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SCUOLA ESTETICA CENTRO ITALIA CORSO DI SPECIALIZZAZIONE ANNO ACCADEMICO 2014/2015 1

Tesina Terzo Anno Seci

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SCUOLA ESTETICA CENTRO ITALIA

CORSO DI SPECIALIZZAZIONE

ANNO ACCADEMICO 2014/2015

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CANDIDATA: DIRETTORE:

Serena Rotini

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COSMETOLOGIA APPLICATA:

Le unghie: morfologia, patologie e cosmesi pag 3

DERMATOLOGIA:

Lesioni elementari cutaneepag 15

DIETOLOGIA:

Macroelementi e Microelementipag 22

CULTURA GENERALE:

La sicurezza: Testo 81 pag

PSICOLOGIA:

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La leadership pag

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L'estetista lavorando sulle mani o sui piedi della propria cliente, deve saper agire, principalmente sulle unghie in maniera cosciente ed informata, è fondamentale quindi che ne conosca l'anatomia, le strutture, le varie parti che le compongono, le patologie e le varie azioni cosmetiche. Iniziamo quindi a dare una breve descrizione della struttura anatomica dell'unghia.

Morfologia dell’unghia

L'unghia è una lamina quadrangolare semitrasparente e leggeremente convessa sul lato superiore. È rosa a causa del colore del sangue che traspare dal derma trasparente, ma se distaccata prende il colore giallastro tipico delle sostanze cornee. Nasce dal periostio, la sua crescita è settimanale per quanto riguarda le mani e mensile per i piedi. Si compone quasi esclusivamente da cheratina e, in percentuali minori, anche da grassi, aminoacidi, acqua, vitamine e minerali.

1.Lamina ungueale. È una struttura dura a composizione cornea, di forma ovalare leggermente convessa, che ricopre la parte dorsale delle falangi distali. Si trova adesa al letto ungueale, si inserisce posteriormente in un solco largo e profondo detto “piega ungueale prossimale” ed è circondata sui lati dalle pieghe ungueali. Risulta composta da tre strati orizzontali: la lamina dorsale, sottile, la

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lamina media più spessa e lo strato ventrale che poggia sul letto ungueale. È prodotta dalla matrice ungueale e all’ estremità termina con un margine libero, assumendo un colorito bianco-giallastro dovuto alla presenza di bolle d’aria presenti nella zona sottostante.

2.Piega ungueale prossimale(PUP). È una piega cutanea che ricopre i margini inferiori della lamina ungueale. Possiede due superfici epiteliali: la superficie dorsale (in continuazione con il dorso delle dita) e la superficie ventrale (che aderisce inferiormente alla lamina). Il punto di passaggio tra parte dorsale e parte ventrale delimita la base dell’unghia.

3.Vallo ungueale. Piega che ospita i margini del corpo dell’ unghia, riccamente vascolarizzato ed innervato, si appoggia sull’unghia e forma l’eponichio.

4.Lunula. Rappresenta la struttura sottostante la piega ungueale prossimale, è di colore bianco opaco,a forma di semiluna e corrisponde alla parte visibile della radice.

5.Cuticola. Rappresenta la giunzione delle due superfici epiteliali, dorsale e ventrale, che compongono la piega ungueale prossimale. Ha la funzione di “sigillo” della PUP con l’unghia e protegge, le strutture alla base dell’unghia, ossia la matrice germinativa, da sostanze irritanti e da patogeni

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6.Matrice ungueale. Costituisce la zona di crescita dell’unghia. Inizia in corrispondenza della lunula e si estende sotto il perionichio. È composta da un epitelio germinativo, costituito da uno strato di cellule basali, dalla cui differenziazione deriva interamente la lamina ungueale.

7.Perionichio. Corrisponde a tutta la zona della pelle che circonda la lamina ungueale.

8.Letto ungueale. Si estende dalla lunula all’iponichio ed è formato da un epitelio squamoso stratificato che cheratinizza. È composto da una porzione epidermica (matrice ventrale) e da una porzione dermica, strettamente adesa al periostio della falange distale.

9.Iponichio. Rappresenta lo spazio sotto il margine libero della lamina ungueale, dal punto di separazione tra lamina e letto ungueale fino al margine distale dell’unghia.

Patologie e alterazioni delle unghie

Le unghie in condizioni normali sono di colore roseo, brillanti , forti e leggermente elastiche. Quando le unghie presentano alterazioni di colore, consistenza e superficie allora ci troviamo davanti ad una condizione patologica.

Anomalie della consistenza dell’unghia

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Unghie fragili

Se le unghie si spezzano facilmente e appaiono sottili, molli e opache si è probabilmente in presenza di una carenza di vitamine (A, B6, E) o sali minerali (ferro, zinco, selenio, rame); le unghie, infatti, sono costituite da minerali, vitamine, aminoacidi, grassi e acqua e, se qualcuno di questi elementi è carente, la loro consistenza peggiora. Spesso

all’origine della fragilità delle unghie vi sono errate abitudini alimentari o diete drastiche, che provocano un deperimento generale dell’organismo. Anche malattie debilitanti o trattamenti farmacologici prolungati possono causare fragilità delle unghie. Infine, le unghie diventano fragili anche in seguito al contatto prolungato con acqua, detersivi, saponi, solventi e sostanze chimiche, che le disidratano, rendendole secche e facili a spezzarsi.

Unghie dure

Sono in genere ipercheratosiche ed inspessite e solo raramente conservano la loro forma norale. Per curarle non sono più sufficienti lima e tronchesine manuali. Le durezze eccezionali possono essere legat a forme ereditarie o psoriasi o micosi.

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Alterazione del colore delle unghie

Unghie a macchie rosse

Macchioline rosse sulle unghie possono essere un indice di psoriasi, un'infiammazione della cute che si riscontra soprattutto in prossimità delle articolazioni. Nella progressione della psoriasi, si può assistere anche ad una perdita o ad uno sgretolamento dell'unghia.

Unghie a macchie gialle

Le unghie che si tingono di macchie gialle, fino a coprire l'intera superficie, possono essere spia di disturbi a carico dell'apparato respiratorio (es. bronchite cronica), sinusite o infezioni da HIV/AIDS; in rari casi, anche il gonfiore alle mani può provocare macchie sulle unghie. Inoltre, nella sindrome delle unghie gialle, la loro crescita rallenta, lo spessore aumenta e si scoloriscono. Nonostante quanto affermato, le unghie gialle possono presentarsi anche in assenza di disturbi respiratori: l'abitudine di utilizzare smalti di scarsa qualità, per esempio, può aggravare l'ingiallimento dell'unghia.

Unghie a macchie verdi

Un'infezione da Pseudomonas aeruginosa potrebbe provocare delle

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macchie verdastre o nere: per questo motivo si parla di sindrome delle unghie verdi. In questa onicopatia, il microorganismo produce degli enzimi che digeriscono la cheratina, provocando un effetto in profondità che si manifesta anche in superficie con una colorazione tipicamente verde.

Leuconichia

Le macchie bianche sulle unghie, disturbo tecnicamente chiamato “leuconichia”, rappresentano, forse, le più comuni discromie ungueali. Le macchie possono avere anche aspetti differenti: infatti, la leuconichia può caratterizzare sia un'unghia completamente bianca (leuconichia diffusa), fenomeno per lo più raro, sia un unghia

punteggiata da piccole macchie bianche (leuconichia punctata, la forma maggiormente diffusa tra i bambini) o, ancora, da striature biancastre (leuconichia striata). La causa responsabile della comparsa di queste macchioline bianche non è molto chiara: la leuconichia può essere interpretata come riflesso di una disordinata cheratinizzazione, di una carenza di calcio, di una predisposizione all'anemia, ma anche infezioni fungine (onicomicosi) e traumi da manicure possono creare questo inestetismo.

Anomalie della forma dell’unghia

Coilonichia

Unghie a vetrino d'orologio, Le unghie sono molto ricurve, proprio come il vetro di un orologio, e tendono a ricoprire la punta dei polpastrelli che appare cianotica. Sono il

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segno tipico di una malattia cronica, polmonare o cardiaca e anche di disturbi dell'apparato digerente.

Onicolisi

Avviene con la separazione della lamina ungueale dal letto dell’unghia. La separazione inizia in corrispondenza della parte libera e prosegue in direzione prossimale finché tutta l’unghia si stacca dal letto. Le cause possono essere ricondotte ad una cattiva

circolazione, ad affezioni cutanee come psoriasi ed eczemi o ad un incidente di origine traumatica che in questo caso interessa solo l’unghia lesa.

Unghie a pinza

Interessa l’alluce, i bordi laterali della lamina ispessita si ripiegano incurvandosi e avvicinandosi fra di loro così da pinzare, talvolta con dolore, il letto ungueale. La terapia, difficile in fase avanzata, consiste nel sollevare progressivamente l'unghia incurvata applicando per circa un anno una particolare graffetta metallica.

Onicoressi

Riguarda il pollice, sull’ unghia si sviluppa una fissurazione longitudinale dalla quale dipartono ondulazioni oblique. Non esistono cure specifiche, ma questa forma può anche regredire spontaneamente dopo parecchi

mesi per riapparire poi in un secondo tempo.

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Onicogrifosi

Colpisce prevalentemente l'alluce. Il nome stesso evoca l'artiglio del rapace, infatti l'unghia si presenta ispessita, giallo-bruna, di dimensioni spropositate e incurvata a tal punto su se stessa che risulta difficile mettere le scarpe e talvolta anche camminare. E' tipica delle persone anziane che hanno deviazioni ossee delle dita dei piedi, per esempio a causa dell'alluce valgo o dell'artrosi. Non esiste una terapia farmacologica efficace e l'unica cura è l'asportazione dell'unghia e della sua matrice per evitare la sua ricrescita.

Onicomicosi

L'onicomicosi è una malattia delle unghie - solitamente dei piedi - generata da miceti o batteri: questi patogeni possono scatenare l'infezione

in una parte dell'unghia, nell'unghia intera o intaccare anche le altre. L'onicomicosi è più frequente tra i diabetici e gli anziani.

I miceti, tra cui Candida albicans, Trichophyton ed Epidermophyton, sono senza dubbio i principali agenti scatenanti l'onicomicosi. I parassiti generano danno solo in determinate condizioni; tra i fattori predisponenti l'onicomicosi, si ricordano: indebolimento delle difese immunitarie dell'ospite, luoghi umidi, piede d'atleta, psoriasi, scarsità di traspirazione dei piedi.

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In caso di onicomicosi, l'unghia malata subisce un'alterazione del proprio colore naturale; inoltre, appare più fragile, friabile, deformata e tende ad ispessire. L'onicomicosi, progredendo, potrebbe generare un cattivo odore, oltre ad infettare anche la cute circostante, per poi diffondersi in altre aree del corpo.

Unghia incarnita o onicocriptosi

Il disturbo popolarmente noto come unghie incarnite è più precisamente definito - in termini medici - onicocriptosi. Tipica condizione spiacevole ed antiestetica delle unghie dei piedi, l'onicocriptosi si verifica quando un angolo appuntito dell'unghia del piede penetra nella pelle provocando dolore, arrossamento ed infiammazione. Se non trattata fin dai primissimi sintomi, un'unghia incarnita può essere la miccia d'infezioni più o meno superficiali a carico dei piedi; nei casi più gravi, l'onicocriptosi può causare dolorosissimi ascessi tali da

richiedere l'intervento chirurgico. Il problema delle unghie incarnite compare ogniqualvolta il letto ungueale risulta troppo piccolo per sostenere la lamina dell'unghia, che a sua volta si spinge sempre più in profondità creando dolore ed infiammazione. Crescendo in modo anomalo, l'angolo appuntito del bordo esterno dell'unghia può perforare la pelle, fino a provocare infezione.

Il modo in cui si tagliano le unghie è estremamente importante: difatti, quando strappate o tagliate troppo corte e storte, le unghie tendono a ricrescere in

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modo anomalo o lateralmente, ponendo le basi per l'onicocriptosi.

L'infiammazione innescata dall'unghia incarnita provoca di riflesso un ispessimento della pelle in corrispondenza della lesione, inducendo ulteriore dolore e lesioni.Il dolore provocato dall'unghia incarnita si accentua indossando calzature eccessivamente strette; talvolta, il fastidio prodotto è così grave che anche il semplice contatto del lenzuolo sul dito colpito può essere straziante. Quando il problema è superficiale, si può applicare un trattamento di tipo conservativo che prevede numerosi pediluvi in acqua molto calda, l'applicazione pluriquotidiana di un antibatterico e l'utilizzo di un batuffolino di cotone da inserire appena sotto il bordo dell'unghia per evitare che questa cresca in modo inadeguato. Quando l'unghia incarnita cresce profondamente nella pelle creando infezione, dolore ed altre complicanze, è necessario ricorrere ad un intervento di estrazione chirurgica parziale della lamina ungueale.

Applicazioni cosmetiche

Lo smalto

Lo smalto per unghie è uno dei prodotti cosmetici più utilizzato dalla popolazione femminile di tutto il mondo. Il classico smalto è una lacca sintetica da distribuire su tutta l’unghia per colorare e/o proteggere

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l’unghia. Molti smalti per unghie contengono una miscela di pigmenti inorganici (coloranti), nitrocellulosa (un estere etilico, l’agente filmogeno più utilizzato negli smalti), solventi, resina (rende lo smalto più aderente), carbonato di calcio, i plastificanti (indicati per dare al film elasticità e flessibilità per prevenire la scheggiatura dello smalto), gli agenti perlanti (per dare alla lacca i vari effetti cromatici), i gelificanti e gli addensanti (per permettere ai pigmenti di rimanere in sospensione nella bottiglietta), gli stabilizzatori UV (per evitare l’alterazione del colore dello smalto all’esposizione dei raggi solari) e altri ingredienti come la glicerina, la cera d’api e la lanolina, dall’azione idratante, emolliente e nutriente. La composizione degli smalti varia da produttore a produttore. Alcuni smalti sono anche curativi e rafforzanti e correggono le imperfezioni dell’unghia, come per esempio le macchie o le unghie che tendono a sfaldarsi.

Caratteristiche ideali di uno smalto

Una lacca di qualità deve avere determinati requisiti:

Facile stesura: l’applicazione deve essere fluida. Colore brillante: i pigmenti colorati danno allo smalto un

colore pieno. Resistenza: agisce come scudo protettivo per le unghie,

anche per quelle deboli. Sicurezza: non deve irritare il manto ungueale e nemmeno

spezzare le unghie. Lunga durata: un mix di speciali polimeri rendono lo smalto

super resistente.

Scegliere lo smalto

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Esistono svariate tipologie di smalto presenti sul mercato.

Base “generica” per smalto

È un prodotto formulato specificamente per aiutare l’unghia, per proteggerla dalle sostanze chimiche presenti negli smalti e per facilitarne l’applicazione sulle unghie.

Base indurente/rinforzante

È un prodotto che aiuta a mantenere l’unghia sana, la rinforza trattiene l’acqua all’interno ed evita che si spezzi.

Base levigante

Migliora la stesura dello smalto sulle unghie con una superficie non liscia.

Smalto colorato

La vernice è costituita da una base di nitrocellulosa disciolta in un solvente (butyl o ethyl acetate). Questa base può essere lasciata naturale, risultando trasparente oppure può essere arricchita con pigmenti colorati che producono una vasta gamma di colori, dai più delicati ai più intensi. I pigmenti modificano il processo di riflessione della luce e abbelliscono l’unghia.

Smalti mat

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Gli smalti mat donano alle unghie un effetto opaco, visibile quando sono perfettamente asciutti. È una moda abbastanza recente che viene dagli Usa ma si è subito diffusa anche nel nostro Paese per via del risultato chic e sofisticato. Esistono anche top coat opacizzanti impiegati soprattutto per la manicure maschile in quanto non danno un effetto shiny.

Smalti perlati

Sono smalti che hanno riflessi perlati, meno accesi rispetto ad uno smalto glitterato. I colori maggiormente utilizzati sono il bianco e il rosa.

Smalti glitterati

Decorazioni, strass, motivi colorati, perle, fogli di oro e d’argento: lo smalto glitterato è uno degli ultimi trend. In commercio si trovano moltissimi colori e decorazioni. Questo tipo di smalto può essere usato da solo oppure applicato come top coat.

Liquidi speciali per cuticole

Questi prodotti sono dei liquidi speciali per ammorbidire le cuticole e renderne più facile la rimozione mediante il taglia-cuticole. Gli ingredienti più comuni che li compongono sono: glicerina, estratti di argan, lanolina ed oli vegetali in genere.

Lo smalto semipermanente

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Lo smalto semipermanente in realtà è un gel semipermanente che ha bisogno della lampada UV per catalizzare, in pratica a differenza degli smalti normale non asciuga all’aria. Alcuni semipermanenti catalizzano anche nella lampada LED, ma non tutti. Un buon semipermanente deve essere “soak off”, ovvero può essere rimosso con un particolare solvente. Un buon smalto semipermanente dura dalle due alle tre settimane e può essere applicato per un lungo periodo. Sfatiamo la leggenda metropolitana che le unghie respirano, esse così come i capelli, sono annessi cutanei composti di cellule morte che sono vive solo alla matrice da cui si nutrono.

La ricostruzione delle unghie

La ricostruzione delle unghie è una tecnica che permette, grazie a materiali adeguati, di riformare la superficie dell’unghia, rendendola più liscia, compatta, lunga e resistente. I metodi comunemente usati sono due: la ricostruzione in gel e quella in acrilico e fibra di vetro e di seta. La ricostruzione con acrilico, nata negli Stati

Uniti negli anni ’30, è la tecnica più antica. Si avvale di speciali polimeri formati da un mix di polvere acrilica e monomeri. L’asciugatura avviene all’aria. Questi prodotti erano utilizzati in campo dentale, quindi non dannosi per la salute.

La ricostruzione in gel è una tecnica più recente. Vengono utilizzanti moderni gel che si solidificano in maniera perfetta sull’unghia ricreando un risultato naturale e senza imperfezioni. L’asciugatura avviene mediante la lampada UV. I materiali utilizzati per la ricostruzione delle unghie sono studiati proprio per non danneggiarle o modificarne la

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struttura, ma per proteggerle e renderle più belle. È comunque consigliabile rivolgersi a esperti onicotecnici, ovvero professionisti del settore che hanno svolto corsi specifici per poter realizzare la ricostruzione delle unghie.

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Le lesioni elementari sono le manifestazioni di base di una malattia cutanea; sono divise in primitive, secondarie e patognomiche.

Le primitive compaiono come manifestazioni iniziali, le secondarie costituiscono l’evoluzione delle lesioni primitive; quelle patognomiche sono tipiche di una sola malattia, mentre tutte le altre lesioni primarie possono caratterizzare diverse malattie queste sono tipiche di una sola malattia.

LESIONI ELEMENTARI PRIMITIVE

Queste compaiono come manifestazioni iniziali della malattia e sono: macchia, papula, nodulo, vescicola, bolla, pustola.

Macchia

E’ una modificazione circoscritta del colorito cutaneo, senza apprezzabili alterazioni degli altri caratteri macroscopici epidermici e dermici. A seconda della natura della lesione si distinguono le seguenti varietà:

Macchie eritematose da iperemia attiva: di colore rosso più o meno vivo, in base alle dimensioni si distinguono in: miliari, roseoliche, ed eritemi. Esempi di macchie eritematose da iperemia attiva sono le ustioni di primo grado, il morbillo e la stasi venosa

Macchie cianematose da iperemia passiva: colorito rosso cupo-bluastro. Esempi di macchia da iperemia passiva sono i geloni.

Macchie anemiche: piccole, irregolari a margini mal definiti.

Macchie da diffusione di sangue nella cute: sono macchie emorragiche, variano di colore rosso-blu, verdastro, giallastro, bruno, seguendo le modificazioni che subisce l’emoglobina. In base alle dimensioni si distinguono in

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petecchie (di grandezza inferiore a una lenticchia), ecchimosi (se non oltrepassano quella del palmo di una mano),soffusioni(di dimensioni ancora maggiori.

Macchie pigmentate: di colorito giallo o bruno, hanno forma e dimensioni variabili; alcune sono congenite, di natura nevica, altre acquisite.

Macchie ipocromiche: appaiono come chiazze biancastre di varia grandezza.

Papula

E’ una rilevatezza solida della cute nettamente circoscritta, di grandezza variabile da 0,1 a 1 cm, determinata da un ispessimento localizzato dell’epidermide (papula epidermica), da un infiltrato infiammatorio degli strati più superficiali del derma (papula dermica), o da entrambe le suddette alterazioni (papula dermo-epidermica). La forma di solito è rotondeggiante, il colorito varia dal rosso vivo al rosso cupo, al giallastro,al nerastro. La lesione solitamente regredisce senza esiti ma può talora residuare iperpigmentazione.

Nodulo

Si tratta di una formazione solida, circoscritta a sede dermica o ipodermica, prodotta dall’

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accumulo di varie sostanze (Sali di calcio, lipidi, acido urico, ecc.). Si distingue dalla papula oltre che per la sede più profonda , anche per le maggiori dimensioni e per l’esito per lo più cicatriziale. La forma è generalmente rotondeggiante e le dimensioni sono molto variabili. Il colore della cute che ricopre il nodulo può variare dal normale al rosso vivo al bruno-nerastro.

Vescicola

Piccola rilevatezza della uperficie cutanea costituita da una cavità contenente liquido sieroso. Può avere grandezza e forma variabili.

In rapporto alla sede si distinguono:

- Vescicole subcornee: impetigine in fase iniziale, eczema; - Vescicole intraepidermiche: herpes;- Vescicole sottoepidermiche: dermatite erpetiforme.

Il contenuto inizialmentelimpido, può diventare torbido e può assumere aspetto emorragico.

Sintomi soggettivi possono accompagnare l’eruzione delle vescicole e sono:

- Prurito: eczema;- Bruciore: erpes simplex;

- Bruciore e dolore: herpes zoster

Possono riassorbirsi spontaneamente, formare una crosta o un elemento vescicolo-pustoloso. La regressione avviene solitamente senza esiti cicatriziali

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Bolla

Rilevatezza circoscritta costituita da una cavità a contenuto liquido. Si differenzia dalle vescicole per le maggiori dimensioni. Il contenuto può essere sieroso, sieropurulento o emoraggico. Evolvono spesso verso la rottura e alla rottura fa seguito la formazione di un’erosione e di croste.

Pustola

Raccolta di liquido purulento nell’epidermide o immediatamente al di sotto di essa. Si differenzia dalla vescicola per il contenuto. Hanno forma emisferica e di dimensioni variabili. Regrediscono solitamente con la formazione di una crosta di colore giallastro,con o senza esiti cicatriziali.

LESIONI ELEMENTARI SECONDARIE

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Le lesioni secondarie sono evoluzioni delle lesioni primitive e sono: squama, crosta, ragade, ecoriazione, ulcerazione, cicatrice, lichenificazione, atrofia.

Squama

La squama è un agglomerato di cellule cutanee superficiali morte in via di eliminazione, in condizioni patologiche, tale sfaldamento anziché avvenire per singoli elementi e lentamente, si verifica a ritmo più serrato con distacco di ammassi cellulari voluminosi. Può essere secondaria (eczema), o primitiva (ittiosi, psoriasi)

Crosta

Esito di vescicole, bolle, pustole, escoriazioni, ulcerazioni è prodotto dell’essiccamento di liquido organico in corrispondenza di una precedente lesione cutanea. Il

colore dipende dal liquido da cui deriva.

Ragade

Lesione lineare e superficiale, di cute o mucose o del punto di transizione tra cute e mucosa. Si presenta come un piccolo taglio, a margini duri e fondo netto con secreto sieroso o siero-ematico. Per lo più dolorosa, tende con difficoltà alla

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riparazione spontanea e può essere sede di infezioni secondarie. Le zone più frequentemente interessate sono le regioni palmo-plantari, le commessure labiali, il capezzolo e le pliche anali.

Escoriazione

L'escoriazione è una ferita superficiale della pelle, in cui si assiste ad un'esportazione di strati epidermici più o meno ampi, conseguenza di spellature, sfregamenti od urti contro superfici ruvide. Le escoriazioni possono generare dolore, la cui intensità dipende dall'entità della lesione. Tra gli

altri sintomi associati alle escoriazioni ricordiamo: edema, percezione di calore circoscritto e sanguinamento.

Ulcerazione

Perdita di sostanza profonda con scarsa tendenza alla riparazione spontanea che può interessare il derma e l’ipoderma. La guarigione avviene con esito cicatriziale.

Cicatrice

Lesione elementare secondaria alla riparazione di perdite di sostanza dermica e/o ipodermica. La cicatrice appare dicolorito chiaro, liscia, glabra, pigmentata o acromica.

Lichenificazione

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Ispessimento della pelle con accentuazione della normale quadrellatura cutanea che determina la formazione di piccole papule dalla consistenza molle.

Atrofia

Riduzione dello spessore della cute per diminuzione numerica e volumetrica dei suoi elementi costitutivi. La cute atrofica appare bianca, sottile e con ridotta elasticità.

LESIONI ELEMENTARI PATOGNOMICHE

Mentre tutte le altre lesioni primarie possono caratterizzare diverse malattie queste sono tipiche di una sola malattia e sono: ponfo, cunicolo, scutulo, comedone.

Ponfo

E’ rigonfiamento circoscritto della pelle, di forma irregolarmente rotondeggiante, liscio, di colorito inizialmente rosso o roseo, poi bianco porcellanaceo, circondato da un alone arrossato e di solito pruriginoso, che ha la caratteristica di formarsi nel giro di pochi secondi e di scomparire più o meno

rapidamente; può essere prodotto da cause che agiscono localmente (punture d’insetti, contatto con foglie d’ortica, ecc.) o essere sintomo di fenomeni morbosi diversi (orticaria, reazioni anafilattiche, ecc.).

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Cunicolo

Il cunicolo è un rilievo bianco-grigiastro, più o meno lungo e tortuoso, associato ad una piccola eminenza brunastra (ingresso), che rappresenta il tragitto intra-epidermico dell'acaro della scabbia

Scutulo

Lesione patognomica della tigna favosa. Formazione di colore giallo zolfo, rotondeggiante, friabile, il cui distacco evidenzia una zona sottostante erosa e depressa. Ha odore

caratteristico di urina di topo.

Comedone

Lesione patognomica dell’acne caratterizzata da una cisti aflegmasica a contenuto sebaceo che si forma in corrispondenza di un follicolo pilifero ricoperta da un tappo sebo-cheratinico a livello dell'orifizio follicolare. In base al diametro di quest'ultimo, il comedone può presentarsi come punto nero (orifizio ampio) o punto bianco (orifizio ristretto).

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I Nutrienti

Il cibo è costituito da un insieme di sostanze che hanno una funzione attiva all’interno del nostro organismo e che vengono denominate "principi nutritivi" o "nutrienti".

Si distinguono in macro e micro nutrienti a seconda della quantità di cui ne necessita l’organismo. I macronutrienti saranno quelli che bisognerà fornire in maggiore quantità, i micronutrienti quelli per cui sono sufficienti quantità esigue.

Tra i macronutrienti si distinguono:

I Carboidrati che forniscono energia di immediato utilizzo per il metabolismo e i muscoli. Possono essere Carboidrati o Zuccheri Semplici (glucosio, fruttosio, saccarosio o zucchero comune) costituiti da molecole semplici che vengono assimilate immediatamente o Carboidrati Complessi (cereali, amidi ….) che sono molecole più grandi che necessitano di più tempo per essere assimilate.

Le Proteine che hanno funzione plastica cioè di costruzione di cellule, ormoni del metabolismo, anticorpi del sistema immunitario, Dna e RNA cellulare. Possono essere di origine animale (carne, pesce, latte, uova) o vegetale (cereali integrali, legumi).

I Grassi o Lipidi: sono una fonte energetica secondaria (utilizzati quando non ci sono carboidrati disponibili), trasportano le vitamine liposolubili (D,A,E,K) e isolano il corpo dai cambiamenti di temperatura ambientale. Gli acidi grassi di cui sono composti vengono utilizzati nelle cellule nervose, nelle membrane cellulari e nella costituzione delle prostaglandine (PGE1) che hanno funzioni antinfiammatorie e antiallergiche.

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Fibre: sono molecole complesse che il nostro organismo non è in grado di assimilare ma che hanno importanti funzioni fisiologiche inerenti al transito intestinale, all’assorbimento di zuccheri e grassi.

L’Acqua:  è il costituente fondamentale di tutti gli esseri viventi.

Tra i micronutrienti si distinguono:

Sali Minerali e Vitamine che sono catalizzatori, cioè aumentano la velocità e rendono possibile molteplici reazioni biologiche, metaboliche, inoltre intervengono nella trasmissione nervosa, mantengono l’equilibrio idrico e il corretto pH corporeo, infine rinforzano il sistema immunitario.

Macroelementi

Proteine

Le proteine o protidi sono macromolecole biologiche formate da una o più catene amminoacidiche, esistono, in tutto, 20 tipi di aminoacidi, che in base al numero e alla loro relativa disposizione costituiscono proteine diverse. Le proteine esprimono la maggior parte dell'informazione genetica, molte fanno parte della categoria degli enzimi, la cui funzione è catalizzare le reazioni biochimiche vitali per il metabolismo degli organismi. Alcune hanno funzioni strutturali e meccaniche, come l'actina e la miosina nei muscoli, il collagene in ossa e tessuti. Altre proteine sono importanti mediatori nella trasmissione di segnali inter ed intracellulari, nella risposta immunitaria, nei meccanismi di adesione cellulare nel ciclo di divisione cellulare.

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Macro

Acqua

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Prot

Graassi

Carbo

mIcro

Sali vita

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