co-muni, dalle Associazioni, dalle Pro Loco, da tutti colo-ro che credono nel territorio.

E noi, con “Terra & Tradizione” vogliamo esserne un mezzo com-petitivo, aperto a tutti, per poter dire che la Provincia di Asti com-batte, si propone, si sprona! Ringraziando chi anche per questo

numero ha sposato la nostra filosofia, incentrata sulla di-vulgazione della tradizione, invito tutti ad essere più ot-timisti, ed a vedere positività in questo cambiamento sto-rico che stiamo vivendo, per costruire qualcosa di ancora più solido. Tutti insieme! A voi la chiave di lettura. Buo-na estate a tutti e non esitate a contattarci!

L’editore S. F.

Per la vostra pubblicità, telefonate allo 0141 975221, oppure inviate una mail avente per oggetto “contatto” a: [email protected] e sarete contattati e consigliati al meglio, da un nostro incaricato.

“Tutti i problemi possono essere nuovamente percepiti come delle sfide o delle “opportunità” per cambiare, crescere o imparare”. Robert Dilts ( Il potere delle parole e della PNL)

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Terra & Tradizione | pag 5 editoriale

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Fino all’ultimo granello di sabbia tra le dita. Si intito-la così la poesia che ho scel-to per aprire il mio editoriale sul numero di giugno di “Terra&Tradizione”.Un numero che apre le porte all’estate, da vivere nei suoi colori, nelle sue emozioni, nei suoi amori. Ho pensato di prendere spunto da queste paro-le di Karen Tognini per vedere come possiamo trascorrere insieme, in provincia di Asti e non solo, i tre mesi estivi, da sentire intensamente come i granelli di sab-bia tra le dita, piccoli ma persistenti al tatto, quasi “vivi”. Questi “granelli” sono tanti: feste di paese, eventi, manifestazioni, serate musicali, teatro. E non si fermano mai, por-tati dall’acqua del mare e dei fiumi di montagna, due meraviglie della natu-ra ben note, perché presenti in Piemonte e Liguria, alle quali sono dedicate alcune

pagine di questo numero. Un’estate che si esprime an-che nell’enogastronomia: il mare “servito” a tavola,

grazie alle specialità di pe-sce, ai piatti dei grandi chef, pronti ad allietare i palati di chi cerca la qualità nel cibo.

Un numero estivo ricco di appuntamenti, come giusta-mente ci si attende: da giugno a settembre la Provincia di

Asti compie il suo mas-simo sforzo per offrire, ai suoi abitanti ed ai turisti, attrazioni sem-pre più interessanti. E allora respiriamo tut-ti insieme l’estate asti-giana, per sentire quel profumo di tradizione che la terra emana or-gogliosa, anche duran-te le calde serate dove i “sorrisi di stelle” allie-tano la nostra mente. E, durante le ferie, i “granelli di sabbia” di-ventano reali: un tuffo nel Mar Ligure è a por-tata di mano. L’estate si offre, cogliamone il vero significato: l’amo-re per la nostra terra! Buona estate a tutti, da passare anche in

Provincia di Asti, “sotto un cielo blu di luci d’amore”.

Livio Oggero, direttore

Fino all’ultimo granello di sabbia tra le dita Colorata estate voglio viverti fino all’ultimo granello di sabbia tra le dita. Respirarti non resisterti... Annegando la mia mente in fluide emozioni tra venti salati di adorni pensieri In canti intonati sorrisi di stelle sotto un cielo blu di luci d’amore(Karen Tognini)

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Viva la “Dieta Mediterranea”. Un motto che ogni europeo dovrebbe fare suo, soprattutto quelli dei paesi che si affacciano al Mar Mediterraneo. Ed i difensori di questa positiva teoria, valore aggiunto per una dieta apprezzata in tutto il mondo, sono molti. Tra di loro il Prof. Giorgio Calabrese, famoso esperto nel campo delle diete, docente di Dietetica e Nutrizione Umana all’Università Del Piemonte Orientale ad Alessan-dria, all’Università degli Studi di Messina, all’Università degli Studi di Torino. Cibo e vino, un binomio che rientra nella dieta sopracitata: Giorgio Calabrese lo difende sicuramente in quanto Presidente Naziona-le O.N.A.V. (Org. Naz. Assaggiatori Vino). A partire da questo numero di giugno abbiamo l’onore di ospitare una sua rubrica: in questo articolo, poche righe che esaltano la dieta mediterranea contro, come dire, dietolo-gi d’Oltralpe che la pensano diversamente...

Prof. GIORGIO CALABRESE

Terra & Tradizione | pag 6 rubrica

L’inventore della dieta Du-kan, il medico francese Pierre Dukan, dopo aver convinto i francesi a segui-re la sua eccentrica dieta, ha deciso ora di convince-re il mondo a fare la stessa cosa. Questo tipo di dieta iperproteica è senza etica e cerca solo di vendere un ri-sultato effimero e dannoso alla salute, mentre noi che prescriviamo la dieta me-diterranea non vendiamo nulla ma consigliamo un regime  alimentare equi-librato. Mercoledì scorso ho avuto un confronto con lui in televisione su Rai Uno durante la trasmis-sione di “Uno Mattina” e Dukan ne è uscito proprio perdente, grazie alle sue spiegazioni. Dukan, in-fatti, ha affermato che la sua dieta sia un modello di dieta simile a quella medi-terranea, ma descrivendo-la dettagliatamente ci si rende conto che si tratta di un bluff. Egli consiglia di iniziare per 7-10 giorni mangiando a volontà pro-teine. Nella seconda fase di crociera, egli alle eccessive proteine di origine anima-

le, impone di associare le proteine vegetali, cercan-do di raggirare i pazienti dicendo loro che con que-sti vegetali si introducono tutti i carboidrati, che egli invece elimina completa-mente dalla sua dieta. Le conseguenze negative sul-la salute sono evidenti: un aumento del colesterolo nel sangue, un aumento di azotemia, un aumento del-la secrezione gastrica con conseguente condizione di gastro-duodenite, un’alte-razione ed ancora l’eccesso di sodio può contribuire a un aumento della pressione arteriosa e al rischio delle

malattie cardiovascolari. Questa dieta esclude com-pletamente ogni tipo di carboidrato e frutta men-tre ammette il consumo di pesce, carne e latticini. La British Dietetic Asso-ciation, ente che si occupa della valenza delle diete in Inghilterra, ha “incorona-to” la dieta Dukan come “una delle 5 peggiori del 2011” e quella francese l’ha definita una delle “15 diete più sbilanciate e potenzial-mente rischiose della sto-ria”. Meglio seguire la clas-sica dieta mediterranea!

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Page 7: Terra e Tradizione - numero 7

Non smettere di sorridere!

Terra & Tradizione | pag 7 rubricaOggi la Medicina ha

anche lo scopo di studia-re le prassi diagnostiche e indirizzare le terapie per correggere il disturbo del sonno. Grazie a cosa posso-no essere risolte queste casi-stiche? Il dentista può dare risultati favorevoli alla ri-uscita della guarigione?

Questa domanda interessante ha bisogno di una premessa. Cos’è il sonno? Il sonno rap-presenta quasi un terzo della vita ed è compito del sonno mantenere il metabolismo del cervello, inoltre con il dovuto riposo si bilancia il metabo-lismo del glucosio. Le ore di sonno possono variare da 5 a 10 e questo è influenzato da fattori genetici e ambientali. Se il paziente è sotto terapia farmacologica, naturalmen-te tutto ciò potrà cambiare (in questo periodo dell’anno sono molte le persone a sof-frire di allergie e quindi con l’uso di terapie dedicate far-macologiche, lo stato di at-tenzione e sonnolenza potrà sicuramente cambiare) L’odontoiatria si occupa delle

malattie del sonno da anni, e se i nostri lettori volessero continuare da soli la ricer-ca di letteratura potrebbero già trovare documenti datati 1900 grazie agli studi con-dotti da Pierre Robin, che utilizzò per primo il mono-blocco, un apparecchio in grado di avanzare la mandi-bola e quindi coinvolgere la struttura dei tessuti molli cir-costanti.Oggi l’evoluzione di tutto ciò e’ reso possibile grazie al MAD, ovvero apparecchiatu-re orali di avanzamento man-dibolari molto più sofisticate e altrettanto leggere.

I disturbi del sonno possono trasformarsi in disturbi mo-tori e quindi il paziente può diventare un bruxista nottur-no, oppure in disturbi respi-ratori.Apnee e russamento possono segnare lo stato iniziale della malattia. Oggi il colloquio con il proprio medico o lo specialista dentista, può esse-re significativo per una com-pleta guarigione.Su indicazione dello speciali-sta, il paziente potrà rivolger-si in centri di Gnatologia spe-cializzati o centri di medicina del sonno.

Riccardo Longo

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Da questo numero estivo è disponibile una nuova rubrica dedicata ai lettori. Si intitola “La penna del lettore”: inviateci pensieri, considerazioni, suggerimenti, a [email protected], saremo il vostro foglio bianco sul quale potrete scrivere e diventare protagonisti.

Terra & Tradizione | pag 8 rubrica

Il tema della valorizzazione e pro-mozione dei prodotti del terri-torio è sempre più sentito sia dai consumatori sia dai produttori e dagli addetti alla distribuzione. Oltre che rappresentare un feno-meno di virtuosa tendenza sotto il profilo del risparmio energetico e della qualità del cibo acquistato, lo stesso può rappresentare anche una opportunità di business e di stimolo per altri sbocchi commer-ciali collaterali.Iniziative di offerte di prodotti a Km. zero, di filiere corte, di pro-dotti ecologici e di prodotti artigia-nali del territorio stanno nascendo un po’ ovunque, il più delle volte generate da singoli operatori.I maggiori interessati dovrebbero essere le organizzazioni dei pro-duttori e dei commercianti per creare un “sistema” in grado di raggiungere una massa critica sufficiente per dividere i costi e renderli sopportabili e massimiz-zare i risultati sul piano dell’im-magine e del ritorno concreto di affari. Dico “dovrebbero” perché quello a cui stiamo assistendo nella maggior parte dei nostri comuni dell’Astigiano è proprio l’opposto a quanto affermato in apertura. Prendiamo ad esempio quello che succede a San Damiano perché può risultare emblematico di una realtà economica di una certa di-mensione e di una lunga tradizio-ne di eccellenza, nella produzione

di vini di qualità e di altri prodotti agricoli ed artigianali. Esiste una associazione di produttori con una quindicina di aziende associate ed una associazione di commercianti che raggruppa quasi tutti gli eser-cizi commerciali che sono un cen-tinaio. Tali associazioni sono utili ed attive nel coordinamento di qualche timida iniziativa promo-zionale comune ma non riescono ad andare oltre alla stampa di un pieghevole con il nome e l’indiriz-zo degli associati o a partecipare a qualche fiera locale con piccoli banchi in cui sono esposti i loro prodotti.Certamente la mentalità con-tadina del non fare il passo più lungo della gamba e dell’essere padrone in casa propria continua a condizionare l’atteggiamento di molti operatori. Ha ancora senso al giorno d’oggi che 15 aziende vitivinicole (che potrebbero diven-tare una trentina con le altre dei comuni confinanti) si presentino sul mercato in modo individua-le? Non si può dare un’occhiata a quello che si fa in altre regioni e pensare, ad esempio a costituire un consorzio in grado di ottimizzare produzione, imbottigliamento e marketing? Per quanto riguarda i commercianti, oltre a lamentarsi per l’arrivo di nuovi supermercati, che cosa hanno fatto di concreto in questi anni per fronteggiare la concorrenza dei nuovi canali di vendita? E’ chiaro che i piccoli esercizi sono destinati a chiudere i battenti se non sono in grado di caratterizzare l’offerta con una tipologia di prodotti che il super-

mercato non sarà mai in grado di offrire. Penso al pane artigianale, ai prodotti freschi dell’orto, agli in-saccati artigianali, al miele locale, alla pasticceria fresca. Insomma, alle eccellenze del territorio.Qualche anno fa, la Pro Loco ave-va tentato di riproporre i biscotti di nocciole, raccogliendo le testi-monianze sulla ricetta di un noto artigiano del paese. Qualcuno li produce ancora, ma senza un logo, senza promozione pubblicitaria, nel silenzio più assoluto. Se li vuoi, me li devi chiedere, sembra dire questo atteggiamento.Mettetevi nei panni di un forestie-ro che, per sbaglio, capita in paese. Lo può attraversare per intero sen-za vedere un solo cartello che gli indichi dove può trovare qualcosa di caratteristico locale. La panet-teria con il pane cotto in forno è uguale a quella che lo compra da fuori, agriturismo e produttori di vino se ne stanno nascosti in col-line senza un cartello indicatore. Qualche eccezione naturalmente c’è, ma sempre per iniziativa indi-viduale, non per iniziative organiz-zate e mirate.È un vero peccato. Sapere fare bene le cose, con amore e dedizio-ne. Avere per le mani risorse che possono assicurare benessere per tutto il territorio e non ottenere i risultati che si meritano solo per mancanza di visione strategica d’insieme, dovrebbe far riflettere. Tra l’altro non c’è nulla da inven-tare, basta fare un giro dalle parti di Alba e delle Langhe.

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Terra & Tradizione | pag 9 rubrica

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Uovo pochet, caciotta Kremina, piccoli germogli, bastoncini di rape rosse, olio extra vergine.

Ingredienti per 6 persone.

Per la pasta:Caciotta Kremina n. 1Uova nostrane n. 6Vari germogli di stagione, sakura, ecc.Rapa rossa n. 1Piccole foglioline di insalatine.Germogli di ceciOlio extra vergineSale e pepe q.b.

Per la farcitura:Ricotta seirass piemontese gr. 200Erbe primaverili selvatiche già bollite gr. 250Tuorli di uovo n. 6Parmigiano grattugiato gr. 50Sale e pepe q.b.

Procedimento :In un pentolino non troppo grande con acqua salata, far cuocere le uova, chiamate an-che in camicia o dette pochet, circa due minuti, in modo che il rosso rimanga liquido, ma tiepido, togliere e siste-marli su un piatto con car-ta sotto in modo che l’acqua

non rimanga vicino all’uovo.Tagliare a pezzi la caciotta Kremina dando una certa for-ma a nostro piacere, ma anche un certo senso di presentazio-ne.Composizione del piatto: in un piatto singolo, sistemare un uovo pochet o detto anche in camicia, affiancare alcu-ni pezzi di caciotta kremina, decorare con i vari germogli,

piccole insalatine, la rapa ros-sa tagliata a bastoncini.Aggiustare con poco sale, fa-coltativo è l’aggiunta di pepe macinato al momento, prima di servire l’olio extra vergine.

Preparazione: facileTempo: 30 minutiAntipasti o piatto di mezzo

Bruno Cingolani

Cristal era conosciuta in tutto il mondo. Per lei e per gli animali sono state fatte molte iniziative, organizzate da chi ama i nostri “amici a quattro zampe”. Per molti anni è stata al fianco dello Chef Bruno Cingolani che la vuole ricordare così, maestosa in questa foto.

Un cane speciale

Page 10: Terra e Tradizione - numero 7

“Pedala, pedala!!...”. Quante volte da bambino ci siamo sentiti rivolge-re queste parole, un pò per scherzo, un pò sul serio, magari dai genitori o da amici, duran-te le scampagna-te in bicicletta. Ricordi che torna-no attuali, grazie alle numerose pos-sibilità che ci sono per conoscere, in chiave turistica, la Provincia di Asti, ammirando le colline, i monumenti mentre si pedala, gustando l’enogastro-nomia nei momenti di pausa, e riposan-do nelle strutture ricettive astigiane. L’estate è alle porte, siamo in prima-vera inoltrata, e la stagione per goder-si il panorama e stare nella natura, è perfetta. In queste pagine iniziamo a pedalare con la mente e la fantasia, per poi salire veramente sui peda-li e partire con la propria bicicletta, per percorrere quelle strade che rega-lano scorci mozzafiato, arte, cultu-ra e tanta tradizione. Senza dimen-

ticare le tipicità enogastronomiche. In queste pagine proponiamo cinque interessanti percorsi che ci faranno co-noscere, dalla prospettiva della strada,

la Provincia di Asti, con uno sguardo anche nel vicino ales-sandrino. Bici da corsa, mountain bike, city bike: non importa,

ogni mezzo è perfetto per godersi le meraviglie del Sud-Est del Piemonte. Ad ogni iti-nerario viene aff iancata la mappa, per poter dare un suff icien-te orienta-mento a chi si appresta a pe rc or re r lo . E allora tutti in sella e pe-dalare!!

La memoria riaffiora tra Valle Belbo e Val TiglioneDa Nizza Monferrato a Nizza Mon-ferrato. Una specie di circuito, tutto nell’astigiano, in cui, per circa 46 km, l’appassionato di turismo può godersi luoghi di grande storia, e riportare alla mente ricordi lontani. Su strade asfal-tate, la bici da corsa o la MTB, sono i mezzi che portano i turisti su un per-corso dalla media/alta difficoltà, allie-tato dai panorami e dal verde che do-minano le due valli Belbo e Tiglione. Si parte dalla stazione ferroviaria di

Cinque itinerari studiati per i cicloturisti esaltano le bellezze naturali, artistiche e culturali della Provincia di Asti.

Bicicl...Asti:la provinciavista dai pedali

Terra & Tradizione | pag 10

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Nizza Monferrato e si va in direzione del paese di Incisa Scapaccino: cinque km di strada pianeggiante, occhio solo al traffico. Prima del paese si prende la strada per Cortiglione verso Vinchio: eccoci nella Riserva naturale del-la Val Sarmassa. Mentre si pedala piano, si può ammirare il “giardi-no delle aromatiche” che divide le valli Belbo e Tiglione, richiaman-do alla memoria i luoghi della Me-sopotamia tra il Tigri e l’Eufrate. Forse il paragone è azzardato ma rende l’idea di come la natura pos-sa essere magnifica anche nell’Asti-giano. A Vinchio tappa obbligata ad ammirare il parco letterario dedicato a Davide Lajolo. La sto-ria dei partigiani rivive a Noche men-tre si prosegue per Castelnuovo Calcea. Da qui in avanti piccole frazioni e paesi da ammirare: Toetto, San Bernardino, Agliano Terme, centro in cui si arriva a metà percorso. Sù verso Molizzo dove la chiesina della Madonna di Molizzo vale una fermata per ammirare il panorama. Si torna a Tiglione seguendo a ritrovo il sentiero ciclabile VT4. Il percorso conti-nua: campi lavorati e tanti alberi accom-pagnano il ciclista sulla strada che porta ai paesi di Mombercelli, Freto, Belve-glio. Siamo giunti agli ultimi 10 km: prendendo il percorso VT5 si torna sul-la strada Langa. Un chilometro di ster-rato in salita (si consiglia di farlo a piedi) e via verso Noche e Vaglio Serra. Ultimi quattro chilometri di relax in discesa ed eccoci di nuovo Nizza Monferrato.

Da Acqui con lo sguardo nell’astigianoUn pò nell’Alessandrino, un pò nell’Astigiano, quasi a non fare torto a nessuno. Un percorso di 40 km, tut-

to su asfalto, da affrontare su strada di media difficoltà in bici da corsa o city bike. Partenza dalla stazione ferroviaria di Acqui Terme verso sinistra per attra-versare la città in direzione Savona. Si prende la parallela alla SS30 verso Ter-zo, stupendo borgo medioevale, teatro di grande musica in estate (Concor-so Nazionale di piano, organo e clavi-cembalo). Qui una pausa obbligatoria: dalla Torre dei Malaspina lo sguardo si perde nella Valle Bormida, per un panorama che vale da solo il percorso. Stesso discorso per i sei km che portano il turista a Montabone: salita gradua-le, allietata dalla natura e dalle colline che si aprono davanti agli occhi. Giunti in paese ci si ferma per visitare la chie-sa parrocchiale, dove sono custoditi i dipinti di Guglielmo e Orsola Caccia.

Si scende verso Nizza Monferrato per proseguire in regione Valdoche e via verso Rocchetta Palafea. Siamo quasi a metà percorso : tempo di arrivare a Ca-stelboglione ed ammirare, sulla strada,

la chiesa del ‘600 di San Rocco. La gita in bicicletta conti-nua verso Calaman-drana, sulla SS456, e via verso Bricco Oddone, per kilo-metri di puro relax e grande panorama. Negli ultimi 10 km del percorso merita fermarsi ad Alice Bel Colle: il

nome dice tutto, grazie al suo Belve-dere che si perde verso l’arco Alpino. Ultima tappa Ricaldone, famo-so per Luigi Tenco, prima di ritor-nare ad Acqui Terme dalla SS456.

Il Tanaro: lungo un fiume che unisce I fiumi sono da sempre importanti per le città. Un tempo come difesa e sostenta-mento economico, ora come ricordo di grande storia. Ed il fiume Tanaro, oltre che la provincia di Cuneo, solca le terre di Asti ed Alessandria, prima di prose-guire la sua corsa verso il Po, di cui è il principale affluente di destra. Lungo il suo letto è nato un percorso di me-dia difficoltà: 46 km (90% su asfalto) da percorrere con city bike o MTB, parten-do da Alessandria, ed arrivando ad Asti,

Terra & Tradizione | pag 11

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seguendo a ritroso il letto del Tanaro. La peculiarità ed il vantaggio di questo itinerario sono la natura e le strade a bas-so traffico, elemento che permette al ci-clista di riposare la mente, per ammirare al meglio il paesaggio ed i paesi toccati. Dalla stazione dei treni di Alessandria si prende per il ponte Tiziano, ma si svol-ta prima, in direzione Casalbagliano. Già da questi primi kilometri il fiume accompagna da vicino i cicloturisti e, in alcuni tratti, grazie ad alcuni sentie-ri in sterrato, si può anche raggiungere la sponda. Unico avvertimento: fare at-tenzione, per calmo che sia, il Tanaro

è sempre un fiu-me imponente. La strada prose-gue verso Villa del Foro dove la prima tap-pa obbligatoria è la visita alla Forum Fulvii, A nt i qu a r iu m Romano. Dopo questo tuffo nel passato di roma-

na memoria, via verso Oviglio, Masio ed il primo ponte che porta alla torre medioevale, antica struttura strategica che dominava la valle del Basso Tanaro. Dopo Masio, vigneti e boschi accom-pagnano il ciclista che scollina verso Rocchetta Tanaro in discesa dove si può visitare la chiesetta della Madonna delle Ciappellette, di origine romana. La natura diventa la vera protagoni-sta nel Parco Regionale di Rocchetta Tanaro: qui i ciclisti possono allunga-re la gita seguendo i percorsi ciclabi-li o trovando ristoro nei diversi punti. Ed eccoci giunti vicini al fiume: per

mantenere il percorso il più possibile lungo il suo letto, si consiglia di pren-dere la strada sterrata, di circa 2 km, esterna al Parco. La stradina permette di arrivare a S.Anna di Rocca d’Arazzo e alla salita per Azzano d’Asti, dove il Bel-vedere rende giustizia ai chilometri fatti finora. Nell’ultima parte del percorso si scende verso Asti e, entrati in città, si può pedalare tra i palazzi che portano al centro storico.

Il Monferrato, qui vive la storiaE’ il percorso più lungo ed impegnati-vo, ma ne vale davvero la pena cimen-tarsi, a passo turistico naturalmen-te, sulla strada che si sviluppa per 55 km, tutta su asfalto. In Bici da corsa o city bike si parte da Canelli e si ritor-na nella città dello spumante dopo es-sersi inebriati di paesaggi ricchi di vi-gneti, noccioleti e storia medioevale. Il Monferrato regala tutto ciò, in que-ste decine di kilometri che lasciano nel-la mente e nell’anima una sensazione di pienezza e di rispetto per la natura. Partiti da Canelli si costeggia il fiu-

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me Belbo verso Nizza, per poi andare in direzione di San Marzano, vicino

alla pieve di S. Giovanni delle Con-che, chiesa romanica posizionata su una bassa collina. Giunti a San Mar-zano dopo una salita graduale ci fer-miamo per visitare il castello medio-evale, prima baluardo, e poi fortezza spagnola nel ‘600. Meritano un’occhia-ta anche la Chiesa di San Marziano e le chiese campestri intorno al paese. Tutti in sella e si pedala verso Moasca, raggiunta da Regione Chierina. Qui al-tra storia medioevale grazie alla fortezza ristrutturata di recente, interessante per la cantina e le prigioni. Dal paese giù verso la SP6 per girare a sinistra al bivio in direzione Agliano. Giunti al paese da una dolce salita si può fare visita allo sta-bilimento delle Terme curative, ed alla piscina. Da qui, e siamo ad un terzo del percorso, ci si dirige verso Montegrosso per imboccare la strada che porta a Co-stigliole d’Asti. La lunga tratta sui peda-li tra i campi, porta a S. Stefano, paese a metà strada della nostra lunga “tappa”. Se si vuole, piccola sosta in questo af-fascinante paesino del Monferrato e via verso il Santuario della Madonnina, ri-salente al ‘700. Il percorso porta verso Costigliole d’Asti dove si possono visi-tare la chiesa dell’Annunziata, il castello (ce ne sono altri nelle località vicine ma sono fuori percorso), e le vie del centro. Giù verso Castagnole delle Lanze che si raggiunge tra salite e discese, immersi nel verde. Boglietto e Calosso sono gli

ultimi due paesini prima del ritorno a Canelli, tra file di vigneti e discese rilas-

santi.

Il Bormida: il fiume e la sua valleA f f a s c i n a nt e , i m p e g n a t i v o , difficile. Tre ag-gettivi che ri-assumono bene questo percorso, corto ma inten-so: 36 km con il

fiume Bormida che non ti abbandona mai. Andata e ritorno da Mo-nastero Bormi-da, passando per Spigno e Millesimo, in bici da corsa o city bike, tut-to su asfalto. Da Monaste-ro Bormida si va in direzione Roccaverano, dal ponte me-dioevale e, dopo alcuni chilometri, si prende la stra-da per Cessole, vicino al torren-te Tatorba. Dalla Madonna del De-serto si sale al pa-ese. Arrampicata impegnativa ma ne vale la pena: il panorama e la natura ristorano dalla fatica. Dopo una piccola so-sta, via verso San Giorgio Scaram-pi e, sulla collina, ecco la chiesa della Madonna del Ro-

sario. Si scende a Vesime dove si visita la Chiesa dell’Assunta ed il paese. Il fiume Bormida è sempre lì, come punto di ri-ferimento su un percorso che ora por-ta a San Giorgio Scarampi su una salita un pò difficile, da affrontare con calma. L’ultima parte del percorso vede i ciclisti andare verso San Giovanni, San Gerola-mo, con la torre di Vengore che sembra guardare il cammino. Finita la fatica: si scende per Monastero Bormida, per il ritorno al paese dove si possono visita-re il castello, la chiesa di Santa Giulia e tornare sul ponte romanico, per ammi-rare il lento e perpetuo andare del Bor-mida, quasi per un ultimo saluto.

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Una vita sui pedali, e non solo per diletto, ma soprattutto per lavoro. La “Cicli Giorgio” (www.cicligiorgio.it) di Bruno, Mario e Car-lo Correggia, ha origine lontane, legate a due nomi di persone conosciute nel mondo delle due ruote, ed anche di quelle motorizzate. Stia-mo parlando di Mario Voglino e del genero Giorgio Correggia, padre degli attuali titolari. Persone legate dalla passione per la bicicletta, capaci di intuirne le potenzialità e di carpirne al meglio il fascino. In due modi: uno legato alla “Cicli Giorgio” come attività professionale nel mondo delle riparazioni, della costruzione di telai da corsa, e della MTB, l’altro al turismo su due ruote, grazie alla nascita, nel 2011, dell’as-sociazione “Fulludic” (www.fulludic.com), della quale fanno anche parte Fabio, Marco e Corrado.

E’ Bruno Correggia, a nome di tutti, a par-larne.«Partiamo dalla nostra concezione della bici-cletta. Per noi la bici è un mezzo per divertir-si e per mantenersi in forma. I vantaggi sono a livello mentale perchè aiuta a dimenticarsi per un pò dei problemi quotidiani della vita, ed a livello fisico, perchè pedalare aiuta a rigenerare il corpo ed a diventare più forti. La bicicletta rispetta l’ambiente e lo fa vivere intensamente, regala emozioni davanti ad un panorama moz-zafiato, magari dopo una dura salita. E le soddi-sfazioni non mancano».

Ci spieghi il perché.«Iniziamo dalla “Cicli Giorgio”. Oltre all’aspet-to legato al reparto corse, al quale aderiscono circa settanta corridori (la metà fanno agoni-stica) tra cicloamatori, cicloturisti, amanti delle Gran Fondo, il nostro lavoro, dalla produzione di telai negli anni ’80 al negozio aperto ad Alba lo scorso anno, è sempre stato caratterizzato dalla passione per le due ruote anche in chiave umana. Abbiamo sempre cercato un rapporto di fiducia con il cliente che ci ha permesso di evolverci e di proporre nuove conoscenze, fino a specializzarci anche nel mondo delle MTB». Un mondo che ha portato anche alla nascita dell’associazione Fulludic? «In parte diciamo di sì. Nel 2011 io e mio fra-tello Mario, con Fabio, Corrado (Presidente Fulludic), e Marco, abbiamo ufficializzato con la nascita di Fulludic la nostra filosofia di turi-smo. Una proposta legata al paesaggio, ai sen-tieri, alle emozioni che le stupende zone del Ro-ero possono regalare a chi sale in bici e parte su strada o sterrato. Così si può capire come sia le MTB che le Trekking Bike siano il nostro pane. Sia io che gli altri soci siamo maestri naziona-li di MTB e organizziamo corsi per bambini (6-12 anni) e per adulti, senza dimenticare le donne, alle quali dedichiamo corsi specifici, con un buon successo di partecipazione “rosa”. Le lezioni si tengono nel parco naturale ou-tdoor dell’Ecomuseo delle Rocche di Mon-

tà, in una zona recintata e senza pericoli. I diversi livelli di istruzione, compresi quelli per discesa, sono seguiti da un buon nume-ro di appassionati: se questa non è un’altra soddisfazione... Invito tutti a venirci a trova-re in negozio ad Alba, per conoscere la filo-sofia Fulludic».

Cicli Giorgio, bici a tutto divertimento! Segui la filosofia “Fulludic” per un turismo su due ruote vista dai pedali

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Piemonte e Liguria: regioni unite, non a caso. Ci ha pensato la natura a dare all’uomo la grande opportunità di po-tersi rilassare in due ambienti tra di loro collegati: la montagna ed il mare. Per un’estate dove non si vuole rinunciare a vivere in due territori fantastici, magari per qualche giorno di relax, o anche solo per una giornata all’insegna del diverti-mento, ecco quello che si può vedere ed ammirare. In questo tempo, dove l’ac-cortezza economica è all’ordine del gior-no, se si razionalizzano bene i giorni di vacanza, è possibile vivere al meglio il Piemonte e la Liguria, e di conseguenza le loro peculiarità che, in queste pagine, scopriremo insieme a voi, appassionati di escursioni nei sentieri tra laghi e rocce, o di rilassanti bagni nelle acque del Mar Ligure con, negli occhi, le Alpi Maritti-me. Iniziamo il nostro “viaggio” dal Pie-monte, per poi spostarci verso la Liguria, per capire quello che c’è da vedere e da vivere, per respirare aria pulita e ritem-prarsi dalle fatiche del lavoro annuale.

In Piemonte, per una monta-gna tutto l’annoMontagne inserite nei Parchi Protet-

ti, una scelta mirata per salvaguar-dare la natura. Iniziamo con qualche numero, giusto per rendere l’idea di come, in Piemonte, si faccia sul serio a livello turistico ed ambientale. Ci sono 63 Aree Protette, 2 Parchi Na-zionali (Il Gran Paradiso e quello del-la Val Grande, dal 1992). Grande ri-guardo verso il Po, grazie all’istituzione del “Sistema della Fascia fluviale” che “sorveglia” tutti i 235 km del suo let-to dove scorrono le acque in Piemonte. L’Unesco ha riconosciuto il grande la-voro sulla montagna nel 2003, inseren-do i sette ““Sacri Monti” piemontesi (Crea, Varallo, Orta, Ghiffa, Belmonte, Domodossola e Oropa) nella Lista del Patrimonio Mondiale per l’Umanità. Come si può capire da queste poche ri-ghe, andare in vacanza sulla montagna piemontese, in inverno od in estate, vuol dire diventare protagonisti su un palco di teatro unico, e da rispettare. Concentriamoci sull’estate e vediamo subito che le escursioni nei sentieri sono il “miele” preferito da chi ama cammina-re, per ammirare panorami mozzafiato. Argentera, Monviso, Rocciamelone, Gran Paradiso, Monte Rosa, le località

delle Alpi Marittime, Cozie e Liguri, sono meta di escursionisti e appassionati di sentieri di ogni livello, da quelli in alta quota, a quelli più “abbordabili”, presenti intorno ai suggestivi paesi di montagna. Ma in estate che cosa si può anche fare in montagna? Un paradiso dai mille sani divertimenti: sport di terra, acqua e aria, dalla bici alla mongolfiera, dal del-taplano alle rapide in gommone, canoa, rafting, hydrospeed, in particolare nei torrenti selvaggi della Valsesia e dell’Os-sola. E non solo: in montagna d’estate si prende il sole nei prati e nelle aree adi-bite, magari dopo un bel pic-nic, o un pranzo in locande tradizionali. E dopo la “siesta” si può anche fare shopping nei centri dei paesi o scoprire musei carat-teristici, o una passeggiata a cavallo. Si può anche giocare a golf con le 18 buche di Sestriere, e le 9 di Claviere e Limo-ne Piemonte, senza dimenticare Prato Nevoso, o dedicarsi alla pesca nelle nu-merose strutture dei laghi e dei torrenti.

Cuneo, la Provincia dei sette itinerariLa Provincia Granda e la montagna, un connubbio di successo anche nei mesi

Dalla montagnaal mare:vivi un’estate tra il Piemonte e la Liguria

Vinadio (CN) - Forte Albertino

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estivi. Dal “Re di Pietra” (Monviso) alle Langhe ed il Roero, passando per la pia-nura. In Provincia di Cuneo vengono offerti sette itinerari d’eccellenza. Noi ci occupiamo di quelli relativi alla monta-gna, partendo da Cuneo, capoluogo di una delle province più grandi d’Italia. Cuneo (534 metri slm) è una città sug-gestiva, con il suo centro storico affasci-nante, unito dall’enorme piazza Galim-berti (da non perdere il colorato mercato del martedì) dalla quale si possono am-mirare le montagne verso la vicina Fran-cia. La piazza segna un immaginario confine tra il centro storico medievale e le nuove abitazioni, costruite dopo l’abbat-timento delle mura tra il 1800 e il 1802. Valle Pesio: non mancate la visita a Pesio ed alla sua Certosa, nel Parco Naturale dove c’è la zona carsica del Marguareis, ed il “Pis del Pesio”, gi-gantesca “fontana naturale” di 30 me-tri di salto. Tappa a Peveragno per le

fragole, poi a Boves da dove si ammira la Bisalta, montagna suggestiva di Cu-neo, e le numerose chiesette, tra cui il Santuario Regina Pacis a Fontanelle. Si va verso la montagna e si incontra Borgo San Dalmazzo, cittadina con re-sti romani, per salire a Vernante, pae-se dei murales dedicati a Pinocchio, in memoria di Attilio Mussino, disegnato-re celebre per l’interpretazione del bu-rattino di Collodi, con tanto di museo. A quota 1000 metri si fa sul serio: Li-mone Piemonte, in inverno stazione sci-istica, d’estate offre arte e passeggiate suggestive. Se si sale alla parroc-chia gotica di S. Pietro in Vin-coli, il panorama è assicurato. Valle Gesso: si inizia da Valdieri e Sant’Anna di Valdieri, per poi spostarsi ad Entracque ai piedi della diga “Luigi Einaudi”, il più grande impianto idro-elettrico di pompaggio Enel d’Italia. Valle Stura: è una zona particolare, per-

chè divide le Alpi Marittime da quelle Cozie ed è formata da ben undici pae-si. Aisone, Argentera, Demonte, Gaiola, Moiola, Pietraporzio, Rittana, Rocca-sparvera, Sambuco, Valloriate, Vinadio. Tutti con le loro bellezze, da vedere. Un occhio particolare a Demonte, per il cen-tro storico, e Vinadio, per la sua valen-za storica, e per il Forte di Carlo Alber-to. Non dimenticatevi del Santuario di Sant’Anna di Vinadio a 2010 metri: un panorama mozzafiato, ed una leggenda da interpretare; da vedere il grande mas-so con due impronte che la leggenda vuo-le siano i piedi di S. Anna. Il Colle della Maddalena e quello della Lombarda si possono raggiungere anche a piedi, nei sentieri che portano ai rifugi. Suggestivi anche i pascoli di Sambuco dove pasco-lano le pecore sambucane, famose per la lana e la bontà unica della loro carne. Valle Maira: Dronero è la sua città d’ar-te, ricca di storia e tradizione, di giolit-

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tiana memoria. Proseguendo meritano una visita Cartignano (694 mt.), per il castello, Macra (875 mt.), Celle Macra (1270 m) e Stroppo (1087 mt.), per le loro chiese storiche. Si sale tra vie stret-te dai boschi fino a Elva, siamo oltre i 1600 mt., ma il paese ne giustifica la gita per la sua architettura ed il suo ambien-te incontaminato. E per un tuffo nella natura si scende ad Acceglio (1200 me-tri circa), paese di frontiera, dove l’an-fiteatro naturale offre laghetti e piccole cascate, in un paesaggio quasi bucolico. Valle Varaita: Busca, per il suo castello del Roccolo, Costigliole Saluzzo, per i tre ca-stelli nel centro storico, la gotica Brossa-sco, Valmala, e la folkloristica Sampeyre, sono le perle di questa parte della Granda. Il Monregalese: un altro territorio ric-co di montagne è sicuramente la zona che ha come “capoluogo” Mondo-vì, città composta da parte alta, detta Piazza, ricca di negozi artigianali, e da parte bassa dove ci sono i Breo, Pian-dellavalle e Carassone, luoghi dove si svolge la vita sociale e politica. Non di-mentichiamo Altipiano, considerevole centro urbanistico. Il fiume Ellero sol-ca la cittadina dove si possono visitare chiese, palazzi e i giardini del Belvedere con la torre civica, raggiungibili con la funicolare, il cui percorso è stato idea-to nel 1886 per collegare Breo a Piazza. Prima di avvicinarci alle montagne, ecco Vicoforte con il suo Santua-rio, costruito nel 1596 su progetto di Ascanio Vitozzi, intorno a un pilone, venerato per una leggenda che vuo-le l’icona della Madonna sanguinan-te dopo che un cacciatore la colpì. Ci si muove verso Ceva, in Valle Tana-ro, famosa per le otto porte medioevali (torre guelfa e campanone sono le uni-che testimonianze) e via verso Garessio (581 mt.), con il Santuario di Valsorda. Si prende la statale 28 verso Ormea, il Col di Nava, e sulla strada ecco la torre saracena dei Barchi, che domina il fiu-me Tanaro, nella parte alta della valle. Ormea, nelle Alpi del Mare, regala un bel

centro storico e chiese da visitare e intor-no le borgate sono da vedere per il loro puro stile montano. A Frabosa Soprana in estate le passeggiate sono assicurate! Verso i 1000 mt. Valcasotto, un tempo castello reale dei Savoia, regala prodot-ti tipici e paesaggio straordinari, come Pamparato e Roburent. Paesi dove il moderno turismo si unisce alla tradi-zione montanara. I paesi di Roccafor-te Mondovì, Villanova Mondovì, Lu-risia, Bastia, sono i centri principali in Valle Ellero. Il Monte Pigna è meta di escursionisti ed amanti delle grotte. Valli Occitane: lunghe valli di unione sociale. Ma quante sono le Valli Oc-citane in Italia? Tra Piemonte e Ligu-ria sono quattordici, anche se è difficile dare numeri esatti. Dalla Spagna all’Ita-lia, passando per la Francia, l’Occitania, con le sue tradizioni, la sua lingua e le sue bellezze, si può considerare come un lungo territorio di unione sociale. In provincia di Cuneo comprende l’alta Val Tanaro (Briga Alta e una frazione di Ormea, le valli del Quié o Kyé, le valli Ellero, Maudagna e Corsaglia). Guar-dando alla vicina Liguria, una parte del-la Valle Argentina, ad Imperia, e i picco-li centri Realdo, Verdeggia, ed Olivetta San Michele. La Valle Pesio è occitana fra Chiusa Pesio, Peveragno e Boves ai piedi della Risalta, e le piccole valli Col-la e Josina. E ancora Vermenagna, Ges-so, Stura, Grana, Maira, Varaita, Po, Bronda e Infernotto.

Torino, bella anche in alta quotaSentieri e mulattiere erano, anche in Pro-vincia di Torino, vie di comunicazione che univano i villaggi in pianura ed i vil-laggi agli alpeggi in montagna. Ora, pur non avendo perso il loro ruolo principale, vengono considerati importanti in chia-ve turistica, per lo sviluppo del territorio. Anche in questa parte di Piemonte an-dare in montagna vuol dire vivere, anche solo per un giorno, culture, tradizioni, rispetto per l’ambiente. Chi ama la mon-

tagna ricerca zone dove ci si allontana dal caotico mondo del quotidiano, per tuffarsi quasi in una “dimensione paral-lela”, che ha altri ritmi ed altre frequenze. Dai ghiacciai del Monte Rosa ai tran-quilli paesini delle Alpi Marittime, si vivono le Alpi Piemontesi. Per la Provin-cia di Torino si parte da nord dove, un tempo, il popolo dei Walser, originari dell’alta valle del Rodano, nell’attuale Vallese, colonizzarono il versante italo-svizzero nel XIII Secolo. Qui le tracce sul Monte Rosa non mancano e le mi-noranze a Gressoney (Valle d’Aosta) non mancano. In questi territori l’allevamen-to bovino e la produzione casearia, re-galano prodotti di nicchia. Gli alpeggi sono in zone panoramiche e la transu-manza è uno spettacolo solo vederla. Tra la Val di Susa e le Alpi Marittime, ci si avvicina alla Francia, ed attorno al Monviso gli amanti dell’alpinismo si “ri-uniscono” in tutte le stagioni. Le Alpi del Sud tra Torino e Cuneo sono la meta preferita per chi vuole vivere giorni sia in bassa che alta quota, per sentirsi parte viva della natura. In Liguria, mare vista monta-gnaMare vista montagna. La Liguria è una regione unica e particolare proprio per questo motivo. Unica perchè in pochi chilometri quadrati regala una concen-trazione di ambienti naturali ricchi di microclimi; particolare perchè, rilassati nelle calme acque del Mar Ligure, si può godere di un panorama che passa dal-

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la sabbia delle spiagge, alle rocce della montagna che collega al Basso Piemonte. Monti, mare e fiumi, ecco come è la Li-guria. Compresa tra le Alpi Marittime (Ponente Ligure) e gli Appennini (Le-vante Ligure), ha un territorio montuoso per il 65%, con cime alte fino a 2200 mt (Monte Saccarello) che scendono fino al mare. E la costa è meta di molti turisti, soprattutto in estate. Le spiagge si svi-luppano per circa 300 km e si passa dalla scogliere ai litorali in pietra o sabbia, in base alla zona. Fondali profondi fino a 2000 mt, frastagliati, accolgono il Mar Ligure (punta estrema a nord-ovest del Mar Mediterraneo). Come fauna si passa dagli ulivi dell’entroterra, dove si produ-ce il pregiato olio ligure, alle pinete che danno respiro ai centri abitati sulla co-sta. Ci sono anche piccoli isolotti affasci-nanti: Gallinara e Bergeggi in provincia di Savona, Palmaria, Tino e Tinetto nel-le zone di La Spezia. I fiumi sono pochi ed hanno portata limitata ma, durante le piogge abbondanti, vengono tenu-ti sotto controllo su tutto il territorio. Occupiamoci della parte marina e sco-priamo insieme quali sono le Riviere liguri, tanto amate dai vacanzieri. Ini-ziamo da Ponente (dal confine france-se fino alla parte ovest di Genova) dove troviamo l’ Entroterra imperiese, l’En-troterra savonese, la Riviera dei Fiori e la Riviera delle Palme. I versanti sono morbidi e distesi, con i monti lontani dalla costa, valli spaziose che si perdo-no dolcemente verso il mare. Le spiag-

ge sono sabbiose e suggestivi promon-tori, detti “Capo”, le custodiscono. Alcuni esempi sono Capo Berta, Capo Mele, Capo Noli e Capo Sant’Ampelio. A Levante abbiamo, partendo da La Spezia e salendo verso Genova, le Cin-que Terre e Golfo dei Poeti, l’Entroterra spezzino, il Golfo del Tigullio, l’Entro-terra genovese, Genova e Golfo Paradiso. Qui troviamo una maggiore concen-trazione di promontori vicini al mare: una visione poetica con i pini che sem-brano immergersi nel mare, tra le sco-gliere. Spiagge con ciottoli e scogli dove prendere il sole o divertirsi tra le loro piccole insenature. Famosi i pro-montori di Portofino, Sestri Levan-te nel Golfo del Tigullio, la Punta del Mesco alle Cinque Terre, Portovene-re che disegna una penisola unica nel Golfo dei Poeti, sempre a La Spezia. Un bagno in acque pulite. Quando si parla di mare si pensa sempre ad acqua, se non proprio cristallina, almeno puli-ta. La Regione Liguria è molto attenta in questo ed il turismo la ricompensa con presenze notevoli durante i periodi esti-vi. Un marchio sulla qualità del mare e dell’ambiente circostante, è dato da diver-si Comuni e spiagge rispettivamente Ban-diera Arancione del Touring Club Ita-liano, e Bandiera Blu della “Foundation for Environmental Education” (FEE), che coinvolge 41 nazioni nel Mondo. Iniziamo con i paesi che si possono fregiare della “Bandiera Arancione”, un marchio di qualità turistico am-

bientale ideato dal Touring Club Ita-liano, e rivolto alle piccole località dell’entroterra che puntano su qualità e eccellenze nei vari campi: dalla na-tura alla tutela del territorio, dall’eno-gastronomia alla ricettività turistica. Nel 2011 le Bandiere sventolano nei comuni liguri di Brugnato (SP), San-to Stefano d’Aveto (GE), Apricale (IM), Pigna (IM), Seborga (IM), Trio-ra (IM), Castelnuovo Magra (SP), Sas-sello (SV), Toirano (SV), Varese Ligure (SP), Castelvecchio di Rocca Barbena (SV), Airole (IM), Pignone (SP), Dol-ceacqua (IM). Tutti luoghi da andare sicuramente a vedere, per innamorarsi dell’affascinante entroterra della Liguria. Se ci spostiamo al mare, possiamo tro-vare diverse località marchiate “Bandiera Blu”, un programma Eco-label Interna-zionale per la certificazione della qualità ambientale in località turistiche marine e lacustri. Dal 1987 l’organizzazione non-governativa e no-profit “Foundation for Environmental Education” (FEE), con l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), ha dato il via a questo progetto di respiro mon-diale. In Liguria sono “Bandiera Blu” Genova, Lavagna, Moneglia, Chiavari, Imperia, Sanremo – Imperatrice, Cam-porosso, Bordighera, La Spezia, Ameglia – Fiumaretta, Lerici, Savona, Albissola Marina, Bergeggi, Loano, Celle Ligure, Spotorno, Varazze, Noli, Albisola Supe-riore, Finale Ligure, Savona – Fornaci. Forza allora, l’estate è servita!

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Assedio di Canelli: un’edi-zione speciale. Per due moti-vi: da una parte, il 2012 segna la vigilia del 400° anniver-sario della vittoria contro il Duca di Nevers, dall’altra, per l’occasione, il Comune ha deciso di introdurre al-cune novità in un anno dove le ristrettezze economiche generali degli Enti Pubbli-ci, hanno costretto ad un maggior ingegno da parte di chi, con passione, organizza una delle rievocazioni stori-che più affascinanti d’Italia. E così anche quest’anno Ca-nelli vive per l’Evento che vi riassumiamo. All’inizio del XVII secolo Canelli era una cittadina del Ducato di Monferrato, in mano a Fran-cesco Gonzaga, Duca di Mantova, fino al 1612. Alla sua morte, dal 1613 al 1617, il Monferrato fu teatro del-la guerra di Successione del Ducato che vide protagoni-sti Carlo Emanuele I, duca di Savoia e nonno della figlia di Gonzaga, e Carlo Gonzaga, duca di Nevers. La posizio-

ne strategica della città, po-sta sul confine dei due regni, portò gli eserciti a scontrar-si duramente: alla fine i Sa-voia, grazie anche al fonda-mentale aiuto del popolo, respinsero Carlo Gonzaga, e Carlo Emanuele I dispen-sò la città dal pagamen-to delle tasse per trent’an-ni. Era il giugno 1613. Torniamo a noi ed arrivia-mo al 1992: una grande idea ha portato in auge la rievo-cazione dell’Assedio. Autore di questa intuizione tre cit-tadini legati alla propria ter-ra: Sergio Bobbio, Giovanni Vassallo e Gianluigi Bera. Da ventun anni Canelli, a giu-gno, diventa l’ “ombelico del mondo” degli appassionati di storia, raccogliendo in due giorni migliaia di visitatori, con ricadute positive su tut-ta l’economia del territorio. L’edizione numero 21 va in scena sabato 16 e do-menica 17 giugno. L’asses-sore alle Manifestazioni Aldo Gai ha comunicato che la rievocazione stori-

ca verrà rivissuta con mag-gior parsimonia, ma che le novità non mancheranno. Teatro delle battaglie sono i prati Gancia di Villanuova, e si svolgono sabato 16 giugno, in notturna, alle ore 21, e do-menica 17 giugno, alle ore 10. Palcoscenico della manife-stazione il centro storico, da piazza Aosta a Villanuo-va, come lo scorso anno. Lo scenografo Carlo Leva ha studiato la porta d’ingresso che sarà posizionata all’ini-zio di via XX Settembre, là dove sorgeva nel Seicento. Non mancheranno gruppi militari stranieri e nazionali, anche se in numero ridotto. E non può mancare la ga-stronomia: attenzione vi-sitatori, per mangiare in osterie e taverne munite-vi all’ingresso del “testo-ne”, moneta di scambio per assaporare i “gusti for-ti” del ‘600, con stoviglie dell’epoca, naturalmente. Ma quali sono le novità? L’Assessore Aldo Gai, sem-pre molto entusiasta, invita

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Terra & Tradizione | pag 21 territoriotutti a collaborare anche in vista dei festeggiamenti, previsti nell’edizione 2013, per i 400 anni dall’evento stori-co, e comunica che, all’Assedio 2012, ci sarà un ospite regale: «Siamo onorati della presenza di Sua Altezza Reale il Principe Sergio di Jugoslavia, terzoge-nito della Principessa Reale Maria Pia di Savoia, figlia di Re Umberto II, e del Principe Alessandro Karageorgevic di Jugoslavia, figlio del Principe Paolo, Reggente del Regno di Jugoslavia fino al colpo di stato del 27 marzo 1941, che lo depose e provocò l’occupazione della Jugoslavia da parte dell’Asse il 6 aprile 1941. Il Principe, classe ’63, frequenta la Columbia University di New York, studia fotografia all’International Cen-ter of Photography e lavora per la Ko-dak da cinque anni. Nel carnet dei suoi colleghi e amici Andy Warhol, ospi-te abituale della sua casa in Florida». Due giorni da vivere con grande emo-zione e allegria, come conferma Aldo Gai, assessore alla cultura e manife-stazioni della Città di Canelli, nonché Colonnello Camillo Taffini durante la sfilata: «Per Canelli la rievocazione sto-rica dell’assedio è l’appuntamento clou dell’anno, senza nulla togliere alle altre manifestazioni che vengono organizza-te. La città rivive la sua storia e duran-te la due giorni sono presenti numerosi gruppi storici, dall’Italia e dall’estero. Quest’anno abbiamo fatto i conti con

le ristrettezze economiche ma l’entusia-smo non è mancato di certo». Un as-sessore che diventa Colonnello: «Sono orgoglioso di vestire i panni di un va-loroso uomo d’armi che difese le no-stre terre e i luoghi del Piemonte. Fu un grande stratega e soldato coraggio-so e divenne famoso per il suo valore in battaglia. Questa figura è diventata parte di me e, durante la vita quotidia-na, alcuni conoscenti mi chiamano Co-lonnello, e lo prendo come un compli-mento».

SABATO 16 GIUGNOLa città si trasformaDall’alba alle ore 15,00Canelli diventa seicentesca e lo spetta-colo della trasformazione è assicurato dalla concitazione dei figuranti che di-ventano militari, cittadini, mendican-ti..., mentre dalle prime ore del pome-riggio i rumori dell’esercito nemico che si avvicina, si odono al di là del Fiume Belbo.

La città assediataDalle ore 15,30I soldati del Reggimento Croce Bian-ca si addestrano aspettando il nemi-

co in Piazza Aosta. I maestri d’arme istruiscono i soldati del reggimento e le truppe per l’imminente battaglia. In città arrivano spaventati contadini e popolani, passando per la porta prin-cipale, ed i militari ispezionano i car-riaggi alla ricerca di eventuali spie. I cannoni dei nemici iniziano a sparare e si impossessano dall’accampamento esterno sabaudo. I soldati dei Savoia si trincerano nella cerchia cittadina, men-tre quelli del Duca di Nevers si posizio-nano all’esterno di Canelli.Dalle ore 17,30Al rullo dei tamburi arriva ad ispezio-nare le porte della città il Comandante della Piazza di Canelli, scortato dal suo drappello. Dopo qualche scaramuccia si inizia a trattare: il nemico intima o la resa o la battaglia, i canellesi rifiutano la resa ed inizia l’Assedio.

La lunga notte dell’assediatoDalle ore 20,00“Cena degli assediati” nelle osterie e ta-verne di CanelliDalle ore 22,00Il nemico si fa largo tra le fortifica-zioni, nei prati Gancia, a Villanuo-va, si scontrano le truppe dei Savo-ia e dei Gonzaga, lungo la Sternia e in tutto il centro storico si scatenano violenti scontri tra nemici, brigan-ti e le milizie del colonnello Taffini. Alle porte cittadine: esibizione di musi-

IL PROGRAMMA Due giorni sotto Assedio per la vittoria

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Terra & Tradizione | pag 22 territorioci, saltimbanchi e giochi d’arme.Dalle ore 23,30I nemici incendiano il castello. È il turno della popolazione che aiuta il capitano e le guardie a domare il fuoco. I briganti assaltano i nottambuli e gli avventori del-le osterie ancora aperte. Per tutta la notte ronde e veglie negli accampamenti mili-tari.

DOMENICA 17 GIUGNOL’assedio entra nel vivoOre 9,30Si intensifica l’attività militare alle por-te della città, i nemici si schierano alla porta della Villa, il corteo ducale, pre-ceduto dal rullo dei tamburi percor-re la città, il Duca ispeziona le truppe. Cresce la confusione, il nemico tenta un nuovo assalto al castello, ma è costretto a fermarsi nei prati Gancia, a Villanuova, in attesa di conquistare la città.Ore 10,00Le truppe del colonnello Taffini salgono la Sternia, il nemico intima la resa, si tratta, le truppe canellesi decidono di resistere, mentre ci sono scaramucce tra soldati rivali. Le varie compagnie militari sfilano per la città per raggiungere gli schieramenti nei prati Gancia.

La battaglia finale (prati Gancia, bor-go antico di Villanuova)Dalle 11,00I Prati Gancia diventano il teatro della vittoria di Canelli e dei Savoia: le trup-pe di Nevers sono circondate e fuggo-no, lasciando sul campo morti e feriti.

La vittoriaDalle 12,00Viene dichiarata la fine dell’Assedio: Canelli ha vinto, la popolazione esul-ta, il capitano delle guardie e le autorità locali dichiarano la fine dell’assedio. Il Duca Carlo Emanuele I di Savoia esenta i canellesi dal pagamento delle tasse per trent’anni.Dalle 12,30Si festeggia con il “Pranzo della Vittoria” tra musica e intrattenimenti.Dalle ore 15,00Continuano i festeggiamenti fuori e den-tro le mura, disfida della “carra”, diver-timenti, spettacoli, giochi ed eno-gastro-nomia.

Finale Torneo TaffiniDalle ore 17,00 Per tutta la due giorni “a ferro e fuo-co” lungo le vie del borgo antico musici,

compagnie di attori, decine di bancarelle e mestieranti d’epoca ricreano l’atmosfe-ra seicentesca.

InformazioniCittà di Canelli - Ufficio Manifesta-zioni Via Roma,37 14053 (AT) Tel. +39.0141.820231IAT Ufficio di informazione e accoglien-za turistica Via G.B.Giuliani,29 14053 Canelli (AT) Tel. +39.0141.820280.

Il Tiletto è un documento di ricono-scimento indispensabile per non esse-re considerato un nemico... Con que-sto documento il turista può girare tranquillo. Questo documento viene rilasciato dalle autorità militari presso la porta principale del Borgo, la porta di Pozzolo ed il piazzale di San Leo-nardo. Tocca al turista far vidimare il documento nelle tre postazioni militari appena citate. Solo i tre timbri lo ren-dono valido. Numerose ronde militari fermeranno sistematicamente il turista

UN TUFFO NELLA STORIA Durante l’Assedio è meglio sapere che...

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per verificare il documento. Chi ne fos-se sprovvisto rischia l’arresto, ma anche la berlina o la gogna... Ogni vidimazio-ne permetterà di visitare le zone della manifestazione e di apprezzare punti panoramici di Canelli.

La bulletta di sanità è simile al Tiletto ma è un documento sanitario. Il turista che ne è in possesso, è esente da con-tagi, vaiolo, rogna e altri morbi e per-tanto può circolare liberamente per la città. La bulletta viene rilasciata presso la porta scenografica di accesso al bor-go di Villanuova dai frati del Convento di Sant’Agostino. Attenzione, per i “casi dubbi” è previsto anche un periodo di osservazione nel “Lazzaretto”, in com-pagnia di altri “malati”...

Comportamento con i personag-gi in costume. I circa 1500 figu-ranati sono tutti educati: nel ‘600 si dava solo del Voi. Siete tenu-ti a rispettarlo, rispondendo a tono...

I militari sono l’autorità principale. Hanno i compiti di individuare le spie nemiche, di difendere la città ed i suoi abitanti. Chi fosse “assalito” da briganti o malfattori, può rivolgersi a loro.

Osterie e taverne. Numerose per tutta

la città servono gustosi piatti del ‘600, accompagnati da prelibati vini. Menù e prezzi ben visibili sono popolari. La di-sposizione delle osterie e delle taverne è indicata nella piantina che si può richie-dere all’entrata.

Visita alle cantine vinicole. Sono nel sottosuolo, in un labirinto di gallerie dalla bellezza architettonica unica. Qui, riposano ed invecchiano i più prelibati vini canellesi. Chi fosse interessato a ve-dere con i propri occhi il regno di vini e di spumanti, può approfittare dell’aper-tura delle cantine, in concomitanza con la rievocazione storica.

Il vino dell’assedio di Canelli. Si beve selezionato. Sulle bottiglie, oltre all’eti-chetta del produttore, viene inserita una particolare etichetta che è realizzata ogni anno da un artista diverso. Le pri-me edizioni del Vino dell’Assedio sono diventate oggetti da collezione sia per l’originalità che per la limitatezza della tiratura.

La sternia - il borgo di Villanuova. Grande suggestione storica in un luogo importante per Canelli. La Sternia, an-tica strada acciottolata che dalla piazza San Tommaso sale a quella di San Le-onardo inerpicandosi sulla collina, tra

case, antri piccoli cortili e bei panorami. E le sorprese non mancano.

Disfida della carra. Cioè? Nel XVII secolo l’unità di misura maggiormente usata in Piemonte, nel commercio dei vini, era la “carra”. Una grande bot-te posta sopra un carro, che poteva contenere sino a dieci-dodici brente attuali (circa 650 litri) e che era usata per il trasporto di vino e per misura-re la quantità di un liquido venduto o acquistato. Questo carro, ricostruito oggi dai mastri falegnami canellesi, consta di un piano centrale sul qua-le è montato un grande contenito-re in legno lavorato. Al suo interno, viene posta una grande botte, piena di vino, che andrà in premio al vin-citore. Alle due estremità del carro è montato un enorme timone in legno, che sporge per oltre due metri, lungo il quale sono fissati quattro pioli. Due squadre, composte da otto elementi, si piazzano tra i pioli dei due timoni e devono spingere la carra. Vince chi riesce a ricacciare l’avversario oltre il limite prestabilito.

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Una stagione particolare per il Pepedoro. La discoteca, al suo quinto anno di attività, è pronta per ospitare gli amanti del divertimento pulito nella sua pista all’aperto. Dopo la stagione invernale, si aprono le porte dei “Giardini Estivi”, dove il fascino delle calde serate viene esaltato dalla piscina e dall’ambientazione curata e di classe. Cene, band dal vivo nel pre serale, musica fino a notte fonda, cortesia, sono alcuni degli ingredienti che fanno del locale un mix di allegria esplosivo! Al Pepedoro si balla il martedì, il sabato e nei prefestivi. La formula è nuovamente vincente, studiata per soddisfare gli amanti dei diversi generi musicali: al martedì musica revival e commerciale attuale, per

un pubblico “Over 25”. Al sabato musica house e commerciale per i più giovani. Ed arriva la grande novità della “Country and Western dance”, genere musicale e di ballo che sta crescendo molto in Italia, per vivere le atmosfere texane e delle grandi praterie dell’America Settentrionale.

Al Pepedoro si può degustare l’enogastronomia locale di eccellenza: per una serata completa gli ospiti possono prenotare la cena dalle ore 21 a bordo piscina, per un appuntamento a tavola indimenticabile in un ambiente unico.

Al Pepedoro il divertimento è assicurato! «La filosofia della

Pepedoro - afferma Piero Carosso uno dei tre soci e presidente di Radio Valle Belbo National Sanremo – è stata fin dal 2007 quella di offrire al pubblico un divertimento sano e pulito. In questi anni la selezione della clientela è stata praticamente naturale e, chi decide di passare con noi le sue serate, lo fa in allegria, in un ambiente genuino. Questi cinque anni di attività sono stati positivi e per questo devo anche ringraziare il “popolo della notte” che viene al Pepedoro, e che invito per la stagione estiva appena iniziata». Al Pepedoro entri gratis! Continua la proposta ad “Ingresso libero a consumazione facoltativa”: questo è anche un modo di accoglienza ospiti molto apprezzato.

Divertimento al gusto di... Pepedoro!La discoteca apre la stagione estiva

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CALENDARIO EVENTI GIUGNO AL PEPEDORO

Sabato 9 GiugnoINAUGURAZIONE DEI GIARDINI

ESTIVI DI PEPEDORO SUMMER CLUB

Mercoledì 13 GiugnoFesta di fine scuola con ospiti a

sorpresa e afterpartyART DAY in collaborazione con il

forum giovani di Alba

Sabato 16 GiugnoFESTA DELLA BIRRA

Sabato 23 Giugno

IBIZA SUMMER TOUR

Sabato 30 GiugnoISHARM - THE PHARAONIC NIGHT

from PACHA SHARM EL SHEIK

Neive (CN)Per info: 329 3057251

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Tutto pronto per un’estate di eventi a Nizza Monfer-rato. Nel mese di luglio il Borgo San Michele orga-nizza la Camminata Eno-gastronomica “Da ‘n piot a l’òter” (da un piatto all’al-tro). La camminata (circa 4 km ad anello) avrà come scenografia le colline vita-te di San Michele, inserite in un paesaggio suggestivo e come punti di sosta cin-que-sei cascine o cortili in cui sarà possibile degustare piatti tipici e vini offerti dai produttori locali. Si partirà dalla cascina Palermo, dove saranno forniti salami e marmellate per la merenda, per poi spostarsi alla casci-na Rizzolo dove sarà servito l’aperitivo. Presso la cascina Garona sarà la volta di una ricca spaghettata, mentre la carne alla griglia sarà ser-vita presso casa Chiorra. Si chiude in bellezza con dolce e moscato alle 24 nel cortile della chiesetta di San Mi-chele. Nel corso della sera-ta, saranno anche premiate varie categorie di gruppi, dal più numeroso al più “luminoso”. La camminata non è che il preludio della

più ricca festa patronale che si terrà ad agosto dal 19 al 22. Le altre due feste patro-nali riguarderanno gli altri due borghi di Nizza. Dal 4 al 9 agosto il Borgo Bricco-Cremosina sarà in festa e il 27-28 sarà la volta del Borgo San Nicolao. Il Borgo Bric-co-Cremosina è certamente il più antico di Nizza e vanta feste di devozione alla Chie-setta della Madonna. Infatti la festa ruota tutta intorno a questo sacro edificio con la celebrazione di sante messe e processioni con fiaccolata serali. Ovviamente non si tralasciano i momenti più “bacchiani”: c’è il raduno degli Amanti del cavallo “Memorial Baldizzone Ma-rio” per cavalli da sella e da attacco; la consueta pas-seggiata lungo le falde del Bricco, una camminata a vocazione storico-culturale con momenti eno-gastrono-mici; e poi concerti, la leva, le serate danzanti. Durante le cene si potranno gusta-re ricchi piatti dalle taglia-telle ai funghi agli gnocchi al sugo di salsiccia, dallo stinco di vitello alla paella. Con sorprese contenute nel-

le confezioni delle posate. A settembre nel primo fine settimana ci sarà in Piaz-za Garibaldi la Mostra-scambio delle moto e auto d’epoca organizzata dall’as-sociazione Veteran Motor Club. L’associazione, nata nel 1989, si occupa di pro-muovere l’interesse per le auto e per le moto storiche, organizzando e partecipan-do a raduni specifici di auto e moto. Nel corso degli anni la manifestazione ha riscos-so un sempre maggiore suc-cesso, imponendosi come una delle principali mani-festazioni del settore grazie all’alto numero di esposito-ri e di visitatori. Lo spazio espositivo messo a dispo-sizione è pari a 18.000 mq. Chi intendesse partecipare in qualità di espositore usu-fruendo degli spazi coperti sotto il Foro Boario, deve prenotarsi entro la fine del mese di luglio presso la se-greteria dell’associazione al numero 0141/721492. Per gli spazi all’aperto, que-sti verranno assegnati agli espositori secondo l’ordine di arrivo, fino ad esauri-mento.

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A Castelnuovo Don Bosco si chiude il 19 giugno la Festa Patronale della Comunità Collinare “Alto Astigiano” a Moransengo, con cene e musiche, e si apre la stagione delle sagre e delle cene di paese. Il mese di agosto è il periodo migliore nel quale ambientare questi piacevoli appuntamenti. Il primo di questi è il 6 agosto con la “Cena sotto le Stelle” alle 20,15 in Piazza Don Bosco. Il menù prevede l’aperitivo della pro loco con prosciutto e melone, insalatissima di formaggi, carne cruda, parmigiana di melanzane, spaghetti allo scoglio, mezze penne estive, arrosto con patatine fritte, macedonia con gelato - bevande e caffè inclusi – a 22 € (gratis per i bambini al di sotto i 6 anni). Le iscrizioni sono da farsi entro e non oltre il 1 Agosto contattando il numero 3661111944. La serata sarà animata dal deejay-set e ci saranno sorprese per tutti i partecipanti.Si continua il 7 agosto alle ore 20,30 in Piazza Don

Bosco con Marco e Mauro, il duo comico per eccellenza delle nostri parti che da più di vent’anni porta in giro il suo cabaret incentrato sul Piemonte e sui piemontesi. La serata alterna in Via Roma dalle 20,30 “Calici sotto le stelle” dove saranno presenti tutti i produttori di vino locale. Si continua il 13 agosto in viale Regina Margherita dalle ore 19 con “Spiedinando”, una serata a base di spiedini di carne mentre Piazza Dante dalle 21 viene occupata musicalmente dagli inseparabili Bruno Mauro e la Band (ingresso

6 €), l’orchestra di liscio più immancabile della zona. Invece domenica 14 agosto, nuovamente in Piazza Dante, si cambia musica con una serata latino americano con la scuola di ballo di Asti “Zero Club” (ingresso gratuito).

Come di consuetudine il giorno di Ferragosto più di 200 espositori popoleranno le vie e le piazze di Castelnuovo dalle ore 9 per il Mercatino dell’Antico. Per questa edizione del mercatino, oltre ai commercianti che vendono pezzi di antiquariato per hobby, si è esteso l’invito anche all’ingegno creativo, cioè a quei venditori che applicano la loro creatività all’ambiente domestico. Lo stesso giorno alle ore 11 verrà celebrata la Santa Messa dell’Assunta alla Madonna del Castello e la sera alle ore 21 in Piazza

Dante Liscio Simpatia con ingresso a 5 €. Alle ore 23 ci saranno i grandiosi fuochi d’artificio che faranno ‘brillare’ il cielo del paese in festa. Ultima giornata di festa martedì 16 agosto. Dalle ore 19 “Antipastiamo” in

Piazza Dante e infine conclude i festeggiamenti il consueto concerto di Lella Blu in cui la sua voce inconfondibile, un repertorio a 360°gradi e tanto spettacolo assicurano al pubblico grandi emozioni e serate divertenti.

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Ed è di nuovo estate! E quella di Moncalvo anche quest’an-no si preannuncia ricca di ap-puntamenti di rilievo. Canto, danza e cinema sono le tre “arti” che trasformano il pa-ese in un grande palcosceni-co di emozioni, per donare agli abitanti ed agli appas-sionati, serate di puro diver-timento e di grande cultura. Iniziamo con una novità interessante: “Moncalvo in canto”. Da quest’anno il pa-ese si veste anche di note musicali grazie alla passio-ne ed alla professionalità della macchina organizzati-va diretta da Massimiliano Vacchina, presidente pro-vinciale CSEN, già a capo del “Moncalvo in Danza” (di cui parleremo dopo). Tre le categoria di gara: li-rico, moderno e musical. Da mercoledì 27 giugno a domenica 1 luglio sono in programma le fasi finali del concorso, in cui sono messi in palio più di 10 mila euro in denaro. Un evento musi-cale iniziato con la fase eli-

minatoria in tutta Italia, che ha visto le seguenti date: 13 maggio a Bologna (moder-no e musical), 25 maggio a Milano (moderno, musical e lirico), 2 e 3 giugno a Ca-gliari (moderno e musical), 9 giugno a Brindisi (moderno e musical), 10 giugno a Ca-stellana Grotte (moderno e musical), 15 giugno a Napo-li (moderno e musical), 16 e 17 giugno a Roma (moderno, musical e lirico), e 18 giugno a Catania (moderno e musical). Ogni categoria di “Mon-calvo in Canto” avrà una giuria specifica composta da preminenti esperti nel-le varie discipline e, a fare da madrina d’eccezione del nuovo format, sarà Fioret-ta Mari, specialista di fama nella dizione e recitazione, e nota insegnante al program-ma televisivo “Amici” di Maria De Filippi. Il team di esperti è completato dal te-nore Luis Alva, docente alla Scuola di Canto del Teatro alla “Scala di Milano” e da Vittorio Matteucci, cantatto-

re e personaggio poliedrico nell’ambito delle arti espres-sive. E altri grandi nomi non mancano: Marco Munari, Adelina Scarabelli, Denia Mazzola Gavazzeni, Cristina Rapini, Manuel Gervasoni, Luca Pitteri, Annalisa Bene-detti, Enrico Botta, France-sco Baccini, Fabrizio Dorsi. Ed il commento di Massi-miliano Vacchina è entusia-stico: «L’appuntamento non si limita al solo evento pre-visto per la prossima estate nel nostro paese. Il nome di Moncalvo si prepara infatti a conquistare, sotto l’insegna delle nobili arti del canto e della danza, tutta l’Italia e il mondo intero, grazie ai vari momenti che si svolgeranno anche fuori dal Monferrato come, ad esempio l’edizione invernale prevista a Milano». Adesioni e manifestazioni di interesse verso l’appunta-mento sono giunte da con-correnti e accademie di paesi come Giappone, Corea del Sud, Cina, Germania, Spa-gna e Francia.

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Terra & Tradizione | pag 29 territorioI concorrenti ammessi alle semifinali e finali raggiungeranno a giugno la città di Moncalvo, nel suo splendido scenario paesaggistico, portando quindi in Mon-ferrato ricadute turistiche di grande im-patto. Le gare saranno accompagnate, nelle serate di “Moncalvo in Canto”, da momenti di accrescimento e confronto fra i presenti e da spettacoli ed esibizio-ni di altissimo livello artistico, fra i quali si prevede anche uno speciale omaggio al compianto Lucio Dalla.Per info: [email protected]/moncalvo.indanzaNeanche il tempo per rifiatare e lunedì 2 luglio inizia “Moncalvo in Danza”. La 5ª edizione va in scena fino a domeni-ca 8 luglio, così suddivisa: dal 2 al 6 lu-glio sono in programma gli ambiti stage con grandi professionisti del settore, il 7 e l’8 luglio via al concorso di danza classica, moderna e contemporanea,

con tanto di spettacoli (Per program-ma e varie www.moncalvoindanza.it). Gli iscritti agli stage sono cen-tinaia e provengono da tutta Italia per seguire le lezioni del team di docenti di spicco com-posto da: Alex d’Orsay, Ange-lo Monaco, Beatrice Belluschi, Ludmill Cakalli, Anna Rita Larghi, Elisabetta Terabust, Donatello Jacobellis, Mauro Mosconi, Francesco Nappa, Pasquale Tafuri, Tatiana Sulejmani, Anbeta To-romani e Caterina Buratti. «Un ottimo interessamento all’even-to che ogni anno diventa sempre più frequentato da allievi che provengono sempre da più lontano! Direi che la sod-disfazione è tanta!», è il commento di Massimiliano Vacchina. A segnare l’inizio dei workshop e delleesibizioni serali del “Festival” sarà, nellagiornata del 30 giugno, la cerimonia

inaugurale i cui ospiti saranno l’Ètoiledella danza Carla Fracci, il Maestro

Giuseppe Carbone e il registaBeppe Menegatti, con la spe-ciale madrina Fioretta Mari e diversi docenti di Moncalvo in Canto. Dopo l’incontro con la stampa, ecco lo spettaco-lo di Erica Brindisi “Smania di Vivere” con il patrocinio dell’Aism (Associazione Ita-

liana Sclerosi Multipla). E anche in questo caso i biglietti prenotati per la serata sono già molti… L’Ufficio Csen di Moncalvo sarà aperto tutti i pome-riggi (dal Lunedì al Venerdì) dalle 15,30 alle 18,30 per tutte le informazioni ne-cessarie relative alle iscrizioni agli stage, la prenotazione dei biglietti, le delucida-zioni sul concorso. L’Ufficio risponde al numero telefonico 0141 917660 o si può raggiungere via mail all’indirizzo: [email protected].

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Le feste di San Damiano d’Asti sono dettate dall’agen-da dell’attuale Pro Loco che è nata nell’anno 2000 per vo-lontà dell’amministrazione comunale, ereditando l’espe-

rienza organizzativa e cultu-rale dei gruppi di lavoro che l’hanno preceduta. E’ com-posta da una decina di soci e da numerosi volontari che contribuiscono con il loro operato alla buona riuscita delle manifestazioni. Il mese di giugno si apre con la Festa del Rondò, tre giornate dal 22 al 24 giugno con giochi, balli e serate mangerecce. In più alla domenica ci saranno musica e balli country. Tra i piatti della Pro Loco è bene ricordare la “Buseca”, ter-mine dialettale che indica la trippa, un piatto tipico. Nel-la tradizione piemontese può essere cucinata in due modi:

asciutta e in brodo come minestra di verdure. La Pro Loco propone questa secon-da versione, che in passato veniva servita in scodelle nei giorni di fiera.Si continua con la festa pa-tronale di San Giulio, la bel-la frazione di San Damiano dove è stata recuperata la fe-sta del paese che si terrà dal 29 giugno al 2 luglio. Ogni sera a una cena sarà abbina-ta un’orchestra di liscio. Ma oltre agli stand gastronomi-ci, che si apriranno alle ore 19 con portate di antipasti, anguilla, agnolotti, grigliate e molto altro ancora, ci sarà anche la gara di bocce. Altra festa di paese è quel-la di San Grato e San Gia-como il 6-7-8 luglio. Tre giorni di musica, iniziative e gastronomia per le due bor-gate del Comune astigiano. Oltre alle specialità di pesce vi saranno tornei sportivi, tra calcetto, beach volley e podistica, e serate musicali. Il 15 luglio è la volta del mercatino del biologico “Le quattro stagioni”. L’idea di sviluppare questo merca-

tino di prodotti bio nasce nell’aprile 2010 in occasione di un corso di formazione sull’agricoltura biologica, fi-nanziato dalla Regione Pie-monte, e svoltosi in Borga-ta Ripalda di San Damiano d’Asti con l’obiettivo di con-solidare un evento periodico fisso sul quale poter contare, sia per chi produce, sia per chi acquista. Il 22 luglio per gli appassio-nati di auto d’epoca ci sarà il raduno di auto storiche,

mentre la settimana succes-siva, esattamente il 28-29 lu-glio ecco il 6° Vespa raduno per le vie del centro storico a cura dell’associazione Ve-span e Salam.Dal 20 al 25 luglio tocca a Gorzano festeggiare il suo santo patrono. Organizza-to dalla Pro Loco locale, la festa punta sul fritto misto

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Terra & Tradizione | pag 31 territoriogorzanese con antipasti, agnolotti, pizza, dolci e vini doc locali. Danze e diver-timento caratterizzeranno ciascuna serata. Agosto si apre con la 4ª edi-zione della festa della patata in Borgata Ripalda. Dalle ore 20 la solita formula: stand gastronomici, bevande a vo-lontà e musica. Un copione che si ripropone anche nel Borgo San Bernardo-Valmo-lina dal 10 al 12 agosto. Dal 17 al 23 agosto tutti a tavola o sulla pista da ballo, dopo aver visitato il merca-tino dell’antiquariato, per ricordare San Bartolomeo. È questo in sintesi il program-ma della festa patronale di Vascagliana. Non manche-ranno il raduno di auto e

trattori d’epoca e la dimo-strazione degli antichi me-stieri. Come ogni anno gli amanti dello sport potranno cimentarsi nella corsa di bici intitolata a Giovanni Mi-gliassi. Per tutti gli altri c’è il banco di beneficienza nei locali della parrocchia. Ultimi appuntamenti a set-tembre. I primi due giorni vedranno le Sagre Sanda-mianesi della Pro Loco cata-lizzare l’attenzione del paese con eventi, manifestazioni e cene. Poi San Damiano si sposterà ad Asti per correre al consueto palio, e quest’an-no lo farà da detentore dei titolo conquistato nel 2011, per preparare piatti per la cena propiziatrice e sfilare durante la rievocazione.

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Calendario ricco di eventi per il Comune di Asti a par-tire da ogni ultima domenica del mese che vede i Portici di Piazza Alfieri e Piazza della Libertà popolarsi di banchetti del mercatino dell’antiquaria-to. La Pro Loco di Castiglione invece organizza da venerdì 6 luglio a martedì 10 luglio l’ “Estate Castiglionese” nelle ore serali con musica, sagre e balli. La sagra si accavalla a “Torretta sotto le Stelle” or-ganizzato in Borgo Torret-ta: in queste serate, oltre alla possibilità di gustare “a cielo aperto” varie proposte gastro-nomiche, faranno compagnia spettacoli vari e piacevolissima musica per festeggiare insieme l’estate ormai arrivata. Ancora nello stesso weekend – sabato 7 e domenica 8 - il Borgo San Jorio mette in piazza la sua 6ª Festa del Borgo dove sarà pos-sibile partecipare a una “ricca” lotteria a premi. Non è anco-ra finita perché per gli amanti del gusto, domenica 8 luglio sarà anche l’occasione per as-saggiare piatti tipici alla rasse-gna agroalimentare in Piazza Alfieri sotto i Portici Anfossi dalle 9 alle 19. Sicuramente da non perdere è la rassegna musicale che or-mai da anni contraddistingue la città di Asti. Parliamo di “Asti Musica” che si svolgerà dal 10 al 20 luglio e che in que-ste settimane sta aggiornando il suo cartellone sempre ricco

di nomi importanti della scena musicale internazionale.Giovedì 12 luglio è la volta del Borgo San Rocco e Rione San Martino che insieme da-ranno vita alla consueta Festa d’Estate in Via Lessona dalle 20,30. Poi arriva il sabato 14 luglio con tre eventi degni di nota: il primo si svolge alla sera allo Stadio Comunale e si tratta della corsa di cavalli montati a pelo (e che si ripe-terà il 25 agosto). Il Comitato Palio San Paolo invece cucina per la Cena sotto le stelle am-bientata nell’antica Corte del cortile del comitato. Infine la sagra del Pesce al circolo di Montemarzo che inizia già dal pomeriggio alle 13. Il 28 e il 29 luglio vedranno piazza Leonardo da Vinci tra-sformarsi in un circuito desti-nato a ospitare il 24° Rally del Tartufo organizzato da Motor Sport Moncalvo. Si passa ad agosto e continua-no le sagre di Asti. Dal 3 al 7 agosto c’è la Festa Patronale di Sessant (che si ripeterà il 4 e 5 settembre). Nella stessa domenica – 5 agosto – vi sarà “...per stella un limonin”, cioè i festeggiamenti dedicati alla pesca limonina che si terranno a Variglie e organizzate dalla sua Pro Loco a partire dalle 12. La settimana successiva i festeggiamenti patronali inte-resseranno anche la Località Valletanaro (dall’11 al 15), di nuovo Variglie (dal 24 al 27) e

Montemarzo (25 e 26 agosto). Ultimo giorno d’agosto dedi-cato alla Corsa Ciclistica Sca-lata Gerbido, ottant’anni dopo la scalata del mitico Giovanni Gerbi, alias “Diavolo Rosso”. Settembre sarà colorato di vino grazie alla Rassegna Enologica più famosa, la Dou-ja d’Or, giunta alla sua 46° edizione e che si terrà al Palaz-zo dell’Enofila dal 7 al 16 set-tembre (per saperne di più, vai alla pag. 36). L’8 settembre è caratterizzato dalla AgroArte, la mostra-mercato di prodotti biologici officinali e artistici che si terrà dalle 9 alle 19 in Piazza San Secondo. Di no-tevole spessore enogastrono-mico è domenica 9 settembre con il “Festival delle Sagre”, una grandiosa rassegna dedi-cata alla cucina contadina che vede ogni anno la partecipa-zione di più di quaranta Pro Loco dell’astigiano e la distri-buzione di centinaia di piatti tipici locali. Il tutto si terrà nella piazza Campo del Palio e già al mattino alle 10 si potrà assistere alla sfilata in costume per le vie della città (partenza in via Cavour). Infine, dal 13 settembre inizia l’evento che pone Asti al cen-tro dell’attenzione nazionale: il Palio. Cene propiziatorie, sbandieratori, e poi il 16 set-tembre la tanto seguita corsa dei cavalli. Ma di questo ne parleremo nel prossimo nu-mero.

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“La battuta di Fassone all’orizzontale”. Una frase di stile per riassumere come anche la carne pregiata possa essere pre-sentata in modo particolare. Se pensiamo alle “verticali dei vini”, la mente si apre: questa volta al posto dei sommelier, ecco sette importanti chef piemontesi, riuniti il 24 maggio scorso presso “Cà Vittoria” di Tigliole d’Asti, dall’intuizione di Beppe Guido, titolare della nota Cantina Pescaja. L’evento è stato organizzato per valoriz-zare la battuta di Fassone. Erano presenti gli chef stellati Davide Scabin, Enrico Cor-dero, Mariuccia Ferrero, Walter Ferretto, Andrea Ribaldone, Luca Zecchin e Mas-similiano Musso che ha giocato in casa, nel paese dove al Fassone viene dedicata una fiera agricola tra le più interessanti nel Piemonte. Gli chef hanno dialogato, moderati dal giornalista Sergio Mira-valle, con il professor Giorgio Calabre-se, Giorgio e Gilberto Grigliatti, Giorgio Marega, Giuseppe Guido e Sergio Conti.

Sono intervenuti la scrittrice Laura Ca-losso, Elio Archimede e Giorgio Ferrero. Questo evento rientra nel progetto “Terre Alfieri é!”, di cui Beppe Guido ci ha parlato. Scopriamo insieme i segreti di queste terre. Valorizzare i prodotti locali. La sua è stata una felice intuizione. Come ha concepito l’evento “La battu-ta di Fassone all’orizzontale?” «Questo evento rientra nella filosofia di “Terre Alfieri é!”, un movimento di idee, di produttori (vignaioli, allevatori di vitelli e suini, macellai, salumieri, ristoratori, al-bergatori) e persone che amano sempli-cemente la loro terra. E’ nato per promuovere e valoriz-zare il nostro territorio, ma anche per salvaguardarne le tradizioni, il paesaggio e le colture presenti. L’evento “La battuta di Fassone all’oriz-zontale” è stato un valido esempio di come concepia-

mo il progetto». Defini-sca meglio questo mix vincente di idee a favore della Provincia di Asti. «Nel 1915 Patrick Ged-des, un architetto atti-vista sociale e filantro-po, in un lavoro che si chiamava “Cities in evolution” pronunciò una frase che si è poi ri-velata di grande impor-tanza per la vita. Que-sta frase recitava “Think

Che buona la carne di Fassone!“Terre Alfieri è!” ha organizzato la degustazione con sette chef stellati!

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globally, act locally”: “Pensa Globa-le, agisci Locale”. Da queste parole, ad esempio la Sony Corporation ne ha fatto un pensiero di comuni-cazione globale per i suoi prodotti. Il progetto di “Terre Alfieri é!” può basarsi su una simile frase ma pa-rafrasata così: “Think Local, Act glo-bal”, cioè “Pensa Locale, agisci Glo-bale”. Questo perché noi non siamo adatti per il globale e per la mas-sificazione. Noi siamo adatti per il locale. Per il tipico. Questo è ciò che sappiamo far bene. Noi non siamo pronti e non possiamo fare i conti con i grandi numeri e con le cultu-re intensive. Ma possiamo stare nel Globale, agendo! Portiamo avanti i nostri prodotti, salvaguardiamo la poliedricità delle nostre colture, delle nostre tradizioni. Diffondiamo il no-stro modo di vita ed i nostri prodot-ti così come sono fatti, nel mondo. Questo è un modo non per fermare

la globalizzazione, che è inarrestabi-le, ma per supe-rarla e per fare competizio-ne ad armi pari».

Che buona la carne di Fassone!“Terre Alfieri è!” ha organizzato la degustazione con sette chef stellati!

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Quaranta. Non sono i giorni canonici della Quaresima o quelli della “quarantena” sa-nitaria. In questo caso sono gli anni che la Douja d’Or compie. 1973-2012: il “Con-corso Enologico Naziona-le” gode di ottima salute! Un compleanno speciale, importante, che si festeggia nell’ambito della 46ª edizio-ne del Salone Nazionale del Vino. Sono passati tanti anni dalla prima edizione, datata maggio 1973, quando alla pri-ma “Mostra d’assaggio nazionale Vini Doc e Docg da pesce e da antipa-sto, da arrosto e da dessert” parteciparono 136 vini, pro-venienti da 88 aziende di 15 regioni italiane, seleziona-ti per l’occasione dai mae-stri assaggiatori dell’Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori di vino). Una partenza positiva che ha portato la Douja ad una crescita costante, fino ad essere riconosciuta e patro-cinata anche dal Ministe-

ro delle Politiche Agricole. Per la 40ª edizione, in pro-gramma dal 7 al 16 settem-bre, sono stati assaggiati ben 972 vini provenienti da 373 produttori in tutta Italia: nu-meri di prestigio, numeri che fanno la storia del vino e dei territori che rappresentano. «I 40 anni del concorso che festeggiamo nel 2012 sono

una testimonianza dell’evo-luzione del vino italiano: dalla riscossa dopo lo scan-dalo del metanolo (1986) ai vertici nella classifica del mercato mondiale», sottoli-nea Mario Sacco, presidente della Camera di Commer-cio di Asti che tramite la sua Azienda Speciale pro-muove la manifestazione. Teatro di questa edizione sarà ancora una volta il Pa-lazzo dell’Enofila, il “tempio

del gusto”, dove le eccellenze nazionali si uniscono a quelle del territorio astigiano: i vini Docg ambasciatori dell’Asti-giano nel mondo (Asti Spu-mante, Moscato, Barbera), la cultura del vino, la tradizione enogastronomica, la ristora-zione, la produzione agroa-limentare tipica e di qualità. E qui saranno premiati i

vincitori che hanno superato i tre giri di degustazione Onav, e, per chi avrà meri-tato voti superiori ai 90/100, ecco l’Oscar. Un’edizione con no-

vità, dicevamo prima: la

Dal 7 al 16 settembre al Palazzo Enofila va in scena la 40ª edizione del Concorso, nel 46° Salone del Vino.

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Terra & Tradizione | pag 38 territorio

MERCATO COPERTOassapora la tradizione Orario mercato coperto:

8,00/13,00 - 15,30/19,30Mercoledì e Sabato orario continuato

Chiuso la domenica e il giovedì pomeriggio

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Douja d’Or non è solo vino, o me-glio il vino viene valorizzato anche da aspetti culturali ed artistici che diven-tano co-protagonisti del suo successo. Da segnalare, domenica 9 settembre, nell’area spettacoli della Douja d’Or (cortile dell’Enofila), l’evento “Cesare, la luna e la vigna. Omaggio a Pavese nel giorno del suo compleanno”, dramma-turgia e regia di Luciano Nattino, una coproduzione promossa dalla Douja

d’Or e dalla Fondazione Cesare Pave-se. «Il progetto di co-marketing attiverà una proficua sinergia su ambiti territo-riali e di pubblico diversi ma comple-mentari, sostiene il presidente Sacco, giocando sul trinomio vino-gastrono-mia-cultura tra Langhe e Monferrato. L’evento consentirà infatti lo scambio di presenze turistiche tra i visitatori del Salone e quelli richiamati nelle Lan-ghe dalla due giorni dedicata a Pavese

(8-9 settembre, Santo Stefano Belbo)”. La Douja d’Or ampierà dunque il suo filone artistico e culturale, affiancando alla storica e consolidata partnership con la Fondazione Alfieri, la nuova col-laborazione con la Fondazione Pavese. Viene riproposto l’ “aperitivo con l’arte” a Palazzo Mazzetti, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti. Un appuntamento che lo scorso anno è stato tra i più graditi.

Cos’è la Douja d’Or? Si parla e si scrive tanto di “Douja d’Or”, ma lo sapete che cosa è la “douja”? Innanzitutto si pro-nuncia “dùia”, espressione che identifi-cava l’antico e panciuto contenitore che i produttori usavano per le operazioni di travaso del vino. Una brocca diventata famosa, possiamo dire: ora, ai produtto-ri vincitori, ne viene data una dorata dal “nome Oscar”. E non solo per questo motivo, infatti dalla douja è nato Gian-duja, la più celebre maschera piemonte-se (Gioan d’la Douja, appunto perché la usava direttamente per bere, come se fos-se un boccale di dimensioni extralarge). E ad Asti, dagli anni ’60, sono stati capaci a valorizzare questa brocca, eccome!

Anni ‘60: Douja, un’intuizione vincenteUn’intuizione, un’idea, quante volte hanno salvato una situazione difficile, facendo in modo che il buio si trasfor-masse in luce? La storia è piena di questi “miracoli umani”, e la Douja d’Or può essere considerata tale per il territorio astigiano, dove, in quegli anni, gli af-fari e la reputazione dei produttori non erano sicuramente floridi. Suo ideatore fu Giovanni Borello, presidente della Camera di Commercio di Asti dal 1966 al 1984, che vedeva il vino come pro-dotto di qualità, pronto a diventare il motore e l’ambasciatore dell’Astigiano nel mondo. Riuscì a portare un senso di responsabilità mai visto prima in molti

Douja d’Or, una storia che ha cambiato il territorio Le tappe del premio, nato per salvaguardare la produzione

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Terra & Tradizione | pag 40 territorioe nel 1967, sulla statale per Torino, alle porte di Asti, un originale stand allietò gli automobilisti di passaggio con de-gustazioni di vino: un successo “on the road” si potrebbe dire, grazie alla passio-ne dell’EVVA (Ente Valorizzazione Vini Astigiani) creato appositamente pochi mesi prima. Le fondamenta erano state fatte, ora si trattava di consolidare la casa. Dal 1968 al 1970 i giardi-ni pubblici vengono ani-mati da originali botteghe del vino a forma di botti gestite da accattivanti ra-gazze in costume monfer-rino. E per la prima volta come logo della manife-stazione compare (su di-segno del pittore Leuda) il caratteristico boccale, la Douja, diventata per l’occasione , “d’oro”. Il pubblico capisce ed apprezza, acqui-stando sempre più bottiglie.

Anni ‘70, alla Douja si affianca il Fe-stival delle SagreDue sono gli aspetti importanti che fan-no crescere il valore della Douja: la nuova sede in piazza Alfieri, sotto i portici Pa-gliani, e la nascita del Festival delle Sagre. Giovanni Borello riesce anche a portare la Douja nel suggestivo castello di Co-stigliole, dove viene creato una specie di museo dei vini del Monferrato: segno di apertura fondamentale, che “rompe” una mentalità fino ad allora chiusa. In que-sto decennio i massimi esperti del setto-

re vitivinicolo intervengono anno dopo anno, e l’interesse aumenta. Dibattiti, convegni, interventi autorevoli attirano l’attenzione dei mass media nazionali e internazionali.

Anni ’80, maledetto metanolo...Nel 1984 Giovanni Borello lascia la gui-da della Camera di Commercio a Vit-

torio Vallarino Gancia che, nel 1986, si trova ad affrontare lo scandalo del metanolo, un maci-gno sul mondo del vino. La Douja patisce anche lei ma si cerca di essere più forti dei “furbi” che hanno cancellato, con questa loro azione scel-lerata, anni di duro ed

onesto lavoro nel campo vitivinicolo. Per riconquistare la fiducia dei consumatori si deve fare appello a tutte le forze dispo-nibili e mobilitare produttori, politici e organi di informazione.

Anni ’90, si torna a sorridereSono gli anni della ripresa, lo scanda-lo metanolo è stato lasciato nel bara-tro e la Douja d’Or ha ripreso a corre-re. Viene creato il premio “Alambicco d’oro”, assegnato a 75 distillati di 6 Re-gioni italiane. Nel 1991 si festeggiano i 25 anni ed all’inaugurazione è pre-sente Gianni Goria, l’allora Ministro dell’Agricoltura. Un segnale importan-te, lanciato anche dagli organi di Stato.

Sono anche gli anni del rinnovamento d’immagine: il nuovo presidente della Camera di Commercio, Salva Garipoli, apporta novità per la promozione e la commercializzazione dei vini. Esempio l’edizione del ’93, in piazza Medici: le tre-dici DOC astigiane vengono proposte nei ristoranti, si degustano i vini della Sicilia e del Trentino, e viene creato il concorso “Miss Bottiglia”. Intuizioni felici con cre-scita esponenziale di visite e degustazioni. E siamo a 30 anni: piazza Roma diven-ta teatro del convegno delle Donne del Vino che dedicano la manifestazione alle produttrici europee: spettacoli, mostre e la musica dell’Orchestra Sinfonica RAI.

Dal 2000 ad oggi: la Douja aumenta gli spaziAlla Camera di Commercio arriva Aldo Pia alla presidenza. Dal 2000 è Palaz-zo del Collegio ad ospitare la Douja d’Or, ed ai vini viene affiancata la ga-stronomia di eccellenza: sono anni di grandi consensi e cifre mai viste prima. Negli anni recenti la Camera di Commer-cio, sotto la guida di Mario Sacco, punta forte sulla Douja d’Or che, nel 2006 rad-doppia e poi nel 2007 addirittura triplica gli spazi! Palazzo Ottolenghi con la Douja della Barbera, e poi Palazzo Alfieri con la Douja dell’Asti, sono i teatri di un evento che è diventato un “must” imperdibile. Dal 2011 il Palazzo dell’Enofila ospita le “due” Douja d’Or, secondo una formula di successo che valorizza i vini astigiani, nazionali, e non solo.

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Terra & Tradizione | pag 42 territorioDAL 1 AL 15 LUGLIO: Estate in tutte le salseA luglio, in piena estate, quale miglior passatempo nelle calde serate se non quello di cercar diverti-mento nei paesi dell’Asti-giano? Non è una doman-da, ma una interessante proposta per passare qual-che ora di allegria in nome della tradizione, insieme ad amici e parenti. Musi-ca, cibo, arte, cultura sono i protagonisti di un luglio ricco di appuntamenti. Si inizia subito domenica 1 luglio: in frazione San Giulio, a San Damiano, continua la “Festa Patro-nale”, iniziata il 29 giu-gno, fino al 2 luglio (Info 0141/975056), come in frazione Savi, a Villanova d’Asti (Info 0141/946085). Sempre domenica a Por-tacomaro la “Festa del-lo sport a Rio”, mentre a Monastero Bormida serata dedicata al “Teatro per le strade in una notte di mez-za estate”. A Castelle-ro inizia la due giorni di “Festa Patronale” con balli e canti (Info 0141/942401). A Ro-bella, in fr. Cortiglio-ne, dal 30 giugno al 2 luglio spazio alla “Sa-gra dell’Agnolotto” con grandi abbuffate in tutte le salse... e domenica “In moto tra le colline” (Info 0141/998123). Per gli amanti della storia “Castelli Aperti” a Monastero Bor-mida, Cisterna d’Asti, Mon-tiglio Monferrato, mentre in Fr. Morialdo a Castelnuovo

Don Bosco alle ore 10.30 inizia la “Festa Patronale”. Il secondo fine settimana inizia già venerdì 6 luglio con la “Festa d’Estate” a Baldichieri d’Asti, fino all’8 luglio (Info: 0141/66006). In Fr. Castiglione ad Asti quattro giorni di “Estate Castiglionese” con mostre di pitture, serate a teatro e cene, anche a base di pesce (Info: [email protected]).A Villata, fraz. di Valfene-ra, per tutto il weekend c’è la “Festa dell’Estate” (Info: 333/2248198). Sempre il 6 luglio a Piovà Massaia se-rata divertente dal titolo “A fa mej i’na bela ghignada pi-to’st che...”. A San Damiano d’Asti, in Fr. San Grato tre giorni dedicati alla “Festa di San Grato/San Giaco-mo”. Sabato 7 luglio a Vin-chio ecco la storia “Con la luna nei boschi dei Sarace-ni”, passeggiata nei boschi dalle ore 21. A Bubbio ecco il “Concerto Jazz-parco

scultoreo Quirin Mayer”, mentre a Buttigliera d’Asti inizia il “Festival Giovani-le”. A Cerro Tanaro “Live in Cerro”. A Castagnole

Monferrato, presso la Can-tina Sociale, due giorni de-dicati alla “Sagra del Fritto Misto alla Piemontese”, a Pino d’Asti “Festa d’Esta-te”, a Piova Massaia “Me-renda Sinoira”, ed a Castel Rocchero “Cena sotto le stelle” (Info: 0141/760132). Domenica 8 luglio “Castel-li Aperti” a Cisterna d’Asti, Castell’Alfero, Montiglio Monferrato, mentre a Ca-sorzo, area Cantina, il “Re Tartufo incontra il Barbe-ra”. La seconda settimana del mese propone martedì 10 a Moasca l’inizio della due giorni “Nero di Stelle”, dedicato a vino, musica e stelle (Info: 0141/856182). A San Martino Alfieri ricor-di danteschi nella giornata dedicata a “Nel mezzo del cammin... di nostre vigne”. Il wekend invece inizia ve-nerdì 13 luglio: a Cortando-ne, fino al 15 luglio, “Fe-sta d’Estate-Ciclocorta”. A Cisterna “Cena etnica”, ed a Chiusano d’Asti, fino

al 16 luglio, “Festa Pa-tronale di Chiusano” (Info: 0141/901536). Sabato 14 luglio a Bub-bio “Musica sotto le stelle”, a Mombaruzzo inizia la due giorni de “I percorsi del gusto”, con sapori , musica e tipicità protagonisti (Info: 0141/77387). A Incisa Scapaccino - Borgo Villa, si ricorda per due giorni

“Incisa 1514”, rievocazio-ne della battaglia contro il Marchese di Monferrato (Info: [email protected]). Sempre in chiave Lu

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Terra & Tradizione | pag 43 territoriostorica, “Festa Medioevale” a Can-tarana, mentre ad Albugnano “Festa d’Estate” fino a domenica, come a Montiglio Monferrato, in Fraz. Car-boneri, al via la “Festa Patronale”. Il weekend è ricco di rievocazioni: a Grazzano Badoglio, alle ore 20.30, va in scena “Il Suol d’Aleramo”, te-atro, musica ed enogastronomia. Decisamente più culinaria la due giorni di Portacomaro con la “Ras-segna dell’Agnolotto”(0141/202627). Domenica 15 luglio continua “Ca-stelli Aperti” a Cisterna d’Asti, Mo-nastero Bormida, Montiglio Mon-ferrato, Nizza Monferrato e Viarigi, mentre a Vaglio Serra serata musicale dal titolo “Strangers in the night”. DAL 16 AL 31 LUGLIO: W la festa di paese!Il fine settimana che porta all’ultima parte del mese, inizia venerdì 20 luglio con la “Festa Patronale” a Montiglio Monferrato, in Fraz. Sant’Anna, fino al 23 luglio (Info: 0141/994008). A Piovà Massaia secondo appuntamento con “A fa mej i’na bela ghignada pito’st che...”, mentre a San Damiano d’Asti, in Fraz. Gorzano, fino al 25 luglio, va in scena la “Festa di Gorzano” (Info: http://www.prolocogorzano.it). Tem-po di festa anche ad Agliano Terme fino al 24 luglio “Festa Patronale di S. Giacomo” (Info: 0141/954023). Sabato 21 luglio a Corsione inizia la “Festa Patronale di San Cristoforo”, fino al 23 luglio (Info: 0141/905075), mentre a Castel Rocchero ecco “Ca-stel Rocchero in lume”. Per una “Me-renda Sinoira” tutti a Piovà Massa-ia, invece a Grazzano Badoglio, ore 20.30, secondo appuntamento con “Il Suol d’Aleramo”, teatro, musica ed enogastronomia. Ad Azzano d’Asti rievocazione storica , fino a dome-nica, di “Azzano in Fiamme” e “fe-sta patronale” (Info: 0141/297114). Domenica 22 luglio a Cister-na d’Asti, Castell’Alfero, Mon-tiglio Monferrato, Nizza Mon-

ferrato, “Castelli Aperti” per un tuffo nella storia, mentre a Momba-ruzzo “Festa di S. Maria Maddalena”. La fine del mese si apre giove-dì 26 luglio a Montaldo Scarampi, con “La Ruota del Mulino - Gen-te di Collina, un mercato di sto-rie, schiamazzi e musica”, sino alle ore 21.30, ed a Revigliasco d’Asti, dove, fino al 31 luglio, va in scena la “Festa Patronale di Sant’Anna”

(Info: 0141/208191). Venerdì 27 lu-glio a Monastero Bormida “Fiera Bo-vina di S. Desiderio”, a Settime inizia la “Festa Patronale” (0141/209124), fino al 31 luglio, come ad Antigna-no (Info: 0141/205123). A Momba-ruzzo proseguono “Le sere d’estate”. Sabato 28 luglio a Castel Rocchero “Cena di mezza estate”, a Cortiglione due giorni dedicati alla “Festa d’Esta-te”, Castelnuovo Don Bosco, in Fraz. Morialdo, tre giorni di “Festa Patro-nale”. A Montegrosso d’Asti “Festa Patronale di Santo Stefano” (Info: 0141/953052), mentre a Cessole invi-tante serata dedicata al “Gran fritto misto di pesce”. Feste patronali a scel-ta: Montiglio Monferrato in Fraz. Ba-nengo, Cellarengo, Maretto. A Graz-zano Badoglio due serate dedicate a “Il Suol d’Aleramo” - teatro, musica, enogastronomia. Domenica 29 luglio “Castelli Aperti” a Cisterna d’Asti, Moncucco Torinese, Nizza M.to, Ca-stelnuovo Don Bosco. Si chiude con la “Caccia al tesoro a piedi” a Viglia-

no d’Asti, e “Correndo per Vigliano”, in programma martedì 31 luglio.Agosto a tutta enogastrono-mia!1 AGOSTO – 14 AGOSTO: si va per musica e castelliUn agosto astigiano... tutto da man-giare e bere! Possiamo definire così il mese estivo per eccellenza, in cui molte persone si riposano dalle fati-che annuali, chi al mare, chi in mon-tagna. Ma c’è tempo anche per le numerose proposte gogliardiche dei paesi. Una vera e propria scorpaccia-ta di gusti e profumi, c’è l’imbarazzo della scelta! Scopriamolo insieme. Mercoledì 1 agosto a Portacomaro, in Fraz. Migliandolo, inizia la nove gior-ni dedicata alla “Festa della Madon-na della Neve” (0141/202627) con balli, musica, cene e tante sorprese. Il primo weekend del mese è ricco di eventi: venerdì 3 agosto a Montiglio Monferrato inizia la “Festa Patrona-le”, fino al 6 agosto (0141/994008). A Mombaruzzo “Le sere d’estate”, a Tigliole via con “Tigliole in festa” per sei giorni (Info: 0141/667124). A Ca-losso “Rodotiglia,...Notte di Luna & Co”, passeggiata enogastronomica tra i sentieri del territorio. Feste patronali a Cassinasco, Piovà Massaia, Casta-gnole Monferrato, Castelnuovo Don Bosco, Castelnuovo Calcea, Quaran-ti. Tutte manifestazioni di quattro, cinque giorni. A Penango tre giorni dedicati alle “Feste d’Agosto, Sa-gra delle trote cotte su pietra” (Info: 0141/910123). Sabato 4 agosto Loaz-zolo festeggia, ed a Sessame “Brindisi sotto le stelle”. A Grazzano Badoglio, alle ore 20.30, nuovo appuntamen-to con “Il Suol d’Aleramo” - teatro, musica, enogastronomia. A Vigliano d’Asti, fino all’8 agosto, “Festa Patro-nale” (Info: 0141/953140), ed a Vari-glie inizia la due giorni dedicata alla “Festa della Pesca Limonina” (Info: 0141/208173, 208546). Amanti della storia a Cisterna d’Asti, Costigliole

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Terra & Tradizione | pag 44 territoriod’Asti e Viarigi, domenica 5 agosto, per “Castelli Aperti”. A Castelnuovo Belbo “Camminata enogastronomi-ca”, a Costi-gliole d’Asti “Sagra del Pe-perone”. “Ma-donna della Neve” prota-gonista a Sero-le, Castell’Alfe-ro, e Cessole. Nel secondo weekend ecco un assaggio di stelle cadenti a Calosso con “A s p e t t a n -do la notte di S .L oren zo”, come a Monti-glio e Serole, giovedì 9 agosto. Vener-dì 10 agosto a Isola d’Asti “Calici di Stelle” (0141/958134), stessa idea ad Albugnano, Cocconato e Costigliole d’Asti. Tema vino anche a Casorzo dove, presso la cantina, inizia la “Sagra del Malvasia”, fino al 14 agosto (Info: 0141/929141). A Cantarana inizia, fino al 13 agosto, la “Sagra dell’agno-lotto e della tinca in carpione” (Info: 0141/942277). A Robella inizia “Caf-fè Concerto”, manifestazione che si protrarrà fino al 20 agosto (Info: 0141/998123). Feste di San Lorenzo a Scurzolengo e Castagnole delle Lanze. Il weekend di Ferragosto inizia saba-to 11 agosto a Vinchio, in Fr. Noche con i “Festeggiamenti Patronali-Fer-ragosto Nochese”, fino al 15 agosto (Info: 0141/950120). Stessa musica a Cortanze con “Cortanze in Festa” fino al 16 agosto (Info: 0141/901470). A Castel Rocchero gustosa “Bra-ciolata”, a Celle Enomondo, dall’11 al 16, “Festa Patronale di San Roc-co”. Domenica tutti a “Castelli Aperti” a Cisterna d’Asti e Nizza M.to per poi puntare a Celle Eno-mondo per “Celle in Vespa e 500”.

Ed eccoci giunti a martedì 14 e mer-coledì 15 agosto: martedì a Momber-celli presso il Santuario dell’Assunta

“ C o n c e r t o del l’Assunta” dalle ore 21, a Vesime due giorni di “Fer-ragosto Vesi-mese” (Info: 0144/89015). A Montegros-so d’Asti ini-zia la “Festa Patronale di S. Rocco”, fino al 21 agosto con serate e appun-tamenti inte-ressanti (Info: 0141/953052).

15 AGOSTO - 31 AGOSTO: è bello mangiare e bere sotto le stelle Ferragosto: a Bubbio “Processione dell’Assunta”, a Tonco “Festa Pa-tronale”, a Mombercelli - Santuario dell’Assunta – dalle ore 17 “Festa campestre dei giovani della Valtiglio-ne”. A Celle Enomondo “Cammina Celle, passeggiata tra colline e vino”, a Moransengo “Spaghettata di Ferra-gosto”, a Cassinasco “Fiaccolata di S. Massimo”, ed a Montafia “Processio-ne in onore della Madonna Assunta”. “Festa Patronale di S. Rocco”, il 16 agosto, ad Aramengo - Marmorito e Fr. Gonengo, mentre venerdì 17 agosto a Cortazzone inizia la “Fe-sta Patronale di S. Rosa”, fino al 21 agosto, come a Vinchio, dove fino al 22 agosto, tutti in piazza per “Ago-sto Vinchiese” (Info: 0141/950120). A Cunico dal 17 al 20 agosto, “Festa Patronale di San Bartolomeo e Sagra dello Gnocco” (Info: 0141/906502). Sabato 18 agosto a Vinchio “Sul per-corso del Museo Contadino all’aper-to”, a Moransengo “Fest’Estate” fino al 20 agosto, a Buttigliera d’Asti quattro giorni con la “Festa Patronale

e Fiera dell’aglio, del tacchino e del-la Gallina Bionda di Crivelle” (Info: 011/9921812). Domenica 19 agosto a Monastero Bormida suggestiva “Cena al Castello”, mentre a Cisterna d’Asti, Monastero B.da, Nizza M.to continua “Castelli Aperti”. A Cinaglio, dal 21 al 27 agosto, “Festa Patronale di San Fe-lice” (Info: 0141/209113). Giovedì 23 agosto a Cerreto d’Asti inizia “Cerre-to d’Asti in Festa”, fino al 27 agosto (Info: 0141/996073), a Valfenera due giorni di “Vineria in Piazza”, a Fer-rere, fino al 27 agosto, ecco la “Fe-sta Patronale di S. Agostino” (Info: 0141/932008), invece a Bruno la “Fe-sta Patronale” dura fino al 26 agosto (Info: 0141/764124). A Mombaruzzo – Bazzana, dal 23 al 28 agosto “La sei giorni bazzanesi”, evento gastro-nomico a tema (Info: 0141/77002). Venerdì 24 agosto “Ciao Estate” a Cerro Tanaro, fino al 27 agosto (Info: 0141/409114); stessi giorni per Monti-glio Monferrato – Rinco per la “Festa Patronale”. Un giorno in più ad An-tignano - Fraz. Gonella per la “Festa Patronale-Sagra dell’anguilla” (Info: 0141/205123). A Portacomaro, fino al 31 agosto, “Festa Patronale di S. Bar-tolomeo” (Info: 0141/202128) con giornate dedicate a musica e gusto. A Montemagno, “Montemagno sotto le stelle”, fino al 27 agosto. A Calliano tre giorni di “Sagra dello stufato d’asi-no” (Info: 0141/928152). A Casta-gnole delle Lanze dal 24 agosto al 3 settembre “Contro Festival della can-zone d’impegno” (Info: 0141/878529) con artisti italiani e non noti a livello nazionale ed internazionale. A Vari-glie “Festa di San Michele Arcange-lo”, fino al 27 agosto.Sabato 25 a Castell’Alfero – Callia-netto “Ceroankio - 8° Live Rock a scopo benefico”, mentre a Baldichie-ri d’Asti “Maxi grigliata di fine esta-te”. A Bubbio inizia la “Festa Delle Figlie”, fino al 1 settembre (Info: 0141/83502), serate cultural-musicali

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Terra & Tradizione | pag 46 territoriod’altri tempi. Domenica 26 agoto continua “Castelli Aperti” a Cisterna d’Asti, Castell’Alfero, Moncucco T.se, Viarigi, San Giorgio Scarampi. A Via-rigi “Saltinpiazza, rassegna dell’arte di strada”. Lunedì 27 agosto a Castagno-le delle Lanze “153ª Fiera della Noc-ciola”, mentre a Portacomaro “174ª Fiera agricola di S. Bartolomeo”. Martedì 28 agosto a Villafranca d’Asti ecco il concorso vinicolo “Vininvil-la”. Fino al 1 settembre degustazio-ni e tanto vini ( Info: 0141/943071). Il mese si conclude con la “Sagra di Settembre” (30 agosto-1 settembre a Villafranca d’Asti), con la “Festa del Titolare del Santuario dei Caffi” a Cas-sinasco, dal 31 agosto al 3 settembre. Settembre: un inno alle Sagre e al vino.1 SETTEMBRE – 15 SETTEM-BRE: vino, cibo e storia Settembre è il mese di passaggio tra l’estate e l’autunno. Le temperature estive calano un po’, e permettono alle persone la raccolta delle uve, vero e proprio momento clou per molti asti-giani, e non solo. E in questo periodo le Sagre, le serate, i festival, sono tutti in onore del vino, abbinato al buon cibo, quasi come rito propiziatore per il futuro. Vendemmia, nocciole, prodotti di fine estate: in Provincia di Asti non si smette mai di stupire! Il mese inizia con un weekend: saba-to 1 a Cocconato va in scena “Coc-co...wine”, due giorni di degustazioni (Info: 0173/364631 GoWine), men-tre a Castell’Alfero alla “Pedalata in Festa” di sabato, si unisce il doppio appuntamento (anche domenica-le) con il “Trenino del Romanico e delle Cantine”, tra storia e buon vino (Info: 0141/406611), il tutto in-serito nella “Festa Patronale”, fino al 4 settembre. A Cassinasco, fino al 3 settembre, “Festa del Titola-re del Santuario dei Caffi”, mentre a Portacomaro, durante “Le Notti dei Redabissi”, in fraz. Mogliandolo

(1-3 settembre, info: 0141/202128), anche la “Xª Maratona di tamburel-lo a muro”. A Cortandone giorna-ta dedicata alle “Masche intorno a Cortandone”, a Bubbio “Festa Del-le Figlie”, Passerano Marmorito, in Fraz. Schierano, dal 1 al 3 settembre, “Festa Patronale”, come a Villanova d’Asti dove si propone la “Festa di Sant’Isidoro” (Info: 0141/946085), ed a Scurzolengo due giorni per la “Sagra del fritto misto e bagnet” (Info: 0141/203118). Domenica 2 set-tembre si va da “Castelli Aperti” a Cisterna d’Asti, Bubbio, Castelnuovo Calcea, Monastero B.da, Nizza M.to alla “XI Rassegna dell’Agricoltura”

di Tonco. Si continua con la “Festa Patronale” a Montiglio Monferrato, in Fraz. Rocca, con la “Castagnole-state Festeggiamenti di San Barto-lomeo” a Castagnole delle Lanze, la “Sagra della Nocciola” a Settime, e la “Fiera Caprina” a Roccaverano. Martedì 4 settembre a Castell’Alfero interessante “Escursione notturna in MTB” (Info: 0141/406611). Venerdì 7 settembre, fino al 10, inizia a Coc-conato la “Festa Patronale dei SS. Fausto e Felice”. Sabato 8 settem-bre “Festa Patronale” a Albugnano e Mombaldone, e “Festa della Ven-demmia” a Castelnuovo Belbo che, la

domenica 9, propone “Motoincontro della Vendemmia”. Sempre domeni-ca “Castelli Aperti” a Cisterna d’Asti, Castell’Alfero, Montiglio M.to, Nizza M.to. A metà mese, venerdì 14 set-tembre, a Piovà Massaia tre giorni dedicati alla “Festa dell’Uva” (Info: 0141/996603). A Castell’Alfero, sem-pre venerdì, “Cena propiziatoria” per il Palio di Asti, come a Baldichieri. Sabato 15, a Cocconato “Mercati-no Medievale”, a San Paolo Solbrito “Festa della Madonna di Serra” (Fino al 17 settembre, info: 0141/936103). 16 SETTEMBRE – 30 SETTEM-BRE: Cene pro Palio di Asti e Ca-stelli Aperti Domenica 16 settembre sempre “Castelli Aperti” a Cisterna d’Asti, Montiglio M.to, Nizza M.to. Sabato 22 a Cocconato “Cena propiziato-ria”, domenica storia nei castelli con “Castelli Aperti” a Cisterna d’Asti, Bubbio, Monastero B.da, Montiglio M.to, Nizza M.to, Viarigi, mentre a Cocconato “Palio degli Asini”, kermesse gogliardica, e ad Albu-gnano “Festa della Vendemmia”. La fine del mese inizia a Dusino San Michele con la “3ª Note sotto le Stel-le” e la “Sagra del Gnocco”, mani-festazione che prosegue fino al 30 settembre (0141/930123). Venerdì 28 settembre a Baldichieri d’Asti, fino al 30, “Festa Patronale della Madon-na del Rosario” (Info: 0141/66006). Sabato 29 settembre, a Piea d’Asti, la due giorni dedicata alla “Fiera Regio-nale della zucca” (Info: 0141/901650). Domenica 30 settembre propone: a Montiglio Monferrato – Corziagno “Festa Patronale”, a Roccaverano “Festa Patronale di S. Gerolamo”, e “Castelli Aperti” a Asti-Palazzo Gazelli di Rossana, Cisterna d’Asti, Bubbio, Castell’Alfero, Costigliole d’Asti, Monastero Bormida, Monti-glio Monferrato, Moncucco Torine-se, Nizza Monferrato, Mombaruzzo, Castelnuovo Don Bosco.

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