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Giornale di Sicilia Martedì 19 Febbraio 2019 l 19 Pa l e r m o Associazioni datoriali, lo strappo di Attinasi: «Contrasti insanabili ma la nostra esperienza non sarà perduta» Terremoto Confesercenti, dimissioni in massa dal direttivo Lavoro, la società che costruisce reti di telecomunicazione La Sirti annuncia 833 esuberi Tensione nella sede di Carini Ieri due ore di sciopero contro il piano nazionale dell’azienda I sindacati: «Qui non possiamo perdere neanche un posto» Camera di Commercio, oggi la conferenza La lezione di Cipro «U n’isola di vantaggi» Sanità, il servizio al centro neurolesi Licenziamenti alla Pfe, la Uil: «Garanzie per il personale» Via, fra gli altri, anche Minacapelli, Sanfilippo, Faraone e Zambito Dalle 16 alle 19 nella Sala Terrasi l ’incontro sulle opportunità per le imprese Giorgio Mannino «In questi anni ho lottato per crea- re un gruppo dirigente composto da donne e uomini pronti a lavo- rare in modo disinteressato e per il solo bene delle imprese iscritte. Ma i nostri sforzi sono spesso stati vanificati dall’inerzia del direttore regionale (Michele Sorbera, ndr ) che ha svolto il proprio ruolo in modo insufficiente e accentrato- re». Con queste parole, ieri pome- riggio, Mario Attinasi ha reso note le sue dimissioni da presidente di Confesercenti Palermo e vicepresi- dente di Confesercenti Sicilia. «Do- po oltre trent’anni passati a lavo- rare per l’associazione e per le im- prese, sono costretto a dimetter- mi», ha aggiunto. Insanabili i con- trasti con il direttore regionale Mi- chele Sorbera. Un terremoto che ha coinvolto gran parte degli altri soci dell’associazione palermitana e l’uscita delle associazioni «Borgo Maqueda», «via La Lumia», «Cassa- ro Basso» oltre alle «Cooperative Taxi». Infatti, alle dimissioni di At- tinasi, sono seguite quelle di Vito Minacapelli, vicepresidente di Confesercenti e presidente di An- cestor; Calogero Sanfilippo, presi- dente di Aigo e componente di giunta; Aida Faraone, presidente del coordinamento dell’imprendi - toria femminile e componente di giunta; Alfonso Zambito, presi- dente Fiepet; Francesco Cirrincio- ne, delegato per Bagheria e com- ponente della presidenza di Con- fesercenti; Francesco Paolo Cocco, componente di giunta Fiepet; Luca Norato , componente di giunta Fiepet; Sandra Burgio; dei compo- nenti della presidenza Carlo Gar- bo, Antonino Villafranca e Betti Pirrone; dei membri dell’assem- blea Domenico Aronica, Maurizio La Rosa, Settimo La Rosa, Orazio Marra , Davide Scalici e Daniele Sciarrino; Giovanna Gianlivigni; Giusy Oliveri; Agnese Meckel- burg, componente del direttivo dell'associazione «Cassaro Basso». «Sono mesi - ha proseguito At- tinasi - che ho contrasti col diret- tore regionale che non è nelle con- dizioni di poter assumere una lea- dership. Siamo in contrasto su tut- to: sui temi di sviluppo dell’asso- ciazione, sulla rappresentatività, sull’idea del contatto da avere col territorio. Se dall’altra parte non c’è la possibilità di riaprire una dia- lettica costruttiva ma si è costretti a fare ciò che dice una sola perso- na, non si è nel posto giusto per continuare». Ma a far maturare questa decisione si nascondereb- bero altre cause legate alla presun- ta violazione del codice etico da parte dei vertici regionali dell’as- sociazione. Sul punto, però, Atti- nasi ha preferito mantenere il più stretto riserbo: «La legalità - ha det- to - è stata infranta. Al momento ci sono verifiche interne al gruppo e non posso dire di più. Non voglio alimentare polemiche o fare no- mi». L’ormai ex presidente non sembra voler fare dietrofront: «Confesercenti nazionale è in gra- do di capire se ci potranno mai es- sere sviluppi ulteriori ma con que- ste dinamiche non c’interessa con- tinuare. Sono sicuro che la nostra esperienza non sarà perduta», ha concluso. Ieri pomeriggio abbia- mo provato più volte a contattare telefonicamente il direttore regio- nale Michele Sorbera per replicare a quanto dichiarato da Attinasi, ma ogni tentativo è stano vano. (*GIOM*) Passo indietro. Mario Attinasi lascia la guida di Confeserecenti Antonella Filippi Mettiamo per una volta da parte le diversità per parlare di similitudini. Quelle tra Cipro e la Sicilia. Isole, al centro del Mediterraneo, snodi di tre continenti, posizione geografi- ca privilegiata, clima mite, abbon- danza di siti patrimonio dell’Uma- nità firmati dall’Unesco, gente ospitale e accogliente. Nella terza isola per grandezza del Mediterra- neo, nacque Venere, il cui figlio Eri- ce, fondò la cittadina omonima, nella più grande delle isole sparse in quel lago che è il Mediterraneo, dedicando lassù il tempio alla bel- lissima madre. Piovono le differen- ze. Negli anni Cipro si è trasformata in una delle destinazioni più allet- tanti dove indirizzare gli investi- menti esteri, grazie a una moderna economia basata sui servizi e un quadro giuridico chiaro e traspa- rente. La Sicilia no. Cipro è diventa- to uno degli emergenti centri di ec- cellenza nel mercato internaziona- le. La Sicilia no. Allora ascoltiamoli questi ciprioti: «Cipro: un hub in- ternazionale sin dai tempi antichi. Il contesto normativo–fiscale e le opportunità di interscambio com- merciale, economico, professiona- le con l’Italia» è proprio il titolo del- la «business conference» che si terrà oggi, dalle 16 alle 19, nella Sala Ter- rasi della Camera di Commercio. La conferenza, moderata da Alessandro Dagnino, è organizzata da Sintesi Business Network, Cypriot-Italian Business Associa- tion, in partnership con l’Amba- sciata della Repubblica di Cipro in Italia e con il patrocinio della Ca- mera di Commercio di Palermo. Sa- rà aperta dal presidente della Ca- mera di commercio di Palermo ed Enna, Alessandro Albanese, previ- sti i saluti del vicepresidente della Regione Gaetano Armao, e gli inter- venti di Giulia Sykopetrites, secon- do segretario dell'Ambasciata della Repubblica di Cipro in Italia, del console della Repubblica di Cipro in Sicilia, Sebastiano Provenzano, e di altri esponenti dei rispettivi mondi del commercio e del diritto. Cipro mette in campo un traspa- rente ed efficiente regime fiscale, infrastrutture avanzate e alta quali- tà della vita. «Quella odierna è un’occasione – spiega Provenzano - per concretizzare una nuova visio- ne: non più Malta come sponda per i nostri imprenditori ma Cipro che dal 2012 vive anni di rilancio». (*AN- FI*) Repubblica di Cipro. Il console Sebastiano Provenzano «Il personale impiegato è altamen- te specializzato e riteniamo che qualsiasi decisione in merito alla eventuale internalizzazione deb- ba tenere conto di questi addetti impiegati ormai da tempo». Sul fu- turo dei 51 dipendenti della Pfe, impiegati al centro neurolesi Boni- no Pulejo, interviene Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia. Dopo la comunica- zione di avvio della procedura di li- cenziamento collettivo, per il per- sonale della Pfe, società di servizi che con i suoi dipendenti si occupa di assistenza infermieristica, sup- porto sanitario e mansioni di fatto- rino, il sindacato ha scritto all’as- sessorato regionale alla Salute e al- la commissione Lavoro all’Ars per chiedere un incontro urgente. «Al- lo stato attuale non ci risulta che l’organico del centro neurolesi sia in esubero - spiega Flauto -. Pertan- to si ritiene che probabilmente la struttura sanitaria vorrà procedere a nuove assunzioni attraverso un bando pubblico e non si compren- de la celerità con cui si sta affron- tando questa vicenda posto che qualora l'ospedale dovesse proce- dere a nuove assunzioni attraverso un bando pubblico si dovrà tenere conto dei tempi tecnici burocratici per la definizione dell'iter». Antonio Giordano Una nuova vertenza rischia ri- schia di aprirsi nel già debole tes- suto industriale della provincia. Nell’occhio del ciclone finisce la sede locale della Sirti, l’azienda nazionale specializzata nella rea- lizzazione e nella manutenzione delle reti di telecomunicazione. L’azienda ha annunciato ai sin- dacati una imminente apertura di procedura di licenziamento col- lettivo a livello nazionale: 833 esu- beri su un totale di 3.692 addetti impiegati nelle 30 sedi sparse in Italia. Secondo fonti sindacali sa- rebbero un centinaio gli esuberi che interesserebbero, complessi- vamente, gli stabilimenti di Sicilia e Calabria. Un prezzo ancora più alto di quello che, ad esempio, pa- gherebbe l’area Nord est con 93 esuberi ma che può contare su una ben diversa situazione del contesto. «L'attacco - denunciano le Unioni sindacali di base - è par- tito imponendo ritmi e carichi sempre più alti, mantenendo e in- tensificando il ricorso al subap- palto e attraverso un inaccettabile controllo a distanza dei lavorato- ri». Ieri nella sede palermitana, presso l’area industriale di Carini, sono scattate subito le prime due ore di sciopero, dalle 10,30 alle 12,30. I lavoratori si sono presen- tati per un sit-in davanti ai cancel- li dello stabilimento, dove lavora- no 180 persone. Totale l’adesione alla protesta. All’assemblea di Fiom e Uilm, che ha proclamato lo sciopero, i sindacati hanno infor- mato i dipendenti di Sirti delle gravi comunicazioni dell’azienda. «Non vogliamo perdere nemme- no un posto di lavoro», dicono Giuseppe Romano e Francesco Agnello, Rsu della Fiom alla Sirti. Aggiungono Angela Biondi e Francesco Foti, segretari Fiom Cgil Palermo: «Ci opporremo con tutte le forze. Chiediamo un intervento al governo e a tutte le istituzioni, regionali e locali, per la sospensio- ne delle procedure e il manteni- mento dei livelli occupazionali». La Sirti ha annunciato una pro- cedura distribuita al Nord e al Sud, con il taglio di un quarto del- la forza lavoro in tutti i reparti. Una scelta collegata alle condizio- ni di mercato che hanno generato pesanti perdite finanziarie nell’ul- timo biennio, scarsa marginalità e ulteriore frammentazione dei soggetti imprenditoriali concor- renti. Il piano di ristrutturazione e riorganizzazione «che scarica drammaticamente sui lavoratori di Sirti le conseguenze di un mer- cato delle Tlc senza governo, con scelte aziendali miopi e sbagliate» è stato rigettato dai sindacati a li- vello nazionale e sono state pro- clamate quattro ore di sciopero Protesta ad oltranza Assemblee convocate per oggi e domani Chiesto l’intervento del ministro Di Maio Davanti ai cancelli. La protesta di ieri mattina alla Sirti di Carini, lo stabilimento dà lavoro a 180 dipendenti con assemblee sindacali da effet- tuarsi anche oggi e domani nei va- ri siti con articolazione territoria- le. Di fatto, si dà inizio alla procla- mazione dello stato di agitazione del gruppo, con la sospensione di tutte le prestazioni straordinarie, delle flessibilità, delle reperibilità e dei tempi di viaggio, l’affissione delle insegne sindacali all’esterno dei perimetri aziendali e la diffu- sione della protesta promossa dal coordinamento sindacale nazio- nale. I sindacati hanno chiesto una convocazione urgente da parte del ministro del Lavoro e dello Svilup- po economico «in modo che Sirti riferisca direttamente al governo le presunte ragioni di un così pesante piano di esuberi». «Chiediamo un intervento immediato al governo e a tutte le istituzioni. Questa opera- zione deve essere sospesa», dicono Silvio Vicari e Francesco Parisi, del- la Uilm Sicilia, che hanno parteci- pato allo sciopero di Carini, «siamo pronti alle barricate, il ministro Di Maio ci ascolti subito». (*AGIO*) IxqWx386OQ3m5LBdeHGMvytyqJOvjgRxp+PaslZL79k=

Terremoto Confesercenti, dimissioni in massa dal direttivo · ha coinvolto gran parte degli altri soci dell3associazione palermitana e l3uscita delle associazioni Borgo Maqueda ,

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Page 1: Terremoto Confesercenti, dimissioni in massa dal direttivo · ha coinvolto gran parte degli altri soci dell3associazione palermitana e l3uscita delle associazioni Borgo Maqueda ,

Giornale di SiciliaMartedì 19 Febbraio 20 19 l19Pa l e r m oAssociazioni datoriali, lo strappo di Attinasi: «Contrasti insanabili ma la nostra esperienza non sarà perduta»

Terremoto Confesercenti, dimissioni in massa dal direttivo

Lavoro, la società che costruisce reti di telecomunicazione

La Sirti annuncia 833 esuberiTensione nella sede di CariniIeri due ore di sciopero contro il piano nazionale dell’aziendaI sindacati: «Qui non possiamo perdere neanche un posto»

Camera di Commercio, oggi la conferenza

La lezione di Cipro«U n’isola di vantaggi»

Sanità, il servizio al centro neurolesi

Licenziamenti alla Pfe, la Uil:«Garanzie per il personale»

Via, fra gli altri, ancheMinacapelli, Sanfilippo,Faraone e Zambito

Dalle 16 alle 19 nella SalaTerrasi l’incontro sulleopportunità per le imprese

Giorgio Mannino

«In questi anni ho lottato per crea-re un gruppo dirigente compostoda donne e uomini pronti a lavo-rare in modo disinteressato e per ilsolo bene delle imprese iscritte.Ma i nostri sforzi sono spesso stativanificati dall’inerzia del direttoreregionale (Michele Sorbera, nd r )che ha svolto il proprio ruolo inmodo insufficiente e accentrato-re». Con queste parole, ieri pome-riggio, Mario Attinasi ha reso notele sue dimissioni da presidente di

Confesercenti Palermo e vicepresi-dente di Confesercenti Sicilia. «Do-po oltre trent’anni passati a lavo-rare per l’associazione e per le im-prese, sono costretto a dimetter-mi», ha aggiunto. Insanabili i con-trasti con il direttore regionale Mi-chele Sorbera. Un terremoto cheha coinvolto gran parte degli altrisoci dell’associazione palermitanae l’uscita delle associazioni «BorgoMaqueda», «via La Lumia», «Cassa-ro Basso» oltre alle «CooperativeTaxi». Infatti, alle dimissioni di At-tinasi, sono seguite quelle di VitoMinacapelli, vicepresidente diConfesercenti e presidente di An-cestor; Calogero Sanfilippo, presi-dente di Aigo e componente digiunta; Aida Faraone, presidente

del coordinamento dell’i m p re n d i -toria femminile e componente digiunt a; Alfonso Zambito, presi-dente Fiepet; Francesco Cirrincio-ne, delegato per Bagheria e com-ponente della presidenza di Con-fesercenti; Francesco Paolo Cocco,componente di giunta Fiepet; Lu c aNo ra t o , componente di giuntaFiepet; Sandra Burgio; dei compo-nenti della presidenza Carlo Gar-bo, Antonino Villafranca e B e tt iPirrone; dei membri dell’assem-blea Domenico Aronica, M a u r i zi oLa Rosa, Settimo La Rosa, O ra zi oM a r ra , Davide Scalici e DanieleSciarrino; Giovanna Gianlivigni;Giusy Oliveri; Agnese Meckel-burg, componente del direttivodell'associazione «Cassaro Basso».

«Sono mesi - ha proseguito At-tinasi - che ho contrasti col diret-tore regionale che non è nelle con-dizioni di poter assumere una lea-dership. Siamo in contrasto su tut-to: sui temi di sviluppo dell’asso-ciazione, sulla rappresentatività,sull’idea del contatto da avere colterritorio. Se dall’altra parte nonc’è la possibilità di riaprire una dia-lettica costruttiva ma si è costrettia fare ciò che dice una sola perso-na, non si è nel posto giusto percontinuare». Ma a far maturarequesta decisione si nascondereb-bero altre cause legate alla presun-ta violazione del codice etico daparte dei vertici regionali dell’as-sociazione. Sul punto, però, Atti-nasi ha preferito mantenere il più

stretto riserbo: «La legalità - ha det-to - è stata infranta. Al momento cisono verifiche interne al gruppo enon posso dire di più. Non voglioalimentare polemiche o fare no-mi». L’ormai ex presidente nonsembra voler fare dietrofront:«Confesercenti nazionale è in gra-do di capire se ci potranno mai es-sere sviluppi ulteriori ma con que-ste dinamiche non c’interessa con-tinuare. Sono sicuro che la nostraesperienza non sarà perduta», haconcluso. Ieri pomeriggio abbia-mo provato più volte a contattaretelefonicamente il direttore regio-nale Michele Sorbera per replicarea quanto dichiarato da Attinasi,ma ogni tentativo è stano vano.( *G I O M * )

Passo indietro. Mario Attinasilascia la guida di Confeserecenti

Antonella Filippi

Mettiamo per una volta da parte lediversità per parlare di similitudini.Quelle tra Cipro e la Sicilia. Isole, alcentro del Mediterraneo, snodi ditre continenti, posizione geografi-ca privilegiata, clima mite, abbon-danza di siti patrimonio dell’Uma-nità firmati dall’Unesco, genteospitale e accogliente. Nella terzaisola per grandezza del Mediterra-neo, nacque Venere, il cui figlio Eri-ce, fondò la cittadina omonima,nella più grande delle isole sparsein quel lago che è il Mediterraneo,dedicando lassù il tempio alla bel-lissima madre. Piovono le differen-ze .

Negli anni Cipro si è trasformatain una delle destinazioni più allet-tanti dove indirizzare gli investi-menti esteri, grazie a una modernaeconomia basata sui servizi e unquadro giuridico chiaro e traspa-rente. La Sicilia no. Cipro è diventa-to uno degli emergenti centri di ec-cellenza nel mercato internaziona-le. La Sicilia no. Allora ascoltiamoliquesti ciprioti: «Cipro: un hub in-ternazionale sin dai tempi antichi.Il contesto normativo–fiscale e leopportunità di interscambio com-merciale, economico, professiona-le con l’Italia» è proprio il titolo del-la «business conference» che si terràoggi, dalle 16 alle 19, nella Sala Ter-rasi della Camera di Commercio.

La conferenza, moderata daAlessandro Dagnino, è organizzata

da Sintesi Business Network,Cypriot-Italian Business Associa-tion, in partnership con l’Amba-sciata della Repubblica di Cipro inItalia e con il patrocinio della Ca-mera di Commercio di Palermo. Sa-rà aperta dal presidente della Ca-mera di commercio di Palermo edEnna, Alessandro Albanese, previ-sti i saluti del vicepresidente dellaRegione Gaetano Armao, e gli inter-venti di Giulia Sykopetrites, secon-do segretario dell'Ambasciata dellaRepubblica di Cipro in Italia, delconsole della Repubblica di Ciproin Sicilia, Sebastiano Provenzano, edi altri esponenti dei rispettivimondi del commercio e del diritto.Cipro mette in campo un traspa-rente ed efficiente regime fiscale,infrastrutture avanzate e alta quali-tà della vita. «Quella odierna èu n’occasione – spiega Provenzano -per concretizzare una nuova visio-ne: non più Malta come sponda peri nostri imprenditori ma Cipro chedal 2012 vive anni di rilancio». ( *A N -FI*)

Repubblica di Cipro. Il consoleSebastiano Provenzano

«Il personale impiegato è altamen-te specializzato e riteniamo chequalsiasi decisione in merito allaeventuale internalizzazione deb-ba tenere conto di questi addettiimpiegati ormai da tempo». Sul fu-turo dei 51 dipendenti della Pfe,impiegati al centro neurolesi Boni-no Pulejo, interviene MariannaFlauto, segretario generale dellaUiltucs Sicilia. Dopo la comunica-zione di avvio della procedura di li-cenziamento collettivo, per il per-sonale della Pfe, società di serviziche con i suoi dipendenti si occupadi assistenza infermieristica, sup-porto sanitario e mansioni di fatto-

rino, il sindacato ha scritto all’as-sessorato regionale alla Salute e al-la commissione Lavoro all’Ars perchiedere un incontro urgente. «Al-lo stato attuale non ci risulta chel’organico del centro neurolesi siain esubero - spiega Flauto -. Pertan-to si ritiene che probabilmente lastruttura sanitaria vorrà procederea nuove assunzioni attraverso unbando pubblico e non si compren-de la celerità con cui si sta affron-tando questa vicenda posto chequalora l'ospedale dovesse proce-dere a nuove assunzioni attraversoun bando pubblico si dovrà tenereconto dei tempi tecnici burocraticiper la definizione dell'iter».

Antonio Giordano

Una nuova vertenza rischia ri-schia di aprirsi nel già debole tes-suto industriale della provincia.Nell’occhio del ciclone finisce lasede locale della Sirti, l’aziendanazionale specializzata nella rea-lizzazione e nella manutenzionedelle reti di telecomunicazione.

L’azienda ha annunciato ai sin-dacati una imminente apertura diprocedura di licenziamento col-lettivo a livello nazionale: 833 esu-beri su un totale di 3.692 addettiimpiegati nelle 30 sedi sparse inItalia. Secondo fonti sindacali sa-rebbero un centinaio gli esuberiche interesserebbero, complessi-vamente, gli stabilimenti di Siciliae Calabria. Un prezzo ancora piùalto di quello che, ad esempio, pa-gherebbe l’area Nord est con 93esuberi ma che può contare suuna ben diversa situazione delcontesto. «L'attacco - denuncianole Unioni sindacali di base - è par-tito imponendo ritmi e carichi

sempre più alti, mantenendo e in-tensificando il ricorso al subap-palto e attraverso un inaccettabilecontrollo a distanza dei lavorato-ri».

Ieri nella sede palermitana,presso l’area industriale di Carini,sono scattate subito le prime dueore di sciopero, dalle 10,30 alle12,30. I lavoratori si sono presen-tati per un sit-in davanti ai cancel-li dello stabilimento, dove lavora-no 180 persone. Totale l’adesionealla protesta. All’assemblea diFiom e Uilm, che ha proclamato losciopero, i sindacati hanno infor-mato i dipendenti di Sirti dellegravi comunicazioni dell’azienda.«Non vogliamo perdere nemme-no un posto di lavoro», dicono

Giuseppe Romano e FrancescoAgnello, Rsu della Fiom alla Sirti.Aggiungono Angela Biondi eFrancesco Foti, segretari Fiom CgilPalermo: «Ci opporremo con tuttele forze. Chiediamo un interventoal governo e a tutte le istituzioni,regionali e locali, per la sospensio-ne delle procedure e il manteni-mento dei livelli occupazionali».

La Sirti ha annunciato una pro-cedura distribuita al Nord e alSud, con il taglio di un quarto del-la forza lavoro in tutti i reparti.Una scelta collegata alle condizio-ni di mercato che hanno generatopesanti perdite finanziarie nell’u l-timo biennio, scarsa marginalità eulteriore frammentazione deisoggetti imprenditoriali concor-renti. Il piano di ristrutturazione eriorganizzazione «che scaricadrammaticamente sui lavoratoridi Sirti le conseguenze di un mer-cato delle Tlc senza governo, conscelte aziendali miopi e sbagliate»è stato rigettato dai sindacati a li-vello nazionale e sono state pro-clamate quattro ore di sciopero

Protesta ad oltranzaAssemblee convocateper oggi e domaniChiesto l’inter ventodel ministro Di Maio

Davanti ai cancelli. La protesta di ieri mattina alla Sirti di Carini, lo stabilimento dà lavoro a 180 dipendenti

con assemblee sindacali da effet-tuarsi anche oggi e domani nei va-ri siti con articolazione territoria-le.

Di fatto, si dà inizio alla procla-mazione dello stato di agitazionedel gruppo, con la sospensione ditutte le prestazioni straordinarie,delle flessibilità, delle reperibilità edei tempi di viaggio, l’affissionedelle insegne sindacali all’esternodei perimetri aziendali e la diffu-sione della protesta promossa dalcoordinamento sindacale nazio-nale. I sindacati hanno chiesto unaconvocazione urgente da parte delministro del Lavoro e dello Svilup-po economico «in modo che Sirtiriferisca direttamente al governo lepresunte ragioni di un così pesantepiano di esuberi». «Chiediamo unintervento immediato al governo ea tutte le istituzioni. Questa opera-zione deve essere sospesa», diconoSilvio Vicari e Francesco Parisi, del-la Uilm Sicilia, che hanno parteci-pato allo sciopero di Carini, «siamopronti alle barricate, il ministro DiMaio ci ascolti subito». ( *AG I O* )

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