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Terremoto Nepal L’intervento di ASIA www.asia-ngo.org/emergenza La terra in Nepal continua a tremare, migliaia sono i feriti e oltre 8.000 i morti. Mentre la terra scuote le anime fragili di chi ha perso tutto, gli aiuti sembrano non bastare mai. ASIA è presente in Nepal dal 1996 e ha un ufficio con personale espatriato e locale. Questa è la testimonianza di Isabella Bracco, project manager di ASIA che si trovava a Kathmandu il 25 aprile: “Era sabato verso mezzogiorno. Io e la mia famiglia eravamo stati a fare la spesa e stavamo tornando verso casa camminando per Lazimpat. Poi ho un buco di tre secondi nella memoria, e vedo mio marito, che ha la bimba “grande” sulle spalle, correre in mezzo alla strada e girarsi per guardare me che spingevo la carrozzina con il piccolo, Poi un altro buco, ma sono per terra, davanti alla carrozzina, la afferro e guardo in alto per vedere se il palazzo vicino sta venendo giù. Riesco ad afferrare mio figlio e correre al centro della strada, ma trema tutto. No, non trema, oscilla. La terra, i palazzi, la gente che grida. E c’è un grande e lungo boato. Ci aspettavamo crollasse tutto.” Cit. da intervista a Famiglia Cristiana del 10 maggio 2015

Terremoto Nepal L’intervento di ASIA€¦ · TERREMOTO IN NEPAL ASIA è presente in Nepal con progetti di adozione a distanza dal 1996. Dal 2008 ASIA lavora in Nepal per realizzare

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Page 1: Terremoto Nepal L’intervento di ASIA€¦ · TERREMOTO IN NEPAL ASIA è presente in Nepal con progetti di adozione a distanza dal 1996. Dal 2008 ASIA lavora in Nepal per realizzare

Terremoto NepalL’intervento di ASIAwww.asia-ngo.org/emergenza

La terra in Nepal continua a tremare, migliaia sono i feriti e oltre 8.000 i morti. Mentre la terrascuote le anime fragili di chi ha perso tutto, gli aiuti sembrano non bastare mai.ASIA è presente in Nepal dal 1996 e ha un ufficio con personale espatriato e locale.Questa è la testimonianza di Isabella Bracco, project manager di ASIA che si trovava aKathmandu il 25 aprile:“Era sabato verso mezzogiorno. Io e la mia famiglia eravamo stati a fare la spesa e stavamotornando verso casa camminando per Lazimpat. Poi ho un buco di tre secondi nella memoria,e vedo mio marito, che ha la bimba “grande” sulle spalle, correre in mezzo alla strada e girarsiper guardare me che spingevo la carrozzina con il piccolo, Poi un altro buco, ma sono perterra, davanti alla carrozzina, la afferro e guardo in alto per vedere se il palazzo vicino stavenendo giù. Riesco ad afferrare mio figlio e correre al centro della strada, ma trema tutto. No,non trema, oscilla. La terra, i palazzi, la gente che grida. E c’è un grande e lungo boato. Ciaspettavamo crollasse tutto.”Cit. da intervista a Famiglia Cristiana del 10 maggio 2015

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Il 30 aprile Andrea Dell’Angelo, il Direttore di ASIA, e il Responsabile del progetti sono partitiper Kathmandu, per pianificare e coordinare gli interventi di soccorso.Qui di seguito alcune righe tratte dal blog di viaggio pubblicato sull’Huffington Post:“Dopo alcuni giorni di meeting, cluster su shelters, WASH, food eccetera, decidiamo di andarea Baluwa, nel distretto di Kavre, dove ASIA lavora da molti anni con progetti di Water andSanitation…

Il rappresentante del WSC (Water System Commitee) ci viene in contro, ha gli occhi lucidi e cidice che tutto questo è un disastro. Cosa? Non capiamo pensando che forse stavaesagerando. Ci accompagna al ward n. 5 del VDC (Village Development Committee). Ciavviciniamo camminando e ad ogni passo la visuale ci si apre su uno scenario apocalittico. E’la fotografia di ogni disgrazia, di ogni guerra e di ogni catastrofe naturale... Qualcosa al qualepurtroppo siamo tutti abituati. La fotografia lontana diventa sempre più vicina e inizia adiventare reale. Case squarciate, macerie, macerie, macerie. Bambini nudi e sporchi esconoda tende improvvisate. Guizzi di vita quotidiana emergono dalle macerie e dai ventriaperti delle case di mattoni e fango; sacchi di riso, scarpe, pentole, radio e tanto altro.Camminiamo in questo mondo distrutto, in una rappresentazione bucolica post-atomica. Il nostro accompagnatore ci indica case distrutte, ci racconta storie, ci parla di mortie di vivi. Spesso l’odore degli animali in decomposizione è insopportabile, qualcuno di noitossisce e altri sono presi da conati. Brividi, tristezza misti a speranza. Molte famiglie si stannogià dando da fare per costruirsi un riparo per la stagione dei monsoni. Chiediamo se hannobisogno di cibo, di acqua di medicinali o di qualsiasi altra cosa. Siamo in cerchio e tantiabitanti del villaggio che si sono uniti a noi nel tour della paura, parlano e cercano diraccontare, di spiegare come stanno le cose di come vivono e di come vivranno. Alla nostrarichiesta ci rispondono che vorrebbero qualcosa che gli dia la possibilità di resistere fino asettembre quando le piogge finiranno e potranno così andare avanti, ricostruire”.

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ATTIVITA’ IN CORSO E PROGETTI INDIVIDUATI PER L’EMERGENZATERREMOTO IN NEPAL

ASIA è presente in Nepal con progetti di adozione a distanza dal 1996.Dal 2008 ASIA lavora in Nepal per realizzare sistemi idrici nel distretto di Kavre: toilets,biogas, attività di educazione sanitaria e igiene e supporto a 21 scuole. Inoltre ha iniziato nel2015 un progetto di sicurezza alimentare con la realizzazione di orti famigliari e formazione sumetodi di coltivazione biologica.Al momento del terremoto erano presenti in loco, il coordinatore espatriato, e lo staff locale chesono stati raggiunti dopo pochi giorni dal direttore di ASIA e dal responsabile progetti.ASIA è regolarmente registrata in Nepal, firmataria del General Agreement con il SocialWelfare Council del Nepal, che permette all’organizzazione di avere espatriati in loco conregolare visto di lavoro, conto bancario dove versare i fondi dei progetti e dell’emergenza eaffittare uffici e strutture logistiche.In questi primi giorni, ASIA si è coordinata con le organizzazioni delle Nazioni Unite ed inparticolare con i seguenti clusters (settori di intervento):- Shelters/rifugi- Food/cibo- Education/Istruzione- Wash/fornitura di acqua potabile ed educazione igienico sanitariaA questi gruppi di lavoro sono stati presentati progetti e proposte di collaborare alle variedistribuzioni se necessario.Nel frattempo il personale di ASIA coadiuvato da personale locale, ha fatto missioni diidentificazione dei bisogni nei distretti di Kavre e Rasuwa e a Kathmandu nel quartiere diBouddha.A Kathmandu, ASIA ha inviato degli ingegneri strutturisti a visitare la scuola di Manasoravardove ASIA sostiene 300 bambini dal 1996 e il monastero di Triten Norbutse dove ASIA sostienei monaci allo studio. Gli edifici sono risultati nella scala strutturale di tipo G1 cioè danneggiatima non pericolanti e pericolosi e quindi utilizzabili.Nei due distretti di Kavre e Rasuwa, identificati come prioritari per il livello di distruzionecausato dal terremoto, ASIA ha visitato i villaggi e raccolto le necessità prioritarie da parte dellapopolazione.In queste zone, il 90 % delle case e delle scuole sono distrutte completamente. Il monsoneè in arrivo e la popolazione ha urgenza di costruire rapidi ricoveri dove vivere, stivare il raccoltoe i pochi beni e utensili salvati dalle macerie.C’è veramente tanto da fare e tante vite dipendono anche dall’aiuto che ASIA riuscirà a portaree il tempo non è più un alleato prezioso.

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Pertanto i progetti individuati, di cui una parte già partiti e gli altri in attesa di finanziamentisono:1- DISTRETTO DI RASUWA, VILLAGGI DI YARSA E DI SARANTHALI, REALIZZAZIONE

DI SCUOLE TEMPORANEERealizzazione di 19 scuole temporanee usando lamiere e bambù per permettere aparte dei 2198 bambini di questi due villaggi di iniziare la scuola, il cui anno scolasticodoveva iniziare a fine aprile.Il progetto prevede la fornitura di materiale per costruzione, corrugati, attrezzi, corde,chiodi mentre pareti e pali verranno fatti in bambù. Il costo di una struttura perospitare 80 bambini è all’incirca 1500 Euro al quale vanno aggiunti poi, materialicome un tappeto per fare sedere i bambini, quaderni, matite etc. Verranno inoltrecostruite delle latrine temporanee per evitare defecazione all’aperto. Si pensa diconcludere questo intervento entro la fine di giugno.

2- SHELTER (RIFUGI) PER LE FAMIGLIE CHE HANNO PERSO LE CASEFornitura di 12 pannelli di corrugato a famiglia, attrezzi, teli di plastica,attrezzature per cucinare e coperte per 1806 famiglie dei villaggi di Yarsa eSaranthali nel distretto di Rasuwa, in modo da affrontare il monsone, proteggere ibambini e la famiglia e stoccare i pochi beni rimasti e il raccolto che verrà fatto nelleprossimi mesi.Il costo a famiglia è di circa 250 Euro.

3- SHELTER (RIFUGI) E FORNITURA DI SEMENZE E ATTREZZI NEL DISTRETTO DIKAVRE, VILLAGGIO DI BALUWA.In questa zona agricola, ASIA opera del 2009. La maggiore parte dei villaggi sono andatidistrutti e i contadini hanno chiesto shelter per proteggersi dal monsone e perproteggere animali e raccolto. Inoltre hanno chiesto semi di ortive, teli di plastica,concime organico e piccoli attrezzi per produrre ortive da vendere al mercato erimettere in moto la povera economia famigliare.I beneficiari di questo progetto sono 1500. Il costo indicativo a famiglia è di 280 Euro.

4- DISTRETTO RASUWA, VILLAGGI DI SYATHRU, MUNICPALITÀ SYABERU BHENSIIn questa zona vivono 32 famiglie tibetane rifugiate in Nepal. Hanno perso tuttoquello che avevano e vivono all’aperto con il monsone in arrivo. Non ricevono aiutiperché il governo nepalese non fornisce aiuti ai Tibetani. Sono tra i vari gruppi colpitidal terremoto uno dei più vulnerabili e ASIA vuole fornire shelter (rifugi), utensili dacucina, contenitori per l’acqua, sapone, attrezzature e cibo per 32 famiglie per un totaledi 192 persone. Costo previsto per famiglia è di 350 Euro.5- PROGETTO SHELTERS NEL DISTRETTO DI RASUWA, VILLAGGIO DI THUMAN.Thuman è una delle zone più remote del Nepal ai confini con il Tibet. Ci sono 266famiglie per un totale di circa 1596 persone. Il villaggio è andato completamentedistrutto e i pochi aiuti sono arrivati con alcuni elicotteri del governo Nepalese. ASIA hainviato in loco due persone per controllare la situazione e intende fornire materiale percostruire shelters, teli di plastica, coperte, attrezzi per cucina, cibo e materiale igienicosanitario. I costi a famiglia sono circa 350 Euro.

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6- CAMPO RIFUGIATI DI BETRAHATI, NEL DISTRETTO DI NUWAKOT.Ai confini tra Rasuwa e Nuwakto, due tra i cinque distretti andati completamentedistrutti, la protezione civile italiana ha allestito un ospedale da campo. Intornoall’ospedale si è formato un campo di rifugiati provenienti dal villaggio di Haku distruttoda una frana. Sono persone che hanno perso tutto. Del cibo è stato fornito da alcunidonatori. Altri hanno costruito delle toilet temporanee. ASIA vuole fornire tende,attrezzature da cucina e kit igienico sanitari a 200 famiglie per un totale di 1200persone. Costo unitario a famiglia 300 Euro.Immagine del satellite con evidenza delle aree in cui interviene ASIA

Chi è ASIAASIA - Associazione per la Solidarietà Internazionale in Asia – è una Ong fondata nel 1988 dalprof. Namkhai Norbu. Impegnata nei paesi della fascia himalayana con progetti di salvaguardiadell’identità e del patrimonio culturale, promuove processi di sviluppo economico, sociale esanitario che pongono al centro le popolazioni locali con le proprie risorse umane, culturali edambientali. In tanti anni di esperienza ASIA ha servito direttamente oltre 500.000 persone inTibet, Cina Occidentale, India, Nepal e Sri Lanka e influito significativamente nel miglioramentodelle condizioni di vita delle loro comunità di appartenenza.ASIA OnlusVia San Martino della Battaglia, 3100185 RomaT. 06 44340034Email: [email protected] - www.asia-ngo.org