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TIRO A VOLO

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MAGAZINE FITAV

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SOMMARIO

Il T IRO A VOLO 1

3 L’EDITORIALE DI LUCIANO ROSSI

4 UNA GRANDE FESTA FEDERALE

24 SOSTENIBILITà AMBIENTALE DEI CAMPI DI TIRO A VOLO

26 DAL ROSSO - BLU AL VERDE – ORO

32 IL MIGLIORE è SABLONE

33 LO SKEET PARLA TOSCANO

34 LAZIO E POI TUTTI GLI ALTRI

40 ATTI UFFICIALI

In copertina

La ribalta della copertina è dedicata in questo numero al massimo dirigente della Federazione Italiana Tiro a Volo: nell’immagine Luciano Rossi è impegnato nella gara di Skeet del tradizionale appuntamento di fine stagione che quest’anno ha riunito a Valle Aniene cinquecento appassionati appartenenti a tutti gli ambiti della Struttura Federale

Foto di Massimiliano Naldoni

Numero 224novembre 2012

DirettoreLuciano Rossi

Direttore ResponsabileLuigi Agnelli

Coordinatore RedazionaleMassimiliano [email protected]

Direzione e RedazioneFederazione Italiana Tiro a VoloViale Tiziano 7400196 RomaTel. 06 45235200Fax 06 [email protected]

Composizione grafica eimpaginazioneIdeograph.it

Tutti i diritti riservatiVietata la riproduzione anche parziale se non autorizzata.

Aut. del Tribunale di Roma n.111 del 17 marzo 1994

Munizioni Baschieri & PellagriChedditeFiocchi MunizioniNobel Sport Italia

ArmiPietro BerettaPerazzi ArmiRizzini

MacchineFab

ElicheRodenghiTiro a Volo Lazio

AbbigliamentoCastellani

PiattelliEurotargetLaporteMattarelli

Gestione GareHard SoftElettronica Progetti

Raccolta dei materiali Società Cooperativa E.COPiombifera BrescianaPuli Pull

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EDITORIALE

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Eravamo in cinquecento all’impianto di Valle Aniene in occasione della gara della Struttura Federale che ha concluso, come tradizione vuole, la stagione agonistica del 2012. Da un punto di vista strettamente numerico, si tratta di un nuovo record per questa manifestazione che riesce ad attraversare gli anni e i quadrienni senza mai perdere il suo fascino. Ma più del dato puramente numerico - che naturalmente non può che entusiasmare - è l’atmosfera che si è creata in occasione di quella manifestazione che merita di essere esaltata e su cui vorrei soffermarmi. è vero che quest’anno il tradizionale appuntamento di fine stagione si è impreziosito di quella naturale “mondanità” di cui si ammanta quando la manifestazione in questione si trasforma anche nella celebrazione dei campioni olimpici. E questa volta sono stati naturalmente Jessica Rossi e Massimo Fabbrizi (in compagnia del loro Commissario Tecnico Albano Pera) a prestarsi piacevolmente al rito degli autografi, delle strette di mano, delle congratulazioni. Ritengo però che tutti noi che abbiamo partecipato attivamente all’appuntamento di Roma di domenica 21 ottobre, abbiamo compreso nuovamente quanto è importante che il nostro mondo tiravolistico sappia sempre presentarsi unito e compatto. La gara della Struttura Federale è da sempre uno scanzonato e informale confronto agonistico (in questa edizione il Consiglio Federale e i Dipendenti della Federazione si sono cimentati ad esempio nello Skeet e la nostra testata ha voluto celebrare questo momento dedicando la copertina, forse un po’ immeritatamente, proprio a chi scrive). Ognuno di noi, in quella circostanza, si diverte a mettere in evidenza qua e là qualche buona dote agonistica e in primo luogo tanta passione per lo sport del tiro a volo. Ma quella giornata è soprattutto un momento di verifica della coesione del nostro mondo. Perché è in quella manifestazione che si incontrano e si confrontano dirigenti societari e dirigenti federali, rappresentanti dell’Organizzazione Territoriale e personale della Federazione, ufficiali di gara e istruttori. Ed è in quella occasione che, magari in situazioni assolutamente informali, si scambiano pareri importanti con i nostri esperti del Collegio Tecnico-Giuridico. Oppure con i più titolati dei nostri atleti, come avviene quando appunto in quella celebrazione conclusiva della stagione sono coinvolti i campionissimi delle discipline di pedana. Recentemente, in questi miei interventi, mi sono soffermato proprio sulla grande capacità del nostro mondo sportivo di evitare steccati invalicabili al suo interno. In altre discipline i super-campioni si trasformano immediatamente in divi inavvicinabili, la cui immagine è accuratamente costruita e mediata dalla Tv o dai social network. Nel nostro caso (lo segnalavo appunto all’indomani dei Giochi di Londra, ma è un fenomeno di cui abbiamo avuto rinnovata conferma a Roma lo scorso 21 ottobre) Jessica e Massimo sono rappresentanti genuini del nostro genuino ambiente. Sono campioni che hanno la consapevolezza che il loro successo è dovuto naturalmente al personale talento e all’impegno, ma anche e soprattutto al lavoro delle tante persone che hanno contribuito appunto a costruire il loro livello agonistico. C’è un Settore Giovanile (da cui non a caso i nostri campioni di Londra provengono) che sbozza letteralmente l’atleta e ne individua le doti. In quell’ambito molti dei nostri istruttori (che a Valle Aniene hanno dato vita peraltro a sfide avvincenti) stanno dimostrando di essere realmente dei costruttori di campioni. Ci sono le tante Società sportive nei cui impianti i tanti praticanti - tra cui i futuri campionissimi - possono esercitare l’attività e affinare la propria tecnica. E oggi più che mai occorre guardare con grande ammirazione ai dirigenti delle nostre Società, perché si deve proprio al forte impegno, alla duttilità e alla lungimiranza dei timonieri di quei sodalizi e ai loro più stretti collaboratori se il tiravolismo italiano, che pure attraversa un momento difficile, riesce a ritrovare slanci importanti. C’è poi naturalmente l’ambito della Nazionale in cui i Commissari Tecnici, il Preparatore Atletico e il Massaggiatore forniscono le loro indicazioni. Mi piace poi segnalare in questa veloce panoramica di sfere diverse anche quell’ambito universitario in cui molti atleti di rango stanno compiendo imprese importanti. E c’è poi il grande supporto degli Uffici Federali che rappresentano l’ossatura organizzativa di tutto questo percorso e che hanno dunque un ruolo significativo nella costruzione di ogni successo. E gli Uffici lavorano a stretto contatto con tutta quell’Organizzazione Territoriale che nell’opera volontaria che presta quotidianamente professa la sua grande vitalità e la sua inesausta passione per il nostro sport. Ma c’è infine il ruolo che può svolgere ognuno di noi. Ed è davvero un ruolo non marginale. Perché, come ho avuto modo di segnalare in altre occasioni, ogni grande vittoria del tiro a volo italiano appartiene un po’ a tutti noi. In modi e forme naturalmente diverse, di quella grande vittoria possiamo considerarci tutti un po’ artefici. E, in parallelo, ne dobbiamo essere tutti entusiasti promotori. Come nella grande giornata di Valle Aniene, in cinquecento, siamo stati uniti nella stessa passione sportiva. E di quella immagine di coesione abbiamo saputo dar solidissima prova. Così, anche nella promozione del nostro sport e nella diffusione dell’immagine dei nostri campioni, quotidianamente dobbiamo saper essere ugualmente coesi. è in questo modo che vince la nostra passione sportiva. è in questo modo che il tiro a volo può crescere e fortificarsi.. Il Presidente Luciano Rossi

LA CARICA DEI CINQUECENTO

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Jessica Rossi e Massimo Fabbrizi c’erano alla gara della Struttura Federale che ha concluso ufficialmente il cartellone 2012 del tiravolismo italiano. Jessica e Massimo c’erano, dicevamo, ma questa volta i protagonisti sono stati altri. E sono stati molti di quei cinquecento tiratori

che si sono misurati sulle pedane di Valle Aniene in quell’appuntamento ormai tradizionale che è da sempre anche uno dei più solidi momenti di aggregazione per coloro che compongono la struttura portante della Federazione Italiana Tiro a Volo. Tra i Presidenti di Società di Eccellenza e

UNA GRANDEFESTA FEDERALECinquecento appassionati popolano l’impianto capitolino di Valle Aniene per la tradizionale competizione riservata alla Struttura Federale: momento di aggregazione e confronto ma quest’anno anche momento di celebrazione dei campionissimi olimpici Jessica Rossi e Massimo Fabbrizi

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STRUTTURA FEDERALE

I l podio della classifica riservata al Consiglio Federale e ai Dipendenti Fitav: Mario Magnanini ha svettato su Fiorenzo De Rosa e Stefano Bussone

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STRUTTURA FEDERALE

Prima categoria che hanno gareggiato nella Fossa Olimpica ha vinto Amerigo Russo. Il tiratore foggiano ha totalizzato 46/50 ed ha preceduto Massimo Fortino e Massimo Cafiero, autori di 45 centri. Simone Gissi ha concluso appena fuori dal podio con 44 centri davanti al 42 di Antonio Arturo Di Giovanni e al 41 di Davide Lucchiari. Nella gara di Trap riservata ai Presidenti di Società di Seconda categoria è stato invece il sassarese Pietro Michele Riu a spuntarla totalizzando 44/50 come il collega Marcello Palazzi, ma superando poi l’avversario marchigiano in shoot – off per 3 a 2. Il bronzo è andato a Sauro Ruggeri che ha collezionato 43 centri. Di poco fuori dal podio il 41 di Carlo Cestaro che ha preceduto il 39 di Giovanni Battista Ferrarelli. Resta nel Lazio il titolo dei Presidenti di Società di Terza categoria di Trap: se lo è assicurato Rino Gavini. Il dirigente di Vallecorsa ha totalizzato 43/50 ed ha preceduto il 42 di Rocco Carbone, il 41 di Giancarlo Cassulo.

Nella scia dei medagliati si sono collocati i 40 di Cristiano Cappellacci e Gerardo Gioia e il 39 di Danilo De Marchi. Tra i Vicepresidenti la vittoria ha arriso a Daniele Pepponi che ha confezionato un superbo 49/50 e ha costretto alle piazze d’onore Duilio Silvestrini e Nicola Trotta, autori di 46 centri. Con 46 ha concluso anche Gennaro Peccarino davanti ai 45 di Luigi Lalla e Eugenio Ghilardi. Luigi Mele è stato il leader della gara riservata all’Organizzazione Territoriale: il tiratore di Somma Vesuviana ha totalizzato 46/50 ed ha preceduto i 44 di Antonio Cameli e Giovani Campolo e i 43 di Ernesto Megaro, Nicola Carriero e Giuseppe Facchini. Tra gli Istruttori del Settore Giovanile è stato Ivan Rossi a svettare con 48/50. Le piazze d’onore alle spalle del tiratore di Crevalcore sono andate a Marco Capurro e Andrea Miotto, autori di 47 centri. Con 46 hanno concluso Riccardo Giovannetti e Antonello Iezzi davanti al 45 di Fausto Minichelli. Un ottimo 48/50 ha Mario Magnanini

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STRUTTURA FEDERALE

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Fiorenzo De Rosa

Stefano Bussone

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STRUTTURA FEDERALE

attribuito la vittoria nella gara riservata al Settore Arbitrale di Fossa Olimpica. Al traguardo della gara di Valle Aniene il tiratore di Paganica ha preceduto il 47 di Orlando Travaglini e i 46 di Marcello Trimboli, Antonio Melone,

Giuseppe Colio, Giuseppe Montariello e Paolo Consalvi. Hanno gareggiato nello Skeet questa volta il Presidente e il Consiglio Federale e i Dipendenti della Federazione Italiana Tiro a Volo. A vincere questa sfida è stato Mario

Fossa Olimpica: tra i Presidenti di Società di Eccellenza e Prima categoria Amerigo Russo ha vinto precedendo Massimo Fortino e Massimo Cafiero

Fossa Olimpica: tra i Presidenti di Seconda categoria Pietro Michele Riu ha vinto superando Marcello Palazzi e Sauro Ruggeri

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STRUTTURA FEDERALE

Lo sport è sempre una disciplina che fa bene alla mente, al cuore e al fisico. Quindi per la persona non può che essere un fattore positivo. In secondo luogo io vedo lo sport anche come una testimonianza di legalità. Sport è rispetto delle regole, serietà, impegno: tutte doti di cui in questo momento gli italiani hanno assolutamente bisogno. Terza cosa: è bellissimo venire qua a Valle Aniene e trovare degli amici, dei colleghi che esercitano il tiro a volo a cui io mi sono affezionato anche per il fatto che mio figlio è ormai un praticante abituale. Il tiro a volo è quindi una disciplina che è entrata nel cuore della nostra famiglia. D’altronde, questa è propro la funzione dello sport: lo sport è un valore e attraverso i giovani che lo praticano questi messaggi valoriali arrivano alle famiglie e attraverso le famiglie quei valori tornano a vitalizzare e nobilitare la società.

Magnanini che sul podio di Valle Aniene ha preceduto il Consigliere Fiorenzo De Rosa e il collega Stefano Bussone. Sempre sul versante dello Skeet Celso Giardini ha svettato tra i Presidenti di Società totalizzando 43/50 e precedendo Domenico Ventre (42) e Roberto Bizzoni (40). Il romano Ivano Santucci ha svettato tra

i Vicepresidenti con un solido 45/50 che ha costretto alle piazze d’onore i 41 di Alberto Fratoni e Luigi Ronco. Antonietta Zaino ha brillantemente conquistato la vetta della classifica dell’Organizzazione Territoriale: la skeettista di Durazzano ha collezionato 45 centri ed ha regolato Ugo Colonna e Antonio D’Andrea, autori di 40

FRANCESCO PAOLO TRONCAPREFETTO-CAPO DEL DIPARTIMEnTO DEI VIgILI DEL FuOCO

C’ero anch’io...

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STRUTTURA FEDERALE

Fossa Olimpica: tra i Presidenti di Terza ha vinto Rimo gavini davanti a Rocco Carbone e giancarlo Cassulo

centri. Nella gara riservata agli Istruttori del Settore Giovanile, il noto ex azzurro Sergio Forlano si è esibito

in un luminoso 48/50. Sul podio di Via Lunghezzina il romano ha preceduto un altro nome noto: quello di Massimo

Fossa Olimpica: i Vicepresidenti di Società hanno avuto in Daniele Pepponi il loro leader. Alle piazze d’onore Duilio Silvestrini e nicola Trotta (sostituito dal Presidente di Valle Aniene Simone gissi)

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PINO LAzzARETTI C’ero anch’io...

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STRUTTURA FEDERALE

Le Olimpiadi le ho vissuto alla televisione naturalmente. Ero a casa, a Milano. Mi sono goduto veramente quella finale di Jessica Rossi perché lei è stata veramente straordinaria. E mi è piaciuta davvero quella “sceneggiata” che Jessica ha fatto quando ha sbagliato perché si è girata e si è messa a ridere. Era il segnale che quella era la Jessica che conosciamo bene: quella ragazza che affronta i cimenti più importanti con la semplicità di sempre. Invece sono rimasto un po’ sconcertato dalla finale del Trap maschile, perché obbiettivamente non credevo che Massimo Fabbrizi si arrendesse così presto al suo avversario. Però anche quella di Massimo è stata una prova eccezionale. Diciamo però che Massimo mi ha fatto soffrire un po’ di più… Per il ruolo che svolgo adesso e per i lunghi anni di militanza quale ufficiale di gara, ho sofferto anche per i Referee impegnati nelle gare olimpiche. Molti di loro li conosco personalmente anche molto bene. Tuttavia erano tutti ben preparati: d’altronde è Daniele ghelfi che li ha costruiti e poiché mi onoro di aver allevato a mia volta Daniele, la perfetta riuscita del loro lavoro è anche un mio piccolo successo.

Il barrage per il Trofeo intitolato alla memoria di Michele De Rosa nella Fossa Olimpica ha premiato Amerigo Russo

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STRUTTURA FEDERALE

Fossa Olimpica: nel Settore Arbitrale Maurizio D’Onofrio ha vinto davanti a Orlando Travaglini e Marcello Trimboli (sostituito dal Presidente di Valle Aniene Simone gissi)

Siliani (40). Un vero e proprio capolavoro lo ha realizzato Antonino Paolo Poeta tra i rappresentanti

del Settore Arbitrale dello Skeet. Il tiratore romano ha composto un perfetto 50/50 ed ha preceduto il 44

Fossa Olimpica: nell’Organizzazione Territoriale Luigi Mele ha svettato davanti a Antonio Cameli e giovanni Campolo

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STRUTTURA FEDERALE

Fossa Olimpica: tra gli Istruttori del Settore giovanile Ivan Rossi ha preceduto Marco Capurro e Andrea Miotto

SANDRO POLSINELLI C’ero anch’io...

Il 2012 è stata un’annata molto soddisfacente anche per la Fossa universale perché abbiamo raggiunto praticamente tutti gli obbiettivi che ci eravamo posti. L’obbiettivo di fondo era quello di ascoltare più volte possibile l’inno di Mameli alle premiazioni del Campionato europeo e del Campionato del Mondo. ne abbiamo ascoltati tanti: se qualcuno è mancato, questo è avvenuto proprio per un soffio. In qualche caso la vittoria o la presenza sul podio non è maturata per un piattello. Ma parliamo di un piattello su seicento! E quello che mi rende particolarmente soddisfatto consiste nel fatto che in parallelo alla qualità delle prestazioni e al valore dei risultati, delle medaglie dei titoli, ho visto un grande senso di collegialità e di cordialità che contraddistingue tutta la nostra squadra. In considerazione di questo piacevole spirito di squadra, ho anche voluto reintrodurre alcune abitudini che risalgono ai tempi in cui anche io, giovanissimo, ho debuttato in maglia azzurra. nel mio caso si parla del 1974 e la mia convocazione nella squadra azzurra che avrebbe partecipato ufficialmente al gran premio Trinacria di Milazzo si deve nientemeno che alla volontà di nando Rossi. Pensando a quel momento e a quello che ha significato per me, quest’anno ho voluto consegnare una pergamena a tutti gli atleti proprio per scolpire nella memoria di ciascuno la partecipazione alla trasferta.

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STRUTTURA FEDERALE

Skeet: nel Settore Arbitrale Antonino Paolo Poeta ha vinto davanti a Sergio Bonafaccia e Aldo Mauri

di Sergio Bonafaccia e i 43 di Aldo Mauri, Roberto Forti e Mauro Faenza. Dino Zanetti è stato invece il leader

indiscusso della gara riservata ai Presidenti di Società in gara nel Double Trap. Il massimo dirigente della Società

Skeet: nell’Organizzazione Territoriale Antonietta Zaino si è imposta precedendo ugo Colonna e Antonio D’Andrea

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STRUTTURA FEDERALE

ADRIANO LONARDI

FABRIZIO zANDOMENEGhI

C’ero anch’io...

C’ero anch’io...

non è un’esagerazione chiamare piccolo boom quello del Settore giovanile del Veneto di questi ultimis-simi anni. Abbiamo costituito una Commissione Tecnica con tre grandissimi appassionati: il Presidente Fabrizio Zandomeneghi con Maurizio Pattarello e gianfranco Dal Moro. La dedizione di questi tre ap-passionati è stata corroborata dalla collaborazione di un grande tecnico che abbiamo nel Veneto: Fran-cesco Bellucco. Abbiamo deciso di destinare tutte le risorse che la Fitav ci assegna all’organizzazione delle trasferte per gli appartenenti al Settore giovanile. In questo modo possiamo portare 10/15 ragazzi alle competizioni e possiamo fornir loro tutta l’assistenza e tutta l’organizzazione possibile. Quest’anno abbiamo conquistato trenta medaglie. Il boom è descritto proprio da questo, perché se anche soltanto qualche anno fa i nostri ragazzi erano quasi sempre sistematicamente fuori dal podio, adesso, in ogni trasferta, il nostro target è rappresentato stabilmente da cinque o sei medaglie. Oggi possiamo calare degli assi sul tavolo del tiravolismo giovanile nazionale. Basta fare i nomi di Jacopo Trevisan dello Shoo-ting Team Scaligero, di Valeria Raffaelli del Sante Martignago, di Carlo Alberto Zandomeneghi del Vecio Piave, di Jacopo Dal Moro e del giovanissimo Andrea Trabucco delle Tre Piume, di Andrea galesso.

C’è grande collaborazione con i genitori e le famiglie di tutti i nostri ragazzi e questo sicuramente favorisce la riuscita del progetto. Molti genitori dei ragazzi e delle ragazze non sono uniti né da parentela, né da una precedente amicizia, né da rapporti di lavoro: tutto si è creato attorno alla comune passione per il tiro a volo dei rispettivi figli. Eppure, in questo modo si è stabilito un affiatamento straordinario. non posso che evidenziare il grande ruolo del nostro Presidente Adriano Lonardi che ci sostiene fortemente in tutto il nostro progetto. Maurizio Pattarello è un altro collaboratore formidabile, ma devo dire che anche tutti i ragazzi hanno dato il massimo e hanno contribuito fattivamente e direttamente al successo del progetto con prestazioni eccellenti.

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Skeet: tra gli Istruttori del Settore giovanile Sergio Forlano (non ritratto nell’immagine) ha vinto precedendo Massimo Siliani

veronese di Zevio ha totalizzato 48/60 e ha preceduto il 43 di Giancarlo Capalbo e il 34 di Alessandro Nicotra

di San Giacomo. I dirigenti di Zevio hanno spopolato nella più giovane disciplina olimpica, perché Vittorio

Skeet: tra i Presidenti di Società Celso giardini ha vinto davanti a Domenico Ventre e Roberto Bizzoni

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STRUTTURA FEDERALE

PIERLUIGI PESCOSOLIDO

ANDREA FILIPPETTI

ALBERTO CEIC’ero

anc

h’io...

non opero soltanto da skeettista in questa bella esperienza con gli atleti del comparto universitario: è stato proprio il Consigliere gianluigi gualini a volermi presente anche ai gran Premi di Double Trap. Questo perché è proprio volontà della Federazione che ognuno di noi sappia essere intercambiabile. nel comples-so sono tutte esperienze che arricchiscono molto sportivamente perché questa intercambiabilità permette di cogliere sfumature delle altre discipline che, se ti specializzi invece in di una sola e soprattutto ti concentri su quella che è la tua specialità d’origine, non riesci a cogliere. Anzi, questa versatilità può successivamente

perfino farti scoprire nuovi aspetti di quella che è stata ed è la tua disciplina principale.

nonostante che sia ormai molto tempo che opero in questo ambiente, lavorare con il tiro a volo è sempre più interessante perché gli atleti sono una fonte inesauribile di insegnamenti. Anche per me diviene una sfida continua quel tentativo di piegare la mia materia al conseguimento di quel piattello in più che serve per vincere. La capacità di concentrazione, la gestione dello stress migliore sono tutti aspetti che possono

contribuire appunto a perseguire quell’obbiettivo.

Quello di quest’anno è il risultato migliore mai ottenuto ai Campionati mondiali universitari: abbiamo conquistato ben quattro titoli dei cinque in palio. È stata una prova bellissima perché abbiamo vinto in Russia, in una gara in cui i padroni di casa avevano schierato una squadra fortissima. Sono state vittorie bellissime quelle di Silvana Stanco e di Valerio grazini, ma lo è stata in particolare quella di Marco Sablone che ha fatto un punteggio stellare. una ciliegina sulla torta è stata poi la vittoria di Antonino Barillà nel Double Trap. Il comparto universitario si sta sempre più configurando come il laboratorio delle nazionali maggiori. È da questo comparto che Luigi Lodde è approdato alle Olimpiadi, ma è ancora da qui che stanno attingendo gradualmente anche la Fossa Olimpica e il Double

Trap per i nuovi innesti nelle prime squadre.

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Frapporti si è imposto nella gara dei Vicepresidenti mandando in pezzi 56 piattelli su 60 e costringendo alle

piazze d’onore il 32 di Giuseppe Bevacqua e il 30 di Antonio Simeone. Roberto Zallocco ha vinto tra i

Skeet: tra i Vicepresidenti Ivano Santucci ha svettato davanti a Alberto Fratoni e Luigi Ronco

Ivano Santucci è stato il vincitore del Trofeo Michele De Rosa di Skeet

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GIANDOMENICO GREGORI C’ero anch’io...

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Quest’anno ho ricevuto la Medaglia di bronzo al merito sportivo. Confesso che, quando mi hanno comunicato la notizia, mi sono commosso e ogni volta che ricordo quel momento un po’ la voce mi trema. nello sport del tiro a volo vivo e opero da cinquant’anni, ho lavorato per la Federazione in varie forme e ricevere questa onorificenza per me è stata una cosa bellissima. Quando mi chiedono se c’è un momento di questi cinquant’anni di vita dedicata al tiro che ricordo con più emozione, dico sempre che è difficile. Però, posso dire che partecipare come ufficiale di gara alla Coppa del Mondo di Fagnano nel 1993 e poi al gran Mondiale, ancora a Fagnano, l’anno successivo, fu un’esperienza indimenticabile ed emozionantis-sima. un po’ quello che mi è accaduto assistendo alla finale olimpica di Jessica Rossi. Ero a casa a Roma e ho assistito a quella finale in televisione.

E ho provato un’emozione grandissima.

Double Trap: nel Settore Arbitrale Dardo De Carlonis ha vinto davanti a Elio De Luca e Adriano Re

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rappresentanti dell’Organizzazione Territoriale del Double Trap. Con 51 centri su 60 il marchigiano ha

preceduto il 45 di Alfredo Passarelli, il 44 di Adriano Lonardi, il 43 di Mauro Innocenti, il 42 di Roberto Sparnaccini

Double Trap: nell’Organizzazione Territoriale il leader è stato Roberto Zallocco davanti a Alfredo Passarelli e Adriano Lonardi

Double Trap: tra gli Istruttori del Settore giovanile Simone Doi ha vinto precedendo Aldo Maltese e nando Amadei

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FABRIZIO EvANGELISTI C’ero anch’io...

Da Vigile del Fuoco ho partecipato spes-so a gare internazionali riservate ai Corpi di polizia. Ho sparato per la prima volta al Down The Line in Australia nel 2007 e ancora a Liverpool nel 2008, a new York nel 2011 e sono già iscritto al confronto mondiale che si disputerà in Irlanda nel 2013. Ho sperimentato questa disciplina che è popolarissima nel mondo anglosas-sone ma che sta prendendo piede anche in Francia e in Spagna. Il Presidente Luciano Rossi mi ha affidato l’incarico di farmi pro-motore di questa disciplina che si propone come specialità adattissima ad avvicinare al tiro i veri neofiti. In Italia non c’erano e non ci sono impianti dedicati al Down The Line: ci siamo trovati quindi nella situa-zione di dover adattare impianti di Fossa Olimpica. E credo che siamo stati grado di trovare un compromesso buono, tant’è che la versione italiana del Down The Line è un valido training anche per l’autentico Down The Line anglosassone. C’è stata un po’ di diffidenza all’inizio tra le Società coinvolte in questa iniziativa, ma è stata

una riluttanza subito spazzata dal gradimento generale dimostrata dai tiratori nei confronti della disciplina. La prova è che umbriaverde, che aveva attrezzato quattro campi per il Campionato italiano sperimentale, ha deciso di lasciarne uno stabilmente dedicato all’Italian Down The Line con il proposito di ampliarne anche ulteriormente il numero. nella versione italiana del Down The Line utilizziamo le cinque macchine previste per la Fossa universale, ma applichiamo un chip che assicura che i lanci siano sempre casuali come avviene appunto nell’autentico Down The Line ed abbiano tutti una parabola di 50 metri. nella versione originale la macchina pre-posta al lancio è nascosta alla vista da una barriera alta un metro: io ho introdotto la barriera alta un metro e mezzo dall’asse orizzontale delle macchine. La deriva massima di ogni piattello, a destra o a sinistra, è quella individuata dai 22° e mezzo, in un lato e nell’altro, del piattello della macchina centrale. Al Campionato sperimentale di umbriaverde non siamo riusciti ad ave-re la partecipazione che speravo, ma, naturalmente senza voler fare polemica, posso dire che, nonostante il mio impegno nei due mesi precedenti per promuovere la gara con mail e invii di locandine in moltissime Società, l’iniziativa non ha ricevuto l’attenzione che meritava. A Valle Aniene molte persone mi hanno confermato che avrebbero partecipato volentieri se fossero state informate in tempo. Come ogni nuova iniziativa, anche il nostro Down The Line ha bisogno di essere promosso con convinzione. E confido che questo, già dal prossimo anno, avverrà.

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STRUTTURA FEDERALE

e il 39 di Pierdomenico Clarici. Tra gli Istruttori del Settore Giovanile Simone Doi ha vinto totalizzando 47/60 ed ha

preceduto il 40 di Aldo Maltese e il 28 di Nando Amadei. Con 50/60 Dardo De Carlonis ha vinto la gara di Double

Double Trap: tra i Presidenti di Società Dino Zanetti ha preceduto giancarlo Capalbo e Alessandro nicotra di San giacomo

Double Trap: tra i Vicepresidenti di Società ha vinto Vittorio Frapporti che ha preceduto giuseppe Bevacqua e Antonio Simeone

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STRUTTURA FEDERALE

Simone Doi ha conquistato il Trofeo Michele De Rosa di Double Trap

Il Presidente Luciano Rossi e il Segretario generale Fabio Fortuni e i medagliati olimpici Jessica Rossi e Massimo Fabbrizi posano con alcuni dirigenti e il pool degli ufficiali di gara impegnati nell’appuntamento di Valle Aniene

Trap del Settore Arbitrale. Il tiratore di Porto san Giorgio ha preceduto il 45 di Elio De Luca e i 43 di Adriano Re e Michele Chianese. Nela loro

scia ha concluso con 49 Adriano Avveduto davanti ai 38 di Francesco Cassandro, Fausto Saraceni e Renzo Pizzinato.

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La problematica connessa con la rumorosità prodotta dall’attività di tiro al volo e le possibili reazioni da parte degli abitanti delle zone limitrofe agli impianti è ormai, purtroppo, storia a tutti nota. Un elevato numero di impianti, infatti, si è trovato e si trova ancora oggi a fronteggiare il problema “rumore” e le relative conseguenze che, anche se in molteplici casi risolte positivamente, non pochi problemi hanno creato ai gestori (denunce penali, impegno economico per sostenere spese legali e spese tecniche, mancati introiti per chiusure temporanee o definitive degli impianti, etc..). La FITAV, nella persona del proprio Presidente On. Luciano Rossi, sin dagli anni 80 ha avuto la lungimiranza e il coraggio di mettere in luce e affrontare le problematiche ambientali connesse con l’attività di tiro con particolare riferimento all’inquinamento acustico, fattore ovviamente maggiormente “evidente” all’orecchio dei residenti nelle zone limitrofe agli impianti, rispetto agli altri riguardanti i rifiuti solidi del tiro e la sicurezza degli impianti nel loro complesso, assolutamente da non trascurare, cercando sempre di perseguire l’obiettivo del rispetto delle leggi e della compatibilità degli impianti con i territori che li ospitano. A seguito dell’entrata in vigore delle prime leggi che stabilivano i limiti massimi di esposizione al rumore (anno 1991- DPCM 1-3-91) la FITAV si è dotata di una struttura ufficiale, attualmente denominata Collegio Tecnico Giuridico (CTG), composta da tecnici competenti altamente specializzati con compiti mirati a risolvere, tra l’altro, le specifiche problematiche ambientali e più in generale per assicurare assistenza tecnica a tutto campo agli impianti in difficoltà dislocati sul territorio nazionale e a sostenere l’apertura di nuovi impianti ponendo le basi per un esercizio sicuro nel rispetto delle leggi ambientali.La evoluzione legislativa in materia di inquinamento acustico (L.Q. n° 447/95 e successivi Decreti attuativi) non è stata però favorevole all’attività sportiva del Tiro a volo, basti pensare alla circolare del Ministero dell’ambiente del 06/09/2004, che imponeva il rispetto del limite differenziale (differenza tra il rumore immesso presso abitazioni/ricettori in presenza degli spazi e quello proprio di zona/abitazioni in assenza degli stessi) citando esplicitamente solo gli impianti di tiro al volo.La circolare in questione è stata ritenuta fortemente penalizzante per i ns. impianti e quindi duramente contestata a tutti i livelli, Enti preposti al controllo compresi,

in virtù dell’art. 4 del DPCM 14-11-97 che esclude dall’applicazione del limite differenziale “le attività e comportamenti non connessi con esigenze produttive, commerciali e professionali”. I nostri impianti di tiro di fatto non rientrano in tali attività. La FITAV, nonostante quanto sopra, con i contributi specifici del CTG, ha comunque continuato a percorrere la strada della crescita della cultura ambientale, sensibilizzando i gestori degli impianti riguardo alla importanza delle attività di prevenzione, fornendo loro concreti aiuti per realizzare opere di bonifica acustica, (cfr. il programma aiuti 2011 denominato “missione FITAV per l’eccellenza ambientale e tecnologica dei campi di tiro al volo”) e promuovendo incontri di formazione e informazione sul territorio, eventi, convegni nazionali e internazionali incentrati sulle tematiche ambientali.Incisiva è risultata anche l’azione per cercare di far modificare il penalizzante quadro normativo.Notevoli successi sono stati infatti ottenuti in riferimento alla non applicabilità del criterio differenziale, e quindi all’annullamento della richiamata circolare (cfr. parere del Consiglio di Stato n° 20070831 del 3-9-2008 e successivo Decreto del Presidente Napolitano del 10-01-2010).Tale provvedimento, che allo stato attuale è riconosciuto e applicato dagli Organi preposti al controllo su tutto il territorio nazionale, ha consentito di salvare alcuni impianti di tiro al volo da chiusura certa e soprattutto di salvare i Gestori dalle responsabilità penali (cfr. ad esempio la sentenza n° 24646/11 del Tribunale Ordinario di Roma, sez. X penale, che assolve il Gestore della TAV Lunghezza per non aver commesso il fatto). Per gli aspetti legislativi, permangono ancora alcune situazioni da risolvere quali p.e. la modifica della Legge Quadro sull’inquinamento acustico per pervenire ad uno specifico regolamento, con apposito atto normativo, per la disciplina sportiva del tiro al volo, che tenga in debita considerazione la peculiarità della nostra tipologia di sorgente di rumore “campo di tiro” che non risulta continua né nell’arco della giornata, né nell’arco della settimana, né nell’arco dell’anno in quanto condizionata nella sua attivazione dalle condizioni meteo, dall’affluenza di tiratori, da periodi di fermo nella stagione invernale, etc.. Per le discipline sportive motoristiche (vedere DPR 3/4/2001, n° 304) tale regolamento è stato emanato, per le altre discipline sportive, compresa quella del tiro a volo, pur risultando classificabili rumorose come

SOSTENIBILITà AMBIENTALE DEI CAMPI DI TIRO A VOLOIl punto sull’inquinamento acustico prodotto dall’attività di tiro al volo

COMITATO TECNICO – GIURIDICO

A cura del Dott. Silvano Verdenelli (Membro del CTg – FITAV)

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COMITATO TECNICO - GIURIDICO

Nel Campionato italiano sperimentale di Down The Line che Fabrizio Evangelisti ha organizzato a Umbriaverde, con la fattiva collaborazione di Bruno Bracalini e Giusep-pe Nieri, il fiorentino Carlo Sestini ha vinto il titolo dell’Ec-cellenza davanti a Luca Paolotti. Il miglior punteggio della sfida è stato però collezionato da Claudio Sciurpa che ha totalizzato 281 centri su 300 e si è aggiudicato il titolo di Prima categoria davanti a Giampaolo Micheletti e a Gian-carlo Boccacci. Giancarlo Buratta si è laureato campione italiano di Seconda categoria davanti a Giuliano Proietti e Luciano Belei, mentre in Terza categoria ha svettato Nicola Ferrara davanti a Roberto Andrenacci e Maurizio Rocca. Roberta Pelosi ha svettato nella gara femminile davanti a Daniela Prati e Chiara Bennati. Emanuele Romolini ha vin-to tra gli Juniores precedendo Lorenzo Buratta e Davide Al-legrucci. Natale Guerra ha vinto tra i Veterani regolando Bruno Bracalini e Marino Cipriani, mentre tra i Master ha svettato Giuliano Fabbri davanti a Antonio Piccioni.

quelle motoristiche il legislatore ha largamente sorvolato. Questione di discipline sportive di serie A e di serie B ?......, a mio avviso ci sono tutti gli estremi per poterci

lavorare e per poter far sentire le nostre ragioni.

CONCLUSIONI

è indubbio che l’esercizio sportivo del tiro a volo è fonte di “rumore” e di possibile disturbo per i residenti nelle aree limitrofe agli impianti (sempre comunque da accertare attentamente) e pertanto è necessario tenere costantemente sotto controllo la problematica.I gestori degli impianti esistenti devono assolutamente continuare a perseguire la strada della prevenzione e del miglioramento attraverso:

√ la verifica dello stato degli interventi insonorizzanti già messi in essere (rivestimento fonoassorbente pensiline pedane di tiro, schermature sia artificiali che naturali (rilevati), etc.) e procedere alla sostituzione/manutenzione di quelli deteriorati e/o non più performanti dal punto di vista acustico;

√ l’eventuale completamento di opere di bonifica già avviate ma non concluse;

√ la realizzazione di opere di bonifica per gli impianti che ancora non sono dotati di sistemi per attenuare il rumore;

√ il rispetto degli orari di apertura degli impianti.

Per i nuovi impianti, al fine di assicurare un esercizio in “sicurezza acustica”, fondamentale è la verifica preliminare dei requisiti dell’area prescelta (superfici a disposizione, possibilità di realizzare sistemi per la intercettazione dei residui solidi del tiro, presenza di abitazioni entro il raggio di 700-1000 mt., presenza di corsi di acqua, etc.) e soprattutto la valutazione previsionale di impatto acustico.

Tale valutazione, richiesta comunque per le pratiche autorizzative, è di fondamentale importanza per il giudizio di fattibilità del progetto di nuovi impianti.Deve essere eseguita con la massima cura secondo le seguenti fasi:

√ analisi della’area destinata ad ospitare i nuovi impianti e di quelle, nel suo intorno, di possibile impatto acustico, con censimento dei ricettori maggiormente sensibili (abitazioni più vicine alla zona pedane di tiro);

√ esecuzione di monitoraggi fonometrici nell’ambiente esterno di ogni singolo ricettore individuato come maggiormente sensibile con prove di simulazione della reale attività di tiro (in ognuna delle pedane previste deve essere fatto posizionare un tiratore il quale deve sparare colpi, come in un normale assetto di gara, con frequenza di 10-12 colpi/minuti per circa 15-20 minuti; le misurazioni devono essere eseguite nel rispetto delle leggi vigenti da Tecnici Competenti in acustica ambientale iscritti negli Albi Regionali);

√ confronto dei dati rilevati con i limiti stabiliti dalle leggi vigenti (da tale confronto può derivare il completo giudizio di fattibilità o il giudizio di fattibilità condizionato alla realizzazione di opportune opere di bonifica acustica, che dovranno essere attentamente progettate, o la non fattibilità).

La FITAV, anche per il tramite del CTG, assicurerà sempre la completa assistenza in materia ambientale ai gestori degli impianti, con particolare riferimento a quella riguardante il “rumore”, continuando nella sua opera di informazione/sensibilizzazione, non mancando di attivarsi in campo legislativo per pervenire al richiamato specifico “regolamento per l’attività sportiva del tiro a volo”.

I CAMPIONI DELDOwN ThE LINE

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DAL ROSSO-BLU AL vERDE-OROA Montecatini – Pieve a Nievole le Fiamme Oro conquistano lo scudetto nel confronto riservato ai tiravoli-sti in divisa, ma sono gli alfieri del Corpo Forestale dello Stato a riscattarsi brillantemente nella Coppa dei Campioni di Lonato. Cascata delle Marmore è di nuovo la squadra leader di Prima categoria, Castellano – Montecosaro vince in Seconda, Aosta svetta in Terza e Reggio Calabria si impone in Quarta

GIOCHI DI SOCIETà

I rosso-blu delle Fiamme Oro che hanno vinto lo scudetto delle formazioni in divisa

Dal rosso – blu al verde – oro. è il percorso cromatico che scandisce le sfide intersocietarie di Fossa Olimpica dello scorcio conclusivo della stagione 2012. Perché se a Montecatini – Pieve a Nievole è stata la formazione della Polizia di Stato a svettare autorevolissimamente nel confronto riservato ai team in divisa, al Concaverde di Lonato è stato invece il Corpo Forestale dello Stato a conquistare per l’ennesima volta la vetta del podio della Coppa dei Campioni. Non che si sia trattato di un monologo in entrambi i casi. Nella sfida toscana sulle pedane dell’impianto del Presidente Bruno Rossetti, ad esempio, i rosso-blu delle Fiamme Oro e i verde-oro del Corpo Forestale dello Stato hanno giocato al rilancio per l’intera gara, dando vita ad un confronto appassionantissimo. Con il 139/150 del primo round la Polizia di Stato era già in vetta alla graduatoria parziale della competizione. Inseguiva con convinzione il Corpo forestale con quei

135 bersagli che tenevano assolutamente aperta la sfida. A questo punto, dopo la prima serie, i portacolori del team verde-oro comprendevano però che per battere i loro diretti aversari occorreva far crescere il ritmo. E nella seconda serie la Forestale totalizzava un pregiato 137. Ma la Polizia rispondeva addirittura con il primo dei numerosi rilanci: 144 centri a cui contribuivano significativamente le serie piene di un Prosperi infallibile come già nella prima serie e di Carlo Mancarella. Pur con un distacco frattanto valutabile in più di dieci piattelli i Forestali non mollavano e alzavano ancora il ritmo: nel terzo round Daniele Lucidi era impeccabile e poneva il suo 25 nella funzione di base solidissima per un ottimo 140 collettivo. Ma le Fiamme Oro fotocopiavano lo stellare 144 della serie precedente e con quella quindicina di piattelli di vantaggio, alla vigilia dell’ultima serie, ipotecavano seriamente la vittoria. I verde-oro non ci stavano e all’ultima

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Cascata delle Marmore ha riconquistato il titolo delle Società di Prima categoria

Castellano ha vinto la sfida dei sodalizi di Seconda categoria

serie, con una compattezza esemplare, assemblavano addirittura il loro miglior punteggio della giornata: 143/150. La Polizia di Stato faceva altrettanto: nell’ultima serie i rosso-blu totalizzavano 145 centri grazie ai punteggi pieni di Prosperi e di Jessica Rossi ed erano trionfalmente campioni d’Italia delle formazioni in divisa con il totale di 572/600. All’interno del gruppo Simone Lorenzo Prosperi era imbattibile con il suo perfetto 98/100: l’atleta di Artena precedeva Erminio Frasca e Carlo Mancarella (autori di 96 centri), Mario Verrengia (95), Mauro De Filippis (94) e Jessica Rossi (93). Di grande pregio è stata tuttavia anche la prestazione del Corpo Forestale che ha meritato l’argento con 555 bersagli utili. Rodolfo Viganò è stato il più brillante dei verde – oro con i

suoi 96 centri. Con 94 ha concluso Daniele Lucidi davanti ai 92 di Giuseppe Ciccarelli ed Emanuele Bernasconi, al 91 di Giulio Fioravanti e al 90 di Gabriele Bernasconi. La medaglia di bronzo è andata ai Carabinieri capitanati da Massimo Fabbrizi. L’argento di Londra ha totalizzato il miglior punteggio del sestetto: 97 centri che hanno posto una solida base al 532/600 collettivo a cui hanno contribuito anche Daniele Resca (92), Davide Folesani (91), Antonio Campus (87), Giuseppe Oliva (84) e Giorgio Fazzari (81). Cascata delle Marmore ha riconquistato il titolo di Prima categoria. Presentatisi come campioni uscenti, i portacolori del sodalizio umbro a Montecatini hanno offerto una prova di qualità sorvegliando bene gli avversari nel corso di tutta la gara. Con il

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GIOCHI DI SOCIETà

secondo team presentato alla sfida toscana la Società del presidente Ferdinando Donati ha addirittura centrato un prezioso terzo posto alle spalle della squadra di Pisa di capitan Marco Venturini. Autentico trascinatore della formazione umbra è stato Andrea Pagliaricci: il Prima categoria ha totalizzato un perfetto 98/100 e ha rappresentato il riferimento solidamente costante per tutta la squadra nel corso dell’intera gara. Cascata delle Marmore non ha conquistato immediatamente il vertice della classifica: con il 132/150 del primo round doveva nei fatti inseguire ed è stato con il pregiato 139 della seconda frazione che ha iniziato a delinearsi la possibilità di vittoria per gli umbri. Una possibilità confermata poi dal 136 e dal 137 delle ultime due serie che hanno spedito alla vittoria il team capitanato di fatto da Andrea Pagliaricci e completato da Luca Di Mari e Gianluca Casamassima (90), Fabrizio Bartoloni e Alessio Roccetti (89) e Stefano Pilati (88). Un ottimo secondo posto se lo è conquistato Pisa: la formazione toscana ha totalizzato 538 centri grazie al 94 di Marco Venturini, al 93 di Andrea Nesti, ai 92 di Luca Chericoni e Franco Paolini, all’89 di Vincenzo Piscitelli e al 78 di Leonardo Secciani. Con 537 si è classificata appunto terza la seconda formazione di Cascata delle Marmore (Oscar Rota, Giuseppino

Contessa, Marco Leonardi, Luigi Spadini, Maurizio Micheli e Stefano Foschi). Nella scia delle formazioni medagliate si sono classificate Pisa 2 (533), Sante Martignago (532), Montecatini – Pieve a Nievole (531), Concaverde (530).Sfida incerta fino alle ultime battute anche al policampo Acquaviva di Cellino Attanasio dove si sono misurate le formazioni di Seconda categoria. Erano infatti i portacolori pugliesi di Spinella a tenere in pugno la gara nei primi due round. La loro media si ridimensionava però già alla terza frazione di gara, permettendo agli alfieri di Castellano di Montecosaro di sperare in un capovolgimento della situazione. I marchigiani ci credevano: al quarto round il perfetto 25 di Pierluigi Ricci e la solidità complessiva del team produceva un solidissimo 135/150 che consentiva ai portacolori di Montecosaro di scavalcare Spinella e di collocarsi al vertice del podio della Seconda categoria con il totale di 531/600. Il miglior punteggio del gruppo lo collezionava Andrea Andreozzi, autore di 92 centri. Di pregio anche il 91 di Fabrizio Caraceni, il 90 di Paolo Polverini, l’88 di Pierluigi Ricci, l’87 di Andrea Strovegli, l’83 di Alessandro Proto. Il team di Spinella (Oronzo Rochira, Lorenzo Urso, Cosimo Salinaro, Angelo Orlando, Antonio Michael Torsello, Angelo De Virgilis) si assicurava un prestigioso argento con 529

Aosta ha svettato in Terza categoria

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davanti al 524 di Valle Martella (Marco Benedetti, Luigi Anceschi, Luca Natalini, Roberto Benedetti, Franco Pomati, Umberto Toto). Con 522 seguiva Castelfidardo davanti al 521 di Raimondo e al 519 di Campomarino e Fasano.Aosta ha vinto la sfida riservata alle Società di Terza categoria sulle pedane del Concaverde. Decisamente un successo di pregio quello conseguito dal team del selezionatore-tiratore Marco Bianchi che ha gareggiato in quella divisione da Società neo-promossa dopo la conquista dello scudetto di Terza appunto nella stagione precedente. “E’ stata una sfida difficile quella che abbiamo affrontato quest’anno – dice appunto Marco Bianchi – perché le Società della categoria superiore possono ovviamente attingere da un bacino di tesserati più numeroso. Da parte nostra, però, c’è stato un impegno molto serio per conseguire questo risultato. All’impianto di Lonato dove avremmo gareggiato, molto prima della gara stessa, ho convocato circa venticinque tiratori della mia Società per condurre una selezione. Come vincitori dello scudetto di Quarta categoria avevo la possibilità di presentare due formazioni: in questo modo ho individuato quattordici nomi (sei titolari e una riserva per ciascuna squadra) da cui sono riuscito poi ad estrarre un gruppo top di sei tiratori da inserire nella prima squadra. Il gruppo ha insistito perché anche io gareggiassi con loro e ho accettato volentieri di partecipare a questa impresa nelle due vesti di coach e di atleta!”Aosta ha vinto il titolo con 541 centri su 600 e un equilibrio esemplare di forze

interne al gruppo. Basta considerare che Sandro piacentini ha totalizzato 92/100, ma Marco Bianchi, Giorgio Rampinini, Ugo Caldera e Stefano Pavan hanno contribuito al punteggio collettivo con 90 bersagli utili e 89 centri li ha prodotti Walter Pellegrinetti. Alle spalle del team di Aosta hanno totalizzato 537 centri i portacolori di San Demetrio e di Marrandino. Nello spareggio successivo sono stati i siciliani Salvatore Dell’Aquia, Gaetano Licciardello, Fernando Di Stefano, Giovanni La Malfa, Alfio Fabio Brunno e Alfio Aparo a comporre il punteggio migliore: 139 centri contro i 137 che hanno costretto al pur onorevole terzo gradino del podio i campani Francesco Cuomo, Gennaro Niola, Marco Cuomo, Renato De Angelis, Giuseppe Cuomo e Antonio Conte. Con 534 centri ha concluso Cisterna davanti al 533 di Ventimiglia e Himera e al 532 della Carignanese. In Quarta categoria sulle pedane di Valle Aniene si laureava campione la Società di Reggio Calabria. Con una bella compattezza di squadra nelle prime due frazioni e una sostanziale tenuta di strada nel finale, i reggini Domenico Idone, Domenico Cannizzaro, Antonino Sinicropi, Francesco Antonio Violante, Domenico Sciarrone e Domenico Scopelliti totalizzavano 527 centri su 600. Il team di Fabriano (Andrea Bonacorsi, Yuri Bordoni, Marcello Tittarelli, Mario Paoli, Vinicio Lenci, Duilio Silvestrini) si assicurava un brillante secondo posto con 520 davanti ai conterranei de Le Ginestre (519 centri totalizzati per i colori del sodalizio di San Severino Marche da Emanuele Noè,

Reggio Calabria ha conquistato il titolo delle Società di Quarta categoria

GIOCHI DI SOCIETà

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Giovanni Natalini, Danilo Gianfelici, Giuseppe Tedeschi, Fausto Minichelli, Lorenzo Zamparini). Dal rosso-blu al verde-oro, abbiamo detto in apertura. E infatti sono stati proprio i rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato a mettere il suggello sui confronti intersocietari di Fossa Olimpica della stagione 2012. Ma al Concaverde è stata lotta serrata fino all’ultimo piattello. Al primo passaggio erano ancora i Poliziotti ad occupare la vetta della classifica per 138 a 137 nei confronto dei Forestali. Poi, quasi una svolta già alla seconda serie, perché il Corpo Forestale dello Stato componeva un prodigioso 146/150 contro il 136 dei roso – blu. In quella serie-capolavoro Daniele Lucidi e Giuseppe Ciccarelli erano autori dell’en-plein, mentre totalizzavano 24 centri Emanuele Bernasconi, Giulio Fioravanti, Rodolfo Viganò e Federico Fanali. Con quell’ardito passaggio da -1 a +9 i verde –

oro sembravano aver già chiuso la pratica. Ma non era così. Nel terzo round la Polizia recuperava ben cinque di quei nove piattelli di distacco (146 a 141 per i rosso – blu) e nella frazione finale riusciva quasi ad operare l’aggancio con altri 145 centri. Il team della Forestale era abile a rispettare una media alta nell’ultima serie e con i 143 piattelli mandati in pezzi agguantava anche la quarta Coppa dei Campioni consecutiva. Con 567/600 i verde – oro svettavano infatti superando di due lunghezze la Polizia di Stato (Mauro De Filippis, Erminio Frasca, Simone Lorenzo Prosperi, Carlo Mancarella, Mario Verrengia, Jessica Rossi). Brillantemente terzi risultavano i portacolori delle Fiamme Azzurre (Giovanni Pellielo, Adriano Lamera, Marco Panizza, Alberto Bartoli, Gianluca Viganò, Giulia Pintor). Nella scia delle formazioni medagliate si collocavano Zevio (546), Torretta (543), Sant’Uberto (537), Pecetto (531).

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I l podio della Coppa dei Campioni con il Corpo Forestale dello Stato al vertice davanti alla Polizia di Stato e alla Polizia Penitenziaria

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è un pregiato 148/150 impreziosito da un perfetto en-plein in finale il punteggio che consegna a Marco Sablone il titolo degli Eccellenza di Skeet dell’anno 2012 con la formula internazionale. Per il poliziotto capitolino è la consacrazione definitiva dopo la già importante recente conferma da “studente” sulle pedane di Kazan. Peraltro Marco non precede davvero dei “signori nessuno” sul podio di Capua. Sulle pedane di Casa Falco supera infatti di un piattello Luigi Lodde e Valerio Luchini che si distribuiscono poi in quell’ordine sul podio per effetto di uno shoot-off che premia il sardo per 8 a 7. Riccardo Filippelli è quarto a quota 146 come Ennio Falco, mentre Christian Eleuteri chiude il gruppo dei finalisti con 145. Fabrizio Nascetti si laurea campione italiano di Prima categoria con grande scioltezza. L’umbro totalizza un ottimo 143/150 (corroborato da un luminoso 25 in finale) e precede Mauro Mazzoleni e Simone Pastacaldi che totalizzano 139 e poi si classificano nell’ordine dopo lo shoot-off

che vede prevalere il lombardo per 3 a 2. Skeet d’autore in Terza categoria: il titolo va ad un nome altisonante del panorama agonistico dei primi anni Novanta. è infatti Umberto Frontoni a centrare il successo con 142/150 (davvero bello il suo 25 di finale) che stacca di due lunghezze Antonio Iovine. Luciano Dalla Pria è terzo con 134. In Terza categoria vince Marco D’Amico: con 141/150 il campano precede il conterraneo Marco Abbatiello (134) e Elia Sdruccioli (131). Chiara Cainero dà lezioni di determinazione nella sfida capuana. Prima del round finale, la friulana, a quota 67, deve inseguire Diana Bacosi e Simona Scocchetti che tentano la fuga con 69 centri, ma il suo 25 le permette l’aggancio e nello shoot-off è proprio Chiara a vincere costringendo subito alla resa Simona Scocchetti e poi per 8 a 7 anche Diana Bacosi. Gara da Eccellenza in pectore nel Settore Giovanile. Con 147/150 vince Tammaro Cassandro di misura su Gabriele Rossetti e terzo è Vincenzo Grizi con 143 bersagli all’attivo.

IL MIGLIORE è SABLONEAlla Società Falco l’Eccellenza romano vince lo scudetto stagionale agli Assoluti con formula Issf: titoli anche per Chiara Cainero, Tammaro Cassandro, Fabrizio nascetti, umberto Frontoni e Marco D’Amico

SKEET

Marco Sablone ha vinto il titolo di Eccellenza di Skeet davanti a Luigi Lodde e Valerio Luchini

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LO SKEET PARLA TOSCANOA Valle Aniene è il sestetto della regione di Dante Alighieri a conquistare la vittoria nel Campionato delle Regioni

SKEET

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I sei skeettisti della Toscana sono stati i dominatori nel Campionato delle Regioni di Valle Aniene. Alla prima serie il rotondo 140/150 li collocava già al vertice della graduatoria insieme alla Lombardia. Al secondo round la Toscana componeva un altro 140 e, a fronte del parallelo vistoso cedimento dei lombardi, si appropriavano in solituine della vetta della graduatoria. Letteralmente esplosiva la terza serie dei toscani nella gara di Lunghezza: con il parziale di 142 la loro supremazia era quasi certificata dall’aritmetica. In questo passaggio erano strepitosi il Terza Matteo Chiti e il Seconda Alessandro Pieri, autori dell’en-plein. All’ultima frazione era il 25 dell’Eccellenza Maurizio Carrara a confermare l’ottimo stato di saluto del sestetto toscano. In quel modo Carrara componeva il miglior risultato del gruppo (97/100) e precedeva il pregiatissimo 96 di Matteo Chiti, il 95 di Fulvio Vitarelli, il 94 di Alessandro

Pieri, il 91 del giovane Iacopo Di Grazia e l’89 di Roberto Lepri. Con il totale di 562/600 i toscani si assicuravano la vittoria con un margine ampio sulla formazione della Campania che concludeva i quattro percorsi con 547 bersagli all’attivo. Con il suo solido 95/100 il Prima categoria Domenico Simeone si decretava leader della squadra campana, ma al pregiato secondo posto contribuivano anche Gino Mollica, Luca Rusciano, Antonio Iovine, Gianluca Campanella e Marco Abbatiello. Sul terzo gradino del podio saliva l’Umbria che collezionava 544 bersagli utili grazie alle prove dell’Eccellenza Ermanno Lanzi (96/100) e di Augusto Rezza, Riccardo Meriziola, Enzo Rossetti, Egidio Baldoni, Marco Becatti. 541 centri attribuivano alla Sardegna il primo posto fuori dal podio davanti al 538 della Lombardia, al 536 di Friuli - Venezia Giulia e Lazio, al 532 della Puglia, al 488 di Veneto e Sicilia, al 484 della Calabria.

I l sestetto toscano esulta per la vittoria al Campionato delle Regioni di Skeet

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“Abbiamo stretto i denti fino all’ultimo e abbiamo voluto credere nella vittoria.” Giuseppe Caccia commenta così il successo ottenuto dal sestetto del Lazio a Campomarino nel Campionato delle Regioni di Fossa Olimpica. “Non tutti tra noi erano così convinti della vittoria - aggiunge il Commissario Tecnico della rappresentativa latina - perché, tranne che appunto nell’ultima serie, la Campania ha tenuto veramente un bel ritmo. Anzi, ad onor del vero uno dei nostri atleti continuava a dire: non ce la facciamo, non ce la facciamo! E io invece ho puntato a tenere la squadra unita per non perdere mai la speranza di effettuare questo sorpasso.”E il sorpasso è infine arrivato. E con quello anche una vittoria nitida e

meritatissima per il Lazio del mister Giuseppe Caccia. Ma sulle pedane di Campomarino non c’è stata davvero certezza del responso della gara fino alle ultimissime fasi della sfida. Era stata infatti la Lombardia a tentare di prendere il largo al primo round e, in parallelo, la Campania, squadra che deteneva il titolo, sembrava il team più accreditato per rappresentare l’avversario più autorevole. Con un 25 nettissimo che anticipava la sua giornata complessivamente brillantissima, Claudio Armiraglio guidava il sestetto lombardo alla realizzazione di un pregiato 138/150 nella prima serie di gara. Era stata tuttavia la compattezza di tutto il gruppo a permettere alla Lombardia di precedere di una lunghezza la

LAzIO E POI TUTTI GLI ALTRISimone gissi, Roberto Bizzoni, Carlo Petrucci, Emanuele Bernasconi, Angelo Sciarra e giovanni Onorati conquistano per i colori latini la vittoria al Campionato delle Regioni di Fossa Olimpica a Campomarino davanti a Lombardia e Campania

CAMPIONATO DELLE REGIONI

I l Commissario Tecnico della formazione del Lazio giuseppe Caccia posa con gli atleti Roberto Bizzoni, giovanni Onorati, Simone gissi, Carlo Petrucci e Angelo Sciarra

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CAMPIONATO DELLE REGIONI

I l podio del Campionato delle Regioni 2012 con il Lazio al vertice davanti alla Lombardia e alla Campania

Terza categoria tesserato alla Società di Canino, con il team del Lazio il coach giuseppe Caccia ha centrato in questa stagione il risultato più prestigioso del quadriennio

Campania che, nel primo round, aveva avuto il suo esponente più vivace nel Terza categoria Simone D’Ambrosio, a sua volta autore di una perfetta serie piena. A quota 137 dopo il primo giro, anche le Marche di capitan Marcello Tittarelli si tenevano pienamente in corsa per il successo finale. Ma al secondo round arrivavano le prime sorprese: la Lombardia non andava oltre il 132 e in questa gara molisana di grandi equilibri si trattava di un passo falso che costava al team lombardo la testa della classifica. Perché i campani, regolarissimi, aggiungevano un 136 e si ritrovavano in vetta con tre lunghezze di vantaggio sulla Lombardia e due sul Lazio, vitalizzato dai due 25 di Simone Gissi e Roberto Bizzoni. Terzo round di studio reciproco per le squadre in lizza. Campania e Lazio confezionavano un 133 e la Lombardia 132. I campioni in carica restavano in vetta, inseguiti a due piattelli dai latini e a quattro dai lombardi. Spettava alla quarta serie emettere il definitivo responso, ma

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con distacchi così ristretti era chiaro che quel quarto round, per ciascun team, si sarebbe trasformato in una guerra di nervi. E a cedere in questa sfida, a questo punto, erano proprio i campioni in carica. Pur trainata dal brillante Terza Daniele Stoto che totalizzava 92 centri come il Prima Gennaro Viscovo, nell’ultima frazione di gara la Campania non andava oltre il 130 e si attestava a 536/600. La Lombardia tirava fuori le unghie e componeva un solido 136 che permetteva al sestetto di scavalcare i campani precedendoli di due centri. Ma le due formazioni che sembravano fino dall’inizio le più accreditate per il successo finale non avevano fatto i conti con il tenacissimo sestetto selezionato da Giuseppe Caccia per i colori del Lazio. Nell’ultimo round i sei latini assemblavano infatti un bel 135 e si

attestavano al vertice della classifica con 539 aggiudicandosi la vittoria del Campionato delle Regioni 2012. Erano senza dubbio Simone Gissi e Roberto Bizzoni i leader del team latino: con 94/100 il Presidente della Società Valle Aniene e il suo omologo di Cisterna di Latina guidavano la classifica interna della formazione precedendo il 91 di Carlo Petrucci (Valle Aniene), il 90 di Emanuele Bernasconi (Corpo Forestale dello Stato), l’88 di Angelo Sciarra (Valle Aniene) e l’82 di Giovanni Onorati (Valle Aniene). In molti casi - e soprattutto in altri sport - è abitudine comune attribuire il merito delle vittorie alla squadra e la responsabilità delle sconfitte al Commissario Tecnico, ma nel caso della recente affermazione del Lazio nel Campionato delle Regioni di Fossa Olimpica è opportuno invece porre l’accento, oltre che

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un grintosissimo Simone gissi è stato il traino della formazione latina a Campomarino

Determinante per la vittoria anche il contributo dello skeettista prestato valentemente al Trap Roberto Bizzoni

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In occasione della gara della Struttura a Valle Aniene anche il Presidente Federale Luciano Rossi ha voluto posare con i vincitori del recente Campionato delle Regioni di Fossa Olimpica

Angelo Sciarra

sulla valenza agonistica del team, anche sulla sapiente strategia del selezionatore Caccia che peraltro nelle passate stagioni, con il team del Lazio, aveva già centrato la conquista di un bronzo e di un argento nella stessa competizione. “Per la selezione della squadra – ha dichiarato Giuseppe Caccia - tengo in considerazione i risultati dell’intera stagione e quest’anno in un primo momento aveva designato anche il mio nome in qualità di Terza categoria per questa formazione. Poi, invece, nell’imminenza della gara di Campomarino ho preferito mettere in squadra Onorati perché Giovanni stava sparando veramente molto bene.”Ha veramente sfiorato il successo la Lombardia del coach Santo Falanga nella sfida di Campomarino. Guidati da un monumentale Claudio Armiraglio, autore di quel 98/100 che ha rappresentato il luminoso vertice qualitativo della gara, il team padano

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Carlo Petrucci

giovanni Onorati

ha avuto un validissimo elemento nel Seconda Armando Cistaro (91). A comporre il 538 che ha attribuito un onorevolissimo argento alla Lombardia hanno contribuito anche il 90 di Cristian Filippi, l’88 di Giandomenico Mazzei, l’87 di Leonardo Superti e l’84 di Rodolfo Volonghi. Terzo posto di prestigio anche per i campioni uscenti della Campania guidati dal Presidente regionale Francesco Cembalo. Il miglior punteggio del gruppo è stato il 92/100 totalizzato dal Terza Daniele Stoto e dal Prima Gennaro Viscovo. Con 91 hanno concluso Renato D’Uva e Luigi Mele. A quota 88 si è attestato Simone D’Ambrosio e a 82 ha concluso

Giuseppe Capuano. è andata vicina al conseguimento del podio l’Emilia – Romagna che al termine della sfida ha pagato un avvio un po’ pallido: grazie alle prove di Lanfranco Cappelli, Ivan Rossi, Giovanni Boni, Imerio Cantoni, Yuri Parri e Giulio Grossi la formazione ha concluso a quota 534 precedendo il 529 della Calabria (Domenico Cannizzaro, Massimo Fortino, Nicola Carbone, Giuseppe Versace, Francesco Idone, Domenico Scopelliti). Abruzzo e Marche hanno concluso a quota 519 davanti al 517 della Sicilia, al 510 del Piemonte, al 509 della Puglia, al 506 della Toscana, al 504 dell’Umbria, al 497 del Molise e al 474 della Basilicata.

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AvvISO IMPORTANTETutti gli atleti (agonisti ed amatori) che disputano gare, nel caso in cui debbano assumere farmaci, devono essere in pos-sesso del modulo di trasmissione della “Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi proibiti”(DUT).La ““Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi proibiti”(DUT) deve essere spedita per Raccomandata A/R all’Ufficio di Procura Antidoping del CONI (Stadio Olimpico, Curva Sud, Gate 23, Secondo piano, 00194 Roma):

• Per gli atleti non soggetti a TUE (Richiesta di Esenzione ai Fini Terapeutici), la DUT va inviata entro 7 giorni • lavorativi dalla data di sessione del prelievo ed è soggetta a revisione ed accettazione da parte dell’organismo deputato al con-trollo della documentazione; il mancato riconoscimento della reale necessità medica al trattamento indicato comporta l’attivazione di un procedimento disciplinare.

• Per Glucocorticosteroidi (Cortisonici) utilizzati per via non sistemica, la DUT va presentata nel momento in cui si inizia la somministrazione, sono interessati tutti gli Atleti compresi quelli inseriti nel Gruppo Registrato ai Fini dei Controlli (RTP).

Si ribadisce che gli atleti inseriti nell’RTP, nel caso in cui debbano assumere farmaci, devono compilare la TUE. Nel caso in cui il Comitato per l’Esenzione ai Fini Terapeutici”(CEFT) approvi la TUE, l’Atleta può cominciare il trattamento farmacologico soltanto dopo aver ricevuto la notifica di autorizzazione da parte del CEFT. Si fa eccezione per i casi in cui l’intervento farmacologico si configuri quale trattamento di emergenza indispensabile per le condizioni di salute dell’atleta; in questo caso l’autorizzazione può avere validità retroattiva.Per prendere visione del “Regolamento Antidoping” e la relativa modulistica, collegarsi sul sito federale www.fitav.it , cliccare sul link in basso. Una volta aperta la Home Page del sito www.coni.it , scorrere la colonna laterale sinistra fino alla voce Antidoping e cliccarla.Si prega di prenderne visione e si raccomanda la massima cura e scrupolosità.Per qualsiasi ulteriore informazione, contattare il Medico Federale dr. Francesco Fazi 335333670 e l’Ufficio Antidoping FITAV al numero 06.45235213.

AvvISO A TUTTE LE SOCIETàLa Federazione per effettuare con sicurezza e velocemente i pagamenti a vario titolo alle Società Sportive ad essa affi-liate deve utilizzare lo strumento del bonifico bancario. E’ quindi necessario che le Società inviino urgentemente i propri dati bancari secondo il seguente schema registrandosi ai servizi web del sito www.fitav.it:

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Inviando gli stessi via mail all’indirizzo [email protected] o via Fax al n. 06 3233791

LE ASSOCIAzIONI vENATORIE CONvENzIONATE CON LA FITAvF.I.D.C. Federazione Italiana della CacciaA.N.L.C. Associazione Nazionale Libera CacciaU.N. Enalcaccia P.T. Unione Italiana Enalcaccia Pesca e TiroARCICACCIAA.N.U.U. Associazione dei Migratoristi Italiani per la Conservazione dell’Ambiente NaturaleCONFAVIC.P.A. Associazione Caccia Pesca Ambiente SportU.C.S. Unione Cacciatori di SardegnaL.A.S.C. Sarda Caccia Libera Associazione Sarda della CacciaAssociazione Cacciatori Sardi A.C.P. Caccia-Sardegna InsiemeC.P.E. Caccia Pesca EcologiaA.R.C.P.Lombardia Associazione Regionale Cacciatori e Pescatori LombardiaNaturclub SiciliaL.C.S. Associazione Liberi Cacciatori SicilianiFederazione Siciliana della CacciaConsiglio Siciliano della Caccia, della Pesca, dell’Ambiente, della Cinofilia, dello sport

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