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Le attuali regoli globali in materia di commercio dei servizi sono stipulate nel GATS, un Trattato nell’ambito dell’attuale OMC firmato nel 1995, cioè prima dell’arrivo di Internet. L’obiettivo dell’Accordo TiSA (Trade in Services Agreement) è quindi quello di aggiornare l’attuale disciplina e promuovere ulteriori progressi nella liberalizzazione di questo settore. Il mercato dei servizi europeo è già molto aperto alla competizione internazionale, mentre lo stesso non si può affermare rispetto ai nostri partner commerciali. Queste negoziazioni, dunque, rappresentano un’opportunità per regolare la globalizzazione, porre rimedio al “dumping sociale” (pratica di alcune imprese di localizzare la propria attività in aree in cui possono beneficiare di disposizioni meno restrittive in materia di lavoro o in cui il costo del lavoro è inferiore), garantire la protezione dei dati personali e ottenere reciprocità tra le diverse parti coinvolte. In Europa il settore dei servizi impiega il 68 per cento della forza lavoro e il commercio di servizi ha prodotto, nel 2013, un avanzo di bilancio di 173 miliardi e 200 milioni di euro. Qui di seguito segnalo alcune conquiste importanti e particolarmente avanzate, richieste dal Gruppo S&D e inserite nel rapporto del Parlamento, che abbiamo votato oggi, ricordando che questa relazione non costituisce in alcun modo né un voto né un giudizio sul contenuto dell’accordo, che ancora non esiste. Il nostro testo serve, infatti, a fornire alla Commissione una serie di indicazioni, richieste e divieti che chiediamo di seguire durante i negoziati. Dal loro rispetto dipenderà il nostro voto finale sul testo dell’accordo raggiunto. 1. Trasparenza: la relazione chiarisce che la fiducia dei cittadini nella politica commerciale europea e nei suoi effetti positivi deve essere sostenuta attraverso il più elevato livello possibile di trasparenza e attraverso il dialogo costante con le parti sociali, la società civile e le autorità regionali e locali. 2. Servizi finanziari: il nostro testo prevede che in nessun senso l’accordo possa limitare la capacità regolamentare dell’UE di autorizzare o negare, per motivi precauzionali, qualsiasi attuale o nuovo prodotto finanziario. La relazione, inoltre, chiede che i negoziati in corso vincolino le parti all’implementazione e all’applicazione degli standard internazionali per la regolazione e la supervisione del settore finanziario; che il TiSA contenga degli impegni volti a evitare la doppia tassazione e a combattere i fenomeni di frode di evasione fiscale e il riciclo di denaro sporco; che garantisca una cooperazione efficace sulla tassazione dell’economia digitale, assicurando in modo particolare, il legame tra la tassazione e la reale attività economica. TiSA (Trade in Services Agreement)

TiSA: la relazione del Parlamento europeo

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Mercoledì 3 febbraio il Parlamento europeo ha votato una relazione sul TiSA, l'accordo sul commercio dei servizi, nel quale abbiamo espresso indicazioni, richieste e "linee rosse" alla Commissione per il proseguimento dei negoziati.

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Page 1: TiSA: la relazione del Parlamento europeo

Le attuali regoli globali in materia di commercio dei servizi sono stipulate nel GATS, un Trattato nell’ambito dell’attuale OMC firmato nel 1995, cioè prima dell’arrivo di Internet. L’obiettivo dell’Accordo TiSA (Trade in Services Agreement) è quindi quello di aggiornare l’attuale disciplina e promuovere ulteriori progressi nella liberalizzazione di questo settore.

Il mercato dei servizi europeo è già molto aperto alla competizione internazionale, mentre lo stesso non si può affermare rispetto ai nostri partner commerciali. Queste negoziazioni, dunque, rappresentano un’opportunità per regolare la globalizzazione, porre rimedio al “dumping sociale” (pratica di alcune imprese di localizzare la propria attività in aree in cui possono beneficiare di disposizioni meno restrittive in materia di lavoro o in cui il costo del lavoro è inferiore), garantire la protezione dei dati personali e ottenere reciprocità tra le diverse parti coinvolte.

In Europa il settore dei servizi impiega il 68 per cento della forza lavoro e il commercio di servizi ha prodotto, nel 2013, un avanzo di bilancio di 173 miliardi e 200 milioni di euro.

Qui di seguito segnalo alcune conquiste importanti e particolarmente avanzate, richieste dal Gruppo S&D e inserite nel rapporto del Parlamento, che abbiamo votato oggi, ricordando che questa relazione non costituisce in alcun modo né un voto né un giudizio sul contenuto dell’accordo, che ancora non esiste. Il nostro testo serve, infatti, a fornire alla Commissione una serie di indicazioni, richieste e divieti che chiediamo di seguire durante i negoziati.

Dal loro rispetto dipenderà il nostro voto finale sul testo dell’accordo raggiunto.

1. Trasparenza: la relazione chiarisce che la fiducia dei cittadini nella politica commerciale europea e nei suoi effetti positivi deve essere sostenuta attraverso il più elevato livello possibile di trasparenza e attraverso il dialogo costante con le parti sociali, la società civile e le autorità regionali e locali.

2. Servizi finanziari: il nostro testo prevede che in nessun senso l’accordo possa limitare la capacità regolamentare dell’UE di autorizzare o negare, per motivi precauzionali, qualsiasi attuale o nuovo prodotto finanziario. La relazione, inoltre, chiede che i negoziati in corso vincolino le parti all’implementazione e all’applicazione degli standard internazionali per la regolazione e la supervisione del settore finanziario; che il TiSA contenga degli impegni volti a evitare la doppia tassazione e a combattere i fenomeni di frode di evasione fiscale e il riciclo di denaro sporco; che garantisca una cooperazione efficace sulla tassazione dell’economia digitale, assicurando in modo particolare, il legame tra la tassazione e la reale attività economica.

TiSA (Trade in Services Agreement)

Page 2: TiSA: la relazione del Parlamento europeo

3. Privacy: abbiamo chiesto il riconoscimento esplicito della privacy come diritto fondamentale. Accettando che i flussi di dati sono indispensabili per il commercio dei servizi, ribadiamo inoltre che questo non dovrà mai compromettere gli standard europei sulla protezione dei dati e sul diritto alla privacy. Riteniamo, infine, che le parti possano avere il potere di sospendere il trasferimento di dati in caso di un insufficiente livello di protezione.

4. Servizi pubblici: la relazione chiede la totale esclusione dei servizi pubblici dalle negoziazioni. Inoltre, le autorità europee, nazionali e locali dovranno mantenere il pieno diritto di introdurre, adottare, conservare o rigettare qualsiasi misura riguardante l’assegnazione, l’organizzazione, il finanziamento e la fornitura dei servizi pubblici.

5. Servizi Audio-visivi: la relazione chiede l’esclusione di questi servizi dall’accordo.

6. Social dumping e diritti dei lavoratori: il testo prevede che nulla possa impedire all’Unione europea e ai suoi Stati membri di mantenere, migliorare e applicare le norme sul lavoro e sul welfare, i contratti collettivi e la legislazione che regola l’entrata delle persone, o il loro soggiorno temporaneo, nel proprio territorio. Chiediamo, inoltre, che sia garantito che le condizioni di lavoro del Paese ospitante siano applicabili a qualunque fornitore di servizi che accede al mercato europeo, oggi e in futuro; che sia assicurato che tutti i lavoratori, indipendentemente dal loro Paese d’origine, abbiano gli stessi diritti sul lavoro dei loro omologhi appartenenti al Paese ospitante e che il principio di pari retribuzione per lo stesso lavoro sia rispettato.

7. Obiettivo multilateralizzazione: l’intento di estendere l’Accordo a tutti gli Stati appartenenti all’Organizzazione Mondiale del Commercio, è presente in ogni parte della relazione. Inoltre, viene dedicata un’attenzione speciale ai Paesi in via di sviluppo, fino a questo momento scarsamente rappresentati nelle negoziazioni sul TiSA: a questo proposito, chiediamo una valutazione d’impatto sulla sostenibilità dell’accordo e sui i potenziali effetti che esso potrebbe avere sui loro mercati e che venga loro assicurato un equo accesso agli scambi mondiali dei servizi, allo scopo di sostenere la loro integrazione economica e il loro adattamento alla globalizzazione.

8. Tutela dei consumatori: la risoluzione chiede che al TiSA una maggiore tutela dei consumatori in materia di geoblocking (il blocco di contenuti e/o servizi sulla base del posizionamento dell’utente al momento della sua fruizione), di roaming e di commissioni sull’uso delle carte di credito all’estero.

9. Prospettiva di genere e tutela dell’ambiente: per la prima volta, siamo riusciti a includere in una relazione in materia di politica commerciale la richiesta che la prospettiva di genere sia presa in considerazione, poiché i dati dimostrano come i trattati commerciali possano avere un impatto differente sugli uomini e sulle donne. Inoltre, abbiamo chiesto l’inserimento della legiferazione ambientale nell’interesse pubblico fra le cause che potrebbero motivare un intervento del legislatore anche successivamente rispetto all’accordo.

Alessia MoscaCommissione per il Commercio Internazionale - Parlamento Europeo

Strasburgo, 03 febbraio 2016

www.alessiamosca.it - [email protected]