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Diploma Accademico di Secondo Livello in graphic design indirizzo comunicazione di impresaAnno Accademico 2012/13 Candidato Elisa Nocito
Relatore Gianni Latino
Progetto grafico Elisa Nocito
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessain qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altrosenza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore. Pubblicazione composta in Frutiger, disegnato da Adrian Frutiger nel 1976 per la Linotype. © Copyright 2014 Accademia di Belle Arti di Catania Elisa Nocito Tutti i diritti riservatiwww.accademiadicatania.com
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della RicercaAlta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica
PARTE 2 Una vita per la cucina
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Nel mondo economico l’impresa è soggetta ad una serie di pressioni
esterne, quello più importante è il cambiamento. È ormai una costan-
te dei nostri tempi, e questo, si può manifestare sotto diverse forme.
L’azienda deve essere pronta al cambiamento se vuole reggere il con-
fronto, queste modifiche avvengono solitamente a spese di una precisa
identità aziendale. La revisione dell’identità visiva è fondamentale per
il cambiamento strategico dell’identità visiva. Solitamente un’azienda
decide di cambiare il proprio marchio perché questo potrebbe essere
un miglioramento del prodotto venduto per renderlo più distintivo. La
marca è un sistema che va costantemente alimento, sia in termini di in-
vestimenti sui prodotti, che in quelli pubblicitari. Il motivo è che muta il
pubblico di riferimento, anche quello già legato alla marca e gli effetti
della concorrenza danneggiano i discorsi già fatti.
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Storia dell’azienda Nocito
Nocito è una tipica azienda del territorio catanese che si occupa (core
business), della produzione e vendita di gastronomia e di tavola calda,
pertanto prodotti tipici della tradizione siciliana. Nata il 17 gennaio
del 1972, in Via Vincenzo Giuffrida numero 52 a Catania, da Salvatore
Nocito, il quale, prima di aprire la propria azienda, ha lavorato come
cuoco per lungo tempo per diverse imprese catanesi, come: Mensa,
Giardini, Lo Rendi, Conte e Cristaldi.
In realtà l’impresa, era già esistente con un altro nome, cioè ‘Pistorio’,
essa si occupava esclusivamente nella produzione di scacciate e crispel-
le. Salvatore Nocito ha rilevato l'impresa, trasformandola nella propria
azienda. Il nome della ditta era ed è tutt’oggi ‘Nocito’, poichè a quei
tempi, si decise di utilizzare il proprio cognome come denominazione
della propria azienda, quindi un name patronimico, cioè che porta il
cognome del fondatore dell'impresa. Il punto di forza di questo name
è che è in grado di evocare valori confidenza e vicinanza, traendo pre-
stigio da una famiglia di successo. Inoltre, essendo un'azienda alimen-
tare, aiuta a creare una sensazione rassicurante con la trasmissione di
valori come garanzia, fiducia e atmosfera di casa. L’intento era quello
di creare un'azienda che potesse permanere come eredità per i pro-
pri figli, pertanto era una ditta a conduzione famigliare, azienda in
cui collaboravano coniugi e parenti, lo scopo era quello di tramandare
l’azienda da una generazione ad un’altra. In un primo momento si oc-
cupava di rifornire tutte le mense delle scuole materne catanesi, attra-
verso una convenzione con la regione, successivamente si rese conto
delle proprie capacità, e attraverso il sostegno della propria famiglia,
Salvatore Nocito, decise di occuparsi esclusivamente della propria im-
presa familiare.
In seguito, nel 1988 il fondatore si ritirò, a questo punto, a rilevare l’a-
zienda sarà il figlio maggiore, Domenico Nocito. L'erede apporttò un
restyling dell'impresa, trasformandola, rinnovandola ed implementan-
do prodotti sempre nuovi e di alta qualità. Domenico Nocito nel 1994
decise di acquistare un nuovo locale, in cui trasferire l’attività, sempre
nella stessa via, al numero 50, in modo da non creare confusione per i
propri clienti.
PARTE 2 Una vita per la cucina
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Il 17 giugno del 1996, vi fu l’inaugurazione del nuovo locale, struttura
nuova, personale nuovo, nuovi macchinari, nuove tecnologie e processi
produttivi.
Le aziende vincenti, ovvero quelle che riescono a superare i momenti
di crisi e le avversità del sistema economico-produttivo, si distinguono
dalle altre per la loro capacità di evolversi e cambiare strategia, in con-
comitanza con le mutazioni dei mercati e del mondo circostante.
Una delle cose più complicate per gli esseri umani è proprio il cambia-
mento, che genera sempre e comunque una resistenza, e questo è vero
anche per le aziende, forse ancor più che per le persone. Tanto più un
sistema è organizzato e strutturato, tanto più resiste alla sua trasfor-
mazione anche quando questa sarebbe decisamente necessaria. Per
uscire da questa trappola l'azienda, come ogni sistema vivente, deve
introdurre al suo interno cambiamenti in grado di aggirare tali resi-
stenze e far riorganizzare il suo funzionamento rendendolo di nuovo
efficace e funzionale agli scopi.
Nocito può essere considerata un'azienda vincente, la quale riesce a
sopravvivere tutt'oggi, malgrado la crisi che ha colpito il nostro paese.
Nonostante siano passati 42 anni, sebbene vi siano stati cambiamenti
sociali ed economici, gestita sempre da Domenico Nocito, è garanzia di
qualità, cortesia, eleganza e puntualità, essa riesce a rimanere un'im-
presa intrinseca della storia delle aziende catanesi. «Chi siamo oggi è
merito anche di quello che siamo stati ieri, perché sono anche la nostra
storia e il nostro impegno a far più buoni i nostri prodotti».
PARTE 2 Una vita per la cucina
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Prodotti
Al giorno d'oggi, sempre più spesso, la gente fa riferimento al cibo
d'asporto per ovviare alla mancanza di tempo. Una rosticceria, offre un
servizio in tal senso, avendo quindi un target di clientela etereogeneo,
rappresentato da soggetti di tutte le età e di estrazioni sociali. Ci sono
i ragazzi che escono da scuola, gli operai che non hanno tempo di an-
dare a casa a mezzogiorno, le donne in carriera che non hanno tempo
per cucinare, ecc. Il punto è quello di offrire del buon cibo, e questo è
un punto focale per diventare in breve tempo un locale raccomandato,
in cui la gente sarà contenta di recarsi.
In sostanza l’azienda Nocito si occupa proprio di questo, di fornire
buon cibo in breve tempo possibile, essa durante l’ora di pranzo si oc-
cupa prevalentemente di gastronomia, dei vari prodotti tipici e spe-
cialità culinarie della nostra tradizione, in cui vi è un vasto assortimen-
to. Mentre la sera si occupa esclusivamente di tavola calda, in Sicilia,
soprattutto nella parte orientale, esiste il concetto e la conseguente
filosofia della ‘Tavola Calda’. I prodotti di tavola calda sono sostan-
zialmente: Pizzetta, Arancino, Cartocciata, Bolognese, Bomba, Sfoglia,
Cipollina e Siciliana. Niente di così trascendentale si direbbe a primo
acchito, ma ognuna di queste tipologie contiene come in un diagram-
ma di flusso complicatissimo delle diramazioni che tutto sono, fuorché
semplici. I processi di produzione sono diversificati, in modo da offrire
alla clientela una differenziazione della gamma dei prodotti da offrire.
La pizzetta è chiaramente servita nei più svariati modi, la classica tonda
piuttosto alta servita con il classico pomodoro, mozzarella, olive nere.
Importante sottolineare la fazione alternativa alla classica pizzetta,
ovvero quella della ‘pizza al taglio’ dove il prodotto di tavola calda
assume sembianze ben diverse e quindi sarà completamente opposta
alla precedente, ergo in una versione bassa, sottile, croccante. La prima
verrà pagata a pezzo mentre la seconda a peso.
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L’Arancino non è un supplì. Basti sapere in questo contesto che l’aran-
cino viene servito nei più disparati modi. Ma come orientarsi? Sempli-
ce. Dalla forma. Uno dei modi fondamentali per carpire i primi segreti
dell’arancino che vi troverete davanti sta proprio nella forma. Arancino
a forma di piramide: arancino con il ragù (il classico storico); Arancino
a forma tonda: arancino in bianco (con formaggio, prosciutto cotto a
tocchetti e mozzarella); Arancino a forma ovale con evidenti verdure
nell’impasto (alla norma quindi con melanzane fritte); Arancino a for-
ma oblunga ma ingabbiato da una pasta supplementare come fosse
brisèe: arancino al forno generalmente servito con pomodoro, mozza-
rella, ragù.
La cartocciata, ennesima meraviglia della tavola calda, è una pizzotta
sicula ripiena con tanto formaggio, prosciutto e mozzarella nella ver-
sione classica. La forma è simile ad un fazzoletto ripiegato su se stesso,
ed è facilmente intuibile il ripieno dal fatto che, fuori viene posto ge-
neralmente l’elemento principe. Per una cartocciata ai funghi ci sarà
un piccolo champignon attaccato sulla piega della superficie. Se non
vi è nulla vi trovate davanti alla classica cartocciata: salsa fresca, moz-
zarella, prosciutto, olive nere. La cipollina rimane nel cuore ed è una
tra le più gettonate, l’impasto seppur simile alla cartocciata è molto
più sottile, e al suo interno contiene della cipolla. La cipollina è l’unico
prodotto di tavola calda che non ha alcuna declinazione. La cipollina
è composta da: prosciutto, cipolla, formaggio e pomodoro. Nessuna
variazione con funghi, melanzane o qualsiasi cosa. La cipollina è una
e indivisibile.
La Bomba è una pallottola tonda fritta (ma può essere anche al forno)
con all’interno del prosciutto mozzarella e formaggio come base.
La Siciliana, la forma è uguale alla Cartocciata, ma visivamente è di-
versa proprio per il processo di cottura differente. Nella versione tuma
PARTE 2 Una vita per la cucina
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(formaggio locale) e alici fresche o classica con pomodoro, prosciutto e
mozzarella e olive nere vi conquisterà. È fritta e simile alla Bomba ma
con un impasto molto più soffice.
La patria della tavola calda è indiscutibilmente Catania. Altri caratteri-
stici prodotti che troviamo da Nocito sono le tipiche scacciate e crispelle
di riso (dolci), e crispelle di ricotta ed acciughe. Sono prodotti reperibili
durante l’inverno soprattutto nel periodo natalizio, quando vi sono le
giocate a carte, riunioni di famiglia, in cui si predilige prendere questi
tipici prodotti per trascorrere una serata in allegria. La scacciata è tra-
dizionalmente originaria della cucina della Sicilia orientale, se ne tro-
vano condite in svariati modi. Le crespelle di riso,‘crispiddi’ in siciliano,
sono delle frittelle di riso aromatizzate con scorza d'arancia, miele e
cannella, tipiche della festa del papà o San Giuseppe (19 marzo). Que-
ste frittelle, sono chiamate crispelle per la loro superficie ‘crespa’. In
tutte le zone della Sicilia esistono altre preparazioni che prendono lo
stesso nome, ma sono del tutto diverse da quelle di riso. Precisamente
non sono dolci, sono una specialità catanese e possono essere all'acciu-
ga con forma allungata o alla ricotta con forma tonda. Sono i ‘crispeddi
c’anciova e cà ricotta’ così dette in siciliano. Quindi, in sostanza, questi
sono i classici prodotti che vengono riproposti dall’azienda Nocito con
un risultato piuttosto soddisfacente.
PARTE 2 Una vita per la cucina
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Indagine
Durante le ricerche condotte presso l’azienda Nocito, ho eseguito delle
interniste ai clienti più fedeli e a quelli occasionali, cercando di capire
i loro gusti, cosa secondo loro va bene o meno. Ho esaminato una por-
zione di clienti, notando che, non vi è uno specifico target, in quanto
è molto differenziato, va dalla donna in carriera, alla casalinga, dall’o-
peraio al libero professionista fino allo studente. Per la mia intervista,
ho cercato di fare una distinzione in base all’età. Ho preparato delle
specifiche domande, le quali, in un secondo momento, ho sottoposto
ai clienti: Qual è il prodotto che preferisce?; Quali sono secondo lei i
punti deboli?; Che cosa dovrebbe essere cambiato?; Quali sono i punti
di forza dell'azienda?
Ho notato che le risposte sono state piuttosto soddisfacenti, ognuno
di loro ha avuto una propria idea ed una propria opinione. Per quanto
riguarda la prima domanda cioè il prodotto che si preferisce:
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Per la gastronomia i giovani tra i 18 ed i 30 anni preferiscono:
40% cannelloni
30% cotolettine alla villeroy
20% ravioli al pistacchio
10% pasta alla norma
Per la tavola calda i giovani tra i 18 ed i 30 anni preferiscono:
45% arancini
22% bolognese
20% bomba fritta
13% cipollina
PARTE 2 Una vita per la cucina
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Per quando riguarda un target di età più avanzata e cioè dai 40 ai 60
anni preferiscono di gastronomia :
35% pasta con le sarde
25% pasta alla norma
25% sarde a beccafico
15% parmigiana
60% arancini
15% cipolline
15% siciliane
10% cartocciate
Per la tavola calda il campione preso dai 40 ai 60 anni preferisce:
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Per la seconda domanda, cioè quali sono i punti deboli, molti con-
cordano sulla poca pubblicità, sul fatto che manca un vero e proprio
marchio dell’azienda oltre all’omonimo nome. Per la terza domanda,
cioè cosa secondo loro dovrebbe essere cambiato, i più giovani, hanno
affermato che, preferirebbero una nuova immagine, più moderna e al
passo con i tempi. Gli adulti per questo non hanno avuto molte pre-
tese, alcuni di loro ritenevano anch’essi importante l’immagine dell’a-
zienda, magari modernizzandola, pur mantenendo sempre i suoi tratti
distintivi. La maggior parte di loro più che all’immagine, punta molto
di più sulla qualità del prodotto d’acquistare. Per l’ultima domanda,
cioè i punti di forza, hanno concordato tutti, sostenendo che, i punti di
forza sono senza dubbio i prodotti sempre buoni e freschi, ma soprat-
tutto la fedeltà e l’affetto che si è venuto a creare in questi anni tra
il produttore ed il consumatore. Molti clienti venivano sin da piccoli e
tutt’oggi vengono con le loro mogli e figli, in quanto Nocito, rappre-
senta un punto di ritrovo familiare.
PARTE 2 Una vita per la cucina
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Come già detto in precedenza, l’impresa Nocito è nata nel 1972 suben-
do un restyling con l’avvento di Domenico Nocito. L'azienda, presente
ancora nel territorio catanese, oltre ai prodotti, punta molto sulla valo-
rizzazione del proprio nome. Questa impresa, non ha un vero e proprio
marchio distintivo, ma ha solo il suo nome che, ad oggi, è diventato
sinonimo di garanzia, di qualità dei prodotti che vengono realizzati
artigianalmente, composti attraverso materie prime che riescono a ga-
rantire un'alta qualità, utilizzando prodotti di denominazione di ori-
gine protetta, meglio nota con l'acronimo DOP (un marchio di tutela
giuridica della denominazione che viene attribuito dall'Unione euro-
pea agli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono
essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono stati pro-
dotti). Nocito confida molto sulla propria insegna, la quale si presenta
verticalmente in cui appare il nome, utilizzando un carattere sens serif
in verde, ed un pannello aggiuntivo dove viene utilizzato sempre un
carattere sens serif, il quale indica di cosa si occupa l'azienda. A quei
tempi, si è deciso di realizzare questo tipo di comunicazione visiva, poi-
chè l’azienda, essendo collocata in una strada molto trafficata al centro
di Catania, necessitava di emergere, affermarsi nel settore e di rendersi
visibile ancor prima di immettersi nella via. Oltre a questa, vi è un’altra
insegna posta sopra il locale, dove appare sempre il nome dell’impresa
in verde. Nocito si affida, per quanto riguarda la propria immagine,
alla carta alimentare politenata, essa è una specifica carta che viene
utilizzata appositamente per il confezionamento dei prodotti alimen-
tari, ed è l’unico elemento che è rimasto invariato sin dall’inizio. Essa
è composta con una serie di colori e di scritte su uno sfondo bianco,
presenta il nome Nocito in giallo, con un contorno arancione, in questa
carta compare anche una scritta che indica da quanto tempo è presen-
te l'azienda, la via ed il numero civico. Sono presenti anche dei sigilli in
ceralacca in cui vi è la descrizione delle specialità e, durante il periodo
natalizio, vengono aggiunti anche dei simboli di natale.
Analisi dell’immagine dell’azienda Nocito
PARTE 2 Una vita per la cucina
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L’energia con cui una marca si imprime nella mente ha un peso tale
da occupare in modo autonomo la parte emotiva dell’essere umano.
Dobbiamo necessariamente ricordare che, quando parliamo di brand,
non ci riferiamo solo al marchio che firma un prodotto, ma attraverso
questo un marchio ha la possibilità di umanizzarsi. Compriamo da chi
ci da fiducia, e ci fidiamo molto di più degli uomini che delle macchine.
Per riuscire a fare ciò, una marca deve agire da individuo consapevole
delle proprie possibilità e dei propri doveri. Uno dei aspetti fondamen-
tali della marca è la sua capacità di avere un costante rapporto con il
pubblico, comunicando emozioni che vanno oltre il prodotto stesso.
Ciò che conta realmente, è creare un rapporto con il ricevente, una
sorta di feeling, la conseguenza di questo è l’acquisto del prodotto.
Il consumatore è abituato al mondo delle marche, quindi ha bisogno
di riferimenti che siano in grado di persistere nel tempo. Un brand
che vuole mostrare una reale responsabilità deve prima di tutto essere
trasparente, significa rendersi accessibile al raggiungimento di tutte le
informazioni che lo riguardano, immettendo messaggi chiari ed esau-
rienti. Il consumatore moderno è diventato una figura competente ed
esigente, attento ai problemi. Se il costo di un prodotto è ragionevole,
il consumatore accetta anche il prezzo più alto purché sia di qualità.
Come una marca stabilisce un rapporto con il pubblico
21
Quando parliamo del sistema d’identità visiva, ci riferiamo all’insieme
di modalità grafico-visuali con cui un marchio viene applicato agli stru-
menti di comunicazione. Quando si parla di sistema, si intende una
chiara intenzione di operare con una logica d’immagine coordinata,
quindi lo scopo è di ottenere una coerenza comunicativa necessaria per
supportare la marca in ogni sua applicazione.
L’espressione ‘immagine coordinata’ non si riferisce solo ai prodotti
grafici dell’azienda, ma traduce il semplice concetto di uniformità ap-
plicabile ad ogni ambito della brand identity. Oggi il consumatore è
abituato a questi stimoli visivi, quindi bisogna cercare di adottare un
sistema che faccia emergere l’azienda e la faccia distinguere dai com-
petitor. Per permettere l’accrescimento visuale è indispensabile dotarsi
di un coefficiente visivo, esso è quell’elemento che viene abbinato al
marchio, il quale crea un segno in modo distintivo dell’intero sistema
dell’identità visiva. Solitamente devono essere utilizzati i colori del
marchio, oppure recuperare le forme o gli stili presenti tra gli elementi
che lo compongono. Un coefficiente visivo è tanto più efficace quanto
è possibile applicarlo nella maggior parte degli ambiti del marchio.
Riconoscibilità della comunicazione di una marca
PARTE 3 Nuova Visual Identity Nocito
24
Naming
Dare un nome alle cose fa parte dell'istinto dell'uomo, come per gli
individui, il nome di un marchio, è uno degli strumenti fondamenta-
li che costituiscono il sistema identificativo. Al giorno d'oggi, l'unico
modo per diversificarsi, è vendere i prodotti proponendone solo i lati
emozionali. Si possono classificare diversi generi di nomi, quello che
utilizza l'azienda Nocito come detto in precedenza è un nome patro-
nimico cioè che porta il cognome del fondatore, quindi aiuta a creare
una sensazione rassicurante. Grazie al nome, il prodotto non solo viene
venduto, ma trasmette un'identità precisa che va oltre il prodotto. Af-
finchè l'azienda possa dialogare con il suo pubblico, il nome del mar-
chio deve essere progettato e sviluppato all'interno di uno specifico
sistema d'identità. Per il grafico l’identità rappresenta il cuore del mar-
chio, quando questo si cimenta in questa attività dà il massimo, perché
vede in quel progetto la rappresentazione visiva di quell’entità.
Quando parliamo del sistema d’identità visiva, ci riferiamo all’insieme
di modalità grafico-visuali con cui un marchio viene applicato agli stru-
menti di comunicazione. Quando si parla di sistema, si intende una
chiara intenzione di operare con una logica d’immagine coordinata, lo
scopo è di ottenere una coerenza comunicativa necessaria per suppor-
tare il marchio in ogni sua applicazione.
L’espressione ‘immagine coordinata’ non si riferisce solo ai prodotti
grafici dell’azienda, ma traduce il semplice concetto di uniformità ap-
plicabile ad ogni ambito della brand identity. Oggi il consumatore è
abituato a questi stimoli visivi, quindi bisogna cercare di adottare un
sistema che faccia emergere l’azienda e la faccia distinguere dai com-
petitor. Per permettere l’accrescimento visuale, è indispensabile dotar-
si di un coefficiente visivo, esso è quell’elemento che viene abbinato
al marchio, il quale crea un segno in modo distintivo dell’intero siste-
ma dell’identità visiva. Solitamente devono essere utilizzati i colori del
marchio, oppure recuperare le forme o gli stili presenti tra gli elementi
che lo compongono. Un coefficiente visivo, è tanto più efficace, quan-
to è possibile applicarlo nella maggior parte degli ambiti del marchio.
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Costruzione del marchio
Il lato del triangolo costituisce la tangente della circonferenza in un
punto comune, in più, per cercare una forma più reale dell’arancino,
ho aggiunto due circonferenze alla base, una nel semipiano destro e
una nel semipiano sinistro, rispetto all’asse di simmetria passante per il
centro della figura, che divide l’immagine in due sezioni speculari. Le
circonferenze hanno origine dal centro del triangolo dov’è possibile notare che, attraverso queste, si viene a creare la tipica forma, alla base il tipico arrotondamento, mentre all'altezza vi è una punta come la classica figura dell'arancino.
PARTE 3 Nuova Visual Identity Nocito
26
Franco Grignani
Per la realizzazione del marchio, ho ambito a realizzare una forma
all’avanguardia per questo tipo di azienda. Cercando di puntare sull’e-
leganza e sull’effetto ottico che possa suscitare questo tipo di figu-
ra. Per attuare il marchio, ho preso ispirazione da Franco Grignani e
dall’Optical Art. La figura di Grignani è riconducibile ad un marchio,
quello della Pura Lana Vergine, da lui creato nel 1964, forse il più noto
e universale nella storia della comunicazione della seconda metà del
secolo scorso. Ma quel marchio, pur fortunato, è solo uno dei tanti
da lui creati, frutto di una specializzazione tra le diverse di Grignani,
artista ed intellettuale che non ha mai perso alcuna occasione per ap-
profondire la percezione dell’immagine e le ‘regole’ che ad essa sono
sottese, convinto che l’immagine raggiunge la sua dinamica unità per
mezzo di vari livelli di integrazione: tensione, ritmo, armonia matema-
tica. La sua è sempre stata una ricerca sulla ‘verità della forma visiva’,
condotta in modo solitario, metodico, raffinato, allo stesso momento
apertissimo a quanto, anche grazie all’eco del suo lavoro, maturava in
Europa e nel mondo. La ricerca sperimentale condotta da Grignani ha
approfondito numerosi aspetti legati alla percezione dell’immagine,
i frutti del suo intenso lavoro gli hanno fatto avere diversi premi e
riconoscimenti.
PARTE 3 Nuova Visual Identity Nocito
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Marchio
L’elemento principale della visual identity Nocito è il marchio, il quale
è composto da due parti, che sono: il logotipo ed il segno grafico, com-
binati in un’unica firma.
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N O C I T O
1/2 y
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Il colore
Il colore investe un’importanza fondamentale per la trasmissione dei
valori emozionali. I colori ci parlano con un linguaggio proprio ma uni-
versale, e spesso condizionano in modo determinante scelte e opinioni.
Al fine di poter trovare la combinazione dei colori adeguata al marchio,
sono state effettuate una serie di prove come tentativi di elaborazione.
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N O C I T O
PARTE 3 Nuova Visual Identity Nocito
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Il colore scelto per il marchio di questa azienda è il marrone, è il colore
conservatore e di tradizione, sicurezza amore per le proprie origini,
prudenza, pazienza e tenacia. Questo colore è simbolo di soddisfazzio-
ne e di armonia, esprime quindi emotività e sensualità.
G A S T R O N O M I A TAV O L A C A L D A
N O C I T OPANTONE476 CP C 30% M 71% Y 75% K 81%
G A S T R O N O M I A TAV O L A C A L D A
N O C I T OC 0% M 0% Y 0% K100%
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Negativo Positivo
Scala di grigi
PARTE 3 Nuova Visual Identity Nocito
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N O C I T OAREA DI RISPETTO
10% 10%
AREA D’INGOMBRO
80%
80% 80%
10% 10%80%
AREA DI RISPETTO
Area di rispetto
Nei vari contesti applicativi, è indispensabile concepire delle aree di
rispetto entro le quali posizionare il marchio Nocito. Sarà sufficiente
considerare un margine massimo pari al 10% dell’ingombro della su-
perficie totale applicandolo come margine di rispetto per ciascun lato
dell’immagine contenuta.
33
La Font
Century Gothic
ABCDEFGHIKLMOPQRSTUVWXYZabcdefghiklmopqrstuvwyz0123456789|!ӣ$%&/()=?
Frutiger Roman
ABCDEFGHIKLMOPQRSTUVWXYZabcdefghiklmopqrstuvwyz0123456789|!ӣ$%&/()=?
La Font di accompagnamento
La scelta della font è molto importante per il sistema d’identità visiva
dell’azienda Nocito. Alla base dei principi di leggibilità e versatilità, è
stata scelta la font Century Gothic come principale famiglia tipogra-
fica sens serif. Mentre con la font di accompagnamento si è preferito
utilizzare sempre un carattere sens serif ma questa volta ho scelto un
Frutiger.
La Font istituzionale
realizzato da Adrian
Frutiger nel 1976 e
distribuito dalla
Linotype.
realizzato nel 1991
per la Monotype Ima-
ging Holdings, una
compagnia del Mas-
sachusett.
PARTE 3 Nuova Visual Identity Nocito
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Dimensioni e leggibilità
Il marchio mantiene una buona leggibilità a tutte le dimensioni. Viene
comunque indicata la minima dimensione di 30 mm al disotto della
quale è sconsigliato scendere.
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N O C I T O
80 mm
60 mm
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30 mm
50 mm
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40 mm
PARTE 3 Nuova Visual Identity Nocito
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Come non bisogna usarlo
Il marchio non può essere in alcun modo modificabile per esigenze
grafiche o tipografiche. Esso può essere solo ingrandito o rimpicciolito
mantenendo le proporzioni, sempre nel rispetto delle regole d’impagi-
nazione. Ecco alcune regole per evitare gli errori più comuni.
G A S T R O N O M I A TAV O L A C A L D A
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G A S T R O N O M I A TAV O L A C A L D A
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Biglietto da visita
Formato 85x55 mm
stampato bianca e volta,
font utilizzato: Frutiger
G A S T R O N O M I A TAV O L A C A L D A
N O C I T O
bianca
volta
Via Vincenzo Giuffrida 50 Catania
Tel 095/445468
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Carta intestata
G A S T R O N O M I A TAV O L A C A L D A
N O C I T O
V i a V i n c e n z o G i u f f r i d a n ° 5 0 C AT A N I A t e l . 0 9 5 / 4 4 5 4 6 8
P A R T I T A I V A 0 0 1 9 4 7 4 8 6 9 5 7 4
Formato A4, carta da 100g
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Block notes
Formato A4, carta da 100g
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la forza delledonnetra pittura,musica e nuovi percorsi
catania 17 febbraio17marzo2014
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G A S T R O N O M I A TAV O L A C A L D A
N O C I T O
Cartella Porta Documenti
Formato chiuso 330x230 mm
Formato aperto 460x330 mm
cartoncino 300 g
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Segnaletica Stradale
G A S T R O N O M I A TAV O L A C A L D A
N O C I T O
Via Vincenzo Giuffrida n°50
CATANIA Tel 095/445468
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Fogli da banco politenata
Speciale carta alimentare tipica per il confeziomento
dei prodotti d’asporto.
Formato 1000x750 mm
carta 45 g
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Via Vincenzo Giuffrida n° 50
Catania tel 095/445468
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Catania tel 095/445468
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Catania tel 095/445468
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Catania tel 095/445468
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Carta antiolio
Carta speciale velina resistente ai grassi,ideale per il
conferzionamento di cibo d’asporto.
G A S T R O N O M I A TAV O L A C A L D A
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Menù
G A S T R O N O M I A TAV O L A C A L D A
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Menù
Formato chiuso 105x297 mm
Formato aperto 210x297 mm
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Manifesto stradale
Formato 700x1000 mm
G A S T R O N O M I A TAV O L A C A L D A
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una tradizione lunga tutta una vita
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di cui Zuccheri 3,5g 2g
Proteine 7 g 4,5g
Carboidrati 23g 14g
di Grassi saturi 2,5g 1,5g
Fibra alimentare 1g 0,6g
Valore energetico 200kl 130kl
Grassi 9g 6g
Sodio 0,57g 0,36g
Valori nutrizionali medi
per 100gper pezzo
Disponi gli arancini ancora congelati su una teglia con carta forno.Falli cuocere in forno a micronde per 5 minuti rigilandoli a metà cottura.Attendi almeno 2 minuti prima di consumarli
IN FORNO
Metti gli arancini ancora surgelati in una padella con olio caldo,cuocili a fuoco medio per 5 minuti rigilan-doli fino a raggiungere la croccantezza desiderata.Attendi almeno 2 minuti prima di consumarli.
IN PADELLAKcal130g
7%
Zuccheri 2g
2%
Grassi 6g
9%
Grassi Saturi 1,5g
Sodio0,36g
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per pezzo (62,5g)
Nella Quantità Giornaliera Indicativa (GDA) per un adulto sulla base di una dieta di 2000kcal. I fabbisogni nutrizionali individuali possono variare a seconda del sesso,dell’età,e dell’attività fisica pra-
ticata e di altri fattori.
Ingredienti: riso,zafferano,pangrattato,formaggio,piselli.Ragù:tritato,sedano,carote,cipolle,polpa di pomodoro,concentrato,zucchero,sale,olio,pepe nero,par-migiano grattuggiato.Pastella:latte e farina.
GASTRONOMIA TAVOLA CALDA NOCITO
Sviluppo Packaging
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300g
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l’mmagine ha il solo scopo di presentare il prodotto
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Mezzo di trasporto catering
G A S T R O N O M I A TAV O L A C A L D A
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Conclusioni
In base ai vari studi condotti, durante lo sviluppo di questo elaborato,
sono giunta alla conclusione che, una un'azienda per essere vincen-
te deve rivolgersi alla parte emotiva dell'essere umano, in quanto noi
compriamo da chi ci da fiducia. Ormai i consumatori sono abituati ai
competitor, quindi bisogna dotarsi di un sistema che faccia emerge-
re l'azienda, essi hanno bisogno di riferimenti che siano in grado di
persistere nel tempo. Per emergere nel mercato odierno, l'azienda ha
bisogno di un marchio che venga applicato su tutti gli strumenti di
comunicazione. Lo scopo è quello di ottenere una coerenza comunica-
tiva, che, nel tempo, ha bisogno di restyling. Come visto in precedenza,
anche le varie aziende multinazionali, nonostante abbiano un marchio
conosciuto a livello mondiale, necessitano di un cambiamento in base
ai mutamenti sociali ed economici. L'azienda Nocito, era arrivata ad un
punto in cui, vi era la necessità di un cambiamento radicale del proprio
sistema d'identità visiva, poichè l'immagine grafica dell'azienda non
veniva rinnovata dagli anni ’70. Sono giunta allo scopo il quale avevo
prefissato sin dall'inizio, cioè rinnovare totalmente la visual identity,
realizzando un elemento grafico che renda il marchio riconoscibile alla
massa, senza tralasciare il punto focale dell'azienda cioè il name patro-
nimico ben in vista.
.
Blibliografia
Vanni Pasca, Dario Russo, Corporate image. Un secolo d'immagine co-ordinata dall'AEG alla Nike, Lupetti Editore 2005.
Cinzia Ferrara, La comunicazione dei beni culturali. Il progetto dell'i-dentità visiva dei musei, siti archeologici, luoghi della cultura, Lupetti Editori 2007.
Daniele Baroni, Maurizio VItta, Storia del Design Grafico, Longanesi 2003.
Gaetano Grizzanti, Brand Identikit. Trasformare un marchio in una marca, Fausto Lupetti Editore 2011.
Sitografia
www.barilla.it
www.buitoni.it
www.galbani.it
www.star.it
www.gfdesign.it
www.corporateidentity.it
www.olivetti.it
www.xbrand.it
Ringraziamenti
A conclusione del mio percorso universitario, penso sia doveroso rin-
graziare tutte le persone che mi sono state vicine in questi anni. I primi
ringraziamenti sono indubbiamente per i miei genitori, che mi hanno
sempre sostenuta, incoraggiata, appoggiata, i quali mi hanno permes-
so di studiare e di andare avanti. Per merito loro oggi sono riuscita a
raggiungere questo traguardo, attraverso i valori che mi hanno tra-
smesso e per questo non li ringrazierò mai abbastanza. Ringrazio mia
sorella Ramona, che mi è stata costantemente vicina, che ha creduto
in me sin dall'inizio, pensando sempre che ce la potessi fare. Devo rin-
graziare tutta la mia famiglia come i miei nonni, le mie zie, mio zio ed
ovviamente i miei cugini, soprattutto Greta, che mi hanno supportata
sin dall'inzio.
Un ringraziamento speciale al professore Gianni Latino, relatore di
questa tesi, per la grande disponibilità e cortesia, che mi ha aiutata e
sostenuta in questi due anni.
Un grazie a tutti gli amici che mi sono stati vicini, soprattutto Claudia e
Violetta, che non hanno mai smesso di credere in me.
Ed infine ringrazio Silvio, colui che ha vissuto più di tutti le mie sfuriate,
i miei pianti, i miei basta, ma mi ha sempre spinta a non mollare, ad
andare avanti e a non arredermi mai. Grazie mille veramente.
Grazie a tutti di vero cuore. Elisa.
Dedicato ai miei nonni, Salvatore ed Elisabetta Nocito.